[B] Tales of God, Cues of blood

X max 4 chunin [OSU]

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    La risposta di Hiro in riferimento ai tubi e alla loro inusuale metratura non si fece certo attendere.
    CITAZIONE
    Per quanto riguarda i tubi, quello che ho capito dalle foto è che sono dei tubi molto normali, usati praticamente da ogni persona che che lavori nell'ambito medico, biologico, o sperimentale. Ma sono stati modificati in modo che alla fine ci sia attaccato una punta di ago monouso, probabilmente per migliore penetrazione. Sono abbastanza sicuro che entrambi i materiali siano acquistabili da privati, quindi se volete posso chiedere ai due ninja presenti ad Otara di stazione se ci sono persone che avrebbe senso acquistassero strumentazione del genere. Li contatterò con il Seras il prima possibile, e sì, credo che il medico presente ad Otara sia uno di essi.

    Quindi, una prima seppur rudimentale pista: chiunque fosse il colpevole, certamente non solo aveva conoscenze mediche, ma aveva altresì accesso ad attrezzature mediche non facilmente reperibili. Tutto ciò che disse, con una visibile e assai esplicita espressione di disgusto, venne trascritto sul mio taccuino.
    CITAZIONE
    Per quanto riguarda la diversa metratura di tubi infilati nelle vittime, mi trovo d'accordo con i suoi altri compagni nell'attribuire ciò ad una evoluzione del serial killer.
    Tutte le vittime vivevano da sole, e non ci sono segni di effrazione "propria", ma nella casa del secondo omicidio ci sono vicino ad una finestra, dei segni che sono analoghi a quelli che si trovano su un lucchetto assassinato. Il punto, è che chi ha trovato il corpo ha visto la finestra chiusa, e soprattutto, i segni di scassinatura si trovano all'interno della casa...

    Altri dubbi sorgevano, ma anche comparve un tratto in comune tra le vittime: tutte e tre vivevano da sole. L'interrogativo che mi attanagliava di più, mentre trascrivevo gli appunti sul taccuino, era questo: se le vittime erano in casa - e che nella seconda scena del delitto vi sono dei segni uguali a quelli individuati su un lucchetto - come ha fatto il killer ad introdursi nelle case in primo luogo?

    Le risposte si celavano sulla scena del delitto, ovvero Otara. Sulla strada verso l'obiettivo, continuavo a rimuginare e ripensare alle immagini e alle dichiarazioni. E più ci pensavo su, torturando i miei neuroni, più non mi capacitavo di quanto una persona umana possa scendere così in basso fino a commettere le più orrende atrocità e orrori. E mentre rimuginavo, lo sguardo era fisso all'orizzonte, osservando i paraggi al mio passaggio. Poco dopo, arrivai assieme agli altri al villaggio, dove individuai senza troppi problemi quella che doveva essere la locale stazione di polizia ninja, dove ci aspettavano due shinobi che, al contrario del primo incontrato a Konoha, erano decisamente più caratteristici nelle loro unicità. Si presentarono come Akai e Norio, che dall'aspetto sembravano due chuunin della Foglia. Trassi da una tasca il taccuino e cominciai a segnarmi tutto ciò che i due ninja avevano da dirci, dandoci anche i nominativi di ben tre possibili sospettati: Ayako, il medico del villaggio; Kazuo, un ricco possidente terreno trasferitosi ad Otara un paio di mesi prima con un'insolita curiosità verso la biologia; e infine Osamu, giunto ad Otara un paio di settimane prima degli omicidi.

    CITAZIONE
    Cosa volete fare? Andare a fare domande ai sospetti? Ricontrollare i luoghi del delitto? Vedere le prove che abbiamo raccolto, anche se, effettivamente, abbiamo solo raccolto quei tubi? Aiutateci a mettere fine a questa atmosfera di terrore!

    Akai, Norio - queste tre persone che avete nominato...diteci dove risiedono così che possiamo andare a parlarci immediatamente.

    Dopo aver ricevuto l'eventuale risposta da parte dei due - prontamente segnata sul fido taccuino, mi voltai verso i miei compagni.

    Sentite, dividiamoci in questo modo. Haruki, Azibo, voi due andrete ad indagare e setacciare accuratamente le scene dei tre delitti e, se trovate qualcosa di particolarmente interessante, comunicatelo col Seras. - dissi loro, mentre lo sguardo si posò su Seto - Seto, io e te andremo dai tre individui nominati dai nostri due colleghi della Foglia per far loro domande circa questi efferati omicidi. Se vi sta bene, direi di cominciare a muoversi subito. Non appena avete compiuto il vostro compito, ci raduneremo nuovamente qui alla stazione di polizia per provare una possibile ricostruzione, d'accordo?

    Riassunto Azioni


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    Borsello Porta-Oggetti [Coscia DX, 10/10 Ogg. Piccoli/Minuscoli]
    Taschino Porta-Armi [Fianco SX, 6/8 Ogg. Piccoli/Minuscoli]
    Kobashot [Dotazione Standard OSU, avambraccio DX]
    Ricetrasmittente Seras [Dotazione Standard OSU, orecchio SX]

    Consumabili
    Kunai x5 [Borsello]
    Tonico Coagulante x4 [Taschino]
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    Conoscenze
    Tecniche e del Chakra II
    Oratorie e Popolari I

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    Alla fine del nostro viaggio dunque giungemmo a Otara. La cittadina era piccola e silenziosa, le strade pressochè deserte del centro portavano con loro la desolazione di un luogo abbandonato, non si sentivano risate di bambini ne parlare di mercanti, ma il freddo e tenebroso silenzio della paura. Le poche persone che sostavano al di fuori delle case e degli edifici ci guardavano passare con sguardi duri e diffidenti, qualche porta si chiudeva al nostro passaggio mentre qualcun altro mormorava qualcosa che però finiva per perdersi nel vento, nonostante io riuscissi a sentire i loro lamenti. Si intuiva che qualcosa affliggeva quella gente e la'ria si dimostrò essere subito pesante da quelle parti. Grazie a una mappa riuscimmo a giungere a quella che sembrava una stazione di vigilanza, dove ad accoglierci trovammo due ninja.

    I ninja dell'OSU! Finalmente siete arrivati! Vi abbiamo visti da lontano, e vi siamo venuti in contro per potervi parlare il prima possibile..

    I due ci spiegarono quel poco che sapevano, invocando per lo più il nostro aiuto. Mi accorsi di quanto alcune zone di periferia fossero state lasciate di fatto al loro destino da quando la situazione nelle grandi città era degenerata in quel modo. I due ninja posti a guardia del distretto non sembravano all'altezza del proprio compito, anche se sirivelarono in possesso di alcune informazioni interessanti.

    Sentite, noi non siamo esperti a maneggiare situazioni del genere, quindi ci rimettiamo a voi: siamo a vostra più completa disposizione... Abbiamo sentito che volevate sapere dei possibili compratori di attrezzatura medica poiché sospettabili, e in città ce ne sono solo due: il Medico di Otara, Ayako, e, beh, Kazuo . Questo è un ricco possessore di terre che si è trasferito qui due mesi fa circa, e apparentemente ha la passione per la biologia... Anche se dai tipi di esperimenti di cui parlava a chiunque gli rivolgesse la parola, egli sembrava più interessato alle piante e ai loro composti chimici.


    Questo apriva una prima pista non indifferente ed era un buon punto di inizio. A questo punto non restava che dividersi i compiti, e io sapevo benissimo dove sarei voluto finire. Bisognava iniziare dal principio e visionare i luoghi del delitto, mentre qualcun altro poteva iniziare a interrogare eventuali testimoni o sospetti.

    Credo che l’idea migliore sia quella di dividerci. Le mie capacità di cogliere al meglio pensieri e parole mi portano a pensare che io debba andare a far due chiacchiere con i sospetti.
    Potremmo tenerci in contatto con il Seras.


    Io potrei andare a ricontrollare i luoghi del delitto, sperando di trovare qualche traccia di composti chimici o altro. Per favore Seto, se vai dai sospetti, cerca nella casa del biologo un manuale dove sono trascritte delle piante e le loro proprietà. Confiscalo se è necessario, vorrei dargli una lettura. Fammi sapere anche se sono presenti piante e quant'altro

    Si, anche io sarei propenso a visionare i luoghi del delitto, ho un certo occhio per i dettagli e se siamo fortunati potrei scoprire qualcosa in più...


    Scusate ma non ho avuto veramente tempo e non volevo più far aspettare, il prossimo giro sarà meglio :)
     
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    I due ninja di Konoha sembravano particolarmente interessati alla suddivisione dei compiti che avevate svolto, ed accettarono con un buon grado di sollievo il vostro schema di azione. Norio venne prontamente "accalappiato" dal Kiriano, ed egli gli diede un compito... particolare.
    "... vuoi degli occhiali da sole?"
    Chiese, confuso. Non sembrava aver capito bene il motivo di quella richiesta, ma accettò di buon grado.
    I nostri sei eroi incominciarono a dirigersi verso il secondo luogo delitto, quello più "interessante" a quanto dicevano i rapporti e i loro due aiutanti. Haruki e Azibo si muovono agilmente sulle strade di terra battuta seguendo la loro guida, almeno fino a quando non si trovarono davanti ad una casa di campagna molto nella media, non troppo grande, ma neanche troppo modesta. Essa era a due piani, aveva le pareti esterne di legno, un tetto spiovente, e un aspetto davvero comune. In generale, si di poteva definire abbastanza anonima, simile alle altre. Un unico dettaglio la faceva risaltare, dandole un significato molto più sinistro: il nastro bianco e rosso con su scritto "pericolo" che la infiocchettava.
    "Questa è la casa del primo omicidio... La stanza in cui abbiamo trovato il corpo è la terza a destra, nel secondo piano. Se avete bisogno di me, sarò qui fuori ad aspettarvi"
    Ed in effetti, se avessero seguito le indicazioni, avrebbero trovato la stanza in cui il delitto si era consumato.
    La stanza era esattamente come la foto la ritraeva: piena di sangue, il cui odore impregnava le narici dei due investigatori, e apparentemente scevra di indizi. Ma era davvero così? I due non si sarebbero fermati alle apparenze, e avrebbero cercato di trovare la verità, unica ed assoluta.

    --------


    Norio non aveva proprio capito le due richieste che il kiriano gli aveva fatto. Prima, gli aveva chiesto di stare ancora più zitto di quanto non fosse già, e poi, degli occhiali da sole. Ma se per la prima poteva immaginare che servisse per attuare qualche piano da genio del crimine (o meglio, contro di esso), per la seconda gli sfuggiva completamente ogni tipo di utilità, in ogni tipo di scenario. Però, avrebbe fatto il buon soldato, e avrebbe fornito al kiriano gli occhiali da lui tanto bramati. Quindi, prima di portare i due ninja che lo seguivano all'ambulatorio, fece un piccola deviazione verso uno dei pochissimi negozi ancora aperti. Fece un segno ai due ninja di aspettarlo fuori, ed entrò da solo. Per qualche minuto, le uniche cose provenienti da dentro l'edificio furono degli urli di donna che mandavano a quel paese lui e gli occhiali da sole. Poi, con la testa insaccata sulle spalle e la camminata più gobba di prima, un mortificato Norio uscì fuori dal negozio, dando a Seto l'indumento richiesto. Poi, senza dire una parola, continuò sulla sua strada verso "l'ospedale", che in realtà non era altro che un edificio con diverse stanze adibite a vari scopi medici. Una volta entrati, i due ninja trovarono velocemente l'unico medico presente, una donna di mezza età, ma dall'aspetto ancora molto gioviale, dai lunghi capelli neri, occhi blu scuro, e occhiali dalla montatura leggera. Portava un camice, e sembrava molto impegnata con varie scartoffie. Una volta entrati, ella alzò appena lo sguardo, incuriosita dalle nuove presenze sconosciute.
    "Posso aiutarvi?"

    Molto bene, siamo entrati nel vivo della missione! Da qui potete fare molto velocemente, o molto lentamente, dipende da voi XD
    Ditemi come vi muovete, io vi farò sapere al prossimo post cosa scoprirete...Ovviamente, più precisi e puntigliosi sarete con le vostre ricerche/domande, più robe avrete la possibilità di imparare!
     
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    Una volta divisi i compiti tra di noi, Seto ed io - guidati da Norio - ci dirigemmo verso l'ambulatorio, ovvero dove potevamo trovare il primo dei tre indiziati indicatici. La strada sembrava breve se non fosse per il fatto che Norio stesso ci fece deviare un momento, raggiungendo un vicino negozio ancora aperto e vi si infilo: riuscii chiaramente a sentire urla femminili contro la nostra guida e, mentre era ancora entro, sospirai.

    E questi due sarebbero le guardie di Otara? Due ninja che sembrano e agiscono come due idioti totali...ma dove cazzo siamo finiti, con gli addestramenti?

    L'atteggiamento dei due mi aveva reso alquanto indisposto nei loro confronti: le loro attitudini mal si univano al loro compito lì ad Otara, ma se erano stati assegnati lì un motivo valido c'era. Comunque, qualche minuto dopo Norio finalmente uscì dal negozio con l'aria sommessa e mogia di un cane bastonato e ritornammo sul nostro itinerario. E, dopo la poco gradita deviazione, finalmente arrivammo all'ambulatorio di Ayako - se così si poteva definire: era un grosso edificio con varie stanze adibite a scopi medici della più varia natura. Senza fatica alcuna trovammo l'unico medico all'interno della struttura: una donna di mezz'eta, dall'aria decisamente affaccendata.

    CITAZIONE
    Posso aiutarvi?

    Mi avvicinai a lei e, prima di risponderle, dissi qualcosa sottovoce indirizzato all'Akame.

    Seto, tieni d'occhio lei e i dintorni: se noti qualcosa, dimmelo tramite il Seras, ok?

    Quindi, mentre lui si occupava di fare qualche domanda alle infermiere lì presenti, io decisi di interrogare il medico dinanzi a me.

    Siamo Yuugi Miyazaki e Seto Akame, dell'OSU. Siamo stati incaricati di investigare sugli omicidi avvenuti qui in città recentemente. Intanto, mi dica quello che sa sul conto di Takashi Ina, Iwamoto Takeshi e Nakatani Norio e, poi, se erano venuti qui dal dottor Ayako o da lei di recente per problematiche particolari o disturbi. Infine, le chiedo se è possibile reperire il dottor Ayako dal momento che è nostra premura terminare le indagini molto celeremente. La sua collaborazione sarà preziosa per far sì che il nostro lavoro sia il più spedito possibile.
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    Non ci fu bisogno di perdersi in chiacchiere futili. Dimostrando professionalità e risolutezza ci dividemmo equamente i compiti, andando a scindere il team in due coppie, ognuna delle quali funzionale al compito che si sarebbe trovata ad assolvere.

    Partii dunque con Yuugi, scortati come da mia indicazione da uno dei due strambi ragazzi che ci avevano accolto nella stazione di polizia di Otara. Non conoscevo bene lo shinobi di Iwa, non l’avevo mai visto all’opera e potevo solamente affidarmi alla sua breve presentazione e alle sensazioni che mi stava lasciando lungo il nostro cammino. La sua fermezza ed il grado assegnatogli dal suo villaggio rappresentavano una sorta di garanzia per me e fino a quel momento tutto sommato mi erano sufficienti.

    Prima di dirigerci dal nostro primo sospettato, Norio fece una piccola deviazione volta ad esaudire il mio desiderio di reperire un paio di occhiali da sole. Entrò in un piccolo negozio, invitandoci ad attenderlo all’uscita e così facemmo. Anche in quell’occasione non si risparmiò di creare una confusione tanto imbarazzante quanto inutile ma per fortuna uscì consegnandomi l’oggetto della mia bizzarra richiesta. Quel casinista andava sedato quanto prima, così decisi di occuparmene in prima persona, non appena mi si fosse presentata l’occasione. Yuugi espresse tutto il suo disappunto e non potevo che trovarmi in accordo con le sue parole.

    Camminammo per le vie di Otara per qualche minuto prima di raggiungere un edificio di modeste dimensioni. Non aveva l’aria di un vero e proprio ospedale ma in fondo sembrava quella la funzione al quale era stato adibito. Il mio compagno mi precedette, addentrandosi nella struttura ed io decisi di cogliere la palla al balzo. Poggiai una mano sul petto di Norio, che si apprestava a seguire Yuugi, fermandolo sul posto. Mi voltai verso di lui guardandolo fisso negli occhi, determinato a fargli intendere che non avrei accettato ulteriori problemi. Mi avvicinai minaccioso alla sua faccia e con tono serio e profondo mi ci rivolsi.


    D’ora in poi parlerai solo su mio comando. Se disubbidisci ti strapperò quella linguaccia con le mie mani e credimi..non vedo l’ora di farlo.


    Mi ricomposi, pronto a concentrarmi su questioni ben più importanti e delicate. Seguii il mio compagno di squadra, al quale con tacito consenso affidai il controllo della situazione in quel momento ,vista la sua maggior esperienza. Indossai gli occhiali da sole che mi erano stati procurati e allo stesso tempo concentrai un discreto flusso di chakra all’interno delle mie iridi, attivando il potere della mia arte oculare innata e accedendo quindi ai poteri che ne derivavano. Lo scopo della montatura era proprio quello di celare alla vista il colore rosso vivo dei miei occhi, i quali avrebbero potuto destare inutili ed indesiderati sospetti dinanzi ai miei interlocutori.

    All’interno l’ambulatorio appariva spoglio, dotato solo delle strumentazioni e comodità strettamente necessarie. Dopotutto Otara era una cittadina che contava un ridotto numero di abitanti e da tempo, per cause geopolitiche, non attirava turisti o commercianti. Un paio di donne che vestivano bianchi camici si affaccendavano e tra di loro ne spiccava una che vestiva un’uniforme diversa e che accortasi della nostra presenza, ci interrogò sul motivo della nostra visita.


    Posso aiutarvi?


    In quel momento sembravano essere le uniche presenze all’interno di quella struttura, poiché il mio Magan non mi segnalava ulteriori forme di chakra.

    Lasciai la parola a Yuugi che prima di risponderle, mi proferì alcune indicazioni.


    Seto, tieni d'occhio lei e i dintorni: se noti qualcosa, dimmelo tramite il Seras, ok?


    Accettando di buon grado, annuii in senso di consenso.

    Così lo Special Jonin di Iwa proseguì, riferendosi alla donna di mezza età che ci aveva interrogato.


    Siamo Yuugi Miyazaki e Seto Akame, dell'OSU. Siamo stati incaricati di investigare sugli omicidi avvenuti qui in città recentemente. Intanto, mi dica quello che sa sul conto di Takashi Ina, Iwamoto Takeshi e Nakatani Norio e, poi, se erano venuti qui dal dottor Ayako o da lei di recente per problematiche particolari o disturbi. Infine, le chiedo se è possibile reperire il dottor Ayako dal momento che è nostra premura terminare le indagini molto celeremente. La sua collaborazione sarà preziosa per far sì che il nostro lavoro sia il più spedito possibile.

    Nel tenere sott’occhio la situazione mi accorsi che la dottoressa, nell’udire quelle parole, non mostrò sensazioni degne di nota se non un leggero risentimento e un po’ di stupore.

    Decisi dunque di lasciar conversare il mio compagno, osservando comunque con attenzione la situazione distaccandomi dai due per raggiungere le altre donne presenti. Mi feci notare e con tranquillità e sicurezza, evitando di risultare sgarbato interrompendole dalle loro faccende, le interpellai a mia volta.


    Siamo qui per assicurarci che nessuno corra più pericoli qui a Otara. Mi chiamo Seto e potete fare completo affidamento su di me qualora ne aveste bisogno.


    Sorrisi per dimostrarmi gentile e disponibile.


    Ayako è il vostro superiore giusto? non dev’essere stato facile per lei, suppongo conti tanto sul vostro supporto..


    Avrei cercato con quell’intervento di scrutare nei loro stati d’animo, conscio del fatto che dai rapporti con i propri subordinati talvolta si potevano carpire informazioni importantissime sull’aspetto caratteriale delle persone. La coerenza tra le loro risposte e le sensazioni che mi avrebbero inconsciamente mostrato, poteva risultare la chiave per mettere insieme i primi tasselli di quella ancor oscura vicenda.








    ☞ Resistenza: 350/350
    ☞ Stamina: 450 - 25 = 425/450

    ➤ Protezioni
    ◦ Braccio dx : Coprifronte [30/30]
    ◦ Busto: Giubbotto ninja [100/100]

    ➤ Equipaggiamento
    ◦ Lama retrattile (polso dx)
    ◦ 2x spiedi
    ◦ 1x kunai
    ◦ 5x shuriken (polsino dx)
    ◦ 1x shuriken del vento demoniaco (polsino sx)
    ◦ Ricetrasmittente v4000 "Seras"
    ◦ Kobashot

    ✎ Conoscenze
    ◦ Tecniche e del chakra lvl. II
    ◦ Orientative e geografiche lvl. II

    ✯ Maestrie
    ◦ Arte Suprema dell'Acqua lvl. II

    ☠ Azioni
    ◦ Attivazione Magan [-25 Stamina]


    Ho tenuto conto del costo del Magan anche se siamo in fase di narrazione, se devo poi stornarlo fammi sapere sun.
     
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    La vita di un piccolo e tenero uccellino appena nato è intrisa di pericoli e conoscenze. Egli cresce sotto l'ala protettrice di un attenta mamma, che non solo pensa alla sicurezza di colui che ha più a cuore ma lo sfama e lo cresce mostrandogli la via da intraprendere. Arriva ad un certo punto la separazione, ovvero quel momento in cui il piccolo uccellino è pronto a volare con le proprie ali, senza che sua madre di preoccupi per la sua incolumità. Le responsabilità andranno a pesare sulla sua povera schiena come un grande macigno ma potrà dire di esserci riuscito con le proprie forze. Cosi avvenne a noi quattro quando ci dividemmo in due gruppi. Non stavamo seguendo più un comune intelletto, né tantomeno una comune visione. Entrambi i gruppi dovevano svolgere un determinato compito, lontano quindi dallo sguardo di una "Madre", che, ironicamente, si poteva rappresentare come l'OSU stessa. Da un lato vi erano Seto Akame e Yuugi Miyazaki. Un duo davvero ricco di diversità ma di abilità ed intelligenza unica, o almeno era quello che sapevo sul conto del Kiriano. Egli non si smentiva e non tradiva ciò che era il pensiero che avevo sul suo profilo. Bastarono pochi secondi e poi, scomparvero dalla nostra vista. Toccava a noi muoversi.

    « Azibo giusto? Sarà meglio muoversi anche per noi »

    Fui diretto e sintetico, giacché non vi era molto di cui discutere. Restava ancora una questione da risolvere, ovvero quel fitto mistero che albergava attorno alla sua figura. Le mie nocciola iridi cadevano sul suo viso, poco familiare anche se era anch'egli un ninja di Suna. Lasciai quel pensiero scivolare via come fosse olio, concentrandomi completamente sulla missione ed iniziando ad avanzare fra le stradine di Otara, al seguito dell'altra guardia di quella piccola cittadina. Le foto delle vittime continuavano a non voler abbandonare per niente al mondo la mia mente, torturandola fino allo stremo delle sue forze. Giungemmo, infine, dinanzi ad una casa dalle modeste dimensioni e fu, giusto per un attimo, buffo osservare le differenze che vi erano con quelle di Suna. Fra tutte spiccava l'elemento con cui essa era stata realizzata, che era anche parte del mio essere. Solamente immaginare cosa realmente sia successo in quella casa mi faceva accapponare la pelle e forti dubbi vennero ad insinuarsi. Era stata la scelta giusta andare a controllare i luoghi dei delitti?

    « Questa è la casa del primo omicidio... La stanza in cui abbiamo trovato il corpo è la terza a destra, nel secondo piano. Se avete bisogno di me, sarò qui fuori ad aspettarvi »

    Takashi Ina. Donna di mezza età, capelli corvini e carnagione pallida. Continuavo a ripeterlo all'infinito, rintanandomi in me stesso e senza pronunciare parola alcuna. Feci solamente un piccolo cenno con il capo e successivamente, concedetti ad Azibo una fugace occhiata, avanzando infine con lo sguardo fisso su quel nastro bianco e rosso che accerchiava la casa. Cercai anche di scovare la presenza di possibili piante dalle quali si poteva facilmente creare composti chimici o almeno, notare quelle che possedevano proprietà nocive. Feci dei piccoli ma accorti movimenti, portandomi a superare quel nastro con poche difficoltà, anche se sulle spalle avevo l'enorme peso della Giara di Sabbia. Giunsi sull'uscio della porta ed avvicinai la man dritta verso la fredda maniglia, mentre con lo sguardo cercavo possibili segni d'effrazione o segni lasciato dal Serial Killer.

    « Azibo.. » Ridussi il tono di voce, come a non voler disturbare gli spiriti che albergavano in quella dimora « Se questo è stato il primo omicidio del Killer, probabilmente potrebbe essere stato troppo frettoloso ed imprudente. Cerchiamo di scovare qualcosa di utile »

    Fu proprio in quel momento che misi piede nella casa e sentì come se la gravità stessa crollasse su di me. L'odore stagnante di sangue e dolore giaceva nel triste etere, muovendosi prepotentemente verso le mie narici ed attraversandole fin a raggiungere i polmoni. Feci persino fatica a deglutire. Dovetti stringere i pungi, avanzando poi a passo di tartaruga, spostando lo sguardo da sinistra verso destra e viceversa. Il delitto era avvenuto al secondo piano ma non potevamo pensare di tralasciare nulla al caso, per cui, diedi una profonda controllata a tutto ciò che i miei occhi riuscivano a vedere. Provai a non farmi sfuggire nulla, cercando qualche possibile segno utile per avanzare nelle indagini. Perlustrai anche la possibile presenza di segni d'effrazione, visto che erano stati nominati dallo stesso uomo che ci ricevette a Konoha. Iniziai ad indagare dalla cucina della casa, perlustrandola da cima a fondo, controllando che ogni cosa fosse al suo posto, giacché poteva rivelarsi fondamentale per capire il motivo di una tale irruzione. Successivamente passai alle altre stanze, con lo stesso obiettivo che mi spinse verso la cucina. Rapina o semplice pazzia?

    « Pronto a passare al secondo piano? » Io non ero affatto pronto.

    Chiesi ad Azibo, aspettando quindi una sua risposta e confrontando i pensieri generati fin a quel momento. Successivamente, al seguito dell'altro Shinobi di Suna, salì le scale portandomi sulla scena del crimine. Il mio viso divenne improvvisamente pallido, forse ben più di quello della vittima. Il sangue, diventato nero come la pece, ancora dipingeva le travi di legno e quel malsano odore continuava a infestare la stanza, costringendo lo spirito della giovane a restare lì dentro fino all'eternità, o almeno fino a quando non avremmo portato luce sul mistero. Dovevamo farlo per lei. Mi avvicinai lentamente, stando accorto a non calpestare quella nera pozzanghera. Provai a cercare di tutto ed immaginare cosa fosse successo. Possibile che non ci fosse stata lotta da parte della vittima?

    « Non capisco come sia possibile essere uccisi in questo modo. Senza nessuno che ti senta gridare. Senza composti che ti bloccano il corpo e t'impediscano di lottare. Possibile che sia stata usata qualche tecnica per renderla innocua? »

    Più passavano i secondi e più diveniva strana la faccenda. Difatti era vero, com'era possibile che nessun segno di lotta era stato individuato? Digrignai i denti, maledicendo il bastardo che aveva commesso tal crudeltà.

    « Te cosa ne pensi? Non mi pare che ci siano segni d'effrazione all'esterno, quindi il Killer potrebbe essere entrato con il permesso della vittima o potrebbe aver utilizzato qualche tipo di tecnica a me sconosciuta » Possibile che i due individui si conoscessero?


    Volevo aspettare alcune conferme ma per non tardare oltre ho postato, in caso modificherò una volta ricevuto le risposte
     
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    Il gruppetto si divise senza indugio in due gruppi da due, accompagnati rispettivamente da uno dei due ninja assegnati alla cittadina. I primi due, Seto e Yuugi, intenti ad iniziare l'interrogatorio ai sospettati, si trovarono quindi di fronte alla dottoressa Ayako che parve stranita quando uno dei due le rivolse la parola come se il medico in questione non fosse lei. La sua reazione sarebbe stata facilissima da capire anche senza i particolari poteri oculari dell'Akame che, nel frattempo, ne approfittò per fare qualche domanda in giro.

    Guardi che la dottoressa Ayako sono proprio io... Non ci sono altri medici qui... Se siamo nelle vostre mani per trovare il colpevole di quei delitti siamo in ottime mani...

    Disse senza tanti fronzoli e con tono sarcastico e canzonatorio, palesemente risentita di quello che sembrava essere un affronto al suo valore di medico, come se una donna non potesse fare quel lavoro come un uomo. C'era infatti da dire che lei era decisamente un ottimo medico e tutti lì in città la consideravano qualcuno su cui contare in caso di necessità. Ciò non si evinse solo dalle risposte che ebbe Seto, tutte assolutamente piene di dettagli positivi su Ayako, ma anche con la professionalità con cui la suddetta spiegò al ninja che la interrogava come tutti i cadaveri fossero stati dissanguati, quasi come se il loro sangue fosse stato prelevato seppur in modo grezzo, difati le quantità di sangue presenti sulle scene del delitto risultavano essere inferiori al normale.

    L'altro gruppo intanto, intento a visionare la prima scena del crimine, fu vittima di un intoppo. Proprio alla fine di quella perlustrazione che lasciò adito solo a nuove domande nella testa del giovane Haruki, una comunicazione OSU raggiunse lui ed in particolare il compagno Azibo.

    Ci scusiamo per l'interruzione durante la missione ma è richiesta l'immediata presenza di Azibo qui al quartier generale... Per sopperire, è già stato inviato sul posto un sostituto d'emergenza che dovrebbe arrivare a momenti... Haruki Sato, sarebbe così gentile da accoglierlo all'ingresso di Otara ed aggiornarlo sulle ultime vostre scoperte prima di proseguire le indagini... I dettagli noti gli sono già stati forniti...

    Al che Azibo svanì lesto tra i cieli del Paese del Fuoco, preoccupato da quella inquietante convocazione, mentre Haruki, accompagnato da Akai, fece tappa come richiesto, ad accogliere il nuovo arrivo, prima di raggiungere il secondo luogo del delitto. I due avrebbero potuto notare con relativa facilità una grande somiglianza all'appartamento precedente se non per l'evoluzione del metodo già descritta, ma un dettaglio da non trascurare, come già accennato, era il tentativo di scasso della finestra che dava alla stanza del delitto, stranamente avvenuto dall'interno.



    Eccoci, se avete domande contattatemi pure. Il primo gruppo può decidere con chi proseguire l'interrogatorio comunicandolo a Norio, mentre il secondo può ruolare l'incontro e poi andare alla seconda scena del crimine...
     
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    Narrato | « Parlato Haruki » | - Pensato Haruki - | « Parlato Seto » | « Parlato Yuugi » | « Parlato Hiro »



    Quel silenzio assordante seppe perfettamente occultare i miei passi, che con movimenti cadenti mi portavano verso il piano inferiore dell'abitazione. Le mie pupille avevano cercato di scrutare in ogni angolo di quella casa, prima viva, poi morta. Proprio come colei che vi abitava. Ed io ero impotente difronte ad una tale malvagità. Io che m'ero imposto di ribellarmi ad ogni singola sfumatura di grigio presente in questo fottuto mondo. Io che dentro di me avevo un fuoco capace di far danni più della lava stessa. Ma nonostante tutto, nonostante tutta questa forza divina che professavo nel mio animo, lì presente in un angolo oscuro, vi era una profonda depressione. Mai ero riuscito a liberarmi di quel fanciullo innocente che giocava con le altre emozioni, felice ma triste allo stesso tempo. Ed i miei pensieri furono quelli maggiormente colpiti. Essi traballavano come se fossero obbligati a camminare su un prato infinito di spille e aghi acuminati. Quasi mi mancò il fianco quando raggiunsi l'ultimo scalino, finendo per appoggiarmi proprio a quel muro freddo come il ghiaccio ed il corpo, non riuscì a resistere all'assalto delle emozioni. Era la prima volta che mi trovavo dinanzi ad una situazione del genere e per mia fortuna, ero distante da sguardi indiscreti e familiari. Potevo dunque lasciarmi andare e farmi catturare da quel "nemico" interiore, essere preda dei suoi colpi e subirli senza nemmeno opporre resistenza. Mi sentì terribilmente vicino al lato oscuro del mondo, che tutte le mie fantasie su quella pace universale vennero spazzate via. Rimossi il Seras dall'occhio sinistro e lo adagiai delicatamente sul pavimento, che intanto era costretto a reggere anche il mio peso, giacché i glutei posavano sulle di lui forze. Tentai in tutti i modi di tirare un lungo sospiro ma le forze quasi mi vennero a mancare. Odiavo questo mondo. Odiavo queste follie e più continuavo a vivere, più ero fermamente convinto che il genere umano avesse bisogno di un reset, partire da zero ma solamente i degni avrebbero avuto una tale occasione. L'uomo aveva portato solamente guerre e carestie, creato disfunzioni nella società e ridotto i deboli ad essere semplici pecore. C'erano individui che si ergevano a pilastri della giustizia, ma in un tal mondo - quella dannata parola che nemmeno avevo intenzione di pronunciare - non esiste affatto.

    « Mi ci vorrebbero proprio quelle tue belle parole... »

    La neve di Tetsu mi apparve in uno dei ricordi che cercava di ribellarsi a quel mare d'odio presente dentro di me. Iniziai a ricordare delle parole del Comandante di quel paese scoperto per via delle necessità. Belle parole furono le sue ma il dubbio mi chiedeva cosa effettivamente avrebbe provato, tal uomo, dinanzi ad un tal abominio. Ipocrisia? Sarei stato davvero un ipocrita ad uccidere con le mie mani colui che ha partorito un tale male? No. Per diavolo, no. Avrei mostrato compassione e pietà nei suoi confronti? Feci schioccare la lingua, spingendo le leve inferiori a rialzare il corpo. Sapevo già la risposta ad una tale domanda ed in volto mio, la risposta, era facilmente visibile. Ricollegai il Seras all'occhio, avanzando verso l'uscita della prima scena del crimine, con un volto che era intriso d'odio e di rabbia. Il male aveva conquistato il mio cuore.

    « Akai, portami alla casa di Iwamoto Takeshi »

    Egli era la seconda vittima ma c'era un motivo per cui non l'avevo chiamato in tal nome. Egli per me non era una vittima, non era più un corpo freddo ed inerme a cui nessuno darà più importanza a distanza di qualche mese. Egli vivrà per sempre nei miei ricordi, mi farà sicuramente visita nei sogni, potremmo scambiare chiacchiere su questa tragica storia che tanto ha causato la rottura del mio cuore..

    [x]


    ..ed i miei occhi, lo specchio dell'anima, quasi parvero cambiare colore, mostrandosi come due perfetti smeraldi, freddi come la neve di Tetsu e compassionevoli proprio come i riguardi dell'assassino verso le sue vittime. Questi miei nuovi occhi s'incrociarono con quelli di Akai, che parve un attimo disorientato da ciò che aveva dinanzi. Titubante e con la voce tremante, mi rispose con un debole accento ed un mugugno marcato da una pateticità tale da rendere inutile la sua presenza. Ecco cosa volevo, esattamente quello sguardo ma intriso negli occhi del carnefice. Una paura cosi fottuta da volergli far desiderare di non essere nato.

    « Another head hangs lowly
    Child is slowly taken
    And the violence causes silence
    Who are we mistaken? »


    Iniziammo ad avanzare verso la dimora di Iwamoto Takeshi, quando improvvisamente il Seras iniziò dapprima a vibrare, poi ad emettere il classico suono di quando un messaggio arriva alle sue grazie. Lo ascoltai e guardai la figura di Azibo sparire verso la sua chiamata. Cos'era successo di cosi importante da costringerlo ad abbandonare una cosi importante missione? Poco m'importava, volevo solamente stringere il cuore dell'assassino tra le mie mani e deliziarmi dei suoi freddi sospiri. Successivamente, senza proferire parola alcuna, mossi il corpo in direzione del nuovo arrivato, spingendo le leve inferiori a correre quanto più potevano, non curandomi della distanza che poteva crearsi fra me ed Akai, il Chuunin posto a guardia di Otara. Arrivai in pochi minuti dal nuovo aggiunto e scoprire che tal nuovo alleato, era proprio Hiro Hajime, non scompose ciò che stavo provando in quel momento. Con quel ragazzo non vi era un buon rapporto anche se non eravamo partiti con il piede giusto. Mi avvicinai ad egli, arrestando la corsa proprio a pochi passi dalla di lui figura, alzando poi il braccio manco verso l'alto.

    « Svelto, seguimi »

    « Another mother's breaking
    Heart is taking over
    When the violence causes silence
    We must be mistaken »


    Niente più errori. Niente più compassione. Niente più ipocrisia. Mi dispiace Ren Natsume, le tue belle parole non cadono più perfettamente sul mio corpo. Il nostro punto di vista sembra essere cosi distante da far vacillare ogni vostra singola parola ed ogni tentativo di potermi farmi ragionare, potrebbe essere insignificante, proprio come la vita di quel essere immondo. Non possedevo più nessuna sfumatura nella volontà d'animo, ero tremendamente convinto in ciò che facevo. Impiegammo poco tempo per raggiungere la seconda casa, forse per via della mia insistenza e della mia incessante velocità, difatti stavo chiedendo al corpo di essere quanto più repentino possibile, spingendo i muscoli ad un lavoro mai svolto prima d'ora. Lo sguardo cercò d'indagare nei pressi di essa, cercando la presenza di qualche sorta di pianta che detenesse delle ottime proprietà per la creazione di composti che potessero compromettere le funzioni motorie delle vittime. Dal rapporto che ci fu lasciato non vi era descritta la presenza di composti chimici nei corpi delle vittime ma sapevo dell'esistenza di alcuni composti che avevano un effetto cosi immediato che difficilmente lasciavano traccia, attaccando proprio come un ninja e sparendo nel vento della notte. Scandagliavo quindi prima il terreno attorno alla casa..

    « It's the same old theme
    In two thousand eighteen
    In your head, in your head, they're still fighting
    With their tanks, and their bombs
    And their guns, and their drones
    In your head, in your head, they are dying »


    ..frugando come un segugio in quelle terre, per poi iniziare ad addentrarmi dentro di essa, non prima di aver fatto un cenno ad Hiro. Quest'ultimo aveva il suo adorato cane e ciò poteva rivelarsi un grande aiuto. Giunsi all'entrata e come prima cosa, mi guardai sul fianco destro e sinistro, trovando ancor più ribrezzo nel giustificare l'idea avuta anche nella prima casa, giacché vi era ordine ovunque mi girassi. Dunque, il movente, non riguardava il furto. Provai ad addentrarmi con lo sguardo anche nelle stanze inferiori, muovendomi con parsimonia in ogni singolo angolo di casa, annusando, inoltre, ogni centimetro di essa. Non m'importava nemmeno più di cosa esattamente potesse pensare di me la gente normale. Fatte le dovute osservazioni, mossi il corpo verso la stanza del delitto e fu lì che quasi sentì urlare il mio animo. La scena si presentò molto simile alla prima, con lo stesso pavimento macchiato dal sangue innocente della vittima. A differenza di Takashi Ina, Iwamoto era un uomo robusto e forte, dunque, com'era possibile che non vi fosse nessun segno di lotta? La ragione cercò di affiancare l'odio che mi si riversava nelle viscere, mentre lo sguardo analizzava quella stanza meglio che poteva.

    « Hiro » Lo guardai con uno sguardo capace di pietrificarlo seduta stante « Il tuo cane. Vedi quel tentativo barbaro di scassinamento? Fagli odorare il lucchetto e cerca di capire se le tracce che vi sono sopra appartengono solo alla vittima »

    Io invece, piegai le ginocchia verso il pavimento, portando l'indice ed il medio della man dritta a strisciare su quel sangue nero come la pece. Le annusai infine, come a capire se in qualche modo, potessi riuscire a scovare la presenza di composti chimici. Restava tuttavia l'ipotesi della lotta non avvenuta. Dunque, la vittima, era stata colta di sorpresa e magari paralizzata in qualche modo a me sconosciuto. Magari con l'utilizzo di qualche droga.

    « Nella prima casa non ho trovato segni d'effrazione e vi è una grande differenza nel fisico delle due prime vittime.. » Sospirai « Probabilmente l'assassino, temendo di essere sopraffatto dalla forza di Iwamoto, ha dovuto agire in maniera diversa. Probabilmente è riuscito ad entrare in questa stanza senza svegliarlo, chiudendo poi la finestra con il lucchetto e magari anche la porta. E magari avrà finito il lavoro con del gas o del veleno, per poi tagliargli i tendini delle braccia e delle gambe e facendo di lui ciò che voleva. Dannato bastardo.. »

    Imprecai, lasciando che l'animo ruggisse come un leone inferocito. Tante erano le ipotesi ma pochi erano gli indizi che avevamo a disposizione. Continuai la ricerca per qualche indizio che mi aiutasse a portare luce dov'e le ombre regnano sovrane.
     
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    [b] Tales of god, cues of blood

    HIRO HAJIME


    PRIMAVERA

    [Paese del Fuoco]



    Scheda - Parlato - Pensato - Azione

    Otara - 11 am - Esterni/Seconda abitazione



    Anche quest'anno a Konoha la primavera era arrivata più florida che mai, il sole con il suo debole calore bastava a riscaldare le rocce e i ruscelli. Fu in quella giornata che mi dirigevo verso il palazzo del kage, dalla nova shinigami, per ricevere una missione di grande importanza, di cui però ancora non mi era stato detto nulla. Quando mi arrivò il messaggio dell'OSU stentavo a credere di essere stato chiamato fin da Konoha per svolgere quella missione. Era forse stato scovato un nuovo uchiha che dovevo andare a prelevare o forse doveva essermi assegnato uno di quelli già conosciuti da proteggere? Effettivamente, fino a quel momento, non ero ancora riuscito a svolgere i compiti della mia sezione, anche perché difficilmente era possibile per i nostri protetti svolgere missioni pericolose uscendo dal proprio villaggio e esponendosi al pericolo di imboscate da parte di Fury e dei suoi cyborg, golosi di nuove cavie da aggiungere alle loro fila metalliche.

    Quando finalmente arrivai, uno degli shinobi che controllavano l'ingresso si avvicinò a passo deciso consegnandomi alcuni fascicoli che immaginai riguardassero la missione che mi era stata data in carico. Sembrava molto indaffarato e dopo un leggero inchino lo congedai, guardandolo stranito per il suo comportamento abbastanza impacciato ma stoico. Fu quando andai ad aprire il fascicolo, una volta appartatomi tra i vicoli della città, che una lettera cadde dalle sue pagine, una lettera abbastanza neutra, con una busta bianca e con un sigillo ufficiale di Konoha a chiuderla. La raccolsi e con delicatezza ne sfiorai la carta che chiudeva il suo interno, andando a rompere delicatamente il sigillo e tirarne fuori un fogliettino spiegazzato che recava la scritta "Materiale riservato".

    CITAZIONE
    Egregio Hiro Hajime,

    ci scusiamo per la mancanza di organizzazione con la quale la abbiamo convocata dal suo viaggio, mentre era diretto verso l'entroterra della nostra regione, ma un inconveniente è sopraggiunto durante una missione di grado B che si sta tenendo esattamente in questo momento non molto lontano da qui.

    Quello cui andrà incontro va fuori ogni suo compito usuale da appartenente all'organizzazione OSU ma confidiamo nella sua capacità di adattamento e nella sua celerità.

    Sarà assegnato alla squadra di tre persone precedentemente organizzata per risolvere questa missione investigativa, il problema in questione riguarda la comparsa di quello che si crede sia un nuovo serial killer, proprio delle nostre terre pacifiche. Allegato a questo documento le lasceremo le coordinate in via confidenziale sul luogo della missione e tutta la documentazione che è stata riservata anche ai suoi compagni.

    Confidiamo nella sua collaborazione e ci auguriamo che risolva, insieme alla sua squadra, il compito nel minor tempo possibile.

    Cordiali Saluti,
    Takayuki Furuichi

    [...]



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    -----------------------------------------------------------------



    Rilessi quella lettera decine e decine di volte durante il viaggio, la rigirai tra le mie mani, la osservai da vicino. Ancora non pensavo fosse vero che mi avessero affidato una missione investigativa, a me che ancora non avevo partecipato ancora ad alcuna missione ufficiale, ma mi ero limitato a gestire vari problemi che accadevano giornalmente nel villaggio. Effettivamente mi sentivo un po' sprecato e quella missione poteva rimettermi finalmente in carreggiata per il mio futuro.
    In fretta e furia rilessi per la millesima volta quello che sapevano della missione: le vittime, il loro aspetto, il modo in cui i corpi erano stati ridotti, il segno di effrazione i vari sospettati. Nonostante le orrende visioni, delle scene degli omicidi, che mi si paravano davanti, avevo imparato a mantenere la mente lucida e concentrata per capire cosa non andasse in quella serie di omicidi, doveva esserci un nesso che li collegasse, oltre ai dettagli più apparenti. Osservai più volte il lucchetto scassinato, i volti doloranti delle vittime e tutte le informazioni che riguardavano i loro corpi ormai freddi e pian piano un castello di carte si irrobustirsi nella mia mente andando man mano a scovare nuovi indizi ma quello che non poteva fare è dargli una concretezza, che invece potevo avere direttamente sul campo.

    Rimasi così concentrato nel analizzare il tutto, che quasi non prestai attenzione al fatto che ormai fossi arrivato praticamente alle porte della città, dove in quel momento vidi avvicinarsi un volto familiare, che non vedevo da un po' di tempo, ma che questa volta sembrava del tutto cambiato, era anche più buio di quando lo vidi per la prima volta, addirittura più buio di quando il nostro scontro finì in un pareggio forzato, dovuto a degli impegni sopraggiunti al momento sbagliato.

    - Hey Haruki, allegro come al solito mi pare di capire, è da tempo che non ci si .... -

    - Svelto, seguimi -

    Fui letteralmente congelato sul posto dalle sue parole, tanto che non fui nemmeno capace di rispondere al suo ordine, ma riuscii solo a seguire i suoi pass che si affrettavano col tempo. Persino Kayn a quelle parole rimase scombussolato facendo dei leggeri guaiti per avvertirmi che qualcosa non andava nel nostro "amico". Da animale da compagnia aveva imparato a capire come riconoscere le emozioni altrui e Haruki non gli trasmetteva nulla di positivo, anzi, emanava un aura di angoscia che si appesantiva man mano che il silenzio tra di noi aumentava la sua lunghezza.

    Impiegammo poco tempo per raggiungere la seconda casa che veniva rappresentata nei fascicoli che mi avevano consegnato, e che ora si trovavano conservati sotto forma di foto all'interno del Seras, mentre gli originali erano tornati nelle mani sicure degli shinobi di Konoha. Era una casa semplice, piccola, adatta a chi vive una vita solitaria, ma avevo ben poco tempo di ammirarla vista la repentinità del mio collega, che si muoveva come un treno, seguito da un altro shinobi del posto, di cui mi ero accorto, forse perché era talmente terrorizzato dalla reazione di Haruki che il modo migliore per evitarla era quello di diventare invisibile ai suoi occhi e non fare alcun rumore.

    Irrompemmo all'interno della casa come una tempesta, al seguito di Haruki, ma quando varcai la soglia venni investito da un intenso odore, quasi pestilenziale, di sangue rappreso. Nonostante la casa sembrasse in perfetto stato, l'odore di morte si era ormai espanso fino all'atrio principale, rendendomi difficile respirare. Ma per quanto lo scrutassi, Haruki non sembrava nauseato, forse perché si era abituato dopo aver presumibilmente indagato sulla prima casa.
    Mi addentrai al seguito del suniano, con lo sguardo fisso su di lui e il suo modo particolare di annusare qualsiasi cosa gli si parasse davanti, come se avesse sentito una fuga di gas e ne stesse cercando la fonte. Mi addentravo con cautela per non contaminare la scena del crimine finché no arrivammo sul luogo del misfatto. Lì potei constatare l'origine di quel odore pestilenziale: il sangue presente su tutto il pavimento si era ormai rappreso formando grosse chiazze. A parte quello, non sembrano esserci segni effettivi di lotta, cosa molto strana visto che il secondo morto era decisamente prestante, quindi avrebbe potuto un minimo difendersi dall'aggressore-

    - Hiro - Fui di nuovo sorpreso dalle sue iridi nocciola, ormai ridottesi a fessure per quanto il suo sguardo era diventato tagliente. Dopo essere stato richiamato, sia io che Kayn ci pietrificammo sul posto, in attesa di ordini dalla spaventosa figura.

    - Il tuo cane. Vedi quel tentativo barbaro di scassinamento? Fagli odorare il lucchetto e cerca di capire se le tracce che vi sono sopra appartengono solo alla vittima

    Feci un leggero sospiro, mi inginocchiai e mi premurai di appoggiare sul davanzale il giovane husky, che mi guardava stranito dalla situazione surreale in cui si trovava e attendeva ordini da parte mia.

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    - Questo è il tuo momento di gloria amico, aiutami a capire se l'odore di sangue e quello del lucchetto combaciano. E... -

    Cominciai a bisbigliare al suo orecchio.

    - Controlla anche se c'è un odore strano nella casa, ho paura che stia cercando come una puzza di gas o qualcosa del genere. -

    Quando mi allontanai dal suo orecchio, annui leggermente con la testa, allungo il muso verso il lucchetto della finestra e cominciò ad annusare in giro. Dopo pochi istanti lo vidi rivolgersi ancora verso di me, abbaiando vivacemente verso il sottoscritto, per avvertirmi che i sospetti di Haruki combaciavano con la realtà. Ma quando gli chiesi di odori particolari ricevetti solo uno sguardo triste, non era riuscito a percepire nulla-

    - Come lo sapevi? - Chiesi confuso ad Haruki

    - Nella prima casa non ho trovato segni d'effrazione e vi è una grande differenza nel fisico delle due prime vittime. Probabilmente l'assassino, temendo di essere sopraffatto dalla forza di Iwamoto, ha dovuto agire in maniera diversa. Probabilmente è riuscito ad entrare in questa stanza senza svegliarlo, chiudendo poi la finestra con il lucchetto e magari anche la porta. E magari avrà finito il lavoro con del gas o del veleno, per poi tagliargli i tendini delle braccia e delle gambe e facendo di lui ciò che voleva. Dannato bastardo.. -

    Questo però non spiegava il perché dei segni di effrazione sul lucchetto. Se la vittima era già stata avvelenata e bloccata, che bisogno c'era di chiudere ermeticamente tutte le porte? Mi arrovellai su questi pensieri finché non mi venne un illuminazione.

    - E se stessi guardando la cosa dalla prospettiva sbagliata? -

    Attesi una sua reazione prima di ricominciare a parlare.

    - E se l'assassino avesse commesso un errore? Immagina: l'assassino si introduce nella casa senza lasciare segni di effrazione, anzi, lo stesso residente gli permette l'ingresso, grazie alle sue doti carismatiche. Riesce a sopraffare la vittima con qualche sostanza, come un sonnifero, e la imbottisce di aghi, finché non drena via la stessa quantità di sangue che è riuscito a prendere dalla donna del primo omicidio, ma questa volta qualcosa va storto. La vittima sopravvive e, fuori dalla sua vista, riesce a scassinare la finestra anche se viene scoperta. L'aggressore gli lacera i tendini per assicurarsi che non possa scappare e lascia la vittima a morire dissanguata tra atroci sofferenze sul suo stesso letto, dove l'ha riposta in modo che fosse il più lontana possibile dalla finestra. -

    Viaggiavo vorticosamente per la stanza ripensando al terzo omicidio.

    - Ora, se io fossi in lui, adesso comincerei ad impanicarmi. Per fare nuovi esperimenti avrà bisogno di più sangue, visto che dalla prima vittima la costituzione dell'individuo è aumentata. Ma più la preda è grossa, più grosso è il pericolo, quindi comincerei a prendere nuove precauzioni, ed è qui che arriviamo al terzo omicidio. La vittima sembra in forma e ha forse più sangue del primo individuo, ma più sangue significa più tubi, quindi segue il piano esattamente come i primi due omicidi, ma questa volta si preoccupa di aggiungere delle precauzioni. Innanzitutto riempie a dismisura la vittima di tubi, in modo tale da essere sicura che essa non possa più sopravvivere in alcun modo, gli taglia i tendini per evitare che scappi e gli asporta i bulbi oculari, per evitare che veda in volto... un complice? Tutto quello che riguarda il terzo assassinio è abbastanza fumoso, anche perché sembra essere stato messo in una posizione specifica, quindi necessita probabilmente di una visita anche nella sua casa e delle informazioni dei nostri interrogatori. Cosa ne pensi? -
     
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    Seto Akame







    narrato - parlato - pensato - parlato altrui




    Le infermiere si mostrarono ancora piuttosto scosse per gli accaduti e non mi fu difficile carpirne le paure. Era come se desiderassero essere altrove in quel momento. Nessuna di loro mostrò invece reazioni emotive degne di nota quando nominai la dottoressa Ayako dimostrando coerenza con le loro parole. Nutrivano verso di lei una profonda stima, considerandola un vero e proprio punto di riferimento, non solo dal punto di vista lavorativo. Non vi erano dunque particolari motivi di sospettare ulteriormente di loro.

    A pochi metri da me la conversazione tra la signorina Ayako ed il mio compagno Yuugi non sembrava aver preso una bella piega. La dottoressa dai capelli corvini si mostrò indispettita, rispondendo con un non troppo velato sarcasmo. Decisi di intervenire per chiarificare i ruoli in quella ancor oscura storia.


    Risolveremo noi questa faccenda, che le piaccia o no. Quindi se ha a cuore le sorti di questo villaggio le consiglio di collaborare ed evitare inutili battutine. Rispettiamo la sua figura ed il suo team di ragazze, chiediamo solo che la cosa sia reciproca.


    Non potevo accettare che la credibilità della nostra squadra venisse messa in dubbio per un’incomprensione. Per di più ci trovavamo pur sempre davanti ad uno dei sospettati. Da questo punto di vista però, anche quella donna non mostrò cattive intenzioni anzi con spirito collaborativo e con tono autorevole iniziò a rispondere alla domanda di Yuugi, fornendogli nuovi dettagli interessanti.

    Con il permesso della dottoressa ci allontanammo di qualche metro per discutere di quanto eravamo riusciti a raccogliere. Iniziai con l’aggiornarlo sui risvolti emotivi delle nostre parole.


    Le infermiere mi hanno parlato sinceramente riferendomi solo cose positive sul conto di Ayako. Lei, per quanto si sia dimostrata un po’ indispettita in un primo momento, è altrettanto sincera e ha intenzione di aiutarci. Credo che tra di loro non si nasconda il colpevole.


    Aspettai le riflessioni dello Special Jonin di Iwa e ulteriori sue indicazioni sul proseguo del nostro incarico.

    Prima di congedare l’equipe medica, al quale raccomandammo di rimanere a disposizione,avvicinai nuovamente la donna dai capelli corvini e le posi una domanda di natura personale che non aveva nulla a che fare con le nostre faccende ma una curiosità scaturita dagli ultimi eventi che mi avevano colpito personalmente.


    Dottoressa Ayako, cosa significa per lei essere un medico?


    Avrei atteso una sua risposta, dopodichè avrei lasciato l’ambulatorio insieme a Yuugi e Norio.

    Una volta all’esterno, il dispositivo Seras squillò ed una voce formale seguì con una comunicazione ufficiale. Azibo avrebbe lasciato immediatamente Otara; un suo sostituto era stato designato ed era già in arrivo. Sarebbe stato compito di Haruki quello di accoglierlo ed aggiornarlo, ristabilendo quindi un equilibrio numerico sui due fronti della missione.

    A quel punto le scelte divisionali potevano perdere parte del loro senso ma non aveva senso fasciarsi la testa in quel modo. D’altra parte potevo fare pieno affidamento sulle capacità del mio collega di Suna.

    Mentre Yuugi si sarebbe messo in contatto proprio con Haruki per aggiornarlo della nostra situazione ed a sua volta ricevere notizie dai luoghi dei delitti, io avrei incalzato Norio che sembrava intimorito dalla mia presenza. Mi ci rivolsi con tono più pacato in modo da tranquillizzarlo.


    Norio..quando hai sentito Yuugi chiedere di Ayako ti si è come accesa una lampadina..c’è qualcosa che vorresti dirci? Qualcosa di utile?


    Avrei lasciato al nostro nuovo amico la risposta, dinanzi a me ed al nostro capo squadra. In seguito avrei atteso indicazioni da quest’ultimo sulla nostra prossima meta.




    ☞ Resistenza: 350/350
    ☞ Stamina: 425/450

    ➤ Protezioni
    ◦ Braccio dx : Coprifronte [30/30]
    ◦ Busto: Giubbotto ninja [100/100]

    ➤ Equipaggiamento
    ◦ Lama retrattile (polso dx)
    ◦ 2x spiedi
    ◦ 1x kunai
    ◦ 5x shuriken (polsino dx)
    ◦ 1x shuriken del vento demoniaco (polsino sx)
    ◦ Ricetrasmittente v4000 "Seras"
    ◦ Kobashot

    ✎ Conoscenze
    ◦ Tecniche e del chakra lvl. II
    ◦ Orientative e geografiche lvl. II

    ✯ Maestrie
    ◦ Arte Suprema dell'Acqua lvl. II

    ☠ Azioni
    ◦ Disattivazione Magan



    Sun mi parlò di questa reazione di Norio su cui ho voluto indagare.




     
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    Parlato | Pensato | Yuugi | Haruki | Seto | Azibo | Hiro


    [Tales of God, Cues of Blood]



    La dottoressa che mi trovai dinanzi si dimostrò essere la dottoressa Ayako nominata in precedenza da Norio: rimase alquanto indispettita dalla mia richiesta, non riconoscendola: d'altronde, lo stesso Norio non specificò se 'Ayako' era un uomo oppure una donna. Comunque sia, dopo l'intervento di Seto - al quale lanciai una rovente occhiataccia - la donna ci diede dettagli molto interessanti: tutti e tre i cadaveri erano stati dissanguati - dal suo punto di vista professionale, il loro sangue era stato prelevato in maniera molto grezza tanto che le quantità di sangue che erano presenti sulle tre scene erano molto inferiori al normale. Avrei trascritto esattamente ciò che mi disse nel mio taccuino, in modo da confrontarmi successivamente con l'altro gruppo.
    Una volta che lei termino, la ringraziai - ancora leggermente indispettito dalla reazione precedente e, assieme a Seto, ci spostammo in disparte per discutere delle nostre scoperte: lo fissai intensamente mentre esponeva la sua parte. Una volta ascoltato il mio compagno con molta attenzione - una mano era posta sul mento, come a focalizzare l'attenzione più intensamente - esposi il mio parere.

    Mmm...ciò che mi ha detto è da confermare con gli altri che sono sulle scene del delitto: sembra che l'assassino abbia dissanguato le vittime tramite quei tubi, il che mi fa pensare circa l'uso di tutto quel sangue. Mi verrebbe da pensare che lo prende come una sorta di...trofeo delle vittime che ha ucciso? Oppure è qualcosa di assai peggiore...In ogni caso, mi trovo a concordare con te: non è qui che il nostro colpevole si cela. Direi di riunirci a Norio e proseguire le indagini. Ci rimangono solo Kazuo, il proprietario terriero, e Otamu con la figlia...e l'istinto mi dice di andare da quest'ultimo.

    Una volta salutata la dottoressa, io - assieme a Seto e Norio - ci saremmo diretti all'esterno dell'ambulatorio quando il Seras squillo: una voce molto formale annunciava che Azibo era richiesto altrove e che sarebbe giunto un sostituto già designato, tale Hiro Hajime. Mi misi in disparte e, tramite lo stesso, contattai Haruki per aggiornare la situazione generale delle indagini.

    Haruki, mi senti? Sono Yuugi. Porto un aggiornamento per te e il tuo nuovo compagno Hiro: io e Seto Akame siamo stati dalla dottoressa Ayako e abbiamo parlato con lei e le sue infermiere. Sembra che i corpi siano stati dissanguati in maniera molto grezza tramite i tubi che erano attaccati ai corpi dei cadaveri, la cui conseguenza è la minore presenza di macchie di sangue sul luogo del delitto. Vi aggiornerò non appena avremo nuove informazioni. Voi cosa avete scoperto dalle scene del delitto?

    Mentre rimanevo in attesa di una risposta, ritornai presso i due nel momento in cui Seto chiedeva a Norio qualcosa riferito ad Ayako: mi misi al fianco sinistro di Seto, osservandolo in silenzio ma con l'udito puntato sulle sue parole.
    Riassunto Azioni


    Azioni
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    parametri
    Resistenza: 600
    Stamina: 1000

    Maestrie
    Chakra Possente - II° Livello: Mastermind

    equipaggiamento
    Coprifronte di Iwa [+30 Protezione Testa]
    Guanti Placcati [+50 Protezione Mani]
    Giubbotto Ninja [+100 Protezione Busto]
    Calzari da Combattimento [+60 Protezione Stinchi]
    Borsello Porta-Oggetti [Coscia DX, 10/10 Ogg. Piccoli/Minuscoli]
    Taschino Porta-Armi [Fianco SX, 6/8 Ogg. Piccoli/Minuscoli]
    Kobashot [Dotazione Standard OSU, avambraccio DX]
    Ricetrasmittente Seras [Dotazione Standard OSU, orecchio SX]

    Consumabili
    Kunai x5 [Borsello]
    Tonico Coagulante x4 [Taschino]
    Tonico da Guerra x2 [Taschino]

    Conoscenze
    Tecniche e del Chakra II
    Oratorie e Popolari I

    note
    ///


    codice role © Akicch; NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT
     
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    Forti del nuovo compagno nonchè delle ultime scoperte rivelate dalla dottoressa Ayako, i nostri eroi si preparano a proseguire con le loro indagini seppur con nuovi quesiti senza risposta. Che fine avrebbe fatto il sangue scomparso? Cosa nascondeva Norio con i suoi atteggiamenti particolari? Come aveva fatto il killer a non lasciare tracce sulle scene del crimine? Tra quelli, solo un quesito sarebbe stato ben presto svelato e ci avrebbe pensato Seto con una domanda ben diretta al loro accompagnatore.

    Beh... Ecco...

    Norio sembrò entrare nel panico a quelle semplici e calme parole, quasi si iniziò a sentire il suo cuore battere all'impazzata mentre le parole uscivano balbettanti dalla sua bocca

    Come dire...

    L'Akame a quel punto, grazie al suo particolare potere, avrebbe potuto facilmente capire che sentimenti legavano il ninja alla dottoressa. Era infatti decisamente innamorato di lei senza però aver mai confessato quei sentimenti, Seto avrebbe così dovuto scegliere se mettere fine a quella parentesi o sorbirsi un Norio balbettante e comunque incapace di dire a voce alta quella semplice verità. C'era quasi da chiedersi come avesse fatto a diventare un ninja, ma l'essere di stanza in un villaggio sperduto come quello poteva certamente avere senso.

    Intanto la coppia addetta al controllo delle scene del crimine concluse anche la seconda esplorazione con pochi risultati se non la possibilità di confermare in via diretta ciò che era stato detto dalla dottoressa. Il sangue sulle scene, a pensarci, era relativamente poco visto che nei corpi non era rimasta una sola goccia. Ad Haruki e Hiro non restava quindi che decidere cosa fare, andare avanti verso la terza scena del crimine o raggiungere gli altri due? In ogni caso un tratto di strada sarebbe stato lo stesso visto che le due abitazioni, a detta della loro guida, non erano poi così distanti.

    I primi a raggiungerla in ogni caso sarebbero stati però Seto e Yuugi che, lasciando indietro un Norio ancora rintontito dal discorso sulla dottoressa Ayako, dopo aver bussato alla porta, furono accolti dal sigor Osamu.

    Salve, avete bisogno di qualcosa?

    Chiese l'uomo inizialmente tranquillo, ma nel vedere i coprifronte, nonchè Norio in lontananza, fu visibile un lieve sussulto. Seto in particolare potè percepire un turbinio di sentimenti contrastanti, cosa che li rendeva di difficile interpretazione. Paura, tensione, senso di colpa, istinto di protezione, determinazione perfino e seppur quel turbinio non smise neppure per un istante, la facciata dell'uomo divenne impassibile e tranquilla.

    Vedo che siete dei ninja... Immagino che siate per la serie di delitti che si sono verificati... Cosa vi porta a casa mia? Prego entrate pure...

    Al che fece un passo indietro lasciando ai due lo spazio per accomodarsi. All'Akame sarebbe stato facile fare un rapido sopralluogo di eventuali altre presenze nell'edificio e valutarne la pericolosità come avrebbe fatto certamente anche dell'uomo stesso. Ciò che potè captare fu una potenza dell'uomo degna di nota oltre ad altre due presenze, una più potente e vigorosa nella stanza adiacente all'ingresso, ed un'altra molto meno pericolosa, anzi sembrava quasi che andasse scemando in una diversa stanza in fondo all'abitazione.



    A voi le belle cose, se avete domande sono qui :kerberotte:
    Seto, con il magan vai di mantenimento
     
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    Tales of god, cues of blood
    Seto Akame








    narrato - parlato - pensato - parlato altrui




    Alla mia domanda Norio tentò di rispondere ma il suo coinvolgimento emotivo gli impediva di formulare un discorso di senso compiuto perdendosi in balbuzie tanto imbarazzanti quanto divertenti. Sarebbe quindi risultato impossibile ai più tradurre i suoi deliri; ma non per un Akame. Il suo cuore appariva come un libro aperto e a stento riusciva a trattenere i travolgenti sentimenti che provava per la dottoressa Ayako. Il momento rimaneva delicato e certo non ci si poteva soffermare su tali frivolezze ma ero stato piuttosto duro con quel ragazzo e nonostante tutto si era impegnato a seguire i miei ordini. Con una mano sulla spalla cercai di tranquillizzarlo.


    Non ti preoccupare Norio. Cerca di controllare meglio le tue emozioni e sii più attento. Vedrai che una volta finita questa brutta storia il tuo contributo verrà riconosciuto e la gente qui al villaggio inizierà a capire quanto vali realmente.


    Chiuso il capitolo della dottoressa, Yuugi, trasportato dal suo istinto, decise di proseguire il nostro giro dei sospettati verso la dimora del sig. Osamu. Quest’ultimo era arrivato al villaggio qualche settimana prima del primo omicidio e, da quanto asserito dai due shinobi di Konoha, non si era prodigato particolarmente nell’integrarsi in società anzi risultava piuttosto schivo. Con lui si era trasferita anche la figlia che però nessuno aveva ancora mai visto. I sospetti a carico di quell’uomo derivavano unicamente da queste ambiguità e visto che fino ad allora non avevamo cavato un ragno dal buco, far luce su quella situazione poteva non sembrare un’idea tanto assurda.

    Guidati da Norio raggiungemmo la destinazione in pochi minuti. Fortunatamente le dimensioni di Otara ci consentivano brevi e veloci spostamenti. La casa del signor Osamu era simile a tutte le altre presenti nella zona: indipendente e sue due piani. La facciata dove si trovava l’ingresso era dotata di un’ampia finestra che garantiva una discreta esposizione alla luce.

    Decisi di sfruttare il potere dei miei occhi demoniaci prima di entrare. Tra le altre peculiarità del doujutsu del clan Akame ve n’era una in particolare che poteva evitarci spiacevoli sorprese. Gli impedimenti fisici, come i muri perimetrali delle case, perdevano di consistenza visiva ai miei occhi, permettendomi di scoprire cosa celassero al di dietro.

    Osamu non era solo. Potevo infatti vedere chiaramente altre due presenze. Analizzai attentamente la situazione che ci si presentava davanti e quando mi fu chiara mi rivolsi al mio collega.


    Le fonti di chakra che percepisco sono potenti. Credo sia meglio convocare qui i nostri compagni, potremmo aver bisogno di supporto. Mentre noi siamo dentro, potrebbero controllare le vie di fuga e allo stesso tempo tenersi pronti ad un’irruzione.


    Richiesi quindi alla base operative dell’OSU di sintonizzare i Seras di tutta la squadra ad una stessa frequenza che ci garantisse chiarezza di dialogo. A quel punto iniziai a descrivere quello che avevo visto con minuzia di particolari.


    Il sospettato non è solo. Un corridoio divide il primo piano in due parti che a loro volta sono divise in due stanze. Sul lato Est, la prima stanza è quella di cui vediamo la finestra. Al suo interno c’è una ragazza dalla quale percepisco una grande energia. La seconda stanza è occupata da una ragazzina che però è allettata. Porta delle bende sugli occhi e..caspita!.. è fondamentalmente a corto di energia; suppongo si tratti della figlia del vecchio. La camera è dotata di una finestra sul lato nord, dove si trova una porta di servizio accessibile dall’altro lato del corridoio. Il piano superiore è accessibile da una scala in fondo al corrodio di mezzeria ed è sgombro. Ah! Il sig. Osamu non è da sottovalutare.


    La mia arte oculare innata si dimostrò in quell’occasione fondamentale per analizzare la situazione. Non fui stupito dei poteri che già da tempo avevo imparato a conoscere e controllare ma l’implicazione strategica che ne scaturì in favore di tutto il gruppo accrebbe la mia determinazione. Pensai che continuando a collaborare avremmo davvero acciuffato il colpevole di quegli efferati delitti e che avremmo liberato la cittadina da uno sporco criminale che si era accanito su dei poveri innocenti.


    Avrei dunque atteso che Yuugi esponesse il piano d’azione che avrei seguito con attenzione. Prima di apprestarci ad entrare in casa lasciai una raccomandazione ai miei compagni.


    Ragazzi..qualora le cose si complichino, se vi ritrovaste a corto di energie cercate di avvicinarvi a me per quanto possibile. Atteniamoci ai piani, niente colpi di testa.


    Bussammo alla porta e il signor Osamu ci accolse all’ingresso. Avrei lasciato la parola al capo squadra e nel frattempo mi sarei occupato di cogliere gli stati d’animo di quell’uomo. Il suo animo era così in subbuglio che non mi risultava particolarmente semplice decifrarne le intenzioni. Quello che percepivo mi suonava come un campanello d’allarme, tanto più che le sue espressioni facciali apparivano costruite. Ci invitò ad entrare e così ci accomodammo.

    Mentre lo Sp. Jonin di Iwa proseguiva la sua chiacchierata con il nostro sospetto, mi sarei preso gioco della preoccupazione insita nell’animo di quell’uomo iniziando a passeggiare per quella stanza portandomi anche oltre il suo raggio visivo e iniziando a scrutare qua e la tra gli oggetti, spostandoli e aprendo vani di mobili con fare disinvolto.

    Mi sarei poi avvicinato all’orecchio per incalzarlo.


    Lei se ne intende di anatomia signor Osamu?


    Allo stesso tempo, più vicino alle altre due presenze mi resi conto anche delle loro sensazioni. La ragazza più vicina a noi era piuttosto allertata, forse preoccupata dalla nostra presenza ed era rivolta alla porta aperta che si affacciava al corridoio che ci separava. Dall’altra stanza invece provenivano sentimenti di sconforto e rassegnazione e le energie sembravano esaurirsi lentamente.


    Non c’è nulla che mi convince in questa casa..


    Pensai perplesso.


    Da quando avevo imparato a scrutare stati d’animo ed intenzioni degli altri, avevo anche imparato che questi non potevano essere presi alla leggera. Ogni sentimento, ogni emozione infatti, aveva una diversa sfumatura di persona in persona. Mi era stato concesso un potere unico che mi garantiva libero accesso alla sfera personale degli individui, valicando quel limite sacro che ognuno di noi gestiva con cura. Sentivo di dover maneggiare quel potere con consapevolezza e rispetto, ben conscio che quanto ero in grado di intercettare era in realtà condizionato dalla realtà soggettiva vissuta dai loro proprietari e che mai avrei dovuto essere tanto arrogante da tralasciare questo piccolo grande particolare.

    La faccenda in quella casa non era per nulla chiara e avremmo dovuto operare con la massima cautela, coordinando le nostre azioni ed i nostri intenti, per ricevere delle risposte che ci aiutassero a far luce sulle vicende di Otara.




    ☞ Resistenza: 350/350
    ☞ Stamina: 425 -20 = 405/450

    ➤ Protezioni
    ◦ Braccio dx : Coprifronte [30/30]
    ◦ Busto: Giubbotto ninja [100/100]

    ➤ Equipaggiamento
    ◦ Lama retrattile (polso dx)
    ◦ 2x spiedi
    ◦ 1x kunai
    ◦ 5x shuriken (polsino dx)
    ◦ 1x shuriken del vento demoniaco (polsino sx)
    ◦ Ricetrasmittente v4000 "Seras"
    ◦ Kobashot

    ✎ Conoscenze
    ◦ Tecniche e del chakra lvl. II
    ◦ Orientative e geografiche lvl. II

    ✯ Maestrie
    ◦ Arte Suprema dell'Acqua lvl. II

    ☠ Azioni
    ◦ Mantenimento Magan [-20 Stamina]



     
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    [Tales of God, Cues of Blood]


    Rimasi lì, immobile, ad ascoltare il discorso tra Seto e Norio: da quel che capivo, quest'ultimo sembrava essere innamorato - e tanto, anche - di Ayako: l'abilità oculare dell'Akame mio compagno era servita ben più delle mie, data la delicatezza del momento. Una volta terminato, assieme ai due mi diressi verso la casa di Osamu: quest'ultimo, infatti, era giunto alcune settimane prima del primo, efferato omicidio ma non aveva fatto granchè per integrarsi nel villaggio. Secondo le parole di Norio, aveva con sè anche la figlia che - però - non si era minimamente vista. La casa in questione sembrava una classica casa indipendente a due piani con una grande finestra che premetteva l'accesso alla luce solare. Mentre ci avvicinavamo, Seto mi fece un cenno: fissandolo con lo sguardo, vidi le sue scarlatte iridi. Mi disse di aver percepito delle presenze di chakra abbastanza potenti nell'abitazione: una volta che i Seras furono sintonizzati, ascoltai con attenzione le parole di Seto che mi diedero non poco da pensare.

    CITAZIONE
    Il sospettato non è solo. Un corridoio divide il primo piano in due parti che a loro volta sono divise in due stanze. Sul lato Est, la prima stanza è quella di cui vediamo la finestra. Al suo interno c’è una ragazza dalla quale percepisco una grande energia. La seconda stanza è occupata da una ragazzina che però è allettata. Porta delle bende sugli occhi e..caspita!.. è fondamentalmente a corto di energia; suppongo si tratti della figlia del vecchio. La camera è dotata di una finestra sul lato nord, dove si trova una porta di servizio accessibile dall’altro lato del corridoio. Il piano superiore è accessibile da una scala in fondo al corrodio di mezzeria ed è sgombro. Ah! Il sig. Osamu non è da sottovalutare.

    Il solo fatto che sia la presenza femminile che Osamu possedessero fonti potenti di chakra mi fece pensare circa il fatto che uno dei due doveva essere l'assassino: in aggiunta, la ragazzina era a rischio qualora la situazione fosse precipitata. Parlando agli altri compagni, diedi loro le istruzioni.

    Dobbiamo muoverci con cautela, non abbiamo idea di cosa costoro sono capaci di fare. Io e Seto ci faremo accogliere da Osamu in modo da fargli alcune domande e anche investigare la casa; Hiro e Haruki, voi dovrete raggiungerci presso la casa per poi controllare il perimetro segnandovi la presenza di eventuali vie di fuga da bloccare nonchè la camera della ragazzina nominata da Seto in quanto c'è la possibilità completa che la stessa sia in pericolo. Vi darò due parole in codice che dovete assolutamente ricordare: la prima è 'libera' che darà a voi - Hiro e Haruki - il via libera per entrare, prendere la ragazzina e portarla in salvo qualora la situazione degeneri, mentre la seconda è 'fine dei giochi' che significa che la situazione è precipitata e quindi avete il via libera per bloccare i sospettati con qualunque mezzo a vostra disposizione. L'obiettivo principale è arrestarli senza spargimenti di sangue inutili; qualora i due dovessero reagire attaccandoci con intento di uccidere, avete luce verde per reagire di conseguenza. Detto questo, muoviamoci.

    Terminato di parlare al Seras, assieme al duo mi avvicinai alla casa, dove bussammo alla porta: un signore sulla cinquantina all'incirca, dall'aria di una persona provata, ci aprì la porta: sembro che, al vederci, sussultò alla vista dei coprifronte.

    Il signor Osamu, giusto? Stiamo indagando sugli omicidi avvenuti qui ad Otara e siamo venuti da lei per farle qualche domanda: possiamo entrare per parlarne?

    Una volta entrati, mentre il mio compagno si occupava di osservare in giro, io mi avvicinai al sospettato per parlargli.

    Allora, signor Osamu, sembra sia già al corrente dei tre efferati omicidi: vorrei chiederle che cosa sa degli stessi e se per caso ha visto qualcosa di perticolare che può aiutarci nelle indagini. Inoltre, ci è stato detto che è giunto qui ad Otara di recente: se non sono troppo indiscreto, vorrei sapere anche da dove proviene e quali sono i motivi che l'hanno spinta a trasferirsi ad Otara.

    Mentre aspettavo una risposta dall'uomo, lanciai una fugace occhiata a Seto che, nel frattempo, era ancora occupato ad osservare i dintorni: mi portai una mano al mento e, quasi fulmineamente, tornai su Osamu con un'ennesima, ultima domanda.

    Oh, giusto: al momento, è per caso da solo in casa? Non si preoccupi, sono solo pure formalità.
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    Edited by Zyliath - 27/7/2021, 17:29
     
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    « Ricordati che quando la Terra appare come il luogo più buio, c'è ancora il cielo. Alza la testa e guardalo con la speranza nel cuore »

    Ricordo di aver letto tali parole in uno dei tanti libri divorati dalla mia incontrollabile ed irrefrenabile fame di conoscenza. Ricordo di aver sorrido quando lo sguardo poggiò su di loro, cosi come l'effetto che nacque nel mio animo l'attimo successivo. Ricordo che il mio cuore s'impregnò di speranza e le mie fantasie volarono verso i confini del mondo, superando qualsiasi ostacolo gli si poneva dinanzi. La Terra era davvero un luogo buio, più di quello che pensavo ma ormai, non v'era più traccia di quegli inutili sentimenti. Speravo che la mia vita potesse continuare e concludersi come una fiaba, con un lieto fine che vedrà il protagonista felice e con tutto ciò che ha sempre desiderato. Ma più arrivava un giorno nuovo, più sentivo che mai sarebbe giunto l'agognato momento. La mia vita sembrava proprio l'esatto opposto di quello che speravo fosse, una fiaba finita male, molto male. Tutt'attorno è nuovamente silenzioso, perfino nella mia testa. Nessun pensiero vi si agita dentro, nessun emozione rende ancor più complicato quel momento. Tenni lo sguardo abbassato, ormai sconfitto dalle chiare forze di quella tetra oscurità. Non vi era più nessun indizio da scovare in quell'ennesima casa, la stessa dove Iwamoto Takeshi continuava la sua vita, ormai spenta e conclusa. Cosa significava esattamente vivere? Qual era il significato celato dietro un tale mistero? Che senso aveva finirla in un tal modo?

    « E se stessi guardando la cosa dalla prospettiva sbagliata? »

    eFYMion


    Alzai lo sguardo verso la di lui figura. In volto mi si era dipinto uno sguardo tetro e l'odio che provavo, quasi poteva incenerire il mondo intero. Stetti in silenzio, non m'importava cosa pensava, volevo solamente concludere questa storia e dare un senso alle fiabe delle vittime, cosi da renderli finalmente liberi. Loro meritavano un lieto fine. Loro dovevano essere i protagonisti che avrebbero avuto tutto ciò che desideravano ed invece, erano solamente uomini e donne che hanno potuto solamente implorare dinanzi alla morte stessa. Quali furono i loro ultimi pensieri? A chi erano rivolti i loro sospiri?

    « E se l'assassino avesse commesso un errore? Immagina: l'assassino si introduce nella casa senza lasciare segni di effrazione, anzi, lo stesso residente gli permette l'ingresso, grazie alle sue doti carismatiche. Riesce a sopraffare la vittima con qualche sostanza, come un sonnifero, e la imbottisce di aghi, finché non drena via la stessa quantità di sangue che è riuscito a prendere dalla donna del primo omicidio, ma questa volta qualcosa va storto. La vittima sopravvive e, fuori dalla sua vista, riesce a scassinare la finestra anche se viene scoperta. L'aggressore gli lacera i tendini per assicurarsi che non possa scappare e lascia la vittima a morire dissanguata tra atroci sofferenze sul suo stesso letto, dove l'ha riposta in modo che fosse il più lontana possibile dalla finestra »

    Pianse perfino il legno presente attorno a me. Il sangue contaminava la sua struttura e macchiava il suo vestito, degno dei più appariscenti balli di galà. Esso era stato osservatore di tutto ciò che era successo in quella stanza e volevo tanto riuscire a comunicare con lui, capire cosi finalmente chi si celasse dietro tutto questo male. Stetti ancora immobile, lasciando che l'altra voce riempisse quell'etere intriso d'odio e di dolore.

    « Ora, se io fossi in lui, adesso comincerei ad impanicarmi. Per fare nuovi esperimenti avrà bisogno di più sangue, visto che dalla prima vittima la costituzione dell'individuo è aumentata. Ma più la preda è grossa, più grosso è il pericolo, quindi comincerei a prendere nuove precauzioni, ed è qui che arriviamo al terzo omicidio. La vittima sembra in forma e ha forse più sangue del primo individuo, ma più sangue significa più tubi, quindi segue il piano esattamente come i primi due omicidi, ma questa volta si preoccupa di aggiungere delle precauzioni. Innanzitutto riempie a dismisura la vittima di tubi, in modo tale da essere sicura che essa non possa più sopravvivere in alcun modo, gli taglia i tendini per evitare che scappi e gli asporta i bulbi oculari, per evitare che veda in volto... un complice? Tutto quello che riguarda il terzo assassinio è abbastanza fumoso, anche perché sembra essere stato messo in una posizione specifica, quindi necessita probabilmente di una visita anche nella sua casa e delle informazioni dei nostri interrogatori. Cosa ne pensi? »

    « E' meglio non essere nei suoi panni adesso.. » Un sospiro glaciale nacque dalle mie labbra, liberandosi nell'aria e squarciando quelle parole pronunciate pochi attimi prima da colui che mi stava aiutando ad indagare. Ormai ero preda della vendetta, nemmeno Shizuka - l'unico faro nella mia oscurità - potrebbe riuscire a salvarmi « Il tuo discorso potrebbe essere giusto in parte. Le morti sono state tutte confermate per la tarda sera. Quindi, l'assenza di segni d'effrazione riducono il campo a due possibili spiegazioni. La prima, l'assassino conosceva le tre vittime e quest'ultime si fidavano di lui, tanto da farlo entrare in casa a quell'ora. La seconda, l'assassino conosce alcune tecniche che gli permettono di entrare senza essere scoperto. Come ad esempio la Tecnica del Nascondersi nella Roccia, credo tu sappia di cosa stia parlando.. » La stessa usata contro di lui « Il primo intoppo nella tua spiegazione è stato annunciato dal medico che ha stimato l'accertamento della morte. Non vi era nessuna traccia di sostanze o composti chimici nei corpi delle vittime, quindi escluderei l'uso di sonniferi e quant'altro. Non conosco l'esistenza e la funzionalità di tutte le tecniche del mondo, ma potrebbe esserci qualcuna che ha reso il lavoro più facile al bastardo » Presi una piccola pausa, restando comunque immobile, senza muovere un singolo muscolo per tutta la durata della conversazione e ciò, poteva rendermi ancor più tetro « Passiamo al drenaggio del sangue. Se riuscissi a sopravvivere, personalmente, proverei ad attaccare il nemico e non a scappare dalla finestra. Anche perché, se volessi scappare, mi lancerei dalla finestra senza pensarci due volte e non proverei a scassinarla. Inoltre è impossibile che non abbia reagito quando gli sono stati tagliati i tenditi, dev'essere stato fatto post morte. Ma c'è qualcosa che non mi quadra.. »

    D'improvviso sentì suonare il Seras.

    « Haruki, mi senti? Sono Yuugi. Porto un aggiornamento per te e il tuo nuovo compagno Hiro: io e Seto Akame siamo stati dalla dottoressa Ayako e abbiamo parlato con lei e le sue infermiere. Sembra che i corpi siano stati dissanguati in maniera molto grezza tramite i tubi che erano attaccati ai corpi dei cadaveri, la cui conseguenza è la minore presenza di macchie di sangue sul luogo del delitto. Vi aggiornerò non appena avremo nuove informazioni. Voi cosa avete scoperto dalle scene del delitto? »

    « Ti sento forte e chiaro.. Quindi ciò esclude che la dottoressa Ayako sia coinvolta e ciò restringe il campo, ottimo. Siamo alla seconda scena del crimine ma sostanzialmente è uguale alla prima, se non per un piccolo segno d'effrazione presente alla finestra della stanza della vittima. Sopra al lucchetto vi sono le sue tracce ma trovo la cosa alquanto strana. Sono convinto che l'assassino abbia utilizzato qualche tecnica per introdursi nella casa delle vittime, ciò spiegherebbe l'assenza di segni d'effrazione. Inoltre, credo che tutto quel sangue possa servire a qualcosa o a qualcuno.. Ci apprestiamo ad indagare nella terza casa, passo »

    Sapevo che sarebbe stato inutile continuare ad indagare ma ciò che avevano scoperto gli altri, non pareva aiutarci molto. Eravamo ancora in alto mare ed il tempo a nostra disposizione era davvero poco. Feci cenno con il capo ad Hiro, per poi spostarmi verso l'esterno della casa. Successivamente, diedi ordina alla guardia di condurci verso la terza scena del crimine. Le parole di Yuugi, fecero capire che il campo di ricerca si era ristretto e sulla lista dei sospettati, non restava che il Biologo e colui che era giunto ad Otara solamente una settimana prima degli omicidi. Lui era al comando dei sospettati, cosi come sua figlia che difficilmente si vedeva in giro. Continuai ad essere silenzioso per il resto del viaggio, senza proferir parola alcuna e senza rispondere alle chiacchiere che danzavano attorno a me.

    « Il sospettato non è solo. Un corridoio divide il primo piano in due parti che a loro volta sono divise in due stanze. Sul lato Est, la prima stanza è quella di cui vediamo la finestra. Al suo interno c’è una ragazza dalla quale percepisco una grande energia. La seconda stanza è occupata da una ragazzina che però è allettata. Porta delle bende sugli occhi e..caspita!.. è fondamentalmente a corto di energia; suppongo si tratti della figlia del vecchio. La camera è dotata di una finestra sul lato nord, dove si trova una porta di servizio accessibile dall’altro lato del corridoio. Il piano superiore è accessibile da una scala in fondo al corrodio di mezzeria ed è sgombro. Ah! Il sig. Osamu non è da sottovalutare »

    Dunque, l'altro gruppo, era giunto da Osamu, colui che regnava sulla lista dei sospettati. Quelle parole giunsero come un fulmine a ciel sereno, costringendomi ad interrompere il passo, che quasi pareva robotico e disinvolto. Gli occhi mi si sbarrarono e il fuoco della vendetta giunge a comandare. Una ragazzina allettata e con delle bende sugli occhi. Queste furono le esatte parole dell'Akame. Quelle stesse parole furono capaci di far scattare una scintilla dentro di me, come un comandante che incoraggia le proprie truppe a dare in sacrificio il proprio cuore per un bene superiore.

    - Una ragazzina allettata e con delle bende sugli occhi.. non sarà mica cieca e malata.. Cieca?! Ma certo! -

    Comandai ad una modesta porzione di sabbia, contenente nella mia adorata arma proveniente dal paese che mi crebbe, di ergersi sotto i miei piedi, formando una densa nuvola di polvere, la Sospensione del Deserto. Cercai la posizione di Seto e Yuugi tramite il Seras e successivamente, diedi ordine al mezzo fatto di sabbia di volare alto nel cielo, guadagnando cosi una posizione da cui mi era facile osservare ciò che era al di sotto di me. Infine, armata proprio della mia stessa determinazione, essa partì verso la posizione dei miei compagni. Speravo di giungere sul luogo in poco tempo ma purtroppo, quando anch'io riuscì ad osservare la casa del sospettato numero uno, Seto e Yuugi erano già al suo interno. Fui capace di ascoltare le ultima parole dello Special Jonin di Iwa, le stesse che spiegarono la tattica da adoperare. Ma la ragione e la capacità analitica che possedevo fino a quel giorno, ormai era perduta in quella stessa oscurità che avvolgeva il mondo. Imprecai con tutto me stesso, sorvolando l'intera abitazione e giungendo nei pressi della stanza ove avrebbe dovuto trovarsi la ragazzina allettata. Scesi di quota, toccando delicatamente il terreno e cercando, poi, di avvicinarmi alla finestra. Il corpo era completamente abbassato e quasi potevo toccare terra. Cercai in tutti i modi di ridurre il silenzio al minimo, trattenendo inoltre il respiro. Una volta giunto alla finestra, allungai il viso come a porgere uno sguardo dentro la stanza. Ciò che vidi combaciava con il racconto del Kiriano e si faceva sempre più forte l'ipotesi che nacque nell'oscurità presente nella mia mente. Unica luce dentro di essa. Sospirai, fermamente convinto delle mie azioni. Difatti provai a poggiare la man dritta al suolo, richiamando il Chakra Doton nella stessa leva. Essa avrebbe dovuto agire come un ponte di collegamento, cosi da far divenire le cellule del mio corpo simili a quelle del terreno, permettendomi quindi di fondermi con esso. Una volta fatto ciò, tentai di attraversare ogni impedimento precedente, avanzando nel terreno e sperando di giungere in prossimità della ragazzina. Lentamente, infine, uscì fuori da esso.

    - ... -

    Tentai di allungare la man dritta verso la benda della ragazzina, cosi da togliergliela delicatamente, in modo da poter confermare ciò che giaceva nella mia testa. La vendetta cercava delle risposte ed io, gliele avrei date seduta stante.





    Riassunto Azioni


    Azioni
    - Sospensione del Deserto;
    - Tecnica del Nascondersi Nella Roccia;

    parametri
    Resistenza: 300
    Stamina: 500-1-18= 481

    Maestrie e Abilità
    Dominatore delle Sabbie Liv I
    Chakra Possente Liv I
    Concentrazione del Chakra
    Abilità Sensoriale: Udito Fenomenale
    Jutsu ad una mano
    Tecnica del Richiamo

    equipaggiamento
    Coprifronte
    Giara di Sabbia [5-1=4 Cariche]
    Skewers [1] → Taschino Porta Armi
    Giubbotto Ninja
    Ricetrasmittente v.4000 (Seras)
    Kobashot → Braccio Sx
    Maschera Respiratoria sigillata in uno dei rotoli presenti nel giubbotto

    Consumabili
    Tonico Coagulante [2]

    Conoscenze
    Militaristiche strategiche Liv I
    Naturalistiche Liv II

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44 replies since 19/5/2021, 09:41   1735 views
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