Naruto GDR - La via del ninja

Posts written by røxasv²

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    L'interno della casa non colpì particolarmente Lìn: nel vagabondare tra casa propria e l'esterno della Capitale, si pose più volte la domanda molto cliché su chiunque avrebbe trovato nel suo cammino. Il primo impatto con l'interno del casolare ed il pastore Nagami non delusero i dubbi sull'aspetto fisico ne tantomeno la caratterizzazione dell' Io. L'ordine quasi minuzioso e metodico, talvolta ossessivo, si mischiava col profondo rispetto dell'arte dell'intaglio, con venature lignee perfette che adornavano gli stipiti delle porte, i mobili, gli intrecci sbalorditivi che adornavano le tende, poco impegnate in quella mattinata opaca. Lìn si chiese più volte se tutto ciò fosse stato creato dal pastore mentre varcava l'uscio, lasciando il malizioso freddo alle proprie spalle ed accompagnando la porta fino a bloccare l'accesso dall'esterno. L'occhio cadde subito sulla ragazza presente, complice l'indizio poco velato del pastore, che apparentemente sarebbe stata compagna di giochi di Lìn. L'inizio fu quantomeno promettente, rincuorandosi nel vedere il coprifronte di Oto. I lunghissimi capelli corvini la avvolgevano in un abbraccio di lana. Lìn fu incuriosito da questa visione, trovò il tutto un po' buffo. Una ragazza così apparentemente esile si lasciava cullare da tutto ciò, quasi nascondendosi o non trovando forza necessaria per uscire e ribellarsi. Gli occhi rossi gli parvero due rubini impegnati a mangiare ogni informazione presente. Lìn sperò, nel baratro della sua mente, di avere davanti a se una persona affidabile, almeno il minimo per essere considerata... amica.

    Ehmm. ciao, piàcere, IO chiamo Akame! Aspettiamo un terzA Genin... disse la shinobi, lasciando leggere tra le righe un palpabile disagio.

    C-ciao Ak- - *TONF* Buongiornosonoquiperlamissioneesonoungenin! H-huh?

    La porta dietro Lìn si aprì, squarciando il silenzio permeo di disagio. Gli parve di sentire qualcuno correre al di fuori della casa ma non lasciò troppo spazio all'immaginazione, dandosi risposta con banali animali selvatici. La maniglia della porta colpì la sua schiena, facendolo quasi crollare nelle braccia del pastore. Si girò di scatto per dare un'immagine a quella voce impetuosa, mentre con la mano destra provò a lenire il dolore della botta. Avere come prima immagine un aspetto trasandato ed al limite del fluorescente non diede conforto allo shinobi di Oto. L'affanno coronato da una visibile sudorazione non contribuirono alla causa.

    Kazuki?! Anche tu qua?

    Kazuki, eh? Piacere, Lìn. La prossima volta bussa magari...

    [...]

    ... Allora andiamo dritti al punto: una delle mie pecore è scomparsa. Erano lì, libere di pascolare per le terre qua attorno. Qui non ci passa anima viva, spesso le mie bestie escono dal recinto per brucare un po' dove vogliono, ma fanno sempre ritorno sotto il comando di Argo, il mio cane pastore... Appena mi sono accorto che mancava una pecora ho mandato Argo a cercarla, ma anche lui non è più tornato...
    Vi ho assoldato per ritrovarli, no? E allora datevi da fare! Non ho altro da dirvi... se non ricordo male ho visto le pecore tornare da chissà quale posto in direzione Nord. Cominciate da lì, non perdete tempo a qua intorno, ho già indagato e non ho trovato nulla. E per l'amor di Dio lasciate in pace i miei animali che dal momento della sparizione sono nervosi e irritati......


    Vi fu una breve pausa tra l'apparente monologo a perdifiato e l'alzata trionfante di chi ha sgobbato pesantemente per sessant'anni della propria vita. Un groppo in gola mozzò le parole di Lìn, pronte ad uscire trionfanti, pronte a dargli l'identità di caposquadra. Non riuscì ad aprir bocca, si sentì quasi inutile. Si promise più di una volta di essere forte, ma forte veramente, non un qualsiasi nessuno che non avrebbe mai osato nella vita.

    Che ne pensate? Non vi pare stranA che sia la pecora che il cane SONO scomparsi? Ok per la pecora, ma il cane? Un cane pastore normalmente RIPORTAVA il gregge all'ovile, è addestrato a orientarsi e a ritrovare la strada di casa... Non so, credo che la storia sia un po' più complicata di come SEMBRI... Che ne DICETE di provare ancora a parlare col pastore? Forse può darci più informazioni.. Io comunque do un'occhiata in giro, non si sa mai...

    Mh?

    Non riuscì a fare altro che pensare agli errori grammaticali della shinobi dal vestito di capelli.

    Scusa la domanda eh, ma... come mai parli così? Senza offesa, ovviamente...

    [...]

    Il poco sole che diede un minimo di vita al paesaggio scappò a gambe levate dietro alle nuvole, quasi riparandosi da chissà cosa. Subentrò purtroppo il freddo, complice la stagione, che tolse la voglia di muoversi allo shinobi. Ogni passo affondava nel fango come scandito da un metronomo, il rumore simil disgustoso della terra spezzava il silenzio di quella zona paludosa. Di tanto in tanto riusciva ad osservare delle figure liberarsi in volo tra le fronde ma di cani o di pecore purtroppo nessuna ombra. Iniziò a sbuffare, liberando nell'etere forme isometriche di condensa, indice di una grande differenza di temperatura tra l'interno del suo corpo e l'esterno che ne abbracciava la pelle.

    Che noia, ma perché ho accettato una cosa del genere...

    Il sentiero scemava dal paesaggio in modo lento, stringendosi più e più volte in quei minuti di camminata che Lìn paragonò all'eternità assoluta. L'antifona era sempre la stessa, la banda di paese che marciava incontrastata dai suoi stivaletti neri - pardon, ormai marroni, accompagnava il dondolio del proprio corpo, lasciato muovere per inerzia in modo alquanto goffo agli occhi dei più. Intanto le fronde si chiudevano sempre di più e il silenzio teatrale che lo circondava gli fece storcere un po' il naso.

    Mh, perché sento il terreno scivolare verso il basso?

    Il metronomo si fermò, il quieto si fece re di quel momento, gli occhi del giovane fissi in un buco sotto terra, proprio alla fine di quel sentiero, proprio dove gli intrecci dei rovi coprivano quel vuoto tetro. Aveva letto solo nei libri l'esistenza di un nero ancora più denso della pece, dove la sofferenza e il terrore sono i tuoi migliori amici, dove le speranze vengono assorbite dal buio, dove le urla vengono soppresse da una forza talmente forte da essere incontrastata. La paura prese quasi controllo del suo corpo, ne stava mangiando le viscere e leccando la sua pelle, vestendola di un cappotto freddo al punto di congelarlo.

    Mamma...

    Il sospiro che susseguì attimi di paura inconscia spezzarono l'incantesimo, i tendini ricominciarono a coordinarsi coi muscoli e il sistema osseo, le sinapsi ripresero coscienza ed iniziarono di bombardare di informazioni il pensiero di Lìn, quasi completamente prosciugato da quella visione. Si girò di scatto e prese a correre a perdifiato. I respiri coordinati riossigenarono la sua mente, lasciando spazio ad un pensiero più lucido. Pensò che non vi fosse una coincidenza sul fatto che Argo, il cane del pastore, si perse proprio verso nord, la zona appena valicata dai suoi passi. Giunse alla conclusione che il cane si sarebbe potuto infilare in quello spazio tetro, inseguendo l'odore della pecora. Le fronde si aprirono pian piano, il sentiero si fece più visibile e in lontananza riuscì a scorgere il tetto della casa del signor Nagami.

    [...]

    Ragazzi, potrei aver trovato Argo... appena più a nord di qua, prendendo il sentiero sulla destra, si arriva ad un vicolo cieco... ma c'è un buco in terra, largo abbastanza per far entrare una pecora ed un cane. Voi avete trovato altro?
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    Le prime luci del mattino pian piano scacciarono la penombra notturna, rendendo più vivi i colori di camera di Lin. Uno spazio piccolo, rispetto all'enorme mansione che i genitori gli affidarono prima della partenza verso l'ennesima vacanza - ritiro spirituale come lo chiamavano loro. Provò ad aprire subito gli occhi ma le sue cornee non riuscirono ad abituarsi subito; un paio di stropicciate convinte coi palmi fecero da effetto placebo. Era da poco entrato nel gioco della disciplina, una settimana o giù di lì. Si era messo in testa di svegliarsi esattamente all'alba ogni giorno, per evitare la pigrizia che l'ha accompagnato per tutta la propria vita.

    Hmpf, almeno non fa freddo.

    Quella giornata sarebbe stata la prima vera nota sullo spartito della sua vita da ninja. Il giorno precedente scacciò via ogni sconforto post diploma. Si ricordò del sorriso gigantesco sulla faccia di Ori all'annuncio della sua prima e vera missione da Genin del Suono. La palpitazione del cuore di Lin sovrastava ogni pensiero, non riusciva a concentrarsi sulle piccole cose. Tutta la giornata era in funzione della riuscita di questa semplice comanda.

    [...]



    "Lin! Finalmente sono riuscito a trovarti un incarico! Ecco a te, penso che il contenuto spieghi tutto."

    M-ma questa l'hai strappata direttamente dalla bacheca o... mi stai dicendo che dovrò fare tutto questo lavoro da solo!?

    Ragazzo porta rispetto come prima cosa. E no, ci sono altri due avvisi affissi per questa missione, quindi non preoccuparti troppo. Comunque è proprio una cazzata eh, non farti prendere dall'ansia. Capisco che sei ancora poco pratico e sicuramente la tua poca stima nelle tue capacità ti fanno un po' paura ma ricorda che da qualche parte si deve pur iniziare, giusto? In più sono fiero di te per la scelta di avere una routine quotidiana giusta. Quando ti ho conosciuto in accademia eri letteralmente un pesce fuor d'acqua, sei migliorato tantissimo negli ultimi mesi, caratterialmente e non.

    B-beh, grazie... penso...


    [...]



    Lo scroscio dell'acqua che scorreva nel lavandino faceva da sottofondo ai pensieri del ragazzo. Pensieri che viaggiavano senza tregua, toccavano ogni meandro della cavità cranica, rimbalzavano come una palla di gomma su una superficie piatta. Il silenzio confortevole - spezzato solo dalla fauna che cinguettava come fosse un concerto - e la pace del pensiero arrivarono come un macigno nel momento in cui si schiaffò l'acqua gelida in faccia. Un respiro profondo ed uno sguardo veloce allo specchio accompagnarono un senso di tranquillità che Lin ricercava morbosamente.

    Sarà meglio prepararsi.

    Riprese quel foglio datogli dal proprio sensei, rilesse parola per parola, lettera per lettera. La ricerca di un cane da pastore e una pecora non era ciò che avrebbe sperato come primo passo nel mondo dei grandi, ma "Da qualche parte si deve pur iniziare, giusto?". Con calma raccolse i vestiti sulla propria sedia preparati la sera precedente e pian piano il proprio corpo prese sempre più confidenza vedendosi tramutato in uno shinobi del Suono. Con fierezza prese il coprifronte e lo indossò, facendo un nodo appena appena troppo stretto sul retro della nuca. Si guardò allo specchio dell'armadio a muro, lasciandosi quasi ipnotizzare dai suoi occhi cerulei. Alzò la maschera ad altezza naso, coprendo la bocca ed il primo, mentre i ricci secchi parevano aver vita propria.

    [...]



    Attraversò l'intero villaggio, prima illuminato leggermente da una timida luce che faticava a squarciare l'alone di nebbia, poi completamente nudo e spoglio al sole rivelando i propri colori. A quell'ora del mattino c'erano pochissime persone, per lo più mercanti o contadini, ognuno con il proprio fardello da trasportare ed affrontare. Si interrogò più volte sul background di tali persone nel tragitto, avrebbe voluto saper di più su di loro, visibilmente provati da anni di lavoro e sinfonie ripetitive. Faceva riecheggiare nei propri pensieri la promessa che si fece da bambino, il non voler vivere una vita monotona, cercare il dinamismo e uno scopo nella vita. A petto in fuori lasciò questi pensieri alle spalle una volta arrivato alla porta Est di Oto: enormi pilastri di marmo circondavano il portone di legno, il simbolo del villaggio inciso con minuziosa precisione praticamente ovunque.

    Buongiorno; mi chiamo Lin Ghun, sono un Genin di Oto, come lei più vedere dal coprifronte. Devo raggiungere le paludi appena al di fuori del villaggio per una missione, riuscirebbe a darmi indicazioni su come trovare il casolare del pastore Nagami, per favore?

    Hmpf, è proprio vero che danno la possibilità a tutti ormai... Esci dal villaggio e continua a camminare per un centinaio di metri, vedrai immediatamente il recinto con le pecore.

    Grazie? Buona giornata?

    Il tono ironico della sua risposta non diede peso al Chuunin a guardia dell'entrata. Era seduto su una sedia a leggere un libro ma Lin non fu particolarmente interessato al contenuto, anzi, alla copertina. Si lasciò scivolare addosso il commento sgradevole e proseguì con il proprio cammino, accompagnato dagli stridii del vecchio portone che faceva fin troppa fatica ad aprirsi. Il puzzo stagnante subito pervase il suo senso olfattivo, pungendo le narici. Pensò a come fosse possibile che le paludi potessero avere un odore talmente acre da arrivare a kilometri di distanza. Il paesaggio naturalistico al di fuori del villaggio non era altro che campi e risaie bonificate per permettere ai contadini di lavorare - e alla fauna di brucare.

    Non avrei chiesto di meglio, sinceramente..., sbottò.

    Il suo sguardo cadde su una recinzione in legno. Tale recinzione contornava un piccolo pascolo che faceva da protagonista in quella sinfonia selvaggia. Il tintinnare dei campanellini e il belare delle pecore confermarono l'ipotesi di essere arrivato a destinazione. Non riuscì a non notare anche delle impronte, apparentemente fresche, sull'erba. Si vedeva tranquillamente l'ombra dello stivale e un susseguirsi di destro-sinistro, indice che, probabilmente, qualcuno era già arrivato a destinazione. Il palpitare del cuore al pensiero di conoscere finalmente un altro neofita come lui gli diede la forza di continuare a camminare, seguendo quasi come fosse un gioco le forme impresse sull'erba. Arrivato al casolare, si avvicinò all'uscio. Sentì dei brusii, avvicinando l'orecchio al legno. Riconobbe una voce femminile, leggiadra e simil gioiosa. Bussò alla porta e non passarono più di cinque secondi prima che essa si aprì.

    Buongiorno, mi chiamo Lin, sono un Genin di Oto e sono qua per la missione... esordì così con voce quasi tremolante.

    Oh! Prego, entra pure! Questa ragazza ti ha preceduto, come fai a farti battere da una ragazza? Ahahahaha

    Ahahaha... sì... ha ragione...?


    Mi son preso la briga di entrare in casa, spero non sia un problema :patpat: Dan se vuoi modifcare il post scrivendo che entri prima di me e mi vedi arrivare fai pure
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    Non risposi minimamente alle provocazioni di Eanor: nonostante un minimo di ammirazione nei confronti delle sue capacità tecniche, non potevo far altro che considerarlo un reietto, un male da dover estirpare nel peggiore dei casi. Non mi piacque per niente la risposta in primis nell'ufficio dell'Amekage, dal rumore delle mani che scivolano sui vetri degli specchi misto ad un tremolio che quasi mi fece provar pena. La sfacciataggine nel provare a difendersi sputando parole al vento mi fecero ribollire il sangue.

    Fammi indovinare, questa deve essere la famosa "Dai Shinagami", notevole..

    Stai zitto porca puttana, non sei nelle condizioni di poter parlare. Apri ancora bocca e giuro che ti congelo le labbra.

    Mi avvicinai da dietro, mentre il ragazzo era intento ad osservare l'immensità attorno a noi: io, a differenza sua, ci feci l'abitudine, fin troppo. In quel momento erano passati due anni dalla prima volta che misi piede sulla nave. Lo voltai prendendolo per i capelli, avvicinandomi ad un palmo dai suoi occhi. Il mio occhio vuoto e quello integro lo scrutavano con rabbia. Il puzzo di sudore e sangue cristallizzato sui suoi vestiti e sulla sua pelle mi disgustava e stimolava quel senso recondito di vomito che tanto detesto. Il rumore, seppur veramente basso d'intensità, del motore che ronzava per tutta la stanza - e nave - faceva da sfondo all'alternarsi dei nostri respiri e io avevo il corpo in fiamme da quanto il sangue si stava agitando. Avrei anche potuto ammazzarlo lì, in quel momento, per concludere definitivamente qualsiasi scenario brutto: l'idea mi balenò in testa già ad Ame. Quel macabro pensiero che mi tormenta da quando ho iniziato questa carriera maledetta, l'idea del nulla assoluto che terrorizza e al contempo affascina praticamente l'intera popolazione. Un ragazzo della mia età che uccide per errore. Puttanate. Nessuno uccide per errore, nella nostra mente prevarrà sempre l'istinto primordiale della sopravvivenza e del dimostrarsi al di sopra degli altri.

    Tu...chi cazzo sei? hai idea di quello che hai fatto? Siamo in una situazione di merda, coi villaggi che cercano la pace, una miriade di minacce da ogni parte del mondo... e ti prendi il lusso di lasciarti trascinare dal momento? Capisco perché non sei diventato un Chuunin. Hai la mia età e sei un Genin reietto, odiato da tutta Ame e da tutta Kumo. Fosse per me ti manderei in pasto alla famiglia di Sumairu, figlio di puttana.

    I passi dietro di me interruppero il mio discorso fatto a viso aperto, digrignando i denti e sputandogli il mio odio addosso. Lasciai i capelli dell'Uchiha mentre sopraggiunse il funzionario con cui stavo parlando nient'altro che una mezz'ora abbondante prima.

    Non dirmi che...

    Purtroppo sì, Haruo.

    I suoi grandi occhi marroni lasciarono le pupille ritirarsi e le palpebre abbassarsi, come un cane quando viene rimproverato. I capelli del Chuunin di Konoha scesero sul suo volto, dando l'impressione di trovarsi di fronte a tutt'altra persona.

    Calmo. Non c'è motivo di scatenarti ora.

    Il suo tono di voce cambiò, sembrava stridula, spezzata dal groppo in gola che lo soffocava.

    H-hai ragione... Vado ad avvisare Jin che- - Fermo. Lo porto nel Paese dell'Acqua, nella prigione nuova. Penso che passerà in cella un po' prima che decidiamo cosa farne. Avvisa pure Jin, digli di contattare anche Atshushi. Grazie.

    Mi girai, nuovamente, verso Eanor. Lo schifo che provavo in quel momento era veramente snervante, ma cercai di limitarmi e darmi un minimo di contegno. Anche solamente minacciarlo in quel modo, in un certo senso, mi aveva sì appagato ma al contempo mi fece male il cuore: non capivo perché cazzo il mondo doveva andare avanti alimentato dall'odio costante, senza trovare una qualsiasi armonia tra gli abitanti e la natura.

    Seguimi.

    Mi limitai ad ordinarlo, senza afferrarlo o quant'altro: se avesse provato a scappare sarebbe stato ucciso all'istante. Uscii dalla stanza del teletrasporto, seguendo i cartelli che indicavano il punto di ritrovo per le prigioni. Camminavo a passo lento, tenendo sempre le orecchie all'erta per sentire qualsiasi movimento losco del Genin. Il rumore dei miei stivali era l'unico accompagnamento a tale percorso, durato neanche un minuto. Poggiai la mano sullo schermo a muro posto all'entrata della stanza dedicata al trasporto dei carcerati: un *bip* precedette l'apertura della porta scorrevole. Un corridoio buio, lungo un paio di metri, ci separava da un'altra porta.

    Entra. Muoviti.

    Aspettai che entrasse per poi seguirlo: i sensori installati in quel corridoio fecero sì che nel momento in cui varcai la soglia che ci divideva dalla stanza, la porta dietro di noi si chiuse, lasciandoci completamente al buio. Dopo una decina di secondi, lunghissimi per quanto non lo fossero effettivamente, l'altra porta si aprì e una guardia dalla stazza imponente ci "accolse" con fare decisamente rude.

    EHHHH? UN UCHIHA? AHAHAHA FINALMENTE CARNE FRESCA.

    ...Sei sempre così, Nerone. Fatti da parte, devo portarlo nel Paese dell'Acqua.

    Sempre così? Io? Da che pulpito, Yuichi. disse, prima di guardare nuovamente Eanor e rivolgergli la parola: Vedi di comportarti bene o paparino verrà a trovarti!

    Trattenni una risata prima di aprire la porta del teletrasporto. Afferrai anche il dispositivo "limitatore", uno dei tanti appesi ad un appendiabiti all'interno della stanza gestita da Nerone. L'odore di maschio in quella stanza era incredibile, disgustoso. Mi avvicinai ad Eanor, mentre il custode ancora sbavava immaginando chissà che cosa.

    Togliti la veste o quel cazzo che hai addosso ed indossa questa cintura, poi entra nel teletrasporto.
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    Continua da qui...


    L'uscio quasi crollò a pezzi quando colpii il legno della porta, causando scompiglio nella stanza del Kage: subito un Chuunin si voltò minaccioso verso me e l'Uchiha, mentre Tao Nakazame rimase impassibile, uno sguardo vitreo contornato da una pelle candida e la sua lunga chioma liscia che lo avvolgeva dalle spalle in giù. Lanciai Eanor a terra, scaraventandolo ai piedi del Chuunin ed ordinandogli di tenerlo d'occhio; notai che lo sguardo dell'Amekage non cambiava, anzi, si concentrava sul ragazzo privo di coprifronte. Mossi la spalla destra – quel che rimase dopo il vuoto formatosi proprio in questa città – per smuovere le giunture ancora doloranti, mentre ansimavo pregno di rabbia. Non riuscivo a spiegarmi come fosse possibile che una cosa del genere possa succedere nuovamente. Per l'ennesima volta venni sopraffatto dal potere dello Sharingan, così intensamente mostruoso e allo stesso tempo impossibile da gestire. Per quel che ne sapevo gli Uchiha non portarono mai niente di buono: Yamashita, scomparso da questa terra ma vivido nei miei ricordi più reconditi, Mokou allo stesso tempo mai conosciuta personalmente ma conosciuta per fama e notorietà. I miei pensieri tormentavano la mia sanità mentale, la domanda pulsante di cosa sarebbe successo se qualcuno fosse intervenuto, ma sopratutto perché io sono qua, vivo, mentre Sumairu no!?

    Yuichi Yuki, finalmente ho il privilegio di incontrarti.

    Signor Amekage, scusi la brusca interruzione.

    Non preoccuparti, piuttosto, perché questo ragazzo non ha il coprifronte e perché l'hai scaraventato con così tanta irruenza?

    Senza troppi giri di parole, ha ucciso un Chuunin di Kumo, Sumairu Akame. Sono arrivato mentre il ragazzo spirava, non ho potuto fare niente per salvarlo, purtroppo. Mi meraviglio di come sia possibile che NESSUNO fosse nelle vicinanze per intervenire. Un Uchiha in giro a combattere dopo quello che è successo all'esame, e lo abbiamo visto tutti, senza supervisione mi pare un tantino esagerato, non trova?


    Fissai Eanor con lo sguardo rabbioso mentre le mie parole fumavano nell'aria gelida: il temporale prese a tuonare maestosamente sull'intera città e rapidamente la stanza, prima illuminata, sfumò nel buio più totale, illuminandosi solo grazie ai lampi in lontananza.

    Hai ragione, questa è responsabilità mia, purtroppo. Eanor, non avrei mai pensato di poterti vedere così. L'unica cosa che posso dire è che mi dispiace. Non vedo alternative se non quella di portarlo in prigione in attesa di una decisione definitiva... sei tu il capo della sezione OSU che protegge gli Uchiha, giusto? Ti chiedo il favore di aiutarmi con questo ragazzo, promettimi di proteggerlo.

    Proteggerlo? Io? Ma questo faceva veramente sul serio? Non mi scomposi ulteriormente, avevo già dato fin troppo spettacolo. Mi spostai i capelli dalla fronte, aiutando la mia già rovinata vista. Di fatto l'occhio sinistro non aveva sicuramente accennato a segni di miglioramento, anzi, dovetti operarne le nervature qualche giorno dopo il mio ritorno a Kiri; mentre quello destro trovava impedimento soltanto dalle mie ciocche mosse.

    Lo farò. Me ne assumo la responsabilità ma a una condizione: se le cose dovessero mettersi male dovrò ucciderlo, anche a costo della mia stessa vita. Sappiamo benissimo entrambi cosa sta succedendo, anzi, cosa succederà. Vorrei evitare altre forze decisamente promettenti nelle mani di Fury. - e per un momento le mie parole sembrava che stessero accompagnando il cambiamento d'espressione del Kage e al contempo l'aumentare dell'intensità della pioggia: i tuoni presero a saettare vicinissimi al palazzo, sorvolavano le nuvole e ne cavalcavano i loro respiri, urlavano vendetta sul corpo di Sumairu che salutò per l'ultima volta la terra portato via da chi di dovere.

    Ne parleremo più avanti di questo. Non c'è fretta. Non ho altro da dire, portatelo sulla Dai Shinagami ed occupatene te. Io ho una lettera da inviare ai genitori del ragazzo, non ho altre cose per la testa.

    Tsk. Ok. Tu vieni con me dissi, recuperando Eanor per il cappuccio e sollevandolo da terra, mentre il Chuunin, visibilmente provato, veniva illuminato da quei flash irruenti e mostrava il suo pallore vividissimo sulla sua pelle. Mi congedai dall'Amekage, lasciando impresso nella mia mente quello sguardo congelante. Entrai così assieme all'Uchiha nel teletrasporto per ritornare a bordo della nave. Ero curioso di vedere la reazione degli altri.


    Edited by F u r y - 17/6/2021, 12:46
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    Revan ti prendi anche 1000 base + metà taglia di Tenshi come taglia
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    Delaiah era ormai ben abituata all'ondeggiare della propria barca, la Dèas. Si lasciava cullare dalle onde e riusciva a ritagliare un momento per pensare a sé stessa e staccare completamente i propri pensieri, rifugiandosi nel proprio mondo spiritico. Appoggiata alla sedia e distesa con le gambe sulla scrivania in legno laccato lasciava che il tempo facesse il proprio corso: l'attesa era la cosa che più detestava, il saper di dover aspettare un indeterminato periodo da sola per incontrare qualcuno la faceva imbestialire, a maggior ragione quando quel qualcuno era in ritardo. Tamburellava sulle braccia della sedia, facendo passare ogni dito – dal mignolo al pollice – sulla superficie cotonata ed imbottita, giusto per cercare di distrarsi un minimo dalla noia.

    Ah, che coglioni dover aspettare sempre, sempre, sempre. Mai una volta che posso prendere una decisione da sola, che cazzo.

    Di tutta risposta il cigolio dell'uscio che s'apriva spezzò la sua noia facendola sussultare sulla poltrona, quasi facendola ruzzolare all'indietro. Cercò di ricomporsi velocemente, mentre accoglieva il suo fidato sottoposto, Kuroda. I primi sguardi d'intesa furono subito rassicuranti alla donna, che s'aspettava tutt'altro dopo tutto ciò che successe. La riconquista di Barbakos e l'annessione all'OSU, così come a tutto il continente dei Ninja, furono scogli veramente imperiosi da superare per il suo ego e i suoi pensieri. Ma si sa, chiunque può ricredersi su determinate cose e situazioni, sopratutto di fronte ad un nemico così spaventoso come Fury e i suoi Cyborg.

    Finalmente sei arrivato, Kuroda. Come mai ci hai messo tanto?

    Scusami, Delaiah. Sai che non mi sono ancora abituato del tutto a vivere in mare, nonostante siano un po' di anni che abito a Barbakos. Preferisco stare coi piedi per terra.

    Figurati, non preoccuparti, ti stavo solo prendendo in giro. Allora, hai novità sulla signorina Arnbjørg?

    L'abbiamo localizzata nella zona limitrofa al Paese del Vortice. Per fortuna siamo riusciti a catturarla praticamente subito. E' proprio qua dietro di noi. Portatela dentro.

    I passi pesanti attutivano il rumore delle manette che tintinnavano a sfregio ad ogni movimento di Lìf. Incappucciata e visibilmente stanca venne condotta dalle guardie in parte a Kuroda, che continuava a tenere lo sguardo fisso su Delaiah. Dietro a Lìf e Kuroda, oltre alle guardie che accompagnavano la prima, v'ergeva un omone dai buffi baffi lunghi, vestito candidamente e col portamento tipico di uno che sa cosa sta facendo. Si poteva sentire addirittura il borbottio dei suoi pensieri se qualcuno avesse prestato particolare attenzione a quell'uomo. Il suo nome era Jed Maelstrom, il Grandammiraglio del Regno dei Corsari.

    Ciao, Delaiah, da quanto tempo.

    Jed! Qual buon vento! Grazie mille per la collaborazione, ho sempre avuto un occhio di riguardo per te e per fortuna il mio pensiero non mi ha mai tradito!

    Sei troppo gentile, amica mia.

    Bene, potete toglierle il cappuccio. Disse la regina, con tono piuttosto calmo.
    Ciao, Lìf. Piacere, mi chiamo Delaiah e sono la Regina dei Corsari Ninja che regna su Barbakos – o quasi tutta Barbakos insomma. So quasi tutto di te ma sinceramente vorrei sentire la tua opinione su una problematica che mi sta ronzando in testa da quando rincontrai Kuroda dopo anni. Vorrei proporti un patto, niente di più niente di meno. Le tue gesta hanno fatto il giro del mondo, ho sentito parlare di te come una ragazza forte, con una testa da far invidia a una buonissima fetta della popolazione. Insomma, ti considero molto intelligente, nonostante la tua età. So che hai sempre e solo reagito a ciò che ti succede attorno, non hai mai preso le cose in mano di tua iniziativa per creare cosiddetti casini inutili quindi... vorresti unirti all'esercito di Barbakos? Ovviamente cadranno tutti i capi d'accusa per tradimento, in caso tu volessi sentirti dire proprio questo.

    Ah, quasi dimenticavo. Tutta la nostra conversazione è registrata e siamo in diretta connessione con tutti i capi dell'OSU. La scelta è alquanto semplice.




    Yama™ ecco qua l'evento, scusa l'orario z_z
    Allora, tutt'appost, devi solamente ruolare che ti vengono a prendere verso il Paese del Vortice, questo è il capitano del post, è lui che ha capitanato la tua cattura e sei libero di muoverlo come vuoi. Ovviamente ruola la tua risposta, sappi che come ho detto tutto ciò che vi direte te e Delaiah verrà registrato dall'OSU :sisi:
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    [Evento forzato!]

    Ma che coglioni, sono appena finiti gli esami Chuunin e già volete tener sott'occhio quell'Uchiha? Ma non abbiamo qualcun altro, che ne so, Okami? chiesi al funzionario, mentre il fumo della sigaretta che bruciava lentamente impregnava la stanza dedita ai ristori della Dai Shinagami appesantiva l'aria. Il manto candido che ricopriva le pareti, adornate soltanto dalle finestre da cui potevamo osservare il mondo intero, catturava tutto il fumo e poco a poco, se avessi continuato a fumare all'interno della stanza, avremmo potuto assistere ad un ingiallimento delle mura.

    Yuichi, sai che sei uno degli unici che ha conoscenze degli Uchiha. In più, vedendo da quanto sei fermo, un po' di sana frenesia non può far altro che del bene, no? Comunque cazzo lo sai che non si può fumare dentro la Dai Shinagami, smettila o sono costretto a stilare un rapporto contro di te.

    Spensi la sigaretta sul tavolo di plastica, lasciando un solco che puzzava di tabacco e plastica fusa al suo passaggio. Guardai dritto negli occhi quel ragazzo, così giovane ma con così tanta voglia di comandare ed elevarsi al di sopra degli altri. Quasi lo disprezzavo, probabilmente non aveva ancora sentito la lieta notizia. Dopotutto mi era stata solamente comunicata qualche giorno prima e l'evento non fu ancora noto ai più.

    Yo, bellissimo, abbassa le arie che fino a prova contraria sono io che comando te. Comunque accetto, non che io abbia altra scelta.

    Mi alzai lasciandolo sbigottito non prima di osservare il suo sguardo pregno di vergogna e di rabbia. Accennò una risposta, ma il balbettio prese a scemare dietro di me, seguendo i miei passi cadenzati verso l'uscita della stanza. Alzai la mano destra facendola ondeggiare nell'aria, come se lo stessi per salutare, mentre un sorriso beffardo apparve sul mio volto: la nomina a capo della sezione Aka mi gonfiò il petto in un modo mai provato fino a quel momento, la responsabilità di avere sulle spalle un fardello così importante quanto la protezione degli Uchiha mi diede un nuovo scopo nella vita. Di fatto, dopo aver preso il controllo della mia stessa, riuscii anche a dedicarmi agli altri: trovare me stesso per riuscire, in un qualsivoglia modo, a comprendere e trovare gli altri.

    Mi dispiace così tanto, volevo solo farlo aprire, ma mi sono fatto trasportare, come sempre. Non sono nemmeno riuscito a rendermi utile per una volta... dite al nonno... grazie di tutto.

    ..?

    Lì per lì non realizzai subito, ma il peggio stava davvero per arrivare. Corsi di getto verso la stanza appena lasciata, trovando lo stesso uomo seduto al tavolo ancora in preda al panico. Gli occhi privi di luce e l'espressione scioccata confermarono i miei già accesi dubbi.

    Q-questa è la voce di Sumairu... Akame... il Chuunin di Kumo diventato Ninja da poco... è... ad Ame... con Eanor Uchiha.

    Uchiha? SIAMO AD AME VERO? VAI A FERMARE QUESTA CAZZO DI NAVE IMMEDIATAMENTE!

    Mi dileguai il più velocemente possibile, andando nel mio ufficio a recuperare i vestiti meno costosi rispetto alla divisa ufficiale dell'OSU.

    Sempre loro.

    ...



    Mi teletrasportai nell'ufficio del Kage grazie ad uno dei sette teletrasporti all'interno della Dai Shinagami: trovai la stanza vuota, contrariamente a ciò che in realtà mi aspettavo. Una rapida corsa e delle rapida urla per giustificare la mia presenza all'interno del Paese che ho protetto, ironico, e nel giro di cinque minuti riuscii a raggiungere il campo d'addestramento. Durante il tragitto vidi già il fumo diramarsi dalle poche crine verdi presenti nella Pioggia, cosa altrettanto strana considerando anche il fatto di non aver trovato alcun ninja nelle vicinanze che stesse controllando o quantomeno si stesse preoccupando dell'accaduto. Io, in realtà, pensavo di aver visto tutto nella mia vita; corpi maciullati che si sovrapponevano l'un l'altro, nemesi esplose in budella bollenti, compagni che si sacrificarono per me. Quel giorno mi sorpresi a tal punto da far crollare ogni mia fondamenta - già difficilmente createsi - verso la consapevolezza di cosa significa esseri umani, vivi. Un corpo, esanime, tappezzato di ustioni visibilmente pulsanti che giaceva ai piedi di Eanor. Il mio cuore sussultò quando non rilevai la presenza di altri chakra oltre al mio e a quello dell'Uchiha; le mani presero a tremare, il fegato ribollire con veemenza e i pensieri ammassarsi, non facendo altro che aumentare il dolore alle tempie che andava in crescendo. Scattai con violenza verso Eanor, visibilmente provato e sconvolto in volto, prendendolo per i capelli ed alzandolo da terra.

    MA CHE CAZZO HAI IN TESTA? HAI LA MERDA NEL CERVELLO O TI SEI SCOPATO TALMENTE TANTE PUTTANE PER POI PRENDERE QUALCHE STRACAZZO DI MALATTIA VENEREA?

    Con rabbia lo sbalzai per terra, per poi congelargli ogni singola goccia di sudore sulla sua pelle e tenerlo a bada per qualche secondo. Mi avvicinai a ciò che rimase di Sumairu: non lo conoscevo personalmente, ne sentii parlare all'annunciazione delle promozioni a Chuunin. Mi dispiacque tantissimo, al punto da farmi tremare le ginocchia nel vedere i suoi pochi stracci rimasti arrancare per rimanere attaccati a quel corpo privo di respiro. Mi girai di scatto verso l'Uchiha, ancora Genin ma con i coglioni talmente grossi da ammazzare un Chuunin, mentre i suoi occhi ancora color vermiglio mi facevano sentire a disagio in una maniera incredibile. Mi venne in mente, per un frammento di secondo, Yamashita.

    Tu ora, testa di cazzo, vieni con me. Ti porto immediatamente dall'Amekage e se non c'è me ne sbatto il cazzo e ti porto direttamente in cella io.


    Allora, purtroppo Sumairu è morto. Revan, il tuo PG verrà portato dall'Amekage (Possiamo concludere con il prossimo giro di post, Tenshi col post della morte e tu con quello che succede nel mio post ficnhé non arriviamo alla porta dell'ufficio del Kage) e verrà portato in carcere, per ora. Ovviamente puoi provare a scappare, ma non so quanto ti convenga :asd:
    Cali tu puoi prenderti il max, bel primo allenamento :asd:


    Edited by røxasv² - 23/4/2021, 21:45
  8. .
    Aggiunto lo specchietto delle azioni riepilogative nel regolamento degli allenamenti tra gli shinobi. Grazie ancora a Cali!
  9. .
    Grazie al nostro carissimo Caliburnyth ora abbiamo uno specchietto delle azioni utilizzabile in ogni missione/combattimento!

    Si consiglia vivamente di utilizzarlo in quanto facilita i master dell'evento nei calcoli!



    Riassunto Azioni


    Azioni
    Scrivete qui

    parametri
    Resistenza:x
    Stamina:x

    Maestrie e Abilità
    Scrivete qui

    equipaggiamento
    Scrivete qui

    Consumabili
    Scrivete qui

    Conoscenze
    Scrivete qui

    note
    Scrivete qui



    CODICE
    <div style="width: 500px"><div style="text-align: center; font-family: times; font-size: 25px; line-height: 10px; width: px; text-transform: uppercase; margin-bottom: 5px; text-shadow: 1px 1px 1px #000; color: #fff;">Riassunto Azioni</div>
    <div style="text-align: center; font-family: times; font-size: 15px; line-height: 10px; width: px; text-transform: uppercase; margin-bottom: 5px; text-shadow: 1px 1px 1px #000; color: #fff;">[URL=http://"%20target=]Scheda personaggio[/URL]</div>
    <div style="background-color:#3A5F59;border-top-left-radius: 25px 45px;border-top-right-radius: 45px 25px;border-bottom-left-radius: 45px 25px;border-bottom-right-radius: 25px 45px; height: 20px; line-height: 20px; width: px; color: #000; text-transform: uppercase; font-family: georgia; font-size: 14px; text-align: left; padding-left: 8px">Azioni</div><div style="line-height: 14px; width: px; color: #fff; font-family: georgia; font-size: 12px; text-shadow: 1px 1px 1px #000; text-align: right; padding-right: 8px">Scrivete qui</div>
    <div style="background-color:#3A5F59;border-top-left-radius: 25px 45px;border-top-right-radius: 45px 25px;border-bottom-left-radius: 45px 25px;border-bottom-right-radius: 25px 45px; height: 20px; line-height: 20px; width: px; color: #000; text-transform: uppercase; font-family: georgia; font-size: 14px; text-align: left; padding-left: 8px">parametri</div><div style="line-height: 14px; width: px; color: #fff; font-family: georgia; font-size: 12px; text-shadow: 1px 1px 1px #000; text-align: right; padding-right: 8px">Resistenza:x
    Stamina:x</div>
    <div style="background-color:#3A5F59;border-top-left-radius: 25px 45px;border-top-right-radius: 45px 25px;border-bottom-left-radius: 45px 25px;border-bottom-right-radius: 25px 45px; height: 20px; line-height: 20px; width: px; color: #000; text-transform: uppercase; font-family: georgia; font-size: 14px; text-align: left; padding-left: 8px">Maestrie e Abilità</div><div style="line-height: 14px; width: px; color: #fff; font-family: georgia; font-size: 12px; text-shadow: 1px 1px 1px #000; text-align: right; padding-right: 8px">Scrivete qui</div>
    <div style="background-color:#3A5F59;border-top-left-radius: 25px 45px;border-top-right-radius: 45px 25px;border-bottom-left-radius: 45px 25px;border-bottom-right-radius: 25px 45px; height: 20px; line-height: 20px; width: px; color: #000; text-transform: uppercase; font-family: georgia; font-size: 14px; text-align: left; padding-left: 8px">equipaggiamento</div><div style="line-height: 14px; width: px; color: #fff; font-family: georgia; font-size: 12px; text-shadow: 1px 1px 1px #000; text-align: right; padding-right: 8px">Scrivete qui</div>
    <div style="background-color:#3A5F59;border-top-left-radius: 25px 45px;border-top-right-radius: 45px 25px;border-bottom-left-radius: 45px 25px;border-bottom-right-radius: 25px 45px; height: 20px; line-height: 20px; width: px; color: #000; text-transform: uppercase; font-family: georgia; font-size: 14px; text-align: left; padding-left: 8px">Consumabili</div><div style="line-height: 14px; width: px; color: #fff; font-family: georgia; font-size: 12px; text-shadow: 1px 1px 1px #000; text-align: right; padding-right: 8px">Scrivete qui</div>
    <div style="background-color:#3A5F59;border-top-left-radius: 25px 45px;border-top-right-radius: 45px 25px;border-bottom-left-radius: 45px 25px;border-bottom-right-radius: 25px 45px; height: 20px; line-height: 20px; width: px; color: #000; text-transform: uppercase; font-family: georgia; font-size: 14px; text-align: left; padding-left: 8px">Conoscenze</div><div style="line-height: 14px; width: px; color: #fff; font-family: georgia; font-size: 12px; text-shadow: 1px 1px 1px #000; text-align: right; padding-right: 8px">Scrivete qui</div>
    <div style="background-color:#3A5F59;border-top-left-radius: 25px 45px;border-top-right-radius: 45px 25px;border-bottom-left-radius: 45px 25px;border-bottom-right-radius: 25px 45px; height: 20px; line-height: 20px; width: px; color: #000; text-transform: uppercase; font-family: georgia; font-size: 14px; text-align: left; padding-left: 8px">note</div><div style="line-height: 14px; width: px; color: #fff; font-family: georgia; font-size: 12px; text-shadow: 1px 1px 1px #000; text-align: right; padding-right: 8px">Scrivete qui</div>
    </div>


    Edited by Caliburnyth - 11/5/2021, 20:10
  10. .
    CITAZIONE

    Responso nr. 1


    Attacco Ren Natsume:

    Fendente 1 200 + 160 + 25 (Stile della cavalletta) + [Ag/5 (stile Wushu)]*2 (Arma Umana) -> 200 + 160 + 25 + 80 = 465 Riesce ma entra in contatto con la Sfera di Plasma
    Fendente 2 200 + 160 + 25 (Stile della cavalletta) + [Ag/5 (stile Wushu)]*2 (Arma Umana) -> 200 + 160 + 25 + 80 = 465 Fallisce per decisione arbitrale
    Fendente 3 200 + 160 + 25 (Stile della cavalletta) + [Ag/5 (stile Wushu)]*2 (Arma Umana) -> 200 + 160 + 25 + 80 = 465 Fallisce per decisione arbitrale
    Fendente triplo 200 + 160 + 25 (Stile della cavalletta) + [Ag/5 (stile Wushu)]*2 (Arma Umana) -> 200 + 160 + 25 + 80 = 465 Fallisce per decisione arbitrale


    Difesa Atshushi Nasushimo:


    Sfera di Plasma 250 + 250 + 8 (bonus tecnica) + 5 (D20 = 5) = 513 (D20 Paralisi: 13 che sfiga atomica Riesce per supremazia combattiva

    Danni:
    Ren 100 (Pm/2) + 30 + 20 (D20 = 20) che culo :asd: = 150
    Atshushi //


    Narrazione Turno:
    Scontro tra titani, come si suol dire. Due dei maggiori esponenti del mondo Ninja in questo momento, Atshushi di Kiri e Ren di Tetsu, danno spettacolo all'interno del Dojo di quest'ultimo, una dimostrazione quantomeno basilare delle loro capacità, sia per testarsi sia per conoscere meglio l'un l'altro. Il padrone di casa coglie l'occasione per fare gli onori al proprio ospite, sfoggiando subito la propria abilità con le sue amate Katane e piroettando con fare leggiadro a discapito del Jonin dell'OSU. Il primo fendente, tuttavia, si scontra con l'incredibile abilità di Atshushi nelle arti magiche: la Sfera di Plasma pregna di chakra Raiton cosparge l'area attorno al Ninja, elettrificandone le particelle e sbalzando di due metri all'indietro il Capitano dai capelli verdognoli. Il contraccolpo è tale da costringerlo a rialzarsi sulle proprie gambe con non poche difficoltà, mentre ancora nell'area arieggia la staticità dettata dal chakra elementale del ninja di Kiri.


    Situazione Finale:
    Atshushi ancora circondato dalla Sfera di Plasma, Ren a due metri di distanza di fronte a lui. Attacco ad Atshushi.


    Commenti Arbitro:

    Purtroppo essendo la Sfera di Plasma un Jutsu difensivo a mantenimento ho dovuto far fallire le altre tue tre azioni, altrimenti sarebbe stato un combattimento lampo (Non ho potuto nemmeno considerare lo "scontro tra jutsu" proprio per questo motivo). Purtroppo il limite dei Tai user è proprio questo, o sei più veloce dell'avversario o non hai modo di colpirlo. Per qualsiasi cosa Discord o Mp as always.
  11. .
    Welcome back! Per qualsiasi cosa chiedi pure in domande senza problemi :rosa: Buona permanenza !
  12. .
    Penso che passarono ben più di un paio d'ore prima di riuscire a prender sonno. Il dimenarsi continuo nelle coperte unito ad un mal di testa allucinante mi causò un sacco di problemi. Il fiato pesante ed accaldato, come se stessi male, gonfiava lo stesso telo uniforme che mi copriva, mentre i miei occhi, nonostante le palpebre chiuse, cercavano l'ignoto all'interno di un buio tetro, al limite del mozzafiato. L'ansia che gonfiava il mio petto nudo, con le cicatrici ancora ben vivide sulla cute, oltre al vuoto lasciato dal mio braccio perso in missione, faceva da sottofondo ad un continuo susseguirsi di immagini nitide ed un fischio, immediatamente ricollegato al dolore per l'arto completamente inesistente. Non v'ero ancora abituato e per trovare una soluzione a questo problema son ricorso al mercato nero e mi son dovuto comprare del fumo. Probabilmente questo non era altro che una delle cause del mal di testa e la difficoltà nel dormire, ma per un paio d'ore avrebbe inibito il dolore, o quantomeno ne avrebbe sopito gli effetti che toccarono picchi strazianti. Decisi di alzarmi, non con poca fatica in quanto la testa girava ancora in preda all'ebrezza dei fumi consumati nonostante l'effetto fosse nella sua fase calante, per bollire un po' d'acqua con cui fare una camomilla. Sbandando nel corridoio, con il braccio meccanico che strideva mentre l'avvitavo nel vuoto lasciato dall'arto, rischiai un paio di volte di cadere nel buio più totale di quella notte particolarmente schiva, ma mi ripresi una volta giunto in cucina. Diedi uno sguardo alla finestra mentre mi lasciavo cullare dai miei pensieri, distaccato completamente grazie al silenzio che mi circondava spezzato di tanto in tanto dallo scoppiettio del fuoco, dedito al riscaldare l'acqua. Seduto sulla sedia più scricchiolante tra quelle nel mio appartamento contemplavo il vuoto: i miei occhi, seppur puntati su uno scaffale posto appena sopra il lavabo, vedevano le immagini di Ame distorcersi, il sangue, gli occhi vitrei di Moshi, i nervi ancora pulsanti di ciò che rimase del corpo di Shaka Kurama, le lacrime che sfocavano la mia vista nel ritornare a Kiri col cuore gonfio di sangue e risentimento. Il bollire dell'acqua s'intensificò al punto di farmi riprendere consapevolezza del fatto di essermi alzato per una camomilla e non per farmi mangiare vivo dai ricordi. Spensi il fornello, lasciando l'acqua all'interno del pentolino. Riguardai la finestra per qualche strana ragione, per prendere immediatamente un coltello dal portacoltelli in legno sul bancone della cucina e volatilizzarmi in parte all'ingresso di casa mia. Vidi un'ombra nel riflesso della finestra e mi mossi d'istinto. Chiunque in una situazione del genere avrebbe reagito così. Penso. La mia mente paranoica l'ha affrontata così. Mi stupii quando riconobbi il rumore tipico di chi sta cercando di riprender fiato dopo una corsa, un susseguirsi di respiri profondi per sopperire alla mancanza d'aria. Pff, questi giovani di oggi. Abbandonai ogni pensiero negativo nel momento in cui vidi una busta scivolare lentamente sotto la mia porta, accarezzandomi i piedi scalzi. Raccogliendola sentii i passi di chi consegnò tale lettera allontanarsi da casa mia.

    CITAZIONE
    Caro Yuichi Yuki,
    ho ragione di credere che un uomo non meriti di rimanere storpio per il proprio paese, indipendentemente dalle ragioni del paese stesso.
    Vieni presso la residenza del Kage quanto ti sarà possibile, ho una discussione importante e una nuova possibilità per te.

    Firmato: Nuruoki.

    Hmpf. Sbuffai, mentre al mio interno veniva combattuta una lotta tra lo stupore, l'eccitazione e la felicità di esser stato convocato da Janbo Nuruoki in persona, e la rabbia, la tristezza ancora impressa sulla mia pelle, la paura di non essere abbastanza. Non ci volle molto prima di giungere ad una conclusione, giusto il tempo di immergere una bustina di thè nell'acqua invece che la camomilla. Mi avrebbe aiutato a risvegliarmi meglio e, giustamente, rendermi quanto meno presentabile al cospetto di Janbo. Mi potrò riposare con la camomilla più tardi. Con la tazza ancora bollente e l'aroma di frutta che avvolgeva la timida luce delle mie lampade nella mia stanza riuscii a preparare uno zaino al volo con l'occorrente per partire, il mio intero armamentario nel caso la situazione s'infiammasse e un pacchetto di sigarette. Almeno quelle, cazzo. Mi vestii e, guardatomi allo specchio, tralasciando le profonde e buie occhiaie, tutto sommato mi trovai cresciuto rispetto a qualche anno prima, perso nei farmaci e nel candido bianco di quella stanza d'ospedale. Una vita in bilico coi pugni stretti contro tutto e tutti.

    Lasciai il mio appartamento con il peso dei miei pensieri che appesantiva il mio passo e ne cadenzava un'andatura alquanto sbilenca: il mio sguardo era perso nel vuoto, nella desolazione di Kiri, nel silenzio macabro che contornava lo stato d'animo dei miei compaesani. L'ansia, le paure, concetti troppo complicati e radicati nelle nostre sinapsi quasi ci lasciavano in una sensazione totale di sconforto e quel malessere interiore che spesso viene confuso dalla depressione. La combustione della cartina lasciava il proprio fumo spargersi nell'aria come cenere mossa dal vento, l'odore forte e pungente del tabacco del paese del Fuoco s'attaccava ai miei vestiti in modo morboso, quasi stesse cercando di lasciare una traccia del proprio passaggio. La sigaretta che brucia per sopperire alla mia dipendenza fu un po' come vedere fisicamente la mia filosofia di vita. Tutti noi abbiamo uno scopo: per quanto possa essere ignoto ai nostri occhi dobbiamo cercare di bruciare con tutta la forza possibile. Per lasciare, appunto, un segno, una traccia. Bah. Che banalità.

    Arrivai in poco tempo nel quartiere del palazzo, immediatamente un groppo in gola prese a strozzare la mia laringe ed impedirmi di respirare quanto meno in modo regolare. Il mio corpo quasi si bloccò sull'uscio del palazzo, tentato dal pensiero di scappare e lasciare tutto alle spalle, cancellare le proprie tracce lasciate e riscriverne di nuove. Considerati tutti i fattori probabilmente sarebbe stata la scelta giusta... ma il gioco non avrebbe valso la candela. Colui che registrò la mia entrata all'interno del palazzo probabilmente per un attimo si spaventò nel vedermi entrare, considerata la camminata da ubriacone, il puzzo di drum che mi seguiva come fosse una scia indelebile e lo sguardo totalmente assente, quasi assopito. Dopotutto era notte inoltrata.

    Immagino lei sia Yuichi. Il signor Janbo la sta aspettando nell'ufficio della Mizukage, penso che lei sappia dove si trova. mi disse, con un tono tutto fuorché amichevole. Non diedi peso alla questione, soprattutto perché avevo ben altre cose di cui occuparmi in quel momento. Salii le scale collocate di fronte al banco di ricevimento, alzando la mano destra per salutare l'addetto di turno. I passi riecheggiavano per tutto il palazzo, probabilmente al suo interno vi erano veramente poche persone, oltre alle guardie che mi fissarono dai tetti per tutto il tragitto, come se spaventati dal mio esistere. Bussai alla porta dell'ufficio, girando la maniglia e spingendo verso l'interno della stanza.

    Con permesso.
  13. .
    Ti prendi 33 punti esperienza e tutto ciò che guadagni col passaggio a Genin! :rosa:
    Io mi prendo il minimo e chiudo!
  14. .
    Non v'erano rumori su quel campo d'addestramento, si poteva sentire solo il respiro alternato dei due combattenti che stavano sfoggiando ciò che potevano in una situazione così concitata. L'unione delle conoscenze base apprese in quello sprazzo d'accademia mischiate alla morale ed i principi dei due studenti lasciò comunque ben sperare al sensei, pieno d'orgoglio ma mai scomposto. Il suo animo si stava scaldando al punto giusto, l'ardore negli occhi di entrambi i partecipanti attori principali di questo esame, gli ricordò i suoi primissimi tempi da Genin e tutto ciò che ne seguì. La nuvola di fumo della moltiplicazione dell'Hoozuki si diramò nel momento in cui l'originale ritrovò la propria posizione alle spalle della giovane Yuki, che tuttavia rispose prontamente con una sostituzione, dedita ad evitare la gomitata del proprio avversario. Il gomito dell'Hoozuki, pregno di rabbia motivata in quel momento ben preciso, andò a conficcarsi nel tronco con la quale la propria avversaria si era appena sostituita. Il legno secco, simil deteriorato, sancì di fatto la fine dell'incontro. Sfortunatamente per lui, il gomito andò ad impattare sulla corteccia: essa quasi si disintegrò, spezzandosi in modo trasversale, lasciando cadere trucioli a terra che ondeggiavano seguendo i pochi sibili di vento che di tanto in tanto soffiavano su Kiri. L'impatto generò sì un botto, tipico di un tronco tranciato, ma lasciò anche il segno sulla felpa e, soprattutto, sulla pelle dell'Hoozuki. Una goccia di sangue impregnò ciò che rimase del vestiario del ragazzo, già squarciato in precedenza dal kunai di Sae, prontamente ripulita con un lembo di stoffa. L'Hoozuki iniziò a sudare, freddo probabilmente, mentre cercava il contatto visivo con l'esaminatore. Questo, senza scomporsi, iniziò ad applaudire.

    Niente male, ragazzi, niente male. Ma le regole sono regole, Sae vince lo scontro ed è promossa a Genin. Ho visto il sangue, Kiro, mi spiace.

    Detto ciò si avvicinò al centro del campo d'addestramento, ove il terreno era segnato dai molteplici spostamenti dei due. Ansimante, l'Hoozuki si sedette a terra col capo rivolto verso il maestro. Aveva un'espressione di tristezza in volto che spogliò il ragazzo dalle vesti del cliché "grande, grosso, incazzato".

    Non preoccuparti. Sei promosso anche tu. Per uno della tua stazza è difficilissimo muoversi nel modo in cui ti sei mosso contro la tua compagna e questo ti fa onore. Puoi limare senza problemi ciò che devi e vedrai che farai molta strada.

    Detto ciò tolse dal borsello i primi due coprifronte trovati, per poi consegnarli ai due esaminati. La loro vita ninja poteva finalmente iniziare.


    Bene, abbiamo finito! Fammi il post conclusivo e poi ti assegno l'exp e tutto ciò che guadagni dalla promozione :rosa:
  15. .
    Ju a primo impatto rimase impressionato dalle abilità dei due. I capelli della giovane Yuki si mossero con grazie assieme al movimento del corpo, ne seguivano e ne delineavano la leggiadria così come un'impressionante agilità, per una ragazza alle prime armi, dopotutto. Anche l'Hoozuki se la cavò fin troppo egregiamente: il primo attacco della ragazza venne sventato con un calcio, precisamente con il piede destro, che andò a colpire l'avambraccio della propria sfidante. Il colpo subito, tuttavia, non lasciò il segno in alcun modo se non un piccolo fastidio nella zona del gomito, la parte colpita interessata. il successivo fendente dell'esaminata, un classico fendente che squarciò l'etere, si vanificò sulle vesti del giovane - povera sua madre, chissà quanto ha dovuto lavorare per comprarlo - lasciando un taglio netto ad altezza addominale. Per poco non avrebbe rilasciato le interiora del suo avversario. Quasi l'esaminatore prese ad intervenire, ma non appena si molleggiò sui talloni per scattare in direzione dei due, lasciò continuare il corso degli eventi. Da tanto non vedeva uno scontro così appassionato, si vedeva il fuoco nelle pupille di entrambi, così come la scintilla apparentemente creatasi tra i loro compagni, succubi di uno spettacolo che, per quanto ridotto, aizzò comunque la massa. Il suo sguardo si pose sull'Hoozuki, più alto della sua avversaria di una quindicina di centimetri, apparentemente goffo ma abbastanza agile da riuscire a pareggiare la velocità della rossa. Lo osservava mentre, con la bava alla bocca, ringhiava parole confuse, quasi impercettibili: sicuramente era fin troppo incazzato per la propria maglietta da riuscire a ragionare correttamente. Forse stava proprio qua la differenza tra i due. Di tutta risposta, l'Hoozuki partì all'attacco, mimetizzandosi in mezzo ad altre tre copie pregne di puro chakra. La tecnica della moltiplicazione lasciò spazio ad una nuvola bianca, compatta, che si dissolse nel momento in cui due copie avanzarono con fare minaccioso verso la Yuki; la terza, l'ultima, continuò l'effetto sorpresa saltando sopra la testa delle sue compagini, mimando un affondo con un Kunai diretto al torace della giovane. Il vero Hoozuki, contrariamente a quanto pensato dal sensei, adottò una strategia che in un momento così caotico avrebbe potuto fruttare ottimi risultati. Lanciato il Kunai in alto, dandogli una curva parabolica in modo da far finire l'arma alle spalle della sua sfidante, non avrebbe fatto altro che correre verso le tre copie simultaneamente al loro attacco, per poi sostituirsi con lo stesso Kunai in modo da finire esattamente alle spalle della ragazza: lì avrebbe cercato di colpire con una gomitata la schiena della Yuki, in modo da provare a scaraventarla a terra e provare a ferirla, essendo stato lui ferito nell'orgoglio.

    Ottimo post, niente da dire.

    Per quanto riguarda le schivate/movimenti sì, devi far riferimento al regolamento delle schivate. Ovviamente non c'è un limite per i metri percorribili in un post, varia in base all'utilizzo e alle statistiche di riferimento per calcolare la distanza.

    Esattamente, a meno che tu non abbia l'abilità "Jutsu ad una mano" :sisi:

    Ora devi difenderti dagli attacchi, hai a disposizione, oltre al Kunai, le tre tecniche base dell'accademia (Moltiplicazione, Sostituzione e Trasformazione). In più non sai quale è l'originale, ma se elabori una buona strategia e mi fai un buon post (come questo che hai fatto) ti premierò. Ti prendi 10 danni per il calcio al braccio, comunque :sisi:
655 replies since 18/5/2017
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