Naruto GDR - La via del ninja

Posts written by Zend

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    La lama di chakra procedeva lentamente mentre il sangue continuava a colare all’interno del contenitore in metallo che continuavo a tenere a portata di mano. Ogni tanto, durante quel processo, fermavo il bisturi per prendere delle garze e pulire la ferita rimuovendo così il sangue e tenendo la gamba quanto più pulita possibile. Sfortunatamente non c’era un solo grosso accumulo di sangue, ma diversi e si poteva considerare un miracolo che non ci fossero stati danni permanenti. La procedura di drenaggio fu più lunga di quanto credessi, man mano che ripulivo le ferite ne comparivo altre più piccole che erano sfuggite a prima vista, nulla di particolarmente grave o pericoloso. Solamente molto doloro per il giovane.
    Quando finalmente anche l’ultimo accumulo fu rimosso potei procedere a disinfettare ogni singola ferita pulendo al contempo con altre garze il sangue fuoriuscito. Fatto ciò lascia nuovamente scorrere il chakra all’interno dei palmi che portai a circa un centimetro dalle ferite. Il chakra cominciò ad irradiarsi in ogni direzione, esattamente come accaduto per la zona del petto, stimolando le cellule a rigenerarsi. Il palmo mistico aveva diversi limiti e più che richiudere piccole ferite o aiutare la guarigione delle ossa, ad esempio, non poteva fare. Pensare di riattaccare un arto era impossibile far un esempio estremo.


    -Sono il primo a comprendere quanto sia importante il lavoro svolto dai ninja, per primo io stesso sono un ninja che però ha deciso di specializzarsi nelle arti mediche proprio per aiutare il prossimo. Per quanto diventerai forte capiterà il giorno in cui potresti tornare dentro una bara. Sono parole molto dure le mie, ma rispecchiano la verità. Non ha senso che bambini come te combattano. Non avete minimamente vissuto la vostra vita e dedicarla interamente al villaggio, per quanto possa essere nobile come cosa, non l’approverò mai. Ninja ben più abili di te sono periti sotto i colpi dei nemici, avversarsi che il villaggio portava in grembo senza saperlo. Magari non le hai viste direttamente e forse sei stato fortunato, ma nessuno dimenticherà quell’infausto giorno seppur oggi sembra lontano.


    Il tono della voce era molto greve. I pensieri balenarono al giorno in cui i Lealisti attaccarono il villaggio e contemporaneamente la Kazekage venne rapita dopo un arduo combattimento. Le dinamiche di quegli eventi erano sconosciute alla maggior parte delle persone e forse era meglio così.

    -In ogni caso ho finito di medicare la gamba. Penso tu possa tornare già a camminare adesso anche se ti consiglio di evitare sforzi e carichi eccessivi almeno per un paio di giorni. Prendi anche questa pomata e queste pillole, serviranno a far ridurre il gonfiore ed attenuare il dolore visto che per qualche giorno potresti sentire ancora delle fitte.

    Congedai il ragazzo aiutandolo ad alzarsi dal letto e chiamando nuovamente l’infermeria così da poterlo accompagnare fuori dallo studio.


    -Spero di non rivederti anche se ne dubito fortemente.

    Detto ciò salutai il ragazzo con un debole cenno di testa.

    Post finale e ti assegno l'exp
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    Mentre le mani continuavano la loro opera di cura ascoltai attentamente ciò che disse il bambino. Fu vittima di una tragedia non indifferente che avrebbe avuto ripercussione sulla psiche di chiunque, salvo persone dallo spirito fortissimo o completamente estranee alla realtà dei fatti sarebbe stato impossibili uscirne indenni. Quello era un motivo in più per impedire che anche dei bambini venissero reclutati tra le fila di soldati, perché di questo si trattava all’atto pratico. Prima i Lealisti, poi i Figli di Zero, poi ancora pirati e schiavisti ed infine il disastro di Ishivar. Sembrava che il mondo dovesse terminare da un momento all’altro al punto a cui si era giunti. Dopo la rabbia si fece largo in me un profondo senso di tristezza, gli occhi scuri indugiarono per qualche secondo sul volto del bambino che immobile si stava facendo rimettere a nuovo e che quasi sicuramente non appena possibile se ne sarebbe andato per qualche altra missione.

    -Mi piacerebbe smettere di vedere persone come te in questo stato, non fa altro che crescere il numero di feriti ed il numero di ragazzi sempre più giovani che tornano in condizioni disperate.

    Una volta che il chakra suiton fece il suo dovere passai all’uso del palmo mistico. Il chakra cominciò a radiarsi dal palmo di entrambe le mani su tutte le molteplici ferite presenti sul petto del ninja. La sensazione di freddo sarebbe stata sostituita da un formicolio molto intenso dovuto alla stimolazione cellulare della tecnica medica. In questo modo era possibile riparare i tessuti danneggiati senza necessariamente intervenire chirurgicamente anche se purtroppo alcune volte tali operazioni si rendevano ancora necessarie, in particolar modo quando si trattava di applicare protesi o rimettere a posto fratture particolarmente gravi.

    -Sai, la tua storia è davvero molto triste e forse posso comprendere la motivazione che ti ha spinto a diventare ninja anche se non posso condividerla. Dal mio punto di vista sei ancora un bambino che dovrebbe giocare spensierato insieme agli amici e solo in futuro prendere una decisione come quella che hai fatto te adesso. E’ inammissibile che persone come te si riducano in uno stato del genere. Forse è solo il mio ragionare da padre che mi fa parlare così, ma ciò non toglie che siate troppo giovani e troppo esposti al pericolo.

    Il lavoro di rigenerazione fu molto più rapido del previsto, chi si era occupato del suo primo soccorso aveva fatto un lavoro più certosino di quanto credessi, probabilmente non si trattava di un medico ma doveva avere buone capacità in ambito medico dopotutto. Dopo aver curato le ferite passai alla medesima operazione ma questa volta sulla gamba.
    Tastai con le mani la coscia dell’arto malmesso e constatai che era solamente molto gonfia con un accumulo di sangue che non era stato drenato, quasi sicuramente per precauzione a causa delle condizioni dell’ambiente dove accadde l’”incidente”, in uno studio medico o infermeria sicuramente era molto difficile che una ferita potesse infettarsi.


    -Devo procedere con un piccolo taglio per far drenare il sangue accumulato, suppongo non l’abbiano fatto prima per evitare infezioni. Potrebbe fare male quindi stringi i denti.

    Concentrai una modesta quantità di chakra nella mano destra mentre con la sinistra mi apprestavo a prendere una vasca d’acciaio da portare appena sotto la ferita. La lama sottile di chakra iniziò a passare sulla ferita in modo estremamente preciso così da far fuoriuscire il sangue in eccesso. Questi colava rapidamente all’interno del contenitore preso così che evitasse di macchiare il lettino sui cui era sdraiato il bambino.
    Fu un’operazione piuttosto delicata da svolgere ma era necessaria perché poteva portare a danni ben più gravi se non curata per tempo.


    -Porta pazienza ma ci vorrà del tempo per togliere tutto il sangue accumulato. Dopo stimolerò le cellule così che la ferita si rimargini subito. Le ossa sono al loro posto, chi ti ha dato il primo soccorso sapeva il fatto suo.
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    Quante volte mi era capitato di vedere tornare ninja in condizioni pietose, al limite dell’eticamente accettabile? Negli ultimi tempi non era raro vedere persino delle mutilazioni in chi tornava dalle missioni, se poi si prendeva in considerazione quanto accaduto ad Ishivar il bilancio dei feriti aumentava drammaticamente sempre di più. Era mio dovere però curare chiunque si presentasse all’interno dell’infermeria. Rimpiangevo i tempi più tranquilli in cui dovevo prescrivere medicinali, analgesici o semplici terapie di poco conto. Chissà quando sarei tornato a vivere momenti sereni.

    -Dottor Kamatsu, c’è un altro ninja ferito. Proviene dall’ex villaggio del vortice!

    -Grazie Kasumi, fallo entrare immediatamente me ne occuperò subito.

    L’infermiera uscii dalla stanza per poi ripresentarsi poco dopo spingendo una sedia a rotelle sulla quale era seduto un bambino, perché di questo si trattava ai miei occhi. Ad esagerare poteva avere si e no undici-dodici anni, se non ancora meno. Automaticamente la mano destra si portò sul volto e cominciai a fare profondi respiri per non lasciarmi andare all’ira, lasciai scivolare la mano fino a coprire la bocca per poi grattarmi nervosamente la folta barba bianca di cui andava molto orgoglioso.

    -Kasumi, gentilmente mi aiuteresti a farlo sdraiare sul lettino così procedo subito all’esame delle ferite.

    -Ragazzo, come ti chiami e cosa è successo?

    Quando rivolsi la domanda al giovane ninja il tono della voce tradiva una certa rabbia, ma era più forte di me. Più volte mi ero opposto al fatto che ragazzi troppo giovani intraprendessero la vita ninja, oggi più che mai con tutto quello che stava accadendo.
    Appena terminò il suo racconto cominciai ad esaminare quelle che sembravano le parti di corpo maggiormente danneggiante. Prima di tutto procedetti con il rimuovere la maglietta tagliandola per lungo con una forbice così da evitare lo sfregamento dell’indumento con eventuali ferite sottostanti. Il busto presentava delle brutte ustioni che erano state trattate alla bene e meglio mentre la gamba sembrava essere fratturata se non addirittura rotta a giudicare dal gonfiore persistente, vedevo anche alcuni tagli che erano stati cuciti così e così. Era evidente l’intervento di qualcuno per stabilizzare quantomeno le ferite purtroppo con risultati molto discutibili. Con l’aiuto di Kasumi feci girare di lato il bambino, non potevo definirlo ragazzo visto l’età che dimostrava, facendo attenzione a non caricare il peso sulla gamba danneggiata. Anche la schiena presentava delle ustioni ma erano ormai cicatrizzate da diverso tempo, probabilmente erano molto vecchie ed erano pure state trattate nel migliore dei modi anche se purtroppo non era stato possibile impedire la formazione delle cicatrici.


    -Deduco che queste sulla schiena non te le sia fatte durante la tua “missione”. Preoccupiamoci prima del busto che sembra malmesso. Potresti sentire un freddo molto intenso ma non dovresti provare dolore quindi stai tranquillo. Ti spiegherò brevemente come procederò. Per prima cosa tratterò le ferite, ustioni che hai qua sopra con un misto di chakra suiton così da lenire ulteriormente la loro dimensioni e stimolare subito dopo la rigenerazione cellulare. Vedo anche che in alcuni punti ti hanno applicato dei punti di sutura alla bene e meglio, ci occuperemo anche di quelle ferite. Una volta finito non dovrebbe rimanere alcuna cicatrice.


    Feci scroccare le dita di entrambe le mani dopodiché molto delicatamente le poggiai sul petto del giovane. Il suiton si era già concentrato nelle estremità e fluiva dolcemente sopra le superfici di pelle danneggiata, dapprima avrebbe sentito come un formicolio per poi sentire una forte sensazione di freddo. Dovevo innanzitutto ridurre il danno provocato dalle ustioni prima di stimolare le cellule a rimarginarsi.

    -Dimmi di te giovane, cosa ti ha spinto ad essere un ninja?

    Quella domanda aveva un duplice scopo, mantenere vigile il paziente e soprattutto capire come fosse possibile che un bambino fosse diventato ninja.


    Black-shadow Eccoci qua, scusa il ritardo ma sarà una cosa molto rapide ed indolore! Allora giusto per rendere il tutto con un senso logico, sei stato accompagnato in infermeria da un jonin dove incontri l'infermiera che ti fa mettere sulla sedia a rotelle.
    Sei libero di descriverlo come no, è solo per dare un filo logico alla questione. Le ferite sono state blandamente trattate per giustificare che l'infermeria la stai facendo qua e non dalle parti del villaggio del vortice. Comunque sia a te la palla. Se hai qualche dubbio chiedimi pure via mp
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    Max per Furyno
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    Max -2 per entrambi
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    Max Exp per entrambi miei cari ragazzuoli
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    L’uso combinato delle mie abilità aveva portato a dei risultati concreti permettendoci di catturare in questo modo Jhin. Grazie all’uso del terzo occhio ero stato in grado di vedere il suo modo di agire e combattere, informazioni che sarebbero potuto tornare utili in caso di uno scontro che però non avvenne. Il genjutsu prima ed il filo spinato dopo erano stati sufficienti per intrappolarlo e costringerlo alla resa. Si trattava di una missione di livello C quindi era lecito aspettarsi poca resistenza, mi faceva preoccupare molto dii più quanto accaduto dall’altra parte della radura insieme a Shusui. C’erano troppe domande a cui non sapevo dare risposta e probabilmente avrei dovuto fare rapporto alla Kazekage in merito alla faccenda, anche perché un altro Uchiha era comparso e questo non poteva essere ignorato. Dirlo era brutto ma per evitare qualsiasi tipo di problema dovevo comunicare quell’informazione.
    Sarebbe bastato essere considerati al pari di un qualsiasi altro Clan, invece era un costante giustificare la nostra presenza come se non fossimo colpevoli di ciò che eravamo. Ormai mi ci ero abituato allo sguardo accigliato di chi scopriva le mie origini anche se a Suna ciò non accadeva praticamente più, ero stato in grado di farmi accettare grazie al mio impegno nel salvaguardare il villaggio. Senza volerlo durante il mio processo di redenzione stavo anche “ripulendo” quello che era il nome Uchiha macchiato dal passato della nostra terribile storia.


    -*Coff* Heh... sei un pezzo... di merda, sai? Non ho idea di dove siano i fogli... di cui mio padre di sicuro vi avrà parlato... lì ha mia madre, che è... scomparsa da un pezzo. Io sto solamente difendendo il territorio... non voglio tornare a casa... ho deluso mio padre...

    Il corpo del giovane stava reagendo al veleno di cui era imbevuto il filo spinato della marionetta, basto uno strattone leggermente più forte per causargli gravi danni al corpo. Mentre il sangue colava a terra per le ferite, dagli occhi del giovane cominciarono a cadere lacrime. Queste si mischiarono con il sangue macchiando il terreno e tingendo di rosso l’erba ed i fiori sotto di essi.

    -Io volevo solamente cambiare posizione, provare qualcosa di nuovo, cercare uno stimolo... per questo, quando mia madre mi ha cercato, ho colto l'occasione al volo... non ho mai pensato alle conseguenze, davvero... comunque sappiate che veramente non ho idea di cosa stesse combinando mia madre... e vi avviso che, un giorno, potrebbe tornare... non la conoscete, nemmeno io la conosco. Sembra passato così tanto tempo da quando eravamo una famiglia felice, lei è radicalmente cambiata, letteralmente impazzita... sono stato quasi costretto. E non sono giustificazioni, lo ripeto, è la semplice verità... rimpiango i tempi in cui ero solo un fiorista...
    Fate di me quello che volete, processatemi, uccidetemi... non mi importa.


    Lasciai andare la presa del filo, con un semplice ed impercettibile movimento del dito legato alla marionetta, così da liberare Jhin che ormai non era più nelle condizioni di combattere. Con un gesto più deciso spostai la marionetta facendola nuovamente agganciare alla cintura che portavo sulla schiena mentre interruppi l'afflusso di chakra negli occhi così da disattivare lo Sharingan.

    -Ci dirai tutto quello che sai mentre ti riportiamo da tuo padre. Sei stato fortunato perché sarebbe potuta finire in modo molto diverso non fosse stato per la richiesta diretta da parte di tuo padre piuttosto che direttamente dall’Hokage. Le circostanze sono a te favorevoli questa volta, ma dato ciò che è accaduto saranno necessarie molte spiegazioni. Non importa che si tratti informazioni Top Secret.

    Feci alzare il ragazzo ed in modo piuttosto rude lo spinsi a muoversi in direzione di Konoha. Non l’avremmo né ucciso né mandato in prigione, avrebbe fatto ritorno dal padre e lì mi sarei fatto dire tutto il possibile. Dopo le parole del ragazzo non pensavo più ad una mera coincidenza tra quanto accaduto a me e Shusui e la madre di Jhin, cominciavo a sospettare che le due cose fossero strettamente collegate anche se non capivo in che modo. Fatti troppo strani per sembrare correlati ma al contempo talmente improvvisi da sembrare pianificati.
    Avrei ottenuto delle risposte in qualche modo, ma soprattutto dovevo avvertire la Kazekage.
    Qualcosa di tremendo poteva accadere se non già addirittura accaduto.


    Un post po meh ma è servito per gettare le basi del roba sul clan, così si collega all'evento speciale, inoltre non volevo far aspettare un'eternità per l'exp
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    CITAZIONE
    Attacco -: Yuichi Yuki
    - Nebbia glaciale III° stadio: [Riesce a priori]
    - Creazione cupola da 21 specchi: [Riesce a priori]
    - Tecnica del corpo sfarfallante: [Riesce a priori]
    - Creazione Spada di ghiaccio: [Riesce a priori]
    - Fendente con la Spada di Ghiaccio: 100+40+23+70+6= 239 [Riesce per superiorità combattiva]
    - Gomitata: 100+40+11= 151 [Riesce per superiorità combattiva]

    Attacco -: Kamatari
    - Lancio Tomahawk: 120+10+10= 140 [Fallisce per inferiorità combattiva]
    - Falce di vento: 200+60+25+4+13-15= 287 [Riesce per superiorità combattiva]

    Difesa -: Gendō Ikari
    -Schivata attacco simultaneo: 90+60+6-15= 141 [Fallisce per inferiorità combattiva]

    Danni:
    Yuichi Yuki: //
    Gendō Ikari: 20 [Nebbia Glaciale III°Stadio] +143 [Spada di ghiaccio] +15 [Ferite profonde] +24 [Gomitata] + +85 [Falce di vento]= 287 KO
    Muro di Ghiaccio: 5

    Narrazione Turno:
    Yuichi dopo aver quasi visto cedere la sua creazione sotto i colpi della possente arma di Gendo decide di passare lui all’offensiva facendo vedere all’Ishivariano di cosa è effettivamente capace uno Yuiki. Dapprima crea un’innaturale nebbia di ghiaccio nell’area, cosa che però non è in grado di impensierire Gendo data la peculiarità del suo Obsydian che gli permette di vedere anche attraverso impedimenti del genere. Yuichi decide quindi di utilizzare quella che è all’atto pratico una delle tecniche più subdole del proprio Clan: la cupola dei 21 specchi, ma anche in questo caso l’Obsydian grazie alla capacità di vedere il flusso circolatorio del chakra con una visione quasi a 360° annulla di fatto l’effetto sorpresa dello Yuki che senza farsi problemi crea una spada di ghiaccio con il quale colpisce la spalla dell’Ishivariano con un fendente proveniente dall’alto senza però penetrarla, ma facendogli comunque parecchio male ed aprendo una ferita abbastanza profonda. Fortuna ha voluto che il colpo sia riuscito a colpire il Gendo originale e non una delle 5 copie presenti, proseguendo poi l'azione con una poderosa gomitata sulla schiena. La nebbia creata da Yuichii ha di fatto intralciato l’azione della sua preziosa alleata ostruendone la vista con la nebbia ed impedendo al Tomhawk di raggiungere l’obiettivo mentre le lame di vento create per favorire la traiettoria dell’arma si sono rivelate una vera e propria arma a loro volta. Il vento generato dalla falce colpì così il ventre dell’Ishivariano ferendolo in più punti e mandandolo di fatto al tappeto.

    Situazione Finale:
    Gendo KO

    Commenti Arbitro:
    Dovrebbe essere tutto corretto, se ci sono problemi di qualche tipo fatemi pure sapere. Ho deciso di annullare entrambi i bonus di +25 di effetto sorpresa e della maestria del gatto delle nevi in virtù del fatto che Byakugan/Obsydian sono immuni a cose del genere ed al fatto che sono in grado di vedere il sistema circolatorio del chakra. Ho lasciato invece buono il +70 in quanto si tratta di un boost fisico a mio avviso e niente legato ad effetto sorpresa et simila.
    Ho deciso di contare la falce di vento come una vera e propria arma per due motivi, il primo più importante, perché di fatto non è utilizzabile come boost in quanto genera delle vere e proprie lame a differenza di quanto possa fare uno spostamento d’aria generato dal ventaglio, secondo ed abbastanza di contorno, perché il Tomhawk ha mancato il bersaglio rendendosi di fatto non “colpibile” dalle lame.
    Per dubbi mandate pure Mp.
    Ans ti ha detto veramente sfiga che sul D6 lanciato sia uscito 1, se vuoi allego anche lo screen del D6 lanciato.
    D1=Gendo Originale
    D2-6=Copie di Gendo

    P.S. Non c'è bisogno dell'infermeria anche perchè non sono ferite così gravi in fin dei conti per quanto mi riguarda. Fate entrambi i post finali poi vi assegno l'exp, Ans te puoi fare ancora questo post al termine del quale però svieni dati i colpi subiti.
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    -Zend, Zend, Zend... Non capisci? Siamo noi a dettare legge, non tu. Non puoi ucciderci. Non potrai mai ucciderci. Mettiti l'anima in pace e cerca di capire quanto voi bestie facciate male all'intero mondo. Spiega alla tua compagine cosa significa... essere un Uchiha.

    -Glielo spiegherò ben volentieri non appena ve ne andrete. Penso di sapere meglio di voi cosa rappresento per gran parte del mondo ninja e finché avrò vita ti assicuro che farò il possibile per me e per chiunque sia come me. Ricordati le mie parole, prima di essere un Uchiha sono un Suneese.

    -Kar, smettila. Lasciamoli andare. Non ci servono ora.

    -Non metterti in mezzo. Sai perché, sai il per come, sai tutto. Non devono più esistere.

    L’amico della giovane aveva finalmente deciso di prendere in mano la situazione facendo desistere la compagna dal continuare quello scontro verbale. Questo ovviamente era un bene sia per me che per Shusui, che venne lasciato cadere a peso morto non appena la ragazza mollò la presa dal suo collo.

    -Stai bene? Finito la missione cercherò di spiegarti il possibile anche perché credo tu abbia ben più di qualche domanda da farmi, ma ad una ti posso rispondere subito. Non so chi siano e tantomeno cosa vogliano da noi. Vieni qui ti do una mano!

    Nel mentre mi stavo preoccupando per Shusui i due misteriosi individui erano scomparsi nel nulla senza lasciare tracce. In passato avevo visto una tecnica simile da parte di Nareda, che tra l’altro ci si era pure ritorta contro quando catturammo Jarago.
    Mi chinai allungando la mano così da aiutare l’Uchiha ad alzarsi da terra ma purtroppo non avevamo molto tempo per noi. Avevo perso il contatto visivo con Juza e Shura a causa dell’utilizzo del marionettismo, era impensabile di mantenere la concentrazione necessaria per controllare una marionetta ed eseguire qualsiasi altro tipo di jutsu.

    -Dobbiamo muoverci!

    Canalizzai il chakra attraverso il mio corpo così da provare a manipolare tutta la sabbia intorno a me al fine di creare una piattaforma solida che permettesse ad entrambi si salirvici sopra e con la quale dirigersi verso l’altra parte della radura. Avrei dato alla sospensione del deserto una forma decisamente più allungata sfruttando tutte e nove le cariche di sabbia, in questo modo poteva passare tranquillamente tra gli alberi.
    Ci impiegammo un po’ prima di raggiungere la nostra destinazione e sinceramente non sapevo cosa aspettarmi. Le ultime immagini che avevo ricevuto mostravano una certa abilità dei due Genin che se la stava cavando tutto sommato bene, potevo quindi pensare che la situazione non si fosse complicata ulteriormente. Sbagliavo!
    Jhin stava tenendo in scacco entrambi.
    Shura si era messo in posizione difensiva a braccia incrociate con le mani che penzolavano mentre Juza aveva deposta le armi. Le cose erano decisamente precipitate in quei pochissimi istanti. C’era una sola cosa che potevo fare di conseguenza.


    -Tu devi essere il figlio della puttana e del coglione vero?

    Parole dure che stonavo molto con il mio attuale carattere ma esse avevano un ruolo ben preciso, volevo semplicemente attirare l’attenzione di Jhin su di me così da poterlo guardare dritto negli occhi. Non c’era sistema migliore di una provocazione per farsi notare.
    Grazie al potere dello Sharingan avrei provato a far cadere il ragazzo all’interno di un’illusione piuttosto debole il cui unico scopo era quello di prendere tempo. Niente di più, niente di meno. Tutto ciò che avrebbe visto era una semplice radura nella quale però non vi era più nessuno se non lui. Juza, Shura, Shusui ed io saremmo come scomparsi nel nulla, al nostro posto sarebbero rimaste solamente le armi che il ragazzo aveva visto fino a quel momento. Approfittando di quella situazione avrei slacciato con un semplice tocco le bende che nascondevano la marionetta che assomigliava ad un manichino dalla pancia enorme. Collegai un filo di chakra ad essa e con un movimento appena percettibile l’avrei fatta andare in avanti per poi aprire l’avambraccio ed utilizzare i 15metri di filo spinato al suo interno per provare a bloccare ogni movimento di Jhin. L’arma era rivestita di un potente veleno ma fortuna voleva che portassi sempre con me l’antidoto qualora si fosse reso necessario.


    -Ora voglio sapere tutta la verità! Dall’inizio alla fine, puoi star certo che non esiterò a compiere il mio dovere, soprattutto adesso che ti sei dimostrato una minaccia non indifferente.

    Strattonai in modo deciso il filo attraverso la marionetta cosi che le punte penetrassero maggiormente nella carne del ragazzo.

    -Parla!

    Scheda Zend Izuki
    -Parlato
    * Pensato *
    * Pensiero condiviso *


    Resistenza: 550
    Chakra: 727
    Azioni:
    -Mantenimento Sharignan terzo stadio [Chakra -25]
    -Sospensione del Deserto con nove cariche per andare alla radura [Chakra -1]
    -Soggiogamento degli occhi rossi per far credere a Jhin di essere da solo nella radura [Genjutsu di livello C -20 Chakra]
    -Arte del Marionettismo per bloccare Jhin con i 15 metri di filo spinato della marionetta [Chakra -5]
    Valori Resistenza-Chakra post-azioni:
    Resistenza: 550
    Chakra: 727-25-1-20-5= 676


    Maestria: Maestro dei Ninjutsu (I° Livello: Fontana):
    - Diminuzione di 5 punti sul costo in Chakra di tutte le tecniche (il minimo sarà 1 punto Chakra)
    - Utilizzare la Carica di Chakra garantisce una diminuzione di danno di un ulteriore Potenza Magica/4
    Maestria: Deserto Solitario (III° Livello: Scorpione delle Sabbie):
    - Il costo in termini di Chakra delle tecniche di Sabbia sarà diminuito di 10 punti
    - Possibilità di dimezzare le cariche di sabbia richieste (il minimo sarà comunque 1)
    - Tecniche che richiedono il "Deserto" come requisito potranno essere eseguite tramite l'utilizzo di 10 Cariche (Non sarà possibile utilizzare tecniche che richiedono Shukaku)
    - I Jutsu di sabbia si sfalderanno immediatamente solo con jutsu d'Acqua potentissimi (tecniche lvS - scontro normale coi livelli inferiori)
    - Possibilità di ampliare la portata della Giara per trasportare 5 Cariche supplementari
    - Bonus di +15 sulla riuscita di qualsiasi Sunajutsu


    Conoscenze:
    -Militaristiche strategiche III°Livello
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    L’azione combinata dei due Ishivariani aveva portato i suoi frutti. Il diversivo di Kesu, oltre che rallentare i movimenti del mostro, era stato sufficiente perché Azibo riuscisse a portare avanti la sua azione offensiva. Il drago distratto dall’Ishivariano nelle sue immediate vicinanze aveva distolto lo sguardo da Azibo, che sfruttando ogni sua peculiarità aveva sferrato un potente calcio all’altezza del polso che si sentì spezzare come un ramoscello calpestato da un piede. Un urlo di dolore dilagò per l’intera caverna, le pareti di roccia sembravano risuonare a quel rumore così fastidioso e greve. La creatura “draconica” cominciò a dimenarsi come se fosse impazzita mentre la spada era scivolata vicino a Kesu. Quest’ultimo senza farsi sfuggire l’occasione l’afferrò con la mano restante facendo poggiare la parte non affilata sulla spalla.

    VOI MORIRETE!

    Il suono della voce si fece sempre più greve mentre l’intera area continuava a rimbombare come se fosse una cassa di risonanza che amplificava la voce dell’essere. Dava una sensazione decisamente strana e poco piacevole. L’essere smise improvvisamente di dimenarsi mentre con lo sguardo rivolto verso il soffitto cominciò ad urlare ancora più forte. Piccoli pezzi di pietra cominciarono a staccarsi cadendo al suolo, man mano però che l’urlo continuava pezzi sempre più grandi si distaccavano. La grotta stava cominciando a collassare.

    -Azibo dobbiamo correre fuori di qui!

    Kesu fece un cenno con la testa al suo compagno indicando la strada dalla quale erano arrivati. Ogni secondo che passava le pietre si facevano sempre più grandi e ben presto avrebbero seriamente rischiato di schiacciare i due ragazzi.

    -Giuro che se esco da qua non ci rimetto piede neanche per sbaglio!


    Durante la folle corse verso l’esterno Kesu cercava di mantenere il sangue freddo dato che un qualsiasi errore sarebbe potuto costare la vita ed entrambi. L’urlo continuò a crescere d’intensità mentre ormai non si parlava più di pietre ma di veri e propri massi che si distaccavano. Ma ormai i due erano prossimi all’uscita, ancora un piccolo sforzo e sarebbero tornati alla luce del Sole.
    Fu uno sprint senza pari.
    Finalmente erano fuori.


    -Questa tienila te per favore. Portarla con una sola mano è abbastanza scomodo. Ahahah.

    Nonostante la gravosa ferita Kesu non aveva perso il sorriso e cercava di sdrammatizzare lo spiacevole incidente.

    -Torniamo da Rik.



    [Palazzo di Ishivar - Ishivar]

    Kesu aprì la porta in cui si trovava il suo buon amico Rik che come suo solito era intento a giocare a scacchi da solo. Era talmente preso dalla partita che stava giocando contro se stesso che non si rese conto dell’ingresso del suo buon amico e del giovane Azibo.

    -Guada un po’ chi è tornato amico mio. Mi piacerebbe darti una bella pacca sulla spalla ma purtroppo la cosa è un po’ limitata. Ahahaha

    Alla frase di Kesu finalmente Rik si rese conto dell’ingresso dei due. E pensare che era pure stato avvisato che sarebbero arrivati a momenti, eppure si era immerso così profondamente nella sua partita e nei suoi pensieri da estraniarsi completamente dal resto del mondo.


    -Kesu! Cosa ti è successo? Non dirmi che?

    -Stai tranquillo, niente di così grave. Tornerò in forma in un baleno, piuttosto guarda che cosa ti abbiamo portato.

    L’Ishivariano si spostò affinché Azibo potesse mostrare la spada al suo legittimo proprietario che guardò con profonda gratitudine i due.

    -Azibo si è dimostrato più che capace, tra l’altro è stato lui a disarmare quell’infido bastardo che aveva la tua preziosa lama.

    -Finalmente! Kesu mi darà tutti i dettagli di quanto accaduto, purtroppo adesso ho dei serissimi pensieri per la testa e mi dispiace non poterti accogliere meglio di così Azibo. Puoi considerarti promosso, senza ombra di dubbio abbiamo bisogno di persone del tuo livello. Kesu ti devo parlare di alcune cose non appena possibile.

    Rik si avvicinò lentamente ad Azibo fino ad afferrare dalle sue mani la spada che gli era appartenuta per tanto tempo.Rik fece un cenno con la testa per esprimere la sua gratitudine verso Azibo e congedandolo allo stesso tempo.


    ...

    Nel frattempo dall'altra parte della caverna dove i due stavano scavando calò un silenzio di tomba. Dopo che l'essere cominciò a far crollare tutto quanto i due si voltarono rapidamente per uscire dal tunnel che avevano scavato ma nessuno seppe dire se fecero in tempo oppure se rimasero schiacciati sotto le dure pietre.


    Evento concluso, fai pure il post finale così tii assegno l'exp. Ti chiedo scusa per il post un po' frettoloso ma non mi pareva il caso di tirarla ancora per le lunghe con quest'evento. Per dubbi chiedimi pure
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    La tattica adottata dall’Ishivariano andò a buon fine nonostante il pericolo che stava correndo. La cortina di fumo gli diede tempo a sufficienza per utilizzare la moltiplicazione ed allontanarsi quanto bastava. Grazie all’uso combinato di quelle due tecniche riuscii ad evitare appena in tempo la lama elettrica direzionata dalla spada dell’essere. La corrente perforò la nube e colpì in pieno petto una delle copie di fumo che anziché venire distrutta si scisse in ulteriori due copie che continuarono a rimanere nascoste dalla cortina. L’attacco non era stato sufficiente per diradare la cortina dell’Ishivariano che adesso si trovava sicuramente in una posizione di vantaggio, soprattutto grazie alla sua capacità di volare che poteva tornarne estremamente utile.
    Adesso che la spada era calata la calma tornò nuovamente all’interno di tutta la caverna, non un solo alito di vento sembrava sentirsi.
    Kesu che aveva assistito a tutta la scena notò per primo questo strano fenomeno di correnti che andavano e venivano, rendendosi altresì conto che coincidevano con i movimenti di spada del loro nemico. Ogni volta che la spada veniva abbassata rendendosi parallela al terreno le correnti smettevano di circolare per poi tornare più forti quando l’arma riacquistava la sua posizione originale


    -Azibo! Dobbiamo agire adesso!

    Il compagno nonostante la ferità aveva ancora energie sufficienti per combattere. Con il braccio restante aveva improvvisato una medicazione sufficiente a fermare l’emorragia a cui andava incontro mentre il mostro si era concentrato su Azibo.

    -Disarmalo tu che puoi.

    Kesu si lanciò verso il lato opposto a quello in cui si trovava Azibo così da attuare una sorta di tenaglia. La sua velocità era impressionante mostrando una notevole potenza nei muscoli delle gambe. Non appena arrivò a distanza ravvicinata ecco che partì con una finta all’altezza della testa del mostro, dando poi un colpo secco con il torso seguì una rapida torsione di tutto il corpo ed effettuando un colpo circolare con l’altra gamba all’altezza delle braccia. Sapendo bene quanto potesse essere pericoloso il loro avversario decise di sfruttare l’energia cinetica accumulata per eseguire un arco con la gamba sinistra così da far impattare il tallone proprio all’altezza del gomito così da destabilizzare la presa che aveva sulla spada.

    -VAI AZIBO!

    L’urlo si diffuse per tutta la stanza spronando l’Ishivariano a fare del suo meglio per uscire da quella spiacevole situazione.

    COME OSI TU?!?!?!

    La voce minacciosa riecheggiò per tutta la caverna rimbalzando sulle pareti di roccia, ma oltre alla minaccia proferita non accadde nulla. I colpi di Kesu avevano effettivamente fatto il loro lavoro rallentando il ritorno in posizione della spada che ancora non aveva raggiunto il suo apice. Le abilitò fisiche del ragazzo si erano dimostrate efficienti anche se adesso toccava a Azibo mettere la ciliegina sulla torta, Kesu non poteva fare molto altro con un braccio mancante.



    -Meglio andarsene da qui! Rischiamo di lasciarci le penne e sinceramente non mi va!

    -Mi spieghi da quando sei così fifone? Siamo praticamente ad un passo dal nostro obiettivo e vuoi mandare tutto in malora?

    -Si, preferisco rimanere in vita che prendere uno stupido tesoro. E da quando siamo entrati che continuiamo a sentire versi e altre cose, non è buon segno. Per una volta fidati te di me!


    Bene, ci sono 4 copie di fumo in campo e Azibo si trova in volto a circa 4-5 metri dal nemico. Kesu invece è praticamenta attaccato sul lato opposto.
    A te la palla
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    -Grazie, ragazzo, per avermi fatto vedere la possenza del tuo Doujutsu. Mamma mia, che esperienza. Me ne hanno parlato, ma non avrei mai immaginato quanto fosse così... bello. Ammaliante. Ci rivedremo presto.

    -Spero vivamente di no…

    Con quella semplice frase speravo di chiudere il discorso con i due e dirigermi insieme a Shusui verso Juza e Shura. Chiudendo l’occhio destro riuscii a vedere nuovamente ciò che stava accadendo dall’altra parte e con mio sommo piacere potei notare che i due ragazzi, nonostante l’inferiorità numerica, se la stavano cavando piuttosto bene. Ciò mi rincuorava, in qualche modo il peso della loro incolumità gravava un po’ meno sulle mie spalle. Stavano dimostrando di essere forti, di sapersi battere senza risparmiarsi e questo ovviamente era un bene. Bastava una sola distrazione per mandare tutto in malora, un po’ quello che sarebbe accaduto a me da lì a breve.
    A mia discolpa posso dire che c’era una variabile che mi sarebbe stata impossibile da calcolare o anche solo immaginare. In una forma di egocentrismo puro non avevo mai pensato lontanamente di poter incontrare altri come me. Per quanto ne sapevo potevamo essere rimasti solamente io e la figlia della Kazekage, che tra l’altro vidi una sola volta. Era altamente improbabile che non ci fossero altri Uchiha nell’intero mondo ninja ma era altrettanto improbabile incontrare un altro quando qualcuno cercava te e non lui.
    Ovviamente mi sbagliavo.
    Come sempre del resto.
    Fu una questione di istanti. Senza darmi il tempo di agire la donna allungò il braccio ed afferrò il collo di Shusui, le dita si strinsero attorno alla gola del ragazzo mozzandogli il fiato. Le parole pronunciate subito dopo furono come un fulmine a ciel sereno.


    -Quindi anche tu sei una bestia, eh? Quasi quasi potremmo portarti con noi...

    Non ebbi bisogno di vedere gli occhi di Shusui per capire cosa stesse succedendo, bastava fare uno più uno ed il risultato era presto detto: due Uchiha. Il chakra flui naturalmente all’interno dei bulbi oculari così da comportare per l’ennesima volta un loro cambiamento. Il verde smeraldo lasciò spazio al rosso scarlatto mentre le caratteristiche tre tomoee comparvero. Se prima aveva avuto un minimo di senso nascondere quella mia peculiarità al ragazzo adesso non vi era più motivo.
    Shusui si stava dimenando come un pazzo pur di sfuggire alla presa della donna, ma difficilmente ne sarebbe stato in grado inoltre gli occhi cambiarono colore mostrando uno Sharingan con una sola tomoee. Ciò confermava la sua natura Uchiha, il suo essere “bestia”.
    Avrei provato ad afferrare il polso della ragazza mentre i nostri sguardi si incrociavano come era accaduto poco prima.


    -Lascialo immediatamente o potreste pentirvene. Non sono qui per combattere con voi e non mi interessa per niente il vostro ruolo di “controllori”. Una cosa te la posso assicurare però, continuante così ed almeno uno di voi due finirà nella tomba.

    Con la mano libera avrei provato a collegare un filo di chakra sottilissimo alla marionetta nascosta dalle bende, in seguito avrei fatto scattare il meccanismo che teneva chiuso il tronco della stessa facendolo aprire leggermente. Così facendo avrei riversato sul suolo tutta la sabbia contenuta nella marionetta fino a coprire i piedi di tutti e tre. Decisi anche di sciogliere il legame che avevo con lo Shisa il quale si disfò in sabbia riversandosi per terra insieme al resto, decisi di mantenere attivo solo in terzo occhio.
    Avevo abbastanza sabbia per combattere e forse per portare all’altro mondo uno dei due.


    -Adesso lascialo.

    Con tutta la sabbia riversata per terra intimai un’ultima volta alla donna di lasciare la presa. Lo sguardo sempre fisso sui suoi occhi, un chiaro gesto intimidatorio che speravo venisse colto e soprattutto non preso alla leggera.

    -Shusui calmati.

    Cercai di calmare il ragazzo nonostante la situazione fosse quanto mai drammatica per lui.
    Si trovava in una posizione davvero scomoda.
    In tutti i sensi.

    Scheda Zend Izuki
    -Parlato
    * Pensato *
    * Pensiero condiviso *


    Resistenza: 550
    Chakra: 758
    Azioni:
    -Mantenimento Terzo Occhio (Daisan no Me) per osservare quello che sta succedendo nella posizione di Juza e Shura [Chakra -1]
    -Attivazione Sharignan terzo stadio [Chakra -25]
    -Arte del Marionettismo sulla marionetta per far riversare la sabbia al suolo [-5 Chakra]
    -Scioglimento Shisa
    Valori Resistenza-Chakra post-azioni:
    Resistenza: 550
    Chakra: 758-1-25-5=727


    Maestria: Maestro dei Ninjutsu (I° Livello: Fontana):
    - Diminuzione di 5 punti sul costo in Chakra di tutte le tecniche (il minimo sarà 1 punto Chakra)
    - Utilizzare la Carica di Chakra garantisce una diminuzione di danno di un ulteriore Potenza Magica/4
    Maestria: Deserto Solitario (III° Livello: Scorpione delle Sabbie):
    - Il costo in termini di Chakra delle tecniche di Sabbia sarà diminuito di 10 punti
    - Possibilità di dimezzare le cariche di sabbia richieste (il minimo sarà comunque 1)
    - Tecniche che richiedono il "Deserto" come requisito potranno essere eseguite tramite l'utilizzo di 10 Cariche (Non sarà possibile utilizzare tecniche che richiedono Shukaku)
    - I Jutsu di sabbia si sfalderanno immediatamente solo con jutsu d'Acqua potentissimi (tecniche lvS - scontro normale coi livelli inferiori)
    - Possibilità di ampliare la portata della Giara per trasportare 5 Cariche supplementari
    - Bonus di +15 sulla riuscita di qualsiasi Sunajutsu


    Conoscenze:
    -Militaristiche strategiche III°Livello


    Non ho messo l'azione di afferrare il polso perchè è più narrativa che altro, in caso avvisami che correggo lo specchietto.
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    Max e sblocco approvato! :hat:
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    Max Exp :hat:
226 replies since 4/2/2016
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