Kyoshi Jiki

Chuunin di Suna

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    •Nome:Kyoshi
    •Cognome: Jiki
    •Età: 17 [10/08] 5 d.Z.
    •Kekkei Genkai: magnetismo
    •Villaggio natale: Sunagakure no Sato
    •Residenza attuale: Sunagakure no Sato
    •Rango: Chunin - Agente O.S.U. [Sezione "鬼" Oni (Sezione Demone)] - Ninja Sensoriale
    •Taglia: 14150
    •Segni particolari: Pittura facciale (come mostrata in figura); Occhiaie dovute al Sakin

    •Achievements:
    - Allora vorrei...
    - Beginner!
    - Primi sigilli compiuti
    - E così ti piace il corpo a corpo, eh?
    - Finalmente si mangia!
    - Inizia la tua via del ninja!
    - VICTORY!
    - Discendente di Indra
    - Questione di "dovere"
    - Assassino a sangue freddo
    - Oneshot
    - Sblocco del potenziale
    - Potere assoluto!
    - Elementalista
    - Fanno cingue euri!
    - Diverse origini, stessa natura
    - La vita da shinobi è dura
    - Asso nella manica
    - Tristo Mietitore
    - Più forte di te
    - Defender!
    -L'unione fa la forza
    -Support
    -Marinaio
    -Mondo virtuale

    •Avvenimenti


    •Descrizione psico-fisica

    Psiche

    Kyoshi è affascinante ma pigro, carismatico e curioso ma veloce ad annoiarsi di cose datate, quasi sempre disattento ma con ottimi riflessi, senza il minimo senso di fretta agitazione ma con l'innata capacità di pensare abbastanza in fretta da atterrare sempre in piedi. All'occorrenza può diventare molto lusinghiero, quasi ruffiano. Come sua madre ha una passione per il teatro e tutto ciò che vi gravita attorno, e ha mostrato un talento e una predisposizione per la carriera attore che avrebbe potuto dargli un brillante futuro, ma che ha deciso di non seguire. Usa le nozioni che ha imparato sul palco scenico per avere un vantaggio non indifferente nelle interazioni. Gli piace piegare le regole a proprio piacimento, e non gli piace la gente l'autorità sopra di lui, ma essa viene espressa in maniera evidente solo quando essa gli è imposta dall'alto senza una spiegazione. E' una persona che crede fermamente nell'individualità, nell'uguaglianza, e nella libertà di ogni tipo (di parola, di azione... anche sessuale, ma non ha ancora avuto modo di approfondire questo aspetto). E' fortemente ateo, e in generale ha una visione alquanto nichilistica della vita.

    Fisico

    Kyoshi, a prima vista, appare come un ragazzo nella norma: è alto 1,75 metri, per 75 kili di peso. Questi due fattori gli donano una corporatura snella ma atletica, raffinata da già da tenera età dagli allenamenti a cui si sottoponeva non troppo volentieri all'Accademia. Capelli corvini e occhi smeraldo sono direttamente derivati dalla parte paterna della famiglia, mentre i lineamenti gentili sono presi dalla madre. Questi ultimi gli danno un aspetto androgino, quasi effeminato. E' solito vestirsi in maniera comoda, specialmente per quanto riguarda gli avambracci. Per qualche motivo infatti, gli risulta fastidioso tenerli coperti, indossando abiti particolarmente larghi nella parte superiore degli arti oppure, molto più spesso, arrotolandosi le maniche fin sopra ai gomiti.

    Outfit informale:

    Outfit formale

    Outfit missione





    •Storia

    Prologo

    La storia di Kyoshi inizia molto, molto prima della sua nascita. A essere precisi,risale all'inizio dell'era dei ninja, quando i cercoteri erano delle forze ancora sconosciute che creavano molti problemi ai loro portatori; non era raro che i biju fuggissero dalla loro prigione di carne. Il trisavolo di Kyoshi, Hito, che all'epoca era nelle squadre di ricognizione, si trovava in una zona non molto conosciuta dei deserti di Suna. In principio quella doveva essere una normale esplorazione di routine in squadra, ma a causa di una violenta tempesta di sabbia il suo trisavolo si ritrovò a vagare nel deserto, da solo, con provviste praticamente nulle. La situazione per lui era disperata, ma il destino gli fu favorevole: scoprì una grotta naturale, e vi si rifugiò per avere un riparo seppur minimo dalle condizioni estreme che il deserto gli offrì. Quello che però lui non sapeva era che la grotta nascondeva un segreto. Addentrandosi tra le rocce, l'antenato di Kyoshi trovò una creatura che non rientrava in niente che lui avesse visto prima. Acciambellato davanti a lui, mentre lo guardava con sguardo interrogatorio e un pizzico irritato, c'era quello che sembrava gatto selvatico, grande quanto un leone, dal pelo nero lucido e dai grandi occhi gialli. Il "gatto" si alzò, e con fare sinuoso si avvicinò all'uomo, che terrorizzato, era immobile con tutti i muscoli flessi. Come se ciò non bastasse, all'improvviso Hito sentì come una presenza, un tentacolo, strisciare nella sua mente tra i suoi pensieri. Concentrandosi su di esso,scoprì che portava delle immagini, e che provenivano, incredibile a dirsi, dal felino. Esse gli fecero intuire che l'animale gli era sostanzialmente neutrale, e che viste le sue condizioni, lo avrebbe aiutato a ritornare a casa. Hito si sbrigò ad inviargli un'immagine affermativa, ma non aveva ancora saziato la sua curiosità: cosa era lui? Perché era nel deserto più profondo? Come era diventato così? Perché lo stava aiutando? avrebbe avuto altre migliaia di domande da porgergli, ma in quel momento ebbe un mancamento, e svenne. Si ritrovò all'improvviso in un lettino di ospedale, circondato da amici e da famigliari. Dopo un primo momento di spossatezza, capì di essere a Suna... ma come aveva fatto? Si ricordava della spedizione, della tempesta di sabbia, del vagare disperato nel deserto, ma poi era tutto vuoto, uno squarcio irreparabile da cui una cosa sola si salvava:l'immagine di una famiglia che aveva come totem un felino strano, da pelo nero e dagli occhi ambrati. Gli dissero che era stato trovato in condizioni pietose ai cancelli del villaggio, ma che non avevano visto chi o cosa lo aveva portato. Fu dimesso e ritornò a casa, felice e sollevato che quella esperienza infernale fosse finalmente conclusa. Ma andiamo avanti di qualche anno, e vediamo il prossimo sviluppo. Hito adesso è un pensionato che sta tenendo a bada due nipotini, e che non può fare a meno di notare come abbiano caratteri molto particolari, con i lineamenti sottili, il loro modo leggiadro di correre, la loro giocosità infantile. Dal nulla, in maniera silenziosa, un gatto randagio nero si avvicinò a loro, e i due piccoli, incuriositi, si avvicinarono e lo incominciarono ad accarezzare; fortunatamente il randagio non ebbe una reazione negativa e rimase fermo a farsi accarezzare. I due bambini furono felici di avere una nuova attrazione, ma a Hito venne quasi un infarto. Non rivide soltanto quella singola immagine che era sopravvissuta all'amnesia, ma rivisse tutto quello era successo; ora capiva quell'immagine... lo ha aiutato affinché da lui scaturisse un clan dedicato a lui. E ora capiva perché i caratteri dei nipoti fossero così particolari: erano felini, e glieli aveva trasmessi lui chiedendo aiuto a quel maledetto felino! L'ammontare di informazioni e il rimorso per l'eredità che aveva lasciato ai suoi discendenti era troppo per il suo corpo, che si ammalò, e morì. In questo momento è utile spiegare cosa era effettivamente quel gatto, di nome Solembun. Egli è un gatto eremita, un'equivalente felino di Shima e Fukasaku, uno degli esseri più antichi della sua specie che ha un contatto estremamente potente della natura. Al contrario dei due rospi, però, noti per la loro saggezza, lui era noto per essere una malalingua, che si diverte ad interferire con il corso naturale delle cose e ad intrecciare piani articolati apposta per creare scompiglio. Non vi sorprenderà scoprire quindi che l'operazione che ha svolto su Hito era in realtà un esperimento dettato dalla curiosità di scoprire gli effetti che le generazioni future avrebbero sofferto e dalla noia del momento.
    I nipoti crebbero, e continuarono a mantenere in adolescenza e nell'età adulta i caratteri squisitamente felini, che passarono ai loro discendenti. Facciamo un'altro salto nel tempo, e arriviamo al nonno di Kyoshi, che sposandosi con una esponente del clan Jiki, entra a far parte di uno dei clan più antichi di Suna. Ebbero un figlio, che si sposò con un' altra ragazza del clan Jiki, relazione da cui nacque Kyoshi. Per adesso egli ha avuto una vita abbastanza tranquilla, se non fosse per la madre che cerca di piegare la pigrizia del figlio, e per il resto del clan che non vede la parte di famiglia da cui proviene (e quindi, per estensione, lui) come convenzionale, il che spesso li isola dalla loro stessa famiglia. Fortunatamente, né a lui, né ai suoi famigliari stretti interessa l'opinione di un paio di bigotti con cui malauguratamente condividono un legame di sangue.

    Genin

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    Edited by sundavr - 23/9/2022, 09:53
     
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