Gendō vs Yuichi

[Allenamento]

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    C o n t i n u a     d a     q u i . . .


    Prima però vorrei vedere all'opera due Ninja... dal vivo... e, dato che voi siete Ninja, beh... Avreste voglia di combattere per me?

    Ah, a me va benissimo! Ti ricordo che siamo 1-0 per te Gendo, questa volta ti potrei anche sorprendere.

    Rimango interdetto per qualche istante, con gli occhi di Pico e Yuichi puntati addosso. Non ho memoria di quell'incontro in cui ebbi la meglio sul Ninja della Nebbia. Quella porzione dei mie ricordi era andata persa con l'Involuzione. Ai miei occhi Yuichi è un ragazzo incontrato quella stessa sera e mai visto prima. Ma non voglio darlo a vedere. Non voglio che lui e la ragazza mi guardino come si guarda un malato di mente: quello sguardo da cui trasuda un misto di diffidenza, incertezza e timore, il tutto riassumibile in semplice avversione. Nessuno vuole avere a che fare con un malato di mente, con uno strano, imprevedibile. Chissà come reagirebbero se gli dicessi che il mio primo vero ricordo risale solo a qualche mese prima, e che tutto il resto della mia memoria me lo sono immaginato tramite i racconti di Sensei Ren, come si fa quando ci si immagina una situazione mentre viene raccontata da qualcuno. Sicuramente mi chiederebbero "come l'hai persa" ed io "non lo so" e loro cercherebbero di dissimulare l'imbarazzo e sentirebbero immediatamente il bisogno di allontanarsi, sottrarsi al ragazzo problematico.
    -Se solo scoprissi cos'è successo durante quei due anni e mezzo lontano da tutto e da tutti...-
    Scaccio quel pensiero terribile e sorrido un'altra volta, esattamente come avevo fatto quando Yuichi, vedendomi, mi aveva chiamato per nome. Sorrido e sollevo una mano grattandomi la nuca con fare disinvolto, ma dentro di me mi sento profondamente insicuro. Dopo la risatina nervosa che strangolo con un colpo di tosse, rispondo:

    Heh, devi esserti allenato molto ultimamente, perchè ho come l'impressione che ora potresti tranquillamente piallarmi ad occhi chiusi. Ma non mi tiro indietro, questa breve cenetta mi ha rinfrancato per bene, si!

    Batto le mani sul bancone e mi alzo, facendo cenno ai due di seguirmi.

    Conosco un posto appena fuori dalle mura, non ci sarà nessuno a disturbarci a quest'ora.


    [...]


    Poco dopo io e Yuichi siamo faccia a faccia nel cuore di una foresta, con appena mezza dozzina di metri a separarci. Non si tratta del classico campo d'allenamento costituito da una comoda radura con vegetazione rada e qualche roccia strategica da sfruttare a piacimento. Questa foresta paludosa è tempestata di alberi fitti, non troppo robusti ma alti abbastanza da permettere un combattimento tridimensionale, che affondano le radici in un suolo pregno d'acqua, tanto che ogni impronta lasciata viene rapidamente allagata. Non si può percorrere più di qualche metro in linea retta che la propria traiettoria viene interrotta da uno degli innumerevoli tronchi, immobili come i soldati di un esercito sull'attenti. E' buio, fa freddo, ed un banco di fitta nebbia si staglia a tre metri d'altezza costanti. D'altronde non siamo al Villaggio della Foglia, qua a Kiri è tutto così tetro. Chissà come se la caverà Yuichi in questo elemento.
    Lungo il tragitto per arrivare sul luogo, ho ripensato alle lance di ghiaccio che gli ho visto evocare in un istante per arrestare la corsa di Pico. Io ero stato appena capace di restare alle calcagna di quella ragazza, mentre lui l'aveva ridotta all'impotenza con uno schiocco di dita. Yuichi è potente, maledettamente potente. Non ho idea di come abbia fatto a sconfiggerlo quella volta, ma sicuramente questa volta ho ben poche speranze. Ma la vedo come un'occasione, un'occasione per misurarmi con un pericolo fuori dalla mia portata, con la comodità di non rischiare veramente la vita. Allo stesso tempo però non ho nessuna intenzione di prenderne così tante da fare brutta figura, quindi mi traccio una via di fuga proponendo una scommessa:

    Facciamo così: scommetto duecento Ryo che riuscirò a farti male! Intendo riuscire a colpirti in qualsiasi modo, anche se riesci a cavartela con un semplice graffietto. Se riesco a causarti anche il più piccolo danno, vinco io la scommessa, altrimenti i duecento te li becchi tu. Ci stai? Pico farà da testimone.



    Mi sono inventato la cosa della scommessa per avere qualche stimolo in questo combattimento ESTREMAMENTE squilibrato :please: almeno anche se non ho speranze di batterti, posso provare a colpirti :kerberotte:

    Scheda linkata sotto al mio avatar.
     
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    Per quanto mi riguarda, la situazione si sarebbe potuta chiudere lì, nel momento in cui sia io che Gendo ci prestammo alle grazie di Pico per condurla sulla via della Kunoichi. Però, in tutto ciò, il mio senso di appagamento era pressoché insipido, nonostante l'ottima ciotola di riso al curry mangiata poco prima. Concludemmo così di fretta i saluti all'oste, lasciandoci alle spalle gli occhi indiscreti di chi, fino a pochi minuti prima, aveva riso della mia caduta "accidentale" e ci spostammo tra i cunicoli di una Kirigakure pregna di silenzio e paura. La vita notturna era drasticamente calata a sfavore degli esercizi commerciali, il timore di incontrare malviventi per la gente comune era arrivato ad un punto tale da imprigionarsi in uno stesso bozzolo protettivo, una bolla, da cui avrebbero potuto osservare il susseguirsi degli eventi. Pico, dal canto suo, era una di quelle persone. Però, già il fatto di aver accettato la propria indole e di averne modificato la struttura da malvivente in un modo così drastico - diciamo la verità, non è facile iscriversi all'accademia ninja dopo aver passato una vita come la sua - bastò a convincermi del fatto che avrebbe potuto fare veramente, ma veramente bene in questo campo così frastagliato da morte e desolazione, per certi versi. Certo, se si fosse limitata a svolgere missioni di basso conto da Genin non sarebbe stato molto onorevole da parte sua. Però oh, sono scelte.

    --



    Seguendo Gendo arrivammo in una zona forestale simil paludosa, tant'è che ad ogni passo sentivo sprofondare lo stivale nel fango. In più vi era uno strano odore nell'atmosfera, aria di cliché di allenamenti triti e ritriti quasi come se il legno umidiccio sprigionasse con forza il proprio profumo. A detta di molti, questo avrebbe dato fastidio. Il contorno di quello spettacolo tipico della Nebbia fu proprio ciò che ne delinea l'epiteto del paese: foschia, una fittissima bruma che aleggiava poco più di un metro sopra alle nostre teste. Il freddo pungente, inoltre, avrebbe potuto dar fastidio a Gendo. Ma a me, no di sicuro. Ricordo ancora il nostro primo incontro ed il nostro primo scontro. La stessa, medesima adrenalina mi assalì il corpo. Sentivo fremere le punte delle dita, i muscoli rilassarsi piano piano, se mi fossi concentrato abbastanza avrei pure sentito il charka sibilare nel mio sistema circolatorio. "Smettila di abbaiare, dai un motivo alla tua esistenza!". Che frase. Mi fece riflettere non poco, nonostante la risposta non venne concepita dalla mia malsana mente. Stare con quella strana figura Ishivariana - non la metamorfa che mi prese nelle sue grazie nella prima missione OSU eh - mi faceva senso, mi faceva bene in un certo modo. I miei occhi si posarono su Gendo, a poco più di cinque metri da me. Gli occhi da serpe mi scrutavano come fossi una preda. Dal canto mio, mi accesi una sigaretta per mostrare quanta più indifferenza possibile. Avevo un'idea ben precisa delle mie capacità, oramai avevo imparato a conoscermi. L'unica cosa che mi fece tentennare un minimo, fu la benché minima ignoranza nei confronti delle abilità del mio "amico". L'ultima volta non andò bene. Per niente. Venni surclassato dalla mia stessa bramosia nel mostrare superiorità a chiunque mi si pari davanti. Quindi, decisi sì di mostrarmi indifferente, ma il fiuto e l'occhio erano sempre ben fissi sulla serpe.

    Facciamo così: scommetto duecento Ryo che riuscirò a farti male! Intendo riuscire a colpirti in qualsiasi modo, anche se riesci a cavartela con un semplice graffietto. Se riesco a causarti anche il più piccolo danno, vinco io la scommessa, altrimenti i duecento te li becchi tu. Ci stai? Pico farà da testimone.

    Ti sottovaluti, Gendo. Fregatene ed abbaia ai cani più grossi di te. Sempre. Quattrocento Ryo. - In un certo senso cercai di rigirare le sue parole ed adattarle a tale contesto.

    B-bene! Attacca pure il pazzo maniaco con la passione per il ghiaccio, direi...

    Mi toccai la spalla, sentendo la cintura pesarmi sulla schiena, grazie anche alla mole del Ventaglio richiuso in essa. La strinsi a me, quasi come per cercare una protezione, un qualcosa. Quell'arma non venne mai utilizzata, non vi fu mai l'occasione di sfruttarne le proprietà. Questo scontro fu l'occasione perfetta per provarlo.

    Arrivo.

    Affondai i piedi per terra, cercando di concentrare il chakra in modo tale da evitare scivoloni improvvisi dovuti alla fanghiglia umidiccia. Portai entrambe le mani sulla cintura, per poi estrarne il contenuto da dietro la schiena. I palmi, in quel momento, avrebbero stretto l'estremità del ventaglio ancora ripiegato alla perfezione. Senza il profumo intenso di legno bagnato, si sarebbe potuto sentire, ad opportuna distanza, il profumo di nuovo, immacolato. Tirandone le estremità l'avrei così aperto, con un minimo di fatica in quanto la mia struttura fisica da mingherlino non permetteva al mio corpo di sollevare carichi troppo pesanti, andandone a spiegare ogni filamento intrecciato, liberandone la sua maestosità. Concentrando il flusso circolatorio in un primo momento nelle braccia, per poi finire sui polpastrelli che stringevano le estremità del ventaglio, convogliai il Fuuton in modo tale da impregnare il mezzo con cui avrei utilizzato una tecnica ancora abbastanza nuova per le mie movenze. Così, fendendo il nulla più totale, avrei cercato di indirizzare due raffiche di vento verso il mio avversario: la prima, apparentemente innocua, avrebbe solcato il fango dirigendosi verso la zona inferiore del corpo di Gendo, i piedi più precisamente. Viaggiando a raso con il terreno tale raffica avrebbe sì cercato il contatto con i due arti del ragazzo, ma avrebbe tentato allo stesso modo l'effetto sorpresa dello spostamento del fango, in modo tale da provare quanto meno a nascondere la seconda raffica. Raffica scaturita un secondo esatto dopo la prima e diretta verso il fianco destro dello Shinobi. Avrei voluto richiamare Kamatari, ma probabilmente il momento non era ancora arrivato. Mi limitai effettivamente a due fendenti della stessa tecnica, ripiegando successivamente il ventaglio e riponendolo all'interno della cintura trasversale. Volevo testare i limiti del mio avversario, così come un tempo Gendo fece con me.


    Scheda

    S: 500 - 18 - 18 = 464
    R: 350

    A&J:
    Raffiche Taglienti x2 come descritto da post.

    Inventario:
    Ventaglio Gigante (Cintura Trasversale)
    Giubbotto Chuunin
    Coprifronte Kiri
    Zippo (Nel taschino)

    Maestrie/Abilità utili allo scontro:
    Gatto delle Nevi III° Livello - Arcano Silente
    Conoscenze Naturalistiche II° Livello


    Note: Ricordo che ho un malus di -10 in Agilità nel momento in cui uso le due tecniche, in quanto ho solo 30 di FF :sisi:
     
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    -Abbaiare ai cani più grossi di me...- Ragiono su quell'affermazione chiedendomi a cosa si possa riferire Yuichi e quali siano gli eventi che l'hanno portato a diventare ciò che è ora.
    Ma tutto ciò passa in secondo piano quando la parola "arrivo" spira dalle labbra di Yuichi. Questo è il potere del combattimento: cancellare ogni altra cosa dai propri pensieri. E' il motivo per cui non posso farne a meno, come un'eroinomane non può fare a meno della propria sostanza. L'iniezione in vena è l'unico momento di vero benessere in una lunga vita di sopportazione. Non ci si abbandona alla propria droga per provare quella sensazione bellissima, no. Lo si fa solo ed unicamente per cancellare tutte le altre sensazioni terribili, anche al costo di ridursi a non provare nulla. Combattere mi fa sentire normale, mi fa stare bene, mi immerge in uno stato che per tutto il resto della mia esistenza non riesco a sfiorare nemmeno con la punta delle dita. Perchè il combattimento è l'unica cosa che mi permettere di dedicare ogni cellula del mio corpo a qualcuno che non sono io. Il mio avversario diventa il nucleo pulsante dell'intero universo, ed io perdo totalmente di sostanza. Ah, che magia...
    Yuichi fa scivolare le dita sulle fibbie che legano il ventaglio alla sua schiena, e poco dopo la grossa arma Ninja è spiegata in tutta la sua forma al suo fianco. Conosco quell'oggetto, l'ho studiato, so benissimo che in abili mani può sprigionare una potenza devastante. C'è un'intera gamma di Fuutonjutsu che tramite il ventaglio possono ridurti a brandelli. Non li ho mai visti in azione in prima persona, ma studiarli sulle pergamene della biblioteca mi è bastato ad infondermi un reverenziale rispetto per quelle tecniche. Faccio correre rapidamente gli occhi a destra ed a sinistra per valutare quali possibilità posso avere per sfuggire al possibile attacco imminente. Ma quando Yuichi sferza l'aria umida e pensate con il ventaglio, mi rendo conto che qualsiasi tentativo di scansare l'attacco sarebbe inutile. Faccio appena in tempo a comprendere esattamente di che Jutsu si tratta, e realizzare che posso sopravvivere a quell'attacco, nient'altro. Le raffiche taglienti sono così dannatamente veloci che mi appaiono surreali. Chiudo gli occhi e contraggo i muscoli di tutto il corpo, pronto ad incassare la violenta raffica ed il dolore che ne deriverà...


    Resistenza: 400/400
    Chakra (+protesi): 250/250
    Azioni:
    - Parata muscolare


    Note:
    Rox, visto che la mia difesa consiste solo in una parata muscolare che non va calcolata in riuscita, che ne dici se evitiamo l'arbitraggio per questo giro così andiamo un po' avanti in attesa di un arbitro? L'unica cosa a cui servirebbe in questo momento è per tirare il D20 del danno. Il danno che mi causi l'avrei calcolato così:

    Raffiche taglienti 1: 50+30+3+30+15-30= 98 [D20=18 --> 15 danni aggiuntivi]
    Raffiche taglienti 2: 50+30+12+30-30= 92 [D20=5 --> nessun danno aggiuntivo]

    Se ti va bene, allora nel mio post oltre alla parata muscolare per difendermi, passo direttamente all'attacco. Se invece vuoi aspettare l'arbitraggio, moddo :soso:


    ...la sensazione è quella d'essersi fatti una doccia di rasoi affilatissimi. Percepisco una scarica di dolore nella forma di una cascata gelida e tremendamente sgradevole attraverso tutte le membra. Quando riapro gli occhi, a separarci c'è una trincea perfettamente rettilinea scavata nel fango. Le mie vesti sono a brandelli, e su di essere iniziano immediatamente ad espandersi numerose macchie di sangue, fumanti nel gelo di quella notte nebbiosa. -Dannazione!- penso con sconforto. Non ho mai affrontato un avversario così potente. Non sono mai stato investito da un Jutsu tanto rapido. Mi sento improvvisamente debole, sia nell'animo che nel corpo. Anche se non riporto alcuna ferita veramente profonda, quel singolo attacco è bastato a sottrarmi tantissime energie. Mi sento stanco... Ma devo tenere duro, non posso farmi spaventare con tanta facilità. Anche se so di non avere speranze contro di lui, mio obbiettivo è di riuscire a colpirlo anche solo una volta, ed ho tutte le intenzioni di riuscirci!
    Abbasso il capo osservando il mio avversario di sottecchi, e mi preparo a contrattaccare.

    Non avrei mai immaginato che tu potessi esser tanto potente...

    -...bastardo!-, avrei voluto aggiungere a quella affermazione. Ma non volevo dargli la soddisfazione di comprendere la misura del nervosismo che mi aveva causato l'essere preso a calci in quel modo senza riuscire a reagire. Poi però dentro di me inizio a chiedermi di cos'altro quel ragazzo sia capace, ed una curiosità masochistica mi spinge a metterlo alla prova. Quindi escogito rapidamente un piano per cercare di metterlo un po' in difficoltà.
    Porto la mano destra al borsello legato alla vita, mentre la mano sinistra sfiora l'impugnatura del Tomahawk fissato alla coscia. Un attimo dopo i miei occhi mutano il proprio colore: l'iride ambrata si rimpicciolisce fino a sparire, mentre la sclera viene allagata dai confini verso il centro da una cascata nera che trasforma i due occhi in pozzi oscuri come la notte più buia. Percepisco distintamente le vene rosse e gonfie emergere in rilievo tutt'attorno ai bulbi oculari, mentre pompano sangue e chakra verso l'Obsydian. Nella dimensione cinerea del mio potere, Yuichi perde totalmente la sua forma fisica. Vedo il fluire del chakra all'interno del suo corpo, rosso e sfavillante come una fiamma nella notte. E' come se potessi privarlo degli strati di carne che rivestono la sua vera essenza, come se potessi denudarlo di una menzogna. Sono più a mio agio quando guardo il mondo attraverso l'Obsydian.
    -Ora vediamo come te la cavi contro i miei trucchetti...-
    Le braccia incrociate si muovono, con una mano che impugna il Tomahawk e l'altra tre Shuriken abilmente stretti tra le dita, nel tentativo di scagliare le quattro armi direttamente verso il mio avversario. Un attacco frontale semplice, ma che nasconde in se un secondo fine. Infatti mentre gli Shuriken sono diretti proprio verso Yuichi, decido di far roteare il Tomahawk poco più a destra rispetto al bersaglio, in modo che lo manchi e vada a conficcarsi in un tronco esattamente alle sue spalle, facendogli credere di aver sbagliato mira. In realtà una rapida sequenza di sigilli annuncia il tentativo di sostituirmi con il Tomahawk per arrivare proprio dietro a Yuichi, con mani e piedi incollati alla superficie del tronco tramite l'ausilio del Chakra. E senza dargli la minima tregua, porto immediatamente entrambe le mani oltre la mia spalla destra per afferrare l'impugnatura del grosso spadone agganciato alla mia schiena e provo ad eseguire un singolo violento fendente, diretto al braccio del mio avversario.
    Segue immediatamente un balzo per spostarmi di cinque passi dal pericolo costituito da Yuichi, e concludo la mia combo componendo un'altra sequenza di sigilli nel tentativo di moltiplicarmi cinque volte in modo che tutti i me si dispongano a cerchio attorno al nemico.



    Resistenza: 400-98-92-1-1= 208/400
    Chakra (+protesi): 250-10-5-5= 230/250
    Azioni:
    - Attivazione Obsydian
    - Lancio 1 Tomahawk (fuori traiettoria) e 3 Shuriken in una singola azione
    - Sostituzione con il Tomahawk alle spalle di Yuichi
    - Fendente con la Zanbatō al braccio
    - Balzo a 5 metri di distanza
    - Tecnica della Moltiplicazione del Corpo: 5 copie disposte a cerchio attorno a Yuichi


    Note:
    Bene Rox, mi hai già dimezzato la Resistenza, ma bravo :please:
     
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    Non avrei mai immaginato che tu potessi esser tanto potente...

    Io? Tanto potente? Quelle parole risuonarono nella mia mente come il fragore di un tuono che si schianta al suolo. Per una frazione di secondo, che a me parve un'ora, mi spaventai al pensiero che, probabilmente, senza il risveglio non sarei nulla. Uno dei tanti, senza ambizioni, senza uno scopo. L'immagine di Nareda infuso nel Netsuton, quello cazzo sì che era potente. Solo in quattro e, sopratutto, grazie al risveglio riuscimmo a salvare il nostro culo. In quel momento mi venne in mente che era passato tantissimo tempo dall'ultima volta in cui vidi Takeshi che, involontariamente o meno, ci regalò quel potentissimo potere. Mi chiesi che fine fece. Così come Zend e Lìf, più incontrati da mesi dopo l'ultima missione in cui salvammo la Kazekage. Andras. Lui sì cazzo che era potente.

    Heh. Sai chi è veramente potente? Andras. Dovresti conoscerlo bene.

    Becera provocazione per cercare di innervosire Gendo, dopotutto c'erano ben 400 Ryo in palio. L'avevo già colpito e notevolmente indebolito. Forse per lui ero "tanto potente". Non lo sarei stato per altri. Non tardò la sua risposta. Bastò la vista del movimento della sua mano per far scattare il meccanismo di difesa. Notai il suo affezionato Tomahawk essere estratto dal proprio fodero l'esatto momento precedente ad una cosa che mi parve di aver già visto. Ma probabilmente mi sbagliavo. Incrociando lo sguardo con i suoi occhi mi spaventai a vedere tale mutazione dell'iride. Sembrava che l'occhio stesso si fosse frantumato, come se Gendo avesse proiettato se stesso nel buio più totale. Un brivido mi percorse la schiena, partendo dalla zona lombare arrivando come un fulmine in testa. Lì capii che mi sarei notevolmente sorpreso. Nel momento stesso in cui scagliò quel Tomahawk e tre shuriken che roteavano ad alta velocità, mi morsi il dito fino a sanguinare. Usai la tecnica del richiamo per chiedere aiuto a colui che mi avrebbe potuto aiutare. Una nuvoletta di fumo venne diramata alla comparsa di Kamatari.

    Yuichi, qual buon vento.

    Kamatari. risposi, mentre il mio collega convogliò il chakra nella sua falce in una frazione di secondo e sferrò in risposta a quegli oggetti volanti un fendente tagliente quanto un coltello da cucina sotto forma di chakra, cercando di distruggerne le intenzioni, frantumarne le speranze di vincere quella stramaledetta scommessa che, comunque, era il mio pretesto per testare i suoi limiti. Non ebbi il tempo di ringraziare Kamatari che il mio stesso avversario scomparve dal mio campo visivo. D'istinto concentrai il chakra nell'intero corpo, fluiva veemente nel mio cuore, ne inebriava la mia stessa foga. Avrei tentato di richiamare un muro di ghiaccio dal terreno, partendo dalle viscere di tutto il creato arrivando fino al terreno e, probabilmente, elevarmi al cielo per un paio di metri. Avrei così probabilmente avuto una migliore visuale dall'alto.

    Dove sei?


    Res: 350
    Sta: 464 - 70 (Tecnica del richiamo) - 10 (Muro di ghiaccio) = 384

    Res Kamatari: 400 - 5 = 395
    Sta Kamatari: 600 - 5 = 595

    A&J:
    Tecnica del richiamo
    Tecnica del corpo sfarfallante
    Muro di ghiaccio (Innata)

    A&J Kamatari:
    Falce di vento
     
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    CITAZIONE
    Attacco: Gendō Ikari
    - Lancio 1 Tomahawk (fuori traiettoria) e 3 Shuriken in una singola azione: 90+60+1= 121 [Fallisce per inferiorità combattiva]
    - Sostituzione con il Tomahawk alle spalle di Yuichi: 30+20+2+6= 58 [Fallisce per decisione arbitrale]
    - Fendente con la Zanbatō al braccio: 90+60+10= 130 [Riesce/Danni: 75]
    - Balzo a 5 metri di distanza: 90+60+11= 131 [Riesce perché non contrastata]
    - Tecnica della Moltiplicazione del Corpo: 5 copie disposte a cerchio attorno a Yuichi: 30+20+2+19= 71 [Riesce perché non contrastata]

    Difesa: Yuichi Yuki
    - Tecnica del richiamo: 140+125+15+7= 287 [Riesce per superiorità combattiva]
    - Muro di ghiaccio: 140+125+14= 279 [Riesce per superiorità combattiva]
    Difesa: Kamatari
    - Falce di vento: 200+60+25+4+16= 315 [Riesce per superiorità combattiva]

    Danni:
    Yuichi Yuki: //
    Gendō Ikari: //
    Muro di Ghiaccio: 80-75= 5

    Narrazione Turno:
    Lo Yuki decide di non partire per il sottile colpendo a ripetizione il povero Gendo. Il vento generato dal ventaglio lascia un profondo solco sul terreno e apportando numerose ferite sul corpo dell’Ishivariano. Nonostante l’offesa dello Yuki, la sentinella di Ishivar decide di contraccambiare il favore del suo sfidante. Dapprima prova a colpirlo tramite una serie di shuriken che però vengono prontamente distrutti dall’evocazione di Yuichi, Kamatari, mentre il tomahawk non riesce a raggiungere l’albero come obiettivo finendo così a terra poco davanti al furetto. Senza demordere Gendo si lancia in avanti sfoderando la sua enorme Zanbato pronto a devastare il braccio dello Yuki, il quale però fa in tempo a creare un muro di ghiaccio grazie al quale si porta in posizione sopraelevata. La possente arma finisce per infrangersi contro il muro che subisce notevolmente la forza impressa da Gendo generando una serie di crepe arrivano fin alla cima a causa dell’enorme potenza dell’arma. A questo punto Gendo balza all’indietro a circa 5 metri di distanza da Yuichi e Kamatari e successivamente utilizza la moltiplicazione per confondere il suo avversario.

    Situazione Finale:
    Gendo a 5 metri di distanza dal muro di ghiaccio (che è a un passo dalla distruzione), da Yuichi e da Kamatari.
    Yuichi in cima al muro circondato da Gendo e dalle sue 5 copie.
    Il Tomhawk è a circa 2 metri di distanza da Kamatari.

    Commenti Arbitro:
    Nulla da segnalare. Il colpo di Zanbato riesce a priori visto che non c’è stata una vera e propria schivata e quindi si infrange sul muro. Ans ti puoi riprendere il chakra speso per la sostituzione visto che il tomahawk non ha raggiunto la destinazione. Ti ha detto sfiga il D20 sul danno altrimenti gli spaccavi il muro e lo facevi cadere giù.
    Spero sia tutto corretto dato che si tratta del primo arbitraggio che faccio dopo secoli, se qualcosa non quadra o ci sono problemi avvisatemi pure via mp.
     
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    Ci rimasi abbastanza male nel vedere ciò che successe. L'intera mia creazione prese a creparsi nel punto esatto in cui lo spadone di Gendo impattò sul ghiaccio cristallino. Spostai con la mano destra una ciocca di capelli che pendeva dalla mia fronte, per concentrarmi meglio su ciò che accadde. Mi trovai circondato da sei ragazzi identici, copie, apparentemente. Sei Gendo. Se già uno era riuscito a stupirmi, non mi sarei trovato deluso da altri cinque. Iniziai a pensare a come sorprenderlo, stupirlo, in qualche maniera. Sorrisi, prima di fondermi tra le crepe di quel cristallo tutto fuorché immacolato o stabile. In quello stesso momento, ventuno specchi avrebbero intrappolato me, Kamatari, Gendo e le sue copie, in un buio più totale. La già fioca luce solare venne soffocata da una nebbia, fredda quanto il ghiaccio che ti penetra le ossa nel cuore dell'inverno. Una manifestazione del mio animo, niente di più, niente di meno. Kamatari, che si mosse una manciata di secondi prima di me, volò verso il Tomahawk di Gendo, tenatndo di afferrarlo con la zampa destra.

    Bene, Gendo, preparati a ciò che vedrai.

    Ventuno mie copie avrebbero circondato Gendo, grazie alla mia immagine impressa a freddo in quelle lastre che pian piano contornarono e delinearono il perimetro in cui eravamo. Kamatari, leggiadra come non mai, avrebbe lanciato lo stesso Tomahawk in direzione di Gendo, esattamente all'altezza del ventre, mirando al suo fianco destro. Per accentuare la traiettoria, cercò di amplificarne la portata e la potenza con l'ausilio della sua stessa falce, fendendo la nebbia di fronte a se, rilasciando un quantitativo di lame pregne di chakra Fuuton che avrebbero spinto con violenza l'arma. Nel momento stesso in cui il primo fendente partì, io, che in quel frangente mi trovavo nello specchio alla destra di Gendo, mi sarei dislocato nel punto sovrastante il suo capo. Lì la mia immagine si sarebbe ricomposta, lasciando spazio al mio corpo che, grazie alle conoscenze dedite al comportamento del flusso vitale ninja, si sarebbe appoggiato allo specchio: lì mi sarei dunque dato la spinta flettendo entrambe le gambe, rilasciando una forza esplosiva che mi avrebbe dato uno slancio sufficiente per caricare il colpo. In volo il mio braccio sinistro si sarebbe ritrovato in un involucro di ghiaccio, dalle sembianze di una spada: le particelle d'aria che componevano quella nebbia si sarebbero coagulate al fine di creare, per l'appunto, uno sperone di ghiaccio. Roteando su me stesso, ad una velocità abbastanza sostenuta, avrei cercato di colpire con il lato lungo di tale creazione la spalla destra del mio avversario. Sicuramente non avrei provato ad infilzarlo, dopotutto mi stava simpatico quanto basta per evitare la sua morte. Facendo perno sul piede sinistro, poi, avrei cercato di roteare portando così il mio gomito sulla schiena del ragazzo, cercando di impattare sul fascio di muscoli che avvolgeva e proteggeva la spina dorsale. Probabilmente non si sarebbe riuscito a difendere da tale azione, l'unica cosa che volevo fargli capire era che l'idea di perdere Ryo così, gratuitamente senza nemmeno cercare di combattere, mi avrebbe fatto infuriare. Tanto.


    Scheda
    Resistenza : 350 - 1 (Fendente con la Spada di Ghiaccio) - 1 (Gomitata) = 348/350
    Stamina : 384 - 10 (Creazione nebbia, sconto "Maestro delle Nebbie") - 80 (Specchi di ghiaccio, cupola da 21 specchi) - 5 (Tecnica del corpo sfarfallante) - 18 (Spada di Ghiaccio) = 271

    Azioni e Jutsu:
    Creazione Nebbia Glaciale III (S)
    Creazione cupola di 21 specchi (S)
    Tecnica del corpo sfarfallante (S)
    Fendente con la Spada di Ghiaccio (Bonus di 23 per Corpo Sfarfallante, 25 per la maestria "Maestro delle Nebbie", 70 bonus prima dislocazione, 25 per l'effetto sorpresa)
    Gomitata

    Azioni Kamatari:

    Lancio Tomahawk
    Falce di Vento (Non so se è da considerare un boost per il Tomahawk)

    R: 395 - 1 - 5 = 389
    S: 395 - 5 = 390
     
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    Zed, ho moddato la scheda durante questo allenamento (autorizzato da Rox). Quindi non considerare le statistiche in scheda, usa queste:
    CC: 30/250
    FF: 60/250
    PM: 0/250
    AGL: 90/250
    RES: 40/80
    STA: 5/80
    NIN: 20/250
    TAI: 60/250
    GEN: 10/250

    Inoltre non posso usare le seguenti cose:
    - ultimo stadio byakugan
    - conoscenze anatomiche
    - Cortina Fumogena
    - Rotazione Suprema
    - Tecnica Delle 128 Chiusure

    E la spada che utilizzo non è quella in scheda ma una normale Zambatou.

    Il resto dovrebbe essere apposto. Sto scrivendo il post!
     
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    Bene, Gendo, preparati a ciò che vedrai.

    Prepararmi? C'è poco da prepararsi. Yuichi è un avversario troppo potente per me, oramai non posso più negarlo. Ha neutralizzato la mia intera strategia agendo con completa disinvoltura. Non rappresento nessun tipo di minaccia per lui. Probabilmente, come si dice nel gergo dello sport, per questo avversario io sono "semplice riscaldamento". O forse nemmeno quello. Il mio orgoglio ne resta ferito, ma non è la prima volta che accade e la cosa non mi disturba più di tanto. Quel che mi disturba è che combattere contro uno come lui mi pone davanti alla realtà dei fatti: sono debole, tremendamente debole. Là fuori, lontano dai campi d'addestramento, lontano dalle mura protettive del Villaggio, nemici come lui spopolano. Come posso pensare di diventare qualcuno, come ho osato illudermi di poter fare la differenza, quando i veri guerrieri possono schiacciarmi ad occhi chiusi? Che esempio posso essere per Pico, se vengo calpestato davanti ai suoi occhi dal "primo che capita"? Dannato Yuichi, dovevi per forza esistere?!
    Con questi pensieri nella testa, tremavo mentre la mia mano estraeva con uno strattone la Zambatou che avevo piantato in profondità nel ghiaccio, riagganciandola con un movimento fluido dietro la schiena per poi moltiplicarmi, poco prima che il mio avversario mi aveva intimato di prepararmi.
    Ed ora non è passato nemmeno un'istante che io e le mie copie veniamo circondati da una cupola di specchi.
    -Che diavoleria è mai questa? Mi ha bloccato in un Genjutsu?!- Mi domando immediatamente. Il mio potere oculare risponde alla domanda: no. Non noto nessun flusso di Chakra alterato nel mio sistema circolatorio, non appare nessuna anomalia alle attenzioni dell'Obsydian. Scandagliando l'area attorno a me, però, mi pare di notare che i Yuichi all'interno degli specchi non siano tutti uguali. Nonostante paiano copie perfette in tutto e per tutto, mi sembra che solo uno di loro possegga un sistema circolatorio del Chakra. Ma capisco subito che non si tratta di un semplice surrogato della classica Bunshin no Jutsu insegnata nelle accademie Ninja di tutto il globo. Anche se durante quei rapidi istanti credo di aver individuato l'originale con la stessa semplicità con cui lo individuerei attraverso una folla di cloni illusori, assisto con immenso stupore ai movimenti incredibilmente rapidi di Yuichi tra uno specchio e l'altro. Ma non ho il tempo di formulare ipotesi sui meccanismi magici che permettono al suo corpo di spostarsi con tanta velocità, perchè improvvisamente me lo ritrovo addosso: precipita dall'alto, rapidissimo, brandendo una spada di ghiaccio dall'affilatura terrificante. Inoltre la mia visione periferica potenziata scova un secondo attacco simultaneo lanciato dalla creatura evocata dallo Yuji, ed è proprio il mio Tomahawk quello che si sta avvicinando con la rapidità di un proiettile. L'unica cosa che posso fare è tentare di schivare. Quindi io e le mie copie proviamo a lanciarci in direzioni differenti, mentre spero con tutto me stesso che il bersaglio selezionato da Yuichi e Kamatari sia solo uno dei miei cloni ombra, e non me.

    Resistenza: 208-1= 207/400
    Chakra (+protesi): 235-10= 225/250
    Azioni:
    - Mantenimento Obsydian e mantenimento moltiplicazione
    - Schivo l'attacco simultaneo e lo stesso fanno le mie copie



    Note:
    Io mi sono difeso sia dal fendente di spada di Yuichi e sia dal tomahawk lanciato da Kamatari con una singola schivata, perchè dal suo post mi pare di capire che i due attacchi sono contemporanei. In ogni caso so già di non avere abbastanza riuscita, per evitare l'attacco, faccio semplicemente affidamento sul fatto che probabilmente colpirà una delle mie copie evocate nel turno precedente :hehe: dovevi sferrarmi più attacchi Rox!

    Ho ragionato un po' sul fatto che il Byakugan potrebbe vedere l'originale negli specchi, ed all'inizio avevo concluso che non fosse così. Infatti pensavo che la tecnica si basasse sul fatto che l'utilizzatore si disloca costantemente tra uno specchio e l'altro, tanto rapidamente che sembra onnipresente in tutti gli specchi, quindi la stessa cosa dovrebbe apparire tramite il Byakugan. Ma poi mi sono ricordato che Sasuke aveva scovato l'Haku originale tra i vari riflessi, perchè era l'unico con la gonna un po' bruciata. Quindi significa che i riflessi negli altri specchi sono falsi, una sorta di moltiplicazione o illusione. Ergo, dovrei riuscire a distinguere l'originale (per questo sono stato autoconclusivo) ed eliminare così l'effetto sorpresa. Se questa mia deduzione dovesse risultare errata, non dovrebbero esserci problemi perchè comunque ho ruolato con dei "mi sembra" "mi pare" "credo" ecc...

    Comunque non sono per niente soddisfatto del mio post, ma faccio molta fatica a riprendere con un evento che è stato fermo per molto tempo :(
     
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    Attacco -: Yuichi Yuki
    - Nebbia glaciale III° stadio: [Riesce a priori]
    - Creazione cupola da 21 specchi: [Riesce a priori]
    - Tecnica del corpo sfarfallante: [Riesce a priori]
    - Creazione Spada di ghiaccio: [Riesce a priori]
    - Fendente con la Spada di Ghiaccio: 100+40+23+70+6= 239 [Riesce per superiorità combattiva]
    - Gomitata: 100+40+11= 151 [Riesce per superiorità combattiva]

    Attacco -: Kamatari
    - Lancio Tomahawk: 120+10+10= 140 [Fallisce per inferiorità combattiva]
    - Falce di vento: 200+60+25+4+13-15= 287 [Riesce per superiorità combattiva]

    Difesa -: Gendō Ikari
    -Schivata attacco simultaneo: 90+60+6-15= 141 [Fallisce per inferiorità combattiva]

    Danni:
    Yuichi Yuki: //
    Gendō Ikari: 20 [Nebbia Glaciale III°Stadio] +143 [Spada di ghiaccio] +15 [Ferite profonde] +24 [Gomitata] + +85 [Falce di vento]= 287 KO
    Muro di Ghiaccio: 5

    Narrazione Turno:
    Yuichi dopo aver quasi visto cedere la sua creazione sotto i colpi della possente arma di Gendo decide di passare lui all’offensiva facendo vedere all’Ishivariano di cosa è effettivamente capace uno Yuiki. Dapprima crea un’innaturale nebbia di ghiaccio nell’area, cosa che però non è in grado di impensierire Gendo data la peculiarità del suo Obsydian che gli permette di vedere anche attraverso impedimenti del genere. Yuichi decide quindi di utilizzare quella che è all’atto pratico una delle tecniche più subdole del proprio Clan: la cupola dei 21 specchi, ma anche in questo caso l’Obsydian grazie alla capacità di vedere il flusso circolatorio del chakra con una visione quasi a 360° annulla di fatto l’effetto sorpresa dello Yuki che senza farsi problemi crea una spada di ghiaccio con il quale colpisce la spalla dell’Ishivariano con un fendente proveniente dall’alto senza però penetrarla, ma facendogli comunque parecchio male ed aprendo una ferita abbastanza profonda. Fortuna ha voluto che il colpo sia riuscito a colpire il Gendo originale e non una delle 5 copie presenti, proseguendo poi l'azione con una poderosa gomitata sulla schiena. La nebbia creata da Yuichii ha di fatto intralciato l’azione della sua preziosa alleata ostruendone la vista con la nebbia ed impedendo al Tomhawk di raggiungere l’obiettivo mentre le lame di vento create per favorire la traiettoria dell’arma si sono rivelate una vera e propria arma a loro volta. Il vento generato dalla falce colpì così il ventre dell’Ishivariano ferendolo in più punti e mandandolo di fatto al tappeto.

    Situazione Finale:
    Gendo KO

    Commenti Arbitro:
    Dovrebbe essere tutto corretto, se ci sono problemi di qualche tipo fatemi pure sapere. Ho deciso di annullare entrambi i bonus di +25 di effetto sorpresa e della maestria del gatto delle nevi in virtù del fatto che Byakugan/Obsydian sono immuni a cose del genere ed al fatto che sono in grado di vedere il sistema circolatorio del chakra. Ho lasciato invece buono il +70 in quanto si tratta di un boost fisico a mio avviso e niente legato ad effetto sorpresa et simila.
    Ho deciso di contare la falce di vento come una vera e propria arma per due motivi, il primo più importante, perché di fatto non è utilizzabile come boost in quanto genera delle vere e proprie lame a differenza di quanto possa fare uno spostamento d’aria generato dal ventaglio, secondo ed abbastanza di contorno, perché il Tomhawk ha mancato il bersaglio rendendosi di fatto non “colpibile” dalle lame.
    Per dubbi mandate pure Mp.
    Ans ti ha detto veramente sfiga che sul D6 lanciato sia uscito 1, se vuoi allego anche lo screen del D6 lanciato.
    D1=Gendo Originale
    D2-6=Copie di Gendo

    P.S. Non c'è bisogno dell'infermeria anche perchè non sono ferite così gravi in fin dei conti per quanto mi riguarda. Fate entrambi i post finali poi vi assegno l'exp, Ans te puoi fare ancora questo post al termine del quale però svieni dati i colpi subiti.
     
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    Max -2 per entrambi
     
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