[B] La banda del ponte

Ex C - Max 3 genin - 1 chunin

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    Gli scenari che si erano presentati di fronte ai due gruppi erano ben diversi; da un lato, al ponte, un clima carico di tensione impregnava l'aria e, mentre le due signore imbastivano il loro teatrino, l'uomo iniziò a percorrere dei lenti passi con sguardo truce ed a rincalzare con voce alta e truce.

    PAGATE! O MORIRETE QUI E NON RIVEDRETE MAI PIù I VOSTRI NIPOTI!

    Giunto a poco più di un paio di metri, estrasse una grossa spada da dietro la schiena e la puntò verso le due, il tutto mentre dalle fronde iniziavano e venire fuori armi di ogni genere, katane, mannaie, zanbatou, lance e chi più ne ha più ne metta. Il fruscio si faceva sempre più intenso e le fronde iniziavano a muoversi con frenesia, lasciando però sempre celati i possessori di quell'arsenale. Purtroppo per i ragazzi, impegnati a dover decidere come continuare il teatrino, la donnola che avrebbe potuto fornire copertura in quella situazione era stata convocata dal suo evocatore e, prima che potesse giungere a delle conclusioni riguardo ai suoi sospetti, dovette affrettarsi nella seconda zona di interesse. Lì Yuichi, con un'abile gioco psicologico e le giuste abilità, riuscì a catturare il bersaglio e terrorizzarlo, forse anche fin troppo.

    NO NO NO... Fermo... Ti prego... Farò quello che vuoi...

    L'agitazione lo dominava e sarebbe stato palese per chiunque lo avesse visto. La sua voce era tremante come il resto del suo corpo, evidentemente non era di quelli che si sacrificano per una causa, invece sembrò proprio come un ratto che, al minimo segno di pericolo, abbandona la nave che affonda.

    Io vengo pagato solo per fare da guardia... Non so nulla del resto... Ho contatti solo con il capo e con il suo vice che periodicamente passa a controllare qui come vanno le cose... Giuro! Non so altro!

    In quello stesso istante, da un punto indefinito poco lontano dai due, ma abbastanza distante da Saito, partì una Palla di Fuoco di discrete dimensioni che, se non fermata, avrebbe investito entrambi con un effetto amplificato dalla particolare pioggia generata dal Jonin. In un primo momento non sarebbe stato possibile individuare l'aggressore, evidentemente ben nascosto, Yuichi, ed il suo compagno dalle retrovie, avrebbero quindi dovuto pensare bene a come muoversi.



    Eccomi, scusate il ritardo... Spero sia tutto ben chiaroma in caso per domande sono a disposizione.
     
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    Io vengo pagato solo per fare da guardia... Non so nulla del resto... Ho contatti solo con il capo e con il suo vice che periodicamente passa a controllare qui come vanno le cose... Giuro! Non so altro!

    Il rumore metallico del mio braccio che andò a stringere con forza quello del verme inerme scricchiolò, sopratutto per causa della pioggia che ne bagnava gli ingranaggi. Quasi sentivo la pesantezza di quell'arto artificiale, i movimenti non erano fluidi e quasi mi pentii di aver rilasciato quel liquido infiammabile nell'etere, considerando che avrebbe in un certo modo inceppato i miei stessi movimenti. Premendo con forza sulla sua schiena, grazie al mio ginocchio, riuscii ad abbindolare la guardia, estrapolando le più basiche delle informazioni incutendo timore nel suo cuore. Dicono che quando si mette una persona di fronte al baratro della morte, essa può far di tutto per evitare di volare in quella voragine tetra infinita. Tuttavia i miei pensieri vennero distratti da una sensazione strana, come se qualcuno stesse guardando da dietro le quinte. Il cuore prese a palpitare più velocemente del normale e i miei sensi si assottigliarono al punto da concentrarsi su tutto ciò che mi circondava. Sentivo chiaramente il respiro affannato della guardia al di sotto della mia pressione, così come sentivo distintamente il fruscio delle foglie bagnate dal mio stesso jutsu. Non c'era alcun vento, quindi diedi per scontato il fatto che i sibili che accarezzavano le mie orecchie non fossero dovuti ad altro se non allo stesso spostamento dell'etere derivato dalle gocce che impregnavano l'area. Tuttavia riuscii a riconoscere un qualcosa di diverso, una frequenza ben al di sopra del respiro della natura: essa prese a stridere leggermente, esattamente alle mie spalle e dove presumibilmente Sabito si stava nascondendo. Pian piano che l'intensità del fischio aumentava, come una locomotiva sottoposta ad una pressione estenuante, la mia preoccupazione nei confronti del mio sottoposto aumentava vertiginosamente. Un susseguirsi di idee poco chiare balenò nella mia scatola cranica, finché tutto non divenne più chiaro, letteralmente. Un fumo nero, densissimo, iniziò a sovrastare la boscaglia appena attraversata. Il puzzo di legno bruciato e un tepore distante subito allarmarono le mie sinapsi, finché il comparto visivo non inquadrò subito la situazione. Una palla di fuoco si stava dirigendo verso la mia posizione. Mi chiesi, in un primo momento, come fosse possibile che proprio un jutsu Katon solcasse l'etere verso la mia pioggia esplosiva, appunto un'arma a doppio taglio per quel momento.

    SABITO, LEVATI DI LI'!

    Nell'esatto momento in cui la Palla di Fuoco si portò ad una distanza fin troppo ravvicinata al mio sottoposto, ecco che sarebbe sbucata Kamatari dalle correnti ascensionali da lui solcate. Una volta raggiunta la mia figura, il mio compagno non avrebbe dovuto far altro che tenere ben salda la sua falce sul corpo ancora a terra della guardia, lasciandomi la possibilità di contrattaccare. Avendo visto avvicinarsi la Palla di Fuoco dalle nostre spalle, ipotizzai che un ritorno di fiamma avrebbe potuto compromettere la posizione di chiunque stesse provando a metterci i bastoni tra le ruote. Volteggiando leggiadramente nella nebbia, mi portai al di fuori di quella distesa di ghiaia in un baleno, convogliando una minima parte del mio chakra Suiton nel sistema circolatorio. Avrei sentito prima un rigonfiamento nel mio stomaco, poi un forte getto pressurizzato avrebbe preso a sfociare dalla mia bocca, andando così a cercare il contrasto con il jutsu Katon che stava per far riecheggiare un botto fin troppo sinistro per tutta la conca in cui eravamo. La Mizurappa avrebbe sì spento l'ardore che bruciava l'ossigeno, ma avrebbe anche reso quasi impraticabile la salita a chiunque ci fosse alle nostre spalle, ora di fronte a me plausibilmente. Infatti l'enorme quantità di acqua avrebbe investito il terreno e gli alberi, sradicandone le radici ed andando ad inondare un suolo tutt'altro che secco. La duttilità e la vischiosità del terreno avrebbero giocato un punto a favore per noi, tramutando la terra in fango altamente scivoloso. Supponendo che non vi fossero altre sorprese, mi voltai verso Kamatari, chiedendo del sopralluogo.

    Novità?

    I tuoi compagni sono in pericolo, ho visto fin troppo movimento sul ponte. Ti conviene dare un'occhiata, ci penso io a chiunque si possa avvicinare.

    Grazie, amico mio. Nel caso ti servisse una mano non esitare a chiamarmi. Sabito, forza, andiamo! dissi, mentre dal terreno uno specchio andò a forgiarsi apparentemente dal nulla. Quello sarebbe stato il mio mezzo di trasporto nel caso in cui Kamatari avesse avuto bisogno d'aiuto. Così, assieme al mio compagno, lasciai il presunto covo dei banditi, mentre a gambe levate ci saremmo mossi verso il ponte preso d'assedio dal resto della combriccola.


    Azioni:

    Mizurappa (Versione potenziata, suppongo che ciò che ho descritto sia coerente in quanto rilascia 8 slot d'acqua per due turni)
    Creazione di uno specchio (supporto)
    Corsa verso il ponte (suppongo che potremmo arrivarci al prossimo post)

    Resistenza/Stamina:
    R: 698-1[+100]=697+[100]
    S: 590-10-40(Specchio)=540


    Edited by røxasv² - 28/7/2020, 01:30
     
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    Seto Akame





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    Temporeggiare.


    Era quello il nostro momentaneo compito su quel ponte.


    Avevamo imbastito abilmente un teatrino piuttosto convincente, coadiuvato dalla nostra trasformazione.


    Sin dai primi passi mossi su quella struttura legnosa mi ero accorto che la situazione in cui ci trovavamo era piuttosto scomoda.


    Non conoscevamo ancora i nostri avversari, padroni ormai di quello svincolo strategico, né tantomeno potevamo immaginarne il numero.


    Mi ero più volte confrontato con il mio vecchio vista la sua esperienza maturata in anni ed anni di missioni.
    L’ideazione di un buon piano, la collaborazione tra gli shinobi e l’attenersi alle direttive rappresentavano i capisaldi di una filosofia vincente, nella maggior parte dei casi.
    Il nostro piano presentava oggettivamente dei rischi importanti, che ci eravamo consciamente presi nella speranza che questi si trasformassero più avanti in opportunità.


    Ci trovavamo al cospetto di uno di quei balordi, il quale non aveva esitato nell’intimarci con sgarbo il pagamento del dazio.
    La nostra messa in scena non lo ammorbidì per nulla; anzi il corpulento omone avanzò verso di noi con passo deciso e minaccioso.
    Il suo sguardo sinistro non preannunciava nulla di buono e a gran voce sbraitò:



    PAGATE! O MORIRETE QUI E NON RIVEDRETE MAI PIù I VOSTRI NIPOTI!



    Estrasse dunque una lunga spada che teneva infoderata alle sue spalle e la puntò nella nostra direzione.


    L’inclemenza di quella minaccia però non fu l’unico segnale di pericolo che avvertì in quel momento.
    Intorno a noi, dagli alberi che ci circondavano, mi accorsi che tra i rami faceva capolino tutto un arsenale che avrebbe intimorito anche il più coraggioso dei contadini di quel piccolo villaggio.


    Decisi di mantenere la calma.


    Era fondamentale per me rimanere quanto più rilassato possibile per poter analizzare con attenzione quanto stava succedendo.



    Dobbiamo attenerci al piano e continuare con la nostra tattica..
    Non conosco così bene Seijo ed ora come ora non saprei quello che gli passa per la testa, dunque devo anticiparlo per evitare che compia mosse azzardate.




    Iniziai dunque a trafficare tra i miei vestiti con movimenti volutamente goffi per enfatizzare ancora una volta le problematiche dell’avanzamento dell’età, dietro al quale ci stavamo camuffando.



    OH!! ADESSO MI PARE DI AVER CAPITO MEGLIO!! CERTO CHE ORMAI BISOGNA SBORSARE DANARI PER TUTTO, NON CREDI CARA?!?!
    FIGLIOLO TI SI SENTE A MALAPENA, PERCHÉ NON PARLI UN PO’ PIÙ FORTE COSÌ POSSIAMO CAPIRTI..
    SE RIESCO A TROVARE IL MIO BORSELLO SARÒ FELICE DI PAGARE PER ME E LA MIA COMPAGNA CARA.
    DI CHE CIFRA SI TRATTA???




    Avvicinai la mano all’orecchio e protesi il mio capo verso quell’uomo, così da rendere l’idea del mio problema uditivo.



    Se riesco a farlo sbraitare probabilmente avremo più possibilità che Yuichi e Sabito sentano e capiscano che c’è bisogno di loro immediatamente.
    Non credo riusciremo a tenere in piedi ancora per molto la nostra copertura.

    D’altra parte tutto questo movimento intorno a noi mi pare molto sospetto.
    Che si tratti di una sorta di illusione o stratagemma per intimorire i passanti?
    Tra non molto capiremo anche questo.



     
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    [Bosco - Collina]



    <ma...che diavolo....>

    Mentre stavo giocando con le foglie più secche dell'albero che avevo scelto come trespolo per osservare la grotta notai da lontano il cambio di scenario scaturito dal jonin che ci stava accompagnando in questa missione, o meglio speravo che tutto quello che stavo vedendo fosse opera sua e che si era solo dato da fare, il cielo sopra la grotta era passato da un tenerissimo azzurro come quello delle fiabe ad un nero pece, le nuvole che si raggrupparono sopra i due nemici erano di un nero intenso e iniziò subito a cadere solo in quella zona una pioggia, anche se poteva sembrare una semplice pioggia dentro di me sentivo che non era così, la velocità di formazione delle nuvole e la presenza di un jonin in quel determinato punto mi fecero supporre che doveva trattarsi di una tecnica anche se non sapevo di quale poteva trattarsi.

    <certo che gli utilizzatori delle tecniche magiche sono davvero spaventosi.....mentre io non so fare altro che tirare due calci...mi sento altamente inutile qui in mezzo....>

    La mia insoddisfazione era fin troppo palpabile, da quando eravamo arrivati non avevo fatto altro che nascondermi ed aspettare mentre gli altri stavano facendo qualcosa di utile, i due ragazzi miei coetanei stavano cercando di attirare l'attenzione di tutti coloro che si trovavo lungo la zona del ponte mentre lo Yuki era davanti il covo dei malviventi e si stava dando da fare prima richiamando quelle strane ed inquietanti nuvole e poi facendo urlare quel povero malcapitato che si era trovato davanti il suo cammino, non capii nulla a eccezione per uno spaventato no e così decisi di buttarmi all'inseguimento del nostro caposquadra.

    <aaaah mi sono rotto, voglio poter aiutare anche io.>

    Mentre stavo prendendo le misure per poter scendere dall'albero saltando così di ramo in ramo per fare prima vidi con la coda dell'occhio in lontananza lo scintillio di katamari che stava risalendo la montagna in direzione del ponte, così mi feci coraggio e mi sbrigai a raggiungere il ninja, se la sua evocazione stava tornando significa solo una cosa, Guai.

    Speriamo solo che non sia un qualcosa di dannoso per tutti quella pioggia....

    Non appena arrivai vicino all'entrata della grotta sentii il ragazzo urlare il mio nome così mi guardai subito attorno per vedere se c'era qualcosa o qualcuno vicino a me ma vidi solo una enorme palla di fuoco che stava volando a grande velocità verso lo Yuki Così decisi di fare solo una cosa, una stupidissima e insensata cosa per difenderlo

    Se esiste un dio in questo mondo ...ti prego....non farmi fare troppo male...

    Concentrai la mia scarsa quantità di chakra in tutto il corpo e percepii lungo la mia pelle una strana ma piacevole sensazione di 'tremore' e mi sentii pieno di energie.

    Eeeeh hop

    Non appena fui a qualche metro dallo yuki utilizzai una delle pochissime tecniche che conoscevo, ovvero l'entrata dinamica, il mio scopo non era quello di calciare il giovane ma di usare lo sprint iniziale e lo slancio della tecnica per spostarlo con tutto il mio corpo in modo da toglierlo dalla traiettoria della palla che si stava avvicinando, non avevo molte cose a mia disposizione ma volevo provare lo stesso ad aiutarlo in qualche modo.

    [Azioni, Consumi ed Equip]


    Azioni
    1°Tecnica del Corpo Sfarfallante bonus alla seconda azione
    2°Entrata Dinamica a 4 metri per cercare di spostare lo yuki
    Bonus/Malus
    Bonus alla riuscita : +5
    Malus alla riuscita : -15 (nebbia glaciale)
    Consumi
    Stamina 100/100-5=95
    Resistenza 200/200-5=195

    <parlato>PensatoNarratoSabito ToraSamuraiKotonFunny
     
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    La situazione si era decisamente scaldata, Yuichi e Sabito si erano trovati a dover reagire ad una situazione alquanto bruciante e, mentre il più giovane dei due non potè che limitarsi a visualizzare nella sua mente ciò che avrebbe voluto fare, riuscendo effettivamente solo a muovere i primi passi, lo Yuki diede pienamente sfogo alla distruttività dei suo Suiton spazzando via il pericolo, insieme a parte della boscaglia di fronte a lui.
    Quello che poteva sembrare adesso un paesaggio alluvionato, avrebbe fatto però da sfondo ad un errore che lo shinobi, reduce da tante battaglie e ricolmo di un bagaglio di esperienza non da poco, non avrebbe mai dovuto fare. Pensando di aver scampato il pericolo si distrasse, il dialogo con Kamatari ed il sopraggiungere del giovane shinobi rimasto inerme di fronte all'operato del suo superiore furono fatali. Dai limiti della zona alluvionata tre ampie correnti di fuoco si levarono nel cielo e, formando tre parabole ben distinte, andarono a solcare la nebbia glaciale illuminandola di rosso opaco, fino a confluire nei pressi della zona presidiata dal gruppetto. L'esplosione causata fu aggravata dalla presenza dell'olio che ancora insudiciava tutti i presenti che, con non poche conseguenze, si ritrovarono avvolti da prepotenti fiamme che, fortunatamente, si estinsero in breve lasciando però traccia del loro passaggio attraverso vivide ustioni. Il prigioniero non fu così fortunato difatti morì invece tra atroci grida di dolore.
    Solo per assistere a quella scena pienamente soddisfatto, l'esecutore di tale brutalità si palesò accendendo a fatica una sigaretta ancora umida dal precedente colpo subito e, a passo sicuro, ma con fare superiore, si pronunciò.

    Mi dispiace... Ma non lascerete vivi questo posto! Ne va della mia professionalità...

    ...

    [Al ponte]

    Nel frattempo al ponte gli altri due stavano vivendo una situazione egualmente tesa e potenzialmente anche più pericolosa. Seto riuscì a mantenere il sangue freddo portando avanti il suo teatrino al contrario del compagno che invece si trovò ad essere assalito da una tensione sovrastante ed annichilente. Forse non aveva mai provato la vera paura della morte che ora stava comprendendo. Nel vedere quella lama solcare la sua gola, per poi avvicinarsi a quella del compagno, le gambe iniziarono a tremare e la gola si asciugò strozzandogli in gola qualsiasi parola.

    MI STATE FCENDO PERDERE FIN TROPPO TEMPO... QUESTO VI COSTERà TUTTO!!!

    Al che la lama si levò alta, chiunque in quella situazione avrebbe capito che se non avesse pagato, o comunque agito in quelache modo, quell'arma sarebbe piombata sulla sua testa, d'altronde recuperare soldi da un cadavere o due non era certo difficile.

    Ed andiamo avanti xD Allora... in generale penso che questa volta sia tutto ben chiaro. Mi dispiace che nello scorso post abbia causato un pò di confusione tra i bersagli della palla di fuoco che erano Yuichi ed il prigioniero. Ma andando nel dettaglio, a difesa compiuta c'è stata una totale noncuranza verso l'avversario da parte di tutti, ho quindi ritenuto di dargli l'opportunità di farvi ricordare la potenzialmente grave mancanza xD Subite tutti 100 danni ed ustione da 20 a turno fino a cure specifiche (kamatari compreso).
    Ora passiamo al ponte, il primo salto del turno non ha causato eccessive ripercussioni se non la fine del simpatico teatrino xD ora dovrete agire in qualche modo, non solo parlare.

    Per eventuali dubbi scrivetemi tranquillamente
     
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    Seto Akame






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    Fine dei giochi.


    Quel farabutto che continuava a sbraitare fece ondeggiare la sua lama, sfiorando le nostre giugulari.


    Con la coda dell’occhio notai il mio compagno, ancora sotto copertura, notevolmente intimidito da quella situazione; inoltre negli ultimi minuti non mi era stato neppure di grande supporto nella gag che avevamo messo in piedi.



    MI STATE FACENDO PERDERE FIN TROPPO TEMPO... QUESTO VI COSTERà TUTTO!!!



    Esclamò il bandito mentre levò la sua imponente spada verso il cielo, pronto a scagliare un potente fendente discensionale nei nostri confronti.


    Avevamo guadagnato più tempo possibile.
    Non potevo più attenermi al piano, il quale non stava oggettivamente dando gli effetti desiderati.
    Infatti di Yuichi e Sabito non ve n’era traccia e nemmeno di quella strana donnola gigante, animaletto fedele allo Yuki.
    Seijo era impietrito e difficilmente avrebbe colto un qualsivoglia mio input.



    Dannazione..



    Sospirai, tediato da quella scomoda situazione.
    Dovevo agire e farlo in fretta.


    Nell’alzare quell’imponente lama, il mio nemico aveva lasciato indifesa una parte del suo busto che difficilmente sarebbe riuscito a coprire tempestivamente.
    In più il mio “travestimento” poteva darmi ancora un bonus sorpresa.


    Fissai negli occhi il mio avversario e con una spinta degli arti inferiori mi lanciai verso il suo fianco scoperto, azzerando la distanza che ci separava, nel tentativo di colpirlo trasversalmente, a partire dal basso ventre, con la mia lama retrattile, attivando il congegno posto sul mio polso destro.


    Dopodiché, con determinazione e coraggio, avrei dovuto subito rincarare la dose per cercare di mettere fuori gioco il mio avversario quanto prima.


    Così, ormai tornato al mio aspetto originale, avrei sollecitato il mio sistema circolatorio del chakra per richiederne la giusta quantità al momento più opportuno; mi sarei esibito infatti nell’esecuzione di una tecnica che mi era tornata molto utile in un combattimento precedente: la tecnica delle Sfere Lucenti, un ninjutsu che oltre a rappresentare una delle mie più valide offensive, nascondeva insidie importanti per il mio avversario.


    Infatti, qualora fossi riuscito nel compimento delle mie mosse, le mie sfere avrebbero acciecato temporaneamente quel balordo, permettendomi di tornare nelle vicinanze del mio compagno, distanziandomi dal raggio d’azione della grossa spada.


    Una volta a distanza di sicurezza avrei potuto pensare ad una copertura strategica del terreno di combattimento.


    Il corridoio del ponte era abbastanza ampio ma comunque non garantiva grandi possibilità di movimento.
    Fortunatamente il fiume che scorreva al di sotto dello stesso mi dava l’opportunità di sfruttare il mio chakra Suiton.


    D’altra parte erano ancora tante le variabili in gioco.
    I sospetti movimenti di ferraglia tra le fronde degli alberi e l’incognita sul livello di combattimento di quell’energumeno rappresentavano ancora una minaccia da non sottovalutare.
    Non avrei mai attaccato se non fossi stato obbligato a farlo.



    Svegliati Seijo!! C’è in gioco la nostra vita!



    Dunque con fermezza avrei nuovamente concentrato il mio chakra per eseguire i sigilli del cane e della tigre in sequenza.
    Una dozzina di copie intangibili di me stesso avrebbero dovuto materializzarsi, per fornirmi il supporto che desideravo.
    La tecnica della moltiplicazione Oboro mi avrebbe aiutato nella copertura del mio raggio di difesa confondendomi inoltre tra le varie copie.


    Le situazioni complicate mi avevano sempre stimolato a tirar fuori il meglio di me, stuzzicando la mia attitudine analitica.
    Sapevo che in quella missione mi sarei dovuto far trovar pronto al momento giusto ed in quel momento mi sentivo sicuro delle mie capacità.
    Tuttavia le circostanze si presentavano alquanto critiche.




    Seto Akame

    Resistenza: 150 - 1 = 149
    Stamina: 200 - 10 - 5 = 185


    Azioni:

    1) Attacco con lama retrattile
    2) Tecnica delle sfere lucenti
    3) Tecnica della Moltiplicazione Oboro



     
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    Pff. Quando si parla di inesperienza ovviamente viene messo in risalto la mia incapacità di muovermi se non guidato da qualcuno. La mia arma a doppio taglio finì per colpire sia me che il mio collega, così come il povero bandito. Lo fissavo mentre vedevo il suo corpo bruciare inesorabilmente, scindendo dal concetto di fenice che risorge dalle ceneri. Lui non sarebbe mai risorto, nemmeno con il mio tempestivo intervento nel provare ad arginare i danni creati dalla mia stessa superbia. Le urla non sfiorarono nemmeno le mie orecchie, lo strazio vibrato che faceva da colonna sonora ad un gioco di luci che riflettevano sulle particelle della nebbia non bucò i miei pensieri, non mi fece addossare un peso che non volevo addossarmi a prescindere. Le mie ustioni fortunatamente non mi impedirono di procedere, di fatto mi ritrovai più volte di fronte a situazioni ben più calde di queste, ma un fischio continuo spingeva nelle pareti del cranio, a momenti riuscivo a vedere le onde sonore rimbalzare nella materia cerebrale. Portai una mano all'orecchio destro, mentre una figura apparentemente sinistra prese a camminare verso la mia posizione. Abbozzai un mezzo sorriso curvando la guancia destra, mentre la tensione iniziò a prendere il controllo di quella zona. Urlai, ben prima della presa di posizione dell'uomo, in direzione di Sabito.

    Sabito, torna subito al ponte. Porta Kamatari con te. Qua ci penso io.

    Mi dispiace... Ma non lascerete vivi questo posto! Ne va della mia professionalità...

    Ti è andata bene sta volta. dissi, emulandolo nell'accensione di una sigaretta. Il gusto del tabacco prese a formare nuvole nell'ormai diradata nebbia che lasciava solamente qualche brandello della propria esistenza, tutto ciò ovviamente dovuto all'esplosione del mio liquido infiammabile. Lo scrutavo a qualche metro di distanza, saranno stati 6/7 metri al massimo. Lo squadrai dalla testa ai piedi. Una benda sull'occhio sinistro, probabilmente messa per coprire qualche strano marchingegno o chissà che cosa, addirittura un occhio cavato dalla propria posizione naturale. Non mi sorpresi più di troppo, avendo fronteggiato avversari apparentemente più pericolosi di uno scugnizzo qualunque.

    Quindi, cosa vuoi fare? Vuoi uccidermi? Vuoi scuoiarmi e vendere i miei organi al mercato nero? Ahahaha, mi fai quasi tenerezza.

    Mi tolsi di dosso il giubbotto, ormai privato della propria funzione grazie alle bruciature che puzzavano di plastica e tessuto incandescente, lasciandolo cadere a terra, nel terreno scorticato dai propri ciottoli che furono sbalzati via nello scontro tra il mio jutsu infiammabile e le tre lingue ardenti che scatenarono l'inferno. Fortunatamente il mio specchio non venne sciolto dal calore generatosi. Trovandosi appunto alle mie spalle, con tutta la calma del mondo mi lasciai cadere all'indietro, sprofondando nel tetro mondo della mia personale conoscenza. Uno specchio si sarebbe elevato dal terreno esattamente dietro all'uomo, fungendo da porta dell'inferno. Per lui. Di fatto, una volta uscito, avrei cristallizzato il mio braccio destro, andando a creare una simil spada di ghiaccio. Il fragore del ghiaccio che andava ad adornare la mia pelle si sovrappose al fruscio generatosi dal movimento con cui fendei l'etere: il movimento circolare della spada avrebbe cercato di penetrare nella spalla destra del malcapitato, provando a traforarne le carni ed infliggere quanta più sofferenza possibile.


    Azioni:
    Creazione di un altro specchio (Supporto)
    Tecnica della spada di ghiaccio (Fisica, bonus dislocazione, bonus maestria)

    Resistenza: 698-1 (fendente) - 100 + [100 giubbotto] = 697
    Stamina: 540-40-18=482

    Azioni Kamatari:
    Tentativo di fuga verso il ponte assieme a Sabito
     
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    [Collina-->Ponte]



    Riuscii a vedere le tre lingue di fuoco solo quando fu troppo tardi, la mia mente non riuscii ad elaborare abbastanza in fretta ciò che stava succedendo e quello a cui stavo per andare incontro.

    Rosso...luminoso...caldo...

    Il calore che stavo sentendo non era dato dal sole, non era come quando ci si brucia con una stufa, era un insopportabile inferno in cui non ero mai stato avvolto, potevo sentire l'odore dei peli sulle mie braccia e alcune ciocche che bruciavano, il calore che si trasformava velocemente in dolore, la mia vista annebbiata dalle lacrime per quelle sensazioni, e le mie urla coperte solo da quelle della povera guardia che si era trovato in mezzo a quell'inferno di fiamme causate dal suo stesso compagno.

    Basta basta basta! FATELO SMETTERE

    Non riuscivo più a sopportare tutto quelle grida e quella temperatura e quando il tutto andò ad acquietarsi rimaneva solo il dolore sulla mia pelle, un silenzio innaturale rotto solo dai passi della figura che si stava incamminando verso di noi e il mio odio nei suoi confronti...non ero arrabbiato per ciò che aveva fatto a noi due i suoi nemici, ma alla mancanza di rispetto che aveva avuto verso la vita del suo compagno. Riuscii a sibilare solo un'unica parola mentre lo guardavo sorridere verso di noi mentre il dolore andava a distribuirsi verso tutto il corpo.

    <tuu...>

    <sabito, torna subito al ponte. Porta Kamatari con te. Qua ci penso io.>

    <ma..io...>

    Mandai giù il rospo che avevo in gola, non potevo fare nulla per aiutarlo, non avevo le conoscenze o le capacità per fare qualsiasi cosa, potevo solo essere un peso per lui così decisi di fare come mi era stato ordinato, d'altronde i soldati possono solo eseguire quando i generali ordinano no?

    <vi aspetteremo al ponte..signore...>

    Mi alzai con fatica, ogni movimento era una sofferenza per la mia pelle, la sentivo tirare e l'aria fredda della mia corsa sulle mie ustioni non faceva che darmi una sensazione di piacere unita a quella di dolore, inciampai giù per la collina un paio di volte mentre Katamari era dietro di me intenta a seguirmi e a leccarsi le sue stesse ustioni, le lacrime scorrevano lungo il mio viso, ero completamente inutile e già due volte mi ero visto tirare fuori dalla situazione...ma ero stufo di tutto ciò, ero stufo di essere messo da parte, ero stufo di non essere riuscito a mostrare a qualcuno le mie poche doti..ero stufo di tutto quello che stava succedendo e di quei stupidi banditi. mentre correvo per il ponte verso i miei due compagni di missione presi tra le mani la pillola che mi aveva dato il jonin e la mia arma allungandola in modo da averla nella sua massima estensione.

    [Azioni, Consumi ed Equip]


    Azioni
    Bonus/Malus
    Malus: -20 RES (previo cure)
    //
    Consumi
    Stamina 100/100
    Resistenza 200/200-100-20=80

    <parlato>PensatoNarratoSabito ToraSamuraiKotonFunny


    Mi sono scalato già da adesso i -20 per via delle ustioni, fammi sapere se ho sbagliato roy :rosa:
     
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    Per quanto la situazione potesse sembrare disperata agli occhi del giovane Sabito, che con fretta e disperazione iniziò a correre verso il ponte, Shinichi, dall'alto della sua esperienza, non perse il sangue freddo e partì al contrattacco nonostante le ferite ancora doloranti. Tutto accadde nell'arco di un batter d'occhio, la sua sparizione fu rapidissima e mentre l'uomo lo cercava con lo sguardo, percepì un dolore improvviso e lancinante attraversargli il petto. Un fiotto di sangue capitolò fuori dalla sua bocca finendo a terra ma non sarebbe stato così facile mettere fine a quello scontro, d'altronde anche lui aveva la sua dose di esperienza. Il rapido movimento che seguì, gli permise di allontanarsi di qualche metro ed estrarre quella lama glaciale che aveva visto sbucare dal suo petto. Al che, seppur palesemente dolorante, tentò di ricomporsi al meglio ed avere un certo contegno.

    A quanto pare sai il fatto tuo... Ma non essere presuntuoso... Mi hai solo colto di sorpresa!

    Portò quindi i palmi delle mani verso l'alto ed a quel gesto ben sette sfere rossastre si generarono sopra di lui ed iniziarono a muoversi rapide quasi come se fossero senza controllo. In un batter d'occhio queste iniziarono a saettare verso lo Yuki per circondarlo e, mentre tre gruppetti da due sfere ciascuno lo assaltavano da tre lati diversi, uno dopo l'altro, l'ultima sfera lo aggirò per tentare un assalto alle spalle quando lo shinobi avrebbe pensato che l'offensiva si fosse interrotta.

    [Al ponte...]

    Anche qui la situazione era critica, il colpo che venne vibrato fu devastante ed entrambi gli shinobi finirono per essere travolti da quella imponente lama e sbalzati a circa cinque metri di distanza riprendendo le loro sembianze originali. Nonostante tutto però, Seto dimostrò una buona capacità di reazione e partì al contrattacco cogliendo l'uomo impreparato. La lama retrattile lo ferì al fianco e, mentre era ancora scioccato dalla presenza di due shinobi al posto delle due vecchiacce, finì per essere colpito anche dalle sfere lucenti abilmente materializzate. Fortunatamente per lui non giunsero altri attacchi negli attimi successivi in cui riuscì a recuperare una vista descreta, ma ciò che vide non fu affatto piacevole, oltre ai due ninja, svariate copie si stagliavano ora di fronte a lui.

    Maledetti Ninja... Sapevo che prima o poi sareste arrivati... Ho fatto bene ad investire tanti soldi nel far venire qui una guardia del corpo...

    Al che, senza il minimo indugio, iniziò a correre ad altissima velocità verso il rifugio lasciando gli avversari sul posto a chiedersi cosa stesse accadendo. Le sfortune però non sembrarono finire lì per lui, dopo pochi metri si trovò infatti di fronte un ragazzo in fuga in tenuta da samurai ed una donnola a seguirlo.

    Un samurai che viene dal rifugio!? Maledizione!

    Fu proprio contro il ragazzo che sembrò volgere questa volta la spada in un poderoso fendente frontale all'altezza del petto.

    Scusate il ritardo. Yuichi ed il piromane sono in combat, intanto l'uomo del ponte è in fuga ma vedendo Sabito arrivare lo attacca subito. A voi :quoto: Per domande sono a disposizione


    Edited by Roy90 - 11/10/2020, 21:26
     
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    Il momento in cui vidi la lama trafiggere la spalla del bandito il mio corpo intero iniziò a vibrare. Vedere il sangue sporcare i miei vestiti e la mia spada, ancora causa del dolore di quel tizio, mi diede un senso di appagamento, quasi come se il mio subconscio mi stesse chiedendo di finirlo, porre fine alla sua vita. Legittima difesa oserei dire. Fatto ciò che non tolsi gli occhi dalla sua figura, nemmeno quando si diede alla ritirata per provare ad effettuare, probabilmente, qualcosa di losco. Il mio volto apatico, con una qualche sfumatura di disgusto, seguiva il rantolo mugugnato di un uomo piccolo, privo di qualsivoglia etica o morale. In quel momento diedi il gioco alle mie danze, lasciando che la nebbia si alzasse dal sottosuolo, una specie di rituale pre mortem, o almeno lo interpretavo così. Captai un rumore prima che il soggetto proferisse parola, come se una spada venisse estratta dalla carne, un rumore simile alla lama del coltello che sfiletta un tonno appena pescato.

    A quanto pare sai il fatto tuo... Ma non essere presuntuoso... Mi hai solo colto di sorpresa!

    La sua figura, piano piano, iniziò a scemare.

    Hmpf. Belle ultime parole.

    Di tutta risposta vidi un bagliore rossastro nella nebbia, come se delle lune insanguinate venissero coperte da nubi di nebbia finissima. Riuscii a contarne sette prima di decidere di ricambiare il caloroso saluto: un sibilo acutissimo prese a martellarmi le meningi, mentre sentivo il freddo alzarsi e far sprofondare l'intera atmosfera in un baratro freddissimo. Il potere dei miei antenati mi venne in soccorso, forgiandomi un'intera armatura addosso e dandomi un'incredibile incremento dei miei sensi, come se fossi un tutt'uno col freddo che mi vestiva. Posi i palmi di fronte a me, proprio mentre le sfere presero a saettare pericolosamente, per cercare di materializzare un globo d'acqua ed entrarvi indossando la maschera subacquea, un regalino da parte dell'O.S.U. che non riuscii mai a sfruttare al meglio. All'interno del globo, se tutto fosse andato come previsto, avrei visto nullificarsi l'offensiva nel momento in cui le sette sfere avessero impattato l'esterno del globo in cui ero immerso. Da lì, come risposta, diedi sfogo alla mia fantasia. Toccato il globo dall'interno, avrei espresso la mia arte congelando le pareti. Sempre mantenendo il contatto con il ghiaccio che piano piano andava a sostituire il flusso d'acqua, una volta ricoperta l'intera superficie, avrei rotto i legamenti, la materia stessa smaterializzata e ricomposta sotto tutt'altra forma, andando a creare molteplici lance, impregnate da una versione estremizzata della materia di cui erano formate. Un rumore violentissimo, simile al vetro infranto, rombò nell'atmosfera, mentre decine di queste stesse lance andarono a formarsi sia dal globo che dal terreno stesso in direzione del bandito formando un imponente muro di ghiaccio che andò a frapporsi tra me e lui. Non avrei sicuramente cercato di ucciderlo, così, de botto, ma piuttosto di ferirlo gravemente e riuscire a riportarlo a Kiri quantomeno ancora vivo.




    Mentre io ero impegnato a far fuori difendermi dal bandito, Kamatari seguì Sabito, volando dietro di lui per il sentiero.

    Sabito, non preoccuparti, Yuichi è uno stronzo. Comunque fidati, ti sta salvando la vita facendoti scappare. E io cercherò di proteggerti, come proverò a proteggere tutti gli altri.

    Il problema arrivò nel momento in cui un uomo, dal cui fianco si vedeva uscire del sangue, si fiondò violentemente verso Sabito. Immediatamente Kamatari, conscio del fatto che doveva salvarlo da quel fendente di spada che avrebbe ferito gravemente se non ucciso il ragazzo, volò di fronte a quest'ultimo sfoderando la propria falce ed iniziando a farla roteare vorticosamente per creare uno scudo alimentato dalla rotazione dell'arma. Così, probabilmente, sarebbe riuscito a deflettere il colpo e al contempo sbalzare via uno dei probabili compagni del bastardo che alimentò le fiamme dello scontro.


    Azioni Yuichi
    Attivazione Nebbia III° Stadio (Supporto)
    Attivazione Risveglio
    Frusta del Drago Acquatico (Difensiva)
    Lance di Ghiaccio Distruttive

    Resistenza: 697
    Stamina: 482-20(Nebbia)=462+238(Risveglio)=700-18-35=647

    NB: Bonus Risveglio+Arcano Silente

    Azioni Kamatari:
    Scudo Rotatorio


    Edited by røxasv² - 13/10/2020, 11:54
     
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    La banda del ponte

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    narrato - parlato - pensato - parlato altrui




    Il mio congegno retrattile rispose all’input e la piccola lama si diresse, con la guida del mio braccio destro, verso il mio nemico, scucendo trasversalmente il fianco del suo costato.
    Un’eruzione di sangue si liberò dalla ferita lasciando diverse tracce sulla mia arma e sulla manica del mio abito, depositandosi sulla pavimentazione lignea di quel ponte.

    Fu la prima volta che colpii un avversario con l’intendo di fargli seriamente del male.

    La mia concentrazione in quel momento mi permise di puntare gli occhi sul bersaglio e di focalizzarmi sul colpo.
    Quindi, da profondo osservatore quale ero, fotografai nella mia mente tutta quella sequenza.

    La situazione critica in cui però mi trovavo, non mi permetteva un calo di attenzione, così proseguì con la mia offensiva, mettendo a segno un altro colpo importante.
    Scagliai infatti una serie di sfere energetiche che brillavano di luce propria ed il balordo venne colpito in pieno, scoprendo a caro prezzo le insidie che quel ninjutsu nascondeva.

    Infine, con l’ausilio di alcuni miei cloni incorporei, potei riguadagnar fiato e rianalizzare il quadro di quello scontro.

    Il piano, che dovetti escogitare in pochissimi attimi concitati, andò a buon fine; anzi, si rivelò un vero successo.

    Ero decisamente elettrizzato da quella situazione.
    Non avrei mai pensato di provare emozioni così profonde nell’affrontare un nemico.
    L’averlo oltretutto ferito liberò in me una sorta di eccitazione sadica che mi stupì decisamente.


    Che figata!


    Nonostante tutto però, ero seriamente scocciato per il rischio che avevo dovuto correre a causa della completa mancanza di collaborazione di Seijo, il quale era rimasto impietrito da tutto quel trambusto.


    La mia imprudenza poteva costarmi cara..ho dovuto rischiar tutto per colpa dell’inettitudine del mio compagno..perchè Kiri avrebbe dovuto affidargli un coprifronte?!


    Dell’arsenale che faceva capolino dalle chiome verdi degli alberi che vegetavano la zona non se ne vide più traccia.


    Dunque era solo uno stratagemma intimidatorio?! Così sembra..ma dovrò stare comunque molto attento, dopotutto giochiamo in casa loro.


    Focalizzai nuovamente il mio bersaglio, pronto ad attaccare nuovamente per chiudere quel discorso una volta per tutte.

    Ma il bandito mi spiazzò completamente..

    Infatti, al posto di sortire con una controffensiva o posizionarsi per una difesa più solida, il codardo mi voltò le spalle e iniziò a correre a gambe levate verso il lato opposto del ponte, inoltrandosi nella selva poco più avanti.


    Cosa..?!


    Non potevo lasciarlo fuggire.
    Ma allo stesso tempo dovevo rimanere prudente.


    Starà andando a chiamare i rinforzi?!


    Così decisi di inseguirlo nel tentativo di intercettarlo.


    Lo metterò KO, dopodichè gli estorcerò tutte le informazioni possibili sulla banda.


    Coadiuvato dai miei cloni cercai di raggiungerlo.

    Dopo qualche metro di scatto, ancora una volta la fortuna sembrò essere dalla mia parte; la corsa del bandito venne bruscamente interrotta dall’entrata in scena di Sabito, che evidentemente stava accorrendo in nostro aiuto.

    Vidi il nemico estrarre il suo spadone e puntarlo verso il mio compagno, deciso a liberarsi la strada per poter proseguire la sua fuga.

    Non potevo indugiare oltre, il nostro avversario era chiuso in una morsa e doveva rimanerci.

    Sollecitai dunque prontamente il mio sistema circolatorio e mi concentrai nell’immagazzinare una discreta quantità di energia.
    Con l’intenzione di accorciare le distanze, unì le mani per formare il sigillo della Tigre con l’obbiettivo di ricorrere alla Tecnica del Corpo Sfarfallante; l’energia raccolta mi avrebbe permesso, attraverso una sorta di rivitalizzazione dei miei arti inferiori, di scattare alle spalle del mio bersaglio, coperto dal polvericcio alzato dal terreno dall’esplosività di quel movimento.

    Una volta a ridosso del nemico, avrei visualizzato con cura la sua posizione e con uno sforzo ancor maggiore di concentrazione e volontà mi sarei nuovamente lanciato nell’esecuzione del ninjutsu che già in precedenza mi aveva portato degli ottimi risultati: la Tecnica delle Sfere Lucenti.


    Arrenditi bast****o!


    Così nell’arretrare leggermente, avrei prelevato due spiedi dal mio taschino posto all’altezza della cintura e con un movimento circolare del braccio li avrei lanciati con accortezza in direzione del bandito.

    Nel completare quell’azione mi sarei poi riunito alle mie copie, nella speranza di poter sfruttare l’effetto accecante delle mie sfere.

    L’evoluzione di quello scontro sembrò ribaltarsi a nostro favore ma la missione era appena entrata nel vivo e non potevamo permetterci errori.
    Il ponte era finalmente libero; adesso toccava sgominare quella pericolosa banda.




    Azioni:

    1. Tecnica del Corpo Sfarfallante

    2. Tecnica delle Sfere Lucenti (con sforzo extra)

    3. Lancio di 2 spiedi


    Parametri:

    Resistenza: 149 - 1 = 148
    Stamina: 185 - 5 - 15 = 165

    Inventario:

    Spiedi: 0/2

     
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    [Collina-->Ponte]




    Nella mia testa stavano vorticando solo pensieri di odio verso tutto e tutti, stavo odiando quella missione, quel villaggio, quei banditi, il tizio con i capelli lunghi e me stesso. Sentivo il mio corpo sempre più rigido, non riuscivo più quasi a vedere nulla e la mia forza mentale stava per finire... Dentro di me nei recessi della mia mente sentivo qualcosa che si faceva sempre più forte, quel qualcosa stava cavalcando la mia paura e la mia rabbia alimentandole, anche se sentivo le foglie e i rametti che calpestavo facevo fatica a riconoscere i rumori e la loro provenienza, la voce di katamari era distante e un sibilio tutto ciò che potevo sentire chiaramente era quella voce che mi aizzava contro i briganti, che mi stuzzicava, che mi offendendava rigirando il coltello nella piaga, o meglio premendo le sue nere dita contro le mie bruciature... Potevo quasi vederlo al mio fianco svolazzare come uno spettro nero, i contorni non erano definiti e anche se potevo vederlo e sentirlo sapevo che in realtà lui non era qui, non era altro che una mia allucinazione data dalla situazione in cui riversavo.

    Stupida allucinazione sta zitta! Torna da dove sei venuta

    Da dove sono venuta? Ma io vengo dal tuo cuore e dalla tua mente... Non ti ricordi quando eri più piccolo che giocavamo assieme? Leggevamo di nascosto i vecchi diari del nonno, ascoltavamo di nascosto le loro conversazioni e ci divertivamo tanto quando qualcosa..o qualcuno ci faceva arrabbiare...poi ti sei allontanato, ti sei perso da me e sono stato molto solo, ma ora sei nuovamente con me anche se non più come un tempo... Non posso toccarti o stare al tuo fianco... Posso solo prendere questa piccola e stupida forma, ma stai tranquillo... Un giorno tornerò per giocare come i bei vecchi tempi.. Notte sacchan


    <sparisci... >

    Stavo tremando dalla paura, quella stupida allucinazione mi aveva messo un terrore dentro che potevi sentire le ossa di tutto il corpo scricchiolare, avevo il cuore in una morsa e quella strana sensazione di ignoto mista a una specie di familiarità mi mando nello sconforto più assoluto, mi ricordavo dei diari e delle tante conversazioni sentite origliando ma non mi ricordavo di essere accompagnato da un amico immaginario del genere... E perché una cosa del genere doveva essere frutto della mia immaginazione da bambino, non aveva senso.

    I miei pensieri vennero bloccati dalla vista del mio compagno di missione che inseguiva un tizio dannatamente grosso e la reazione di katamari mi fece capire che il tizio davanti a me che si stava preparando per sferrare un colpo era uno dei banditi.

    Non questa volta... Non mi farò difendere ancora da altri senza nemmeno provarci...

    Ingoiai il tonico che mi aveva dato il jonin e in supporto a quella piccolissima pallina piena di droghe naturali utilizzai la mia fidata tecnica di supporto, attivai il corpo sfarfallante nello stesso momento in cui il brigante fece l'ultimo passo per arrivare alla mia distanza e subito dopo con un rapido movimento mi sarei spostato in una posizione accucciata davanti a lui per poi eseguire un calcio nella sua direzione, non verso il suo mento ma contro il braccio sinistro in modo da bloccare il suo attacco, o almeno questo era il mio intento

    [Azioni, Consumi ed Equip]


    Azioni
    1°Ingerimento tonico(supporto) + corpo sfarfallante + Alzata della foglia
    Bonus/Malus
    Malus: -20 RES (previo cure)
    //
    Consumi
    Stamina 100/100-5=95
    Resistenza 200/80-20-5=55

    <parlato>PensatoNarratoSabito ToraSamuraiKotonFunny




    Edited by LuckyDice - 18/10/2020, 22:37
     
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    Il gelo iniziò a salire lentamente mentre le sfere si avvicinavano sempre di più a Yuichi, ma ciò non lo spaventò. Con freddezza e precisione generò una grande sfera acquatica in cui si addentrò certo di potersi ritenere al sicuro ed in parte fu così. Le sfere, a contatto con l'acqua iniziarono a perdere lucentezza nonchè a rimpicciolirsi ma stessa cosa accadde alla difesa issata che, al termine dell'offensiva era quasi completamente evaporata. Aveva in ogni caso portato a termine il suo dovere e, dopo aver assunto una nuova forma, con un gelo sempre più pungente a pregnare l'aria, lo Shinobi partì al contrattacco con delle terribili lance glaciali che, con grande rapidità raggiunsero il bersaglio e lo trafissero apparentemente fatalmente, se non per il fatto che nel frattempo altre sette sfere si stavano formando, questa volta fondendosi in un solo grande sole che andò, con il suo incredibile calore, a sciogliere quelle lance, nonchè a prendere un rapido sprint verso lo Yuki, evaporando al solo passaggio sia la gelida aria glaciale che eventuali residui di ghiaccio.

    Maledetto... Sei un mostro!

    Sbottò sputando sangue e stringendo i denti mentre osservava la sua gigantesca creazione farsi strada verso il nemico.

    DI TE NON RESTERA' CHE UN CADAVERE RINSECCHITO!!!

    [...]

    Intanto anche al ponte eravamo nel pieno della battaglia e, un attimo dopo che Kamatari fosse riuscito a bloccare il pericoloso colpo di spada, giunse il samurai con una impeccabile esecuzione di un Taijutsu tanto semplice quanto efficace. Il colpo giunse al di sotto del gomito, non causò quindi molti danni nè il peculiare slancio in aria del nemico, ma generò un effetto in quel caso ben più utile, ovvero il far scivolare via la presa sull'arma. L'uomo disarmato si trovò quindi in balia dell'altro ninja che, senza dir di no alla ghiotta occasione, mandò nuovamente a segno la sua tecnica delle Sfere Lucenti, nonchè un magistrale lancio di ben due spiedi che andarono a conficcarsi nelle spalle del bandito. L'uomo, ancora intontito e con evidenti capogiri, non potè far altro che accasciarsi al suolo seduto, incapace di rialzarsi facilmente. Privato momentaneamente della vista alzò le mani in segno di resa, probabilmente rassegnato al fatto che da solo non avrebbe potuto farcela, ma fiducioso che la sua guardia del corpo sarebbe giunta a breve.

    Maledetti ninja... Mi avete preso...

    Forza forza... ci siamo quasi, forse :uuh: Per dubbi sono a portata di mp
     
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    La banda del ponte

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    narrato - parlato - pensato - parlato altrui





    Le varie iniziative individuali sfociarono in un involontario quanto efficace attacco combinato che colpì duramente il bandito in fuga, arrestando la sua corsa.
    Si accasciò a terra senza forze così con la cautela del caso ci saremmo avvicinati per circondarlo ed evitargli il compiere di gesti inconsulti.

    Immaginavo di trovarmi davanti ad un avversario ben più impegnativo di quello che in realtà si dimostrò quell’uomo.
    Le parole del sindaco, accompagnate da una nota di evidente disperazione, parlavano di una banda spietata, formata da malintenzionati di un certo livello e se da una parte era pur vero che quello era solamente un villaggio di braccianti, d’altra parte c’era qualcosa che continuava a non tornarmi.

    Probabilmente eravamo solamente dinanzi alla punta dell’iceberg.

    Decisi di evitare perdite di tempo e mi concentrai sul proseguo della nostra missione.

    Estrassi un kunai dal mio borsello porta-armi e lo puntai alla gola del nostro nemico, ormai alla nostra mercé.
    Gli stetti addosso e con atteggiamento e tono minacciosi iniziai ad interloquirci.


    Non ti muovere o ti stacco la testa.
    Sei piuttosto malconcio e ti assicuro che per me la tua vita non ha valore.
    Ti consiglio di collaborare..
    Tra poco ci racconterai qualcosa sui tuoi compari.



    Nel frattempo con lo sguardo fisso sul nostro prigioniero, intendevo ricevere aggiornamenti sull’altro fronte.

    In principio ci eravamo divisi e Sabito, con il quale ora mi ero ricongiunto, era in compagnia dello Yuki, nonché lo shinobi più esperto di quella spedizione e colui il quale aveva delineato il nostro primo piano, che per una serie di imprevisti non stava proseguendo per il verso pronosticato.
    Decisi dunque di interrogarlo anche se mi ero fatto un’idea di quello che poteva essere accaduto.

    Il mio parigrado aveva senz’altro subito una potente offensiva da parte del nemico; i suoi vestiti erano bruciacchiati..


    Un momento..


    Notai tra le abrasioni sui suoi indumenti alcune pericolose ferite dovute sicuramente ad una forte ustione che non dovevano essere piacevoli per il mio compagno.
    Forse con l’ausilio del mio Suiton avrei potuto alleviargli quei fastidi.


    Sabito avvicinati per favore.


    Invitandolo vicino a me avrei utilizzato il mio chakra elementale, concentrandolo sulla mia mano libera e irrorandola di quell’elemento per poi appoggiarla sulle ecchimosi dello shinobi di Tetsu, nel tentativo di lenire i loro tormenti.

    Ci trovavamo ancora in un passaggio non molto sicuro, in quanto distanti dal centro del villaggio e nelle vicinanze di quel ponte che ormai da tempo era territorio di quella banda.
    Non mi sentivo sicuro.
    Così, nonostante la mia scarsa esperienza, decisi di prendere in mano la situazione.

    Mi rivolsi alla grande donnola, evocazione di Yuichi e cercai di farlo in modo autoritario, in modo da cercare di aggraziarmi i suoi preziosissimi servigi.


    Kamatari giusto?
    Grazie per il tuo aiuto.
    Tuttavia abbiamo ancora un gran bisogno di te..
    Mentre noi ci occupiamo di questa feccia, forniscici una copertura della zona, controllando che nessuno ci venga a far visita.



    In quel momento era l’unico in grado di assolvere a quel delicato compito e sperai con tutto me stesso che assecondasse la mia richiesta.

    Mi rivolsi infine finalmente a Sabito.


    Cosa sta succedendo dall’altra parte?
    Siete riusciti a scoprire qualcosa?






    Parametri:

    Resistenza: 148
    Stamina: 165

    Inventario:

    Spiedi: 0/2



    Edited by ¬Seto - 8/11/2020, 15:01
     
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    Hey, Axel. You haven't forgotten? You made us a promise. That you'd always be there... to bring us back.

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    Osservando la situazione dall'interno del mio globo, una sensazione di benessere ed appagamento mi pervase nel momento in cui le sfere andarono a rimpicciolirsi pian piano, scomparendo su se stesse come se stessero implodendo. Il puzzo di zolfo si dissolse nel momento in cui le mie lance di ghiaccio s'addensarono sul campo, mirando con ferocia alla posizione del malcapitato. Il mio sguardo era d'intensità tale ad una morsa di ferro, la concentrazione nel mio cuore e nelle sinapsi era tale da farmi entrare in uno stato onirico, una sorta di elevazione spirituale. Il ronzio nella mia scatola cranica iniziò a scemare, lasciando spazio a delle parole, prima prive di senso o nesso logico, in un secondo momento parole distinte ma altrettanto discongrue, come se fossero spaesate. Le voci dei miei antenati continuavano a ripetere un nome, incessantemente. L'immagine residua di quella persona nel cassetto della mia memoria, incontrata in un momento tutt'altro che luminoso della mia vita (ma hey, quando mai la mia vita è stata anche solo apparentemente felice?) che ha incasinato ancora di più i miei piani che già porca vacca erano incasinati per conto loro, mi fissava con quel sorriso storto, la tonalità della sua voce profonda altresì tetra rimbombava nella mia cassa toracica. Praticamente la mia vita è sempre stata un'accozzaglia di idee buttate lì, a caso, ad oscillare nel vuoto più assoluto del mio cranio. E l'incontro di certi individui, il susseguirsi di immagini macabre di persone maciullate, tutto ciò che mi stava accadendo aggrovigliava sempre più il nodo in gola che prima o poi mi avrebbe soffocato.

    Heh, ti ho preso, bastardo.

    Il mio briciolo di felicità si dissolse nel caldo più totale, mi stupii quando vidi sciogliersi il ghiaccio, non tanto per ovvie conseguenze chimiche, ma più per la potenza di fuoco (letteralmente) con cui le sfere che precedentemente annullai si unirono in un'unico globo incandescente che minava la mia incolumità. Già una volta mi trovai impreparato, anni fa ormai. Questa volta avevo un asso nella manica a cui avrei potuto ricorrere.

    Maledetto... Sei un mostro! DI TE NON RESTERA' CHE UN CADAVERE RINSECCHITO!!!

    Belle ultime parole, gringo.

    CITAZIONE
    Le sue dita premevano con forza sulla mia gola, impedendomi a stento di respirare. Un filo sottilissimo d'aria veniva quasi sbranato dai miei polmoni in carenza d'ossigeno, allo stremo e ad un passo dal collasso. Il pallore della mia pelle venne rimpiazzato da un color rosso vermiglio, come quando hai talmente tanto caldo da sentire il tuo sangue ribollire all'interno del tuo organismo. Sudavo tantissimo, mentre questo non s'accennava di smettere.

    ...ti ho già detto tutto.. quello che so.

    Sollevato, per l'ennesima volta, con le spalle al muro, un conato di sangue investì la pezza di stoffa che ricopriva quel corpo scolpito, frutto di anni ed anni di allenamento e sistematico rispetto. Il suo sincopato sembrava amplificato a mille, superava di gran lunga il rumore incessante del mio cuore che batteva all'impazzata.

    Quel sigillo...

    Sta zitto, gringo.

    Mentre la sfera prese a volteggiare unii istintivamente i palmi. Presi un respiro profondo, mentre il mio intero corpo si concentrava sul flusso Suiton: lo sentivo come se avesse rimpiazzato il mio stesso sangue, ne percepivo la presenza e la forza in ogni centimetro cubo del mio stesso corpo. I miei occhi chiusi, assaporavano il buio mentre l'oscurità dettata dalla nebbia veniva divorata da quella sfera incandescente. In un attimo composi il serpente, mentre già pregustavo la visione, aprendo i miei occhi. Le ultime, ultimissime particelle di nebbia, si sarebbero agglomerate prima in un globo malformato, privo di forma geometrica alcuna, per poi mutare in due fauci temibili. Lo squalo missile gigante non è altro che una tecnica dedita a contrattaccare Jutsu di grandi portate. Infatti, previa riuscita della mia tecnica, avrei potuto vedere l'oscurità tornare a regnare, almeno per un attimo, su quel campo ormai arso dall'incandescenza della tecnica del mio avversario.


    Dopo metto i calcoli èwè
     
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34 replies since 21/5/2020, 07:55   1392 views
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