[B] Le conseguenze di un regime

Per 4 ninja, almeno chunin

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    I Kage di tutti i Villaggi, il Generale dei Samurai e la Regina del Continente Meridionale richiedono la formazione di una squadra di guerrieri altamente capace che possa recarsi in territorio nemico. Ulteriori informazioni verranno fornite ai diretti interessati che prenderanno attivamente parte alla missione. Coloro che accetteranno l’incarico dovranno recarsi sulla costa del Paese della Terra alle ore 21:00 il 5 Shūtsuki a queste coordinate: mappa. Un jonin sarà li ad attendervi ad un campo base.

    La missione è rivolta a 4 utenti, dei quali uno è Seto, dato che inizialmente sarebbe dovuta essere una story mode per lui ma è stata adattata per essere una missione.
    Dato che gli eventi ultimamente si sono tirati un po’ per le lunghe ci sarà un limite fisso di 7 giorni per postare ai prossimi giri.
    Ma a questo primo giro avrete soltanto 4 giorni di tempo per modificare il post d’iscrizione :hat:
     
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    Tra miti e leggende

    Daisuke Kaguya


    ESTATE

    [Tetsu]



    Scheda - Parlato - Pensato - Azione

    Infermeria - 10 am



    Nuovo giorno, nuovi problemi. Poco dopo la tragedia mi trovavo ancora a Tetsu, nella parte dedicata all'infermeria, quando l'incarico arrivo a bussarmi alla porta come lo fa un parente durante il giorno di natale, pronto a portarti i regali, anche se non erano regali quelli che mi portavano in questi casi ma solo tante rogne. Ero da poco stato liberato dagli innumerevoli esami a cui ero stato sottoposto, e mi trovavo all'esterno della struttura, ad allenarmi con le mie nuove capacità "magiche" che mi erano state diagnosticate dai medici di quell'edificio infernale chiamato laboratorio OSU. In quel periodo ero diventato ancor più silenzioso del solito e mi rifiutavo di vedere chiunque non fossero i medici dell'istituto, compreso il mio capitano. In quel momento i nostri rapporti erano alquanto scarni, anche se più avanti si sarebbero allacciati più profondamente man mano che prendevo consapevolezza del mio nuovo corpo.

    In quel momento stavo facendo pratica con l'estrazione e la maneggevolezza della mia nuova arma, precisamente il mio radio, quando il mio capitano, il Dr. Nakabachi, mi apparve alle spalle.

    - Daisu.... -

    Lo spavento fu tale da farmi sobbalzare girandomi, facendomi lanciare via la spada di fortuna, che quasi sfregiò il volto del capitano, ma che grazie alle sue doti riuscii a schivare con destrezza facendola conficcare nelle mura del laboratorio.

    - Accidenti, che spavento Doc... Le sembra questo il modo? Apparire alle spalle della gente in questa maniera è punibile per legge. -

    Il capitano fece una faccia abbastanza divertita prima di riprendere parola, quel bastardo sembrava averlo fatto apposta, ma l'avrebbe pagata prima o poi. Quando finalmente mi fui calmato e ebbi ascoltato quanto aveva da dire, discutemmo sulle mie condizioni al momento e sui risultati dei test, che mi ero fatto rifare al ritorno dall'incontro con un Ronin e Katsuyu. A quanto pare, a parte la schiena, non era accaduto nulla di anomalo nel mio corpo. Era come se i geni Kaguya fossero rimasti sopiti nel mio corpo da non si sapeva quanti anni e si erano riattivati percependo il pericolo. Quella situazione mi faceva attorcigliare il cervello, tant'è che il Nakabachi riprese la parola per interrompere i miei pensieri tenebrosi sulla faccenda.

    - ....In linea generale quindi non hai niente che non vada, e ti sei ripreso piuttosto bene dalle ferite, a parte questa cicatrice rimasta dal colpo d'ascia del fu Hiro Hajime. Quindi mi sento in dovere di ricordarti i tuoi doveri nei confronti dell'OSU, che purtroppo hanno delle scadenze da rispettare, nonostante abbia tu abbia appena completato una missione a Konoha. A tal proposito, sei uno dei candidati ideali per questa missione che ci è stata appena comunicata, leggi qui. -

    Quella che mi porse fu una lettera, contente alcune informazioni riservate riguardo a una missione non meglio specificata che si doveva tenere nel paese della Terra. Lessi la lettera con religioso silenzio e attenzione, poi me la rigirai tra le mani e feci la fatidica domanda.

    - Ma l'OSU deve rompere il cazzo proprio a uno dei sopravvissuti dell'incidente coi cyborg? -

    Dissi ironicamente.

    - Purtroppo questo è quello che ci è rimasto, le comunicazioni sono andate e i teletrasporti sono completamente guasti, siamo completamente isolati dal mondo e quelli a cui è arrivata prima siamo noi del paese del ferro. Quindi te la farai a piedi, o con un treno, vedi tu, in ogni caso ti sarai reso conto della gravità se sono loro che vi hanno convocati, vero? Non l'hanno fatto a caso. -

    Non me lo feci ripetere due volte, in fretta e senza dire una parola mi andai a prendere il mio equipaggiamento, pronto e ordinato come sempre ed in una 20 di minuti ero già pronto davanti al capitano per farmi dare il buona fortuna.

    Non seppi inizialmente perché, ma ebbi una strana sensazione, come se un po' dello stress accumulato in quei giorni mi fosse scivolato di dosso. Forse perché mi stavo per tenere occupato, o per l'adrenalina di una nuova missione, avevo la netta sensazione che sarebbe andato tutto bene, o meglio, nettamente meglio di come stavo vivendo quei giorni.

    [...]



    Il viaggio verso il paese della Terra fu abbastanza breve, ci vollero solo pochi giorni in treno. Vista l'urgenza della missione, volevo evitare qualunque ritardo, quindi mi tenni lontano dalle strade per evitare di duplicare i tempi di attesa. Era la seconda volta che prendevo un treno quindi mi sentivo decisamente impacciato nel farlo, anche se molto meno della prima. Quando raggiunsi Iwa, il villaggio più appariscente che avessi mai visto vista la montagna che la circondava e i numerosi tubi che ne uscivano, rimasi sbalordito dalla sua avanzata tecnologia.

    - Wow, mi fa sempre uno strano effetto vedere le altre capitali d'inverno, e guarda quante stranezze ci sono qui. -

    Tirai un grosso sospiro, e poi con uno sguardo deciso mi diressi verso la mia meta, le coste del paese della Terra. L'aria all'interno era decisamente più secca di Tetsu, dovuto al fatto che mi trovavo in lande di pietra ghiacciate, ma gli sporadici boschi mi rinvigorivano con i loro frutti durante il viaggio. Nel momento stesso in cui arrivai alla città costiera dove era situato il punto d'incontro, tre shinobi mi stavano già aspettando ed erano tutte facce conosciute a quanto pare. Quando arrivai a presentarmi da loro con un inchino accennato, gli rivolsi anche uno dei miei migliori sorrisi, ma guardai l'Akame con sospetto, vista la scenata a cui avevo assistito durante gli eventi di quell'autunno in quella fredda stanza del laboratorio.

    - Shanks, Ranmaru, Seto, vedo che avete accettato anche voi questo incarico, spero sia una scampagnata allegra, ammetto che mi ci vorrebbe dopo tutto il trambusto di questi giorni. -

    Dissi con ironia.


    Note:

    -------------------------------------------------------------------------
    ☙ Azioni:

    -
    -
    -
    -

    -------------------------------------------------------------------------
    Statistiche:

    ☙Calcolo:

    Stamina: 300
    Resistenza:500


    ☙Statistiche Finali:

    Stamina: 300/300
    Resistenza: 500/500


    ☙Slot d'acqua (Bloccati):

    Slot: 23
    -------------------------------------------------------------------------
    Armatura:

    [Avambracci]Demon Slayer[50-P. Resistenza]
    [Mani]Demon Slayer[50-P. Resistenza]

    Equipaggiamento:

    - Wakizashi
    - 20m Filo d'acciaio
    - Seras
    - Kobashot
    - Katana
    - Kunai x4
    - Senbon x4
    - Arco Yumi (10 Frecce)
    - Maschera Respiratoria


    Materiali:

    - 3x Veleno di rettile
    - 3x Antidoto
    - Tonico Coagulante x2


    Conoscenze / Maestrie:

    -Tecniche e del chakra
    -Combattente Armato Lv 1: Katane
    CITAZIONE
    - Possibilità di non ricevere malus quando si combatte con delle armi esclusivamente corpo a corpo (es. spade, mazze, catene)
    - Quando si utilizzerà l'arma in cui ci si è specializzati si otterrà un bonus di +10 sulla Riuscita
    - Il danno dell'arma scelta avrà un bonus di +10

    Abilità

    - Vista Soprasviluppata
    CITAZIONE
    - Annulla i malus dei disturbatori visivi entro un raggio di 5 metri (li dimezza oltre i 5 metri) e permette di vedere anche nell'assoluta oscurità
    - Si vedono distintamente immagini sino a 500 metri di distanza, a meno che i corpi nell'area non siano occultati da tecniche specifiche
    - Fonti di luce (artificiali o da jutsu) eccessivamente forti aumentano del 50% i loro malus sul ninja e causano la perdita della vista fino a fine evento

    -Diramazione del chakra
    CITAZIONE
    - Rivestire un'arma di chakra costa 25 chakra ad azione e conferisce all'arma un bonus sul danno pari al Potenza Magica/3 del ninja (unico danno nel caso colpisse solo la lama di chakra)
    - La lama è in grado di tagliare difese solide
    - Ogni 5 unità di chakra spesi in più l'emanazione supera di 2 metri la normale lama e si avranno 10 danni bonus generali (Max 25 punti)

    - Iaidō - Stile della Spada Fulminea (1 volta per turno)
    CITAZIONE
    - La distanza fra nemico ed utilizzatore non deve superare i 3 metri
    - Necessità l'uso di una singola katana
    - Permette all'esecutore, di anticipare e interrompere, qualsiasi azione con sigilli e attacchi fisici diretti verso di lui, durante il suo turno di difesa
    - In difesa da armi bianche nessuna delle due parti riceverà danno, perché le armi cozzeranno (Lo stesso con armi da lancio)
    - In difesa da Ninjutsu con Sigilli o attacchi a mani nude interromperà sul nascere l'esecuzione dei Sigilli stessi e bloccherà l'avanzata del nemico, inoltre chi attacca subirà un danno pari a danno della Katana + Forza Fisica/2
    - E' possibile difendersi anche da più armi da lancio lanciate contemporaneamente
    - La riuscita di qualunque azione tramite questo stile avrà un bonus di +20 punti sulla riuscita, senza tener conto del bonus dato dal Kenjutsu
    - Ogni attacco, proprio perché è fulmineo, non può essere intercettato da tecniche come la Kosa Oh, ma solo contrastato

    - Spada Ossea
    CITAZIONE
    - La spada ha un valore di attacco pari a 30 punti + Potenza magica/2
    - Si lancia un D20 da 15 a 20 si infligge all'avversario una Ferita Profonda che causa 15 danni a turno per sanguinamento
    - Sarà possibile evocare fino ad un massimo di 4 spade ossee pagando 15 punti chakra ognuna

    -Tecnica del Richiamo [Kuchiyose no Jutsu]



    Edited by Tenshi-1 - 14/4/2022, 17:18
     
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    Narrato | « Parlato Shanks » | - Pensato - | « Parlato Daisuke » | « Parlato Ranmaru »



    L'avvento primaverile sembrò portare una ventata d'aria fresca nel Continente dei Corsari. Essa infatti dava inizio ad una sorta di entusiasmo generale poiché diventava sempre più possibile riuscire a solcare il mare a bordo della propria imbarcazione. Con l'addio dell'inverno e dei freddi rigidi, le acque diventavano sempre più calde ed i pesci iniziavano ad abbandonare le proprie tane, garantendo ai vari pescherecci un eccellente raccolto. Erano più frequenti anche viaggi esplorativi o addirittura viaggi di conquista. Insomma, il mare, in quel periodo, apriva le porte a tantissime possibilità, bastava solamente saperle cogliere. Fu proprio in uno di quei giorni che mi ritrovai ad afferrarne una, la stessa che mi venne consegnata qualche dì precedente sull'uscio di casa, quando ero appena riuscito a ritornare a casa da un lungo viaggio. Quella possibilità mi fu concessa da una missione ben lontana da casa, nuovamente in quel continente ninja che lentamente imparavo ad amare, seppur avesse i suoi alti e bassi. Partì immediatamente, indossando tutto il necessario per il viaggio ed avviandomi verso il porto di Barbakos, ove avrei potuto guadagnarmi un passaggio verso il Paese della Roccia, destinazione fissata nella missiva consegnatami. Fino a quel momento non ero mai riuscito a visitare tale luogo e la mente, seppur travagliata da diverse questioni personali, provò ad immaginare le sue forme, fallendo però miseramente. Non ero completamente lucido, giacché le recenti avvenute avevano lasciato un segno profondo dentro di me, specialmente durante la notte quando continuavo a vedere i volti di quei poveri ragazzi uccisi durante il test di quelle Bio Tute. Vi erano notti in cui riuscivo a dormire serenamente ma potevo contarle sulle dita di una singola mano. Avevo perso il conto invece, di quelle tormentate. In qualche modo però stavo provando ad andare avanti, senza tuttavia voler dimenticare l'accaduto poiché significava ucciderli realmente. Le loro anime dovevano essere un monito per la nostra causa, una spinta che ci permettesse di raggiungere i nostri obiettivi e che non ci permettesse di vacillare dinanzi a nulla. Quel periodo fu anche uno dei più brutti della mia vita, poiché consideravo quel giorno come un fallimento personale giacché avevo contribuito all'uccisione di due anime innocenti, dando modo a Fury di ridurre il nostro esercito senza effettivamente muovere un muscolo. Un periodo in cui mi sentivo effettivamente fermo, anche se mi spingevo in lungo ed in largo nel continente ninja, svolgendo missioni ed incarichi per conto di qualcuno, racimolando soldi per un obiettivo custodito nella mente. Ma proprio come un paziente ricoverato in clinica, pronto a ricevere le cure del suo medico, cosi agiva il mare nei miei confronti. Esso infatti riusciva sempre a risollevare il mio animo, curando le mie cicatrici e facendo si che esse fossero soltanto un ricordo, seppur marchiati a fuoco nel mio spirito. E più giorni passavo in mare, più riuscivo a sentirmi meglio. Fu nell'ultimo giorno di viaggio che mi capitò qualcosa d'inaspettato, qualcosa che avrebbe sicuramente dato un accellerata ai miei obiettivi.

    « Tutti questi anni e non sei cambiato affatto.. »

    Una voce familiare, infine, proruppe tra i miei pensieri spingendo il mio sguardo a cercarne la fonte. Mi allontanai quindi dal parapetto della nave mercantile, osservando con attenzione il ragazzo dal volto tremendamente conosciuto ma che proprio faticavo a riconoscere.

    « Ci conosciamo? »

    Sorrise appena, aggiustandosi poi i capelli con la man dritta.

    « Davvero non ti ricordi di me? Che delusione.. E dire che eravamo migliori amici ai tempi dell'Accademia »

    « Su-Suzaku?! »

    Suzaku Kururugi, il secondo miglior cadetto della mia generazione. Improvvisamente vidi dinanzi agli occhi piccoli frammenti del passato in cui vi era proprio quel ragazzo. Ricordo che eravamo in perenne competizione, pronti ad contenderci il titolo di miglior Corsaro al mondo.

    « Che ci fai qui? »

    « Sto scortando qualcuno al Paese della Roccia, nulla di entusiasmante. Tu invece? »

    « Ho una missione da compiere in territorio nemico »

    « Parli di Ishivar? Non è pericoloso? »

    Dopo giorni di viaggio, finalmente, sul mio voltò apparve un accenno di felicità. La sua domanda, lecita al punto giusto, mi divertì e non poco, poiché egli ignorava il potere che celavo nel mio sangue.

    « Tranquillo, andrà bene. Piuttosto, avrei una domanda da farti.. »

    « Dimmi pure »

    « Penso sia arrivato il momento di creare un equipaggio tutto mio. Non è ancora ufficiale ma credo di essere pronto. Che ne diresti di unirti a me? »

    E nel mentre il mio sguardo era fisso sul moro, una voce stridula invase la pace che troneggiava sulla nave ed improvvisamente, all'udire di un singolo comando, i mozzi presenti sul ponte della nave iniziarono a muoversi, pronti a seguire i comandi del proprio Capitano. Quest'ultimo, avendo visto la terra del Paese della Roccia, aveva appena ordinato ai suoi uomini di ammainare le vele, facendo perdere quindi velocità alla sua nave ed iniziando l'avvicinata verso il porto più vicino.

    « Oh.. siamo arrivati. Che ne dici se ne riparliamo a casa? Cerca solo di tornare vivo e vegeto »

    « Mmph »

    Ed una volta attraccato al porto della Roccia, il moro sparì nuovamente dalla mia vita. Speravo tuttavia di poterlo nuovamente incontrare, cosi da iniziare a realizzare il sogno di una vita. Senza rimuginarci ulteriormente, scesi dalla nave e mi diressi al campo base indicatomi nella missiva fornitami dal regno dei Corsari. Fui l'ultimo ad arrivare al campo e con sorpresa vidi attendermi da diversi volti noti.

    « Shanks, Ranmaru, Seto, vedo che avete accettato anche voi questo incarico, spero sia una scampagnata allegra, ammetto che mi ci vorrebbe dopo tutto il trambusto di questi giorni »

    « Beh... Se siamo diretti in territorio nemico di certo non ci annoieremo... Ma ce la faremo! »

    « Dobbiamo riuscirci. Lo dobbiamo ad Haruki e Juza.. »


    Edited by » JeT - 5/4/2022, 17:54
     
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    Erano passati diversi giorni dall'ultima convocazione ricevuta ma mi ritrovavo nuovamente a recarmi nell'ufficio di colui che era la mia guida, non solo spirituale. A quanto pare un gruppo di coraggiosi era stato selezionato per una missione in territorio nemico ed io ero risultato tra i suddetti. Che mi fossi messo in mostra durante l'incidente ai laboratori OSU? Sta di fatto che non mi sarei tirato indietro, quella guerra aveva causato fin troppe vittime sia tra i civili che tra le nostra fila militari. Sei io potevo fare qualcosa per concluderla lo avrei fatto, quel folle che si definiva Dio non poteva continuare a giocare a suo piacimento con il mondo intero.

    Inizio subito i preparativi... Porterò a compimento qualsiasi compito se ciò servirà a fermare questo futile spargimento di sangue...

    Senza indugio mi apprestai quindi a preparare ciò che mi sarebbe servito per il viaggio, nel giro di poche ore mi trovai quindi già in cammino verso la costa, in particolare verso il porto dove avrei dovuto entrare in contatto con un capitano amico del mio Maestro. A quanto pare gli doveva un favore ed io lo avrei riscosso al posto suo chiedendogli di condurmi attraverso il breve tratto marino che separava le coste di Oto dal punto d'incontro sulla costa del paese della Terra. Giunto a destinazione non fu difficile individuare il soggetto di cui avevo un fedele ritratto.

    brauk_by_mohzart

    Senza indugio mi apprestai quindi a raggiungerlo e mi presentai a lui

    Buon giorno, io sono Ranmaru Oden... Voi dovete essere il capitano Shun

    L'uomo si voltò scrutandomi con attenzione e severità, ma durò solo pochi istanti prima che scoppiasse in una risata dandomi una pacca sulla spalla ed incalzando

    Tu devi essere il ragazzo di quel monaco... Ahahahah... Bene bene... Forza andiamo!

    Mi trascinò quindi verso la sua imbarcazione ove mi presentò al resto della sua ciurma. Da quello che sapevo di lui, era un mercante che il mio maestro salvò durante uno dei suoi viaggi, amante dei viaggi per mare. Sarebbe stato un grande corsaro di Barbakos insomma, ma, originario di Oto, si diete al mercantaggio marittimo per portare avanti la sua passione senza lasciare il paese natio.

    E così sei diretto nel paese delle Terra con urgenza... Se sei come il tuo Maestro starai correndo a salvare qualcuno Ahahahah...

    Disse mentre solcavamo i mari in prossimità della costa del Paese delle Verdi Acque

    Si, l'idea è quella anche se non so ancora con precisione cosa mi aspetti... Ti ringrazio molto del passaggio comunque...

    Non preoccuparti, ero comunque di strada...

    Iniziammo così a chiacchierare di svariati argomenti. Fu in questo modo che trascorsi il tempo su quella nave, parlando con il capitano, con gli altri marinai e meditando. Al secondo giorno infine eravamo già in vista della costa della Terra e non molto lontani dalla meta, il sole era ormai in procinto di calare e la luna si era già innalzata quando mi fu affidata una scialuppa con cui sbarcare a riva. Salutai tutti ed in particolare l'uomo che mi aveva condotto a destinazione iniziando quindi a remare per quelle poche vogate che mi separavano dalla meta. Una volta sbarcato mi ci sarebbero volute un altro paio d'ore di attesa e man mano altri giunsero per il mio stesso motivo, per lo più shinobi che già avevo avuto modo di conoscere, in particolare Shanks "il rosso" con cui avevo condiviso la disavventura ai laboratori.

    Beh... Se siamo diretti in territorio nemico di certo non ci annoieremo... Ma ce la faremo!



    Riassunto Azioni


    Azioni
    Scrivete qui

    parametri
    Resistenza:500
    Stamina:550

    Maestrie e Abilità

    Concentrazione del Chakra
    Nenjutsu (Arte della Preghiera)
    "Dono dei saggi" (Senzoku no Sai)
    "Shaolin Elementale"
    Abisso del Risucchio (Kyūketsukō)
    Disperdi (Kai)
    Jutsu ad una mano
    Riverbero del Chakra

    Kekkei Genkai User - Adepto del Meiton
    Kekkei Genkai User - Adepto Monaco
    Meteora - Cataclisma

    equipaggiamento

    -Kobashot
    - Seras
    - Maschera Respiratoria

    CITAZIONE
    Protezioni Corporee

    Testa [Coprifronte]: 30
    Busto [Giubotto ninja]: 100
    Avambraccia [Paravambraccia a scaglie]: 50
    Braccia []: //
    Mani [Resistenza protezione]: //
    Cosce [Paracosce laminate]: 40
    Gambe [Resistenza protezione]: //
    Stinch [Calzari da combattimento]: 60


    Consumabili

    - Antidoto Superiore

    Conoscenze

    Orientative e geografiche II
    Storiche II
    Tecniche e del chakra II

    note
    Scrivete qui



    Edited by Roy90 - 4/4/2022, 20:34
     
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    [B] Le Conseguenze di un Regime
    Seto Akame




    narrato - parlato - pensato - parlato altrui



    Ingurgitai l’ultimo cucchiaio di quella zuppa, un’accozzaglia di ingredienti condita dalla mano pesante del cuoco, omone rude e dalle abilità culinarie discutibili. Il frastuono, in una delle locande più frequentate del porto di Kiri, era assordante. Brulicante della più riprovevole feccia che bazzicava in quelle coste, tra manigoldi strozzini e contrabbandieri, mi ci rifugiai per distrarre i pensieri, carichi di malinconica insoddisfazione.

    La vicenda dei Laboratori dell’OSU aveva assunto lineamenti ancor più enigmatici, quando venni messo al corrente del tragico epilogo delle altre sale. Quanto mai distante da un’alleanza fallace nei natali così come nelle iniziative, alienato da qualsivoglia principio di interazione sociale laddove il castello di carte crollava in una disputa fratricida avente luogo sul nostro stesso pianerottolo. Ora che di quei miei compagni custodivo le emozioni, assaggiate con la mia arte oculare, annoveravo parte d’essi nel mio animo, facendomi carico di un fardello tanto pesante quanto profondamente intimo. Sogni e speranze di giovani compagni, infranti da una guerra cieca che aveva iniziato a mieter vittime ancor prima di prender luogo.

    Da un paio di settimane portavo un mantello nero con un ampio cappuccio, nel tentativo di mascherare il più possibile la mia identità ed evitare di esser disturbato. In sostanza, sviluppai un concetto di tranquillità nichilista in cui riuscivo a trovar pace nella solitudine della ressa.

    Qualche giorno prima avevo abbandonato il mio tranquillo rifugio nella selva di Kiri, ordinando al fido Kiro di occultarne l’accesso, così come prima che me lo mostrasse. In quella specie di laboratorio mi ero sentito al sicuro, stimolato nello studio e libero di lasciar vagare la mente; ora che le cose erano cambiate, che io ero cambiato, non ne avrei più avuto bisogno.

    Mi avvicinai al bancone per saldare il mio conto, stringendo i lacci del cappuccio mentre attendevo che l’oste si liberasse. Vidi una mano passare sotto il mio mento, strisciando sul vecchio legno e porgendomi un foglio spiegazzato. Mi voltai verso lo sconosciuto, anch’egli incappucciato, per di più a favor d’ombra.

    Seto Akame..giusto?

    Sorpreso da quel gesto, rimasi interdetto e raccolsi titubante quel pezzo di carta. Lo maneggiai per scoprirne l’oggetto e lessi in silenzio quelle righe dattiloscritte. Sorrisi indispettivo e spostai la missiva disinteressato, ricercando l’attenzione del banconiere con lo sguardo. Ma l’uomo misterioso, che aveva preventivato la mia reazione, tornò ad incalzarmi.

    Non troverai quello che cerchi in posti come questo. Fuggire dalle situazioni non ti porterà da nessuna parte. Le risposte sono là fuori..ti sto solo aiutando a capire dove cercare.

    Lasciò il foglio sul bancone e si avviò verso l’uscita. Sembrava conoscermi ed ebbi l’impressione che si trovasse lì proprio per incontrarmi. Saldai il mio conto ed intascai la lettera, stranito da quanto era accaduto. Una volta all’esterno mi guardai intorno. Il sole stava per tramontare e da quelle parti v’erano solo più marinai ubriachi e criminali di basso rango. Estrassi la missiva dalla tasca per rileggerla e mi incamminai verso il molo per godermi il fresco vento di primavera, mentre organizzavo i miei pensieri.

    Scoppiai in una chiassosa risata.

    AHAHAHAHAH!

    Le coordinate indicavano un punto sulla costa del Paese della Terra che si affacciava sul Mar delle Sirene. Uno snodo particolarmente interessante, visto che più di qualche paese condivideva quelle acque. Infatti, poco più a Nord si estendeva il Dominio di Fury mentre ad Est il territorio di Jashin cingeva in una delicata morsa anche il Suono e le Verdi Acque. Dunque, qualcosa si stava muovendo da quelle parti e avrebbe potuto cambiare pesantemente gli equilibri del nostro mondo. Peraltro, l’incarico considerava la possibilità di un’incursione nel territorio nemico. L’occasione m’appariva unica ed irripetibile.

    Poco più avanti, il traghetto che collegava l’arcipelago al Paese del Fuoco si mise in moto per l’ultima traversata del giorno. Così, con passo deciso, raggiunsi la biglietteria allestita di fronte all’imbarco e, immediatamente prima di poter proferir parola, il funzionario mi intercettò.

    Eccola signore! La stavamo aspettando! Questo è il suo biglietto. Il suo amico è stato così gentile da offrirglielo. Di questi tempi bisogna saper apprezzare questi piccoli gesti..eheh!

    Mi accomodai sul ponte dell’imbarcazione leggermente stranito. Evidentemente qualcuno era particolarmente interessato alla mia presenza sul luogo. Forse l’OSU? Kiri? Decisi di non curarmene troppo; mi godetti il viaggio fino all’approdo sulle coste del Fuoco.


    […]




    Quel lungo tragitto mi portò ad assaporare i variegati paesaggi di Konoha, valorizzati dalla vitalità cromatica della primavera, per poi immergermi nelle rigogliose foreste delle Verdi Acque e rinfrescarmi di tanto in tanto in quei meravigliosi fiumi che le attraversavano. Infine mi addentrai tra i monti rocciosi del Paese della Terra fino ad arrivare ad Iwa, dove mi concedetti l’ultima sosta prima di raggiungere la destinazione, con qualche ora di anticipo rispetto all’orario indicato.

    Ci trovavamo a pochissimi kilometri dalle forze di Fury, vicini come mai prima d’allora ad un regno sconosciuto, intrigante quanto intimorente. Sul posto trovai tre dei miei compagni di sventure ai laboratori; uno di questi era Daisuke mentre gli altri due erano stati entrambi coinvolti, in quell’occasione, nella tragica morte di Haruki Sato e Juza Wolf. Ascoltai le loro parole per poi accodarmici, con la mia solita dialettica sibillina.

    Certo non dev’essere stato facile per voi..vederli perire sotto la potenza dei vostri colpi. Dì la verità, Oden, ti sei fidato troppo del corsaro. Lo sai che la sua regina, dopo essersi fatta abbindolare dal nemico, si fa accompagnare da un cyborg?




     
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    L’incarico

    Il sole era già tramontato quando tutti e quattro i membri dell’O.S.U. raggiunsero il punto prestabilito all’orario indicato.
    Il campo base era costellato da numerose tende in tela che avrebbero potuto ospitare fino ad una decina di persone. Erano accesi un paio di fuochi tremolanti, attorno ai quali erano seduti dei ninja e qualche samurai in procinto di cenare tutti assieme. Si udivano qualche schiamazzo e di tanto in tanto una risata che riecheggiava nel silenzio della notte.
    Intanto sulla riva era ormeggiata una piccola nave in legno tinta di blu con le vele ammainate. L’imbarcazione ondeggiava al ritmo delle onde assicurata dall’ancora che era ben affondata nel fondale sabbioso.
    Dall’esterno la situazione sarebbe parsa come un’ordinaria nottata tra commilitoni, invece era la notte antecedente una missione dalla quale in molti, anche i nostri quattro protagonisti, sarebbero potuti non tornare al proprio paese d’origine.

    Un jonin dall’aspetto giovanile e i capelli biondi si avvicinò ai quattro. Una sciarpa nera copriva il suo collo e la bocca. La voce era basse e roca perciò si scoprì.

    Buonasera a tutti. Vi illustrerò al volo i dettagli della missione. L’intelligence dell’O.S.U. ha combinato le informazioni in nostro possesso ed è riuscita ad identificare una nave jashinista che percorre segretamente una tratta mensile che collega i due regimi. Abbiamo la certezza che approderà alle 6:00 del mattino di domani in un minuscolo porto degli uomini di Fury che si trova venti kilometri al di là del confine. Ripartirà una manciata di minuti dopo per tornare nel Regno di Jashin.

    Si fermò un momento per schiarirsi la gola.

    Alcuni dei nostri esploratori hanno ipotizzato qualche forma di attività sotterranea nei pressi di quella zona. Voi dovrete raggiungere il porto fiancheggiando la costa ed ovviamente senza farvi scoprire. Starà poi a voi, una volta lì, decidere come muovervi per sventare le attività dell’esercito di Fury. Noi nel frattempo intercetteremo la nave jashinista di ritorno per concludere la manovra a tenaglia - mimò la tenaglia con le dita - ed interrompere definitivamente la tratta.

    Dunque si girò verso il fuoco più vicino.

    Se volete potete unirvi a noi per cenare e spezzare la fame prima di ripartire.


    Si incamminò verso il falò e raccolse un piatto in ceramica da una pila su un tavolo lì di fianco. Successivamente allungò l’altra mano verso il calderone, posto al di sopra del fuoco, ed afferrò il mestolo parzialmente immerso. Delicatamente si versò del brodo rovente di carne di manzo.

    Se avete domande sarò lieto di rispondervi.

    Fate le vostre domande se ne avete, dopodiché vi tocca un altro viaggio. Sarò io stesso a delineare al prossimo giro il porto e la zona.
    (Ovviamente potete anche attivare abilità sensoriali a questo giro nei pressi della zona, senza dover aspettare il turno successivo)

    Avete una settimana di tempo per postare

    Ps: Tenshi controlla i post prima di inviarli pls :sob:
     
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    Eravamo ormai tutti giunti a destinazione, ma più di un gruppo di alleati saremmo potuti apparire come un'accozzaglia di bambini litigiosi viste le prime rime che vennero fuori sopratutto tra Seto Akame, shinobi di Kiri che avevo solo intravisto quel famoso giorno al Laboratorio, e Shank "il Rosso", corsaro con cui avevo avuto modo di affrontare quel pessimo giorno e che certamente potevo dire di conoscere meglio del precedente.

    CITAZIONE
    Certo non dev’essere stato facile per voi..vederli perire sotto la potenza dei vostri colpi. Dì la verità, Oden, ti sei fidato troppo del corsaro. Lo sai che la sua regina, dopo essersi fatta abbindolare dal nemico, si fa accompagnare da un cyborg?

    Seppur quella domanda fosse rivolta a me, era evidente che si trattasse di una frecciatina di pessimo gusto verso il corsaro e difatti, prima ancora che io potessi proferir parola, fu proprio il "Rosso" a rispondere a tono. Era evidente che l'avesse presa sul personale come logico che fosse e di conseguenza gli animi si stavano palesemente scaldando. Un intervento era certamente necessario per far cessare quelle tensioni che, alla lunga, avrebbero potuto compromettere l'esito della missione molto probabilmente pericolosa che ci attendeva. Mi intromisi quindi tra i due ponendo le mie mani rispettivamente sul petto dell'uno e dell'altro cercando di calmarli e distanziarli, senza però perdere l'occasione per vagliare le loro nature elementali intrinseche e la loro potenza. Motivo di ciò era semplicemente il rendermi conto con maggiore dettaglio delle capacità di coloro a cui avrei dovuto affidare la mia vita in una missione tanto pericolosa.

    Seto Akame, giusto? Non trovo corretto giudicare una persona per le scelte e l'operato di altri, oltretutto riguardanti eventi passati ed ormai redenti. Altrimenti un Kiriano non dovrebbe trovarsi qui, vista la vostra storia sanguinaria... Per quanto riguarda la regina Delaiah... Io credo che il valore di un uomo, o di una donna, si misuri non dai suoi errori ma da come reagisce ad essi... E lei al momento si sta schierando attivamente al fianco dell'OSU facendo del suo meglio in questa guerra... La presenza di Shanks qui con noi ne è la prova, è un validissimo guerriero ed ha dimostrato un grande spirito oltre che sani principi davanti ai miei occhi...

    A concludere quel teatrino giunse infine il jonin che, di lì a poco ci avrebbe istruiti sulla missione in procinto di iniziare.

    CITAZIONE
    Buonasera a tutti. Vi illustrerò al volo i dettagli della missione. L’intelligence dell’O.S.U. ha combinato le informazioni in nostro possesso ed è riuscita ad identificare una nave jashinista che percorre segretamente una tratta mensile che collega i due regimi. Abbiamo la certezza che approderà alle 6:00 del mattino di domani in un minuscolo porto degli uomini di Fury che si trova venti kilometri al di là del confine. Ripartirà una manciata di minuti dopo per tornare nel Regno di Jashin.

    Ecco, finalmente i dettagli erano svelati e l'importanza di ciò che stavamo per fare prese forma nelle nostre menti. Quelle due grandi forze, l'Esercito di Fury ed i Jashinisti, collaboravano attivamente attanagliando l'umanità intera in una morsa devastante. Riuscire ad incrinare in modo pesante quella collaborazione ci avrebbe permesso di fare un grande passo avanti nella guerra in corso.

    CITAZIONE
    Alcuni dei nostri esploratori hanno ipotizzato qualche forma di attività sotterranea nei pressi di quella zona. Voi dovrete raggiungere il porto fiancheggiando la costa ed ovviamente senza farvi scoprire. Starà poi a voi, una volta lì, decidere come muovervi per sventare le attività dell’esercito di Fury. Noi nel frattempo intercetteremo la nave jashinista di ritorno per concludere la manovra a tenaglia ed interrompere definitivamente la tratta.

    Ascoltai con attenzione le parole del jonin ed iniziai già ad immaginare la scena a cui avremmo potuto assistere l'indomani mattina. Continuando a rimuginare su ciò che ci era stato detto, accettai infine l'invito ad accomodarmi intorno al fuoco per rifocillarmi e fare delle considerazioni sulla situazione.

    Quindi... Se ho ben capito... Dovremo percorrere questi venti kilometri senza farci scoprire, assistere all'arrivo della nave, attendere la ripartenza... E solo allora agire nel modo più consono per fermare qualsiasi cosa stiano facendo. Nel frattempo voi vi occuperete della nave sulla via del ritorno...

    Continuai quindi a ragionare qualche istante sulle parole da me esposte, giungendo infine a due semplici domande

    Abbiamo idea di quale sia il carico della nave o dell'ammontare delle forze nemiche sul posto? Infine mi conferma che l'obbiettivo è sventare ciò che sta per accadere e rendere impossibile alle due fazioni di proseguire nell'utilizzo della tratta in futuro?

    Avute le conferme che cercavo, mi sarei poi rivolto ai miei compagni, sperando che tutti fossero in grado di mettere da parte i loro asti per concludere al meglio una missione tanto importante, ne avrei poi approfittato per cercare un'occasione utile per entrare in contatto diretto anche con l'ultimo membro del gruppo come ad esempio una pacca sulla spalla al momento della partenza ed avere una conoscenza anche delle sue capacità.

    Bene, se siamo tutti pronti direi di metterci in marcia... Sarebbe utile arrivare con un pò di anticipo in modo da poter raccogliere maggiori informazioni prima di agire... Siete daccordo?

    Attesi di ascoltare eventualmente gli altri tre e poi, una volta incamminati verso la meta, presi nuovamente la parola.

    So che non ci conosciamo bene e per questo potrebbe essere utile parlare un pò di noi o quantomeno delle nostre capacità principali, anche per poter valutare al meglio cosa fare una volta sul posto... Io ad esempio sono in grado di assorbire, o quantomeno disperdere, la qasi totalità delle offensive a base di chakra... Insieme a Shanks sarei poi in grado di demolire con relativa semplicità qualsiasi tipo di struttura eventualmente eretta, Infine ho un buon controllo anche sul sottosuolo grazie ad un discreto controllo del Doton... Tra di voi c'è qualcuno con spiccate doti ricognitive?

    Sperando quindi che il viaggio proseguisse senza discussioni e, riuscendo a mantenere un basso profilo, contavo di giungere a destinazione almeno con mezz'ora di anticipo, trovando un buon posto dove occultare le nostre presenza ed avere una buona visione sul territorio. Almeno in questo le mie capacità orientative e di sopravvivenza avrebbero potuto certamente essere utili...


    Riassunto Azioni


    Azioni
    Abisso del risucchio x3

    parametri
    Resistenza:500
    Stamina:550

    Maestrie e Abilità

    Concentrazione del Chakra
    Nenjutsu (Arte della Preghiera)
    "Dono dei saggi" (Senzoku no Sai)
    "Shaolin Elementale"
    Abisso del Risucchio (Kyūketsukō)
    Disperdi (Kai)
    Jutsu ad una mano
    Riverbero del Chakra

    Kekkei Genkai User - Adepto del Meiton
    Kekkei Genkai User - Adepto Monaco
    Meteora - Cataclisma

    equipaggiamento

    -Kobashot
    - Seras
    - Maschera Respiratoria

    CITAZIONE
    Protezioni Corporee

    Testa [Coprifronte]: 30
    Busto [Giubotto ninja]: 100
    Avambraccia [Paravambraccia a scaglie]: 50
    Braccia []: //
    Mani [Resistenza protezione]: //
    Cosce [Paracosce laminate]: 40
    Gambe [Resistenza protezione]: //
    Stinch [Calzari da combattimento]: 60


    Consumabili

    - Antidoto Superiore

    Conoscenze

    Orientative e geografiche II
    Storiche II
    Tecniche e del chakra II

    note

    Uso Abisso del Risucchio su Shanks, Seto e Daisuke con il seguente effetto:
    - Capacità di poter stabilire la quantità di chakra di cui dispone il nemico con il tocco diretto, potendo determinare la pericolosità dell’avversario oltre che le sue caratteristiche principali (appunto chakra elementare)

     
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    Narrato | « Parlato Shanks » | - Pensato - | « Parlato Seto Akame » | « Parlato Ranmaru » | « Parlato Daisuke »



    Ishivar, il Paese della Speranza. Una speranza ormai spezzata da quel falso Dio che con forza era riuscito a piegare e sottomettere un intero popolo, schiavizzando e facendo esperimenti su di loro come fossero semplici oggetti. Non più uomini ma porci al macello. Quella terra bruna, coperta da un manto infinito d'aridità e desolazione, cosi povera ma ricca per quel fiero popolo, era ormai cosi vicina che a stento riuscivo a scrutarla con i miei occhi ed annusarla con le narici grazie a quel dolce e calmo vento, pregno di salsedine e di terriccio Ishivariano. Quella sensazione, che per alcuni aveva un retro gusto decisamente nostalgico, mi fece ricordare la promessa fatta a quello scienziato, la stessa che ruppi nel momento in cui spensi la vita di quei due Bio Guerrieri. Ciò nonostante, dentro di me, ancora sentivo l'opportunità di redimermi e di poter, in qualche modo, assicurarmi che quella promessa vada mantenuta. Ed in quel campo organizzato dall'O.S.U, in cui vi era riunito un gran numero di soldati, quella promessa fece si che il mio corpo fosse come mosso da una volontà non più terrena ma quasi divina. Quindi, giunto in quel miscuglio di forze cui scrutavo con immensa curiosità, sentivo una grande responsabilità pesare sulla mia schiena, un fardello che sapevo poter avere due soli finali: la mia rovina o la mia ascesa. Cercai di tenermi quanto più vicino al gruppo che apparentemente giunse lì per ultimo, avendoli già conosciuti nel nome e nelle abilità, specialmente il Monaco ed il Samurai.

    « Certo non dev’essere stato facile per voi..vederli perire sotto la potenza dei vostri colpi. Dì la verità, Oden, ti sei fidato troppo del corsaro. Lo sai che la sua regina, dopo essersi fatta abbindolare dal nemico, si fa accompagnare da un cyborg? »

    Quelle parole pungenti come i denti di un serpente, coprirono alcuni schiamazzi provenienti dal resto degli Shinobi lì presenti, ben lontani dal gruppetto cui ero vicino. Un piccolo focolare riusciva a riscaldare le mie mani protratte verso di esso mentre sul mio viso apparve un aria piuttosto minacciosa, deturpata proprio da quelle subdole parole che giunsero da un Kiriano che a quanto pare non aveva fatto bene i propri compiti. Difatti le sue parole, seppur riuscirono ad infastidirmi, avevano un qualcosa di sbagliato. Guardai quel giovane ragazzo dalla testa ai piedi, riconoscendo la sua identità ed associando alcune abilità al suo conto. Stetti per un attimo in silenzio, cercando di capire effettivamente di chi stesse parlando, poiché ero assolutamente convinto che non vi fosse nessun cyborg presente nel regno dei Corsari. L'unico che poteva accompagnare la Regina era la sua ombra, Kuroda Akasuna.

    « Sto iniziando a credere che voi Shinobi apriate la bocca solamente per farla prendere aria.. »

    Staccai le mani da quel focolare, facendole poi scrocchiare fra loro e ruotando l'intero corpo in direzione del Kiriano.

    « Parli di Kuroda Akasuna? Dovresti fare meglio i tuoi compiti ragazzo. Kuroda Akasuna, nato e cresciuto nel Villaggio della Sabbia. Considerato il più grande marionettista degli ultimi tempi, tanto da riuscire a diventare lui stesso una marionetta umana e non un cyborg. Colui che è riuscito a fermare l'Imperatore del Fuoco, Zero. Dimmi Kiriano, potresti mai sentirti capace di superare quel fantomatico "cyborg" come lo chiami tu? Finora il tuo traguardo più grande qual è stato? Provare ad offendere Barbakos? Sta molto attento, questa è una missione pericolosa e quelle potrebbero essere state le tue ultime parole! »

    La situazione, già propriamente precaria, fu letteralmente salvata da alcuni individui. Uno in particolare, alto e con un giovane aspetto, coperto dal classico giubbotto che identifica un Jonin, ribaltò la situazione con le sue sole parole, dichiarandosi poi come colui che effettivamente aveva la responsabilità d'accogliere l'ultimo gruppo appena arrivati. Spinto quindi da quella promessa e dalle parole del Monaco, che in qualche modo volle provare a sedare la situazione fra me ed il Kiriano, mi calmai e provai a concentrarmi interamente sulla nuova comparsa.

    « Buonasera a tutti. Vi illustrerò al volo i dettagli della missione. L’intelligence dell’O.S.U. ha combinato le informazioni in nostro possesso ed è riuscita ad identificare una nave jashinista che percorre segretamente una tratta mensile che collega i due regimi. Abbiamo la certezza che approderà alle 6:00 del mattino di domani in un minuscolo porto degli uomini di Fury che si trova venti kilometri al di là del confine. Ripartirà una manciata di minuti dopo per tornare nel Regno di Jashin »

    Quell'annuncio, cosi chiaro e preciso, fu l'esatta trasportazione di quella missiva alla realtà. Ormai di Cyborg ne avevo affrontati ed in un certo modo avevo imparato a conoscerli o quanto meno studiarli in battaglia. Tuttavia, per la prima volta dall'inizio dello scontro tra il bene ed il male, questa pareva essere la nostra prima mossa nei confronti del nemico. Il grande gioco quindi aveva provato a muoversi e noi, piccola accozzaglia di guerrieri, eravamo semplici pedine di una scacchiera. Pronti in qualsiasi momento a fare "Scaccomatto".

    « Alcuni dei nostri esploratori hanno ipotizzato qualche forma di attività sotterranea nei pressi di quella zona. Voi dovrete raggiungere il porto fiancheggiando la costa ed ovviamente senza farvi scoprire. Starà poi a voi, una volta lì, decidere come muovervi per sventare le attività dell’esercito di Fury. Noi nel frattempo intercetteremo la nave jashinista di ritorno per concludere la manovra a tenaglia ed interrompere definitivamente la tratta »

    « Quindi... Se ho ben capito... Dovremo percorrere questi venti kilometri senza farci scoprire, assistere all'arrivo della nave, attendere la ripartenza... E solo allora agire nel modo più consono per fermare qualsiasi cosa stiano facendo. Nel frattempo voi vi occuperete della nave sulla via del ritorno... »

    « Se avete domande sarò lieto di rispondervi »

    « Solamente una ma è più una richiesta che una domanda.. » Risposi mentre la man dritta si mosse in direzione del mento come a volerlo accarezzare dolcemente « Mi pare di aver capito che il nemico possa in qualche modo tracciare le fonti di Chakra e addirittura capire effettivamente gli elementi posseduti da uno Shinobi. Se vogliamo quindi sperare di arrivare lì senza farci scoprire, potremmo provare a sfruttare le abilità di un Sensoriale, cosi da nascondere le nostre fonti di Chakra e provare a passare inosservati. Quantomeno potremmo limitare i danni.. »

    Infine, dopo aver sbandierato la mia singola idea, lasciai che fosse il mondo degli Shinobi a parlare, giacché osservandoli tutti con attenzione potevo solamente maturare più in fretta, assimilando quelle piccole differenze che esistevano fra il loro mondo e quello dei Corsari. Il briefing, tutto sommato, fu breve e coinciso e l'attimo dopo mi ritrovai a discutere ulteriormente con il Monaco che iniziò a inscenare una qualche sorta di collaborazione.

    « So che non ci conosciamo bene e per questo potrebbe essere utile parlare un pò di noi o quantomeno delle nostre capacità principali, anche per poter valutare al meglio cosa fare una volta sul posto... Io ad esempio sono in grado di assorbire, o quantomeno disperdere, la qasi totalità delle offensive a base di chakra... Insieme a Shanks sarei poi in grado di demolire con relativa semplicità qualsiasi tipo di struttura eventualmente eretta, Infine ho un buon controllo anche sul sottosuolo grazie ad un discreto controllo del Doton... Tra di voi c'è qualcuno con spiccate doti ricognitive? »

    « Io diciamo che riesco a percepire delle cose. Infine ripropongo ciò che ha appena detto Ranmaru: riesco a distruggere facilmente le cose »

    Fui piuttosto sintetico ma non perché non volli collaborare ma perché non faceva parte della mia indole. Volevo infatti restare un segreto per chiunque anche se ero ben conscio che la collaborazione ci avrebbe permesso di ritornare a casa sani e salvi. Dunque, senza indugiare oltre, osservati dalla Luna piena e coperti da una totale oscurità, mi apprestai a seguire il gruppetto, lasciando partire dal mio corpo Impulsi a bassa frequenza capaci di sondare l'ambiente a me circostante. Queste frequenze cosi basse non erano minimamente capaci di arrecare danno ma ero solito invece, usarle per scovare la presenza di coloro cui non potevo raggiungere con la vista. Silente ma con sguardo vigile, tentai di seguire i passi compiuti dai miei compagni, provando ad uccidere il suono dei miei passi proprio come m'insegnò tempo fa un famoso Cacciatore di taglie. Le pedine iniziarono a muoversi, augurando buon gioco a tutti.


    Riassunto Azioni


    Azioni
    Genero Impulsi a bassa frequenza in modalità sonar

    parametri
    Resistenza:500
    Stamina:500-5= 495

    Maestrie e Abilità
    - Kekkei Genkai User - Adepto dell'Inputon
    - Maestria: Arte Suprema del Fulmine I Livello: Apprendista del Fulmine
    - Concentrazione del Chakra
    - Concentrazione Superiore del Chakra
    - Specializzazione Sensoriale: Udito Fenomenale
    - Riverbero del Chakra
    - Stile del Pugno Vibrante: InpuTaijutsu
    - Jutsu ad una mano
    - Sprigionamento del Chakra
    - Disperdi (Kai)
    - Tecnica del Richiamo [Kuchiyose no Jutsu]

    equipaggiamento
    - Hurricane Sword [1 - Cintura Robusta Trasversale]
    - Coprifronte O.S.U. [Braccio SX] [30]
    - MidPROP n.07 [1 - Vita]
    - Kobashot [1 - Polso SX] (A Casa)
    - Ricetrasmittente v.4000 (Seras) [1 - Occhio SX] (A Casa)
    - Maschera respiratoria [1 - Sigillata nel Rotolo Piccolo]
    - Borsello Porta Armi [1 - Natiche]
    - Taschino Porta Armi [1 - Coscia Destra]
    - Cintura Robusta Trasversale [1 - Schiena]
    - Cinturino di Tessuto per Arti [1 - Coscia Sinistra]
    - Rotolo Piccolo [1 - Borsello Porta Armi] [5/20 (Maschera Respiratoria)]

    Consumabili
    - Tonico Coagulante [2 - Borsello Porta Armi]

    Conoscenze
    Tecniche e del Chakra Livello III
    Oratorie e Popolari Livello II

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    [B] Le conseguenze di un regime
    Seto Akame




    narrato - parlato - pensato - parlato altrui




    Sul posto era stato allestito un accampamento con svariate tende. Un paio di falò offrivano un tiepido tepore a piccoli gruppetti di ninja, pronti a consumare la cena. L’oscurità avanzava, preludio della notte, mentre una calma apparente aleggiava tra i presenti. Il chiarore della luna si rifletteva sulle fredde acque del Mar delle Sirene, illuminando il profilo di una modesta nave di legno ancorata al fondale e con le vele ammainate, cullata dalle tranquille correnti dell’Oceano Settentrionale. Venne a crearsi un suggestivo quadretto, ossimoro delle situazioni che ci apprestavamo a vivere. Io, nonostante riuscissi a tenere una certa imperturbabilità, covavo un’esaltante tensione.

    Moon



    Non mi soffermai sui risvolti della mia pungente provocazione. Come una vipera, lasciai agli stessi interessati l’incombenza di neutralizzare il veleno, ignorando con superbia le loro parole.

    Un ragazzo dai capelli biondi ci si fece incontro ed esordì con un formale saluto per poi entrare nel merito della missione, sorvolando sulle presentazioni. Doveva trattarsi con ogni probabilità del Jonin citato dalla missiva. Apprezzai di buon grado la sua professionalità e mi concentrai nell’ascolto, assicurandomi di carpire dalle sue parole quanti più dettagli possibili. Il monologo fu chiaro e preciso; denotava un’ottima capacità oratoria nonché di sintesi, attribuendogli l’autorevolezza che meritava in virtù del grado ricoperto. Al termine del discorso ci invitò ad accomodarci intorno al fuoco più vicino per offrirci un pasto caldo, approfittandone per rispondere alle nostre domande. Assecondandolo presi posto sul terreno, con le gambe conserte, dapprima concentrato a rielaborare le informazioni trasmesse.

    Dunque, come immaginavo, la questione ha a che fare con la tratta marittima. Il tragitto richiede diversi giorni di viaggio… eppure ripartono dopo pochi minuti. Oltretutto, è praticamente impossibile che una nave proveniente dai territori Jashinisti non venga individuata dalle coste del Suono. Al netto di queste osservazioni, un’attività di questo tipo è giustificabile unicamente da una finalità di fondamentale importanza. Oppure…potrebbe trattarsi di uno specchietto per le allodole.

    Un ghigno mi si disegnò sul volto, mentre il confronto preliminare iniziava a prendere atto. Qualora la mia prima ipotesi si fosse dimostrata fondata, non vi sarebbe stato dubbio che mi trovassi al posto giusto, nel momento giusto. Per mia fortuna annoveravo tra le mie più grandi virtù la pazienza, indispensabile per analizzare con lucidità la situazione. Così attesi il mio turno, immagazzinando gli ulteriori ragguagli imbeccati dalle legittime riflessioni dei miei compagni. Arrivato il mio momento, richiamai l’attenzione del Jonin con tono sicuro.

    Ci state assegnando un compito molto delicato… per infiltrarci in territorio nemico senza farci notare dobbiamo preparare un piano solido e scrupoloso. Poco fa dicevate che il porto in questione si trova a venti kilometri dal confine ed avete fatto cenno di alcuni esploratori; sappiamo dunque cosa ci aspetta dall’altra parte, qual è la via più sicura da percorrere e quale la più veloce in caso di emergenza? Ci sono altri nostri uomini da quelle parti?

    Avrei fatto tesoro della risposta, coadiuvandola con le mie conoscenze in ambito geografico in modo da individuare, una volta sul posto, svariati punti di riferimento per orientarmici.

    Entrati in possesso di tutti gli elementi necessari per una valida organizzazione, Ranmaru, il quale aveva dato sfoggio della sua saggezza sin dai primi momenti, propose di muoversi con anticipo, spunto che avallai di buon grado con un cenno del capo.

    Approfitteremo dei pochi kilometri che ci separano dal confine per limare gli ultimi dettagli.

    Non mancava ormai molto allo scoccar del nuovo giorno e ci incamminammo dando inizio al nostro vero e proprio incarico. La tensione salì inaspettatamente. Una cosa era sicura: in territorio nemico, avremmo pagato con la vita ogni passo falso. Per quanto ci si potesse fidare dell’Intelligence dell’O.S.U., non ci era dato sapere con certezza cosa ci attendesse dall’altro lato della barricata. Non che fossi particolarmente interessato a perseguire gli interessi dell’Alleanza, ma avrei potuto testare le mie capacità in una situazione a me congeniale, oltre ad aver contezza per la prima volta di chi o cosa fossero gli uomini di Fury. Le nostre idee erano indubbiamente influenzate da un retaggio di parte. Tuttavia, lo stesso leader delle forze nemiche, durante il meeting dei Kage, si era proposto come salvatore del nostro mondo, da un'antica e silente minaccia . Qualcuno aveva mai veramente considerato l’eventualità che quella storia non fosse il frutto dell’immaginazione di un folle manipolatore, bensì un’agghiacciante verità con la quale ci saremmo ritrovati a far ben presto i conti?

    Sulla strada, osservavo scrupolosamente i movimenti dei miei tre compagni, premurandomi di ascoltar ogni parola da loro proferita, partecipando ai dialoghi solo quando necessario.

    Consiglio di limitare allo stresso indispensabile l’utilizzo del chakra, almeno fin quando non avremo ben chiara la situazione. Se tra di voi c’è qualcuno con abilità sensoriali, è arrivato il momento di dichiararlo. Indugiai in attesa di riscontri per poi proseguire. Io sono un medico, mi è proibito combattere in prima linea e dovrò assicurarmi di rimanere in condizione di garantire la sopravvivenza di tutta la squadra. Mi auguro non si presenti l’occasione di dover utilizzare i miei jutsu. Per di più, la mia arte oculare mi permette di tener traccia delle fonti di chakra nel raggio di alcuni kilometri.

    Una volta varcato il confine, avrei attinto proprio al potere dei miei occhi demoniaci per scandagliare le vicinanze e rilevare eventuali fonti di chakra, cogliendo l’occasione per scrutare nell’animo dei miei colleghi. Ci saremmo mossi con cautela, guardandoci bene intorno e seguendo il percorso designato nella fase preliminare. Non v’era differenza tra la terra che stavamo calpestando e quella che ospitava l’accampamento dal quale provenivamo, eppure i passi assunsero tutt’altro peso. Colsi con cruccio quel particolare, cercando di minimizzare per quanto possibile le ripercussioni sonore e visive dei miei movimenti.

    Sembra di correre su un campo minato.

    Mi premurai dunque di tenere alta la soglia di attenzione della squadra, tenendo un tono basso ma sufficientemente chiaro per arrivare alle orecchie dei tre.

    Fate molta attenzione a dove mettete i piedi. Questo è il lembo di terra più stretto del Dominio di Fury e presumibilmente quello strategicamente più rilevante. La probabilità che sia disseminato di trappole o altri sotterfugi è molto elevata.

    Ad un paio di kilometri del porto avrei iniziato a comunicare le prime vere informazioni, breve e conciso come al solito. In seguito, raggiunta la zona designata, ci saremmo appostati in un luogo che ci garantisse una comoda visuale oltre ad un’adeguata libertà d’azione. Appollaiato sulla punta dei piedi e ben mimetizzato nell’ambiente, esaminavo la zona con gli occhi spalancati, orientando la pupilla in ogni direzione con bramosia di dettagli.




    ☠ Azioni
    1. Attivazione Magan [-20 Stamina]
    2.
    3.
    4.


    ☞ Resistenza: 450
    ☞ Stamina: 550 - 20 = 530

    ☞ Slot Acqua: 56/56

    ➤ Protezioni
    ◦ Braccio dx : Coprifronte [30/30]
    ◦ Busto: Giubbotto Ninja [100/100]
    ◦ Mani: Guanti Placcati [50/50]


    ➤ Equipaggiamento
    ◦ Lama retrattile (polso dx)
    ◦ 2x spiedi
    ◦ 1x kunai
    ◦ 5x shuriken (polsino dx)
    ◦ 1x shuriken del vento demoniaco (polsino sx)
    ◦ 20mt Filo d'Acciaio
    ◦ Ricetrasmittente v4000 "Seras" (a casa)
    ◦ Kobashot
    ◦ Maschera subacquea
    ◦ Zippo
    ◦ Campanelli di Kin


    ➤ Consumabili e Materiali
    ◦ 1x Tonico Coagulante
    ◦ 1x Tonico Idratante
    ◦ 1x Siringa con Antidoto
    ◦ 1x Sonnifero (dose fumogena)


    ✎ Conoscenze
    ◦ Storiche lvl. II
    ◦ Tecniche e del chakra lvl. II
    ◦ Orientative e geografiche lvl. II

    ✯ Maestrie
    ◦ Arte Suprema dell'Acqua lvl. II

    ✎ Note

    Utilizzo le conoscenze Orientative e geografiche lvl. II, le Storiche lvl. II ed il III livello del Magan.






    Edited by ¬Seto - 13/4/2022, 18:46
     
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    [b] Le conseguenze di un regime

    Daisuke Kaguya


    ESTATE

    [Iwa]



    Scheda - Parlato - Pensato - Azione

    Infermeria - 10 am



    I fuochi tremolanti, attorno ai quali erano seduti ninja e miei compagni samurai in procinto di cenare tutti assieme, accompagnarono il nostro ingresso al campo base. All'interno di esso l'aria di festa che vi trovai mi sorprese, ma dall'altronde l'eccitazione prima di un importante missione è sempre tanta quindi la mia sorpresa durò ben poco. Non ero abituato a partecipare a quelle feste ma avevo sempre sentito i miei commilitoni parlarne durante i periodi di riposo tra un allenamento e l'altro, anche se solo di sfuggita.

    Persi subito interesse su quella marmaglia visto che di fronte a noi, un jonin, dall’aspetto molto giovane per il suo grado e i capelli biondi, si avvicinò ai noi quattro. La sua voce era piuttosto bassa e roca per via della pesante sciarpa che gli copriva la bocca e con la quale si copriva il volto per chissà quale ragione, non faceva nemmeno così tanto freddo in quel periodo.

    La situazione dall'aria pesante che si stava creando tra i miei compagni fu placata dal suo arrivo. Dichiarandosi come il responsabile del campo ci accolse velocemente.

    - Buonasera a tutti. Vi illustrerò al volo i dettagli della missione. L’intelligence dell’O.S.U. ha combinato le informazioni in nostro possesso ed è riuscita ad identificare una nave jashinista che percorre segretamente una tratta mensile che collega i due regimi. Abbiamo la certezza che approderà alle 6:00 del mattino di domani in un minuscolo porto degli uomini di Fury che si trova venti kilometri al di là del confine. Ripartirà una manciata di minuti dopo per tornare nel Regno di Jashin. -

    Il suo discorso era chiarissimo a tutti, degno delle osservazioni di un jonin, e rimasi non poco stupito nel sapere della profonda collaborazione che i due stati avevano tra loro, due creature così diverse e esaltate che collaborano per la disfatta dell'umanità, un fatto ripugnante che mi rifiutavo di credere.
    Di Cyborg ne avevo affrontati di molto forti, in primis quel cyborg dalle proprietà particolari che controllava l'oro fuso e che mi aveva procurato quell'ustione sul braccio destro che tutt'ora accompagnava il taglio all'addome, ma i cyborg sarebbero stati tutti forti come quello? Per la prima volta mi stavo chiedendo quante altre ferite avrebbero segnato il mio petto da lì in poi, quanto ne sarei rimasto sfigurato.

    Noi eravamo l'avanquardia dei nostri paesi, i primi ad tirare un contrattacco al nemico che da mesi ci vessava con i suoi attacchi.

    - Alcuni dei nostri esploratori hanno ipotizzato qualche forma di attività sotterranea nei pressi di quella zona. Voi dovrete raggiungere il porto fiancheggiando la costa ed ovviamente senza farvi scoprire. Starà poi a voi, una volta lì, decidere come muovervi per sventare le attività dell’esercito di Fury. Noi nel frattempo intercetteremo la nave jashinista di ritorno per concludere la manovra a tenaglia ed interrompere definitivamente la tratta. -

    Per quanto non fossi un fan delle missioni furtive, visto tuta la roba che mi portavo dietro ogni volta tra armi e armature che di loro facevano un gran fracasso quando non ero attento a non farle sbattere tra di loro, non potevo far altro che seguire quel discorso e i suoi ordini. Non sembrava un piano malvagio alla fine, anche se non sapevo come fare per dar loro una mano, in quel momento mi sentivo inutile non avendo capacità sensoriali o di alcun tipo che in quel momento i miei stessi compagni stavano richiedendo, potevo solo far affidamento alla mia vista e nient'altro quindi rimasi un po' in disparte durante tutto quel discorsone cercando di prevedere in anticipo che mosse attuare una volta arrivati in territorio nemico.

    Avevo ancora il mio arco che poteva rendersi utile, magari avrei potuto camminare sugli alberi e seguirei i miei compagni dalla distanza per coprire un raggio attorno a loro maggiore. Ma sarebbero bastate le mie fecce per far fuori i cyborg attorno a noi? Probabilmente no, non sapevo quanto la loro testa testa fosse resistente e il minimo errore avrebbe potuto allertare l'intero campo, risultando in una totale distanza, ma quindi come potevo fare a rendermi utile in una missione così furtiva?

    - Accidenti, mi sento così inutile al momento. Non riesco a trovare un modo in cui potrei essere utile ai miei compagni senza dovermi per forza buttare nella mischia. Certo ci sarà bisogno di me una volta che le cose si faranno movimentate, ma prima di quello? Se trovassimo il modo di sfoltire le unità nemiche prima del vero e proprio attacco sarebbe molto più significativo il mio aiuto. -

    Il mio livello di stress era alle stelle e solo l'invito del Jonin a partecipare al ritrovo delle forze alleate riuscii a calmarmi un minimo.

    - Ne dovrei discutere con loro più tardi. -

    [Mattina del giorno dopo, prima dello sbarco degli Jashinisti]



    - So che non ci conosciamo bene e per questo potrebbe essere utile parlare un pò di noi o quantomeno delle nostre capacità principali, anche per poter valutare al meglio cosa fare una volta sul posto... Io ad esempio sono in grado di assorbire, o quantomeno disperdere, la qasi totalità delle offensive a base di chakra... Insieme a Shanks sarei poi in grado di demolire con relativa semplicità qualsiasi tipo di struttura eventualmente eretta, Infine ho un buon controllo anche sul sottosuolo grazie ad un discreto controllo del Doton... Tra di voi c'è qualcuno con spiccate doti ricognitive? -

    Ascoltai attentamente le parole di Ranmaru, il primo a proferire parola in quell'aria di tensione che si era creata durante il nostro proseguire sotto la luce della luna, il primo a rompere il ghiaccio che la paura di incontrare il nemico aveva creato nei nostri cuori facendoci saltare un battito o due.
    Diedi spazio agli altri due per parlare visto che conoscevo già le loro abilità, più o meno, e mi erano già risultate piuttosto utili fino a oggi, a parte Ranmaru che le aveva usate contro di me.

    Rimasi stupito di Shanks che dichiarò di saper percepire cose, come se intendesse di poter capire dove si trovino i nemici, ma il fatto che fosse tato così superficiale mi infastidii a tal punto che non potei starmene zitto appena Seto finii di parlare delle sue abilità mediche.

    - Shanks, spero che tu ti troverai d'accordo con me che in una situazione di estremo pericolo come questo la limpidezza delle informazioni che ci scambiamo sia fondamentale per la riuscita del nostro piano d'attacco. Ho avuto prova di alcune tue abilità dal vivo, però sarebbe meglio che tu ce ne facessi partecipi chiaramente. Questa è un delle basi del nemico del mondo, non di qualche scapestrato qualunque. -

    Tipico di un pirata non fidarsi dei propri compagni, non sapevo neppure perché ci affidavamo a loro. Shanks mi era stato piuttosto utile durante la nostra prima missione insieme ma era comunque un pirata e non sapevo quanto prendesse sul serio il fatto di far parte dell'OSU, non sapevo nemmeno se quella volta avesse agito per il suo stesso bene o per il bene di Katsuyu e Umibouzu quella volta, non mi fidavo di lui come mi fidavo di Ranmaru e Seto che in quel momento rappresentavano il bene assoluto, due persone che si dedicavano al bene degli altri chi con le arti magiche e chi con la dedizione alla spiritualità. Un missione non bastava a farmi cambiare idea sui pirati e nemmeno i discorsi di unione che i loro capi di stato facevano. Io ci stavo mettendo tutto me stesso in quella missione per evitare di farci morire inutilmente, ma lui?

    - In ogni caso io non posso aiutarvi più di tanto se non con il mio silenzio, in questa situazione. Come ne avete avuto prova tutti in un modo o nell'altro, son bravo solo a menare le mani e ho grandi capacità rigenerative grazie alle mia innata, che mi permette di controllare le ossa nel mio corpo. L'unico fatto di nota che posso farvi sapere è che ho la vista molto lunga, ho superato la "percezione" di Shanks - e nel dirlo mimai con le dita le virgolette - grazie ad essa, ma nel caso i nemici fossero nascosti non credo sarei in rado di trovarli. Inoltre, non so se tu Shanks sei in grado di richiamare Umibouzu, ma purtroppo io ancora non sono in grado di richiamare Katsuyu, la mia più forte alleata che ci sarebbe tornata molto utile qui, per via delle mie scarse capacità magiche. -

    Fui molto chiaro, non volevo tralasciare alcun dettaglio ai miei alleati per evitare complicazioni e da quel punto in poi seguii il consiglio di Seto: tenere gli occhi aperti per le trappole. Quindi per tutto il viaggio scrutai con i miei occhi abituati all'oscurità più nera il terreno e l'area circostante in cerca di fili, strani rialzamenti del terreno o nemici, per tenere al sicuro i miei compagni, tenendomi con un passo moderato ma rimanendo comunque davanti al gruppo per fare da scudo.


    Note:
    - Utilizzo Vista Soprasviluppata
    -------------------------------------------------------------------------
    ☙ Azioni:

    -
    -
    -
    -

    -------------------------------------------------------------------------
    Statistiche:

    ☙Calcolo:

    Stamina: 300
    Resistenza:500


    ☙Statistiche Finali:

    Stamina: 300/300
    Resistenza: 500/500


    ☙Slot d'acqua (Bloccati):

    Slot: 23
    -------------------------------------------------------------------------
    Armatura:

    [Avambracci]Demon Slayer[50-P. Resistenza]
    [Mani]Demon Slayer[50-P. Resistenza]

    Equipaggiamento:

    - Wakizashi
    - 20m Filo d'acciaio
    - Seras
    - Kobashot
    - Katana
    - Kunai x4
    - Senbon x4
    - Arco Yumi (10 Frecce)
    - Maschera Respiratoria


    Materiali:

    - 3x Veleno di rettile
    - 3x Antidoto
    - Tonico Coagulante x2


    Conoscenze / Maestrie:

    -Tecniche e del chakra
    -Combattente Armato Lv 1: Katane
    CITAZIONE
    - Possibilità di non ricevere malus quando si combatte con delle armi esclusivamente corpo a corpo (es. spade, mazze, catene)
    - Quando si utilizzerà l'arma in cui ci si è specializzati si otterrà un bonus di +10 sulla Riuscita
    - Il danno dell'arma scelta avrà un bonus di +10

    Abilità

    - Vista Soprasviluppata
    CITAZIONE
    - Annulla i malus dei disturbatori visivi entro un raggio di 5 metri (li dimezza oltre i 5 metri) e permette di vedere anche nell'assoluta oscurità
    - Si vedono distintamente immagini sino a 500 metri di distanza, a meno che i corpi nell'area non siano occultati da tecniche specifiche
    - Fonti di luce (artificiali o da jutsu) eccessivamente forti aumentano del 50% i loro malus sul ninja e causano la perdita della vista fino a fine evento

    -Diramazione del chakra
    CITAZIONE
    - Rivestire un'arma di chakra costa 25 chakra ad azione e conferisce all'arma un bonus sul danno pari al Potenza Magica/3 del ninja (unico danno nel caso colpisse solo la lama di chakra)
    - La lama è in grado di tagliare difese solide
    - Ogni 5 unità di chakra spesi in più l'emanazione supera di 2 metri la normale lama e si avranno 10 danni bonus generali (Max 25 punti)

    - Iaidō - Stile della Spada Fulminea (1 volta per turno)
    CITAZIONE
    - La distanza fra nemico ed utilizzatore non deve superare i 3 metri
    - Necessità l'uso di una singola katana
    - Permette all'esecutore, di anticipare e interrompere, qualsiasi azione con sigilli e attacchi fisici diretti verso di lui, durante il suo turno di difesa
    - In difesa da armi bianche nessuna delle due parti riceverà danno, perché le armi cozzeranno (Lo stesso con armi da lancio)
    - In difesa da Ninjutsu con Sigilli o attacchi a mani nude interromperà sul nascere l'esecuzione dei Sigilli stessi e bloccherà l'avanzata del nemico, inoltre chi attacca subirà un danno pari a danno della Katana + Forza Fisica/2
    - E' possibile difendersi anche da più armi da lancio lanciate contemporaneamente
    - La riuscita di qualunque azione tramite questo stile avrà un bonus di +20 punti sulla riuscita, senza tener conto del bonus dato dal Kenjutsu
    - Ogni attacco, proprio perché è fulmineo, non può essere intercettato da tecniche come la Kosa Oh, ma solo contrastato

    - Spada Ossea
    CITAZIONE
    - La spada ha un valore di attacco pari a 30 punti + Potenza magica/2
    - Si lancia un D20 da 15 a 20 si infligge all'avversario una Ferita Profonda che causa 15 danni a turno per sanguinamento
    - Sarà possibile evocare fino ad un massimo di 4 spade ossee pagando 15 punti chakra ognuna

    -Tecnica del Richiamo [Kuchiyose no Jutsu]

     
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    Il jonin ascoltò le domande di Ranmaru e rispose:

    Non sappiamo cosa trasporti la nave jashinista e nemmeno cosa riporti indietro nel proprio Regno. Possiamo soltanto presupporre che sia uno scambio di risorse, in parte prodotte o raccolte nelle vicinanze. E ti confermo che l’obbiettivo è fermare la tratta sia in un senso che nell’altro.

    Dopodiché passò alle domande di Shanks e Seto.

    Un esploratore vi guiderà fino al confine. Aldilà di esso abbiamo rintracciato pochissima attività ostile, come se il nemico non volesse attirare l’attenzione su quella zona. Quindi non dovreste avere difficoltà a seguire la costa.

    Ingurgitò un altro boccone, deglutì e aggiunse:

    Non abbiamo risorse in quella zona, ma se dovessimo avere successo prima di voi vi raggiungeremo noi stessi. Inoltre l’unica via di fuga è la stessa strada che userete all’andata.

    Il gruppo partì poco più tardi accompagnato da un Ninja sensoriale. I cinque corsero attraverso il terreno roccioso e si fermarono al confine del Paese della Terra con il territorio di Fury. Il sensoriale raccolse le sue mani e realizzando una sequenza di sigilli riuscì a squarciare parzialmente il velo di chakra ai più invisibile e che soltanto Seto avrebbe potuto vedere chiaramente.

    Passate, veloci.

    I quattro guerrieri attraversarono svelti il passaggio e si ritrovarono per la prima volta nelle loro vite in un territorio totalmente avverso. Il sensoriale li salutò con un gesto della mano e tornò indietro lasciandoli da soli.

    Nei pochi kilometri che percorsero per raggiungere il luogo designato il paesaggio mutò drasticamente. La nuda roccia lasciò il passo alla steppa bruna e verdognola. Sembrava un’unica ed enorme prateria punteggiata da qualche arbusto bruno. Era un terra brulla e troppo inospitale per la maggior parte degli animali ed esseri umani. Nondimeno dei ciuffi d’erba erano sparsi qua e là ed erano abbastanza alti da nascondere un uomo se si fosse accovacciato. Perciò furono notevolmente utili ai ragazzi nella loro avanzata.
    Il loro coraggio nel partecipare ad una tale missione fu bilanciato da un’altrettanta considerevole fortuna, dato che non incontrarono nessun nemico e non incapparono in nessuna trappola. Anzi sarebbe parso loro di essere finiti in un luogo dimenticato da Dio.
    Corsero celati al nemico finche l’Akame riuscì ad identificare il molo e guidò gli altri verso di esso.

    Lo scambio


    La costa scoscesa era ricca di piccole insenature ed una specificatamente era appena abbastanza larga da permettere il passaggio di una imbarcazione. Intanto i primi raggi del sole si facevano strada da oltre l’orizzonte.
    I quattro erano appollaiati al di sopra del dirupo di oltre trenta metri. Dall’alto Daisuke avrebbe potuto notare col passare dei minuti un incresparsi anomalo delle onde. Studiandolo attentamente avrebbe capito che era in netto avvicinamento.
    Nel frattempo le capacità percettive di Shanks lo avrebbero avvertito della presenza di molteplici campi magnetici, ben oltre il numero adeguato per navigare. Contemporaneamente un’altra presenza, al di sotto di lui si sarebbe fatta strada.
    Soltanto Seto avrebbe visto, da ben prima degli altri, una bolla di chakra, tremolante ed appena visibile, navigare attraverso il mare.
    Ranmaru, privo di capacità percettive uniche e significative, avrebbe atteso i suggerimenti altrui.
    Attraversata l’insenatura la tecnica che rendeva invisibile la nave fu immediatamente disattivata. Essa era realizzata in legno di noce ed era caratterizzata da delle vele nere.

    Seto sarebbe stato l’unico del gruppo che avrebbe potuto vedere chiaramente l’intera zona al di sotto senza doversi esporre in virtù del suo doujutsu.
    Egli notò che superata l’entrata la grotta si allargava facilitando le manovre della nave.
    Il molo, posto sulla destra, era stava scavato nella roccia ed una strada a zig zag proseguiva per una decina di metri fino a raggiungere una porta di legno incastonata nella roccia. Il suo potere non gli permetteva di guardare oltre quell’impedimento.
    Vide anche una decina di casse di acciaio che erano poste proprio affianco al molo e solamente un Cyborg che attendeva lì vicino le procedure di sbarco degli jashinisti.
    Terminarono dopo una decina di secondi e iniziò il vero e proprio scambio.
    Delle urla e gemiti si sollevarono, ma solamente Seto e Shanks potevano distinguerle chiaramente, mentre gli altri guerrieri dell’O.S.U. udivano a malapena dei rumori.
    Dunque si palesò un gruppo di persone, donne, uomini, bambini e anziani indistintamente che portavano dei collari di metallo con delle lucine verdi e rosse. Essi furono scaraventati con violenza dalla ciurma ai piedi del cyborg, che a sua volta li prese a calci intimandogli di raggiungere la porta e oltrepassarla.
    Successivamente due omaccioni scesero anch’essi dalle nave e raccolsero le casse in acciaio portandole nella stiva. Il cyborg e gli jashinisti si scambiarono appena qualche cenno con la testa, come se fosse oramai una prassi abitudinaria. Da lì a poco questi ultimi sarebbero ripartiti.

    Si manifestò agli occhi cremisi del ragazzo la natura del commercio. L’intera operazione nemica era una tratta di schiavi. E gli jashinisti che ottenevano in cambio? Ma gli schiavi a cosa servivano lì nel bel mezzo del nulla?


    Avete sempre una settimana di tempo.

    Decidete come muovervi, avete totale libertà come sempre (però non fate cazzate :please:)
    Sorry per il ritardo ma martedì il pc ha deciso di non funzionare più :sob:
    Se avete domande mp o discord


    Edited by Steg - 22/4/2022, 14:10
     
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    Le conseguenze di un regime
    Seto Akame




    narrato - parlato - pensato - parlato altrui





    Mentre i primi raggi del sole sfuggivano all’orizzonte, osservavo con l’ausilio della mia arte oculare l’interno dell’insenatura che si faceva largo tra le rocce sotto i nostri piedi, lì dove la nostra attenzione era richiesta. Un’imponente nave si materializzò sulle acque, come oggetto di un gioco di prestigio. Nonostante avessi individuato la relativa aura di chakra in movimento, rimasi comunque affascinato dalla bizzarra singolarità di quell’evento.

    Dovrebbero essere circa le 6:00.

    Allungai lo sguardo verso l’orizzonte, per trovar conferma che l’informazione del Jonin fosse corretta e, nonostante non potessi averne assoluta certezza, sembrò tutto sommato verosimile.

    Ci siamo, la nave sta attraccando. Probabilmente navigava celata da una particolare tecnica di occultamento.

    Dissi ai miei compagni con tono deciso mentre tornavo a concentrarmi sull’evolversi della situazione nei pressi del molo. Un unico soggetto, il quale appariva differente dai comuni esseri umani ai miei occhi, attendeva sul pontile. A pochi passi da lui, potevo distinguere una serie di casse accatastate l’una sull’altra delle quali, a causa della distanza, m’era impossibile conoscerne il contenuto. Qualche metro alle sue spalle, al fondo dell’insenatura, una porta d’acciaio altrettanto lontana per i miei poteri. Sulla nave un folto gruppo di jashinisti si affaccendava nelle operazioni di sbarco. Passò qualche secondo, quando arrivarono alle mie orecchie lamenti ed urla strazianti. Non ero un tipo facilmente impressionabile, ma quello che vidi mi sorprese a tal punto da toccarmi l’animo in un connubio tra sbigottimento e tensione. Un gruppo di persone di vario genere ed età uscirono dal boccaporto, pungolati dai modi bruschi dei loro aguzzini. Le mie pupille si dilatarono mentre cercavo di trattenere le emozioni e mantenere alta la mia soglia d’attenzione.

    Schiavi..è una tratta di..schiavi.

    L’oggetto dello scambio delineò un contesto ben più lugubre e delicato di quanto m’aspettassi. Ora che l’arcano prese a svelarsi, l’imprudente traversata dell’imponente imbarcazione iniziò ad assumere una sua logicità. Indugiai ancora qualche istante prima di informare il resto del gruppo, intimandoli con le braccia larghe, toccandoli appena, a non produrre movimenti che potessero disturbare la mia concentrazione. Fu in quel momento che il passaggio di consegne avvenne. Gli schiavi furono affidati a quello che doveva essere un cyborg, il quale non si dimostrò meno sgarbato dei suoi compari, e due uomini della ciurma di Jashin, con relativa tranquillità ed a prima vista ignari della nostra presenza, raccolsero le casse intenti ad imbarcarle sulla nave. Alzai leggermente la testa, poi mi avvalsi del mio pragmatismo per informare la squadra.

    Le due forze nemiche stanno dando luogo ad una tratta di schiavi. Questi sono condotti fin qui dagli jashinisti, i quali ricevono in cambio alcune casse d’acciaio di cui mi è sconosciuto il contenuto. Un cyborg ha appena preso in consegna un gruppo di uomini, donne e bambini che indossano uno strano collare; apparentemente un congegno elettronico. Due uomini, scesi dalla nave, stanno portando a bordo le casse. A giudicare dalla gestualità dell’operazione, pare una prassi consolidata.

    Osservai con attenzione le reazioni dei miei compagni e mi premurai di cogliere i loro stati d’animo. In un primo momento prevalse, come era lecito attendersi, lo sgomento; poi un forte senso di determinazione si fece spazio, a riprova delle ottime qualità da shinobi di quei ragazzi. Tutti, infatti, si avvalsero di quanto visto e sentito per identificare il loro obbiettivo: salvare quegli uomini. Tutti, tranne il sottoscritto.

    Benché in un primo momento quelle immagini catturate dal Magan mi impressionarono, più per l’inattesa coincidenza, quello che mi colpì maggiormente - in realtà - fu proprio la mia totale assenza di empatia nei confronti delle vittime di quello sporco gioco. Nella mia ancor breve esperienza di vita avevo avuto soltanto un assaggio di quel vasto mondo, eppur tanto era bastato a ricacciarmi in un antro recondito del mio io. Non nutrivo più alcuna fiducia negli esseri umani, responsabili e vittime allo stesso tempo delle loro stesse trame. Curarsi dei più deboli era una gran perdita di tempo, oltre che di energie. Forse lo era in generale, curarsi degli altri. L’egoismo si era fatto strada per interrompere i turbamenti che tanto m’assillavano, le innumerevoli domande; legatosi al pragmatismo ed alle brame di conoscenza ne risultò un uomo nuovo, dannatamente imperfetto e come tale contestabile ma ben più consapevole e deciso.

    La curiosità mi aveva spinto in quell’angolo di terra remoto, anche se non fu evidentemente l’unica a volermici. Non avevo infatti dimenticato l’uomo misterioso incontrato alla locanda, solo mi concentravo sul presente. Fino a quel momento, v’erano tutti i presupposti per saziare i miei appetiti ed accrescere il mio potere.

    Inespressivo come al solito, tornai a rivolgermi alla squadra prima che passassimo all’azione.

    So che ci sono in gioco delle vite, tuttavia vi consiglio di focalizzarvi sull’obbiettivo della missione. Probabilmente qualcuno morirà oggi. Preparatevi all’evenienza.

    Così demmo inizio ad un consulto, durante il quale mi premurai di anatomizzare la situazione e partecipare al dialogo nel modo più professionale possibile. Ne conseguì, in conclusione, che avremmo lasciato salpare il veliero jashinista, per concentrare gli sforzi sulla grotta sotto i nostri piedi. Mi sarei premurato quindi di segnalare la ripartenza della nave alzando il braccio teso verso il cielo e nel momento in cui si sarebbe allontanata abbastanza, avrei abbassato di scatto il braccio puntando l’indice verso il terreno, nel punto in cui Ranmaru avrebbe dovuto agire con la sua tecnica. Il monaco, infatti, si sarebbe adoperato per isolare l’insenatura dalle acque del mare, portare in salvo gli schiavi ed allo stesso tempo garantirci l’accesso dall’alto. Dunque, rapito dall’ebrezza dell’intreccio, attesi il prodursi dell’attimo opportuno ed in veste d’arbitro d’eccezione diedi il via alla partita. Il terreno avrebbe iniziato a tremare, accompagnato da un rimbombante fragore e si sarebbe plasmato in base alle volontà dello shinobi di Oto, il quale avrebbe aperto una voragine, esponendo l’interno dell’insenatura alla vista dei presenti. Allo stesso tempo mi sarei occupato di risvegliare il mio flusso di chakra per incanalarlo lungo le braccia, componendo il sigillo del Serpente poco prima di protenderle in avanti per rilasciare un’esplosione di Suiton verso la conca nella quale sarebbe rimasto intrappolato l’androide.

    SUITON!! SUISHOUHA!!!!

    L’onda anomala incuteva timore alla sola vista, insaziabile nella corsa, ed i problemi per il nostro amico cibernetico erano appena cominciati.




    ☠ Azioni
    1. Mantenimento Magan [-15 Stamina] (Supporto)
    2. Tsunami Travolgente [-25 Stamina; -6 slot Acqua]
    3.
    4.


    ☞ Resistenza: 450
    ☞ Stamina: 530 -15 -25 = 490

    ☞ Slot Acqua: 50/56

    ➤ Protezioni
    ◦ Braccio dx : Coprifronte [30/30]
    ◦ Busto: Giubbotto Ninja [100/100]
    ◦ Mani: Guanti Placcati [50/50]


    ➤ Equipaggiamento
    ◦ Lama retrattile (polso dx)
    ◦ 2x spiedi
    ◦ 1x kunai
    ◦ 5x shuriken (polsino dx)
    ◦ 1x shuriken del vento demoniaco (polsino sx)
    ◦ 30mt Filo d'Acciaio
    ◦ Ricetrasmittente v4000 "Seras" (a casa)
    ◦ Kobashot
    ◦ Maschera subacquea (indossata)
    ◦ Zippo
    ◦ Campanelli di Kin


    ➤ Consumabili e Materiali
    ◦ 1x Tonico Coagulante
    ◦ 1x Tonico Idratante
    ◦ 1x Siringa con Antidoto
    ◦ 1x Sonnifero (dose fumogena)


    ✎ Conoscenze
    ◦ Storiche lvl. II
    ◦ Tecniche e del chakra lvl. II
    ◦ Orientative e geografiche lvl. II

    ✯ Maestrie
    ◦ Arte Suprema dell'Acqua lvl. II




    Edited by ¬Seto - 27/4/2022, 08:44
     
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    Una volta che i nostri dubbi vennero dissipati, fu il momento di metterci in marcia. Uno dei ninja sensoriali del gruppo che ci aveva accolto, ci condusse fino al confine con il territorio di Fury e ci permise di oltrepassare il velo invisibile che fungeva da barriera tra i regni. Passo dopo passo, il panorama intorno a noi cambiava rapidamente e, seppur avanzando adagio nonchè prudentemente, riuscimmo a giungere a destinazione abbastanza tranquillamente ed in perfetto orario per appostarci al sicuro.

    Bene... Non ci resta che aspettare e tenere gli occhi aperti...

    I miei occhi non poterono però vedere ciò che a quelli dell'Akame nostro compagno, era quantomai chiaro.

    CITAZIONE
    Ci siamo, la nave sta attraccando. Probabilmente navigava celata da una particolare tecnica di occultamento.

    Tentai di acuire i sensi ma nulla, non mi era dato percepire in alcun modo ciò che stava accadendo, fu infatti nuovamente Seto a svelarci l'occulto facendo chiarezza sulla situazione.

    CITAZIONE
    Le due forze nemiche stanno dando luogo ad una tratta di schiavi. Questi sono condotti fin qui dagli jashinisti, i quali ricevono in cambio alcune casse d’acciaio di cui mi è sconosciuto il contenuto. Un cyborg ha appena preso in consegna un gruppo di uomini, donne e bambini che indossano uno strano collare; apparentemente un congegno elettronico. Due uomini, scesi dalla nave, stanno portando a bordo le casse. A giudicare dalla gestualità dell’operazione, pare una prassi consolidata.

    Ecco cosa facevano, ma perchè? Per quale motivo l'esercito di Fury dovrebbe aver bisogno di schiavi? Cavie da esperimenti? Lavori pesanti? carpire quell'informazione ci avrebbe potuto certamente aiutare ma la cosa più importante era mettere fine a quella nefasta abitudine. Non potevo assolutamente permettere a degli innocenti di subire tali umiliazioni, venendo trattati peggio di animali, che quel cyborg avesse davvero perso ogni briciolo di umanità nella sua trasformazione? In un caso o nell'altro, sarebbe stato Buddha a giudicare ciò secondo le leggi del Karma... Io sarei stato semplicemente il suo strumento sulla terra per far si che nessun altro Dio, o presunto tale, si possa immischiare con il libero arbitrio dell'uomo. Seto però prese nuovamente la parola mostrando chiaramente il suo essere freddo e distaccato, che fosse il modo migliore per affrontare le cose? Poteva anche essere, ma non sarebbe mai potuto essere il mio.

    So che ci sono in gioco delle vite, tuttavia vi consiglio di focalizzarvi sull’obbiettivo della missione. Probabilmente qualcuno morirà oggi. Preparatevi all’evenienza.

    Non possiamo permettere che innocenti muoiano... Già troppi sono passati a miglior vita prima del tempo stabilito... Ora basta...

    Quel mio sfogo non voleva però essere una risposta al ragazzo che ritenevo comunque libero di seguire il suo pensiero, era altresì una sorta di mio impegno alla causa e lo dissi infatti congiungendo i palmi delle mani e rivolgendo le mie parole al sommo Buddha, affinchè mi aiutasse in quel momento per far si che tutto andasse per il meglio... Mentre l'Akame continuava quindi a vagliare con sguardo ciò che accadeva sotto di noi e tenerci informati fin nel minimo dettaglio, io presi la parola ormai con un'idea più che chiara della situazione e delle posizioni.

    Lasciate che sia io ad aprire le danze... Posso trarre in salvo gli schiavi in tutta sicurezza e fare in modo che quel cyborg non schivi le vostre offensive... Lo chiuderò in una gabbia di roccia, a quel punto toccherà a voi...

    Tutti furono d'accordo e, da quel punto d'inizio nacquero poi i primi segni di una propizia collaborazione anche tra i restanti membri della squadra. Confesso di aver in un certo senso pilotato il discorso, o meglio spianato la strada verso quello che pensavo essere la combinazione migliore in virtù delle informazioni ottenute poco prima grazie alla mia abilità, ma resta il fatto che tutto sommato, ogni membro di quel team mi sembrava seriamente intenzionato a dare il massimo per portare a termine l'incarico nel migliore dei modi. Quando il piano fu quindi approntato, Seto ci avvisò che anche la trattativa al piano di sotto era ormai terminata ed i Jashinisti erano sulla via del rientro dove i nostri compagni li attendevano. I prigionieri intanto avevano quasi raggiunto la fantomatica porta, con il Cyborg ad alcuni metri dietro di loro...

    Sono pronto... Quando volete procediamo!

    Dissi infine attendendo il segnale che sarebbe ben presto giunto ed alla cui conclusione avrei tentato di convogliare il mio chakra Doton verso il terreno, intenzionato a mutare drasticamente l'ambiente sotto i nostri piedi. Nella mia mente era ben chiara l'immagine di cui anelavo, in primis si sarebbe dovuta generare una struttura piramidale intorno ai prigionieri che si sarebbero così trovati al sicuro da ciò che sarebbe poi accaduto. In contemporanea a quella struttura, delle alte e robuste pareti sarebbero dovute andare a circondare il Cyborg in una relativamente vasta area quadrata al cui interno avrebbero dovuto iniziare a susseguirsi smottamenti, alto e basso rilievi del terreno, colonne e spuntoni vaganti in ogni angolo, tutto per tenere impegnato il cyborg senza permettergli di notare sei colonne, mescolate tra la moltitudine di movimenti rocciosi, che avrebbero avuto di lì a poco un ruolo fondamentale. Altra cosa, non meno importante, si sarebbero dovute aprire svariate "grate" sotto il pavimento che, di lì a poco, sarebbero state utili come scolo diretto verso il mare. Ma non sarebbe certo finita lì, difatti in quello stesso frangente, la piramide contenete i prigionieri avrebbe dovuto iniziare a muoversi verso l'alto lasciando al suo posto una grande colonna di dura roccia, atta anche a sigillare la porta misteriosa.

    Ci siamo!

    Esclamai infine, mentre le ultime modifiche sarebbero state in procinto di completamento. Ovvero mentre la piramide tentava di raggiungere la superficie e, allo stesso modo della porzione di terreno esattamente sotto di noi, si apprestava a scivolare verso l'entroterra quel tanto che bastava a portarci tutti a ridosso della soglia costituita dalla porta che ormai sarebbe dovuta essere murata. A pochi passi da noi, sopra la nuova costruzione, si sarebbe dovuto infine aprire una sorta di canale ben delineato nella mia mente e che sarebbe dovuto essere costituito da un condotto centrale diretto esattamente nella direzione ove Seto mi diceva essere il Cyborg, oltre che altri sei condotti minori che sarebbero andati a sfociare esattamente verso le sei colonne precedentemente erette come fragili sostegni della struttura.

    A quel punto, l'Akame ed "il Rosso" si sarebbero prodigati in un devastante gioco di squadra che avrebbe non solo messo in seria difficoltà la resistenza del Cyborg, ma avrebbe, per forza di cose, anche causato il collasso di tutta la struttura a partire da circa cinque metri dalla nostra posizione, finendo idealmente per seppellire il nemico.

    Daisuke... Preparati!

    Non volendo correre rischi, avevamo però deciso di non fermarci lì e tentare di assicurarci della dipartita di colui che con tanta noncuranza giocava con le vite altrui. Tentai quindi di battere nuovamente con forza le mani al suolo e, formando una sorta di piccolo vulcano, volli far sputare fuori da quell'ammasso di rovine il corpo seppellito. Sarebbe stato poi compito del Samurai intercettarlo e farlo finire nuovamente al suolo dove avrebbe dovuto trovare ad attenderlo uno dei miei jutsu più devastanti, preparato durante l'intervento del mio compagno ed utilizzato su larga scala per rendere il più complicata possibile l'eventuale elusione del colpo.

    Mountain Smash!!!

    Jutsu dalla letalità innegabile e che mai avrei voluto usare contro un essere umano, ma quella situazione richiedeva una rapida conclusione nonchè l'accettazione del fatto che l'avere pietà del nemico, in quel particolare territorio, avrebbe causato non solo la mia morte, ma con tutta probabilità anche quella dei miei compagni... Vi era inoltre la possibilità che quell'essere fosse in grado di resistere alle due possenti mezze sfere che volevano schiacciarlo, ed in quel caso sarebbe toccato nuovamente al Kaguya dare sfoggio della sua abilità e permetterci di proseguire la missione senza più preoccuparci di quell'avversario.


    Riassunto Azioni


    Azioni

    Nenjutsu -125 ( CC + 25)
    Tecnica della Mutabilità - 70
    Eruzione di Terra - 35
    Mountain Smash - 100

    parametri
    Resistenza:500
    Stamina:550 - 125 - 70 - 35 - 100 = 220

    Maestrie e Abilità

    Concentrazione del Chakra
    Nenjutsu (Arte della Preghiera)
    "Dono dei saggi" (Senzoku no Sai)
    "Shaolin Elementale"
    Abisso del Risucchio (Kyūketsukō)
    Disperdi (Kai)
    Jutsu ad una mano
    Riverbero del Chakra

    Kekkei Genkai User - Adepto del Meiton
    Kekkei Genkai User - Adepto Monaco
    Meteora - Cataclisma

    equipaggiamento

    - Kobashot
    - Seras
    - Maschera Respiratoria

    CITAZIONE
    Protezioni Corporee

    Testa [Coprifronte]: 30
    Busto [Giubotto ninja]: 100
    Avambraccia [Paravambraccia a scaglie]: 50
    Braccia []: //
    Mani [Resistenza protezione]: //
    Cosce [Paracosce laminate]: 40
    Gambe [Resistenza protezione]: //
    Stinch [Calzari da combattimento]: 60


    Consumabili

    - Antidoto Superiore

    Conoscenze

    Orientative e geografiche II
    Storiche II
    Tecniche e del chakra II

    note





    Edited by Roy90 - 28/4/2022, 06:19
     
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    Narrato | « Parlato Shanks » | - Pensato - | « Parlato Seto Akame » | « Parlato Ranmaru » | « Parlato Daisuke »



    CITAZIONE
    « Shanks, spero che tu ti troverai d'accordo con me che in una situazione di estremo pericolo come questo la limpidezza delle informazioni che ci scambiamo sia fondamentale per la riuscita del nostro piano d'attacco. Ho avuto prova di alcune tue abilità dal vivo, però sarebbe meglio che tu ce ne facessi partecipi chiaramente. Questa è un delle basi del nemico del mondo, non di qualche scapestrato qualunque »

    Ritto lo sguardo verso il suo non più nobile viso mentre la ragione si schiantò contro le sue puerili parole che, come risposta, non ottennero altro che un saggio silenzio. Esso, con vigorosa forza, ruppe le ipocrisie di quel Samurai e di quello stesso gruppo che non faceva altro che mettere in discussione la mia posizione. Un Corsaro in mezzo agli Shinobi, un coniglio in mezzo ai lupi. Potevo esattamente trovarmi d'accordo con quel ragazzo? Potevo con assoluta certezza aprire il vaso che conteneva le mie conoscenze e di conseguenza informare loro di cosa ero effettivamente capace? Guardai da cima a fondo Daisuke, scavando nei ricordi l'ultimo scontro vissuto insieme, lo stesso che ci costrinse a sforzi inumani per riuscire a mantenere la vita reclusa nel nostro petto. Ma quelle parole profanate senza un minimo di buon senso, sbandierate al vento con il solo scopo di far presenza, resero nulli i miei sacrifici passati, cancellandoli come nulla fosse successo. Non importava quante energie avevo investito quel giorno per garantirgli la possibilità di assaporare l'ebrezza di un ennesimo tramonto, giacché non gli diedero modo di capire che poteva donami la sua fiducia. Socchiusi per un attimo gli occhi, circondandomi di quell'oscurità che da qualche tempo avevo imparato a conoscere, ammiccando un fievole sorriso che scomparve in un battito di ciglia, facendo poi tremare la gola, pronta a sputar sentenza contro le "alleate" figure.

    « Non confondere il mio silenzio con stupidità o con mancanza di fiducia, Samurai. Non importa chi sia il nemico, combatto sempre al massimo delle mie capacità e da un punto di vista, sono come un libro aperto. Semplicemente basta saper leggere ma a voi Shinobi manca tale capacità... »

    Allungai la man manca sopra il cinturino posto in vita, stringendolo con foga e provando ad appacificare la mia mente che tanto era stata ferita.

    « ...Probabilmente, se te lo spiegassi, nemmeno riusciresti a capire cosa sono in grado di fare. Ma solamente adesso capisco che l'averti salvato da quel Cyborg non è servito a nulla.. Ma sta pur certo che farei qualsiasi cosa per proteggere i miei compagni! »

    E ci ritrovammo a correre attraverso quelle nuove terre, coperti da un cielo tetro privo delle sue magnifiche stelle, come se anche loro avessero voluto fuggire da quell'usurpatore. Gli innumerevoli passi rimbombavano nella mia testa insieme al frastuono di quei pensieri fastidiosi, privandomi della serenità che meritavo ma che ero, fortunatamente, capace di ritrovare nel momento del bisogno. La scura terra che ci circondava, spoglia di qualsiasi vegetazione ma pregna d'innumerevoli frammenti rocciosi, come fossero l'unica decorazione presente in quel Continente, sembrò quasi che tenesse lo sguardo sulla mia figura e che volesse, in qualche modo, controllare che meritassi quel posto. Dinanzi a me vi era il gruppo formatosi alla nascita di tale missione, con l'ulteriore aggiunta di un nuovo elemento. Esso, Shinobi dalle Sensoriali abilità, ci condusse fino ad un determinato punto del Continente, proprio alle porte del territorio nemico. Con fare accorto, silente come il naturale essere della mia personalità, mi prodigai in un attenta analisi di ciò che stavo ammirando. Nelle mie pupille difatti, non vi era solamente il tenero ruggito di una romantica alba ma anche di movenze ben note e già ben descritte nella mia testa. Mi chiesi, per un singolo attimo, se anche i miei compagni avessero capito in cosa consisteva l'operato del Sensoriale e quale fosse il suo prezioso ruolo. Un sorriso malizioso cadde sul mio viso, deturpando quell'aria cupa che dall'inizio del viaggio era stata la maschera che più avevo avuto piacere d'indossare. Il goffo pensiero, basato unicamente sulla stupidità delle parole del Samurai, volò via non appena il Sensoriale ci diede l'ordine di varcare quel velo di Chakra che circondava Ishivar, entrando - quindi - ufficialmente nel regno del nemico.

    - E' messo peggio di quanto credessi... -

    Ciò che per me pareva un luogo da dimenticare, altri la chiamavano "Casa". Ciò che per me non aveva alcuna speranza, altri la chiamavano invece "Il Paese della Speranza". Nei successivi kilometri macinati, non ero mai riuscito ad intravedere una singola porzione di vegetazione che avesse quantomeno la volontà di urlare al mondo e di rendere nota la propria presenza. Insomma, era un territorio che aveva la sua importanza ma che proprio non riuscivo ad inquadrare. Un po' come la storia dei Corsari, nello specifico dei pregiudizi che conquistavamo al nostro passaggio. Mandai giù un amaro boccone, chiudendo nel profondo del cuore tutte le sensazioni che mi trasmetteva la vista, cosi come i numerosi pensieri che tormentavano la mente, lasciandola libera di lavorare al meglio, pronta a ricevere i segnali che mi donava l'Inputon. Tuttavia, nonostante fossimo riusciti ad entrare ad Ishivar e ad avanzare in quel territorio, nessun nemico pareva esserci vicino. Gli impulsi, che continuamente lasciavano il mio corpo con precisi ordini, sondavano il terreno circostante, regalandomi fortunatamente non molti problemi.

    - Che strano.. -

    Mi venne immediatamente da pensare quando l'Inputon mi sussurrò della presenza di più individui, proprio mentre eravamo appollaiati su d'un alto dirupo che affacciava sul Mare. Tali segnali continuarono ad avvicinarsi, come se fossero accompagnati dal vento e da un forte odore di salsedine. Lo stesso vento che provò a lacerarmi il viso, favorendo al tanto amato profumo di salsedine di profanarmi i polmoni. Tuttavia non riuscivo a scrutare nulla che fosse identificabile ma la mia attenzione era completamente focalizzata sul punto indicatomi dall'Inputon. La mia ignoranza mi piombò sul capo, consegnandomi domande a cui non sapevo minimamente rispondere e ciò, in un modo davvero profondo, m'infastidiva. Inaspettatamente però, il fitto mistero venne svelato dalle parole del Kiriano che, grazie alle sue particolari abilità innate, riusciva perfettamente ad avere un quadro chiaro della situazione.

    « Ci siamo, la nave sta attraccando. Probabilmente navigava celata da una particolare tecnica di occultamento »

    Un secondo dopo, sporgendomi dal dirupo, riuscì ad intravedere una nave che lentamente si materializzava dal nulla. Spostai il capo verso il Kiriano, puntando lo sguardo verso i suoi occhi che in tal momento avevano completamente cambiato forma. « Il falso Byakugan.. Capisco.. » Riposi l'attenzione nuovamente sulla nave, provando a contare i segnali che mi donava l'Inputon ed affibbiandoli alle parole dell'Akame, donando un posto di rilievo anche al segnale che proveniva al di sotto della nostra posizione. Pochi secondi dopo, dal basso del dirupo si sollevarono, trasportati dal vento, urla strazianti e gemiti di terrore. Crucciai lo sguardo provando poi a sporgermi ulteriormente, facendo comunque attenzione a non cadere o almeno a non farci scoprire. Le voci, catturate tutte dal mio udito super sviluppato, si fecero sempre più chiare e mi permisero di distinguerle senza grande fatica. Ero certo d'aver udito dei bambini, cosi come donne, uomini ed anziani.

    « Le due forze nemiche stanno dando luogo ad una tratta di schiavi. Questi sono condotti fin qui dagli jashinisti, i quali ricevono in cambio alcune casse d’acciaio di cui mi è sconosciuto il contenuto. Un cyborg ha appena preso in consegna un gruppo di uomini, donne e bambini che indossano uno strano collare; apparentemente un congegno elettronico. Due uomini, scesi dalla nave, stanno portando a bordo le casse. A giudicare dalla gestualità dell’operazione, pare una prassi consolidata »

    « Un congegno elettronico dici? Salvarli potrebbe essere più pericoloso di quel che sembra.. Potrebbero anche esplodere.. »

    « So che ci sono in gioco delle vite, tuttavia vi consiglio di focalizzarvi sull’obbiettivo della missione. Probabilmente qualcuno morirà oggi. Preparatevi all’evenienza »

    « Non possiamo permettere che innocenti muoiano... Già troppi sono passati a miglior vita prima del tempo stabilito... Ora basta... »

    « Kuchiyose no Jutsu »

    La man dritta, ferita sul palmo a causa di un forte morso dato con forza, piombò sul terreno posto sotto i miei piedi ed improvvisamente, dopo qualche microsecondo, sarebbe dovuto comparire il mio più prezioso alleato, Umibozu. Il grande agglomerato acquatico avrebbe potuto aiutarmi in quella particolare missione, specialmente contro la nave Jashinista. Dunque, senza perdere ulteriore tempo, alzai il capo verso la di lui figura e.. « Amico mio, ho bisogno del tuo aiuto. Sotto di noi c'è una nave che dovresti controllare e tenere d'occhio. Unisciti al Mare e seguila da vicino e quando arriverà il momento di dare supporto ad un'altra squadra alleata, agisci di conseguenza » ..Con la giusta fierezza e il medesimo rispetto, tentai di muoverlo in quel grande gioco, senza sapere minimamente se sarebbe stato utile in qualche modo. Successivamente ritornai al vivo dell'azione e consultandoci brevemente fra di noi, un piano d'attacco fu rapidamente elaborato. Ranmaru, il monaco conosciuto il terribile giorno del test dell'O.S.U, diede il via alle danze con un particolare Jutsu Doton. Questo aveva lo scopo di creare un apertura da cui avremmo potuto osservare meglio la situazione. Dovetti però controllare il baricentro giacché la terra, tutta, improvvisamente s'agitò impazzita, come se avesse perso il controllo. Lo stesso discorso valeva anche per il mio Chakra, il quale iniziò anch'esso ad avere delle piccole ma costanti convulsioni, pronto ad essere utilizzato al meglio, e cosi feci. Attesi il momento perfetto, la realizzazione del piano elaborato e successivamente, congiungendo le mani al petto ed osservando un imponente quantità d'acqua - lanciata dal Kiriano in persona - riversarsi verso il Cyborg, fu quasi automatico comporre un singolo sigillo, quello del Cinghiale, e permettere poi al Raiton d'invadere ogni poro del mio corpo. « Raiton, Jibashi » Esso nacque dal ventre del mio corpo, attraversò il braccio dritto e finì per essere lanciato contro quella massa acquatica, provando quindi a fondersi con essa, con l'intento di donargli un ancor più pressante potenza distruttiva.


    Riassunto Azioni


    Azioni
    Tecnica del Richiamo
    Omicidio Elettromagnetico (Jibashi)

    parametri
    Resistenza:500
    Stamina:495-70-13= 412

    Maestrie e Abilità
    - Kekkei Genkai User - Adepto dell'Inputon
    - Maestria: Arte Suprema del Fulmine I Livello: Apprendista del Fulmine
    - Concentrazione del Chakra
    - Concentrazione Superiore del Chakra
    - Specializzazione Sensoriale: Udito Fenomenale
    - Riverbero del Chakra
    - Stile del Pugno Vibrante: InpuTaijutsu
    - Jutsu ad una mano
    - Sprigionamento del Chakra
    - Disperdi (Kai)
    - Tecnica del Richiamo [Kuchiyose no Jutsu]

    equipaggiamento
    - Hurricane Sword [1 - Cintura Robusta Trasversale]
    - Coprifronte O.S.U. [Braccio SX] [30]
    - MidPROP n.07 [1 - Vita]
    - Kobashot [1 - Polso SX] (A Casa)
    - Ricetrasmittente v.4000 (Seras) [1 - Occhio SX] (A Casa)
    - Maschera respiratoria [1 - Sigillata nel Rotolo Piccolo]
    - Borsello Porta Armi [1 - Natiche]
    - Taschino Porta Armi [1 - Coscia Destra]
    - Cintura Robusta Trasversale [1 - Schiena]
    - Cinturino di Tessuto per Arti [1 - Coscia Sinistra]
    - Rotolo Piccolo [1 - Borsello Porta Armi] [5/20 (Maschera Respiratoria)]

    Consumabili
    - Tonico Coagulante [2 - Borsello Porta Armi]

    Conoscenze
    Tecniche e del Chakra Livello III
    Oratorie e Popolari Livello II

    note
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    [b] Le conseguenze di un regime

    Daisuke Kaguya


    ESTATE

    [Iwa]



    Scheda - Parlato - Pensato - Azione

    Territorio nemico



    Finalmente, grazie al supporto del nuovo ninja sensoriale che ci faceva da guida, raggiungemmo la costa scoscesa che faceva da covo del nemico. Osservammo con attenzione tutte le sue insenature e finalmente arrivammo al di sopra del campo base nemico, appostandoci come aquile sopra il loro nido, pronte ad attaccare ma pazienti, non guidate da alcun istinto ma dalla nostra paura della morte. Intanto i primi raggi del sole ci salutavano, bagnandoci il viso con il loro calore, anche se solo in parte visto che venivano offuscati dalle fronde degli alberi.

    Fu grazie a quella visione paradisiaca che le dure parole del pirata mi tornarono in mente.

    CITAZIONE
    - Non confondere il mio silenzio con stupidità o con mancanza di fiducia, Samurai. Non importa chi sia il nemico, combatto sempre al massimo delle mie capacità e da un punto di vista, sono come un libro aperto. Semplicemente basta saper leggere ma a voi Shinobi manca tale capacità... Probabilmente, se te lo spiegassi, nemmeno riusciresti a capire cosa sono in grado di fare. Ma solamente adesso capisco che l'averti salvato da quel Cyborg non è servito a nulla.. Ma sta pur certo che farei qualsiasi cosa per proteggere i miei compagni! -

    Quell'uso della lingua così affilato e provocatorio mi fece salire su tutte le furie, come si permetteva un mero piratucolo di rivolgersi ad un fiero samurai in quel modo? Che colpa avevo io nel aver cercato di esortarlo a collaborare con i miei compagni che non sapevano un bel niente di lui? Pensava che noi avessimo seguito le sue mosse e ci fossimo adattati a lui così di botto? Improvvisando?

    Shanks mi quadrò con uno sguardo che lasciava trasparire il suo senso di superiorità nei miei confronti, come se credesse che nelle sue parole regnasse la verità assoluta indegna di essere narrata a delle amebe. Il suo silenzio non faceva altro che accentuare quelle argomentazioni fastidiose al solo udirsi.
    Non importava quante energie avesse investito quel giorno per darmi la possibilità di vivere un altro giorno, se questo voleva dire innalzarsi al di sopra di me come un tiranno. Il semplice avermi supportato, magari salvato, non gli dava il diritto di aspettarsi che seguissi ogni suo passo fintantoché avesse continuato a rivolgersi ai suoi compagni in quella maniera.

    Ero lì per controbattere ma il mio temperamento calmo prevalse su tutto il resto delle mie emozioni, così come non era riuscito a farlo mentre ero in missione con lui, e mi misi a ragionare su una risposta che non lasciasse trasparire la mia rabbia, altrimenti avrei solo creato dissidi interni al gruppo, dandogli ragione e accrescendo quindi il suo ego smisurato. Un incomprensione tra compagni è l'arma più forte del nemico, capace di ucciderci.

    - Non sto insinuando che tu non abbia ben chiara la nostra situazione. Passerò sopra le tue provocazioni perché son sicuro che fossero guidate solo dalla rabbia nata dalla nostra piccola incomprensione, quindi ti chiedo di star tranquillo. La mia volontà non era quella di metter in dubbio la fiducia che avessi in noi, ne quella che io riponessi in te, dopotutto mi hai salvato. Volevo solo che ci chiarissi almeno il tuo stile di combattimento, visto che io ne ho potuto assaporare ben poco, avendo combattuto con te soltanto una volta. -

    Avrei fatto buon viso a cattivo gioco, se fosse servito a riappacificarci e fargli cambiare idea.

    Quella discussione troncata dal sottoscritto in quel modo avrebbe forse avuto dei risvolti nel momento del bisogno? Non ne avevo la minima idea, quindi non persi tempo in pensieri inutili e tornai a concentrarmi sulla nostra missione il prima possibile.
    Con l’ausilio della mia vista, e grazie al vantaggio della sopra elevazione, potevo osservare lo specchio d'acqua di fronte a noi, dove avrei dovuto a breve vedere la nave nemica avvicinarsi. Ma invece di navi, vedevo solo acqua, nient'altro che acqua, cosa che mi stranì alquanto visto che una nave non si nascondeva facilmente, e l'orario di attracco doveva esser per forza corretto. Continuai a scrutare il mare incessantemente, teso come una corda di violino pronto a balzare in aria alla minima stranezza e il caso non tardò a far centro. Nel mentre osservavo il mare, l'acqua cominciò a muoversi in modo innaturale, come se una porzione di spazio si fosse svuotata da tutto, creando una zona concava nell'acqua che si muoveva nella direzione del covo e creava increspamenti anomali. Una volta all'interno dell'insenatura, una imponente nave si materializzò con mio sommo stupore, facendomi saltare un battito o due per lo spavento.

    - Ci siamo, la nave sta attraccando. Probabilmente navigava celata da una particolare tecnica di occultamento. Le due forze nemiche stanno dando luogo ad una tratta di schiavi. Questi sono condotti fin qui dagli jashinisti, i quali ricevono in cambio alcune casse d’acciaio di cui mi è sconosciuto il contenuto. Un cyborg ha appena preso in consegna un gruppo di uomini, donne e bambini che indossano uno strano collare; apparentemente un congegno elettronico. Due uomini, scesi dalla nave, stanno portando a bordo le casse. A giudicare dalla gestualità dell’operazione, pare una prassi consolidata
    -

    - Un congegno elettronico dici? Salvarli potrebbe essere più pericoloso di quel che sembra.. Potrebbero anche esplodere.. -

    - So che ci sono in gioco delle vite, tuttavia vi consiglio di focalizzarvi sull’obbiettivo della missione. Probabilmente qualcuno morirà oggi. Preparatevi all’evenienza »
    -

    - Non possiamo permettere che innocenti muoiano... Già troppi sono passati a miglior vita prima del tempo stabilito... Ora basta... -

    - Non lasceremo che accada di nuovo, questo è il nostro lavoro. -

    Dissi per risollevare il morale a Ranmaru, dandogli poi una forte pacca sulla spalla in segno di amicizia, anche se anch'io mi trovavo nella sua stessa situazione, ero incazzato a tal punto da dimenticare quella frettolosa discussione che avevo avuto con Shanks poco prima. Quei maledetti cyborg, nonostante prima fossero umani come tutti gli altri, adesso erano solo dei mostri senza vita e al vertice di questo inferno c'era un umano peggiore dei cyborg stessi.

    Shanks, senza preavviso, diede sfogo al suo chakra per far comparire Umibouzu, la creatura che poco tempo prima avevamo portato in salvo nella foresta Shikkotsu. A differenza sua però, che si era allenato duramente per poterla evocare, io non mi sentivo ancora pronto a farne uso, per la mia inesperienza nell'uso della tecnica di evocazione, perciò nonostante Katsuyu fosse molto utile in questa situazione, evitai di fare lo stesso per ovviare a effetti negativi indesiderati della tecnica.

    Senza esitazione la mastodontica creatura eseguii gli ordini di Shanks, immergendosi nelle acqua sottostanti. Nonostante la stazza, aveva la sua eleganza nel muoversi, ma quello che più mi preoccupava al momento era capire se il nemico si fosse accorto della sua presenza in quel momento, visto che di certo non passava inosservata.

    - Lasciate che sia io ad aprire le danze... Posso trarre in salvo gli schiavi in tutta sicurezza e fare in modo che quel cyborg non schivi le vostre offensive... Lo chiuderò in una gabbia di roccia, a quel punto toccherà a voi... -

    - Sarà meglio che tu non faccia casini, monaco. -

    Dissi ridacchiando nei suoi confronti, per sfotterlo e alleggerire la tensione che si era creata. Ci trovammo tutti d'accordo con la sua idea e in particolare io cominciai a pensare insieme a lui come usare le nostre tecniche per tenere occupato quel cyborg il più a lungo possibile. Parlammo per alcuni istanti delle nostre prossime mosse prima di decidere quale fosse il momento migliore di agire. Una volta che il piano fu messo a puntino, Seto ci fece venire a conoscenza del fatto che ormai il tempo a nostra disposizione era giunto al termine, gli Jashinisti si erano di nuovo rimessi in viaggio, pronti per accogliere l'imboscata dei nostri alleati a braccia aperte.

    - Poveracci, non sanno cosa li aspetta sulla via del ritorno. -

    Pochi secondi dopo eccoci ad aspettare che Seto lanciasse il segnale per poter partire all'attacco.

    3... 2... 1... VIA!

    Il segnale ci fu dato e Ranmaru piantò deciso le mani a terra, incanalando il suo chakra nel terreno. Il suolo così inizio a tremare e a mutarsi come fosse argilla sotto le mani di un attento artigiano. Mi sporsi verso il covo, stando ben attento a non cadere e osservai con attenzione la scena, pronto ad entrare in azione al momento opportuno. Ranmaru si dimostrava un vero stratega a tutti li effetti visto come controllava il terreno. In poche mosse sarebbe riuscito a trarre in salvo i prigionieri dai nostri attacchi e portarli al sicuro, per poi creare un arena in cui il cyborg avrebbe dovuto affrontare madre terra stessa per evitare di venir schiacciato.

    Mentre la piramide veniva alzata per venir portata dove ci trovavamo noi, ci sarebbe stato scambio di posizioni visto che noi venivamo portati verso il basso, all'interno dell'insenatura. Un piccolo canale si sarebbe all'interno dell'arena del cyborg e Seto e Shanks non avrebbero perso tempo a sfruttarla per un loro devastante attacco che mi ricordava quello che poco tempo prima, sempre nella stessa missione che avevo intrapreso con il rosso stesso, mi era stato lanciato contro.

    Il colpo sarebbe stato talmente potente da devastare tutta la struttura precedentemente costruita da Ranmaru, facendola crollare sul cyborg al suo interno, bloccandolo. Quasi quasi mi sarebbe venuto da sbadigliare visto che per un attimo avrei pensato che il cyborg non sarebbe mai potuto sopravvivere a quel attacco vista la sua ampiezza. Ma Ranmaru mi avrebbe riportato alla realtà dei fatti.

    - Daisuke... Preparati! -

    Finalmente il mio momento era arrivato. Un piccolo vulcano sarebbe dovuto apparire tra le macerie, sparando in aria il corpo martoriato del cyborg, e sarebbe stato poi il mio lavoro intercettarlo. Con uno scatto ferino avrei usato la colonna usata da Ranmaru per portare su i prigionieri come piano d'appoggio, convogliando il mio chakra nei piedi per aderire alla superficie verticale. Sarei salito di ben 50 metri sopra la nostra attuale posizione per poi lanciarmi verso il cyborg, lanciando il kobashot sul soffitto dell'insenatura per dondolarmi nella sua direzione e trovarmi un paio di metri sopra di lui, precisamente a 60 metri dal suolo. A quel punto mi sarebbe bastato usare la forza cinetica scaturita per essermi dondolato a mio vantaggio nella prossima mossa, cioé creare 3 copie illusorie di me stesso che invece di salire avrebbero viaggiato in linea retta verso il cyborg per distrarlo e lasciarmi il tempo di raggiungere la mia massima elevazione per poi ricadere su di lui con la mia katana sguainata cercando di infliggergli un devastante colpo che lo avrebbe respinto al suolo dritto all'interno della successiva tecnica di Ranmaru.

    Una volta che le fauci di pietra derivate dal Mountain Smash si sarebbero richiuse sotto di me, avrebbero fermto la mia caduta libera e mi avrebbero permesso di avere un appoggio per infondere di chakra la mia katana e tirare un fendente di chakra nella fessura al centro del Mountain Smash in direzione del cyborg bloccato al suo interno.



    Note:
    - Utilizzo Vista Soprasviluppata
    -------------------------------------------------------------------------
    ☙ Azioni:

    - Decapitazione della Nebbia
    - Rottura (Diramazione massima)
    -
    -

    -------------------------------------------------------------------------
    Statistiche:

    ☙Calcolo:

    Stamina: 300- 45
    Resistenza:500- 35 - 18


    ☙Statistiche Finali:

    Stamina: 255/300
    Resistenza: 447/500


    ☙Slot d'acqua (Bloccati):

    Slot: 23
    -------------------------------------------------------------------------
    Armatura:

    [Avambracci]Demon Slayer[50-P. Resistenza]
    [Mani]Demon Slayer[50-P. Resistenza]

    Equipaggiamento:

    - Wakizashi
    - 20m Filo d'acciaio
    - Seras
    - Kobashot
    - Katana
    - Kunai x4
    - Senbon x4
    - Arco Yumi (10 Frecce)
    - Maschera Respiratoria


    Materiali:

    - 3x Veleno di rettile
    - 3x Antidoto
    - Tonico Coagulante x2


    Conoscenze / Maestrie:

    -Tecniche e del chakra
    -Combattente Armato Lv 1: Katane
    CITAZIONE
    - Possibilità di non ricevere malus quando si combatte con delle armi esclusivamente corpo a corpo (es. spade, mazze, catene)
    - Quando si utilizzerà l'arma in cui ci si è specializzati si otterrà un bonus di +10 sulla Riuscita
    - Il danno dell'arma scelta avrà un bonus di +10

    Abilità

    - Vista Soprasviluppata
    CITAZIONE
    - Annulla i malus dei disturbatori visivi entro un raggio di 5 metri (li dimezza oltre i 5 metri) e permette di vedere anche nell'assoluta oscurità
    - Si vedono distintamente immagini sino a 500 metri di distanza, a meno che i corpi nell'area non siano occultati da tecniche specifiche
    - Fonti di luce (artificiali o da jutsu) eccessivamente forti aumentano del 50% i loro malus sul ninja e causano la perdita della vista fino a fine evento

    -Diramazione del chakra
    CITAZIONE
    - Rivestire un'arma di chakra costa 25 chakra ad azione e conferisce all'arma un bonus sul danno pari al Potenza Magica/3 del ninja (unico danno nel caso colpisse solo la lama di chakra)
    - La lama è in grado di tagliare difese solide
    - Ogni 5 unità di chakra spesi in più l'emanazione supera di 2 metri la normale lama e si avranno 10 danni bonus generali (Max 25 punti)

    - Iaidō - Stile della Spada Fulminea (1 volta per turno)
    CITAZIONE
    - La distanza fra nemico ed utilizzatore non deve superare i 3 metri
    - Necessità l'uso di una singola katana
    - Permette all'esecutore, di anticipare e interrompere, qualsiasi azione con sigilli e attacchi fisici diretti verso di lui, durante il suo turno di difesa
    - In difesa da armi bianche nessuna delle due parti riceverà danno, perché le armi cozzeranno (Lo stesso con armi da lancio)
    - In difesa da Ninjutsu con Sigilli o attacchi a mani nude interromperà sul nascere l'esecuzione dei Sigilli stessi e bloccherà l'avanzata del nemico, inoltre chi attacca subirà un danno pari a danno della Katana + Forza Fisica/2
    - E' possibile difendersi anche da più armi da lancio lanciate contemporaneamente
    - La riuscita di qualunque azione tramite questo stile avrà un bonus di +20 punti sulla riuscita, senza tener conto del bonus dato dal Kenjutsu
    - Ogni attacco, proprio perché è fulmineo, non può essere intercettato da tecniche come la Kosa Oh, ma solo contrastato

    - Spada Ossea
    CITAZIONE
    - La spada ha un valore di attacco pari a 30 punti + Potenza magica/2
    - Si lancia un D20 da 15 a 20 si infligge all'avversario una Ferita Profonda che causa 15 danni a turno per sanguinamento
    - Sarà possibile evocare fino ad un massimo di 4 spade ossee pagando 15 punti chakra ognuna

    -Tecnica del Richiamo [Kuchiyose no Jutsu]

     
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