Accademia Shiraku Yuki

x Shiraku

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    Colui che è e si spera sarà

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    La vita a Kiri in quei giorni importanti si poteva definire in un solo modo...frenetica. Per mesi villaggio si era preparato all'esame Chunin, un degli eventi recenti più importanti dopo la caduta di Zero, piani per la gestione dei partecipanti, sconti e offerte per invogliare agli acquisti i migliaia di visitatori che sarebbero giunti da tutto il continente solo per vedere i più giovani talenti scontrarsi e dimostrare di essere pronti a fare sul serio, ad entrare a testa alta nel mondo dei ninja. Quella mattina però non erano quei Genin il centro della nostra attenzione...no...in quella nebbiosa mattinata d'autunno i nostri erano un gruppetto di studenti che aveva finalmente terminato i suoi anni di studio all'accademia e che doveva affrontare un'altra temutissima prova, l'esame per diventare Genin! Per tantissimo tempo quei giovani ragazzi avevano studiato i fondamenti per diventare ninja a tutti gli effetti e quel preciso giorno erano chiamati a dare prova di quanto avevano imparato. Eccoli li, decine e decine di promesse intente a socializzare nel cortile della loro scuola, cercando un modo per ingannare il tempo, un modo per gestire l'ansia e la paura di affrontare la loro prima vera sfida, chi avrebbe mai potuto dire che avevano un esame di lì a pochi minuti? Tra chi leggeva, chi giocava, chi ripassava, chi rimaneva sulle sue, ad un occhio poco attento sarebbe sembrata una normale classe intenta a fare ricreazione, ma lo sguardo che li stava osservando non era per niente inesperto: erano infatti gli occhi celesti del loro sensei, all'apparenza un ragazzetto di media statura ma muscolo, con dei lunghi capelli corvini che gli scendevano fino alle spalle, a prima vista non lo si avrebbe mai chiamato insegnante, ma si sapeva in fondo che le apparenze ingannano. Troy stava osservando i suoi studenti da diversi minuti, li stava volutamente facendo aspettare per valutare le loro reazioni in quel contesto, ogni piccolo dettaglio era importante ai fini di un esame che veniva il più delle volte sottovalutato, decine di studenti si erano presentati davanti a lui troppo sicuri di passarlo ed erano stati mandati a casa dopo aver appreso un dura lezione di vita. Aveva deciso di prendersi sette minuti per svolgere questa questa breve verifica, lasso di tempo che gli aveva permesso di prendere un modesto quantitativo di informazioni che aveva appuntato sul suo personale taccuino, un libricino dalla copertina azzurra che teneva sempre con sé, in particolare aveva tenuto maggiormente d'occhio un paio di elementi che avevano da tempo attirato la sua attenzione, ragazzi promettenti che erano riusciti sempre a fargli strappare un sorriso:

    "Eh eh eh, anche quest'anno ci sarà da divertirsi..."

    Il nostro Shiraku erano senz'altro tra questi aspiranti ninja, ignaro come gli altri delle trame del loro insegnante e quasi certamente intento a prepararsi a modo suo per la prova d'esame, il tanto atteso coronamento di un lungo percorso di studi che era stato quanto mai breve per il nostro giovane ninja dai capelli blu. Ma purtroppo per lui, o per fortuna, il momento tanto atteso e temuto era arrivato: i ragazzi vicino alla porta dell'accademia furono i primi a vedere il loro insegnante spalancarle e cominciare a camminare nell'ampio cortile antistante l'edificio, zittendo uno dopo l'altro tutti gli studenti nei paraggi. In pochi istanti un silenzio di tomba cadde sui presenti, che si girarono tutti vero l'uomo che teneva in una mano un sacco di colore scuro e nell'altra i loro sogni e le loro speranze, solo i passi del sensei scandivano il passare del tempo in quel carico di ansia e paura. Troy arrivò a passo lento al centro del cortile e cominciò a guardarsi intorno sorridendo:

    "Buongiorno ragazzi, il momento tanto atteso è finalmente arrivato, l'esame Genin sta per cominciare!"

    La sua affermazione venne accolta da un leggero brusio che si alzò per qualche secondo tra gli studenti prima di vederli tornare in silenzio, la tensione in quel recinto di verde era palpabile. Il Jonin sollevò il sacco che teneva nella mano destra:

    "Qui dentro c'è un coprifronte per ognuno di voi, tutti oggi avete la possibilità di poterlo prendere, ma dovrete prima dimostrarmi di esserne degni. Voglio vedervi dare il massimo, sfruttate al meglio tutto quello che vi ho insegnato e stupitemi!"

    Finito di parlare posò il sacco a terra vicino a lui, si sistemò il giubbotto ninja ed indicò apparentemente a caso due ninja della sua classe:

    "Shiraku yuki e Suko Nuzumi, venite qui davanti a me"

    Il suo tono era deciso ma non duro, il suo sguardo rifletteva la leggerezza del suo sorriso, non voleva spaventare ulteriormente i suoi studenti, immaginava che già loro fossero sotto pressione e non voleva contribuirvi ulteriormente. Avrebbe atteso che i due ragazzi si fossero sistemati davanti al lui, il nostro giovane Yuki e un ragazzetto della stessa altezza dai capelli rossi e gli occhi verdi:

    "Perfetto, sarete voi due i primi a cominciare le danze! Vorrei che mi parlaste un attimo di voi prima di passare a fare sul serio, come vi ho sempre detto un ninja è colui che riesce svolgere i compiti che gli vengono assegnati, ma un grande ninja è quello che riesce a farlo senza tradire i suoi ideali e percorrendo la sua via del ninja. Voglio conoscere i vostri sogni, le vostre motivazioni, per me sono tanto importanti quanto sapere le tre tecniche accademiche"

    Eccoci qui :) Come dice il regolamento, l'accademia è un semplice botta e risposta che ti permetterà di apprendere i fondamenti del GDR, io sarò il tuo esaminatore e gestirò il tuo evento. Questo in particolare durerà un minimo di tre posti a testa, ma potrebbero aumentare nel caso non fossi soddisfatto di alcune cose,
    tu in ogni caso puoi stare tranquillo, hai carta bianca riguardo al modo in cui sei arrivato in accademia, cosa fai prima, se parli con qualcuno nel cortile o stai per conto tuo, puoi gestirtela come vuoi da quel punto di vista, attenendoti comunque alla traccia che ti ho dato io. Cerca di presentarmi al meglio il tuo pg, fammelo conoscere come lo conosci tu e per qualsiasi dubbio od incertezza non esitare a chiedere(via mp possibilimente), sono qui a tua completa disposizione :)


    Edited by Stompo - 10/7/2017, 09:41
     
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  2. Shiraku
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    Si trova in una discussione animata con i suoi compagni di banco Shiraku in quella mattinata d'autunno, una di quelle che è solito intrattenere piuttosto abitualmente quando non dorme o non si trova nel bel mezzo di un allenamento. L'argomento è dove andare a mangiare dopo la lezione, una decisione piuttosto difficile ed importante da prendere soprattutto se sono poi le sue abilità sulla pesca ad essere messe in discussione. Il ragazzo Yuki nel suo vestiario è piuttosto anonimo, una giacca dalla tonalità scura con le maniche che arrivano sino ai gomiti ed un pantalone della stessa tonalità e fattura con dei semplici sandali ai piedi a completare l’abbigliamento. La giacca è dotata di alcune tasche ai lati ed anche di varie toppe, alcune più vistose di altre non essendo il loro colore del tutto omogeneo. I capelli blu sono in disordine, anzi hanno proprio la piega del giaciglio in cui ha dormito la notte prima e spicca sull’orecchio sinistro un piccolo orecchino dorato. Nonostante la discussione animata si può notare come i lineamenti del viso dello Yuki non siano affatto tirati sebbene sia comunque infervorato nel replicare alle parole del compagno a lui più vicino e sta ancora parlando quando l’attenzione di tutti gli studenti si concentra sulla figura dell’insegnante che ha fatto la sua comparsa.

    “…Per esempio l’altro ieri ho preso una carpa niente male. Il punto è saperla cucinare, bisogna togliere le squame e poi servono gli ingredienti giusti per non parlare della cottura… “

    Spiccano le parole nel silenzio generale ormai calato sul cortile e lentamente lo sguardo si sposta verso l’insegnante che già da qualche secondo si trova dinanzi a loro rivelando un’espressione palesemente imbarazzata mentre la diritta si porta a grattare sulla chioma dietro la nuca e le labbra si distendono in un ampio sorriso. Mentre tutto questo avviene tenta con il piede destro di calpestare il piede sinistro del compagno di scuola mentre a lui biascica un qualcosa sulla linea del “Perché non mi hai avvertito?” seppur con l’espressione sempre imbarazzata e si rivolge verso l’adulto dinanzi a loro, ancora il sorriso

    “Troy-sensei… che sorpresa!” riflette sulla prossima mossa l’aspirante Genin ed è un “Mi scusi tanto” quello che proviene successivamente dalle sue labbra.

    Nel dire le ultime parole abbassa il capo con lo sguardo rivolto verso il suolo, l’espressione seria e le braccia distese, una posa quasi di rispetto e si tiene in quella posizione per più di qualche secondo, il tanto necessario che gli serve per notare il sacchetto che il maestro porta con sé. Nel sentire dell’inizio degli esami per diventare Genin non può fare a meno di spalancare un poco gli occhi e deglutire una volta. Ci vuole un attimo per registrare quell’ informazione e sollevare il mento di un poco, il necessario per prendere un ampio respiro scambiando, solo dopo, un’occhiata d’intesa con i compagni di banco, d'altronde quella è la sua e la loro occasione. Occhi nuovamente fermi sulla figura dell’adulto ed un accenno di sorriso si dipinge sulle sue labbra quando viene a conoscenza del contenuto del sacchetto ma lo stesso in breve si tramuta in una smorfia più seria quando sente il suo nome pronunciato affiancato da quello di un suo compagno di classe. Il mento sempre alzato, a cercare con la coda dell’occhio il viso del ragazzo dalla chioma rossa, suo compagno d’esame a quanto pare, o avversario. Si prende più di qualche istante per studiare Suko, soffermandosi una volta di più sulla sua chioma accesa e mormora una volta “Nuzumi”, ma dall’espressione sul viso Shiraku non sembra ad arrivare ad alcuna conclusione. Lascia perdere, prova a concentrarsi su sé stesso e soprattutto sulle parole di Troy che pare voler iniziare da loro e così non è che qualche attimo prima di iniziar a camminare verso il suo insegnante, fermandosi dinanzi a lui giusto a qualche passo per non invadere lo spazio personale. Lo sguardo verso l’alto a cercare il viso del suo interlocutore. I lineamenti del viso tesi ma non troppo intento com’è a studiare la figura dell’insegnante e solo al termine di quel discorso il capo si inclina, sorridendo appena, in maniera leggera, non badando al momento a Suko.

    “Voglio essere uno shinobi del Villaggio della Nebbia. Uno dei migliori su cui il villaggio, i miei compagni ed il Mizukage stesso possono sempre contare, non importa cosa, quando o perché. Ma so il come… “abbassa lo sguardo quel tanto che basta a riflettere un attimo, scegliendo accuratamente le sue prossime parole “...come uno dei sette leggendari del villaggio della nebbia. Che il nome Shiraku sia ricordato tra essi” riferendosi ovviamente agli spadaccini pur non pronunciando completamente il loro nome e lo sguardo si solleva, il tono non è troppo alto ma il giusto per farsi sentire da tutti e soprattutto fermo “<b>e che la parola Yuki diventi sinonimo di protezione e sicurezza per Kiri, che tutti la sentano come tale. Questo è il mio sogno, questo è il mio obiettivo.” una pausa, un sorrisetto si disegna sulle labbra del giovane “e diventare Genin è il primo gradino” senza nulla dire più ma nel suo viso c’è una sorta d’ansia, di preoccupazione che i suoi occhi scrutano attenti l’espressione del ninja dinanzi a lui, cercando una qualche reazione alle sue parole. Non è in apnea Shiraku ma in fin dei conti ci è vicino che il colore pallido della sua pelle assume appena una connotazione rossastra, dettata dal fatto che in fondo è la prima volta che dichiara i suoi intenti alla classe intera ma soprattutto ad un ninja di rango superiore come lo può essere il maestro. La mancina prima stretta a pugno si rilassa, cerca la confidenza di qualche attimo prima. Una lunga giornata quella che si prospetta.
     
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    Gli occhi di tutti i presenti erano puntati sui due ragazzi che si trovavano al centro del cortile, diversi in aspetto ma con lo stesso obiettivo, far proprio il coprifronte per poter cominciare a servire il villaggio come Genin di Kiri, un compito non facile che richiedeva una certa dimestichezza nelle tecniche accademiche ma anche un forte motivazione e forza d'animo. Sensei Troy conosceva quei due ragazzi, li aveva visti crescere giorno dopo giorno nel tentativo di coltivare i propri sogni, e già immaginava a cosa puntavano i due giovani studenti, ma voleva che lo urlassero al mondo, voleva che ne fossero convinti a tal punto che tutti coloro che li avrebbero sentiti parlare avrebbero creduto a loro volta a quelle parole, ispirati da una volontà di fuoco... o questo almeno era quello che lui aveva sempre voluto dai suoi studenti, ma in quanto suo personale sogno non era sempre attuabile. I due ragazzi accorsero appena chiamati, nei loro occhi si leggevano l'ansia e la tensione, ma anche una puntina di determinazione. Il primo a parlare dei due fu lo Yuki, dopo aver cercato per qualche secondo le parole giusto alzò lo sguardo verso il sensei:

    "“Voglio essere uno shinobi del Villaggio della Nebbia. Uno dei migliori su cui il villaggio, i miei compagni ed il Mizukage stesso possono sempre contare, non importa cosa, quando o perché. Ma so il come… "

    Fece una piccola pausa abbassando gli occhi verso il terreno, era evidente che si stesse sforzando per parlare così apertamente davanti ai suoi compagni di classe, ma Troy notò lo sforzo e sorriso compiaciuto:

    " “...come uno dei sette leggendari del villaggio della nebbia. Che il nome Shiraku sia ricordato tra essi e che la parola Yuki diventi sinonimo di protezione e sicurezza per Kiri, che tutti la sentano come tale. Questo è il mio sogno, questo è il mio obiettivo."

    Un altra pausa, più breve della precedente ma accompagnata questa da un sorriso:

    " “e diventare Genin è il primo gradino"


    Il ragazzo terminò il suo discorso con una notevole grinta negli occhi, che lasciò quasi subito posto all'imbarazzo, le sue guance assunse un leggera colorazione rossastra, a maggior riprova di come questa confessione fosse molto personale e sentita. Per qualche secondo nessuno osò aprire bocca, tutti aspettavano una parola o un commento del maestro, che però non arrivò, Troy infatti si limitò a sorridere al ragazzo annuendo con la testa, per poi fare cenno al compagno di Shiraku di prendere la parola. Il ragazzo dai capelli rossi, forse a causa dell'emozione, fu assai breve, limitandosi a dichiarare di voler diventare il prossimo Mizukage, così da poter aiutare tutti coloro che si fossero trovati in pericolo. Il sensei sorrise anche a lui, sembrava soddisfatto delle risposte dei suoi ragazzi e in effetti lo era, chi più chi meno infatti i suoi due studenti avevano parlato apertamente del loro obiettivo ed era certo che anche i loro compagni avrebbero avuto da dire la loro. Ma non toccava agli altri, loro avrebbero dovuto aspettare:

    "Ottimo ragazzi ottimo, si vedeva dai vostri sguardi che credevate davvero a quello che stavate dicendo, bene, mi piace la vostra determinazione! Ma adesso passiamo al piatto forte..."

    Troy spostò lo sguardo prima su Shiraku e poi su Suko, riflettendo tra sé e sé su come testare le loro capacità, a cosa chiederli per metterli alla prova, ma dopo qualche secondo di attesa gli fu chiaro il modo migliore per farli mettere in mostra. Si scrocchiò le dita delle mani per un paio di volte, poi si schiarì la voce e cominciò a parlare con tranquillità:

    "La prossima cosa che vi chiedo sarà un rapido scontro, non voglio ovviamente che vi facciate male, ma in quanto Genin potreste trovarvi costretti a combattere contro criminali o manigoldi, in tal caso dovrete essere prepararti. Su ragazzi facciamogli un po' di spazio"

    Il sensei fece segno ai suoi studenti di allargarsi e loro obbedirono andandosi a sedere o appoggiare sui muretti in pietra che recintavano il cortile, lasciando i due esaminandi al centro di un improvvisato campo di battaglia. A quel punto fece sistemare i due ragazzi l'uno davanti all'altro ad un paio di metri:

    "Perfetto. Ora vi spiego le regole di questo breve incontro: prima avrà la possibilità di attaccare Suko e Shiraku dovrà difendersi, poi toccherà a quest'ultimo attaccare e l'altro dovrà evitare di farsi colpire. Ricordatevi quello che vi ho insegnato e fate un sapiente uso delle tecniche accademiche a vostra disposizione. Salutatevi con rispetto prima di cominciare e poi partite!"

    Troy finì di parlare e fece qualche passo indietro, in modo da non intralciarli. In quel momento i due ragazzi erano l'uno davanti all'altro, l'ansia e la tensione che stavano ormai raggiungendo le stelle, lo sguardo di tutti era puntato su di loro, i loro compagni erano ansiosi di vedere come se la sarebbero cavata, sperando anche di poter ripassare qualche tecnica nel mentre. Suko chiuse per qualche secondo gli occhi, cominciando a fare dei respiri lenti e profondi, era evidente che stesse cercando un attimo di calmarsi; dopo qualche attimo di calma il rosso riaprì gli occhi, fece il saluto cercando lo sguardo del suo compagno e poi partì all'attacco: per prima cosa cercò di concentrare il suo chakra in modo da renderlo il più possibile fluido e poi quando si sarebbe sentito pronto avrebbe tentanto di eseguire tramite sigillo della Pecora, del Serpente e della Tigre la tecnica della moltiplicazione del corpo, con l'intento di creare tre cloni identici a lui che l'avrebbero aiutato a confondere il povero Yuki; a quel punto Suko sarebbe corso in avanti insieme ai suoi eventuali cloni, intenti in caso ad emulare ogni sua mossa, e avrebbe cercato di dare un pugno con la mano destra al centro petto del suo avversario. E per quanto riguarda la difesa? Il rosso lì per lì non lo sapeva, molto probabilmente si sarebbe limitato a schivare verso destra di un paio di metri un eventuale attacco di Shiraku, avrebbe lasciato parlare il suo istinto. Ora toccava al nostro Yuki fare la sua mossa, doveva difendersi e poi attaccare il suo avversario, sarebbe riuscito nel suo obiettivo? Chi dei due avrebbe avuto la meglio in quel breve scambio?

    CITAZIONE
    Suko Nuzumi(qui andrebbe il link dell'eventuale scheda del pg)

    Azioni:
    -Tecnica della moltiplicazione del corpo(3 cloni)(supporto)
    -Pugno

    Resistenza:100-1=99
    Stamina:100-5=95

    Allora, cominciamo col dire che mi piace come scrivi, semplice ma chiaro. Ti consiglio di separare meglio il parlato dal narrato, in modo che chi legge possa visualizzarlo meglio e ti suggerisco anche di aggiungere( all'inizio o alla fine quello lo scegli tu) un piccolo spoiler in cui spieghi i colori chi e cosa rappresentano, adesso ovviamente si capisce ma in un futuro in cui dovrai dar voce a più personaggi o riportare i loro pensieri sarà più facile capire la situazione. Ora continuiamo con l'esame, quello che devi fare è spiegato nel post, ma in ogni caso te lo sintetizzo: devi difenderti dal pugno del ragazzo e poi devi attaccarlo a tua volta, hai a tua disposizione le tre tecniche accademiche( che sono Moltiplicazione, Sostituzione e Trasformazione) e la tua inventiva :) Ti ho fatto qui sopra l'esempio dello specchietto con cui devi segnare le tue azioni e il cambiamento delle tue statistiche vitali, ricordati che qui potrai fare solo un'attacco vero e proprio(più un qualsiasi numero di tecniche di supporto), ma normalmente si posso eseguire massimo quattro attacchi/azioni( + supporto sempre) a turno, sia in attacco che in difesa. Infine se noti nel mio post per gli attacchi ed eventuali difese ho usato sempre il condizionale, perché non hai la certezza che il tuo colpo vada a segno, puoi solo sperare/ipotizzare che quello che progetti di fare riesca, quindi evita di essere autoconclusivo. Ti linko qualche regolamento che ti può essere d'aiuto, per qualsiasi cosa sono a disposizione :)

     
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  4. Shiraku
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    Shiraku si limita a rimanere con un sorrisetto stampato in faccia quando il suo maestro non aggiunge nulla per poi prestare attenzione alle parole del suo compagno di classe, sorpreso non troppo nel ritenere i due obiettivi molto simili eppure diversi. Pugno della diritta che si apre e si chiude mentre lo sguardo si sposta dal maestro al resto della classe, cercando nei volti dei suoi compagni una qualche reazione a quelle parole. Un’irrequietezza tradita dal suo respiro leggermente irregolare seppur la voce dell’insegnante riesca a placarla in qualche modo. Nel sentire parlare di piatto forte si accende lo sguardo del giovane Yuki e nel sentire della prova il pugno chiuso della diritta sbatte sul palmo della mancina, convinto


    “Finalmente qualcosa di serio”


    Sghignazza appena il giovane Yuki e seppur il sorriso in breve scompaia l’eccitazione rimane e gli occhi vanno a cercare immediatamente quelli del Nuzumi, ora suo diretto avversario e successivamente quelli dei suoi compagni di classe, a loro rivolge un pollice alzato ma in fin dei conti è solo un tentativo di cercar di darsi la carica, un’agitazione che si mescola all’entusiasmo e non è insensibile ad essa. Un altro sguardo viene donato al compagno di classe e questa volta rimane a fissarlo per più di qualche secondo prima che le stesse labbra si vadano ad aprire in un “buona fortuna” e sta anche per aggiungere qualcosa altro seppur alla fine decida diversamente e si zittisca lasciando che sia un cenno del capo a prendere il posto delle parole. Lentamente si va a distanziare dal maestro cercando di occupare lo spazio opposto a quello del compagno di classe. Tenta di controllare la respirazione ma in realtà il sentimento dominante è proprio l’entusiasmo ed invero freme. Gli occhi sono fermi sulla figura dell’avversario e una volta trovato il corrispettivo duo imita l’altro nel suo saluto, onorando a sua volta l’usanza. Ed è questione di attimi che Suko parte immediatamente all’attacco. Uno sbuffo proviene dalle labbra dello Yuki nel notare con quanta velocità il ragazzo dalla chioma rossa bruci le distanze, situazione aggravata dalla presenza di tre cloni del tutto identici a Suko, scenario che gli lascia ben poca scelta nella strategia da adottare. Shiraku tenta di scattare indietro facendo leva sulle ginocchia nel provare a recuperare qualche metro di distanza da Suko cercando di concentrare, nel contempo, il chakra. Prova velocemente a formare con le mani il sigillo della pecora, seguito da quella del cinghiale, del bue, del cane e del serpente nella volontà di eseguire la tecnica della sostituzione del corpo, cercando di sostituire il suo corpo bersaglio dell’attacco con un ceppo di legno presente a non troppa distanza, alla destra a non più di cinque metri dalla sua posizione. A questo punto la respirazione è irregolare ma non perde tempo, provando immediatamente ad eseguire con entrambe le mani il sigillo del serpente, della pecora e della tigre mentre la sua voce si fa sentire nell’arena di fortuna, urla

    “Bushin No Jutsu”


    nel tentativo di far apparire otto cloni identici a lui. In caso di operazione riuscita proverà a cogliere l’attimo ed a cercare di muoversi velocemente provando a mirare proprio verso le figure del suo compagno di classe. Tenta di avanzare leggermente dietro ed in posizione centrale rispetto alle sue copie nella volontà di provare a confrontare Suko ed ogni sua copia con due copie di se stesso mentre la copia che avanza, quelle rimanente, tenta di farla procedere affianco al suo corpo, il suo obiettivo è quello di confondere ancora di più il suo compagno di classe provando a sfruttare la superiorità numerica e soprattutto la copertura che possono fornirgli. Tenta, dunque, di eliminare le copie dell’avversario utilizzando le sue stesse copie, provando a farle venire in contatto per poi dissolversi, nel voler capire quale sia l’originale che una volta rivelato proverà a colpire con un pugno della mancina. Il bersaglio è il volto e tenta di raggiungerlo in un gancio ovvero un colpo circolare caricato a sinistra per dirigersi poi verso destra lasciando che il suo clone faccia lo stesso, provando in quel modo di confondere ancor di più le acque. Le labbra aperte nel cercar di prendere quanto più ossigeno possibile, cercando in tal modo di caricare ancor di più quel colpo. Nell'azione non si cura di fare male o meno all’avversario, semplicemente è troppo preso dalla foga e dall’azione del combattimento ed inoltre è determinato ad essere il più rapido possibile. Le ginocchia sempre flesse mentre tenta di capire se l’azione sia andata a segno e non prova nemmeno un secondo a distogliere lo sguardo dal suo diretto avversario seppur sia fermo ed immobile, non ha intenzione di attaccare oltre. Attende una qualche risposta o forse attende le parole di Troy, fatto sta che è all'erta.

    Shiruka Yuki Scheda

    Azioni:

    - Tecnica della sostituzione del corpo
    - Tecnica della moltiplicazione del corpo (8 cloni) supporto
    - Pugno

    Resistenza: 100-1= 99
    Stamina: 100-10= 90




    Blu=Parlato
     
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    Quale può essere il miglior modo di concludere in bellezza un lungo percorso di studi, fatto da anni di impegno e di passione? Era assai improbabile che quella domanda stesse ronzando nella mente di Suko e Shiraku in quel momento, ma era esattamente ciò che stava pensando il loro insegnante Troy mentre li osservava combattere in quel ring improvvisato. Il sensei difatti non aveva scelto a caso i due sfidanti, ma bensì aveva voluto "premiare" due dei suoi alunni più meritevoli, permettendogli di sfidarsi per l'ultima volta da studenti, perché aveva già intuito il loro potenziale e la loro preparazione e aveva riflettuto riguardo al fatto che un espediente del genere sarebbe stato un vanto per loro e un momento didattico per gli altri. Era proprio per questo motivo che il Jonin se la stava ridendo da sotto i baffi, mentre i due baldi giovani avevano cominciato il loro incontro nel cortile della loro accademia in quella grigia mattinata autunnale. Il primo ad attaccare fu il rosso, che con abilità riuscì ad eseguire la tecnica della moltiplicazione facendo apparire tre copie identiche a lui al suo fianco, solo per poterle utilizzare nel suo attacco vero e proprio, un pugno diretto al nostro giovane Yuki emulato da quattro Suko! Si sarà fatto cogliere di sorpresa il nostro eroe? Nossignore! Mostrando la sua superiorità Shiraku riuscì senza fatica a sostituirsi con un ciocco di legno posto a pochi passi da lui, probabilmente usato nel corso degli anni come colpitore ma ora elevato a strumento di salvezza. Tutti i compagni intenti ad osservare i loro amici rimasero stupiti delle mosse dei due combattenti, uno scontro che ai loro occhi non sfigurava rispetto ad uno di veri Genin e dal largo sorriso sul volto del loro sensei si poteva intuire che anche lui la pensasse allo stesso modo. Ma lo spettacolo era appena cominciato e l'attacco toccava ora al nostro Yuki preferito. Il ragazzo senza indugio cominciò la sua offensiva con lo stesso jutsu del suo avversario, riuscendo però a creare ben otto copie perfettamente identiche, lasciando tutti i presenti a bocca aperta dalla sua incredibile maestria di tale tecnica, abilità per niente comune per un semplice studente. I nove Shiraku però non avevano finito il loro attacco, infatti muovendosi tutti insieme attaccarono i quattro poveri Suko in evidente superiorità numerica; il rosso però, sebbene non forte come il suo compagno nei ninjutsu, compensava con una maggiore agilità, che gli permise di evitare colpi alla sua persona a discapito dei suoi tre cloni che sparirono in una nuvola di fumo...

    "Basta così!"

    Le parole del sensei ammutolirono tutti. Troy non aveva mai cambiato posiziono od espressione dall'inizio del combattimento, si era limitato a seguire i loro spostamenti con il sorriso sulle labbra. Tutto era andato esattamente come aveva previsto, i due ragazzo avevano tenuto fede le sue aspettative, mostrando i loro punti di forza e le loro debolezze, ormai non gli serviva vedere più altro per prendere una decisione. Si scrocchiò nuovamente le dita della mano destra, prese il sacco che aveva tenuto sempre accanto a sé e poi cominciò ad avvicinarci ai suoi due studenti:

    "Siete stati davvero bravi, non mi sarei aspettato niente di meno da voi, complimenti davvero..."

    Tutti intuivano cosa stesse per accadere, ma nessuno osava aprire bocca, stavano aspettando solo le parole del loro insegnante:

    "...avete combattuto da veri ninja, studiando delle buone strategie sia offensive che difensive, facendo un saggio uso delle tecniche accademiche a vostra disposizione..."

    Troy arrivò lì davanti a loro e lì si fermò, mettendo una mano dentro al suo sacco con disinvoltura, si poteva sentire distintamente il rumore metallico delle lamine in acciaio dei coprifronti sbattere le une contro le altre:

    "...vi meritate entrambi di diventare Genin, congratulazioni!"

    Commenti di incitamento si sparsero sulla bocca di tutti i loro compagni di classe, che nel frattempo si erano avvicinati ai due. Il sensei diede ad entrambi un coprifronte che recava il simbolo di Kiri, era molto fiero di loro, avevano fatto un ottimo lavoro ed era certo che quello era solo il primo di una lunga lista di successi:

    "Voi due potete andare, prendetevi la giornata libera! Voi altri invece non vi rilassate troppo, che a breve esaminerò tutti"

    Il nuovo coprifronte brilla lucido tra le mani di Shiraku, era finalmente riuscito a superare il primo gradino delle gerarchia ninja. Cosa lo attendeva ora? Quali sfide lo stavano aspettando dietro l'angolo? Il mondo vero gli si era spalancato davanti, ora stava a lui avere la grinta per seguire il suo sogno.

    Congratulazioni sei promosso :rosa: Te la sei cavata alla grande, hai descritto sia l'attacco che la difesa senza essere autoconclusivo, bravo :) Ora fammi il post finale così dopo potrai aggiungerti tutto quello che ti compete legato al passaggio a Genin, che se non ricordi trovi scritto qui. Spero che l'accademia ti sia piaciuta e buon GDR :rosa: Se intanto qualche altro staffer mi potesse dare l'exp gliene sarei grato :)
     
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  6. Shiraku
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    Si trova a guardare ancora il suo diretto avversario quando le parole di Troy giungono ad annunciare la fine del confronto. Tira un sospiro il giovane Yuki, sente la tensione ancora dentro di sé ed invero quando gli occhi chiari si spostano verso il suo insegnante il respiro è ancora irregolare e la muscolatura tesa. Non è stanco ma in fondo è pur sempre una prova, la prima ed allora attende con agitazione il verdetto tenendo d’occhio anche il sacchetto portato appresso dal maestro. All’analisi del combattimento sull’espressione di Shiraku si dipinge un sorriso sornione che si apre ancor di più quando finalmente gli arrivano all’udito le tanto agognate parole, quelle che confermano il superamento della prova e la sua promozione a Genin. Uno shinobi della nebbia, rimane in silenzio per qualche attimo cercando di assicurarsi che non stia dormendo in qualche aula ma no, è sveglio e nel cortile e in un attimo il pugno alto si alza in cielo


    “Shinobi Shiraku Yuki pronto all’azione.”


    Sghignazza il giovane Yuki rivolgendosi ora ai suoi compagni di classe “ero sicuro che c’è l’avrei fatta” mostrando un’ostentata confidenza per poi volgersi lentamente verso il suo rivale ed ora nuovamente compagno “è stato un bel combattimento, non mi aspettavo riuscissi ad evadere il mio pugno con tutte quelle copie…” ma non c’è arroganza, una leggera sorpresa ed un certo rispetto prima di fare un cenno del capo verso di lui e recuperare il copri fronte che gli viene porto dal maestro. Se lo tiene tra le mani e se lo guarda per lunghi istanti, va con le nocche a sentire il metallo dove è recato il simbolo del suo villaggio prima di andare a legarlo al braccio sinistro, facendo un bel nodo stretto per esser sicuro di non perderlo. La sezione di metallo è rivolta verso l’esterno in modo da esser ben visibile a tutti i circostanti ed anche a se stesso, difficile togliergli gli occhi di dosso al momento. Solo quando giungono le nuove parole di Troy pare risvegliarsi dall’emozione e dai pensieri in cui è assorto per chinare il capo in segno di rispetto ed aggiungere


    “Grazie, Troy-sensei. Ci si vede in giro”



    In un tono quasi confidenziale per quanto il sorriso sia sempre presente seppur sicuramente meno disteso rispetto a qualche attimo prima, cercando ora di contenere l’entusiasmo. Un molto leggero inchino in segno di rispetto per poi incominciare a far qualche passo accanto a Suku che come lui si dirige verso l’uscita del cortile sebbene un’ultima occhiata è data alla sua classe, pensieroso ma solo per un attimo, scacciando i suoi pensieri, per tentar di trovare la risposta ad un quesito importante lasciato in sospeso, ovvero dove a mangiare. Forse per questa volta si sarebbe arrischiato a tornare a casa, magari a sorpresa avrebbe trovato sua madre o sua padre, non sarebbe stato male condividere quel momento con qualcuno in fondo. Un’ ultima occhiata al copri fronte al braccio, un simbolo di impegno e sacrificio più che un traguardo raggiunto e finito ma comunque un qualcosa di cui esser soddisfatti sebbene il futuro, alla fine, sia sempre incerto, ignoto.
    Corre, non perde tempo.

    Blu=Parlato


    Olè!. Certo che si, grazie a te ^_^
     
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    Prenditi 32 Stompo, e ricorda di assegnare l'exp a Shiraku :sisi:
     
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    Colui che è e si spera sarà

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    Giusto che nabbo XD Prendi anche tu 32 exp Shiraku :D Grazie nagi :hat:
     
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7 replies since 10/7/2017, 07:52   190 views
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