Capitolo I - La Battaglia della Darsena
IIn una terra lontana, al di là dal grande oceano, esisteva una piccola città sulle rive della costa nord di Sazan, il Continente Meridionale.
Il suo nome ormai è andato perduto da tempo, così come la maggior parte dei suoi abitanti, uccisi dai pirati o incatenati dagli schiavisti, e venduti al miglior offerente nei mercati di esseri umani del regno.
In quella piccola città, più simile a un villaggio che a una città propriamente strutturata, viveva una donna dai lunghi capelli argentei, gli occhi blu scuro come il mare in tempesta, e una voce talmente armoniosa che, quando cantava sulla veranda di casa, alla sera, ogni altro abitante del piccolo insediamento abbassava le finestre della propria casa, affinché la melodiosa voce potesse penetrare in casa e allietare l'imbrunire sul mare.
Esme, quello era il suo nome, e assieme a Eronne, suo marito, conduceva una vita tranquilla, di pace, districandosi tra il lavoro di filatura e quello d'infermiera improvvisata.
Accadde che Esme ed Eronne ebbero un figlio; egli non era stato programmato, ma comunque ben voluto e accolto dalla coppia, che gli mise Echtelion, "Essenza dell'Acqua" nella lingua locale, essendo il padre un Corsaro del regno, e quindi molto legato al mare e alla vita che ne conseguiva.
Egli aveva i capelli dello stesso colore della madre, mentre gli occhi, ambrati come il deserto, ricordavano quegli degli abitanti della zona.
La madre, Esme, era una ex shinobi di Kirigakure, un grande villaggio nel continente degli shinobi, dal quale era fuggita per amore, dopo aver incontrato il suo futuro compagno durante una missione diplomatica.
Una notte, dopo i tumulti avvenuti nelle più grandi città del continente, era ormai chiaro a entrambi che non sarebbero potuti rimanere in Sazan ancora a lungo, nè avevano intenzione di crescere un bambino in un territorio così ostile e talvolta privo di umanità.
Decisero dunque di recarsi ai porti di più vicini uscendo dal proprio villaggio (cosa poco raccomandabile) durante la notte, lì una nave sarebbe salpata alle prime luci dell'alba per i porti di Kirigakure; con il passaporto della madre sarebbero potuti entrare senza problemi...ma poco prima di giungere alla darsena, il gruppo in cui viaggiavano venne attaccato da un gruppo di schiavisti in cerca di merce da scambiare per oro.
Lo scontro fù furioso, e nell'impeto della battaglia jutsu di grande potenza vennero scagliati da Esme, addestrata nelle arti ninja nel suo passato nel continente degli shinobi.
Gli schiavisti però, essendo maggiori in numero e cattiveria, si scagliarono su di lei con più foga, per vendicare i compagni caduti e accaparrarsi la preda più ambita.
Poco prima dell'epilogo, Esme si assicurò che il piccolo Echtelion, al tempo poco più che un bambino, avesse il suo documento in tasca, prova di essere figlio di una cittadina dell'Acqua, e lo lanciò sulla nave ormai prossima alla partenza, tenendo a bada le restanti schiere degli schiavisti al meglio che poteva.
Quando la nave fù ormai quasi fuori dal porto, il giovane Echtelion si diresse a poppa della nave per dare un ultimo sguardo a casa sua, e tra le lacrime e il pianto, egli assistette alla dipartita dei suoi genitori e di gran parte del gruppo con cui era partito, esule di un paese che adesso stava per abbandonare alla volta di uno di cui poco o niente sapeva.
Capitolo II - Approdo
Il viaggio verso Kiri non fù privo di perigli, il mare in tempesta e i venti implacabili misero a grande rischio la spedizione verso il Continente Orientale, e una volta entrati dentro al Golfo degli Squali, la nave venne colta da forti raffiche di vento e onde abnormi, che quasi divelsero l'albero maestro dell'imbarcazione.
Grazie alla grande maestria del capitano e a molta fortuna, la nave approdò infine a Kirigakure, e quando i medici salirono a bordo per assistere i feriti, il primo che videro fu proprio Echtelion, che nulla aveva con se, nè una borsa, nè uno zaino, ma solo un piccolo libricino rilegato in blù, il passaporto della madre.
Gli anni passarono rapidi per il giovane esule di Sanzan, che appena raggiunta l'età adatta fù messo davanti a una scelta, o servire il paese come militare, oppure rimanere nei bassifondi della città, a sguazzare nella malavita e nella disonestà.
Afferrato il coraggio a quattro mani, Echtelion cominciò il suo percorso nell'Accademia dell'Acqua, arrivando in pochi anni a divenire un Genin esperto.