[B] Operazione "Chiave di volta"

La nostra offensiva sembrava procedere nel modo migliore, almeno fino a che il nostro avversario non si trasformò in una belva alta circa cinque metri. Questo evento cambiò completamente l'intera situazione in cui ci trovavamo, se non anche le priorità stesse della missione che stavamo svolgendo; Salatril infatti, terrorizzando uno dei prigionieri, l'unico che di lì a poco sarebbe rimasto vivo, lo portò a quello che sembrò a tutti gli effetti la perdita di controllo dei suoi poteri. Quell'evento fece passare in secondo piano tutto il resto, anche il dolore che provai a causa dei detriti pioventi che mi ferirono. Un lampo di luce ci accecò permettendo al Sazanita di fuggire ad una velocità impressionante. Solo Jiren e, probabilmente anche i sensi sviluppati che Salatril doveva possedere dato il suo essere metamorfo, poterono individuarlo nuovamente ad un centinaio di metri da noi. Fu così che, sospettando l'identità del ragazzo ed iniziando a capire il motivo per cui i cyborg si trovassero in quel luogo tanto anomalo, risposi al mio compagno con tono perentorio.

Jiren! Lascia a me il lupetto e và subito da quel ragazzo... Se è chi credo che sia dobbiamo portarlo al sicuro a Barbakos!

Senza indugio mi impegnai quindi nell'incalzare Salatril ed impedirgli eventuali tentativi di inseguimento, sfruttando a mio vantaggio la sua nuova forma abnorme. Per perseguire tale scopo avevo una serie di jutsu particolarmente adatti, mi apprestai quindi a comporre l'unico sigillo necessario a tentare di scaraventare sul grosso nemico una non indifferente massa d'acqua, abilmente impastata con un'alta quantità di chakra Raiton. L'onda pressante non era però che il principio del piano che avevo in mente, quasi un semplice specchietto per le allodole rispetto al jutsu Doton che sarebbe giunto in rapida successione al precedente e con il massimo impegno di cui potevo disporre. Dalla riuscita di questo, dipendeva infatti il futuro non solo dello Hyuga, ma, probabilmente, anche di altre centinaia di migliaia di persone che si sarebbero trovate a divenire vittime del potere maledetto di quel folle di Fury...

Ganchūrō no Jutsu

Se lo avessi eseguito correttamente, ben dodici pali si sarebbero incastrati rapidamente tutt'intorno al grande lupo, come a cingerlo in una gabbia. Gabbia che ben presto avrebbe dovuto iniziare ad emettere potentissime scariche elettriche, questa volta per merito di uno dei jutsu Raiton più devastanti in mio possesso.

Jūrokuchū Shibari

Completando questa sequenza di jutsu, mi sarei messo in una posizione di dominanza sul ferale nemico e, non solo avrei potuto averne facilmente ragione in pochissimo, ma avrei dato al mio compagno la certezza di poter assolvere al suo compito indisturbato!

Resta a cuccia e te la caverai con un giusto processo... Prosegui nei tuoi intenti omicidi e mi troverò costretto, mio malgrado, a condannarti io stesso alla reincarnazione!

Avrei infine gridato se il lupo fosse effettivamente fosse finito in gabbia...

Salatril, metamorfo schiavista palesemente in accordo con i cyborg di Fury. Colpevole di innumerevoli crimini nonchè di aver assassinato brutalmente ben due persone innocenti davanti ai miei occhi. Quale poteva essere il giusto destino per colui che ormai giaceva svenuto ai miei piedi? Colui che con tanta determinazione e ferrea vocazione al male si era aizzato brutalmente contro noi shinobi che lottiamo per la pace, avrebbe mai potuto redimersi e dare il suo contributo per una giusta causa?

No!

Mi dissi tra me e me, quindi cosa avrei dovuto fare? Catturarlo e portarlo in prigione dove nulla sarebbe cambiato? I fondamenti del sistema che ci governava facevano palesemente acqua da tutte le parti e nulla avrebbe realmente garantito che quell'uomo pagasse per i suoi crimini, era ormai ben risaputo infatti che ormai si tendeva a perseguire persone sbagliate e si lasciavano indietro coloro su cui la "legge" avrebbe dovuto concentrarsi. Cosa fare quindi? Se non ci si poteva fidare dell'uomo cosa restava? Mai risposta ad un quesito era stata più facile, la mia mente sembrò aprirsi ad una nuova consapevolezza e mostrarmi improvvisamente tutto da una nuova prospettiva. Eccolo l'errore che io, come molti altri, stavamo facendo: vivevamo prigionieri della visione che il sistema ci mostrava, ma quella concezione limitata non era la realtà. La verità risiede nel Divino e solo nell'infinito ciclo di reincarnazioni si può trovare la vera redenzione, ecco quindi cosa avrei dovuto fare: donare al male, che attanaglia come un cancro questo mondo, la possibilità di proseguire nel ciclo di vita e rinascita fino a che l'anima non raggiunga l'illuminazione di fronte a Buddha.

Spero che tu possa trovare la pace nella prossima vita...

Sussurrai all'esanime schiavista mentre mi inginocchiavo di fianco a lui e protraevo le mie mani verso il suo corpo. La sinistra raggiunse la fronte mentre la destra si posò sul ventre all'altezza dell'ombelico, zona da cui scaturisce e si irradia il chakra attraverso i condotti del nostro corpo.

La tua essenza, tramite me, si avvicinerà a Buddha... Spero così che la tua prossima vita sia più dolce di questa e che tu possa capire cosa hai sbagliato...

Ormai spogliato della mia aura divina, iniziai quindi ad assorbire le energie che quel corpo ancora tratteneva, strenuamente attaccate a quella vita colma di peccati e malvagità. Sentivo quel chakra fluire attraverso me come già tante volte avevo fatto in passato, ma questa volta era diverso, mi stavo spingendo oltre il limite che mai avevo osato superare, il limite ultimo della vita. Ben presto, insieme all'ultima goccia di chakra, anche l'anima di quell'uomo sarebbe stata strappata via da quel corpo marcio ed inviata nella dimensione atta al giudizio ed alla reincarnazione... Così come un nuovo me si sarebbe rialzato da quel "rito" e sarei tornato a vivere mosso da nuove intenzioni completamente diverse da prima, atte a portare la pace di Buddha sulla terra.

Nel frattempo che quel processo avanzava, il mio pensiero volò quindi verso i miei compagni che, per un motivo o per l'altro, si erano separati da me. Appena concluso avrei dovuto riunirmi a coloro che si erano diretti a Sazan Dur, non avevo alcuna notizia della loro condizione e ciò mi destava non poca preoccupazione, così come mi preoccupava forse ancor di più la situazione di Jiren che era partito all'inseguimento del ragazzo che pareva proprio essere qualcuno che non si sarebbe mai dovuto trovare vicino a dei cyborg di Fury. Ma su questo fronte avrei ben presto avuto notizie da Jiren stesso ed in particolare dalla sua voce che per prima avrebbe raggiunto i miei sensi sempre e comunque allerta a ciò che mi circondava.