Yuna 結菜

Psiche

Gran parte del carattere è forgiato dal lutto e dalla sua elaborazione, lo sviluppo psicologico di una donna ancora in formazione viene brutalmente scosso dalla perdita che inevitabilmente mette in discussione ogni sfumatura caratteriale fin ora sviluppata. Sostenuta dalla propria famiglia e da sé stessa rinasce come individuo profondamente determinato e tenace, forte nella mente quanto poco nel corpo; capace di sostenere il malinconico dolore di un legame che si è spezzato in lei e che – ad oggi – la rende la persona che si può definire tale. È proprio da questa recisione che apprende la volontà ferrea che la contraddistingue, la capacità di far proprio il sogno di qualcun altro e renderlo dunque propria ragione di vita. Mossa da questi ideali di rivalsa per la morte del Gemello si costruisce il suo essere donna, rimane inesperta ed impacciata nell’arte dei Ninja spingendola sempre di più ad acuire il suo lato energico necessario per andare oltre i mille difetti che la contraddistinguono come guerriera. A causa delle difficoltà in questo tortuoso cammino ha dunque costruito per sé una determinazione incrollabile, necessaria e profondamente legata a quel dolore che la anima in ogni obiettivo che si prefigge. Gradualmente riesce ad abbandonare il suo lato da 'civile' tentando di spogliarsi di anni ed anni di abitudini pigre tentando inoltre a sviluppare una psiche più adatta al ruolo che si è prefissata di ricoprire. Rinasce dunque come Kunoichi, consapevole della vacanza di una 'vocazione'; del resto lei è ben consapevole che il suo desiderio non è altro che un'eredità di un'altra persona. È proprio questo 'difetto' a renderla diversa, a suo modo, costruendo in lei quel che non è una vera e propria predisposizione fisica e psicologica per il cammino di Ninja. L'unica speranza è sfruttare la propria malinconia per trarre forza dal dolore, trasmutarla in determinazione e finalmente succedere al fratello.

Prologo

Nata sotto un cielo impolverato dai soliti fiocchi candidi, lì dove il paese strappa il suo vecchio nome dalla neve. Tra la polvere le sue radici scavano il gelo della terra fondendosi a quelle del gemello che ha visto la luce pochi secondi prima di lei. Una permanenza fugace, un ricordo mozzato, è questo che li accomuna a quella terra. Quel giorno ha guadagnato ben tre cose: il suo nome, Yuna, che viene rapito dalle tenebre e trascina con sé il suo intimo significato: Notte; i suoi colori, che danzano in lei in contrasti decisi ed infine la sua roccia, suo fratello gemello: Hoshi. Un sentiero traboccante di Storia ha portato la loro famiglia a Konohagakure regalando ai loro figli solo qualche timido ricordo della loro terra natia, giusto un soffio di malinconia durante gli inverni più freddi a ricordare il gelo che li ha accolti. È con quella sensazione che i due crescono nel Paese del Fuoco, marchiati nell'aspetto straniero ma sempre più vicini al Villaggio che li ha accolti e cresciuti in tutto per tutto. Si sviluppano così quei due marmocchi portando con sé il peso di una generazione un po’ speciale. Nelle tracce della loro dinastia scorre la storia degli Yota, custodi di segreti che ai piccoli vengono immediatamente svelati passo dopo passo per evitare l’ovvia estinzione di quel potere. Per quanto l’impegno di Yuna trabocchi dal suo corpicino paffuto l’unico risultato ottenuto è quello di Hoshi che, finalmente, sviluppa le abilità con disarmante bravura. A pari passo del gemello anche Yuna sviluppa qualcosa: la passione per la botanica. Fioriscono i loro talenti gettandoli nei loro ruoli che, lenti, si vanno a definire all'interno della famiglia: lui diventerà uno Shinobi, lei una semplice fiorista. L’ambizione di lui è volontà di lei, si fanno spazio nei loro campi diversi trattenendo con innaturale forza quel legame che si solidifica nel tempo. Più di fratello e sorella, un solo cuore diviso nei battiti ma unito dalle risate. Così gli anni sono passati, le loro vite tracciate ed intrecciate in nodi sempre più stretti lasciando ad entrambi un piccolo angolo di paradiso: Yuna fiorista sempre più affermata e Hoshi come Jonin dal carattere devastante ed abilità travolgenti. Un perfetto quadro, una staticità corrotta solo dalle tipiche partenze del gemello verso missioni sempre più lontane da lei. Così si potrebbe risalire fino al presente con una certa calma, con felicità, se non fosse che all’età di 20 anni il giovane Hoshi esala l’ultimo respiro lontano da casa. Una tragedia che irrompe nell'atmosfera e si annuncia con uno spasmo inumano, un dolore che frantuma l'anima di Yuna in troppi cocci sparsi. C’è chi la chiama eredità empatica; è proprio quel dolore continuo a scuotere l’animo della giovane, lì dove quel nocciolo privo di nome mozza i suoi respiri ed interrompe il sonno. Lì dove le lacrime si generano nere e infuocate scavando all'interno della sua anima un vuoto strappato via dalla perdita. Passano dunque mesi di eterna dannazione finché una luce s’accende tra quelle nubi di perenne tempesta. La determinazione di Yuna s’accresce giorno dopo giorno scalando rapidamente una vetta provata dal lutto, riesce a spianare l’incontrollabile fino a conglomerarsi in un obiettivo, in un sogno. Lì avviene il furto, dove il tenue chiarore di Hoshi alberga all'interno della fiorista. Ne acciuffa l’essenza facendola finalmente sua, incanala la volontà del suo gemello facendo propria quella vita spezzata e facendosi carico di una vocazione che non gli appartiene. Non le rimane che percorrere quel sentiero tracciato da altri, farlo suo, mantenendo dunque in vita il gemello attraverso sé stessa. È con lei che risplende il potere e la volontà di Hoshi facendo di Yuna un vessillo di un sogno rubato.

Genin

Conclusi gli studi il primo atto da kunoichi ha preso vita concedendosi i giusti spazi e tempi per riuscire a compiere pochi incarichi: giusto i necessari per tenere fede al coprifronte che ha guadagnato in accademia. La sua storia è ancora grezza ed immatura, l’indole della ragazza non è abbastanza per tenere fede al bisogno sconfinato di progredire, riesce a tenersi in piedi in un contesto che pare starle stretto. Si ritrova pericolosamente lontana dal suo obiettivo, scivola tra le dita ad ogni missione rifiutata, ad ogni allenamento che la vede soccombere per superiorità tattica e combattiva, così in lei la luce comincia a spegnersi. Solo con gli anni questa cementificazione emotiva pare dare i suoi frutti, è la storia di un rotolo perduto e di una famiglia distrutta, rinata solo e soltanto quando le nubi ruppero il cielo in un’assolata giornata estiva. Esplose così il frutto dell’indottrinamento del clan, compiendo la sua prima missione riuscì a manipolare ogni evento atmosferico, sacrificò la propria inadeguatezza per divenire la principessa del cielo. Lontana dalla minima comprensione del suo potenziale commise l’errore fatale di aggiungersi ad una missione complicata, adatta a shinobi ben più navigati di lei. Non furono abbastanza i venti e le piogge, non ci furono nembi a proteggere il corpo della donna straziato da un potente attacco nemico. Cadde così come un corpo inutile, come una ninja che venne banalmente trascinata al successo grazie al talento di altri. Lei divenne un peso con una tremenda ferita alla spalla, tutto ciò che l’aveva temprata negli anni sembra sgretolarsi nuovamente. Cadde a pezzi durante la lunga convalescenza che ha visto il suo potere crescere a causa della portata della tristezza, sprofondò in profondi baratri e nuovamente rinasceva con la sua insolita determinazione e testardaggine. Una delle ultime decisioni che prese fu proprio quella di abbandonarsi ad un ruolo marginale della carriera militare, scelse di svolgere incarichi burocratici, di banali controlli ed infine di un piccolo compito che la portò a scandagliare le foreste del paese del fuoco. Fuori dall’azione rimise a posto il suo corpo e la sua mente, scandendo i suoi tempi con il ritmo della natura riuscì a far sbocciare ulteriormente il suo talento. Formata da una nuova stilla volontà decise di rientrare in un ruolo che le fu destinato grazie ad una promozione finora ignorata, dall’ultima missione venne riconosciuta come Chunin della Foglia.

Chunin

[W-I-P]