Naruto GDR - La via del ninja

Posts written by Revan

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    ◊ Capitolo III - Disamina

    Scheda Privata - Scheda Narrativa - Parlato - Pensato
    Kirigakure - 6.00 am- Ufficio di Goro

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    Goro afferrò le maniglie di entrambe le porte scorrevoli e le spinse nella direzione opportuna, aprendo davanti a noi l'intero ufficio, una vasta stanza curata in ogni minimo particolare, con una imponente scrivania di legno e una poltrona/divano su cui il paziente è invitato a sedersi o sdraiarsi, per rendere la sessione più rilassante possibile.
    Le pareti dell'ufficio erano bianche, con un soppalco in legno verde che sorreggeva una biblioteca colma di volumi inerenti alla psichiatria ma non solo, anche libri di storia e di filosofia, come un tempo mi aveva mostrato Goro alla fine di una delle nostre sedute.
    Le tende che adornavano le due grandi finestre rettangolari erano bianche e rosse, in tinta perfetta con i due grandi tappeti proveniente verosimilmente, per stile, da paesi orientali, posti uno sotto la scrivania in mogano scuro, e uno sotto il divanetto adibito ai pazienti; tra i due c'erano approssimativamente tre metri di distanza, e a metà fra essi due poltrone in pelle scura.
    Ogni cosa in quell'ufficio sembrava essere stata posizionata minuziosamente e con precisione millimetrica, tutto era geometricamente accurato e armonico, sintomo che Goro amasse la precisione e il rigore; io condividevo con lui questa passione, tuttavia alle volte mi pareva che l'eccessiva simmetria di quella stanza nascondesse quasi qualcosa di oscuro, come se Goro non volesse far trasparire qualcosa del suo carattere.

    «Ricordati di levarti le scarpe prima di entrare, la governante ha finito di pulire giusto mezz'ora fa.»

    Mi levai gli stivali e li appoggiai all'entrata, poco distante dal bordo del parquet che conduce a strapiombo dentro lo stagno.
    Feci il mio ingresso poi nella stanza, tuttavia non mi diressi verso il divanetto come di mio solito, questa volta optai invece per una delle due poltrone, poiché volevo guardare in faccia Goro quando gli parlavo...e anche perché stare sdraiati e parlare mi dava la sensazione di essere indifeso; se in battaglia sei disteso a terra, è molto più facile per un nemico sopraffarti o coglierti alla sprovvista...alzarsi e schivare è un azione molto lenta e macchinosa se si ha poco tempo, invece in posizione seduta si è molto più reattivi e pronti ad agire.

    «Posso offrirti qualcosa? Caffè? Ah già che non ti piace...bevi quei porcai pieni di zuccheri.»

    «Eh si, non tutti abbiamo la tua disciplina alimentare Goro.»

    Esclamai, sedendomi sulla poltrona e attendendo che Goro facesse lo stesso, mettendosi davanti a me, munito del suo fedele tacquino e inforcando gli occhiali da vista, era presbite.

    «Bene, perchè non mi aggiorni su quello che ti successo di recente? Sono passate due settimane dalla nostra ultima visita.»

    «Devo dire che in queste due settimane ho fatto molto movimento...ho conosciuto un ragazzo di Hekisui, Genma...ci siamo allenati in uno dei campi di addestramento vicino casa mia...l'ho battuto, anzi, si è arreso a onor del vero, ma il risultato non cambia.»

    «Come ti ha fatto sentire vincere?»

    «Sinceramente? Bene...ogni volta che vinco un allenamento sento che ho fatto progressi nel combattimento corpo a corpo, ma è un allenamento molto dimenticabile...la vera novità e stata l'altro allenamento.»

    «Quale?»

    «Qualche giorno fa sono stato chiamato per un "addestramento speciale", e mi sono ritrovato a fronteggiare una abilissima kunoichi, era una chunin con il potere di manipolare il ghiaccio...non avevo mai affrontato nessuno di così forte e abile in battaglia.
    Ovviamente mi ha sconfitto, pensa che ho addirittura sfruttato il mio potenziale massimo, aprendo la Quarta Porta e sprigionando una potenza che mai prima d'ora avevo sperimentato.»


    «Come ti sei sentito?»

    «Inebriato, quel potere dà alla testa...ti senti più forte di un esercito, in te scorre talmente tanta adrenalina da poter sollevare una montagna...ma la kunoichi era di un altro livello, e le sue arti magiche la rendevano praticamente invulnerabile alla mia spada.»

    «Gli shinobi in grado di manipolare gli elementi sanno essere letali e molto sfuggenti, soprattutto elementi difensivi come acqua o terra, dev'essere frustante sapere che contro avversari del genere, per quanto tu possa essere forte o veloce, tu non possa niente.»

    «Vero...ma la kunoichi...di cui solo adesso mi rendo conto di non sapere il nome, mi ha detto una cosa tanto vera quanto fastidiosa... "Hai un grande limite, assicurati sempre di essere così veloce da non poter essere intercettato, il mondo dei ninja è pieno di tecniche che rendono nullo qualsiasi attacco fisico…"
    Ho riflettuto molto sulle sue parole, e sono giunto alla conclusione che si, sono vere, ma posso fare di più per aumentare le mie chance in battaglia.
    Vedo i miei compagni eseguire jutsu incredibili, palle di fuoco colossali e tornadi d'aria, mentre io non sono mai stato in grado di fare nulla del genere...pare che non sia in grado d'impastare il chakra, nonostante io lo abbia.»


    «Alcuni shinobi nascono con questa caratteristica, pare sia...genetica.»

    «Mia madre era di qui, si chiamava Esme...mentre mio padre era un Sanzanita, forse il miscuglio di geni così diversi ha dato vita a questa...sindrome?»

    «Più che una sindrome, è una caratteristica genetica innata...non sono un medico militare però ho letto diversi libri al riguardo.»

    «Comunque...il duello con la kunoichi mi ha fatto capire come io debba migliorare sotto molti aspetti, e di come un equipaggiamento adatto sia un elemento chiave per me.
    Se non posso sfruttare ninjutsu elaborati o abilità innate portentose, ho bisogno di un equipaggiamento adatto a ogni situazione, qualcosa che sia di supporto allo stile marziale che padroneggio.»


    «Ha senso, ci sono molti shinobi che fanno uso di armi di vario tipo piuttosto che a ninjutsu particolari.
    Conosci qualcuno in grado di venderti questi strumenti?»


    «No...non ho intenzione di comprarli, ma di forgiarli io stesso.
    L'unico che può soddisfare le mie esigenze sono io stesso, è inutile appoggiarsi a terzi nella speranza che siano loro a risolvere i miei problemi, devo essere io in primo luogo a studiare e impegnarmi per imparare a forgiare ciò che mi serve per poter tenere testa a ninja come quella ragazza, se aspiro a diventare uno spadaccino migliore, ho bisogno degli strumenti migliori.»


    « Ah si, una spadaccino migliore...dimmi di più del tuo sogno nel cassetto...gli "Spadaccini della Nebbia" sono ancora l'obbiettivo a cui miri e aspiri? Perchè proprio loro tra tutte le specializzazioni possibili?»

    «Bhe Goro, ogni spadaccino da qui al Mare Stretto sogna di diventare il migliore, e "I Sette" sono un organizzazione tanto leggendaria quanto onorata, i migliori spadaccine del paese, forse anche dell'intero continente.
    I requisiti per entrare a far parte della squadra sono enormi e vari, non sono nemmeno lontanamente pronto per una cosa del genere...ma se devo essere sincero, allenarmi e combattere con un obbiettivo chiaro in testa aiuta a mantenere il focus, gli ultimi due anni, dalla promozione a genin a oggi, sono stati volti al migliorare il mio corpo per poter reggere la pressione delle Otto Porte senza perdere il controllo e ammazzarmi, ho compreso che piuttosto che lamentarmi del fatto di non essere in grado d'impastare il chakra, devo migliorare il mio taijutsu finchè i ninjutsu non mi saranno più di alcun aiuto.

    Un tempo, prima che il Ninjutsu fosse inventato, corrotto dal Ninshu di Hagoromo in persona, si combatteva solo corpo a corpo...un arte che via via è andata sempre più deteriorandosi, fino a diventare una nicchia...io ho intenzione di cambiare le cose, di tornare sulla vecchia via del taijutsu puro.»


    «A volte dimentico di quanto tu abbia studiato la storia degli antichi, è un interesse atipico per qualcuno della tua età.»

    «“Se conosci il nemico e te stesso, la tua vittoria è sicura. Se conosci te stesso ma non il nemico, le tue probabilità di vincere e perdere sono uguali. Se non conosci il nemico e nemmeno te stesso, soccomberai in ogni battaglia.”
    Lo disse un vecchio generale della Terza Grande Guerra, parole secondo cui vivere per gli shinobi del nostro tempo, io credo.»


    - Continuerà -

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    ◊ Capitolo II - Incontro

    Scheda Privata - Scheda Narrativa - Parlato - Pensato
    Kirigakure - 6.00 am- Ufficio di Goro

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    Ci vollero si e no 30 minuti a piedi per raggiungere l'ufficio di Goro; esso era situato a casa sua, una magione ristrutturata di recente vicino all'umido Lago Ibuse, un luogo mistico e intrigante, dimora delle famose "salamandre nere" di Kiri, creature discendenti della leggendaria Ibuse, da cui prende il nome il lago...una salamandra di dimensioni gigantesche, che servì il suo padrone durante la "Terza Grande Guerra Ninja", rimanendo tuttavia uccisa in battaglia.
    Suonai al campanello, appoggiando l'ombrello bagnato dalla piovigine mattutina e dalla condensa della nebbia sotto il portico, ripiegandolo e legandolo in attesa che mi venisse aperta la porta.

    «Ah, signor Ishikawa, prego si accomodi...è in anticipo vedo»

    Ad aprirmi fu Paizei, il maggiordomo di Goro, un uomo d'imponente statura ma dall'apparenza malaticcia, sempre pallido in volto e con delle occhiaie non indifferenti, come se non dormisse mai abbastanza.

    «Grazie Paizei, si sono un bel pò in anticipo, ma sapevo che Gor...il dottor Goro non aveva impegni stamattina, e mi sono presentato in anticipo...credi che se la prenderà?»

    «Nient'affatto signore, il Dottor Goro è nel suo giardino adesso...vuole che lo vada a chiamare?»

    «Oh no, starà dando da mangiare a gli scoiattoli, andrò io da lui se per te va bene»

    «Bene, per di qua allora..»

    Paizei mi condusse attraverso un lungo corridoio decorato da quadri e arredamenti d'epoca...tutto in legno...era un mistero come niente fosse stato intaccato dall'umidità dell'aria, il legno tende a fare da spugna e marcire di solito...il parquet, così come la mobilia, dovevano essere stati trattati con qualche agente chimico schermante, per proteggerli dall'umidità e dalla pioggia.
    Il gusto nell'arredamento di Goro era impeccabile, era un uomo molto ricco dopo tutto, poteva permettersi qualsivoglia genere di arredo o mobilio antico desiderasse, magari addirittura un interior designer.
    In breve giungemmo alla porta del giardino Zen, il luogo più sacro della casa a detta del suo padrone, e probabilmente anche il più bello.
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    Era un giardino interno, quindi unica area verde tra le quattro mura, con un ampio laghetto d'acqua dolce presa direttamente dal Lago Ibuse, con rocce e alberi tipici della regione come decorazione, e un cammino di pietre sospese nello specchio d'acqua per attraversare lo stesso senza bagnarsi, e arrivare dall'altra parte, il lato opposto al nostro, sede dell'ufficio di Goro.

    «Da qui ci penso io, grazie Paizen!»

    E senza attendere la risposta del fidato maggiordomo malaticcio, a differenza di come era inteso il percorso, spiccai un alto salto a parabola, volando sopra il giardino e lo stagno, atterrando proprio a fianco a Goro, ma con una leggiadria tale da non causare alcun rumore, per non spaventare gli scoiattoli che, ammassandosi uno sopra l'altro, stavano immagazzinando nella bocca quante più ghiande possibili dalla mano di Goro.

    «Hey! E tu che ci fai qui?»

    Esclamò Goro voltandosi di scatto alla sua sinistra, vedendo me atterrare dal niente e senza nessun preavviso.

    «Non hai sentito il campanello? Sono arrivato un pò in anticipo, stasera devo partire per una missione a Konoha e ho bisogno di tempo per prepararmi...quindi ho pensato, perchè non venire prima e vedere come stanno i miei amici?»

    Esclamai, riferendomi a gli scoiattoli che, vedendomi, si erano fatti decisamente più timorosi, e si erano allontanati dalla mano di Goro, pronti a ritornare su gli alberi che adornavano il giardino Zen.

    «Dovevo immaginare che fossi tu...dopo tutto non è la prima volta che fai la tua comparsa tre ore prima dell'appuntamento...ma in effetti mi stavo annoiando, questi non fanno che mangiare e cadere nello stagno, menomale che sono ottimi nuotatori.
    Vieni, andiamo in ufficio, abbiamo tanto di cui parlare oggi.»


    Mi alzai dalla posizione inginocchiata nella quale ero atterrato, e attesi che Goro lanciasse a gli scoiattoli le ultime ghiande, prima di alzarsi anche lui e girarsi di 180 gradi, dando le spalle allo stagno e aprendo la porta scorrevole del suo ufficio, invitandomi però a levarmi le scarpe prima di entrare.
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    ◊ Capitolo V - Degno Epilogo

    Scheda Privata - Scheda Narrativa - Parlato - Pensato
    Kirigakure - 11.30 am - Campo d'Addestramento

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    Un graffio fu tutto ciò che riuscii a ottenere quel giorno dalla letale kunoichi incaricata di testare le mie capacità combattive, un graffio sul seno che ben poco poteva essere paragonabile alle ferite che avevo ricevuto io invece, due lance di ghiaccio conficcate nelle braccia e diversi ematomi sparsi lungo il corpo a causa dei violenti colpi al suolo, causati dal gigantesco muro d'acqua scagliatomi verso la fine del duello.

    «L’incontro termina qui, mi dispiace»

    «Non credo!»

    Di fatto l'ultima offensiva non aveva sortito nessun effetto, poichè per quanto veloce io fossi stato, e per quanta grinta e determinatezza avessi messo in ognuno di quei fendenti e in ognuno di quei calci, il corpo della chunin si era tramutato in acqua un istante prima che le mie lame potessero colpirla, attraversandola come niente fosse e causando molti schizzi d'acqua in ogni direzione.
    Io continuai l'offensiva convinto che sarei riuscito a colpirla, ma mi fuù chiaro prima del Loto Posteriore che il combattimento era ormai giunto al termine, ella era un avversario che non avrei potuto battere quel giorno.
    Terminata la serie di attacchi, sentii il mio cuore battere più veloce in maniera allarmante, troppo veloce, causandomi anche delle fitte dolorosissime al torace e alla schiena, sintomo che non potevo più mantenere quello stato potenziato ulteriormente, o avrei perso i sensi.

    «Mi dispiace, è arrivato il momento di arrendersi.»

    «Ah...ah...cough...temo lei abbia ragione milady»

    Ebbi una fitta non indifferente al cuore, che mi costrinse a disattivare istantaneamente la Quarta Porta, riportando il colore della mia pelle al suo pallore naturale e l'aura di aria pressurizzata attorno a me cessò di soffiare, posando l'acqua che nel frattempo stava sollevando.
    Vidi la chunin comporre dei sigilli e poi generare una tigre fatta interamente di ghiaccio, la quale cominciò a correre sul letto d'acqua sotto i nostri piedi, dritta verso di me.

    «Non sarà necessario milady, riconosco la sconfitta quando la vedo»

    Esclamai, conficcando entrambe le spade per terra e tirandomi su, dritto sulla schiena, annunciando ufficialmente la mia sconfitta.
    Avrei potuto combattere ancora? Improbabile, la mia resistenza fisica era quasi esaurita, ed il dolore causato dalla Porta e dalle ferite alle braccia era prepotentemente aumentato, la mia sconfitta era palese.

    «Hai un grande limite, assicurati sempre di essere così veloce da non poter essere intercettato, il mondo dei ninja è pieno di tecniche che rendono nullo qualsiasi attacco fisico…»

    «Vero milady, voi lo avete dimostrato ampiamente oggi...la mia incapacità di manipolare il chakra mi costringe a ricorrere unicamente alle arti marziali e al kenjutsu, ma l'effetto sorpresa e la rapidità d'esecuzione sono fondamentali per evitare una tecnica simile...e magari dei vestiti impermeabili non mi farebbero male.
    Grazie per l'addestramento in ogni caso...mi è servito soprattutto per capire quali sono gli aspetti da correggere, e quali quelli su cui concentrarsi»


    Esclamai, riponendo le lame nei loro foderi.

    «Adesso se non le dispiace, vado a farmi togliere questi polaretti dalle braccia.»


    Bhe grazie cali, mi è servito on-gdr per capire quali sono i miei punti deboli e su cosa concentrarmi di più, spero ti sia piaciuto ruolare un PNG.

    Domanda, ho ottenuto qualche punto talento?
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    ◊ Capitolo IV - Assalto

    Scheda Privata - Scheda Narrativa - Parlato - Pensato
    Kirigakure - 11.15 am - Campo d'Addestramento

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    U n colossale muro d'acqua turbinante mi soverchiò prima di riuscire a spiccare il salto, investendomi con tutta la sua forza e trascinandomi lontano 10 metri, con la corrente che mi faceva roteare nel flusso acquatico, facendomi perdere la cognizione della direzione e della velocità. Sbattei contro il terreno bruscamente, l'acqua cominciò a defluirmi attorno, rimanendo in superficie, era troppa affinché la terra potesse assorbirla rapidamente.
    Un jutsu davvero potente era stato, forse il più distruttivo al quale avevo mai assistito; i miei indumenti erano fradici, e sentivo il peso dell'acqua nelle mie braccia e sul petto...la giacca era intrisa ed era aderita al mio petto, sfregando.
    Appena ebbi l'occasione di capire cosa stesse accadendo attorno a me, riprendendomi dalla botta alla schiena e alla testa, subito intravidi due lance di ghiaccio dirette verso di me, ma la mia spada non fù abbastanza veloce da reagire, e le lance di ghiaccio si conficcarono dentro entrambe le braccia, causando un dolore incredibile.
    Feci un passo all'indietro, digrignando i denti e lasciando che la rabbia mi montasse dentro, mentre osservavo il ghiaccio scuro della chunin venire contaminato dal mio sangue, penetrando dentro esso e colorandone il cuore di rosso cremisi.

    «Ahhhh... porca puttana se fa male...»

    Esclamai con una mezza risata, non causata dalla mia sbruffonaggine, ma dal dolore che mixato con l'adrenalina, dava come risultato una mezza risata isterica.
    Con il braccio destro, presi lo spuntone di ghiaccio nel braccio sinistro dalla sua estremità esterna, l'intenzione era quella di estrarlo con forza...tuttavia, mentre ero lì lì per farlo, riflettei sul fatto che magari aveva perforato una vena, e se lo avessi estratto sarebbe stato come levare il tappo a una bottiglia capovolta.
    A malincuore, mollai la presa, e decisi che dopo l'allenamento sarei andato in infermeria a farmi dare un occhiata al ghiaccio, sempre se non si fosse sciolto prima.
    Il braccio destro passò poi dalla lancia di ghiaccio ai bottoni della giacca, che uno a uno persero la loro funzione principale, sbottonando la giacca fino alla base.

    «Questa mi appesantirà e basta...»

    E in un gesto rapido, feci cadere a terra la mia giacca ormai intrisa irrimediabilmente di acqua, rimanendo a petto nudo e sfoggiando un corpo allenato, ma non privo di cicatrici, alle quali adesso si sarebbero aggiunte le due suture necessarie per le lance di ghiaccio che adesso avevo nelle braccia.
    Il dolore era forte, ma sentivo che il mio corpo era ancora saldo...la mia resistenza era notevole, qualcuno dopo un colpo del genere avrebbe potuto cedere allo svenimento, io invece non solo ero in piedi, ma avevo ancora abbastanza energia per mantenere la Porta aperta, almeno per un altro attacco.

    «Bene...facciamo sul serio adesso.»

    Ora Oath era salda nella mia mano sinistra, con la punta della stessa immersa dentro l'acqua, che mi arrivava più o meno alle caviglie.
    La mano destra si mosse al fianco sinistro, e dal fodero in legno estrasse Nightfall, la katana che feci forgiare al superamento dell'esame genin, come ricordo di un traguardo superato, e la promessi di migliorare sempre.
    Con entrambe le spade in pugno, e gli indumenti che non mi causavano più un impedimento fisico, con tutte le energie che mi erano rimaste, cominciai a far roteare Nightfall sopra la mia testa fino ad i miei piedi, in un cerchio perfetto talmente rapido da sembrare quasi lento, per poi scattare a tutta velocità contro la kunoichi, coprendo tutta la distanza che ci separava.
    Per prima cosa, avrei tentato di eseguire la medesima tecnica di prima, quella delle "Lame Concatenate", ma questa volta con entrambe le spade...una variante decisamente più complicata, ma che se ben eseguita può portare a risultati importanti.
    Successivamente, avrei fatto perno sul mio piede sinistro, piantandolo bene a terra e usando la rotazione del busto da destra verso sinistra come forza bruta per sferrare un calcio in faccia alla chunin con tutte le forze che mi erano rimaste, una tecnica derivante dalle Otto Porte che in rari casi mi era capitato di utilizzare.
    Se avessi avuto successo, la kunoichi sarebbe stata scagliata a diversi metri di distanza, distanza che io avrei tentato di coprire il prima possibile, arrivando nuovamente il più vicino possibile a lei, e piantando Oath nel terreno avrei tentato di fare forza sulla sua elsa, per sferrare un ulteriore calcio, questa volta non rovesciato come il "Tifone Adamantino" di prima, bensì piatto, al suo petto, all'altezza del seno, per scagliarla un altra volta all'indietro, prima di chiudere la mia combo con una delle tecniche più potenti del mio arsenale.

    «Loto Posteriore!!»


    Con la velocità di un lampo, avrei tentato di girare attorno alla kunoichi un infinita quantità di volte, sferrando ognuna di esse un calcio o un pugno in maniera diversa, imprevedibile, risultando quasi impercettibile alla vista di uno shinobi comune, terminando il tutto con un ultimo colpo allo stomaco da sopra la sua testa, per scaraventarla a terra e, forse, concludere li il duello.

    La rimozione della giacca non l'ho contata nelle azioni perchè era solo narrativa.


    ◊ Resistenza 566-268 = 298
    ◊ Stamina 50
    ◊ Equipaggiamento
    - Oath
    - Nightfall
    - Shuriken del Vento Demoniaco
    ◊ Conoscenze
    - Orientative e Geografiche III
    - Storiche III
    ◊ Maestrie
    - Kenjutsu [Combattente Armato II]
    - Furtività Massima [Guerriero Invisibile Lv.I]
    ◊ Bonus/Malus Attivi
    - Il danno dell'arma avrà un bonus di +10 [Kenjutsu]
    - La riuscita degli attacchi portati con qualsiasi "Arma da Taglio" godrà di un bonus pari a +20 [Kenjutsu]
    - Attacchi di armi in grado di arrecare malus e/o sanguinamenti tramite il lancio dado lo faranno senza il lancio [Kenjutsu]
    - +25 punti in una e una sola azione dell'utilizzatore, specificata come furtiva e solamente se il bersaglio non conosca già l'ubicazione dello shinobi [Furtività Massima]
    - L'utente riesce a non far rumore per farsi scovare dal nemico [Furtività Massima]

    ◊Quarta Porta
    - Ogni colpo fisico effettuato con questa porta attiva, provocherà fratture (con i dovuti malus) a chi viene colpito e possiede meno di 70 punti Resistenza
    --------------------------------------------------- »
    Azioni
    ◊ Mantenimento Quarta Porta [75] - [1.5 di 2 turni completi prima dei malus sui costi]
    ◊ Nebbiosa Notte Lunare [Supporto] [18]
    ◊ Lame concatenate [35]
    ◊ Violento Tifone Adamantino della Foglia [70]
    ◊ Chiaro di Luna [35]
    ◊ Loto Posteriore [35]

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    ◊ Capitolo III - Infiltrazione

    Scheda Privata - Scheda Narrativa - Parlato - Pensato
    Konoha - 10 am - Foresta del Fuoco

    T5DI65
    Giunti sul luogo dell'operazione dopo una decina di minuti di viaggio, ci appollaiammo in cima a un albero tra i più alti della zona, dal quale potemmo scorgere tra le frasche quello che Irene ci avrebbe confermato poi essere il luogo di detenzione dei bersagli che era nostro compito liberare, la prigione dei mukenin. Dall'esterno appariva come una semplice baita immersa nella foresta, costruita principalmente in muratura e legno marcio, un luogo adatto alla vita del guardiacaccia o alla rimessa di attrezzi; era abbastanza grande si, ma niente che potesse sembrare una prigione nel vero senso della parola; in ogni caso sarebbe stato necessario avvicinarsi di più per poter intravedere dettagli più specifici, come ingressi secondari o falle nei muri perimetrali utilizzabili come accesso.
    Una volta in posizione, uno di fianco all'altro sul ramo che svettava in cima a una delle grandi sequoie della" Foresta del Fuoco", Irene, alla mia destra, si rivolse a noi, voltandosi e passandoci uno a uno con lo sguardo, severo ma concentrato.

    «Bene... Mi sembrate un bel gruppetto... E sia, dividetevi in due gruppi e state allerta... Echtelion, vai in perlustrazione e aspetta il momento giusto per fare la tua mossa... Genma, regolati di conseguenza e guida gli altri due...»

    Non risposi, ma feci un semplice gesto di assenso con la testa a Irene, e guardando poi gli altri tre membri della squadra, li esortai a seguirmi nella boscaglia.

    «Con me dunque, tenetevi a distanza però.»

    «Ah... Spero che nessuno di voi sia debole di stomaco... Potreste veder scorrere fiumi di sangue... Ma se avete intrapreso questa carriera dovrete abituarvici...»

    Feci un sorriso sornione vedendo la giovane chunin allontanarsi per conto suo, come da programma, verso l'entrata principale di quella che tutto poteva sembrare, tranne che una prigione in piena regola.
    Attendemmo qualche minuto per dare il tempo a Irene di mettersi in posizione, e non appena udimmo il clangore del combattimento ingaggiato dalla chunin con, intuisco, alcune guardie di pattuglia, io e il trio facemmo la nostra mossa.

    «Andrò per primo, cercherò un accesso secondario, voi tre organizzatevi per conto vostro e venitemi dietro, se c'è un altro accesso, lo troveremo.»

    Detto questo, mi lanciai giù dal ramo e precipitai verso il terreno, atterrando così silenziosamente da sembrare una foglia che cade da un ramo in autunno.
    La mia abilità d'infiltrazione e perlustrazione era ancora acerba, ma avevo imparato a muovermi senza farmi sentire, e speravo che anche gli altri tre avessero tale capacità, poichè questa era una missione d'infiltrazione, prima ancora che di combattimento.
    Mi confusi immediatamente nell'erba e nelle frasche, passando in copertura da un albero all'altro con rapidità, guardandomi ogni tanto indietro per vedere se il trio stava tenendo il passo.
    A un certo punto, dopo aver preso il fianco sinistro della struttura, il mio naso percepì tre distinti odori provenire verso di noi a passo svelto, probabilmente attirati dal clangore delle spade e dei kunai scagliati dal lato opposto della prigione, dove le frasi di sfida della kunoichi avevano trovato orecchie pronte ad ascoltarla.

    «Presto, giù!»

    Esclamai silenziosamente ai ragazzi dietro di me, invitandoli ad abbassarsi il più possibile, io ovviamente feci lo stesso.
    Di fatto, di li a pochi istanti tre loschi individui ci passarono davanti, con passo svelto e rumoroso, vicino al muro esterno della prigione, intenti a raggiungere l'altro lato della struttura, sicuramente attirati da Irene e pronti a dare supporto ai loro compagni.
    In quel momento, si poneva davanti a noi la prima delle varie decisioni che ricordo dovemmo prendere quel giorno; tendere un imboscata al manipolo di mukenin per non aggravare la situazione d'Irene, oppure lasciargli sfilare indisturbati?
    Spostando lo sguardo nella direzione dalla quale provenivano, vidi una porta di metallo, apparentemente chiusa e ora incustodita...i tre erano verosimilmente incaricati di proteggerla, ma attirati dal combattimento al cancello principale, avevano lasciato il posto di guardia incustodito per dare supporto ai compagni in difficoltà.

    «Se gli attaccassi, forse potrei coglierli di sorpresa e ucciderli prima che diano l'allarme...ma se qualcosa andasse storto perderemmo l'effetto sorpresa, e il diversivo d'Irene sarebbe stato totalmente vano.
    Di contro, se gli lasciassimo passare indisturbati, sarebbero un problema in più da gestire per lei, ma noi potremmo penetrare indisturbati dentro la prigione...mhmmm...»


    Non appena i tre mi furono a portata di spada e una decisione andava presa tempestivamente...decisi di lasciarli passare indisturbati, tenendo lo sguardo fisso su di loro ma tendendo il braccio verso il trio dietro di me aprendo il palmo e intimandogli di stare fermi e giù; dovevamo mantenere la copertura a tutti i costi...certo, si...sarebbe andato a scapito d'Irene, è vero, ma se ci avessero sorpresi e la copertura fosse saltata, il diversivo d'Irene sarebbe stato vano in ogni caso.
    Sperai con tutto il cuore che il trio avesse capito le mie intenzioni, e che non ingaggiasse in alcun modo il manipolo di mukenin, anche perché una volta lasciati passare, attirai la loro attenzione con uno schiocco di dita, e con il braccio destro, in silenzio, gli feci cenno di guardare in una precisa direzione, direzione nella quale avrebbero visto senza ombra di dubbio la porta che avevo notato poc'anzi.
    Muovendomi silenziosamente, percorsi quei pochi metri che mi separavano dalla porta di metallo, controllata fino a pochi secondi prima e ora rimasta totalmente sguarnita.
    Attesi l'arrivo degli altri tre, e poi tentai di aprirla, per entrare dentro il più silenziosamente possibile, ma con una mano sempre fissa su Nightfall, pronto per ogni evenienza.
    Qualora fossi riuscito a entrare, avrei cercato di utilizzare il mio olfatto per cercare la zona con la maggior parte di odori concentrati, verosimilmente il braccio di prigionia in cui si trovavano i bersagli.

    Sfrutto la Furtività Massima e l'Olfatto Sopraffine per muovermi e percepire il trio di mukenin, ho cercato di non essere mai autoconclusivo perchè magari pesto un ramo e ci sentono fino da Kiri.




    ◊ Resistenza 1100
    ◊ Stamina 50
    ◊ Equipaggiamento
    - Oath
    - Nightfall
    - Shuriken del Vento Demoniaco
    ◊ Conoscenze
    - Orientative e Geografiche III
    - Storiche III
    ◊ Maestrie
    - Kenjutsu [Combattente Armato II]
    - Furtività Massima [Guerriero Invisibile Lv.I]
    ◊ Bonus/Malus Attivi
    - Il danno dell'arma avrà un bonus di +10 [Kenjutsu]
    - La riuscita degli attacchi portati con qualsiasi "Arma da Taglio" godrà di un bonus pari a +20 [Kenjutsu]
    - Attacchi di armi in grado di arrecare malus e/o sanguinamenti tramite il lancio dado lo faranno senza il lancio [Kenjutsu]
    - +25 punti in una e una sola azione dell'utilizzatore, specificata come furtiva e solamente se il bersaglio non conosca già l'ubicazione dello shinobi [Furtività Massima]
    - L'utente riesce a non far rumore per farsi scovare dal nemico [Furtività Massima]
    --------------------------------------------------- »
    Azioni






  6. .

    ◊ Capitolo III -Ice Ice Baby

    Scheda Privata - Scheda Narrativa - Parlato - Pensato
    Kirigakure - 11 am - Campo d'Addestramento

    T5DI65
    I n battito di palpebre le fui addosso, il mio braccio teso e rigido pronto a incontrare il suo collo sprovvisto di protezione incontrò però l'opposizione dell'acqua scaturita del suo palmo, in qualche modo la sua prontezza di riflessi fù tale da permetterle di anticipare il mio attacco, e riversare su di me un gelido getto d'acqua.

    «Non entusiasmarti troppo, ti vedo!»

    Fui pervaso da un getto d'acqua particolarmente fredda, che mi travolse al petto e mi scaraventò qualche metro alle mie spalle, facendomi battere la schiena sul freddo terreno polveroso del campo d'allenamento, ora lievemente bagnato.
    La Kunoichi era stata rapida ed elegantemente precisa, ma non attesi nemmeno un istante in più, e le fui di nuovo ad un palmo dal viso, questa volta con la spada pronta all'uso.
    Essa si circondò rapidamente di un sarcofago di ghiaccio, una tecnica che non avevo mai visto utilizzare, seppur fossi a conoscenza che vi erano alcuni individui nel villaggio in grado di congelare l'acqua, per trasformare il ghiaccio in una temibile arma offensiva, ma anche in portentose difese fisiche.

    «Ghiaccio...affascinante...»

    La mia lama si mosse vorace e rapida, prima scalfendo solo in superficie il sarcofago gelido, e poi penetrando dentro, fino a raggiungere il petto della giovane dai capelli castani; potei percepire sull'elsa della spada il perforamento della sua carne, anche se solo superficialmente, ed il rumore dei vestiti che si strappavano per il taglio me lo confermò poi, prima di avere un feedback visivo una volta che il sarcofago di ghiaccio andò in frantumi, sotto il peso del mio acciaio e del mio argento, finendo per sciogliersi poco tomo ed unirsi alla polverosa terra sotto i nostri piedi.
    Ella non sembrava particolarmente scossa dal mio attacco, forse non si aspettava qualcuno di così veloce, però ero certo che avesse ancora diversi assi nella manica da sfoderare, dopo tutto era una chunin, e anche particolarmente dotata nelle arti magiche a quanto pareva.
    Il mio pugno sinistro si irrigidì molto, e quando fui a pochi centimetri dal suo viso, ormai convinto di averla colpita, sentii nuovamente quell'acqua gelida colpirmi il petto, scaraventandomi al punto di partenza della mia offensiva.
    Era chiaro che la giovane fosse esperta nell'uso dell'acqua e anche dell'elemento ghiaccio, armi che potevano rivelarsi letali nelle mani giuste.
    Avrei fatto fatica a difendermi dall'acqua, ma il ghiaccio era gestibile, essendo qualcosa di tangibile, e quindi di tagliabile, nei miei limiti.

    «Te la cavi per essere un genin, ma fossi in te non farei unicamente affidamento sulle otto porte, dovrebbero essere la tua ultima risorsa…»

    «Usarle spinge il corpo fino al suo limite estremo, donano una forza impareggiabile, ma il prezzo è caro, anche ora lo sento...»

    Ed era la pura verità, aprire le Porte del Chakra dona una forza e un agilità non raggiungibili da un comune essere umano, non importa quanto allenato, ma il prezzo che chiedono in cambio è caro, carissimo, e aumenta sempre di più a ogni nuova soglia raggiunta, finendo per esigere il prezzo finale.
    L'unico modo per contrastare gli effetti negativi della tecnica è quello di allenare il corpo costantemente, per acclimatarlo all'utilizzo della tecnica e per attutire il contraccolpo fisico che avviene una volta che la Porta si chiude.
    Già il quel momento potevo sentire i muscoli del corpo che si frantumavano e si contorcevano, creando un dolore ancora lieve, ma già presente...il peggio sarebbe arrivato di li a poche decine di minuti, quando i muscoli volontari dei miei arti avrebbero cominciato a irrigidirsi, fino a causarmi dei crampi molto dolorosi.
    Il momento peggiore è sempre quello in cui la porta si chiude, poiché i benefici fisici spariscono, e rimangono solo le ferite, ferite che richiedono più o meno tempo per rigenerarsi.

    Portai la spada davanti al mio viso, con l'elsa all'altezza della mia fronte, pronto per un altro attacco, ma questa volta la bella kunoichi mi anticipò, imponendo il sigillo del serpente per poi tendere le braccia verso di me.
    Intuii il pericolo di un attacco, e infatti è proprio quello che avvenne di li a poco, con un enorme cannone d'acqua che si riversò dalle sue braccia verso di me, era incalcolabile la quantità d'acqua che la kunoichi stava utilizzando, e data la sorpresa non ebbi modo di pensare a una risposta efficace, quindi l'unica cosa da fare era provare a schivare!
    Cercai di dirigere tutta la forza accumulata, dritta verso le cosce e i polpacci, con , l'intento di spiccare un balzo di una ventina di metri, abbastanza, o almeno così speravo, da evitare lo tsunami d'acqua che nel frattempo si dirigeva verso di me.
    Qualora avessi avuto la meglio, mi sarei ritrovato a mezz'aria con Oath nella mano destra e la sinistra libera, pronto a difendermi da un successivo attacco della kunoichi, che in quella situazione prese invece forma di due affilate lance di ghiaccio che, generatesi davanti a lei, vennero scagliate verso di me a grande velocità.
    Con un movimento rapido del braccio, avrei atteso che le creazioni di ghiaccio fossero a portata, e poi avrei tentato di distruggerle con un taglio netto e preciso per ognuna.

    Scusa la poca fantasia.
    Se il salto riesce mi dovrei portare a circa 20 metri, non sò se il raggio della tua tecnica arriva fino a me, però mi difendo a prescindere.



    ◊ Resistenza 1220-96 = 1124
    ◊ Stamina 50
    ◊ Equipaggiamento
    - Oath
    - Nightfall
    - Shuriken del Vento Demoniaco
    ◊ Conoscenze
    - Orientative e Geografiche III
    - Storiche III
    ◊ Maestrie
    - Kenjutsu [Combattente Armato II]
    - Furtività Massima [Guerriero Invisibile Lv.I]
    ◊ Bonus/Malus Attivi
    - Il danno dell'arma avrà un bonus di +10 [Kenjutsu]
    - La riuscita degli attacchi portati con qualsiasi "Arma da Taglio" godrà di un bonus pari a +20 [Kenjutsu]
    - Attacchi di armi in grado di arrecare malus e/o sanguinamenti tramite il lancio dado lo faranno senza il lancio [Kenjutsu]
    - +25 punti in una e una sola azione dell'utilizzatore, specificata come furtiva e solamente se il bersaglio non conosca già l'ubicazione dello shinobi [Furtività Massima]
    - L'utente riesce a non far rumore per farsi scovare dal nemico [Furtività Massima]

    ◊Quarta Porta
    - Ogni colpo fisico effettuato con questa porta attiva, provocherà fratture (con i dovuti malus) a chi viene colpito e possiede meno di 70 punti Resistenza
    --------------------------------------------------- »
    Azioni
    ◊ Mantenimento Quarta Porta [75] - [1 di 2 turni completi prima dei malus sui costi]
    ◊ Salto in alto per schivare lo Tsunami Travolgente [20 metri circa] [1]
    ◊ Decapitazione Frontale sulla prima spada [10]
    ◊ Decapitazione Frontale sulla seconda spada [10]

  7. .

    ◊ Capitolo II -Ferita

    Scheda Privata - Scheda Narrativa - Parlato - Pensato
    Kirigakure - 10.45 am - Campo d'Addestramento

    T5DI65
    Non dovetti aspettare poi molto in effetti, poichè dopo appena dieci minuti circa, una bellissima giovane donna dai capelli castani ed arruffati, racchiusi in una lunga treccia portata dietro la schiena, entrò dal cancello principale del campo perimetrale senza fare alcun rumore, io me ne accorsi solo poichè guardavo nella sua direzione in quel preciso istante, aveva un passo molto leggero.
    Indossava il copri fronte del villaggio ed un abbigliamento militare, dunque era una kunoichi in servizio, e considerato che si stava dirigendo verso di me a passo costante, non ebbi dubbi sul fatto che fosse lei il chunin che stavo aspettando.
    Man mano che si avvicinava sempre di più, potevo notare sempre più dettagli del suo essere, come la sfumatura chiara dei capelli, o il colore dei suoi occhi, di un verde intenso, o ancora due cicatrici sotto gli occhi, all'altezza delle guance, coperte a momenti alterni dallo svolazzare delle sue ciocche di capelli sfuggiti alla treccia, o liberatisi a causa del leggero vento di quella mattina.
    Aveva forse la mia età, o poco meno, difficile dirlo, ma la sua voce, quando mi parlò, tradì un età sicuramente inferiore ai 27 anni.
    Non appena mi fù vicina, mi scostai dal muro e raddrizzai la schiena, in segno di rispetto per un superiore di grado.

    «Ect..Ehc.Echtlion, dico bene? Certo che hai un nome complicato...»

    «Echtelion signora, con la "e"; capisco la difficoltà, è un nome sanzanita...vengo dal Continente Meridionale, come posso chiamarla?»

    Ella non sembrava particolarmente contenta di trovarsi li, probabilmente allenare un genin era una patata bollente che i chunin si passavano nella speranza che non toccasse mai a loro; questo mi diede la carica e la determinazione per dimostrare alla kunoichi che quello che stavamo facendo non era tempo sprecato, almeno per me non lo era di certo.
    Non mi era ancora capitato di poter dare sfogo a tutte le mie abilità in un duello amichevole, contro Genma mi ero dovuto trattenere non poco, e i fantocci d'allenamento non sono particolarmente abili nel rispondere o parare i colpi, un chunin era un avversario perfetto da questo punto di vista.
    Mi fece cenno di seguirla, e ci portammo entrambi al centro del quadrato di terra protetta, mentre gli addetti ai lavori abbandonavano la zona dopo un cenno della chunin, il combattimento stava per avere inizio.

    «Ti aspetto, mostrami queste grandi capacità…»

    «Mhmmm bene... se lei è d'accordo allora, salterei il riscaldamento...»

    Normalmente non avrei mai cominciato un duello amichevole in quel modo, anzì forse non serei mai arrivato a tanto, ma la chunin era li per testarmi, probabilmente, e non potevo in alcun modo rischiare di apparire inadatto al mio ruolo, desideravo una promozione così tanto che avrei fatto carte false per ottenerla, la strada che mi separava dal mio obbiettivo era lunga e in salita, ma ero certo che con un impegno costante, allenamenti intensivi e una mente ferma, non c'era niente che mi potesse tenermi lontano da esso.
    Portai il braccio destro dietro la mia spalla sinistra, afferrando con forza Oath; la spada che normalmente utilizzo solo come "ultima risorsa" oggi sarebbe stata la protagonista del combattimento, 25kg di puro acciaio kiriano e argento delle Isole Cremisi, uniti in un arma di eccellente fattura, uno spadone a croce simbolo della mia famiglia.
    Quando afferrai l'elsa della spada, contrassi i muscoli volontari di tutto il corpo, iniettando nella mia colonna vertebrale una forte quantità di energia spirituale, abbastanza da arrivare fino al midollo spinale, luogo in cui si trovava lam quarta delle otto porte del chakra, i punti del sistema circolatorio del chakra che limitano l'afflusso di enerigia spirituale nel corpo di un essere umano; io intendevo rimuovere quel limite.
    SMloPO

    «QUARTA PORTA !!!!»


    Urlai, e la terra attorno a noi cominciò a tremare, un enorme flusso di energia spirituale cominciò a vorticare attorno a me, la pelle del mio corpo divenne improvvisamente più scura, le mie pupille si dilatarono come fossi sotto eroina, e una forte corrente d'aria ascendentesi sprigionò sotto i miei piedi, sollevando l'erba e scagliando via i piccoli sassi che avevo attorno.
    Stavo rilasciando tutta la potenza di cui ero capace, ed in un istante, quando sentii di essere all'apice della saturazione di chakra nel mio midollo spinale, rilasciai.

    «SHŌMON !!!»


    Un esplosione di energia pervase le vicinanze, gli alberi cominciarono a scuotersi, e la polvere cominciò a sollevarsi da terra, mentre stringevo nella destra l'elsa di Oath, con tutta la nuova forza che avevo ottenuto.
    Sentivo di poter abbattere una montagna con un pugno, e correre talmente veloce da superare la velocità del suono, e in effetti di quest'ultima ne ero capace.
    Alla kunoichi sarebbe sembrato come un teletrasporto, ma in realtà tentai di scattare verso di lei così velocemente da non farle rendere conto di niente, mentre Oath adesso non era più dietro la schiena, ma sguainata e pronta a combattere nella mia mano destra.
    Tuttavia non fù con lei che avrei cominciato, lo scatto portato alla velocità del suono sarebbe stato seguito da un colpo con il braccio teso diretto al suo collo, così da scagliarla quanto più distante possibile e continuare con la mia offensiva.
    Qualora vi fossi riuscito, Oath sarebbe diventata la protagonista dell'attacco, attacco che si sarebbe evoluto sotto forma di diversi colpi al petto della kunoichi, quattro per la precisione, portati tutti ad altissima velocità e con l'obbiettivo di ferirla non troppo gravemente.
    Avrei cominciato con un colpo di rovescio al petto, seguito da un dritto sgualembrato e poi da un altro rovescio alla gamba sinistra, per terminare con un ridoppio ascendente nello stesso punto dove avevo cominciato la combo di colpi.
    Se anche questo attacco fosse stato efficace, a quel punto avrei tentato di ultimare la combo con un ultimo pungo serrato con la mano libera, la stessa del Lariat, carico di tutta la potenza che la Quarta Porta mi conferisce, portato dritto al viso, per scagliare la Kunoichi lontano abbastanza da frastornarla e renderle difficile una controffensiva efficace.


    ◊ Resistenza 1375-155 = 1220
    ◊ Stamina 50
    ◊ Equipaggiamento
    - Oath
    - Nightfall
    - Shuriken del Vento Demoniaco
    ◊ Conoscenze
    - Orientative e Geografiche III
    - Storiche III
    ◊ Maestrie
    - Kenjutsu [Combattente Armato II]
    - Furtività Massima [Guerriero Invisibile Lv.I]
    ◊ Bonus/Malus Attivi
    - Il danno dell'arma avrà un bonus di +10 [Kenjutsu]
    - La riuscita degli attacchi portati con qualsiasi "Arma da Taglio" godrà di un bonus pari a +20 [Kenjutsu]
    - Attacchi di armi in grado di arrecare malus e/o sanguinamenti tramite il lancio dado lo faranno senza il lancio [Kenjutsu]
    - +25 punti in una e una sola azione dell'utilizzatore, specificata come furtiva e solamente se il bersaglio non conosca già l'ubicazione dello shinobi [Furtività Massima]
    - L'utente riesce a non far rumore per farsi scovare dal nemico [Furtività Massima]

    ◊Quarta Porta
    - Ogni colpo fisico effettuato con questa porta attiva, provocherà fratture (con i dovuti malus) a chi viene colpito e possiede meno di 70 punti Resistenza
    --------------------------------------------------- »
    Azioni
    ◊ Apertura della Quarta Porta - Ferita [75]
    ◊ Lariat [35]
    ◊ Lame Concatenate [Con bonus del Kenjutsu] [35]
    ◊ Pugno di Arhat [10]



    Le nuove stat le puoi vedere nello specchietto in scheda

  8. .
    test

    Edited by Revan - 8/11/2022, 10:37
  9. .

    ◊ Capitolo I - Addestramento Speciale

    Scheda Privata - Scheda Narrativa - Parlato - Pensato
    Kirigakure - 10.30 am - Campo d'Addestramento

    T5DI65
    La fitta nebbia mattutina stava lentamente lasciando spazio ad un timido ma piacevole sole autunnale.
    La fresca brezza della mattina stava soffiando via verso est l'umidità della notte, e mentre uscivo di casa in fretta e furia, perché in ritardo per l'appuntamento, mi soffermai a osservare il meraviglioso lago Ibuse davanti al quale stavo passando; un meraviglioso specchio d'acqua scura e profonda, dimora delle salamandre nere di Kiri.
    La sera precedente avevo ricevuto una comunicazione da parte del mio caposquadra, comunicazione nella quale mi notificava che il giorno seguente mi sarei dovuto incontrare con un chunin presso il campo di addestramento vicino al cancello ovest del villaggio, per un allenamento speciale.
    Conoscevo bene quel posto, poiché mi ci ero recato di recente, poco più di una settimana prima, e avevo ingaggiato un duello amichevole con quel tale di Hekisui, Genma, un ragazzo schivo e di difficile comprensione...a ogni modo ne ero uscito vittorioso per la sua resa, e questo mi bastava; ancora non sapevo che il destino mi avrebbe condotto nuovamente sulla strada di Genma durante una missione della quale sarei stato messo a conoscenza di li a pochi giorni, e che mi avrebbe condotto lontano, nella terra del Fuoco.


    Oath gravava pesante sulla mia schiena, ma ormai il suo peso mi era indifferente, poichè mi ero abituato a bilanciare il corpo in maniera tale da non perdere l'equilibrio alzandomi o sedendomi con essa agganciata; ero anche diventato abile nel maneggiarla con una mano sola, cosa che risultava molto utile se nella sinistra dovevo impugnare qualcos'altro.
    Affrettai il mio passo, e dopo aver attraversato il mercato centrale ed essere passato davanti al grande ospedale principale del villaggio, giunsi finalmente al luogo designato per l'incontro, un enorme campo di allenamento in terra battuta, con qualche albero decorativo e alcune rocce, contenuto tutto dentro ad un alto muro perimetrale, atto a non far "fuoriuscire" indesideratamente dei jutsu dal campo pratica.
    Mi guardai attorno, ma non vidi nessuno che potesse assomigliare a un chunin, gli unici altri presenti erano degli addetti ai lavori con casacca catarifrangente, intenti a sistemare i danni che qualcuno aveva causato a uno dei muri perimetrali, e un gruppo di studenti intenti a scagliare degli shuriken contro un albero assieme al loro maestro, che stava sgridando uno di essi poiché, a quanto pareva, non ne aveva messo a segno neppure uno. Osservando quel bambino mi ricordai dei miei anni all'accademia, e di come più di una volta avessi pensato di mollare tutto a causa della mia totale incapacità di utilizzare le arti magiche in qualsiasi loro forma, neppure una stupida sostituzione ero stato in grado di compiere, nemmeno dopo cinquanta tentativi.
    Poi si scoprì il motivo, e cioè che ero inadatto al ninjutsu o al genjutsu a livello genetico, e non era una questione d'impegno personale.
    Dei mesi che ho impegnato nell'addestramento con la spada ho perso ormai il conto dopo i due anni, Maneggiavo Oath come se per peso e comodità fosse una semplice wakizashi, con essa ero riuscito finalmente a dare il meglio di me, diventando il miglior spadaccino della mia classe prima della promozione, e poi della mia squadra dopo la promozione a Genin, ma la strada per diventare il migliore era ancora estremamente lunga, e sarebbe dovuta passare inevitabilmente attraverso un test ben più ostico.

    La via della spada non era stato l'unico mio impegno negli ultimi anni, giacché attraverso lo studio della storia, e di coloro che prima di me avevano sperimentato l'incapacità di utilizzare il chakra, avevo intrapreso un percorso personale di allenamento fisico al limite della tortura, con estenuanti sessioni di combattimento e addestramento in palestra, nonché un profondo lavoro di meditazione e accrescimento spirituale. Questo percorso mi aveva poi condotto a risvegliare un abilità latente che pochissimi individui anche solo conoscono, la "Via delle Otto Porte", un abilità il cui più leggendario degli utilizzatori fù Gai Maito, considerato ai suoi tempi una leggenda delle arti marziali.
    Sebbene non ambissi a diventare un artista marziale, ma uno spadaccino, compresi presto che questa abilità mi dava gli strumenti per un nuovo livello di combattimento, la fusione del kenjutsu con l'Hachimon Tonkou dava vita a uno stile di combattimento unico e formidabile, ma a un prezzo non indifferente.
    Per ogni "Porta" che riuscivo a risvegliare, c'era un prezzo da pagare, e il prezzo diventava sempre più caro all'aumentare del numero di porte che aprivo, fino ad arrivare al limite umano nulla può trascendere, la morte.
    Mi appoggiai dunque a uno dei muri perimetrali e attesi l'arrivo del graduato che stavo aspettando, non sapendo che faccia avesse, nè se fosse uomo o donna non potevo che attendere.

    ◊ Resistenza 1100
    ◊ Stamina 50
    ◊ Equipaggiamento
    - Oath
    - Nightfall
    - Shuriken del Vento Demoniaco
    ◊ Conoscenze
    - Orientative e Geografiche III
    - Storiche III
    ◊ Maestrie
    - Kenjutsu [Combattente Armato II]
    - Furtività Massima [Guerriero Invisibile Lv.I]
    ◊ Bonus/Malus Attivi
    - Il danno dell'arma avrà un bonus di +10 [Kenjutsu]
    - La riuscita degli attacchi portati con qualsiasi "Arma da Taglio" godrà di un bonus pari a +20 [Kenjutsu]
    - Attacchi di armi in grado di arrecare malus e/o sanguinamenti tramite il lancio dado lo faranno senza il lancio [Kenjutsu]
    - +25 punti in una e una sola azione dell'utilizzatore, specificata come furtiva e solamente se il bersaglio non conosca già l'ubicazione dello shinobi [Furtività Massima]
    - L'utente riesce a non far rumore per farsi scovare dal nemico [Furtività Massima]
    --------------------------------------------------- »
    Azioni



  10. .

    Equipaggiamento di Echtelion




    nDL7GU

    Oath

    Quest'arma, raramente utilizzata da Echtelion se non in casi di estrema necessità, è un cimelio di famiglia, ritrovata impolverata e avvolta in un sarcofago di tessuto dentro un armadio porta armi nella casa appartenuta alla madre, Esme, lasciata indietro il giorno della sua partenza per Sanzan e fino a quel giorno dimenticata.
    Fatta restaurare, Oath è tornata al suo antico spelndore, una grande spada a croce d'acciaio e argento dal peso di più di 50kg, difficile da maneggiare per qualcuno poco esperto e poco allenato.


    Tipo: Zambatou
    Dimensione: Abnorme
    Indossata: Schiena






    36dXlN

    Nightfall

    Lama acquistata da Echtelion alla sua promozione al grado Genin.
    Forgiata con il miglior acciaio kiriano, non ha mai deluso le aspettative del suo possessore, risultando sempre affidabile, precisa e affilata.
    L'impugnatura è nera con dettagli bianchi, così come la guardia, mentre sulla parte superiore della lama ci sono delle incisioni che riportano la data della promozione al grado di genin.
    Il fodero è nero con decorazioni oro.

    [La katana è la spada lunga giapponese, si riferisce a una specifica spada a lama curva e a taglio singolo usata dai samurai. Nonostante permettesse efficacemente di stoccare, veniva usata principalmente per colpire con dei fendenti, impugnata a una o due mani.]

    Tipo: Katana
    Dimensione: Grande
    Indossata: Fianco sx

    Edited by Revan - 2/11/2022, 00:51
  11. .
    Uppino
  12. .

    ◊ Capitolo II - Prison Break

    Scheda Privata - Scheda Narrativa - Parlato - Pensato
    8.30 - Konoha - Cancello Ovest

    T5DI65
    Non passò molto tempo prima che il resto degli shinobi, incaricati dai rispettivi villaggi di rispondere all'annuncio, si presentassero al punto stabilito dalla sfuggente missiva, chi prima e chi dopo, ma tutti più o meno in orario.
    Nell'ordine, si presentarono in tre; uno era un giovane shinobi dai capelli rossicci e lunghi, poco più che un adolescente, di media statura e con il copri fronte di Konoha, dunque era un local.
    Il secondo, con mio grande e sincero stupore, era una mia vecchia conoscenza; trattasi di Genma, un genin della lontana Hekisui che avevo affrontato in allenamento a Kiri qualche settimana prima, allenamento dal quale ero uscito vittorioso per una resa improvvisa e non attesa.
    Non sembrava particolarmente felice di vedermi, ma già durante l'allenamento ricordavo bene il suo atteggiamento sfuggente e poco incline al dialogo.
    Di quell'evento, ricordo anche quel particolare momento in cui il comportamento di Genma era cambiato profondamente e improvvisamente, scagliandosi contro di me con un jutsu di altissima potenza, troppa per un semplice allenamento, il quale mi aveva colto alla sprovvista.
    Il terzo ad arrivare, l'ultimo, non era un lui, bensì una lei: più in là ci avrebbe detto di chiamarsi Yumi, portava dei lunghi capelli neri dietro alle spalle, in forte contrasto con il suo viso molto chiaro, quasi pallido, con due grossi occhi rossi incastonati nel mezzo del viso.

    «Pare io sia il più vecchio qui...»

    Pur essendo pari grado rispetto a loro, ero decisamente il più vecchio del quartetto, forse anche il più esperto, e speravo vivamente che la guida della squadra non toccasse a me, poichè fare il caposquadra non è mai stato il mio forte. Pochi minuti dopo che l'intero team si era riunito alle porte del villaggio, fece la sua comparsa un giovane dai capelli castani, con il copri fronte del Fuoco, indossato come passata sopra la folta criniera castana.

    «Molto bene... A quanto pare ci siamo tutti, forza non perdiamo tempo e diamoci una mossa....»

    Esordì accompagnando quelle parole a un cenno della mano.

    «Ci scusiamo per le poche informazioni riportate nelle missiva ma non potevamo rischiare fughe d'informazioni... Solo i più alti in grado sono al corrente di questa missione che, seppur semplice, richiede una certa segretezza...»

    Accompagnati da quelle parole, uscimmo dal villaggio tramite il cancello orientale, da prima percorrendo la via principale che porta fuori dal villaggio per qualche centinaio di metri, e virando poi a destra nella fitta boscaglia, portandoci sullo strato di rami più alto possibile, saltellando da uno all'altro mantenendo una velocità stabile, per facilitare la conversazione.

    «Il mio nome è Haruo Shin e vi scorterò solo per una parte del viaggio... Sarete poi accompagnati per il resto della missione da un altro Chunin in rientro da una missione... Purtroppo di questi tempi, con tutto quello che c'è da fare per l'OSU, non abbiamo il tempo nemmeno di disfare i bagagli...»

    «Il mio nome è Echtelion per quelli che non mi conoscono, vengo da Kiri.»

    Esclamai rivolgendomi alla squadra, considerando che uno dei quattro già mi conosceva.
    Speravo non ci sarebbero stati problemi con Genma in quella missione, soprattutto visti gli esiti del nostro incontro.
    Non potevo in alcun modo permettermi di distrarmi, ogni missione che mi veniva affidata era una potenziale promozione, ormai molto agognata vista anche l'età e l'esperienza; dovevo fare colpo sui miei superiori, ed il modo migliore per farlo era un esecuzione impeccabile dei compiti assegnatimi.
    Durante il tragitto, Haruo sciolse il segreto celato nella missiva, approfondendo i dettagli della missione.

    «Iniziamo da una premessa... Ormai svariati mesi fa, un famoso Samurai ha avuto modo di trovarsi a scoprire la posizione di una delle prigioni usate dal mondo criminale per tenere prigionieri scomodi e ninja catturati... In seguito a quella scoperta ed alla successiva eliminazione di quel luogo, abbiamo potuto scoprire la posizioni di altre basi del genere... Ciò ci porta ad oggi, siamo diretti verso una di queste prigioni, le informazioni sul luogo sono già state recapitate a chi vi accompagnerà, sappiate solo che i punti principali saranno: liberare tutti i prigionieri, catturare quanti più carcerieri possibile in modo da ottenere informazioni ed infine radere al suolo la struttura di detenzione...»

    I dettagli della missione erano quanto più chiari possibile adesso, l'esecuzione invece non sarebbe stata una passeggiata; tutto dipendeva da quanta sicurezza fosse presente dentro la prigione al momento della nostra infiltrazione, e di quanti prigionieri fosse necessario estrarre, il tutto senza dare nell'occhio fino al momento in cui avremmo dovuto mandare KO quanti più carcerieri possibile, e consegnarli alle autorità del Fuoco per investigazioni ulteriori.

    «Tutto chiaro.»


    Saltellando da un ramo all'altro, il peso di Oath cominciava a farsi sentire grave sulla mia schiena, e la sua prorompente figura svettava sopra la mia testa di quasi 30 centimetri; era un arma davvero ingombrante, ma avevo imparato, con il tempo, il sudore e l'allenamento costante, a maneggiarla tanto bene come la katana, arrivando addirittura a impugnarle contemporaneamente in alcune evoluzioni offensive che avevo imparato recentemente.
    Quella missione sarebbe potuta essere il terreno giusto non solo per una potenziale promozione, ma anche e soprattutto per allenare il mio talento con la spada, ormai estensione diretta del mio corpo.
    Avevo bisogno di avversari veri, intenzionati a uccidermi, non fantocci da allenamento o compagni troppo spaventati dalla mia spada per farsi avanti con coraggio.
    Ogni singolo giorno che avevo passato a perfezionare il mio "kenjutsu" nei campi nebbiosi di Kiri, lo avevo passato con un immagine ben definita nella testa, immagine che muoveva la mia determinazione e la mia motivazione; io, fiero, con in mano niente di meno che la leggendaria Tagliateste, spada appartenuta, tra gli altri, al leggendario Zabuza Momochi, il Demone della Nebbia, una figura tanto leggendaria quanto elusiva, membro della "migliore generazione di spadaccini" che mai Kiri abbia mai visto.

    ...




    In poco più di trenta minuti, giungemmo sul luogo dell'incontro con il nostro contatto per la missione, una Chunin del fuoco dall'aspetto malizioso e attraente, una bella rossa dalle tette al vento e con l'espressione di chi sà farti passare una notte che non dimenticheresti facilmente.
    Mi dovetti sforzare di ricordarmi che era una mia superiore quando si presentò a noi.

    «Eccovi finalmente... Non ho tutto il giorno sapete? E' già abbastanza snervante fare questa deviazione prima del mio rientro a casa... Diamoci una mossa!
    Hai già detto loro il contesto della missione giusto? Allora và pure a completare il tuo incarico, penso io ai bimbi...»


    «I Bimbi..? Mhmm...»

    Per quanto mi sarei fatto volentieri sculacciare da lei, il rango superiore mi imponeva di non battere ciglio, e di seguire le sue istruzioni alla lettera, era pur sempre un superiore, anche se molto avvenente.

    «Ok... Veniamo a noi... Il mio nome è Irene... Fate quello che dico quando lo dico ed andrà tutto bene! Il nostro obiettivo è ad un centinaio di metri in quella direzione, accerchieremo la struttura e, dopo il mio attacco diretto e conseguente prima reazione, voi vi infiltrerete approfittando del caos per portare fuori i prigionieri... Ci sono domande?»

    «Mi chiamo Echtelion, signora, e si, ho una domanda.
    Le informazioni che avete su questa struttura dicono niente riguardo a un possibile accesso segreto?? Se ci fosse, non credo che avrei problemi a trovarlo; generalmente queste strutture sono pensate per avere più punti di accesso.
    Sarebbe più facile portare fuori i prigionieri senza passare dal cancello principale.
    ...
    Direi anche che i prigionieri hanno la precedenza su tutto il resto, se riuscissimo a penetrare da un ingresso secondario senza dover ingaggiare subito i carcerieri, potremmo riuscire a portare fuori qualcuno in più.
    Dubito che invieranno tutte le truppe contro di lei, capitano, lasceranno sicuramente qualcuno nel braccio prigionieri a sorvegliare le celle.

    Avendo una discreta conoscenza del corpo a corpo e delle tattiche d'infiltrazione, capitano, direi che potrei andare avanti io, e loro al mio seguito per coprirmi le spalle»



    Faccio fede alla nuova scheda, che manca solo degli aggiornamenti dell'allenamento per essere confermata [Puoi vederla in "richieste" se vuoi]

    In particolare, mi avvalgo delle Conoscenze Geografiche III, è specificato che funzionano per i villaggi/città, però penso la cosa si possa estendere anche qui.

    Possiedo anche le conoscenze Storiche III [per la parte di zabuza e la tagliateste]


    Edited by Revan - 27/10/2022, 16:18
  13. .
    Non so se questa sezione è ancora viva ma provo.

    Negli hoozuki si fa riferimento alla abilità dell’assorbimento delle molecole d’acqua, un abilita del vecchio her che ora non esiste più.
    Sarebbe coerente farla combaciare con la maestria dell’acqua
  14. .

    ◊ Capitolo III - Lama della Nebbia

    Scheda - Parlato - Pensato
    Kirigakure - 10.45 - Campo D'Addestramento

    Proprio come un fabbro che immerge un tizzone ardente nell'acqua fredda genera una coltre di vapore acqueo, così la danza dei nostri draghi, avvinghiati nell'aria uno nelle spire dell'altro, generò una vasta nebbia di vapore acqueo, che si espanse per circa 10 metri quadrati, prima di diradarsi con il vento che man mano stava salendo da Est.
    Quando la nebbia fu scomparsa, sul campo di battaglia il terreno era stato danneggiato dai detriti sollevati da Genma precedentemente, adesso ammassati dietro di me in maniera non ordinata.
    Io ero ancora una pozzanghera d'acqua limpida e fresca, del diametro di poche decine di centimetri, e mi spostai verso destra, accanto alla mia spada, posta a meno di un metro da dove mi trovavo al momento in cui i massi tentarono di seppellirmi vivo.
    Ripresi dunque la mia forma normale, dall'acqua si riformarono prima le mie gambe, poi il mio busto, e infine il mio viso, palesemente arrabbiato.

    «Quella tecnica poteva fare più danni di quello che immagini ragazzo, lo sai?!»

    Esclamai con tono irato, non avevo la ben che minima intenzione di rischiare la vita in un banale allenamento mattutino, ma il giovane pareva non preoccuparsi troppo della sicurezza e del buon senso, dato che quel jutsu poteva tranquillamente risultare fatale a un difensore meno preparato e reattivo.
    Genma non sembrava particolarmente turbato per l'avvenimento, forse era solo dispiaciuto di non avermi colpito come sperava.

    «Se io fossi stato meno esperto, forse adesso sarei in infermeria, o peggio...»

    Proseguii poi, passando una mano sopra l'elsa della mia spada, ancora saldamente conficcata nel terreno, adesso sconnesso e danneggiato dal combattimento.
    Il drago d'acqua era stata una mossa eccellente come difesa, e riutilizzarla in attacco sarebbe stato prevedibile ma efficace, ma più percepivo il freddo del metallo bagnato dell'impugnatura della spada, più nella mia mente prendeva forma il desiderio di brandirla, di sguainarla.
    La mia mano destra afferrò saldamente l'elsa della spada, e dalla manica del mio abito cominciò a fuoriuscire del vapore biancastro molto denso, che si liberava nell'aria sopra di me, per poi svanire nell'etere.
    Quando staccai la guardia dal fodero, un rumore di sgancio metallico risuonò nell'aria, mescolato al rumore sibilante del vapore che, nel frattempo stava fuoriuscendo dal mio corpo.
    Con 11kg di peso e 1.5 metri di lunghezza, la mia Nodachi era l'estensione stessa del mio corpo, avevo imparato a maneggiarla come un fabbro maneggia il suo martello...eppure sentivo che c'era ancora così tanto che potevo imparare; così tante tecniche da sperimentare e così tanti spadaccini con cui confrontarmi, non per ultimi i "7 leggendari", emblema immortale dei migliori spadaccini che Kiri avesse mai prodotto, tra i cui ex membri si annoverava anche l'attuale Mizukage.
    Con un colpo netto, estrassi il fodero dal terreno e lo impugnai a metà di esso nella mano sinistra, mentre la destra ora rimaneva libera.

    «Hai deciso di farmi assaggiare il fuoco di Hekisui...»

    Esclamai calmo, tentando di comporre con la mano destra il più velocemente possibile tutti i sigilli necessari alla tecnica che subito dopo avrei tentato di eseguire.

    «Io ti farò assaggiare l'acciaio Kiriano!»

    Fissando il mio avversario dritto negli occhi, una scarica di chakra destabilizzante avrebbe tentato di raggiungerlo per quei pochi metri che ci distanziavano; qualora avessi avuto successo, nella sua mente un maestoso albero bianco sarebbe cresciuto alle sue spalle, e lo avrebbe così bloccato con i suoi rami spinosi su tutta la lunghezza del corpo, immobilizzandolo senza possibilità di utilizzare le braccia e le gambe, nonché il busto.
    A quel punto avrei estratto la lama dal suo fodero, e nel momento in cui essa sarebbe stata visibile, dal fodero sarebbe fuoriuscito un getto di vapore non indifferente, il quale non sarebbe però provenuto dal fodero stesso, ma dalla lama, che adesso sarebbe stata intrisa del mio speciale chakra, che correndo sul filo della lama, l'avrebbe resa più affilata e incandescente che mai.
    Il mio corpo a quel punto sarebbe stato pervaso dal vapore sotto ai vestiti, e fuoriuscendo da essi l'intera spada si sarebbe ricoperta di vapore, per poi andare a concentrarsi sul filo della lama, su tutta la sua lunghezza.
    Facendo forza sulle mie gambe, piegandole, accumulai il vapore sotto la pianta dei piedi, e tentai di liberarlo tutto insieme per proiettarmi contro Genma al massimo della velocità, usando il vapore come forza di propulsione, portando poi la mano destra all'impugnatura della spada, tenendo il fodero saldo con la sinistra.
    Con un movimento rapido ed elegante, avrei tentato di eseguire un fendente alla coscia destra del giovane di Heki, abbastanza intenso da causargli danni, ma non da causare ferite profonde, o ledere organi vitali, benché meno vene o arterie.

    ◊ Resistenza 483
    ◊ Stamina 441-53 = 388
    ◊ Slot Acqua [46/55]
    ◊ Equipaggiamento
    - Nodaichi
    ◊ Conoscenze e Maestrie
    - Tecniche e del Chakra [LV.III]
    - Arte Suprema del Acqua [LV.II]
    - Induzione Venefica [I]
    ◊ Bonus/Malus Attivi
    - Jutsu Suiton costano 10 meno e hanno 10 raggio in più [Adepto dell'Acqua II]
    - Tecniche di elemento Acqua ricevono un bonus al danno e alla riuscita pari a +20 [Adepto dell'Acqua II]
    --------------------------------------------------- »
    Azioni
    ◊ Illusione Demoniaca: Intrappolamento dell'Albero [18]
    Fendente Nodachi [Jōki-Taijutsu] + Boost Magico alla coscia destra [35]


    Edited by Revan - 20/10/2022, 21:31
  15. .

    ◊ Capitolo III - Contrattacco?

    Scheda - Parlato - Pensato
    Kirigakure - 10.30 - Campo d'Addestramento

    Rapida e inarrestabile, la sfera di fuoco si abbatté sullo shinobi di Hekisui come previsto, le sue dimensioni erano notevoli, così tanto che, in linea retta, la sua figura si era eclissata dietro il perimetro della sfera stessa, e solo dopo che essa aveva colpito il bersaglio, dissolvendosi e incenerendo tutta l'erba circostante, potei vedere con chiarezza il corpo del ragazzo, colpito prima dal mio jutsu di fuoco, e in secondo momento dagli shuriken d'acqua, che a poco in realtà erano serviti, giacché il suo corpo pareva più danneggiato dal fuoco che dall'acqua.
    I suoi indumenti erano bruciati quasi interamente, solo una manica, i pantaloni e qualche altro pezzo di stoffa si erano parzialmente salvati, e comunque anch'essi erano sbrindellati e anneriti dal fumo scaturito dal contato con il fuoco.

    «Non preoccuparti, sono ustioni leggere, niente che un pò di crema e aloe non possano lenire»

    Lo sguardo sul volto del ragazzo era incerto, forse timoroso, forse spaventato, forse arrabbiato; difficile capirlo dato che di lui sapevo solamente il nome, ma se la luce nei suoi occhi era quella del timore, il suo prossimo attacco sarebbe stato cauto e calcolato, impaurito dal possibile esito delle sue azioni, mentre se nei suoi occhi brillava la rabbia, avrei fatto bene a prepararmi a una controffensiva potenzialmente pericolosa.
    Egli taceva, le sue gambe tremavano leggermente e i suoi muscoli si stavano riassestando dalla botta che aveva subito; tra me e lui vi erano approssimativamente una decina di metri, forse di più.
    La mia spada era vicino a me, a pochi metri ancora conficcata a terra, e più guardavo quel ragazzo, che adesso fissava una pozza d'acqua ai suoi piedi con insistenza, apparentemente assortito nei suoi pensieri e non curante della mia presenza, più nel mio animo qualcosa cominciava a mutare, qualcosa mi consigliava di non allontanarmi troppo da essa, perché forse mi sarebbe servita per difendermi.

    «A cosa starà pensando?...»

    Pareva essersi estraniato dal mondo terreno, se non fosse stato fisicamente davanti a me avrei potuto giurare di essere solo in quella radura umida e bagnata, persino i tre genin adesso se ne erano andati, lasciandoci soli al nostro allenamento.
    Prese poi a stringersi la testa tra le mani, e a picchiettarsela come si fa con un cocomero per vedere se è maturo; ammetto che mi preoccupai leggermente, forse il colpo che gli avevo inferto era stato troppo?
    Stavo quasi per sincerarmi delle sue condizioni quando, all'improvviso, egli alzò lo sguardo dalla pozzanghera d'acqua stagnante, ma qualcosa in quegli occhi era cambiato.
    Una smorfia, simile a un ghigno malefico si palesò sul suo viso, mentre mi fissava dritto negli occhi, occhi che parevano diversi da pochi minuti prima.
    D'improvviso, cominciò a comporre sigilli più o meno rapidamente, cinque sigilli che non feci in tempo ad analizzare, poiché la mia attenzione fu attratta dal cielo diventare improvvisamente scuro, tranne che per una luce lontana, che improvvisamente si fece enorme per dimensione e luminosità.
    Una colossale sfera di fuoco si generò sopra di me, e in un attimo mi fu addosso, colpendomi dall'alto e irradiandomi col suo calore e le sue fiamme, non potei fare nulla per impedirlo, solo sottostare alla magnificenza di quel sole in miniatura che mi colpiva, bruciandomi le carni e i vestiti, e chiusi gli occhi per lo spavento.
    Il terrore si impossessò di me per un istante, quello in cui percepii il fuoco della sfera pervadere il mio corpo, ma quando riaprii gli occhi mi resi conto che attorno a me non c'era segno di tale impatto, nè il mio corpo bruciava insistentemente come avevao immaginato poc'anzi.

    «Un genjutsu...»

    Mi resi conto del trucco mentale troppo tardi, pochè lo shinobi di Hekisui era scomparso dal mio campo visivo, probabilmente aveva sfruttato quel jutsu come diversivo, non diversamente da come avrei fatto io con un altro genjutsu di mia conoscenza.
    Portai le mani una vicino all'altra davanti al petto, pronto a difendermi fisicamente da qualsiasi attacco egli volesse sferrare corpo a corpo, quando un rumore di pietra spaccata in due irruppe dal mio fianco destro, a circa 10 metri da me.
    Era ovviamente Genma, che riemergeva da sotto terra balzando in aria, e andando a comporre nuovamente un sigillo, quello della Tigre; un sigillo utile per molte tecniche di elemento katon [Tecniche e del Chakra III], molte delle quali conoscevo bene.

    «Non sarà....no!»

    Di tutte le tecniche che mi sarei aspettato, la Melodia era l'ultima della lista, non di certo una tecnica da utilizzare in allenamento! Potenzialmente fatale se chi la utilizza possiede una densità di chakra molto elevata, e nelle mani sbagliate è una vera macchina di morte su larga scala, dovevo difendermi rapidamente e a tono, o avrei rischiato gravi ustioni, anche di terzo grado.
    Quella tecnica era anche nel mio di repertorio, tuttavia mai mi sarei sognato di utilizzarla in circostanze comuni, e nonostante avrei potuto utilizzarla adesso per contrattaccare, il rischio di danneggiare ulteriormente le ustioni di Genma era troppo alto.

    «Sei un pazzo ragazzo!»



    Le mie mani si mossero insieme questa volta, e a una velocità impressionante, dato il gran numero di sigilli che la tecnica scelta per il contrattacco necessitava.
    RBxSP7
    Non c'era acqua utilizzabile nelle vicinanze, ma questo non era più un problema, dato che ormai avevo padroneggiato talmente a fondo i jutsu suiton che potevo generare anche le più potenti delle tecniche del mio repertorio senza l'ausilio di acqua nei dintorni, a esclusione di alcune.
    Quarantaquattro furono i sigilli che tentai di compiere il più rapidamente possibile, se vi fossi riuscito, attorno a me si sarebbe generato un mulinello d'acqua turbinante, che avrebbe preso poi la forma di un lungo serpente d'acqua simile a un drago, che con la bocca spalancata si sarebbe diretto verso il mio avversario, per entrare in contrasto con le teste di drago fiammeggianti, con le quali Genma stava tentando di colpirmi.
    Il mio intento era quello di disintegrare le teste di drago con il mio jutsu Suiton, qualora vi fossi riuscito, avrei annullato l'offensiva avversaria senza dover fare uso della sua stessa tecnica, e senza ricorrere alla mia micidiale Kekkei Genkai.
    A prescindere dal risultato di quella difesa, la mossa successiva di Genma fu quella di sollevare vari detriti di roccia davanti a lui, sollevando il braccio per poi direzionarli verso di me, puntando con il palmo della mano nella mia direzione.

    «La Tobi Tsubute, vuoi fare sul serio...»

    La mia vasta conoscenza dell'arsenale magico [Tecniche e del Chakra III] degli shinobi, che avevo maturato in anni di studi ed esperienza sul campo mi permise d'identificare quella tecnica, la verso cui risposta sarebbe stata semplice e diretta.
    Avrei infatti tentato di trasmutare il mio corpo in acqua poco prima che le rocce potessero colpirmi, così che esse mi avrebbero idealmente attraversato senza danneggiarmi, il mio corpo a quel punto, se vi fossi riuscito, sarebbe stato una pozza d'acqua non dissimile da quelle che adornavano il campo di battaglia tutt'attorno a noi.


    ◊ Resistenza 500
    ◊ Stamina 481-8-40= 441
    ◊ Slot Acqua [46/55]
    ◊ Equipaggiamento
    - Nodaichi [a Terra]
    ◊ Conoscenze e Maestrie
    - Tecniche e del Chakra [LV.III]
    - Arte Suprema del Acqua [LV.II]
    - Induzione Venefica [I]
    ◊ Bonus/Malus Attivi
    - Jutsu Suiton costano 10 meno e hanno 10 raggio in più [Adepto dell'Acqua II]
    - Tecniche di elemento Acqua ricevono un bonus al danno e alla riuscita pari a +20 [Adepto dell'Acqua II]
    --------------------------------------------------- »
    Azioni
    Tecnica del Drago Acquatico [40] per contrastare il suo Katon.
    Sostituzione Acquatica [8] contro il jutsu Doton



    Per non rischiare di fare Meta, incasso il genjutsu :sisi:.
    Non hai specificato da che fianco mi stai attaccando, io ho messo destro, però se era sinistro modifico, anche se la difesa non cambierebbe.


    Edited by Revan - 17/10/2022, 11:51
726 replies since 28/5/2012
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