La nuova leva e la "nuova" leva!

PQ Sundavr e Kerbe

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     Like  
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    686

    Status
    Offline
    ParlatoNarratoParlato altri Kyoshi JikiJitonSakinOC: lucky<3

    Ero seduto sul pavimento della mia stanza che, priva di mobilio sembrava innaturalmente grande ed aliena. Il mio sguardo era fisso su una macchia presente sul muro monocromatico all'altezza degli occhi, mentre la mia testa era immersa nei suoi pensieri.
    Era la prima volta, nella mia vita, che cambiavo casa. Era un cambiamento piccolo, in relazione alle cose che stavano succedendo nella mia vita e nel mondo in generale. Ciò nonostante, vedere la mia stanza vuota era... Deprimente. Questa casa per me era stata un punto fisso ed inamovibile, una di quelle cose che avevo sempre data come scontata. Lentamente, mi alzai in piedi, e scesi le scale che portavano al piano inferiore, ed alla porta di uscita. Lì era stazionato un numero incredibilmente alto di valigie, sorvegliate dai miei genitori. Anche essi erano alla porta, e anche loro erano vestiti per un viaggio, con ulteriori valigie vicine alle mie, ma dall'aspetto più usurato. Appena mi videro, essi si illuminarono, e vi vennero incontro per abbracciarmi.
    "Sei pronto?"
    Annuii, e con l'aiuto del magnetismo noi tre sollevammo tutte le valigie lì presenti, e sopra altrettante nuvole di sabbia, ci dirigemmo verso la mia nuova casa, dove Renjii e Haruki avevano già finito di trasferire tutti i loro effetti personali.
    La nuova casa era molto più vicino all'ufficio della Kazekage, e nonostante potesse facilmente essere descritta come spartana e priva di fronzoli, non mancava nessun servizio "base", e inoltre aveva un giardino dal lato opposto della strada molto tranquillo e privato, un po'scomodo per allenamenti a grande area, ma ottimo se si era in cerca di una zona di pace e calma.
    Nuovamente, grazie alla nostra particolare abilità innata, scaricare tutte le valigie fu un'operazione estremamente veloce e poco stancante. Però, solo un terzo delle valigie vennero appoggiate a terra, quelle sulla mia nuvola per essere precisi. Le altre rimasero sulle loro nuvole, proprio come i loro rispettivi piloti.
    "Credo sia arrivato il momento di partire per la nostra nuova postazione di lavoro... Chissà quando ritorneremo... "
    Anche i miei genitori, in quanto ninja di rango superiore a chunin, furono chiamati ad entrare nelle file dell'OSU. In particolare, gli erano stati assegnati compiti (che a me non erano stati specificati nella benché minima parte) che richiedevano un trasferimento immediato in una località non ben specificata... A me.
    "Noi ora dobbiamo andare... Ti vogliamo bene!
    Ci vediamo!
    "
    "Ci vediamo!"
    Riuscì solo a rispondere, prima che ripartissero verso mete ignote. Da quel momento, la mia famiglia era la sezione Oni di Suna, e la mia casa era l'edificio che condividevo con loro. Per quanto mi dispiacesse non poter avere più contatti con i miei famigliari, mi sarebbe piaciuto passare un po' di tempo in un ambiente in cui sarei stato costretto a maturare velocemente.
    Lentamente, presi le mie valigie e le trasportai dentro la mia stanza, già fornita di pochi semplici pezzi di mobilio, e misi in ordine tutti i miei effetti personali. Mezz'ora dopo, avendo completato il grosso del lavoro, mi concessi una piccola pausa, e non avendo fatto colazione, mi diressi verso la cucina, dove dopo aver stilato una sommaria lista dei pochi ingredienti attualmente disponibili, tirai fuori una galletta di pane sabbia e la consumai con dei datteri. Fu in quel momento che realizzai che nessuno oltre a me era in casa. Non avevo idea di dove fossero andati, ma non me ne preoccupavo più di tanto.
    Decisi anzi di approfittarne, per poter avere una possibilità di riposarmi. Quelle erano sempre bene accette
    "Si, direi che mi merito un po' di relax!"
    Annunciai a me stesso istanti prima che un suono intermittente ed abbastanza fastidioso incominciò a rimbombare per tutta la vuota casa. Dopo qualche secondo di futile ricerca attorno a me, mi ricordai che quella era la suoneria del Seras che avevo nel mio borsello. Velocemente lo presi in mano, ed accettai la richiesta di chiamata.
    "... Pronto?"
    Chiesi. Dall'altra parte, una voce maschile monotona, quasi robotica. prese a parlare.
    CITAZIONE
    Buongiorno signor, Jiki. Il suo sensei ci ha avvisato del suo cambio di abitazione, e come sono sicuro che saprà già, deve dichiarare il suo cambio di abitazione, pratica burocratica da svolgere in sede dell'ufficio del suo kage il prima...
    Aspetti in linea un secondo...

    Disse, seguito da una decina di secondi di silenzio.
    "C'è nessuno?"
    Chiesi, credendo che fosse caduta la linea.
    CITAZIONE
    Mi scusi per la interruzione precedente. C'è un aggiornamento: se vuole, può svolgere tutto il processo di dichiarazione più in fretta salendo sulla Nova shinigami, la aeronave dell'OSU

    "So cosa è la Nova shinigami"
    CITAZIONE
    Non ne avevo dubbi. Però, visto che di solito non si può salire a bordo per una cosa così triviale, le devo svolgere anche un altro compito che dovrà svolgere una volta lì a bordo.

    "Tutto per snellire la parte burocratica... Di cosa si tratta?"
    CITAZIONE
    Su quello verrà informato una volta a bordo.
    Arrivederci

    E senza un'altra parola, chiuse la conversazione. Con ben poche altre scelte, Presi tutto il mio equipaggiamento da ninja e mi diressi verso l'ufficio della Kazekage, da dove avrei potuto accedere alla aeronave.
    Sfortunatamente, dopo l'attacco dei cyborg i controlli precedenti all'accesso alla Nova shinigami, i controlli erano decuplicati, quindi spesi diverse decine di minuti ad assicurare le guardie di controllo che ne io ne gli oggetti che mi portavo appresso fossero esplosivi. Una volta confermata la mia identità e la mia innocuità, potei finalmente entrare nell'ufficio del kage, dove il rotolo di traslocazione si attivò, portandomi a bordo della base dell'OSU. La prima cosa che notai fu l'enorme ammontare di oggetti metallici presenti lì intorno.
    Mi consideravo una persona abbastanza resistente mentalmente, ma ammetto che tutti quegli stimoli ricevuti in maniera così improvvisa mi portarono un dolore basso, ma lancinante in testa. Fortunatamente, almeno dal punto di vista delle persone, il numero di esseri umani intorno a me era più contenuto. La maggior parte di essi era ferma, se non si contavano alcuni gruppi di persone che si stavano muovendo. la gran parte di essi era nella parte inferiore dell'aeronave, e sembravano muoversi come se fossero in un combattimento. Ma una coppia, invece, era molto più vicina a me. Anzi, sembravano proprio dirigersi verso la mia posizione.
    "Probabilmente il mio compito ha a che fare con loro... meglio andare e controllare se è vero"
    Mi domandai, iniziando ad incamminarmi verso di loro.

    Azioni e Consumi
    Stamina: 500
    Resistenza: 250
    1:
    2:
    3:
    4:


    Oggetti
    Rotolo grande[10/40]
    -Giara di sabbia [5]
    Borsello e Taschino [12/18]
    -Skewers [3]
    -Campanelli di Kin [1]
    -Seras
    Giubbotto chunin [6 rotoli piccoli][5/120]
    -Maschera subacquea
    -
    Indossati
    -Giubbotto chunin [busto]
    -Coprifronte [fronte]
    -Sandali chiodati [piedi]
    -Fori d’aria zaku [2]
    -Kobashot [avanbraccio sx]


    Passive
    Abilità
    - Concentrazione del Chakra

    - Tecnica del richiamo

    - Kai
    Conoscenze
    - Conoscenze popolari I

    - Conoscenze del chakra I
    Maestrie
    - Maestria deserto II

     
    .
  2.     Like  
     
    .
    Avatar


    Group
    Tetsu's Samurai
    Posts
    7,137
    Location
    The Spiral

    Status
    Offline
    Un fascio di nervi. Non ci sarebbe stato modo migliore per descrivere il mio stato negli ultimi tempi, da quando avevo lasciato Tetsu e il mio tempio. A causa del mio alto grado -e non che significasse poi chissà cosa, giacché anche l'ultimo dei servi, avendo occhi per guardare, avrebbe potuto rendersi conto della situazione- ero ben informata circa la situazione bellica del Paese del Ferro. E gli incursori... per la prima volta capii essere troppi, più di quanto mi sarei mai aspettata. La ferita da taglio tirava ancora tra gomito e polso sinistro, richiusa con ago e filo alla bell'e meglio, sul posto. Raramente avevo visto qualcosa del genere in vita mia e mai avrei pensato che il volere di Severa fosse il mio allontanamento. Quel misterioso vecchio era scomparso durante le insurrezioni e la nobile reggente, l'eterna bambina, aveva ritenuto necessario che io prendessi parte ad un progetto più grande. Non riuscivo nemmeno a pensare al perché, sinceramente. Forse temeva di perdermi, ma allora per quale motivo ero diventata Colonnello?
    «Dannazione».
    Mi lasciai scappare, passandomi stancamente la mano sul viso. La verità era che non ne potevo più di stare seduta lì ad aspettare. Ebbene sì, per quanto amassi lamentarmi e costringermi a rimuginare così tanto su tutto ciò che stava sconvolgendo radicalmente la mia vita, ero già partita lasciandomi Tetsu alle spalle, e tanti saluti. A malincuore, davvero, ma se c'era una cosa che più mi spaventava del cambiamento e della pericolosa situazione in cui il Ferro verteva, era proprio vedere Severa arrabbiata. Non ero mai stata a contatto con Ninja, intendo VERI Ninja e il loro mondo; tutto ciò che il mio sguardo aveva incontrato durante il viaggio fino alla Sabbia -dove tra l'altro avevo il mio unico contatto sicuro- era nuovo e curioso, per me. E le novità spesso mi spaventavano. Fu il caldo ad abbattermi subito e capii quanto fossi inadatta mentalmente a quella nuova prova nel momento in cui mi presentai sull'aeronave vestita nella maniera più sbagliata possibile. Non avevo indossato l'armatura ma gli anfibi foderati di pelliccia d'orso costituivano già un grave impedimento. Troppo caldo. Gli hakama neri, alti e la parte superiore del kimono -di un blu scuro con appena na fantasia di carpe koi rosse, bianche e arancio sul retro- erano poi abbastanza pesanti (e non volutamente caratteristici) da attirare l'attenzione e un altro po' di quel calore primaverile. A Tetsu ero solita vestirmi in questo modo e mai avrei pensato di dovermi adattare alle usanze di qualcun altro, anzi, non avevo la minima intenzione di farlo.



    Insomma, l'aria all'interno dell'aeronave dell'OSU era così diversa da Tetsu che quasi mi dimenticai da dove provenissi. Una fiumana di gente inondava di tanto in tanto la sala in cui mi trovavo, in attesa su una poltrona non troppo comoda, ed io osservavo con occhi rapiti e vestiti di una sorta di muto stupore tutta quella vita. Era quella sorta di spensieratezza che non ricordavo sui visi dei miei vicini. Non che fossero spensierati, gli agenti dell'Osu, ma erano al sicuro, precisi ed occupati nelle loro mansioni; fu quello che carpii dai loro sguardi a colpirmi. Ed io, con una katana al fianco destro, il borsello attorno alla cintura che reggeva gli hakama e la gigantesca Kurosawa legata trasversalmente dietro le spalle, al sicuro nell'enorme fodero, ero più che un pesce fuor d'acqua. Fossi stata una novellina, mi sarei potuta permettere di esserlo. E invece no, ero un fascio di nervi.
    «Furuta san, vieni per favore»
    Non realizzai nemmeno che la voce, la stessa che mi aveva detto di aspettare lì qualche dozzina di minuti prima, mi aveva chiamata di nuovo. Strabuzzai gli occhi, scattando in piedi come li soldato che ero (erano stati parecchi rigidi in accademia).
    «Sì!»
    Esclamai sperando di non dover di nuovo svolgere nessuna delle tragiche procedure di imbarco. Avevo saputo dei recenti avvenimenti nonostante nessuno si fosse davvero fermato a spiegarmi con esattezza cosa fosse accaduto sull'aeronave. In ogni caso, il mio accompagnatore era un uomo, e già questo bastava a me per stargli ad un paio di palmi di distanza, camminando a braccia conserte.
    «Quindi è adesso che posso visitare la nave?»
    Domandai con una punta di impazienza, lanciando uno sguardo di traverso a quello che, fino a prova contraria, sarebbe dovuto essere il mio interlocutore. Fu allora che notai il suo sguardo, fisso davanti a sé, verso qualcuno. Silenziosamente voltai il capo e lo scossi per togliermi un ciuffo bruno da davanti la faccia, tentando di capire dove l'altro stesse osservando. Sembrava che a rientrare nella sua traiettoria fosse un ragazzo, casualmente anche lui incamminatosi verso di noi.
    «Oh...»
    Non realizzai per il momento ma mi limitai ad osservare lo sconosciuto con una strana espressione perplessa, lo ammetto. Forse era la pittura facciale ad incuriosirmi dato che si trattava di qualcosa che non avevo mai visto prima. Manco a dirlo, ovviamente avevo davanti un perfetto sconosciuto, dunque tutto di lui era qualcosa che non avevo mai visto prima. Ad essere sincera non gli prestai poi così tanta attenzione, convinta forse che non avesse poi così attinenza con la mia prima visita all'OSU. Era quello il motivo per cui avevo superato così tanti ostacoli e viaggiato così tanto: ritrovarmi la prima volta sull'aeronave e visitarla, da brava "nuova leva" che ero, nonostante di esperienza ne avessi eccome. Quella e i piedi sudati, tra l'altro. Mi sembrava persino di avere la gola secca e che un certo mal di testa incipiente stesse per colpirmi, non abituata a quell'aria e a tutto quel via vai. Mi passai di nuovo il dorso nudo della mano sinistra sugli occhi, sfregando leggermente. Non dovevo affatto sembrare promettente, lo ammetto. Così, seguendo il passo dell'uomo al mio fianco -ma non troppo vicino- mi resi conto come le strade tra me e il ragazzo dai tratti gentili si accorciava e di come stessimo letteralmente per incrociarci. E a giudicare dal passo rallentante del mio accompagnatore, forse una ragione c'era eccome.
    Yozora Furuta ♧ ParlatoSchedaSamuraiIburi

    Riassunto Azioni


    Azioni
    ///

    parametri
    Resistenza: 1100/1100
    Stamina: 1000/1000

    Maestrie
    ///

    equipaggiamento
    ///

    Consumabili
    ///

    Conoscenze
    ///

    note
    ///

     
    .
  3.     Like  
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    686

    Status
    Offline
    ParlatoNarratoParlato altri Kyoshi JikiJitonSakinOC: lucky<3

    Passo dopo passo, io e le due presenze "sospette" ci avvicinavamo sempre di più. Non sapevo bene cosa aspettarmi, dopo tutto nessuno mi aveva detto niente sul cosa avrei dovuto fare per potermi meritare di essere qua. Una delle cose che mi dava più fastidio dell''OSU era la loro apparentemente infinita catena di burocrazia che aveva costruito in seno agli apparati statali già presenti nei vari Paesi.
    C'era sempre qualcuno di più alto a cui rispondere, c'era sempre un livello di autorizzazione che mancava per poter accedere alle informazioni che potenzialmente interessavano alla tua sezione, c'era sempre un superiore con il solo ed unico scopo di sovrintendere le operazioni. E grazie alla onnipresenza del Seras, rabbrividivo al pensiero di quanto potessero rompermi i coglioni. Sfortunatamente, anche con il nuovo grado acquisito, non avrei potuto esporre questi pensieri in maniera pubblica.
    D'altro canto, ero ben conscio della minaccia che aveva portato i leader del mondo ninja a coalizzarsi in maniera così stretta; solo uno stolto non avrebbe potuto capire gli enormi vantaggi che un fronte comune ed una difesa unica ed organizzata portavano.
    L'arco di tempo nel quale questi pensieri mi passarono in testa fu abbastanza per farmi finalmente trovare faccia a faccia con le due persone che avevano catturato la mia attenzione.
    Erano un uomo ed una donna, che camminavano fianco a fianco nella direzione opposta alla mia. L'uomo era abbastanza generico, un ninja probabilmente di grado più alto del mio con il giubbotto tipico dei ninja di Konoha quando arrivano al grado chunin. sembrava abbastanza usato, al contrario del mio, che al contrario era nuovo di pacca. Sembrava anche più equipaggiato al resistere le temperature all'interno dell'aeronave, che erano decisamente più rigide di quelle presenti dove mi ero svegliato quella mattina. Dove lui aveva una maglietta a maniche lunghe che sembrava abbastanza pesante, io avevo solo una maglietta bianca a maniche indossata sotto un poncho di color sabbia. Non stavo morendo di freddo, ma potevo sentire le estremità dei miei arti soffrire di un afflusso di sangue rallentato.
    Fu invece la ragazza ad attirare la mia attenzione. Non tanto per l'aspetto fisico, sembrava una normale ragazza dai capelli e dagli occhi castani, più bassa di me, ma più matura. Bella, sì, ma non il mio tipo.
    Quello che invece mi lasciò esterrefatto fu il suo vestiario. Anche tralasciando l'enorme fiocco rosa che adornava i suoi capelli, essa vestiva un kimono tradizionale, insieme ad degli hakama che stonavano brutalmente con gli anfibi con cui erano accoppiati.
    Non presentava alcun tipo di riconoscimento, ne dell'OSU ne di una qualsiasi altra fazione a me conosciuta, quindi non ero neanche sicuro che essa fosse un ninja. Anzi, più la guardavo, più sembrava una persona stravagante, separata dal mondo militare... Che fosse una persona ricca ed eccentrica, e che il chunin avesse scelto me per poterla convincere a darci i soldi? Non lo sapevo, ma mi sembrava la scelta più probabile.
    Il chunin di Konoha, appena fummo a qualche passo di distanza, presa la parola
    "Ah, Signor Jiki, eccola!"
    E poi si rivolse alla ragazza che lo accompagnava
    "Signorina Furuta, ecco il ragazzo che la accompagnerà a conoscere la Nova Shinigami. Intanto, Signor Jiki, completerò le sue richieste burocratiche... con permesso!"
    Velocemente si congedò, scomparendo in uno dei tanti corridoi che componevano quell'enorme aeronave, lasciando me e la signorina Furuta da soli.
    Velocemente presi l'iniziativa, e con la miglior faccia da venditore che riuscivo a fare, iniziai a parlare.
    "Beh, per prima cosa vorrei darle il benvenuto sulla Nova Shinigami, base operativa dell'OSU nonché uno dei mezzi di trasporto più tecnologicamente avanzati attualmente disponibili sul continente sia in campo bellico che in quello aeronavale!
    Essa si compone di diverse sezione, ognuna delle quali provvede ad uno specifico bisogno dei ninja: si passa da semplici aree di qualità di vita, come dormitori e punti di ristoro, a zone di allenamento, alle cabine di pilotaggio, presenti sul ponte di comando. Partiamo dall'area comune Dell'aeronave, che come potrà immaginare, è anche quella più affollata, seguita immediatamente dopo dalle zone di sparring. Si trova qua vicino, mi segua!
    "
    Mentre esponevo la mia presentazione iniziai a fare strada verso la zona di cui avevo appena parlato, che fortunatamente non era troppo distante. Dopo qualche minuto di camminata leggera, arrivammo alla nostra destinazione, una sala enorme dalle pareti di un colore bianco neutro, con diversi tavoli di colore metallico sparsi per tutta la sua superficie, dove gli shinobi si sedevano per poter parlare più comodamente. Diversi corridoi si dipanavano da quest'area, e permettevano di raggiungere comodamente ogni zona dell'aeronave.
    "Questa, è la zona ristoro. da qui, si può raggiungere comodamente qualsiasi punto dell'aeronave, quali le sopracitate zone di addestramento, l'infermeria e le cabine di pilotaggio presenti sul ponte di controllo. Sfortunatamente queste ultime sono inaccessibili per chi non ha i permessi speciali, e a meno che lei non ne sia fornita in quanto visitatrice importante, lì non la posso accompagnare..."

    Azioni e Consumi
    Stamina: 500
    Resistenza: 250
    1:
    2:
    3:
    4:


    Oggetti
    Rotolo grande[10/40]
    -Giara di sabbia [5]
    Borsello e Taschino [12/18]
    -Skewers [3]
    -Campanelli di Kin [1]
    -Seras
    Giubbotto chunin [6 rotoli piccoli][5/120]
    -Maschera subacquea
    -
    Indossati
    -Giubbotto chunin [busto]
    -Coprifronte [fronte]
    -Sandali chiodati [piedi]
    -Fori d’aria zaku [2]
    -Kobashot [avanbraccio sx]


    Passive
    Abilità
    - Concentrazione del Chakra

    - Tecnica del richiamo

    - Kai
    Conoscenze
    - Conoscenze popolari I

    - Conoscenze del chakra I
    Maestrie
    - Maestria deserto II

     
    .
  4.     Like  
     
    .
    Avatar


    Group
    Tetsu's Samurai
    Posts
    7,137
    Location
    The Spiral

    Status
    Offline
    Di solito le persone non mi lasciavano mai alcuna sensazione. Ho sempre pensato che il motivo fosse il tempio di cui mi prendevo cura: ogni Matsuri così tante persone mi passavano sotto la punta del naso come una fiumana impazzita, che avevo dimenticato il valore individuale di ognuno. Ero molto presa da me stessa ma non potevo dire lo stesso degli altri. Non era cattiveria o noncuranza, la mia, ma avevo una certa, reale difficoltà con gli altri. Spesso non ne ricordavo i volti e nemmeno i nomi, anche parlando occasionalmente con qualcuno, questo non mi restava impresso. Faticavo persino a ricordare le voci dei miei parenti e pregavo per antenati in modo generico, poiché nessuno restava impresso nella mia memoria. I miei genitori costituivano un'ovvia eccezione, l'unica rarità in un mondo fatto di volti di cartapesta e voci che si confondevano come un minuscolo pesce in un banco di pesci più grandi, disperso per l'oceano. Non avevo mai avuto alcun tipo di relazione, vivevo per il Tempio e per il Bushido -dunque per Severa, per estensione- e nulla più, nulla di meno. "Il samurai avanza giorno dopo giorno: oggi diventa più abile di ieri, domani più abile di oggi. L’addestramento non finisce mai", fu il primo insegnamento della mia maestra quando entrai in Accademia la primissima volta. Ecco, il suo viso lo ricordo bene e sono passati anni dalla sua morte, ben prima che potessi completare il mio corso di studi e dirle che, finalmente, ero divenuta una Samurai.
    «...»
    Rimasi in silenzio perdendomi il breve scambio tra il Chunin sconosciuto e il mio accompagnatore. A quest'ultimo non rivolsi nemmeno un cenno di saluto, restando a fissare il primo per qualche momento. Lo squadrai per bene e, come sospettavo, ero certa che il suo viso non sarebbe mai rimasto scalfito nella mia memoria, o almeno solo a breve termine. Succedeva così ed io c'ero abituata a tal punto da non farmene nemmeno più un cruccio. Attendevo che mi dicesse qualcosa sistemandomi la katana ben foderata al fianco destro, al pari della gigante Kurosawa legata dietro la schiena, a riposo; ammetto che mi piaceva l'idea di portarmi dietro le mie fidate armi anche durante un semplice giro di perlustrazione volto a farmi conoscere i luoghi dell'OSU, non sarebbe stato lo stesso.
    Dunque presi a passo costante a star dietro al ragazzo ovviamente più basso di me per quanto probabilmente più giovane, guardandomi intorno con aria annoiata, devo ammetterlo.
    CITAZIONE
    "Beh, per prima cosa vorrei darle il benvenuto sulla Nova Shinigami, base operativa dell'OSU nonché uno dei mezzi di trasporto più tecnologicamente avanzati attualmente disponibili sul continente sia in campo bellico che in quello aeronavale!
    Essa si compone di diverse sezione, ognuna delle quali provvede ad uno specifico bisogno dei ninja: si passa da semplici aree di qualità di vita, come dormitori e punti di ristoro, a zone di allenamento, alle cabine di pilotaggio, presenti sul ponte di comando. Partiamo dall'area comune Dell'aeronave, che come potrà immaginare, è anche quella più affollata, seguita immediatamente dopo dalle zone di sparring. Si trova qua vicino, mi segua!"

    "Perfetto, una scampagnata", pensai sarcasticamente alzando gli occhi al cielo, ma presi a seguire lo stesso il mio nuovo accompagnatore, anzi, il mio Cicerone in questo caso. Non che ne volessi uno, specialmente un ragazzo. I nostri passi non erano in sincronia e i miei piedi sudati mi stavano facendo uscire di testa. Mi sistemai il fiocco sulla testa nervosamente e le parole del ragazzo non facevano altro che essere il suono bianco che non riusciva a rilassarmi. Senza rendermene conto, finii per rispondergli come mi sentivo di fare, senza nemmeno uno straccio di considerazione.
    «Sì, grazie... lo vedo che è un posto affollato. Le stanze dei dormitori sono singole, per caso? Non ho alcuna intenzione di dividere il mio spazio con qualcuno che non conosco.»
    Il mio tono era più annoiato che mai ma ne avevo ogni ragione: ero abituata ai miei spazi -e me ne servivano di ampi, per giunta- ed improvvisamente l'idea di dovermi costringere in stanzette dove non avere nemmeno un po' di privacy era opprimente. Troppo per essere sopportata. In ogni caso seguii quel Signor Jiki di cui ancora non conoscevo il nome, osservando attentamente l'ambiente circostante per deformazione professionale più che per interesse. Tentai di ricordare le varie zone e persino i punti di maggiore affluenza, tracciando una mappa mentale che avrebbe potuto aiutarmi in qualsiasi momento: del resto, quella stava per diventare la mia nuova dimora, assurdo anche solo pensarci. Quando giungemmo in una stanza più ampia e particolarmente fornita, bianca di pareti, ci fermammo. Prestavo attenzione a mantenermi ad una certa distanza dal ragazzo perché la mia avversione verso il sesso opposto al mio non aveva senso di affievolirsi o placarsi solo perché tecnicamente l'altro mi stava facendo una sorta di favore. Insomma, quella ero io e non avrei rinunciato ad essere me stessa nemmeno per un istante.
    CITAZIONE
    "Questa, è la zona ristoro. da qui, si può raggiungere comodamente qualsiasi punto dell'aeronave, quali le sopracitate zone di addestramento, l'infermeria e le cabine di pilotaggio presenti sul ponte di controllo. Sfortunatamente queste ultime sono inaccessibili per chi non ha i permessi speciali, e a meno che lei non ne sia fornita in quanto visitatrice importante, lì non la posso accompagnare..."

    Fu allora che, fissandolo, alzai un sopracciglio con aria confusa. Il modo stranamente formale di porsi, la visita un po' troppo rigida. Ma per chi mi aveva presa quello lì?!
    «Non sono mica una visitatrice, eh. Sono un agente anche io!»
    Protestai incrociando le braccia al petto, imbronciandomi con ogni cognizione di causa, senza temere alcuna ripercussione per i miei capricci: quello era un equivoco bello e buono e a rimetterci ero solamente io. Scrutai con occhi più attenti e con tono più acidulo il ragazzo che avevo davanti, presentandomi formalmente, stavolta.
    «Furuta Yozora, Sezione Argento. E Colonnello di Tetsu, per giunta. Se ti interessa saperlo, sono più preparata in combattimento di più della metà della gente qui dentro, ma per la mia solita fortuna, sono io la "nuova leva". Beh, è solo una facciata: mi aspetto un trattamento con i guanti, chiaro?»
    Sottolineai come la maestrina che ero, convinta delle mie ragioni al cento percento. Sciolsi il nodo alle braccia subito dopo, portando le mani ai fianchi ed osservando l'altro dal basso verso l'alto a causa della differenza d'altezza; eppure, non mi sentivo affatto inferiore, anzi. Ero seriamente convinta delle mie parole. Del resto, di Ninja si parlava.
    «Mi pare di non aver capito il tuo nome, invece. Chi saresti? Il mio valletto? Da come parli sembra tu voglia vendermi tutta la baracca...»
    Schioccai la lingua al palato con ancora un sopracciglio alzato, in attesa di avere una giustificazione che mi soddisfacesse. Altrimenti, sarebbero stati guai: lamentarmi era il mio hobby preferito.
    Yozora Furuta ♧ ParlatoSchedaSamuraiIburi

    Riassunto Azioni


    Azioni
    ///

    parametri
    Resistenza: 1100/1100
    Stamina: 1000/1000

    Maestrie
    ///

    equipaggiamento
    ///

    Consumabili
    ///

    Conoscenze
    ///

    note
    ///

     
    .
  5.     Like  
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    686

    Status
    Offline
    ParlatoNarratoParlato altri Kyoshi JikiJitonSakinOC: lucky<3

    La visita sembrava stare andando nel verso giusto. parola chiave, sembrava.
    Speranzosamente, la visitatrice si sarebbe accontentata di una veloce visita superficiale, permettendomi di considerare il mio lavoro come concluso, avendo in cambio una occasione in meno di avere a che fare con la burocrazia.
    Ma ovviamente, il mondo aveva altri piani. Iniziai a capire che forse avevo a che fare con una persona difficile già dalla prima domanda che mi rivolse:
    "Sì, grazie... lo vedo che è un posto affollato. Le stanze dei dormitori sono singole, per caso? Non ho alcuna intenzione di dividere il mio spazio con qualcuno che non conosco."
    Quella domanda mi prese in contropiede. Non tanto perchè il dubbio in sé non fosse lecito (anche a me piace avere spazi personali ed esclusivi), ma perchè, non riuscivo a concepire come una persona potesse avere una cosa come "il numero di posti letto per stanza" come primo dubbio quando si visita una aeronave da guerra.
    "Sarò sincero: questa non è una cosa di cui ora sono al corrente, ma farò il possibile per portarle questa informazione il più velocemente... possibile... "
    Nel mentre che queste parole uscivano dalla mia bocca, il mio impeccabile sorriso da veditore si spense, per un secondo. Il secondo dopo, era tornato smagliante come sempre, mentre continuavo ad illustrare le caratteristiche del velivolo su cui ci troviamo.
    La ragazza non sembra prestare troppa attenzione alla spiegazione, cosa che in realtà mi andava anche bene, perchè gran parte del discorso era creato sul momento e quasi tutte le informazioni che le stavo dando avevano un margine di errore così tanto alto che se dovessero essere usate in un qualsiasi altro contesto, sarebbero state senza dubbio bollate come gravemente insufficienti.
    Nonostante tutto, la mia improvvisazione teneva botta, e stavo già pregustando un rapido e veloce ritorno a casa, vittorioso nell'evitare le file contro cui avrei dovuto altrimenti scontrarmi, ma sfortunatamente, feci una piccola, ma essenziale scivolata.
    "Non sono mica una visitatrice, eh. Sono un agente anche io!"
    La notizia che una persona del genere fosse un militare, per di più un samurai, e non una semplice riccona viziata fece quasi andare il cervello in cortocircuito. Ma almeno questo spiega alto numero di oggetti metallici che aveva addosso. L'abbigliamento a dir poco curioso e fuori posto invece rimaneva un mistero.
    "Furuta Yozora, Sezione Argento. E Colonnello di Tetsu, per giunta. Se ti interessa saperlo, sono più preparata in combattimento di più della metà della gente qui dentro, ma per la mia solita fortuna, sono io la "nuova leva". Beh, è solo una facciata: mi aspetto un trattamento con i guanti, chiaro?"
    ... Che non sarei stato io a darle dopo oggi, visto che speranzosamente questa era l'unica volta che avrei dovuto vendermi come Cicerone di una nave che non avevo quasi mai visto prima. Con un sospiro, ripresi la mia farsa.
    "Mi dispiace immensamente per l'equivoco, Colonnello, sfortunatamente, quando mi hanno chiesto di farle da guida, si sono dimenticati di dirmi chi dovessi accompagnare. Non essendo abituato a lavorare con samurai, e non avendo ancora il riconoscimento, avevo preferito evitare ogni supposizione. Prima ero riuscito ad individuare lei ed il nostro collega grazie ad altre mie capacità"
    Le parole che uscivano dalla mia bocca erano talmente viscide e leccaculo che rendevano il cercare di non sembrare schifato da me stesso abbastanza difficile, ma cercai di fare il meglio che potevo.
    "Mi pare di non aver capito il tuo nome, invece. Chi saresti? Il mio valletto? Da come parli sembra tu voglia vendermi tutta la baracca..."
    "Il mio nome è Kyoshi, del clan Jiki. Sono un chunin operativo nella sezione Oni, e no, speranzosamente questa è la prima e l'ultima volta che mi chiamano a fare un lavoro del genere, sia con lei che con ogni altra persona.
    Anzi, se posso essere completamente sincero con lei...
    "
    Ed in quel momento lascia cadere la maschera di venditore affabile, per lasciare spazio al vero me, più diretto e menefreghista
    "Non si preoccupi dei posti letto, o della posizione dei vari punti di interesse dell'aeronave. Se la sua specialità è il combattimento, le uniche cose che gli serve conoscere sono le entrate e l'ufficio del comandante che le ho già fatto vedere, perchè starà qui sopra il tempo necessario di entrare, prendere i comandi dai suoi superiori, ed uscire. Però, visto che aveva accennato all'essere nuova alla questione OSU, le posso consigliare un viaggio all'armeria che abbiamo qui? Danno ai nuovi agenti OSU dei gadget abbastanza utili"
    Dopo aver concluso il mio discorso, mi avviai verso la suddetta armeria, controllando che Yozora mi seguisse.
    Durante il viaggio, ebbi il tempo di pensare alla persona che avevo di fianco. Per quanto ne sapessi poco di Samurai, ero abbastanza sicuro che lei non rientrasse esattamente nei canoni tradizionali dei militari di Tetsu. A come mi erano stati descritti, e dai pochi esempi che avevo visto, essi erano figuri sobri ed equilibrati, specializzanti nel combattimento con la spada. Lei sembrava tutto il contrario, e più pensavo al suo comportamento, più mi sembrava centrato attorno a cose di infima importanza, insignificanti. Ovviamente, ero ben conscio che anche io a volte peccavo di superbia e menefreghismo, ma almeno io ci provavo a nasconderlo. Era perchè era di grado estremamente alto, che poteva permettersi di trattare ogni persona che si trovava a tiro come stracci? E come aveva fatto ad arrivare ad essere così in alto nella scala gerarchica? Piano piano, lo schifo che avevo provato verso di me cambiò soggetto di origine; iniziai ad provare ribrezzo per la samurai e incominciai a tenerla a qualche passo di distanza. Non che fosse difficile, lei lontano da me ci stava già di suo. Una volta lì arrivati, aspettai che le fornissero gli oggetti che avevano dato in dotazione anche a me.
    "Questo conclude il "giro turistico". Spero davvero che non mi facciano fare mai più una cosa del genere
    Arrivederci!
    "
    Furono le ultime parole che uscirono freddamente dalla mia bocca, prima di lasciarla ai suoi "acquisti" e dirigermi celermente verso le uscite. Altri controlli di routine, altre conferme di identità, ed in un secondo passai dall'essere a centinaia di metri di altezza, all'essere nell'ufficio del kage. Feci appena in tempo ad uscire dal palazzo che il Seras squillò. Prontamente risposi, e senza neanche dare il tempo a chi era dall'altra parte di respirare, dissi tutto di un fiato:
    "Il compito dalla mia parte è stato svolto, come mii aspetto lo sia stato anche dalla vostra"
    Immediatamente richiusi la comunicazione, e finalmente potei tornare a godere della pace che avevo cercato fin dall'inizio della giornata.
    Avevo altro a cui pensare che un viziato colonnello di Tetsu.

    Azioni e Consumi
    Stamina: 500
    Resistenza: 250
    1:
    2:
    3:
    4:


    Oggetti
    Rotolo grande[10/40]
    -Giara di sabbia [5]
    Borsello e Taschino [12/18]
    -Skewers [3]
    -Campanelli di Kin [1]
    -Seras
    Giubbotto chunin [6 rotoli piccoli][5/120]
    -Maschera subacquea
    -
    Indossati
    -Giubbotto chunin [busto]
    -Coprifronte [fronte]
    -Sandali chiodati [piedi]
    -Fori d’aria zaku [2]
    -Kobashot [avanbraccio sx]


    Passive
    Abilità
    - Concentrazione del Chakra

    - Tecnica del richiamo

    - Kai

    -jutsu ad una mano
    Conoscenze
    - Conoscenze popolari I
    - Conoscenze del chakra II
    Maestrie
    - Maestria deserto II


    Questo post è vergognoso, ma la vita in off mi ha impedito di fare roleplay
    Scusa per l'enorme ritardo Kerbe
     
    .
4 replies since 17/5/2021, 14:22   158 views
  Share  
.