Accademia Sumairu Akame & Haru Shinoda

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    Sorgeva il mattino in uno degli ultimi giorni dell’estate del ventesimo anno dopo Zero. Il popolo che abitava nel villaggio del fulmine era costituito da gente orgogliosa e forte. Ogni abitante aveva un forte senso patriottico e un innato spirito combattivo. Ma la situazione stava fiaccando anche gli animi più resistenti. Centinaia di sfollati erano stati distribuiti in abitazioni di emergenza e i pochi in possesso di una propria abitazione erano veramente fortunati. La disperazione serpeggiava nella città di Red’Nuh e chiunque se ne sarebbe accorto. Lontano dalla città, andando verso sud era stata costruita un’accademia di fortuna. Era in legno e non poteva ospitare molte classi, infatti la maggior parte delle lezioni venivano tenute all’aperto. Oggi, proprio all’esterno di quella struttura, si sarebbero tenuti i test per le promozioni a genin. Sarebbe stata scelta una nuova fresca generazione di ninja che avrebbe aiutato nella futura riconquista di Kumo e del paese.

    L’esaminatore del giorno era un chunin che non era mai stato un maestro dell’accademia e proprio per questo non aveva nessun pregiudizio nei confronti degli studenti lì presenti. Prima di iniziare il test aspettò qualche minuto in attesa di eventuali ritardatari e poi iniziò a muoversi tra tutti i ragazzi e le ragazze. Aveva uno sguardo un po’ strano, un po’ vuoto e un po’ da giudicatore. Camminò con leggerezza e un po’ ingobbito. Il chunin li squadrò uno ad uno, finché non si fermò difronte ad un particolare ragazzo dai capelli bianchi.

    -Sai già che sono l’esaminatore, vero? Come ti chiami?

    Aspettò la risposta e poi proseguì a camminare tra gli studenti. Si fermò difronte ad una ragazzo che aveva più o meno la stessa corporatura di Sumairu. Eccetto i tratti del viso che erano molto più simili agli altri abitanti del paese del fulmine.

    -Tu come ti chiami?

    -Hosuke Hydeyoshi.

    -Ottimo. Hosuke e Sumairu seguitemi.

    Li accompagnò ad uno spiazzo libero, dove erano presenti solo tre ceppi di legno a terra. Potevano vedere una quarantina di metri di distanza il resto del gruppo e per il resto vi era solo erba e nessun luogo dove nascondersi.

    -Qui vi affronterete. Voglio vedere come vi muovete e le vostre capacità. Al mio via si parte, mettetevi in posizione.

    Aspettò qualche momento, dove Hosuke si posizionò a circa sei metri da Sumairu.

    -Via!

    Hosuke caricò il ragazzo dai capelli bianchi, avrebbe inizialmente tentato di dargli una spallata al petto con tutta la forza del suo peso e poi avrebbe diretto un pugno verso lo stomaco dell’Akame. Una combinazione molto istintiva.

    ***

    In quella speciale giornata anche un altro ragazzo doveva essere valutato. Non era come tutti gli altri, infatti era un monaco. Per questo motivo si sarebbe avvicinato a lui un altro esaminatore, un vecchio ninja dallo sguardo un po’ truce.

    -Sei il monaco?

    Attese la risposta.

    -Perché vuoi diventare un ninja? Ti rendi conto da dove provieni e a cosa vai incontro?

    Benvenuto alla tua accademia.
    Presentami il pg, poi arriva all’accademia e rispondi alla domanda del sensei. Dopo di che ti tocca un piccolo combat, devi difenderti da queste due azioni. Ora ti mostro un esempio dir esoconto che dovrai far ein ogni combattimento di ogni evento a cui parteciperai

    Hosuke Hydeyoshi (con link alla scheda)
    Resistenza: XX-1-1(devi segnalare anche i consumi delle azioni sotto, che in questo seono semplici taijustu)
    Stamina: XX

    Azioni:
    -Spallata
    -Pugno

    Visto che sei stato attaccato da due azioni puoi difenderti con solo due azioni.

    Edit: Benvenuto Tenet! Mi dispiace per l’attesa. Dovrai ruolare che arrivi con gli altri ragazzi e dopo che Sumairu e l’altro si allontanano dovrai rispondere alla domanda del sensei. Ovviamente presentami il tuo pg :)


    Edited by Steg - 23/9/2020, 16:50
     
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    SUMAIRU AKAME


    Parlato-Pensato-Parlato d'altri-Azione
    Quando il vecchio Furui entrò nella stanza di Sumairu per svegliarlo, non si stupì nel vederlo già sveglio, seduto al bordo del letto, tremante e in palese ansia per l'esame, con il suo rotolo delle arti ninja di base che ripeteva come un forsennato da una parte e una mappa del paese del Fulmine dell'altra. Le osservava con molta attenzione, cercando di cogliere anche il più piccolo dettaglio, come se volesse imprimere nella memoria tutte quelle nozioni che ormai aveva ripetuto fino alla noia. Tutto doveva essere perfetto quel giorno, quell'esame era un passo importantissimo e non lo avrebbe fallito in alcun modo.
    -Il villaggio della nuvola doveva essere un posto fantastico… montagne a perdita d'occhio, la nebbia che si insinuava tra esse e paesaggi incantevoli. Il sogno dei miei genitori deve avverarsi, ce la devo fare per loro.- pensava un po’ malinconico il giovane ragazzo poco prima di accorgersi della presenza del nonno sull’uscio della porta.
    -Sei nervoso Sumairu?-
    A quella domanda, lo sguardo del giovane mutò in un sorriso che cercava in tutti i modi di nascondere la tristezza. Nascose velocemente la mappa di Kumo dietro la schiena, fece un profondo respiro e disse:
    -Per niente! Però tutto questo pensare mi ha messo una fame. Quindi, è pronta la colazione?-
    Detto questo, balzò dal letto e si sistemò la tuta ninja di fronte ad uno specchio posto su una parete della sua piccola stanza. Davanti a sé, Sumairu vedeva un ragazzo con lo sguardo illuminato dalla voglia di compiere i suoi ideali, o meglio quello di suo nonno e dei suoi genitori. Se fosse diventato un Genin della Nebbia, avrebbe avuto la possibilità di aiutare tutte quelle persone povere a Red'Nuh a rialzarsi da quella situazione precaria, e avrebbe finalmente reso suo nonno fiero di lui dopo aver sconfitto gli Jashinisti.
    Spesso viaggiava con la mente cercando di immedesimarsi o simulare determinate situazioni immaginarie in cui la sua famiglia avrebbe vissuto una vita felice tra i monti di Kumo, o magari avrebbe sconfitto i demoni dalle code.
    E proprio mentre pensava ad una ipotetica carriera da shinobi che il giovane Sumairu ebbe un attimo di lucidità e si ricollegò col cervello al mondo reale, al giovane ragazzo proiettato nello specchio, con la tuta ninja in perfetto stato, comprata con il poco denaro che il nonno riusciva a raccogliere dai suoi lavori.
    -Andiamo campione, è tutto pronto- disse il nonno, la cui espressione sembrava ora più allegra vista la ripresa del nipote, mentre si dirigeva giù per le scale.
    -Arrivo!- replico Sumairu dirigendosi in fretta e furia verso le scale.


    Dopo una colazione rinvigorente, il nonno guardò l'orologio sul muro, mentre osservava con la coda dell'occhio il nipote mangiare
    -Ehi campione, dovresti incamminarti o farai tardi!- Intervenne improvvisamente.
    -E se arrivo tardi posso dire addio all’esame. Mi hanno detto che l'esaminatore sembra volto severo.- continuò Sumairu a cui era tornata l'ansia di quella mattina.
    In fretta e furia salutò il nonno che lo seguì fino alla parte e lo salutò con la mano. -In bocca al lupo-
    -Grazie!- esclamò Sumairu mentre correva.

    Tra un balzo e un altro, il ragazzo si dirigeva verso l’accademia, in una giornata soleggiata ma con le strade semivuote e malandate. Sentiva i primi freddi degli ultimi giorni d'estate accarezzargli il volto mentre tutto l’ambiente che lo circondava era nel silenzio.

    Alle porte dell’accademia, altri studenti si affrettavano ad entrare per affrontare gli esami Genin.
    -Almeno non sono l'ultimo-
    Una volta raggiunto l'esterno, si posiziono affianco ai suoi compagni, un po' sudato per la corsa.
    Desiderava liberare la mente, doveva meditare ma questo non era possibile. La circostanza non lo permetteva. Quell'aria tesa avrebbe potuto ucciderlo.
    Accanto a lui c'era già Matsume, il suo migliore amico. Il suo volto sembrava improvvisamente mutato, gli occhi brillavano ed un sorriso si fece largo sul suo volto.

    L'ombra dell'esaminatore si allargava sui loro corpi, era un po' spaventoso ma si capiva che non aveva tanta esperienza quanto i loro normali professori.

    CITAZIONE
    -Sai già che sono l’esaminatore, vero? Come ti chiami?

    -Certo, signore. Mi chiamo Sumairu Akame- fece un breve inchino, parlando con una voce sicura ma che lasciava trasparire un po' d'ansia.

    Seguì il professore che nel frattempo aveva scelto un altro ragazzo del gruppo per la prova dell'esame, un ragazzo molto simile a lui ma con cui non aveva scambiato molte parole.
    Li aveva fatti mettere in posizione sul campo d'allenamento, se si poteva definire tale quello spazio solo leggermente allestito con dei ceppi di legno.

    Al comando del chunin, Sumairu si mise nella posizione da battaglia che gli avevano spiegato durante le lezioni: gamba sinistra davanti, ginocchia leggermente piegate, e braccia di fronte al corpo pronte a ricevere i colpi avversari.

    CITAZIONE
    -Via!

    Al segnale dell'esaminatore Hosuke si slancio verso di lui tentando di colpirlo con una spallata.
    L'Akame avrebbe cercato di schivare, all'ultimo momento praticabile, il corpo del ragazzo verso il lato della spalla che gli si era parata davanti, cercando di pararsi dietro il ragazzo e spingerlo con il piede in modo da sbilanciarlo.

    Sumairu Akame
    Resistenza: 150-1-1
    Stamina: 100

    Azioni:
    -Schivata
    -Spinta


    Edited by Tenshi-1 - 19/9/2020, 16:40
     
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    Il suo tipico abito viola era posato sul letto con molta cura, piegato in modo da non stropicciarsi e seguendo delle pieghe che davano un risultato di pieghe naturali sul corpo. Poco più distante c’era Haru intento a prepararsi per la giornata. La cura del corpo avveniva con la stessa perizia di quella spirituale nella routine giornaliera del ragazzo, non era raro infatti trovarlo immerso al cento per cento nei suoi allenamenti a tal punto da isolarsi dal mondo circostante.

    Che ci fai ancora qui?


    La voce arrivava dall’uscio della stanza che il ragazzo lascava sempre aperto. Haru si fermò, ancora con i palmi delle mani appoggiati al pavimento, le braccia distese ed il fiatone.

    Guarda che il giorno degli esami all’accademia ci si presenta sempre in anticipo.

    Con aria scocciata il giovane monaco si alzò da terra, sospirando ed andandosi a pulire le mani. Odiava doversi muovere in anticipo, non era il tipo che amava aspettare ma non era nemmeno uno di quelli che si fanno attendere, semplicemente rispetta gli orari prefissati, dote molto rara.

    Buona fortuna

    Le ultime parole di suo zio prima che lo abbandonasse per andare a sbrigare le sue faccende. Osoi Shinoda, il principale motivo della scelta di Haru, per un monaco non era obbligatorio essere un ninja ma lui non era mai riuscito a vedere le due vie in maniera totalmente distaccata, anche per via del legame e quindi dell’esempio portato da suo zio. Il giovane ci mise poco tempo a prepararsi, da buon monaco vestiva in maniera molto semplice, una tuta comoda viola, una mantellina bianca e dei polsini di color azzurro, non il miglior accostamento cromatico ma questi erano dettagli che al futuro ninja non interessavano più di tanto.
    Le strade del villaggio erano brutta copia di ciò che furono in tempi migliori. La situazione ovviamente era grave e non dava segni di ripresa veloce, come in tutte le cose per cui vale la pena impegnarsi nella vita anche questa richiedeva un grosso dispendio di energie e, soprattutto, tempo. I monaci dal canto loro aiutavano la popolazione come potevano, si dividevano spesso in gruppi per dare una mano e conforto ai più deboli e indifesi, proprio quel pomeriggio, dopo l’esame per diventare genin, sarebbe toccato a Haru svolgere il suo compito umanitario.
    Arrivare all’accademia fuori le porte del villaggio richiese ben poco tempo, la situazione del villaggio aveva reso tutto molto meno ingarbugliato e più schematico. L’accademia, la nuova scuola dei ninja era molto spoglia, scarna, le lezioni si svolgevano in aule di fortuna e assolutamente troppo piccole per contenere la mole di studenti che voleva approcciarsi alla strada degli shinobi. In parole povere: rappresentava alla perfezione il momento che stava vivendo la capitale storica del paese del fulmine.
    Nel marasma degli aspiranti genin, uno shinobi, probabilmente uno degli esaminatori si avvicinò a passo svelto verso il giovane Haru, che nel frattempo si ritrovava spiazzato e spaesato dalla situazione. I giovani partecipanti erano molto numerosi ma si disposero comunque in maniera piuttosto ordinata mentre dei ninja più “anziani” iniziarono a scrutarli. Due ragazzi vennero immediatamente scelti e portati via a svolgere il test. L’esame era cominciato

    Sei il monaco?

    Il ragazzo ci mise qualche attimo a capire da chi venisse la voce e se la domanda fosse effettivamente rivolta a lui.

    Sì, sono Haru Shinoda.

    Perché vuoi diventare un ninja? Ti rendi conto da dove provieni e a cosa vai incontro?

    La domanda dell’esaminatore era abbastanza prevedibile, non perché fosse particolarmente ovvia ma perché risultava, probabilmente, essere la frase giunta più volte alle orecchie dell’aspirante ninja. La risposta infatti non si fece attendere, ma partì istantanea, precisa, dritta al punto, degna della proverbiale pragmaticità del monaco.

    Voglio diventare un ninja per poter dare concretamente una mano al mio paese ed al mio villaggio, sono conscio di avere un potenziale che posso esprimere anche combattendo e non solo svolgendo il mio ruolo da monaco. So da dove provengo e cosa andrò ad affrontare ma sono determinato e sicuro di potercela fare.


    Scusate il post spartano, cercherò di renderli più presentabili

     
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    Sumairu

    L’Akame schivò con notevole precisione la spallata del suo avversario ma malauguratamente fu successivamente colpito da un pugno alla bocca dello stomaco, quei tipici colpi che mozzano il fiato per qualche secondo e ti fanno sfortunatamente pensare di star morendo. Hosuke abbozzò un piccolo sorriso e abbassò la sua guardia, fece due passo indietro e fissò Sumairu dritto negli occhi, come uno squalo che cerca di fiutare il sangue della preda. Intervenne l’esaminatore ad incitare:

    -Su! Reagisci!

    Toccava l’Akama lanciare la sua controffensiva e dimostrare di aver appreso qualcosa all’accademia.

    ***
    Haru

    -E quindi vuoi aiutare il paese eh?

    Si mise la mano sul mento e schioccò la lingua. Non diede nessun altro segnale né positivo né negativo.

    -Sai che i monaci non possono uccidere? Quando ti ritroverai davanti quei bastardi che ci hanno attaccato e ridotto alla fame che farai?

    Aspettò qualche secondo in attesa di una risposta.

    -Se vuoi essere un ninja devi essere in grado di sconfiggere i tuoi avversari e visto che non potrai ucciderli dovrai esercitarti molto più degli altri tuoi coetanei.

    Lì indicò tutti allargando le mani.

    -Loro avranno sempre un vantaggio su di te, esattamente come i tuoi nemici.

    Riportò le mani davanti a se e le chiuse mettendosi in una chiara posa da combattimento.

    -Perciò dimostrami chi sei, fatti avanti, attaccami.

    Tenshi: Hai toppato la seconda difesa, può capitare specialmente agli inizi. In pratica ti sei difeso prima ancora che il tuo avversario ti lanciasse il pugno e perciò hai peccato di metagame, perché in questo GDR non puoi difenderti prima dell’attacco. Puoi contrastarlo e basta (o schivarlo). Ad esempio, se scrivevi che il tuo pg vedeva un pugno in arrivo e di conseguenza decideva di spingere via il suo avversario, evitavi il metagame. Comunque non ti preoccupare che questi errori capitano anche ad utenti più esperti :asd:
    Ps:Devi attaccare, ricorda il resoconto e i consumi.

    Tenet: Devi attaccare il sensei, hai completa libertà d’azione. Ti devi limitare a massimo 4 azioni offensive, senza contare quelle di supporto (come una trasformazione). Dovrai utilizzare anche il resoconto, l’ho spiegato nel primo post (link scheda, consumi vari, azioni varie). :)

    Se avete domande mi potete mandare un mp o aprire un topic in zona domande.

    Avete fino al 27 Settembre (fino alle 23:59) per postare :hat:
     
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    SUMAIRU AKAME


    Parlato-Pensato-Parlato d'altri-Azione

    Sentii quel pugno affondargli nello stomaco come fosse un macigno, più morale che fisico. Aveva sottovalutato il suo avversario e questi ne erano i risultati, un errore che non poteva permettersi dopo il duro allenamento che aveva sostenuto.

    -Su! Reagisci!-

    La voce dell'esaminatore gli risuonò nelle orecchie come un fulmine a ciel sereno. Nonostante si fosse accorto che quelle incitazioni fossero completamente distaccate, sapere che qualcuno credeva in lui, o meglio nelle sue potenzialità, lo distrasse dai suoi pensieri negativi. Perciò dopo aver ripreso fiato velocemente, mantenne la calma e penso a una strategia.

    -Sei stato bravo, mi hai colto di sorpresa.-

    Gli basto guardare i tronchi, e la scintilla scattò: gli sarebbe bastato un diversivo per distrarre il suo avversario fin troppo istintivo per accorgersi di una trappola, o così pensava lui.

    -Pecora, Cinghiale, Bue, Cane, Serpente...
    Pecora, Serpente, Tigre...
    Pecora, Cinghiale, Bue, Cane, Serpente...
    -

    Ripeté i sigilli nella sua testa, per evitare errori durante l'esecuzione. A quel punto, la strategia doveva solo essere messa in atto.

    Il ragazzo avrebbe dapprima usato la tecnica della sostituzione, cercando di sostituirsi con uno dei tronchi del campo, per impostare una certa distanza con l'avversario.
    Poi, sfruttando il fatto che sarebbe stato di spalle all'avversario, avrebbe utilizzato la tecnica della moltiplicazione del corpo e avrebbe evocato 3 copie con le quali confondersi per caricare il compagno e colpirlo dal basso con un pugno alla mandibola dopo l'esplosione della seconda copia, per non colpire da ultimo in modo prevedibile.
    A questo punto avrebbe lasciato colpire a vuoto l'ultima copia, e usufruendo della nuvola di fumo generata dal contatto con il compagno, avrebbe utilizzato ancora una volta la tecnica della sostituzione per sostituirsi con il tronco con cui si era sostituito all'inizio, per prenderlo alle spalle e colpirlo con un calcio alle gambe facendolo cade al suolo.
    Infine, l'avrebbe finito con un pugno dritto allo stomaco per ripagargli il favore.

    -Se solo uno dei passaggi va male, potrei annullare tutti i miei sforzi, e rischiare di non atterrarlo all'ultimo...-

    Pecora, Cinghiale, Bue, Cane...

    -...ma devo rischiare per non deludere le aspettative dell'istruttore-

    Serpente. L'ultimo Sigillo si formò sulle sue mani e a quel punto non restava altro che liberare la mente, osservare il suo obbiettivo e andare in scena.

    Scusami del meta, non mi ero reso conto. Penso che ora vada bene, fammi sapere visto che è da poco che ho ricominciato a giocare e devo riprenderci un po' la mano :ehm:

    Sumairu Akame
    Resistenza: 148-1-1-1=145
    Stamina: 100-5-5-5=85

    Azioni:
    -Tecnica della sostituzione
    -Tecnica della Moltiplicazione del Corpo+Pugno(Mandibola)
    -Tecnica delle Sostituzione+Calcio(Gambe)
    -Pugno(Stomaco)
     
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    Haru era immobile davanti al suo esaminatore, la risposta che gli aveva appena dato era stata secca e precisa, degna della domanda ricevuta. Il chunin però non sembrava condividere lo stesso punto di vista del ragazzo, non aveva fiducia nel fatto che i monaci potessero interpretare degnamente la via del ninja, la storica dottrina degli shinobi. Anzi, dal suo punto di vista il ragazzo si sarebbe trovato in svantaggio rispetto agli altri suoi pari viste le regole ferree dei monaci.

    Sai che i monaci non possono uccidere? Quando ti ritroverai davanti quei bastardi che ci hanno attaccato e ridotto alla fame che farai?

    Tutto ciò che aveva detto era giusto, Haru lo sapeva, era un problema che anche suo zio, ninja prima di diventare monaco, gli aveva fatto presente.

    La mia giustizia non è uccidere il prossimo, chi sbaglia paga, questo è certo, ma non mi abbasserò mai al loro livello, voglio diventare uno shinobi che lotta per la pace del proprio paese, non un assassino.

    Nonostante il momento di esitazione prima di rispondere, gli occhi del ragazzo esprimevano solo pura determinazione e fede nelle parole appena pronunciate. Lo sguardo era indirizzato a quello del suo superiore, non un minimo spostamento che potesse indicare incertezza. Il Chunin non sembrò particolarmente impressionato dal discorso del ragazzo, d’altronde come biasimarlo, era il suo lavoro, chissà quanti giovani aspiranti ninja gli era capitato di esaminare, quante speranze avrà visto infrangersi nel clangore delle battaglie. Haru sentiva di essere diverso però, le sue non erano solo parole, o meglio, lui avrebbe fatto di tutto perché quelle non restassero solo vaneggiamenti senza fondamento. Il sensei iniziò a spiegargli che tutti gli altri ninja, vista la sua scelta di vita, avrebbero avuto un vantaggio e che quindi sarebbe stato obbligato ad allenarsi il doppio. Il monaco non rispose a quelle provocazioni, era solito usare poche parole e ponderarle bene, sapeva benissimo quale fosse lo scopo ultimo del suo esaminatore, sapeva che mettere dinanzi a delle difficoltà le giovani leve era il modo migliore per farle crescere, ognuno aveva i suoi metodi. Il biondino si sarebbe dovuto allenare il doppio rispetto ai suoi pari? Lui si sentiva pronto ad allenarsi anche il triplo per raggiungere i suoi risultati, era questa la sua mentalità, pragmatico e dritto al punto.

    Il chunin iniziò ad assumere una posizione di combattimento, verosimilmente si trattava del primo vero e proprio step dell’esame, una prova pratica cruda.

    Perciò dimostrami chi sei, fatti avanti, attaccami.

    L’espressione totalmente seria non abbandonò il viso del giovane che si mise a sua volta in posizione di combattimento. Il suo pensiero non poteva elaborare strategie di grande livello, non conosceva molte tecniche, d’altronde era solo uno studente, quindi doveva cavarsela con le tecniche base dei ninja, ed essendo questo un esame, molto probabilmente era ciò che il suo sensei voleva spronarlo a fare.

    Le mani si mossero in maniera discretamente veloce, la sua tattica era semplice: creare il maggior numero possibile di copie, per cercare di disorientare il suo avversario e poi gettarsi all’attacco tramite colpi fisici, rustica ma in teoria efficace. Al momento attuale, il ragazzo, poteva realizzare solo cinque copie di sé stesso, il che non era male se comparato alle abilità di molti altri suoi pari.
    In poco tempo i sigilli furono completati e se la mossa fosse andata a buon fine, dal diradarsi della nebbia avrebbero fatto capolino sei persone di cui cinque immateriali, mischiate tra loro che si sarebbero fiondate verso il sensei cercando di colpirlo in varie parti del corpo, l’originale solo sarebbe riuscito ad affondare il colpo, nello specifico lui avrebbe mirato allo stomaco, in caso di colpo riuscito avrebbe proseguito il suo impeto con altri due ganci ed un calcio per allontanarlo.


    Haru Shinoda
    Resistenza: 100-1-1-1-1
    Stamina: 100-5

    Azioni:
    -tecnica moltiplicazioni 5 copie
    -Pugno
    -gancio dx
    -gancio sx
    -calcio
     
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    Sumairu Akame

    Il giovane Akame si focalizzò sul suo obbiettivo: sconfiggere il suo avversario e diventare un genin...insomma l’obbiettivo che avevano tutti gli studenti lì presenti. Concentrò il suo chakra e realizzò una strategia efficace, che andò a segno. Il suo sfortunato avversario riuscì parzialmente a bloccare solo l’ultimo colpo, ma aveva sentito il colpo. L’esaminatore guardò soddisfatto la scena e interruppe il combattimento.

    -Fermatevi! Ho visto abbastanza. Sumairu, voglio porti una domanda, dopo saprai l’esito del tuo esame. Quali credi che siano le qualità fondamentali di un ninja?

    Lo fissò dritto negli occhi per capire le emozioni e le intenzioni di Sumairu. Aveva dimostrato le sue capacità ma aveva il cuore per essere uno shinobi?



    Haru Shinoda

    Il monaco non si fece ripetere due volte quella parola. Caricò il suo superiore e realizzò una ottima tecnica della moltiplicazione. Le copie erano molto simili all’originale e sarebbe stato difficile per chiunque distinguerle. Un pizzico di orgoglio impreziosì l’animo di quel sensei, che aveva visto decine di classi affacciarsi sul mondo ninja, ma ogni volta non si stancava mai di osservare quei giovani. Forse era il richiamo di un tempo passato o forse la speranza di un futuro migliore, ma credeva che quella generazione sarebbe stata decisiva nelle sorti del paese del fulmine. Non si fece distrarre da questi pensieri e in un batter d’occhio schivò tutti i colpi dello studente e si materializzò ad una decina di metri di distanza, affianco ad un tronco di legno. Tirò fuori dalla tasca tre shuriken e lì lanciò contemporaneamente verso Haru. Dopodiché sarebbe scattato verso il giovane e avrebbe cercato di bloccargli il braccio dietro la schiena per poi scaraventarlo Haru a terra ed infine immobilizzarlo. Il ragazzo avrebbe avuto poco tempo per pensare ad una difesa.
    Nel frattempo che attaccava Haru avrebbe continuato il discorso:

    Neanche io credo che i ninja debbano essere assassini, ma spesso ci capita il lavoro sporco...a cosa darai la priorità? La tua missione? La vita dei tuoi compagni? O il tuo credo?

    Tenshi: Rispondi alla domanda, per il resto è tutto ok.
    Ps: non ti preoccupare per il meta, può capitare (l’ho fatto anche io tempo fa :asd:)

    Tenet: Ti tocca difenderti, sia dagli shuriken che dalla proiezione.

    Avete tempo fino a giovedì, fino alle 23:59.


    Edited by Steg - 28/9/2020, 16:25
     
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    SUMAIRU AKAME


    Parlato-Pensato-Parlato d'altri-Azione


    Al segnale dell'esaminatore, Sumairu che era pronto per continuare la sua sfuriata dopo la resistenza dell'ultimo pugno, si blocco poco prima di sferrare un altro gancio al compagno.
    Era sicuramente stata una battaglia concitata e questo ribaltamento delle parti lo aveva sicuramente riempito di adrenalina, ma aveva ancora il suo autocontrollo e non era proprio il modo con cui voleva concludere questo scontro, facendo male a un compagno che sarebbe stato suo alleato shinobi.

    CITAZIONE
    Quali credi che siano le qualità fondamentali di un ninja?

    A una prima occhiata, la domanda era sembrata a Sumairu molto semplice e avrebbe risposto con:

    -Un controllo magistrale dei tre tipi di tecniche ninja: Ninjutsu, Taijutsu e Genjutsu, il sapersi muovere nell'ombra e avere una determinazione ferrea-

    Ma pensandoci meglio, quello non era quello che lui veramente pensava, erano le parole di qualcun'altro, erano le parole degli istruttori o dei suoi genitori, ma la domanda gli sembrava più improntata al singolo, come a dire "Che ninja vorresti essere?"
    Perciò dopo qualche attimo di tentennamento, sempre restando fisso negli occhi dell'istruttore, cercò dentro di se quella risposta.

    -Le qualità di un ninja sono ovviamente l'amore verso la sua patria, la sua volontà d'animo che gli permette di andare oltre al dolore fisico e mentale per portare avanti la sua missione e ovviamente il suo auto-controllo, che gli permette di interpretare al meglio le varie situazioni difficili in cui si trova senza perdersi d'animo. Quindi è questo il ninja che voglio diventare, voglio di diventare l'arma nelle mani di Kumo e un alleato silenzioso.-
     
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    L’esaminatore ascoltò attentamente le parole del giovane studente. La prima frase sembrava la ripetizione di una qualche lezione tenutasi all’accademia. Cercò di restare indifferente però non era questo ciò che cercava. Ne aveva sentito a bizzeffe di studenti e studentesse del genere. Carne da macello per un mondo crudele. Sembrava abile, però il cervello e lo spirito rendevano un ninja ciò che era, non le sue tecniche. Però Sumairu d’un tratto cambiò la sua risposta, quasi ritrattando quella precedente. Di getto parlò di patriottismo, volontà e autocontrollo. Tutte qualità giuste e indispensabili. L’uomo ci ripensò sull’idea che si era fatto del ragazzo e si ritenne soddisfatto delle suo discorso, ma non parlò. Aspettò anche l’altro ragazzo, infatti colui che aveva scambiato qualche colpo con l’Akame voleva dire la sua:

    -Un ninja non molla mai, difronte a nulla!

    Al sensei venne da sorridere ma si mantenne composto, come si addiceva al suo rango.

    -Bene ragazzi, vi auguro di attenervi alle qualità di cui avete parlato perché da oggi difenderete il paese del fulmine! Complimenti, siete dei genin. I vostri coprifronte vi aspettano dentro l’accademia.

    Finalmente proruppe in un sorriso rivolto ai due neo genin e conseguentemente riprese a parlare.

    -Vi auguro buona fortuna nella vostra futura carriera. Permettetemi di darvi un consiglio: non combattete per odio, ma lottate per proteggere ciò a cui tenete. Ora via! Che deve esaminare altri studenti!

    Fece un rapido gesto con le mani per cacciarli da lì e tornò dal gruppo di ragazzi che pazientemente aspettavano il loro esame. Sumairu poteva dirsi contento, aveva finalmente coronato il suo sogno di essere un genin.

    Tenet non ti preoccupare, non salti il turno, ma mi sono accorto che non serviva aspettare il tuo post :asd:
    Da questo momento hai tutto il tempo che ti serve :sisi:
    Quando avrai risposto arriverà il post per te :hat:


    Tenshi sei un genin! Ti prendi 26 exp e tutto ciò che spetta ad un genin. Ti invito a leggere la discussione sul passaggio di grado, ovvero in passaggi della gerarchia ninja (in regolamento). Ti consiglio di dare uno sguardo anche alla discussione degli achievements, i quali aiutano veramente tanto nel “livellare” (ad ogni evento dovrai controllare tu stesso quali achievements hai potenzialmente sbloccato e chiedere poi al mod di turno la conferma, se te li dimentichi non li prendi, e ci sono achievements che ti danno gli stessi, se non di più, exp di una missione, comunque non ti invito a farmare, ma dovrai sempre seguire l’indole del tuo pg)
    gerarchia ninja
    achievements
    guadagnare exp
    Ps: devi richiedere gli aggiornamenti per tutta la roba da genin! :)


    Edited by Steg - 28/9/2020, 19:29
     
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    A vuoto. Tutti i colpi che Haru, con la distrazione portata dalle sue copie, aveva pensato di poter assestare al suo sensei erano stati schivati con la stessa facilità con la quale si schiaccia una mosca, una disinvoltura che gli fece ricordare la differenza tra uno studente e chi è davvero ninja. Non che si aspettasse di colpirlo, sia chiaro, ma quella era stata come una secchiata d’acqua fredda che lo riportava alla realtà.
    Il chunin si era sostituito, comparendo a qualche metro di distanza, dal suo volto però, haru, aveva capito che fosse in qualche modo soddisfatto dell’azione del suo temporaneo allievo.

    Neanche io credo che i ninja debbano essere assassini, ma spesso ci capita il lavoro sporco...a cosa darai la priorità? La tua missione? La vita dei tuoi compagni? O il tuo credo?


    La domanda era giusta, il dubbio lecito. Haru era ben consapevole della difficoltà di far combaciare il suo credo con quello ninja, era a conoscenza dei rischi ma era convinto di avere le spalle abbastanza grosse per sopportare quel peso, sopportare il fardello di dover combattere con una limitazione alquanto determinante, lui non avrebbe colpito altri per ucciderli, loro lo avrebbero fatto con lui e in mondo dove ci sono tantissime tecniche dal grande potenziale omicida, be’… va da sé che la sua via risulti la più rischiosa. Nonostante ciò, la sua caparbietà lo avrebbe aiutato, la sua testa dura gli avrebbe garantito il successo, ne era sicuro, era sempre stato così.

    Il bene superiore, spero di diventare abbastanza saggio da capire cosa fare in quelle situazioni.

    Il momento di pausa durò davvero poco, molto breve ma intenso. Il ninja di kumo portò la sua mano al taschino in dotazione, il più delle volte era utilizzato per contenere piccole armi da lancio quali shuriken o kunai, ovviamente Haru lo sapeva bene e non ci sarebbe voluto un genio per capire cosa sarebbe accaduto da lì a poco.
    Le tecniche base dei ninja sono tre, poche ma semplici ed efficaci. La prima l’aveva utilizzata poco fa moltiplicandosi per poter dare una sorta di effetto sorpresa ed imprevedibilità alle sue mosse, purtroppo in maniera fallimentare. Le altre due corrispondono alla tecnica della trasformazione e quella della sostituzione, quest’ultima forse la più utile delle tre per i novizi, permette di sostituirsi in maniera repentina ad un oggetto di medie dimensioni in modo da poter evitare un attacco. Era decisamente quella che sarebbe servita da lì a poco al giovane monaco.
    La fortuna, il caso o l’esaminatore, aveva voluto che quest’ultimo si fosse posizionato proprio in prossimità di un tronco d’albero, esempio di oggetto perfetto per eseguire la tecnica della sostituzione, ma doveva essere veloce. Quando l’insegnante iniziò a muoversi per lanciare gli shuriken, Haru cercò di comporre i sigilli utili per utilizzare quella tecnica, nel modo più veloce possibile, se tutto fosse andato per il verso giusto, il ragazzo si sarebbe sostituito con il tronco d’albero, lasciando al suo posto quest’ultimo nascosto da una cortina di fumo e prendendo posizione a qualche metro dal suo esaminatore.

    Haru Shinoda
    Resistenza: 99
    Stamina: 95-5

    Azioni:Tecnica della sostituzione

    Piccola domanda: nello scorso post ho speso 4 punti di resistenza conteggiando colpi non ancora andati a segno, visto che alla fine l'azione si è bloccata prima dei colpi successivi, ho fatto bene a togliere solo il punto del colpo effettuato o devo contare anche quelli che avevo intenzione di portare?
     
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    L’esaminatore guardò il ragazzo mentre realizzava dei simboli con le mani. Osservandolo attentamente capii che stava per utilizzare la tecnica della sostituzione. Tirando ad indovinare immaginò che il ragazzo si sarebbe scambiato di posizione con il tronco lì vicino. Pensò al da farsi. Voleva scambiare qualche colpo, però il ragazzo era troppo più debole di lui e perciò non era un combattimento alla pari e quindi non era propriamente onorevole. Si decise a simulare il suo attacco solo al fine di vedere la realizzazione di quel jutsu.

    Puff. Apparve la nuvoletta e lo studente aveva correttamente eseguito la tecnica accademica, cioè il requisito fondamentale e indispensabile per poter diventare un ninja. Il sensei lo aveva pungolato per tutto l’esame ma il ragazzo aveva dimostrato carattere e abilità e perciò era giusto che diventasse un ninja. L’esaminatore corse con la tecnica del corpo sfarfallante in direzione del ragazzo, gli apparve proprio difronte in un battibaleno e gli pose il pollice in su proprio davanti agli occhi.

    -Bene ragazzo. Spero che tu possa diventare saggio e che non ti debba trovare in situazione al di là della tua portata. Da oggi sei un ninja della nuvola! Congratulazioni.

    Gli diede una pacca sulla spalla e aggiunse:

    -Sii sempre fiero di te stesso. Recati in accademia per prendere il tuo coprifronte.

    Gli sorrise un’ultima volta e poi si voltò verso gli altri studenti in attesa del proprio esame. La storia di un ninja era appena iniziata ma tante altre erano pronte a sbocciare.

    Hai passato la tua accademia e ti prendi 28 exp. (Ti copio e incollo i consigli iniziali :asd:)
    Ti invito a leggere la discussione sul passaggio di grado, ovvero in passaggi della gerarchia ninja (in regolamento). Ti consiglio di dare uno sguardo anche alla discussione degli achievements, i quali aiutano veramente tanto nel “livellare” (ad ogni evento dovrai controllare tu stesso quali achievements hai potenzialmente sbloccato e chiedere poi al mod di turno la conferma, se te li dimentichi non li prendi, e ci sono achievements che ti danno gli stessi, se non di più, exp di una missione, comunque non ti invito a farmare senza senso, perché dovrai sempre seguire l’indole del tuo pg)
    (I link stanno nel mio post precedente)
     
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