Naruto GDR - La via del ninja

Posts written by » JeT

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    Welcome :chuppro:
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    Quanto può essere determinante la prestanza fisica in un duello? Quanto può essere facile per un uomo riuscire a schiacciare piccole formiche insignificanti? Ma se invece, in qualche modo assurdo, quelle piccole ed insignificanti formiche, riuscissero a sopraffare l'uomo? Riuscirebbero a far valere la loro posizione, vincendo uno scontro che per alcuni scommettitori aveva già un vincitore preannunciato? Alcune volte accade l'impensabile, ciò che nessuno riterrebbe possibile o quantomeno assai difficile da ottenere. In quella singola caverna, ormai distrutta dalla potenza di quelle stesse insignificanti formiche, l'impensabile era stato acciuffato ed in un certo senso, distrutto. Rabbia e dolore, vendetta e frustrazione. Sentimenti che un uomo conosce alla perfezione, alcuni convivono con essi fino alla fine dei loro giorni, riuscendo a superare i momenti difficili; altri invece decidono di sfogarsi riversando tutto ciò che provano verso qualche altro soggetto, innescando un processo che tende a far sprofondare l'uomo in un loop infinito. Ma un Cyborg invece? Potrebbe riuscire a provare nuovamente quelle emozioni? Quanto vorrei riuscire ad entrare nella testa di uno di loro, cosi da comprendere ogni singola diversità che vi è fra noi e crogiolarmi nel realizzare quanto effettivamente, l'uomo, seppur possa anch'esso contemplare il marcio, sia unico nel suo genere. Nessuna modifica genetica potrà mai cambiare la realtà che si cela nella sua esistenza. E sorrido quando riesco a trovare spazio per tali supposizioni, perché alla fine dei conti, qualcosa di buono in me esiste.

    « Forza Shanks, non diamogli tregua! »

    Proruppe con entusiasmo il Monaco, con un viso che tuttavia tradiva il suo stato d'animo. La stanchezza era chiaramente leggibile nei suoi occhi, forse proprio a causa della sua scelleratezza e della non curanza. Capì subito che dovevamo chiudere i giochi al più presto o altrimenti, saremmo stati veramente schiacciati come formiche. D'altro canto, seppur privo di una grande quantità di Chakra, il mio animo inebriato desiderava combattere. Ed era proprio lo sguardo del Cyborg a stimolarmi. Quello sguardo furente e pregno di sofferenza, affranto dal dolore e dall'odio, alimentavano una voglia irrefrenabile di spingerlo a pensare a quanto era insignificante la sua razza.

    - Devo provare a colpirgli la testa.. ma prima devo avvicinarmi. -

    Ciò che elaborai fu un piano piuttosto semplice e privo di dettagli, focalizzato interamente sulla distruzione veloce del nemico. Una gang di bulletti, privati del suo capo, cessa immediatamente d'esistere. Fermando il cuore nel petto d'un uomo, questi morirebbe. Eliminando il nucleo di una macchina, essa cessa ogni attività. Cosi mantenni attivo l'Inputon sul Buddha del Monaco, lanciandogli uno sguardo fulminante.. « Il Buddha ha ancora parte del mio potere. Tu continua a danneggiarlo mentre io m'assicurerò che la sua vita... » ... E provando ad incoraggiarlo, sebbene non ve ne fosse bisogno alcuno ma un soldato motivato, alla fine, possiede una marcia in più che fa la differenza. Fu in quel frangente, precisamente dopo la carica del Monaco - che doveva tenere occupato il Cyborg - iniziai ad attivare quel potere diabolico nel mio stesso corpo. L'Inputon scattò come un ghepardo, dapprima controllando che ogni fibra del corpo fosse attiva e poi rinvigorendolo con una nuova forza. In un battito di ciglia mi sentì più pesante ma al tempo stesso molto più reattivo. Amavo quella sensazione di potere; mi faceva sentire superiore in qualsiasi aspetto. Un arma che se posta nelle mani sbagliate, potrebbe essere la rovina del genere umano ma per la fortuna di tali giovani sciocchi, cosi non fu. « ...Termini adesso! »

    E con un viso armato di determinazione flettei le ginocchia, spingendo l'Inputon verso gli arti inferiori ove tale forza avrebbe dovuto supportare il mio balzo, concedendomi una spinta fuori dal comune. Tale salto, indirizzato verso la vita del Cyborg, mi avrebbe sicuramente aperto una strada veloce verso il capo del nemico. Mirai alla gamba mancante, giacché l'obiettivo del Monaco era l'arto inferiore che restava. All'atterraggio, smussato dallo stesso Inputon e dal mio Chakra naturale, rivolto sempre alle piante dei piedi, mossi il corpo intero verso la schiena del nemico, in modo tale da non dover riscontrare problemi durante la salita. « INPO.. » Il braccio dritto, già caricato a molla, venne irradiato d'un alone biancastro, specialmente il pugno - ormai - chiuso con forza. Cercai d'essere attento ad ogni singolo passo, seppur la foga mi divorava nel ventre. Dovevo esserlo, non potevo fermarmi. Dovevamo vincere e ci sarei riuscito con tutte le mie forze. « KYOJIN.. » Provai a superare la testa con l'ennesimo balzo, fino a restare sospeso nell'aria a circa cinque metri dall'obiettivo. Caricai un ultimo respiro e successivamente « .. NO GOON!!! » lasciai partire il colpo più devastante che conoscessi. Il pugno andò a colpire una parte precisa d'etere, che nell'attimo dopo collassò a causa di piccole crepe. Una sfera, nata proprio da quelle increspature, si compattò risucchiando tutta la forza racchiusa nell'Inputon e viaggiò dritta verso la testa del nemico, pronta a colpirla e a farla esplodere. La spinta di tale colpo, avrebbe dovuto spingermi via o quantomeno sbalzarmi verso le acque. In ogni caso, ero già pronto ad ogni singola evenienza, giacché entrambe le braccia erano poste a protezione del viso, mentre i piedi erano completamente ricoperti di Chakra.

    Riassunto Azioni


    Azioni
    Mantengo attivo Chakra Inputon al Buddha
    Attivo lo Stile del Pugno Magico: InpuTaijutsu
    Arte degli Impulsi: Fragore del Colosso (Inputon: Kyojin no gōon)

    parametri
    Resistenza:500
    Stamina:337-15-35-95=227

    Maestrie e Abilità
    - Kekkei Genkai User - Adepto dell'Inputon
    - Maestria: Arte Suprema del Fulmine I Livello: Apprendista del Fulmine
    - Concentrazione del Chakra
    - Concentrazione Superiore del Chakra
    - Specializzazione Sensoriale: Udito Fenomenale
    - Riverbero del Chakra
    - Stile del Pugno Vibrante: InpuTaijutsu
    - Jutsu ad una mano
    - Sprigionamento del Chakra
    - Disperdi (Kai)
    - Tecnica del Richiamo [Kuchiyose no Jutsu]

    equipaggiamento
    - Hurricane Sword [1 - Cintura Robusta Trasversale]
    - Coprifronte O.S.U. [Braccio SX] [30]
    - MidPROP n.07 [1 - Vita]
    - Kobashot [1 - Polso SX] (A Casa)
    - Ricetrasmittente v.4000 (Seras) [1 - Occhio SX] (A Casa)
    - Maschera respiratoria [1 - Sigillata nel Rotolo Piccolo]
    - Borsello Porta Armi [1 - Natiche]
    - Taschino Porta Armi [1 - Coscia Destra]
    - Cintura Robusta Trasversale [1 - Schiena]
    - Cinturino di Tessuto per Arti [1 - Coscia Sinistra]
    - Rotolo Piccolo [1 - Borsello Porta Armi] [5/20 (Maschera Respiratoria)]

    Consumabili
    - Tonico Coagulante [2 - Borsello Porta Armi]

    Conoscenze
    Tecniche e del Chakra Livello III
    Oratorie e Popolari Livello II

    note
    Riverbero attivo.
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    La costruzione del monaco riuscì perfettamente ad isolare alcuni prigionieri dalla malsana combinazione di jutsu che io ed il Kiriano avevamo messo in scena. L'enorme quantità d'acqua, mossa dal giovane con la lingua di un serpente, sbatté violentemente contro le nuove pareti rocciose, infrangendosi su di loro con ferocia e punzecchiandole con fasci purpurei, pronti a scavare ancor più in profondità nell'animo dell'ambiente che ci circondava. Il Cyborg, unico bersaglio rimasto vittima di quei colpi, sbalzò via come un pulcino che abbandona il suo nido, capitolando nelle acque profonde, sparendo dalla vista di tutti i presenti. Un ghigno beffardo si fece strada sul mio volto mentre l'animo si crogiolava in quella strana sensazione che ormai s'era insinuata al suo interno. Essa, cupa ma dolce al tempo stesso, non era altro che l'estrema esaltazione di quello spirito battagliero che in quelle occasioni prevaleva sul restante delle emozioni. Combattere, per quanto mi riguardava, era naturale come il sorgere del Sole; come lo scorrere del Chakra all'interno del mio corpo. Era come se il mio cervello entrasse in un qualche strano tipo di modalità e le sfide pericolose, riuscivano ad intensificare tal processo in una maniera al dir poco indescrivibile. Per alcuni, esso poteva trattarsi semplicemente d'istinto di sopravvivenza ma ero ben conscio che ciò che nascondevo, andava ben oltre. A pagarne le spese tuttavia, sarebbe stato quel miscuglio d'ingranaggi che dopo quell'affronto subito, rivelò l'essenza che nascondeva in corpo. La terra iniziò a tremare ed i miei occhi si spostarono velocemente verso il monaco, non riuscendo tuttavia a trovare una qualche risposta alle mie domande. Capì all'istante che non era colpa di Ranmaru se un buffo terremoto scosse la mia attenzione ma, la causa scatenante, fu' proprio il Cyborg.

    « Wow... Quello è... Un Akimichi... »

    La voce di Ranmaru ruppe l'odore di salsedine che aveva impestato la piccola gola, trascinando il mio sguardo verso la foce di quel tremore. Pochi secondi dopo, traducibili in un battito di ciglia, una grossa e pallida nuvola s'innalzò dall'acqua, quasi come se volesse raggiungere il cielo. Provai ad assottigliare lo sguardo e nel mentre dovetti anche riguardare la postura del corpo, proprio per non capitolare per terra. La nuvola, che dapprima pareva lanciarci occhiate minacciose, lentamente iniziò a miagolare come un gattino impaurito, scappando via non appena una creatura mostruosa giunse nel bel mezzo del combattimento. Con sguardo più attento e testardo, capì che quell'orrendo mostro non era altro che il Cyborg che stavamo affrontando, adesso enorme e tremendamente minaccioso. Una tale vista certamente non avrebbe avuto speranza d'impaurirmi, giacché dalla mia avevo un arma ancor più terrificante.

    « Più sono grandi e più fanno rumore quando cadono.. »

    Professai divertito, aggiustandomi poi il cappello di paglia ed allacciandolo al collo, in modo da non perderlo. La faccenda si fece ancor più critica quando il rabbioso Cyborg comunicò attraverso un qualche tipo di auricolare, forse con i suoi compari o forse con qualche suo subordinato, ordinando loro di attivare il collare che avevano indosso i prigionieri, ormai ad un passo dalla morte. In pochi secondi ci dividemmo i compiti ed il Cyborg Akimichi, com'era prevedibile, toccò a me ed il Monaco mentre il salvataggio dei civili fu interamente sottoposto alle cure degli altri due Shinobi. Scossi le spalle, continuando ad osservare quella mastodontica creatura che con la sua incredibile mole aveva reso la gola ancor più tetra ed oscura. Il cremisi visore puntava dritto sulle nostre figure, ormai semplici formiche dinanzi alla sua stazza. Ciò nonostante, nessuno di noi sembrava turbato ed io in particolare, fui travolto da un ondata d'euforia mai provata fino a quel momento. Determinazione, voglia di confronto, esaltazione; sentimenti che all'unisono si sposarono fra loro e che mi donavano una marcia in più rispetto agli altri. Ero pronto, anzi, lo ero sempre stato. Avrei ridotto quell'ammasso di circuiti in mille pezzi e lo avrei fatto trasportando sulle mie spalle il peso dell'odio e del dolore di tutte quelle povere vittime di quel sistema tremendamente corrotto.

    « A LUI PENSIAMO NOI!!! »

    E come una scossa improvvisa, giunse il momento d'iniziare le danze. Al mio fianco avevo il Monaco, intento ad invocare una di quelle sue Divinità, la stessa che si palesò durante il fatidico test dell'O.S.U. Un profonda luce annunciò il suo arrivo e qualche secondo dopo, attorno al mio compagno, un immane quantità di Chakra prese a prendere forma, elevandosi alta nel cielo e compattandosi secondo una forma ben precisa. Ignoravo la concezione che si celava dietro quello strano Jutsu ma comunque rispettavo la sua forza e su questo aspetto, potevo assolutamente aiutarlo. Potevo, invero, quadruplicarne la potenza solamente grazie ad un tocco della mano o per meglio dire, attraverso un applicazione di Chakra. Cosi feci. La man dritta tentò di avvicinarsi al Buddha e nel mentre, Raiton e Fuuton, vorticavano fra loro come a volersi unire, dando quindi origine all'Inputon che dapprima si spostò verso il suddetto arto e poi a quella curiosa struttura di Chakra.

    « Pronti! »

    Osservai con attenzione l'evolversi della situazione, gustandomi da distanza ravvicinata quale sarebbe stato l'effetto dell'Inputon, cosi come la faccia del Cyborg non appena avrebbe scoperto un arcano mistero. La battaglia iniziò con una serie di colpi davvero degna di nota ed il Monaco al mio fianco, sembrò fin da subito intenzionato a concludere lo scontro al più presto. Molto probabilmente anche il Cyborg era della stessa opinione giacché volle provare a colpire anche me medesimo con un poderoso calcio. Le nera gamba si mosse lenta, forse anche per via del suo peso, e ciò quasi poté darmi l'opportunità di preparare una difesa degna del proprio nome. « Sta attento.. » Professai nel mentre battei i palmi delle mani l'uno contro l'altro, invocando ancora una volta il potere dell'Inputon « I Cyborg sono ben diversi dai Bio Guerrieri. Ho avuto modo di combatterne uno ed alla fine questo si è avvolto di una strana luce, poi è esploso.. » Continuai a ripercorrere le stesse usanze tipiche di un Jutsu usato più di una volta in passato, immaginando nella mente l'esatta costruzione che da li a poco avrebbe dovuto prendere vita, mentre tentavo di ragguagliare il Monaco su una delle possibili armi dei Cyborg « In ogni caso, dovresti tenerti pronto ad ogni evenienza.. » Sospirai appena e successivamente.. « Inpō: Inpujou Heki!! » ..Distesi le braccia parallele al terreno, spingendo via dal mio corpo quel Chakra Inputon che aveva il compito di formare una specie di Cupola verso l'alto, intrisa proprio di quello stesso elemento. Quella cupola non era minimamente paragonabile a nessuna delle difese esistenti, giacché il mio Chakra Innato la rendeva diversa sotto ogni aspetto. Un ghigno malefico nacque sul mio viso mentre lo sguardo si piantò sulla gamba del Cyborg che lenta avrebbe dovuto scontrarsi con la grande cupola.


    Riassunto Azioni


    Azioni
    Applico Chakra Inputon al Buddha
    Arte degli Impulsi: Tecnica della Semisfera Vibrante (Inputon: Inpujou Heki)

    parametri
    Resistenza:500
    Stamina:412-30-45=337

    Maestrie e Abilità
    - Kekkei Genkai User - Adepto dell'Inputon
    - Maestria: Arte Suprema del Fulmine I Livello: Apprendista del Fulmine
    - Concentrazione del Chakra
    - Concentrazione Superiore del Chakra
    - Specializzazione Sensoriale: Udito Fenomenale
    - Riverbero del Chakra
    - Stile del Pugno Vibrante: InpuTaijutsu
    - Jutsu ad una mano
    - Sprigionamento del Chakra
    - Disperdi (Kai)
    - Tecnica del Richiamo [Kuchiyose no Jutsu]

    equipaggiamento
    - Hurricane Sword [1 - Cintura Robusta Trasversale]
    - Coprifronte O.S.U. [Braccio SX] [30]
    - MidPROP n.07 [1 - Vita]
    - Kobashot [1 - Polso SX] (A Casa)
    - Ricetrasmittente v.4000 (Seras) [1 - Occhio SX] (A Casa)
    - Maschera respiratoria [1 - Sigillata nel Rotolo Piccolo]
    - Borsello Porta Armi [1 - Natiche]
    - Taschino Porta Armi [1 - Coscia Destra]
    - Cintura Robusta Trasversale [1 - Schiena]
    - Cinturino di Tessuto per Arti [1 - Coscia Sinistra]
    - Rotolo Piccolo [1 - Borsello Porta Armi] [5/20 (Maschera Respiratoria)]

    Consumabili
    - Tonico Coagulante [2 - Borsello Porta Armi]

    Conoscenze
    Tecniche e del Chakra Livello III
    Oratorie e Popolari Livello II

    note
    Riverbero attivo. Altra cosa Steg, ricorda che l'Inputon oltre ad avere resistenza quadrupla contro oggetti fisici e colpi fisici, distrugge anche oggetti di dimensioni Abnormi :ans:
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    Narrato | « Parlato Shanks » | - Pensato - | « Parlato Seto Akame » | « Parlato Ranmaru » | « Parlato Daisuke »



    CITAZIONE
    « Shanks, spero che tu ti troverai d'accordo con me che in una situazione di estremo pericolo come questo la limpidezza delle informazioni che ci scambiamo sia fondamentale per la riuscita del nostro piano d'attacco. Ho avuto prova di alcune tue abilità dal vivo, però sarebbe meglio che tu ce ne facessi partecipi chiaramente. Questa è un delle basi del nemico del mondo, non di qualche scapestrato qualunque »

    Ritto lo sguardo verso il suo non più nobile viso mentre la ragione si schiantò contro le sue puerili parole che, come risposta, non ottennero altro che un saggio silenzio. Esso, con vigorosa forza, ruppe le ipocrisie di quel Samurai e di quello stesso gruppo che non faceva altro che mettere in discussione la mia posizione. Un Corsaro in mezzo agli Shinobi, un coniglio in mezzo ai lupi. Potevo esattamente trovarmi d'accordo con quel ragazzo? Potevo con assoluta certezza aprire il vaso che conteneva le mie conoscenze e di conseguenza informare loro di cosa ero effettivamente capace? Guardai da cima a fondo Daisuke, scavando nei ricordi l'ultimo scontro vissuto insieme, lo stesso che ci costrinse a sforzi inumani per riuscire a mantenere la vita reclusa nel nostro petto. Ma quelle parole profanate senza un minimo di buon senso, sbandierate al vento con il solo scopo di far presenza, resero nulli i miei sacrifici passati, cancellandoli come nulla fosse successo. Non importava quante energie avevo investito quel giorno per garantirgli la possibilità di assaporare l'ebrezza di un ennesimo tramonto, giacché non gli diedero modo di capire che poteva donami la sua fiducia. Socchiusi per un attimo gli occhi, circondandomi di quell'oscurità che da qualche tempo avevo imparato a conoscere, ammiccando un fievole sorriso che scomparve in un battito di ciglia, facendo poi tremare la gola, pronta a sputar sentenza contro le "alleate" figure.

    « Non confondere il mio silenzio con stupidità o con mancanza di fiducia, Samurai. Non importa chi sia il nemico, combatto sempre al massimo delle mie capacità e da un punto di vista, sono come un libro aperto. Semplicemente basta saper leggere ma a voi Shinobi manca tale capacità... »

    Allungai la man manca sopra il cinturino posto in vita, stringendolo con foga e provando ad appacificare la mia mente che tanto era stata ferita.

    « ...Probabilmente, se te lo spiegassi, nemmeno riusciresti a capire cosa sono in grado di fare. Ma solamente adesso capisco che l'averti salvato da quel Cyborg non è servito a nulla.. Ma sta pur certo che farei qualsiasi cosa per proteggere i miei compagni! »

    E ci ritrovammo a correre attraverso quelle nuove terre, coperti da un cielo tetro privo delle sue magnifiche stelle, come se anche loro avessero voluto fuggire da quell'usurpatore. Gli innumerevoli passi rimbombavano nella mia testa insieme al frastuono di quei pensieri fastidiosi, privandomi della serenità che meritavo ma che ero, fortunatamente, capace di ritrovare nel momento del bisogno. La scura terra che ci circondava, spoglia di qualsiasi vegetazione ma pregna d'innumerevoli frammenti rocciosi, come fossero l'unica decorazione presente in quel Continente, sembrò quasi che tenesse lo sguardo sulla mia figura e che volesse, in qualche modo, controllare che meritassi quel posto. Dinanzi a me vi era il gruppo formatosi alla nascita di tale missione, con l'ulteriore aggiunta di un nuovo elemento. Esso, Shinobi dalle Sensoriali abilità, ci condusse fino ad un determinato punto del Continente, proprio alle porte del territorio nemico. Con fare accorto, silente come il naturale essere della mia personalità, mi prodigai in un attenta analisi di ciò che stavo ammirando. Nelle mie pupille difatti, non vi era solamente il tenero ruggito di una romantica alba ma anche di movenze ben note e già ben descritte nella mia testa. Mi chiesi, per un singolo attimo, se anche i miei compagni avessero capito in cosa consisteva l'operato del Sensoriale e quale fosse il suo prezioso ruolo. Un sorriso malizioso cadde sul mio viso, deturpando quell'aria cupa che dall'inizio del viaggio era stata la maschera che più avevo avuto piacere d'indossare. Il goffo pensiero, basato unicamente sulla stupidità delle parole del Samurai, volò via non appena il Sensoriale ci diede l'ordine di varcare quel velo di Chakra che circondava Ishivar, entrando - quindi - ufficialmente nel regno del nemico.

    - E' messo peggio di quanto credessi... -

    Ciò che per me pareva un luogo da dimenticare, altri la chiamavano "Casa". Ciò che per me non aveva alcuna speranza, altri la chiamavano invece "Il Paese della Speranza". Nei successivi kilometri macinati, non ero mai riuscito ad intravedere una singola porzione di vegetazione che avesse quantomeno la volontà di urlare al mondo e di rendere nota la propria presenza. Insomma, era un territorio che aveva la sua importanza ma che proprio non riuscivo ad inquadrare. Un po' come la storia dei Corsari, nello specifico dei pregiudizi che conquistavamo al nostro passaggio. Mandai giù un amaro boccone, chiudendo nel profondo del cuore tutte le sensazioni che mi trasmetteva la vista, cosi come i numerosi pensieri che tormentavano la mente, lasciandola libera di lavorare al meglio, pronta a ricevere i segnali che mi donava l'Inputon. Tuttavia, nonostante fossimo riusciti ad entrare ad Ishivar e ad avanzare in quel territorio, nessun nemico pareva esserci vicino. Gli impulsi, che continuamente lasciavano il mio corpo con precisi ordini, sondavano il terreno circostante, regalandomi fortunatamente non molti problemi.

    - Che strano.. -

    Mi venne immediatamente da pensare quando l'Inputon mi sussurrò della presenza di più individui, proprio mentre eravamo appollaiati su d'un alto dirupo che affacciava sul Mare. Tali segnali continuarono ad avvicinarsi, come se fossero accompagnati dal vento e da un forte odore di salsedine. Lo stesso vento che provò a lacerarmi il viso, favorendo al tanto amato profumo di salsedine di profanarmi i polmoni. Tuttavia non riuscivo a scrutare nulla che fosse identificabile ma la mia attenzione era completamente focalizzata sul punto indicatomi dall'Inputon. La mia ignoranza mi piombò sul capo, consegnandomi domande a cui non sapevo minimamente rispondere e ciò, in un modo davvero profondo, m'infastidiva. Inaspettatamente però, il fitto mistero venne svelato dalle parole del Kiriano che, grazie alle sue particolari abilità innate, riusciva perfettamente ad avere un quadro chiaro della situazione.

    « Ci siamo, la nave sta attraccando. Probabilmente navigava celata da una particolare tecnica di occultamento »

    Un secondo dopo, sporgendomi dal dirupo, riuscì ad intravedere una nave che lentamente si materializzava dal nulla. Spostai il capo verso il Kiriano, puntando lo sguardo verso i suoi occhi che in tal momento avevano completamente cambiato forma. « Il falso Byakugan.. Capisco.. » Riposi l'attenzione nuovamente sulla nave, provando a contare i segnali che mi donava l'Inputon ed affibbiandoli alle parole dell'Akame, donando un posto di rilievo anche al segnale che proveniva al di sotto della nostra posizione. Pochi secondi dopo, dal basso del dirupo si sollevarono, trasportati dal vento, urla strazianti e gemiti di terrore. Crucciai lo sguardo provando poi a sporgermi ulteriormente, facendo comunque attenzione a non cadere o almeno a non farci scoprire. Le voci, catturate tutte dal mio udito super sviluppato, si fecero sempre più chiare e mi permisero di distinguerle senza grande fatica. Ero certo d'aver udito dei bambini, cosi come donne, uomini ed anziani.

    « Le due forze nemiche stanno dando luogo ad una tratta di schiavi. Questi sono condotti fin qui dagli jashinisti, i quali ricevono in cambio alcune casse d’acciaio di cui mi è sconosciuto il contenuto. Un cyborg ha appena preso in consegna un gruppo di uomini, donne e bambini che indossano uno strano collare; apparentemente un congegno elettronico. Due uomini, scesi dalla nave, stanno portando a bordo le casse. A giudicare dalla gestualità dell’operazione, pare una prassi consolidata »

    « Un congegno elettronico dici? Salvarli potrebbe essere più pericoloso di quel che sembra.. Potrebbero anche esplodere.. »

    « So che ci sono in gioco delle vite, tuttavia vi consiglio di focalizzarvi sull’obbiettivo della missione. Probabilmente qualcuno morirà oggi. Preparatevi all’evenienza »

    « Non possiamo permettere che innocenti muoiano... Già troppi sono passati a miglior vita prima del tempo stabilito... Ora basta... »

    « Kuchiyose no Jutsu »

    La man dritta, ferita sul palmo a causa di un forte morso dato con forza, piombò sul terreno posto sotto i miei piedi ed improvvisamente, dopo qualche microsecondo, sarebbe dovuto comparire il mio più prezioso alleato, Umibozu. Il grande agglomerato acquatico avrebbe potuto aiutarmi in quella particolare missione, specialmente contro la nave Jashinista. Dunque, senza perdere ulteriore tempo, alzai il capo verso la di lui figura e.. « Amico mio, ho bisogno del tuo aiuto. Sotto di noi c'è una nave che dovresti controllare e tenere d'occhio. Unisciti al Mare e seguila da vicino e quando arriverà il momento di dare supporto ad un'altra squadra alleata, agisci di conseguenza » ..Con la giusta fierezza e il medesimo rispetto, tentai di muoverlo in quel grande gioco, senza sapere minimamente se sarebbe stato utile in qualche modo. Successivamente ritornai al vivo dell'azione e consultandoci brevemente fra di noi, un piano d'attacco fu rapidamente elaborato. Ranmaru, il monaco conosciuto il terribile giorno del test dell'O.S.U, diede il via alle danze con un particolare Jutsu Doton. Questo aveva lo scopo di creare un apertura da cui avremmo potuto osservare meglio la situazione. Dovetti però controllare il baricentro giacché la terra, tutta, improvvisamente s'agitò impazzita, come se avesse perso il controllo. Lo stesso discorso valeva anche per il mio Chakra, il quale iniziò anch'esso ad avere delle piccole ma costanti convulsioni, pronto ad essere utilizzato al meglio, e cosi feci. Attesi il momento perfetto, la realizzazione del piano elaborato e successivamente, congiungendo le mani al petto ed osservando un imponente quantità d'acqua - lanciata dal Kiriano in persona - riversarsi verso il Cyborg, fu quasi automatico comporre un singolo sigillo, quello del Cinghiale, e permettere poi al Raiton d'invadere ogni poro del mio corpo. « Raiton, Jibashi » Esso nacque dal ventre del mio corpo, attraversò il braccio dritto e finì per essere lanciato contro quella massa acquatica, provando quindi a fondersi con essa, con l'intento di donargli un ancor più pressante potenza distruttiva.


    Riassunto Azioni


    Azioni
    Tecnica del Richiamo
    Omicidio Elettromagnetico (Jibashi)

    parametri
    Resistenza:500
    Stamina:495-70-13= 412

    Maestrie e Abilità
    - Kekkei Genkai User - Adepto dell'Inputon
    - Maestria: Arte Suprema del Fulmine I Livello: Apprendista del Fulmine
    - Concentrazione del Chakra
    - Concentrazione Superiore del Chakra
    - Specializzazione Sensoriale: Udito Fenomenale
    - Riverbero del Chakra
    - Stile del Pugno Vibrante: InpuTaijutsu
    - Jutsu ad una mano
    - Sprigionamento del Chakra
    - Disperdi (Kai)
    - Tecnica del Richiamo [Kuchiyose no Jutsu]

    equipaggiamento
    - Hurricane Sword [1 - Cintura Robusta Trasversale]
    - Coprifronte O.S.U. [Braccio SX] [30]
    - MidPROP n.07 [1 - Vita]
    - Kobashot [1 - Polso SX] (A Casa)
    - Ricetrasmittente v.4000 (Seras) [1 - Occhio SX] (A Casa)
    - Maschera respiratoria [1 - Sigillata nel Rotolo Piccolo]
    - Borsello Porta Armi [1 - Natiche]
    - Taschino Porta Armi [1 - Coscia Destra]
    - Cintura Robusta Trasversale [1 - Schiena]
    - Cinturino di Tessuto per Arti [1 - Coscia Sinistra]
    - Rotolo Piccolo [1 - Borsello Porta Armi] [5/20 (Maschera Respiratoria)]

    Consumabili
    - Tonico Coagulante [2 - Borsello Porta Armi]

    Conoscenze
    Tecniche e del Chakra Livello III
    Oratorie e Popolari Livello II

    note
    Riverbero attivo
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    CITAZIONE (Cagnellone @ 18/4/2022, 18:53) 
    Ehilà. Ben ritrovati a tutti! Avevo scritto a Roy ma mi sembrava carino fare un post. Niente praticamente martedì cambierò lavoro e avrò molto più tempo libero in sostanza. E niente una delle prime cose che mi sono venute in mente col tempo libero che avrò è che mi piacerebbe molto tornare a ruolare. Vorrei scusarmi con chi nell' ultimo periodo di attività mia aveva dovuto aspettare a lungo i miei post, che visto il poco tempo a disposizione erano davvero orrendi. In particolare vorrei scusarmi con Jet per il tempo che ha dovuto aspettare. Ora comunque inizio una nuova vita e vorrei passare un po' del mio tempo di nuovo qui con voi, una community che ho sempre ritenuto di amici 😊

    Ma figurati, no problem Cagne :fifi: alla fine è durato meno dell'evento di Halloween :please: comunque bentornato!
  6. .
    Iniziai a respirare affannosamente mentre il corpo si faceva più pesante a causa dell'enorme sforzo che quel duello aveva richiesto. Riuscivo persino a sentire il battito del mio cuore seppur fosse calmo e lento. Quella sfera fatta pienamente di Chakra Inputon richiedeva un grande dispendio di Chakra ma in cambio offriva una potenza fuori dal comune; un sacrificio che poteva essere sopportato, specialmente quando in gioco c'era la mia di vita. Le gambe tremanti, sforzate ancora da quel Chakra vibrante, riuscirono a tenersi erette, facendomi capire che potevo ancora continuare a duellare. Lo scontro, tuttavia, non poteva prolungarsi oltre giacché avrei ben presto terminato la mia energia, ruzzolando poi sul terreno, sfinito e privo di sensi, completamente alla mercé del nemico. L'attacco di quest'ultimo, fortunatamente, collassò ben prima che potesse toccare i nostri corpi, proprio a causa dei nostri attacchi che repentini fermarono la corsa di quella Spada dorata; prima il Fragore del Colosso, poi il restante susseguirsi di attacchi. Qualcosa, tuttavia, successe l'attimo successivo la realizzazione del mio piano. Quella spada, dapprima posta come pericolo principale, si tramutò in finissimi filamenti d'oro fuso, simili a gocce di pioggia che liberi da quella solida struttura cui erano prigionieri un attimo prima, si ritrovarono a cadere sul terreno e sul corpo di tutti i presenti. Fui solamente capace di alzare il capo e di porre il braccio manco a protezione del viso, crucciandolo e chiudendo le palpebre a schermire la vista da quel pericolo imminente. Potevo invocare l'aiuto di Umibozu, ordinandogli di avvolgerci con il suo corpo ma tale idea fu prosciugata via come un parassita fa con il suo ospite.

    - Diamine.. Sono stato un stupido.. -

    Quelle ferite subite, fecero più male all'animo che al corpo poiché stava a dimostrare che avevo perso sul piano strategico. Amavo avere tutto sotto controllo, elaborando piani bellici solamente analizzando le movenze dei nemici e le loro abilità ma ero stato cosi stupido da non pensare minimamente ad una tale ripercussione. Non potevo permettermi tali errori, non in occasioni del genere o avrei perso sicuramente la vita, senza poter far ritorno dalle persone a me care.

    « Dobbiamo attaccare, è il momento! »

    Agitai il braccio manco come a volermi scrollare via le gocce di oro ancora presenti su di esso, trascurando quel dolore e reprimendolo dentro di me, come fosse un prigioniero di un ignobile Pirata. Spostai lo sguardo verso il Samurai, mantenendo ancora attivo il Chakra Inputon sulla Diramazione che aveva sulla spada. Quel suo attacco poteva essere avere una parte importante nella conclusione di quello scontro, che doveva assolutamente finire al più presto, giacché stavo per esaurire le scorte di Chakra.

    « Quel bastardo è un cyborg e sembra anche instabile. Dobbiamo attaccare dalla distanza, non avvicinarti. Avanti, distruggiamo quel ammasso di ferraglia! »

    E nuovamente, pregno di rabbia ed odio, caricai il pugno dritto di quell'energia micidiale che era l'Inputon, portandolo sul fianco sinistro. Sbuffai come a volermi liberare di quella tensione, per poi lasciar partire quel pugno verso l'etere, che improvvisamente sembrò collassare sotto una forza già rivista qualche attimo prima. Difatti, piccole crepe vennero a formarsi nel punto in cui colpì il pugno, tutte pronte a ringhiare contro quell'ammasso di circuiti, che dal canto suo iniziò a coprirsi di una strana luce. Questa, seppur appariva minacciosa ai miei occhi, non riuscì a destarmi dal volerlo ridurre in poltiglia e senza indugiare oltre, mosso anche da un irrefrenabile sete di vendetta, lasciai partire quella grande sfera biancastra fatta completamente di Chakra Inputon. La terra si deteriorò ulteriormente al suo passaggio, come se volesse scappare via da quell'impeto mostruoso che velocemente si avvicinava al cyborg. Dovevamo abbatterlo al più presto e non avevo Jutsu migliore che potesse aiutarmi a realizzare il mio piano.


    Riassunto Azioni


    Azioni
    Mantengo attivo lo Stile del Pugno Vibrante e gli Impulsi sulla Diramazione di Daisuke
    Arte degli Impulsi: Fragore del Colosso (Inputon: Kyojin no gōon)

    parametri
    Resistenza:500-100= 400
    Stamina:109+150=259-10-10-100=139

    Maestrie e Abilità
    - Kekkei Genkai User - Adepto dell'Inputon
    - Maestria: Arte Suprema del Fulmine I Livello: Apprendista del Fulmine
    - Concentrazione del Chakra
    - Concentrazione Superiore del Chakra
    - Specializzazione Sensoriale: Udito Fenomenale
    - Riverbero del Chakra
    - Stile del Pugno Vibrante: InpuTaijutsu
    - Jutsu ad una mano
    - Sprigionamento del Chakra
    - Disperdi (Kai)
    - Tecnica del Richiamo [Kuchiyose no Jutsu]

    equipaggiamento
    - Hurricane Sword [1 - Cintura Robusta Trasversale]
    - Coprifronte O.S.U. [Braccio SX] [30]
    - MidPROP n.07 [1 - Vita]
    - Kobashot [1 - Polso SX] (A Casa)
    - Ricetrasmittente v.4000 (Seras) [1 - Occhio SX] (A Casa)
    - Maschera respiratoria [1 - Sigillata nel Rotolo Piccolo]
    - Borsello Porta Armi [1 - Natiche]
    - Taschino Porta Armi [1 - Coscia Destra]
    - Cintura Robusta Trasversale [1 - Schiena]
    - Cinturino di Tessuto per Arti [1 - Coscia Sinistra]
    - Rotolo Piccolo [1 - Borsello Porta Armi] [5/20 (Maschera Respiratoria)]

    Consumabili
    - Tonico Coagulante [2 - Borsello Porta Armi]

    Conoscenze
    Tecniche e del Chakra Livello III
    Oratorie e Popolari Livello II

    note
  7. .

    Narrato | « Parlato Shanks » | - Pensato - | « Parlato Seto Akame » | « Parlato Ranmaru » | « Parlato Daisuke »



    Ishivar, il Paese della Speranza. Una speranza ormai spezzata da quel falso Dio che con forza era riuscito a piegare e sottomettere un intero popolo, schiavizzando e facendo esperimenti su di loro come fossero semplici oggetti. Non più uomini ma porci al macello. Quella terra bruna, coperta da un manto infinito d'aridità e desolazione, cosi povera ma ricca per quel fiero popolo, era ormai cosi vicina che a stento riuscivo a scrutarla con i miei occhi ed annusarla con le narici grazie a quel dolce e calmo vento, pregno di salsedine e di terriccio Ishivariano. Quella sensazione, che per alcuni aveva un retro gusto decisamente nostalgico, mi fece ricordare la promessa fatta a quello scienziato, la stessa che ruppi nel momento in cui spensi la vita di quei due Bio Guerrieri. Ciò nonostante, dentro di me, ancora sentivo l'opportunità di redimermi e di poter, in qualche modo, assicurarmi che quella promessa vada mantenuta. Ed in quel campo organizzato dall'O.S.U, in cui vi era riunito un gran numero di soldati, quella promessa fece si che il mio corpo fosse come mosso da una volontà non più terrena ma quasi divina. Quindi, giunto in quel miscuglio di forze cui scrutavo con immensa curiosità, sentivo una grande responsabilità pesare sulla mia schiena, un fardello che sapevo poter avere due soli finali: la mia rovina o la mia ascesa. Cercai di tenermi quanto più vicino al gruppo che apparentemente giunse lì per ultimo, avendoli già conosciuti nel nome e nelle abilità, specialmente il Monaco ed il Samurai.

    « Certo non dev’essere stato facile per voi..vederli perire sotto la potenza dei vostri colpi. Dì la verità, Oden, ti sei fidato troppo del corsaro. Lo sai che la sua regina, dopo essersi fatta abbindolare dal nemico, si fa accompagnare da un cyborg? »

    Quelle parole pungenti come i denti di un serpente, coprirono alcuni schiamazzi provenienti dal resto degli Shinobi lì presenti, ben lontani dal gruppetto cui ero vicino. Un piccolo focolare riusciva a riscaldare le mie mani protratte verso di esso mentre sul mio viso apparve un aria piuttosto minacciosa, deturpata proprio da quelle subdole parole che giunsero da un Kiriano che a quanto pare non aveva fatto bene i propri compiti. Difatti le sue parole, seppur riuscirono ad infastidirmi, avevano un qualcosa di sbagliato. Guardai quel giovane ragazzo dalla testa ai piedi, riconoscendo la sua identità ed associando alcune abilità al suo conto. Stetti per un attimo in silenzio, cercando di capire effettivamente di chi stesse parlando, poiché ero assolutamente convinto che non vi fosse nessun cyborg presente nel regno dei Corsari. L'unico che poteva accompagnare la Regina era la sua ombra, Kuroda Akasuna.

    « Sto iniziando a credere che voi Shinobi apriate la bocca solamente per farla prendere aria.. »

    Staccai le mani da quel focolare, facendole poi scrocchiare fra loro e ruotando l'intero corpo in direzione del Kiriano.

    « Parli di Kuroda Akasuna? Dovresti fare meglio i tuoi compiti ragazzo. Kuroda Akasuna, nato e cresciuto nel Villaggio della Sabbia. Considerato il più grande marionettista degli ultimi tempi, tanto da riuscire a diventare lui stesso una marionetta umana e non un cyborg. Colui che è riuscito a fermare l'Imperatore del Fuoco, Zero. Dimmi Kiriano, potresti mai sentirti capace di superare quel fantomatico "cyborg" come lo chiami tu? Finora il tuo traguardo più grande qual è stato? Provare ad offendere Barbakos? Sta molto attento, questa è una missione pericolosa e quelle potrebbero essere state le tue ultime parole! »

    La situazione, già propriamente precaria, fu letteralmente salvata da alcuni individui. Uno in particolare, alto e con un giovane aspetto, coperto dal classico giubbotto che identifica un Jonin, ribaltò la situazione con le sue sole parole, dichiarandosi poi come colui che effettivamente aveva la responsabilità d'accogliere l'ultimo gruppo appena arrivati. Spinto quindi da quella promessa e dalle parole del Monaco, che in qualche modo volle provare a sedare la situazione fra me ed il Kiriano, mi calmai e provai a concentrarmi interamente sulla nuova comparsa.

    « Buonasera a tutti. Vi illustrerò al volo i dettagli della missione. L’intelligence dell’O.S.U. ha combinato le informazioni in nostro possesso ed è riuscita ad identificare una nave jashinista che percorre segretamente una tratta mensile che collega i due regimi. Abbiamo la certezza che approderà alle 6:00 del mattino di domani in un minuscolo porto degli uomini di Fury che si trova venti kilometri al di là del confine. Ripartirà una manciata di minuti dopo per tornare nel Regno di Jashin »

    Quell'annuncio, cosi chiaro e preciso, fu l'esatta trasportazione di quella missiva alla realtà. Ormai di Cyborg ne avevo affrontati ed in un certo modo avevo imparato a conoscerli o quanto meno studiarli in battaglia. Tuttavia, per la prima volta dall'inizio dello scontro tra il bene ed il male, questa pareva essere la nostra prima mossa nei confronti del nemico. Il grande gioco quindi aveva provato a muoversi e noi, piccola accozzaglia di guerrieri, eravamo semplici pedine di una scacchiera. Pronti in qualsiasi momento a fare "Scaccomatto".

    « Alcuni dei nostri esploratori hanno ipotizzato qualche forma di attività sotterranea nei pressi di quella zona. Voi dovrete raggiungere il porto fiancheggiando la costa ed ovviamente senza farvi scoprire. Starà poi a voi, una volta lì, decidere come muovervi per sventare le attività dell’esercito di Fury. Noi nel frattempo intercetteremo la nave jashinista di ritorno per concludere la manovra a tenaglia ed interrompere definitivamente la tratta »

    « Quindi... Se ho ben capito... Dovremo percorrere questi venti kilometri senza farci scoprire, assistere all'arrivo della nave, attendere la ripartenza... E solo allora agire nel modo più consono per fermare qualsiasi cosa stiano facendo. Nel frattempo voi vi occuperete della nave sulla via del ritorno... »

    « Se avete domande sarò lieto di rispondervi »

    « Solamente una ma è più una richiesta che una domanda.. » Risposi mentre la man dritta si mosse in direzione del mento come a volerlo accarezzare dolcemente « Mi pare di aver capito che il nemico possa in qualche modo tracciare le fonti di Chakra e addirittura capire effettivamente gli elementi posseduti da uno Shinobi. Se vogliamo quindi sperare di arrivare lì senza farci scoprire, potremmo provare a sfruttare le abilità di un Sensoriale, cosi da nascondere le nostre fonti di Chakra e provare a passare inosservati. Quantomeno potremmo limitare i danni.. »

    Infine, dopo aver sbandierato la mia singola idea, lasciai che fosse il mondo degli Shinobi a parlare, giacché osservandoli tutti con attenzione potevo solamente maturare più in fretta, assimilando quelle piccole differenze che esistevano fra il loro mondo e quello dei Corsari. Il briefing, tutto sommato, fu breve e coinciso e l'attimo dopo mi ritrovai a discutere ulteriormente con il Monaco che iniziò a inscenare una qualche sorta di collaborazione.

    « So che non ci conosciamo bene e per questo potrebbe essere utile parlare un pò di noi o quantomeno delle nostre capacità principali, anche per poter valutare al meglio cosa fare una volta sul posto... Io ad esempio sono in grado di assorbire, o quantomeno disperdere, la qasi totalità delle offensive a base di chakra... Insieme a Shanks sarei poi in grado di demolire con relativa semplicità qualsiasi tipo di struttura eventualmente eretta, Infine ho un buon controllo anche sul sottosuolo grazie ad un discreto controllo del Doton... Tra di voi c'è qualcuno con spiccate doti ricognitive? »

    « Io diciamo che riesco a percepire delle cose. Infine ripropongo ciò che ha appena detto Ranmaru: riesco a distruggere facilmente le cose »

    Fui piuttosto sintetico ma non perché non volli collaborare ma perché non faceva parte della mia indole. Volevo infatti restare un segreto per chiunque anche se ero ben conscio che la collaborazione ci avrebbe permesso di ritornare a casa sani e salvi. Dunque, senza indugiare oltre, osservati dalla Luna piena e coperti da una totale oscurità, mi apprestai a seguire il gruppetto, lasciando partire dal mio corpo Impulsi a bassa frequenza capaci di sondare l'ambiente a me circostante. Queste frequenze cosi basse non erano minimamente capaci di arrecare danno ma ero solito invece, usarle per scovare la presenza di coloro cui non potevo raggiungere con la vista. Silente ma con sguardo vigile, tentai di seguire i passi compiuti dai miei compagni, provando ad uccidere il suono dei miei passi proprio come m'insegnò tempo fa un famoso Cacciatore di taglie. Le pedine iniziarono a muoversi, augurando buon gioco a tutti.


    Riassunto Azioni


    Azioni
    Genero Impulsi a bassa frequenza in modalità sonar

    parametri
    Resistenza:500
    Stamina:500-5= 495

    Maestrie e Abilità
    - Kekkei Genkai User - Adepto dell'Inputon
    - Maestria: Arte Suprema del Fulmine I Livello: Apprendista del Fulmine
    - Concentrazione del Chakra
    - Concentrazione Superiore del Chakra
    - Specializzazione Sensoriale: Udito Fenomenale
    - Riverbero del Chakra
    - Stile del Pugno Vibrante: InpuTaijutsu
    - Jutsu ad una mano
    - Sprigionamento del Chakra
    - Disperdi (Kai)
    - Tecnica del Richiamo [Kuchiyose no Jutsu]

    equipaggiamento
    - Hurricane Sword [1 - Cintura Robusta Trasversale]
    - Coprifronte O.S.U. [Braccio SX] [30]
    - MidPROP n.07 [1 - Vita]
    - Kobashot [1 - Polso SX] (A Casa)
    - Ricetrasmittente v.4000 (Seras) [1 - Occhio SX] (A Casa)
    - Maschera respiratoria [1 - Sigillata nel Rotolo Piccolo]
    - Borsello Porta Armi [1 - Natiche]
    - Taschino Porta Armi [1 - Coscia Destra]
    - Cintura Robusta Trasversale [1 - Schiena]
    - Cinturino di Tessuto per Arti [1 - Coscia Sinistra]
    - Rotolo Piccolo [1 - Borsello Porta Armi] [5/20 (Maschera Respiratoria)]

    Consumabili
    - Tonico Coagulante [2 - Borsello Porta Armi]

    Conoscenze
    Tecniche e del Chakra Livello III
    Oratorie e Popolari Livello II

    note
  8. .
    Il luogo sacro di Katsuyu, ormai irriconoscibile, fu sipario di una serie di battaglie davvero catastrofiche. Ed entrambi, io ed Umibozu, coordinati e famelici di scoprire la reale potenza dei nostri Jutsu combinati, tenemmo lo sguardo fisso su quel Vortice marino, spinto da diverse saette purpuree che elettrificarono l'acqua stessa e la resero decisamente più folgorante. Quel Jutsu acquatico divenne cosi pregno di elettricità che avrebbe potuto paralizzare l'avversario con assoluta certezza, distruggendo ogni possibile dubbio nella sua realizzazione. Tali attacchi, tutti partiti simultaneamente, cozzarono contro quella che sembrò essere una statua ricoperta, o forse composta, d'oro. Essa, invocata da colui che apparentemente doveva essere il Mukenin considerato pericoloso dall'O.S.U, si erse a difesa di quell'uomo, incassando una serie d'attacchi davvero numerosi e coriacei. Tuttavia, seppur la quantità di danno apportata fosse in quantificabile, la statua parve tenere testa, sfoggiando cosi una difesa decisamente superlativa. Infatti, contro ogni singola aspettativa, non si distrusse al primo attacco ma con grande fierezza seppe resistere fino alla conclusione di tutte le manovre mosse contro di essa, agendo proprio come la perfetta guardia del corpo di un Re o di un Kage. A nulla, quindi, servirono le nostre azioni anche se riuscirono a consegnarmi alcune ipotesi su ciò che avevo dinanzi. Quell'oro, inizialmente manipolato in uno stato liquido, andava a condensarsi quando doveva esattamente entrare in gioco. Che sia una difesa o un attacco puro, come prima cosa, andava ad indurire la sua composizione, passando da uno stato all'altro o almeno temporeggiava nel mentre.

    - Il Genjutsu sembra essere fallito, cosi come la Diramazione ad Inputon.. Strano -

    Più guardavo quell'uomo e più m'accorgevo che il suo cervello non era stato minimamente attaccato dal mio Chakra. Nemmeno gli attacchi con la Diramazione ad Inputon funzionarono, forse perché quel Chakra non riusciva esattamente a trasmettersi ma doveva essere applicato direttamente. Difatti, la sua vista non sembrava affatto compromessa anzi riusciva a sfruttarla appieno muovendosi come più desiderava, libero come un rapace nei cieli più sereni. Provai a capire cosa avessi sbagliato, eseguendo nuovamente le stesse movenze nella mente ma costatando che nessun errore era stato commesso e che quindi, con grande certezza, il merito di tal fallimento era da ricercare nel corpo o nelle abilità di quell'uomo. Con le mie conoscenze, tremendamente ampie sul campo magico, sapevo dell'esistenza di uomini capaci di lottare senza osservare il volto del nemico, focalizzandosi solamente sui movimenti corporei. Esistevano anche diversi Jutsu che schermivano dal mondo esterno la propria persona, rendendoli difatti immuni alle illusioni; ciò che proprio non sembrava ai miei occhi quell'uomo. E come un tarlo che picchietta costantemente sulla corteccia di un albero, tale domanda continuava ad assillarmi in ogni momento. Una voglia alimentata dal mio profondo essere e da quello spirito strategico che per forza di cose voleva conoscere dettagli sull'ignoto.

    « Daisuke.. » E nel mentre la difesa dorata iniziava a colare sul terreno ormai compromesso, mi avvicinai al Kaguya « Sembra che ci sia un legame fra te e Katsuyu, ottimo. Ma se vogliamo qualche possibilità di vittoria, mi serve recuperare Chakra al più presto. Potresti chiedere a Katsuyu di donarmi parte del suo Chakra? » Distaccando per un singolo attimo lo sguardo dal nemico e porgendolo poi in direzione del nuovo duo appena nato.

    Successivamente guardai Umibozu, accertandomi delle sue reali condizioni. Sembrava ancora voglioso di continuare a lottare, seppur apparisse stanco e ancora mal ridotto dai miei precedenti attacchi. Avrei preferito farlo scomparire e concedergli un degno riposo ma in quella frangente, ogni singolo attimo poteva essere l'ultimo. Non potevamo quindi distrarci un sol istante ma dovevamo essere invece pronti a tutto. Tant'è che nacque, da quella stessa colata d'oro precedentemente stressata dai nostri attacchi, quella che sembrava essere una spada ma di dimensioni fuori dall'ordinario, grande quanto Katsuyu stessa. Ed anche quest'ultima volta, mosso in uno stato liquido, l'oro andò a condensarsi spingendo le proprie molecole ad indurirsi per permettergli la realizzazione di tal arma. Ormai ero convinto di tal fattore determinante e l'Inputon, sprizzante d'energia dentro il mio corpo, risuonò all'improvviso quando anch'egli vide quella enorme spada. Ruotai il capo in direzione di Daisuke, sperando d'intravedere ancora luce nei suoi occhi, giacché non poteva farsi sconfiggere dalla paura. Era lecito tuttavia, provare un tal emozione in quel momento ma non poteva permettersi il lusso di lasciarla vincere sulla sua anima.

    « Possiamo farcela, fidati di me! Attacca ancora con la Diramazione! »

    E senza cercare di compiere lo stesso errore precedente, allungai la mano cosparsa di Chakra ad Impulsi, proprio verso l'alone bluastro che ricopriva l'arma del Kaguya, tentando, correttamente questa volta, il passaggio di testimone dal mio braccio a quella Diramazione di Chakra. Spostai poi il capo verso quella spada, ancora fluttuante nell'aria mentre continuava a guadagnare grandezza sempre più, quasi sembrava più grande di un Biju. Strinsi i denti, liberando i polmoni di quell'aria trattenuta e riempiendoli con nuovo etere pulito e sereno. Feci, inoltre, come ad arretrare la gamba destra, caricando poi il pugno dritto all'indietro mentre il fianco manco, tutto, avanzò verso il nemico..

    « INPŌ.. »

    ...Nel mentre Umibozu, osservando la mia preparazione, iniziò ad impastare Chakra al centro del suo petto, generando da esso diversi proiettili marini pronti ad essere scagliati insieme al mio attacco che non tardò ad arrivare, giacché, intorno al mio pugno dritto, parve comparire un alone biancastro, pregno d'impulsi ad alta intensità, capaci di far danni immaginabili a qualsiasi cosa incontrasse..

    « KYOJIN NO.. GŌON!! »

    ...Ed infine, lasciato partire il pugno caricato d'impulsi a mo' di molla, nacquero delle crepe vistose nell'etere, proprio nel punto esatto in cui il pugnò parve fermarsi. Tali crepe, appena due secondi più tardi, parvero distruggere l'etere stesso, piegando a loro volere la materia e trasformandola in qualcosa di decisamente superiore. Dal pugno, infatti, avrebbe dovuto partire una sfera gigante composta di quel Chakra Innato che nemmeno gli Dei temeva. La sfera, famelica come un leone, ruggì con veemenza contro quella spada, accompagnata non solo dalle mie speranze ma anche dai cinque colpi acquatici violentemente rigurgitati dal mio nuovo amico d'avventura: Umibozu. L'attacco, di base tremendamente potente, era cosi precisamente scagliato che mi assicurai la non presenza di alleati nei cinque metri a me distanti, cosi da garantire loro l'incolumità di un danno collaterale. Quella potenza era destinata completamente al nemico e a lui soltanto.


    Riassunto Azioni


    Azioni
    Mantengo attivo lo Stile del Pugno Vibrante
    Applico Inputon alla Diramazione di Daisuke
    Arte degli Impulsi: Fragore del Colosso (Inputon: Kyojin no gōon)

    parametri
    Resistenza:500
    Stamina:239-10-30-90=109

    Maestrie e Abilità
    - Kekkei Genkai User - Adepto dell'Inputon
    - Maestria: Arte Suprema del Fulmine I Livello: Apprendista del Fulmine
    - Concentrazione del Chakra
    - Concentrazione Superiore del Chakra
    - Specializzazione Sensoriale: Udito Fenomenale
    - Riverbero del Chakra
    - Stile del Pugno Vibrante: InpuTaijutsu
    - Jutsu ad una mano
    - Sprigionamento del Chakra
    - Disperdi (Kai)
    - Tecnica del Richiamo [Kuchiyose no Jutsu]

    equipaggiamento
    - Hurricane Sword [1 - Cintura Robusta Trasversale]
    - Coprifronte O.S.U. [Braccio SX] [30]
    - MidPROP n.07 [1 - Vita]
    - Kobashot [1 - Polso SX] (A Casa)
    - Ricetrasmittente v.4000 (Seras) [1 - Occhio SX] (A Casa)
    - Maschera respiratoria [1 - Sigillata nel Rotolo Piccolo]
    - Borsello Porta Armi [1 - Natiche]
    - Taschino Porta Armi [1 - Coscia Destra]
    - Cintura Robusta Trasversale [1 - Schiena]
    - Cinturino di Tessuto per Arti [1 - Coscia Sinistra]
    - Rotolo Piccolo [1 - Borsello Porta Armi] [5/20 (Maschera Respiratoria)]

    Consumabili
    - Tonico Coagulante [2 - Borsello Porta Armi]

    Conoscenze
    Tecniche e del Chakra Livello III
    Oratorie e Popolari Livello II

    note


    Resistenza Umibozu ??
    Stamina Umibozu ??-10

    Azioni:
    - Multipli Proiettili Marini
  9. .
    E finalmente, dopo l'ennesimo tentativo, riuscì a penetrare nella corazza di Umibozu, entrando di fatto nelle sue grazie. Ero riuscito a stringere un alleanza con quell'agglomerato acquatico, sottraendolo dalle grinfie di quel infido criminale. Quest'ultimo tuttavia aveva subito ingenti danni dai colpi del Kaguya che aveva messo in mostra un eccellente controllo della sua Kekkei Genkai. Quel ragazzo m'incuriosiva ad ogni mossa mostrata, anche se era chiaro che aveva ancora del lavoro da svolgere. Ciò nonostante, seppur stessimo vincendo, vi era qualcosa di alquanto strano nell'aria. Forse era solo nella mia testa, forse non era nulla di cosi particolare ma qualcosa non quadrava. Decisi però di lasciar correre, giacché eravamo usciti vincitori da quel confronto. Ciò fu chiaro anche al Ronin ma volle comunque provare a reagire e non potei far altro che apprezzarne la volontà. Odiavo quest'ultimo ma la sua voglia di non arrendersi era davvero encomiabile, sfortunatamente per lui aveva trovato nemici davvero difficili da uccidere. Il mio Inputon infatti ruggiva più del suo fuoco interiore e quasi nulla riusciva a mettermi in difficoltà. Il Kaguya invece, parve cadere in una delle cosiddette "crepe strategiche". Queste non erano altro che semplici momenti in cui l'avversario poteva capovolgere la situazione a suo vantaggio e cosi avvenne. Folgorato da un Jutsu Raiton difensivo e scaraventato in aria, il Kaguya ruzzolò vicino ai miei piedi, abbastanza frastornato e dolorante. Il Ronin aveva appena sfoggiato una difesa niente male ma le sue condizioni precarie non gli avrebbero concesso ulteriori possibilità di confronto. Lo scontro ormai era stato deciso ma qualcosa intervenne a favore del caos. La terra, improvvisamente, iniziò a tremare e a rigurgitare da sotto i piedi del Ronin una sorta di effluvio dorato, abbastanza consistente da rendere il Ronin una statua d'oro puro. E cosi, in pochi secondi, si spense la vita di Ikkotsu e solamente una statua ne rimase della sua fama.

    « Bene bene... Ora che le nullità sono state tolte di mezzo veniamo a noi... E' stato divertente osservarvi bisticciare... Ma ora non ho altro tempo da perdere, infondo il tempo è denaro.. »

    Un uomo alto e dagli abiti ancor più impagliati d'oro rispetto a quella statua, irruppe nel campo di battaglia, uscendo da chissà quale nascondiglio. Non era chiaro da dove fosse comparso né tantomeno come avesse fatto a nascondere la sua figura fino a quel momento ma qualcosa mi fu chiaro come il sorgere del Sole: era lui il vero Mukenin a cui si riferivano quelli dell'O.S.U. Ecco qual era la sensazione che mi attanagliava l'anima e che riempiva la mia mente di tetri dubbi.

    « Sapevo che c'era qualcosa che non andava. Ikkotsu non aveva le abilità per essere reputato "pericoloso". Spero che almeno tu sia all'altezza di tale appellativo! »

    Alternavo lo sguardo da quell'uomo alla statua di Ikkotsu, cercando di capire effettivamente cosa diavolo fosse quella tecnica usata che tanto aveva qualcosa di familiare. Difatti, scavando nei meandri della mia mente, vi ritrovai un archivio contenente diversi Jutsu Yoton usati con quella stessa sostanza. Che fosse un derivato della lava? Oppure una sua evoluzione? Dovevo elaborare un piano per battere quel losco figuro ma prima dovevo accertarmi di alcune cose.

    « Non voglio sprecare il vostro talento... Sostituirete quell'incompetente lavorando per me... Fatelo e non vi mancherà mai più nulla... Rifiutate e morirete! »

    « Tu, idiota, non provare a dire un'altra parola, non hai il diritto di comportanti come uno spocchioso bastardo. Tutti voi dovreste marcire all'inferno, bambini capricciosi che sanno solo usare le armi per prendersi tutto ciò che vogliono. Sai cosa? Assaggerai la tua stessa medicina »

    « Non perdere la calma altrimenti potresti giocarti la vita.. piuttosto ho un piano. Attaccalo con questo.. »

    Mi avvicinai a Daisuke e alimentando il fuoco dell'Inputon ancora presente nel mio corpo, allungai la man dritta verso la sua arma ed infusi in essa parte del mio Chakra Inputon. Con tal aiuto, volevo in parte emulare ciò che era stato fatto precedentemente con Ranmaru Oden. La forza distruttiva dell'Inputon non aveva eguali ed applicandolo alle tecniche dei Samurai, quasi sicuramente poteva uscirne qualcosa di altamente distruttivo. Nessuno avrebbe potuto ostacolare tal potenza ma solamente provare ad evitare i colpi in arrivo.

    « ..E adesso attacca! »

    Gli diedi quindi modo d'iniziare la sua offensiva, non prima di aver preparato qualcosa che forse nessuno s'aspettava. Difatti, iniziando ad impastare Chakra al centro del petto e agitando le mani a compiere un singolo sigillo: la Pecora, provai ad attuare una delle illusioni che più preferivo. Il Pilastro lampeggiante avrebbe dovuto colpire l'avversario facendogli credere che diversi raggi luminosi uscissero dai miei occhi e dalla mia bocca, fino a giungere ai suoi occhi, privandolo quindi della vista e lasciandolo in un modo oscuro. Cosi facendo avrei concesso a Daisuke un gran vantaggio, poiché l'avversario non avrebbe mai potuto sapere quali fossero gli attacchi in arrivo. Successivamente spostai lo sguardo verso Umibozu ed iniziai ad invocare l'energia del Fulmine intrisa nel mio corpo, convogliandola al centro del plesso solare.

    « Umibozu, forza, attacchiamolo adesso! »

    E cosi fece. Senza attendere ulteriori secondi, provando prima di tutto a recuperare le energie rimaste e richiamando Chakra Suiton nelle sue fauci, iniziò ad espellere una grande quantità d'acqua dalla bocca che in pochi secondi iniziò ad assumere le sembianze di un Vortice gigantesco mentre io tentavo di creare cinque saette purpuree, lanciate poi contro quel Vortice creato da Umibozu. L'attacco combinato, cosi facendo, avrebbe dovuto essere ancor più forte e devastante. Sembrava un buon piano d'attacco, atto anche a testare le reali capacità difensive dell'uomo in giallo.


    Riassunto Azioni


    Azioni
    Mantengo attivo lo Stile del Pugno Vibrante
    Applico Inputon all'arma di Daisuke
    Illusione Fulminea: Pilastro lampeggiante (Raigen Raikouchuu)
    Saette Volanti (Hiko no yajirushi)

    parametri
    Resistenza:500
    Stamina:310-10-30-18-13=239

    Maestrie e Abilità
    - Kekkei Genkai User - Adepto dell'Inputon
    - Maestria: Arte Suprema del Fulmine I Livello: Apprendista del Fulmine
    - Concentrazione del Chakra
    - Concentrazione Superiore del Chakra
    - Specializzazione Sensoriale: Udito Fenomenale
    - Riverbero del Chakra
    - Stile del Pugno Vibrante: InpuTaijutsu
    - Jutsu ad una mano
    - Sprigionamento del Chakra
    - Disperdi (Kai)
    - Tecnica del Richiamo [Kuchiyose no Jutsu]

    equipaggiamento
    - Hurricane Sword [1 - Cintura Robusta Trasversale]
    - Coprifronte O.S.U. [Braccio SX] [30]
    - MidPROP n.07 [1 - Vita]
    - Kobashot [1 - Polso SX] (A Casa)
    - Ricetrasmittente v.4000 (Seras) [1 - Occhio SX] (A Casa)
    - Maschera respiratoria [1 - Sigillata nel Rotolo Piccolo]
    - Borsello Porta Armi [1 - Natiche]
    - Taschino Porta Armi [1 - Coscia Destra]
    - Cintura Robusta Trasversale [1 - Schiena]
    - Cinturino di Tessuto per Arti [1 - Coscia Sinistra]
    - Rotolo Piccolo [1 - Borsello Porta Armi] [5/20 (Maschera Respiratoria)]

    Consumabili
    - Tonico Coagulante [2 - Borsello Porta Armi]

    Conoscenze
    Tecniche e del Chakra Livello III
    Oratorie e Popolari Livello II

    note


    Resistenza Umibozu ??
    Stamina Umibozu ??-50

    Azioni:
    - Vortice Marino
  10. .
    I vari tentativi di placare la creatura acquatica fallirono miseramente; forse ero riuscito a penetrare nell'animo di quell'agglomerato ma sembrava comunque costretto ad ascoltare le parole di quel folle. Ikkotsu, questo il nome del Ronin, rivelò infatti l'esatto motivo d'ignoro per le mie parole. Fra di loro vi era un patto stipulato, un accordo che li stringeva ad un alleanza indistruttibile anche se non la definirei propriamente con quel appellativo. Difatti, dal mio punto di vista, quella non era affatto un alleanza e proprio non riuscivo a capire cosa avesse spinto l'agglomerato acquatico ad accettare quel Ronin. La sua schiavitù riportava la mia mente ad alcuni periodi bui di Barbakos, quando ancora era viva la Pirateria e gli schiavi erano fonte del loro sostentamento. Un passato che ogni Corsaro porterà per sempre nel proprio cuore, come una croce fissa sull'anima, come il fardello delle morti di quei poveri ragazzi nel giorno del famoso test dell'O.S.U. Strinsi i pugni all'ennesima risata del Ronin mentre le sue inutili parole riempirono l'etere d'una sgradevole sensazione, pesante e davvero fastidiosa. Con prepotenza si proclamò il prossimo miglior Pirata dei sette mari anche se il suo culo baciò il suolo dopo il mio ultimo attacco. La lama di Chakra creata pochi istanti prima difatti non riuscì a trafiggergli il petto e a chiudergli la bocca per sempre. Purtroppo era ancora vivo e vegeto, seppur dolorante a causa di qualche colpo ricevuto. E quando da sotto il suo mantello cadde un rotolo abbastanza grande, il sorriso folle che era presente perennemente sul suo volto, si trasformò in una smorfia di dissenso e frustrazione, rabbia ed ira.

    « Il Pirata più famoso dei sette mari dici?.. Guardati! Sei solo un povero sciocco estremamente fortunato ad avere ancora la testa sul collo »

    Dall'alto verso il basso, il mio sguardo serio era fisso sulla di lui figura, pronto a giudicare ogni singola sua parola. Fino a quel momento, lo scontro, non era stato per nulla entusiasmante e di certo non avrebbe vissuto a lungo se le sue capacità si fermavano a quel che aveva mostrato, giacché bastava il Kaguya soltanto a sconfiggerlo. Insieme, tuttavia, eravamo riusciti a portare a nostro vantaggio l'esito di quella battaglia, sia danneggiando pesantemente la creatura acquatica, sia privando al Ronin quello che doveva essere il "tesoro" più grande che potesse possedere. Fu proprio su quella creatura che il mio sguardo si posò nuovamente, senza però donarle altra parola giacché sapevo l'esito che avrebbero avuto. Ma se potevo aiutarla in qualche modo era proprio attraverso il rotolo su cui s'iniziava a fare ipotesi. Fu il Kaguya che, non appena il rotolo cadde dal mantello del Ronin, riuscì a farne una sua proprietà, lanciandomelo poi l'attimo successivo. Lo afferrai con entrambe le mani, ormai prive di qualsiasi arma, leggendone rapidamente il contenuto.

    « Rosso, non so cosa sia questo rotolo di cui parla, ma se è legato a quella creatura sotto forma di contratto deve centrare qualcosa con la tecnica de richiamo. Non sono un esperto in arti magiche quindi dovrai aiutarmi tu in questo, se conosci un modo per liberare questa creatura, penso sia arrivato il momento di dirmelo »

    « Confermo, è chiaramente il rotolo del patto. Ciò che ha detto il Ronin è vero ma si, ci sono diversi metodi per liberare la creatura. "Umibozu", è ripetuto spesso nel Rotolo, penso sia il suo nome. Comunque, la via più facile per liberarla è uccidere il Ronin oppure trovare un modo per convincere la creatura a rescindere il patto con lui ma è piuttosto articolata come questione »

    « Shanks, tu cerca un modo per convincere quella creatura, io farò in modo che questo tipo non possa nuocerti, non possa strapparti uno solo dei tuoi nastri rossi che ti coprono il capo. Tu cerca di fare in fretta »

    « Vedrò d'inventarmi qualcosa »

    E nell'attimo successivo, il Kaguya, senza indugiare oltre, iniziò la sua offensiva, offrendomi il tempo per elaborare un piano strategico. Come prima cosa tentai di balzare un metro indietro in modo da guadagnarmi una leggera posizione di sicurezza, mantenendo inoltre attivo il mio Chakra Innato cosi da essere pronto per qualsiasi evenienza. Infine piazzai l'intero rotolo sul terreno, srotolandolo completamente e leggendone rapidamente il suo intero contenuto. Fui non poco meravigliato mentre leggevo quel trascritto ma dovetti trattenere ogni singola emozione, giacché ogni secondo era prezioso. La creatura poteva attaccarmi da un momento all'altro, anche se sembrava aver perso parecchia forza dal mio ultimo attacco. Decisi di percorrere la strada più articolata e complicata per la liberazione dell'agglomerato acquatico, stringendo quindi un alleanza con essa a mia volta. Alzai lo sguardo verso di lei mentre feci fluire Chakra Fuuton nella man dritta, chiusa ad eccezione fatta per l'indice ed il medio, facendo confluire quell'energia proprio verso le due dita della mano appena citate. Con essa mi apprestai a tagliarmi sul palmo della man manca, pronto a passare alla fase due del piano.

    « Umibozu.. il mio nome è Shanks Akagami, Corsaro Capitano del regno di Barbakos. Permettimi di firmare con il sangue questo rotolo e di essere tuo alleato, di lottare al tuo fianco mostrandoti il rispetto che meriti e giuro che mai del male ti sarà fatto e che mai più dovrai sopportare questo tipo di sfruttamento. Rescindi il tuo accordo con quel folle e liberati di lui! »

    Concluso ciò provai ad allungare la mano insanguinata verso il bianco rotolo, tentando quindi di scrivervi il mio nome e siglando per sempre, o almeno finche morte non sopraggiunga, un alleanza che avrei alimentato attraverso fiducia e rispetto. Speravo vivamente che tutto ciò si realizzasse, cosi da poter avere un amico su cui puntare e che potesse aiutarmi in mare come aveva fatto con quel Ronin ma in una maniera decisamente differente.


    Riassunto Azioni


    Azioni
    Mantengo attivo lo Stile del Pugno Vibrante

    parametri
    Resistenza:500
    Stamina:320-10=310

    Maestrie e Abilità
    - Kekkei Genkai User - Adepto dell'Inputon
    - Maestria: Arte Suprema del Fulmine I Livello: Apprendista del Fulmine
    - Concentrazione del Chakra
    - Concentrazione Superiore del Chakra
    - Specializzazione Sensoriale: Udito Fenomenale
    - Riverbero del Chakra
    - Stile del Pugno Vibrante: InpuTaijutsu
    - Jutsu ad una mano
    - Sprigionamento del Chakra
    - Disperdi (Kai)
    - Tecnica del Richiamo [Kuchiyose no Jutsu]

    equipaggiamento
    - Hurricane Sword [1 - Cintura Robusta Trasversale]
    - Coprifronte O.S.U. [Braccio SX] [30]
    - MidPROP n.07 [1 - Vita]
    - Kobashot [1 - Polso SX] (A Casa)
    - Ricetrasmittente v.4000 (Seras) [1 - Occhio SX] (A Casa)
    - Maschera respiratoria [1 - Sigillata nel Rotolo Piccolo]
    - Borsello Porta Armi [1 - Natiche]
    - Taschino Porta Armi [1 - Coscia Destra]
    - Cintura Robusta Trasversale [1 - Schiena]
    - Cinturino di Tessuto per Arti [1 - Coscia Sinistra]
    - Rotolo Piccolo [1 - Borsello Porta Armi] [5/20 (Maschera Respiratoria)]

    Consumabili
    - Tonico Coagulante [2 - Borsello Porta Armi]

    Conoscenze
    Tecniche e del Chakra Livello III
    Oratorie e Popolari Livello II

    note
  11. .

    Narrato | « Parlato Shanks » | - Pensato - | « Parlato Daisuke » | « Parlato Ranmaru »



    L'avvento primaverile sembrò portare una ventata d'aria fresca nel Continente dei Corsari. Essa infatti dava inizio ad una sorta di entusiasmo generale poiché diventava sempre più possibile riuscire a solcare il mare a bordo della propria imbarcazione. Con l'addio dell'inverno e dei freddi rigidi, le acque diventavano sempre più calde ed i pesci iniziavano ad abbandonare le proprie tane, garantendo ai vari pescherecci un eccellente raccolto. Erano più frequenti anche viaggi esplorativi o addirittura viaggi di conquista. Insomma, il mare, in quel periodo, apriva le porte a tantissime possibilità, bastava solamente saperle cogliere. Fu proprio in uno di quei giorni che mi ritrovai ad afferrarne una, la stessa che mi venne consegnata qualche dì precedente sull'uscio di casa, quando ero appena riuscito a ritornare a casa da un lungo viaggio. Quella possibilità mi fu concessa da una missione ben lontana da casa, nuovamente in quel continente ninja che lentamente imparavo ad amare, seppur avesse i suoi alti e bassi. Partì immediatamente, indossando tutto il necessario per il viaggio ed avviandomi verso il porto di Barbakos, ove avrei potuto guadagnarmi un passaggio verso il Paese della Roccia, destinazione fissata nella missiva consegnatami. Fino a quel momento non ero mai riuscito a visitare tale luogo e la mente, seppur travagliata da diverse questioni personali, provò ad immaginare le sue forme, fallendo però miseramente. Non ero completamente lucido, giacché le recenti avvenute avevano lasciato un segno profondo dentro di me, specialmente durante la notte quando continuavo a vedere i volti di quei poveri ragazzi uccisi durante il test di quelle Bio Tute. Vi erano notti in cui riuscivo a dormire serenamente ma potevo contarle sulle dita di una singola mano. Avevo perso il conto invece, di quelle tormentate. In qualche modo però stavo provando ad andare avanti, senza tuttavia voler dimenticare l'accaduto poiché significava ucciderli realmente. Le loro anime dovevano essere un monito per la nostra causa, una spinta che ci permettesse di raggiungere i nostri obiettivi e che non ci permettesse di vacillare dinanzi a nulla. Quel periodo fu anche uno dei più brutti della mia vita, poiché consideravo quel giorno come un fallimento personale giacché avevo contribuito all'uccisione di due anime innocenti, dando modo a Fury di ridurre il nostro esercito senza effettivamente muovere un muscolo. Un periodo in cui mi sentivo effettivamente fermo, anche se mi spingevo in lungo ed in largo nel continente ninja, svolgendo missioni ed incarichi per conto di qualcuno, racimolando soldi per un obiettivo custodito nella mente. Ma proprio come un paziente ricoverato in clinica, pronto a ricevere le cure del suo medico, cosi agiva il mare nei miei confronti. Esso infatti riusciva sempre a risollevare il mio animo, curando le mie cicatrici e facendo si che esse fossero soltanto un ricordo, seppur marchiati a fuoco nel mio spirito. E più giorni passavo in mare, più riuscivo a sentirmi meglio. Fu nell'ultimo giorno di viaggio che mi capitò qualcosa d'inaspettato, qualcosa che avrebbe sicuramente dato un accellerata ai miei obiettivi.

    « Tutti questi anni e non sei cambiato affatto.. »

    Una voce familiare, infine, proruppe tra i miei pensieri spingendo il mio sguardo a cercarne la fonte. Mi allontanai quindi dal parapetto della nave mercantile, osservando con attenzione il ragazzo dal volto tremendamente conosciuto ma che proprio faticavo a riconoscere.

    « Ci conosciamo? »

    Sorrise appena, aggiustandosi poi i capelli con la man dritta.

    « Davvero non ti ricordi di me? Che delusione.. E dire che eravamo migliori amici ai tempi dell'Accademia »

    « Su-Suzaku?! »

    Suzaku Kururugi, il secondo miglior cadetto della mia generazione. Improvvisamente vidi dinanzi agli occhi piccoli frammenti del passato in cui vi era proprio quel ragazzo. Ricordo che eravamo in perenne competizione, pronti ad contenderci il titolo di miglior Corsaro al mondo.

    « Che ci fai qui? »

    « Sto scortando qualcuno al Paese della Roccia, nulla di entusiasmante. Tu invece? »

    « Ho una missione da compiere in territorio nemico »

    « Parli di Ishivar? Non è pericoloso? »

    Dopo giorni di viaggio, finalmente, sul mio voltò apparve un accenno di felicità. La sua domanda, lecita al punto giusto, mi divertì e non poco, poiché egli ignorava il potere che celavo nel mio sangue.

    « Tranquillo, andrà bene. Piuttosto, avrei una domanda da farti.. »

    « Dimmi pure »

    « Penso sia arrivato il momento di creare un equipaggio tutto mio. Non è ancora ufficiale ma credo di essere pronto. Che ne diresti di unirti a me? »

    E nel mentre il mio sguardo era fisso sul moro, una voce stridula invase la pace che troneggiava sulla nave ed improvvisamente, all'udire di un singolo comando, i mozzi presenti sul ponte della nave iniziarono a muoversi, pronti a seguire i comandi del proprio Capitano. Quest'ultimo, avendo visto la terra del Paese della Roccia, aveva appena ordinato ai suoi uomini di ammainare le vele, facendo perdere quindi velocità alla sua nave ed iniziando l'avvicinata verso il porto più vicino.

    « Oh.. siamo arrivati. Che ne dici se ne riparliamo a casa? Cerca solo di tornare vivo e vegeto »

    « Mmph »

    Ed una volta attraccato al porto della Roccia, il moro sparì nuovamente dalla mia vita. Speravo tuttavia di poterlo nuovamente incontrare, cosi da iniziare a realizzare il sogno di una vita. Senza rimuginarci ulteriormente, scesi dalla nave e mi diressi al campo base indicatomi nella missiva fornitami dal regno dei Corsari. Fui l'ultimo ad arrivare al campo e con sorpresa vidi attendermi da diversi volti noti.

    « Shanks, Ranmaru, Seto, vedo che avete accettato anche voi questo incarico, spero sia una scampagnata allegra, ammetto che mi ci vorrebbe dopo tutto il trambusto di questi giorni »

    « Beh... Se siamo diretti in territorio nemico di certo non ci annoieremo... Ma ce la faremo! »

    « Dobbiamo riuscirci. Lo dobbiamo ad Haruki e Juza.. »


    Edited by » JeT - 5/4/2022, 17:54
  12. .
    Il caos ed il disordine generati da quella creatura acquatica, almeno per il momento, parvero placarsi sotto le nostre difese che quindi tramutarono le offese in un nulla di fatto. Le mini-Katsuyu quindi poterono tirare un sospiro di sollievo e magari riordinare le idee sul da farsi. La loro esistenza era ancora in pericolo, giacché quei due bifolchi erano ancora in piedi, pronti a darci battaglia fino allo stremo o almeno cosi pareva per il Ronin. Quest'ultimo infatti, mi sembrò essere il solo a voler lottare mentre quella creatura, che aveva un qualche cosa di familiare, sembrava più che altro costretta ad ubbidire alle parole di quel folle. E nel mentre osservavo il globo acquatico nella sua intera fierezza, mossi il capo in direzione della progenie della leggendaria Katsuyu, assicurandomi che effettivamente nessuna di esse avesse riportato qualche danno. Tutto sommato nessuna singola creatura riportava ferite gravi né tantomeno superficiali, lasciandomi quindi libero di focalizzarmi interamente sull'analisi del nemico e di tutto ciò che era successo un attimo prima. Iniziai a "rivedere" lo scontro appena nato nella testa, partendo proprio dalle movenze del mio compagno. Ciò che più m'incuriosiva era quell'alone bluastro presente intorno alle sue spade, capace non solo di allungare nettamente le lame delle suddette armi ma, da quello che sapevo sulla famosa "Diramazione del Chakra", permetteva anche di lanciare mezzelune fatte di energia pura. Mi venne quindi da chiedermi se fosse in qualche modo possibile applicare tal metodo al mio Chakra Innato, cosi da poter colpire anche sulla distanza e massimizzare l'efficienza di tal potere. Le abilità dei Samurai di Tetsu potevano essermi davvero utili per diventare un ancor più eccellente spadaccino, dovevo solamente osservare ciò che il Kaguya aveva da offrire.

    « Leggendaria Katsuyu, faresti meglio ad allontanarti da qui. Le cose potrebbero peggiorare da un momento all'altro »

    Allontanai lo sguardo da coloro che avevo dinanzi, spostandolo verso le piccole lumache poste attorno a me, consigliando loro di andare via e trovare riparo. Successivamente feci ritornare lo sguardo verso il Ronin ed il suo compagno.

    « Poco tempo fa mi è giunta voce di un Pirata proveniente da Tetsu. Si dice che per avere la supremazia in mare costui utilizzava strane tecniche acquatiche. Suppongo sia tu la feccia di cui ho sentito parlare.. Dimmi, come si chiama lo stronzo che infanga il nome degli uomini di mare? »

    Personalmente non vi era differenza alcuna fra Corsaro e Pirata, esse erano per me due categorie che potevano coesistere perfettamente, fintanto che nessuna delle due provasse ad infangare il nome di coloro che faceva del mare la sua ragione di vita e quel Ronin aveva fatto di tutto per meritarsi una punizione degna di nota. Negli occhi di quell'uomo non vi era un singolo barlume di luce ma solo una tetra oscurità. Nella sua voce non udivo un timbro rassicurante ma percepivo solamente pura follia. Le sue risate isteriche non riuscivano a darmi gioia ma erano capaci solamente d'infastidire la mia mente. La sua anima non voleva essere salvata e nemmeno poteva ma quella del suo compagno, a differenza del Ronin, era alquanto criptica. Non sapevo se effettivamente quell'ammasso d'acqua potesse possedere un anima ma senza pensarci troppo, volli fare un tentativo per aiutarlo.

    « Perché una creatura come te prende ordini da una feccia simile? Non capisci che ti tratta solo come un oggetto? Non capisci che ogni volta prende a calci la tua dignità? Vale davvero la pena sforzarsi per un elemento del genere? Sei una creatura uguale a tutte le altre, meriti il rispetto che dovresti »

    Ma non appena terminai la frase, quel folle bastardo ritornò a comandare la creatura, costringendola ad attaccarci. In pochi secondi, essa, iniziò ad accumulare Chakra all'interno del suo corpo, spingendo poi tale forza verso le fauci e lasciando partire da esso un enorme vortice acquatico cosi grande da compromettere le nostre posizioni. Senza indugiare oltre - aiutato nei movimenti ancora dall'Inputon - mi avvinghiai sull'elsa della Hurricane Sword, lasciando scorrere in essa gran parte del mio Chakra Fuuton. Fatto ciò, con l'indice dalla man dritta, feci pressione sul piccolo pulsantino posto appena sopra l'elsa, dando via ad un curioso congegno di svolgere il proprio compito: aprire la spada come fosse un ventaglio. Non mi restò altro da fare che non caricare l'arma appena trasformata e sferrare un fendente parallelo al terreno da sinistra verso destra, lasciando libera via di sfogo a quel Chakra Fuuton precedentemente canalizzata nell'arma. Ed un uragano puramente fatto di vento, grande quanto quel Vortice marino - se non più - andò a sbattere verso il suolo dinanzi a me, pronto a incassare la violenza del attacco della creatura in uno scontro che tanti "guerrieri" avrebbero voluto ammirare.

    « So che dentro di te aspiri a diventare qualcosa di diverso ma non riuscirai nel tuo intento se continui ad ascoltarlo.. Se veramente vuoi redimerti, lascia che ponga fine alla vita di colui che ti schiavizza e che si fa beffe di te in ogni singolo momento. Se veramente ambisci a diventare leggendario come Gamabunta o la qui presente Katsuyu, abbandona la via del male ed abbraccia un qualcosa di superiore.. »

    Rinfoderai poi la Hurrican Sword, dando inizio alla punizione divina. Era giunto il momento di eliminare una feccia dal mondo. Piegai quindi le ginocchia, iniziando poi a correre ad arco, proprio in direzione della creatura acquatica come a voler testare l'efficacia delle mie parole, il tutto mentre il Kaguya teneva occupato il bastardo. Quindi, giunto nei pressi dell'agglomerato acquatico, continuai la corsa aggirandolo e provando a raggiungere le spalle del Ronin, ove tentai di modificare il mio braccio manco grazie al Chakra Fuuton, donandogli le sembianze di una zampa dalle fattezze piuttosto diaboliche. Ciò che volevo attuare con essa era alquanto semplice, bloccarlo e immobilizzarlo. La zampa quindi si mosse secondo le mie volontà, spingendosi verso la schiena del Ronin, pronto ad azzannarlo da dietro e incatenarlo sul posto. Nel mentre spiccai un balzo nella sua direzione, iniziando a far confluire altro Chakra nella man dritta e donarle la forma di una spada infusa anche di Chakra Inputon. Essa, tenuta parallela al terreno con la punta che mirava il cuore del nemico, avrebbe dovuto squarciare la sua pelle senza trovare fatica alcuna, danneggiandolo gravemente sia all'interno che all'esterno, non prima di aver ritratto la zampa proprio quando la spada di chakra fu a qualche centimetro di distanza. Mai prima d'ora i miei attacchi erano stati lanciati con il solo scopo d'uccidere ma quella feccia aveva superato ogni limite possibile. Sarebbe bastato per privarlo della vita?


    Riassunto Azioni


    Azioni
    Mantengo attivo lo Stile del Pugno Vibrante
    Tecnica del Drago di Vento (Tatsu no Ooshigoto)
    Palmo Violento dell’Onda della Bestia (Jūha Reppū Shō)
    Spada di Chakra: Grande Taglio Incrociato (Chakra Ken: Daikosho) + Applicazione Inputon sulla spada

    parametri
    Resistenza:500
    Stamina:448-10-35-35-18-30=320

    Maestrie e Abilità
    - Kekkei Genkai User - Adepto dell'Inputon
    - Maestria: Arte Suprema del Fulmine I Livello: Apprendista del Fulmine
    - Concentrazione del Chakra
    - Concentrazione Superiore del Chakra
    - Specializzazione Sensoriale: Udito Fenomenale
    - Riverbero del Chakra
    - Stile del Pugno Vibrante: InpuTaijutsu
    - Jutsu ad una mano
    - Sprigionamento del Chakra
    - Disperdi (Kai)
    - Tecnica del Richiamo [Kuchiyose no Jutsu]

    equipaggiamento
    - Hurricane Sword [1 - Cintura Robusta Trasversale]
    - Coprifronte O.S.U. [Braccio SX] [30]
    - MidPROP n.07 [1 - Vita]
    - Kobashot [1 - Polso SX] (A Casa)
    - Ricetrasmittente v.4000 (Seras) [1 - Occhio SX] (A Casa)
    - Maschera respiratoria [1 - Sigillata nel Rotolo Piccolo]
    - Borsello Porta Armi [1 - Natiche]
    - Taschino Porta Armi [1 - Coscia Destra]
    - Cintura Robusta Trasversale [1 - Schiena]
    - Cinturino di Tessuto per Arti [1 - Coscia Sinistra]
    - Rotolo Piccolo [1 - Borsello Porta Armi] [5/20 (Maschera Respiratoria)]

    Consumabili
    - Tonico Coagulante [2 - Borsello Porta Armi]

    Conoscenze
    Tecniche e del Chakra Livello III
    Oratorie e Popolari Livello II

    note
  13. .
    « Come desideri, anche per me è difficile accettarlo, per questo continuo a parlarne e pensarci sperando di trovarci un senso. Ma ora... »

    Come poteva anche solo pensare di riuscire a trovare un senso in tutto quello? Le parole di Daisuke non fecero altro che alimentare i miei tormenti ma non potevo assolutamente scaricargli addosso tutta la tensione che avevo in quel momento. Rimasi quindi per un attimo silente, cercando di placare la foga con la quale la mia anima voleva rispondere al giovane Samurai. A nulla sarebbe servito creare astio nei nostri confronti; era la sua opinione e nel bene o nel male, avrei dovuto rispettarla.

    « Non hanno senso, punto. Avranno senso solamente quando la testa di Fury verrà trafitta da una lancia! »

    Non era colpa del falso Dio se quei Bio Guerrieri avevano lasciato il mondo terreno ma, alcuni di loro, desideravano la pace più di ogni altra cosa. La vittoria del mondo degli Shinobi, dunque, avrebbe quantomeno sortito l'effetto di ridimensionare il dolore per la perdita dei propri cari e avrebbe senz'altro alleviato le anime dei caduti e sentivo l'importanza che quella prima "missione", dopo il fallimentare test, aveva sul nostro futuro. Un futuro che in quel momento sembrava destinato a finire in maniera piuttosto tragica, come fosse una fiaba senza un lieto fine. Serio e freddo, distaccato e pensieroso. Forse non ero nessuna delle cose elencate o forse incarnavo tutto ciò, poco m'importava. Volevo solamente riportare l'ordine ed avrei fatto qualsiasi cosa.

    « Visto che siamo qui, ti dirò un paio di cose che dovrai sapere su di me quando ci troveremo a scontrarci. Fratture e lussazioni per me non sono un problema, non so quanto tu sia esperto in clan ma io faccio parte del clan Kaguya quindi la nostra fama dovrebbe precederci. Di solito preferisco combattere corpo a corpo, quindi se hai la voglia di lanciare fulmini, palle di fuoco o qualunque cosa del genere avvertimi, non vorrei finire scottato. Se hai bisogno di una spada che ti dia supporto, non esitare a chiedere il mio aiuto »

    Il Samurai dal crine corvino iniziò a descriversi per filo e per segno, trascurando quindi l'idea che potessi avere già rintracciato informazioni sul suo conto attraverso ciò che più odiavo in quel momento. Il suo Clan, almeno da quello che avevo sentito, era davvero tanto antico ed unico. Sapevo che, i possessori di tale Gene, erano capaci di cose umanamente impossibili, persino in un mondo che usava come arma una strana energia chiamata Chakra. Non ero un ragazzo che tende sempre a credere alle informazioni che gli vengono consegnate ma che, in ogni singolo caso, prova a confutare con i propri occhi la veridicità dei fatti. Pensai fosse davvero inquietante osservare qualcuno strapparsi via la colonna vertebrale o magari una costola e combattere con essa ma la curiosità era ancora più famelica della rabbia, volevo ammirare con i miei occhi.

    « Kaguya, capisco. Per quanto riguarda me invece.. Diciamo che preferisco il combattimento in generale, in ogni sua forma. Che sia Ninjutsu o Taijutsu, non fa differenza. Per gli elementi puoi stare tranquillo, so tenerli a bada... Adesso proseguiamo! »

    Dal mio canto invece, non amavo per niente espormi né tantomeno rivelare le carte in mio possesso. Dovevamo certamente collaborare e lo avremmo sicuramente fatto, proprio come in quel dannato giorno insieme al Monaco. In quel momento tuttavia, mentre riascoltavo le parole del Samurai, non riuscivo a trovare un qualche fattore comune che ci permettesse di collaborare fra noi, giacché egli era un combattente fisico ed i miei due elementi non erano propriamente adibiti al supporto, c'era solamente da macinare metri di foreste ed attendere il momento più opportuno. Un momento che giunse quando il mio compagno ebbe un idea piuttosto giusta e corretta da un punto di vista.

    « Quando arriveremo alla foresta, teniamoci a 400 metri di distanza dal sentiero, viaggiando sugli alberi, non sarà molto comodo come il resto del viaggio, ma potrò tenere d'occhio il sentiero dalla distanza, e in caso avvistassi qualcosa te lo riferirò immediatamente »

    « Non è un idea malvagia ma fortunatamente non è facile cogliermi di sorpresa. Quindi ci divideremo. Io farò da esca continuando ad avanzare sul sentiero principale mentre tu controlli dall'alto la situazione. Aspettare la notte è fuori questione, può solamente facilitare la vita al Mukenin. Occhi aperti! »

    Cosa intendeva realmente con quella sua frase? Che fosse un qualche sorta di sensoriale? Purtroppo, tal pensiero, sfuggì dalla mia mente cinque secondi dopo la sua nascita, giacché continuavo ad usare gli Impulsi come un Sonar. Probabilmente ignoravo alcune delle sue capacità o semplicemente era il contrario, fatto sta che continuai ad avanzare attraverso l'infinita Foresta di Konoha. Quest'ultima, man mano che ci addentravamo, tendeva a cambiare colore, come stesse mutando in qualche altra cosa. Il Sonar non indicava ancora nessun pericolo imminente, quando improvvisamente, dall'alto della Foresta, la voce di Daisuke prepotente giunse forte alle mie orecchie. Il Samurai era riuscito ad intravedere qualcosa in lontananza e fu in quel momento che il pensiero perso poc'anzi, ritornò come un fulmine a ciel sereno. Sapevo perfettamente che dinanzi a noi, almeno per i prossimi cento metri, nessun uomo era presente ma ciononostante, Daisuke, era riuscito a scrutare qualcosa. Era chiaro che quel ragazzo avesse qualche sorta di abilità sensoriale sovrasviluppata. Esclusi a priori che fosse un Ninja Sensoriale, poiché le loro capacità erano decisamente inferiori a quelle dell'Inputon. Dunque restava solamente un senso che gli concedeva tale possibilità: la vista. Messo infine un punto al ragionamento, iniziai ad aumentare la velocità di corsa proprio nel momento esatto in cui un boato vigoroso provò a sfondare le porte dei nostri timpani. Un boato cosi denso da riuscire ad accapponarmi la pelle. Non sembrava affatto un animale ma qualcosa di ancor più pericoloso. Dopo pochi minuti mi ritrovai in un acceso campo di battaglia, ove a contendersi la vittoria vi era la famosa e leggendaria Katsuyu, divisa in tante piccole lumache dalle identiche fattezze, ed una bestia che sembrava formata solamente da acqua. Il corpo di quest'ultima, infatti, era puramente liquido, come fosse costituito per la maggioranza da pura e semplice acqua. Le mie vaste conoscenze, sia nel campo Magico che in quello Popolare, non riuscirono a darmi un preciso nome. Non avevo mai visto una tale creatura ed in un certo senso fui affascinato dalla sua "bellezza".

    « Sbrigati ed attacca! Non farmi perdere tempo! »

    Pochi secondi dopo, da quella che sembrò essere la bocca di quel mostro, uscirono diversi proiettili acquatici, diretti ognuno ad un singolo obiettivo: le mini-Katsuyu. Digrignai i denti e diedi il via al fenomeno che più amavo, spingendo il Raiton ad alzare bandiera bianca nei confronti del Fuuton e pregando loro di unirsi in una pace eterna, mostrando nuovamente al mondo la reale potenza dell'Inputon. Essa sarebbe dovuta circolarmi in tutto il corpo, sia come stimolante che come macchina da guerra. Le gambe, infatti, corteggiate da quell'incredibile potere, provarono ad aumentare ulteriormente velocità, grazie anche alla spinta che l'Inputon generava verso il suolo, come se andasse ad agire come una specie di propulsore. Come se non bastasse, provando anche a sfruttare quella forza, balzai verso i proiettili acquatici, sfoderando poi la mia tanto amata Hurrican Sword ed agitandola nell'etere pregno di ostilità e tensione. Ad ogni movimento della lunga spada, partirono da essa diverse raffiche di vento pronte a respingere quei proiettili, tentando di respingerli e di renderli quindi vani.

    « La tua creatura sembra davvero pericolosa ma devo ammetterlo, è davvero affascinante »

    Ancora una volta, seppur lottare riusciva a stimolarmi in una maniera incredibile, nessun sorriso si palesò sul mio volto, ancor serio e tremendamente fisso sul Mukenin. La Hurrican Sword, precedentemente tenuta dritta verso il cielo, ora poggiava la lama conficcata nel terreno, pronta ad essere riutilizzata in qualsiasi momento.


    Riassunto Azioni


    Azioni
    Mantengo attivo il Sonar ad Impulsi
    Attivo lo Stile del Pugno Vibrante
    Raffica del Vuoto (Shinkūken)
    Raffica del Vuoto (Shinkūken)

    parametri
    Resistenza:500
    Stamina:499-1-30-10-10=448

    Maestrie e Abilità
    - Kekkei Genkai User - Adepto dell'Inputon
    - Maestria: Arte Suprema del Fulmine I Livello: Apprendista del Fulmine
    - Concentrazione del Chakra
    - Concentrazione Superiore del Chakra
    - Specializzazione Sensoriale: Udito Fenomenale
    - Riverbero del Chakra
    - Stile del Pugno Vibrante: InpuTaijutsu
    - Jutsu ad una mano
    - Sprigionamento del Chakra
    - Disperdi (Kai)
    - Tecnica del Richiamo [Kuchiyose no Jutsu]

    equipaggiamento
    - Hurricane Sword [1 - Cintura Robusta Trasversale]
    - Coprifronte O.S.U. [Braccio SX] [30]
    - MidPROP n.07 [1 - Vita]
    - Kobashot [1 - Polso SX] (A Casa)
    - Ricetrasmittente v.4000 (Seras) [1 - Occhio SX] (A Casa)
    - Maschera respiratoria [1 - Sigillata nel Rotolo Piccolo]
    - Borsello Porta Armi [1 - Natiche]
    - Taschino Porta Armi [1 - Coscia Destra]
    - Cintura Robusta Trasversale [1 - Schiena]
    - Cinturino di Tessuto per Arti [1 - Coscia Sinistra]
    - Rotolo Piccolo [1 - Borsello Porta Armi] [5/20 (Maschera Respiratoria)]

    Consumabili
    - Tonico Coagulante [2 - Borsello Porta Armi]

    Conoscenze
    Tecniche e del Chakra Livello III
    Oratorie e Popolari Livello II

    note
  14. .

    Narrato | « Parlato Shanks » | - Pensato - | « Parlato Daisuke »



    Suna era un Villaggio cui sapeva regalare un ricordo intriso di tante sfumature; sapeva essere crudele con il suo clima ma accogliente al tempo stesso e l'unica occasione che mi vide lì presente, mi diede un riscontro davvero positivo sul suo conto. Ciò nonostante, mai avrei pensato di ritornare in quel caldo infernale per un motivo cosi delicato ma dentro di me sentivo il dovere d'informare personalmente la famiglia di un giovane conoscente, perito proprio durante un dannato test, sotto le mie mani. Haruki Sato era un ragazzo speciale e non solo per la sua incredibile genetica. Iniziai ad indagare sul suo conto da quando venni a sapere che il Mokuton era tornato a vivere nel mondo degli Shinobi, manifestato per la prima volta nei famosi "Esami Chuunin". Non lo conoscevo profondamente ma nei suoi occhi intravedevo una luce cosi densa da riuscire a riscaldarmi l'anima. Egli era decisamente singolare, quasi unico fra tanti, diverso persino nella sua famiglia. Avrei tanto voluto conoscerlo di persona, magari lavorando con lui in qualche operazione ma alla fine non ho fatto altro che mettere fine alla sua vita. Le notti, infatti, non sono più tranquille come quelle di una volta, anche se ritorno nel luogo che più ritengo sicuro, stretto al corpo nudo di colei che amo. Una visione che riusciva ad equilibrare il mio caos interiore ma che non otteneva più tale risultato da quel fallimentare test dell'O.S.U. Avevo cosi tanta confusione nella mia testa che non riuscivo più ad essere lucido. Quell'episodio generò una mutazione profonda dentro di me e, anche se iniziavo ad avere qualche dubbio su quell'Organizzazione, odiavo me stesso per ciò che era successo, per ciò che ero stato spinto a compiere. Ciò che realmente era difficile da dimenticare erano i volti; rivedevo quelle smorfie strazianti e pregne di dolore ogni singolo istante, le percepivo intorno a me e nulla sembrava riuscire a darmi pace. Raccontare tutto alla sua famiglia fu come ricevere una pugnalata al petto, specialmente quando ad ascoltarmi fu una ragazza più giovane di me. Scoprì essere sua sorella adottiva, dal biondo crine e dagli occhi che sembravano due smeraldi. Mentre le parlavo, i suoi occhi, iniziarono a riempirsi di lacrime, trattenute con una forza che mai avevo visto prima. Ella mi spiegò che era sola in casa e che i suoi fratelli erano occupati con il dannato mondo degli Shinobi. Suo padre invece, tale Kazuhiko, venne a mancare il giorno seguente la morte di Haruki, quasi come se avesse percepito la morte del suo amato figlio. Le vicende di quella famiglia erano davvero singolari ed ascoltando le parole di quella ragazza, capì che il mondo aveva perso un anima davvero nobile. La storia di Haruki Sato si chiuse nel momento esatto in cui lasciai Suna a bordo di una piccola imbarcazione mercantile, diretta verso Barbakos.

    - Addio Haruki Sato, figlio delle Sabbie. Che il mondo non dimentichi mai il tuo nome.. -

    Un augurio che ogni guerriero merita davvero, perché infondo nessuno muore davvero fintanto che rimane nel cuore dei propri cari e quel giovane Senju, resterà per sempre nel mio, proprio nella parte che iniziò a riempirsi d'oscurità. La stessa che mi spinse a lasciare l'equipaggio cui facevo servizio, giurando a me stesso che avrei guidato personalmente i miei Corsari, impegnandomi a non permettere alla morte di prendere la loro anima come aveva fatto con quel giovane Suniano. Ripartire da zero tuttavia, alcune volte, è davvero difficile, giacché non avevo soldi sufficienti per comprare un imbarcazione e non può esistere un Capitano senza la propria nave. Ragion per cui, quando ritornai a Barbakos, cercai di tenermi occupato in tutti i modi possibili, provando a racimolare quanto più potevo ed iniziando a conservare tutti i Ryo in mio possesso. Accettavo qualsiasi richiesta, dalla più umiliante a quella più eroica, occupando il poco tempo libero allenandomi con la spada. Arrivò infine, in un giorno davvero caldo, una missiva da parte dell'O.S.U e non attraverso le solite comunicazioni via Seras ma con un modo piuttosto rudimentale.

    « Akagami-san.. Ho qui una lettera per lei da parte dell'O.S.U »

    « Mmph.. avete capito che la tecnologia non fa per voi e siete ritornati ai vecchi metodi? »

    « Mi.. mi dispiace ma.. ma io.. »

    La mia lingua tagliente e pregna di sentimenti repressi, non fecero altro che far imbarazzare il messaggero che iniziò a balbettare frasi senza senso alcuno. Afferrai con foga la lettera che trasportava con fierezza, come se fosse il suo primo compito svolto.

    « Puoi andare ragazzo.. »

    « S-si.. solo una cosa.. il teletrasporto.. è fuori uso per problemi tecnici »

    « Fidati, non ho nessuna intenzione di usare la tecnologia dell'O.S.U »

    Scomparve poi dalla mia vista più veloce di una gazzella inseguita da un leone, dandomi quindi tempo di poter leggere il contenuto di quella lettera. Come sempre, le comunicazioni tra l'Organizzazione e gli Agenti, erano criptiche come sempre. Nessun dettaglio importante mi era stato fornito ed il contenuto di quella missiva, trattava solamente una convocazione urgente presso gli Uffici missioni di Konoha. Armato di pazienza, indossato tutto ciò che mi serviva e lasciato a casa tutta la tecnologia dell'O.S.U che era stata fornita in dotazione ai suoi agenti, partì per la metà prefissata. Trascorsi i giorni di viaggio chiuso in una triste cambusa di una nave mercantile, senza uscire a prendere aria nemmeno una singola volta ma sfogando tutto lo stress accumulato attraverso duri allenamenti con la spada. Passarono dieci giorni, forse qualcuno in più, ma alla fine riuscì a raggiungere il porto di Konoha. Sul mio volto non vi era traccia alcuna di felicità o quantomeno di serenità ma solamente un cupo sguardo di determinazione. E con quello stesso fuoco mi apprestai ad avviarmi verso gli Uffici, ove ad attendermi vi trovai un ragazzo dal fisico asciutto e longilineo, intento a fumare una sigaretta. Al suo fianco vi era un altro giovane dal viso piuttosto familiare ma non riuscivo affatto a ricordare il suo nome. Mi avvicinai a loro due ed il primo, senza darmi il tempo di presentarmi, probabilmente perché già conosceva chi fossi, ci invitò a seguirlo in un ampia sala.

    « Questa è la foresta Shikkotsu... In questo luogo vive un'antica alleata di Konoha, probabilmente ne avrete sentito parlare, si tratta della leggendaria Katsuyu... Sembra che sia diventata obbiettivo di un Mukenin... »

    « Katsuyu.. Si dice che le sue capacità curative siano fuori dal comune.. Chissà cosa potrebbe fare nelle mani sbagliate »

    « Se non avete domande procedete subito, il tragitto è lungo e non sappiamo se il Mukenin sia già in movimento... La nostra fonte non ci ha rivelato l'identità del soggetto, ma sappiamo che è molto pericoloso! »

    Non avevo particolari domande da porre ed iniziai, quindi, a muovermi verso l'uscita una volta afferrata la mappa consegnataci ed una volta fuori dagli Uffici, aprì la suddetta e cominciai ad osservarla con attenzione. Non conoscevo affatto la Foresta Shikkotsu né tantomeno avevo udito parole sul suo conto ma dalla mia parte avevo un arma ancor più straordinaria del leggendario Mokuton, capace persino di scannerizzare l'ambiente circostante, rivelandomi quindi la presenza di chiunque.

    « Stando alla mappa, la Foresta si trova in quella direzione.. »

    Iniziammo quindi a muoverci e prontamente, fondendo i miei due elementi in un singolo matrimonio, spinsi l'Inputon a manifestarsi attraverso Impulsi a bassa frequenza, invisibili a occhio umano. Questi partirono dal mio corpo in ogni direzione, formando un cerchio d'impulsi che avrebbero dovuto scovare la presenza di tutto e tutti. Il Seras era fuori uso e quindi dovevo rendermi utile in qualche modo, anche se per nulla al mondo avrei voluto riutilizzare quelle diaboliche tecnologie.

    « Daisuke, piacere di conoscerti. Sembri un tipo particolare, spero ci troveremo bene. Per me è un ritorno un po' brusco dopo alcune settimane di riposo, dovuto all'incidente del laboratorio. Se non mi sbaglio c'eri anche tu tra quelli che parteciparono al test... Shanks, ci ho preso giusto? Eri nel secondo gruppo »

    « Giusto. Preferirei non parlarne ulteriormente, non è uno di quei giorni che preferisco ricordare. Abbiamo perso ottimi alleati e dobbiamo assolutamente riscattare quei morti.. »

    Tornai quindi silente, avvolto da un aura cupa e seria. Lo sguardo sempre rivolto in direzione della Foresta, mentre gli Impulsi mi sussurravano cosa si celava fra noi e l'obiettivo. Non potevamo distrarci né tantomeno perderci in futili chiacchiere, giacché avevamo il peso di diversi morti sulle nostre spalle ed ogni missione che ci veniva affidata doveva essere affrontata con il giusto temperamento. Non potevo permettermi ulteriori fallimenti.


    Riassunto Azioni


    Azioni
    Genero Impulsi a bassa frequenza in modalità sonar

    parametri
    Resistenza:500
    Stamina:500-1=499

    Maestrie e Abilità
    - Kekkei Genkai User - Adepto dell'Inputon
    - Maestria: Arte Suprema del Fulmine I Livello: Apprendista del Fulmine
    - Concentrazione del Chakra
    - Concentrazione Superiore del Chakra
    - Specializzazione Sensoriale: Udito Fenomenale
    - Riverbero del Chakra
    - Stile del Pugno Vibrante: InpuTaijutsu
    - Jutsu ad una mano
    - Sprigionamento del Chakra
    - Disperdi (Kai)
    - Tecnica del Richiamo [Kuchiyose no Jutsu]

    equipaggiamento
    - Hurricane Sword [1 - Cintura Robusta Trasversale]
    - Coprifronte O.S.U. [Braccio SX] [30]
    - MidPROP n.07 [1 - Vita]
    - Kobashot [1 - Polso SX] (A Casa)
    - Ricetrasmittente v.4000 (Seras) [1 - Occhio SX] (A Casa)
    - Maschera respiratoria [1 - Sigillata nel Rotolo Piccolo]
    - Borsello Porta Armi [1 - Natiche]
    - Taschino Porta Armi [1 - Coscia Destra]
    - Cintura Robusta Trasversale [1 - Schiena]
    - Cinturino di Tessuto per Arti [1 - Coscia Sinistra]
    - Rotolo Piccolo [1 - Borsello Porta Armi] [5/20 (Maschera Respiratoria)]

    Consumabili
    - Tonico Coagulante [2 - Borsello Porta Armi]

    Conoscenze
    Tecniche e del Chakra Livello III
    Oratorie e Popolari Livello II

    note
  15. .
    Urlò a pieni polmoni nel mentre un loquace sorriso quasi strappò i normali lineamenti del suo viso, quasi come se quest'ultimo non potesse più tornare al suo stato brado. I suoi piedi, ancora ancorati al pavimento, provarono a puntare contro gli avversari e la sua mente, ancora focalizzata sui bio guerrieri, iniziò ad elaborare il prosieguo di quel folle piano. Tutto iniziò con l'applicazione del suo Chakra innato su quel costrutto, una teoria testata nel corso della sua vita e che gli ha sempre consegnato ottimi risultati. Quel Buddha, già normalmente distruttivo, poté finalmente arrecare danni ancor più maggiori, specialmente nei confronti di quei due guerrieri che combatterono usando arti fisiche e jutsu solidi. Quella voce robotica, la stessa che indicò ai bio guerrieri la reale pericolosità degli Impulsi, seppe perfettamente riconoscere la forza di quella Kekkei Genkai. Per loro, Shinobi privi del lume della ragione, fu un nemico davvero ostico da combattere e proprio come mostrarono, solamente un Jutsu avrebbe avuto modo di salvarli. Lo stesso che fu chiamato in causa quando il Buddha era composto da semplice Chakra. Il monaco ebbe ragione, dovevano fare qualcosa per spingere il piatto della bilancia a loro favore ed il Rosso avrebbe messo tutto se stesso in quella fase offensiva. Difatti, dopo un profondo respiro, poté finalmente dare inizio alla sua strategia.

    « Ranmaru! » Chiamò il monaco a voce alta, forse anche per attirare l'attenzione dei bio guerrieri « Ho applicato al Buddha parte del mio Chakra Innato, adesso dovrebbe fare molti più danni » Cercò di essere quanto più sintetico possibile, cosi da non offrire più del tempo necessario ai propri nemici per elaborare un piano difensivo, spingendoli cosi ad usare proprio il Jutsu che il Rosso sperava usassero « Attaccali con il Buddha, presto! » E nel mentre proferì tali parole, le sue mani iniziarono a muoversi all'unisono verso il petto, congiungendo proprio al centro di esso. S'agitarono impazzite, proprio come un cavallo inferocito ma esse, nel bene e nel male, avevano un motivo logico e ben definito. Tali movenze, difatti, furono atte alla realizzazione di precise posizioni magiche, le quali avrebbero permesso al Rosso di ricorrere ad uno dei suoi Jutsu più efficaci.

    Udito ciò, il monaco non esitò un solo istante a seguire le indicazione del compagno. Dopotutto aveva visto bene la potenza che l'Inputon aveva dimostrato e, potersene avvalere in aggiunta alla distruttività del suo Buddha, avrebbe potuto concedergli il potere necessario a salvare i due compagni apparentemente perduti.

    Bene! Provate a bloccarlo nuovamente come prima se ci riuscite!

    Sbottò riposizionando le mani nel consueto stato e ritentando il medesimo attacco precedente e scatenando i possenti pugni, ora carichi di chakra ad impulsi elettromagnetici, contro le due armature, sperando di sentire prorompente ogni singolo impatto. Questa volta però non sarebbe cambiata solo la potenza dell'offensiva, il pirata infatti stava ideando anche un'altra sorpresa per i due che, in tutta probabilità, avrebbero perseverato nella medesima protezione. Sfruttare il momento fu il fulcro su cui basò il suo piano e mentre il Buddha fu in procinto di completare l'attacco, le mani del corsaro terminarono la corta sequenza di sigilli, ridotta ad una singola posizione grazie alle sue abilità, e parte del suo Chakra Raiton si lanciò dalla sua man dritta verso il pavimento ormai ridotto ad un colabrodo. Una possente scarica di fulmini parve volersi insinuare in esso, trapassando ogni materiale cui lo componeva, viaggiando poi in linea retta verso i due bersagli, non prima però di essere scomparsa alla vista di tutti i presenti. Sapeva perfettamente che un tal trucchetto non avrebbe certamente mandato in confusione gli avversari, giacché l'aveva già usato precedentemente. Il Denpō Sekka fu evitato con un semplice movimento fisico, uno scatto repentino che permise loro di evitare che la grossa colonna di fulmini che poté solamente attaccare l'etere. Per tal motivo, il Rosso provò ad escogitare una soluzione efficace, per quanto rozza potesse risultare. Pensò che, chiudendo i bio guerrieri in uno spazio chiuso e ben stretto, ove ogni movimento risultava decisamente limitato, il suo attacco sarebbe riuscito a colpirli o quanto meno, fosse estremamente difficoltoso da evitare. Il Denpō Sekka, quindi, sarebbe dovuto nascere sotto i piedi dei suoi avversari, proprio mentre loro erano chiusi nella difesa perfetta del Senju, o almeno cosi sperava accadesse. Ma anche se quei due trucchetti avessero funzionato, certo non sarebbe stato sufficiente per fermarli. Bisognava proseguire ed andare verso qualcosa di risolutivo, a tal proposito fu nuovamente "il Rosso" ad avere un'idea. Distruttiva come la precedente, se non di più. Difatti, nella lunga lista dei Jutsu che conosceva, vi era una tecnica particolare che poteva attaccare tutti i presenti, alleati e non. Non pensò minimamente alle conseguenze di un attacco nei confronti del monaco o per meglio dire, sapeva che aveva il modo di deviare offese nei suoi confronti. Il Meiton si mostrò parte integrante dell'essere di Ranmaru, per cui volle proseguire per vie non proprio convenzionali.

    « Adesso attacchiamo, non diamogli tregua. Userò un potente Jutsu Raiton, sta pronto ad assorbirlo nel caso le cose si mettano male! »

    E cosi, compiuto il singolo sigillo della Tigre, iniziò a richiamare la potenza dei fulmini nel suo corpo, direzionandolo verso le sue mani. Li, giunti nel punto indicato, vennero rilasciati a gran velocità e altrettanta foga. Un intenso stridio, che precedette l'avvento di quei fasci purpurei, squarciò l'aria presente in quella stanza. Tante, troppe, saette partirono in tutte le direzioni dal Rosso cui divertito osservò la scena con curiosità lampante. Il pavimento posto sotto i suoi piedi fu una delle prime vittime di quel terrificante Jutsu. Esso, al sol passare di un singolo fascio, finì per distruggersi ulteriormente. La crepa generata da Juza poté solamente invidiare la potenza di quel Jutsu inscenato dal Corsaro, ormai libera di agire indisturbata. Chiunque gli fosse stato vicino avrebbe dovuto preoccuparsi dell'arrivo di quei fulmini ma Ranmaru aveva una preziosa carta da giocare.
    Carta che nemmeno Shanks stesso poteva immaginare, ovvero l'abilità data dallo Shaolin Elementale questa volta affine al Raiton. Ranmaru difatti sorrise vistosamente quando comprese cosa stesse per accadere infondo anch'egli era conoscitore di quel particolare jutsu.

    Ottima idea... Farò molto più che limitarmi ad assorbirlo...

    Le mani del monaco si protesero quindi in avanti, una rivolta alle potenti scariche in arrivo e l'altra verso Juza. Il tentativo sarebbe stato molto semplice, incanalare attraverso il suo corpo tutto il chakra Raiton in arrivo per poi espellerlo sotto forma di un potente raggio dal braccio rivolto al nemico. Tra i due avversari, Ranmaru aveva scelto il più agile come bersaglio perché riteneva fosse colui il quale aveva maggiori probabilità di uscire dal raggio del jutsu, volle quindi tentare di prenderlo in controtempo durante l'eventuale schivata. Non ci si poteva però fermare a pensare, quei due stavano cercando di ucciderli ed andavano resi inermi anche per poterli salvare. Per questo il Monaco si decise ad utilizzare un altro dei suoi jutsu più potenti, consapevole del fatto che, con alte probabilità, per quei due non sarebbe stato più di una distrazione. Componendo quindi l'unico sigillo necessario, si appresto a generare un imponente getto d'acqua rivolto verso il terreno, già precedentemente bagnato durante lo scontro, nei pressi dei due. Non si trattava però di un semplice getto d'acqua, era infatti infuso di un secondo elemento, ovvero il Raiton.

    Tieni duro... Non diamogli tregua... Ti mando da loro!

    Esclamò infine, sperando che la sua Onda Pressante fosse quantomeno servita a prendere tempo, e scattando alle spalle del compagno. Dall'alto delle sue sfere di fuuton, si preparò a spingerlo, grazie a delle folate di vento inoffensive ma potenti, atte a dargli una rapida accelerata.

    Vai e chiudiamo questa storia!

    Ed improvvisamente l'aria attorno al Rosso si mosse inaspettata e gli ci volle qualche secondo per capire cosa stesse succedendo. Allontanò lo sguardo da quel imponente Jutsu Suiton utilizzato dal compagno, spostandolo proprio su quest'ultimo. Annuì e fece un accenno di assenso nei suoi confronti, per poi flettere le ginocchia e piegare leggermente il busto verso il davanti, mentre le leve superiori pendolarono verso la sua schiena. Indurì i muscoli delle leve inferiori e, provando a tenere una posizione salda su quello che restava del pavimento, balzò sul posto quanto più in alto possibile, spostando poi l'intero corpo in avanti e tirando indietro le gambe, permettendo cosi ai "cuscinetti" d'aria creati dal monaco di porsi sotto i suoi calzari. Sentì qualcosa di solido impattare sotto i suoi piedi e dopo una frazione di secondo, venne letteralmente sparato a mezz'aria da Ranmaru e dalla sua incredibile manipolazione del Chakra Fuuton. E come un proiettile sparato da una fionda o come la freccia lanciata da un arco, il Rosso, divorò l'aria che lo divideva dai suoi nemici, avvicinandosi sempre più.

    « Kyojin... »

    Ciò che iniziò a preparare fu qualcosa di mai realmente testato sul campo. Qualcosa di davvero pericoloso e che mai avrebbe voluto provare contro coloro che definiva alleati ma quella situazione fu incredibilmente insolita. Difatti, ogni singolo attacco apportato con la sua Kekkei Genkai, non riuscì mai ad ottenere i risultati sperati, come se avesse perso di potenza all'impatto con quella bio tuta. Che fosse la stessa armatura la ragione di tal mistero o qualche elemento estraneo allo scontro, il Rosso continuò ad avere tal dubbio. Un dubbio che fondava la sua tesi sul confronto che ebbe con il legno di Haruki e l'armatura di Juza. Fra i due episodi vi fu un unica differenza: la potenza dell'Inputon. Distrusse con tanta facilità il legno del Senju che poté solamente imbronciarsi quando vide l'armatura di Juza distruggersi solamente in alcuni punti. Essa, infatti, doveva letteralmente esplodere tutta ma ciò non avvenne. Decise quindi, con quell'ultimo attacco, di giocarsi il tutto per tutto, incanalando ancora una volta il Chakra Impulso nel suo braccio destro.

    « ...no... »

    Lo spostò verso la spalla sinistra, tenendolo poi parallelo al pavimento. Persino i suoi polmoni, già inondati d'adrenalina, furono pregni di quell'energia, ormai pronta a scatenarsi come fosse un Vulcano attivo. Il guerriero di Barbakos ripensò alla promessa fatta allo scienziato Ishivariano e ciò gli diede una marcia in più. Una marcia che gli permise di eseguire un fulmineo movimento del busto e del braccio dritto, il quale si mosse da sinistra verso destra, colpendo proprio l'etere.

    « GŌON!! »

    E proprio nel punto in cui colpì, l'aria intorno iniziò a tremare come una foglia ma qualcosa stava per succedere. Essa infatti, parve disgregarsi sotto il volere del Corsaro, proprio come il modus operandi usato da Juza con il pavimento ma in una versione altamente differente. Tante crepe, immediatamente dopo il pugno appena concluso, andarono a dispiegarsi in direzione dei due bio guerrieri ed un bagliore improvviso annunciò la nascita di una grande onda pregna di Chakra Inputon. Essa assorbì tutte quelle crepe e procedette a gran velocità verso i nemici del Rosso, con una famelica aggressività degna del miglior predatore esistente al mondo. Tuttavia, la potenza di quel Jutsu, fu comunque limitata dal volere di Shanks che certamente non avrebbe voluto uccidere sul colpo coloro che erano all'interno di quelle pazze armature. Voleva, infatti, solamente distruggerle, senza provocare gravi danni agli Shinobi racchiusi al loro interno. Sarebbe finalmente finita?

    Certamente ciò che sia Shanks che Ranmaru si auspicavanoera proprio quello, la fine delle ostilità ed il recupero dei due ragazzi rimasti vittima di quelle maledette Biotute. Proprio per questo motivo il monaco, dopo aver dato dato lo slancio all'amico, si apprestò a continuare la sua azione intento a dare il massimo supporto possibile affinchè il colpo finale andasse a segno. Le sfere di Fuuton sotto i suoi piedi, ancora vorticanti, gli diedero quindi un ultimo aiuto a raggiungere un punto sopraelevato rispetto al palcoscenico da cui potè compiere la sua ultima mossa, l'ennessimo atipico utilizzo della sua maestria elementale nel Fuuton. Questa volta infatti, sfrutto si le medesime correnti respingenti usate poco prima sul compagno, ma lo fece per appesantire il più possibile i movimenti dei due e schiacciarli al suolo quanto possibile. La speranza di Ranmaru era racchiusa tutta nel potente colpo lanciato dal compagno ed avrebbe fatto il possibile per facilitarne l'arrivo a destinazione come da previsioni.


    Riassunto Azioni


    Azioni

    Mantenimento Buddha - 15
    Shaolin elementale Vento + Abisso del risucchio + (Sforzo Max) - 10 - 50
    Raigō: Senjusatsu - 100
    Shaolin elementale Fulmine - 10
    Onda pressante - 35
    Shaolin Elementale Vento (supporto) - 10
    Shaolin Elementale Vento (supporto) - 10

    parametri
    Resistenza:300
    Stamina:279 - 15 - 50 - 10 - 100 - 10 - 35 - 10 - 10 = 39

    Maestrie e Abilità

    Kekkei Genkai User - Adepto
    Meteora - Cataclisma
    Concentrazione del Chakra
    Nenjutsu (Arte della Preghiera)
    "Dono dei saggi" (Senzoku no Sai)
    "Shaolin Elementale"
    Abisso del Risucchio (Kyūketsukō)
    Disperdi (Kai)
    Jutsu ad una mano
    Riverbero del Chakra

    equipaggiamento
    //

    Consumabili
    Antidoto superiore

    Conoscenze

    Orientative e geografiche II
    Storiche II
    Tecniche e del chakra II

    note
    Adepto del Meiton sull'assorbimento dei paletti e riverbero del chakra sempre attivo


    Riassunto Azioni


    Azioni
    Mantengo Attivo lo Stile del Pugno Vibrante: InpuTaijutsu su tutto il corpo
    Applico l'effetto del Chakra Impulso sul Buddha (Costo?)
    Telegramma Fulminante (Denpō Sekka)
    Arte del Fulmine: Thunderbolt (Raiton: Sandāboruto)
    Arte degli Impulsi: Fragore del Colosso (Inputon: Kyojin no gōon)

    parametri
    Resistenza:298
    Stamina:365-10-30-30-95=200

    Maestrie e Abilità
    - Kekkei Genkai User - Adepto dell'Inputon
    - Maestria: Arte Suprema del Fulmine I Livello: Apprendista del Fulmine
    - Concentrazione del Chakra
    - Concentrazione Superiore del Chakra
    - Specializzazione Sensoriale: Udito Fenomenale
    - Riverbero del Chakra
    - Stile del Pugno Vibrante: InpuTaijutsu
    - Jutsu ad una mano
    - Sprigionamento del Chakra
    - Disperdi (Kai)
    - Tecnica del Richiamo [Kuchiyose no Jutsu]

    equipaggiamento
    - Hurricane Sword [1 - Cintura Robusta Trasversale]
    - Coprifronte O.S.U. [Braccio SX] [30]
    - MidPROP n.07 [1 - Vita]
    - Kobashot [1 - Polso SX]
    - Ricetrasmittente v.4000 (Seras) [1 - Occhio SX]
    - Maschera respiratoria [1 - Sigillata nel Rotolo Piccolo]
    - Borsello Porta Armi [1 - Natiche]
    - Taschino Porta Armi [1 - Coscia Destra]
    - Cintura Robusta Trasversale [1 - Schiena]
    - Cinturino di Tessuto per Arti [1 - Coscia Sinistra]
    - Rotolo Piccolo [1 - Borsello Porta Armi] [5/20 (Maschera Respiratoria)]

    Consumabili
    - Tonico Coagulante [2 - Borsello Porta Armi]

    Conoscenze
    Tecniche e del Chakra Livello III
    Oratorie e Popolari Livello II

    note
    Allora, come prima cosa, tisy, non ho ben capito quanto spendo per applicare il Chakra Impulso ai jutsu di Chakra puro, quindi casomai riesci a farmelo sapere aggiungo la spesa nel prossimo post. Ah, tengo sempre il Riverbero attivo.

    Come seconda cosa, bello tutto ma collaborare nel turno precedente era sistematicamente impossibile secondo ogni fattore. Innanzitutto perché Shanks aveva a pochi passi (Visto che si era avvicinato a Ranmaru come avevo specificato nel post) Juza che con l'Elbow aveva preso il posto di Ranmaru e alla sua destra aveva Haruki. Non ricordo esattamente a quanti metri è stato sbalzato via Ranmaru (dopo andrò a ricontrollare) ma in quel frangente, tornare da Ranmaru, dando le spalle all'avversario che prima aveva dichiarato di uccidere prima Shanks, va contro l'indole del mio pg e contro tutto ciò che crede. Tutti e ripeto tutti, non avrebbero mai dato le spalle al proprio nemico, proprio perché significa perdere la vita. Quindi, tornare da Ranmaru è l'ultimo dei pensieri che ogni cristiano normale fa anzi, tende ad allontanare il più possibile il pericolo da colui che è stato colpito e cosi ho fatto con Shanks.


    Edited by » JeT - 26/2/2022, 17:53
240 replies since 25/5/2020
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