OROgenesi

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    In salute grazie al tonico, ma privo di energie e rallentato nei movimenti a causa dell'adrenalina che solo in quel momento stavo iniziando a scemare. Il ritorno alla dimora sembrava reale quanto un sogno tanto la percezione dei miei intorni era sfocata e rallentata. Per i Suniani tutto ciò era ben noto, data la posizione infelice del loro paese. Sapevo bene che un rimedio efficace e gratuito per questo problema fosse il riposo, quindi mi incamminai verso la dimora che ci aveva ospitato per quei pochi giorni a Konoha. Camminando per le strade verdeggianti, non potei fare altro che notare come le strade fossero ancora meno piene del solito. Dopo l'attacco alle Accademie, le persone avevano iniziato a uscire leggermente meno, e questo si poteva notare benissimo in ogni paese del continente. Ma oggi la gente che percepivo col mio magnetismo si poteva contare sulle dita di una mano. Incanalai nella terra parte del mio chakra nella giara che portavo appresso, e creai velocemente una nuvola di sabbia per alzarmi di quota. Arrivato a venti metri di altezza, diverse strutture erano riconoscibili, come il palazzo dell'Hokage, e il lato la montagna che che aveva scolpiti nella sua facciata tutti i volti dei Kage del paese del fuoco. Ma solo una mi fece accendere un lampadina in testa: l'arena in cui la seconda prova si sarebbe svolta! Senza neanche pensarci un secondo, mi precipitai in quella direzione, desideroso di sapere come stava procedendo il tentativo di Haruki di diventare chunin. Arrivarci non fu un grande problema: volando verso la direzione dell'enorme struttura riuscii a raggiungere il luogo della finale in pochissimo tempo. Già dalla distanza, due cose mi furono chiare: l'arena era piena di gente, e lo scontro era entusiasmante. Sfortunatamente, l'entrata era già stata chiusa, quindi non avrei potuto godermi lo spettacolo regolarmente. Ma avevo già un'idea di come risolvere il problema. Comandando la sabbia dorata lì intorno, creai una piattaforma sotto ai miei piedi che successivamente pilotai verso l'alto, in modo da poter avere una visuale diretta, ma un po'distante, dello scontro. I due Genin "combattenti", Haruki ed un altro che non avevo mai visto prima, erano fermi al centro dell'arena, e attorno a loro non sembravano esserci segni di scontri tra jutsu. Ero abbastanza confuso, e l'entrata in scena dell'Hokage non aiutò per niente.
    Quest'ultimo poi prese la parola, fermando uno scontro che non mi sembrava neanche mai iniziato.
    Nel minuto seguente, il mio stato d'animo passò da confuso, a sorpreso, ad indignato, ad incazzato nero. Tutta la fatica che avevo fatto per essere riconosciuto, e il grado che mi era appena stato dato non erano neanche più dei fattori che consideravo. Mi ritenevano davvero così poco degno? Per Haruki e l'altro c'era la folla, la standing ovation, i complimenti dei kage. Per me un palazzo abbandonato e un calcio nel culo. L'unica cosa che mi dava un po' di consolazione era il fatto che anche Haruki fosse stato promosso, rendendo Suna una delle poche Nazioni se non l'unica con tutti i Genin promossi in questo esame. In ogni caso, non mi sentivo nello stato d'animo giusto per festeggiare, quindi velocemente comandai alla mia sabbia di trasportarmi via dall'arena. Volai fino alla foresta che circondava Konoha, dove passai l'intero pomeriggio a rimuginare sulle cose successe, e a poter avere un po'di pace intorno a me. Noioso, ma altre presenze umane non sarebbero state gradite visto il mio stato d'animo. Ritornai dentro le mura di Konoha solo a sera inoltrata, e ne approfittai per poter mangiare qualcosa che fosse preparato con più bravura che i piatti che mangiavo alla casa in cui mi avevano temporaneamente fatto pernottare. Dopo qualche minuto di ricerca, trovai un ristorante che sembrava promettente, nonché abbastanza distante dalla casa da impedire che Kaito o Haruki, uscendo da essa potessero incontrarmi per sbaglio. Per quanto il cibo fosse ottimo, dovetti ammettere che mangiare da solo in un ristorante era un'esperienza deprimente come poche altre. Pagai il conto, e poi uscii nell'aria notturna del paese dl Fuoco. La temperatura più clemente di quelle a cui ero abituato, unito al piacevole odore dei fiori notturni che stavano solo in quel momento iniziando a sbocciare rendeva quella camminata un'esperienza piacevole. Ma gran parte della mia testa era ancora fissa sugli stessi pensieri che mi avevano iniziato a tartassare questo pomeriggio. Sconsolato, ritornai a casa, dove mi misi a letto il più silenziosamente possibile mi misi a letto, sperando che almeno il sonno potesse darmi un po'di tranquillità.
    Quella notte, dormii ancora meno del solito. Una marea di pensieri mi passava per la testa, costringendomi a rigirarmi nel letto e rimuginare in un futile tentativo di calmarmi. Non ci riuscii troppo bene, perché dormii solo per due ore scarse. Fortunatamente, non era un ammontare di sonno troppo diverso da quello che riuscivo ad accumulare di solito, e oggi avrei dovuto solo compilare dei documenti ed incamminarsi verso Suna, quindi niente di particolarmente difficile. Alzandomi dal letto, la mia coda dell'occhio cadde su una lettera che la sera prima non avevo notato. Era sul pavimento, vicina alla porta. Qualcuno la aveva fatta scivolare nello spiraglio vicino al pavimento probabilmente. Incuriosito, la presi in mano, e dopo averla aperta ne lessi il contenuto.
    CITAZIONE
    Caro, Kyoshi Jiki
    Ci complimentiamo per la sua promozione, e usiamo l'opportunità per ricordarle che da ora in poi non sarà più necessario per Lei essere accompagnato da un superiore quando uscirà dai confini di Suna. Si ricordi inoltre che deve ritirare, oltre al giubbotto da chunin anche gli strumenti dati in dotazione a tutti i membri dell'Osu, di cui inizierà a fare parte con effetto immediato nella sezione dedicata alla ricerca e alla protezione dei Bujuu. Usare il documento allegato le permetterà di prendere tutti gli oggetti sopracitati gratuitamente.
     
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    La possibilità di viaggiare liberamente era molto comoda, e ne avrei sicuramente fatto uso. Misi a posto il documento rimasto dentro la lettera, mentre accartocciai il foglio che avevo appena letto e lo buttai nel cestino. Dopo una veloce colazione ed una doccia, uscii di casa e andai alla ricerca di un'armeria.
    Non ne fu difficile trovare una, bastò chiedere in giro per essere indirizzato verso l'hub di vendita armi più importante della città. Era un negozio tenuto con molta attenzione, le spade, oliate ad arte, erano la prima cosa che si notava appena entrati, insieme a quel confondibile odore di polvere di ferro e legno che ero abituato a sentire nelle botteghe dei marionettisti a Suna.
    "Buongiorno e benvenuto, ha bisogno di qualcosa? "
    Chiese il commesso al banco, con un'energia che non pensavo fosse possibile avere per quel tipo di lavoro.
    "Buongiorno, sono qua per ritirare il giubbotto da chunin e le strumentazioni degli agenti dell'Osu"
    Risposi, mostrandogli il documento presente nella lettera.
    "Certo, in arrivo!"
    Disse, e velocemente scomparve nel retro del negozio. Nel mentre che aspettavo, il mio occhio cadde sul un piccolo compatto rotolo di evocazione. Quella era una tecnica che avevo imparato da tempo, ma che non avevo mai avuto modo di usare, anche se avrei dovuto, visto che era un modo molto semplice per diminuire il peso che dovevo trasportare sulla schiena.
    Appena il commesso ritornò con tutte le cose che gli avevo chiesto, presi la parola.
    "Sei stato fortunato che mi era arrivata una serie di giubbotti di Suna in più proprio in virtù dell'esame, eco a te!"
    "Signore, quanto costa quel rotolo?"
    "Abbastanza, figliolo, hai i soldi?"
    "Beh, no, ma ho questi kunai che sono quasi come nuovi... Possono bastare?"
    "Ma si, dai, oggi mi sento buono... Togliti quella cinghia a cambiala con questa, non te ne pentirai"
    Dopo aver completato tutte le operazioni, e con la schiena molto più leggera, mi incamminai verso il punto di ritrovo stabilito tra noi Suniani. Un po'mi dispiaceva nascondere la giara di sabbia, perché era un forte indicatore della mia provenienza, ma il corpo mi avrebbe ringraziato alla lunga.
    Il rientro a casa fu molto tranquillo, non successe niente di nota, lasciandomi per la maggior parte del tempo da solo coi miei pensieri. Anche il giorno dopo, mi sentivo vittima di una ingiustizia enorme. Ero stato bocciato, ero stato messo di lato come l'ultimo degli scarti, e poi mi era stato detto che ero forte solo quando ero utile a qualcun altro, e che solo per quello ero diventato chunin. Andassero tutti a quel paese. Okami, il chunin della prima prova, i miei superiori, i miei familiari. Li potevo già vedere i loro sguardi di sorpresa mista a delusione quando gli avrei detto che l'unico esponente del loro clan era stato incapace di passare alla seconda prova, e che era stato promosso solo perché "utile ad altri"
    Provai a smettere di pensarci troppo, ma la rabbia era ancora lì, come una nuvola nera che ti annebbia la testa.
    Almeno la vista delle mura di Suna mi diede un po'di sollievo, conscio del fatto che voleva dire solo una cosa: sarei potuto tornare a casa, nel mio letto, nel mio deserto. Non c'era sensazione più bella! Ci stavamo avvicinando dal cancello est, lo stesso da cui eravamo partiti, e già da metri di distanza si poteva notare un campanello di gente che non sembrava vestita da viaggio. Più io e gli altri tre ci avvicinavamo, più iniziai a vedere delle facce note. Primi fra tutti i miei genitori, poi notai anche, Izumi la nostra compagna di squadra, e Shizuka, la "sorella" di Haruki.
    "Hey, vedete anche voi quello che vedo anche io?"
    Chiesi agli altri, curioso.
    Più ci muovevamo verso di loro, più, le loro sagome diventarono nitide, più la sicurezza aumentava.
    arrivati sotto le mura fummo raggiunti da quel campanello di persone.
    "congratulazioni!"
    Dissero in coro, mentre i miei genitori si avvicinarono e mi abbracciarono stretto. Ricambiai il gesto. Era bello essere tornato a casa, da gente che non ti giudica per la tua carriera militare.
    Immediatamente, incominciarono a tempestarmi di domande, chiedendomi come erano andate le prove, che difficoltà avevo affrontato, se ero stato ferito, eccetera eccetera.
    In quel momento, mi sentii leggermente sopraffatto dalla loro energia, ma capivo anche il loro punto di vista: non erano potuti venire a vedere le prove a causa dei loro impegni militari, ed erano giustamente in apprensione sia per la mia carriera che per la mia incolumità.
    Cercai di farmi un po' di spazio per poter respirare e prendere tempo sul cosa dirgli per non farli stare troppo in apprensione, ma senza dare loro troppi particolari.
    "Mi fa piacere rivedervi, mi eravate mancati... Ho passato un paio di giorni pieni, in cui ho sostenuto due prove di esame... diciamo che mi sono distinto in entrambe!
    Vi racconterò quando torniamo a casa, sono stanco morto!
    "
    Mentre deflettevo abilmente le domande, ritardandole di qualche ora, il mio sensei, Renji, andò a scambiare qualche parola con Izumi, che aveva ancora una gamba ingessata, poi entrambi si diressero verso di me, e mentre il maestro scambiava qualche parola di cortesia con i miei parenti, Izumi mi venne ad abbracciare, poi con il suo inamovibile entusiasmo mi iniziò a parlare dei pochi ma costanti allenamenti che aveva fatto in quei giorni, per trovarsi pronta per il prossimo esame e per essere sicura di non perdere altro tempo contro di noi.
    "Mi riprenderò dall'infortunio, diventerò chunin, e continuerò la mia strada per diventare il ninja migliore che Suna abbia mai visto!"
    Era bello vedere che, nonostante tutto, lei continuava imperterrita a seguire il suo sogno.
    "Ne sono sicuro, Izumi"
     
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    In quel momento lo sguardo cadde verso gli altri due neo chunin, anche loro circondati dai loro cari: Kaito dalla sua famiglia, che sembrava avergli portato delle marionette in regalo, e Haruki era stato accolto solo dalla sua "sorella" ed erano avvolti in un abbraccio fraterno. Dopo aver salutato tutti e essere tornato a finalmente a casa, la serata continuò in maniera più privata, anche se l'atmosfera di gioia e spensieratezza era rimasta la stessa. Gli parlai (sempre molto in generale) delle due prove che avevo "superato" e del mio inserimento nella sezione Oni dell'Osu. Fino a tardi rimanemmo in piedi a conversare, potevo sentire come fossero divisi tra orgoglio e preoccupazione verso i miei progressi nella gerarchia, ma credo che fosse normale. Dopo tanti giorni all'estero e tante notti passate su materassi di mediocre qualità, dormire sul mio letto fu un'esperienza afrodisiaca. Non c'era niente più bello, rilassante e comodo su cui avrei voluto sdraiarmi in quel momento. Stanco sia mentalmente che fisicamente, riuscii incredibilmente ad addormentarmi in fretta, chiudendo definitivamente questo capitolo della mia vita.
    Il giorno dopo mi svegliai anche abbastanza presto per essere la mattina dopo un viaggio di ritorno, visto che il sole non era neanche a metà del suo tragitto per arrivare al punto più alto della sua traiettoria. La luce del sole inclinata trapelava debolmente nella mia stanza sotto forma di raggi luminosi che illuminavano parzialmente alcuni dettagli della mia stanza. Lentamente, comandai al mio corpo di lasciare il letto in modo che la giornata potesse avere inizio. Mentre stavo procedendo con la mia routine mattutina, iniziai a pensare a cosa fare durante la giornata per sfuggire alla noia che sapevo da qui a poco mi avrebbe attanagliato. Non avevo voglia di allenarmi, ma sapevo che semplicemente fare niente non sarebbe stato un buon biglietto da visita verso i miei superiori, che ora comprendevano anche ninja di alti paesi. In effetti, essere entrato nell'OSU era stato controproducente nel mio tentativo di diminuire il numero dei miei superiori... sfortunatamente, non avevo avuto scelta in questa decisione, vista la situazione del Mondo ninja; questo non voleva dire che non mi era piaciuta. Continuai a pensare a come impegnare la mia giornata, quando i ricordi della mia precedente visita a Konoha mi tornarono in mente. Mi ricordai delle scoperte che Haruki aveva fatto sul suo passato, e di come si fossero collegate ad esperienze che egli aveva vissuto. A pensarci bene, anche io avevo delle abilità che non rientravano esattamente nelle capacità normali del mio clan.
    "Beh, ha funzionato una volta, non vedo perchè ora dovrebbe fallire..."
    Dissi tra me e me sottovoce. Velocemente presi dei vestiti puliti, e poi uscii di casa, in direzione della biblioteca principale di Suna, che si trovava di fianco all'Accademia dove tanto tempo avevo passato a studiare e ad imparare.
    Dopo una breve camminata, arrivai di fronte all'edificio di mio interesse. Un palazzo abbastanza comune, che si camuffava molto bene con i palazzi circostanti. Entrai dentro di esso, e fui investito immediatamente dall'odore di secco e di carta antica che impregnava tutto il luogo.
    Ora che ero arrivato però, mi resi conto di non avere idea di che libro cercare. Avevo già letto libri sul mio clan, ma nessuno di essi si dilungava troppo nelle capacità belliche dei singoli personaggi storici; invece, grande spazio era dato al riporto dei risultati delle loro battaglie, e alla loro linea politica. Comprensibile, visto che spesso i Kage erano parte di un clan, e quindi pubblicare forze e debolezze di un intero gruppo di persone, la quale gran parte faceva parte della forza militare di quel paese, era controproducente.
    Forse però, con il mio cognome e il mio grado, avevo una possibilità.
    Mentre tutti questi pensieri scorrevano dentro la mia testa, mi feci strada fino al bancone principale, dove una anziana signora dalla pelle scura, contrastata dai capelli argentei, stava sfogliando dei fascicoli, probabilmente lavoro burocratico.
    "Salve signora, avete dei libri sul clan Jiki, in particolare sui suoi esponenti?"
    "Dipende, caro... quanta precisione cerchi?"
    Rispose lei, senza neanche alzare lo sguardo dai fogli.
    "Abbastanza precisi, specialmente per quanto riguarda l'aspetto delle capacità belliche dei suoi esponenti più famosi"
    Solo in quel momento i suoi occhi si spostarono sulla mia figura, squadrandomi
    "E chi chiede queste informazioni?"
    Inquisì, gli occhi ridotti a fessure
    "Kyoshi Jiki, neochunin di Suna"
    Risposi prontamente con un orgoglio neanche troppo nascosto, on potendo assolutamente perdere l'opportunità di mostrare il mio nuovo rango. Non ci potevo fare niente, ero fatto così!
    "Immagino che non sia niente di male in un Jiki che vuole sapere di più sul suo clan... seguimi"
    Disse, e lasciò il suo bancone per poi iniziare a farsi strada tra le innumerevoli file di scaffali ricolmi di libri. La seguii speranzoso, e poco tempo dopo mi ritrovai in mano un tomo con tutta la storia del clan Jiki raccontata, secondo il sottotitolo, dai sui esponenti più illustri.
    "Speriamo bene..."
    Dissi a bassa voce, prima di immergermi nella lettura.
    Non ci misi molto ad arrivare ad una parte potenzialmente interessante, quella del terzo kazekage: il libro parlava di un ninja abbastanza potente, in grado di poter controllare un tipo di savbia diversa da quella del ninja, una sabbia ferrifera di colore scuro, con cui tendeva a creare oggetti di sabbia compatta con cui combatteva. Era un passo in avanti, ma mi confermava solo che un tipo di sabbia diversa da quella normale era controllabile dal Jiton. Qualche pagina più avanti, e iniziò il capitolo sul suo successore, il quarto Kazekage.
    CITAZIONE
    "[...] egli diventò Kage di Suna mentre essa era in un periodo di crisi economica, dovuta alla preferenza del Daimyo ai ninja di Konoha piuttosto che quelli del deserto. Cercando di sopperire alla quantità con la qualità dei propri ninja, egli sigillò il demone monocoda all'interno di suo figlio ancora non nato, portando alla morte di sua moglie durante il travaglio. Sfortunatamente, una volta cresciuto suo figlio non riuscì ad avere pieno controllo del Demone, diventando più una minaccia che un'arma segreta, e ferendo spesso gli abitanti del suo stesso Paese. L'unica ancora di salvezza contro gli attacchi del Bujuu era il quarto Kazekage, che grazie al suo sviluppo della tecnica di controllo della sabbia dorata, anche chiamata Sakin, era riuscito a trovare un modo sia per bloccare efficacemente Shukaku, che per avere merce di scambio con gli altri paesi."

    Appena lessi l'aggettivo "dorata" ebbi un piccolo attacco di cuore, e incominciai a prestare ancora più attenzione, cosa quasi inaudita per me. Continuai a leggere, e trovai altre piccole perle di conoscenza. Lessi di come entrambe le abilità di cui avevo appena letto non fossero collegate a particolari genomi, e che apparentemente l'unico requisito "familiare" per sbloccare quel tipo di manipolazione fosse il Jiton; un'altra piccola clausola però era una percezione dei metalli superiore al normale, che permettesse all'abile utilizzatore di "percepire" i minuscololi granelli di polvere ferrifera o dorata che erano sparsi dappertutto nel terreno. Infine il libro speculava se questa abilità percettiva sopraffina nel campo dei magneti potesse anche essere collegata ad una capacità particolarmente precisa nell'individuazione del chakra, ma non c'erano al momento della pubblicazione, studi scientifici affidabili.
    Soddisfatto, riposi il libro ql suo posto, e uscii dalla libreria, incamminandomi in direzione di casa. Una semplice lettura mi aveva dato molte più risposte di quante non ne avessi mai sperate, e la mia pace mentale ringraziava. Forse avevo capito perché i capi dell'Osu mi avevano messo nella sezione Oni (ma faticavo ancora a capire perché lo avessero fatto senza dirmi niente), e forse avevo anche aperto un piccolo spiraglio nel prossimo campo di abilità in cui mi sarei voluto allenare. Con la mente tanto chiara quanto il sole del deserto a mezzogiorno, e col vento alle mie spalle, iniziai il mio nuovo capitolo da chunin
    Fine
    Ne ho approfittato per
    1) mettere altre motivazioni in game per lo sblocco del sensoriale
    3)darvi l'implicito consenso a spostare la mia idea della role con la kazekage dalle idee poco considerate al cestino (ho scritto bene o male tutto quello che il mio pg avrebbe dovuto estrarre da quella role :please: ) ultima cosa, questa pq è ambientata prima della role con King e Jet
     
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