[Deserto] Il paradiso dei resti.

Per zend

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    .:NIght and bones:.



    Notte fredda, davvero tanto nel deserto di Suna. Ero partita da circa due giorni assieme ad un Escanor addormentato in quel suo aspetto bizzarro e da vecchio, ogni volta mi domandavo come fosse possibile una transizione del genere. Ne ignoravo davvero il sistema, ma impicciarmi degli affari altrui non era nei miei vizi. Mi svegliai di botto tra le coperte di lana cotta maculata, provando subito un brivido che scivolò come una biglia di vetro per tutta la schiena. Non ero mai stata lontano da Ame da quando vi misi piede e provai una certa curiosità per quel luogo che presentava tante piccole reliquie di un passato non molto antico, vive in origine. Ci eravamo appostati per la notte assieme a delle carovane che ci avevano gentilmente offerto una guida per il villaggio che chiedeva aiuto e nei pressi del punto “ristoro” fui subito incuriosita da alcune carcasse di grandi animali prive della carne. Solo fredde ossa curve e uncinanti, toraci senza un cuore e crani senza muscoli né resto. Cercai di silenziare il mio corpo il più possibile e sgattaiolare fuori dalle coperte, provando ad evadere dal talamo provvisorio per sfuggire alla mano di un Morfeo irrequieto ed esplorare un po’ la zona accompagnata dal celo stellato. Tenni conto dei possibili rischi dovuti a predatori o bestie selvatiche delle sabbie, ma voletti dar un po’ di speranza e qualche possibilità a quel villaggio e alla sua accoglienza. Avevo depredato navi con la forza bruta di mia madre ed ero conscia di quanta gente mossa da ugual convinzioni ci fosse in queste terre. Considerai anche il fatto di orientarmi per raggiungere il mare, colta da un attimo di pazzia. Certamente se avessi continuato in quella direzione e poi più a sud dal villaggio lo avrei rivisto chiaramente, ma ebbi abbastanza zelo da impormi di non farlo e restare nel perimetro a pochi passi da Escanor e le carovane. Camminando di qualche metro arricciai il naso nel percepire, sotto di me un qualcosa di diverso e più duro, coperto da detriti e sabbia. Era improbabile che fossero chianche o rocce, ma non mi ci volle molto ad indentificare quella cosa: era una spina dorsale senza più un corpo da sorreggere, deposta sul suolo come un uovo o una serpe morta e lunga abbastanza da creare una sorta di percorso verso una caverna fatta di costole.

    E’ senza dubbio la cosa più interessante vista in questo viaggio.

    Sussurrai a sottecchi, spostando il baricentro verso l’estrema destra in modo da avere un contatto stretto con le ossa e toccarle una dopo l’altra con la punta estrema delle dita. Che emozioni provassi in quei momenti fu difficile persino per me, di certo nessun brivido di paura o disgusto ma solo curiosità. Che stessi pensando come un insetto?

    Quella è una scatola cranica, è difficile vederne una dal vivo.


    Mugugnai ancora a bassa voce, piegando il bacino e alzando la testa nell’esatta cavità venutasi a creare nel retro di quella macabra conformazione d’osso. Peccato per l’assenza di luminarie artificiali, non ero stata in grado di reperire alcun kit per le esplorazioni da qualche parte e dovetti affidarmi esclusivamente alla luce lunare e a quella delle fiaccole piantate attorno all’accampamento. Il riverbero delle fiamme illuminò in modo diverso la maggior parte della carcassa, così grande da poter contenere un uomo di due metri o forse più e da poter ospitare qualche pazzo per una notte di sonno. Sicuramente gli escrementi di animaletti e gli stessi –che scapparono al minimo rumore- ne occupavano la superficie alla base e ai lati, mentre la parte superiore pareva più adatta ad ospitare ragni o vermi, in quella cavità che un tempo ospitò il cervello dell’animale in questione. Ma di quale bestione potesse trattarsi non ne avevo idea, ma era probabile che quei resti potessero risalire a più di mezzo secolo fa.

    Uhmm?

    Borbottai interrotta, fermando il piede destro a mezz’aria proprio prima che potessi raggiungere la mascella. Proprio all’altezza degli incavi degli occhi mi spinsi verso sinistra, cercando di spiare dagli stessi di chi fosse la silhouette della persona nelle vicinanze e sarei uscita fuori solo se necessario, o solo se il mio istinto avrebbe detto di farlo.


    Scheda

    L'allenamento si svolge durante la missione, era l'unico modo "attinente" per renderlo in un certo senso "logico" :sisi:


    Edited by Yama™ - 19/3/2017, 10:59
     
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    Finalmente! Arbitro io, decidete voi per l'attacco
     
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    Concordato con Master allenamento e partecipanti, parteciperò anche io :asd:


    Mi trovavo a casa, a meditare sulle parole che giorni addietro mi aveva detto Kaito sui diversi stili di combattimento esistenti al mondo, nella mia mente facevano avanti e indietro idee e ipotesi di stili di lotta, con armi e senza, a terra e a mezz' aria, colpi e prese, insomma di tutto e di più.
    Mentre riflettevo iniziai a pensare che forse il miglior modo per testare le mie capacità non fosse combattere fin da subito con dei combattenti come, ma sfidare quei ninja che utilizzano un arte di combattimento ben diversa dal mio, i ninjutsu.
    Pensando a questo decisi di andare in un campo d' addestramento particolare in cui un ninja si poteva allenare a fronteggiare delle simulazioni di ninjutsu.
    Una volta lì c' erano ben 5 settori d' allenamento, ognuno caratterizzato da uno dei 5 elementi del chakra: in ordine acqua, vento, fulmine, fuoco e terra.
    Andai nel primo step d' allenamento, una pompo mi sparava acqua pressurizzata capace di tagliare anche la roccia, lo scopo dell' allenamento era aumentare la mia agilità, infatti riuscì a schivare il getto con estrema elasticità di movimento; passai al secondo step in cui una turbina mi investiva da un forte vento, lo scopo era quello di resistere con forza a quello spostamento d' aria, cosa che, con un pò di difficolta, riuscì a fare piantando i piedi al suolo e mettendo forza nelle gambe.
    Passai poi al terzo step, quello del fulmine dove dovevo muovermi più veloce delle scariche elettriche che mi venivano lanciate addosso da un macchinario; al quarto step un lanciafiamme mi lanciava fuoco addosso e con velocità ed agilità avrei dovuto scansare l' attacco ed arrivare la lanciafiamme per spegnerlo; infine all' ultimo step, avrei dovuto fermare una roccia di medie dimensioni, colpendola a mani nude, cosa che riuscì a fare grazie ad una tecnica che avevo appreso da poco, il Rakanken Ryū.
    Finito il mio addestramento trovai all' uscita del campo proprio Kaito che mi aspettava...

    Renji, ottima scelta di allenamento, adesso so dove portarti, se hai tutto il tuo equipaggiamento con te possiamo partire per Suna!

    Ok Kaito, andiamo!

    E così partimmo per il nostro viaggio abbastanza lunghetto, viaggiammo per 4 giorni e 3 notti, attraversando la foresta del mio paese e passai dalla maestosità di quel paesaggio al desolato deserto del Paese del Vento, il cui caldo torrido mi colpì senza preavviso e dovetti metterci un pò per farci l' abitudine.
    Finalmente arrivati a Suna, di sera, decidemmo di dividerci, Kaito rimase nel villaggio a fare un giro, mentre io mi addentrai, senza allontanarmi troppo dal villaggio, nel deserto del paese.
    Dopo aver camminato per un pò, vidi in lontananza due figure, così mi ci avvicinai, erano due ninja, un ragazzo ed una ragazza, così approfittai dell' attimo per dirgli:

    Salve ragazzi, mi chiamo Renji, sono qui per allenarmi con ninja di altri paesi, vi andrebbe di sfidarci? Un tutti contro tutti, penso che sia abbastanza stimolante!

    E così, rimanendo a 5 metri di distanza da loro, attesi la risposta.



    Edited by Incursio92 - 19/3/2017, 15:13
     
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    -Sei solo un incosciente che non tiene alla propria saluta altrimenti non si spiega in altro modo il tuo comportamento! Cosa dobbiamo fare per farti capire che stai commettendo un grandissimo errore. Sai benissimo che lo facciamo per il tuo bene, sai quanti ninja sono morti in passato per ideali che non erano i loro? Smettila perfavore...

    -Aaaaaaah smettila mamma! Non ho dodici anni, non sono un ragazzino sprovveduto che necessità del consenso dei propri genitori per fare quello che vuole, io sono un ninja e di voi che ostacolate il mio percorso posso farne tranquillamente a meno. Che ne volete sapere voi due di cosa è uno shinobi, di cosa vuol dire la vita ninja. Mi avete messo i bastoni tra le ruote dal giorno stesso che feci l'iscrizione in accademia, l'unico motivo per cui fate così è che sono il vostro unico figlio e volete costringermi in quella che è la VOSTRA tradizione di famiglia non la MIA. Non voglio e mai vorrò essere un artigiano e commerciante. E' una vita priva di qualsiasi scopo, priva di vita stessa. Se non posso dimostrare ciò che sono non ha senso.


    -Come puoi pensare cose del genere, la vita ninja ti ha dato alla testa. Sei solo un ragazzino come tutti gli altri, credete che solo perché sapete usare quelle vostre stupide tecniche siate in grado di conquistare il mondo. Basti vedere la fine che hanno fatto quelli che definisci shinobi, tutti morti stupidamente anche quando si credevano i più forti.


    Come diavolo era possibile che la mia stessa famiglia volesse impedire il futuro che IO volevo! Loro pensavo davvero solo all'attività di famiglia, protetti al sicuro delle mura del villaggio mentre i ninja si davano battaglia tra modi subdoli o più diretti facendolo solo per difendere i propri ideali. Io non ero divenuto ninja per perseguire un ideale ma solo perché si trattava di una dimostrazione di forza nei confronti dei più deboli, non avevo nessuno scopo o obiettivo in particolare se non quello. In quel momento c'era solo una cosa che potessi fare per far tacere una volta per tutte le parole sterili di coloro che mi stavano attorno, non importava che fossero i miei genitori andava dimostrato loro cosa voleva dire essere un ninja, un vero ninja.
    Visto che ero tornato dalla missione e dall'accademia avevo con me ancora tutta l'attrezzatura il che faceva decisamente al caso mio. Estrassi il filo spinato dal borsello e con un rapido gesto di mano lo avvolsi intorno alla gamba di una sedia che era presente in casa, uno strattone rapido ed il legno prima venne inciso e poi spezzato dalla pressione esercitata dalle diverse punte che vi si erano conficcate dentro. Osservai con sguardo di sfida gli occhi di mio padre e notai con piacere che il suo sguardo si distolse dal mio, provai una breve sensazione di euforia al pensiero che avevo dimostrato di essere forte e che loro non potevano in alcun modo opporsi a me però ero ancora troppo ingenuo per capire il vero motivo del suo gesto. Non era per timore che abbassò gli occhi ma per delusione, sentiva di aver fallito come padre nell'allevare il proprio figlio nel momento stesso in cui estrassi l'arma, non potevo lontanamente immaginare quanta tristezza si celasse dietro ai loro gesti ed io ignaro continuavo imperterrito sulla mia strada.


    -Questo vuol dire essere un ninja, se avessi percorso la vostra strada non sarei mai stato in grado di fare una cosa del genere.

    Mi voltai dandogli così le spalle ed uscì dalla porta d'ingresso senza però sbatterla, buona parte della rabbia si era placata tramite quei gesti di forza. Dei deboli singhiozzi si sentivano provenire dalla casa una volta che la porta fu chiusa, avevo provocato un dolore ben più grande di quanto avessi mai fatto in vita mia e non me ne importava minimamente. Che stupido ragazzo.
    Era pomeriggio e le temperature andavano abbassandosi, il clima del deserto poteva sorprendere la notte con temperature particolarmente basse ed ostili per alcuni. Quel pomeriggio era stato focoso visto che avevo scoperto il mio elemento ed ero tornato dalla missione di Hekisui, che era anche il motivo del nuovo litigio con i miei genitori. Se li avessi avvisati della mia partenza avrebbero fatto di tutto per impedirmelo anche presentarsi dal Kazekage in persona mettendo in ridicola la mia figura di shinobi, per loro ogni scusa era valida, invece in questo modo ero stato in grado di dimostrare le mie capacità
    Senza una metà precisa mi diressi verso le porte del villaggio che normalmente a quell'ora erano molto trafficate visto che arrivavano o partivano le ultime carovane, c'erano casi nei quali partivano di notte ma erano piuttosto rari salvo impedimenti o trasporti urgenti. Mentre mi avvicinavo sempre più all'ingresso notai che vi era un gran fermento dinnanzi alle porte, alcune carovane si stavano preparando per partire ed alcuni uomini discutevano animatamente sul da farsi.

    -Non possiamo partire! Il Genin che doveva accompagnarci è stato ritenuto inidoneo quindi l'hanno bloccato in accademia.

    -Ma non possiamo nemmeno aspettare fino a domani pomeriggio per farci assegnare un altro stupido ragazzino! Non bastano Mashiro e Kato come Chunin di scorta? Perché insistono ancora a darci dei bambocci che non valgono niente? Appena c'è un problema questi scappano come polli. Sono inaffidabili ti dico.

    -Sono parole sterili le vostre, se possibile partiremo nell'arco di dieci/quindi minuti altrimenti dovrete necessariamente aspettare domattina un Genin di riserva. Ora vi conviene rimanere in silenzio visto che le vostre parole non fanno altro che disturbare gli altri mercanti che invece hanno visto problemi ben più gravi.


    Riconobbi al volo la terza voce in mezzo a quel gruppo: Mashiro, il Chunin che si era occupato della mia missione della mia prova in accademia. Eravamo arrivati quella stessa mattina ed adesso era di nuovo in partenza per un'altra missione, il Kazekage sembrava fare molto affidamento sulle sue capacità se non gli permetteva di avere un attimo di riposo. Ma forse i motivi erano in realtà altri. Decisi di avvicinarmi e rendere nota la mia presenza, era la giusta occasione per fargli vedere che potevo tranquillamente tenergli testa senza nessun problema.


    -Se avete bisogno di un Genin per scortarvi ci sono io. Potreste partire prima che il sole tramonti senza perdere mezza giornata di viaggio, in questo modo i vostri costi ne risentirebbero molto di meno. Arrivare dodici ore in ritardo potrebbe compromettere i vostri affari facendovi perdere più ryo di quanti ne potreste guadagnare, senza considerare che perdereste anche la fiducia dei vostri acquirenti. L'unica motivazione per la quale spingete tanto sul partire subito e che evidentemente siete al limite e dei ritardi potrebbero compromettere la vostra attività a differenza di quella degli altri mercanti qui presenti che non sembrano battere ciglio al riguardo.

    Le mie parole furono taglienti e dirette al punto da suscitare perplessità e rabbia nei due mercanti che non volevano farsi insegnare il proprio mestiere da un sedicenne, avendo però lavorato nell'attività di famiglia per diverso tempo sapevo bene o male come funzionassero le cose nel mondo degli affari. A malincuore dovetti ammettere non era stato totalmente sprecato il tempo passato in negozio, qualche conoscenza l'avevo imparata.


    -Come ti permetti moccioso! Sparisci subito da qui oppure ti faccio vedere io chi ci rimette i ryo.

    -Faccia silenzio, Zend è la sua unica opportunità di partire in tempi brevi. Posso assicurarle che è ben sopra le capacità dell'altro Genin che doveva scortarla. A lei la scelta. In caso accetti incaricherò uno dei due Jounin di avvisare domattina gli uffici del Kazekage.


    Era molto strano che un Chunin potesse dare ordini ad un Jounin, così si andava a sgretolare quella che era la gerarchia ninja ma probabilmente in casi del genere era fattibile visto che si trattava più di un favore che di un vero e proprio ordine, in ogni caso era qualcosa che esulava dalla normalità del mondo ninja. Il mercante acconsentì infine alla proposta visto che non aveva molta scelta, questo poteva anche significare che le mie parole sulle sue condizioni economiche erano veritiere senza contare che la presenza di Mashiro poteva aver fortemente influenzato la sue scelta.


    -Forza partiamo, prima che il sole tramonti dobbiamo arrivare all'oasi più vicina. Abbiamo poco più di un'ora, una volta giunti decideremo se proseguire ancora per un'alta ora oppure no. Non ti saranno concessi errori.


    Le sue parole furono dure e decise come monito per le mie azioni future, sapevo qual'era il mio posto e non era certamente necessario che lui me lo ricordasse tantomeno in quel modo come se parlasse ad un ragazzino appena iscritto all'accademia.
    Nel giro di quindici minuti scarsi partimmo, mi ero proposto come scorta ma non avevo la minima idea di quale fosse la destinazione del viaggio. In realtà volevo semplicemente allontanarmi da Suna il più possibile, volevo vedere il meno possibile la mia famiglia soprattutto per evitare nuovamente degli scontri di posizione che avrei facilmente risolto dimostrandogli chi ero veramente. Deboli!
    Percorremmo un buon tratto di strada prima che il sole tramontasse, ben più di quanto ci si aspettava, il che ci permise di fermarci per la notte dopo aver superato l'oasi di riferimento. Avevamo abbastanza scorte d'acqua per evitare di fare rifornimento ad ogni sosta, in questo modo era possibile accelerare i tempi di viaggio così da recuperare il tempo perso. Quando calò la notte decidemmo che era necessario svolgere dei turni di guardia a scopo precauzionale, in realtà Mashiro era contrario all'idea ma accettò la loro richiesta in quanto era suo dovere scortarli incolumi fino a destinazione. Affidò a me l'incarico di svolgere la guardia per le prime due ore poi mi avrebbe sostituito, dopo due ore sarebbe toccato a Kato, l'altra Chunin, dopo di lei avrei ricominciato io e così via fino al mattino.
    Mentre tutti si mettevano sotto le coperte per proteggersi dal freddo della notte, io seguivo un percorso ben definito intorno al perimetro delle carovana così da vigilare al meglio sui presenti. La maglia a maniche lunghe bianca svolgeva a dovere il suolo dovere nel proteggermi dal freddo ed anche i pantaloni grigi mentre non si poteva dire altrettanto delle scarpe.
    Dopo circa un'ora decisi di allargare il perimetro di perlustrazione per vedere meglio ciò che circondava il campo, salì quindi lungo la duna dietro la quale ci eravamo accampati per proteggerci dal vento del deserto anche da un punto di vista tattico era pericoloso visto che nascondeva una buona porzione di paesaggio. Ero sicuro che Mashiro lo sapesse ma ero altrettanto sicuro che l'unico motivo per cui aveva deciso di sottostare alla richiesta del mercante era perché gli era stato ordinato, questo spiegava la scelta poco sensata del luogo per l'accampamento: non aveva il minimo timore di essere attaccato in piena notte in mezzo al deserto.
    Mentre i miei passi si susseguivano l'un l'altro lungo la duna ed i rumori venivano attutiti dalla sabbia sentì il bisogno di salire più in fretta, era stato pericoloso allargare il perimetro ed a questo punto prima raggiungevo la cima prima avrei avuto la certezza di vedere cosa si nascondesse dietro. Quando raggiunsi la cima osservai ciò che vi era sotto ma non vidi niente per cui allarmarmi eppure sentivo in sottofondo alcuni rumori che mi turbavano non attribuibili al campo sotto di me, lo sforzando ancora di più lo sguardo mi sembro di scorgere una figura.

    -Chi va là?

    Fu una domanda semplice e chiara, niente giri di parole. Per precauzione decisi di togliere dal borsello tutti i trenta metri di filo spinato, se c'era veramente qualcuno con intenti ostili non sarebbe riuscito a passare tanto facilmente.

    Zend Izuki
    -Parlato
    * Pensato *


    -Parlato Madre Zend
    -Parlato Padre Zend
    -Parlato Mercante #1
    -Parlato Mercante #2
    -Parlato Chunin Mashiro

    spero vada bene
     
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    Vi ho disposti in ordine di postaggio, quindi, lanciando un D3, Yama è D1, Cursio D2 e Zend D3. I turni saranno 3 - 1 - 2. Quindi l'attacco va a Zend e la difesa a Yama e Incursio. Ovviamente se ci sono situazioni particolari in cui uno non viene bersagliato, stabilirò difese/attacchi aggiuntivi di conseguenza.
     
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    Ogni più piccola fibra del mio corpo era in tensione pronta a scattare come una molla al minimo movimento. Almeno all'inizio sembrò non accadere nulla ma questo non bastò a tranquillizzarmi anzi la calma rendeva il tutto più strano. Strinsi ancor di più le mani alle basi del filo, che fortunatamente erano prive di punte per permetterne il movimento.
    Un alito di vento si fece largo attraverso il deserto andando a rinfrescare ancora di più l'aria notturna, la Luna invece illuminava parzialmente quel luogo desolato come a voler mostrare una via nascosta senza però riuscirvi. Passò un minuto buono dalla mia intimidazione e nulla accadde, a quel punto vacillai per un momento andando a dubitare delle mie stesse capacità. Che fossi solamente paranoico? No, questo non era possibile. Non potevo essermi sbagliato.


    -Salve ragazzi, mi chiamo Renji, sono qui per allenarmi con ninja di altri paesi, vi andrebbe di sfidarci? Un tutti contro tutti, penso che sia abbastanza stimolante!


    Alla voce del ragazzo mi voltai di scatto verso la sua direzione per osservare la fonte di quelle parole. La notte non aiutava nell'osservare i dettagli di quello sconosciuto interlocutore e tantomeno mi sarebbe servito, la situazione completamente inaspettata mi fece vacillare per appena un secondo. Distrarsi poteva essere fatale!

    -Chi sei e perché sei qui? Pensi seriamente che possa credere alle tue parole? Nessuno sano di mente andrebbe in mezzo al deserto in cerca di sfidanti, soprattutto di notte! Non posso permetterti di avanzare oltre, per quanto ne so potresti tranquillamente essere un ricercato. E cosa diavolo significa quel tutti contro tutti? Siamo solo noi due, a meno che tu non abbia un compagno nascosto nelle vicinanze che mi vuole sorprendere.

    Era inammissibile poter credere a delle parole del genere, se non si trattava di una trappola allora era solo un ragazzo molto stupido ma non potevo correre il rischio di mettere a repentaglio il gruppo al campo. Avrei dovuto neutralizzare lui ed il suo compagno ma quella frase, quel "tutti contro tutti", c'era qualcosa che non tornava. Istintivamente mi girai di scatto nella direzione opposta al ragazzo e vidi un'altro individuo, questa volta una ragazza. La sensazione che avevo provato in precedenza non era stato frutto della mia fantasia, non mi ero sbagliato, qualcuno mi stava realmente spiando ed in quel momento ne ebbi la conferma.

    * Anche se sono in due posso farcela, dovrei chiamare Mashiro ma non avrebbe senso e nemmeno sono sicuro di riuscire a raggiungerlo in tempo! Prima li sconfiggo poi lo informerò sui fatti, non ho altra scelta! *

    La mia diffidenza nei confronti di entrambi era elevatissima, se avessi rischiato di fidarmi anche solo per un secondo sarei potuto morire se quelli erano effettivamente due ricercati del quale non ero a conoscenza. L'unica cosa sensata a quel punto era neutralizzarli e con l'aiuto di Mashiro e Kato risalire alla loro vera identità.
    Il fatto di essere stato così previdente nell'estrarre il filo spinato aveva parzialmente giocato a mio sfavore visto che la sua presenza limitava le mie possibilità nell'eseguire le tecniche, se ne bloccavo uno l'altro avrebbe pensato a finire il lavoro del compagno. Sfortunatamente per loro possedevo conoscenze a sufficienza per riuscire a gestire almeno temporaneamente la battaglia, se però fosse andata sul lato fisico avrei perso miseramente. Ammetterlo era difficile ma la mia resistenza fisica lasciava parecchio a desiderare, avevo interamente basato la mia istruzione ninja sui ninjutsu e sulle tecnica dalla distanza, il combattimento ravvicinato poteva risultare addirittura letale se gli avversari erano specializzati nel taijustu.


    * Prima mi occuperò della ragazza visto che deve essere la più debole dei due se era nascosta nella sabbia, forse nemmeno lei è tanto forte nel combattimento fisico mentre l'altro sembra estremamente sicuro di se. Devo agire in fretta e con precisione. *

    Rapidamente comincia a riempire la bocca con una notevole quantità di chakra che successivamente avrei plasmato sottoforma di piccole sfere perfettamente tonde, in contemporanea composi i sigilli per una tecnica katon il cui bersaglio sarebbe stato la ragazza. Il mio intero era semplicissimo: provare a colpire la giovane con cinque proiettili infuocati, che era il numero massimo che le mie capacità mi permettevano. Una volta che il chakra fosse impastato correttamente avrei letteralmente sputato fiamme dalla bocca nel tentativo di colpirla, era la prima volta che utilizzavo un jutsu katon e non sapevo minimamente come potesse reagire all'ambiente esterno ma considerando che ero stato in grado di applicare del fuoco ad una lama sarei anche dovuto essere in grado di allontanare il chakra dal mio corpo sottoforma di elemento. In realtà era molto diverso come concetto ma ai fini della battaglia probabilmente era del tutto superfluo.
    Così facendo avrei preso tempo sufficiente per poi dedicarmi al secondo obiettivo: Renji, sempre che quello fosse il suo vero nome. Se era lui il più forte allora avrei dovuto neutralizzarlo il più rapidamente possibile e per questo avevo bisogno del filo spinato che avevo con me.
    Lascia che il chakra scorresse all'interno dell'intero sistema circolatorio per dirigersi verso le braccia e successivamente applicarsi sul filo spinato. Ero uno passaggio fondamentale per controllare con precisione chirurgica un attrezzo per il quale altrimenti sarebbero richiesti anni di allenamento intensivo, inoltre il solo allenamento finisco aveva dei limiti visto che certi movimenti erano comunque impossibile senza l'ausilio del chakra. Mentre il chakra si distribuiva lungo l'attrezzatura composi tutti i sigilli necessari alla tecnica.


    -Ayatsuito no Jutsu!

    In questo modo avrei provato a far prendere "vita" al filo spinato così da guidarlo verso Renji nel tentativo di intrappolarlo all'interno del filo per la sua intera lunghezza. La curiosità di vedere come si sarebbe comportata quell'arma sulla carne del malcapitato era indescrivibile, una sensazione completamente nuova quasi al pari della prima volta che cercai di prendere una lucertola per giocarci. La tensione per lo scontro unita alla volontà di prevalere sui miei avversarsi rischiava di distorcere la mia percezione dello scontro, non avevo mai provato emozioni simili e nemmeno sapevo come reagire ad esse se non assecondandole.
    Bloccare i movimenti tramite quella tecnica di imprigionamento sarebbe stato più che sufficiente per paralizzare ed assicurarsi che non potesse più muoversi ma sentivo il bisogno di continuare, di andare oltre ciò che si farebbe normalmente. Impastai nuovamente il chakra all'interno della bocca mentre con le mani portavo il filo all'altezza della stessa, non prestai molta attenzione a dove mordere il filo visto che la base era studiata per non far ferire il suo utilizzatore. Quando questo fu ben saldo tra i miei denti lasciai scorrere il chakra katon lungo l'intero filo in direzione di Renji mentre le mani componevano i sigilli necessari alla tecnica che avevo in mente. Se tutto fosse andato per il verso giusto una fiamma si sarebbe propagata verso il mio avversario nel tentativo di ustionare il suo corpo coperto dal filo spinato, in pratica stavo cercando di torturalo in due modi diversi contemporaneamente: prima le punte aguzze del filo e poi tramite le fiamme che si sarebbero propagate tramite lo stesso.


    * Avreste dovuto attaccarmi di sorpresa entrambi quando ne avevate la possibilità, adesso che vi siete scoperti avete perso l'opportunità migliore. *


    Scheda Zend Izuki
    -Parlato
    * Pensato *

    -Parlato Renji

    Resistenza: 100
    Chakra: 150
    Azioni:
    -Tecnica della Mitica Fenice di Fuoco su Lif con 5 proiettili (massimo consentito) [-10 Chakra]
    -Tecnica della stretta d'acciai su Renji con 30 metri di filo spinato [-5 Chakra]
    -Tecnica del Drago di Fuoco applicato al filo spinato per ustionare Renji [-10 Chakra]
    Valori Resistenza-Chakra post-azioni:
    Resistenza: 100
    Chakra: 150-5-10-10=125


    E' stato un po' complicato fare la parte introduttiva visto che l'ultimo post era il mio ed ho postato per ultimo, mi sono preso la briga di dire che Lif si è mostrata per via del post di incursio dove diceva che ci vedeva entrambi. Se non andasse bene dite pure che modifico il post senza problemi, per il resto come sempre se ci sono errori basta che me lo dite e correggo se possibile
     
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    La notte porta certamente consiglio ma anche guai. Ebbi la conferma di non essere sola quando i passi di una figura circospetta sollevarono la mia attenzione, occupata fino a quel momento nello studio di crepe e fratture su strutture ossee levigate dal tempo. Mossi le mani verso gli occhi per stropicciare le palpebre, muovendo i pugni in direzione oraria e antioraria come se impugnassi una chiave o in generale uno strumento da lavoro. Non misi un passo alcuno e non emisi alcun rumore, eppure una voce palesemente maschile soverchiò il silenzio con una domanda che compresi poco vista la differenza di linguaggio.

    CITAZIONE
    -Salve ragazzi, mi chiamo Renji, sono qui per allenarmi con ninja di altri paesi, vi andrebbe di sfidarci? Un tutti contro tutti, penso che sia abbastanza stimolante!

    Cosa il tipo volesse dire non lo compresi interamente e dovetti ricorrere, per questioni di forza maggiore, al quadernetto con i termini che secondo Escanor avrei dovuto sapere. Regole essenziali insomma che mi avrebbero giovato e sarebbero state in grado di alleggerire lo stress in quei momenti in cui lui non ci sarebbe stato. Era palese che non potessi leggere senza una condizione di luce adatta e dovetti uscire allo scoperto unicamente per avvicinarmi alle fiaccole, cercando con un comportamento totalmente anomalo di badare più al libro che ai visi del ragazzo. Ragazzo che a quanto sembrava non era per nulla da solo, fui colta di sorpresa dall’arrivo di un secondo tipo le cui corde vocali nascondevano tutt’altro che tranquillità. Palesava un animo quasi intimorito, preoccupato dal risvolto della situazione. Ma cosa ci facessero entrambi lì fu per me un mistero, proprio come il verbiar che l’altro andò a dire gesticolando in maniera vorticosa.

    -Chi sei e perché sei qui? Pensi seriamente che possa credere alle tue parole? Nessuno sano di mente andrebbe in mezzo al deserto in cerca di sfidanti, soprattutto di notte! Non posso permetterti di avanzare oltre, per quanto ne so potresti tranquillamente essere un ricercato. E cosa diavolo significa quel tutti contro tutti? Siamo solo noi due, a meno che tu non abbia un compagno nascosto nelle vicinanze che mi vuole sorprendere.


    Parlò troppo veloce, pecca che mi costò l’ignoranza. Aimè vi erano troppe divergenze, troppi ostacoli, e dovetti arrendermi all’idea di palesare la mia figura ai due provando a convincerli di non essere ostile. Non parlai, non agii, non feci nulla per evidenziare qualche lato di me nascosto e pericoloso ma tuttavia l’altro non comprese bene il mio arrivo e fece qualcosa che non compresi bene. Ricordai in quel momento le parole di Escanor e il fatto che un’abbondante percentuale di ragazzini di quel continente… non erano in grado di pensare razionalmente. Il vento freddo scivolò come una lama sotto la mia pelle, traspirando dai calzoncini per toccare un po’ tutta la pelle fin sopra il bacino. Tremai giusto un po’, volete perché fossi abituata a vivere all’aria aperta o perché semplicemente lo sbalzo termico dal giorno alla notte si dimostrò più violento del previsto nel suo sopraggiungere. Arrogantemente la calura sulla sabbia s’era dissipata e la concentrazione del freddo divenne sempre più evidente, ulteriore segno di un cambiamento della natura. Arricciai il naso flettendo le gambe, senza ancora riuscire a comprendere cosa volessero quei due tipi da me. Massaggiai il lobo destro più volte, le dita scivolarono per tutta l’estensione del ninnolo che si dimostrò un prodigioso antistress per quel buffo avvenimento che tutti valutammo in maniera diversa. Spiazzata in maniera palese da quel duo bizzarro non arretrai perché mossa da un istinto di protezione, ma cercai di spostarmi di qualche passo per ottenere una migliore angolazione e una visuale più completa. Non servi il mio gesto di pace, con gli arti superiori disposti in parallelo rispetto al terreno e i palmi tesi: probabilmente il ragazzo numero due non vide nient’altro che il pericolo nelle nostre sagome, e ciò mi dette da pensare.

    *Che abbia pensato sia ostile? Non ho capito un accidente di ciò che hanno detto. Dovrei starmene ferma e aspettare? *

    Era logico che ragionassi in quel modo, infondo pensavo si potesse risolvere tutto con una stretta di mano e senza casini. Invece no, andò tutto a rotoli. A donnacce, come diceva mio padre!

    *Se non faccio qualcosa rischio di farmi male, devo badare a questi due altrimenti non ci arrivo al villaggio domani*

    Distavo pochissimi metri dalle ossa, forse avrei fatto meglio a correre per trovar riparo lì dentro ma secondo Escanor c’erano cose più veloci di me che meritavano attenzione maggiore. Ne ebbi una dimostrazione da lui stesso in un orto abbandonato dietro la catapecchia acquistata e dovetti credergli, quindi perché non andare sul sicuro questa volta? Molti dei pezzi che componevano quella grande costruzione bianca erano spezzati e sparsi per terra, e ciò mi convinse ad utilizzarli. Presi un buon respiro quando lo stesso cominciò a starnazzare qualcosa, e individuati i bersagli cercai di connettermi ad uno dei tanti resti sparsi per terra, bianco e asettico ma ad occhio abbastanza grande da non vanificare lo scambio. Concentrai le energie con la tipica difficoltà di un novellino ma sentii il tutto scorrere più in fretta e senza controllo, era nota la mia ignoranza in accademia e prima di prendere a pugni uno dei tanti sbruffoni ero nota in quel luogo per essere una frana. Non ero in grado di controllare quella massa di energia che riscoprii costituire anche il mio corpo ma andai avanti nel processo, protendendo il braccio in direzione del bersaglio e provando a ricreare dei filamenti puramente invisibili da legare ad esso.

    *Com’è che si chiamava? Ah si..* Kawarimi no Jutsu

    Ovviamente volevo sostituirmi, non bruciacchiarmi col fuoco. Da lì avrei estratto la matassa di filo spinato dal contenitore apposito, non volevo rischiare che finissi immischiata in qualche faccenda che non mi riguardava.

    *Visto che siamo in ballo balliamo no?* Bunshin no Jutsu

    Mi concentrai nuovamente come in precedenza, ma questa volta decisi di ricorrere ad una tecnica che in maniera più evoluta mi avrebbe riservato grandi sorprese. Continuai ad attendere segnali più positivi ma non volendo trovarmi impreparata optai per una scarna moltiplicazione, accingendomi a confondere i due con otto copie di me stessa.


    R: 200
    S: 400-10-50[Sforzo extra]=340


    Azioni e jutsu:
    Sostituzione con ossa della carcassa (a destra di lei)+sforzo extra (25 stamina)--->In risposta all'attacco di Zend
    Estrazione filo spinato [30mt]
    Moltiplicazione [8]+Sforzo extra (25 stamina]
     
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    Non appena rivelai la mia presenza. uno dei due ragazzi si voltò verso di me scattando, come se qualcosa lo avesse messo in allerta, la cosa mi fu anche confermata dalle parole che disse subito dopo...

    -Chi sei e perché sei qui?

    Ma se te te l' ho appena detto?! Mi chiamo Renji e sono qui per cercare ninja di altri villaggi per allenarmi!


    -Pensi seriamente che possa credere alle tue parole? Nessuno sano di mente andrebbe in mezzo al deserto in cerca di sfidanti, soprattutto di notte! Non posso permetterti di avanzare oltre, per quanto ne so potresti tranquillamente essere un ricercato.

    Secondo me il sole di questo paese ti ha dato alla testa ed i risultati si vedono la sera! Quale ricercato, pazzo quanto possa essere, si rivelerebbe in questo modo ad uno shinobi?! Se lo fossi stato ti avrei ucciso di soppiatto, approfittando del buio della notte!

    Questo ragazzo stava dando i numeri, come poteva credere che un ricercato si mettesse a parlare così tranquillamente con uno shonobi?!

    -E cosa diavolo significa quel tutti contro tutti? Siamo solo noi due, a meno che tu non abbia un compagno nascosto nelle vicinanze che mi vuole sorprendere.

    Allora tu non hai solo problemi alla testa, ma anche alla vista! È vero che è notte, ma si nota quella ragazza lì!

    Puntai il dito verso la ragazza che, probabilmente intimorita dalle parole del ragazzo esaltato che aveva sicuramente sentito, si avvicinava piano piano, ma a quel punto il ragazzo pazzo iniziò a comporre velocemente dei sigilli e lanciò una tecnica di elemento Katon verso la ragazza.

    " Sarà meglio mettersi sulla difensiva per ora e studiarlo! "

    Fu un attimo, scattando come una saette, dopo che il ragazzo lanciò il jutsu di fuoco, tentai di utizzare la tecnica:

    " Bunshin no Jutsu! "

    Se avessi avuto successo avrei creato, nel raggio di tre metri tra me ed il ragazzo, 8 copie di me stesso tra le quali mi sarei confuso.
    Preparata questa difesa mi accinsi ad osservare i movimenti che avrebbe compiuto l' avversario, dovevo stare attento poiché la forza di quell' attacco la diceva tutta sul suo livello di combattimento; gli vidi prendere qualcosa dal borsellino così rimasi fermo in attesa che lui si muovesse, a quel punto lo vidi attaccare con una oggetto lungo con spuntoni, così senza pensarci due volte utilizzai una delle mie tecniche taijutsu per difendermi e contrattaccare al tempo stesso.
    Che l' attacco del ragazzo fosse stato rivolto casualmente verso di me o meno avrei creato un' aura di chakra attorno al mio corpo e poi avrei tentato prima di svanire mediante un fulmineo scatto per ricomparire sotto il mio avversario e colpirlo con un poderoso calcio al mento.

    " Konoha Tonyuu! "

    Se avessi avuto successo, avrei scaraventato il ragazzo a tre o quattro metri d' altezza e poi avrei detto alla ragazza, ovunque essa fosse avrebbe sentito di certo le mie parole:

    Cerchiamo di metterlo KO! Solo in questo modo potremo fermarlo! Altrimenti questo ci arrostisce entrambi!

    E così avrei atteso una risposta o una reazione della ragazza, ovunque essa fosse, anche se rimanevo sempre in allerta.

    R: 100-5= 95
    S: 100-5-5= 90
    A&J:
    - Moltiplicazione del Corpo 8 Copie ( quando attacca Yama )
    Corpo Sfarfallante+Alzata della foglia (in difesa dell' attacco col filo spinato)
     
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    Responso nr. #1


    Attacco Zend:
    - Tecnica della Mitica Fenice di Fuoco: 40+25+6+8+1= 80 [fallisce per inferiorità combattiva]
    - Tecnica della stretta d'acciaio: 40+25+3+8+13= 89 [fallisce per inferiorità combattiva]
    - Tecnica del Drago di Fuoco: [fallisce di conseguenza]


    Difesa Lìf:
    - Sostituzione: 55+20+10+2+8+10= 105 [riesce per supremazia combattiva]
    - Estrazione filo spinato: [riesce per decisione arbitrale]
    - Moltiplicazione: [riesce per decisione arbitrale]


    Difesa Renji:
    - Moltiplicazione del Corpo: [riesce per decisione arbitrale]
    - Alzata della foglia: 30+30+6+2+8+6+19= 95 [riesce per supremazia combattiva]


    Danni:
    Zend: [17+10+11] --> [38]
    Lìf: //
    Renji: //


    Narrazione Turno:
    Tre Genin, soli, nel buio deserto. Cosa potranno mai combinare? Zend, Lìf e Renji, si incontrano per caso e, subito, si passa dalle parole ai fatti. Un po' troppo impazienti, questi giovani! Non esistono coalizioni, si passa ad un tutti contro tutti senza esclusione di colpi. Zend, colui che dà il via alle danze a causa della sua diffidenza nei confronti degli altri ragazzi, mostra subito la sua affinità elementale: crea cinque proiettili di fuoco che, uno dietro l'altro, puntano contro Lìf. La ragazza, però, riesce a sostituirsi con un grosso osso di una carcassa d'animale, evitanto le piccole sfere di fuoco. Intanto, nessuno vieta a Renji, indisturbato, di moltiplicarsi, creando ben otto copie di se stesso. Zend, il ragazzo di Suna, ha però da prendersela anche con lui. Infatti, estrae il filo spinato (mossa che, nel mentre, fa anche Lìf, andando anche lei a moltiplicarsi, senza che nessuno se ne accorga), tentando di usare la stretta d'acciaio contro uno dei tanti Renji lì presenti. Ma il contrattacco del ragazzo lo prende in pieno: un calcio dal basso verso l'alto che lo sbalza in aria. E adesso che accadrà? Lìf e Renji si alleeranno per mandare k.o. il ragazzo di Suna o si scontreranno a vicenda?


    Situazione Finale:
    In campo ci sono otto copie di Lìf + l'originale, a circa quattro metri di distanza da Renji e Zend. Le otto copie di Renji sono inutili poiché, con il suo taijutsu, ha mostrato la propria posizione. Zend è a 3 metri d'altezza.
    I turni vanno a scalare, per cui l'attacco va a Yama, la difesa va prima a Renji e poi a Zend.



    Commenti Arbitro:
    Per dubbi mp. Vi ricordo che posso concedere turni extra e variazioni di turno a secondo di come vi giocate la cosa


    Edited by Kerberotte - 26/3/2017, 16:44
     
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    Le fiammate roventi non mi beccarono, ottimo punto di partenza. Non c’era nulla da dire a riguardo di quell’irruenza, fu violento il ragazzo ma molto distratto. Era da solo lì? Che fosse il palo per una rapina, l’agnello sacrificale, l’esca? Passai il dorso dell’indice e del medio sotto le narici, mentre con le mie copie vidi poco distintamente i due azzuffarsi come galli. Il ragazzo più pacifico nelle parole che nei fatti mi indicò dapprima, e con aria stizzita parafrasò le parole dell’altro prima di arrendersi all’evidenza di dover reagire anche lui. Non riuscii a vedere moltissimo dei fatti e non capii nemmeno se ci fosse qualche stratagemma sotto, ma una cosa era certa: erano due teste calde. Non ero lì per sporcarmi i vestiti o bruciarli o peggio, per rischiare di farmi male. Le mani mi servivano per disegnare, non per azzuffarmi in una scazzottata. Tuttavia una molla scattò nel momento in cui una voce cavernicola e conosciuta iniziò a rimbombare nel luogo, burlandosi dei due col suo solito fare. Già, era proprio Escanor nelle sue vesti di vecchietto e nascosto chissà dove.

    <le femminucce da quella parte grazie!>

    Parlava standosene acquattato nelle ossa della carcassa, ero abbastanza vicina per sentirlo forte e chiaro. La sua mano spuntò fuori e s’allungò fino a posarsi sulla mia caviglia, al che dovetti ritirarla d’istinto. Tradusse a bassa voce tutto ciò che i due s’erano detti e capii finalmente il senso di tutto ciò, con la punta di repulsione nelle iridi opalescenti.

    <ad una bella signora come me non si confà una zuffa!>

    Pareva più la voce di un transessuale, di una creatura femminea con la barba e gli occhialini da maggiordomo. Era palesemente una fonte di imbarazzo, ma speravo che i due avrebbero quantomeno potuto comprendere che non fosse per nulla merito mio.

    -Mi stai mettendo in imbarazzo, non fare il pervertito!-
    <si ma è divertente!>



    Ritraendo la mano mi accinsi a meditare e respirare, provando a capire se effettivamente valesse la pena o meno di continuare quella cosa. Avrei avuto abbastanza motivi per farlo e altrettanti per non farlo, e decisi di cavalcare l’onda della burla per mettere impratichirmi. Dovevo provare ad agire prima della missione per non rischiare di sbagliare durante la stessa; volevo assolutamente quel denaro e volevo ancor di più piacere ai membri di quel villaggio per poterlo studiare più da vicino e disegnare.
    E così venimmo al dunque. Già, eravamo in molte in quella zona e sfruttai la presenza di ognuna di esse in modo tattico. Volevo assolutamente compire un’impresa complessa, era per questo che volevo a tutti i costi impossessarmi degli oggetti del ragazzo fiammifero per usarli contro di lui. Calai quindi la mano verso il basso e tirai su col naso, prima di concentrarmi e canalizzare energia lungo il filo spinato per dargli vita. Nessuno di loro due conosceva le mie doti, non sapevano come avrei potuto attaccarli né tantomeno da quali angolazioni. Decisi quindi di sfruttare il corpo del ragazzo in volo per imprimere al filo una curvatura particolare verso l’alto, quasi a voler formare un arpione per la caccia alle balene. Tentai di direzionarlo e guidarlo verso le mani dello stesso perché avendolo visto compiere dei sigilli pensai subito allo stesso come ad una sorta di mago. Un po’ come me, ma io ero troppo pigra per poter pensare di manipolare il fuoco. E poi diciamocelo, l’acqua del mare è mille volte meglio. Considerando l’altezza del ragazzo avrei impiegato meno della metà della lunghezza totale, un ottimo modo quello per sfruttare le punte dell’arma a mio vantaggio. Volendo ampliare l’orizzonte degli effetti avrei dato più attenzione ai particolari e teso di più il polso: focalizzandomi sull’epidermide e i polpastrelli tentai di secernere più energia affinchè lo stesso cominciasse a depositarsi nell’arma in forma venefica. Anche ammettendo di farcela però il mio piano avrebbe coinvolto più gente in contemporanea.

    Voi tre, cercate di simulare un attacco fisico su ragazzo in aria.



    Mi sarebbe bastato il fumo delle loro scomposizioni come diversivo. Avrei approfittato dell’occasione e disperso le altre agli angoli dell’arena immaginaria, lasciandone almeno due dietro il cranio. Tornai con la visuale a fissare Fiammifero, se fossi stata in grado di far perdere lui la presa sulla sua arma sarebbe stato tutto più facile.

    Mér þykir það leitt.

    Parlai e in quel momento fui davvero molto chiara. L’arma avrebbe viaggiato nuovamente attraverso il fumo delle copie, cambiando nuovamente traiettoria e assumendo una curvatura ad uncino, a calare. Volevo solo che Fiammifero perdesse la presa e si ferisse per intossicarsi, nient’altro. Non avendo idea delle reali intenzioni dell’altro ragazzo lasciai scivolare proprio verso di lui l’arma, e su di esso avvolgerla tutta per bloccarne gli arti.

    <significa “scusami”, tranquillo non ti ha fatto un incantesimo>

    Il commento di Escanor servì da collante alle mie intenzioni. Ovviamente con il veleno ancora in transito mi sarebbe bastato anche solo avvolgerlo per avvelenare anche lui, ma presi le giuste precauzioni tentando di bloccare il ragazzo con tutto ciò che avevo. Una nuova copia venne impiegata per ostacolare la vista di Fiammifero, grazie a cui avrei tentato di spostarmi lateralmente con un balzo per appropriarmi della sua arma. Sempre ovviamente fossi riuscita a dividerla dal proprietario.


    R: 200-1=199
    S: 340-5-5-50 [Sforzo extra]= 280


    AeJ:
    [Sforzo extra]Tecnica della stretta d'acciaio+Induzione venefica [Parabolica] verso le mani di Zend [Non per avvolgere, solo per ferire e avvelenare]--->Tentativo di far perdere la presa sul filo.
    Direzionamento del jutsu precedente su Renji (20mt)
    Tentativo di spotamento per recuperare il filo di Zend (previa ricerca e perdita)
    A Copie:
    [3 copie] Simulazione di attacco fisico su Zend in volo per aumentare le probabilità
    [1 opia kamikaze] (?) su Zend durante lo spostamento


    Bonus e Malus:
    +20 danno e rusciuta [S.E.]
    +8 riuscita (primo direzionamento), +5 riuscita (secondo direzionamento)
    10 danni continuativi da Induzione venefica
     
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  11. Incursio92
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    Come nel deserto i viandanti vengono attratti dalle illusioni della natura per poi ricevere pene o addirittura la morte, anche io, come esse, svanì nel nulla, come non fossi mai stato lì, l'inganno però non stava nella mia presenza, ma nella mia scomparsa; come una forza dirompente ricomparì immediatamente sotto il ragazzo del Katon e colpendolo con forza al mento lo spedì violentemente a 3 metri d' altezza da terra.
    Il mio scopo era far squadra con la ragazza che nel frattempo restava nascosta dietro una duna per mettere fuori gioco quel tipo...

    Cerchiamo di metterlo KO! Solo in questo modo potremo fermarlo! Altrimenti questo ci arrostisce entrambi!

    Ma fu proprio in quel momento che si sentì una voce alquanto strana girare nell' aria:

    <le femminucce da quella parte grazie! ad una bella signora come me non si confà una zuffa!>

    Che sia stata quella ragazza a parlare?! Effettivamente non aveva parlato fino a quel momento, ma la voce era troppo strana, non era di una normale ragazza, che in realtà fosse un ragazzo?! Ma aveva l' aspetto di una ragazza, che fosse stato un travestito?! Le possibilità erano molte, ma non ci feci caso più di tanto, anche perché da dietro la duna vidi che un oggetto uguale a quello con il quale stavo per essere attaccato prima stava attaccando adesso il mio aggressore.

    " ottimo! Ma cosa?! "

    I miei pensieri vennero interrotti quando tre copie della ragazza stavano cercando di attaccare il ragazzo...

    " Che senso ha attaccarlo con le copie non possono fargli del male, a meno che... oh no! IL FUMO! "

    Fortunatamente il mio istinto di guerriero venne in mio aiuto proprio al momento giusto, le mie conoscenze basi delle guerre passate mi avevano insegnato che in battaglia non si ci può fidare di nessuno che non si conosca già, quindi quelle copie erano solo un diversivo per metterci in difficoltà, infatti quando le copie scoppiarono in banchetti di fumo, dopo aver fatto sparire le copie che avevo già in campo aumentando ancora di più il fumo in campo, tentai di compiere velocemente i dovuti sigilli e tentai di utilizzare nuovamente la tecnica:

    " Bunshin no Jutsu! "

    Se avessi avuto successo avrei creato 8 copie di me, tra le quali mi sarei confuso in modo da cercare di difendermi da un eventuale " tradimento " della ragazza.

    R: 95
    S: 90-5= 85
    A&J:
    - Disattivo le copie
    - Tecnica della Moltiplicazione del Corpo (8 copie)


    Edited by Incursio92 - 26/3/2017, 18:12
     
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    * Dannazione! *

    Quello fu il mio unico pensiero. Tutto ciò che avevo fatto non era servito a nulla se non a mettermi ulteriormente in una posizione di svantaggio, ogni mia azione era stata evitata con una facilità disarmante da entrambi gli avversari mettendo così in ridicolo ciò che ero.
    Quello fu solamente il cominciare dei problemi.
    Renji era stato in grado di evitare il filo spinato in modo pressoché perfetto ed allo stesso tempo era riuscito ad utilizzare la tecnica della moltiplicazione. Si trattava di una strategia così basilare che mi maledissi per non averci pensato, trascurare simili possibilità era stupido e controproducente soprattutto quando si era in svantaggio numerico. Il ragazzo si avvicinò a me in un istante e prima che potessi rendermene conto ero stato sbalzato a qualche metro di distanza.
    Provavo dolore, tanto dolore.
    La mascella faceva male da impazzire, la vista mi si annebbiò per un brevissimo istante per via del colpo appena subito. Potevo sentire in bocca il sapore dolciastro e metallico del sangue, probabilmente dovuto ad una ferita interna causata da un morso involontario alla parte interna della guancia subito dopo il contatto con il calcio del ragazzo. Cosa avrei dovuto provare in quel momento? Rabbia? Dolore? Inadeguatezza? Sconforto? Umiliazione? Nessuna di queste emozioni sembrò palesarsi a prima vista.
    Euforia!
    Non ero un masochista a cui piaceva il dolore, inoltre la rabbia per essere stato messo al tappeto non era certamente scomparsa ma era ben salda nella mia psiche. Il fatto che si fosse dimostrato superiore rispetto alle mie capacità mi dava tremendamente fastidio visto che non volevo essere un debole, ma tutto questo faceva parte della vita ninja. Quella era la via che volevo percorrere e finalmente potei confrontarmi direttamente con essa, sentivo di vivere la via stessa tramite quel dolore che mi era stato inflitto e per questo avrei continuato su di essa a qualunque costo, dovevo dimostrare assolutamente chi ero.
    Forse un po' masochista lo ero.
    Ero stato troppo precipitoso nelle mie azione e per questo ne pagavo le conseguenze ma non significava che ero pentito di ciò che avevo fatto, assolutamente. La dinamica improvvisa degli eventi mi aveva fatto agire in modo istintivo e primitivo facendomi perdere ogni più piccolo barlume di lucidità che possedevo ed i risultati si erano visti. Il ragazzo forse era veramente solo un ninja in cerca di sfidanti ma perché cercarli in mezzo al deserto e di notte soprattutto, magari scortava anche lui una carovana o che altro. Insomma la possibilità che dicesse il vero non era da escludere a priori ma ormai non aveva più alcuna rilevanza visto il seguito.
    Tinsi la sabbia di rosso scuro sputando tutto il sangue che avevo in bocca e successivamente passai rapidamente la manica sulle labbra per pulire ogni traccia rimasta, dopodiché scoppiai in una risata che a primo acchito poteva sembrare isterica ma che in realtà era di pura liberazione.


    -AHAHAHAHAH!!!!!

    Grazie al colpo ero riuscito a riacquisire la mia tipica lucidità ed a questo punto non potevo più permettermi di agire impulsivamente ricadendo in quello stato paranoico che aveva creato più danni che altro. La situazione era di per se molto semplice: tre ninja che si davano battaglia in mezzo al deserto, un ambiente che giocava a sfavore di tutti e tre visto che offriva limitate possibilità tattiche per via dell'assenza o quasi di flora e fauna eppure la ragazza era stato in grado di sostituirsi con delle ossa presenti da qualche parte. Non avrei dovuto escludere la possibilità di usare la tecnica della sostituzione più avanti, ma non conoscendo l'esatta ubicazione di eventuali oggetti solidi da usare come scudo risultava parecchio difficile la sua applicazione eppure la giovane vi era riuscita, questo poteva significare che fosse riuscita a vederla e che sapesse già dove trovare dei resti. Anche se l'avevo giudicata la più debole tra noi tre si era rivelata molto più scaltra di me, senza dimenticare che non ero riuscita a vederla fino a che non si mostrò.
    Troppi errori tutti insieme.


    -Ad una bella signora come me non si confà una zuffa!

    La voce di un uomo interruppe il silenzio della battaglia, la voce di uomo che sembrava essere avanti con l'età ma che mostrava un carattere bizzarro a sentire le sue parole. Difficile spiegare che tipo di sensazione trasmise, per lo più stupore. Apparentemente sembrò provenire dalla ragazza ma era molto improbabile se non addirittura impossibile che fosse effettivamente lei, la teoria più plausibile e che si trovasse nei dintorni della ragazza visto che la voce proveniva da un singolo punto e non da più lati. Ma chi poteva fare una cosa del genere? C'era un quarto elemento sul campo di battaglia che nessuno aveva visto? Difficile dirlo visto ciò che stava accadendo e se non si fosse palesato direttamente forse non avremmo mai scoperto realmente l'identità della voce.

    * Ho già troppi problemi in questo momento, se dovessi dare peso anche al nuovo arrivato probabilmente finirei per mettermi con le spalle al muro da solo come se non avessi fatto già abbastanza danni. Volete uno scontro tra illusioni? Così sia vi accontenterò! *


    Allentai leggermente la presa sul filo spinato per consentire alle mani di muoversi liberamente così da poter compiere in totale liberta i sigilli per le successive tecniche. Visto che avevano deciso di creare delle loro copie io avrei provato a fare lo stesso ma in modo nettamente migliore e superiore. Il chakra cominciò a fluire in tutte le parti del corpo andando a creare un sistema perfettamente equilibrato nel quale non c'erano variazioni o scompensi di qualsivoglia genere. Quando tutto fu al suo posto composi molto rapidamente i sigilli: Pecora, Serpente, Tigre!

    * Bunshin No Jutsu *


    Lo scopo era quello di creare otto cloni identici in tutto e per tutto a me così da confondere la percezione degli avversarsi su quale fosse l'originale in mezzo alla bolgia. Se mi fossi limitato solamente a quella tecnica non avrei fatto nulla di più che imitare i miei avversari e non ero certo tipo da imitazioni. Forzai il chakra a scorrere più velocemente di quanto non potesse fare normalmente, questo ovviamente avrebbe avuto delle ripercussioni in quanto poneva il corpo sotto uno stress che non poteva e doveva essere ignorato, ma in momenti come questo non vi erano altre possibilità se non spingersi al limite.

    * Oboro Bunshin no Jutsu *


    Si trattava di una variante della moltiplicazione del corpo che permetteva di creare un numero di copie di gran lunga superiore rispetto alla tecnica base. Il mio intento sarebbe stato quello di materializzare dal nulla altri dieci cloni con il quale mi sarei scambiato nuovamente così da portare sul campo non otto, non dieci, ma ben diciotto cloni con il quale confondersi. Visto il numero elevato di copie avrei potuto rimanere immobile e sperare che l'offensiva nemica si scagliasse sul corpo incorporeo delle "illusioni" ma era troppo rischioso. Mentre le copie della moltiplicazione del corpo non erano in grado di agire autonomamente, quelle della moltiplicazione oboro si. Nove copie si sarebbero spostate di lato verso sinistra mentre io con le rimanenti copie, più una dell'oboro, avremmo provato a spostarci verso destra così da creare due fronti opposti. Le mie conoscenze erano perlopiù offensive quindi le mie strategie difensive risultavano fin troppo semplici e prive di impatto ma non avevo altre possibilità al momento.

    -Significa “scusami”, tranquillo non ti ha fatto un incantesimo.

    La voce dell'uomo torno alla carica con quella che sembrava a conti fatti la spiegazione di un qualcosa, qualcosa che non capii fino a quando non vidi del filo spinato muoversi come di volontà propria. Fin troppo evidente che si trattasse della stretta d'acciaio e non di un incantesimo come diceva l'uomo, questo implicava due cose: primo, la ragazza aveva le mie stesse abilità; secondo, c'era chiaramente un nesso tra la voce e la ragazza, ma che tipo di legame avessero i due proprio non potevo immaginarlo.

    * Ho giudicato troppo in fretta le sue capacità. Da un lato ho il ragazzo Tai e dall'altro la ragazza Nin, se solo le mie capacità Genjutsu non fossero così scarse potrei provare a farli combattere tra di loro. Dannazione! *



    Scheda Zend Izuki
    -Parlato
    * Pensato *

    -Parlato Renji
    -Parlato Uomo Sconosciuto

    Resistenza: 100-38= 62
    Chakra: 125
    Azioni:
    -Tecnica della Moltiplicazione del Corpo per creare 8 cloni ed evitare il filo di Lif[-5 Chakra]
    -[Sforzo Extra: -15 Chakra +6 Riuscita Tecnica] Tecnica della Moltiplicazione Oboro per creare 10 cloni ed evitare il filo di Lif [-5 Chakra]
    -Spostamento di 9 cloni dell'oboro verso sinistra
    -Spostamento verso destra ed imitazione da parte delle copie rimanenti (8 normali 1 oboro) [-1 Resistenza]
    Valori Resistenza-Chakra post-azioni:
    Resistenza: 62-1= 61
    Chakra: 125-5-5-15=100

    Il post l'ho scritto in questo modo perchè altrimenti avrei avuto seri problemi per scrivere la difesa considerando l'attacco di Yama. Non ricordo più se devo scalare 1 punto resistenza per il movimento laterale, nel dubbio l'ho tolto nel caso me lo riprendo al prossimo turno.
     
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    Responso nr. #2


    Attacco Lìf:
    - Tecnica della stretta d'acciaio: 55+20+3+20+8+7+19= 132 [riesce per supremaziacombattiva]
    - Direzionamento stretta: 55+20+3+7+15= 100 [riesce per supremaziacombattiva] [D9= 1 colpisce copia]


    Difesa Renji:
    - Tecnica della Moltiplicazione del Corpo: 40+10+2+5+5= 62 [riesce per decisione arbitrale] [D9: D5= originale]


    Difesa Zend:
    - Tecnica della Moltiplicazione del Corpo: 40+25+2+7+4= 78 [fallisce per inferiorità cmbattiva]
    - Tecnica della Moltiplicazione Oboro: 40+25+3+6+7+9= 90 [riesce per decisione arbitrale]


    Danni:
    Zend: [5+10+11+4] -->30 [avvelenamento: -10 a turno]
    Lìf: //
    Renji: //


    Narrazione Turno:
    Ricascando a terra, a Zend tocca mangiare la povlere! Il genin della sabbia tenta di moltipicarsi ma Lìf gli impedisce di farlo, disarmandolo col suo filo spinato che usa a mo' di frusta. Gli ferisce le mani e anche le braccia, senza volerlo, provocandogli tagli non mortali ma in cui si addentra il veleno, di cui era pregno il filo. Il ragazzo riesce però a moltiplicarsi mentre Lìf, sempre armata di filo, se la prende con Renji. Il furbetto, però, si è moltiplicato mentre nessuno lo stava guardando, ed è la sua copia ad essere presa dalla ragazza, che riesce ad appropriarsi del filo spinato di Zend.


    Situazione Finale:
    Lìf ha ancora 4 copie in campo ma inutili, poiché entrambi gli avversari conoscono la sua posizione. Zend ha 10 copie oboro mentre Renji ha 7 cloni. Entrambi i ragazzi sono confusi tra le copie. Il filo di Zend è stato preso da Lìf.
    I turni vanno a scalare, per cui l'attacco va a Renji, la difesa va prima a Zend e poi a Lìf.



    Commenti Arbitro:
    Zend, puoi riprenderti la resistenza per lo spostamento, è roba narrativa

    Per dubbi mp. Vi ricordo che posso concedere turni extra e variazioni di turno a secondo di come vi giocate la cosa
     
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  14. Incursio92
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    Proprio come sospettavo, la ragazza aveva tradito la fiducia che le avevo dato.
    Nel trambusto della situazione era successo di tutto, il ragazzo del deserto venne colpito da un filo tappezzato di spine appuntite nelle mani e nelle braccia, mentre io, riuscendomi a moltiplicare in tempo, evito un secondo attacco da parte della ragazza contro di me mediante il medesimo filo spinato.

    " Le avevo offerto il mio aiuto e questo è il ringraziamento?! Un attacco alla spalle?! In fin dei conti come potevo sperare nella lealtà di una persona estranea, quando la mia stessa sorella mi ha tradito?! "

    Ormai stanco di dover rimanere sulla difesa, cambiai strategia e passai in attacco ed il mio primo bersaglio non poteva che essere la " traditrice ".
    Io ed i miei cloni corremmo tutti in direzione della ragazza, dopodiche con velocità, supportato anche da una velocità superiore grazie all' aura di chakra con la quale mi ero avvolto, balzammo tutti in aria e dopo aver alzato tutti la gamba sinistra, avremmo tentato di far piombare su di essa un colpo di tallone talmente potente che in pochi avrebbero potuto resistere.

    " Sacro Colpo di Tallone! "

    Se avessi avuto successo avrei colpito con un una forza distruttiva la ragazza, facendole non pochi danni, e non solo poiché la forza del colpo sarebbe stata così forte da colpire chiunque si trovasse all' interno del raggio della tecnica e da far sparire tutti i miei cloni in campo, generando una piccola coltre di fumo bianco che avrei sfruttato a mio vantaggio, infatti, con velocità, avrei tentato di spazzare via la ragazza con un rapidissimo calcio, nel tentativo anche di lanciarla addosso al ragazzo della sabbia.

    " Konoha Reppuu! "

    Se avessi avuto successo, subito dopo averla scaraventata nella direzione desiderata, avrei tentato di moltiplicarmi nuovamente e poi, assieme alle mie colpie avrei fatto un velocissimo balzo in aria e tendendo di nuovo la camba sinistra in alto avremmo tentato di colpire con la poderosa tallonata il ragazzo.

    " Sacro Colpo di Tallone! "

    Se avessi avuto successo la forza dell' impatto avrebbe sicuramente coinvolto anche la ragazza lì vicino e non solo, anche se avessi colpito una delle copie, la forza dell' impatto avrebbe colpito anche quelli nel raggio d' azione della tecnica, dandomi modo di poter provare ad intuire chi fosse l' originale e tentare in un secondo momento ad attaccarlo.

    R: 95-10-5-10= 70
    S: 85-5-5-5= 70
    A&J:
    - Tecnica del Corpo Sfarfallante + Sacro Colpo di Tallone ( Supportato da 7 copie ) contro Lif, anche se il mio obiettivo sono tutti coloro all' interno del raggio della tecnica
    - Raffica della Foglia contro Lif tentando anche di lanciarla addosso a Zend
    - Moltiplicazione del Corpo ( 8 copie )
    - Tecnica del Corpo Sfarfallante + Sacro Colpo di Tallone ( Supportato da 8 copie ) addosso a Zend, ed il mio obiettivo sono tutti coloro all' interno del raggio della tecnica
     
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    Sentì un dolore lancinante pervadermi le braccia per poi proseguire alle mani, nello stesso momento vidi il mio filo spinato venirmi sottratto con una maestria tale che non avrei potuto fare niente per evitarlo. Quello segnò praticamente la mia sconfitta. L'esser privato dell'unica arma che possedevo rendeva inapplicabile quasi tutto il mio repertorio di tecniche rendendomi inerte e completamente alla mercé degli avversari. Le copie potevano servire fino ad un certo punto oltre il quale erano nient'altro che fumo. L'euforia provata in precedenza venne spazzata in attimo da un mix di rabbia, delusione e frustrazione. In preda a queste emozioni sferrai un violento pugno sulla sabbia e senza rendermene conto tutte le copie imitarono quel gesto. Era la chiara dimostrazione che non importava qual'era la vita che volevo vivere o la via che volevo percorrere, ma solo che non volevo essere debole.
    L'unica cosa veramente importante.
    Avevo sempre giudicato i deboli responsabili della loro situazione ed adesso che mi trovavo in quelle esatte condizioni non potevano accettare che la colpa fosse mia. Non ero io che sbagliavo.


    * Perché sta andando tutto a rotoli? Cosa sto sbagliando? Ho fatto tutto alla perfezione eppure non è servito a niente, non serve a niente e non servirà a niente!!!! DANNAZIONE! DANNAZIONE! DANNAZIONE! No! Non devo lasciare che le emozioni mi blocchino, devo continuare e dimostrare loro chi hanno davanti. Ho sempre saputo che prima o poi sarei stato sconfitto, che sarei dovuto essere il debole per divenire il più forte... *

    -NON RIESCO AD ACCETTARLO. DANNAZIONE!!!!! NON SONO UN DEBOLE!!!!!


    Urlai quelle parole a squarciagola senza nemmeno rendermene conto. Cosa avrebbero potuto pensare i miei avversari se non che ero un completo folle? I miei cambi d'umore non avrebbero fatto altro che avvalorare ulteriormente questa tesi sempre che se ne fossero resi conto: paranoia, euforia, lucidità ed ira. Una miscela esplosiva di diversi comportamenti che avevo mostrato nell'arco di pochi minuti, ognuno di essi aveva una sua motivazione ma se non erano nel mio cervello non potevano saperlo. Apparivo solo come un pazzo.
    Dopo aver tirato il pugno mi guardai le mani che presentavo molteplici ferite su tutta la loro superficie, le punte del filo le avevano danneggiate ma nonostante questo riuscii comunque a comporre in tempo i sigilli per la moltiplicazione oboro facendomi guadagnare del tempo, tempo che avrei dovuto usare al meglio per tirarmi fuori da quell'orribile situazione. Il dolore cresceva con il passare dei secondi come se l'arma fosse ancora conficcata nella carne in più sentivo mani e braccia tremendamente pesanti come se gli avessero legato dei pesi. In quelle condizioni mi era difficile mantenere alta la concentrazione ma in un modo o nell'altro ci dovevo riuscire. Arretrai di qualche passo insieme alle copie così da prendere le distanze dai mie due avversari, sarebbe stato molto più sensato se fossi riuscito a farli scontrare tra di loro piuttosto che essere vittima di entrambi, inoltre potei notare come effettivamente i due non si conoscessero ed anzi si stavano per dare battaglia. L'eccessiva vigilanza che avevo manifestato ad inizio scontro si era rivelata del tutto infondata visto che erano realmente dei ninja di passaggio. Motivo in più per cominciare ad odiare se stessi.


    * Devo rimanere il più possibile in disparte e far si che io non sia più il loro obiettivo. Devo approfittarne fintanto che il ragazzo è concentrata sulla kunoichi. Maledetta lei ed il suo filo spinato, a stento riesco a muovere le dita per i sigilli, anche rientrassi in possesso della mia attrezzatura sarei più folle di quanto già non sia stato fino adesso. Non ho abbastanza forza per riuscire a tenere saldo il filo, se solo non avessi allentato la presa prima per moltiplicarmi. Se torno in queste condizioni da Mashiro senza aver vinto, allora sarà un fallimento su tutta la linea. *

    Osservai attentamente Renji in cerca di qualche apertura o segno che potesse tradire la sua mimetizzazione tra le copie ma per mia sfortuna, e forse anche della ragazza, non riuscii a vederne nessuna. Potevo solo giocare d'anticipo e basare tutto sul fatto che non potesse colpire più di un soggetto contemporaneamente il che poteva dimostrarsi anche vero visto che si trattava di Taijutsu-Type. Sulla base di tale considerazioni mi allontanai di qualche metro mentre il ragazzo era tutto concentrato sulla giovane, nel frattempo ordinai alle copie di sparpagliarsi così da generare una certa confusione, nello stesso tempo cominciai a canalizzare una quantità di chakra molto elevata in entrambe le braccia così da poter eseguire due jutsu in rapida successione, che però sarebbero stati intervallati da uno spiacevole inconveniente. Per prima cosa tentai di ricreare otto copie illusorie, questa volta sperando di riuscirci, che però non avrebbero avuto una vita molto lunga in quanto parte di un piano più ampio.

    * Bunshin No Jutsu *

    In questo modo tentati di materializzare delle copie che sarebbero scomparse immediatamente senza nemmeno aver il tempo di essere viste, avrei utilizzato il fumo generato dalla tecnica unito al fumo generato dal suo scioglimento per creare una nube che oscurasse completamente la vista delle copie oboro e di me. Per quanto fosse difficile non smisi nemmeno per un momento di muovere le mani pronto ad eseguire un'altro jutsu, il cui uso era tanto rischioso quanto ridicolo.

    * Che ironia... *

    Nella mia mente vi era la chiara immagine di un rettile: il diavolo spinoso! Si trattava di una creatura che dimorava tranquillamente nel deserto e del quale non bisognava temere nulla nonostante il corpo ricoperto di spine aguzze, visto che si trattava di un animale per niente aggressivo. Peccato che la mia avesse una piccola variante. Se normalmente la lunghezza della creatura si aggirava sui venti centimetri, l'aspetto che avrei cercato di assumere era ben più grande: quasi un metro e mezzo di lunghezza, coda compresa. Il colore del corpo sarebbe stato molto simile a quello della sabbia con delle striature marrone diagonali per l'intera lunghezza fino alla coda, le punte invece sarebbero state più chiare come a simboleggiare una specie di avvertimento. Le spine non avrebbero ricoperto solo il corpo ma anche la testa dell'animale così come la natura l'aveva generato

    * Henge No Jutsu *

    Avrei cercato di assumere quindi le sembianze di tale essere nel tentativo di spaventare il mio aggressore, difatti non mi sarei limitato a scappare ma sarei andato incontro a Renji simulando una finta aggressività, come di qualcuno che vuole difendere il proprio territorio e che non ha paura di nulla. Ma ciò non era sufficiente per far cadere il ragazzo nella trappola, difatti due copie oboro avrebbero assunto espressioni ben diverse: la prima, soddisfatta e compiaciuta come se il rettile fosse stato evocato, la seconda, accigliata e dal viso chiaramente preoccupato come se la comparsa della bestia non avesse nulla a che fare con loro.
    Un piano estremamente elaborato e con più punti deboli che però era la mia sola possibilità di uscire vincitore dallo scontro. Vi erano alcune variabili che potevano fare la differenza: la conoscenza di Renji sulla fauna locale e l'attitudine dello stesso a colpire creature del quale non conosce nulle e che apparentemente posso uccidere, o almeno il cui aspetto può indurre un tale pensiero.
    Il fatto che mi fossi trasformato in un rettile aveva un che di comico, soprattutto se si considerava che mi piaceva "giocare" con le lucertole che si trovavano in giro per il villaggio e che spesso non faceva un bella fine.
    Tutto dipendeva da Renji: avrebbe attaccato o scansato l'animale per colpire le copie?
    Sarei uscito indenne oppure sarei rimasto senza un arto?

    Scheda Zend Izuki
    -Parlato
    * Pensato *

    -Parlato Renji
    -Parlato Uomo Sconosciuto

    Resistenza: 62-30-10 [Avvelenamento]= 22
    Chakra: 100
    Azioni:
    -Sparpagliamento dei 10 cloni della moltiplicazione oboro
    -Tecnica della Moltiplicazione del Corpo per creare 8 cloni mentre Renji attacca Lif[-5 Chakra]
    -Scioglimento della Moltiplicazione del Corpo per aumentare la nube di fumo
    -Tecnica della Trasformazione per assumere le sembianze del Diavolo Spinoso [Dimensioni maggiorate, -5 Chakra]
    -Spostamento in direzione di Renji
    Valori Resistenza-Chakra post-azioni:
    Resistenza: 22= 22
    Chakra: 100-5-5= 90


    Piccolo chiarimento, ovviamente non attacco Renji semplicemente simulo andando nella sua direzione così da cercare di trovarmi dalla parte opposta quando e se utilizza la tecnica. Forse sono andato oltre il limite con il post, nel caso correggo, in caso contrario spero vi piaccia ^^
    P.S.: il dimensioni maggiorat sta semplicemente per grandezza della creatura superiore alla realtà visto che bisogna mantenere un aspetto simile in grandezza, così dice la tecnica della trasformazione. Sicuro ho frainteso XD
     
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23 replies since 19/3/2017, 10:45   618 views
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