[C] Mostri Maledetti

Max 4 Genin

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     Like  
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Masters
    Posts
    3,531

    Status
    Online
    La giovane Yuna si stava comportando egregiamente in quella situazione, stava mantenendo un certo contegno nonchè quella sorta di fierezza che spetta ad un ninja del suo rango, stava affrontando una situazione delicata e ci stava riuscendo bene. Era riuscita ad intuire le intenzioni dell'individuo e non si era fatta cogliere impreparata dal suo attacco, aveva invece reagito per tempo con un devastante jutsu affine al Fuuton grazie al quale spazzò via letteralmente gli aghi senza contare che Iazo stesso fu travolto e scaraventato rovinosamente contro un albero alle sue spalle. Nel momento dell'impatto rigettò dei grumi di sangue che finirono in terra davanti a lui, proprio dove un istante dopo cadde accasciato, quel colpo non bastò però a metterlo fuori combattimento. Si stava infatti rialzando, seppur dolorante, quando il filo della shinobi iniziò ad avvolgerlo e stringerlo saldamente, tranciando le sue carni con le sue spine.

    *Coff Coff* Maledetta...

    Proruppe tra forti colpi di tosse mentre la osservava ghignando con sguardo di sfida

    Non pensare che sia finita qui!

    Così, mentre una fitta pioggia iniziava ad invadere tutta la zona, Yuna si rese conto di quello che forse era stata la sua unica pecca in quella missione. Non aveva tenuto bene sotto controllo i suoi sottoposti, potè infatti notare che, nonostante uno fosse rimasto vicino a lei, gli altri due stavano, proprio in quel momento, entrando nell'edificio. Non poteva però indugiare in troppi pensieri in quel momento, Iazo infatti non era intenzionato ad arrendersi e, senza nemmeno preoccuparsi di muoversi, iniziò a mutare rendendo il suo corpo nero ed apparentemente metallizzato. A quel punto dall'addome dell'uomo si generò qualcosa di stranamente grande, come se una parte di quell'armatura si stesse staccando dal suo possessore. Senza alcun preavviso, l'oggetto creato si scagliò quindi contro Yuna.

    [...]

    A pochi metri di distanza intanto, Eanor era ben concentrato nel suo intento brutale. Recidere con rapidità e freddezza la vita di quell'uomo che, con tutta probabilità, avrebbe potuto creare non pochi problemi alla Chunin attualmente già impegnata a tenere a bada un rivale sorprendentemente resistente. I suoi movimenti furono rapidi si, ma per sua sfortuna non precisi, quando infatti l'uomo cadde in ginocchio, il ninja perforò la gola del bersaglio senza trovare il punto sperato, causandogli una morta lenta ed agonizzante, mentre fiotti di sangue schizzavano fuori dalla ferita. In preda alle convulsioni, mentre una mano cercava inutilmente di fermare l'emorragia, riuscì addirittura a ferire il suo aggressore alla spalla destra tirando un fendente un fendente dietro le spalle, punto da cui era giunto il colpo. Pochi secondi dopo si accasciò al suolo in una chiazza di sangue e fango.

    [...]

    Nella casa intanto, i due intraprendenti ninja di Suna si erano preparati a dovere su come agire una volta entrati e così tentarono di fare. Grazie all'effetto sorpresa riuscirono infatti a portare a compimento due terzi dei loro intenti. Mentre per Kioshi, che aveva un solo bersaglio, fu facile eseguire la sua sequenza di mosse programmate, non fu lo stesso per Haruki che, dopo aver colto di sorpresa il primo brutto ceffo, si trovò a tentare di agguantare nella sua mano sabbiosa un uomo ben attento a quello che stava accadendo. Lo stesso individuo che poco fa era stato fortemente rimproverato da quello che doveva essere un suo diretto superiore, ora unico superstite dei tre addetti alla custodia della prigioniera, sembrò essere pervaso da uno scatto d'ira contro i due invasori come se fosse qualcosa di personale. Dopo una rapida schivata laterale atta ad evitare il flusso di sabbia, si apprestò infatti a comporre dei sigilli che gli permisero di generare una raffica di proiettili infuocati che andò ad incenerire gli shuriken sabbiosi in arrivo.

    COSA DIAVOLO FATE VOI QUI?! E CHI SIETE???

    Sbottò irato, mentre si apprestava a riprendere la composizione di un sigillo, in seguito a ciò degli anelli di fuoco avrebbero avvolto le sue braccia e, impattando a terra, avrebbero generato una scia fiammeggiante che si sarebbe rapidamente diretta verso i due intrusi. Se li avesse raggiunti, entrambi sarebbero stati avvolti dal medesimo mulinello di fiamme che li avrebbe tenuti prigionieri.

    CAPO! GLI INVASORI DI CUI MI PARLAVA SONO ARRIVATI QUI! PRESTO VENGA!

    Gridò verso la stanza accanto.

    Penso sia tutto chiaro, Eanor si becca 45 danni alla spalla ed un sanguinamento da 10 per turno. Yuna dovrà difendersi da una palla di cannone di dimensioni grandi sparata verso di lei, ed i due infiltrati rischiano di essere rinchiusi in una torre di fuoco. :please: A voi :hat: Se ho dimenticato qualcosa o ci sono domande scrivetemi pure
     
    .
  2.     Like  
     
    .
    Avatar

    "Chi sia io non è importante - è il mio messaggio ad esserlo."

    Group
    Kiri's Ninja
    Posts
    2,905

    Status
    Offline

    ◊ Capitolo VII - Sangue Arterioso

    Scheda - Parlato - Pensato
    Hekisui - Tarda mattinata - Confine con Oto

    Nel momento di agire, quando impugnavo saldamente il kunai nella mia mano, fui pervaso da una sorta di demenza eroica, che instillò in me tutta la determinatezza necessaria a compiere quel gesto, il mio primo, vero omicidio.
    Ad Ame, una delle prime cosa che ti insegnano all'accademia ninja, è che in una missione, uccidere deve essere sempre l'ultima risorsa, ma quando il momento lo richiede, non deve esserci dubbio o indecisione nell'animo del soldato, la missione ha la priorità su tutto, anche sulla vita dei membri della squadra.
    Vidi Yuna indaffarata a combattere con Iazo, che finalmente aveva scoperto le sue carte e si era mostrato per quello che è realmente, un criminale; poi guardai l'uomo che piano piano si stava avvicinando, ignaro della mia presenza e pronto a compiere oscuri ed indicibili atti sulla caposquadra, accecato dalla foga e dall'adrenalina, potevo sentire il suo puzzo di sudato e sporco perfino nella fanghiglia.
    Il mio kunai si mosse rapido e deciso, recidendo il tendine del piede sinistro, sembrava di tagliare il burro con un coltello tanto fu rapido, secco e morbido il colpo inferto.
    In un urlo strozzato, l'uomo cadde in ginocchio, poggiando il ginocchio destro a terra e piegando la gamba sinistra, ormai inutilizzabile per camminare; la sua scimitarra cadde nel fango, dovendosi appoggiare con le mani in avanti per non cadere a faccia in giù nella melma putrida.
    Il mio secondo movimento fu tanto rapido quanto il primo, ma l'inesperienza è una cattiva compagna di avventure, e fu proprio per colpa sua che il piano che avevo ben congegnato e rifinito nella mia mente, venne eseguito dal mio corpo con un approssimatezza e un margine di errore che, per poco, non mi costò un braccio.
    Il mio kunai si affondò nella sua gola, entrò morbido e senza impedimenti, come un coltello che taglia il pane al mattino presto, recidendo la carotide di netto, e provocando un fiotto di sangue che mi colpì in viso, sporcandomi tutta la faccia.
    Estratto il kunai, il bastardo emise un urlo strozzato, inudibile a più di un metro di distanza, gli avevo forse reciso anche le corde vocali assieme alla carotide, il colpo non fu preciso come avevo immaginato e programmato, poichè mancai la spina dorsale, e la morte sopraggiunse per emorragia carotidea.
    Quando estrassi il kunai, il sangue che mi investì fu come un fiume in piena, la carotide porta litri e litri di sangue al minuto in tutto il tratto che va dalla testa al cuore, litri che in poco meno di un minuto finirono per terra, e mischiarono il tanfo di sangue con quello del fango putrido.
    L'uomo cominciò a dimenarsi forsennatamente, spalancando la bocca cercando di prendere aria e tappandosi la ferita con la mano sinistra, quella libera dalla spada, nel vano tentativo di arrestare l'emorragia, tentativo vano e orribile da vedere, la sua impotenza era totale, gli avevo portato via la sua vita in meno di 4 secondi netti, non aveva avuto neppure il tempo di rendersi conto che la vita gli stava scivolando via dalle mani, sporche di sangue rosso scuro, sangue arterioso.
    Il sapore di metallo mi pervase la bocca, essendo finito un pò del suo sangue anche in essa, e mentre cercavo di tenerlo fermo, lui, terrorizzato e in lacrime, resosi conto i quello che stava succedendo, menò due o tre fendenti con la spada che, ancora, impugnava nella mano destra, cercando di levarsi di dosso il figlio di puttana che lo aveva appena sgozzato.
    Fui pervaso dal terrore in un solo istante, non era come me l'ero immaginata, un omicidio pulito, elegante, senza spargimento di sangue...era una danza frenetica di sangue, fango e lacrime, mentre uno dei fendenti menati all'aria, raggiunse la mia spalla destra.

    «Ghaaaaa...gh..gh...ghaa»

    Spasmi di vomito e sangue si mischiarono a un tentativo di dire qualcosa, mentre la carcassa sgozzata e zuppa di sangue si accasciò a terra, nel fango e fogliame, immobile, con gli occhi sporgenti e uno spasmo facciale che non dimenticherò mai per tutta la mia vita.
    Ero così scioccato da quella visione, che non mi resi subito conto che ero stato colpito da uno di quei fendenti, il quale mi aveva provocato una ferita mediamente profondo alla spalla destra, fortunatamente non abbastanza profonda da recidere i nervi.
    Il dolore non fu istantaneo, ma graduale, era più dolorose guardare la ferita a occhio nudo che percepirne il dolore effettivo, il sangue del morto si era mischiato alla mia ferita, ed io puzzavo di sangue ferroso e fango putrido.
    Passarono circa 10 secondi tra quando il corpo sgozzato e senza vita del bandito si accasciò a terra e io recuperai la lucidità, rendendomi conto della ferita che buttava sangue, il mio sangue si mescolò al suo, in una danza orgiastica.

    Mi fu subito chiaro quello che dovevo fare, in un ambiente simile una ferita aperta era un pericolo immane, il fango poteva contenere chissà quale tipo di virus o batterio, un infezioni nel bel mezzo della missione sarebbe stata una rovina per il suo proseguimento, dovevo agire in fretta.
    Pulii il kunai, lezzo di sangue, sulla stoffa della parte posteriore dell'abito del bandito, che non si era macchiato di fango poichè era caduto di faccia, e lo sterilizzai immettendo un pò del mio chakra katon in esso riscaldandolo e eliminando tutti i residui batterici .
    Sapevo quello che dovevo fare, e sapevo che sarebbe stato atroce, ma dovevo agire, o forse non avrei lasciato quella foresta vivo.
    Immisi ancora più chakra nell'attrezzo metallico, la sua lama, nella parte piatta, si fece incandescente, raggiungendo quel colore arancione tendente al blu ai bordi, tipico dell'acciaio incandescente di un sapiente fabbro.

    «Ok..avanti..»

    Mi feci coraggio, e passai il kunai dalla mano destra a quella sinistra, mentre con la mano ormai libera procedetti a avvicinare i due lembi di pelle, squarciati di netto dall'arma del bandito.
    Fui fortunato, il taglio era netto e preciso, i lembi di pelle combaciarono perfettamente l'uno con l'altro, adesso era il momento di cauterizzarli.
    Lasciai i lembi di pelle, e strappai un pezzo di stoffa dalla giacca del cadavere, lo arrotolai e me lo misi in bocca, sapeva di fango ma non mi importava, lo strinsi fortissimo tra i denti, così da non mordermi la lingua durante il processo.
    Tornai a riunire i lembi di pelle, mentre, con la mano sinistra, avvicinai il kunai incandescente alla ferita.
    Esitai qualche secondo, guardando entrambi i protagonisti dell'operazione uno a pochi centimetri dall'altro; potevo sentire il calore della lama sulla pelle, sapevo che sarebbe stato atroce, ma il tempo era poco e sentivo dietro di me Yuna combattere, dovevo agire, ora.
    In un gesto rapido e deciso, spinsi la parte piatta del kunai sui due lembi di pelle uniti, causando un dolore che mai, mai avevo provato prima.

    MHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!! MHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!

    Urlai, urlai come non avevo mai urlato prima, ma soffocai tutto sul pezzo di stoffa che avevo in bocca, mi sentii morire, sentivo le forze che venivano a mancarmi, il braccio che impugnava il kunai tremava, mentre i miei occhi gettavano lacrime incontrollatamente.
    Assieme al dolore, indicibile, un tanfo di pelle bruciata mi risalì il naso, mentre oservavo la ferita fumare e bruciare, e la carne rovente che si fondeva un pezzo con l'altro, e ancora odore di bruciato.
    Alzai il kunai, la ferita era disgustosa, una massa di bolle rosse miste a nero di carne bruciata, ma la ferita era sanata per il momento, il sanguinamento si era arrestato, lasciando spazio ad un ustione di primo grado, dolorosa più del taglio, ma meno pericolosa e non soggetta a facili infezioni.
    Le lacrime scesero copiose dai miei occhi, mischiandosi col sangue che ormai mi ricopriva ovunque, il quel momento, sentii rompersi qualcosa dentro di me, come se qualcosa di inspiegabile stesse cercando di risalire il mio corpo fino alla mia bocca, per uscire e urlare qualcosa.
    Sputai il tessuto e ne strappai un altro pezzo, avvolgendolo attorno alla ferita e legandolo bene, avrebbe retto fino a fine missione.
    Mi alzai dal fango, coperto di sangue e con un cadavere ai miei piedi, mi sentivo un uomo nuovo, il primo omicidio non me lo sarei mai dimenticato, mai.
    Volsi poi il mio sguardo al combattimento che avveniva dietro di me, osservando come Iazo era stato legato e sbattuto contro un albero.
    Sembrava che entrambi avessimo assolto al nostro compito di combattimento, ma ben presto mi resi conto che il neo-prigioniero aveva ancora qualcosa da reclamare, la vita di Yuna.
    La sua pelle iniziò a mutare, diventando di un colore nero, metallizzato, intenso e lucente, come una seconda pelle.
    Capii subito che c'erano problemi in vista, e quando realizzai che il suo ventre si stava gonfiando, assumendo poi una forma sferica, ed espellendola poi dalla sua pancia in direzione di Yuna, come fosse una palla di cannone, non mi persi in congetture, saltando fuori dal limitare del bosco nel quale fino a ora ero stato nascosto.
    Fradicio di sangue e fango, avrei cercato di comporre rapidamente due distinte sequenze di sigilli, identiche ma una dietro a l'altra, per scaraventare su Iazo tutto il dolore e il terrore che ancora mi attanagliavano, sotto forma di fuoco.


    Roy se hai dubbi chiedi pure, ho fatto una cosa un pò alla medici senza frontiere, grazie per lo spunto :asd:



    ◊ Stamina 100-20= 70
    ◊ Resistenza 45
    ◊ Equipaggiamento
    - 1x Kunai
    ◊ Conoscenze e Maestrie
    - Oratorie e Popolari [LV.I]
    ---------------------------------------------------|
    Azioni
    ◊ Mitica Fenice di Fuoco [5 proiettili] su Iazo.
    ◊ Mitica Fenice di fuoco [5 proiettili] su Iazo.


     
    .
  3.     Like  
     
    .
    Avatar


    °˖✧◝(⁰▿⁰)◜✧˖°

    Group
    Konoha's Ninja
    Posts
    1,994

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE
    Parlato Yuna
    Pensieri Yuna
    Parlato Haruki
    Parlato Kyoshi
    Parlato Eanor


    La pioggia è scrociante, lava via il sangue di Iazo e la preoccupazione di Yuna. È una serva meticolosa, né buona né cattiva, regalando però alla giovane una sensazione che le punge l’animo come uno spillo; è un’emozione che frantuma l’attenzione e la riporta ad osservare un punto non precisato della boscaglia. Lì, secondo i suoi calcoli, doveva trovarsi proprio Eanor ma qualcosa non pulsava nella pioggia come doveva andare. Ne poteva leggere tra le gocce una vita sempre più debole fino a spegnersi mentre un’altra, quasi più accesa, farsi avanti con un incedere lento e affaticato. È con questo contributo che il suo cuore si spezza, è frantumato a terra insieme alle parole del bandito che vogliono vederla morta dopo lo smacco datogli. È un momento distante, sospeso nel tempo, quello in cui la ragazza spinge le mani ad unirsi in più e più segni, simboli, mentre il suo Chakra rimbomba in lei come una tempesta che non vuole quietarsi, anzi, scalpita bruciando un carburante che la consuma dall’interno fino a farle tremare le dita. Eppure in quella confusione parte della sua energia dovrebbe tramutarsi in qualcosa di regolare e perfetto, lento, come filamenti che acchiapperebbero un masso a circa dieci metri alla sua sinistra cercando di sostituire la sua essenza con la propria.

    Ditemi quanti siete!

    Le basterebbe uno sbuffo di petali e si troverebbe ben distante dall’attacco mentre la voce si scomporrebbe con rabbia e nervosismo, gli occhi che non vogliono staccarsi da quel punto imprecisato del bosco cercando un chiarore nelle tenebre che la pioggia le sta offrendo. Ancora una volta inerme di fronte alla realtà le sue mani scorrerebbero al terreno cercando di afferrare cinque fiori appena nati nei paraggi, saggiandoli nei palmi mentre una strana luce esploderebbe avanti a lei, di fiamma, come una fenice che s’abbatte contro l’abisso per rinascere dalle proprie ceneri. Nel frattempo lei avrebbe animato quei petali, li sentirebbe sgusciare via dal proprio controllo cercando di tagliare l’aria come lame, letali ancelle della sua volontà che vogliono impossessarsi della carne di Iazo, tranciandola di netto, al petto – di striscio – cercando di metterlo fuori combattimento e magari non ucciderlo. Finalmente una figura farebbe la sua apparizione sul palco, lenta ma determinata come quella vita che sente in bilico, stremata, ormai spinta ad un limite che lei – in quanto capo – non avrebbe dovuto mai far raggiungere ai suoi ragazzi. I suoi passi ora esploderebbero in direzione del ragazzo, lo raggiunge in fretta senza degnarsi troppo della presenza di Iazo e trasmettendo in ogni sua sfaccettatura quella preoccupazione che la portano a fissare tutto quel sangue, quel dolore che lentamente s’insinua in lei come un’ardua verità. E inghiotte, inghiotte ogni cosa cercando di non sfiorare nemmeno per un istante quella figura, non volendo farla vacillare sulle sue forze, anzi.

    Eanor, tieni duro! H-ho sentito delle voci lì dentro, seguimi ma mi raccomando resta indietro e non fare niente di avventato. Adesso ci penso io. Qui fuori non c’è più nessuno.

    Per qualche strana ragione la paura si confonde con il coraggio e la determinazione, in quelle vene di panico si intravede un luce forte, qualcosa che rischiara la debolezza e che fondendosi a qualcosa di nuovo dà vita ad un travolgente donna stoica. Corre, corre come mai ha fatto, acchiappando una decina di fiori dal terreno per portarli con se, cercando poi di buttare giù la porta della dimora di legno e cercando disperatamente i suoi protetti

    RAGAZZI! DOVE SIETE?

    E li raggiungerebbe in fretta se potesse, per tenerli al sicuro, al sicuro per sempre.





    Yuna Hittori

    ◕ Resistenza: 350
    ◕ Stamina: 574-5-2-8 = 559
    ◕ Fiori in campo: 20-5(usati)-10(presi con sè)= 5 a terra + 10 con sè
    ◕ Azioni:
    - Effetto pioggia: Mantenimento
    - Tecnica della Sostituzione
    - Arte dei Fiori: Tecnica degli Shuriken di Fiori (Hana Ninpou: Hikarakuyo) [5 Fiori)


    ◕Equipaggiamento:
    • Wakizashi
    • Fiori Ninja x1
    • Carta Bomba x2
    • 40 m. Filo Spinato
    • Tracciante Luminoso
    • Palla di Luce
    • Fumogeno
    • Ventaglio Gigante
     
    .
  4.     Like  
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Suna's Ninja
    Posts
    761

    Status
    Anonymous
    Ansia. Paura. Tensione. Una mente tenuta sotto costante stress, quasi trattata come un perfetto schiavo. Sentimenti che ora giacciono nel mio essere, un mare in tempesta che non accenna a placarsi. Onde taglienti che s'infrangono su degli appuntiti scogli mentre della schiuma biancastra ne completa il disastro. Inspiravo dalle narici quell'aria ormai pregna dell'odore di quei luridi e loschi figuri. L'etere stesso ormai era contaminato, e gli "Esseri Ignobili" si erano fatti vedere per quello che sono. Il futuro della giovane fanciulla era in pericolo, così come quello di noi due. Semplici Genin che si sono trovati in una situazione ben più enorme di loro, posti a dondolare sul sottile filo che divide la vita dalla morte stessa. Luce ed ombre erano da sempre in conflitto e noi, ci battevamo per sostenere la giustizia. Cavalieri in arme dunque, armati delle nostre armature e delle nostre armi, pronti al conflitto. Tutto tacque. Quel mare in tempesta, furioso e agguerrito come non mai, parve acquietarsi tornando lentamente a diventare una distesa piatta. Un blu intenso, calmo ed estremamente calcolatore. La mente ora non era più soggiogata da quei pericolosi sentimenti, fuggiasca di quella temibile prigionia dove quegli stessi sentimenti dominavano l'oscura aria del pensiero. Mia dolce compagna. In te riponevo le mie forze. Tu gialla e letale polvere, avevi certamente ricambiato il mio richiamo e ti sei lanciata contro il mio nemico, senza indulgenza alcuna e priva di qualsiasi timore. In te riponevo le mie speranze, le stesse che accompagnavano ogni mio singolo passo e ogni mia decisione. In quella casa che poteva diventare la nostra tomba, tu eri lì al mio fianco, arma perfetta per ogni Shinobi di Suna. Il Deserto ci abbracciava, proprio come una madre. Ci stringeva nel suo caloroso abbraccio e ci proteggeva da qualsiasi nemico. Eravamo pronti e tu, già ribollivi d'ira e con foga ti agitavi nel grembo della enorme Giara, tua unica prigione. Dovevi attendere solo qualche altro secondo, pochi ultimi frangenti, piccoli frammenti del tempo e poi, le catene della tua prigionia sarebbero state spezzate.

    Sabaku Kyū

    Quelle parole sembrarono spezzare l'aria stessa, facendo in due quella mascherata pace che albergava in quella casa. Osservatrici distanti di ciò che stava accadendo in quella precisa stanza, come due serpi striscianti entrammo dentro di essa ed ora, la gialla polvere sabbiosa è libera di poter liberare tutta la sua foga. La Giara non riusciva a contenere la sua enorme foga, che da lì a breve si scatenò tutta su quei poveri uomini. Completamente ignari di ciò che stava accadendo e accecati forse da un bottino che a noi era ancora ignoto, le loro vite erano in pericolo. Quel filo che li separava dalla morte era diventato ormai troppo sottile e un solo passo falso significava perdere difatti la vita stessa. Era ciò che accadde. Poche parole che descrivono l'accaduto in maniera estremamente precisa, priva di sfumature e dettagli che non hanno un senso alcuno. I corpi dei mostri giacevano sul pavimento, che in quel momento si dipinse di un rosso cremisi. Ora anche le mie mani erano immerse nei loro fluidi rossastri e le loro vite, pendevano sulla mia coscienza. I loro volti erano stati impressi nella mia mente, fotografati con quelle mie stesse iridi nocciola e ora ritrasmesse d'innanzi alle mie azioni. La Sabbia non solo era la mia arma ma alleviava quella stessa visione, placandola e cercando di portare una pace in tutto ciò. Dunque, una perfetta compagna.

    COSA DIAVOLO FATE VOI QUI?! E CHI SIETE???

    Nonostante tutto, la situazione degenerò. La sinuosa gialla polvere non riuscì a toccarlo minimamente, finendo per essere evitata con un semplice scatto sul fianco. Ed ecco che la Luce e le Ombre tornano a combattere nuovamente, in quella battaglia infinita che forse non avrà mai una fine. Quella mia stessa luce ora poteva spegnersi da un momento all'altro. Lo sguardo si crucciò mentre seguiva i movimenti del nemico, ora diventato predatore in quella piccola stanza. La sua voce urlante chiamava aiuto e manifestava tutto il suo disappunto nella nostra presenza, mostrando alle nostre figure le sue volontà e la sua forza. Ebbi giusto il tempo di dare un piccolo sguardo alla donna, completamente imbavagliata e legata alla sedia. Dovevamo salvarla ma prima, era il nostro turno. Le nostre vite erano in pericolo. Il mostro ritornò sui suoi passi, abbozzando in volto uno sguardo malefico, peggiore di quello di una bestia famelica. Quella forza naturale - il Chakra - contenitore perfetto delle mie volontà e delle mie forze fisiche, ribolliva dentro di me, assumendo quasi la forza di un Vulcano, pronto ad eruttare in qualsiasi momento. Un respiro profondo e mantenuto permetteva all'ingegno di analizzare velocemente la situazione mentre il nemico prendeva posto, svelto e felino come un gatto. Dalle sue braccia, creò due anelli di fuoco intorno alle sue due leve superiori, per poi essere scagliati prepotentemente al suolo. Da esso, ne derivò due lingue di fuoco che correvano verso le nostre figure. Era quello dunque il suo attacco. Usava il Katon e la nostra Sabbia poteva vincere lo scontro ma non potevamo permettere a quel Jutsu di raggiungere la nostra figura.

    KYOSHI PRESTO USA LA GABBIA DI SABBIA SU QUELLE LINGUE DI FUOCO

    Il mare dentro di me era tornato a infuriare, accompagnato da un impetuoso vento. Trema d'innanzi a quella forza essere ignobile. La gialla sabbia, tornata nel grembo da cui è stata partorita, continua a muoversi ansiosa dentro quella Giara e finalmente, ricorsi ad essa. Con un movimento sinuoso degno di una perfetta ballerina del deserto, evade dalla sua prigione e tramite l'uso del Chakra - quella forza naturale che tutto permette - la indirizzai verso quella lingua di fuoco, la stessa che aveva come bersaglio la mia figura. La leva superiore dominante era tesa ma allo stesso tempo rigida e in essa erano racchiusi i miei pensieri, da quelli più oscuri a quelli più lucenti. La mia volontà, la mia ambizione. Le mie paure. Tutto accompagnava il mio attacco, posto al comando di quella sabbia che ancora una volta, stava seguendo il mio volere. L'intento era quello di spegnere quella lingua di fuoco prima che raggiungesse la mia posizione, impedendogli dunque di proseguire oltre e peggiorare ancora la situazione, già bruscamente evoluta. Kyoshi doveva reagire in fretta e speravo che la sua azione non avrebbe avuto troppo ritardo rispetto alla mia, quindi optavo per un azione coordinata proprio dalle nostre menti.

    Sabaku Kyū!!

    [...]



    RAGAZZI! DOVE SIETE?

    La voce di Yuna attraversò le vecchie travi in legno, quei luridi mobili ormai intaccati dal tempo e posti al processo naturale della vita. La nostra situazione non era delle migliori e la riserva di Chakra stava per esaurirsi. Come un faro posto sulle rive di un infinito mare blu, volsi la mia luce verso le mie spalle, proprio in direzione di quella porta che dava al corridoio, lasciata aperta nel nostro ingresso. La voce sembrava rimbombare sulle pareti e sul pavimento stesso, squarciando l'aria in due e arrivando tenue alle nostre orecchie.

    CAPITANA SIAMO AL PIANO DI SOPRA! ABBIAMO BISOGNO DI RINFORZO, SUBITO!


    Resistenza 100
    Stamina 60-10= 50

    Azioni:
    -Gabbia di sabbia sulla lingua di fuoco (Tutte e 5 le cariche)
     
    .
  5.     Like  
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    686

    Status
    Offline
    ParlatoNarratoParlato altri Kyoshi JikiJitonOC: lucky<3

    Silenziosi e letali, mettemmo in moto il nostro piano di salvataggio ad altissimo rischio. Aprimmo la porta, e velocemente comandammo alla sabbia di rinchiudere nella sua morsa dorata i tre scagnozzi presenti nella stanza. Il mio cuore batteva così forte che per qualche secondo credetti che potesse uscire dal mio petto. Non sapevo se fosse per l’anticipazione o per l’ansia di essere in una situazione così pericolosa. La mia gabbia di sabbia ebbe successo, e il bandito fu fatto prigioniero della mia tecnica. Strinsi la mano, e nuovamente, un’altra vita fu tolta prima del dovuto dalle mie azioni. Nuovamente, nessuna reazione esagerata, come se le morti violente fossero una cosa con cui avevo a che fare quotidianamente. Spostai la mia attenzione sui nemici di cui Haruki si sarebbe dovuto preoccupare, e la situazione che vidi mi impensierì non poco. Uno di essi riuscì, infatti, a rispondere in maniera fulminea alle mosse di Haruki, creando distanza tra lui e il mio compaesano. Non un buon inizio di per sé, ma, come avrei scoperto dopo, la situazione non avrebbe fatto altro che peggiorare. Il nostro nemico (nonchè l’ultimo di essi a rimanere in piedi in questa stanza, dopo che il primo dei bersagli di Haruki cadde sotto i nostri sforzi combinati). Con dei veloci sigilli, generò delle sfere infuocate che sbriciolarono la gabbia che si stava dirigendo verso di lui.
    "Beh, ecco che la nostra copertura se ne va"
    Neanche riuscii a finire di contemplare verbalmente come la nostra posizione fosse peggiorata esponenzialmente, che il superstite incominciò ad urlare a gran voce, cercando di attirare l’attenzione di quello che avevamo giustamente pensato fosse il capo.
    Subito dopo, compose altri sigilli. Dalle sue braccia, due anelli di fuoco si mossero verso le sue mani e poi verso terra, diventando due lingue di fuoco che si diressero verso me e verso Haruki.
    Fortunatamente, il katon di per sé non era un problema, ma ero abbastanza preoccupato per la questione della velocità di quel jutsu. Durante lo scontro che avevo avuto con Haruki, avevo potuto notare (e subire) le sue tecniche, particolarmente definite per quanto riguarda la velocità di esecuzione, sicuramente più delle mie, leggermente più lente, ma anche più potenti.
    Fu Haruki a farmi rinvenire dai miei pensieri, spronandomi a proteggermi attraverso la gabbia di sabbia.
    "Giusto!"
    Dissi solamente, cercando di comandare alla sabbia che in parte era nella mia giara, ed in parte era ancora sul corpo dell’uomo che aveva avuto la sfortuna di trovarsi davanti a me, di muoversi a mia protezione, e di intercettare quella scheggia fiammante. Questo non andava bene per niente... dovevamo scappare, dovevamo o trovare gli altri e riorganizzarci, oppure fare qualcosa di pazzo, e far evadere la ragazza progioniera. Con la gabbia di sabbia e la sospensione del deserto, probabilmente io ed Haruki saremmo stati più veloci di loro a piedi...
    In quel momento, un altro stimolo sensoriale arrivò alle mie orecchie. Una voce femminile, preoccupata, incominciò a farsi sentire ovattata nelle stanze di questa casa. Era la voce di Yuna, che in qualche modo aveva capito che eravamo entrati nella casa… che Eanor glielo avesse detto? Haruki rispose prontamente alla chiamata, e tanto per non farla preoccupare, decisi di farmi sentire anche io.
    "Confermo!"
    Forse la situazione non era ancora completamente perduta… forse, avevamo ancora una speranza di potercela fare.

    [Azioni e Consumi]


    Azioni
    1:gabbia di sabbia
    2:
    3:
    4:
    Consumi
    Stamina: 40-10=30
    Resistenza: 150



    Edited by sundavr - 13/11/2020, 19:33
     
    .
  6.     Like  
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Masters
    Posts
    3,531

    Status
    Online
    La situazione si stava evolvendo in modo decisamente pericoloso un pò per tutti, Eanor per prima stava correndo un grave rischio a causa della ferita subito e lui lo sapeva bene. Decise infatti di sbrigarsi e sfruttare i pochi mezzia sua disposizione per cauterizzare la ferita ed uscire almeno dalla fase critica, cosa che fortunatamente andò per il meglio seppur non in modo indolore. Si riprese però appena in tempo per raggiungere Yuna e vederla sostituirsi egregiamente e quindi evitare un attacco decisamente devastante, senza pensarci due volte si apprestò quindi a fornire copertura alla guerriera che intanto si stava già preparando al contrattacco. Lo shinobi in erba sfruttò abilmente un jutsu katon in rapida ripetizione per andare a destabilizzare la possente difesa nemica fino addirittura a far iniziare a sentire non poco caldo a Iazo, forse troppo sicuro della sua protezione per preoccuparsi di schivare. Subito dopo giunsero i potenti fiori shuriken di Yuna che, con abile maestria, li aveva resi armi letali. Questi sfaldarono definitivamente l'ormai flebile difesa dell'armatura e ferirono in profondità il petto del nemico causandone la rovinosa caduto al suolo. Non era facile in quel frangente capire se fosse morto o semplicemente svenuto. Non c'era però tempo di pensarci e, senza indugi, entrambi si affrettarono verso l'abitazione sfondando la porta e chiamando all'attenzione i due Suniani, gli stessi che aveva avuto la brillante idea di provare a fare tutto da soli. In quel momento erano al piano di sopra e stavano vedendo le due lingue di fuoco avvicinarsi a loro a grande velocità. Il piano di Haruki, e condiviso da Kyoshi, aveva certamente un senso e poteva funzionare, se non la lentezza di riflessi e la grande abilità di chi avevano di fronte. La sabbia mancò le lingue di fuoco che si esibirono in un rapido movimento, correndo sulle travi fatiscenti ed arrivando ad unirsi in un grande tornato di fuoco che avrebbe tenuto prigionieri i due. Ma la fortuna aiuta gli audaci, come si vuol dire, ed i due furono assistiti dalla "dea bendata". Il tornado di fuoco causò infatti un pericoloso incendio che prima di tutto destabilizzò il pavimento che si incrinò del tutto sotto il peso dei due facendoli precipitare al piano terra, esattamente a pochi metri da Yuna che li stava cercando.

    MA ALLORA SEI IDIOTA SUL SERIO!

    Proruppe quello che sembrava essere il boss, aprendo la porta ed assistendo alla scena. Dal buco nel pavimento, che lentamente prendeva fuoco con sempre maggiore enfasi, si potè udire chiaramente quel grido, insieme ad una sorta di scuse che però non trovarono mai conclusione, la frase dell'uomo rimase strozzata a metà. Ben presto anche la guardia si accasciò violentemente al suolo cadendo e causando un nuovo crollo che portò anche il suo cadavere al piano terra, a pochi passi di distanza dal punto in cui si trovavano i due Suniani. Era purtroppo impossibile capire cosa fosse accaduto, l'unico dato certo era la causa della morte: un Kunai conficcato precisamente al centro della fronte, pochi centimetri al di sopra degli occhi ormai spalancati e spenti nel nulla. Non c'era però tempo da perdere, infatti a causa del jutsu dell'ormai defunto bandito, tutta la struttura era praticamente immersa nelle fiamme.

    casa-in-fiamme-villetta-750x375

    Fumo nero iniziava ad invadere tutto, respirare era sempre più difficile, era evidente che a breve l'intero secondo piano sarebbe collassato ma prima di ciò una voce dal tono leggermente più basso di prima si potè udire.

    Tuo padre ti ha condannata a morte chiedendo aiuto ai ninja... Era stato avvertito... Addio!

    E tra i mugolii della ragazza imbavagliata, si udì il rumore di una finestra in frantumi.

    Credo sia tutto chiaro, sbrigatevi ad agire che al prossimo turno non ci sarà più una casa :please: e non dimenticate che vi trovate in un bosco :quoto: è facile intuire che il boss sia fuggito dalla finestra lasciando la ragazza a morire tra le fiamme. Regolatevi di conseguenza

    Ah dimenticavo, eanor prende 20 danni ma riesce a sintetizzare la ferita. E 20 danni a testa anche ai due suniani per la caduta :quoto:
     
    .
  7.     Like  
     
    .
    Avatar


    °˖✧◝(⁰▿⁰)◜✧˖°

    Group
    Konoha's Ninja
    Posts
    1,994

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE
    Parlato Yuna
    Pensieri Yuna
    Parlato Haruki
    Parlato Kyoshi
    Parlato Eanor


    La voce del suniano arriva diretta come un pugnale che infiamma l’animo e allo stesso tempo dona un profondo senso di sicurezza in quel volto di donna che è pronto a riversarsi immediatamente al piano superiore. La porta a brandelli strappata via dalla sua irruenza cigola ancora un’istante mentre i suoi stivali saggiano le assi del pavimento che scricchiolano forse un po’ troppo. Per un momento sembra che i rumori s’infittiscano sotto i suoi piedi e per un attimo il dubbio la costringe a guardarsi i piedi; la fonte di quei suoni è invece sopra la sua testa e s’infrange con la caduta dei due ragazzi al suolo proprio davanti a lei. Colta alla sprovvista da quel marasma generale il suo corpo agisce in un leggero balzo all’indietro tendendo immediatamente il braccio destro per coprire Eanor da eventuali detriti o attacchi in arrivo. I respiri bloccati in gola sembrano sbloccarsi in un singulto di preoccupazione non appena qualche sguardo ben assestato riconosce nella polvere e nei lapilli qualcosa che gli appartiene di diritto: la vita di quei ragazzini. Sono i suoi protetti e ancora una volta si ritrova con una situazione al di sopra di ogni critica, inabissata verso qualcosa che non avrebbe mai dovuto permettere. La mano alzata per tenere fermo Eanor si stringe in un pugno, rimbomba in quella pioggia che sembra leggere ogni singola stilla di ciò che accade all’esterno e non sembra neanche degnarsi del cadavere che sprofonda nel pavimento dopo il siparietto dello sconosciuto.

    Ragazzi, state bene?

    Si avvicina lestamente cercando di dosare qualche buona mano per rimetterli in piedi mentre la finestra sbotta nel suo vetro in frantumi. In quel preciso attimo qualcosa turbina nell’aria, una sensazione che si dipana e costringe il panico a rigare la pelle e farla diventare punta, tremolante. Le capacità dello sconosciuto sono letteralmente un libro da leggere per lei, scorrere ogni sensazione di potenza avversa che le frantuma l’anima e mette da parte ogni sicurezza di essersela cavata con poco. Panico, paura, terrore. Sbianca in un istante mentre dovrebbe essere lei il pilastro dell’operazione, lei che è stata mandata dal suo Villaggio per tenere alla vita dei ragazzi e scoprire ogni significato nascosto del messaggio. Lei. Yuna. La ragazza dall’emozioni a cui è stato privato dal male il suo unico amico Gufo, lei che stava vedendo i suoi protetti cadere uno dopo l’altro contro nemici che non aveva l’opportunità di sbaragliare da sola. Se mai fosse esistita una definizione torrenziale di pioggia ecco che prenderebbe vita proprio al di fuori della casa, un flusso imponente d’acqua si scontrerebbe con ogni frammento di legna della casa – magari evitando il propagarsi del fuoco – mentre in lei quella scintilla lentamente si inumidiva e si spegneva, debole. Intanto il fumo prendeva piede e persino la vista cominciava ad annebbiarsi, un po’ come la sua mente, insieme a quella macchia nella foresta caduta dalla finestra e che cercava salvezza e vendetta, non esattamente in questo ordine. E Yuna lì a terra, con i suoi ragazzi feriti, con una donna da salvare, con un assassino ben oltre ogni sua capacità.

    Voi due recuperate la donna, io e Eanor prenderemo l’altro. Uscite dalla finestra e dateci supporto come potete.

    La voce si spezza nel fumo e pare quasi farsi beffe di quel marasma malinconico che le sconquassa l’animo, anzi, se ne veste come una veste infuocata e di quelle sensazioni negative ne fa forza, carburante per le sue mani che si intrecciano a mezz’aria come ad incantare l’acqua della pioggia che scorre non lontano da lei dalla porta aperta. Flussi di chakra si intreccerebbero a mezz’aria seguendo l’ordine della sua mente, trame inspessite d’umidità dovrebbero investire la stanza volgendo al tetto del primo piano così che possa accumularsi quanta più acqua possibile in quelle travi di legno. Da un momento all’altro, strato dopo strato, un gigantesco blocco d’acqua avrebbe sorretto il pavimento del secondo piano dal basso lasciando ovviamente l’apertura creatasi dalla caduta dei tre. Un segnale fin troppo preciso. La prossima mossa sarebbe stato lasciare i due suniani alle prese con le fiamme – un destino molto più sicuro dell’affrontare quell’uomo – saettando con eleganza verso l’entrata ed oltrepassandola gettandosi nella pioggia che immediatamente la investì con il suo freddo pungente. Una cascata fitta e precisa, almeno per lei, concedendole ancor più determinazione pronta a ruggire in quel momento più basso della sua carriera. Nell’oscurità lei sapeva brillare come nessuno. Forte e dirompente non degnò di uno sguardo Eanor facendogli segno di seguirla in quella corsa che l’avrebbe diretta verso lo sconosciuto dopo aver fatto il mezzo giro della casa e ritrovatasi praticamente al punto in cui la finestra è stata infrante.

    Eanor. Brucia ancora.

    L’unico ordine che la spinge a comunicare con il genin sembra rivolgersi con un fare stoico e perentorio, un vero e proprio obbligo seguito da una cintura che scatta e dal ventaglio gigante che penderebbe pesantissimo dalle sue braccia. Impugnato a due mani il grande arnese la costringerebbe a incurvare le spalle lasciando che il suo sguardo punti esattamente lì dove la sua pioggia localizza il fuggitivo e che secondo i suoi calcoli dovrebbe ancora trovarsi all’interno della sua area d’influenza delle tecniche. Le iridi del cielo tremano quando dal proprio corpo una quantità spropositata di Chakra verrebbe ad ammassarsi lungo le braccia, come un canto, un’onda che vuole irrompere dai canali straripanti che tendono verso le dita quell’agglomerato inumano di energia magica. Il ventaglio lentamente viene spostato all’indietro all’unisono di quelle sensazioni che attanagliano lo stomaco, il dolore di uno sforzo corporeo che volgerebbe il suo cuore a pompare a ritmo di mille vene che insozzano il collo e la fronte. Un accumulo preciso come una tela, veloce ed inesorabile e che all’improvviso ruoterebbe a mezz’aria insieme a quel ventaglio pronto ad essere dispiegato in avanti a seguito di un movimento del corpo e del colpo di polso che imprimerebbe ogni energia residua all’interno dell’oggetto.


    S W O O O O O O S H !




    Un boato potentissimo spazzerebbe via la pioggia facendo spazio ad una grata di pura energia dei venti, di raffiche inumane e taglienti pronte a riversarsi nel creato come un vero e proprio giudizio pronto ad essere infiammato. È quell’opportunità che vorrebbe essere offerta al genin, una possibilità di fondere i due jutsu in qualcosa di unico e sicuramente mortale, Yuna ha ben oltrepassato la linea della salvaguardia dell’esistenza. Per questo mentre la rete mortale spezzerebbe l’intero ambiente le sue mani corrono a prendere uno dei dieci fuori portati con sé, con maestria prenderebbe parte della sua vitalità e la immetterebbe nel terreno con la punta della dita destra: ecco che un giardino le fiorirebbe attorno e in un solo tocco del suo animo il chakra già borbotterebbe nell’insieme come una catena pronta a reagire ad una costrizione. Libera quell’energia farebbe sollevare ben venti fiori lasciando che in un singolo istante i sigilli necessari possano spedirli come lame verso il punto preciso in cui le sue sensazioni dovrebbero avvertirla della presenza del capo. Al loro impatto però qualcosa sarebbe cambiato, altri misteriosi sigilli richiamerebbero alla realtà un jutsu segreto, mai visto, irrorando nella Vita di quelle corolle qualcosa che costringe la natura a cambiare, ad essere non più lama ma pura e semplice detonazione. Da quel giogo di sfumature qualcosa le servirebbe come scintilla, come impatto per una spropositata onda di chakra che vibra come un ordine per quei petali. Esplodere. Se fosse andato come descritto ben venti fiori sul corpo dell’uomo sarebbero esplosi come carta bomba, non una carezza ma un atto quasi divino e giustizia. O di pura sopravvivenza.






    Yuna Hittori

    ◕ Resistenza: 350
    ◕ Stamina: 559-8-70-70-5-(3*20)-50= 296
    ◕ Fiori in campo: 10+20-20 = 10
    ◕ Azioni:
    - Effetto pioggia: Mantenimento (Supporto)
    - Effetto pioggia: Blocco Abnorme sotto al pavimento del secondo piano (Supporto)
    1) Reticolato avvolgente (Fuuton: Kakeami) + Sforzo Extra Max
    2) Piantare un fiore per otterne 20 istantanei (Giardino di Rose) (Supporto)
    3) Arte dei Fiori: Tecnica degli Shuriken di Fiori (Hana Ninpou: Hikarakuyo) [20 Fiori]
    4) Arte dei Fiori: Fioritura dei Cento Boccioli (Hana Ninpou: Hyakkasaihō) [20 Fiori]


    ◕Equipaggiamento:
    • Wakizashi
    • Fiori Ninja x1
    • Carta Bomba x2
    • 40 m. Filo Spinato
    • Tracciante Luminoso
    • Palla di Luce
    • Fumogeno
    • Ventaglio Gigante
     
    .
  8.     Like  
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Suna's Ninja
    Posts
    761

    Status
    Anonymous
    Le temperature iniziarono a diventare sempre più alte, quasi ad avvicinarsi a quelle a cui ero abituato. Il corpo e tutte le ossa sembravano crogiolarsi in quel caldo che tanto emulava quello del Deserto. Gli abitanti di Suna erano indubbiamente preparati a sostenere quel clima e il corpo reagiva alla perfezione, enfatizzando i movimenti ordinati dal cervello alla perfezione. La mente era comunque provata, tesa come un filo e capace di spezzarsi con estrema facilità. Vacillava dunque il mio spirito, d'innanzi a una tale potenza e un Jutsu che mai avevo visto, né mai avrei voluto nuovamente incontrare. La gialla polvere aveva fallito. La dolce e cara compagna lentamente ritornava nella Giara di Sabbia, in quel contenitore in cui era solita rinchiudersi e posta poi ad un caldo letargo. Tutto bruciava intorno ai nostri corpi mentre la donna, imbavagliata e legata ancora a quella sedia, si dimenava con tutta la sua forza, provando a liberarsi da sola e mettere in salvo poi la sua vita. La situazione prese una brutta piega, resa ardua proprio dall'attacco nemico. Buffo come due lingue di fuoco, semplici dall'aspetto, potevano creare un tale caos e distruggere tutto ciò che ci circondava. Eravamo in trappola, caduti in una situazione ben più grande di noi e ora posti alla mercé del nemico. Lo sguardo si crucciò mentre osservavo dritto negli occhi colui che avevo d'innanzi. Rabbia e delusione fluivano in me, alimentando quel fievole fuoco che bruciava nei meandri del mio spirito. Nessuna parola fu' proferita da parte mia, solamente continui ed incessanti pensieri invadevano la mia mente, ora posta sotto una continua lotta per riuscire a sollevarsi da quella situazione. Un piano elaborato al meglio, combinato alle mie speranze ed alcune emozioni, coinvolte in quella stessa gialla polvere. Tutto era stato spazzato via da quelle lingue di fuoco, nullificando difatti la nostra difensiva. Troppo lenti forse ad intercettare l'attacco, perdendo difatti quello scontro tanto cercato e ambito. Il secondo piano si era avvolto dalle fiamme, che incuranti di tutto iniziavano ad alimentarsi proprio grazie a quelle pareti lignee di cui era fatta la stessa abitazione. Lentamente le mura venivano divorate letteralmente, accerchiandoci in un fitto tornato di fuoco.

    Ed ora..?!?

    Muscoli tesi e ancora pronti all'azione, inondati da quel Chakra stesso che ora ribolliva quasi al pari di quelle fiamme. Crescevano sempre più, accorciando il tempo a nostra disposizione. Dunque era diventata una corsa e liberarsi in fretta da quella situazione era divenuta la nostra assoluta priorità. Ancora una volta, la mente, era tenuta sotto costante sforzo analizzando ciò che avevo a disposizione per sfuggire da tale pericolo. Il pavimento, urlante di dolore a causa di quelle fiamme, iniziò ad aprirsi in due e sprofondare verso il basso. Rimasi immobile, pietrificato da ciò che stava accadendo mentre osservavo lo sguardo compiaciuto del colpevole, di quell'uomo che era riuscito ad evitare la morte per mano nostra. Nulla potevamo fare per opporci a tali avvenimenti ma lasciarci andare contro il nostro destino. La donna era rimasta sola, lontana da noi e ora vittima indifesa di quei loschi figuri. Ci ritrovammo in pochi attimi al primo piano, sommersi ora da un nuovo scenario e alle nostre spalle, vi era il restante gruppo facente parte della missione: Eanor e Yuna. Il gruppo si era riunito ma i saluti e il resto dei convenevoli dovevano essere rimandati a un momento successivo. Riuscivo chiaramente ad osservare come il fuoco fosse diventato ancor più grande ed estremamente famelico, pronto a dristruggere qualsiasi cosa lo affrontasse.

    MA ALLORA SEI IDIOTA SUL SERIO!

    Eccolo che finalmente entra in scena. L'uomo che avevamo intravisto all'inizio di tutto ciò, ora si era mostrato ancora una volta, facendo ben vedere la sua posizione di capo della banda. La sua figura era ben chiara negli occhi dei presenti, specialmente nei miei, ora completamente focalizzati sul nuovo nemico. Freddo come la neve, atto a rappresentare l'opposto di quel fuoco, andò a piantare un Kunai nel bel mezzo del volto del suo subordinato, che cadde a sua volta al primo piano. Inerme e spento, con un arma conficcata precisamente nel centro della fronte, andava ad abbandonare questo mondo, rafforzando la visione che avevo di esso. La sua crudeltà era il riflesso perfetto di ciò che pensavo di questo mondo, di quella oscurità che albergava e regnava sopra di esso. Quasi tremavo d'innanzi a tale visione, che riuscì a sbattermi in faccia la cruda realtà. Il corpo freddo del uomo che aveva appiccato l'incendio, distava a pochi metri e riuscivo quasi a sentire come il calore abbandonasse la sua carcassa, diventando sempre più freddo. La rabbia e l'ira ora erano dipinte sul volto di quello che doveva essere il capo, che rapido voltò la sua figura verso la povera donna, ora unica vittima delle sue azioni. Digrignai i denti mentre i pungi andavano a chiudersi, stringendosi con una ferocia capace di eguagliare un mare in tempesta.

    Voi due recuperate la donna, io e Eanor prenderemo l’altro. Uscite dalla finestra e dateci supporto come potete.

    La voce soave di Yuna arrivò delicata, catturata dal mio udito e analizzate istantaneamente, mettendo in chiaro il piano d'azione. Presi a rialzarmi sulle leve inferiori, liberandomi dei piccoli detriti legnosi caduti sul mio esile corpo. La sabbia ribolliva, si agitava nel grembo del suo contenitore e chiamava di essere usata, sfruttata dal suo fedele Genin per lo scopo che più gli è utile. Un piccolo cenno con il capo andò a dichiarare lo stato fisico e quello psichico, mentre in volto si dipinse uno sguardo serio e determinato, sentimenti altamente utili in quelle occasioni. Ogni azione fallita comportava chiaramente una conseguenza e in questo mondo caotico, il male è sempre alle porte. Creai velocemente un invisibile ponte di Chakra, fra me e quella stessa sabbia, muovendola poi verso l'esterno della Giara. Con un rapido movimento del braccio destro, sinuosa ed elegante nei movimenti - ballerina dalle perfette curve e dall'ammaliante aspetto - la indirizzai verso la donna, provando ad inglobarla completamente, con tutte e cinque le cariche in mio possesso. L'intenzione era quella di salvarla dalle fiamme, impedendo loro di avanzare sul corpo innocente del gentil sesso e farla bruciare sotto i duri colpi del fuoco. La Gabbia di Sabbia mi tornò nuovamente utile, anche se questa volta non era utilizzata in modo offensivo anzi, la sua utilità era più portata verso la difesa.

    Kyoshi, mi serve una tua carica di sabbia!

    Il tono di voce era moderatamente alto, dato proprio dalla pericolosità di quelle fiamme, che lentamente avanzavano in quella casa. La restante parte del piano, richiedeva l'avvicinarsi alla donna attraverso un altra tecnica a base di Sabbia: la Sospensione del Deserto. Questo Jutsu, mi permetteva di creare una nuvola di Sabbia sotto i piedi, capace di trasportare ben due persone. Avevo però usato tutta la sabbia per inglobare la donna ma grazie a una delle cariche di Kyoshi, potevo adoperarmi ad utilizzare il suddetto Jutsu. Creata dunque la grande nuvola, potei finalmente avvicinarmi alla donna, tenendo sempre e comunque un collegamento con la Gabbia di Sabbia. Dovevo essere veloce, rapido nei movimenti e nelle intenzioni e non lasciare che quel fuoco continuasse ad essere un problema per me e per la donna. La finestra dalla quale era fuggito il capo dei loschi figuri, era un passaggio perfetto da dove poter scappare e salvare una vita innocente. Un delicato movimento del braccio destro, ordinò alla Gabbia di Sabbia di spostare il peso della donna proprio su quella nuvola, tenendola ben salda ad essa e stando accorto a non perderla in caso di movimenti bruschi.

    Andiamo Kyoshi

    Diedi un rapido cenno del capo all'altro Suniano, viaggiando proprio in direzione della finestra e provando ad attraversarla cercando di non urtare contro le fiamme e stando accorto alla salute della donna. Una volta arrivati all'esterno e giunti poi al suolo, liberai la presa della Gabbia, permettendo all'innocente di poter osservare la luce del giorno, ormai avanzato. Ancora imbavagliata e tenuta legata, si dimenava in cerca della libertà, che fortuna per lei, sarebbe arrivata da lì a poco.

    Riesci a liberarla?

    Chiesi infine al corvino, aspettando una sua risposta e osservando l'evolversi della situazione.


    Resistenza 100-20=80
    Stamina 50-10-5= 35

    Azioni:
    - Gabbia di Sabbia per coprire l'intero corpo della donna (Utilizzo le mie 5 cariche)
    - Sospensione del Deserto (Utilizzo 1 carica di Kyoshi)
     
    .
  9.     Like  
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    686

    Status
    Offline
    ParlatoNarratoParlato altri Kyoshi JikiJitonOC: lucky<3

    Le fiamme serpeggiarono velocemente verso la nostra posizione, evadendo sia la mia gabbia di sabbia, che quella di Haruki. Eravamo stati troppo lenti e troppo sicuri di noi, e ora ci trovavamo contro a qualcuno che era nettamente più forte di noi. Il mio cervello, stimolato dell’adrenalina che ora scorreva in ogni mio corpo, stava lavorando a pieno regime, cercando di trovare un modo per scampare quella bruttissima situazione. Eravamo intrappolati in un tornado di fuoco, la temperatura all’interno non era piacevole neanche per qualcuno abituato a sopportare il caldo del deserto, e la mia visione era completamente occupata da fiamme.
    Sentii uno scricchiolio provenire da sotto di me, e guardando in basso vidi come le fiamme attorno a me stavano carbonizzando il pavimento in legno, rendendolo poco consono a sostenere il peso di un essere umano.
    Feci appena in tempo a pensare che forse non mi avrebbe retto, che una voragine all’improvviso si aprì sotto di me, facendomi cadere rovinosamente al piano terra, proprio davanti a Yuna ed ad Eanor.
    Serrai la mascella, sia per non darmi la possibilità di dire cose davanti agli altri di cui mi sarei potuto pentire, sia per evitare di respirare l’aria che, pregna di fumo, stava diventando irrespirabile.
    Quindi dalla mia bocca solamente un mugugno di dolore uscì, segno che la caduta non era stata la più comoda che avessi mai provato.
    "Ragazzi, state bene?"
    Chiese Yuna, correndo preoccupata verso di noi.
    "Si, solo una caduta non morbida, niente di che… c’è una ragazza legata ad una sedia al piano di sopra, bisogna salvarla... "
    Proprio in quel momento, dal piano di sopra incominciarono ad arrivare suoni di discussioni tra il bandito che ci aveva imprigionato nel tornado di fuoco ed un secondo figuro, probabilmente l’uomo che avevamo visto nell’altra stanza dalla finestra. Discussione molto breve, visto che la frase di scuse del bandito conosciuto fu interrotta a metà da un rantolo.
    Successivamente, il corpo dell’uomo che ci aveva dato abbastanza problemi cade senza vita al piano terra, di fianco a noi, con un kunai in fronte.
    In quel momento, la fiducia nella buona riuscita della missione andò in fumo, un po’ come le travi di legno dentro a questa casa.
    Tra la posizione sfavorevole e il fumo, non avevo idea di come la situazione fosse effettivamente, ma se avevo ragione, allora il boss aveva ucciso facilmente il bandito da cui nè io nè Haruki eravamo riusciti a proteggere.
    Deglutii a fatica, ed il sapore acre della fuliggine mi irritò tutta la gola. Ma non potevamo tirarci indietro, non dopo aver fatto tanta strada.
    Yuna incominciò a assegnare compiti, dandosi da sola il compito di catturare il boss. Perfetto, io e Haru avremmo fatto un ultimo sforzo per liberare la ragazza.
    Il mio compaesano mi chiese in prestito un po' della mia sabbia che fui più che felice di rendergli disponibile. Per non respirare l'aria, mi limitai ad annuire ed ad aprire la giara di sabbia. Haruki creò una piccola nuvola di sabbia, abbastanza grande per far sì che entrambi riuscissimo a starci sopra, e poi, attraverso la gabbia di sabbia, ricoprì la ragzza tenuta ostaggio per proteggerla dalle fiamme. Una volta che la sicurezza di tutti fu assicurata, Haruki trasportò se stesso, me e l'ostaggio fuori dalla casa attraverso la finestra, e atterrammo appena fuori di essa, sotto una pioggia battente. Strano, fino a cinque minuti prima non c'era neanche una nuvola… Non ci feci troppo caso, e concentrai la mia attenzione sulla ragazza, e su come liberarla.
    Flettei tutte le dita della mani destra meno l'indice, affinché la mia mano creasse la forma di una lama, e poi concentrandomi sulle scarsissime riserve di energia che avevo, feci scorrere il chakra fuuton sul dito indice, e liberai la ragazza tagliando le corde che per tanto tempo l'avevano tenuta prigioniera.
    Mentre svolgevo questa operazione, mi assicurai che non fosse ferita, e appena finii di liberarla, cercai di tirarla un po' su di morale.
    "Perfetto, adesso sei libera! Ora i miei compagni si stanno occupando del bandito rimasto, poi ti porteremo a casa sana e salva!"

    Azioni
    1:Uso chakra fuuton sulla mano
    2:
    3:
    4:
    Passive
    Conoscenze del chakra(I)
    Consumi
    Stamina: 30-10=20
    Resistenza: 150-20=130

     
    .
  10.     Like  
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Suna's Ninja
    Posts
    761

    Status
    Anonymous
     
    .
  11.     Like  
     
    .
    Avatar

    "Chi sia io non è importante - è il mio messaggio ad esserlo."

    Group
    Kiri's Ninja
    Posts
    2,905

    Status
    Offline

    ◊ Capitolo VIII - Wombo-Combo

    Scheda - Parlato - Pensato
    Hekisui - Mezzogiorno - Foresta di Hekisui al confine con Oto

    Iazo si accasciò a terra come una mela che cade da un albero secco, con un tonfo sordo e per nulla aggraziato, distendendosi a faccia in giù sul terreno bagnato, forse morto, forse vivo.
    Avremmo dovuto controllare il suo stato, in effetti era quella la mia intenzione, ma la voce della capitana mi svegliò dalla trance in cui mi trovavo, avevo assaggiato per la prima volta l'ebrezza del sangue, avevo ucciso un uomo, forse due, la cosa aveva scaturito dentro di me un vortice di emozioni contrastanti, difficili da identificare persino adesso, a mente fredda.
    Mossi qualche passo impercettibilmente lento verso il corpo di Iazo, mentre la vice della caposquadra squarciò il silenzio del momento, prima che tutto andasse a rotoli.

    «Eanor, tieni duro! H-ho sentito delle voci lì dentro, seguimi ma mi raccomando resta indietro e non fare niente di avventato. Adesso ci penso io. Qui fuori non c’è più nessuno.»

    Mi voltai verso di lei, fissandola negli occhi con uno sguardo calmo, atto a tranquillizzarla, stavo bene dopo tutto, la ferita bruciava ancora ma il kunai aveva svolto il suo compito egregiamente, difatti la ferita aveva smesso di sanguinare, la ferita profonda si era cauterizzata, lasciando spazio ad un ustione abbastanza brutta da vedere, ma di quello mi sarei occupato al mio ritorno a casa.

    «Non preoccuparti per me, sto bene, è solo un taglio, l'altro invece non credo che si rialzerà, stava per denderti un imboscata dal bosco...me ne sono occupato.»

    D'un tratto, un rumore sordo ruppe la conversazione, richiamando la nostra attenzione alla casa, che ora aveva preso fuoco dall'interno verso l'esterno, provocando un innalzamente di una colonna di denso fumo nero, mentre le pareti cominciavano a colorarsi di nero.
    Yuna venne presa dal panico probabilmente, poichè non perse nemmeno un attimo, e si gettò di gran corsa verso la porta della casa, apparentemente solida nonostante le condizioni del resto delle mura portanti, sfondandola con una spallata poderosa, roba che avrebbe rotto le giunture della spalla a qualunque persona ci avesse provato con tanta veemenza.

    «Ma che diavolo..?»

    Mi gettai all'inseguimento di Yuna, cercando nel frattempo di immaginarmi cosa mai avessero combinato quegli altri due li dentro, dando per scontato che fossero stati loro, dopo tutto le case non prendono fuoco per autocombustione.
    Entrato in casa, non posi molta attenzione all'arredamento, tutto era in fiamme, i muri portanti stavano venendo giù ed il pavimento del piano superiore era pericolante a dir poco; la cucina era la parte più sicura al momento, ma anche li il fuoco aveva attecchito, era questione di minuti prima che il tutto diventasse un enorme palla di fuoco.

    «RAGAZZI! DOVE SIETE?»

    Una voce, dal piano superiore, rispose alla domanda di Yuna,non era chiaro di chi fosse, poichè il fuoco produceva troppo rumore, ed il calore costringeva a tenere gli occhi semi aperti...cominciavo a sentire il fumo nel naso, segno che dovevamo evacuare rapidamente.

    «CAPITANA SIAMO AL PIANO DI SOPRA! ABBIAMO BISOGNO DI RINFORZO, SUBITO!»

    «Capitano, la scala è qui, dovremmo...»

    Non feci in tempo a terminare la frase, che in meno di 3 secondi il secondo piano venne del tutto giù, il soffitto cedette a causa del fuoco e dell'insufficiente resistenza del legno della baracca, facendo sprofondare con loro anche i nostri compagni di squadra, i quali, atterrando di schiena, emisero un tonfo niente male.
    Assieme a loro venne giù un bel po del secondo piano, lasciando un foro di un raggio di almeno 4 metri, lasciandoci intravedere una donna legata ad una sedia, imbavagliata, che urlava soffocate grida di aiuto.
    La situazione era critica, salvare la ragazza era impellente, ma chi aveva appiccato il fuoco? i genin? improbabile, c'era qualcun altro nel palazzo?
    Un cadavere cadde dal piano superiore dopo che i ragazzi si furono tirati su, aveva un kunai in fronte, ma non erano stati loro, perchè le tempistiche non lo avrebbero potuto permettere, dunque si, c'era qualcun altro al piano di sopra.

    «Voi due recuperate la donna, io e Eanor prenderemo l’altro. Uscite dalla finestra e dateci supporto come potete.»

    Esclamo la capo-squadra, dopo aver generato un pilastro d'acqua a supporto dei ragazzi, permettendogli di agire in marginale sicurezza nelle operazioni di salvataggio, mentre io e lei ci gettammo a capo fitto fuori dalla porta principale, quella che avevamo usato per entrare, al disperato inseguimento di quel mukenin che, nel frattempo era saltato fuori da una finestra posta sul retro della casa, a giudicare dal rumore di vetri infranti e dal tonfo udito pochi secondi dopo la caduta dell'ormai ei fù bandito.
    Io e Yuna ci gettammo a sinistra non appena varcata la soglia di casa, il mio cuore era in fermento, l'adrenalina scorreva copiosa nelle mie arterie, il sangue era ossigenato, la respirazione accelerata, gli occhi offuscati ancora dal fumo, ma la mia mente, la mia mente era calma, rilassata, come se perdere tutto quel sangue mi avesse indotto uno stato di rilassatezza, il quale preannuncia solitamente la perdita dei sensi per dissanguamento.
    Una fitta pioggia colpì me e la capo-squadra all'uscita della casa, la stessa che poco prima era discesa copiosa durante il combattimento, non era di certo un casuale temporale autunnale, no, doveva essere stata lei, come se la pioggia rispondesse ai suoi comandi, che eleganza.
    Lascia che lei mi precedesse, stranamente sapeva precisamente dove andare, forse lo aveva visto scappare prima di gettarsi dalla finestra, o forse stava solo cercando la via più logica da seguire.
    Gettatici all'inseguimento, io adesso al fianco sinistro di Yuna, individuammo una figura che si allontanava di gran fretta nella foresta, ci precedeva di non so quanti metri, ma abbastanza da renderla difficilmente identificabile, ma forse erano solo i miei occhi, ancora offuscati dal denso fumo nero di prima.
    Notai che la caposquadra mise mano al suo ventaglio, un meraviglioso oggetto metallico dalla discrete dimensioni, che agitò elegantemente per aprirlo, e generando una piccola folata di vento che mi sconquassò i capelli ed i vestiti.

    «Ma che vorrà fare..»

    La fissai, e lei fissò me a sua volta, i nostri occhi si incrociarono intensamente, e lessi nei suoi occhi il desiderio di mettere al tappeto quel bastardo una volta per tutte, e capire cosa diavolo stava succedendo in questa dannata foresta.

    «Eanor. Brucia ancora.»

    Il ventaglio, il fuoco, il vento, le fiamme, dannata caposquadra.

    «Mhm..ma certo, chiaro.»

    Sorrisi, non sorridevo da qualche giorno, sorrisi perchè capii che intenzioni aveva, era furba, molto furba, e lui sarebbe stato colpito contemporaneamente dalla furbizia di un chunin di Konoha, e dall'aggressività di un genin di Ame.
    Caricò il suo ventaglio dietro la schiena, mentre io, rapidamente, colsi il suo ritmo di attacco, componendo sigilli che ormai conoscevo a memoria, pronto a incendiare quella eccitante mattinata di novembre.
    Il ventaglio di Yuna si agitò rapido, causando uno spostamento di vento che mi spostò di qualche centimetro nonostante io le fossi accanto e non davanti, a significato della grande potenza fisica che aveva immesso in quel colpo.
    Istantaneamente, non appena il suo colpo fu partito, rilasciai la mia tecnica, e 5 sfere di fuoco si diressero dritto per dritto a colpire il suo jutsu, un jutsu di elemento vento, che combinato con il fuoco crea una letale tecnica mista, il povero bastardo avrbebe fatto bene a schivarla o di lui sarebbe rimasto poco da identificare.


    Scusate è stata una settimana dura, da oggi torno regolare as always



    ◊ Stamina 70-10 = 60
    ◊ Resistenza 45
    ◊ Equipaggiamento
    - 1x Kunai
    ◊ Conoscenze e Maestrie
    - Oratorie e Popolari [LV.I]
    ---------------------------------------------------|
    Azioni
    Tecnica della Mitica Fenice di Fuoco [5 proiettili sul "Reticolato Avvolgente" di Yuna con l'intento di potenziarlo]



     
    .
  12.     Like  
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Masters
    Posts
    3,531

    Status
    Online
    La situazione era ormai agli sgoccioli, le azioni del gruppo di shinobi avrebbe decretato la vita o la morte non solo loro ma che della ragazza rapita. Yuna però anche questa volta si armò di forza e coraggio e guidò al meglio delle sue possibilità il gruppo di genin affidatole. Senza troppi indugi si catapultò fuori dall'abitazione in fiamme, seguita a ruota da Eanor ed insieme avrebbero cercato di acciuffare il fuggitivo che, per loro fortuna, non si era subito dato alla macchia ma si era fermato a lasciare delle trappole per eventuali inseguitori. Non poteva però sapere che quella pioggia aveva delle particolari capacità che davano a Yuna la sua esatta posizione nonchè un'approfondita conoscenza delle sue capacità. La caposquadra si apprestò quindi a sfoggiare una delle più devastanti tecniche affini al Fuuton, seguita dal seppur malconcio compagno che, con impressionante intesa, sfruttò il suo Katon per massimizzare l'offensiva già di per sè letale. Ciò che ne derivò fu qualcosa di apocalittico, l'uomo, colto alla sprovvista, tento di imbastire una difesa ma non potè nulla contro quell'abbinamento che lo scaraventò in aria squarciando e bruciando il suo corpo fibra per fibra. Nel frattempo i due Suniani, seppur con qualche fatica, riescono a portare in salvo la prigioniera giusto un attimo prima che l'intera struttura crollasse rovinosamente.

    Quasi in contemporanea giunsero sul posto dei ninja di pattuglia sul confine, allertati dalle nubi di fumo nero e, fortunatamente riuscirono in breve a domare l'incendio che si stava diffondendo anche al bosco. La situazione ormai sembrava essersi calmata ed il gruppo potè liberare in tutta calma la prigioniera che avrebbe quindi potuto far luce su ciò che era effettivamente accaduto.

    Grazie di avermi salvato! Sapevo che mio padre avrebbe fatto qualcosa!

    Proruppe la donzella una volta libera, abbracciando i due Suniani e baciando entrambi sulla guancia. A quel punto non sarebbe rimasto che accompagnarla a casa, ovvero la dimora del sindaco di un villaggio poco lontano da quella posizione, per scoprire finalmente in cosa si erano andati a cacciare. La ragazza, presentatasi come Cassandra, non esitò a guidare tutti verso casa e giungendo a destinazione in meno di un'ora di cammino. Il villaggio in questione era abbastanza particolare, man mano che ci si avvicinava infatti era possibile vedere sempre più alberi tagliati ed il motivo fu presto chiaro a tutti. La principale fonte di lavoro in quella zona era proprio il legno e lì ci si occupava per lo più della fare si taglio e trasporto dei tronchi verso i vicini centri dove avveniva la lavorazione. Ben presto comunque il gruppo venne condotto nella dimora del sindaco che a quanto pareva li attendeva con trepidazione e, dopo aver riabbracciato la figlia, quasi in lacrime, si ricompose rivolgendosi ai ninja.

    Innanzitutto vi ringrazio per essere riusciti in questo compito così poco chiaro e mi dispiace per le modalità tanto strane... Ero tenuto sotto controllo da quei maledetti e non potevo espormi... Avrebbero ucciso Cassandra... Questo era l'unico modo che ho trovato per risolvere la situazione...

    Andando avanti con le spiegazioni, sarebbe venuto fuori il motivo alla base di tutto, quel gruppo di banditi si occupava principalmente di contrabbando di armi e stavano ricattando il sindaco per poter sfruttare un particolarissimo Jusu in possesso di uno dei suoi fidati assistenti per facilitare il loro lavoro, la Tecnica del Trasferimeto. Al termine di tutto, i ninja si sarebbero resi conto che non solo avevano salvato la ragazza ed il sindaco dal gioco di quei criminali, ma avevano anche assestato un duro colpo ai Jashinisti che quei banditi rifornivano.

    E fu finita :please: Mi siete piaciuti, seppur con qualche alto e basso, mi sento comunque di dare il massimo a tutti :eh: Ho visto buona collaborazione e buone idee in situazioni difficili, bravi tutti.

    Taglia +1500 per tutti
    Ryo +2000 per tutti (non ho sbagliato il conto, c'è un bonus dato da sindaco per l'aver anche sventato del tutto la minaccia dei banditi)

    Se volete potete fare un post conclusivo a vostra discrezione ed intanto attendo exp :ghost: spero vi sia piaciuta :please:
     
    .
  13.     Like  
     
    .
    Avatar

    "Chi sia io non è importante - è il mio messaggio ad esserlo."

    Group
    Kiri's Ninja
    Posts
    2,905

    Status
    Offline
    volevo sapere se ho risvegliato il primo tomoe, superando di gran lunga i requisiti del primo grado :sisi:, per l'exp direi prendi anche tu il massimo :sisi:


    Edited by Revan - 1/12/2020, 11:48
     
    .
  14.     Like  
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Masters
    Posts
    3,531

    Status
    Online
    per la tomoe no ma a breve avrai buone occasioni traumatiche per farlo xD grazie dell'exp e chiudo
     
    .
43 replies since 9/9/2020, 20:20   1714 views
  Share  
.