[Esame Chunin] Prima prova - Lato sud

Team 1 Vs. Team 2

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    Il ragazzo di suona riuscì ancora a superarmi, forse dovevo solo accettare la mia situazione. Non sarei mai riuscito a superarlo, in questo torneo non sono riuscito per niente ad essere utile e per lo più ero intrappolato nella sua stretta mortale.
    Ero sull’orlo di sprofondare, sentivo quella tenaglia stringersi secondo per secondo, avevo paura che quelli sarebbero stati i miei ultimi...
    In quel momento di disperazione mi colpì un ricordo, il sorriso del sensei, era sera e stavo cenando da lui, il cibo era ottimo e anche la compagnia, perché in un momento come quello l’unica cosa a cui riesco a pensare é una semplice cena?
    Non é la cena l’importante, bensì le persone che mi stavano accanto, ho deciso di intraprendere questa strada proprio per poter essere uno scudo per loro, e l’unica cosa che riesco a fare é piangermi addosso......
    No non é così, quello era il vecchio me, sapevo che questo esame era difficile e per poterlo superare e potermi definire ninja devo impegnarmi fino all’ultimo attimo, forse questa é la fine, però preferisco scegliere io come sarà il termine. Anche se é del tutto inutile io fino all’ultimo mio fiato combatterò, non permetterò che la paura vinca su di me.
    Ora l’obbiettivo era solo quello di guadagnare più tempo possibile, lo devo per il mio team e soprattutto per Seto, lui ha combattuto fino allo svenimento, non posso esse da meno. Avevo tutti e 4 gli arti bloccati, e in più quella sabbia era maledettamente difficile da sconfiggere, con le mie attuali capacità non sarei mai riuscito a levarmela da dosso, però avevo la testa libera, diciamo che un piano mi venne in mente, più che piano lo definirei un attacco disperato.
    Il mio avversario si trovava sempre nella posizione di prima, prendere la mira non fu tanto difficile, decisi di provare l’ultimo attacco, non potevo fare molto in quello stato, quindi tentai di provocare più danno possibile, concentrai il chakra all’interno della mia mandibola e lo feci esplodere all’esterno, il mio intento era di colpire il ninja di suna con i miei tornadi, forse non era la tattica più geniale, ma era l’unica che mi venne in mente in quell’istante, dopo aver utilizzato le mie tecniche l’unica cosa che c’era da fare era aspettare e sperare che fossero andate a segno, non era tanto però almeno cercai anche all’ultimo di dare una mano al mio team....

    Sakuaron Hoshigaki: Scheda
    Resistenza:169-40-84=45
    Stamina:55-15=40

    Azioni:
    Tecnica del tornado animale: 10x4=40 resistenza
    Mantenimento forma animale: 15 stamina


    Edited by Orso 'mbriaco - 4/2/2021, 19:18
     
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    ParlatoNarratoParlato altri Kyoshi JikiJitonSakinOC: lucky<3

    Il risultato della mia offensiva fu sorprendentemente schiacciante... E oltremodo deludente. Seto era fuori gioco, piegato dai felidi (?) al mio comando, e l'altro era invischiato nella mia gabbia di metallo prezioso, che notai con piacere non avere la debolezza all'acqua tipica della sabbia normale. Piano piano, scesi di quota mentre feci ritornare la mia nuvola di sabbia e i miei shisa quello che erano sempre stati, un ammontare di materiale ferrifero. Osservai con interesse come l'ambiente a me circostante cambiò subito dopo aver colpito Seto. La zona sembrò conformarsi a quella intorno ad esso, facendo scomparire il fumo, le terme, e le calde acque. Ora, tutto quello che mi circondava erano macerie, edifici, licheni, e distruzione. Sentii i miei compagni riunirsi, e senza neanche guardarli, gli dissi, in tono mogio.
    "Il terzo genin del loro team si trova a circa cento metri da qua, in quella direzione... sta probabilmente cercando di aggirare questa zona, bisognerebbe fermarlo... "
    Indicai la direzione verso cui sentivo l'unica presenza umana al di fuori di quelle nella mia immediata vicinanza, ovvero sud-ovest.
    "Io finisco di occuparmi della coppia di Kiri, poi verrò a darvi una mano... oppure se volete uno di voi può stare con me, anche se non ho tanto bisogno ora come ora..."
    Una volta che essi fossero partiti (o esso, mi bastava che almeno uno dei miei compagni fermasse Suimaru), mi rivolsi nuovamente al Kiriano, quello svenuto.
    "Questo è stato... molto anti climatico"
    Borbottai. Ero entrato nell'esame chunin con la speranza che fosse un palcoscenico delle abilità dei genin più promettenti, invece mi ero ritrovato senza spettatori, e contro persone che usavano tattiche di guerriglia, scelta valida, ma non eccitante o spettacolare. Come può essere interessante un torneo in cui i combattimenti sono così noiosi? Ero... deluso, e anche un po' confuso. Mi aspettavo un combattimento selvaggio contro uno dei pochi genin che era riuscito non solo a mettere in difficoltà, ma anche a sconfiggere Haruki... Come ci era riuscito? Che avesse usato delle tattiche simili a quelle che aveva usato contro di me? Non credo, me ne avrebbe parlato... Era stato un errore di giudizio del mio compaesano? Avevo avuto fortuna? Oppure la sabbia dorata era davvero così forte? Guardai quanto velocemente essi avessero inflitto così tanto danno sul corpo del Kiriano. Per un attimo, credetti di possedere un potere che avrebbe avuto gli stessi effetti distruttivi che avevano reso questa città l'ammasso di macerie che era ora... Sfortunatamente, la mia memoria mi diceva che non esisteva un Sunajutsu esplosivo, quindi, per quel livello di distruzione avrei dovuto cercare da altre parti. Stavo per classificare questo strano triangolo combattivo come "mistero della vita", quando mi ritornò in mente il fatto che Haruki avesse fatto uso cospicuo di cloni, contro cui all'epoca non potevo niente... ma forse Seto era stato più fortunato di me, e quindi forse lo era riuscito a colpire in mezzo a tutte quelle copie. Era quindi quello il motivo per cui Haruki aveva vinto contro di me, e non contro di Seto? Decisi che ci avrei pensato in un secondo momento, poiché l'altro Kiriano, quello che si reggeva ancora in piedi, non aveva ancora gettato la spugna, probabilmente più perchè incazzato con me, che per determinazione nel sollevare la bandiera. Il ragazzo, che ora che lo guardavo bene, aveva molte caratteristiche che erano più associate ad animali acquatici che ad umani, aprì la bocca e creò un tornado d'acqua, cosa che mi avrebbe creato un bel po' di problemi fino a qualche giorno fa, ma ora era un elemento contro cui avevo molti più strumenti. Semplicemente, attraverso il mio chakra Jiton comandai nuovamente alla terra di fornirmi una sostanziosa quantità di metallo prezioso, sotto forma di granelli, e comandai ad essi di provare a formare due strutture: una puramente difensiva, un ammasso di sabbia metallica che avrebbe cercato di inglobarmi per proteggermi dall'attacco, e un occhio sopra alla mia figura, pronto a fare quello che a causa della mia difesa non potevo fare: vedere.
    Grazie al mio costrutto, avrei potuto osservare come egli ripeté quell'offensiva più volte, deciso a voler cercare di uscire da quella situazione... dal mio canto, non potei non notare come la mia protezione, nonostante non fosse debole al suiton, non fosse neanche invincibile, e che dopo un paio di colpi incominciasse a sfaldarsi, fortunatamente, la sabbia dorata sembrava essere scevra dal problema delle cariche della sabbia normale, e che mi costringeva a portare una pesantissima giara sulla schiena ad ogni momento... quindi non mi preoccupai troppo dei sprecare sabbia, e provai a proteggermi con due gabbie di sabbia, il tutto mentre osservavo l'esterno con il mio fidato terzo occhio. Una volta finita la sua offensiva, incominciai a pensare a come contrattaccare nella maniera più efficiente e veloce possibile, ma una piccola vocina mi fece notare un dettaglio di cui avevo sottovalutato l'importanza fino ad ora... Non sapevo dove trovare la loro bandiera. I chunin era stati chiari: era la cattura della bandiera l'obbiettivo, non la sconfitta del team avversario.

    FALSHBACK(sera precedente)
    "Quindi, è la bandiera l'obbiettivo principale... Immagino che quindi abbattere tutti e tre gli avversari non sia troppo utile, almeno se non abbiamo prima la posizione... Il mio raggio di percezione arriva fino a 200 metri, quindi a seconda della distanza può essere utile o meno... Nel caso peggiore, dovremo fare tutto il necessario per trovare la posizione, almeno generale, della bandiera... E se dico tutto, intendo tutto"
    "Ricevuto"
    Rispose freddamente Haruki
    "Mh... Si beh, come in missione in fondo... Bisogna raggiungere l'obiettivo ad ogni costo!"
    Disse Kaito con aria un po' preoccupata e pensierosa.



    Prima del contatto col nemico, avevo avuto modo di esplorare un minimo questa enorme città, ed ero quasi completamente sicuro che la loro base fosse ben più distante di un centinaio di metri da dove ero ora. Come fare? Posai lo sguardo sul mio amico semiautomatico ancora invischiato nella mia sabbia... Forse avrei potuto risolvere questa mia mancanza...
    "Hey tu..."
    Esordii in maniera brusca, puntando il ragazzo squalo, probabilmente sarebbe stato confuso dal passaggio tra l'affabile e veloce di lingua Kyoshi di prima e quello che gli aveva parlato. Ero ancora alterato per la storia di Seto, mi sentivo come se mi fosse stata rubata una piattaforma su cui mettermi in mostra. Ed io ero lì solo per quello.
    "Hai visto che fine ha fatto il tuo compagno di kiri? Abbastanza veloce, no? Bene, sappi che posso far sì che tu vada k.o. molto, molto più lentamente. Inoltre, ora come ora il mio compagno sta tenendo a bada Suimaru, e fidati, il mio alleato è forte quanto me, se non di più... Visto che comunque ti sei battuto bene, sarebbe un peccato causarti troppo dolore, no? Non mi piace provocarlo, ma se devo farlo per poter estrarre le informazioni di cui ho bisogno, lo farò più che volentieri. La mia domanda è una sola: dove si trova la vostra bandiera? "
    Pronunciai le ultime parola in maniera lenta e scandita, tranquilla, ma pronta all'azione.

    Azioni
    1:gabbia di sabbia[Sakin][5 cariche]+ terzo occhio
    2:gabbia di sabbia[Sakin][5 cariche]
    3:tentativo di avere informazioni sulla posizione della bandiera con le mie conoscenze oratorie
    4:
    Consumi
    Stamina: 88-1-1-1=85
    Resistenza: 150


    Nel caso fosse poco chiaro: vorrei difendermi dai primi due attacchi con la prima gabbia di sabbia, e dagli ultimi due attacchi con la seconda gabbia di sabbia


    Edited by sundavr - 31/1/2021, 10:47
     
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    Tacciono i pensieri e il respiro, si fa più concentrato e sottile. Riesco perfettamente a comandare una piccola parte di quella gialla polvere, utile non solo per apportare attacchi senza colpi a ferire ma anche per facilitarmi la vita e in varie occasioni, poter riversare sui corpi avversari la sua ira funesta. Giacché voglia raggiungere rapidamente Kyoshi, unico del mio team lanciatosi in avanscoperta, volo in quella landa desolata e pregna di distruzione, attraversando edifici ove la vita ha cessato d'esistere e dove pareva che fossimo noi gli unici ad essere capaci d'intendere e di volere. Difficile è dimenticare ciò che stavo fotografando con le castane iridi. Ricordi che si marchiano a fuoco nella buia mente, in quello spazio angusto e spoglio di qualsiasi pensiero e preoccupazione. Difatti mi fidavo ciecamente delle abilità del Jiki e sapevo di poter contare sulla di lui figura, giacché gli avrei affidato anche la mia vita se fosse stato necessario. Eravamo pronti e ciò era leggibile attraverso i nostri sguardi. L'intero corpo ribolliva. Ogni cellula del corpo fremeva dalla voglia di scendere in campo e testare fino a che punto avevo spinto le mie capacità. Ancor più lento diveniva il respiro, lasciando che della povera aria - espirata dalle narici - volgesse a perdere verso l'etere. Il busto, proprio a raggiungere la massima velocità, era piegato verso il nostro obiettivo, precisamente verso il luogo ove stava prendendo piede un possibile scontro. Il segnale, difatti, era qualcosa di preparato la sera precedente, in quella piccola stanza dove tutte le nostre carte vennero messe al tavolo e ove le nostre menti, nel pieno del lavoro, elaborarono una strategia. Ero certo che quella figura che si era innalzava verso l'alto fosse proprio Kyoshi. Una sensazione che strisciava dal ventre del mio addome e che si faceva strada come a prendere quota verso il plesso solare, divorando qualsiasi cosa trovasse lungo il cammino. Sfruttai al meglio delle mie capacità quella gialla polvere, tenendo ben salde le leve inferiori su quella creazione, che tanto assomigliava ad una nuvola ma di colore, per l'appunto, arancio. Ella era la Sospensione del Deserto, Jutsu relegato dal rango D ma che mi permetteva di muovermi a grande velocità, sfruttando tutto ciò che il mio Controllo di Chakra poteva offrire. Macinavo metri ormai da tempo e nemmeno saprei dire quanto. In un momento di ragione volsi il capo verso le spalle, come a voler capire la distanza esatta che mi separava dall'altro Genin di Suna. Non proferì nessuna parola e non permisi al volto di mostrare alcuna emozione. Il castano crine, in quel preciso momento, scendeva disordinato - a volare nell'etere - dritto verso gli occhi, poggiando con violenza sulla bianca fronte.

    Sto arrivando Kyoshi

    Caricai il cuore dell'energia necessaria per poter prendere decisione, lavorando sotto stretta collaborazione con il cervello. In tal modo, tutto il corpo doveva risultare una macchina perfetta. Erano momenti decisivi quelli e non avrei certamente sottovalutato la situazione, né tantomeno il team avversario. La strategia messa in scena, era pregna di pericolo per l'unico posto a ricoprire il ruolo di avanscoperta. Tuttavia, lui solo poteva localizzare il nemico attorno alla sua figura, sfruttando quella sua Abilità Innata che tanto gustava il mio intelletto. Erano davvero notevoli le sue capacità e speravo un giorno, di affrontarlo in uno scontro diretto. L'animo si rasserenò per qualche piccolo attimo sfuggente mentre la mente faticava ad immaginare l'intero allenamento. Difficile dire chi fra noi due avrebbe avuto la meglio ed un piccolo formicolio nacque nel palmo della man dritta, come un messaggio dal corpo stesso a far intendere che anche lo spirito condivideva quella folle idea. Eppure, anche in quella occasione, sentimenti ed emozioni non vennero dipinti in volto. Indossavo una maschera fatta di ghiaccio e quegli occhi, parevano possedere delle lame al loro interno. Sondavo l'aria circostante a me attraverso l'Udito, sviluppato negli anni con duri allenamenti ed ora reso come una specie di radar ove suoni e rumori - e non solo - erano chiari da catturare e percepire. Infine, arrivai nei pressi di Kyoshi e con sguardo attento, potei osservare tranquillo come lo scontro fosse già quasi concluso. Seto Akame era stato battuto. Il Genin di Kiri era molto abile, lo sapevo ma aveva perso. Era passato tempo dal nostro incontro ed entrambi eravamo cresciuti. Le nostre abilità, le nostre capacità ed i nostri corpi. Tuttavia, il mio compagno era riuscito a vincerlo e ciò incuriosiva la mia mente a scoprire le reali forze di Kyoshi. Restava solamente un altro Genin di Kiri da affrontare ma visto in quale situazione si trovava, anch'esso potrà godere di quella comune sorte e perire - con grande probabilità - sotto gli attacchi del Suniano.

    Il terzo genin del loro team si trova a circa cento metri da qua, in quella direzione... sta probabilmente cercando di aggirare questa zona, bisognerebbe fermarlo...

    Restava solamente Sumairu Akame. Genin di Kumo, affrontato già in passato e di cui conoscevo già le capacità. Certo anch'egli era cresciuto e quindi, dovevo aspettarmi di tutto. Rapidamente la mente lavorava ad un piano strategico, seguirlo o ritornare alla bandiera? Con molta probabilità il suo obiettivo era proprio conquistare la nostra bandiera ma per farlo, avrebbe dovuto abbattere il mio legno e, se fossi riuscito a raggiungere prima di lui la base, affrontare me. Era dunque chiaro il da farsi e non potevo assolutamente restare li a congratularmi con il Jiki. Lo sguardo volse nella stessa direzione indicatami dal mio compagno mentre la presa alla nuvola di sabbia diveniva sempre più salda, come a emulare il comportamento di una piccola calamita. Ella rispondeva con una voce soave, che tuttavia solamente la mia mente poteva udire. Quell'elemento infatti diveniva sempre più parte del mio essere ed ormai, mi ero abituato ad usarla.

    A lui ci penso io. Andrò alla bandiera e lo aspetterò lì. Ricordate che per vincere dobbiamo prendere la loro di bandiera

    Era vero. Non bastava sconfiggere ogni membro del team avversario ma bastava afferrare la loro bandiera ed elevarla verso l'alto. Niente più. Niente meno. Sotto quest'aspetto, eravamo noi ad essere in svantaggio. Difatti mi era sconosciuta la locazione della loro mentre Sumairu, sembrava proprio conoscere quella della nostra. La vittoria era appesa ad un sottile filo ma dalla mia parte, avevo una grande possibilità. Kyoshi mi aveva indicato la direzione esatta dove avrei potuto trovare l'avversario e a giudicare dal settore in cui era, dedotti che stava ampiamente girando a largo, come a non volersi farsi trovare e aggirarci con fare silente e preciso, degno di uno stratega. A nulla tuttavia, era servito il suo intento. Forse aveva semplicemente sbagliato il metraggio o forse ci aveva sottovalutato. Sospirai infine, lanciando verso l'etere quell'aria presente nei miei polmoni e sgomberare la mente da qualsiasi pensiero. Dovevo tornare alla bandiera. Con un fare repentino e da perfetto felino, posto in procinto di buttarsi nella caccia, volsi le spalle al resto del gruppo, puntando poi lo sguardo da dove ero arrivato. Piegai le ginocchia, così che il peso del corpo poggi interamente su di loro, cercando inoltre di equilibrare meglio il tutto. Ogni muscolo del corpo collabora nel trovare un preciso punto fermo, seguendo poi le indicazione del cervello che con grande autorità, ordina al corpo di avanzare verso la bandiera, sfruttando al meglio quella nuvoletta fatta di Sabbia. Nel farlo, impiegai tutta la concentrazione a scovare vie facili per il ritorno e scansare impedimenti che ritarderebbero il mio ritorno.


    Resistenza 100
    Stamina 170

    Azioni:
    - Cerco di tornare alla bandiera


    Edited by JeTClouD - 31/1/2021, 17:14
     
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    Parlato Kaito
    Pensato Kaito
    Parlato Kyoshi
    Parlato Haruki


    La nuvola di sabbia volava veloce librandosi in aria leggiadra, lo spostamento d’aria dovuto alla velocità mi faceva tenere socchiusi gli occhi, ma ciononostante mi sentivo in un ambiente familiare; sabbia e vento, due elementi a me così vicini ora erano le uniche cose che sentivo intorno a me e calmavano la mia mente e i miei muscoli.
    Davanti a me potevo vedere il mio compagno che, come me, stava sfrecciando sulla sua nuvola di sabbia per raggiungere lo scontro che Kyoshi aveva già cominciato in solitaria. Dovevamo fare in fretta poiché non sapevamo come fosse la situazione; stava combattendo contro quanti avversari? Si trovava in difficoltà?
    Io non sapevo quale fosse il suo livello di abilità, conoscevo solo le informazioni che ci eravamo scambiati prima della sfida.
    Sinceramente non mi sarei saputo paragonare a nessuno, ne ai miei compagni, ne ai miei avversari. Questo fatto rendeva il tutto un mistero ma anche una bella sfida per mettermi in gioco e testare le mie abilità a confronto di altri abili ninja.

    Finalmente iniziammo a scorgere il campo di battaglia ma la scena mi sorprese non poco. Mi aspettavo un’azione concitata nella quale intervenire a gamba tesa in supporto del mio compagno, invece era tutto calmo. A quanto pareva il mio compagno di squadra aveva avuto la meglio contro due avversari, mentre del terzo non v’era traccia.

    “Quanto può essere forte? Cavoli… Mi sarebbe piaciuto vederlo in azione!”

    Pensai un po’ deluso. L’entusiasmo un po’ si spense, in parte perché il combattimento era già finito, un po’ perché non avevo ancora fatto nulla di utile.
    Appena fummo a portata di voce Kyoshi ci avvertì riguardo la posizione del terzo avversario

    "Il terzo genin del loro team si trova a circa cento metri da qua, in quella direzione... sta probabilmente cercando di aggirare questa zona, bisognerebbe fermarlo... "

    "Io finisco di occuparmi della coppia di Kiri, poi verrò a darvi una mano... oppure se volete uno di voi può stare con me, anche se non ho tanto bisogno ora come ora..."

    “Che voce mogia… Eppure è l’unico ad aver combattuto!”

    Iniziai a pensare di aver seriamente sopravvalutato questa prova, sembrava davvero tutto troppo facile.
    Haruki interruppe i miei pensieri rispondendo subito a Kyoshi prima di partire nuovamente in quarta verso la nostra bandiera

    "A lui ci penso io. Andrò alla bandiera e lo aspetterò lì. Ricordate che per vincere dobbiamo prendere la loro di bandiera!"

    Ecco cosa mi stava sfuggendo! La bandiera! Eravamo in netto vantaggio combattivo ma non avevamo la più pallida idea di dove fosse la loro bandiera, quindi eravamo ben lontani dalla vittoria!
    Come potevamo trovarla? Cercarla alla cieca era fuori discussione in uno spazio così ampio…

    Mi avvicinai al terreno e saltai giù dalla nuvola facendo rientrare la sabbia nell’apposita giara che avevo ancora in mano.
    Restai immobile qualche istante ad analizzare la situazione, pensai a quali fossero le nostre abilità, le tecniche conosciute, ma nulla, non c’era niente che potesse aiutarci in questo momento.

    "Hey tu..."

    "Hai visto che fine ha fatto il tuo compagno di kiri? Abbastanza veloce, no? Bene, sappi che posso far sì che tu vada k.o. molto, molto più lentamente. Inoltre, ora come ora il mio compagno sta tenendo a bada Suimaru, e fidati, il mio alleato è forte quanto me, se non di più... Visto che comunque ti sei battuto bene, sarebbe un peccato causarti troppo dolore, no? Non mi piace provocarlo, ma se devo farlo per poter estrarre le informazioni di cui ho bisogno, lo farò più che volentieri. La mia domanda è una sola: dove si trova la vostra bandiera?"

    Alzai lo sguardo con un’espressione sorpresa osservando il mio compagno. In effetti stavo pensando solo a noi, non avevo minimamente considerato l’idea di “chiederlo” direttamente agli avversari.

    “Un’interrogazione eh? Bella idea! Anche se dubito che parlerà…”

    D’un tratto mi si accese una lampadina, mi ricordai che gli avversari li erano due, così cercai con la coda dell’occhio il corpo senza sensi di quello che Kyoshi aveva sconfitto poco prima.

    “Non ci ho mai provato prima ma non dovrebbe essere poi così diverso. Potrebbe essere parecchio interessante.“

    Minacciare una persona la farà crollare solo se la sua determinazione è fragile, se però vai a toccare i sentimenti è tutto un altro discorso. In quel momento non potevamo permetterci di tentare la sorte, quindi decisi di provare il tutto per tutto!
    Misi le mani dietro la schiena come se stessi semplicemente osservando comodamente la scena, lasciando appoggiata a terra l'enorme giara. Con la mano destra, celata dal mio corpo alla vista delle altre persone, feci partire dei sottilissimi ed invisibili fili di chakra con l’intenzione di raggiungere il corpo del povero avversario inerme.

    “Bene bene, vediamo un po’ che effetto farà.”

    Preso il controllo del corpo come se fosse una marionetta, tentai di inscenare un suo risveglio. Seto avrebbe iniziato a muoversi come se avesse ripreso conoscenza per poi, pian piano, alzarsi con fare un po’ sofferente a causa delle ferite.
    Essendo che non avevo modo di avvertire Kyoshi del mio piano, mi avvicinai a lui mettendogli la mano sinistra sulla spalla con l'intento di rassicurarlo ed evitare sue reazioni.
    Una volta in piedi, il corpo ormai divenuto, seppur temporaneamente, una mia marionetta, avrebbe camminato, non in posizione completamente eretta ma un po' incurvato in avanti (sempre a simulare stanchezza e dolore), fino a posizionarsi davanti al suo compagno ancora parzialmente bloccato dalla sabbia mettendogli una mano sulla spalla come per rassicurarlo.

    A quel punto, tolsi la mano sinistra dalla spalla del mio compagno e la infilai nel taschino, impugnai un kunai, lo estrassi e lo lanciai dritto verso Sakuaron. Il kunai però non sarebbe mai arrivato a destinazione perché il corpo di Seto, con la mano ancora abbassata, lo avrebbe afferrato con un movimento fulmineo. A questo punto, il corpo di Seto avrebbe alzato la testa, fino ad allora tenuta abbassata con i capelli a coprire parzialmente il volto, e aprendo gli occhi avrebbe fissato il suo compagno Sakuaron per poi, dopo pochi secondi, togliergli la mano dalla spalla, fare un passo in dietro, mettersi in posizione perfettamente eretta e puntargli contro il kunai all'altezza del volto come a minacciarlo.

    “Beh sembra che anche il tuo compagno sia dalla nostra parte!”

    Dissi con aria un po' divertita e fingendo sorpresa.
    Ripresi poi parola dopo pochi secondi

    “Ma sappiamo tutti che anche così non parlerai, vero?”

    Dissi tornando ad avere uno sguardo serio ma con un leggero sorrisetto.

    “Ma che succederebbe se a rimetterci non fossi tu? Del resto siete una squadra, giusto? E in una squadra bisogna pensare all'incolumità dei compagni prima che alla propria.”

    Al suono di queste parole, davanti agli occhi di Sakuaron, il suo compagno avrebbe spostato il kunai che andò a posizionare proprio a pochi millimetri dal proprio collo inclinando anche la testa per ampliarne la superficie ed enfatizzare il gesto di minaccia, il tutto mantenendo lo sguardo fisso con gli occhi di Sakuaron.



    Situazione finale:
    Kaito alla destra di Kyoshi
    Seto (controllato dalla tecnica del marionettismo) davanti a Sakuaron ad una distanza di circa un metro e mezzo da lui, nella mano sinistra impugna il kunai di Kaito e se lo tiene a pochi millimetri dal suo stesso collo fissando negli occhi Sakuaron.


    Seto scusa se sto approfittando del tuo corpo XD



    Scheda Kaito Aikikawa

    Kaito

    Azioni
    - Tecnica del Marionettista (Kugutsu no Jutsu) sul corpo di Seto


    Effetti Attivi
    //
    Stamina
    330 - 5 = 325


    Resistenza
    200
    Equipaggiamento in uso
    - Giara di sabbia: 5/5 cariche
    - Rotolo Gigante: 40/50 spazi


     
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    Responso nr. #3


    Attacco -Sakuaron:
    Tornado animale 58 + 50 + 5 + 2 = 115 [Riesce ma si abbatte sulla difesa] [Danno: 40]
    Tornado animale 58 + 50 + 5 + 9 = 122 [Riesce ma si abbatte sulla difesa] [Danno: 32]
    Tornado animale 58 + 50 + 5 + 5 = 118 [Riesce ma si abbatte sulla difesa] [Danno: 41]
    Tornado animale 58 + 50 + 5 + 9 = 122 [Riesce ma si abbatte sulla difesa] [Danno: 42]

    Difesa -Kyoshi:
    Gabbia di Sabbia 100 + 55 + 6 + 13 = 174 [Resistenza:128]
    Terzo occhio [Supporto]
    Gabbia di Sabbia 100 + 55 + 6 + 20 = 181 [Resistenza: 125]

    Danni:
    Kyoshi //
    Sakuaron //

    Narrazione Turno:
    Una prova decisamente all'insegna della tranquillità e della totale supremazia di una squadra rispetto all'altra, per alcuni versi poteva essere sembrata anche deludente ma non era ben chiaro se ciò dipendesse dalla differenza di potenziale tra le squadre o da una scarsa impostazione generale delle strategie. Infondo c'era da aspettarselo se si portano dei genin poco più che novellini ad affrontare certi scenari. Nonostante le sorti dello scontro pendessero drasticamente da una parte rispetto all'altra sul piano del puro scontro, era ancora tutto da vedere e sopratutto i partecipanti ancora coscienti avevano ancora molto da dimostrare.

    Dalla distanza ci pensò infatti Sumairu a tentare il tutto per tutto iniziando a correre, seppur con certe cautele, verso la bandiera nemica. Se fosse riuscito a prenderla mentre i nemici erano impegnati, il sacrificio dei compagni sarebbe stato premiato. Purtroppo per lui anche tra i nemici vi erano potenti capacità percettive e le sue intenzioni furono prontamente comunicate ad Haruki Sato che, dall'alto della sua nuvola, si fiondò a tutta velocità verso la base. La sua portentosa mobilità rispetto all'avversario, oltre che il tragitto decisamente più bere e lineare, gli permisero di arrivare con largo anticipo e quindi prepararsi a dare un caloroso benvenuto a chiunque fosse giunto. L'Akame e le sue copie sarebbero riuscite a cogliere di sorpresa il difensore e quindi portare a casa una magica vittoria? Probabilmente ciò che stava per accadere avrebbe deciso le sorti dell'esame, o almeno se gli altri suniani avessero avuto o meno il tempo di mettere in pratica il piano per scoprire la posizione della bandiera nemica. Laddove il primo, Kyoshi, si trovò a doversi difendere da una raffica di getti d'acqua sparati dalle fauci squaline del prigioniero, e lo fece sfruttando in modo originale la sua gabbia di sabbia dorata in modo difensivo, prima di poter provare a mettere pressioni sul nemico per estorcere informazioni, il secondo, Kaito, tentò un approccio molto più subdolo e e probabilmente più efficace. Usò infatti la sua arte del marionettismo per imbastire un teatrino atto a generare un turbine di emozioni nello shinobi, ed infine porlo davanti alla cruda realtà. Avrebbe parlato o avrebbe lasciato che il suo compagno si autoinfliggesse ferito più o meno gravi? La mossa dell'Akikawa si sarebbe potuta rivelare decisiva.


    Situazione Finale:

    Sumairu in arrivo presso la base nemica difesa da Haruki
    Sakuaron ancora prigioniero a 3 metri da Kyoshi e Kaito
    Seto nel mezzo



    Commenti Arbitro:
    Oh forse iniziamo a vedere qualcosa che mi piace :please: Adiamo per ordine, Sumairo ha priorità per l'attacco alla bandiera e Haruki difende.
    All'altra sponda priorità ancora a Sakuaron che dovrà decidere cosa fare. Per quanto riguarda la situazione di Seto, venendo sballottolato o comunque mosso, lancerò un D10 da ora e per ogni turno prossimo. Con un valore da 7 in su si sveglierà con 1 o più punti vita in base al numero uscito [7=1 / 8=3 / 9=5 / 10=10] > [D10: 1] Ovviamente anche in caso di risveglio avrà dei malus sulle azioni a causa del fatto che è ridotto male. Questi malus, in seguito ad un ulteriore dado potrebbero perdurare o meno fino alla seconda prova, questo devo ancora valutarlo e dipenderà anche da cosa accade.


    Edited by Roy90 - 15/2/2021, 22:41
     
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    SUMAIRU AKAME

    [Luogo Sconosciuto]
    Data: /Giorno della prima prova/11 mesi dopo il Meeting dei Kage


    Parlato-Pensato-Azione


    2ef944e5d69bc807f2e7cb47da26e623
    Il viaggio apparentemente sembrava procedere tranquillo, i miei avversari erano rimasti a parlare con il loro compagno nel mentre io procedevo, nessuna delle mie copie sembrava star trovando ostacoli sul tragitto, tanto meno delle trappole, e lo stesso valeva per me, che sicuro delle mie capacità e della mia capacità strategica, ero già pronto a pregustarmi la vittoria nel mentre procedevo tra quei viali impervi e ricoperti di vegetazione. Seto sembrava non essere stato ucciso, infatti riuscivo a percepire il suo flusso di chakra, seppur debole, mentre Sakuaron sembrava essere stato risparmiato ma era immobile, quasi innaturalmente, e sembrava abbastanza preoccupato da ciò che percepivo. Probabilmente era stato intrappolato. Ma questo ormai non importava più, mancava poco alle loro pene. Dopotutto, come avrebbero fatto quei tre a vedermi o capire che gli stavo per rubare la bandiera da sotto il naso, da quella distanza?

    Ma proprio quando mi sembrava di essere quasi arrivato a destinazione, come un treno in corsa, percepii uno dei chakra avvicinarsi a gran velocità, a distruggere ogni mia più pessimistica previsione. Vedevo il mio piano distruggersi dalle sue fondamenta e il futuro di quella missione sembrava compromesso e imperscrutabile: era come se un fulmine stesse viaggiando a pochi metri dal suolo. Il chakra non si stava dirigendo però verso di me, ma verso la bandiera. Probabilmente non sapevano della mia posizione, o non gli interessava raggiungermi, ma una cosa era certa: avevano intuito che volevamo aggirarli.

    -E io che pensavo di farmi una bella scampagnata nel bosco, alla fine ci sono arrivati al fatto che li volevamo solo allontanare. Anche più stupidi di quanto immaginassi.-

    Nonostante avessi dato un passo più spedito alla mia corsa, quel chakra mi sovrastava nettamente in velocità. In un primo momento, quella velocità di movimento mi spaventò, scombussolandomi i piani. Però, nonostante tutto, cercai di pensare positivamente:

    -Se ne hanno mandato solo uno vuol dire che sono troppo sicuri di se, probabilmente mi sottovalutano decisamente, così come io avevo fatto con loro d'altronde.-

    Era vero, probabilmente io li sottovalutavo, ma io avevo un vantaggio, potevo ancora sfruttare l'effetto sorpresa perché il nemico non poteva sapere da quale parte avrei attaccato e probabilmente si chiedeva se io lo stessi seguendo per attaccarlo durante il tragitto.

    Quando fui a una decina di metri dal mio obbiettivo potevo percepire perfettamente che il mio nemico era già arrivato a destinazione, appostato per attaccarmi in qualsiasi momento nel caso mi fossi avvicinato. Sembrava essere ben consapevole che di lì a poco sarei arrivato, infatti sembrava cercare di percepire con l'udito dei rumori, visto che la testa era leggermente inclinata per percepire meglio ciò che lo circondava.

    -Una bella gatta da pelare. E ora? Ormai lui sa che sarò qui da quanto posso intuire e le mie copie sarebbero inutili in un attacco frontale, se sta facendo così attenzione ad ogni minimo rumore, sentirebbe che no fanno alcun rumore al loro passaggio.-

    Decisi di richiamare tutte le mie copie sulla mia posizione, per evitare di doverle rievocare tutte. Ci appostammo su un edificio lì vicino. Molto probabilmente il nemico avrebbe aspettato un mio attacco prima di reagire, e questo poteva tradursi in un mio vantaggio. Dall'altra parte però non potevo aspettare troppo. Sapeva di me e si era messo in una posizione di vantaggio, ma non sapeva che io aveva studiato a fondo il campo di battaglia in cui si trovava e ne conoscevo i segreti, forse quasi quanto lui.

    La cupola di legno dietro di lui, senza ombra di dubbio, era stata eretta per difendere la bandiera, posta al suo centro. Una buona difesa contro eventuali attacchi a sorpresa, non c'era dubbio, e inoltre non sapevo di persone in grado di poter gestire del legno per i propri scopi: che fosse un innata molto similmente alla mia? Era forse quello che gli permetteva di sapere dove fossi?

    -Accidenti, forse ha occhi in tutti gli alberi della zona, ecco perché è stato così spedito a tornare. O forse... no è impossibile, non avrebbe avuto tempo di fare una cosa del genere e inoltre me ne sarei accorto di eventuale chakra. Quella tecnica è diversa, forse si tratta di qualcosa improntato alla difesa?-

    Osservai le mie copie e feci le mie deduzioni sul caso. Il nemico era quantomeno ostico e probabilmente era stato lui stesso ad evocare quella struttura. D'altronde il chakra che avevo percepito all'inizio, nel mentre evocava qualcosa, era lo stesso non c'era dubbio. Era stato sicuramente lui a erigere quella difesa, ma non sapevo se potesse farlo a piacimento e cosa comportasse quella tecnica. I punti ciechi del palazzo non erano più un segreto per me e eventuali trappole legate al chakra potevo facilmente individuarle evitando di caderci in mezzo come un pollastro.

    Improvvisamente, una scintilla scatto nella mia testa. Era il momento, il piano era pronto.


    Dal tetto del palazzo alto solo alcuni piani in più rispetto quello del mio avversario, cominciai ad accumulare chakra nei polmoni. Fuoriuscendo dalle vie respiratorie e dalle maniche dei miei vestiti, del fumo nero intenso avrebbe cominciato a fluire seguendo le correnti d'aria e arrivando a ricoprire tutta la zona per un raggio di 10 metri, con centro il campo di battaglia in cui si sarebbe consumato lo scontro di lì a poco.

    Il mio nemico si sarebbe ritrovato completamente cieco per quanto potevo saperne, anche se il dubbio che avesse qualche capacità in più data dal suo controllo del legno mi tentennava le orecchie, quindi decisi che era meglio applicare una tecnica che avevo già usato.

    Nel mentre le mie copie lo avrebbero circondato rimanendo nascoste nel fumo, avvicinandomi avrei esordito con un discorso che avrebbe accompagnato tutta la mia offensiva e che sarebbe risultato arrivare da ogni direzione per il mio nemico, grazie alla mia Tecnica dello Scudo dell'Eco, e inoltre lo avrei riprodotto proprio vicino alle sue orecchie per stordirlo ancor di più:

    -Ti piace la mi entrata in scena? Parecchio spettacolare non trovi? Effettivamente non vedevo l'ora di fare qualcosa che potesse essere ricordato in questo esame, qualche di spericolato ma eroico.-

    Il discorso doveva essere lento ma doveva anche scandire bene gli avvenimenti che si stavano per generare da lì a poco. Le mie copie nel frattempo, seguendo la velocità del discorso avrebbero cominciando ad apparire e scomparire sempre più velocemente nella nebbia che circondava il nemico mentre io rimanevo fermo, per aspettare il momento giusto, cominciando ad estrarre la mia spada. Sarebbero servite a aumentare la tensione del combattimento e stressare il mio nemico.

    -Il vostro compagno Kyoshi non c'è che dire, si è fatto proprio valere se ha messo KO il mio compagno Seto, davvero in gamba. D'altronde all'epoca ha battuto anche me, un me ancora alle prime armi, come lo sono tutt'ora, davanti a te.-

    Le copie che lo circondavano avrebbero cercato di avvicinarsi sempre di più vicino, mentre io rimanevo in disparte e la mia spada cominciava a vorticare dapprima lentamente, poi man mano accelerando la sua rotazione fino ad arrivare al punto in cui la mia immagine appariva intermittente, sconnessa, e difficile da percepire in modo distinto e continuo. Avrei cominciato anche io ad avvicinarmi, rimanendo nell'ombra mentre il discorso continuava nella sua cadenza da discorso motivazionale.

    -Ma ora dopo numerose sconfitte, compresa quella avvenuta sul campo di battaglia da cui sei appena arrivato, io e i miei rinasceremo dalle nostre ceneri. Ci prenderemo la nostra rivincita, qui ed ora. NOI PRENDERMO QUELLA BANDIERA E VINCEREMO QUESTA COMPETIZIONE, E IO... IO NON TI LASCERO' OSTACOLARMI. TU SOCCOMBERAI QUI ED ORA. Preparati...-

    La mia corsa sfrenata nel mezzo di questa parte del discorso, avrei accorciato le distanze verso il mio nemico arrivando alla cupola di legno che ci divideva. Ci sarei saltato sopra e, dandomi uno slancio verso avanti, avrei composto una traiettoria parabolica verso il mio avversario continuando a roteare la spada, per poi portarla alla mia destra, quando sarei arrivato a portata visiva del mio avversario, nascondendola dietro il busto, tenendola pronta per l'attacco.

    -ASSAGGIA LA MIA SPADA, ABITANTE DELLE SABBIE.-

    Tutte le copie avrebbero imitato il labbiale, portandosi nella mia stessa posizione verso l'avversario per attaccarlo.
    Il fendente avrebbe cominciato la sua corsa verso la mia sinistra ma, come un fulmine, sarei scomparso proprio di fronte alla vista del mio avversario per poi ricomparire, grazie alla Tecnica dell'Ombra Imprigionante, proprio dietro di lui, portando il mio fendente vicino al suo collo per un attacco che l'avrebbe sicuramente decapitato grazie all'ausilio del fulmine, o così almeno pensavo che sarebbe andata mettendo tutta la mia forza in quell'ultimo e decisivo scambio di colpi.


    Scheda
    -------------------------------------------------------------------------
    Azioni:
    - Magan [Mantenimento]
    - Cortina Fumogena/Tecnica dello Scudo dell'Eco
    - Nebbiosa Notte Lunare/Ombra Imprigionante
    - Decapitazione della luna crescente [Folgorazione] [Sforzo Max]
    -

    -------------------------------------------------------------------------
    Statistiche:
    Calcolo:
    Stamina: 120-5-10-5-10
    Resistenza: 120-18-10-10-50

    Statistiche Finali:
    Stamina: 90/150
    Resistenza: 32/150

    -------------------------------------------------------------------------
    Armatura:
    [Testa]Coprifronte[30-P. Resistenza]

    Equipaggiamento:
    -Katana
    -2x Shuriken
    -2x Meccanismo Retrattile del Kunai + 2x Kunai
    -2x Meccanismo Lancia-Spiedi + 2x Spiedi da Lancio

    Abilità / Conoscenze / Maestrie:
    -Concentrazione del Chakra/Udito Fenomenale/Transfert
    -Orientative Geografiche/Oratorie e Popolari
    -Specialista in Katane
     
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    Sentivo la pressione del momento pesare sulle mie spalle mentre il corpo andava a tenersi saldo a quella nuvola di sabbia. L'intento era quello di raggiungere la bandiera in poco tempo, tagliando di netto ogni probabilità di vittoria al nemico, che subdolo della sua strategia, si era posto distante dallo scontro principale, nascosto proprio come un topo. Qualcosa sembrava tuttavia permettergli di tenere uno sguardo vigile sull'incontro avuto tra Kyoshi e i suoi compagni, che si tradusse come una sua avanzata non appena noi altri - il resto del Team Uno - arrivammo a soccorrere l'ultimo Suniano del gruppo. Giacché non v'era motivo alcuno di offrirgli aiuto, sicché con un debole sforzo riuscì a vincere contro - con ogni probabilità - il Genin più forte del loro Team. Eravamo ad un passo dalla vittoria, eppure, ci separava una lunga strada dal raggiungerla. Un primo ostacolo era proprio Sumairu Akame. La mente del loro curioso piano stava difatti avanzando verso la vittoria mentre io, percorrevo rapido la via del ritorno, proprio come un fulmine a ciel sereno. Parallela alle sue speranze di ottenere una vendicativa vittoria, la nuvola di sabbia continuava feroce la sua avanzata, macinando sempre più metri. Le castane iridi fotografavano, nuovamente, ogni edificio già intravisto in precedenza. Ero sulla giusta strada. Avevo già visto quei detriti e quella distruzione, che ben mi facevano capire che quella era proprio la direzione esatta. Tenni il respiro ancor più controllato mentre le sopracciglia si assottigliarono, mostrando un velato cruccio in volto. L'obiettivo era ormai chiaro nella mente che ancora nessuna strategia aveva elaborato. Non avevo il tempo materiale per farlo, giacché l'unica mia preoccupazione era arrivare alla bandiera e difenderla con ogni mio mezzo disponibile.

    Spero solo di fare in tempo..

    Digrignai i denti, così come le mani, tenendoli stretti fra loro. Aggiunsi a quella corsa tutti i sentimenti in mio possesso, sperando che la nuvola potesse reagire a tale potere e acquistare volontà propria, raggiungendo poi la massima velocità possibile. Anche il tempo mi era contro e solamente un fuoco interiore, poteva confrontarsi con tale potere, elevarsi in una nuova forma capace di surclassare quella forza. Nel mentre, sondavo l'aria presente attorno alla mia figura, cercando di scovare così fonti nemiche in avvicinamento, qualche rumore capace di conquistare la mia attenzione. Tutto taceva. Nulla, escluso noi partecipanti all'Esame Chuunin, sembrava esser vivo e presente. Lo avevo superato? A che distanza era il mio nemico? Domande che iniziavano a tormentare la mia povera mente, seppur apparivano deboli, come l'aria che emanavo dalle rosea labbra. Mi avvicinavo sempre più, con grande velocità certo ma ai miei occhi non sembrava sufficiente. Dovevo spingere maggiormente la mia ambizione, puntare lo sguardo alla vittoria ed afferrarla saldamente nel palmo della mano. Dopo un tempo che pareva essere interminabile, giunsi alla bandiera.

    Non è ancora arrivato?

    Lo sguardo puntava all'ammasso di legno posto alla difesa di esso, la stringeva in un forte abbraccio, ponendo una salda protezione. Inoltre, Sumairu non era ancora giunto in prossimità della bandiera, posto forse ancora lontano dalla vittoria. Sapevo che da lì a poco tutto sarebbe cambiato ed iniziai a prepararmi psicologicamente e accoglierlo nel miglior modo possibile. Scesi dalla nuvola di sabbia, saggiando il pavimento dell'edificio e muovendomi proprio in direzione della bandiera, superandola poi e ponendomi alle sue spalle. Ruotai il corpo in modo tale da tenerla alle mie ore dodici e cercai di rendere ancor più debole il mio respiro. Sospiravo delicatamente, in modo tale da permettere alla mente di liberarsi di qualsiasi pensiero e preoccupazione, aspettando il momento in cui il nemico avrebbe fatto la sua comparsa. Passarono alcuni minuti, dominati da un senso di pace tale da rendere ancor più infuocata l'attesa. D'un tratto, tuttavia, qualcosa venne catturato dal mio senso sovrasviluppato: l'udito. Il Genin di Kumo era entrato nel range del mio radar e sorrisi quando lo sguardo volgeva in quella stessa direzione. Potevo chiaramente intravedere alcune figure correre verso la mia posizione. In tutto erano in tredici, cosa alquanto strana dato il numero limitato del loro Team. Con fare più accorto, mentre la figura si avvicinava, riuscì a distinguere chiaramente a chi appartenessero i rumori di quei passi, sperando che quello fosse il vero Sumairu. La situazione stava diventando sempre più seria. Ormai ci separavano ben dieci metri ed ora, potevo udire anche il suo respiro. A nulla servivano quelle sue copie, spazzate via dalle mie capacità. Lentamente la distanza fra noi si ridusse a ben dieci metri, mentre la di lui figura, andò a posizionarsi sul tetto di un edificio posto dinanzi a quello su cui erano poggiati i miei piedi. Aspettavo impaziente una sua mossa, continuando a tenerlo sotto controllo attraverso il mio udito. Il suo respiro mi era chiaro, sapevo dove esattamente fosse. Bastarono pochi secondi per far piombare il caos in quella parte di landa desolata, giacché una corposa formazione di fumo nero come la pece, iniziò ad invadere la mia persona, non permettendo agli occhi di rendersi utile. Poco importava, avevo ancora l'udito dalla mia parte. La mia difesa, almeno per il momento, faceva completamente affidamento su quel senso che poteva ben farmi capire la esatta posizione del nemico. Questi, tuttavia, si prolungò nell'offensiva, iniziando a parlare e mandare parole vuote verso l'etere.

    Ti piace la mi entrata in scena? Parecchio spettacolare non trovi? Effettivamente non vedevo l'ora di fare qualcosa che potesse essere ricordato in questo esame, qualche di spericolato ma eroico

    C'era tuttavia qualcosa di strano. Quelle semplici parole, alle quali non risposi affatto e continuando a sondare l'aria circostante attraverso l'Udito, erano continuamente ripetute attorno alla mia figura. Un trucco che poteva ben nascondere la sua posizione, se solamente le mie abilità non avessero avuto un tale livello. Tenevo ancora ben in mente la sua posizione, che restava ancora restia all'apparire minacciosa ma limitandosi solamente a lanciare delle futili parole. Fu' un successivo rumore a dare conferma alla mia ipotesi. Era chiaramente udibile e ciò che per il Genin era necessario per il proprio stile di combattimento, era anche diventata la sua croce. Sapevo che Sumairu utilizzata una spada in combattimento e quel rumore, mi fece ben capire che l'aveva appena estratta. Era stato tradito dalla sua stessa arma, che aveva portato alla luce la sua posizione. Non lo attaccai, non ancora. Stetti ad aspettare una sua offensiva, giacché ero pronto a difendermi con ogni mezzo possibile. Ormai la mia attenzione non posava più sulle di lui parole, che a nulla servivano a celare la sua posizione.

    Il vostro compagno Kyoshi non c'è che dire, si è fatto proprio valere se ha messo KO il mio compagno Seto, davvero in gamba. D'altronde all'epoca ha battuto anche me, un me ancora alle prime armi, come lo sono tutt'ora, davanti a te

    Continuai a non rispondere e lasciarmi scorrere addosso ogni sua parola, lasciando perdere ogni dettaglio che ben si allontanava dal Sumairu originale.

    Ma ora dopo numerose sconfitte, compresa quella avvenuta sul campo di battaglia da cui sei appena arrivato, io e i miei rinasceremo dalle nostre ceneri. Ci prenderemo la nostra rivincita, qui ed ora. NOI PRENDERMO QUELLA BANDIERA E VINCEREMO QUESTA COMPETIZIONE, E IO... IO NON TI LASCERO' OSTACOLARMI. TU SOCCOMBERAI QUI ED ORA. Preparati..

    Così feci. Divaricai le gambe e al tempo stesso, abbassai il busto, continuando a tenere sotto controllo la posizione del nemico, che rapido si avvicinava con fare minaccioso. Ero pronto a difendermi, resistere ai colpi del nemico e raggiungere la vittoria in quella prova. Sentivo la sua spada roteare nell'etere a perdere, farsi carica di speranze e d'ira, pronta ad affondare nelle carni che appartenevano a me medesimo. Pochi attimi dopo, eccolo che corre all'impazzata in quella coltre di fumo nero, avvicinandosi sempre più.

    ASSAGGIA LA MIA SPADA, ABITANTE DELLE SABBIE

    L'offensiva si stava per concludere con un diretto attacco, attraversando quella che doveva essere una degna strategia, distrutta solamente dal mio udito sovrasviluppato. Tante furono le parole ma si sa, quello che contano sono i fatti. Un rumore di fulmini, tra l'altro vicini, misero un punto a quel suo attacco. Era chiaro cosa dovevo fare per difendermi e avrei utilizzato il mio Chakra innato per distruggere le sue speranze, spezzare le sue gioie e mettere fine a questa prova. Mi ritrovai, in modo frettoloso, a muovere le mani verso il plesso solare, richiamando così quelle mie doti innate attraverso l'unione del Chakra di tipo Doton e Suiton. Nella man manca, evocai quello a base di terra. Nella man dritta invece, quello a base di acqua. Avevo imparato a controllarlo in maniera impeccabile, imparando alcune tecniche davvero utili e la mia prossima, mi avrebbe potuto salvare e porre fine allo scontro. Le mani quindi si intrecciano, andando a formare quel unico sigillo richiesto, ovvero: il Serpente. Le due forze elementali dovevano congiungersi in un sol punto, roteare fra loro ognuna in senso opposto, proprio come due calamite. Avvicinarsi poi lentamente, come a volersi sovrapporre e dare vita ad un nuovo tipo di Chakra, il Mokuton. Ero davvero un Senju e ciò, spaventava il mio intelletto ma non in quell'occasione. Sapevo esattamente come difendermi e contrastare gli attacchi del nemico.

    Tecnica dei Ceppi Crudeli

    Ecco le mie uniche parole. Volano nell'etere veloci come fulmini, gli stessi che avevano ricoperto la spada di Sumairu. Parole che evocavano dal terreno dei pali in legno, che andrebbero poi a formare dei ceppi medievali, proprio sotto i piedi del nemico e pronti a chiuderlo in una stretta morsa, privarlo del Chakra e fermare ogni sua azione. Era la prima volta che usavo quel jutsu, seppur testato in allenamenti solitari. Era la giusta scelta al momento opportuno e in quella singola mossa, infondevo le mie di speranze. Chi avrebbe vinto quello scontro? La coltre di fumo nero pece rendeva difficile osservare il risultato.


    Scheda

    Resistenza 100
    Stamina 170-50=120

    Azioni:
    - Tecnica dei Ceppi Crudeli
     
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    I miei tornadi si stagliarono tutti sulla difesa ferrifera, tutti i miei sforzi vani, l’avversario era forte, forse troppo superiore rispetto a me. Mi veniva da vomitare a vedermi ridotto in quello stato, imprigionato nella sua morsa come un topo preso da un serpente, la situazione non era di certo delle migliori, anzi ogni secondo che passava mi vedevo sempre più perdente, forse notando questa mia debolezza mentale il mio avversario decise di sfruttarla a suo vantaggio....

    "Hey tu..."

    "Hai visto che fine ha fatto il tuo compagno di kiri? Abbastanza veloce, no? Bene, sappi che posso far sì che tu vada k.o. molto, molto più lentamente. Inoltre, ora come ora il mio compagno sta tenendo a bada Suimaru, e fidati, il mio alleato è forte quanto me, se non di più... Visto che comunque ti sei battuto bene, sarebbe un peccato causarti troppo dolore, no? Non mi piace provocarlo, ma se devo farlo per poter estrarre le informazioni di cui ho bisogno, lo farò più che volentieri. La mia domanda è una sola: dove si trova la vostra bandiera?"


    pensa davvero di fregarmi in questa maniera, con questo giochetto crede davvero di fregarmi, sicuramente non gli darò la bandiera, ciò comporterebbe oltre alla sconfitta una grande delusione per il mio paese, non la devo neanche prendere in considerazione come idea, scappare MAI!!!
    Però a pensarci questa situazione può essere comoda al momento,sicuramente meglio parlare che rimanere stritolati dalla sua morsa....


    Mentre stavo ragionando arrivò l’ultimo membro della squadra avversaria, successe tutto molto in fretta, in men che non si dica vidi seto rialzarsi come Lazzaro e puntare il kunai verso di me.....

    Questa storia mi puzza molto, fino ad adesso seto pareva morto, e ora si rialza con tale facilità. Non riesco a credere che uno come seto si faccia prendere dalla paura a tal punto da puntare le armi verso un suo compagno.....

    “Beh sembra che anche il tuo compagno sia dalla nostra parte!”
    “Ma sappiamo tutti che anche così non parlerai, vero?”
    “Ma che succederebbe se a rimetterci non fossi tu? Del resto siete una squadra, giusto? E in una squadra bisogna pensare all'incolumità dei compagni prima che alla propria.”


    Dopo ciò vidi che il kunai cambiò direzione, non era più verso di me, ma bensì era puntato verso la sua stessa gola, non potevo stare lì inerme e farlo proseguire con questo folle piano.
    Decisi che dovevo almeno provare a aiutare seto, del resto non avevo alternative, pensavano di portarmi allo stremo mentale facendo così, invece assicurarono il fatto che dalle mie labbra non sarebbe uscita neanche una parola riguardo alla posizione della bandiera, l’unica scelta disponibile era di far riprendere il mio compagno.
    Da quell’istante avrei colpito seto con un tornado, naturalmente il mio obbiettivo non era ferirlo gravemente, per di più non si trovava neanche troppo lontano da me. Avrei convogliato meno forza nella propulsione del getto d’acqua così invece di un tornado avrebbe avuto la forza di un gavettone, spiacevole per carità però non avrebbe provocato danno.
    Se tutto ciò fosse andato per il verso giusto avrei deciso di annullare la mia forma animale, richiedeva uno spreco enorme di energia e al momento ero ingabbiato in una prigione d’oro e in più sentivo la stanchezza cominciare ad aumentare ogni secondo di più. Appena annullato il dispendio di stamina il mio unico obbiettivo sarebbe stato il cercare di liberarmi da quella tenaglia che mi soffocava, quindi avrei cominciato a strattonarmi a destra e a manca così da riuscire anche un minimo a incrinare quella presa mortale......

    Sakuaron Hoshigaki: Scheda
    Resistenza:45-10=35
    Stamina:40-15=25

    Azioni:
    Tecnica del tornado animale: 10 resistenza (azione offensiva)
    Strattonamenti x3=3 resistenza (azione offensiva)
    Mantenimento forma animale: 15 stamina (azione di supporto)
     
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    Seto Akame è sveglio ed operativo. Come detto in precedenza dovrebbe avere dei malus a causa del suo effettivo KO ma questo ci porta alla seconda questione.
    Ho avuto modo di verificare un mio precedente errore negli arbitraggi e di questo mi scuso. Effettivamente si sarebbe dovuto verificare uno scontro tra jutsu nel momento in cui Seto usa la Repressione contro gli shisa. Avevo interpretato male la tecnica.
    Ma nulla è perduto, possiamo dire che gli eventi si sono sviluppati in modo da rimettere tutto apposto oltre che mettere in luce i pg in modo apprezzabile rispetto all'inizio quindi meglio così. Alla fine della prova chiarirò di cosa parlo, intanto sappiate tutti che ciò ha portato beneficio per tutti ai fini della prova.
    Detto ciò veniamo al pratico:
    Attacco a Seto che si trova limitato dal marionettismo e con 45 punti energia, ovvero quelli con cui sarebbe rimasto dopo aver perso lo scontro tra jutsu.
     
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    [Esami Chuunin] Prima prova
    Seto Akame






    narrato - parlato - pensato - parlato altrui




    In pochi attimi concitati successe il tutto. I miei occhi mi permisero di individuare appena in tempo l’offensiva di Kyoshi e di avvertire il mio compagno del pericolo imminente. Tuttavia non potevo immaginare che lo shinobi di Suna fosse in realtà l’utilizzatore di una delle arti segrete più famose ed insidiose del mondo ninja. La mia ancor ridotta esperienza mi giocò un tiro mancino. Riuscii solo parzialmente ad arginare l’avanzamento di quel blocco di polvere d’oro, che mi avvinghiò nella sua morsa. Prontamente il Jiki approfittò della situazione per sguinzagliarmi le sue creature che, una dopo l’altra, con un movimento fulmineo mi si catapultarono addosso, impedendomi una qualsivoglia reazione. La pressione delle loro forti mandibole si tradusse in lancinanti dolori, dovuti all’affondo dei loro denti nelle mie carni e allo stesso tempo, in egual misura, la mia pelle veniva scucita dalle sferzate di lunghi ed affilati artigli. Un impulso irrefrenabile, dettato dalla sofferenza del momento, mi fece lanciare un grido, allungando il collo verso l’alto e strizzando gli occhi, nell’invano tentativo di lenire le mie pene. I miei istinti si allentavano con il propagarsi delle mie ferite e in un lasso di tempo piuttosto breve mi sentì privato di ogni forza e incapace di controllare il mio corpo.

    Mi dispiace amici miei..non sono riuscito ad aiutarvi come avrei voluto..

    E con quel triste pensiero, che racchiudeva tutto il mio rammarico per il modo in cui la situazione si era evoluta, mi adagiai al richiamo dell’oblio, chiudendo stremato i miei occhi.


    […]


    Un’insolita sensazione, come un formicolio, mi riattivò le funzioni cognitive.


    Che succede? Dove mi trovo?


    Decisi di sfruttare quel briciolo di energia che mi stava tenendo sveglio per cercare di aprire nuovamente i miei occhi. La mia folta chioma di capelli neri mi ostruiva quasi del tutto la vista.
    Potevo tuttavia sentire ancora i falcidianti dolori delle mie ferite. Ma ero vivo; ero ancora lì.
    Un getto di acqua mi colpì in volto e fu la scintilla che innescò il mio risveglio.

    Quando mi accorsi della situazione in cui mi trovavo, con un sorriso che era un connubio di nervosismo e divertimento, immaginai che nonostante tutto forse un’ultima chance mi era concessa.
    Non eravamo più in tre. Ora Kyoshi era accompagnato da un suo alleato ma non era Haruki.

    Mi trovavo in piedi, eppure non ricordavo di essermi rialzato in qualche modo. Il mio braccio era piegato verso di me e la mia mano impugnava più o meno saldamente un kunai. Inoltre un insolita sensazione di rigidità pervadeva il mio corpo, quasi costretto in quella posizione. Nulla poteva aver a che fare con la mia precaria condizione fisica. Dunque dovevo vederci più chiaro.

    Concentrandomi nell’immagazzinare parte della mia energia nell’irradiare i miei bulbi oculari, per accedere al potere della mia abilità innata, avrei attivato i miei occhi demoniaci.
    A quel punto l’ultimo pezzo del puzzle si sarebbe sistemato al suo posto. La percezione del chakra del potere degli Akame mi avrebbe permesso di individuare una serie di flussi di chakra, che provenivano dalle dita del nuovo arrivato, permettendomi di capire che mi trovavo sotto l’effetto dell’Arte del Marionettismo.
    Il fatto che il mio nemico si fosse impossessato del mio corpo temporaneamente inanimato mi fece dannatamente innervosire. Quale più vile utilizzo dell’arte, rispetto a quello?! D’altronde il regolamento parlava piuttosto chiaro: niente esclusione di colpi.

    Tuttavia quella posizione poteva rappresentare, in realtà, un vantaggio per me. L’avversario si doveva sentire ormai padrone dei miei movimenti, quindi avrei avuto modo di colpire nel momento più opportuno. Le distanze erano minime e ben presto avrei individuato il momento giusto per uscire allo scoperto.
    Mi sentii bollire il sangue e decisi di incanalare quella rabbia nelle mie azioni. Avrei abbandonato i miei freni inibitori per scatenare la mia massima potenza sul mio bersaglio. Doveva pagarla, subito.

    Vista la debole costrizione fisica decisi di evitare movimenti o tecniche che richiedessero l’utilizzo di sigilli. Così avrei sollecitato il mio flusso di chakra, richiedendone un quantitativo importante e l’avrei direzionato verso l’interno della mia bocca. L’intenzione sarebbe stata quella di ricorrere ad uno dei jutsu più potenti che conoscevo. Dall’apertura delle mie fauci, in direzione dei miei due avversari che si trovavano a pochi metri da me, sarebbe fuoriuscita un’impetuosa corrente di Fuuton molto simile ad un mulinello, il quale grazie alla rotazione impressa al flusso stesso, si sarebbe trasformato in una pericolosissima sfera che bramosa di distruzione si sarebbe estesa in tutto il suo volume. Ma sarebbe stato solo l’inizio del mio sfogo nevrotico.


    A volte anche giocare con le bambole diventa pericoloso. Adesso proverò a dimostrartelo.


    Il mio cervello aveva ben chiaro l’obbiettivo, così da trasformare la rabbia in determinazione. Riposi il kunai nel mio porta-oggetti. Un ulteriore concentrazione di chakra mi avrebbe concesso di materializzare una serie di sfere luminose, frutto di un jutsu che più volte si era rivelato fondamentale. La mia esperienza con quella tecnica mi avrebbe concesso una maggior sicurezza in quello che stavo per fare. Infatti direzionai, quanto più velocemente possibile, quelle sfere in direzione del marionettista, le quali, grazie alla loro irradiante lucentezza avrebbero potuto rappresentare una seria minaccia.
    Proprio sfruttando il duplice effetto delle mie sfere, avrei approfittato di quei momenti per andare a concludere quella faccenda.

    Con l’utilizzo della mia energia interiore e della combinazione con la mia psiche, avrei potuto dimostrare quanto variegato fosse il mio stile di combattimento, caratteristica che sviluppai proprio per dare un tocco di imprevedibilità alle mie azioni.
    Mi sarei dunque esibito in una manipolazione dei sensi grazie alla quale la mia figura si sarebbe smaterializzata di punto in bianco in un ammasso di petali, ponendo negli spettatori di quell’evento un serio dubbio a riguardo della mia reale posizione. Ormai abbandonato ogni tipo di forma di zelo o rispetto nei confronti dei miei nemici, avrei sfruttato il mio genjutsu per ricomparire alle spalle dello shinobi che si era permesso di controllarmi.


    Boo!


    E nello stesso istante con un movimento fulmineo avrei attivato il meccanismo retrattile posto sul mio braccio destro per sguainare la mia lama e infilzare con forza e precisione il mio obbiettivo, all’altezza della sua milza, per metterlo fuori combattimento il prima possibile e tenerlo in ostaggio come scudo umano. Intendevo ripagarlo con la stessa moneta. Il demone dei miei occhi si era risvegliato anche nel mio animo.

    La situazione risultava comunque critica, viste anche le condizioni di Sakuaron. Ma con questa mossa avrei potuto portare di nuovo in equilibrio le sorti dello scontro.
    Dall’altra parte, le mosse di Sumairu potevano incidere irrimediabilmente sull’esito della contesa.




    Azioni

    1. Attivazione Magan [Supporto](-10)

    2. Tecnica della Repressione (-18)

    3. Tecnica delle Sfere Lucenti (-10)

    4. Tecnica del dissolvimento floreale (-10)[Supporto] + Affondo con lama retrattile (-1 Res)




    Resistenza: 45 - 1 = 44

    Stamina: 66 -10 -18 -10 -10 = 18


    Black mi ha fatto molto piacere che nonostante siano dinamiche di gioco, tu mi abbia citato in spoiler nel tuo post. :rosa:

     
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    Alla fine, solo Haruki partì alla volta della nostra bandiera, lasciandomi Kaito nel bel mezzo del mio laboratorio. Egli fu molto veloce a capire i miei intenti, e sfruttò appieno le capacità di marionettista che ci aveva mostrato la sera prima, ma con una piccola variazione: non attaccò i suoi fili di chakra ad una sua pedina di legno e ferro, bensì al corpo senza volontà di Seto, il ragazzo che avevo sconfitto precedentemente. Non lo diedi a vedere per mantenere una facciata di serietà, ma rimasi piacevolmente impressionato dalla rapidità mentale e di esecuzione del ragazzo che fino a poco prima avevo considerato colui che avrebbe inciso meno su questa prova... Forse, ci avrebbe portato lui alla vittoria! Unico problema: aveva messo la sua "marionetta" tra me e colui che dovevo interrogare. Niente di particolarmente grave, ma avere il contatto visivo impedito non era proprio la cosa che mi aiutava, specialmente se dovevo mettere pressione all'altro. Quindi, mentre Kaito interpretava tutta la scenetta, minacciando il prigioniero di ferire Seto ben più gravemente di quanto avessi fatto io, mi spostai leggermente a destra, in modo da riuscire a tenere sott'occhio tutti e tre i ragazzi. In realtà, stavo anche prestando attenzione allo scontro che si stava svolgendo ad un centinaio di metri da me, vicino alla mia bandiera... Notai come il terzo nemico si stesse pericolosamente avvicinando al suo obbiettivo, ma Haruki era già tornato in posizione, e se c'era un genin a cui sapevo avrei potuto affidare qualsiasi obbiettivo, era lui. Mi costrinsi quindi a concentrare la mia attenzione sulle persone a me fisicamente più vicine. Per quanto visibilmente in forte stress emotivo, il ragazzo in parte squalo non sembrava voler ancora darsi per vinto, ne tantomeno voler rispondere alla mia domanda. La cosa mi infastidì non poco, specialmente perché non c'era modo per lui di uscire facilmente da quella situazione, mentre io e Kaito eravamo completamente in controllo della situazione. Anzi, quel suo atteggiamento spericolato e inconcludente mi portava alla memoria un altro combattimento, l'allenamento contro il genin di Oto che che a fine scontro mi aveva fatto tutta la sua bella lezioncina sul non mollare mai... Stronzate. Anche solo il pensiero che gente così tanto ciecamente pronte a rischiare la loro vita e quella dei loro compagni per motivi così fumosi e distanti mi faceva ribollire il sangue. Impegnato come ero a serbare rancore verso l'Otoiano, non mi resi immediatamente conto del fatto che Sakouron si fosse messo in moto per cercare di liberare Seto. O almeno, svegliarlo. Usò nuovamente la stessa mossa con cui aveva provato a colpirmi in precedenza, ma al posto che mirare me, bagnò Seto. Sinceramente, non pensavo fosse possibile svegliare qualcuno messo KO così facilmente, ma poi mi ricordai dell'esperienza avuta con Haruki. Più ci pensavo, più sembrava probabile. Che avessi la possibilità di combattere un secondo round contro Seto? Forse questa prova non era destinata a finire nella noia come avevo pensato! Neanche cinque secondi dopo, il corpo precedentemente inerte di Seto Akame sembrò riattivarsi, e dalla sua bocca una piccola sfera di fuuton incominciò a dirigersi verso di noi. La mia risposta fu quasi automatica, incominciai a incanalare allo stesso modo il chakra fuuton appena sotto il mio diaframma, poi, una volta modellata attraverso gli opportuni sigilli, avrei sparato a mia volta una sfera d'aria vorticante, che avrebbe provato a contrastare la tecnica fuuton del mio avversario.
    Successivamente, Seto usò nuovamente quella fastidiosa tecnica creatrice di piccole sfere di luce, per probabilmente cercare di coprire una sua fuga dai fili del marionettista. Sfortunatamente, sapevo bene che le capacità difensive di Kaito senza marionette erano molto scarne, quindi sapevo che sarei stato costretto a difendere entrambi. Impastai il chakra attraverso una serie particolare di sigilli, e subito l'inconfondibile sapore amarognolo della terra da me creata si fece strada nella mia bocca. Quindi, cercai di sputare per terra una copiosa quantità di terra, provando in questo modo a difendere sia me che Kaito dalle esplosioni luminose che ora sia io che Haruki avevamo avuto la possibilità di incontrare nel nostro cammino di ninja. Credevo che a causa del risveglio non proprio comodo o gentile egli fosse privo di energie e spossato, invece Seto continuò la sua offensiva con un'altra tecnica, sparendo dalla vista sia mia che di tutti gli altri... Sfortunatamente per lui, la vista non era il mio solo metodo per tenere traccia di persone e cose... Avevo anche un piccolo aiuto genetico che mi donava un'abilità praticamente perfetta per situazioni del genere. A volte, specialmente contro persone ignare di quel potere, usarlo sembrava quasi come barare... Poi mi ricordavo che avevo praticamente detto addio alla mia capacità di dormire per lunghi periodi di tempo, e ogni buon proposito di usare le mie capacità con parsimonia andava prontamente dimenticato. A quanto pareva stava cercando di prenderci alla schiena, quindi mi sporsi leggermente verso Kaito, e gli sussurrai nell'orecchio
    "Ci sta aggirando"
    Appena sentii il metallo dell'arma sul suo polso essere estratto, ed il suo corpo incominciare a prendere velocità, aspettai fino a quando non fossi stato sicuro di chi avrebbe caricato a dire qualcosa, per dire al mio compagno
    "Difenditi!"
    In tono concitato. Il fato aveva dato a Seto Akame e a me una seconda possibilità di dare spettacolo, ma nuovamente, egli sembrava più interessanto a inganni e trucchetti. Inutile dire, questo mi arrabbiò ancora di più di quanto avesse potuto fare il ricordo di quello scontro infame, quindi ero particolarmente alterato. Non sarebbe stato bello.

    Azioni
    1: Mantenimento gabbia di sabbia(supporto)
    2: Cannone d'aria
    3: Paramento terrestre
    4:
    Consumi
    Stamina:85-18-18-1=48
    Resistenza: 150



    Edited by sundavr - 10/2/2021, 10:26
     
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    La situazione sembrava completamente dominata dalla nostra squadra, Sakuaron era imprigionato nella sabbia e il suo compagno era ancora privo di sensi, completamente sotto il mio controllo.

    Le parole che avevo pronunciato non erano solo una mera minaccia, ci credevo davvero!
    Dal mio punto di vista l'obiettivo della missione era importante, ma i compagni di squadra avevano la priorità; un compagno non andrebbe mai lasciato in dietro e, soprattutto, è assolutamente fuori discussione che venga sacrificato!
    Di conseguenza per me, già queste argomentazioni sarebbero dovute bastare a convincere il nostro avversario a parlare ma, nonostante tutto, sembrava ancora titubante. Magari pensava non avessimo il coraggio di fare del male al suo compagno già gravemente ferito (in effetti io magari no, ma su Kyoshi ammetto di avere qualche dubbio a riguardo) o magari aveva semplicemente ideali diversi rispetto ai miei.

    Avrei atteso comunque una sua reazione per decidere la mia prossima mossa ma mai mi sarei aspettato quello che sarebbe successo di li a poco.
    La mia visuale su Sakuaron era parzialmente coperta dal corpo del suo compagno, così stavo leggermente inclinato da un lato per riuscire a scorgere il suo sguardo nella speranza di carpire i suoi pensieri e le sue emozioni.
    Dopo qualche attimo di confusione, la mia speranza era che cedesse per salvare il compagno, invece sul volto iniziò a leggersi chiaramente una forte sensazione di rabbia.
    Non proprio ciò che volevo, ma se l'avrebbe fatto parlare, qualunque sentimento sarebbe andato bene.

    L'avversario però prese una decisione che esulava dal mio schema, chiuse la bocca per impastare il chakra e, d'un tratto, con grande velocità, lanciò un attacco. Non eravamo però né io, né Kyoshi i bersagli; il getto d'acqua era stato scagliato dritto davanti a lui e il primo bersaglio su cui avrebbe impattato era proprio il suo compagno.

    Non stetti tanto a ragionare sul da farsi e cercai di far spostare Seto dalla traiettoria. Era un mio avversario e, in quel momento, una mia pedina, ma era già molto ferito e non volevo che subisse altri danni per colpa mia, non in quel modo perlomeno. Il colpo però andò comunque a segno, ma la cosa che mi stupì maggiormente era proprio il fatto che Seto, nonostante il collegamento con i miei fili di chakra, non si fosse minimamente mosso.
    L'unica motivazione plausibile era che avesse ripreso conoscenza e questo avrebbe mandato a monte tutto il lavoro fatto fin'ora.

    Come se la situazione non fosse ancora peggiorata abbastanza, Seto si girò di scatto scagliandoci addosso un'enorme corrente d'aria.
    Quell'attacco così rapido non lasciò molto tempo per una reazione, vidi però che Kyoshi non si era fatto prendere di sorpresa e stava già intervenendo per neutralizzare l'attacco avversario.

    Se avessi interrotto il collegamento dato dai miei fili di chakra avrei potuto utilizzare le mie tecniche, ma avrei perso l'unico vantaggio che avevo. Decisi quindi di mantenere attiva la tecnica e di fidarmi del mio compagno nella speranza che la sua azione ci avrebbe difesi.
    La furia di Seto però non si fermò qui e proseguì con un'altra tecnica offensiva. Anche per questa decisi di affidarmi al mio compagno.

    Nonostante tutti i miglioramenti fatti, mi sentivo incapace di affrontare da solo quello scontro. Avevo sbagliato a sottovalutare la situazione? Avrei dovuto mettermi in gioco al 100% fin da subito nonostante lo scontro, al mio arrivo, sembrasse già concluso?
    Avevo sbagliato i miei calcoli, ma ci avrei ripensato una volta finito questo esame, ora non c'era tempo per perdersi in ragionamenti.

    Seto sembrava essere ben più abile di me, quindi l'unico contributo che avrei potuto dare alla mia squadra in quel momento, era mantenere i miei fili di chakra su di lui, così da intralciare il più possibile i suoi movimenti.
    Se le difese del mio compagno fossero andate a buon fine, ci saremmo ritrovati con un muro di terra a separarci dai nostri avversari, nonostante non potessimo più vederli però, Kyoshi non avrebbe comunque avuto alcun problema a percepirli, io invece, con mio stupore, nel caso i miei fili di chakra fossero rimasti collegati con mio avversario, avrei potuto avere una percezione dei suoi spostamenti.

    Non avevo mai pensato a questo utilizzo ma, se avesse funzionato, ne avrei sicuramente approfittato maggiormente in seguito.

    Tornando allo scontro, evidentemente un muro a dividerci non sarebbe bastato a placare la rabbia del nostro avversario, infatti d'un tratto scomparve e, un po' grazie ai miei fili di chakra, un po' grazie all'avvertimento di Kyoshi, mi accorsi che stava arrivando dietro di me.
    Non avevo assolutamente intenzione di farmi mettere KO così facilmente, mi sarei giocato il tutto per tutto. In questo caso il mio compagno non avrebbe più potuto aiutarmi, dovevo farcela da solo.

    La tecnica della sostituzione mi avrebbe consentito prendere le distanze, ma la composizione dei sigilli l'avrebbe resa probabilmente troppo lente, così optai per un'altra strada.
    Come comparve dietro di me annunciandosi con un sonoro “Boo!”, interruppi il mio collegamento con lui e tentai, spostandomi nel mentre di un passo il più velocemente possibile nella direzione opposta al mio compagno, di ricorrere ad una tecnica che ancora non avevo avuto occasione di usare in un vero combattimento, cercando al contempo di non colpire accidentalmente Kyoshi; attorno a me si sarebbe generato un forte spostamento d'aria in grado di scaraventare lontano chiunque mi si fosse avventato contro.
    In questa difesa avrei messo tutto me stesso, ok non voler fare troppi danni, ma l'avversario era troppo accecato dall'odio e dovevo difendermi assolutamente o avrei subito gravi danni.

    Scheda Kaito Aikikawa

    Kaito

    Azioni
    - Tecnica del Marionettista (Kugutsu no Jutsu) sul corpo di Seto (mantenimento)
    - Vortice del pavone + sforzo max



    Effetti Attivi
    //
    Stamina
    325 – 5 – 18 – 50 = 252


    Resistenza
    200
    Equipaggiamento in uso
    - Giara di sabbia: 5/5 cariche
    - Rotolo Gigante: 40/50 spazi


     
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    Responso nr. #4


    Attacco - Sumairu:
    Cortina Fumogena [Supporto]
    Decapitazione della luna crescente 40 + 40 + 11(magan) + 5 (bonus tecnica) + 10 (maestria) + 5 (scudo dell’eco) + 10 (ombra imprigionante) + 12 (cloni) + 13 (dado) + 20 (sforzo) - 10 (malus azioni eccessivamente violente) = 156 [Fallisce per inferiorità combattiva]

    Difesa – Haruki :
    Tecnica dei Ceppi Crudeli 105 + 55 + 14 + 10 - 10 = 160 [Riesce per supremazia combattiva]

    Danni:
    Sumairu //
    Haruki //


    Narrazione Turno:
    Sumairu si trovò a giostrare un assalto abbastanza ben organizzato, seppur con qualche gaffe data dall’inesperienza. Il suo avversario era ben più forte di lui ma non si arrese, tentò il tutto per tutto in quel frangente, sperando di riuscire a portare la sua squadra alla vittoria. Desiderio che forse arrivò addirittura ad accecarne il giudizio visto stava addirittura tentando di decapitare quello che, fuori dalla prova sarebbe dovuto essere un suo alleato. Fortunatamente Haruki fu davvero abile nell’individuare da dove stesse arrivando la reale offensiva e, all’ultimo istante, imprigionò l’aggressore un una morsa lignea dalle proprietà straordinarie.


    Situazione Finale:
    Haruki ad 1m da Sumairu immobilizzato ed impossibilitato ad usare chakra. Attacco al Senju

    Commenti Arbitro:
    //

    […]

    Attacco -Seto:
    Attivazione Magan [Supporto]
    Tecnica della Repressione 80 + 50 + 26 + 8 + 18 = 182 [Riesce ma va in scontro tra jutsu] [Danno: 67]
    Tecnica delle Sfere Lucenti 80 + 50 + 26 + 6 + 10 = 172 [Riesce ma va in scontro tra jutsu] [Danno: 45]
    Tecnica del dissolvimento floreale [Non contrastato]
    Affondo con lama retrattile 30 + 25 + 26 + 10 + 10 + 4 = 105 [Fallisce per inferiorità combattiva]

    Difesa -Kyoshi:
    Cannone d'aria 100 + 55 + 8 + 5 = 168 [Riesce ma va in scontro tra jutsu] [Danno: 75]
    Paramento terrestre 100 + 55 + 7 + 10 = 172 [Riesce ma va in scontro tra jutsu] [Resistenza: 67]

    Difesa -Kaito:
    Tecnica del Marionettista [Non contrastato]
    Vortice del pavone 100 + 55 + 7 + 14 + 20 = 196 [Riesce per superiorità combattiva]

    Danni:
    Seto 8 + 90 = 98
    Kyoshi //
    Kaito //

    Narrazione Turno:
    La situazione sembrava volgere del tutto verso i suniani ma un colpo di scena parve mettere in dubbio le sorti dello scontro. Seto si era miracolosamente risvegliato e, con furia e precisione partì all'attacco. Purtroppo per lui, la chance di rivincita finì esattamente come il match precedente e, dopo un lieve contraccolpo subito dallo scontro di jutsu con Kyoshi, venne messo definitivamente KO da Kaito.


    Situazione Finale:

    Seto KO
    Kyoshi e Kaito a 4m da Sakuaron. Attacco ai suniani.



    Commenti Arbitro:
    E niente da fare, riprendano le minacce


    Edited by Roy90 - 15/2/2021, 22:41
     
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    ParlatoNarratoParlato altri Kyoshi JikiJitonSakinOC: lucky<3

    Anaciclosi. Ecco l'unica parola con cui riuscivo a descrivere l'esame che stavo affrontando. Capitavano gli stessi problemi, si creavano le stesse dinamiche, succedevano le stesse situazioni. Seto si era risvegliato, aveva attaccato, ma grazie agli sforzi combinati miei e di Kaito, era nuovamente svenuto, speranzosamente per un po' più di tempo. Non solo, ma l'altro combattimento ora sembrava in una situazione di stallo, con entrambi i contendenti fermi. Ma fino a quando non avessi visto la lama metallica di uno dei due colpire l'altro o la bandiera, avrei pensato che Haruki fosse in vantaggio, vista l'abissale differenza di forza.
    Riportai l'attenzione sullo scontro in cui ero fisicamente impegnato. In effetti, un po' mi annoiava il fatto che Seto si fosse risvegliato dai miei attacchi, e che fosse stato Kaito a sconfiggerlo in maniera definitiva.
    Questo non diminuì la voglia di apparire in controllo della situazione, nonché abbastanza forte da poter diventare chunin. Ovviamente, lo avrei dimostrato nella mia contorta e "goliardica" maniera.
    "Boo... Boo Settete?"
    Per un momento, il pensiero che in effetti fossi solo un gran bastardo, e che in futuro avrei probabilmente dovuto collaborarvici, e che quindi era estremamente miope prendersi gioco di loro, nonostante anche tattiche del genere abbiano i loro utilizzi in uno scontro senza esclusione di colpi sfiorò la mia testa. Solo per un momento però.
    Ma nonostante il problema immediato fosse stato risolto, quello principale ancora non lo era. Tornai a prestare attenzione al ragazzo catturato che avevo notato avesse cercato di liberarsi durante la colluttazione tra me e Kaito, fallendo a causa dell'incredibile resistenza della gabbia. Incominciai a camminare lentamente, e mi posizionai tra lui e seto, in modo che non gli venisse in mente di provare di nuovo a risvegliare il suo connazionale. Mi rivolsi poi a Kaito
    "Kaito, per favore, tieni d'occhio Seto, ok?"
    Poi, cercai di usare l'opportunità per provare nuovamente ad estrarre informazioni da Sakouron. Alla fine, lo avevo tenuto conscio ed immobilizzato nella gabbia per un motivo: mettergli pressione psicologica. La raccolta di dati sensibili era una abilità molto richiesta nel mondo ninja, e per quanto non mi considerassi particolarmente adatto a quel lavoro, lo avrei svolto se voleva dire mettersi in mostra e diventare chunin. Squadrai il nostro "prigioniero". Ad una vista superficiale come quelle che gli avevo rivolto prima, egli sembrava semplicemente una persona con capelli particolari e vagamente reminiscente di un animale marino, ma ora che lo guardavo bene, c'era qualcosa in più che una semplice somiglianza. Tanti piccoli dettagli, come ad esempio dei lembi di pelle sul corpo che sembravano essere delle branchie, si univano a formare una figura che non sembrava totalmente "uomo". Mi ricordava, almeno in parte, un animale acquatico. Aveva sempre avuto quell'aspetto? Non riuscivo a ricordare esattamente se era cambiato durante lo scontro, ma questo era anche a causa del fatto che all'inizio era travestito da donna.
    "Ancora silenzioso te, eh? Magari un... Pesce gatto ti ha mangiato la lingua?"
    Cercai di soffocare l'attacco di ilarità causato dalla battuta che probabilmente faceva ridere solo me. Usando il controllo della sabbia, aggiunsi un po' di polvere d'oro alla sua gabbia, in modo che anche la parte superiore della sua testa fosse coperta, lasciando libero naso e bocca, poi continuai il discorso.
    "Sei curioso di sapere che sta succedendo a Suimaru? "
    Portai nuovamente l'attenzione lontano da dove ero ora, vicino alla mia bandiera. Anche in quel momento la situazione sembrava di stallo, ma le posizioni erano leggermente diverse: ora erano molto vicini, ed in mezzo a loro c'era un lungo pezzo di metallo. Sembrava una katana, anche se il suo comportamento era strano. Suimaru aveva effettivamente una katana, e di solito le armi impugnate seguono i movimenti sia piccoli che grandi dei proprietari, o di chi la sta usando. Invece questa era perfettamente ferma, non sembrava neanche oscillare. Non sapevo cosa stesse succedendo lì, ma queste info le potevo sicuramente manipolare a mio favore.
    "Io lo riesco a sentire, e ora si trova di fronte al mio terzo alleato, e nessuno dei due si sta muovendo. Adesso, io non ho la verità assoluta in tasca, ma conosco entrambi i contendenti; ti basti sapere che Haruki, il mio compagno, sa usare una variante della tecnica che ora ti sta bloccanndo. Capisci dove sto andando a parare? Nel caso la risposta fosse no, sarò il più chiaro possibile: in questo preciso momento Suimaru è nella tua stessa posizione. Non voui credermi? Non farlo, non mi interessa. Non mi importa di te, di Seto o di Suimaru. Voglio solo sapere una cosa:
    Dove.
    Si trova.
    La bandiera
    "
    Presi un attimo il respiro. Più lo tenevo bloccato, meno mi piaceva farlo. E vedere qualcuno così privo di libertà, e costretto sia fisicamente che mentalmente, mi spezzava il cuore. Andava contro tutto quello per cui io e la mia famiglia andavamo fieri, e portava alla mente brutti ricordi legati alla mia prima missione. Ero stato nei suoi panni, ed avevo avuto una reazione molto peggiore della sua, anche se nessuno mi stava interrogando

    Azioni
    1:mantenimento gabbia di sakin (e aggiunta di una quinta carica)
    2:
    3:
    4:
    Consumi
    Stamina: 48-1=47
    Resistenza: 150



    Edited by sundavr - 12/2/2021, 09:10
     
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    Che cos'è il tempo? E' qualcosa di assoluto oppure è un qualcosa di soggettivo? Qual è il vero significato del tempo? Esiste realmente o è solamente una illusione fittizia creata dall’uomo? Il tempo è la dimensione nella quale si concepisce e si misura il trascorrere degli eventi. Piccoli attimi sfuggenti che corrono attraverso le dita della nostra mano, a volte in rapido modo mentre altre.. beh molto più lentamente. Parlo proprio di quei secondi, quelli in cui avevo il nemico dinanzi ai miei occhi mentre una densa coltre di fumo nero ne impediva la vista. Eppure, in quei lenti frammenti di tempo, riuscivo a sentire la sua presenza farsi sempre più vicina. Sentivo il suo respiro farsi carico d'energia, riecheggiare in quelle sue parole accompagnate da quella sua subdola tecnica. Sentivo la sua spada correre nell'etere, la lama biancastra roteava libera da qualsiasi pensiero, dominata solamente dalle mani di un singolo essere che pareva aver smarrito la strada, discosto decisamente dal suo essere che avevo già incontrato tempo addietro. La calma era la virtù dei forti. Avevo letto quella frase tante - troppe - volte, in quei giorni felici d'accademia, ove mi rinchiudevo nella Biblioteca a leggere libri, dai più fantasiosi a quelli di natura più realistica. Le parole del nemico, Sumairu, parevano appoggiarsi sulla lama di quella portatrice di morte, assumendo una forma quanto più simile a quell'arma bianca. Un arma priva d'emozioni e d'intelletto, costruita - come avevo letto in alcuni libri - solamente per nobili scopi, che più si presentavano alla difesa e al supporto delle anime innocenti. Tuttavia, ella era brandita con altri scopi, ben differenti dal suo solito uso. Ciò faceva si che in me ardesse un fuoco ancor più distruttivo di quella Katana mentre i denti, come a mostrare una piccola reazione, si strinsero in una forte morsa, stando comunque accorti a non provocare danno alcuno a tutto l'apparato. Le mani, a loro volta, formarono dei corposi pugni ove quel fuoco ardente era riuscito ad incanalarsi, mosso dalla mia volontà di riuscire a fermare quell'attacco, porre fine alle speranze del nemico e magari aiutarlo a ritornare sulla retta via. Quel corpo e quella mente, non sembravano più appartenere al Sumairu Akame che conoscevo. Dinanzi a me difatti, avevo un altra persona e ne ero completamente convinto. Qualcosa in lui nel tempo era cambiato ma non riuscivo a capire la reale origine di tal radicale trasformazione. Speravo di trovare una risposta nel lavoro dei miei pensieri, in quei frammenti di tempo che scorrevano lenti, adagiandosi con la stessa delicatezza di una farfalla sulla sua lama, una di quelle tanto agognate meraviglie del mondo e che purtroppo non riuscirò mai ad osservare, visto il caldo inferno in cui ero cresciuto. Aspettavo con ansia il momento decisivo, quello più propizio per portare una difesa degna di quella strategia che tuttavia, aveva peccato di foga e d'ira. L'udito, allenato negli anni con duri allenamenti, catturava tutti quei rumori e quelle belle ma inutili parole. Infine l'arma del avversario venne intrisa di Chakra Raiton e quel assordante rumore, ormai prossimo alla mia posizione, fece scattare una molla, una scintilla che pareva emulare quel Chakra ostico, partì dal ventre del mio addome, facendo si che l'intero corpo reagisse in tempo a quell'assalto. Ero incredulo per ciò che stava accadendo intorno a quella bandiera. Era come se il tempo si fosse rallentato, forse a causa della troppa adrenalina in circolo, forse perché ero troppo concentrato a raggiungere quella vittoria.

    ....

    Tutto tacque. Tutto riprese a velocità normale. Ero salvo e con grandi certezze, ero riuscito a fermare l'offensiva del mio fu compagno, Sumairu. La portatrice di morte tenuta salda nella sua man dritta, smise di roteare e quel rumore assordante che si ripeteva in quella landa desolata, ove distruzione e morte - gli stessi sentimenti presenti nelle iridi del Genin di Kumo - regnavano sovrane, cessò. Sentivo il suo respiro particolarmente più forte. Sentivo quel legno stringere sulle sue carni sempre più, proprio come un fiero leone con la sua preziosa preda. Sospirai calda aria dalle rosea labbra verso l'etere a perdere, libero ora da qualsiasi peso intellettuale. Iniziai a rilassare la mente seppur ardeva di un fuoco distruttivo, ribolliva d'ira per l'agonia e la malvagità con la quale era stata portata l'offensiva. La man dritta si strinse in pugno. Volevo colpirlo in pieno volto ma cercai in tutti i modi di placare quella voglia di vendetta, resistere a quell'oscurità non permettendole di prendere il controllo sulle mie facoltà intellettuali. Le nocciola iridi cadevano su quei ceppi. Provai a tendere la mano manca verso la sua Katana, tirandogliela dalle mani e lanciandola poi alle mie ore nove, indirizzandola verso l'esterno dell'edificio e facendo in modo di perdere le sue traccie.

    Sumairu...

    Presi un attimo di pausa mentre in volto si dipinse un aria rammaricata e sofferente.

    E' passato un anno dal nostro ultimo incontro. Ti ricordavo un ragazzo sereno e tranquillo.. ma questo.. anch'io voglio vincere a tutti i costi..

    Il pugno si faceva sempre più forte, i denti si strinsero anch'essi in una tenace stretta. Ancora una volta, sembrava che il male stesse vincendo sulle forze del bene. La visione che avevo di questo caotico mondo mi si ripresentò nuovamente dinanzi agli occhi, assumendo proprio una figura umana: Sumairu Akame. Non lo accettavo. Non lo sopportavo. Odiavo tutto questo e ritornai a sperare in un futuro radioso, ove del male non esistesse traccia alcuna.

    Ma provare ad eliminare un tuo compagno.. dimmi.. cosa ti ha spinto a cambiare così tanto? Cos'è stato che ti ha spinto a diventare il mostro che sei ora? Sono stato io? Ho fatto qualcosa di sbagliato?

    Non ero più me stesso. Caricai la leva superiore destra portandola ad indietreggiare e facendo scivolare nel pugno una grande quantità di Charka Doton. Il busto ruotò all'unisono e poi, come una molla, tutto il corpo partì alla carica donando al pugno maggiore velocità e potenza. Stavo per scivolare in quella pozza d'oscurità scavata dal Kuniano. Affogare in quelle dense acque scure e cadere nel baratro più totale. Digrignai i denti ancor più forte mentre le palpebre si chiusero permettendo alle tenebre di avvolgere il mio corpo in un caldo abbraccio. Il pugno conquistava sempre più velocità, indirizzato proprio verso il viso del nemico.

    HARUKI..

    Improvvisamente una voce interiore mi riportò alla luce, permettendomi di aggrapparmi all'umanità ancora presente in me. Era la mia coscienza. Il mio angelo. Il mio faro. Era Shizuka. Sentivo la sua voce nella mia testa, riecheggiare in quel piccolo spazio angusto e scuro. Il pungo si fermò a pochissimi centimetri dal suo volto mentre le palpebre si riaprirono. Ella mi aveva salvato nuovamente e lo sguardo, dapprima incredulo, divenne oltremodo felice e sorridente. Ritornavo lentamente ad acquistare il pieno controllo del mio corpo, cacciando fuori quell'oscurità che aveva provato a penetrare nel mio cuore.

    Sumairu.. non ti resta più nient'altro da fare. Non puoi più usare il Chakra e quei ceppi hanno una resistenza che va ben oltre la tua forza.. ti prego non rendermi la cosa più difficile di quanto non lo sia già.. dimmi dov'è la vostra bandiera e ti lascerò libero di andare

    Ero sincero. Non gli avrei tolto un sol capello se mi avesse donato quelle informazioni, permettendomi di raggiungere quella vittoria tanto agognata ma giunta con cuore puro e non pregno di malvagità.



    Resistenza 100
    Stamina 120

    Azioni:
    Come nel post

    Note :
    Allora in pratica non ho fatto nulla in questo mio attacco. Ma ho provato a strappargli la katana dalla mano e lanciarla verso l'esterno dell'edificio. Non penso equivalga come attacco quindi dovrei esser salvo da attacchi. Infine, provo a colpirlo con un pugno pregno di Chakra Doton ma il tentativo viene fatto fermare dalla voce interiore di Shizuka, png creata da me per la storia del mio pg. Quindi essenzialmente, gli chiedo soltanto di riferirmi dove sia la sua bandiera, provando ad essere quanto più coerente con il mio pg. Peace.
     
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39 replies since 28/12/2020, 22:20   2143 views
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