Zend Izuki

Psiche

Dapprima provava una totale indifferenza verso le disparità tra individui, non interveniva mai e rimaneva in disparte perché estraneo alle situazioni. Non simpatizzava ne per i deboli ne per i forti. Adesso è convinto del fatto che sia colpa dei deboli se questi sono costretti a subire i soprusi degli altri, se non sei abbastanza forte da reagire allora meriti di essere un inetto che non va assolutamente compatito. Questo sua idea si è radicata nell'ultimo anno a causa dei costanti litigi ed alla necessità di trovare una valvola di sfogo alla sua rabbia repressa, difatti trova non poche difficoltà nell'esprimere i suoi sentimenti ad altri visto che lo ritiene un atto di debolezza per il quale non merita rispetto. La sua valvola consiste nel "giocare" e prendersi "cura" delle lucertole che trova, gli piace bloccarle e vederle dimenarsi mentre invano tentano di liberarsi fino a quando non si stufa, una sorta di "Dio". Lo rilassa anche vedere atti di bullismo totalmente ingiustificati, semplice cattiveria gratuita.
E' conscio del fatto che questo suo modo di agire e pensare siano ritenuti sbagliati dalla stragrande maggioranza delle persone, pertanto tende a non dire apertamente ciò che pensa preferendo mentire, inoltre quando "gioca" lo fa sempre dove nessuno può vederlo.
Ha una tendenza naturale ad osservare ed analizzare l'ambiente in cui si trova e chi si trova al suo interno.
Dopo essere uscito sconfitto numerose volte dagli scontri sostenuti sono sorti in lui dubbi relativi al comportamento ed al pensiero che ha sempre portato avanti per tre anni, dubbi che sono stati spazzati via durante la seconda prova dell'Esame Chunin. Arso vivo dalle fiamme di Yamashita in lui è nata una profonda rabbia nei confronti del ragazzo e nei confronti di se stesso per la debolezza dimostrata. Ad oggi non riesce a provare altro che rabbia, rabbia rivolta a chiunque lo sconfigga dimostrando la propria superiorità. Il desiderio di non essere debole e dimostrare quanto sia forte ha cominciato così a prevalere spazzando ogni altro pensiero o idea portandolo in una spirale nella quale la sua mente sta scendendo inesorabile.
Durante le operazioni di salvataggio, inseguito all'attentato terroristico di Kiri, si è dovuto scontrare con la dura realtà dei fatti. Le parole dette da Mashiro durante quell'occasione hanno scosso il Chunin di Suna che in un modo o nell'altro ha dovuto confrontarsi con se stesso rievocando ciò che era prima di iniziare l'accademia ninja. Un ragazzo indifferente dinnanzi alla forza o alla debolezza che però sa cosa è giusto e cosa no. Questo ha innescato un lento processo di cambiamento che è stato accelerato però durante la missione speciale dell'O.S.U., in tale occasione ha rievocato il ricordo legato alla sua infanzia che sta alla base della sua volontà di essere uno Shinobi. Il desiderio di proteggere il villaggio nel quale è nato e cresciuto. Tale evento ha segnato un nuovo sviluppo della sua psiche.

Fisico

E' un ragazzo piuttosto nella media come se ne vedono tanti. Non è eccessivamente robusto ma neanche esile, alto circa 1.76m che pesa tra i 65 e 75 Kg. Le vere peculiarità che lo distinguono sono i capelli argentei e gli occhi smeraldini, piuttosto rari da vedere in un ragazzo di Suna. Presenta una leggera abbronzatura che fa risaltare ancor di più il coloro atipico dei capelli degli occhi, ciò desta non poco interesse da parte dei suoi interlocutori soprattutto quando è possibile una comparazione diretta con i genitori i quali non presentano nessuna delle due caratteristiche. Tale peculiarità è dovuta quasi sicuramente alla trasmissione dei geni recessivi da parte di entrambi portando a questo strano mix.

Prologo

Una vita tranquilla quella del giovane Suneese, nessun evento particolare che avesse segnato la sua infanzia o sconvolto drasticamente la sua vita. D'altronde cosa ci si può aspettare da un sedicenne?
Nato in una famiglia di artigiani ha sempre vissuto all'interno di Suna con ben poche possibilità di vedere cosa si celasse oltre le interminabili dune di sabbia. L'intera infanzia passata a giocare insieme ai pochi amici del vicinato, quasi tutti figli di artigiani, senza minimante preoccuparsi del trascorrere del tempo com era giusto che fosse per un ragazzino della sua età.
I primi dubbi cominciarono a fare breccia nella sua mente quando gli venne chiesto per la prima volta che intenzioni avesse per il futuro visto che non ne aveva mai parlato, forse nemmeno ci aveva pensato al futuro. La cosa più naturale sarebbe stata quella di lavorare a tempo pieno nel negozio ed imparare tutto ciò che c'era da sapere sull'artigianato del vetro. Aveva già lavorato 2/3 mesi stando dietro al bancone ed aiutando con la gestione del magazzino, ma per quanto
avesse una certa predisposizione ed un talento naturale per la vendita, sapeva per certo che quella non era la vita che desiderava. Troppa monotonia.
Cosa fare dunque? Man mano che i mesi passavano i genitori cominciarono a fare sempre più pressioni per sapere che decisioni avrebbe preso al riguardo, ma come faceva un ragazzo di appena sedici anni a sapere cosa fare della propria vita? Era stato chiaro fin da subito con entrambi sul fatto che non avrebbe mai rilevato l'attività di famiglia ma a causa di ciò divennero ancora più insistenti, non volevano rassegnarsi al fatto che non sarebbe diventato un artigiano proseguendo la tradizione di famiglia.
L'intera situazione era divenuta ingestibile, con il passare del tempo aveva smesso di rivolgere loro la parola per non rischiare di litigare ad ogni minima occasione mentre una costante rabbia continuava a crescere a causa della loro indisposizione per la sua scelta. La rabbia repressa trovò sfogo in due passatempi che però mai nessuno avrebbe definito tali.
Durante una normalissima giornata ebbe modo di vedere alcuni ninja del villaggio, dei Neo-Genin probabilmente, che stavano evidentemente abusando delle loro capacità per fare i prepotenti con alcuni ragazzi che normalmente si comportavano da bulli. Venne affascinato da quella condizione di supremazia e dalla dimostrazione di forza da parte dei ninja nei confronti di chi era più debole, sapeva che era un comportamento errato ma questo a lui non interessava.
Nonostante la decisione finale del ragazzo i genitori continuarono ad insistere per fargli cambiare idea nel corso dei tre anni successivi mentre questi proseguiva il suo studio nell'arte ninja come se fosse l'unica cosa veramente importante. Furono tre lunghissimi anni pieni di tensione che tranquillamente si potrebbero paragonare ad un inferno in terra, tutto ciò non fece che radicare ancor di più in profondità i pensieri e le idee del giovane accentuando così ancor di più i suoi "Hobby".
Il semplice voler prevalere sugli altri, fu ciò a spingerlo ad iscriversi all'accademia ninja.

Genin

In seguito alla sua promozione a Genin gli viene affidata ufficialmente la sua prima missione all'interno delle terre di Hekisui, missione che porta a termine senza particolari problemi mettendo in mostra le sue abilità. Durante la stessa conosce quello che diventerà a tutti gli effetti il suo "sensei", Mashiro Sakaki, seppur questi non ammetterà mai apertamente di esserlo cercando di mantenere a tutti i costi un certo distacco dal giovane ninja. Tornato dalla missione gli viene concessa la possibilità di scoprire la sua affinità con il chakra elementale, in tale occasione scopre di essere molto affine al Katon cosa inusuale per i ninja del Paese del Vento.
Nonostante il successo della missione e la dimostrazione di essere in grado di controllare il chakra elementale, i litigi con i genitori si fanno sempre più aspri portando all'esasperazione il giovane che finisce per aprire una profonda ferita nell'animo della famiglia tramite le proprie azioni. Successivamente intraprende un viaggio verso Konoha insieme a Mashiro come scorta di un gruppo di mercanti, durante il tragitto gli viene comunicato che dovrà partecipare ad una missione una volta giunto nel Paese del Fuoco in sostituzione ad un altro Genin. Durante il viaggio viene coinvolto in due scontri: uno in mezzo al deserto, il secondo nella piazza del mercato di Konoha. In entrambi i casi esce sconfitto minando così quelle che erano le sue convinzioni. Sfortunatamente per lui anche la missione si rivela un totale fallimento dal suo personale punto di vista andando a destabilizzare ulteriormente tutti i suoi pensieri. Si trova così in balia di se stesso senza sapere a quale parte di se deve dare ascolto, a quale lato del suo carattere deve credere. Un animo diviso dal dubbio.
Tornato a Suna passa diverso tempo senza che faccia nulla, non una missione o allenamento, niente di niente. "Spronato" da Mashiro si fa convincere a partecipare all'esame Chunin che si terrà nel villaggio di Kiri seppur non trova il senso di tutto ciò. Semplice dovere, ecco la reale motivazione che lo spinge ad accettare.
Durante gli esami Chunin ha modo di dimostrare le sue reali capacità all'interno dell'arena appositamente preparata, ricevendo applausi dal parte del pubblico per la sua prestazione nella prima prova. La fortuna non lo volle arridere invece nella seconda.
Messo a diretto confronto con Yamashita, ragazzo che lo sconfisse brutalmente nella piazza del mercato di Konoha, e Raul in uno scontro due contro due mentre fa coppia con Noya, ragazzo allegro e spensierato, subisce uno sconfitta umiliante e dolorosa. Il ragazzo dai capelli rossi tramite l'uso di alcune tecniche Katon arde vivo Zend che in preda ad una rabbia ed a un dolore senza precedenti sblocca lo Sharingan, dimostrando di appartenere al Clan Uchiha. Tutto ciò dura meno di una frazione di secondo impedendo al grande pubblico di vedere ciò che aveva appena fatto il suneese. Un segreto che nemmeno lui conosceva.
A causa delle gravissime ferite riportate viene ricoverato in infermeria ed affidato alle cure dei medici per sanare le orribili ustioni sul suo corpo, qui scopre inoltre che Yamashita provò a colpirlo una seconda volta mentre il suo corpo bruciava e si contorceva per il dolore, quasi volesse terminare la sua vita. Una rabbia crescente divampò nel ragazzo gettandolo in una spirale che lentamente stava discendendo e che difficilmente sarebbe stato in grado di risalire.
Il giorno della terza prova dovette scontrarsi con Noya, ragazzo con il quale aveva collaborato durante la seconda prova, che però decide di ritirarsi facendo progredire Zend verso le semifinali. L'atteggiamento del giovane dal comportamento spigliato lascia interdetto il suneese che non sa più cosa pensare.
Arrivate le semifinali si deve scontrare contro Lìf, kunoichi con il quale si era già battuto in precedenza in mezzo al deserto. Mentre combattono riaffiorano in lui i ricordi di quella notte in cui la ragazza lo aveva umiliato sconfiggendolo, una cieca rabbia nei confronti della giovane prende il sopravvento sul ragazzo il quale attiva senza volere lo Sharingan mostrandola per la prima volta al mondo. La semifinale risulta essere uno spettacolo per gli occhi degli spettatori ma che purtroppo vede Zend uscirne nuovamente sconfitto. Zero vittorie. Tutte sconfitte.
Al termine della semifinale realizza di appartenere al Clan Uchiha gettando ancora più dubbi sulla sua psiche già tremendamente provata.
Giunto il giorno della finale rimane coinvolto in quello che verrà ricordato come uno dei più atroci attentati della storia ninja. Il panico, il caos, la morte, la disperazione, la follia. Tutte cose che porterà per sempre con se nel suo cuore rotto. Vale poco la promozione che ottiene quando le acque si sono calmate.

Chunin

Poco tempo dopo la promozione a Chunin è stato costretto per volere della Kazekage a partecipare alla candidatura O.S.U.. La missione speciale nel quale è stato coinvolto consisteva nella cattura di Jarago, ex-Hokage, Lealista che ha tradito il villaggio di Konoha. Il giorno prima dell'inizio ufficiale ha fatto la conoscenza di Rebecca Andrasson la quale ha permesso al ragazzo di sbloccare il secondo stadio della propria innata seppur in un modo molto poco ortodosso. La mattina seguente venne formata la squadra, che avrebbe dovuto infiltrarsi nella base dei Lealisti, composta da: Takeshi,Yuichi, Lif e dal Jonin nonché Caposquadra Nareda. Fin da subito le cose sono andate per il peggio. Prima il tradimento di Nareda, rivelatosi un Lealista, e successivamente la comparsa di una temibile Mukenin di livello S: Eris. Grazie al caso più totale è stato in grado di risvegliare un potere recondito in lui, il sangue dei suoi stessi antenati gli ha conferito momentaneamente un potere che nemmeno lontanamente poteva immaginare rendendolo molto più consapevole di ciò che è, facendolo sentire appartenente al Clan Uchiha. Ciò gli ha anche permesso di rimembrare un ricordo che da tempo legato alla sua infanzia ed alla sua decisione di diventare ninja del quale però non aveva più memoria. Lo scontro con Eris è risultato quasi fatali a tutti e quattro i Chunin che però sono riusciti a salvarsi ed a catturare allo stesso tempo Jarago dislocandosi nell'ufficio della Kazekage. Giunti a questo punto le cose sono precipitate drasticamente, Suna si è trasformata in un campo di battaglia dove erano coinvolti i Figli di Zero, i Lealisti che stavano tentando il colpo di stato e le forze dell'O.S.U. pronte a contrastare le minacce presentate. In seguito a tutti questi eventi ha preso la decisione di rimanere all'interno dell'Organizzazione entrando nella sezione Anti-Lealisti, voleva impedire che il suo villaggio fosse nuovamente vittima di tali esseri. Un desiderio di vendetta quasi, ma molto più vicino alla rivalsa. Doveva dimostrare che nonostante fosse un'Uchiha non era una bestia, ma uno Shinobi di Suna.
Durante il breve periodo di convalescenza a bordo della Dai Shinigami lo Sharingan di Zend si è evoluto per la seconda volta con la comparsa della terza tomoe. Si ritiene difatti l'unico vero responsabile di tutto quanto accaduto, le colpe che ha deciso di addossarsi nel più totale silenzio gravano sul suo cuore e sulla sua mente in ogni istante.
Tutti l'insieme di eventi lo ha portato a prendere un'importante decisione: unirsi all'O.S.U. entrando nella sezione Anti-Lealisti, voleva impedire che il suo villaggio fosse nuovamente vittima di tali esseri
Dopo essersi ripreso ed essere tornato definitivamente nel villaggio ha scoperto la sua seconda affinità elementale, in modo del tutto inaspettato date le condizioni in cui versava il villaggio, che si è rivelata essere l'acqua. L'ironia della vita non la smetteva mai di seguirlo.
Lo scontro con Eris ha spinto Zend ad effettuare una scelta a dir poco inusuale: apprendere l'arte del marionettismo del Clan Akasuna. Dopo aver fatto ufficiale richiesta ai funzionari di Suna, gli è stato concesso un incontro per poter apprendere l'arte segreta del marionettismo. Raggiunto il quartiere degli Akasuna ha incontrato Chikamatsu Goemon che si è offerto di insegnare tale segreto all'Uchiha. La prove a cui si è sottoposto il ragazzo non erano ne eccessivamente difficili ne pericolose, si è trovato a dover apprendere da zero un'arte che veniva insegnati fin da bambini. Nonostante le difficoltà e le incertezze durante il rapido addestramento, è riuscito a padroneggiare in modo molto basilare l'arte segreta degli Akasuna. Era iniziato il suo cammino per sconfiggere Eris.
Mentre il villaggio di Suna si riprendeva dall’attacco di Lealisti ed Eris, Zend ebbe modo di conoscere un’altra Uchiha. Era la prima volta che vedeva qualcun altro come lui e che possedeva la stessa maledizione. Tutto ciò che la ragazza voleva sapere era che fine avesse fatto la Kazekage e cosa fosse accaduto durante l’attacco di Eris. Zend a stento riuscì a pronunciare qualcosa a causa del rimorso e del senso di colpa, limitandosi ad accennare solamente ai Figli di Zero. La ragazza diede solo un’informazione al giovane, ovvero che la Kazekage era sua madre.
Non appena le forze ninja si furono riprese venne organizzato l’assalto alla base usata da Lealisti e Figlio di Zero, nei pressi di Kor, per salvare la Kazekage. Vennero convocati tutti i ninja appartenenti all’O.S.U. indipendentemente da quale fosse la loro sezione. Durante la missione Zend ebbe l’occasione di rincontrare i suoi compagni d’arme e con i quali era riuscito a stabilire un qualche legame durante il recupero di Jarago.
La battaglia intrapresa tra O.S.U. e Lealisti/Figli di Zero portò a numerose vittime da entrambe le parti, erano tutti addestrati e pronti ad uccidere per portare a termine la propria missione. In questa stessa occasione Zend versò per la prima volta il sangue dei nemici: per la prima volta in vita sua uccise qualcuno. Furono molti i pensieri e altrettante le azioni compiute dal Suneese, solamente utilizzando il pieno potere conferitogli dagli antenati, insieme a quello dei compagni di squadra, fu in grado di eliminare la minaccia che ostacolava la liberazione della Kazekage. La battaglia terminò con la vittoria dell’O.S.U. e la liberazione di Yuka. Questo fu il primo passo della redenzione di Zend mentre le lacrime bagnavano il campo di battaglia. Solo una parte di lui si era redenta, l’altra ancora no. Molte vite erano state spezzate a causa sua e questa colpa ancora gravava sul suo cuore ma allo stesso tempo un altro pensiero cominciava a fare breccia nella sua mente.

Sp.Joniin

Il compimento della missione di salvataggio comportò l’immediata promozione a Sp.Jonin come merito per quanto compiuto dal giovane. Mentre si consumava quella battaglia così cruenta molte altre zone del continente furono vittime di sanguinose battaglie tra i ninja e forze ostili. Pirati, lealisti e schiavisti decisero che quello era il momento più opportuno per cercare di ribaltare la situazione geopolitica del continente, fortunatamente per il mondo ninja in molte zone gli invasori vennero sconfitti anche se alcune aree caddero in mano nemica.
Nel mentre Zend ebbe modo di imparare a padroneggiare l’arte del marionettismo riuscendo ad arrivare al massimo del suo potenziale. Imparò a controllare le marionette come fossero un’estensione naturale del suo corpo imparando al contempo come crearne una da zero. Versando sudore e sputando sangue riuscii a creare la sua primissima marionetta. Un oggetto piuttosto rudimentale ma di cui andava particolarmente fiero: era il frutto di duro lavoro.
Poco dopo la creazione della marionetta ebbe il primo incarico da Sp.Jonin: supervisionare un gruppo di Genin durante una missione di basso grado. Date le circostanze nelle quali si trovava il continente non era possibile mandare dei Genin in missione da soli così venne scelto lui come “caposquadra”. La missione si concluse nel modo migliore ma durante la stessa diverse cose accaddero. La prima, incontrò un altro Uchiha che però ancora sembrava non saper controllare il proprio potere. La seconda, due ninja caratterizzati da uno strano simbolo, un serpente che si mordeva la coda come a formare un cerchio, a loro detta erano dei controllori giunti per controllare le azioni dei due Uchiha. Questo sfortunato incontro si concluse senza spargimenti di sangue ma il pensiero che qualcuno ancora lì giudicasse delle bestie e che erano sotto controllo gettò una sorta di ombra sui pensieri del Suneese.
Di ritorno dalla missione svolta a Konoha gli venne assegnata un’altra missione: indagare su una misteriosa torre comparsa nell’ex Villaggio del Vortice. La struttura era imputabile ad un noto ricercato: il Figlio Bastardo del Caos. Giunti sul posto per indagare sulla struttura molti ninja, compreso Zend, vennero drogati e condotti al suo interno. Costretto ad affrontare una prova piuttosto macabra insieme ad Atsushi ed a Lìf, sua vecchia compagna di missione, si ritrovò a combattere contro un’immonda creatura generata dalla mente malata di Qayin. Lo scontro con il centipede Omega fu molto arduo a causa delle capacità posseduto da quest’ultimo, portando quasi alla morte dei suoi compagni inoltre Lìf subii ferite così gravi da scatenare in Zend un profondo shock emotivo. Vedere una sua nemica/amica ridotta in quello stato risvegliò in lui un potere sopito e spaventoso: lo Sharingan Ipnotico. Diversi pensieri attraversarono la mente del giovane mentre si apprestava a dare il colpo di grazia alla creatura ma uno su tutti prevalse. Improvvisamente quel senso di redenzione che ancora non si trovava soddisfatto sfociò in nuova verità: redimere il nome degli Uchiha. Qualcosa che aveva pensato più volte ma che mai aveva trovato sfogo in forma fisica, il costante sentirsi una bestia insieme alla volontà di redimersi ulteriormente agli occhi di Suna e di tutti i suoi abitanti, lo portò ad esprimere a voce quel pensiero.
In un modo o nell’altro riuscirono a salvarsi dalla furia distruttrice del Figlio Bastardo del Caos, ma il merito fu di altri ninja decisamente più forti del Suneese.