[Esame chunin] Terza prova #4

Semifinale: Zend VS Lìf

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    [27 Ametsuki, Kirigakure, Doshaburi Arena (Arena della Pioggia Scrosciante)]


    La solita patina grigia copriva il cielo ma non abbatteva gli animi dei partecipanti né degli spettatori degli esami chunin. Quel giorno c'erano le semifinali e già si vociferava dei possibili abbinamenti. Ognuno degli spettatori aveva infine il proprio simpatizzante tra i candidati e non poteva non fare il tifo per lui. E più si andava avanti con l'eliminazione forzata dei partecipanti, più gli scontri si facevano interessanti. Tanto che, alcune volte, diveniva impossibile prevedere l'esito di questi. Era proprio questo il bello. La folla era in fermento! E Mio, che giovava dell'atmosfera, passeggiava anche in quel grigio mattino per l'arena, armata di microfono.

    Come va, gente?' Siete pronti per.. LE SEMIFINALI???

    Teatrale come al solito. Fuochi d'artificio scoppiarono in cielo e i maxi schermi diedero sketch dei momenti salienti degli scontri precedenti. I vincitori si sarebbero scontrati ulteriormente, anche quel giorno. L'arena era sempre la solita, composta di terra levigata che però poteva essere usata per gli utilizzatori del doton. Stessa cosa per le due strisce artificiali di acqua, poste a cinque metri dall'estremità del palco rialzato di quaranta centimetri che era l'arena. E questi fiumicciattoli lo circondavano completamente. La stessa era un quadrato di quaranta metri per quaranta, circa. Come al solito, una serie di colonnine grosse come un tronchetto d'albero, erano poste lungo il perimetro dell'aria, per essere usate per tecniche peculiari.

    E allora non perdiamo tempo e cominciamo con il primo scontro della giornata! Entrambi provengono da un forfait e siamo quindi tutti pronti per vederli in azioni! Da una parte Zend, ripresosi dalla seconda prova, ci farà vedere qualche tecnica peculiare del paese del vento? E dall'altra parte abbiamo la rossa che si è scontrata alla pari con Yuichi! Lìf, i tuoi particolari jutsu riuscirannp a farci sognare?

    Coraggio allora.. CHE LE SEMIFINALI COMINCINO!

    CITAZIONE

    Regole ON


    1. I candidati si sfideranno in una serie di combattimenti in singolo ad eliminazione diretta: chi perderà l'incontro non potrà proseguire.

    2. I punti verrano assegnati in totale e non per singolo scontro.

    3. Si vince per k.o. o per resa dell'avversario. Tuttavia i supervisori interverranno in caso di attacchi mortali.

    Regole OFF


    1. Le prove avverrano una alla volta in ordine stabilito, MA, per questioni logistiche, avverranno tutte contemporaneamente. Per questo siete invitati TUTTI a NON fare riferimento agli altri incontri. Tecnicamente NON potreste sapere come vanno. L'ordine degli incontri in ON sarebbe il seguente:
      1. Zend VS Lìf
      2. Raul VS Shiro

    2. I turni potranno subire variazioni dettate dal master dell'evento. Si hanno i soliti 2 giorni per postare (ovvero, se apro l'evento il 20/07, avrò tempo fino al 22/07 alle 23.59 per rispondere.
      NB: non saranno concesse deroghe di tempo, neanche in casi estremi. Non si verrà esclusi dall'evento ma si salterà il turno/i turni, con ciò che ne consegue.

    3. Suggeriamo, per essere coerenti al 100%, di non preoccuparsi di come le vostre azioni possano influire sull'esame o sulla vita dei pg. Non sono state date regole specifiche in on proprio per favorire un gioco più personale e coerente. Sarà comunque compito dello staff quello di tutelare l'evento, ma siete comunque invitati a giocare per giocare, non per vincere a tutti i costi. Fate uscire fuori il carattere del vostro pg e non pensate,
      da player, a come sfangarla all'esame.

    4. NON saranno date delucidazioni su strategie/consigli se non AL TERMINE di TUTTI gli scontri.

    5. In casi particolari il master si riserva il diritto di concedere post/turni extra nel caso lo ritenga necessario.

    6. Per qualsiasi dubbio, bisogna contattare direttamente chi mastera l'evento ovvero l'arbitro in questione. Altrimenti contattate me direttamente.

    L'arbitro sarà ~Dan. Non appena lancerà il dado vi darà anche la solita scadenza da rispettare.


    Edited by F u r y - 26/11/2017, 19:20
     
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    Dal termine della lotta non mi furono concessi attimi di meditazione lunghi e equilibrati, adatti ad assimilare le note acquisite. Passò solo un giorno dalla battaglia ed ero nuovamente lì, allo stesso posto e sullo stesso pezzo di suolo ad assistere con le iridi violacee e cristalline tutto il mondo esterno. Ero tranquilla, abbastanza da concedermi una sorsata lunga alla fiasca ripiena di acqua che stretta tra le mani aveva assorbito un po’ di calore. Non c’era più quella sensazione fredda del metallo sulla pelle incisa dei polpastrelli e a causa dell’umidità riuscivo a distinguere il contorno dell’impronta, una volta mollata la presa. Bevendo senza sollevarla di tanto, una nuova vista agli spalti mi permise di rivolgere le dovute attenzioni anche a quelle persone più rannicchiate, oltre ai ninja mascherati appostati sul tetto. Che volessero evitare qualcosa di pericoloso dall’esterno (o dall’interno) era una probabilità fattibile, l’aria però era tranquilla ed essendolo stata fino a quel momento, ci si poteva convincere di un buon lavoro da parte di quella squadra. Ricorrente la presenza di Mio, la presentatrice senza pause e con un contratto chissà quanto proficuo. La guardai anonimamente, agghindata e elevata ancora di più rispetto all’altezza del campo di battaglia stesso e mi chiusi nelle spalle prima di passare in rassegna il cinturino della fiaschetta per riporla al suo posto parsimoniosamente.

    Come va, gente?' Siete pronti per.. LE SEMIFINALI???


    La prassi era sempre la stessa. Fuochi, echi, tamburi e percussioni. Un insieme di rumori festosi, nomi vari e anche fischi di incoraggiamento o protesta per una gara per il quale nessuno era obbligato ad assistere. È proprio a coloro che sembrarono fischiare cori denigratori che rivolsi l’attenzione, scuotendo la mano sinistra col desiderio di invitarli a lasciare i posti ai vermi che fondamentalmente erano più meritevoli di loro nell’assistere ad uno spettacolo. Perché di quello si stava parlando no? di uno spettacolo. Avevo sentito voci sull’ennesimo successo di Shiro contro nonricordochi, e fondamentalmente più si andava avanti, più erano alte le possibilità di ritrovarmelo contro e capire come oltrepassare quel limite, quel blocco emotivo che sarebbe potuto spuntare già solo alla sua vista. L’arena non presentava imperfezioni, probabilmente perché qualcuno l’aveva ricostruita in un batter d’occhio dalla chiusura dell’arena alla riapertura. In una sola notte, come un team di carpentieri navali, crepe e crateri vari non avevano più il loro posto lì tra l’erbetta e le due strisce d’acqua ai bordi del campo. C’erano le solite colonne, la solita rugiada del mattino, le nuvole e la nebbia. E poi gli spettatori, Mio, Escanor cacciatosi in chissà quale guaio e il mio avversario che pensai bene di guardare e omaggiare con piegamento del capo. Un inchino tranquillo, silente, mosso da formalismi e da precedenti. Già, perché pareva proprio che il destino mettesse in comunicazione determinate anime incontratesi per una volta e le legasse con qualche speciale cavo colorato per far sì che non si dimenticassero inconsciamente e per rimetterli nella medesima situazione e in contesti certe volte simili.

    E allora non perdiamo tempo e cominciamo con il primo scontro della giornata! Entrambi provengono da un forfait e siamo quindi tutti pronti per vederli in azioni! Da una parte Zend, ripresosi dalla seconda prova, ci farà vedere qualche tecnica peculiare del paese del vento? E dall'altra parte abbiamo la rossa che si è scontrata alla pari con Yuichi! Lìf, i tuoi particolari jutsu riusciranno a farci sognare?

    Me ne ricordai rivedendo quei lineamenti in modo chiaro, che a stento seppi intravedere durante uno scontro improvvisato nel deserto tra le luci sfavillanti delle fiamme che troneggiarono, senza colpirmi come da lui voluto. Poteva succedere però che mi stessi sbagliando e che l’avversario difronte non fosse altro che un qualche parente o un individuo a parte, estraneo, differente. Non seppi il suo nome quel giorno e difatti lo venni a sapere da Mio, motivo in più per non confonderlo e iniziare a rimuginare su vecchi conti passati. Grattai la guancia quando invece riconobbi e attribuii il profilo del Suniano all’utilizzatore della nuvola, un osso duro nella prima parte della gara che era praticamente arrivato secondo e che era quasi divenuto il mio “carro trainante”. Morsi il labbro quando la donna sollevò l’indice, avvertendo l’arrivo dell’ordine: mi sarei levata il dente cariato a breve e tutto sarebbe divenuto chiaro.

    Coraggio allora.. CHE LE SEMIFINALI COMINCINO!

    Le parole della donna furono espletate e dagli altoparlanti la frase uscì ad un volume superiore e con un eco prolungato, accompagnata come da copione dalle grida furenti del pubblico. As usual, gli insetti bramarono la terra più di lombrico ma non era turno per loro di uscire: passai le dita sulla lingua e successivamente le strisciai sul labbro, umidificando la superfice prima di cominciare. Presi l’iniziativa con una mano ferrea, prepotente, assumendo la piena responsabilità di quel piano: siccome contro Yuichi la cassa di risonanza non aveva fallito, in quest’occasione mi sarei servita non di una potenza esagerata ma di un rumore di minore intensità ma forte abbastanza da instillare il verme del dolore nel suo cranio. Nel guscio chiuso formato di ossa, il suono sarebbe pervenuto attraverso muscoli e ossicini all’interno dell’orecchio: decisi di non attendere e partii subito col concentrare le energie lungo il percorso dal petto al braccio, infondendo sangue copioso nelle vene disposte sulle tempie e energia magica nella cassa di risonanza. Tentai l’approccio diretto con concentrazione massima e gambe divaricate, comode nei pantaloni neri in canapa, tendendo il braccio in sua direzione e provando ad esercitare una leggera pressione sul metallo bucato, un colpetto d’unghia simbolico ma perfetto per l’energia dosata. Mi chiesi come funzionasse il meccanismo interno di quel marchingegno e come il “chakra” fungesse da carburante per la produzione di onde vibranti. Proseguendo nella realizzazione dell’offensiva serrai i denti e valutai bene la distanza tra me e il giovane di suna, cercando di puntare sulla distanza colmabile con una serie di sfere lucenti che lì avrei mostrato per la prima volta: non necessitando di sigilli da compiere avevo più tempo a disposizione per castare e lanciare, o almeno per cercare di realizzare le due cose nella maniera giusta o sbagliata che fosse. Sempre lungo le braccia, che cercai di sollevare in aria questa volta, cercai di far confluire altra energia per plasmarla in quelle piccole sfere lucenti dal numero imprecisabile che avrei trattenuto per l’istante necessario a dargli forma. Globi instabili al pari della nitroglicerina, ideali per la situazione: convergendo i corpi verso l’alto avrei provato ad imprimere una traiettoria parabolica dal basso all’alto e a scendere, ricorrendo a quel metodo nell’ipotesi in cui scegliesse di optare per una fuga attraverso la nuvola di sabbia e sferrandole per nascondere l’insidia: dovendola formare e alzarsi in volo, l’inghippo creato dalla direzione delle sfere si sarebbe dimostrato un pericolo non da poco e ostico da evitare a meno di una rapida retromarcia. Inoltre, proprio per le capacità celate nelle sfere, utilizzarle in quel modo avrebbe dato un ulteriore vantaggio: sfaldare quella giara e renderla inutilizzabile, o quantomeno riuscire a prenderla, erano gli obbiettivi reali. Provai a colpire la pare posteriore di Zend, armandomi successivamente di una dose di coraggio ulteriore e del filo spinato per cercare il contatto col ragazzo e la sua giara per provare ad “asportarla” dal corpo del giovane senza risparmiarmi l’idea di iniettare nel suo corpo un minimo di sostanza venefica. I puntali del filo mi sarebbero serviti non solo a tagliare la cintola in dotazione e col quale si portava appresso l’anfora, ma anche a scarnificare la pelle avversaria nei pressi delle spalle e del collo per lederla con una sostanza depositata sulle punte dell’intera protuberanza. E per il resto? Nulla, desideravo soltanto dividere “i due”, quindi provai a ricavare dalla stretta un ancoraggio saldo e valido per tirare la giara a me. Strategicamente parlando, non mi seppi muovere diversamente e non volevo farlo, non mi era nemmeno passata per la testa l’idea di imbalsamare il giovane. Perché? Una risposta nascosta ribollì in pentola.


    Lìf
    R:200-1=199
    S: 400-18-10-5-5-25(s.e)=337


    AeJ:
    1)Attacco sonoro
    • Effetto base + s.e (8 punti)
    2)Sfere lucenti (Traiettoria parabolica dall'alto verso il basso, direzione del retro di Zend) + s.e (8 punti)
    3)Stretta d'acciaio sulla giara cercando di tagliare ulteriormente la cintura, tentativo di avvelenamento (induzione venefica) + s.e (9 punti)
    4)Strattone tramite filo per cercare di strappare di dosso la giara e prenderla


    Edited by Yama™ - 1/8/2017, 16:44
     
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    * Perché l'ha fatto? *

    La resa di Noya era ancora impressa nella mia mente nonostante fosse già passato più di un giorno ci stavo ancora rimuginando sopra nonostante da lì a breve sarei dovuto salire nuovamente sul ring per affrontare l'avversario successivo. Per quanto quel suo gesto mi avesse permesso di continuare la mia avventura all'interno dell'arena continuavo a non capacitarmi dell'accaduto. Mi sarei dovuto preoccupare piuttosto dello scontro con l'avversario odierno. La terza prova consisteva in una serie di scontri diretti con i quali miravano a valutare le nostre capacità tramite un semplicissimo uno contro uno, in questo occasione non sarebbe stato possibile ricorrere a sotterfugi o utilizzare l'ambiente circostante a proprio vantaggio per tendere imboscate: un banalissimo ring non lo consentiva. Dovevo assolutamente uscire vincitore da quello scontro, non volevo subire l'ennesima umiliazione, non volevo più appartenere alla categoria dei deboli nella quale ero stato relegato dagli altri. Tutti non facevano altro che mettersi in mostra dimostrandomi quanto fossero superiori, quanto loro non avessero bisogno di sforzarsi per andare avanti. Noya aveva dimostrato invece di essere un debole esattamente come me ma nonostante ciò aveva deciso autonomamente di ritirarsi dalla competizione senza nemmeno cercare la possibilità di riscatto. Pur sapendo ciò non provavo la minima rabbia nei suoi confronti, lui non era responsabile per ciò che mi era accaduto. I responsabili sapevo fin troppo bene chi erano.


    -E allora non perdiamo tempo e cominciamo con il primo scontro della giornata! Entrambi provengono da un forfait e siamo quindi tutti pronti per vederli in azioni! Da una parte Zend, ripresosi dalla seconda prova, ci farà vedere qualche tecnica peculiare del paese del vento? E dall'altra parte abbiamo la rossa che si è scontrata alla pari con Yuichi! Lìf, i tuoi particolari jutsu riusciranno a farci sognare?

    Mio procedette con la presentazione mia e di Lìf, la mia avversaria, mentre la folla sugli spalti continuava imperterrita ad urlare. Anche se eravamo noi i protagonisti pareva che la gente lì riunita volesse essere partecipe di quell'avvenimento, come se fosse ella stessa sul ring pronta a darsi battaglia. Probabilmente fino a quel momento avevo sottovaluto la reale importanza che aveva l'esame Chunin e l'impatto di questo sul mondo ninja, le mie conoscenze però erano meno di zero e pertanto una valutazione oggettiva di ciò che mi circondava era assolutamente impossibile.
    Quando misi piedi sull'arena preparata, che era identica a quella dello scontro con Noya, potei vedere finalmente colei che avrei dovuto affrontare: Lìf. Il viso ed il corpo della ragazza mi erano familiari come se li avessi già visti in precedenza da qualche parte, forse era stato durante la prima prova ma in quell'occasione ebbi occhi solo per la pista. Mi sforzai il più possibile nel tentativo di capire se l'avevo effettivamente già incontrata in passato oppure se era solo suggestione.


    -Coraggio allora.. CHE LE SEMIFINALI COMINCINO!

    A quelle parole mi misi in posizione e controllai attentamente il flusso del chakra affinché non vi fossero eventuali squilibri in esso. Cercai di focalizzare il volto della giovante all'interno dei miei ricordi però ormai era troppo tardi, l'incontro era cominciato e non potevo più perdere tempo. Lìf non era intenzionata a perdere l'attimo e si mise subito in posizione puntando verso di me il braccio sul quale sembrava essere installato una spessa placca metallica, la quale presentava però alcuni fori. Che tipo di arma o attrezzo fosse non lo sapevo, ma aveva tutta l'aria di essere una fonte di guai ed il fatto che fosse puntato esattamente su di me non faceva presagire nulla di buono.

    * Può essere qualunque cosa per quanto ne so *


    Feci scorrere rapidamente il chakra lungo tutto il corpo così da avere una sua distribuzione uniforme, se alcune zone fossero state più ricche di altre sicuramente la tecnica che avevo in mente di usare sarebbe fallita, la possibilità di creare degli abomini informi era molto alta anche se non mi era mai capitato di realizzarne uno. Appena ebbi la certezza che l'energia fosse dove doveva essere eseguì i sigilli della moltiplicazione oboro così da provare a creare quindici cloni identici a me. Una difesa basilare che portava con se non pochi problemi data la mia scarsa conoscenza dell'attrezzatura ninja. Se fosse stata un'arma ad area la creazione dei cloni sarebbe stata del tutto inutile visto che saremmo stati colpiti tutti in ogni caso, con la conseguente scomparsa delle illusioni ma al momento era la strategia più sensata, se invece era ad attacco singolo allora non avrei corso alcun pericolo, almeno in teoria. Avrei potuto utilizzare anche la sospensione del deserto per allontanarmi il più possibile ma il far fuoriuscire la sabbia dalla giara, creare la piattaforma e sollevarla in aria richiedeva più tempo di quanto ne avessi soprattutto se davanti avevo l'ignoto. Con un semplice gesto della mano ordinai alle copie create di sparpagliarsi per l'arena così da limitare eventuali danni, non trattandosi di illusioni normali potevano muoversi secondo la mia volontà senza limitarsi all'imitazione dei movimenti. La ragazza però non era ben disposta a terminare la sua offensiva puntandomi solo lo strano aggeggio che teneva sul braccio ma decise che era necessario apportare qualche altro attacco prima di ritenersi soddisfatta. Improvvisamente delle piccole sfere di energia comparvero sopra di me e sopra i cloni pronte a ricadere in qualsiasi istante nella speranza di bruciare la mia carne, conoscevo bene quella tecnica visto che l'avevo già subita in passato e che mi era stata insegnata da Mashiro durante il viaggio in barca. Sapevo esattamente quanto fosse difficile riuscire a far concentrare e materializzare il chakra in quel modo, sapevo altrettanto bene quanto facessero male se venivano a contatto con la pelle.

    * Non esiste che io bruci nuovamente per il pubblico, non esiste che io provi nuovamente quel dolore. NO! *

    Il pensiero di bruciare nuovamente a causa della forza altrui non fece altro che portare alla mente l'evento della seconda prova, il dolore provato in quel momento tornò a farsi sentire come richiamato dal suo pensiero. La pelle in prossimità del collo cominciò a dolere e altrettanto fece la ferita nascosta sotto la maglia. Nella mia mente cominciarono a materializzarsi immagini del mio corpo in preda ad ustioni gravissime mentre sofferente arrancava al suolo. L'orizzonte completamente oscurato dal rosso delle fiamme. Sapevo benissimo che le sfere lucenti non erano assolutamente in grado di generare fiamme od altro e che il loro effetto ustionante era decisamente inferiore anche al più debole jutsu Katon ma non potevo tollerare che la mia carne venisse bruciate nuovamente, anche dalla più piccola delle fiamme.

    -NON TE LO PERMETTERÒ


    Dopo tutti gli scontri a cui avevo partecipato sapevo perfettamente come dosare il chakra e quanto accelerare il suo flusso per ridurre i tempi d'esecuzione di alcune tecniche anche se richiedeva una spesa maggiore in termini di energia. Inoltre avevo acquisito abbastanza esperienza per sfruttare al meglio le tecniche che già conoscevo. I cloni Oboro ancora in campo sarebbero esplosi simultaneamente così da generare una quantità sufficiente di fumo con il quale speravo di distrarre Lìf, nel frattempo lasciai che il chakra fluisse rapidamente ed in grande quantità verso la mia schiena. Parte di esso sarebbe rimasto a contatto con la cintura trasversale mentre un'altra parte sarebbe stato collegato ad una piccola quantità di chakra presente nelle mani. Composi molto rapidamente i sigilli del topo, del cinghiale e della tigre mentre l'energia cominciava a migrare verso l'esterno grazie alla chiusura dell'ultimo sigillo eseguito. In questo modo avrei provato a creare un stormo di corvi che si sarebbero diretti verso Lìf in modo da oscurarne la visione impedendogli di prendere correttamente la mira con le sfere lucenti, senza un contatto visivo adeguato sarebbe stato per lei molto difficile riuscire a direzione i globi di chakra, d'altro canto però impediva anche a me di aver una corretta visuale di lei. Il fatto di rendere difficile individuare la mia posizione non era sufficiente a sfuggire al loro calore, dovevo creare necessariamente un nuovo ostacolo. L'energia accumulata in eccesso passò attraverso la cinta fino a raggiungere la giara di sabbia, il materiale al suo interno cominciò a muoversi secondo la mia volontà fuoriuscendo dal contenitore che lo teneva intrappolato. Tramite l'esecuzione di alcuni sigilli sconosciuti a chi non aveva letto il rotolo, tentati di creare una copia solida con le mie stesse fattezze che potesse fungere da bersaglio.

    * Deve essere finita *


    Elaborai troppo presto quel pensiero dato che Lìf non sembrò intenzionata a fermarsi. Dal muro di corvi vidi fuoriuscire del filo spinato che minaccioso si dirigeva verso di me, in quel preciso istante mi ricordai dove vidi per la prima volta il volto della giovane ninja: in una notte nel deserto di Suna. Anche se non ricordavo alla perfezione tutti i suoi lineamenti a causa della scarsa visibilità, l'immagine di una ragazza molto simile a lei che utilizzava il filo spinato era ben impressa nella mia mente. In quell'occasione riuscì a ferirmi ed a strapparmi di mano la mia stessa arma, provai una rabbia immensa quando mi vidi beffato in quella maniera mentre le energie cominciarono a mancarmi di punto in bianco. Mi aveva umiliato!
    Dopo tutto quello che stavo passando ci mancava solo che dovessi affrontare nuovamente qualcuno che aveva messo in ridicolo le mie capacità.


    * LEI! *

    Nella mia mente rimbombo quel pensiero mentre una rabbia crescente dilagava in tutto il mio corpo. Prima Yamashita ed adesso Lìf, non avrei mai permesso che venissi sconfitto nuovamente da qualcuno con il quale avevo già perso in passato. Estrassi rapidamente il filo dal borsello senza nemmeno prestare attenzione a come lo impugnavo, cosa che potenzialmente poteva ferirmi, ma in quelle circostante non mi interessava. Il chakra scorse lungo le braccia fino ad impregnare completamente il filo spinato dandomi il totale controllo di esso, c'era il serio pericolo di controllarlo nel modo voluto a causa della grande di chakra che stavo usando. Senza eseguire alcun sigillo ma solo tramite il chakra di cui era permeato cercai di far compiere al filo un movimento dal basso verso l'altro in direzione di quello di Lìf cercando di farlo avvolgere su di esso bloccandone così il movimento ed impedire che mi raggiungesse. Era un gesto dettato esclusivamente dalla rabbia che provavo, non c'era alcuna logica in quel tipo di difesa ma solo la volontà di non essere sopraffatto per la seconda volta nella stessa maniera.
    Le immagini di quello scontro nel deserto vennero proiettate nella mia mente una dopo l'altra, ogni singolo errore da me commesso veniva evidenziato nei miei pensieri, tutti i colpi che avevo subito per incapace di reagire nel modo corretto, ferite che comparivano in ogni parte del corpo mentre la mia psiche cercava di non cedere.


    -PERCHÉ VOLETE CONTINUARE AD UMILIARMI?!?! TU, YAMASHITA, TUTTI QUANTI VOI PROVATE DIVERTIMENTO NEL VEDERE IL MIO CORPO MARTORIATO DALLE VOSTRE TECNICHE? RISPONDIMI!!!!

    L'incapacità di accettare la propria debolezza.
    L'incapacità di essere forti.

    Scheda Zend Izuki
    -Parlato
    * Pensato *

    -Parlato Mio

    Resistenza: 100
    Chakra: 200
    Azioni:
    - Tecnica della Moltiplicazione Oboro x 15 copie per evitare l'attacco sonoro [-5 Chakra]
    - Spostamento dei cloni nell'arena/ring
    - Scioglimento dei cloni rimanenti per generare nuvola di fumo
    - Tecnica della Dispersione dei Mille Corvi proprio davanti a Lìf per comprometterne la visione [-15 Chakra; -10 Chakra Sforzo Extra]
    - Tecnica del Clone di Sabbia per evitare le sfere lucenti [-5 Chakra; -10 Chakra Sforzo Extra]
    - Tecnica della Stretta d'Acciaio sul filo di Lìf [-5 Chakra; -30 Chakra Sforzo Extra]

    Valori Resistenza-Chakra post-azioni:
    Resistenza: 100
    Chakra: 200-5-15-5-5-50(S.E.)=120

    Come solito spero di aver scritto tutto correttamente e non aver fatto metaplay, l'attacco sonoro non sapevo come metterlo in termini di descrizioni quindi la difesa è stata quel che è. Probabilmente la difesa con il filo non è nemmeno consentita ma ho preferito far così visto che è molto più in linea con quello che sta succendo. Ah se ritieni oppurtono che mi scali della resistenza per l'estrazione "rabbiosa" del filo dimmi pure che la scalo nello specchietto.
    Non avendo il controllo dello Sharingan non posso attivarlo a piacimento, devi decidere te Dan se ci sono i presupposti per farlo attivare ad inizio combattimento, a metà turno, a fine turno oppure non farlo attivare proprio. La parte psicologica nella scheda non è ancora aggiornata perché volevo finire prima l'esame Chunin, se vuoi sapere qualcosa al riguardo chiedi pure.
    Per il resto spero piaccia ^^
     
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    Responso nr. 1


    Attacco Lif:
    - Attacco Sonoro Riesce perchè non contrastata
    - Sfere lucenti: 70+40+6+3+7+2-10= 118 Riesce per superiorità combattiva
    - Stretta d'acciaio: 70+40+3+6+7+2-10= 118 Fallisce per inferiorità combattiva
    - Strattonata alla giara: Fallisce per decisione arbitrale

    Difesa Zend:
    - Moltiplicazione Oboro: Riesce perchè non contrastata
    - Dispersione dei mille Corvi: Riesce perchè non contrastata
    - Tecnica del Clone di Sabbia 55+30+5+11+7+2= 110 Fallisce per inferiorità combattiva
    - Attivazione Sharingan Riesce per decisione arbitrale
    - Stretta d'acciaio: 55+30+3+16+7+12+10-10= 123 Riesce per superiorità combattiva

    Danni:
    Zend Izuki 15+40/2+3=38 (5 danno per turno)
    Lìf Arnbjørg //


    Narrazione Turno:
    Le Semifinali iniziano col botto e dopo le presentazioni di rito, Lif di Ame prende l'iniziativa iniziando lo scontro proprio da dove lo aveva terminato con Yuichi: riappellandosi al suo amplificatore, ma caricandolo di meno Chakra dell'ultima volta, fa risuonare per il campo un suono stridulo e cacofonico, tale da infastidire e dare noia addirittura ai sordi.
    Inutile il moltiplicarsi di Zend, dato che l'attacco ha un raggio troppo elevato, oltre che ad avere un effetto ad area: le onde rimbombano nel suo cranio, non gli causano dolore bensì scombussolano e interferiscono col suo sistema dell'equilibrio: se ancora non ne ha testato gli effetti, questi non tarderanno a presentarsi.
    La ragazza lo incalza, avvicinandosi di corsa alla sua preda, la quale tenta di confonderla evocando una miriade di corvi neri, per il sommo dispiacere degli spettatori che, in questo modo, risultano completamente tagliati fuori dallo scontro: Lif scaglia delle sfere di luce contro Zend, il quale tenta di moltiplicarsi ma invano, rimanendo colpito dai colpi incandescenti, subendo un danno, seppur lieve.
    Forse questo, forse il tumulto di pensieri nella mente del Sunese, ma qualcosa scattò nella sua testa, tanto da sbloccare in lui del potenziale nascosto e non ancora padroneggiato: le iridi si tinsero color sangue, continuità interrotta esclusivamente da una singola virgola nera.
    Era solamente all'inizio, in una fase embrionale, ma era pur sempre lo Sharingan.
    Lif ricorse al suo filo spinato, che tanto aveva utilizzato e che le aveva permesso di giungere fino alle fasi finale del torneo, e Zend emulò la stessa mossa, col risultato che i due cavi d'acciaio puntuti si intrecciarono a mezz'aria, annodandosi in un groviglio che difficilmente qualcuno sarebbe riuscito a sciogliere.
    Lei tentò di strattonare la fune, ma non era molto più forte di lui, per cui la situazione appariva in stallo.




    Situazione Finale:
    Zend e Lif a circa 3 metri di distanza.
    Zend soffre per le scottature (-5 resistenza a turno) e un malus di -15 per spostamenti fisici o per prendere la mira. Lo Sharingan è attivo, per cui nel prossimo post scalerai anche i costi di attivazione oltre che al mantenimento.


    Commenti Arbitro:
    Per dubbi, mp a kerbe!
    Zend scadenza 3/08 ore 23.59


    Edited by ¬Dan - 3/8/2017, 14:23
     
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    Un suono la cui fonte mi era sconosciuta si propagò nell'area intorno a me, dapprima sembrò essere un semplice ronzio ma nel giro di un istante la sua intensità divenne maggiore al punto tale che riuscì a penetrare in modo acuto nel mio cranio. La sua intensità fu sufficiente a farmi provare un senso di disorientamento del tutto nuovo, come se stesse interferendo direttamente sui miei pensieri. A causa di ciò i miei movimenti si fecero più impacciati ed il rimanere in piedi senza barcollare difficile. Era ovvio che fosse opera di Lìf e dello strano oggetto sul braccio, ma come questi avesse potuto destabilizzarmi in quel modo non lo sapevo.
    Nel lasso di tempo in cui la destabilizzazione fu più forte non fui in grado di creare il clone di sabbia necessario ad evitare le sfere lucenti le quali si scagliarono sul mio corpo bruciando la pelle sotto i vestiti. La sofferenza provata in quel preciso attimo fu molta, ma venne ulteriormente amplificata dai pensieri legati alla pelle che ardeva. Sentivo entrambe le cicatrici pulsare come se fossero esse stesse vittime di quell'attacco. La mente mi portò al momento esatto in cui i proiettili infuocati di Yamashita investirono la mia carne avvolgendola con le fiamme dell'inferno stesso. L'unica cosa che percepivo era la sofferenza.
    L'odio ed il dolore fecero scattare qualcosa in me.
    Il chakra fluii autonomamente verso la testa per poi concentrarsi in entrambi gli occhi, le iridi virarono nel giro di pochissimo istanti dal verde smeraldo al rosso sangue mentre una macchia nera appena formata andava a spezzare quella monocromia. Il potenziale legato alle mie origini cominciava a manifestarsi.
    Lo Sharingan.
    Non sapevo spiegare cosa stesse succedendo al mio corpo e perché l'energia si fosse concentrata proprio negli occhi, quella stessa dinamica si era presentata in precedenza nella seconda prova ma il mio corpo cedette nell'istante immediatamente successivo al cambio di colore degli occhi. Il mio corpo era oggetto di un mutamento che non comprendevo e del quale non ero conscio, nemmeno adesso che mutava per la seconda volta. Ero all'oscuro di tutto.
    Il chakra negli occhi sembrò consentirmi una reazione più veloce agli eventi che accadevo intorno a me come se il tempo rallentasse. Grazie a quella capacità istintiva, della quale non avevo il controllo, riuscii ad attorcigliare il mio filo intorno a quello della ragazza fermando così la sua offensiva.


    -DESIDERATE COSÌ TANTO VEDERE IL MIO CORPO RIDOTTO IN CENERE?!?!?! VOLETE BRUCIARMI FINO AL PUNTO CHE NON ESISTERÀ PIÙ NULLA DELLA MIA PERSONA? LO VOLETE SOLO PER DIMOSTRARE QUANTO SIETE FORTI. IO NON SONO DEBOLE!!!!


    La mia psiche stava crollando troppo rapidamente.
    Quasi tutti gli eventi che avevo affrontato durante l'esame non avevano fatto altro che incrinare ulteriormente la pareti della mia mente, solo durante la prima prova e l'inizio della seconda mantenni la calma ed una parvenza di normalità, ma dopo Yamshita era stato un crescendo di ferite.
    Qualcuno o qualcosa avrebbe potuto sanarle?
    In quel modo stavo accettando un lato di me seppur indirettamente e per il motivo sbagliato.
    Nell'impeto del momento afferrai con la bocca una parte del filo spinato privo di punte mordendolo con tutte le forze che ancora avevo, sentivo i denti stridere e scivolare sul freddo metallo mentre il chakra Katon cominciava a miscelarsi con il chakra normale all'interno del sistema circolatorio. Vi erano sicuramente metodi migliori per controllare due tipi di chakra differenti ma fino a quando quel modo di fare avesse funzionato non l'avrei abbandonato. Controllai attentamente l'energia al mio interno facendo dirigere la miscela appena creata in direzione della bocca, il chakra normale avrebbe ricoperto parte del filo creando l'innesco per guidare poi il Katon che si sarebbe propagato sul filo restante senza l'ausilio del chakra. Così facendo provai a far comparire una lingua di fuoco che avrebbe percorso sia il mio filo che quello di Lìf fino a raggiungerla nel tentativo di colpirla ed ustionarle le braccia. Non avevo alcun bisogno di vedere dove si trovasse fintanto che i fili fossero rimasti avvinghiati gli uni agli altri, cosa che fu possibile grazie alla stretta d'acciaio usata per fermare l'offensiva della ragazza. Fu solo questo il motivo per cui non sciolsi immediatamente lo stormo di corvi. Anche se credevo di aver dosato esattamente il chakra ovviamente non era così, non godevo della lucidità necessaria per capire che la quantità di chakra immessa era quasi il doppio di quella che normalmente sarebbe servita. Solo dopo aver appiccato il fuoco ai fili ed aver ripreso tra le mani l'attrezzo decisi di sciogliere l'illusione dei corvi nella quale io e la ragazza eravamo immersi, mostrando al pubblico quanto stava effettivamente accadendo.
    Così facendo potei riacquisire la visuale della giovane ninja.
    Concentrai una dose eccessiva di chakra sottoforma di piccoli globi in varie zone del corpo per poi farli migrare all'esterno esattamente davanti alla mia posizione, a metà strada tra me e Lìf. Con le sfere incandescenti appena create provai a colpire frontalmente la mia avversaria senza preoccuparmi minimamente delle zone che sarebbero state vittime di quell'attacco. Stavo consumando come consuetudine una grande quantità dell'energia che avevo ma era irrilevante. Volevo ferirla.
    Avrei potuto terminare lì la mia offensiva ma sarebbe stato troppo poco rispetto a quello che avevo subito, dovevo riscattarmi per lo scontro nel deserto durante il quale mi aveva strappato dalle mani la mia stessa arma. Doveva capire l'umiliazione che io stesso avevo subito per mano sua. Strinsi con tutte le forze l'arma tra le mani mentre cominciai a strattonare il più possibile il filo di Lìf nel tentativo di sfilarglielo dalle mani in modo tale da disarmarla. Non ero dotato di grande forza fisica ma non importava, a costo di scorticarmi le mani avrei fatto provare alla ragazza cosa si provava ad essere umiliati più e più volte. Stavo scendendo lungo la spirale nella quale mi trovavo ad una velocità impressionante, i piedi si muovevano da soli lungo quel percorso immaginario che scendeva nelle profondità della mia psiche. La volontà di guardare in alto stava scomparendo del tutto, quasi a dimostrazione del fatto che non era mai esistita una strada secondaria. Un terribile errore. Quella strada esisteva e c'era chi sapeva che era quella giusta: Mashiro.
    I miei pensieri erano tutti rivolti alla giovane incapaci di focalizzare qualunque cosa che non fosse lei, Mashiro sicuramente stava osservando la scena dagli spalti insieme a tutti gli altri accompagnatori ed anche se non potevo vederlo sicuramente il suo sguardo era concentrato sulla mia figura. Chissà cosa provava in quei momenti, come percepiva il cambiamento al quale mi avevano spinto i miei avversari. Come mi avrebbe giudicato?
    Un fallimento?



    Scheda Zend Izuki
    -Parlato
    * Pensato *

    -Parlato Mio

    Resistenza: 100-38-5=57
    Chakra: 120
    Azioni:
    - Attivazione e Mantenimento Sharingan [-5 Chakra Attivazione; -5 Chakra Mantenimento]
    - Tecnica del Drago di Fuoco lungo il mio filo spinato e successivamente quello di Lìf [-10 Chakra; -10 Chakra Sforzo Extra]
    - Scioglimento Tecnica della Dispersione dei Mille Corvi [-10 Chakra Mantenimento]
    - Sfere Lucenti [-10 Chakra]
    - Strattone per provare a disarmare Lìf del suo filo spinato [-1 Resistenza]

    Valori Resistenza-Chakra post-azioni:
    Resistenza: 57-1= 56
    Chakra: 120-10-20-10-10-5(clone di sabbia precedente)= 65

    Quel -5 di chakr è dato dal fatto che il clone di sabbia è una tecnica di livello C e non D. Si vede che è stata inserita per errore tra le D al momento della modifica, ho fatto che scalare i punti visto il mio errore. Per il resto che l'offensiva sia chiara, visto che il drago di fuoco utilizza una linea guida ho sfruttato il fatto che i due fili sono intrecciati a causa della stretta d'acciaio.
    Se ci sono problemi ditemi pure che correggo
     
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    Al di là dell’azione in sé, ciò che veramente mi scombussolò fu la reazione del ragazzo alla situazione. Le sue parole di rabbia e risentimento mi colpirono, sapevano di tristezza e l'amaro nella sua bocca mi lasciò di stucco. Anche perchè di mio non sapevo cosa gli stesse accadendo, non conoscevo il perchè di un risentimento nei miei confronti e continuavo ad ignorare la causa. Che fosse colpa di qualche gesto o parola lasciatami sfuggire dalle labbra in questo, o in qualche altro contesto? Che dire, ero stata più zitta che mai in quel giorno e pure pareva gli stessi dando problemi. Il fatto di non comprenderne lo stato d’animo mi procurava più difficoltà di quanto pensassi, soprattutto se c’era di mezzo una lotta nel quale lui non voleva darsela a gambe. Dimostrò una certa abilità nell’agire e contrastare la mossa, strizzai le palpebre quando invece dalla giara mi accorsi di ritrovarmi tra le spire del filo… dall’altro filo. Contrastando la stretta con una stretta mi chiesi, spontaneamente, se non fosse un veggente o un qualcosa di lontanamente somigliante. Dalle cristalline notai solo una sorta di riflesso cremisi dalla dubbia, entità una luce fioca che comparve e scomparve per un istante quasi al pari di un fulmine al confine del mare. Non mi premurai di indagare né tanto meno rimasi abbindolata da quell’evento, premurandomi diversamente. Nel flusso magico di pensieri, le dichiarazioni secche del Suneese emersero, una prima che lanciassi le sfere

    -PERCHÉ VOLETE CONTINUARE AD UMILIARMI?!?! TU, YAMASHITA, TUTTI QUANTI VOI PROVATE DIVERTIMENTO NEL VEDERE IL MIO CORPO MARTORIATO DALLE VOSTRE TECNICHE? RISPONDIMI!!!!
    L’altra in seguito

    -DESIDERATE COSÌ TANTO VEDERE IL MIO CORPO RIDOTTO IN CENERE?!?!?! VOLETE BRUCIARMI FINO AL PUNTO CHE NON ESISTERÀ PIÙ NULLA DELLA MIA PERSONA? LO VOLETE SOLO PER DIMOSTRARE QUANTO SIETE FORTI. IO NON SONO DEBOLE!!!!
    E di battuta i battuta vidi un ragazzo del tutto differente, che di secondo in secondo cambiava e si evolveva in peggio. Definirlo “schizzato” era forse un’esagerazione, ma al tempo stesso non c’erano ragioni per definirlo “normale”. Reagì come reagii io prima di spaccarmi la fronte sulla corteccia di un povero albero, ma non mi fu chiaro se fossi o meno io la causa o qualche altra strana emozione.
    Nel mezzo del sermone spuntò il nome “Yamashita”, molto famoso in quegli angoli seppur non rientrasse né nei miei interessi, né nei miei ricordi, ma certamente era fonte di problemi. Che casino!
    Con un’attenzione distorta da una serie di corvi magici dovetti badare più attentamene al cane rabbioso, dubitavo mi avrebbe ascoltato o che avrebbe dato uno sguardo alle mie gesta. Volevo calmarlo, volevo che si calmasse e riprendesse: non ero per la rabbia insensata, ma favorivo la violenza come palliativo e come componente rieducativa. Sarebbe stato in grado di capire il mio silenzio? Per me valeva più di ogni altra cosa, ma per lui? Non riuscii a raggiungere l’animo per tirarvi fuori parole ma sapevo cosa fare, sapevo come riuscire a “guarirlo”: dargli ciò che voleva.
    Il gracchiare dei corvi distolse la mia vista dal filo da quale, di punto in bianco, cominciai a percepire un calore sempre maggiore. Si stava mescolando in quella zona usando le piume e il gracchiare dei pennuti per coprirsi? Non vederci chiaro era la ragione per il quale il mio cervello si sentì minacciato, a tal punto da riporre nell’istinto ogni speranza di salvezza. E’ qui che i meccanismi bel oliati presero a girare: a logica c’era lui all’estremità opposta del filo e non una copia -o almeno così credevo-, quindi decisi di puntare sul tempismo e cercare di riporre nella stretta d’acciaio il modo più veloce e sicuro. Soprattutto perché quel calore percepito si stava concretizzando nella dorma di una lingua di fuoco veloce e sfuggente, sibilante lungo il cavo e diretto a me. Trovai che attorcigliare i rovi sul ragazzo fosse il modo più netto ed efficace per fargli superare una qualche strana paura che non mi era chiara per via del gap linguistico e culturale. Mossa dal desiderio di sopravvivenza cercai di proteggermi provando ad avvinghiare il cavo rovente sull’obbiettivo dalla parte opposta, per quanto fosse distante e lungo il groviglio. Potevo pure scegliere di deviarla traiettoria verso i corsi d’acqua ma non ero certa di poter reagire con uno scarto temporale abbondante. Lunghi sospiri precedettero e guidarono quella tecnica, oltre al consueto dispendio di chakra e le attenzioni dovute, principio cardine di ogni cosa. Non mi avrebbe concesso il tempo di respirare, ragion per cui mi serviva dare il massimo da lì in poi. Avrei mollato la presa sul filo come seconda opzione e da lì in poi sarebbe stata solo una questione di attimi: annebbiai la loro mente offrendo un paso degno di nota alle bestie ronzanti, su cui riponevo sempre più fiducia. Era come se negassi la loro presenza ma non dubitassi della forza insita nella compattezza e nelle loro ali, obiettivi così piccoli e considerati pestilenziali da molti e affascinanti da pochi. Provai a concedergli le vie di fuga necessarie per venire fuori, guidandoli all’esterno come una maestra durante una gita scolastica. Quando sciolse i corvi, se tutto fosse andato come previsto, una nube nera condensata e viva sarebbe apparsa a poco meno di tre metri, più scura del petrolio impiegato nelle lampade da tavolo.

    Tua rabbia non buona, Lìf non conoscere ragazzo di Suna. Lìf non riconoscere onore in avversario cieco da rabbia.

    Strinsi il pugno dinanzi al suo viso non soffermandomi sulla metamorfosi degli occhi: lo valutai semplicemente come uno status momentaneo di rabbia cieca o ad una sua malformazione e quindi andai oltre, puntando invece all’azione. Nel vedere quelle sfere ricrearsi puntai le mani in alto, come richiamo per lo sciame.

    Avvolgete. Mirate. Sparate.

    Sibilai l’ordine a mente chiara e lucida, ondeggiando le dita in un cerchio sontuoso e perpetuo. Al mio ordine lo stormo avrebbe dovuto intercettare i globi cercando di deviarne la traiettoria, avvolgendosi in piccoli gruppi pari al numero di sfere richiamate. Se fossi stata capace di guidarli e loro di resistere, con un volo parabolico inverso si sarebbero buttati in una planata che si sarebbe concretizzata in un secondo tempo col rilascio delle sfere sul loro esecutore, colpevole di aver dato troppa retta alla rabbia. E una volta rilasciate le “gemme” il loro ultimo scopo sarebbe stato quello di ritornare nuovamente all’ovile e raggrupparsi in una nuvola compatta su cui potervi salire e sfuggire dalla rabbia, verso il cielo offuscato dalla nebbia pungente.



    R: 199-1=188
    S:337-5-50-25(s.e)
    AeJ:
    Stretta d'acciaio su Zend in risposta al drago di fuoco +s.e.(15 punti)
    Rilascio presa sul filo
    Evocazione 100 insetti distruttori per ridirezionare le sfere e farle esplodere su Zend+s.e (10 punti)
    "Nuvola di insetti" e volo su di essi


    Preciso che il volo sugli insetti l'ho già fatto nella prima prova e mi è stato dato per buono :sob:
     
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    CITAZIONE

    Responso nr. 2


    Attacco Zend:
    - Tecnica del Drago di Fuoco Riesce per decisione arbitrale
    - Sfere di Luce Riesce per decisione arbitrale
    - Strattone sul filo Riesce perchè non contrastata

    Difesa Lif:
    - Stretta D'Acciaio: Fallisce per decisione arbitrale
    - Rilascio del filo: Riesce perchè non contrastata
    - Insetti: Fallisce per decisione arbitrale
    - "Sospensione" con insetti: Riesce perchè non contrastata

    Danni:
    Zend Izuki //
    Lìf Arnbjørg (30/2+20+11)+(30/2+15+15)=91 (-15 dani a turno, per bruciature)


    Narrazione Turno:
    L'incontro continua senza pause alcune, il furioso Sunese contro la pacata e silenziosa kuinoichi di Amegakure.
    Il primo pareva fuori di sé, tant'è che la rabbia aveva fatto si che il suo antico potere si risvegliasse e lo supportasse in quel combattimento che, sebbene non avesse i canoni di vita o morte, pareva significare molto per entrambi, tant'è che nessuno dei due pareva voler cedere all'altro l'onore della vittoria e l'accesso alle finali del torneo.
    Forse per guadagnare punti, forse per mettersi in mostra, qualunque fosse il motivo, l'imperativo era uno e uno solo: vincere.
    I due contendenti erano collegati da un lungo cavo d'acciaio, formatosi dall'unione di due tecniche identiche finite per contrastarsi in perfetta parità: sfruttando il proprio potere innato, il ragazzo incanalò del chakra Katon che, sfruttando quei solidi binari, valicò il fitto dello stormo di corvi, ardendoli vivi, con l'obiettivo di fare lo stesso con l'avversaria.
    Lif tentò di deviare il colpo, appellandosi alla sua energia magica, fallendo però nel tentativo: le fiamme ardenti assunsero la forma delle fauci di un drago che la inghiottirono, causandole delle bruciature sul torace.
    Zend continuò utilizzando il Justu che poco prima lo aveva ferito e fatto infuriare, ovvero quelle Sfere Lucenti che Lif tentò di deviare e rimandare al mittente sfruttando i suoi insetti, i quali si divisero in tante squadriglie quante erano le piccole bombe: inaspettatamente però queste formazioni si sciolsero al momento dell'impatto, lasciando scoperta la ragazza che quindi subì delle ulteriori bruciature, sopratutto localizzare agli arti superiori, di entità inferiore rispetto alle precedenti.
    L'offensiva si concluse dunque in questo modo, con Zend che ottenne il controllo di tutto il filo, dato che l'avversaria ne aveva lasciato la presa e con Lif che, nonostante fosse rimasta accecata dalla luce delle piccole bombe, fu sollevata dalle sue decine e decine di alleate e si allontanò dal Sunese, preparando il contrattacco.


    Situazione Finale:
    Zend e Lif a circa 10 metri di distanza. Lif fluttua a mezz'aria grazie agli insetti.
    Zend soffre per le scottature (-5 resistenza a turno) e un malus di -15 per spostamenti fisici o per prendere la mira.
    Lif soffre per le scottature (-15 resistenza a turno)


    Commenti Arbitro:
    L'arbitraggio è un po' strano, ma sappiate che c'è stato un consulto, anche per questo c'è stato il "ritardo" da parte mia nel postare. Per dubbi, scrivete a Kerbe, ma lei darà le spiegazioni a fine evento.
    Lif scadenza 5/08 ore 23.59
    PS. Yama, riporto quello che dice Kerbe: non puoi volare sopra gli insetti, loro ti afferrano e ti trasportano (quindi insetti sopra, tu sotto appesa e sostenuta da loro)
     
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    Fiamme rosse e incandescenti s’avvilupparono attorno al mio corpo, dal busto in su. Un dolore lancinante mi percosse, scuotendomi nel modo più istantaneo e deleterio possibile e la cosa non mi diede tempo di pensare. Provai l’istinto di afferrare il ventre ma qualcosa mi bloccò, salvandomi dal compiere una vera e propria pazzia, avrei rischiato di compromettere ancora di più le mani e questo non lo volevo, nessuno lo voleva. Le mie mani, se le avessi perse di certo la mia intera esistenza sarebbe giunta ad una svolta e lì non avrei avuto più nulla da fare. Probabilmente non sarei potuta nemmeno tornare al mare se non fossi stata più in grado di adempiere al mio compito, quindi non avrei avuto più nulla. Ngh! Sussultai e digrignai i denti come se nuovamente stessi ricevendo il marchio della congrega, provando in quel modo ad alleviare il dolore. Come una nave attaccata da briganti nella notte diventai per un secondo una donna cremisi, meno scenica soltanto perché esposta alla luce del sole. Dovetti decidere se scegliere il corso d’acqua oppure espormi di più, tutto pur di lenire quella botta lancinante che agiva con più insistenza sul torace consumando in un battito di ciglia le vesti leggere. Dovetti proteggere persino il pudore o lasciarlo esposto per badare alle fitte, quindi scelsi gli insetti che pur troppo inesperti per manovre di salvataggio come quella ipotizzata in precedenza, seppero portarmi in alto a modo loro.
    Pressai il labbro tra i denti, poi li strinsi insieme saldamente e in volo feci l’unica cosa che poteva salvarmi: concentrai a fondo la visione della parte ustionata nella mente, provando a fornire agli insetti dentro il corpo l’idea generale della situazione e richiamarli attorno a quella zona per curarla con le loro proprietà lenitive. Desiderando ardentemente un sollievo momentaneo provai a tenermi non molto in alto, scegliendo in un secondo momento di scendere lentamente a terra per liberare lo stress e recuperare la lucidità. Lo scontro in atto tra il formicolio degli insetti e le pustole epidermiche stava compiendosi e il tifo per i primi si inaspriva, avrebbero potuto disporre di qualsivoglia fonte di energia pur di compiere il loro lavoro al meglio. Richiamai persino i distruttori all’interno del corpo, generando sicuramente tanto stupore negli occhi degli spettatori. Non ero furiosa con lui, né con me stessa: erano solo imprevisti, certamente avrei potuto fare di meglio o anche di peggio, ma dovevo accettare la cosa e andare avanti seppur nel mentre uggiolassi come un cane maltrattato all’angolo di una strada. Chinata per terra sulle ginocchia osservai il suolo umido e il sudore scendere dal capo, respirando con una morsa stretta attorno al cuore. Per affanno e per dolore continuai a trasmettere informazioni mentali agli insetti, sollevandomi da terra con l’aiuto delle dita spianate e la traccia di essere nell’erba, lenta e inesorabile fino a riprendere la posizione.
    Pur barcollando, pur dolorante e ustionata, sul mio viso tutti avrebbero notato un’aria per nulla furiosa ma ben diversa: tra le fitte un sorriso smorzato, accompagnato dal naso arricciato, avrebbe illuminato l’arena e dato a Zend l’idea del mio stato d’animo reale.

    .:Warriors:.



    Ngh r-rabbia… rabbia no portare a nulla, tu combattere rabbia come io combattere battaglia.

    Non per salvarlo perché non ne avevo lo scopo né l’interesse, ma per redimerlo. Per fargli capire quanto si stesse sbagliando a valutarmi come la colpevole di una paura misteriosa e della sua ira. Non ero io l’artefice del malessere, ero solo lì per lì a tre passi da lui e dalla vittoria, perché non avrei accettato una sconfitta che non fosse da parte di Shiro.
    Scuotendo il capo e il braccio agii sollevandolo ancora, questa volta senza risparmiarmi: presi la decisione folle di riporre ogni cosa in una mossa azzardata e stancante, dove forse avrei finito per incanalare tutta l’energia in mio possesso o quanta più potesse portarmi a raggiungere lo stremo. Scelsi di ricorrere alla cassa di risonanza per una seconda volta, alzando l’asticella del volume alla stessa potenza impiegata nella seconda prova per compensare al raggio troppo elevato del campo e al limite di tempo. Provai quindi a riattivare i canali di energia magica e farla scorrere come un fiume in piena dal petto al braccio, irrorando i fori nella maniera più avanzata che potessi. Forse avrei raggiunto il mio limite fisico perché quelle ferite non sarebbero scomparse così facilmente, ma mi importava ben poco. Quando tutto fosse stato pronto lo avrei toccato con un’unghia, mossa perfetta per far stridere e rimbombare l’oggetto con una estensione e un volume fin troppo elevati.
    Nel rumore assordante avrei vacillato e indietreggiato, ma in sequenza e munendomi della situazione come copertura avrei continuato ad attaccare recuperando dal borsello gli shuriken in mio possesso al fine di collegarli insieme con un filo invisibile ma non per questo inesistente. Cercai nella loro aerodinamicità la possibilità di ottenere un effetto rotatorio e giungere al punto desiderato con una traiettoria bizzarra. Disponevo di cinque oggetti dello stesso colore, forma e grandezza, quindi combinarli non mi sarebbe risultato difficile. Ecco che avrei, se fossi stata capace di visualizzare tutto tra le mie mani, in un’apertura tra le stesse di circa mezzo metro, avrei tentato di infondere in quei “proiettili” l’energia magica necessaria a farli vibrare e partire. Avrebbero preso a roteare insieme, generando magari stupore o semplice indifferenza, assumendo immediatamente una posizione parallela rispetto a terreno e parabolica nel suo senso, agendo in quel modo per provare a colpire ogni forma vivente sul terreno, ma mirando con insistenza sul ragazzo col filo in mano. Come lui era stato in grado di prenderlo, io l’avrei recuperato nel modo più autoritario possibile.
    E poi cos’altro avrei fatto? Nulla, la stanchezza e quelle ferite me l’avrebbero impedito.

    R: 198-91-15+60=152
    S: 257-50-25-50(s.e)=132
    AeJ:
    Utilizzo insetti della rigenerazione (+60 R)
    Richiamo insetti nel corpo
    Attacco sonoro
    • 50 punti chakra ---> 60 danni base + Potenza Magica/2 (raggio: 15 metri)+s.e (25 punti)
    Manipolazione delle lame (5 uchiha shuriken)+s.e (25 punti)
     
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    Le fiamme furono in grado di percorrere entrambi i fili fino a raggiungere così le braccia della ragazza ed avvilupparla nella loro morsa ardente. Il dolore che poteva provare non sarebbe stato sufficiente per fargli comprendere la sofferenza al quale il mio corpo era stato sottoposto non solo negli ultimi giorni, ma anche negli ultimi mesi. Ogni scontro sostenuto si era rivelato un trionfo altrui, una macchia indelebile che anche volendo non sarei mai stato in grado di cancellare. Tutto ciò che potevo fare era seppellire le sconfitte sotto un cumulo di vittorie. Una visione estremamente semplicistica generata dalla mente di un ragazzo che stava perdendo di vista molte, troppe cose in favore di una cieca rabbia. Il semplice vincere non avrebbe mai lenito le ferite aperte nel mio animo, sarebbero rimaste lì pronte ad apportarmi nuova sofferenza non appena ne avessero avuto l'occasione. Era il mo stesso atteggiamento a mantenerle aperte, a farle sanguinare copiosamente ogni qualvolta che la realtà intorno a me non coincideva con quella che desideravo. Tutto ciò di cui avevo bisogno erano tempo e parole di conforto, il continuare a combattere non avrebbe fatto altro che peggiorare la già delicata situazione. Purtroppo i sentimenti che provavo erano troppo forti ed io ancora troppo ingenuo per rendermene conto, solo con l'aiuto di altri avrei potuto dominarli e riprendere il sentiero corretto ma in quell'occasione, in quel preciso momento vedevo solo un nemico che andava sconfitto per dimostrare agli altri ma soprattutto a me stesso che non ero un debole, che mai ero stato un debole. Perché gli eventi avevano preso quella direzione?

    -Ecco cosa si prova bruciare tra le fiamme! La carne arde mentre la mente rimane lucide, senti ogni parte di te morire mentre impotente sei costretto a soffrire. Le ferite possono anche guarire ma le cicatrici rimangono, rimangono per sempre dentro e fuori dal corpo! E' solo colpa vostra, è tutta colpa vostra! Avete infierito più e più volte sulla mia pelle come se non fossi altro che uno manichino sul quale testare le vostre dannate capacità! Mi giudicate debole per questo! IO NON SONO DEBOLE!

    La voce acquisì un tono normale anche se nelle diverse parole da me pronunciate si poteva ancora sentire la rabbia che portavo dentro, probabilmente fu il fatto che entrambe le tecniche andarono a segno colpendo in pieno la ragazza che mi portarono a quello sfogo più calmo ma comunque carico di risentimento. Una parte di me si sentiva realizzata nell'essere finalmente riuscito a portare a termine un'intera offensiva senza essere vittima di altri, mi rendeva "meno debole". In realtà quella non era la prima volta che riuscivo nei miei intenti, anche nello scontro nel deserto colpii svariate volte lo stesso nemico con svariati proiettili di fuoco. Peccato che nessuno me lo disse, forse le cose sarebbero proseguite in modo diverso. Delle semplice parole avrebbero potuto cambiare drasticamente gli eventi della mia vita, vita che era ormai affidata agli altri perché difficilmente sarei stato in grado di risalire da solo. Non ero sufficientemente forte.
    Osservai con attenzione il corpo di Lìf essere sollevato da terra da quelli che avevano l'aria di essere insetti o qualcosa di vagamente simile, non sapevo se ti trattasse di qualche strano jutsu oppure altro.


    -Ngh r-rabbia… rabbia no portare a nulla, tu combattere rabbia come io combattere battaglia.


    Sul suo volto comparve un mezzo sorriso come se quanto accaduto non fosse nulla par lei, come se il dolore che stava provando fosse una cosa passeggera che mai più avrebbe provato. Mi sentivo preso in giro da quell'atteggiamento nei miei confronti, mi sembrava l'ennesima prova di qualcuno che ci teneva a dimostrarmi la sua superiorità, l'unica cosa che stonava con quella sensazione furono le parole da lei pronunciate. Seppur la frase mancasse di una certa forma era il contenuto di essa a contare davvero.

    -La rabbia che provo è solo merito vostro! Voi mi avete portato a questo, la rabbia è l'unico sentimento che posso provare in questo momento. NON POSSO RINNEGARLA!!!!

    Lìf diceva il vero, avrei dovuto affrontare la rabbia come se si trattasse dell'unico nemico veramente importante, ma come? Come si fa a sconfiggere qualcosa che altri hanno generato, che si alimenta ad ogni più piccolo errore o pensiero? Necessitavo d'aiuto.
    Dopo quella lunga serie di parole tornammo allo scontro vero e proprio. La ragazza acquistò nuovamente la stessa posizione presa in precedenza puntando ancora una volta il braccio con lo strano attrezzo verso di me, stentavo a comprendere il suo meccanismo ma ero certo che fosse quello la causa del disturbo provato poco prima. Non potevo assolutamente consentirgli di eseguire nuovamente la stessa azione fatta in precedenza, non lo averi potuto tollerare in nessun modo.


    -NON TE LO PERMETTERÒ!!! NON PERDERÒ DI NUOVO CONTRO DI TE!!!


    Forzai il flusso di chakra affinché acquistasse una velocità sempre maggiore mentre cominciavo a direzionarlo verso le braccia, sentivo che un grande scompenso si stava andando a creare nelle zone periferiche del corpo a causa di quel mio gesto ma non potevo fermarmi. L'equilibrio del sistema circolatorio stava venendo compromesso non solo perché il suo scorrere stava venendo forzato in modo disumano, ma soprattutto perché una dose eccessiva di energia stava venendo canalizzata in un solo punto del corpo pronta per essere emessa all'interno del filo. Una volta che le braccia furono sature di chakra lo rilasciai completamene sia all'interno che sulla superficie del filo spinato, in questo modo avrei ricoperto sia il mio che quello di Lìf per l'intera lunghezza in modo da averne il pieno controllo. Le gambe divennero molli mentre il filo si impregnava di energia e sentivo distintamente la testa pulsare a causa del grande sforzo al quale mi stavo sottoponendo, ma nonostante il dolore e la fatica dovevo continuare. L'energia immessa era così elevata che il filo cominciò a ondeggiare debolmente senza che dessi alcun "ordine". Sembrava un serpente che smaniava per afferrare la sua preda.
    Quando entrambi gli attrezzi furono saturi li guidai verso le braccia di Lìf così da provare a legarle insieme ed impedire al strano attrezzo di adempiere al suo dovere, in questo modo speravo di bloccare totalmente la sua offensiva e guadagnarmi un vantaggio tattico. Era una tattica disperata sulla quale stavo puntando l'intero scontro.
    Avevo sbagliato!
    Diversi shuriken dalle lame ricurve si alzarono a mezz'aria dalla posizione della ragazza e scattarono verso di me senza il minimo preavviso. Un'altra tecnica che non conoscevo.
    Provai a schivare di lato nel modo più banale possibile ma le gambe cedettero per l'eccessivo sforzo costringendomi a poggiare sul ginocchio destro mentre la gamba sinistra si sforzava ancora di rimanere in piedi. Non c'era modo di evitare quell'attacco diretto, avevo sprecato tutte le mie energie per quel singolo colpo ed adesso ne pagavo le conseguenze. Mi ero auto-sconfitto.

    -NOOOOOO!!!!!

    Urlai per la rabbia, rabbia nei confronti di me stesso e per la mia sconsideratezza. Se avessi ragionato di più non avrei mai sprecato una quantità simile di chakra per manovrare un semplice filo ninja costringendomi inginocchio davanti al mio avversario.
    Privo di forza avevo perso.
    Non potevo fare più nulla.
    Ancora troppo debole.

    Scheda Zend Izuki
    -Parlato
    * Pensato *

    -Parlato Lìf

    Resistenza: 57-5= 52
    Chakra: 65
    Azioni:
    - Mantenimento Sharingan [-5 Chakra]
    - Tecnica della Stretta d'acciaio con entrambi i fili spinati per la loro intera lunghezza sulle braccia di Lìf per impedirle di portare a compimento l'attacco sonoro [-5 Chakra; -50 Chakra Sforzo Extra]
    Valori Resistenza-Chakra post-azioni:
    Resistenza: 52
    Chakra: 65-5-5-50= 5

    Se non ricordo male è possibile utilizzare in questo modo la tecnica della stretta d'acciaio, date le condizioni precarie in cui mi sono messo non ho ritenuto credibile schivare gli shuriken XD
    Nel caso ci fossero dubbi o altro ditemi pure, se l'azione non dovesse andare bene fa niente è stato divertente come scontro ^^
     
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    Responso nr. 3


    Attacco Lif:
    - Attacco Sonoro: 70+20/2+40/2+8+20+7+10= 145 Riesce per superiorità combattiva
    - Manipolazione della lame Riesce perchè non contrastata

    Difesa Zend:
    - Stretta D'Acciaio: 55+30+3+18+10+7+20-15= 128 Fallisce per inferiorità combattiva

    Danni:
    Zend Izuki (60+40/2+10+6)+(15*5)+20+10+15= 216 KO
    Lìf Arnbjørg


    Narrazione Turno:
    L'incontro termina così, una conclusione degna ed epica per una Semifinale, con la "S" maiuscola. La ragazza di Ame sa incassare i colpi, non c'è che dire: le varie ustioni sul torace e sulle braccia per la maggior parte spariscono, le restanti si ritirano a piccole vesciche, un niente rispetto al drago di fuoco che si è abbattuta su di lei. Zend, nonostante la rabbia, o forse grazie a quella, sembra essere emerso dall'oscurità e dall'anonimato del quale pare essere ossessionato, al punto di strillare, urlare ed incolpare tutti i propri avversari.
    Lif, d'altro canto, pare rimanere fredda e concentrata, tant'è che è lei a prendere in mano le redini del combattimento e, suonando la ritirata per i suoi insetti, si lanciò contro il Sunese, brandendo nuovamente l'amplificatore, con il quale era riuscita ad andare così avanti nel torneo; Zend, d'altro canto, tenta di usare il filo spinato per bloccargli gli arti ma è troppo lento.
    L'esplosione sonora è poderosa, tanto da infastidire anche gli spettatori delle prime file, a diverse decine di metri di distanza: non c'è più nulla da fare per Zend, che crolla a terra privo di sensi.
    Forse presa dalla foga, o forse perchè non se ne era accorta, la tramite l'arte magica lei scagliò cinque Shuriken contro il corpo privo di coscienza dell'altro, andando ad infierire inutilmente sulla vittima, "crimine" inaccettabile, non nello spirito di quel torneo: un resistente muro di pietra si erse a proteggere lo sconfitto, accogliendo stoico le punte acuminate delle stellette.
    Un Chuunin messo lì a sorvegliare era intervenuto in tempo, le mani erano ancora giunte nella formazione del sigillo necessario.
    La folla applaude e urla, acclamando la vincitrice, e onorando lo sconfitto, battutosi in maniera impeccabile e rinvigorito da un potere che presto lo avrebbe reso temibile e temuto dai più.
    Ma non oggi, oggi è il giorno di Lif



    Situazione Finale:
    Zend a terra, KO. Grazie al Chuunin, non necessita di particolari cure mediche, solo riposo


    Commenti Arbitro:
    Non metto i dadi, sarebbe inutile.
    Ho riportato i danni per intero, ma Zend subisce solamente la prima parte per i motivi che ho scritto prima. Complimenti!
     
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    E anche quell'incredibile scontro tenne col fiato sospeso gli spettatori. Entrambi i due partecipanti, Lìf e Zend, provenivano da un forfait, eppure diedero il cento per cento in quella nuova occasione. E dopo lunghe risposte in cui sembrava che nessuno dei due fosse in grado di sovrastare l'altro, ecco che la fine giunse inaspettata e tanto acclamata.

    Incredibile! La vincitrice è Lìf, gente! Un bell'applauso per lei e Zend che ci hanno tenuti col fiato sospeso! Accidenti che giornata!!

    L'esame per Zend terminava lì. Per Lìf continuava verso la finale. Solo il tempo avrebbe detto fino a dove la rossa avrebbe potuto spingersi.

    In on passerà 1 giorno, in off dovrete attendere fino a che non sarà terminata l'altra semifinale. Ricordate che NON potete aggiornare le schede.
     
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