Yuka & Yudai Vs Sarakube & Xavier (concluso)

Semifinali senores

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  1. Anselmo
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    I duelli si erano susseguiti uno dopo l'altro sotto lo sguardo attento dei presenti, la maggior parte dei quali aveva dimostrato a modo proprio una certa competitività, quando era venuto il loro turno. Alcuni scontri potevano a stento definirsi tali; a più d'un partecipante era bastato incrociare lo sguardo del proprio avversario per essere indotto ad optare per una resa incondizionata. Altri combattimenti invece non avevano peccato di spettacolo, mostrando sprazzi di ciò che uno Shinobi utile alla causa definirebbe degno di nota. Anche gli occhi meno attenti non avevano potuto ignorare il banco di nuvole cariche di tempesta che era comparso all'improvviso sul campo di battaglia, ne il glitteratissimo drago di cristallo che aveva volteggiato per qualche istante rasente il suolo, ne tanto meno lo strano tizio che si era chinato a leccare i piedi della sua avversaria. Ma, esclusi quei brevi istanti di fervore, niente avrebbe sollazzato l'interesse di un combattente. D'altronde si trattava soltanto di eliminatorie, un esordio leggero per rompere il ghiaccio e scremare il gruppo dagli individui meno validi. Nonostante tutto però ognuno dei presenti, a modo proprio, aveva accolto l'idea di combattere con un certo fervore. Ma l'emozione che potevano aver provato, nulla rappresentava se confrontata al subbuglio di sensazioni che aveva empito le membra di un individuo in particolare. Un uomo nell'ombra, che aveva sbirciato attentamente ogni singolo scambio di colpi avvenuto, mentre il sorriso sul suo volto andava via via allargandosi, fino ad deformarne i lineamenti in un malefico ghigno. Alcuni dei partecipanti forse erano addirittura riusciti a scorgerlo, nient'altro che una figura non identificabile dall'altra parte del campo, nascosta prima dietro una torre, poi in cima ad essa, poi nell'ombra di un'albero... Uno sconosciuto che se ne stava in disparte, godendosi con alacre gioia ogni pugno sferrato o Jutsu respinto, senza attirare l'attenzione.
    Intanto la macchinetta parlante di nome Marvin aveva annunciato uno dopo l'altro i duelli, accogliendo i reduci con una piccola sferetta bianca posta sul palmo della sua mano metallica, mentre spiegava con la solita atonalità:

    Ripigliatevi in fretta e furia con questo medicinale allucinanteeee. Da consumarsi preferibilmente entro... dieci secondi.

    Fu solo quando le eliminatorie giunsero al termine, che lo sconosciuto decise di fare gli onori di casa. Apparve improvvisamente sulla cima della torre più vicina al gruppo di partecipanti che, uno dopo l'altro, alzarono lo sguardo verso quella figura. Una risatina soppressa dalla mano guantata di bianco e poi, com'era comparso, scomparve in uno svolazzare di vesti, riapparendo un istante dopo alle spalle del gruppo. Qui sghignazzò nuovamente, il volto coperto dai lunghi capelli neri come l'inchiostro. Ed ancora una volta si dileguò istantaneamente, per ricomparire un'ultima volta al fianco di Marvin. Con una mossa che aveva del ridicolo per l'eccessiva teatralità, allargò le braccia e si genuflesse al cospetto dei partecipanti:

    Complimenti a voi che avete superato le eliminatorie. Mi presento, sono Re Akādō...

    tBHa1th


    La voce profonda, fluente ma autoritaria, rese la sua apparizione quantomeno ammirevole, nonostante definirsi un "re" senza che ci fosse qualcosa su cui regnare avesse del paradossale.

    E' il canto della guerra che vi ha portato qui! Oggi!

    Annunciò spaziando con lo sguardo oltre i presenti, diretto verso il lontano orizzonte, come fosse colto da antiche rimembranze.

    Il canto... della guerra...

    Aggiunse mormorando tra se e se, tanto serio quanto pochi istanti prima appariva divertito. E ripiombò immediatamente in un ghigno da brividi, mentre tornava a rivolgersi ai partecipanti:

    Siete sopravvissuti in undici, come gli undici infedeli che bramarono contro il Signore ai tempi della Sesta Crociata! Ed ora come allora, so per certo che solo tre di voi adducono la purezza necessaria a poter anche solo BRAMARE... il tesoro. Gli altri otto... OTTO FELLONI MALEDETTI... che brucino nelle Scorie di Efesto! Mmmhh...

    Rise di gusto, coprendosi poi il volto con il guanto bianco per ritrovare la compostezza smarrita.

    Che le festa riprenda! Danzate ora! Componete nuove sinfonie per il concerto della Gloria e della Furia! Prego, mio suddito...

    Terminò con un eloquente gesto diretto al triste robot che giaceva immobile al suo fianco. Per lunghi attimi un silenzio di tomba prese il sopravvento. Lentamente il sorriso sparì del cosiddetto Re. Si voltò verso il suo "suddito" bussando con le nocche sulla sua testa di metallo.

    Mio suddito, è giunto il momento...

    Non giunse risposta.

    Mio sudd... Marvin, Marvin! I combattimenti Marvin! D'ah! Vecchia ferraglia scellerata!

    Sfuriò colpendo il robot con un calcio diretto che lo fece cadere su un fianco, inerte. Quindi mutò improvvisamente faccia, tornando quello di prima, armato del suo ghigno malefico:

    Se così dev'essere... e sia!
    ....
    Esigo un duello a coppie! Il serpente con Xavier, affronterà il tasso con Yudai.


    Valgono le stesse regole dei primi scontri. In particolare vi ricordo l'esistenza di questa regola, che ora acquista un senso:
    9. E' necessario rispettare la turnazione che vi verrà indicata. Potrete variarla su richiesta, ma non saranno concessi giorni aggiuntivi per postare.

    In questo scontro posta prima Kerbe (giro di presentazione), poi posta Anyone, poi posta Shape, poi posta Cagne. Quindi postano di nuovo Kerbe/Any per attaccare. Questa è la turnazione che si manterrà per il resto dello scontro, salvo che non vengano richieste variazioni.
     
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    Ho sempre voluto una sorellina di cui prendermi cura. Ricordo che a casa, quando ero piccola, soffrivo molto la solitudine e per questo faticavo a fare nuove amicizie. Allora pensavo che se avessi avuto qualcuno vicino sarebbe stato tutto più facile. Ma purtroppo mio padre era atterrito all'idea che avrebbe potuto avere un altro figlio "peggiore di me", così mi ero rassegnata all'idea di dover restare da sola. Poi, tre anni fa, era successo il fattaccio. Prendendomi per idiota, mia madre e mio padre avevano aspettato ben nove mesi per dirmi che avrei avuto un fratellino, quando mia madre aveva già una pancia grossa come una poltrona dell'Ikea. Ricordo bene quanto mio padre fosse contento di avere finalmente un erede maschio, purtroppo per lui, era una femmina. E così avevo finalmente una sorellina! L'adorabile Yomi, sempre attaccata a sua sorella maggiore. Per lei ero una guida, un modello da seguire, come un eroe che viveva la propria vita per proteggerla dal male di questo mondo. Non poteva separarsi da me neanche un secondo, piangeva anche solo se andavo in bagno e la lasciavo da sola. Eh, la gioventù! Yomi mi adorava come fossi una divinità scesa in terra, avrebbe fatto qualsiasi cosa per restare ogni secondo con me e mai e poi mai mi avrebbe lasciata andare via, tanto il suo amore nei miei confronti era sconfinat...

    Onee! Muovi quel culo e portalo giù dal divano, diventerai una mucca se passi le giornate a trastullarti!

    Come non detto. Abbassai il libro che stavo leggendo, lanciandole un'occhiata inquisitoria. Eccola lì, Yomi Satetsu, la mia tenerissima sorellina di appena tre anni e mezzo, andante per i quattro. All'apparenza un vero angioletto con i capelli lunghi e biondi e i grandi occhi azzurri come i miei, ma di carattere tutt'altro che angelico. Mi fissava come fossi una sua preda, con il sorriso beffardo ed enigmatico sul bellissimo volto. Era di nuovo vestita in modo strano e con l'occhio destro rosso per via della lente a contatto. Purtroppo, era convinta di essere la regina dei vampiri o qualcosa del genere, per questo era così... beh, strana. Ma adesso si metteva anche a parlare come una borgatara? Chiusi il libro con un sospiro, mettendomi a sedere sul divano e puntando i miei occhi nei suoi.

    Accidenti, Yomi! Chi ti ha insegnato parole del genere?

    "E poi non mi trastullo affatto, e che cavolo!"

    Sakuya!

    Dovevo immaginarlo, quella disgraziata della mia migliore amica. Mi grattai la testa, esasperata. Non c'era niente da fare con le mie amiche e mia sorella, a quanto sembra ero l'unica "normale" tra di noi. Purtroppo dovevo arrendermi all'evidenza: Sakuya, Momo avrebbero trasformato Yomi in una teppistella del ghetto, proprio come loro. Stavo quasi per immaginarmela tra dieci anni ma mi sventolò qualcosa sotto il naso. Era un foglietto con scritto sopra qualcosa. Me lo porgeva come se dovessi leggerlo e così feci. Era... inquietante. Sembrava scritto da un manico parecchio maniaco, uno di quelli che si accoppia coni cadaveri, per farla breve. Non capivo perché mia sorella avesse un coso del genere tra le mani.

    Che robaccia! Perché hai questa roba con te? Ah! Non è che vuoi che ci incarti il pesce per caso?

    giphy
    Ku ku ku...

    Quando faceva quella risata c'era sempre da preoccuparsi. Un brivido mi strisciò lungo la schiena mentre Yomi si accingeva a compiere una delle sue strane movenze. Era completamente partita di testa, di nuovo.

    Sciocca mortale. Questo è... il luogo della profezia! Con il mio occhio che trascende la vista del mondo tangibile, posso vedere al di là di ciò che appare! Ma per voi umani, ci sono le coordinate da seguire, là in basso.

    Eh? Vuoi che ti ci porti?? Ma sai leggere: è roba di sangue e devastazione!

    Lo so, è l'invito della festa di un mio amico!

    Non ci credo neanche se lo vedo!

    Uffaaaa! Ma è vero! Te lo giuro!

    Ah sì? E come si chiama questo tuo "amico"?

    Marvin.

    "Che nome scemo!"

    Ascolta, Yomi. So che ti annoi ma non posso portarti fuori a giocare, oggi. E' il mio giorno libero e voglio stare a casa a non fare nulla! Quindi inventati altro perché io, in quel posto del cavolo, non ti ci porto neanche morta!

    [..]


    Invece ci andai, non chiedetemi come. Ho sempre avuto un debole per mia sorella, non potevo dire no a quel faccino! Speravo solo che tutto ciò che c'era scritto in quel volantino fosse una gigantesca bufala. Probabilmente lo era, non credevo neanche fosse la festa di questo Marvin di cui Yomi parlava tanto. Mi vestii leggera, tutto il contrario della mia sorellina, vestita da Lolita dalla testa ai piedi, come al solito. Non capivo come non potesse morire dal caldo, sopratutto in quella stagione. Io, invece, avevo i soliti stivali beige con sotto i calzettoni bianchi lunghi quasi fino alle ginocchia; pantaloncini corti e verdi come il gilet che indossavo sopra un maglietta bianca. A finire il tutto c'erano un berretto morbido e verde ed una sciarpa di un rosso chiaro, con un motivo vagamente scozzese. Sarei stata da sfilata se non avessi portato con me il borsello porta armi, legato alla coscia destra, e la mia fedele spada sul fianco opposto. Potevo anche aver esagerato ma non si sa mai, preferivo essere prudente. E così partimmo di primo mattino, dirette chissà dove, visto che "51°23′22.39″N 30°05′56.93″E" non mi suggeriva niente di niente. C'era una certa pace senza Sakuya e Momo tra le scatole, osservai. Al sicuro sulla nostra nuvola di sabbia, mia sorella ed io volavamo a una dozzina di metri da terra a velocità costante. Il cielo era limpido e tirava un vento caldo per il deserto. Le dune si estendevano per chilometri e chilometri in ogni direzione e avevo la netta sensazione che ci fossimo perse. Provai a dirlo a mia sorella ma lei sembrava esattamente dove andare. Con il suo peluche a forma di coniglietto demoniaco tra le braccia, fissava l'orizzonte ridacchiando. Come si fa a ridacchiare con una cuffia in testa? Bah. Ogni tanto parlottava da sola, mettendomi i brividi, altre volte mi ordinava di andare "più a destra", "più a sinistra" o "più veloce". Eseguivo mettendomi l'anima in pace, che tanto avevo già perso in partenza. La mia sorellina di neanche quattro anni compiuti mi metteva i piedi in testa, ed io, quasi diciottenne, la lasciavo fare senza neanche provare a difendermi. Comandavo la nuvola come fossi il timoniere e Yomi era, ovviamente, il mio capitano. Ci impiegammo qualche ora, senza avere la minima idea di dove ci stessimo dirigendo, ma alla fine trovammo qualcosa. Probabilmente ci trovavamo in una zona del mondo disabitata e sconosciuta ai più, ma, anche a quella distanza, potevamo vedere qualcosa. Yomi si sporse troppo e dovetti afferrarla al volo per impedirle di sfracellarsi al suolo, quella disgraziata!

    Oneeeee! Tirami su! Mi si vedono le mutandineee!!!

    Rimasi shoccata(?). Un dubbio atroce si insinuò in me e in un attimo sbiancai, arrossendo poi dalla vergogna. Le mutande, ecco che avevo dimenticato di mettere. Che vergogna, alla mia età facevo ancora errori del genere. Tirai su la mia sorellina, decidendo sul momento se suicidarmi e lasciarla proseguire da sola o accompagnarla fingendo di non esistere. Optai per la seconda, giusto perché il luogo che avevamo davanti era davvero strano! Ci saranno state una dozzina di torri molto alte e diverse tra loro, alcune fatte di mattoni, altre di legno, altre ancora erano solo resti. Erano disposte in circolo, una decina di metri le une dalle altre, formando quindi quest'area circolare ampia più o meno un centinaio di metri. Era davvero incredibile che nessuno avesse mai notato quel posto prima d'ora! Dalla nostra altezza, potevamo notare come ci fossero solo un paio di scalinate che servivano da tribune, e che il "campo da gioco" era piano ma assai strano. C'era erba, sabbia, terra, qualche roccia, un bacino d'acqua e anche degli alberi sparsi qua e là. Un'accozzaglia di paesaggi che non c'entravano nulla tra loro, eppure il tutto sembrava fatto naturalmente. Pensai che fosse strano ma comunque decisi di dare un'occhiata. Scendemmo a terra e disgregai la nuvola di sabbia. Il sole era più opaco in quel posto e non c'era poi così caldo, a sprazzi tirava una brezza leggera. Yomi mi strinse subito la mano non appena vide altre persone. Era sempre stata un po' timida nonostante il bipolarismo. Un po' come me. Ora che mi osservavo intorno per bene, notai che c'era altri Shinobi in quel posto, alcuni dei quali conoscevo. Stranamente, c'erano anche dei Genin e sembravano parecchio disorientati. La faccenda si faceva strana: casualmente eravamo tutti Ninja? Un po' in disparte rispetto agli altri, Yomi ed io osservavamo qualcosa che aveva cominciato a fare casino. Era... un robot? Un cosetto minuscolo con la testa tonda e liscia, di un bel color tipo argenteo/bianco. Vibrava e continuava a ripetere la stessa identica frase. Yomi sembrò contenta di averlo trovato.

    ...niente panico...

    Marvin!

    QUELLO sarebbe Marvin?!

    La situazione stava degenerando. Ancor di più quando Marvin prese a chiamare a due a due i nomi di alcuni dei presenti. Essi si portarono al centro dell'arena e... si sfidarono! Era un torneo vero e proprio! Ero stupefatta, non mi sarei aspettata nulla di simile. Osservai solo qualche incontro, annoiandomi per quasi tutto il tempo. Purtroppo sapevo bene quanto fosse debilitante essere inesperto nei combattimenti, per cui lasciai perdere e me ne andai un po' in giro, seguita da Yomi. Non voleva andarsene a detta sua e, diavolo, quel Marvin esisteva per davvero, anche se si trattava di un robot leggermente ritardato. Mentre andavo di qua e di là, sola con la mia sorellina, notai che c'era un'ombra umana che incombeva sull'arena, ma non appena provavo a scorgerla più chiaramente, spariva. Scossi la testa, sbuffando senza meta. Mi persi il drago di cristallo che ad un certo punto fece esclamare i presenti e imprecai contro il vento improvviso, scatenato da una vera e propria tempesta. Tornai verso gli spalti giusto in tempo per scorgere un ragazzo che avevo già visto, Devil, andarsene dal posto con l'aria a metà tra l'incazzato nero e l'imbarazzato. Non feci in tempo a salutarlo, purtroppo. Dietro di lui, scorsi anche i profilo di una ragazza con due seni enormi che riconobbi subito. Lo so, il mio complesso per il seno si tramutava in un riconoscitore infallibile di seni grandi. Inohana Yamanaka. Era più o meno la stessa, solo molto più schizzata di prima. Pazienza, mi era comunque simpatica, nonostante le avessi parlato solo qualche volta. Kuma, il tipo che avevo conosciuto insieme a Koda e Dorian (che non trovai tra i partecipanti), mi venne incontro e scambiammo una chiacchierata veloce. Era cresciuto e sembrava persino più grande rispetto all'ultima volta. Mi sarei volentieri fermata a parlargli ma Yomi mi tirava per la maglietta, reclamando attenzioni. Era come un gattino, quella bambina. Così, mi sedetti in un angolo con lei in braccio, fissando il piccolo robot mentre faceva il suo lavoro. Dopo aver terminato l'incontro attuale, si era precipitato dai partecipanti con una sferetta bianca in mano per ognuno di loro.

    Ripigliatevi in fretta e furia con questo medicinale allucinanteeee. Da consumarsi preferibilmente entro... dieci secondi.

    La voce metallica e atonale era un tocco di classe, iniziava a piacermi quel Marvin. Yomi lo adorava, anche se si rabbuiò improvvisamente, affermando di aver scordato il suo regalo di compleanno. Quando mi chiese se un arto umano potesse andare bene rabbrividii. Gli incontri sembravano finiti, almeno per quel momento, e improvvisamente qualcosa cambiò il corso del torneo. Ci fu un improvviso silenzio, durante il quale mia sorella mi scosse per il braccio, indicandomi spaventata qualcosa in alto, all'altezza di una delle torri. Mi voltai e scoprii che quasi tutti i presenti stavano fissando un'ombra nera che scomparve dopo una risatina. Riapparve dietro di noi e quasi sobbalzai per la sorpresa, ma l'ombra si diradò di nuovo. Riapparve definitivamente accanto al piccolo robot, allargando le braccia e inchinandosi profondamente, come fossimo il suo pubblico. Aveva i capelli lunghi e neri, il volto semi coperto ed era vestito con una particolare tunica rossa, se così si poteva chiamare, eppure indossava dei pantaloni e anfibi neri. Faceva il suo effetto e tutti lo guardavano come imbambolati. Ma d'altronde, chi diavolo era quel tizio?

    Complimenti a voi che avete superato le eliminatorie. Mi presento, sono Re Akādō...

    Eh? Quel tipo si chiama Bacato?

    Ma no, Yomi! Ha detto Akādō!

    E' il canto della guerra che vi ha portato qui! Oggi! Il canto... della guerra...

    Sembrava non parlare direttamente a noi ma a qualcosa di lontano. I suoi gesti erano teatrali e davano l'impressione che il "re" fosse un po' andato di testa. Re di che cosa, poi? Rimasi in silenzio nonostante gli interrogativi, non sarei stata così stupida da attaccare briga con un tipo del genere. Mise su un ghigno da brivido e distolsi lo sguardo, atterrita. La giornata stava prendendo una strana piega e non mi andava e la cosa mi preoccupava. Speravo solo di non finire immischiata in qualcosa di strano come al solito, sarebbe stato il colmo!

    Siete sopravvissuti in undici, come gli undici infedeli che bramarono contro il Signore ai tempi della Sesta Crociata! Ed ora come allora, so per certo che solo tre di voi adducono la purezza necessaria a poter anche solo BRAMARE... il tesoro. Gli altri otto... OTTO FELLONI MALEDETTI... che brucino nelle Scorie di Efesto! Mmmhh...

    Sorellona... io lo amo...

    Ma che dici?! Sei impazzita?!

    *È forte il tipo*

    *NON TI CI METTERE ANCHE TU!*

    Il re rise di gusto, ricomponendosi qualche secondo dopo. Tutti gli sguardi dei presenti erano incollati su di lui. Incredibile come nessuno se ne fosse andato ma fosse rimasto ad ascoltarlo. Aveva qualcosa di magnetico, i suoi discorsi erano strani ma ti prendevano! Sorrise di nuovo, indicando con un gesto teatrale il robot di nome Marvin, immobile al suo fianco.

    Che le festa riprenda! Danzate ora! Componete nuove sinfonie per il concerto della Gloria e della Furia! Prego, mio suddito...

    Trattenemmo tutto il fiato. Chi sarebbero stati gli altri sfortunati ad affrontarsi? Riuscivo a sentire la tensione attorno a me, c'era un silenzio totale durante il quale tutti gli occhi erano puntati sul piccolo robot. E... Niente. Attendemmo come stoccafissi per qualche secondo ma Marvin era andato. Persino il re se ne accorse e il sorriso sparì dal suo volto. Si avvicinò al robottino, battendogli le nocche sulla testa liscia e metallica. Niente, nessuna risposta.

    Mio suddito, è giunto il momento...
    ...
    ...
    Mio sudd... Marvin, Marvin! I combattimenti Marvin! D'ah! Vecchia ferraglia scellerata!


    Stese il povero e rintronato Marvin con un calcio. Non si mosse. Forse si erano scaricate le batterie. Il misterioso individuo si voltò verso di noi, di nuovo con il sorriso folle ad increspargli il volto. Il mio cuore cominciò a battere forte mentre una spiacevole sensazione si faceva largo dentro di me. Mi sentivo strana, come circondata da energia negativa. La Sfiga era tornata a perseguitarmi proprio in quel momento. Feci le corna, tentando di scacciarla via ma non appena il re aprì bocca sbiancai.

    "Tutto ma non me. Tutto ma non me. Tutto ma non me!"

    Se così dev'essere... e sia!
    ....
    Esigo un duello a coppie! Il serpente con Xavier, affronterà il tasso con Yudai.

    "EH MA CHE PALLE!"

    Mi alzai a malincuore mentre Yomi applaudiva gioiosa. Vedermi nei guai era il suo secondo passatempo preferito. Il primo era bere succo d'uva facendo finta fosse sangue. Si alzarono altre tre persone contemporaneamente a me. Notai Sarakube. Era un ragazzo con intensi occhi verdi e molto portato per il combattimento. Non eravamo proprio amici ma direi conoscenti. Shukaku ringhiò solo a guardarlo: era stato lui a sigillarlo al mio interno e, sebbene il Tasso avesse superato il "trauma" e accettato la nostra "convivenza", non Sarakube non gli piaceva affatto. Era lui il mio avversario, davvero perffetto visto che già una volta mi aveva surclassata alla grande. La solita sfortuna. Il suo compagno di squadra era un ragazzo che non avevo mai visto in vita mia ma aveva un aspetto singolare. Aveva occhi cristallini e capelli all'insù, più o meno dello stesso colore. Mi sembrava pericoloso, decisamente non il mio tipo. Mi chiesi con chi diavolo facessi coppia io ma non ci fu bisogno di chiedere. Qualcuno si buttò su di me, stringendomi una natica con forza inaudita. Tirai un urlaccio, arrossendo alla velocità della luce. Il corpo del mio aggressore finì a terra e mi voltai, guardandolo in cagnesco. Ma che cavolo! Ci mancava il pervertito di turno!

    Che diavolo pensi di fare, eh?! Brutto... EEEH? Ma tu sei il tipo di quella volta!

    Era proprio lui! Questo spiegava un po' di cose. Si rialzò, guardandomi stupito quanto me: non mi sarei mai aspettata di vederlo in quel posto! Arrossii di nuovo, cercando di non pensare al fatto che mi aveva appena strizzato il sedere di fronte a tutti. Che imbarazzo...! Il ragazzo era più alto di me, con i capelli nerissimi e ribelli e gli occhi blu, carino proprio come lo ricordavo e sempre con l'aria da bullo. Eppure, ora che lo vedevo, non mi dispiaceva affatto averlo come compagno di squadra.

    E così... sembra che lotteremo assieme! Eheh... io sono Yuka, comunque...

    Come al solito, il mio cervello e il mio cuore andavano a farsi fottere nel momento meno opportuno. Stavamo per mettere su un duello all'ultimo sangue (?) e mi imbarazzavo come una ragazzina. Non sentivo quella strana sensazione di calore da tempo e mi sembrava così strano provarla in quel momento, davanti a Yudai. L'ultima volta era successo con Hokaru...
    Distolsi lo sguardo, puntando Sarakube e Xavier, se non erro. Se eravamo lì per combattere, tanto valeva darci dentro sul serio! Spiegai al mio compagno che conoscevo solo Sarakube, il moro, dicendogli che sapeva usare il Suiton, il Fuuton, e le Arti Illusorie. Da parte sua, Yudai aveva la fortuna di aver già visto all'opera Xavier, dicendomi tutto ciò che ricordava sul suo conto. Pochi minuti prima dell'inizio dell'incontro bastarono a tutti e quattro per farsi un quadro generale degli avversari e dei compagni. Mi sistemai il cappello, lanciando un'occhiata a Yomi, seduta da sola in tribuna, con gli occhi puntati su di me. Non mi andava di deludere le sue aspettative ma più che combattere avrei volentieri preso un gelato. Ero lì per una gitarella, santo cielo.

    "L'unica cosa buona è che c'è Yudai con me..."

    Arrossii di nuovo, chiedendomi perché diavolo avevo pensato davvero una cosa del genere. Mia madre aveva ragione: non avrei dovuto smettere di prendere "quelle medicine". Mi rivolsi nuovamente al ragazzo dal naso all'insù e l'aria da teppista. Nonostante ci fossimo conosciuti in modo piuttosto inusuale e non fossimo proprio amici, non mi sentivo a disagio con lui, in imbarazzo sì, ma non a disagio almeno.

    Non sono venuta qui per fare a pugni, in realtà, però sarà divertente vedere che sai fare! Vedi di non starmi tra i piedi, eh!

    Aggiunsi con un sorrisetto. L'altro sembrava proprio il tipo dalla battuta pronta, ero certa che sarebbe stato davvero divertente. Poco prima di iniziare, incrociai lo sguardo si Sarakube. Gli sorrisi, del resto non eravamo mica rivali.

    Spero di fare meglio dell'altra volta!

    Gli dissi. Ci speravo davvero, non volevo fare brutta figura davanti a Yud... ehm, mia sorella! Non volevo fare brutta figura davanti a mia sorella, va bene?!

    Yuka Satetsu

    Azioni:
    //

    Stamina:
    [1000]

    Resistenza:
    [600]

    Note:
    Ans, anche se ho in scheda le protezioni equipaggiate, non contarle. Non mi sono portata neanche il coprifronte, voglio solo divertirmi :asd:

    So che non c'entra niente ma ho cercato su google maps le coordinate, così, per gioco. Portano ad una specie di fabbrica in Ucraina :please:
     
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    Ero seduto su quella roccia che fuoriusciva dal terreno da quando avevo terminato il mio scontro. Non mossi neanche un muscolo, solo... guardavo fisso l'arena, sperando che il mio turno sarebbe arrivato di nuovo velocemente. Questo era tutto ciòche volevo.
    Non m'importavano gli altri scontri, difatti, seppur il mio sguardo fosse stato sempre rivolto verso l'arena, non guardai nessuno di essi... non ero venuto per fare da spettatore, l'avevo capito nel primo momento in cui avevo messo piede nell'arena poco prima di combattere contro Natsu, tutto quello che mi serviva in quel momento era l'inimitabile scarica d'adrenalina che t'investe il corpo prima di un combattimento, non importa quanto facile sia l'incontro, il corpo riceverà lo stimolo come fosse qualcosa di grandioso, preparandosi al meglio al combattimento.
    E' vero, avevo riportato qualche ferita nel mio ultimo attacco, ma non importava, d'altronde, dovevo aspettarmi che il mio Jutsu mi si sarebbe ritorto contro, ma l'importante era che ero riuscito a buttare giù il mio fantomatico cacciatore.
    Il tipico ragazzo da tutto fumo e niente arrosto.
    O meglio, riformuliamo la frase, Natsu è il tipico ragazzo dalle grandi potenzialità che non riesce a sfruttarle. Come si suol dire, Dio da il pane a chi non ha i denti.
    Comunque, non appena tutti i contendenti di quelle eliminatorie se le diedero di santa ragione, il piccolo marchingegno metallico di noime Marvin ci porse una piccola sferetta biancastra.

    Ripigliatevi in fretta e furia con questo medicinale allucinanteeee. Da consumarsi preferibilmente entro... dieci secondi.

    Perchè? Che succede se la prendo dopo venti secondi?? Ah, ma che me ne frega.

    Mi alzai dalla roccia ed afferrai una di quelle sferette biancastre e la ingerii.
    In un primo momento non sentii assolutamente nulla, ma dopo qualche secondo, sentii i muscoli trepidare sotto la mia pelle, il mio cuore aumentare i battiti per poi calmarsi di nuovo e le ferite che non mi recavano più alcun tipo di fastidio. Quella sottospecie di medicinale aveva funzionato!!

    Tsk... me ne servirebbe qualcuna da portarmene a casa, ste robe sono miracolose!

    Ma non mi aspettai mica una risposta, difatti, me ne tornai praticamente subito a sedere sulla mia roccia, sicuro che i combattimenti stessero per ricominciare.
    Non appena mi sedetti, sgranai gli occhi, una presenza aveva appena poggiato i piedi a terra proprio dietro di me, quindi, mi girai di scatto cercando di capire chi fosse, ma solamente il nulla più assoluto era visibile all'orizonte.
    Continuai a percepire degli spostamenti senza però vedere nessuno, che stessimo per essere attaccati??

    Complimenti a voi che avete superato le eliminatorie. Mi presento, sono Re Akādō...

    Mi voltai nuovamente di scatto, per incontrare quella nuova voce che si muoveva nell'aria con tanta disinvoltura e vidi davanti ai miei occhi un uomo alto dai capelli scurissimi, quasi più dei miei, il tutto incorniciato da un vestito rosso e coperto a sua volta da un cappotto rosso.
    Le uniche cose che si distinguevano da quel disegno rosso cremisi erano gli anfibi, i capelli più scuri di un cielo senza stelle e la pelle bianca come quella di un morto.

    E' il canto della guerra che vi ha portato qui! Oggi! Il canto... della guerra...

    Sembrava quasi stesse parlando a qualcosa che oramai era finita e non aveva più modo di gustare, la sua voce era quasi nostalgica. Forse, aveva perso quelcuno in qualche guerra, non mi era dato saperlo questo.
    Ma, non ebbi neanche il tempo di decifrare quell'espressione seria, che cadde nuovamente vittima di ghigno da brividi.

    Siete sopravvissuti in undici, come gli undici infedeli che bramarono contro il Signore ai tempi della Sesta Crociata! Ed ora come allora, so per certo che solo tre di voi adducono la purezza necessaria a poter anche solo BRAMARE... il tesoro. Gli altri otto... OTTO FELLONI MALEDETTI... che brucino nelle Scorie di Efesto! Mmmhh...

    Questo tizio è totalmente andato di cervello...

    Che le festa riprenda! Danzate ora! Componete nuove sinfonie per il concerto della Gloria e della Furia! Prego, mio suddito...

    Portò la mano all'altezza del robot, come a voler indicare ad esso di cominciare qualcosa che però non portò mai a termine, difatti, sembrò quasi che il robot fosse morto e poi impaiato.

    Mio suddito, è giunto il momento...

    Gli diede qualche colpetto con le nocche, ma la risposta non arrivò comunque.

    Mio sudd... Marvin, Marvin! I combattimenti Marvin! D'ah! Vecchia ferraglia scellerata!


    Un calcio diretto al piccolo robottino e la sua caduta segnarono la fine del suo contratto di lavoro. Oramai era finita per lui.

    Poi, il tutto tornò normale, e la voce del "Re" cominciò a muoversi tra i nostri corpi, fluttuando fino ai nostri timpani.

    Se così dev'essere... e sia!
    ....
    Esigo un duello a coppie! Il serpente con Xavier, affronterà il tasso con Yudai.


    Proprio come speravo, era stato chiamato anche il mio nome e da li in poi tutto sarebbe stato solo Jutsu, pugni e sangue!
    Mi alzai dalla roccia e cominciai a muovermi lentamente verso quello che sarebbe stato un'altra volta il mio campo di battaglia, cercando di inquadrare per bene i miei nemici e anche chi fosse il mio compagno.
    I miei occhi si andarono a piantare subito su due ragazzi, uno alto che non aveva alcun segno particolare, solo dei bellissimi occhi verdi e uno che conoscevo molto bene. Mi ero già scontrato contro di lui.

    Xavier... alla fine ci ritroviamo semp...

    Non riuscii a terminare la frase che inciampai su un sassolino del cazzo che mi fece ruzzolare di qua e di la, mentre con le mani cercai in qualche modo di appigliarmi a qualcosa.
    Peccato che il qualcosa con la quale mi appigliai era un bellissimo, tonico e morbido sedere.
    Non avevo idea a chi appartenesse, ma di fronte a me solo una ragazza vi era, me lo ricordavo.
    Ah, comunque, non mi dispiaceva mica che mi fossi appigliato a quello, ma diamine... era quello della mia compagna di squadra!!

    Che diavolo pensi di fare, eh?! Brutto... EEEH? Ma tu sei il tipo di quella volta!


    Rialzai la faccia dal terreno e diamine, mi ritrovai di fronte di nuovo quella ragazza che mi aveva portato un secco di problemi quella volta a Kumo...

    Ma perchè? Che ho fatto di male?! Ti prego DIO, fa che non vada a finire come l'ultima volta!!


    Questo era quello che avrei voluto dire, ma con faccia stufata ed appiattita mi prodigai ad una risposta con i contro cazzi.

    Già. Sono proprio io.

    Hemm... si.
    Era proprio una risposta... di merda.
    Ma andiamo, avevo appena fatto una figura di merda davanti a tanti ninja, ci stava che non avessi alcuna voglia di parlare no??

    E così... sembra che lotteremo assieme! Eheh... io sono Yuka, comunque...

    Io mi chiamo Yudai, per il resto, ti pare il momento di fare presentazioni?? Stiamo per cominciare uno scontro.

    Non volevo essere brusco, ma forse lo sembrai, anche se forse era proprio così che doveva andare. Non mi andava di perdere la concentrazione proprio in quel momento.
    Distolsi lo sguardo dalla ragazza dopo avergli regalato uno dei miei rari sorrisi e mi rivolsi verso i ragazzi contro la quale dovevamo combattere.
    La ragazza cominciò a spiegarmi tutte le specialità del ragazzo dagli occhi verdi, Sarakube, ed a quanto pare era un tipo abbastanza tosto.
    Io d'altro canto, non potevo non dirgli le specialità del ragazzo dai capelli azzurrognoli.

    Xavier è un ragazzo che basa tutto sulla tattica, ogni suo scontro lui lo riesce a portare su un piano mentale, cercando di prevedere le tue mosse e portarsi in una situazione di vantaggio. Figurati che una volta mi ha rinchiuso dentro un labirinto di tralicci di pietra. Ah, si, possiede il Doton e riesce a ricoprire i suoi Jutsu con diversi strati di acciaio e roba così. Alcuni di questi sono difficili per me da distruggere con il mio Raiton, ma non impossibili. Possiede anche una tecnica difensiva imponente che consiste nel richiamare... penso, un gigantesco portone che sembra infernale. Bon, detto questo, penso di non essermi dimenticato nulla.

    Non sono venuta qui per fare a pugni, in realtà, però sarà divertente vedere che sai fare! Vedi di non starmi tra i piedi, eh!

    Guardai negli occhi la ragazza e sorrisi

    Dai che al messimo ci rompono il culo!!

    Certo però che con quella ragazzo ero tutto tranne che rude... o per lo meno, non lo ero per i miei soliti standard!

     
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  4. Shapechanger
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    Non riuscivo a credere che il Maestro fosse riuscito a incastrarmi in questa cosa. Ieri ero a casa mia e mi stavo facendo i fatti miei, quando improvvisamente entrò sventolando un foglietto.

    Ehi, Sarakube. Leggi un po' qui!

    Afferrai svogliatamente il foglietto e cominciai a leggere. Il Maestro non era nuovo a questo genere di cose. Mi faceva leggere cose strane, come volantini che pubblicizzavano l'apertura di una nuovo complesso termale nel paese di chissà dove e roba simile. Solitamente davo una veloce scorsa e poi lo gettavo via.

    Questa volta però, mentre leggevo, cominciai a spalancare gli occhi, non credendo a quello che stava scritto su quel pezzo di carta.

    Ma che cazzo...?

    Sembra un tantino fuori di testa, eh?

    Un tantino? Sembra uno fottuto psicopatico. Chi è questo tizio?

    Non ne ho mai sentito parlare.

    Rimasi per qualche secondo immobile, fissando il foglio senza vederlo davvero. Sapevo dove sarebbe andata a parare la questione.

    Immagino che dovremmo andare a controllare se è pericoloso o no, vero?

    Immagini giusto. Mentre io indago, tu partecipi a questo torneo. Chissà che non impari qualcosa di utile.




    E quindi mi ero unito ai partecipanti mentre il Maestro faceva le sue ricerche. La prima parte del torneo non era stata molto entusiasmante. Spettacolare, sicuramente. Draghi di cristallo, tempeste improvvise... c'era stato un bel po' di chiasso. Ma era solo chiasso. Un spettacolo di fuochi d'artificio per il pubblico. Chi aveva organizzato quel torneo non si sarebbe di certo accontentato di quello. Ma tra i vari spettatori avevo colto figure familiari. Kuroda, Nonubu, Yuka era tutti lì. Ogni tanto avevo pure intravisto una strana figura nera che, sempre dagli angoli più nascosti dell'"arena", assisteva allo scontro. Che fosse il nostro misterioso anfitrione?

    Solo quando gli scontri tra i chunin finirono il nostro ospite decise di palesarsi. Apparve su una torre, non molto distante, dal più vicino gruppo di partecipanti. Ridacchiò, coprendosi il volto con la mano guantata, poi scomparve per riapparire dietro di loro, per poi riapparire di nuovo, ma davanti.

    Non era esattamente come me l'ero aspettato. Leggendo quel messaggio, mi era immaginato un tizio massiccio, pieno di muscoli e cicatrici e, per quanto ridicolo potesse sembrare, vestito da macellaio e armato di enormi mannaie. L'uomo davanti a noi invece era alto, con un elegante completo rosso di fattura strana, che non avevo mai visto da nessuna parte, lunghi capelli neri e uno sguardo ardente. Sicuramente meglio del macellaio folle che mi ero figurato, eppure... forse più inquietante ancora.

    Con un gesto estremamente teatrale, spalancò le braccia e si inginocchiò davanti ai partecipanti.

    Complimenti a voi che avete superato le eliminatorie. Mi presento, sono Re Akādō...

    Mai sentito nominare. Dubitavo che fosse un vero re, del resto. Probabilmente era un nome d'arte. Sicuramente però la postura, il tono della voce, il timbro... tutto parlava di un uomo di alto rango, di grande posizione. E, considerando il suo spettacolo di apparizioni e sparizioni, qualcuno molto forte. Non sembrava uno shinobi, comunque. Che venisse da qualche terra straniera?

    E' il canto della guerra che vi ha portato qui! Oggi!

    Se per canto della guerra intendeva il suo folle annuncio, decisamente si.

    Il canto... della guerra...

    Questo tizio sembrava bipolare. Un secondo prima sghignazzava con un sorriso troppo largo per non essere inquietante, poi diventava serio all'improvviso, e adesso tornò a ghignare in maniera folle. Preoccupante. Forse non pericoloso come temevo, ma sicuramente inquietante.

    Siete sopravvissuti in undici, come gli undici infedeli che bramarono contro il Signore ai tempi della Sesta Crociata! Ed ora come allora, so per certo che solo tre di voi adducono la purezza necessaria a poter anche solo BRAMARE... il tesoro. Gli altri otto... OTTO FELLONI MALEDETTI... che brucino nelle Scorie di Efesto! Mmmhh...

    Mi ero perso i riferimenti del discorso. Il dubbio che fosse straniero si rafforzò. Non aveva niente di uno shinobi. Mi ricordava, invece, una terribile creatura che avevo incontrato in un viaggio oltre il mare, un mostro non morto che ero riuscito a uccidere solo per una botta di fortuna sfacciata. Che venisse dalla stessa terra? Lo stile del vestiario pareva simile.
    Ad ogni modo, non era il momento per queste riflessioni, perchè il pazzoide indicò la macchina, chiamata Marvin, che fino a quel momento aveva stabilito le coppie.

    Che le festa riprenda! Danzate ora! Componete nuove sinfonie per il concerto della Gloria e della Furia! Prego, mio suddito...

    Sperai di finire contro Kuroda. Certo, Nonubu e Yuka erano avversari validi e li avrei affrontati con piacere, ma Kuroda... era un marionettista, e non avevo mai combattuto con un marionettista prima. E avrei preferito capire il suo stile di combattimento, possibilmente dal vivo, prima di dover essere costretto ad affrontarlo su un vero campo di battaglia.

    Anche se, a dire il vero, la mia era una preoccupazione inutile. Nonubu, Yuka, Kuroda... erano tutti e tre validissimi shinobi, ma quello che li rendeva un gradino sopra di me erano i loro Bijuu. Anche Yuka poteva sconfiggermi facilmente se attingeva al potere del Tasso. Quello era un limite che, temevo, non avrei mai superato.

    Mio suddito, è giunto il momento...

    Perso per un attimo nei miei pensieri, non mi ero accorto che Marvin, quel rottame che avrebbe dovuto decidere gli incontri, non stava funzionando. Il "Re" non parve apprezzare la cosa.

    Mio sudd... Marvin, Marvin! I combattimenti Marvin! D'ah! Vecchia ferraglia scellerata!

    Niente, pareva aver cessato di funzionare. Akado gli sferrò un calcio sul fianco e il robot si accasciò di lato senza opporre resistenza.Era definitivamente partito, o così sembrava. Dopo un istante, però, il ghigno tornò sul volto del nostro ospite.

    Se così dev'essere... e sia!
    ....
    Esigo un duello a coppie! Il serpente con Xavier, affronterà il tasso con Yudai.


    Xavier e Yudai erano due dei chunin che si erano affrontati poco prima. Mi alzai e mi affiancai al ragazzo.

    Stammi vicino. Yuka è forte.

    Entrai nell'"arena", lo spiazzo tra le varie torri, e mi trovai davanti Yuka che si stava comportando stranamente, come se fosse imbarazzata davanti al suo compagno. Boh, cose da ragazzi, suppongo, anche se io ero poco più vecchio di loro.

    Sottovoce, per non farmi sentire da loro, parlai a Xavier dei punti di forza e debolezza di Yuka, del fatto che controllasse sabbia, Raiton, Suiton e Magnetismo, e che quindi provare a distrarla con copie illusorie o simili non avrebbe funzionato. Probabilmente lo sapeva, ma gli disse anche che era la Forza Portante del Tasso, anche se speravo che non utilizzasse il suo potere. Non sarebbe stato divertente essere battuti in un duello amichevole da un Tasso di sabbia grosso quanto un palazzo.

    Mentre gli dicevo queste cose, mi venne il dubbio che Yuka potesse essere immune ai miei genjutsu. Era una capacità che pareva possedessero i Junchuuriki che avevano il totale controllo del Bijuu, ma non sapevo se Yuka fosse in tali rapporti con Shukaku. L'ultima volta che l'avevo incontrata sembrava andarci abbastanza d'accordo, ma questo non voleva dire che fossero amici per la pelle. Era qualcosa che dovevo verificare.

    Da parte sue, Xavier mi spiegò quello che sapeva di Yudai. Niente di eccessivamente pericoloso, a quanto sembrava. Almeno, non per me. Finimmo lo scambio di informazioni e mi preparai ad affrontare Yuka. In una situazione normale, avrei puntato e eliminare velocemente Yudai per poi andare entrambi contro Yuka, ma mi sembrava una misura eccessiva da prendere ora come ora. Salutai Yuka con un cenno del capo. Lei sorrise.

    Spero di fare meglio dell'altra volta!

    Sorrisi a mia volta. Lo spero anche io. Buona fortuna e che vinca il migliore.

    Scheda

    Resistenza: 1000
    Stamina: 1000

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    Portare il corpo senza forze di Kuma fino al confine dell’arena, delimitato da una delle tanti torri che circondavano la zona, non è stato facile, la sua gracile figura mi sembrava una montagna da spostare e ad ogni psso sentivo le gambe pesanti, quasi a cedere da un momento all’altro. Nonostante ciò mi sono fatto forza e ho continuato, e sebbene di per se la forza fisica non sia mai stato un mio vanto sono riuscito a portarlo fino a fuori dalla scena. Li finalmente ho potuto appoggiarlo su una specie di panca per poi sedermi accanto a lui, stremato forse più da quella prova fisica che dall’incontro, almeno fisicamente. Kuma era messo un po peggio di me, e sebbene cosciente doveva aver avuto certamente giorni migliori.

    Uff, non potevo starmene a casa a non far niente come tutti gli altri giorni??

    Già, invece m’ero cacciato in un gran casino, e c’era da aspettarsi che quello sarebbe stato solo l’inizio. A quanto pare quelle erano infatti solo le eliminatorie, il turno più facile, e di li in poi sarebbe stata sempre più dura. Non c’era da star tranquilli in quel posto spettrale, l’atmosfera che si respirava era sanguinolenta, lo scenario lasciava presagire il peggio e molta di quella gente li raccolta non mi ispirava affatto fiducia. C’era ad esempio quel tipo losco al banco delle scommesse, una figura indecifrabile dai lineamenti assurdi, quasi finti, un animo imperscrutabile che cercava di nascondere la sua neutralità morale dietro una maschera di stramba allegria. Oppure quell’altro appollaiato sulla torre ad osservare il tutto senza farsi notare, una figura oscura, silenziosa e guardinga, intenta ad osservare silenziosamente l’evolversi degli scontri, immobile come una statua, freddo come la morte che ti coglie nel sonno. E con loro molti altri, figure dall’aspetto esperto, ninja maturi di certo più preparati di me, più qualche ragazza, le quali da sempre mi danno più problemi di quanto ci si possa aspettare. Già, le ragazze ninja, più sembrano innocue e più son pericolose, senza contare che ho da sempre qualche problema a prendermela col gentil sesso. Di certo non ne avrei avuti con quella sgualdrina, la ragazza dai capelli castani e le grosse poppe. Per carità, quelle tette sarebbero da incorniciare e appendere in camera davanti al letto per poterle guardare ogni mattina appena sveglio, ma lei era insopportabile, coi suoi modi da strafiga e da diva del teatro. Già, insopportabile quanto pericolosa, aveva vinto il suo primo scontro senza muovere un dito, prendendo il completo controllo del corpo del suo avversario senza che questi potesse fare qualsiasi cosa per evitarlo, le era bastato puntarle addosso le mani a mo’ di mirino e fatto, lo muoveva come un burattino, tanto da farsi baciare i piedi e vincere per abbandono. Mai avrei accettato di subire un’umiliazione simile. In ogni caso non sarebbe stata lei il mio avversario al turno successivo, che sarebbe stato addirittura a coppie. Una volta conclusi i propri scontri infatti a tutti noi è stato servito uno strano ma potentissimo medicinale volto a rimetterci in piedi quanto più prima possibile, fornitoci dal robottino che sembrava gestire la faccenda, il quale ha curato come per magia le ferite di tutti i presenti in un attimo, roba mai vista prima.

    Ripigliatevi in fretta e furia con questo medicinale allucinanteeee. Da consumarsi preferibilmente entro... dieci secondi.

    Giù in gola, senz'acqua ne altro per strozzare quella merda. Quella robaccia sapeva infatti di erbacce andate a male coperte di terra e sterco, eppure funzionava strepitosamente. Non solo mi ha infatti guarito dalle lievi ferite che mi ero portato dietro dallo scontro con Kuma, ma persino mi ha fatto sentire meglio di quando ero arrivato.

    Wow, che botta! Si può avere ancora?

    Ovviamente non mi è stato concesso, mi avrebbe fatto comodo tenere quella roba per usufruirne nel bel mezzo del successivo scontro. In ogni caso le sfide si sono concluse poco dopo, scremando il gruppo dai soggetti meno pericolosi e passando di fatto alle sfide davvero toste. Siamo stati radunati davanti all’arena ed è a quel punto che egli ha fatto il suo ingresso sulla scena, una figura oscura ed inquietante che si è materializzata su una delle torre più alte, innanzi a noi occhi rivolti al cielo in direzione del suo vestito oscuro che svolazzava nel vento dell’alta quota. Poi è sparito, volatilizzandosi nel nulla per riapparirci alle spalle, una flebile risata per farci accorgere di lui e poi via, nemmeno il tempo di voltarsi e se n’era già andato di nuovo, questa volta per riapparire di fianco al suo fedele aiutante di latta, Marvin il robottino. A quel punto si è inchinato al nostro cospetto, aprendo le braccia per enfatizzare il suo gesto nei nostri confronti.

    Complimenti a voi che avete superato le eliminatorie. Mi presento, sono Re Akādō...

    Un re senza regno a quanto pareva, se quel posto aveva conosciuto uno splendore non era certo in quel periodo, senza contare che egli doveva esser l’unico essere vivente rimasto in quel luogo ai confini del mondo e della realtà. Aveva un qualcosa di maligno, un non so che di tetro e preoccupante che mi lasciava inquieto nei suoi confronti, diffidente.

    E' il canto della guerra che vi ha portato qui! Oggi! Il canto... della guerra.. Siete sopravvissuti in undici, come gli undici infedeli che bramarono contro il Signore ai tempi della Sesta Crociata! Ed ora come allora, so per certo che solo tre di voi adducono la purezza necessaria a poter anche solo BRAMARE... il tesoro. Gli altri otto... OTTO FELLONI MALEDETTI... che brucino nelle Scorie di Efesto! Mmmhh...

    Non c’era dubbio sull’insanità mentale di quell’uomo, la solitudine e chissà quale diabolico passato ne avevano minato in maniera piuttosto evidente la facoltà mentali, vaneggiava su discorsi assurdi, alternando espressioni serie ed epocali a risate isteriche ed insensate, come un folle maniaco.

    Mio suddito, è giunto il momento…Mio sudd... Marvin, Marvin! I combattimenti Marvin! D'ah! Vecchia ferraglia scellerata! Se così dev'essere... e sia! Esigo un duello a coppie! Il serpente con Xavier, affronterà il tasso con Yudai.

    Già, un pazzo scatenato, un pazzo scatenato che mi aveva appena scelto per soddisfare le sue brame sanguinolente, affiancandomi a un individuo dall’aspetto insolito, anch’esso inquietante, un volto ricoperto di squame, come un serpente quale era stato paragonato poco prima. Eppure, sebbene l’aspetto mostruoso, sembrava una persona pacata, intelligente a prima vista, uno studioso se avessi dovuto indovinare. Sembrava un tizio esperto e che ne aveva viste abbastanza da farmi star tranquillo in sua presenza, così insieme ci siamo diretti verso il centro dell’arena, insieme alla coppia rivale. Quest’ultima era costituita da Yudai, un ragazzo di Kumo con cui avevo già combattuto, un osso duro e senza dubbio al mio livello, ed una ragazzina dall’aspetto non troppo pericoloso. Ma ricordate che ho detto riguardo alle femmine, vero? Ed infatti quella ragazza sapeva il fatto suo a quanto pareva, il mio compagno mi ha informato di quanto questa fosse pericolosa mentre ci avviavamo al campo di battaglia, a quanto pare era addirittura una forza portante. Ho ingoiato un grosso boccone di aria e saliva quando l’ho sentito dirmi quelle cose, fissando il mio sguardo sui nemici, i quali sembravano più che altro usciti dal circo, a causa di uno strano siparietto che avevano messo involontariamente su, una scenetta divertente che però non riusciva a distrarmi dalla pericolosità della faccenda. A ripensarci adesso però mi vien da ridere, come gli è finito sul culo inciampando a metà strada, che buffo! In ogni caso non potevo far altro che raccontare a mia volta quel che sapevo su Yudai, di come padroneggiasse tecniche acquatiche e fulminanti, della sua nube capace di assorbire le tecniche magiche e della testa dura che contraddistingue gli abitanti di Kumo. Avevo di fronte due utilizzatori di una combo magica potentissima, elettricità ed acqua, ed avrei fatto meglio a tenere gli occhi bene aperti se volevo andare avanti nello scontro e nel torneo.

    Bene, io sono pronto, a voi la mossa!
     
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    La tensione era alle stelle, da lì a pochi secondi il nostro scontro sarebbe cominciato. "Il Serpente contro il Tasso", così aveva detto il mecenate che si era premurato di mettere in piedi quel torneo improvvisato. Sarakube sarebbe stato il mio ostacolo da superare, non che Xavier non fosse un avversario temibile, ma sapevo che il ragazzo dagli occhi verdi era l'unico capace di superare il mio livello. Me l'aveva dimostrato tempo addietro e quella sconfitta, seppur non volessi ammetterlo, adesso mi bruciava. Qualcosa era appena scattato in me e realizzai che non volevo perdere di nuovo. Sarebbe stato più difficile senza l'aiuto di Shukaku ma ero cresciuta rispetto al nostro ultimo incontro. Potevo farcela questa volta. Lanciai un'occhiata verso le tribune. Avevamo un bel po' di spettatori, tra cui mia sorella Yomi che teneva le dita incrociate. Poi spostai nuovamente lo sguardo e incontrati due volti familiari. Uno dai capelli biondi e i cristallini occhi color smeraldo. L'altro dai capelli scuri e i profondi occhi azzurri. Una stretta allo stomaco mi costrinse a distogliere lo sguardo mentre il mio corpo fremeva. Shukaku se n'era già accorto, ben prima di me, della presenza delle altre due forze portanti. Ma come avevo fatto a non accorgermene? Mi distrassi qualche secondo ma nella mia testa sembrò una vera eternità. Se Nonubu e Kuroda erano lì... Una fiamma già ardente bruciò ancora di più dentro di me. Improvvisamente sapevo bene cosa volevo da quel torneo. Volevo scontrarmi con loro, vincere se possibile, ma almeno fronteggiare uno dei due. Difficile decidere quale, per me. Kuroda l'avevo affrontato innumerevoli volte ma erano sempre stati incontri a senso unico. La vergogna si unì alla rabbia e desiderai dargli una lezione per tutte quelle volte in cui non ero riuscita neanche a scalfirlo. Ma ne valeva la pena? Kuroda era uno Shinobi incredibile, sbruffone a parer mio, ma un bravo ragazzo. E non meritava il mio rancore nei suoi confronti. D'altra parte, l'idea di un duello con Nonubu era molto più allettante. C'era qualcosa in lui che mi incuteva timore e mi attirava al contempo. Sapevo bene che fosse forte ma non sapevo quanto né fino a che punto potesse spingersi. Ed io? Che ne era dei miei limiti? Fino a pochi anni fa avrei rinunciato a prescindere, chi ero io in confronto a loro? Poco meno di zero. Ma ero cambiata da quella volta nel deserto. E ora quella voglia di spingermi sempre più in là mi annebbiava la vista, inebriandomi completamente. Non mi sarei lasciata sconfiggere da Sarakube, non era ciò che volevo. Forse, per la prima volta in vita mia, desideravo ardentemente vincere. Ne avevo la possibilità e l'avrei sfruttata fino alla fine. Rilassai i muscoli, sorridendo a Sarakube. No, non mi ero trasformata in un mostro sanguinario bramante di vittoria, ero sempre io, solo con la stessa faccia tosta di una donna col ciclo durante i saldi. Forse la metafora non calza molto ma era proprio come mi sentivo, ponta a tutto per vincere!

    Spero di fare meglio dell'altra volta!

    Lo spero anche io. Buona fortuna e che vinca il migliore.

    Rispose anche lui con un sorriso e ne fui lieta. Ero impaziente come non mai e avere Yudai vicino mi dava una carica strana. Non avevo mai lottato assieme a lui ma sentivo un feeling che raramente avevo provato con qualcun altro. Ero sicura che sarebbe stato un ottimo compagno. Xavier si fece avanti e acuii i miei sensi di percezione del campo magnetico, identificando il suo. Non mi sarei lasciata sfuggire né lui né Sarakube.

    Bene, io sono pronto, a voi la mossa!

    Che gentiluomo!

    Ridacchiai con aria maliziosa, impastando il chakra. Una reazione del genere non mi apparteneva ma la parte del mio carattere che tenevo sopita iniziava a risvegliarsi. Avevo in testa solo una cosa: vincere. Rivolsi un'occhiata d'intesa a Yudai che recepì e si mise in posizione vicino a me. Sembrava rilassato e teso al contempo e la sua aria da bullo faceva venir voglia di fare la bulla anche a me.

    Dai che al massimo ci rompono il culo!!

    Se ciò dovesse accadere, sarà meglio pensare ad una ritirata figa, allora!

    Dovevo tenere in considerazione l'eventualità, ma per adesso la scartai. Mi concentrai sul campo di battaglia e su tutto ciò che ci circondava. Sapevo già cosa fare, l'obbiettivo era non dargli neanche il tempo di difendersi. Richiamai tutto il materiale ferroso che riuscii a prelevare dal sottosuolo, dalle tribune, dalle torri, da ogni cosa. Stesi il braccio verso il cielo, sopra i miei avversari. Mi concentrai sempre di più per manipolare due grandi campi magneticie implementare la loro potenza. Erano distanti e non si toccavano in quanto di polarità opposta, potevo sentirlo, ma le cose sarebbero cambiate.

    Ma intanto...

    Manipolai il chakra e strinsi il pugno, manipolando i due grandi campi inversi per farli scontrare tra di loro e potenziandoli con tutto il ferro che avevo accumulato pochi secondi prima. Ciò che ne sarebbe scaturito, sarebbe stata una pioggia di rami neri come la notte. Saette scure che avrebbero trafitto il terreno e gli avversari, confinandoli in quel dedalo di rami di ferro. La Ramificazione del Campo Magnetico dei Satetsu, una tecnica versatile e difficile da evitare. Proprio ciò che mi serviva. Il mio cervello era alla ricerca di qualcosa di più forte, sempre più forte, per vincere. Poi pensai a Yudai e mi venne in mente. Da sola avevo meno possibilità di vincere ma con il bulletto al mio fianco potevamo fare noi il culo a loro! Mi voltai verso il moro e senza perdere tempo gli dissi:

    Bloccali con qualcosa, Yudai!

    Adesso avrei scoperto di che pasta era fatto il ragazzo. Era sveglio e sebbene molto al di sotto del mio livello, sapeva usare bene il suo repertorio. Molto meglio l'abilità che la potenza. Yudai tentò di immobilizzare i due avversari con una tecnica che non avevo mai visto ma sembrava efficacie, per cui non persi tempo e mi apprestai a completare l'opera. Sapevo bene che quella era solo un'amichevole, sapevo che nessuno di noi avrebbe dovuto dare soddisfazione ad un sanguinario come Akādō, ma non potevo trattenermi. Avevo un obbiettivo in mente e se stavo lottando era per realizzarlo. Richiamai il chakra acquatico nell'aria e nelle vicinanze, plasmandolo come un'abile artigiana tra le mie mani. Completai la mia opera dando vita a qualcosa che esplose non appena lo rilasciai, direzionandolo verso Sarakube e Xavier. Un gigantesco squalo azzurro dai mille riflessi si scagliò contro gli avversari, illuminato dal sole. La mia tecnica segreta avrebbe sicuramente fatto il suo dovere ma, come ho già detto, non era ancora abbastanza. Unii le mani a formare il sigillo della Tigre. Manipolai il chakra attorno a me e trattenni il respiro.

    "Amichevole o no, non ci sto a farmi battere di nuovo! Kuroda, Nonubu... Aspettatemi!"

    Rilasciai il colpo. Usai lo Squarcio del Vento contro il mio stesso Squalo Missile Gigante. L'aria che avevo compresso fece da potenziamento poiché volevo che il mio jutsu acquatico risultasse più distruttivo che mai. Non ebbi rimorsi di alcun genere, del resto eravamo tutti lì per uno scopo: perché trattenersi? Avevo sprecato una quantità ingente di chakra ma la mia riserva si era espansa col tempo e non sentivo più la fatica che prima avrei percepito. Alla mia combinazione elementale si aggiunse Yudai, tirando fuori un'Arte Magica che non avevo mai visto in vita mia. Apprezzai la sua scelta di usare il raiton e gli diedi man forte, questa volta decisa a sferrare l'attacco finale. Il campo di battaglia era bagnato ma per me non avevo importanza. Ringraziai mentalmente Shukaku per questo. Non tutto il campo di battaglia era bagnato e, grazie al potere del Cercoterio, ero capace di ricavare la sabbia direttamente dalla terra, era lui stesso a tramutarla in essa, senza alcuna limitazione. Mi ricordai improvvisamente di quando portavo come me la pesante giara di sabbia e comparai quel ricordo con il presente. Sorrisi, pensando che era davvero un bel passo avanti. Battei le mani, lasciandole unite come in preghiera, mentre manipolavo la grande quantità di sabbia ottenuta per mimare il mio gesto.

    Sabaku: Hando!

    Esclamai. La sabbia, a quel punto, avrebbe dovuto comportarsi come si erano comportate le mie mani: avrebbe dovuto intrappolare Xavier e Sarakube tra due grandi mani di sabbia. L'impatto non era importante, era importante che vi fossero dentro. Agii velocemente, senza neanche considerare l'idea che, in qualche modo, i due sarebbero riusciti ad evadere da quella prigione. Allungai la mano e aprii il palmo, mimando la stretta in cui i miei avversari erano probabilmente compressi. Sprecare tutto quel chakra non mi faceva alcun effetto, mi faceva sentire così... forte.

    "Mi dispiace ma non ti lascerò vincere questa volta, Sarakube. Sabaku Taisō!"

    Serrai il pugno e le mani implosero. La pressione provocò un boato e uno scoppio. Si alzò un polverone e mi misi in posizione di difesa, distante da Yudai solo di qualche metro. Percepivo due campi magnetici davanti a me, nessuno dei due era ovviamente morto, ma in che condizioni fossero l'avrei scoperto tra un attimo. Speravo fosse bastato, nonostante il mio essere tranquilla, desideravo quasi morbosamente assistere alla visione dei due corpi inermi, a terra, privi di energie. Desideravo sentire gli applausi e le esclamazioni sorprese difronte a quello spettacolo. Volevo sentirmi la vincitrice di quel torneo maledetto.

    Yuka Satetsu

    Azioni:
    - Ramificazione del Campo Magnetico [con 10 cariche extra]
    - Squalo Missile Gigante + Squarcio del Vento [con Riverbero del chakra sul jutsu potenziante]
    - Patto del Deserto
    - Funerale Imperiale del Deserto

    Stamina:
    [1000] -35 (ramificazione) - [130+70] (squalo missile gigante + squarcio di vento) -70 (patto) -35 (funerale): -340 --> 660

    Resistenza:
    [600]

    Note:
    ora che devo inviare il post mi è venuto in mente che forse il riverbero sul jutsu potenziante è inutile perché non viene calcolato, però non mi costa nulla farlo quindi lascio così!
     
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    Se ciò dovesse accadere, sarà meglio pensare ad una ritirata figa, allora!

    Non ho la minima idea di come si faccia sinceramente parlando...

    Ma quello che realmente non sapevo era che fare.
    Per quello che avevo appreso dalle parole di Yuka, quel Sarakube era totalmente fuori dalla mia portata... non avevo alcun modo di raggiungere un simile livello.
    O per lo meno, non in quel momento, magari più avanti sarei anche riuscito a superarlo.
    Seppur io non avessi la minima idea di che fare, Yuka sembrava sapere benissimo ciò che andava fatto. Stese il braccio verso il cielo e due grandissime nuvole di materiale scuro si formarono sopra le teste dei nostri "nemici", per poi scontrarsi tra di loro e far precipitare giù dal cielo una pioggia immensa di rami neri come la pece che si sarebbero andati a schiantare contro i corpi dei due ragazzi.
    Era una tecnica formidabile e difficilmente si sarebbe potuti scampare dalla sua furia, ma a quanto pareva, Yuka voleva essere sicura che non potessero sfuggirgli.

    Bloccali con qualcosa, Yudai!

    Ok, ci provo!!

    Pensai in un attimo a tutte le tecniche che conoscevo, e la più utile in quella situazione era sicuramente la tecnica del multiplo abbraccio infinito che avrebbe bloccato i movimenti dei due in un battibaleno, e allo stesso tempo li avrebbe privati di chakra. Certo, tutto stava nel prenderli però.
    Senza perdere tempo, Yuka andò a richiamare una grandissima quantità di Chakra che fece esplodere in un sol colpo, creando dinanzi a se una gigantesca figura di squalo d'acqua che si ingigantì a dismisura qualche attimo dopo, non appena la ragazza gli scagliò contro una tecnica di vento.
    Sapeva il fatto suo ed io non potevo ne tirarmi indietro, ne fare una figura di merda, quindi, decisi di utilizzare una delle tecniche più potenti che conoscessi.
    Cominciai a richiamare una grande quantità di chakra al livello della mia spalla destra, ove era collocato il tatuaggio che contraddistingueva i possessori di questo Jutsu, e delle saette nere cominciarono a muoversi convulsamente attorno al mio braccio, producendo dei rumori che richiamavano alla mente la tempesta e la distruzione.
    Era il momento.

    Kuropansa no Jutsu

    Rilasciai il Jutsu in tutta la sua potenza, sperando che sarebbe servito a qualcosa grazie alla combinazione che avevamo prodotto io e Yuka.
    Dopodichè, la ragazza cominciò a muovere quantità ingenti di sabbia, creandola e modellandola come meglio credeva, facendogli prendere la forma di una mano gigante che qualche secondo dopo si sarebbe andata a chiudere sopra i due ragazzi che ci si erano messi contro.
    Io d'altro canto, mi preparai e richiamai sul campo una delle tecniche che contraddistinguevano il mio clan, ovvero, la tempesta del drago demoniaco, che cominciò a muoversi sopra le nostre teste.
    Ma dio santo, non avevo la minima idea di come sarebbe andata a finire questa storia.

    Resistenza: 400
    Stamina: 450 -60 -130 -30= 230

    Azioni:
    Multiplo abbraccio infinito [con riverbero]
    Black Panther (130 stamina) [con riverbero]
    Tempesta del drago demoniaco


    Scusate il post, ma l'ho fatto in questo momento in 10 minuti. Sono stato con la febbre e mi ero totalmente dimenticato del post... scusate ancora :sigh:

    EDIT: Ho solo aggiunto (sotto permesso di kerbe) il riverbero, che mi ha detto è sempre meglio specificare :asd:


    Edited by Anyone™ - 14/12/2015, 14:18
     
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  8. Shapechanger
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    Yuka sembrava carica. Molto carica. Talmente tanto carica da voler iniziare lo scontro con il botto, muovendo enormi masse di quella che sapevo essere sabbia ferrifera. L'avevo già vista usare quel materiale contro il Tasso.

    Mi piacerebbe lasciarti sfogare, ma purtroppo non posso. Non ho voglia di affrontare te e il tuo amico insieme. Siete una combinazione pericolosa e Xavier qui non può fare molto se ti scateni. Perciò perdonami, ma...

    Il mio piano era semplice: annullare la possibilità che Yuka e Yudai mettessero in piedi qualche strana combinazione che gli permettesse di sopraffarmi. Va bene che ero al torneo per vedere come si comportava l'organizzatore di quella pagliacciata, però non mi sarebbe piaciuto prendere schiaffi in faccia da Yuka. Difficilmente sarebbe riuscita a mettermi al tappeto, però poteva essere fastidioso. Suiton più Raiton potevano paralizzarmi e impedirmi di muovermi... lasciando Xavier da solo. Pessima idea.

    Sigillo di Confinamento: Spire del Drago!

    Dal terreno spuntarono una serie di simboli che coprirono qualsiasi cosa nel raggio di una ventina di metri, abbastanza da intrappolare sia Yuka che Yudai al suo interno. Il sigillo avrebbe bloccato sia il corpo che il chakra di chiunque fosse stato all'interno del perimetro. Il problema è che avrebbe bloccato anche Xavier, ma mi avrebbe perdonato se questo avrebbe impedito ai nostri avversari di sventrarlo.

    Il sigillo ovviamente aveva dei punti deboli, come per esempio il fatto che se il mio avversario fosse stato più abile di me nelle arti magiche oppure dotato di sufficiente forza bruta, avrebbe potuto semplicemente liberarsi e continuare la sua offensiva. Ma per qualche ragione dubitavo che Yudai o Yuka fossero abbastanza forti da liberarsi. Yuka in realtà avrebbe potuto: le sarebbe bastato richiedere l'aiuto del Tasso e si sarebbe liberata senza problemi. Ma non avevo intenzione di tenerli bloccati per sempre: solo il tempo necessario a impedirgli di usare le sue tecniche e preparare un contrattacco, o dare a Xavier il tempo di prepararsi. Dopodichè avrei colpito e non sarebbe stato piacevole per Yuka. O per Yudai, se era per quello.

    Resistenza: 1000
    Stamina: 1000 - 60 = 940

    Azioni: Sigillo personale Uzumaki ad area di livello A (replico la Barriera di Confinamento, Fuuinjutsu di Livello A)

    Scusate il post un po' scarno, avrei potuto elaborare una difesa più complessa, ma mi sembrava stupido e non volevo farvi aspettare ancora :asd: Mi rifarò con il prossimo turno.


    Edited by Shapechanger - 18/12/2015, 15:32
     
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    Bene, io sono pronto, a voi la mossa!

    In realtà non ero pronto proprio per niente, ero stato gettato nella mischia senza una minima idea di cosa fare, senza una strategia ne un piano sul come approcciarmi a quella situazione evidentemente intricata. Non c’era dubbio che il mio compagno fosse più forte di me, e che per un fatto di equilibri la compagna di Yudai lo fosse altrettanto, ebbene che ci facevo li in mezzo? Se volevo avere qualche speranza di cavarci le penne avrei dovuto preoccuparmi di stare alla larga da entrambi, le loro tecniche probabilmente mi avrebbero messo KO all’istante e dovevo giocarmela bene, in maniera discreta ed efficace, nell’ombra e lontano da evidenti pericoli. Perciò non c’è voluto molto per capire che la prima cosa da fare al più presto era separarmi dai due pezzi grossi, allontanarmi dal centro dell’arena che presto sarebbe diventato un inferno e occuparmi di Yudai. Anche il ragazzo era in possesso di alcune tecniche molto potenti, e la sua combinazione acqua e fulmine poteva farmi secco con un solo attacco, ma nonostante ciò egli era un avversario alla mia portata e potevo batterlo se me la giocavo bene, così ho informato il mio compagno delle mie intenzioni, sulle quali non avrei sentito ragioni.

    Io mi occupo del ragazzo!

    Detto ciò me la sarei data subito a gambe, ma mannaggia a me e a quando apro bocca inutilmente, dovevo proprio lasciare a loro la prima mossa? Quelle parole mi erano uscite dalla bocca per caso, nel cercare di contenere l’agitazione del momento mi sono lasciato sfuggire una delle tante frasi standard che si dicono in questi casi, specialmente a una ragazza, anche se porca *** era meglio se le offrivo da bere. Avrei fatto una figuraccia, un’uscita fuori luogo, ma almeno avrei evitato inutili preoccupazioni, sarei sparito sottoterra e via, arrivederci. Invece la giovane, il cui aspetto fanciullesco e innocente faceva presagire il peggio sulla sua reale potenza, ha preso alla lettera il mio invito, ringraziandomi ed impastando il chakra istantaneamente.

    Che gentiluomo!

    Già, che coglione più che altro! Una polvere nerastra e stridente ha cominciato a fluire da tutto ciò che ci circondava, granelli neri che a contatto tra loro stessi producevano un infernale e stridulo canto metallico, grida fastidiose ed inquietanti che si sono raccolte sopra le nostre teste, assumendo la forma di un nuvolone nero, la cui forma andava plasmandosi ogni istante più chiara e precisa. Doveva trattarsi di ferro, o comunque di un materiale metallico che la ragazza riusciva ad estrapolare attorno a se e manipolare a suo piacimento. Mai vista una cosa simile, di certo era una qualche abilità innata o segreta, roba con cui non c’è da scherzare. La nuvola ha poi iniziato a espandersi, catturando lo spazio intorno a se ed affilando i suoi estremi, snellendosi per evolvere in un intricata rete di spuntoni neri che si stava dirigendo verso la nostra posizione in maniera minacciosa e letale, sotto forma di una vera tempesta di fulmini metallici. Se una di quelle lance mi avesse penetrato in punti vitali potevo dirmi già morto, oltre che sconfitto. Ho guardato il mio compagno, lui non sembrava preoccupato quanto me per la faccenda, anzi sembrava avere qualcosa in mente. Perciò mi sono affidato a lui, nella speranza che ci avesse salvati entrambi.



    Bloccali con qualcosa, Yudai!

    Ok, ci provo!!

    Purtroppo quello era solo l’inizio, l’antipasto a una cena cui avrei rinunciato volentieri, lasciando pasti e conto ai posteri. I due avversari infatti stavano per dare vita a una elaborata strategia di coppia, la quale avrebbe a quanto pare avuto il proprio prologo con l’azione di Yudai, il quale aveva il compito di immobilizzarci entrambi. Non sapevo che idea avesse in mente, fatto stava che se c’era una e una sola occasione per il sottoscritto di darsela a gambe e mettersi in salvo, beh, era quella. Così all’imposizione del suo primo sigillo, qualsiasi sarebbe stata la sua mossa, io sarei scappato nel sottosuolo, divenendo prima di tutto invisibile e silenzioso per non far capire dove fossi finito. Una volta resa la mia figura trasparente e il mio corpo rilassato a tal punto da rallentare persino il mio battito cardiaco al minimo necessario per la sopravvivenza, avrei aperto un varco nella terra sotto i miei piedi, infilandomici dentro il più velocemente possibile per poi richiuderlo alle mie spalle, una fessura discreta che non avrebbe di certo dato nell’occhio in quei momenti così concitati. Se fossi riuscito nel mio intento avrei avuto la strada spianata per mettere l'incontro nella condizione in cui potevo dare il meglio, una strategia stava prendendo forma nella mia mente e tra il pensioero e la sua realizzazione c'era di mezzo solo un po di fortuna, o di sfortuna se vogliamo vederla dal lato opposto.

    Azioni:
    - Tecnica del mimetismo + furtività max (35 stamina)
    - Pesce sotterraneo + sforzo extra max (60 stamina)

    Resistenza: 350
    Stamina: 600 - 95 = 505

    Note: Sono riuscito a postare in extremis, mi scuso per errori grammaticali che correggerò prima possibile! A parte questo, dico che attivo il pesce sotterraneo quando lo vedo entrare in azione perchè come detto nel post, qualunqe fosse il loro piano o le loro azioni io mi sarei comportato in quel modo, poichè la mia strategia è quella di separarmi e separarli, approfittando del primo momento buono per mettermi al riparo.


    Edited by Cagnellone - 18/12/2015, 15:51
     
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  10. Anselmo
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    CITAZIONE

    Responso nr. 1


    Attacco Yuka & Yudai:
    - (Yuka) Ramificazione del Campo Magnetico: incontrastata
    - (Yudai) Multiplo abbraccio infinito: 95+105+20+14+4+8= 246
    - (Yuka) Squalo Missile Gigante + Squarcio del Vento + Black Panther: incontrastato
    - (Yuka) Patto del Deserto: fallisce
    - (Yuka) Funerale Imperiale del Deserto: fallisce
    - (Yudai) Tempesta del drago demoniaco: incontrastato


    Difesa Sarakube & Xavier:
    - (Sarakube) Sigillo personale: fallisce
    - (Xavier) Tecnica del mimetismo: 120+110+15+6+1= 252
    - (Xavier) Pesce sotterraneo + sforzo extra: 120+110+10+6+6+9= 261


    Danni:
    - Yuka: //
    - Yudai: //
    - Sarakube: 60+75= 135+((70+75)*2)*3= 1005 ---> K.O.
    - Xavier: 60+75= 135


    Narrazione Turno:
    Quando la determinazione di una guerriera incontra la pigrizia di un avversario che non ha nemmeno un motivo solido per combattere, il risultato è scontato: quello pigro se ne piglia tante... ma tante. E' proprio questo ciò che è accaduto. Yuka parte in sesta utilizzando il Jutsu più potente affine al magnetismo, a cui Sarakube non riesce a far fronte. Non manca di esperienza, ma forse pecca in ingenuità. Viene bombardato da una pioggia di lance metalliche, e così Xavier che, contando sulla protezione offerta dal suo compagno, condivide con lui anche la sciagurata sorte. Poi interviene Yudai dietro comando della sua amica, e tenta di paralizzare Xavier (perchè Sarakube è troppo lontano per essere colpito). Il tentativo è lento e rappresenta l'unica falla nell'intera strategia, perchè permette a Xavier di rintanarsi sotto terra, scappando dall'apocalisse imminente.
    Quel che accade dopo è un perfetto esempio di collaborazione tra compagni: Yuka lancia un potente Jutsu acquatico che cresce di dimensioni quando una bomba di vento lo corrobora iniettandosi nel suo didietro, e Yudai non è da meno dando a quel grosso proiettile mortale un tocco di oscura arte elettrica. Il risultato è uno Squalo Missile Gigante che mangia terreno lasciandosi dietro un solco profondo alcuni metri, e divora letteralmente Sarakube. Terminato il disastro, il campo di battaglia piomba nel silenzio perchè Sarakube giace inerte riverso al suolo, e di Xavier non v'è traccia visiva. Yudai quindi, quatto quatto, ne approfitta per richiamare la sua fida Tempesta.


    Situazione Finale:
    Sarakube a terra, privo di conoscenza. Xavier nel sottosuolo (ha ancora due turni di aria).
    Nel cielo incombono le nuvole della Tempesta del Drago Demoniaco.


    Commenti Arbitro:
    Shape, per quale oscuro motivo hai pensato di poterti difendere così?
    Le mie ipotesi sono state:
    - Avrà visto Yuka che si preparava ad attaccare ed ha deciso di paralizzarla. Ma come ben sai, paralizzare un avversario per prevenire il suo attacco è un azione illecita.
    - Avrà visto la ramificazione che lo raggiungeva ed ha deciso di paralizzare Yuka per... per cosa? La ramificazione era già partita, paralizzare Yuka non avrebbe impedito alla ramificazione di colpirti. Ergo, anche questa azione non s'ha da fare.
    Questo discorso si applica per tutte le offensive di Yuka, quindi non ho potuto fare altro che farti fallire la difesa. Puntare tutto su una singola difesa ha i suoi rischi, cazzo :ans: Ma che mi combini?

    Cagne, se sei in campo aperto, senza niente che impedisca la vista agli avversari, ed usi il mimetismo (più la furtività) ottieni un effetto soltanto se poi ti sposti, perchè solo in questo caso gli avversari non sanno più dove sei. Ma se tu non muovi un passo ed usi solo il pesce sotterraneo per andare in giù, a Yudai frega poco se ti vede o meno, lui tenta di colpire il punto in cui eri con la stessa efficienza con cui l'avrebbe fatto se ti vedesse. Ugualmente, tu utilizzi il pesce con la stessa efficienza con cui lo utilizzeresti se non fossi invisibile. Non ci sono motivi per assegnare bonus, essere invisibile non ti da vantaggio su di lui.
    Comunque il pesce non fa buchi nel terreno, ti ci fondi assieme. E' per questo che non emetti sound. Ed inoltre non puoi usare due Jutsu a mantenimento contemporaneamente.

    Confermo il tuo dubbio Kerbe: il riverbero sul jutsu potenziante non influisce sulla riuscita dell'attacco complessivo. Comunque ti ho fatto fallire quei due Sunajutsu perchè Sarakube era già KO e Xavier già nel sottosuolo.
     
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    Togliermi da quell’intrico di lance metalliche non è stato facile, la granulosità di quel materiale sabbio-ferroso graffiava l’interno della pelle in cui era conficcato, aumentando il dolore nello sfilarsi via gli spuntoni dal corpo. La tempesta ci ha colpiti, presi in pieno, travolgendoci in una rete di affilate spine senza che il mio compagno facesse alcun che per evitarlo, rimanendo a suo volta flagellato dal terribile attacco. Non so cos’avesse in mente quel tipo, ma stargli affianco non mi sembrava più una soluzione affidabile, anche perché Yudai stava per fare la sua mossa ed era il mio momento per svignarmela senza dare nell’occhio. Sono diventato invisibile per non far capire dove stessi per andare, silenziando il mio corpo per fingere una misteriosa sparizione, mentre in realtà stavo solo fuggendo nel sottosuolo, come molte altre occasioni. Ho capito nel tempo però che quel rifugio non è affatto sicuro, perciò mettere un po di scompiglio prima della fuga è sempre un’ottima idea. Sono rimasto nelle profondità del terreno a meditare un piano abbastanza a lungo, anche se non pensavo che una volta tornato al livello degli altri avrei trovato il mio compagno a terra, privo di forze e sconfitto. Mi era parso di sentire qualcosa di grosso in superficie, ma come sia in realtà andata mi è tutt’ora un mistero. Eppure c’era una cosa abbastanza chiara, la ragazza doveva per forza essere la causa maggiore di quel che era accaduto. Avevo combattuto con Yudai poco tempo addietro e sapevo che egli fosse al mio livello, e dato per scontato che i nostri compagni fossero più forti di noi, la soluzione era piuttosto ovvia. In un attimo il mio piano è andato a farsi fottere, eppure un’idea malsana mi è balenata in mente, una soluzione forse persino migliore di quella che avevo intenzione di mettere in atto. La sua riuscita era quasi impossibile, eppure con un po di tempismo e un po di fortuna ce l’avrei potuta anche quasi forse fare.

    *Massì, perché non provarci??*

    Tramite la percezione del chakra sapevo alla perfezione dove fossero i miei rivali, così mi sono spostato fino alle loro spalle, per risalire dal sottosuolo in maniera silenziosa, mantenendo la calma il più possibile per silenziare quanto meglio la mia respirazione e il battito cardiaco. A una decina di metri alle loro spalle ho dato il via al mio piano, riattivando per prima cosa il mimetismo e poi il movimento del cuore della terra per smuovere il terreno in maniera da creare confusione, apparentemente sono per far perdere loro l’equilibrio, abbassando però la porzione dove si trovava la ragazzina al massimo della profondità, piano piano e facendo salire la terra accanto a lei, in modo da farle sembrare che nulla di male stesse per accadere, ma solo che stessi frammentando il campo di battaglia. Era in un quadrato piuttosto grande, comoda, apparentemente a suo agio. Subito, mentre il terreno sotto i piedi della ragazza era ancora in discesa e lei non avesse capito che stava sprofondando sempre di più, avrei fatto esplodere il terreno sotto i piedi di Yudai con una duplice funzione, la prima quella di danneggiarlo, la seconda quella di far franare quanta più terra possibile nel varco in cui era sepolta la ragazza, in modo da tappare il buco e renderle più ostico un ritorno prematuro sulla scena. Poi c’era la fase fondamentale del piano, far fuori Yudai prima possibile! Alleggerendo la terra di cui era composta la lancia partita dalla mia posizione avrei dato via alla tecnica del colpo del bambù di rocce e terra, creando quattro spuntoni di marmo che avrebbero dovuto impalare Yudai, raggiunto in primis dalla lancia a me più vicina e più leggera, poi dalle altre tre. Una volta bloccato avrei fatto partire dalla mia bocca una gigantesca palla di fuoco, rivelando quindi per la prima volta la mia posizione anche a chi stava osservando l’incontro, visto che il colpo non poteva che essere generato dalla mia figura, al contrario degli altri che potevo azionare anche a distanza. Se fossi riuscito a mettere KO il mio avversario più debole avrei assunto il suo aspetto, aspettando il ritorno della ragazza sulla scena, la quale avrebbe trovato una simpatica illusione al posto della realtà appena avvenuta. Tramite la tecnica del falso ambiente infatti avrei ricreato uno scenario fasullo, con me a terra sconfitto in una pozza, e a quel punto non avrei dovuto far altro che accompagnare all’uscita la mia compagna, facendola uscire dal ring e decretando quindi la sua sconfitta per abbandono prima di uscire a mia volta, qualche secondo dopo, abbastanza per aggiudicarmi una sporca vittoria…
    Azioni:
    - Esco dal pesce sotterraneo + fortuvità max
    - Mimetismo (supporto, 35 stamina)
    - Movimento del cuore della terra (supporto, 18 stamina)
    - Esplosione sotterranea + sforzo extra max (68 stamina)
    - Colpo del bambù di rocce e terra + roccia alleggerita (105 stamina)
    - Grande bonba incendiaria (70 stamina)
    - Trasformazione (supporto, 5 stamina)
    - Tecnica del falso ambiente (supporto, 10 stamina)

    Resistenza: 350 - 135 = 215
    Stamina: 505 - 311 = 184

    Note: :sob:

    Edit: Avevo messo in lista il mimetismo prima di uscire dal pesce sotterraneo, ma lo riattivo dopo essere uscito dal terreno, quindi ho sistemato l ordine delle azioni nello specchietto


    Edited by Cagnellone - 21/12/2015, 00:58
     
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    Il boato provocato dallo squalo mi fischiava ancora nelle orecchie mentre il grande polverone si diradava attorno a noi. Il batticuore e il fiatone accelerarono mentre i miei occhi cercavano l'esito del nostro attacco. L'ultima cosa che avevo visto, era stata la pantera fatta di fulmini lanciata da Yudai, poi più nulla. E ora, dopo pochi istanti che mi sembrarono un'eternità, la verità. Il terreno era stato letteralmente mangiato dallo squalo gigante, un profondo solco si apriva per qualche decina di metri. E alla fine, steso a terra, immobile, Sarakube. Una parte di me si paventò. No, non per la paura di avergli fatto del male, ma per la mia totale impassibilità difronte a ciò che avevo fatto. Anzi, non ero impassibile, ero... elettrizzata. Sorrisi come se qualcuno mi avesse appena detto che, quest'anno, il Natale è in anticipo. Non era un sorriso folle ma di soddisfazione. Proprio così, ero soddisfatta di me stessa. Shukaku provava le mie stesse emozioni, condivideva con me la stessa brava di vincere contro chi ci aveva già sconfitto. Questa volta, ero io la vincitrice. Voltai il capo verso Yudai, sorridendogli. Sapevo che il suo contributo era stato decisivo, non ce l'avrei mai fatta senza di lui.

    Ottimo lavoro! Non sei così male per essere un teppista!

    Scherzai, prendendolo in giro. Ma avevo scordato qualcosa di fondamentale, qualcosa che mi tornò in mente fissando il ragazzo dai capelli scuri. Era un duello a coppie, quello, ma di Xavier non c'era traccia. Non era stato travolto anche lui dallo squalo acquatico? No, il suo corpo non c'era lì in mezzo. In qualche modo l'aveva evitato, doveva essere stato molto abile. Non me lo sarei mai aspettata e, improvvisamente, mi sentii in ansia. Non avevo ancora vinto, non del tutto, e non mi piaceva per niente. Del resto perché preoccuparmi? Di certo il mio avversario non era più abile o potente di Sarakube, sarebbe stata una vittoria facile. Eppure non mi sentivo affatto bene, come se non avessi svolto il mio dovere fino in fondo. Xavier era sopravvissuto e questo significava che eravamo in pericolo. Io no, magari, ma Yudai poteva esserlo. Forse... era per questo che provavo tutta quell'agitazione? Era la paura di poter perdere quel bulletto che mi mandava in tilt? Ripensai istantaneamente ad Hokaru e il petto mi si strinse in una morsa. L'avevo perso, ormai. E per quanto una parte di me soffrisse per questo, l'altra non aveva la minima intenzione di perdere Yudai. Perché? Lo conoscevo da poco, non sapevo nulla di lui, ma provavo la stessa sensazione che avevo provato con Hokaru ogni istante in cui era accanto a me. Il mio volto si trasformò nuovamente, divenne serio, concentrato. Inspirai e buttai fuori l'aria schiudendo impercettibilmente le labbra. Chiusi gli occhi mi concentrai, entrando in meditazione. I suoni si fecero distanti, tutto divenne nero ma chiaro, nella mia testa. Sentivo il mio campo magnetico, quello di Yudai, quello di ogni singolo spettatore sugli spalti, quello delle armi metalliche che indossavano, quello degli uccelli che volavano sopra di noi, ma solo uno di questi campi mi interessava. Infatti, il mio obbiettivo era rintracciare il campo magnetico di Xavier. Inizialmente non percepivo nulla di nulla il che mi parve molto strano. Eppure, mi sembrò di captare qualcosa solo poco dopo, proveniente dal terreno. Eppure non potevo esserne certa. Quel qualcosa si muoveva come se sapesse esattamente cosa fare, ma non sapeva che anche io sapevo esattamente cosa fare. Non sapevo la strategia avversaria ma ero certa di poterla stravolgere completamente. E così iniziò, all'improvviso. Mi sembrò di percepire distintamente il campo magnetico di Xavier solo quando il terreno cominciò a tremare. Probabilmente si era rintanato sottoterra per tutto questo tempo, scavando per risalire in superficie, come avevo visto fare a Dorian, un mio compagno di squadra, tempo addietro; ed io l'avevo percepito solo quando l'avversario era già sbucato fuori. Fu il non vedere più accanto a me Yudai che mi indusse a rintracciare il suo campo magnetico e capire che qualcosa nel terreno non andava. Con qualche jutsu particolare, Xavier stava cercando di sconvolgere il livello del terreno sotto ai miei piedi. O forse era intorno a me che le cose stavano cambiando. In ogni caso, c'era una logica dietro.

    "Vuole sbarazzarsi facilmente di Yudai per affrontarmi in un uno contro uno. Maledetto!"

    Dovevo ritornare in superficie il prima possibile e mettere in salvo il mio compagno di squadra. A quanto avevo capito, la terra era l'elemento principale di Xavier ed era capace di scombussolarci non poco con essa. Il cielo sarebbe stato il nostro riparo. Concentrai il chakra nel piede destro, alzando la gamba e picchiando al suolo velocemente, rilasciando il chakra acquatico. L'arte magica in questione avrebbe dovuto sbalzarmi in aria di poco più di una dozzina di metri, permettendomi di atterrare praticamente al suolo. Prima che l'onda potesse lanciarmi in alto, inclinai leggermente il piede verso il bordo del terreno, sfruttando così la traiettoria per non rischiare di ricadere in quella specie di fosso, se così potevo chiamarlo, in cui Xavier aveva pensato bene di confinarmi. E quindi il Taglio Acquatico Ascendente mi sarebbe servito per tornare a terra, vicino a Yudai. Era il momento:

    Reggiti!

    Grazie al potere del cercoterio, tentai di plasmare la terra sotto i nostri piedi per farla divenire sabbia, compattandola in modo da creare una nuvola di sabbia che sarebbe schizzata in aria per allontanarci dal terreno. Era troppo pericoloso restare a terra, non potevo rischiare di venire separata nuovamente da Yudai. Il ragazzo, per di più, mi aveva letteralmente presa alla lettera. Mi accorsi solo quando la nostra nuvola era già a qualche metro da terra, che mi si era avvinghiato addosso. Avvampai, sentendo il suo corpo caldo contro il mio.

    S-scemo! Pesi un casino, mi soffochi! Guarda che ti affosso, eh!

    Purtroppo ero pur sempre una giovane donna, non potevo tenere a freno le emozioni neanche in momenti come quello. Anche Yudai sembrava non poterci fare nulla, ma all'improvviso impallidì. Se non fosse stato per il suo avvertimento, sarei stata troppo impegnata a farmi film mentali per notare la fiammata di proporzioni bibliche che si stava avvicinando a noi, pronta per arrostirci. Sentivo già il calore di quel fuoco sul viso e avevo già provato il brivido di ustionarmi il corpo, ne avrei volentieri fatto a meno. Xavier aveva davvero mille risorse e si stava rivelando un ottimo avversario, ma ero determinata a vincere, me lo ricordai in quel preciso istante. Col cavolo che mi sarei lasciata battere da una fiammella del genere!

    Sabakuha!

    Onda del deserto. Un Ninjutsu del mio villaggio che consisteva nel richiamare la sabbia attorno a se per generare uno scudo che potesse ricoprire ben cinque metri, sia in altezza che in larghezza. Fu l'unica cosa che mi venne in mente di fare, la più logica, forse, visto che la sabbia non poteva essere disgregata dal katon. Tentai quindi di creare questo scudo a mezz'aria, sicché le fiamme ci avrebbero risparmiato, nella migliore delle ipotesi. Il calore era comunque una sensazione viva attorno a noi e solo quando le fiamme scomparvero disgregai lo scudo e osservai la scena davanti a me. Era decisamente bizzarra. Yudai era a terra, accanto a Xavier, a terra anche lui. Solo che il mio avversario sembrava essere k.o., mentre il mio compagno di squadra era in perfetta salute e sembrava anche contento di aver vinto. Solo che Yudai era proprio accanto a me, sulla nuvola di sabbia, giusto? Mi grattai la testa, confusa. Che diamine stava succedendo?

    Yuka Satetsu

    Azioni
    - Tentativo di rilevare il campo magnetico di Xavier [lo specifico anche qui]
    - Taglio Acquatico Ascendente
    - Sospensione del deserto su Yudai e Yuka
    - Onda del Deserto [per contrastare la Grande Bomba Incendiaria]

    Stamina:
    [660] -5 -18 -35: -58 --> [602]

    Resistenza:
    [600]

    Note:
    Ans, mi sono documentata e a quanto pare dipende non dalla profondità ma dal tipo di terreno se le onde elettromagnetiche riescono ad essere captate in superficie. In questo caso, non sapendo di che terreno si tratta, ho ruolato che non sono certa di percepirlo mentre è sottoterra ma, tenendo attivo il rilevamento, dovrei riuscire a sentirlo quando sbuca fuori.


    Non so bene come comportarmi per il Genjutsu di Xavier. Ho ruolato come se sia la sua trasformazione che la tecnica del falso ambiente funzionassero, solo che, se riesco a salvare Yudai che quindi starebbe accanto a me, capisco che si tratta di una qualche sorta di illusione. Mi sento confusa lol
     
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    Il rombare delle saette accompagnate da quell'afflusso prorompente di acqua che cominciò a marciare velocissimamente verso i due ragazzi, riempì le mie orecchie, mentre il terreno cedeva sotto la potenza del chakra che era racchiuso al loro interno, segnando al suolo la sua smania di distruggere ove passava.
    Alla fine di esso, dopo che le particelle di terra nell'aria scomparvero, si vide il corpo inerme del ragazzo che mi smebrava di ricordare si chiamasse Sarakube. La potenza di quell'attacco fu tale da metterlo immediatamente Ko e fargli perdere l'incontro, in un certo senso.
    In realtà, aveva ancora una chance per riuscire ad arrivare al prossimo turno, ovvero, il suo compagno di squadra Xavier.
    Difatti, lui era totalmente sfuggito dalla mia tecnica d'immobilizzamento, riuscendo a scomparire dalla vista di tutti.
    Non riuscivo a capire dove potesse essere andato a finire il ragazzo dai capelli blu, e mentre con lo sguardo percorrevo tutta la grandezza del "palcoscenico", con la coda dell'occhio mi accorsi del sorriso della mia compagna nei miei confronti.
    Che aveva da ridersi tanto?? In fin dei conti aveva fatto tutto lei. Io le avevo dato solamente un supporto con la mia pantera.

    Ottimo lavoro! Non sei così male per essere un teppista!


    AH AH. Perchè invece di prendermi in giro non pensiamo a Xavier??


    Ok, le risposi un po' troppo seriamente, questo era poco ma sicuro, ma sinceramente parlando... non avevo alcuna voglia di finire come nell'ultimo scontro contro il ragazzo, ovvero "arrostito" dalla mia stessa tecnica, finendo in fine al suolo assieme a lui senza poter muovere neanche un singolo muscolo.
    Non avevamo ancora vinto e sapevo che Xavier sapeva destreggiarsi in situazioni spinose come quelle... il che non andava affatto a mio favore.
    Io ero tutt'altro che una persona tattica, utilizzavo le mie tecniche in modo non troppo intelligente e in molte delle mie azioni mettevo davanti a tutto l'istinto.
    Non ero un freddo calcolatore... mi facevo prendere dallo scontro.
    Ero quasi l'opposto di quel poco che conoscevo del mio avversario.
    Mi voltai verso Yuka e cercai di capire se lei era in grado di "avvistare" con qualche strano mezzo il nostro nemico, ma neanche lei era sicura di ciò che riusciva a percepire, ed io, con i miei sensi sovrasviluppati non riuscivo a fare un granchè.
    Tutto quello che percepivo era il cinguettare di uccelli, parole provenienti dagli spalti e risolini, oltre al movimento del vento e delle piante. Poi il nulla. Niente che mi potesse far comprendere la posizione del mio avversario.

    Dove sei??


    Mi ripetevo tra me e me, mentre i miei occhi continuavano a muoversi in lungo ed in largo nell'arena.
    Ad un tratto però, proprio accanto a me, sentii una porzione di terreno collassare su se stessa e la mia compagna scomparire nel nulla di quella piccola voragine che si era andata a creare.
    Non ci volle il genio a capire quale fosse il suo vero intento, ovvero dividerci.
    Ma Yuka, non facendosi cogliere impreparata, si sparò fuori dal "buco" e mi venne a riprendere.

    Reggiti!

    A cosa!?!?

    In un secondo, il terreno si compattò sotto i nostri piedi e si rialzò da terra. Preso alla sprovvista, afferrai la ragazza e... si, magari approfittai un pochettino della situazione cominciando a toccare un po' ovunque e tenerla bloccata vicino a me. Ma che potevo farci?? Ero pur sempre un maschio!

    S-scemo! Pesi un casino, mi soffochi! Guarda che ti affosso, eh!

    WOWOWO!! Avrò messo su un po' di peso, ma guarda che non peso così tanto!!


    Mi accorsi solamente dopo che Yuka era diventata rossa come un pomodoro, però boh, in quel momento non mi fece effette. Solo dopo, ripensandoci mi venne da arrossire anche a me.
    Per pura curiosità mi venne di guardare sotto i nostri piedi, e i miei occhi vennero illuminati di rosso da una grossa fiammata. Non mi era mai capitato di respingere una tecnica di tipo Katon e mi ritrovai totalmente impreparato, menomale che Yuka sapeva bene cosa fare.

    Sabakuha!

    E allo scoccare dell'ultima lettera, un grosso ammasso di sabbia si andò a creare attorno a noi, sperando soprattutto che il tutto fosse in tempo.
    Che avevo fatto io?? Beh, un'emerito cazzo di nulla. Ma hei, che avrei dovuto fare??

    Resistenza: 400
    Stamina: 230

    Azioni:
    //


    Ho poco tempo e quindi post di cacca (e quando mai) e facendo tutto Kerbe non so che fare io :asd:
     
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  14. Anselmo
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    CITAZIONE

    Responso nr. 2


    Attacco Xavier:
    - Tecnica del Mimetismo: incontrastata
    - Movimento del Cuore della Terra: 120+110+10+2+6= 248
    - Movimento del Cuore della Terra: 120+110+10+5+6= 251
    - Esplosione Sotterranea + sforzo extra: 120+110+10+10+7+6= 263
    - Colpo del Bambù di Roccia e Terra + Alleggerimento: inefficace
    - Grande Bomba Incendiaria: 120+110+18+3+6= 257
    - Tecnica della Trasformazione: incontrastata
    - Tecnica del Falso Ambiente: fallisce


    Difesa Yuka & Yudai:
    - (Yuka) Taglio Acquatico Ascendente: 30+125+75+10+3+8= 251
    - (Yuka) Sospensione del Deserto: 250+150+4+5+8= 417
    - (Yuka) Onda del Deserto: 250+150+15+8+8= 431


    Danni:
    - Yuka: //
    - Yudai: //
    - Xavier: //


    Narrazione Turno:
    Xavier emerge dal sottosuolo con la decisa intenzione di ovviare all'inferiorità numerica eliminando all'istante Yudai, l'anello debole del team avversario. Ma non conosce a fondo le capacità di quell'altra, Yuka, e non può quindi prevedere che quest'ultima sappia esattamente dove lui si trovi in ogni istante dei successivi scambi di battute grazie alla sua dote nel saper individuare i campi elettromagnetici altrui. Effetti sorpresa, movimenti furtivi e tecniche atte a mimetizzarsi non sortiscono quindi il minimo effetto nel momento in cui Xavier tenta di affossare Yuka in una depressione. Lei infatti surfa abilmente su una lama d'acqua generata ad hoc, scalando la parete che gli si para difronte e raggiungendo il suo compagno per un soffio. Ha capito le intenzioni del nemico, ma non ha alcuna intenzione di lasciare che Xavier la separi da Yudai. Quindi si uniscono in matrimonio su una nuvola di sabbia, schizzando verso l'alto ignari di aver appena evitato un esplosione sotterranea e di aver quindi reso inutili le successive lance evocate per trafiggere il ragazzo. Quando poi Xavier bersaglia i due con uno dei più potenti Jutsu Katon esistenti, è ancora una volta Yuka ad intervenire, proteggendo il team con un muro di sabbia contro cui il fuoco non può nulla. Il resto è storia.

    Situazione Finale:
    Yuka e Yudai sulla nuvola di sabbia.


    Commenti Arbitro:
    Cagne:
    - per spostare due porzioni di terreno devi usare due volte il movimento del cuore della terra, spendendo due volte il chakra necessario. Non ti ho fatto fallire il secondo movimento perchè anche se non l'hai messo sotto spoiler lo hai narrato, ma devi sottrarti altri 18 punti chakra.
    - il primo movimento va a riguardare la porzione di terra su cui c'è Yuka. E' considerata un'azione d'attacco, anche se non la danneggia. Quindi contando questa, l'esplosione sotterranea, il colpo del bambù, la grande bomba incendiaria e la tecnica del falso ambiente, compi in tutto 5 attacchi, uno di troppo. Ho dovuto farti fallire il falso ambiente. Comunque Kerbe è immune ai Genjutsu, quindi...
    - l'idea di usare attacchi che potessero arrivare da qualsiasi direzione per poter non nullificare il mimetismo è buona. Ma per lo stesso motivo questi attacchi non vengono resi più imprevedibili dal fatto che l'avversario non ti vede. Inoltre per compierli non devi eseguire nessun movimento (nemmeno sigilli) e quindi nascondere i tuoi movimenti con l'invisibilità non ti avvantaggia. Niente bonus, anche perchè Yuka sa dove sei (motivo per cui non funziona nemmeno sulla grande bomba incendiaria).

    Comunque mi è piaciuto il modo in cui hai usato l'esplosione sotterranea. Ed il piano sarebbe stato geniale, se non fosse per il fatto che Yuka è troppo veloce per farsi intrappolare, è immune ai Genjutsu e monitorando continuamente il tuo campo elettromagnetico capisce se ti sei scambiato con Yudai. Ma ho apprezzato un sacco l'idea di fregarla in quel modo :asd:

    Kerbe, con quel taglio ascendente hai rischiato di buscarti qualche danno, e di condannare Any :tada!:
     
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    Strizzai gli occhi mentre i residui del fuoco rendevano l'aria tremolante. Non avevo degli occhi perfetti già di mio, figurarsi con quel caldo a riscaldarmi la faccia e a quella distanza! Sapevo solo che eravamo vivi e vegeti e lasciai che la sabbia ricadesse al suolo come neve, mentre osservavo il mio avversario, ovviamente illeso. Per un attimo pensai di essermi frullata il cervello ma i miei occhi non mentivano: c'era Yudai là sotto. Solo lui, il ragazzo dai capelli scuri e i modi di fare discutibili. Lo stesso accanto a me. Mi voltai a guardarlo, confusa. Senza pensarci, mi avvicinai per guardarlo meglio, prendendogli il volto tra le mani. Aveva le guance calde e gli occhi di un blu intenso, per un attimo mi scordai dove fossi e cosa stessi facendo, oltre a chi ci stava guardando. Quel gesto non aveva alcun senso ma era stato l'istinto a guidarmi, così come fu lui a farmi parlare a bassa voce, più a me stessa che a Yudai che stava leggermente prendendo colore.

    Sei tu.

    ... Ma che dici?

    La sua risposta mi fece tornare alla realtà. Mi resi conto che i nostri volti erano ad appena un paio di centimetri l'uno dall'altro. Potevo sentirlo respirare e vedere come spostò lo sguardo altrove, in imbarazzo. Il ragazzo posò una mano sulla mia e mi distaccai all'improvviso, arrossendo clamorosamente. Ah, finalmente mi ero resa conto di essere nel bel mezzo di un combattimento.

    EH?! AH! Scusa, mi sono confusa! È che c'eri anche laggiù e volevo capire se eri tu! Non so se mi spiego!

    Sono qui ma sono anche lì. Però non mi sono mica moltiplicato.

    Lo avevo certamente messo in imbarazzo. Ovviamente lo ero anche io, anche se il mio compagno di squadra sembrava essere addirittura più stralunato di me. Passava da un'emozione all'altra in tempo record!

    Sono diventato una divinità wee!

    Aggiunse con un sorrisetto ironico, per poi divenire nuovamente serio.

    Ci credi?

    Non riuscii neanche a rispondere. Non sapevo come ribattere ad una domanda del genere, ma a Yudai sembrò andare bene così. Scossi la testa per riprendermi dallo stato confusionale in cui mi trovavo, osservando il campo circostante. Da là sopra avevo il tempo e la protezione giusta per pensare a qualcosa e, infatti, mi venne subito in mente un piano per aggiudicarci la vittoria. Qualcosa di semplice ma efficacie. Non ci sarebbero voluti più di trenta secondi. Impastai il chakra e sfregai le dita delle mani tra di loro, deglutendo. Yudai mi avrebbe aiutata, anzi, questa volta sarei stata io ad aiutare lui.

    Yudai, so che è improvviso ma ho un piano! Conosci un justu abbastanza forte che abbia un raggio notevole?

    La risposta non tardò ad arrivare e, per nostra fortuna, era più che positiva. Non conoscevo il Ninjutsu in questione ma mi fidavo del mio compagno di squadra, quindi passai subito a spiegargli il piano. Semplice: io avrei tentato di bloccare Xavier e lui l'avrebbe colpito. Non c'era nulla di matematico o trascendentale, era una strategia da quattro soldi più banale che mai. Ma diavolo se poteva funzionare! Sorrisi di nuovo, non dalla gioia ma dalla carica che avevo in corpo. Stavo per aggiudicarmi la vittoria e il pensiero di potermi scontrare contro Nonubu o Kuroda mi spingeva a dare di più.

    Quando siamo a terra attacca immediatamente! Io cercherò di bloccarlo poco prima!

    Spiegai mentre muovevo la nuvola sotto di noi per farle prendere velocità. Ci saremmo spinti in picchiata, a neanche dieci metri dal nostro avversario, guadagnando tempo. Il vento mi sferzava contro il viso mentre le pupille si dilatavano e il cuore batteva più forte che mai. Poco prima che la nuvola si disintegrasse al suolo per mia volontà, stesi il braccio in avanti, attivando il mio jutsu. Tentai di manipolare la sabbia, creata grazie a Shukaku, in modo da creare una gabbia di sabbia che avrebbe avvolto gli arti superiori e inferiori e il busto di Xavier. Il mio intento era imprigionarlo qualche secondo prima dell'attacco finale, ormai imminente. I nostri piedi toccarono appena terra che Yudai era già pronto, eseguendo i sigilli con cura e precisione. Ne venne fuori un'onda gigantesca che tentò di abbattersi contro l'avversario imprigionato, ma non contenta decisi di supportare ulteriormente il mio compagno di squadra. Agitai una mano in aria, generando una corrente d'aria che poi scagliai dietro al jutsu acquatico, per dargli ancora più spinta. L'impatto fu violentissimo e restai accanto a Yudai per scoprire se poterci definire vincitori o no. Ci speravo con tutta me stessa, ovviamente.

    Yuka Satetsu

    Azioni
    - Mantenimento Sospensione del Deserto
    - Gabbia di sabbia
    - Danza Selvaggia del Vento per potenziare il Jutsu di Yudai

    Stamina:
    [602] -5 -10 -35 --> [552]

    Resistenza:
    [600]

    Note:
    CITAZIONE (Anselmo @ 24/12/2015, 20:33) 
    Kerbe, con quel taglio ascendente hai rischiato di buscarti qualche danno, e di condannare Any :tada!:

    Il rischio è il mio mestiere (?) :tada!:
     
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19 replies since 3/12/2015, 16:27   699 views
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