Il Lupo e la Sabbia

Le umide nebbie di Kiri avvolgevano l'intero campo di allenamento, come del resto l'intero villaggio. Erano ormai mesi che vivevo lì ma abiituarsi a quell'umidità, che permeava l'aria di un odore pungente, non sembrava possibile. Quel fitto banco bianca sembrava quasi vivo e lo sentivo chiaramente fin nelle ossa come se fosse parte integrante del villaggio stesso.

Ei Juza... Eccoti! Sei pronto?

La mia attesa era finita, Shun era arrivato e finalmente saremmo partiti per la tanto attesa trasferta. Tre giorni prima mi aveva avvisato del viaggio imminente che avrebbe dovuto intraprendere ed espose la volontà di portarmi con sè. Voleva "unire l'utile al dilettevole" e, dovendo sbrigare delle commissioni a Suna, gli venne iun mente di organizzare un allenamento speciale con uno shinobi di quel villaggio.

Prontissimo! Non vedo l'ora di vedere Suna e quanto sono forti i ninja di quel villaggio...

Fu così che quella mattina ci imbarcammo in direzione del Paese del Fuoco. Avremmo quindi attraversato l'intero territorio passando addirittura vicino alla zona in cui in passato ero stanziato con la mia famiglia, i ricordi e la nostalgia iniziarono a farsi strada nei miei pensieri. Mille domande si facevano sempre più presanti: Come stavano i miei fratelli? Dov'erano? Avevano finito per imbattersi nella guerra o erano riusciti e sfuggirvi? I sei giorni di cammino passarono rapidi tra i vari pensieri sul passato e le fantasie su chi avrei potuto trovare di fronte a me di lì a breve, ma questi iniziarono a trovare spazio solo quando i miei passi abbandonarono il verde manto erboso dei territori del Fuoco ed iniziavano ad affrontare le dune sabbiose di Suna. Un territorio mai esplorato prima si stagliava davanti a me e nuovi odori e rumori si palesavano ai miei ssensi sovrasvilluppati, non più il freddo pungente della nebbia, ma l'afoso calore asfissiante che solo in un deserto poteva essere sperimentato. Decisamente un'esperienza utile ma che sarebbe stata solo l'inizio, ero infatti sempre più impaziente di incontrare il ninja, abituato a quel clima tanto ostico, ed affrontarlo. Shun mi disse che il mio avversario era stato già selezionato in base anche ai miei risultati in termini di prestazioni, a quanto pare quello era una specie di scambio culturale ed, a detta della guardia che ci diede il benvenuto, lo scontro sarebbe avvenuto quello stesso pomeriggio in uno dei loro campi da addestramento.

Bene... Io ora ho degli affari da sbrigare, ti lascio in buone mani... Vedrò di sbrigarmi per assistere all'incontro più tardi!

E subito dopo quelle parole, il mio mentore sparì senza darmi nemmeno modo di controbbattere. Giunse così uno shinobi di Suna che mi si presentò con il nome di Lam, a quanto pare era la mia guida, o balia che dir si voglia, ed avrebbe dovuto assicurarsi che non ci fossero problemi durante la mia permanenza fino a che Shun non fosse tornato.

Bene Lam, come saprai io Sono Juza... Che ne dici di portarmi in qualche posto dove si mangia bene neòò'attesa dell'ora x?

Le poche ore che restavano di attesa passarono abbastanza rapidamente ed infine giunsi nel luogo prefissato, un'ampia zona desertica alle spalle del villaggio, recintata da semplici paletti e da tre livelli di fil di rerro che li unisce. Avrei dovuto fare molta attenzione in quello scontro, infondo il territorio sarebbe stato certamente più congeniale al mio avversario che ame, ma ora la domanda che più mi premeva era una sola: chi avrei dovuto affrontare? Inizia quindi a guardarmi intorno in cerca del mio rivale.

La mia attesa non durò molto, solo pochi istanti dopo il mio arrivo infatti, notai un ragazzo avvicinarsi a passo tranquillo. Fui certo fin da subito che si trattasse di lui, iniziai quindi ad osservarlo con più attenzione man mano che si avvicinava per ottenere qualche indizio sulle sue peculiarità. La cosa che per prima mi saltò all'occhio fu una grande giara marroncina fissata dietro la schiena, non ne avevo mai vista una ma certamente non era un qualcosa di accessorio come un braccialetto, doveva servire a qualcosa di particolare e avrei dovuto fare attenzione. Nel frattempo il ragazzo dagli occhi color smeraldo mi raggiunse e con molta tranquillità mi porse la mano presentandosi.

Te devi essere il ragazzo che proviene da Kirigakure No Sato, giusto? Mi presento, sono Kyoshi, del clan Jiki, piacere di fare la tua conoscenza

I suoi modi erano certamente educati ed il suo modo di parlare trasmetteva, in un certo qual modo, una sensazione di tranquillità. Mi apprestai quindi a sorridergli e stringergli la mano prendendo la parola.

Piacere mio Kyoshi, il mio nome è Juza Wolf... Sono esattamente di Kiri, immagino tu sia il ninja con cui dovrò misurarmi...

A quel punto feci una breve pausa ritraendo la mano dopo la stretta e dando un'ulteriore occhiata allo shinobi

Beh... Sembra ci sarà da divertirsi, che ne dici di iniziare subito? Confesso di essere curioso di vederti all'opera

Arretrai quindi di qualche passo ed alzai la mano sinistra in guardia mentre la destra raggiunse l'elsa della spada d'osso sfiorandola con le dita, pronto ad impugnarla.

Se per te va bene ti lascio l'onore di aprire le danze!

Come si sarebbe mosso il ragazzo? C'erano molte incognite oltre alla particolarità di quell'oggetto posto sulla schiena, per questo decisi di approcciarmi cautamente a quello scontro e cedere la prima mossa in modo da potermi fare un'idea più precisa delle sue capacità.

Il ragazzo non sembrava uno che perde tempo, difatti non si fece pregare e, dopo soli pochi istanti di riflessione, diede il via alle danze. Parve però subito un tipo cauto, difatti la sua prima mossa fu una tecnica che anche io conoscevo benissimo: la moltiplicazione del corpo. Sarebbe stata certamente utile a spiazzarmi, creando un diversivo probabilmente arduo da smascherare, almeno se io non avessi avuto dei sensi superiori alla norma.. Il mio olfatto ed il mio udito mi permisero infatti di individuare, con discreta sicurezza, l'unico vero avversario. Sarebbe stato difatti solo l'utilizzatore di quel jutsu ad emanare odori e generare rumori dovuti ai movimenti.

Bel tentativo... Ma quella tecnica con me non funziona!

Concentrandomi quindi sullo shinobi, avrei potuto notare distintamente un movimento poco usuale delle braccia, certo non stava componendo sigilli, ma ciò non mi faceva stare più tranquillo. Avevo infatti ragione, dal movimento delle braccia si generò una potente folata di vento che non sembrava per nulla essere una leggera brezza.

E così te la giochi dalla distanza... bene...

Mi apprestai quindi ad un rapido balzo laterale, la mia intenzione era di coprire il maggior numero di metri possibili con quel salto, pur restando a portata del ragazzo per una successiva offensiva. Se vi fossi riuscito avrei dovuto cogliere l'attimo per mostrare le mie capacità!

Tutto accadde molto rapidamente, fui tranquillamente in grado di seguire la posizione del mio avversario nonchè di notare la tecnica che veniva scagliata contro di me. Ciò però non mi bastò a schivarla, avevo di fronte qualcuno di ben preparato nelle arti magiche e non potevo sottovalutarlo. La potente folata mi spinse via con violenza facendomi rotolare nella sabbia con violenza fino a distanziarmi di ben sette metri.

Non c'è che dire... Bel colpo!

Esclamai rialzandomi e tenendo con la mano il fianco sinistro dove la tecnica ha impattato. Non mi lasciai però andare alla sconfitta, non ero giunto lì per arrendermi!

Ora però farò sul serio... Preparati!

Senza esitare estrassi dal taschino un primo shuriken mettendolo volutamente in bella vista, nel frattempo l'altra mano avrebbe raggiunto il borsello che conteneva una seconda arma del medesimo tipo, che sarebbe stata rapidamente nascosta dietro la schiena. La mia intenzione era quella di sfruttare un subdolo ma efficace trucchetto, avrei difatti lanciato il primo shuriken diretto all'addome di Kyoshi, seguito a ruota dal secondo meno visibile e sopratutto intriso di chakra venefico.

Kage Shuriken no Jutsu

Ma non avrei certo fermato lì la mia offensiva, avrei difatti seguito di gran corsa quel primo attacco cercando di prendere velocità per poi spiccare un balzo verso l'alto poco prima di raggiungere il bersaglio, impegnato con le mie armi da lancio. Raggiunta la massima altezza consentita, avrei tentato di stendere la gamba sinistra verso l'alto e, con immane violenza avrei cercato la fronte del ragazzo con il mio tallone. Non era un Taijutsu complesso, ma mi aveva sempre dato soddisfazione, non potevo che sperare nuovamente nella sua buona riuscita. Avrei voluto concludere in quel modo la mia azione, almeno per il momento, ma qualcosa dentro di me prese il sopravvento, una specie di furia animale, forse destata da quel duro colpo subito.

Ed ora chiudiamo i conti... Konoha Tounyuu!

Quasi come spettatore di me stesso assistetti a ciò che la rabbia mi portava a dire e fare. Il rapido movimento che provai, mi avrebbe portato a sparire dalla vista del probabilmente spiazzato avversario, rendendolo vulnerabile al calcio ascendente immediatamente successivo. Se vi fossi riuscito, lo avrei spinto verso l'alto di qualche metro dandomi il tempo di incrociarlo con il mio colpo finale, i lineamenti del mio viso mutarono in qualcosa di rude e feroce, le braccia si cosparsero di una più folta peluria argentea, il mio pugno si serrò violentemente mentre tentava di abbattersi inesorabile contro il corpo in caduta. Lasciai quindi scaricare il mio peso il quel semplice ma allo stesso tempo complesso pugno, avvolto dal potere della mia innata che, purtroppo per me, ultimamente tendeva a prendere il sopravvento.