Storia del Continente e di Barbakos

Dalle origini ad oggi

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    Storia dei Corsari Ninja



    Un po' di storia: le origini del Continente Meridionale
    Il Continente Meridionale è sempre stato un luogo molto misterioso e non del tutto conosciuto agli occhi dei ninja.
    La popolazione autoctona del luogo si fa chiamare Sazan'yi (popolo di Sazan), conosciuti come Sazaniti. Non si conosce bene l'origine della loro civiltà, ma sono sempre stati fisicamente diversi dagli abitanti del Continente Orientale.
    Ciò che è certo è che anche loro hanno ereditato l'uso del chakra, probabilmente ancor prima dell'arrivo di Kaguya sulla Terra.
    Quella grande isola era sia fertile che ostile. I villaggi tribali sulle coste riuscivano a crescere grazie ai doni del mare: pesca e navigazione, quelli più interni erano specializzati nella caccia e nell'agricoltura in mezzo a terreni semi-desertici.
    Al centro esatto dell'isola, come se ne fosse il baricentro, vi è il vulcano Toa'h, il più alto del mondo intero con la sua vetta che tocca i 10.000 metri di altezza. La bocca del vulcano è un cratere larghissimo, forse il più largo che si sia mai visto. La sua ultima eruzione non è stata mai registrata o documentata. Le uniche testimonianze sono leggende che si narrano tra i Sazaniti attuali. Narrano, infatti, che il Toa'h (il cui nome significa "Albero della Morte) prima fosse un albero molto alto, così alto che toccava il cielo. Cresceva direttamente dal fondo del mare e aveva radici fin dentro le viscere della terra. Un giorno la dea Sazan (la grande dea madre che venera tutto il popolo Sazanita) volle dare la vita al suo popolo, così con i suo poteri smosse l'oceano e la terra per creare un cerchio perfetto di terra attorno al Grande Albero che chiamò "Sazan" (o letteralmente "da Saza") creò i primi Sazaniti, che si chiamavano Sazan'koi (Angeli di Sazan). I Sazan'koi vivevano felici in quell'eden creato dalla loro dea, ma il Grande Albero un giorno iniziò ad animare i suoi enormi rami per catturare o uccidere i Sazan'koi. Persi nel dolore, incapaci di difendersi, morirono tutti o quasi. La grande dea Saza allora usò il suo potere per combattere l'albero con l'intento di farlo sprofondare negli abissi della terra e del mare. Nello scontro tra queste due grandi forze, ciò che si venne a creare fu il vulcano Toa'h, un mausoleo naturale di quella grande battaglia. Il Vulcano continuò ad eruttare per anni, finché la struttura del cerchio di terra perfetto non si trasformò nell'attuale forma del Continente Meridionale. Dalle ceneri dell'eruzioni, la dea Saza creò il popolo degli Sazan'yi, gli attuali abitanti del continente. Li creò diversi dai loro predecessori. Avevano la pelle nera come la cenere da cui risorsero e avevano dentro la forza del vulcano, il temperamento del mare e il rispetto per la terra.
    Loro avrebbero combattuto contro ogni minaccia, cosicché la dea potesse finalmente riposarsi per la sua opera e per la sua guerra.
    Certo, queste leggende nascondono sicuramente una piccola dose di verità.
    I Sazaniti prosperarono per anni, finché non incontrarono dei visitatori esterni.

    L'era della pirateria ninja!
    Negli anni le terre del continente Meridionale dove vivevano pacificamente i Sazaniti furono invase da colonizzatori ninja e da fuggitivi dal continente orientale, dando il via alla famosa era dei pirati ninja. Reietti, traditori, tagliagole e avidi criminali divennero i padroni delle coste di Sazan creando insediamenti che divennero poi porti importanti per attività criminali quali rapine, omicidi, assalti costieri e mercato degli schiavi, quest'ultima attività era favorita dai saccheggi, uccisioni e rapimenti continui nei confronti dei poveri Sazaniti autoctoni.
    I Pirati ninja riuscirono a dominare i mari del sud per secoli senza l'ingerenza dei ninja che in un certo senso li lasciarono fare senza interessarsi particolarmente ai loro crimini, purché non pestassero troppo i piedi al mondo shinobi.
    In questi anni non molti sono i ninja che si sono intromessi nelle attività piratesche, l'unica potenza shinobi con un vero interesse per quella grande isola portuale era Kirigakure no Sato che tentò tante volte di respingere i saccheggi dei pirati cercando di migliorare il potere marittimo con la creazione di flotte. A ruota seguirono Kiri anche gli altri Grandi Villaggi con sbocchi marittimi per fronteggiare eventuali incursioni, poiché la pratica della pirateria ninja iniziò a farsi largo a partire dal continente meridionale.
    Inoltre molti Mukenin, sia in singolo che in gruppi, riuscì a stabilire con i pirati ninja delle reti del mercato illegale che ancora oggi è difficile sradicare.

    Barbakos, il faro della civiltà in un continente criminale
    Inutile negare che in ogni luogo, per quanta oscurità ci possa essere, anche delle piccole fiaccole possono ridare la luce.
    Questo è ciò che piace pensare agli abitanti di Barbakos, una delle città più importanti del continente. Importante perché in quel luogo partì una vera e propria guerra di riconquista di civiltà.
    Gli abitanti delle città fondate dai pirati non vivevano serenamente sia che intraprendessero la via criminale che non. Molte condizioni basilari mancavano nelle città costiere e Barbakos inizialmente non fece eccezione. Un uomo di nome Gaius fece la differenza in questo clima decadente. Gaius creò una vera e propria organizzazione segreta di cittadini che volevano cacciare definitivamente i pirati e instaurare un sistema che rendesse la loro patria molto simile a quella degli shinobi, ma senza la loro organizzazione politica e militare.
    Gaius era ben conscio che per poter fronteggiare i pirati bisognava essere uno di quei privilegiati in grado di utilizzare il chakra per combattere. Poiché l'addestramento dei loro antenati era quello ninja, col tempo le città pirata si dimenticarono delle tradizioni dei luoghi d'origine. Un giorno fortuito però, due navi naufragarono a qualche chilometro da Barbakos. I sopravvissuti di quell'incidente furono dieci uomini e tre donne, shinobi senza bandiera che non volevano sottostare alle regole dei Villaggi e fuggirono verso Sud. Gaius e i suoi furono i primi a soccorrerli e come riconoscimento per l'aiuto, i tredici shinobi decisero di affrontare i pirati a capo della città e cacciarli definitivamente.
    Abili molto più di quei criminali, li sconfissero facilmente e furono acclamati da Gaius e i suoi come salvatori. Peccato che i festeggiamenti furono troppo precipitosi. Non appena si doveva decidere come governare la città liberata, i tredici decisero di eliminare i vertici dell'organizzazione di Gaius, ma nel tentativo di uccidere proprio quest'ultimo, si scoprì che era anche lui di utilizzare il chakra.
    Gaius si rivelò avere dei geni Uzumaki e li risvegliò nel confronto con i tredici stranieri. Lo scontro fu arduo, ma Gaius riuscì a uccidere quello più forte tra loro e questo fece cessare le ostilità. Gaius fece un patto con loro, avrebbe dovuto governare anche lui con i restanti dodici, ovviamente in cambio avrebbe avuto salva la vita da un altro scontro impari con loro e avrebbe dovuto non ostacolare troppo i loro piani per trasformare Barbakos.
    Fu così che nacque il Governo dei Tredici Guerrieri, un oligarchia che avrebbe dominato per tre generazioni e avrebbe dato il via a un lento percorso per spazzare via la pirateria da Sazan.

    L'era dei Tredici
    I Tredici resero Barbakos una città nuova. Fu stabilito che la forza militare sarebbe stata concentrata sul potere navale e su uomini scelti dai Tredici per poter imparare le basi del controllo del chakra e delle doti ninja. Grazie al loro addestramento, i primi Tredici furono quelli che trascrissero la maggior parte dei jutsu o tecniche di combattimento conosciuti nel Continente Orientale e così introdussero una disciplina nell'utilizzo del chakra per le guardie di Barbakos.
    I Tredici inoltre si dedicarono a combattere il resto dei Pirati nel continente e cercare anche di limitare i loro commerci illegali. Insomma, nonostante fossero stati dei reietti a rivoluzionare la città, si batterono per non permettere ad altri reietti di far tornare Barbakos al degrado precedente.
    I primi Tredici decisero che la loro carica sarebbe stata ereditaria, cioè solo la prole poteva prendere il loro posto nel governo, ma ovviamente poteva capitare che uno dei Tredici senza figli nominasse suo successore un allievo o un uomo o donna di cui si fidava.
    Per anni si tennero lontani dagli affari dei ninja e ci fu sempre una sorta di neutralità specifica, l'unico obiettivo in comune sembrava tenersi al sicuro dai criminali che minacciavano la loro vita. Proprio per questo i Tredici non scesero mai in guerra a fianco agli shinobi, sia durante le guerre tra Paesi ninja, sia nella Quarta Grande guerra contro Akatsuki che nelle guerre successive contro Kishikumo e Zero. Questo perché finché nessuno cercava di invaderli o se ne interessava, non avrebbero mosso un dito.
    Ovviamente questa usanza sarebbe andata perduta molto presto...

    Il Regno dei Corsari Ninja
    L'usanza di prima sarebbe proprio terminata poco dopo l'avvento dei Figli di Zero come criminali dell'Organizzazione dei ninja.
    Tutto cambiò quando un giorno, Mokou Houraisan Uchiha, sotto ordine del suo capo, Fury, decise di arrivare a Barbakos con l'obiettivo di uccidere Hito, un mercenario fidato al soldo dei Tredici. Hito era uno dei Kirakami, in particolare della Terra, quindi era un obiettivo la cui morte avrebbe giovato a Fury per riottenere i suoi poteri.
    Mokou attaccò Hito e in concomitanza a questo evento la città entrò nel caos poiché giunsero lì anche membri dei Figli di Zero e ninja, ognuno con i loro motivi personali legati a Mokou.
    Tutto precipitò rovinosamente in una battaglia di una portata così elevata da trascinare mezza città nella distruzione totale. Dieci degli stessi Tredici e alcuni membri della loro famiglia furono trucidati nel fervore della battaglia.
    Il tutto culminò con la morte di Hito e dell'ex-Mizukage, Shaku Hoozuki, grazie all'intervento di Fury per salvare Mokou.
    Dei morti dei ninja, ai tre guerrieri rimasti a capo di Barbakos, non fregò nulla. Ciò che contava è che tutta la fatica durata secoli per rendere Barbakos una città fiorente svanì quel giorno.
    I Tre governanti sopravvissuti furono Mantos, Basil e Delaiah. Questi, carichi d'ira e prede della vendetta, decisero di schierarsi con i Figli di Zero e Yalta per poter restituire il favore ai ninja, in particolare a quelli di Kiri che erano stati i principali responsabili secondo i governanti di Barbakos. Così, approfittando dell'incontro diplomatico tra loro e la Mizukage, Hoshi Hoozuki, proprio a Kiri, decisero di attaccare a sorpresa il villaggio e in particolare di uccidere o rapire proprio la donna a capo della Nebbia.
    In questo evento tragico ci furono solo sconfitte. Il confronto tra Spadaccini della Nebbia, Shinichi Yuki e i capi di Barbakos culminò con il rapimento di Hoshi, la morte di Mantos, Basil e della Spadaccina Chrome.
    Delaiah fu l'unica sopravvissuta e ritornata in patria comprese di aver commesso un errore imperdonabile a fidarsi dei Figli di Zero e Yalta.
    Per fare ammenda decise di aiutare gli shinobi, allearsi con loro e con uno scambio reciproco riuscire a riformare nuovamente Barbakos.
    Conscia che la nuova minaccia reale era Fury, riuscì a scacciare definitivamente i pirati dalle coste del continente, fece un'alleanza con le tribù Sazanite e riportò l'ordine in un nuovo sistema che avrebbe reso l'intero continente un regno nuovo.
    Delaiah divenne così la Regina del Regno dei Corsari Ninja. Il nuovo regno avrebbe introdotto un sistema decisamente più organizzato del precedente, unendo la tradizione marinaresca di Barbakos con le gerarchie shinobi.
    Oggi quel regno si prepara ad affrontare la sfida più importante per la sopravvivenza di tutti: combattere e vincere contro Fury e i suoi.
     
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