[A] The Suicide Squad

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    Il viaggio si rivelò stranamente tranquillo e giunti a destinazione riuscimmo a tenere sotto controllo tutta la zona con li Seras nonchè con il monocolo. Le informazioni che ne derivarono furono relativamente rassicuranti, difatti non vennero rilevate fonti di chakra se non una traccia nella centrale elettrica leggermente distante dagli altri complessi.

    Che si tratti della nostra talpa?!

    Mi chiesi per un istante mentre spostavo la mia attenzione sui complessi che realmente mi interessavano ed ascoltavo attentamente le parole di Atshushi, quest'ultimo si dichiarò coordinatore del nostro gruppo ma dalle parole che pronunciò non sembrò essere promettente per ricoprire tale ruolo. Ci avvisò sulla pericolosità del compito che ci accingevamo a portare a termine sbattendoci poi in faccia la totale sfiducia verso le nostre capacità e dicendoci praticamente di essere inadatti a far parte dell'OSU. Concluse quella prima parte del suo discorso specificando che il suo obbiettiva era riportarci a casa vivi e non completare la missione, evidentemente si aspettava già un fallimento. Quelle parole mi misero in disappunto ma non avevo certo intenzione di contravvenire agli ordini dei superiori, ero un soldato ed in quanto tale dovevo rispettare la gerarchia, ciò però non mi avrebbe impedito di dire la mia al momento giusto. L'Uzumaki continuò quindi esponendo il suo piano che tutto sommato non risultò malvagio, la lucidità con cui valutò la situazione, nonchè le sue capacità strategiche mi fecero quantomeno capire il motivo per cui era stato eletto leader della squadra. Solo una volta che tutta l'esposizione venne ultimata, presi la parola.

    Capitano... Se permette, prima di iniziare, vorrei chiarire un punto... Prima di tutto le garantisco che eseguirò ogni ordine come si conviene ad un soldato, seppur entro certi limiti, anche perchè rispetto le abilità analitiche e tattiche da lei dimostrate... Ma non la reputo pienamente adatto al ruolo che ricopre... Il motivo di ciò è la sfiducia, non solo verso la sua squadra, ma anche verso chi l'ha formata... Posso anche condividere il suo pensiero sul fatto che ora possono, o meglio devono, entrare nell'OSU cani e porci, ma ciò non significa che chiunque possa essere incaricato di una missione del genere. Non voglio essere presuntuoso ma mi reputo in grado di poterle essere utile con le mie capacità, come penso che quelle di Yuugi possano esserle allo stesso modo se ci sarà bisogno di distruggere o liquefare qualcosa. Non ho il piacere di conoscere la signorina Yuna ma sono certo che se è qui ci sarà un motivo!

    Attesi quindi un istante prima di pronunciare il mio pensiero triste ma vero

    Concludo quindi con un semplice pensiero... Se falliremo questa missione non sarà per l'incompetenza della squadra, ma per la sfiducia verso di essa da parte di colui il quale avrebbe dovuto guidarla...

    Dopo un ennesimo istante di silenzio conclusi

    Detto ciò le ripeto che eseguirò i suoi ordini e farò tutto ciò che è in mio potere per portare a compimento la missione... Sono certo che tutti noi le daremo prova di quanto valiamo!

    Nel momento stesso in cui conclusi, tutto nella valle divenne buio e l'oscurità avvolse tutti gli edifici a partire dalla centrale, ciò durò però solo pochi istanti, infatti ben presto dei barlumi rossi iniziarono ad illuminare l'area.

    Sembra che infondo un aiuto sia giunto davvero... Pensa che possa trattarsi della presenza rilevata nella centrale?

    A quel punto avrei controllato rapidamente il mio equipaggiamento preparandomi ad entrare in azione, qualcosa però si frappose rumorosamente tra noi e gli obbiettivi. Delle serrande si chiusero infatti all'unisono su tutte le strutture tagliandoci fuori, al che sorrisi rivolgendomi nuovamente al capitano.

    Se quelle sono la loro miglior difesa, non serviranno... Almeno non contro di me... Posso sfruttare i miei amici rospi per teletrasportarmi, insieme al suo clone, direttamente nella stanza della prima leva... Sempre che mi dia l'ok... Voi avete modo di entrare facilmente?

    Attesi quindi una risposta dalla squadra per poi riprendere

    Una volta in posizione comunicheremo tramite le Seras per sincronizzare l'attivazione dei congegni...

    A quel punto non ci restava che ultimare i preparativi e dare il via alle danze. Giunto quindi il via del capitano, avrei tentato di evocare l'ormai amico rospo addetto agli spostamenti rapidi ed in un batter d'occhio, io e la copia di Atshushi, ci saremmo ritrovati nei pressi del primo obbiettivo, ben descritto dalle informazioni in nostro possesso e visionato poco prima dall'esterno sia con il monocolo che con lo scanner de Seras.



    Ren Natsume

    Azioni:
    Tecnica del Nascondiglio del Rospo -10

    Resistenza 600
    Stamina 600 - 10 = 590
     
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    III



    Non passò molto dal termine del discorso di Atshushi, il quale aveva lasciato l'amaro in bocca ad alcuni membri della squadra, che la situazione mutò drasticamente. I tre edifici del complesso di sperimentazione, ricerca e detenzione di Fury apparivano quieti e immoti, ma improvvisamente qualcosa o qualcuno provocò una vistosa reazione. Pesanti e scure saracinesche rivestirono ogni parete esterna della struttura, avvolgendola come una corazza e isolandola totalmente dall'esterno. "Che sia stata la nostra talpa?!"

    Ren Natsume, il samurai, parve pensare la stessa cosa. Atshushi rimase in silenzio, sforzandosi di capire cosa potesse voler significare quella chiusura ermetica. "Sanno che siamo qui? Oppure qualcosa dall'interno ha procurato l'allarme dei sistemi di sicurezza?" Mentre il kiriano cercava di capire se quelle saracinesche erano state attivate per tenere loro all'esterno o i detenuti all'interno, Ren prese la parole.

    Le parole usate dallo spadaccino furono fredde e spietate come il clima di Tetsu, il suo squardo duro e impassibile, ma Atshushi non cedette davanti al colosso della determinazione di Ren. Rimase con gli occhi fissi su di lui, costringendosi a tenere le labbra ferme per evitare di lasciarsi scappare una smorfia di rabbia. "Un buon capo sa ascoltare senza lasciarsi travolgere dalle emozioni."

    Bevve fino all'ultima goccia il liquido alla bile offertagli dal samurai, poi, dopo un profondo e rumoroso respiro, replicò a sua volta.

    < Ren-san > esordì cordialmente< l'ipotesi di un fallimento non sfiora minimamente i miei pensieri. Forse non mi sarò spiegato bene, ma volevo soltanto farvi capire che qui, in questa situazione, non si scherza. Non bisogna prendere alla leggera nemmeno il volo di una farfalla perchè potrebbe essere una spia del nemico. Per quanto riguarda la fiducia, io non so niente di voi e voi non sapete niente di me. > "Per fortuna." Avrebbe voluto aggiungere, ma non lo fece.

    < Ad ogni modo, la mia fiducia è sicuramente rimessa nelle vostre mani, dal momento che sto incaricando te e Yuna-san di un compito dall'assoluta importanza. Il clone che vi seguirà è per tentare di sopperire alla necessità di separarsi. E di conseguenza voi vi state fidando di me, lasciandomi l'onere di tirare le redini di questa carrozza targata OSU. Che non sia una completa fiducia, la mia come la vostra, è inevitabile. Vi fidereste di uno sconosciuto? Soltanto uno sciocco lo farebbe. > Avrebbe anche voluto dir loro che non si fidava nemmeno dell'OSU, ma con quei maledetti Seras attivi, sarebbe stato rischioso farlo.

    < Ora concetriamoci sulla missione. All'interno di quella struttura c'è una fonte di chakra, ma non ci interessa al momento. Pare che l'allarme della struttura sia scattata e quindi non abbiamo più molto tempo. Potremmo ritrovarci con dei cyborg alla calcagne in un lampo, ammesso che non ci stiano aspettando all'interno. Come te, Ren-san, anch'io posso sfruttare quei simpatici rospetti per infiltrarmi. Quindi il mio clone porterà Yuna-san il più vicino alla leva, mentre io viaggerò con Yuugi-san. >

    < Questo è il metodo più veloce per entrare in quella struttura, ma di conseguenza una fuga risulterebbe più complicata, poichè ci troveremmo in gabbia oltre quelle saracinesche. Se si presentasse una situazione di emergenza, cercate di fare affidamento a me o ai miei cloni. Potremmo conoscere la tecnica giusta per fare a pezzi quella latta. >

    La presenza della diga lasciava intendere che la struttura era attraversata da numerose tubature e alcune di queste non potevano di certo essere sigillate. Ciò avrebbe favorito l'infiltrazione dei rospi di trasporti evocati di lì a breve.
    < Non mi resta che augurarvi buona fortuna. Resteremo perennemente in contatto tramite i Seras e se il mio clone dovesse avvertire nemici in avvicinamento dall'esterno, ci avviserà tempestivamente. >

    Atshushi avrebbe scrutato ad uno ad uno i suoi compagni cercando un cenno di assenso, prima di incominciare realmente la missione. L'ombra di tre ragazzi oscurò i suoi pensieri. "Non ora. Non c'è tempo per i rimorsi. Oggi riporterò tutti vivi fuori da qui."

    Atshushi
    Resistenza: 1000
    Stamina: 245-10=235
    Azioni:
    - Tecnica del nascondiglio del rospo con Yuugi
    Kage bushin #1
    Vigore: 1000
    Stamina: 245
    - Si lascia trasportare da Roy
    Kage bushin #2
    Vigore: 1000
    Stamina: 245-10=235
    - Tecnica del nascondiglio del rospo con Yuna
    Kage bushin #3
    Vigore: 1000
    Stamina: 245
    - Semper vigiles
    Note:
    Zyl, Kuma, vi prego di notificarmi il prima possibile se volete procedere in modo diverso. La mia funzione di caposquadra è valida unicamente on-game. Sarei lieto di avere l'opportunità di ragionare e discutere con voi sul da farsi. Con Roy mi sento spesso e abbiamo concordato di procedere in tal senso. Nel caso siate in disaccordo o vogliate farmi notare qualcosa, attendo vostre notizie.
     
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    Yuugi Miyazaki ▪ Link Scheda

    Parlato | Pensato | Yuugi | Ren | Atshushi | Yuna


    Nonostante il fatto che eravamo penetrati abbondantemente in territorio ostile, il complesso risultava abbastanza tranquillo...fin troppo tranquillo, in realtà: avevo avuto la possibilità di osservare il posto sia con il monocolo datomi da Ren sia con il Seras, e in effetti il posto era tranquillo tranne che per una traccia di chakra rilevata proprio da quest'ultimo: la mia supposizione al riguardo cadde su quella che doveva essere la nostra talpa all'ìinterno - e in me, speravo che avesse fatto il suo sporco lavoro...che poi venisse o meno beccata, non mi riguardava più di tanto.

    Mentre ragionavo, allo stesso momento stavo anche ascoltando le parole di colui che si era presentato come nostro caposquadra, Atshushi: dal modo in cui parlava, però, lui già reputava la nostra missione un fallimento ancor prima di cominciare, e non solo quello - ebbe pure la faccia tosta di sbatterci in faccia che non era assolutamente fiducioso nelle nostre capacità e che non eravamo neanche del materiale adatto all'OSU. Nonostante questo, ci illustrò il suo piano fin nei minimi particolari, che in effetti risultava essere decisamente chiaro e lucido: non era un caso che proprio lui era il caposquadra. Anche se - ovviamente - avrei eseguito i suoi ordini in quanto leader, non ero assolutamente d'accordo con ciò che aveva detto ma decisi di non esprimermi sull'argomento: non era nè il tempo nè il luogo adatto.

    In quel momento, tramite il Seras, vidi che altri barlumi rossi erano comparsi: che fossero dei rinforzi...oppure degli avversari? Nello stesso momento, si abbassarono - rumorosamente e velocemente - delle serrande che chiusero i varchi d'accesso. In quel momento, mi voltai verso il capitano che aveva risposto allo spadaccino. Come per il discorso di Ren, in precedenza, decisi di non dire nulla per rimanere concentrato sulla missione in essere: dal momento che eravamo in territorio nemico, era meglio smettere di bisticciare.

    Scusate se mi intrometto: Ren, Atshushi-san, non credo che questo è il momento adatto per mettersi a discutere - siamo in territorio ostile e peraltro in missione per l'OSU, e se loro hanno dato ad Atshushi-san il comando della nostra squadra ci sarà ben un motivo solido. Per quanto riguarda la tattica d'entrata - se dici che questo metodo è la via più rapida per entrare senza farsi notare, d'accordo: allora andrò con il capitano. Prima ci muoviamo, prima concluderemo questa missione...quindi direi di darci una mossa.

    CITAZIONE
    < Questo è il metodo più veloce per entrare in quella struttura, ma di conseguenza una fuga risulterebbe più complicata, poichè ci troveremmo in gabbia oltre quelle saracinesche. Se si presentasse una situazione di emergenza, cercate di fare affidamento a me o ai miei cloni. Potremmo conoscere la tecnica giusta per fare a pezzi quella latta. Non mi resta che augurarvi buona fortuna. Resteremo perennemente in contatto tramite i Seras e se il mio clone dovesse avvertire nemici in avvicinamento dall'esterno, ci avviserà tempestivamente. >

    Perfetto, direi. Allora...buona fortuna a tutti voi - state sempre attenti e guardatevi le spalle. Come ha detto il capitano, sfruttate il Seras per guardarvi attorno.

    Appena finito di parlare, io e Atshushi-san ci ritrovammo all'interno della struttura, dando realmente inizio alla nostra missione.
    Stamina: 700/700
    Resistenza: 400/400

    Equipaggiamento:
    Coprifronte di Iwa [+30 Protezione Testa]
    Guanti Placcati [+50 Protezione Mani, Kobashot su mano dx]
    Giubbotto Ninja [+100 Protezione Busto]
    Calzari da Combattimento [+60 Protezione Stinchi]
    Borsello Porta-Oggetti su coscia sx (Tonico Coagulante x3, Tonico da Guerra x2, Monocolo Telescopico)
    Taschino Porta-Armi su fianco dx, dietro (5x Kunai)
    Ricetrasmittente Seras su occhio sx [Attivata]
    Mantello Mimetico [Copre tutto il corpo di Yuugi]

    Azioni:
    ///

    Malus:
    ///

    Note:
    - +1 Mantello Mimetico dalla bottega di Ren (da pagare!)

    codice role © Akicch; NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT
     
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    La tensione era alta all'interno del laboratorio, si sentiva nell'aria, potevo respirarla ad ogni boccata. Fissavo il dottore con sguardo fermo e deciso, nei miei occhi tutto l'odio che provavo nei suoi confronti, verso tutte le orrende torture a cui mi aveva sottoposto da quando quell'inferno era iniziato. Avrei voluto saltargli addosso, fargli cose che mai prima d'allora avrei pensato sarei stato capace di fare, avrei voluto ucciderlo. Purtroppo però ero legato ben stretto al lettino, e nonostante la nuova protesi al mio braccio, non riuscivo a richiamare il chakra, che appariva sopito all'interno del mio corpo. Notai che sulle cinghie che mi tenevano in trappola erano impressi dei simboli, illuminati da luci al neon rosse che li facevano risaltare, alimentati da una qualche forma di energia elettrica.

    Aneli la fine di tutto? Ti viene offerta l’immortalità, la possibilità di camminare per il mondo per l’eternità evitando qualsiasi giudizio ultraterreno e tu cosa fai? Rifiuti?! Follia!! Mah!
    ...
    La macchina afferma che dici la verità...
    Bene, è giusto che ti dica cosa ti accadrà a breve. Il tuo corpo, da come avrai sentito, è compatibile con la tecnologia qui presente. Perciò, in parole povere, sei un potenziale candidato che è perfetto per diventare un cyborg dell’esercito di Fury. Quindi hai ancora una notevole utilità, data anche dalle tue capacità innate. Per questo motivo potresti essere un’ottima risorsa per la nostra missione e noi non sprechiamo questo genere di opportunità. Ma questo è il presupposto, anzi a dir meglio il preambolo...Ora veniamo a ciò che ti succederà; ciò, che ti ricordo, hai scelto tu stesso liberamente nel pieno delle tue facoltà mentali. Verrà cancellato ogni tuo ricordo e ogni tua singola emozione. Non rimarrà nulla di te eccetto il tuo corpo. La tua anima e ogni briciolo della tua mente verrà strappato e polverizzato.


    Mentre le parole fuoriuscivano dalla sua bocca, ciò che stava per accadere prendeva forma nella mia mente. I miei occhi si gonfiavano di lacrime mentre la mia mente proiettava all'interno dei miei occhi l'immagine del mio corpo martoriato da violenze e profanato in ogni sua forma da esperimenti e modifiche disumane. La voce del dottore fece riapparire il muro di mattoni innanzi a me, facendo svanire il terribile incubo in cui ero finito per qualche istante. Ma la verità era altrettanto orribile.

    Questo hai scelto: l’annientamento. Perciò vedi il lato positivo...verrà soddisfatto il tuo desiderio e avrai il tuo tanto agognato oblio. Mentre noi avremo a prescindere il nostro soldato cyborg. Avrei preferito che ti fossi offerto tu stesso caro, ma evidentemente pretendevo troppo. La tua visione del mondo è troppo limitata e non sai minimamente comprendere che possibilità ti sia stata offerta. L’eternità...e tu hai scelto la vuotezza del nulla. Odio questi sprechi insensati....

    Sentivo la fine sempre più vicina, il tono delle sue parole lasciava presagire che di li a poco i discorsi sarebbero finiti, che le parole avrebbero lasciato posto ai fatti. Presto la mia vita sarebbe finita, almeno nel senso che io gli davo. Presto la mia anima e la mia coscienza sarebbero state annientate, e il mio corpo sarebbe stato utilizzato per commettere le stesse atrocità che io tentavo di combattere nella mia vita, facendomi di fatto carico di crimini di cui non sarei mai stato a conoscenza, ma che già mi appesantivano la coscienza e mi riempivano di dolore, ancor più della mia stessa morte.

    Questo macchinario eseguirà il compito. Ti trasformerà in un corpo vuoto eliminando ciò che ti rende ciò che sei. Questo è un addio soggetto 13.

    NON VOGLIOOOOOOOOO!


    In un impeto di rabbia e disperazione tentai di ribellarmi al mio destino affidandomi a un ultimo e liberatorio grido, urlai con tutto il fiato che avevo nei polmoni e l'urlo riecheggiò tra le pareti di roccia a lungo. Fu un ruggito, l'ultimo ruggito di una bestia prima della morte. Ma fu in quel preciso istante che qualcosa di incredibile accadde. Proprio quando il dottore stava per mettermi in testa il macchinario che avrebbe dovuto porre fine alla mia esistenza, tutto divenne buio. Sentii chiaramente il rumore dei macchinari elettronici spegnersi di botto, il rumore dell'energia che salta in un piccolo boato elettronico. Fu il silenzio. E in quel silenzio di pochi secondi lo sentii. Sentii di nuovo la mia energia, come un piccolo braciere che viene alimentato dal vento e in pochi secondi divampa in incendio, sentii il mio chakra infiammare il mio corpo dall'intestino fino alla punta delle mani, così vigoroso che quasi pensai di esplodere. Tutto avvenne quasi in automatico, non dovetti nemmeno pensare a cosa fare e ciò che accadde fu un istinto di sopravvivenza naturale e animalesco. Richiamai il chakra e lo spedii in ogni parte del mio corpo, dando inizio alla trasformazione che di li a poco mi avrebbe reso di nuovo un uomo-gufo. Sentii le mie ossa modificarsi, ingrandirsi e svilupparsi. Sentii gli artigli che fuoriuscivano dalle membra di piedi e mani. Infine le mie scapole diedero vita all'ultima e decisiva modifica, facendo fuoriuscire dalla mia schiena un paio di grosse e potenti ali.

    AAAAAAAAARRRRRGHH!

    I lacci di cuoio comprimevano sempre di più il mio corpo, mano a mano che crescevo la loro stretta era sempre più opprimente e dolorosa, finché com'era evidente che accadesse, essi non cedettero sotto il peso della forza del mio corpo che si espandeva di volume. Entrambi i lacci saltarono via, cedendo alla base, e in un secondo fui di nuovo libero. Ero di nuovo vivo, e immediatamente realizzai che quella di fatto era la mia prima occasione di sfuggire a quell'inferno dal giorno in cui ci ero finito. Non me la sarei lasciata scappare.

    Ti vedo, dottore!


    Il rumore di passi agitati era solo la conferma che quel viscido essere si stava muovendo all'interno della stanza, i miei occhi infatti ci vedevano benissimo al buio e potevo vederlo mentre si avvicinava a uno dei muri della stanza. Egli accese dunque una luce, con la quale illuminò una porzione di ciò che gli stava davanti. Tirò una leva, o qualcosa del genere, e di colpo scattarono gli allarmi. Luci rosse iniziarono a lampeggiare, illuminando il laboratorio di colori spettrali che donavano tutta un'altra atmosfera alla scena. Feci per fare un passo verso il mio obbiettivo, ma in quello stesso istante, qualcosa si mosse dal muro su cui egli poggiava la mano da un po'.

    ATTIVAZIONE NX-02

    Una voce metallica diede una prima spiegazione di quel che stava accadendo, ma solo quando quell'essere fece la sua comparsa, prendendo forma da quello che a prima vista poteva sembrare solo un ammasso di rottami, mi fu chiaro cosa avevo davanti. Era un droide, una specie di robot interamente composto di parti metalliche e alimentato da energia esterna. Era un capolavoro di ingegneria meccanica, un vero gioiello, ma non era il momento per apprezzarne i pregi. Il drone infatti appariva pericoloso, era chiaro a una prima occhiata quale potesse essere la sua unica funzione, ma il dottore precisò il suo compito con parole molto chiare.

    Hai un solo ordine: distruggi il soggetto 13.


    L'essere rispose al comando alzando la testa e fissandomi sgranando quelli che dovevano essere i suoi occhi. Le due piccole lucine poste nelle cavità oculari infatti ora puntavano dritte su di me. Di colpo l'energia che lo componeva, che era di colore viola, si illuminò di una luce nuova, più brillante, come se questa fosse stata definitivamente attivata. Ora quell'essere aveva uno scopo, e quello ero io.

    Fatti sotto, ferraglia!

    Ero stato prigioniero per una quantità di tempo inimmaginabile, ero stato sottoposto a trattamenti disumani, eppure, anche se non ero ancora completamente lucido mentalmente, capii immediatamente che quell'essere costituiva una seria minaccia. Inoltre in quello spazio angusto che costituiva il terreno di battaglia, ovvero la stanza del laboratorio, non potevo esprimere al meglio le mie possibilità. Infine, era molto probabile che quell'essere fosse più forte di me. Su una cosa però potevo contare, di certo quell'essere non aveva un cervello, o quanto meno un cervello capace di ragionare ed elaborare strategie. Per questo decisi che se volevo vincere quello scontro, da cui sarebbe dipesa sicuramente la mia sopravvivenza, dovevo usare la testa. Per prima cosa pensai che sarebbe stata una buona idea attivare tecnica della cortina fumogena, in questo modo avrei aggiunto un altro impedimento visivo, cosa che poteva certamente aiutarmi. Sebbene il fumo oscurasse parzialmente anche la mia vista, quell'essere era una fottuta fiaccola viola, e potevo vederlo benissimo anche con scarsa visibilità. Inoltre il mio udito restava vigile su qualsiasi movimento dei presenti. Questa prima tecnica mi serviva però sopratutto per attivarne una seconda, grazie alla quale avrei creato cinque copie del mio corpo, utilizzando il fumo come base per creare i cloni. Per la tecnica della moltiplicazione di fumo avrei tentato di servirmi del chakra all'interno della protesi, in modo di accertarmi che ve ne fosse. A questo punto avrei iniziato a muovermi silenziosamente nell'ombra, ad ogni passo io e le mie copie ci saremmo mischiate e spostate a ritmo del lampeggiare ritmico e costante delle luci di emergenza, spostandoci verso i punti che mi interessava che raggiungessimo. Io mi sarei avvicinato al tavolino, alla ricerca di un oggetto affilato o contundente. Sapevo che il dottore era solito utilizzare un bisturi, più volte con quelle piccole lame aveva torturato il mio corpo e sapevo che doveva essercene uno nella stanza. Una copia si sarebbe mossa in direzione con me, altre due avrebbero preso l'altro lato della stanza mentre due sarebbero rimaste nella zona centrale.

    Lasciami andare e finiamola qui, dottore!


    Tramite la tecnica dello scudo dell'eco la voce sarebbe risuonata nella parte opposta della stanza, come se a pronunciare la frase fosse stata una delle due copie che si stavano avvicinando alla porta. Avrei voluto far credere che volessi darmela a gambe tramite l'unica via di fuga nella stanza, ma in realtà io ero da tutt'altra parte. Infatti, muovendomi sempre in sintonia con le altre copie, stavo cercando di accerchiare il dottore e il robot. Ora però mi trovavo a dovermi difendere, poiché la creatura metallica aveva alzato i suoi palmi, caricandoli di energia, la quale assunse la forma di due sfere violastre. Tentai di attivare la tecnica dell'armatura animale, in modo da rinforzare le mie difese. Poi, insieme con le altre copie, cercai un nascondiglio per difendermi da quell'attacco, scivolando dietro a un mobiletto degli attrezzi posto vicino alla mia posizione. Un altra copia avrebbe tentato di rovesciare un tavolo per nascondervisi dietro, mentre altre due avrebbero cercato rifugio dietro al lettino su cui ero legato in principio. La battaglia era iniziata!
    CITAZIONE
    Scheda

    Equipaggiamento:
    //

    Azioni:
    - Trasformazione forma Ibrida (40 stamina)
    - Cortina fumogena (10 stamina)
    - Moltiplicazione di fumo (5 copie, 75 stamina protesi)
    - Tecnica dello Scudo dell'eco (5 stamina protesi)
    - Tecnica dell'Armatura naturale (50 stamina)

    Resistenza: 600
    Stamina: 250 - 100 = 150

    Resistenza Protesi: 200
    Stamina Protesi: 200 - 80 = 120

    Note: Alla fine ho narrato le cose in quell'ordine dando per scontato che i supporti avvenissero prima.
     
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    Lentamente la missione prese piede, e così anche i discorsi che uno dopo l’altro si frammentavano come voci lontane; sommerse da quel borbottio di emozioni che teneva dentro come uno scrigno segreto, al sicuro. Sapeva che al minimo spiffero del suo animo qualcosa sarebbe cambiato, una presenza nell’atmosfera di quella zona poteva renderli facilmente individuabili quindi il suo cuore si mise sotto chiave, in pesanti catene che sfioravano il freddo della neve e la costringevano a non rimanere al passo con quei discorsi. Non perché non volesse ma perché probabilmente il tempo per elaborare le risposte non era abbastanza, non era necessario per ponderare la sete delle sue emozioni, l’inflessione di quell’istinto che ribolliva in lei come un sangue scomodo, tenuto a freno dalla sua capacità di controllo ormai oltre ogni limite del conoscibile. Fu per questo che intervenne in ritardo, quasi al limite del loro tempo, prendendo la voce in prestito dall’animo e facendola sua in ghirigori di note gentili e curate, permeate comunque dall’inflessione di chi non vuole far trapelare nemmeno una stizza di insicurezza in ciò che esprime.

    Io sono d’accordo con il nostro Capitano, anche io ho fatto un discorso simile quando, in una situazione più semplice, ho dovuto vestire i panni di un Leader. Ciò che unisce i team sono anni di esperienza sul campo, incontri e sessioni di allenamento comuni: noi siamo fondamentalmente quattro sconosciuti dalle capacità più disparate e che non conoscono altri dettagli se non i nostri nomi. La Sfiducia non è una debolezza, è un ottimo fertilizzante per un terreno incolto. È grazie a questa che dobbiamo farci forza uno all’altro, si, ma dobbiamo tenerci salde alle nostre capacità: io vi affido la mia vita, come voi potreste fare con me, ma sono le nostre aspettative a misurare i rischi che vogliamo affrontare. Dobbiamo misurare il nostro raziocinio secondo questo senso della misura, è dalla sfiducia che può nascere la capacità di collaborare, credo che il nostro Capitano volesse dirci questo. Quindi rinnovo il mio mettermi in gioco al limite di ogni mia capacità ma faccio nuovamente presente come le mia capacità non eccellono e non mi sorprenderei se...

    Chiudendo le labbra il suo cuore si fece di ghiaccio, lo sentì esprimersi in un ultimo sbuffo costringendola a scuotere la testa e ad andare oltre, a sentire il sussurro vermiglio della missione prendere contropiede il loro arrivo. Ben presto le mani scorsero a reggere il Seras al posto giusto, un paio di movimenti di dita sul pannello lo settarono sulla stessa frequenza di comunicazione con i compagni e si preparò a sentire le loro voci metalliche nella sua testa. Un po’ sembrava odiare quell’oggetto, il suo schermino trasparente le permetteva di scandagliare le fonti di chakra nei paraggi e avvertì come se il suo apporto in questa missione suicida fosse diventato ancor più piccolo, inutile, rendendola ancor più pedina sacrificabile di quel che già era. Eppure con quel nuovo sentimento nel cuore, ormai ghiacciato da una consapevolezza drammatica, si mosse con la copia del suo Capitano affiancandola lentamente nei movimenti, seguendo le indicazioni e arrivando finalmente di fronte a quelle entrate sbarrate.

    Per caso sa dirmi cosa sono questi cosiddetti Cyborg? Mi vergogno ad ammetterlo ma sono poco informata sui fatti, non sono una cima alla Politica che smuove i Paesi, mi dispiace.

    Comunicò ovviamente con quella copia mentre i suoi occhi indugiarono su un ostacolo probabilmente insormontabile per lei; se avesse potuto avrebbe dato un nuovo incentivo alle dita che già sfioravano il ventaglio gigante che reggeva alla schiena ma probabilmente squarciare parte dell’edificio non rientrava nel concept di missione segreta. Ogni stilla del suo chakra probabilmente era inutile in quel frangente, lo sentiva acquietarsi in quella consapevolezza che tornava a farsi forza, a reprimere ogni capacità e sentirla vibrare come una luce sempre più spenta, a riposo, non una situazione perfetta per prepararsi alla battaglia.

    Se lei può occuparsi di questo ostacolo a me va bene, una volta dentro non so come le mie capacità possano essere utili. Devo confessarle che posso avere un certo controllo sull’Atmosfera e ciò che viene chiamato come “Meteo” ma non ho mai avuto modo di testare le mie abilità all’interno. In ogni caso sarò quanto più utile possibile per arrivare alla leva e concludere il mio compito. Mi chiedo però come potrebbero fare i prigionieri a concludere la fuga una volta liberi, crede che delle persone tenute qui per chissà quale motivo possano combattere con le stesse minacce che stiamo evitando noi? Desidererei essere lasciata indietro per aiutare con i fuggitivi se possibile, ho un debito con Ishvar che deve essere riscattato.

    E così, facendosi finalmente silente, si preparerebbe ad essere sottoposta alla tecnica per infiltrarsi all’interno dell’edificio.

    Yuna Hittori

    ◕Resistenza: 350
    ◕Stamina: 600
     
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    [A] The Suicide Squad




    Narrato - Parlato - "Pensato" - Parlato Altri



    Le luci si spensero appena Ryuga staccò la corrente all’intera struttura, ma non appena iniziò a distruggere i vari macchinari la luce si riaccese ma questa volta di uno strano rosso, seguita da due boati. La copia principale si guardò attorno preoccupata, mentre le altre copie continuavano a fare il loro devastante lavoro.
    La situazione non sembrava delle migliori, non si aspettava che la luce si riaccendesse, questo cosa voleva dire? Voleva dire che forse aveva attivato un qualche sistema di sicurezza? un generatore di emergenza? Qualunque fosse la risposta poteva aver fallito, mettendo non solo lui ma anche l’eventuale squadra in difficoltà, per non parlare di Azibo e dei prigionieri presenti in quella struttura.


    ”Merda! Ora cosa cazzo succede?”

    La copia sapeva che ogni secondo che passava poteva essere scoperto, ma doveva assicurarsi che la centrale non riprendesse a funzionare. Aveva ormai finito, ogni copia stava riponendo i propri strumenti al loro posto quando, improvvisamente, un rumore attirò l’attenzione di tutte quante le copie. L’udito finissimo di Ryuga permise alle copie di captare al di là della parete un particolare rumore a lui familiare.

    -Merda sentinelle!

    Due sentinelle erano arrivate e sicuramente conoscendole avevano già rilevato la traccia di chakra del ninja. Un rumore simile allo sfrigolare di elettricità preannuncio al giovane mukenin un imminente attacco da parte delle due sentinelle, lui sapeva da quel rumore cosa sarebbe successo, aveva studiato parecchio quella struttura e le sue difese per poter progettare quell’intrusione, sapeva di cosa erano capaci e di quelle sarebbe stato il loro normale protocollo per cui le varie copie, con le informazioni in loro possesso, cercarono di muoversi e dar vita ad una difesa/offesa efficace. Forti del fatto di non poter morire avrebbero mirato direttamente alle due sentinelle cercando di distruggerle prima che potessero fare qualsiasi cosa per comprometterlo. La copia principale avrebbe provato a fondersi con il terreno, mentre un fascio energetico stava perforando il muro in quel momento dando prova delle loro supposizioni, il protocollo era stato rispettato.
    Le altre sette copie invece avrebbero fatto una cosa molto più devastante, infatti solo sei di loro richiamando il chakra avrebbero cercato, seguendo la loro mappa mentale generata dal loro udito sopraffine e dalla traiettoria dei raggi, di scagliare sei lame acquatiche esattamente sotto il culo delle due sentinelle così da provare a danneggiarle a tal punto da distruggerle, tre su una e tre sull’altra, se la contro offensiva fosse andata a buon fine le copie sarebbero scomparse colpite dai raggi energetici delle sentinelle, queste ultime sarebbero state distrutte e la copia nascosta sotto terra avrebbe controllato che le sentinelle fossero state distrutte del tutto e se questo fosse successo sarebbe scomparsa nel nulla senza lasciare traccia, se invece così non fosse stato avrebbe dovuto dare loro il colpo di grazia.
    Come già detto la situazione non era per nulla delle più rosee, le copie dovevano stare attente e muoversi con assoluta rapidità se volevano porre fine a quella situazione ed andarsene senza lasciare dubbi sulla loro presenza. Ryuga rischiava troppo per una sola persona ed ancora non se lo sapeva spiegare, per quale oscuro motivo il suo cuore avesse deciso di condurlo li rimaneva ancora un mistero anche per lui.




    Ryuga Senju

    Resistenza: 1000
    Stamina: 800


    Azioni Ryuga:
    -

    Azioni prima copia(stamina: 93-25=68):
    - Assimilazione con tutto il creato (-25)

    Azioni altre 7 copie(stamina di tutte:93):
    -6x Tecnica della lama acquatica (Mizu burēdo-hō)(100-10=90)






     
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    Azibo

    CITAZIONE

    Responso


    Attacco - NX-02:
    -Sfera viola di chakra x1: 120+120+14+12 (incontrastato)
    -Sfera viola di chakra x1: 120+120+2+12 (incontrastato)

    Difesa - Azibo:
    - Trasformazione forma Ibrida (incontrastato)
    - Cortina fumogena (incontrastato)
    - Moltiplicazione di fumo (incontrastato)
    - Tecnica dello Scudo dell'eco [fallisce per decisione arbitrale]
    - Tecnica dell'Armatura naturale 90+55+15+13= 173 [fallisce per inferiorità combattiva ]

    Danni:
    Azibo: 0
    Copia 3-5 colpite, coinvolta anche copia 4.

    Azibo era stato torturato per mesi. Ma torturato era una descrizione troppo breve per trasmettere le emozioni che lo avevano attraversato. Aveva perso la sua casa, la sua nazione e la sua stessa libertà. Era diventato prigioniero sul suolo dei suoi stessi antenati e sempre lì aveva provato ogni genere di orrore. Ma questo non era comunque abbastanza per sopprimere il suo desiderio di libertà e sopravvivenza. Questo impulso primordiale era troppo forte e radicato nel suo animo ed era troppo intenso. Forse discendeva dalla sua natura umana o forse dalla sua natura animale, ma non era questo l’importante. Ciò che era rilevante era la forza indomita, in lui presente, nel volersi difendere con le unghie e con i denti difronte a tutto ciò che la vita gli tirava addosso. Non demorse, non mollò ed ora aveva la sua opportunità.

    Azibo capii pienamente la circostanza favorevole che gli si presentò e agì di conseguenza. Si impegnò a trovare un’arma per difendersi e cercò di realizzare una serie di tecniche volte a proteggersi dall’imminente attacco. Si coprì con una cortina fumogena e realizzò dei cloni di fumo, i quali gli avrebbero fornito un chiaro vantaggio tattico. Il robot però non fu minimamente intaccato dalla presenza di quel velo che invece oscurava la visione del dottore. Infatti la macchina attivò una speciale visione che gli permetteva di analizzare con una scarsa precisione le fonti di chakra presenti. Non riconobbe la differenza tra le varie copie e l’originale ma ne vedeva la posizione nella stanza e ciò era pienamente sufficiente. Così lanciò comunque le sue due sfere di chakra purpureo che saettarono attraverso la stanza e colpirono le copie di fumo. Coinvolti nella piccola esplosione dei due attacchi furono tre copie e perciò sul campo di battaglia ne rimasero ancora due più il vero Azibo. Comunque le concitate esplosioni, per quanto non causarono danni seri, furono sufficienti a far ribaltare per terra anche il ragazzo.

    Tu. Piccolo e fottuto esperimento. Torna sul lettino e legati nuovamente ad esso.

    Il dottore appariva agli occhi del metamorfo piuttosto arrabbiato.

    Non riuscirai a fuggire da qui per quanto caos tu possa creare, non ce la farai! Non hai alcuna possibilità. NX-02 proteggi la mia fuga e finiscilo, non ho più bisogno di lui. Nessuno ne ha bisogno.

    Il dottore lanciò un’ultima occhiata verso quella cortina fumogena, dove sapeva si trovasse la sua cavia, il frutto di molti dei suoi sforzi. Dopodiché uscì in fretta e furia e nel mentre NX-02 si frappose tra Azibo, le sue copie e il crudele dottore. L’ishivariano non avrebbe avuto l’occasione e lo spazio per attaccarlo direttamente poiché il robot si sarebbe mosso con estrema rapidità, interrompendo ogni linea visiva possibile con il suo stesso corpo. Perciò il cacciatore del deserto avrebbe dovuto rimandare la sua vendetta. Nel frattempo avrebbe potuto “semplicemente” lottare per la sua vita, cercando di sorpassare e distruggere il robot che si frapponeva tra lui e la porta per, forse, una nuova vita.

    Intanto il dottore, una volta uscito, si diresse verso un’altra stanza, dove si sarebbe seduto su una poltrona e avrebbe finalmente comunicato con il gestore del laboratorio, ovvero l’ormai famosa IA. Azibo, seppure bloccato nella stanza dal robot, avrebbe a sua volta potuto ascoltare quelle parole in virtù del suo udito fenomenale amplificato dal suo dna da gufo.

    Sigilla rapidamente le tre stanze per gli esperimenti e poi mi dici cosa diavolo sta accadendo qui Gideon?!

    Non posso sigillarle tutte dopo l’attivazione del protocollo NX. Comunque siamo sotto attacco.

    Questo l’ho capito dannazione! Voglio sapere cosa sta accadendo e sigilla quello che puoi.

    Scattarono immediatamente dei meccanismi difensivi che isolarono le stanze affianco quella in cui si trovava Azibo, ovvero quelle dove aveva visto due suoi connazionali legati ai lettini nelle sue stesse condizioni. Del gas soporifero fu liberato nell’aria e addormentò i due presenti che, esattamente come Azibo, stavano tentando di fuggire per riottenere la loro libertà.

    Degli intrusi stanno tentando di infiltrarsi, immagino per liberare i prigionieri originari di Ishivar.

    Hai già chiamato aiuto?

    Certamente dottore.

    E allora mostrami un monitor che voglio assolutamente vederli in faccia quando sarà il momento della loro disfatta!

    Sarà fatto subito.

    Un monitor di venticinque pollici sarebbe fuoriuscito dal muro. Un braccio meccanico lo avrebbe posizionato e inclinato a qualche palmo dal dottore e gli avrebbe permesso di sorvegliare la struttura e verificare con i propri occhi gli esiti dei vari combattimenti. Sarebbe stato la sua personale telecamera sulla situazione e sull’emergenza in atto.

    Nella peggiore delle ipotesi ti darò io l’ordine di uccidere ogni singolo prigioniero. Intesi?

    A sua completa disposizione. Come preferisce. Se posso, dottore, non si fida dei cyborg?

    Certamente che mi fido. Ma bisogna presupporre un piano anche nel caso in cui falliscano. Non voglio che i nostri soggetti possano liberarsi e poi non credi che sarebbe un bel macello una cinquantina di ishivariani a zonzo per il laboratorio?

    Certo signore. Un immenso, indiscutibile ed inutile macello.

    Ryuga

    Il Senju, piuttosto che difendere le sue copie, decise di sacrificarle come pedine di una scacchiera in visione di un piano più grande. Ovvero non avrebbe cercato di perdere tempo allestendo una difesa, ma avrebbe direttamente contrattaccato nel tentativo di annientare subito quelle due sentinelle. Così sei getti d’acqua violentissimi fuoriuscirono al di sotto di quei robot ciclopici e attraversarono i loro circuiti come dei coltelli nel burro. Furono spappolati e finirono miseramente sul pavimento in mille pezzi. L’ultima copia rimasta si accertò che i loro cervelli robotici fossero distrutti e calpestò con violenza la scatola nera che conteneva la memoria di quei dannati affari. Compiuto l’ultimo tassello di quel puzzle diabolico chiuse la sua parte nella storia sparendo in una nuvoletta di fumo. Le informazioni avrebbero quindi raggiunto l’originale e lo avrebbero messo a corrente del rischio percorso.
    Effettivamente per ora se l’era scampata ma avrebbe dovuto guardarsi le spalle per tutto il resto della sua vita. Fury non era minimamente il tipo da perdonare un tradimento e solamente l’inesorabilità del tempo ci avrebbe detto se Ryuga avrebbe rimpianto questa sua libera scelta. Forse il suo unico atto di generosità sarebbe stata la sua condanna a morte.

    Cagnellone: Allora lo scudo dell’eco te l’ho fatto fallire perché non hai così tanto tempo a disposizione per realizzare un così alto numero di tecniche, mentre l’armatura non riesce perché andando in contrasto con l’azione fallisce, però puoi sempre attivarla al prossimo turno.
    Dopo che ti sei rialzato (dato che la mini esplosione ti ha fatto cadere) puoi attaccare l’avversario. La fuga del dottore avviene simultaneamente al momento in cui ti alzi perciò non hai una possibilità di attaccarlo ora. Comunque sfrutta bene il turno
    Hai sempre una settimana per postare.

    Dragon: Ti sei salvato, però prima o poi potrebbe venire il tempo di un regolamento di conti. Comunque veniamo alle ricompense. Non ti prendi ryo e neanche taglia (meglio così :please:). Però ti puoi prendere 95 exp :rosa:

    A breve arriverà il resto.
     
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    La Squadra

    Lo strano e variegato gruppo di eroi si mise a divagare e a discutere animatamente. Forse tutto ciò nasceva dalla tensione del momento, dopotutto si apprestavano a compiere una missione difficile e pericolosa e la paura poteva infiltrarsi nello loro menti e attanagliare i loro cuori con indubbia facilità. Ma questo gli faceva perdere tempo prezioso visto che i cyborg stavano arrivando alla massima velocità e sfruttando ogni loro mezzo a disposizione.

    Una volta messo il punto si organizzarono per entrare all’interno della struttura e trovarono in accordo una soluzione: il teletrasporto, semplice ed efficace, o no? Probabilmente si in qualsiasi altro luogo del pianeta ma Ishivar non era un qualsiasi luogo sul pianeta. Un anno addietro, in una singola notte, l’esercito di Fury aveva sottomesso l’intera nazione. Con una singola tecnica, l’interferencia, avevano brutalmente ucciso ogni singolo ninja sensoriale che avesse provato ad accedere ai propri poteri. I limiti dell’arsenale a disposizione dell’esercito divino erano inimmaginabili. Inoltre questo anno di tregua era stato speso a rafforzare la posizione all’interno del continente e questo significava anche e soprattutto potenziare e consolidare le difese per qualsiasi genere di attacco, anche quelli lampo, come un’offensiva improvvisa basata sul teletrasporto. La fortuna della squadra di shinobi era una sola, ovvero che i sistemi di sicurezza principali fossero stati disattivati dalla talpa, però nel frattempo i sistemi di sicurezza secondari, come ad esempio la saracinesca che aveva ricoperto come una corazza l’intera struttura, erano ancora parzialmente attivi.
    Non ci volle molto all’Intelligenza Artificiale per comprendere i piani del gruppo, anzi gli ci volle meno di un istante dato che ragionava ad una velocità che gli umani potevano solo fantasticare. Proseguì con il protocollo cercando di convogliare tutta l’energia a disposizione rimasta nei generatori di emergenza, per il resto doveva solamente attendere l’arrivo dell’aiuto. La saracinesca speciale era già abbastanza per difendersi anche da questo metodo di infiltrazione.

    La squadra si infilò a turno dentro dei rospi provenienti dal monte Myoboku e si teletrasportò all’interno della struttura cercando di raggiungere le varie locazione designate. Nel momento in cui vari rospi cercarono di distorcere lo spazio-tempo al fine di raggiungere i luoghi indicati furono sballottati e folgorati da una trappola che non risparmiò neanche i passeggeri. Infatti furono fortemente danneggiati e parzialmente storditi dall’attacco subito, neanche le loro armature speciali avrebbero potuto proteggerli da quella tipologia di attacco che colpiva direttamente i loro sistemi circolatori del chakra. I rospi, dimostrando una grandissima determinazione, riuscirono a bucare le difese della struttura e ad entrare infine in essa. Per quanto la strategia si fosse mostrata parzialmente inefficace comunque non tutto era da buttare, infatti, seppur feriti, erano riusciti finalmente ad entrare all’interno. Erano dentro LAB EV-1.

    [...nel frattempo...]

    Ecco il laboratorio.

    Erano arrivati correndo alla massima velocità come segugi infernali. Una volta ricevuto un ordine avrebbero dato qualsiasi cosa per portarlo a termine.

    Dalle informazioni che stiamo ricevendo sembra che ci siano più fonti di chakra del previsto capo. Alcune sono stranamente simili, come se in effetti appartenessero alla stessa identica persona.

    Il leader non ci pensò molto sopra, non ne aveva il bisogno dato che era strettamente in contatto con i dati forniti dall’IA. La risposta fu facile.

    Sono Kage Bushin. Mere copie superiori, indistinguibili dall’originale. Lo scudo se ne sbarazzerà.

    Aspettò un breve istante e ricominciò il suo discorso, dato il momento che poteva scandire gli ultimi attimi della tregua in corso:

    Un anno fa hanno perso la battaglia in una singola notte. Hanno perso amici, parenti e anche una parte di loro stessi. Ma sono ninja e per questo motivo difficilmente cederanno. Oggi abbiamo la possibilità di dargli un altro colpo, un’altra mazzata al loro morale. Ognuno di voi sa dove deve andare e cosa deve fare. Avete le informazioni dell’IA ma non per questo saprete cosa aspettarvi, quindi prudenza e state in guardia. Può tutto risolversi in un attacco, in una mossa. Basta che solo uno di noi riesca nell’obbiettivo e loro falliranno. Perciò vinceremo e faremo tutto il possibile per farlo.

    Il gruppo, coeso e caricato dalle parole del proprio capo, si avviò verso le tre differenti posizioni nel laboratorio.

    Atshushi e Yuugi

    I due ragazzi caddero al suolo impattando violentemente. A sinistra vi era il leader della squadra, a destra l’altro ninja e poco più dietro l’anfibio. Il rospo li aveva rigettati non badando a loro ed ora era accasciato a terra, stremato. I ninja erano distanti di circa una quarantina di metri dal loro agognato obbiettivo, che potevano identificare in un grosso pulsante rosso al di sotto di numerosi display e monitor ed era protetto da una piccola teca plastificata. La stanza era molto grande e appariscente, raggiungendo quasi i trenta metri in larghezza e i cinquanta in lunghezza. Numerose scrivanie e postazioni erano disseminate con preciso ordine e facevano apparire la stanza quasi come un’ufficio. Ma dalla penombra che permeava l’altra parte della stanza si fece avanti improvvisamente una figura anzi due, di cui la seconda seguiva la prima come un’ombra. Essi si posizionarono difronte il pulsante. Una voce tetra e profonda parlò ai ninja:


    Finalmente...oh non fate quelle facce sorprese. Credevate di avere il vantaggio della velocità...ma un reticolato di chakra invisibile misto ad energia avvolge l’intera struttura come uno scudo e lavora sinergicamente con l’IA. I vostri aggeggi dell’OSU, quelli che avete lì sul volto, non possono rilevarlo...Pensavate che quella saracinesca proteggesse solamente dagli attacchi fisici? È una difesa costruita anche contro i jutsu spaziotemporali e vi è andata bene che non fosse a piena potenza sennò sareste rimbalzati...Credo che ci stiate sottovalutando.

    I ninja forse avrebbero capito poco del discorso del cyborg, ma per quei due soldati “divini” aveva perfettamente senso. I due androidi si fecero avanti di qualche passo.

    Il vostro rospo ha combattuto e ha dato tutto se stesso per riuscire a sfondare questa difesa, infatti guardatelo. Guardate com’è derelitto, quel poveretto si è quasi sacrificato ed ora non può neanche tornarsene alla sua casuccia. E, sfortunatamente per voi, ci ha impiegato tempo per entrare. Abbastanza per permetterci di arrivare in soccorso del laboratorio...ed è inutile spiegarvi quindi perché sia stata una pessima idea per voi venire qui, ve lo dimostreremo direttamente.

    Il cyborg sulla sinistra, il più alto dei due e cioè colui che aveva parlato, sembrava il capo. Però non attaccò per primo, infatti fu il suo alleato, ovvero il cyborg bianco a procedere con la strategia d’attacco. Espulse dal suo corpo dei piccoli esseri che iniziarono a volare in uno sciame. Senza neanche muovere un dito quegli insetti robotici iniziarono a viaggiare nella direzione di Yuugi e Atshushi. A pochi metri di dustanza dal duo si sarebbero lanciati in unico attacco diretto al ragazzo di Iwa, volto a divorarlo o quantomeno ferirlo. Nel frattempo il capo non se ne sarebbe rimasto in disparte per sempre, anzi avrebbe preso un ruolo attivo nel combattimento poco dopo l’espulsione degli insetti. Avrebbe inizialmente alzato solamente il suo braccio sinistro, rivolgendo il palmo verso gli shinobi. Avrebbe poi concentrato il suo nanochakra e avrebbe così lanciato con un colpo del polso tre attacchi che simultaneamente avrebbero preso la forma di tre laser circolari che avrebbero viaggiato in tre direzioni differenti, ma tutte indirizzate verso un unico obbiettivo cioè il kiriano. I laser si sarebbero mossi ai lati della stanza cercando di colpire il difensore da tre differenti posizioni, ovvero dall’alto, dal basso e dalla sinistra del ragazzo.
    Erano in situazione di forte pericolo...eppure forse anche qualcos’altro avrebbe impensierito il leader Atshushi.

    Ren

    Similmente a quello che accadde per l’altro duo Ren cadde a terra senza un minimo accenno di gentilezza. La copia dell’Uzumaki, a causa del danno subito durante il viaggio, svanì. Così Ren si ritrovò da solo ad affrontare la sua parte di missione. Era nel mezzo di un corridoio largo cinque metri ed era a circa trenta metri dalla leva, la quale era posizionata a due metri dal suolo sulla parete a destra. Ad una decina di metri di distanza, nel mezzo tra lui e la leva, vi era una cyborg, che girata di spalle lo fissava di sottecchi. I capelli bianchi era tutti spostati su un lato e permettevano di vedere chiaramente i suoi occhi smeraldo.

    Con un rapido scatto della mano pigiò un pulsante sulla spalla e una voce iniziò a parlare. Era la stessa che stavano udendo, in un altro posto, Atshushi e Yuugi. Terminato il discorso del capo per via radiofonica fu lei stessa a prendere parola, mostrando una voce ferma e impostata.

    Hai capito, no? Da qui non ne uscirete vivi.

    Si girò di trecentosessanta gradi in direzione del membro dell’OSU. Agitò con decisione l’arma affilata che portava sul braccio destro. Essa si liquefò e i nano-robot che l’assemblavano assunsero una nuova forma trasformandosi e dividendosi in due differenti fruste, lunghe circa quindici metri, se non forse qualcosa in più. Erano sinuose e sembravano ricalcare le invitanti forme della donna cyborg. Dopodiché ella strinse i denti e fece fluire il suo chakra attraverso le due armi che si tinsero conseguentemente di striature di verde fosforescente. Nello stesso momento iniziò a fuoriuscire del vapore dal corpo cibernetico della donna che avrebbe reso difficile ma non impossibile visualizzare le sue mani. Quella leggera nebbia avrebbe risaltato ancora di più il verde delle armi e degli occhi della donna.

    Mi piace il tuo viso...vorrei aggiungerci qualche cicatrice, ovviamente se non ti dispiace.

    La cyborg, applicando la giusta forza e pressione, scoccò un colpo di frusta verso il viso del samurai nel tentativo di ferirlo. Conseguentemente avrebbe attaccato con l’altra mano cercando di avvolgere la punta della frusta intorno alla gamba sinistra di Ren per stringergliela e anche per immobilizzarlo.
    Il samurai non era a conoscenza delle potenzialità della sua avversaria ma doveva stare molto attento a quel potere che poteva essere veramente insidioso. Se Natsume fosse stato bloccato dalla morsa della donna avrebbe avuto ben poche chance di vincere il combattimento o comunque di uscirne intero.

    Yuna

    La kunoichi rovinò sul freddo pavimento di quello spazioso corridoio. Anche lei era rimasta sola e sprovvista di alleati. Il rospo era al suo fianco apparentemente svenuto, con la lingua di fuori e gli occhi chiusi. Facendo più attenzione avrebbe notato che era morto. Alzando lo sguardo dal corpo senza vita avrebbe potuto notare la presenza di numerose capsule di contenimento. Guardando meglio avrebbe notato che all’interno di ognuna di esse vi era una persona. Quegli individui prigionieri erano proprio gli Ishivariani criocongelati, esattamente nelle stesse condizioni in cui era stato Azibo fino a qualche minuto prima. Erano intrappolati e senza alcuno scampo. Ma lei non poteva sapere che cosa gli fosse stato somministrato per mantenerli in quella stasi, non poteva fare altro che attenersi al piano.
    Yuna, girandosi verso il fondo del corridoio, avrebbe notato una mezza colonna quadrangolare alta un metro, proprio a qualche metro di distanza dall’ultima capsula e a circa venticinque metri da lei. Al di sopra di essa vi era collocata una leva in acciaio. Ma il problema principale era che di fianco ad essa era presente un energumeno dalle fattezze da cyborg.

    Portava senza sforzo, con le sue due possenti braccia, dei droni che apparivano disattivati e innocui. Li fece cadere a terra con un forte tonfo che rimbombò attraverso le pareti in metallo. Al seguito lo accompagnava un robot di dimensioni ridotte, data un’altezza di appena un metro. Il cyborg si fermò e si levò da esso una voce squillante e fin troppo acuta per la mole che dimostrava.

    Su, Pioneer ripara e assembla. Veloce, dai.

    Il piccolo robot si avvicinò ai due droni ed iniziò ad utilizzare le sue zampe robotiche per saldare e costruire. Intanto il cyborg si accovacciò e allungò la mano azionando la sua tecnica e capacità innata. Così il chakra defluì e circondò i droni ricoprendoli di questo alone misterioso. D’un tratto il cyborg si irrigidì e si alzò di scatto.

    Cavolo! Ehi, dovevo farti sentire il capo...vabbè anche se siamo in differita di qualche secondo puoi comunque ascoltarlo, non è un problema, vero?

    Un altoparlante localizzato sul braccio del nemico permise a Yuna di ascoltare il discorso del capo. Mentre nel frattempo l’opera del Cyborg veniva conclusa e si mostrava nella sua interezza alla konohana. Assomigliava ad una pantera o forse ad un lupo. Comunque aveva assunto la forma di un quadrupede con una coda ricoperta di spine metalliche, denti che sembravano usciti da un film dell’orrore, una mitragliatrice montata sulla schiena e due occhi cremisi senz’anima. L’essere partì ferocemente in direzione di Yuna. Mentre correva rapidamente sparò due colpi con la mitragliatrice volti proprio alla Kunoichi. Una volta che si fosse avvicinato abbastanza avrebbe tentato di balzare su di lei per azzannarle violentemente il braccio destro. Quelle zanne affilate avrebbero potuto facilmente farla a fettine. Non doveva lasciarsi aggredire.


    Tisy e Zyl:
    Azioni Cyborg Capo:
    -Laser circolari x3 verso tisy (accade simultaneamente all’attacco degli insetti, non durante l’espulsione)
    Azioni Cybrog bianco:
    -Espulsione insetti
    -100 insetti verso zyl

    Roy:
    Azioni Cyborg:
    -Frustata al volto
    -Frustata per bloccare la gamba

    Kuma:
    Azioni robot quadrupede:
    -Colpi di mitragliatrice x2
    -Morso verso il braccio

    Quindi dovete tutti difendervi da questi attacchi e inoltre prendete danni dalla trappola. Come ho spiegato nel post Ishivar ha difese anche per il teletrasporto (sono gli stessi che possono crepare chiunque sia un sensoriale nel raggio di una nazione...). In più la tecnica usata, per quanto sia un teletrasporto, non è “veloce”. Infatti consuma ben 2 turni in combattimento, senza che si possano effettuare altre azioni (e in questo caso è costretta ad usare anche tempo extra per “bucare” la difesa), perciò ha un procedimento molto più lento della dislocazione di Minato. Però comunque siete dentro senza aver sprecato troppo chakra, quindi può avvantaggiarvi nel combattimento. :)

    Ecco i danni che avete subito per il viaggio:
    Tisy: 24 (vedendo gli altri ti ha detto benissimo)
    Roy: 67 (si, a te ha detto proprio male :asd:)
    Kuma: 53 (anche a te meh)
    Zyl: 36

    Se avete maestrie e/o roba simile che vi aumenta la riuscita mi fareste un favore a segnarlo nello spoiler a fine post, perché se me lo scordo è peggio per voi :lol:

    Avete una settimana di tempo per postare :ans:


    Edited by Steg - 5/1/2021, 11:05
     
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    Dopo i primi attriti, la squadra sembrò recuperare un minimo di accordo ed il piano venne quindi deciso. Il momento di entrare in azione era giunto e dopo la preparazione necessaria, fu il momento di partire. Il viaggiò si rivelò però più turbolento del previsto, qualcosa andò storto e nella curvatura spaziotempo ci trovammo a dover affrontare un'interferenza che non risparmiò nessuno. Il rospo in particolare fu quello maggiormente colpito, al punto da renderlo inerme, senza nemmeno le forze per tornare a casa.

    Ahh... Ma che diavolo è stato... No... Come stai amico? Capitano?

    Anche il clone del capitano era evidentemente stato colpito e quindi mi trovai da solo, con il mio amico anfibio in fin di vita. La prima cosa che mi venne di fare fu iniziare a guardarmi intorno attivando la Seras per le comunicazioni.

    Ragazzi... Come state? Il mio viaggio è stato turbolento e sono rimasto da solo...

    Nel frattempo riuscii però a vedere non solo la leva che cercavo, ma anche quello che doveva essere uno dei famosi cyborg presenti nell'esercito nemico.

    Mi correggo, ho una bella compagnia metallica...

    Nel vedere la donna, se così poteva ancora definirsi, mi alzai in piedi seppur ancora dolorante e restai quindi impassibile al suo sguardo, pronto ad impugnare le mie lame. La prima cosa che però lei fece fu attivare una sorta di altoparlante da cui fuoriuscì una voce maschile.

    CITAZIONE
    Finalmente...oh non fate quelle facce sorprese. Credevate di avere il vantaggio della velocità...ma un reticolato di chakra invisibile misto ad energia avvolge l’intera struttura come uno scudo e lavora sinergicamente con l’IA. I vostri aggeggi dell’OSU, quelli che avete lì sul volto, non possono rilevarlo...Pensavate che quella saracinesca proteggesse solamente dagli attacchi fisici? È una difesa costruita anche contro i jutsu spaziotemporali e vi è andata bene che non fosse a piena potenza sennò sareste rimbalzati...Credo che ci stiate sottovalutando... Il vostro rospo ha combattuto e ha dato tutto se stesso per riuscire a sfondare questa difesa, infatti guardatelo. Guardate com’è derelitto, quel poveretto si è quasi sacrificato ed ora non può neanche tornarsene alla sua casuccia. E, sfortunatamente per voi, ci ha impiegato tempo per entrare. Abbastanza per permetterci di arrivare in soccorso del laboratorio...ed è inutile spiegarvi quindi perché sia stata una pessima idea per voi venire qui, ve lo dimostreremo direttamente.

    Parola dopo parola il furore cresceva in me, il capitano aveva ragione, quella missione non era come tutte le altre, dovevo smetterla di prenderla alla leggera ed iniziare a fare sul serio. La tecnologia di quegli esseri era spaventosa, avevano addirittura difese contro i jutsu spaziotemporali tali da quasi uccidere quello che per me non era solo un alleato ma un prezioso compagno di viaggio. Da quando lo avevo conosciuto mi aveva accompagnato in quasi tutti i posti in cui avevo deciso di andare, ora avevo un ulteriore motivo per smontare pezzo per pezzo il nemico che avevo davanti. Anche se non era il diretto responsabile di quel danno o di tutto il male perpetrato da Fury in precedenza, sarebbe stato il bersaglio delle mie ire per i minuti a seguire.

    Hai capito, no? Da qui non ne uscirete vivi.

    Udendo finalmente la voce della ragazza, la tensione si allentò e il mio sguardò si fece più rilassato lasciando abbozzare un ghigno divertito

    Certo, avete messo su una bella difesa, questo devo ammetterlo... Ma non è con le parole che ci batterete!

    Al che impugnai saldamente le mie tre spade, pronto ad aprire le danze, iniziando fin da subito a dare massimo sfogo alle mie capacità innate. Non ci sarei andato leggero, se volevo avere speranze avrei dovuto dare il massimo fin da subito.

    Mi piace il tuo viso...vorrei aggiungerci qualche cicatrice, ovviamente se non ti dispiace.

    Al che, senza tanti complimenti, si apprestò a trasformare la sua arma in due sinuose fruste e quindi usare la sinistra per provare a colpirmi al volto. Quella capacità di mutazione dell'arma era senz'altro affascinante e se fossi uscito vincitore da quello scontro non avrei certo esitato a studiare attentamente quel fenomeno, ma prima dovevo concentrarmi su ciò che stava accedendo.

    Beh, io lascio imprimere cicatrici su di me solo a chi lo merita... Vediamo se ne sarai all'altezza!

    A quel punto, al massimo della mia velocità supersonica, cercai di schivare quel primo colpo e, se vi fossi riuscito, avrei percorso un tragitto obliquo, scartandola di poco a sinistra fino a superarla di qualche metro. Ciò non solo mi avrebbe permesso di evitare il colpo, ma, grazie al boom sonico generato dal mio movimento, avrei anche disperso quella nebbiolina che si stava generando per non parlare di una utile informazione che avrei potuto avere: che tipo di effetto avrebbe avuto sui suoi timpani, sempre che ne avesse. Lei non sembrò però demordere e tornò alla carica con la frusta opposta, a quel punto provai a generare tre mie copie atte a distrarre la cyborg mentre io mi accingevo a schivare con un poderoso salto verso l'alto, certo ciò mi avrebbe già potuto permettere di scampare il pericolo, anche in virtù della destabilizzazione che il mio movimento avrebbe creato sul nemico, ma questa volta non ci sarei andato per il sottile e, calciando l'aria, non solo sarei caduto a spade tratta verso l'ancora sballottolata biondina, tentando di tranciare di netto il suo corpo, da spalla destra a fianco sinistro, ma avrei generato l'ennesimo boom sonico che avrebbe destabilizzato ulteriormente il mio bersaglio. Cosa ancora più devastante, lo avrei fatto cercando di far seguire una linea parallela a tutte e tre le mie spade in questa azione.

    Ren Natsume

    Azioni:
    Attivo Status Supersonico -90 -70
    Schivata - 2 (raddoppiato per lo S.S.)
    Decapitazione della Nebbia + Spinta con calciata all'aria - 70(raddoppiato per lo S.S.) - 4(Arma Umana) - 2 (calcio) -5

    Resistenza 600 - 90 - 2 - 74 - 2 = 432
    Stamina 590 - 70 - 5 = 515

    Note:
    In Status Supersonico non vengo rilevato tramite percezioni fisiche e creo boom sonici che danneggiano tutti i presenti di 50 punti fissi+Agilità/2, causando un malus di -30 punti sulle azioni. Il primo è con la schivata e dovrebbe essere sufficiente anche a dissipare il vapore. Secondo il regolamento e con la mia agilità dovrei poter schivare spostandomi entro i 24m e quindi mi muoverei circa 13 arrivando alle spalle del nemico. Qui arriva il secondo boom sonico quando attivo la decapitazione della nebbia e salto. Essendo sotto i 5m l'onda d'urto colpisce questa volta in pieno la cyborg destabilizzandola oltre a danneggiare ancora gli eventuali sistemi uditivi. Terzo boom arriva con il calcio dato in aria per dare un boost all'azione, quindi altri danni e destabilizzazione.
    Altro potenziamento alla riuscita è dato dalla maestria Arma Umana di +30.
    Per il danno, essendo in SS si calcola con Forza Fisica/2+Agilità/2 e va aggiunto il boost di cui sopra
    L'azione che da il boost dovrebbe essere valida sia in funzione delle capacità date dall' SS che dalla Maestria che permette anche particolari movimenti, altrimenti impossibili, mentre tiene in mano le sue armi. Da questo deriva anche il tentativo di eseguire il taijutsu con tutte e tre le lame invece che con solo una.

    Non dovrei aver dimenticato nulla :sagh:
     
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    IV


    CITAZIONE
    Se lei può occuparsi di questo ostacolo a me va bene, una volta dentro non so come le mie capacità possano essere utili. Devo confessarle che posso avere un certo controllo sull’Atmosfera e ciò che viene chiamato come “Meteo” ma non ho mai avuto modo di testare le mie abilità all’interno. In ogni caso sarò quanto più utile possibile per arrivare alla leva e concludere il mio compito. Mi chiedo però come potrebbero fare i prigionieri a concludere la fuga una volta liberi, crede che delle persone tenute qui per chissà quale motivo possano combattere con le stesse minacce che stiamo evitando noi? Desidererei essere lasciata indietro per aiutare con i fuggitivi se possibile, ho un debito con Ishvar che deve essere riscattato.

    La copia di Atshushi annuì decisa alle parole di Yuna.

    < Non deve temere, Yuna-san > replicò sfoggiando che rimase al sicuro dietro l'armatura. < Ho già in mente un piano per aprire un varco ai prigionieri e li scorteremo tutti insieme fino a Tetsu o ovunque ci verrà ordinato. >

    Inoltre, Atshushi avrebbe voluto anche spiegare alla shinobi cos'era un cyborg, ma anche lui non ne sapeva molto. Sapeva che erano il braccio armato di Fury e la loro forza era un pericoloso mistero. Metà umani e metà macchine, costruiti con l'unico di scopo di servire il loro capo, si fregiavano del titolo di "divini" e non avevano pietà. "Se se ne presentasse l'occasione, dovrei rubare la carcassa di qualche cyborg per scoprirne i segreti. L'Osu dovrebbe avere personale specializzato in questo."

    Prima di procedere al teletrasporto, Atshushi comunicò con la sala ascolto dell'Osu:

    < Qui Atshushi. Procediamo all'infiltrazione nella base nemica. Passo e chiudo. >

    La tecnica del nascondiglio del rospo non comportava grandi fastidi. Si viaggiava nel ventre umido e dall'odore acre di un piccolo rospo e questo fendeva la barriera spazio tempo per raggiungere la destinazione. Tuttavia, stavolta qualcosa andò storto, perchè Atshushi e le sue copie furono attaccate mentre erano ancora dentro il rospo. Scosse elettriche e micro esplosioni a livello cellulare colpirono i ninja in ogni angolo del loro corpo, sottoponendoli a un dolore impossibile da contrastare. I rospi subirono la scarica peggiore di quell'attacco e finirono col vomitare malamente i passeggeri all'esterno. Le copie del kiriano non resistettero alla caduta e al viaggio turbolento, svanendo in nuvole di fumo e lasciando al proprio destino Yuna e Ren.

    < Ren, Yuna, sono mortificato per l'imprevisto. > Si affrettò a comunicare con il Seras ai suoi compagni senza troppe formalità. < Cercate di cavarvela da soli, altrimenti cercherò di raggiungervi in un modo o nell'altro. >

    I ninja avevano raggiunto i luoghi prescelti, che nella fattispecie del kiriano e di Yuugi risultava essere un'ampia stanza, con numerose scrivanie e un pannello di controllo pieno di pulsanti da pigiare, tra cui l'unico che Atshushi avrebbe voluto spingere. Comunque non ci fu tempo l'entusiasmo di essere arrivati a destinazioni, perchè due ombre si piazzarono davanti il rosso bottone della vittoria, mostrando i loro robotici corpi.

    Atshushi rimase in silenzio davanti a quella visione e pregò che i suoi compagni non fossero nella stessa situazione. A quanto pareva, quei cyborg li stavano aspettando.

    < Anche voi siete in dolce compagnia? > Chiese attraverso il Seras ai due compagni lontani.

    Uno dei due cyborg prese la parola e fu tanto gentile da spiegare nel dettaglio perchè il teletrasporto dei ninja non aveva funzionato. Atshushi si voltò verso il rospo agonizzante al terreno. "Mi dispiace, piccoletto, sei stato un vero guerriero. Fukasaku e Shima mi tireranno le orecchie per aver ridotto così due rospetti." Ma la sua attenzione tornò presto ai temibili nemici che gli si facevano contro.

    < Visto che hai tanta voglia di parlare > Esordì con spavalderia. < Ti andrebbe di spiegarmi anche come si tirano su quelle serrande arrugginite? Preferirei evitare di doverle sfondare per andare via di qui dopo avervi fatto a pezzi. >

    Sprecare parole con quegli esseri era inutile. Volevano giocare? Avrebbero giocato fino alla fine.

    I due robot erano in vantaggio, avendo colto alla sprovvista i ninja e scoprirono le loro carte. Quello bianco puntò a Yuugi con una nuvola di insetti metallici mentre il chiacchierone si dedicò ad Atshushi, riservandogli un fascio di intensa energia.

    "Yuugi non dovrebbe avere problemi a respingere quegli insetti con la sua lava, mentre io..." Il fascio di chakra si diramò in tre parti che, prendendo ampie direzioni diverse, puntarono al suo corpo da tre diverse angolazioni. "Maledizione!"

    Respingere un attacco del genere sarebbe risultato piuttosto difficile ed impegnativo, per cui Atshushi avrebbe preferito optare per una vecchia e sana sostituzione. La stanza era piena di scrivanie e il chakra del ragazzo sarebbe scivolato fino ad una di essa manipolato da quell'unico sigillo indispensabile per la realizzazione della tecnica, avvinghiandola per portarla al suo posto. Il vero combattimento doveva ancora iniziare.
    *
    La copia sentinella di Atshushi era al corrente di tutta la situazione grazie al Seras e ciò le bastò per capire quanto la situazione fosse già compromessa. Con l'ausilio del mantello mimetico mantenne occultato il proprio corpo mentre guadagnava una confortevole posizione a gambe incrociate. Congiunte le mani al centro del ventre, avrebbe cominciato a richiamare l'energia naturale con gli occhi chiusi e il cuore aperto all'impercettibile canto della natura e della vita. Con i Cyborg non si poteva di certo permettersi il lusso di scherzare e prenderli alla leggera. Poco meno di un anno prima avevano causato il più grave scempio mai visto: un massacro di bambini. Quei quattro non sarebbero bastati a ripagare il prezzo delle vite spezzate quel giorno, ma era pur sempre un inizio.


    Atshushi
    Resistenza: 1000-24=976
    Stamina: 235+245+235-5=710
    Azioni:
    - Kawarimi no jutsu (sigilli 1 su 4 --> +15)
    Kage bushin #1
    Vigore: 1000
    Stamina: 245
    - esplode male
    Kage bushin #2
    Vigore: 1000
    Stamina: 235
    - esplode

    Kage bushin #3
    Vigore: 1000
    Stamina: 245
    - Sennin Mode (Deve restare con le mani giunte per un turno intero, quindi al prossimo giro dovrebbe essere in sennin mode)
    Note:
    //
    Abilità passive:
    Concentrazione del chakra
    Jutsu ad una mano
    Riverbero del Chakra
    Resistenza alle Illusioni III° Livello: Testa sulle Spalle
    Nautilus II° Livello: Anemone di Mare


    Edited by tisy16 - 12/1/2021, 15:29
     
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    L'illuminazione intermittente delle luci d'emergenza fu soppiantata per qualche istante a discapito di una più potente fonte luminosa violacea. Le sfere d'energia generate dal robot si ingrandirono leggermente mano a mano che si allontanavano dall'origine, illuminandosi sempre più durante il loro cammino. Raggiunto il primo ostacolo sulla loro strada, deflagrarono in due potentissime esplosioni, che illuminarono e scossero violentemente la stanza. I muri tremarono a tal punto che sembravano sul punto di crollare, dal soffitto polvere e detriti caddero al suolo, e io stesso finii al tappeto, nonostante non fossi stato colpito. Per fortuna infatti il mio stratagemma aveva funzionato e il mio nemico si era avventato contro una delle copie di fumo in entrambi i suoi attacchi. Il rumore delle esplosioni infastidì il mio udito, lasciandomi interdetto per qualche secondo, una distrazione che si rivelò fatale per quel che originariamente era il mio piano. Nella mia mente infatti fin dalla generazione di quel mostro era balenata un'idea: se quell'essere era stato generato dall'energia del dottore e rispondeva solo ai suoi ordini, se fossi riuscito ad arrivare al dottore, avrei potuto neutralizzare entrambi con un unica mossa. Fui costretto mio malgrado a rinunciare ancor prima di iniziare.

    *Dannazione!*

    Quando rialzai lo sguardo e ristabilii a pieno le mie facoltà uditive mi accorsi che il dottore se l'era data a gambe, approfittando del momento di trambusto per abbandonare la stanza attraverso l'unica porta presente. Il mio avversario sbarrava la via, dominando l'area circostante all'uscio con una presenza che era perfettamente riscontrabile. Il suo corpo si stagliava verticalmente nell'ambiente mentre i suoi piccoli occhietti violacei scrutavano la stanza stando attenti ad ogni minimo movimento nella zona. Potevo vederli spostare a destra e a sinistra, come piccoli fari nella nebbia. Mi aveva appena dato un assaggio del suo potere, e come immaginavo si trattava di un nemico estremamente temibile. Quell'essere non si sarebbe posto il minimo problema a uccidermi all'istante, i suoi ordini erano stati chiari e non avrei certo potuto fare appello a una qualche coscienza o carità, in quell'ammasso di ferraglie ed energia non risiedevano certo dei sentimenti. Ma se non aveva un cuore, di certo non aveva nemmeno un cervello, e l'unica mia possibilità risiedeva ancora nel far gioco sull'astuzia. Dopo aver avuto prova della sua potenza fui restio per un attimo ad uscire dal mio nascondiglio, poi però rapidamente realizzai che in ogni caso quella era la mia unica possibilità. Nessuno sarebbe venuto a salvarmi, e più il tempo passava e più le mie possibilità diminuivano. Certamente il dottore avrebbe avvertito qualcuno, e prima o poi dei rinforzi sarebbero giunti in suo aiuto. A quel punto per me sarebbe stata la fine.

    *Meglio muoversi...*

    Feci capolino dal mio nascondiglio insieme alle mie copie, e nel giro di qualche secondo ci disponemmo intorno all'avversario, ognuno ben distante dall'altro. Perciò io avrei occupato di nuovo la corsia destra, mentre un'altra copia sarebbe stata all'opposto della stanza, sulla sinistra. Il terzo “me” avrebbe preso una posizione centrale. A questo punto, dopo una prima fase di osservazione per capire le prime reazioni del droide, ci saremmo avvicinati di colpo , coprendo ciascuno la distanza che ci separava dal nemico. Io sarei scattato con un attimo di ritardo, in modo da far si che le mie copie giungessero per prime a ridosso dell'avversario.

    Eccomi!

    Poco prima del primo attacco, che sarebbe stato portato dalla copia che arrivava da sinistra, azionai la tecnica dello scudo dell'eco, attraverso la quale la mia voce e le mie parole, sarebbero giunte all'orecchio del nemico come se a pronunciarle fosse stata proprio la copia di sinistra, distorcendo l'origine dei suoni nella stanza tramite il chakra. Le copie avrebbero attaccato in contemporanea, tentando di colpire l avversario simultaneamente, una con un calcio al busto, l'altra con un pugno in testa. Il mio obbiettivo era focalizzare l'attenzione del nemico lontana dal mio corpo originale. Io infatti non mi sarei nemmeno scagliato addosso al mio avversario, ma avrei tentato di colpirlo da distanza minima tramite una delle mie tecniche più uniche e particolari. Avrei caricato le mie ali di chakra, facendo fluire una discreta quantità di energia attraverso le ossa e le piume, liberandolo d'un botto tramite un unica a potente sferzata. Quando le mie ali si sarebbero chiuse davanti a me, lo spostamento d'aria generato sarebbe stato incrementato dalla carica di chakra, generando un piccolo ma potente tornado in miniatura. Così facendo avrei certo diradato la nebbia e colpito probabilmente le copie rimaste, ma se tutto fosse andato secondo i piani avrei sbalzato il mio avversario di qualche metro, allontanandolo dalla porta e dandomi una finestra di opportunità per abbandonare quel luogo. Se fossi riuscito nel mio intento mi sarei gettato a capofitto oltre l'uscio tentando una disperata fuga attraverso un ipotetico corridoio. Sapevo però che il mio nemico non era così debole da risultare sconfitto con cosi poco, e sapevo quindi bene che si sarebbe gettato immediatamente al mio inseguimento. Per questo, una volta fuori, avrei generato di nuovo la cortina fumogena, creando questa volta due singole copie fumo, ma più potenti, tramite la tecnica potenziata della prima moltiplicazione di fumo. In questo modo le copie sarebbero dovute essere più impegnative per il mio nemico, nella speranza che ciò bastasse a darmi un minimo di vantaggio nella fuga. Le due copie si sarebbero sistemate una dopo l'altra, a distanza tale che il nemico le avrebbe incontrate una dopo l'altra sul suo cammino, costretto ad affrontarle singolarmente.
    CITAZIONE
    Scheda

    Equipaggiamento:
    //

    Azioni:
    - Mantenimento forma Ibrida (25 stamina)
    - Tecnica dello Scudo dell'eco (5 stamina)
    - Tecnica del Tornado Animale + sforzo extra 30 resistenza (10 stamina, 40 resistenza)
    +
    - Cortina fumogena (10 stamina)
    - Multipla moltiplicazione di fumo (2 copie, 30 stamina)

    Resistenza: 600 + 90 = 690 - 40 = 650
    Stamina: 200 - 80 = 120

    Resistenza Protesi: 200
    Stamina Protesi: 125

    Note: Mi ero dimenticato di aggiungere CC/10 alla resistenza lo faccio ora. Le azioni dopo il "+" sono solo nell'eventualità che il passaggio si liberi verso il corridoio.


    Edited by Cagnellone - 8/1/2021, 07:30
     
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    Yuugi Miyazaki ▪ Link Scheda

    Parlato | Pensato | Yuugi | Ren | Atshushi | Yuna


    L'infiltrazione non era andata esattamente come pensavo: ci ritrovammo all'interno dell'edificio, vicini al nostro obiettivo, sì, ma atterramo rovinosamente per terra, vicino a noi il rospo che ci aveva teletrasportati all'interno, malconcio e stremato. La stanza in sé era decisamente grande ed appariva come un normale ufficio con tutte le postazioni presenti - sembrava più una sala di controllo che un ufficio; a circa una quarantina di metri - metro più, metro meno - da noi c'era un grande ed abbastanza appariscente bottone rosso sotto una serie di macchinari e display. Dalla penombra della stanza, però, sentii dei passi avvicinarsi a noi: due esseri, che presupposi fossero dei famigerati cyborg di Fury, si palesarono a noi. Con il Seras, mi misi brevemente in contatto con gli altri due.

    Ren, Yuna - state in guardia e non concedete nessuna tregua ai cyborg, ne va dell'esito della missione.

    Esordirono con un discorso così strano e assurdo che non ci capii assolutamente nulla, anzi una cosa la capii al volo: non erano certo il comitato di benvenuto...era palese che volevano farci fuori subito. Ma certamente nè io ne il capitano saremmo caduti senza combattere tenacemente! Avendoci colti di sorpresa, i due cyborg avevano il vantaggio su di noi: quello che sembrava essere il capo si concentrò su Atshushi con dei raggi di energia, mente l'altro puntò a me, scagliandomi addosso uno sciame di esseri che sembravano essere degli insetti robotici e che mi ricordarono lontanamente quelli utilizzati proprio dai membri del clan Aburame.

    Bene, volete ballare? E allora balliamo, catorci arrugginiti! - esordii, mentre con un rapido gesto della mano il mio chakra Yoton si sarebbe dovuto palesare sul mio corpo, ricoprendolo con uno strato di pura lava rovente che avrebbe avuto l'obiettivo di tentare di sciogliere gli insetti robotici che si stavano scagliando su di me: non vi era nulla che non si sarebbe potuto sciogliere a contatto con essa per il calore immenso che emanava.
    Nell'istante successivo, come misura aggiuntiva di sicurezza, componendo alcuni rapidi sigilli, richiamai nuovamente il mio rovente chakra per tentare di scagliare contro entrambi i cyborg un ventaglio di lava fusa di grandi dimensioni, con l'obiettivo di provare a ricoprirli entrambi sotto di essa.

    Con questi cyborg non ci si poteva permettere nessun passo falso, oppure ci saremmo rimasti tutti contro di loro.
    Stamina: 700-60= 640/700
    Resistenza: 400-36= 364/400

    Equipaggiamento:
    Coprifronte di Iwa [+30 Protezione Testa]
    Guanti Placcati [+50 Protezione Mani, Kobashot su mano dx]
    Giubbotto Ninja [+100 Protezione Busto]
    Calzari da Combattimento [+60 Protezione Stinchi]
    Borsello Porta-Oggetti su coscia sx (Tonico Coagulante x3, Tonico da Guerra x2, Monocolo Telescopico)
    Taschino Porta-Armi su fianco dx, dietro (5x Kunai)
    Ricetrasmittente Seras su occhio sx [Attivata]
    Mantello Mimetico [Copre tutto il corpo di Yuugi]

    Azioni:
    - Attivazione Armatura Lavica (Yoton no Yoroi) per contrastare gli insetti robot [-30]
    - Tecnica del Mostro della Dissoluzione (Yokai no Jutsu) su entrambi i cyborg [-30]

    Bonus:
    - Maestro dei Ninjustu I (Fontana): sconto di 5 punti Chakra su tutte le tecniche non elementali e di Clan/Innata

    Malus:
    ///

    Note:
    - +1 Mantello Mimetico dalla bottega di Ren (da pagare!)

    Ok, ce l'ho fatta a postare finalmente!

    codice role © Akicch; NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT
     
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    Scombussolata e gettata a terra, il freddo pungente del pavimento le penetrò la guancia e la costrinse a rimanere lì sul posto a riprendersi da ciò che il suo corpo urlava. Un dolore interno che le aveva sconquassato l’anima, costretta al terreno in quel riversare in diversi mugolii ogni imprecisione del viaggio, ogni stilettata che lentamente si separò dal suo corpo per rimetterla in piedi. Si riprese con il giusto tempismo, mentre il mondo continuava a girare attorno a lei riuscì ad imprimere la giusta forza lungo le braccia ed issarsi dai palmi a terra fino a guadagnare una posizione ben più consona della precedente.

    Cosa diamine è successo –

    La sua voce stordita attraversò il borbottio del Seras ed immediatamente i suoi sensi andarono a posarsi sui suoi compagni; uno di questi era chiaramente assente e le bastò una minima nozione sulla Moltiplicazione del Corpo per percepire dentro di sé un senso di abbandono e sconfitta. Di certo non poteva neanche contare su quel cadavere a cui s’avvicino repentinamente, in fretta passò le mani sulla schiena del rospo riverso e con un dolore inimmaginabile sentì la vita scorrere via, sofferta nell’avversità, in un sacrificio che il suo corpo reclamava e che lentamente la costrinse a sentire gli occhi umidi.

    Mi dispiace, mi dispiace tanto.

    La sua voce pigolante probabilmente si sarebbe sciolta in un turbinio di emozioni, in un susseguirsi di battiti che la costrinsero a prendersi il proprio tempo per far vibrare la propria malinconia nei dintorni, in quell’atmosfera che lentamente si sarebbe inasprita di una borbottante pioggia leggera, viva. Così la prima parte del suo animo si distaccò dal corpo, la sentì scivolare lungo le dita come una fonte di pura energia, di essenza mistica pronta ad intrecciarsi all’etere e conformarlo al suo stato d’animo. Come una fotografia del suo spirito che si prosciugò in molteplici tocchi d’acqua al terreno, in un miscuglio di gocce e umidità leggera che le bagnava le guance. Il primo sacrificio era tra le sue mani, ne avvertiva la nera pesantezza insopportabile, uno strappo alla vita che non la fece reagire fino a che un dettaglio la costrinse ad alzare lo sguardo dal suo compagno caduto. Molteplici di bolle che risalivano i liquidi, il borbottio del vetro che veniva sfiorato dalla pioggia e l’inspiegabile pesantezza dell’ambiente che presto fece alzare il sipario su uno spettacolo più che raccapricciante. Decine di capsule la circondavano ai lati della stanza, ovunque. Contenevano una vita ferma, immobile, impossibile da percepire come in movimento: muta. Era lì, a portata di mano, esseri dagli stessi lineamenti del Gufo, di Ishvar. Lentamente il suo corpo si separò dalla ranocchia cercando di avanzare un solo mezzo passo verso una delle tante celle, un desiderio che la spinse a scacciare via la pioggia, a farla diventare pozzanghere al suolo: la realtà prese il posto della tristezza e non c’era momento migliore per rinsavire. Dalle ombre sbucò un passo pesante e metallico, un essere chiaramente impossibile da identificare e che portava con sé compagnia e burattini, non un buon segno per la ragazza che si ritrovò ad indietreggiare appena e a sentire la voce di uno sconosciuto albeggiare da qualche altoparlante fuori dalle sue competenze.

    CITAZIONE
    Finalmente...oh non fate quelle facce sorprese. Credevate di avere il vantaggio della velocità...ma un reticolato di chakra invisibile misto ad energia avvolge l’intera struttura come uno scudo e lavora sinergicamente con l’IA. I vostri aggeggi dell’OSU, quelli che avete lì sul volto, non possono rilevarlo...Pensavate che quella saracinesca proteggesse solamente dagli attacchi fisici? È una difesa costruita anche contro i jutsu spaziotemporali e vi è andata bene che non fosse a piena potenza sennò sareste rimbalzati...Credo che ci stiate sottovalutando.
    Il vostro rospo ha combattuto e ha dato tutto se stesso per riuscire a sfondare questa difesa, infatti guardatelo. Guardate com’è derelitto, quel poveretto si è quasi sacrificato ed ora non può neanche tornarsene alla sua casuccia. E, sfortunatamente per voi, ci ha impiegato tempo per entrare. Abbastanza per permetterci di arrivare in soccorso del laboratorio...ed è inutile spiegarvi quindi perché sia stata una pessima idea per voi venire qui, ve lo dimostreremo direttamente.

    Qualche momento dopo le parole del capitano implosero nel Seras. Scuse ed ordini che si sovrapposero ad un pensiero piuttosto immediato, il suo dito puntò al congegno sostenuto dall’orecchio e la sua voce si sarebbe dovuta spargere verso ogni compagno.

    Proverò a temporeggiare, sono con dei prigionieri e non posso combattere al meglio, potrei ferirli. Qui con me c’è un individuo con diverse macchine automatizzate, non ne capisco le capacità ma farò il possibile per tenerli occupati il più a lungo possibile. Cercherò di passarvi ogni informazione sul suo conto per tenervi aggiornati, passo e chiudo.

    Nella speranza che quelle non fossero le ultime parole proposte al suo team face discendere sul suo corpo un’intensa ondata di concentrazione, la sentì ripercuotersi come un tremito dal di dentro, da un covo dove regnava una vita che aveva accolto alla separazione. Il suo Gemello viveva in lei, lo sentiva crescere a dismisura con il suo potere, con quel dono che la perdita le aveva fatto, per ciò che la morte le aveva donato. Determinazione, una sicurezza tale che i suoi occhi s’infiammarono di una nota dannatamente forte e stoica, impossibile da smuovere. Era lì e doveva adempiere al suo compito, lo sentiva come un ordine del suo stesso cuore, di quella luce che rimaneva come ultimo ricordo della sua controparte strappata alla Vita. Non poteva non accoglierla, non poteva non farsi avvolgere da un potere che doveva immediatamente fluire come un unico e inarrestabile fiume delle sue emozioni; era lì, bastava solo aprirgli la strada.

    Io sono Yuna Hittori, agente dell’O.S.U. e dovrà abbattermi fino all’ultimo respiro per liberarsi di me, le renderò il compito quanto più duro possibile, glielo posso giurare.

    E mentre la macchina rinata richiedeva il suo sangue ecco che il suo pensiero si fissò su quel particolare marchingegno appena chiamato Pioneer, probabilmente il suo obiettivo a causa del ruolo appena concluso. Se riusciva a dar vita a quelle macchine mefistofeliche doveva sicuramente intervenire al più presto per mettere fuori gioco quel supporto chiaramene essenziale per il cyborg. Un pensiero dannatamente veloce considerando l’impeto della bestia che sembrava voler prendere il suo corpo e farlo a mille pezzi, dopo averlo triturato per bene con i proiettili si intende! Eppure il suo cuore rispose a dovere, un sonoro fischiò si issò sulle sue labbra e le bastò far circolare il suo potere nelle vene per sentir sospingere attorno a lei un vecchio amico sempre puntuale. Con velocità da ogni angolo della stanza i venti si svegliarono da un sonno eterno, ciò che l’atmosfera comandava in un perentorio silenzio ed immobilità ora si sarebbe smosso per sottostare al comando della ragazza. I capelli si mossero immediatamente, un fil di vento liberò l’elastico che reggeva la coda e all’improvviso un caschetto di ciocche di neve si sparsero attorno al suo viso, circondandolo in fumose forme dovute dalle correnti ascensionali attorno a lei. Fu come se stesse per spiccare il volo. Lei, a comando di quell’evento innaturale, sentì le mani smuoversi per tentare di ordinare le folate a raggrupparsi attorno ai proiettili, cercando di spingerli verso il basso per deviarli dalla loro traiettoria. Non avrebbe mai e poi mai deciso di sospingerli lateralmente per un eventuale pericolo alle capsule di crio-congelamento che ospitavano gli Ishivariani. Con due colpi delle mani ecco che dovettero smuoversi due particolari fumi del cielo; con forza le particelle del vento si raggrupparono per tentare di sparare al terreno quei proiettili e farli conficcare lì. Ovviamente il suo sguardo del gelo si posò poi su quella bestia e in un attimo le mani si chiusero tra loro cercando di imporre il sigillo unico della tecnica più impervia che conosceva, la distruzione personificata. Quella singola imposizione delle mani la costrinse ad impastare una quantità immonda di Chakra, lo sentiva pulsare dentro sé come una macchina che imperversava come una furia scatenata, impossibile da imbrigliare. Fluiva, circondava il suo petto e costringeva le mani ad avvicinarsi alla bocca mentre ispirava con forza. Aria e Chakra si mischiarono in una miscela esplosiva, tragica, fermentando nel suo stesso animo come un un’unica entità che premette per esplodere e vincere, distruggere.

    *S W O O O O S H*



    Il suo corpo venne tirato all’indietro mentre un tumultuoso cono di polvere e vento esplose dalle sue labbra, un gargantuesco vortice che avrebbe minacciato la distruzione della tigre in arrivo e si sarebbe ovviamente diretto a tutto ciò che si trovava nel suo cammino: Cyborg e Pioneer. Se fosse riuscita nel suo intento li avrebbe quanto meno danneggiati anche se la sorte poteva decidere per loro una profonda distruzione all’interno dei loro circuiti e meccanismi, quel vento infatti li avrebbe investiti nella loro notevole potenza nella speranza di infiltrarsi in loro e distruggerli in mille pezzi.

    Spero che questo possa fermarli, almeno per un poco. Devo farcela.


    Yuna Hittori

    ◕Resistenza: 350-53 = 297
    ◕Stamina: 600-15-35- = 550

    • Azioni:
    - Attivazione Manipolazione del Vento
    - Folata di vento per deviare la prima raffica
    - Folata di vento per deviare la seconda raffica
    - Tecnica della Polvere Esplosiva per respingere la tigre e colpire i due cyborg dietro


    Edited by Kuma° - 12/1/2021, 13:27
     
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    ”Le guerre si combattono una battaglia per volta... le battaglie si vincono un jutsu per volta.”

    Atshushi e Yuugi

    CITAZIONE

    Responso


    Attacco - Kirito e Titan:
    Kirito:
    - Laser circolari x3 240+175+16+13(d20)=444 [riesce per supremazia combattiva]
    Titan:
    - Espulsione insetti [incontrastato]
    - Attacco insetti 130+100+6(d20)=236 [riesce per supremazia combattiva]

    Difesa - Atshushi e Yuugi:
    Atshushi:
    - Kawarimi no jutsu 215+190+12(d20)+2+15(riverbero)=434 [fallisce per inferiorità combattiva]
    Yuugi:
    - Armatura lavica 100+100+15+18(d20)=233 [fallisce per inferiorità combattiva]

    Danni:
    Atshushi:60+60+60+90+18(d20)=288 completamente assorbiti dall’armatura speciale
    Yuugi: 54 completamente assorbiti dal giubbotto chunin

    Una temibile sfera di energia azzurrina esplose in tre diversi laser che andarono ad attaccare direttamente Atshushi. Il leader era teso poiché il momento non era affatto dei migliori e non poteva tenere pienamente sotto controllo la situazione, data la scomparsa imprevista delle sue copie. Così guardò il ragazzo alla sua destra, ovvero il ninja di Iwa Yuugi e ne studiò per qualche attimo le competenze. Non aveva numerose informazioni su di lui ma comunque gli lasciò l’onere di difendersi da quell’orda di insetti metallici che stavano famelicamente arrivando in contemporanea all’attacco di ranton. Lo special jounin, mentalmente libero, si concentrò ad analizzare i tre differenti fasci di luce del cyborg e sviluppò una strategia basilare. Infatti cercò di difendersi con una tecnica che veniva insegnata fin dall’accademia, come se improvvisamente i ricordi degli attacchi terroristici perpetuati dagli androidi, avvenuti un anno prima ai danni dei giovani studenti e maestri, lo avessero guidato proprio lì, risvegliando una memoria muscolare forse assopita. Il jutsu di rango d era la tecnica della sostituzione, ovvero la base dell’istruzione di un qualsiasi ninja. Ma sfortunatamente per lui non fu abbastanza veloce. Mentre eseguiva l’unico sigillo predisposto e si apprestava a terminare la tecnica scambiandosi di posto fu investito in pieno dai tre potenti raggi. Essi impattarono con brutalità e si schiantarono sull’armatura speciale del ragazzo, la Joker Koukaku, disperdendosi nell’aria in minimi flussi elettrici. L’armatura aveva per ora retto e lo aveva riparato e protetto dalle possibili conseguenze di una così forte scarica di elettricità.
    Intanto gli insetti, che non raggiungevano minimamente la velocità dei laser circolari, aggredirono dopo qualche momento di ritardo Yuugi. Egli decise di affidarsi alla sua innata cioè al calore della linfa delle viscere della terra, la devastante lava. Ma gli insetti riuscirono ad arrivare per primi alla pelle e furono in grado di causare molteplici danni. Infatti si lanciarono veemente all’attacco contro tutto ciò che incontrarono, tentando di fare il maggior danno possibile. Ma, quando oramai sembrava spacciato, il calore riuscì a fuoriuscire dal ragazzo di Iwa e gli insetti si sciolsero difronte ad esso, come la neve difronte al sole primaverile.
    I due ragazzi ne erano usciti malconci e i due cyborg, apparentemente apatici, sembravano gongolare. Sembravano realmente i predatori che avevano iniziato a fiutare il sangue del nemico, gli squali che cominciavano ad accerchiare le loro incaute prede.
    Il capo dei cyborg, in virtù del risultato di questo primo scambio di colpi, beccò senza mezzi termini l’orgoglio di Atshushi:

    Le tue parole sono decisamente più taglienti delle tue capacità combattive. Ogni tua minaccia si sta dimostrando priva di fondamento.

    Il cyborg inclinò la testa di qualche grado per osservare meglio l’avversario. Scannerizzò con le sue componenti bioniche il kiriano dalla testa alla punta dei piedi.

    Vedo che indossi un’armatura così tanto resistente da averti protetto perfino dai miei laser. Non sarai così tanto fortunato la prossima volta shinobi.

    Kirito, ossia il capo di quel piccolo gruppo di esseri immortali, seppur fosse stato profondamente modificato nel momento della sua rinascita, aveva mantenuto alcuni dei suoi tratti comportamentali principali, come le sue capacità riflessive e di discussione. L’incontro con dei ninja che si erano lanciati in una missione apparentemente suicida innescò nella mente del capo una considerazione. Cominciò a riflettere sulla natura dell’animo dei ninja che aveva difronte e conseguentemente iniziò a far passare il suo pollice fra le dita della mano mancina come se stesse giocando scioccamente con della sabbia invisibile.
    Tutti i cyborg lì presenti avevano una sfera emotiva parzialmente soppressa, ma erano ancora in grado di ragionare su questioni etiche e profonde. Come su ciò che li separava dal resto degli esseri umani. Si poteva dire a buona ragione che la differenza più marcata che li distaccava dell’umanità fosse la mancanza di un limite prefissato. Non sarebbero morti di vecchiaia, di fame o di sete. Sarebbero esistiti fino al giorno in cui il sole non avrebbe divorato la terra e forse anche oltre colonizzando altri pianeti. Erano eterni e ciò, per loro, cozzava apertamente con lo status di specie dominante del genere umano.

    Ninja... eravate polvere e tornerete ad esserlo e non c’è niente che possiate fare per evitarlo. Che sia qui o domani o il giorno dopo ancora è un destino già scritto nell’attimo in cui siete venuti al mondo.

    Di colpo strinse la mano in un pugno. Parlava con cognizione di causa, poiché lui stesso si era ritrovato difronte la scelta di rimanere un mortale o trascenderne i limiti fisiologici.

    Vi basterebbe chiedere, fare il primo decisivo passo per ambire a molto di più di ciò che siete, potreste compiere l’ultimo atto della scala evolutiva... ma tanto è inutile parlarvene, so già che la vostra mente non può reagire adeguatamente a queste parole perché siete offuscati dalla vostra rabbia cieca. I vostri maledetti sentimenti che annebbiano ogni vostro giudizio.

    Il capo assunse nuovamente con il corpo una posa da combattimento.

    Perciò forza! Mostrateci che accozzaglia di ninja ha mandato l’OSU al macello nel regno di Fury!

    Ren

    CITAZIONE

    Responso


    Attacco - Nebula:
    - Tecnica dell’idratazione: ph acido [incontrastato]
    - Frustata al volto 200+155+20+15(d20)=390 [fallisce per inferiorità combattiva]
    - Frustata per bloccare la gamba 200+67(bonus propulsione vapore)+155+20+17(d20)=459 [riesce per supremazia combattiva]

    Difesa - Ren:
    -Attivo Status Supersonico [incontrastato]
    -Schivata 240+150+11(d20)=401 [riesce per supremazia combattiva]
    -Decapitazione della Nebbia + Spinta con calciata all'aria 240+150+30(maestria)+14+7(d20)+10(bonus strategico)=451 [fallisce per inferiorità combattiva]

    Danni:
    Cyborg:0
    Ren:50(frusta)/2+75/2+50+9(d20)=122 (la divisione dei danni dipende dal fatto che l’armatura assorbe metà dei danni da arma, i 50 non possono essere divisi perché dipendono dall’acido e l’armatura non ha nessuna resistenza per questo)

    Il colpo di frusta fu rapido e preciso ma Ren lo fu altrettanto. Infatti il samurai attivò il potere della sua innata genetica ed ogni sua singola cellula iniziò a vibrare e a scattare amplificando incredibilmente la sua velocità. Da quell’istante ogni suo singolo movimento avrebbe creato un’onda d’urto in grado di sbalzare lontano qualsiasi avversario “comune”, ma questa non era una parola che poteva descrivere la sua avversaria, anzi, come presto il ragazzo avrebbe potuto capire, le calzava a pennello la definizione di “unica”.
    La cyborg intelligentemente capii che la situazione si stava facendo spinosa ed attivò consequenzialmente due tecnologie che avrebbero lavorato in sinergia, ovvero la visione termica che le avrebbe permesso di tenere traccia della fonte di calore emessa dal samurai, e la rilevazione del chakra che le avrebbe permesso di mappare costantemente la zona attorno a se.
    Ren, velocizzato dal potere, saltò in avanti sfilando con il volto a qualche palmo dalla frusta potendo percepire chiaramente un odore marcato provenire da essa. Infatti era abbastanza forte da irritare le sue narici e da raggiungere la sua gola, che si seccò di colpo come il letto di un ruscello in un’estate torrida. Mentre il samurai si avvicinava a grandi falcate la cyborg modificò la lunghezza della frusta accorciandola in previsione della diminuita distanza tra loro, poiché un’arma esageratamente lunga sarebbe stata inservibile nelle nuove condizione in cui si trovavano. Lanciò un altro schiocco rivolto a ferirgli la gamba e a catapultarlo nuovamente lontano, da dove era venuto. Il ragazzo cercò di calciare a mezz’aria l’aria stessa, nel tentativo di colpire a distanza indirettamente anche la sua avversaria. Le particelle d’aria vibrarono e si propagarono raggiungendo infine la donna che ne rimase, inaspettatamente, immune. Ren, il samurai tutto d’un pezzo, non se lo sarebbe potuto minimamente aspettare. Ma com’era possibile tutto ciò? Ella era quindi libera dagli effetti collaterali delle vibrazioni che potevano attraversare qualsiasi cosa? La risposta era si. Il suo stesso corpo non era come quello degli altri e non dipendeva semplicemente dal fatto che fosse un prodotto di una tecnologia avanzata, infatti ella era in grado di mutare il suo organismo in particelle d’acqua. Era una tecnica antica e ai più sconosciuta che combinata con il suo chakra speciale la rendevano un’arma mortale.

    Il successivo tentativo di Natsume di colpire la ragazza con un fendente triplo fallì in virtù dell’enfasi che la donna diede al suo attacco, che difatti fu valorizzato da un’esplosione di vapore improvvisa che accelerò il colpo di frusta. L’attacco sinuoso raggiunse la gamba del samurai e la punta dell’arma si attorcigliò all’arto stringendosi con vigore, come un boa che stritolava avidamente la sua preda. L’armatura dorata resse il primo furioso impatto ma fu costretta a cedere e a sciogliersi difronte quel potere corrosivo eccezionale. L’acido arrivò fino alla gamba e sciolse lo strato superficiale della pelle del samurai. Come se non fosse già abbastanza Ren fu lanciato nella stessa direzione da cui era venuto e cadde sul pavimento disteso pancia all’aria con ancora la gamba intrappolata dalla diabolica frusta. Ora era finito ad una decina di metri dalla donna e non era nemmeno libero dalla sua morsa. Non se la stava vedendo affatto bene e nessuno sarebbe potuto venire in suo soccorso. Oltretutto la situazione non sembrò affatto migliorare quando la cyborg gli rivolse uno sguardo sprezzante.

    Vedo che sei un tipo difficile...ma voglio proprio sperimentare i limiti della tua testardaggine!


    Dopo queste parole, espresse coma becera provocazione, amplificò il vapore che il suo corpo bionico produceva. Dal calore che si propagava nella stanza sembrava fosse stata attivata una vera e propria fornace di tipo industriale!

    Yuna

    CITAZIONE

    Responso


    Attacco - Ender:
    - Proiettile 130+110+15+16(d20)=271 [riesce per supremazia combattiva]
    - Proiettile 130+110+15+8(d20)=263 [scontro tra jutsu - respinto]
    - Balzo + Morso 130+110+15+2(d20)=257 [fallisce per inferiorità combattiva]

    Difesa - Yuna:
    - Attivazione Manipolazione del Vento [incontrastato]
    - Folata di vento per deviare la prima raffica 120+110+7(d20)=237 [fallisce per inferiorità combattiva]
    - Folata di vento per deviare la seconda raffica 120+110+14(d20)=244 [scontro tra jutsu]
    - Tecnica della Polvere Esplosiva 120+110+15+19(d20)=264 [riesce per supremazia combattiva]

    Danni:
    Robot: Distrutto
    Yuna: 60+6(d20)=66
    Ender & Pioneer: 0 [fuori dal raggio della tecnica]

    La tristezza avvolse come un mantello l’animo di Yuna. Non doveva essere per nulla facile per la fanciulla constatare la situazione in cui si trovavano intrappolati i prigionieri ishivariani e per di più la morte del rospo parlante non faceva che aggravare lo stato delle cose. Ma non poteva perdersi d’animo poiché era a rischio la sua stessa vita. Perciò, con caparbietà, si concentrò e spazzò via la tristezza dal suo cuore. In conseguenza attivò la sua innata capacità di manipolare i venti a suo favore, così da poter adeguatamente affrontare il robot appena creato che la stava apertamente puntando.
    Inizialmente la konohana tentò di attivare una folata di vento per difendersi dal primo proiettile metallico, ma esso fu troppo svelto e la colpì all’altezza del fegato. Ciò nonostante l’organo vitale fu preservato dalla protezione offerta dal giubbotto chunin. Pertanto il proiettile arrestò la sua corsa fermandosi proprio a contatto con la pelle della ragazza. Questo minuscolo affare gelato le avrebbe ricordato per tutto il combattimento quanto ci era andata vicina ad un colpo fatale con solamente la prima offensiva.

    Ah, lo sapevo! Hai visto che abbiamo creato Pioneer? Sembra proprio un portento!

    Per il secondo colpo Yuna fu più rapida e riuscì ad arrestarne la traiettoria respingendolo completamente con un’altra folata di vento. Lo sparo non era stato sufficientemente forte e perciò il pallino cadde a terra innocuo con un paio di rimbalzi.
    L’ultimo attacco, probabilmente il più pericoloso, fu sventato dalla kunoichi con un jutsu di vento impressionante. Una tecnica in grado di concentrare una grande quantità di chakra fuuton in un unico raggio in grado di distruggere qualsiasi cosa sul suo cammino, come per l’appunto il robot-tigre che fu assalito e annientato. Di lui rimasero solo migliaia di minuscoli pezzetti di metallo che si appoggiarono come polvere sul pavimento. Il chakra vento interruppe il suo corso ad una manciata di metri dal cyborg e dal mini-robot. Il guerriero divino pareva immobile come una statua di ghiaccio. Yuna non poteva studiarne il volto ma poteva avvertire che qualcosa non andava. Il guerriero agitò il pugno in direzione della kunoichi ed iniziò ad urlare con un tono fin troppo infantile:

    NOOO!!! PERCHÉ LO HAI FATTO!? NON SI FA! NON SI ROMPONO I ROBOT DEGLI ALTRI! ALMENO MI POTEVI LASCIARE IL TEMPO DI DARGLI UN NOME!

    Pioneer gli saltò sulla gamba e gli diede dei colpi con le zampe che lo fecero trattenere dal continuare. Ma nella mente del mukenin un’offesa del genere richiedeva una punizione. Ogni sua creazione era come un figlio per lui e non poteva accettarne la distruzione totale. Gli bastava recuperarne i pezzi e lo avrebbe ricostruito, ma la tecnica di vento aveva spazzato via ogni velleità di un rifacimento.

    Ad ogni gesto inconsulto, che effettuerai, ucciderò uno dei prigionieri qui presenti. Sei stata avvertita. Uffa.

    Si appoggiò con il braccio alla mezza colonna di fianco con l’intenzione di realizzare un breve funerale mentale per l’automa appena abbattuto. Yuna avrebbe potuto facilmente intuire una cosa di quel stravagante avversario: per lui la vita dei robot aveva un valore chiaramente superiore a quella umana.

    Azibo

    CITAZIONE

    Responso


    Attacco - Azibo:
    - Mantenimento forma Ibrida [incontrastato]
    - Tecnica dello Scudo dell'eco [incontrastato]
    - Tecnica del Tornado Animale [riesce per decisione arbitrale d10>7]
    - Cortina fumogena [incontrastato]
    - Multipla moltiplicazione di fumo [incontrastato]

    Difesa - NX-02:
    - Pugno x2 120+55=175 [incontrastato]

    Danni:
    Azibo:0
    NX-02: 15+28+12+16(d20)=71

    Azibo si rialzò con un po’ di fatica dato che era rimasto intrappolato in una scatola di metallo per mesi e parte dei muscoli si era atrofizzato. Ma non sarebbe sicuramente un po’ di affaticamento precoce a farlo cedere. Si sarebbe issato su e poi avrebbe attaccato sfruttando la migliore arma a disposizione di un ninja: l’astuzia. Inizialmente avrebbe tentato di distogliere l’attenzione del robot con la tecnica dello scudo dell’eco, che avrebbe portato il prototipo a concentrarsi sul fianco e poi avrebbe attaccato. Il metamorfo non lo avrebbe fatto con l’intento di distruggere e sconfiggere il suo avversario; invero avrebbe cercato di riprendersi l’agognata e, precedentemente perduta, libertà.
    Le sue ali si aprirono e generarono un turbine di vento che scagliò l’avversario, intento distrattamente a colpire due copie con dei rozzi pugni, al lato di quella stanza fredda. La porta era finalmente sgombra e Azibo, correndo in quella direzione, la oltrepassò. Probabilmente non se ne rese reso conto subito ma questa era la prima volta che metteva piede in un ambiente nuovo da mesi. Dopo un’iniziale inevitabile confusione avrebbe iniziato a mappare mentalmente i dintorni.
    Il corridoio in cui si affacciava la stanza era ampio e spazioso. Gli interni erano bianchi e riflettevano il rosso delle luci di emergenza. In fondo, sulla sua destra, avrebbe notato un ascensore a circa quaranta metri, probabilmente non funzionante, dato il calo di energia del complesso. Ne avrebbe notato un altro anche sulla sinistra, ma molto più distante del primo dalla posizione in cui si trovava attualmente.
    Anche la voce del dottore si sarebbe fatta più vicina. Infatti l’avrebbe potuta localizzare a circa due stanza sulla destra. Con uno sguardo in quella precisa direzione lo avrebbe potuto direttamente guardare grazie alla presenza dei vetri separatori di un tiepido colore verde.
    Viceversa il dottore, intento ad osservare gli esiti dei combattimenti e a tifare la squadra di cyborg come un tifoso di una qualunque squadra sportiva, fu riportato alla realtà dall’IA.

    Il soggetto 13 è fuggito dalla stanza dottore.

    Sempre belle notizie tu, eh?!

    Alzò gli occhi dal monitor e guardò Azibo, il quale avrebbe potuto notare per la prima volta un traccia di sofferenza nel volto del dottore.

    Non vuole proprio crepare.

    È l’istinto basilare di ogni organismo vivente: aggrapparsi incessantemente alla vita.

    Lo so Gideon. Lo so. Non ti ho chiesto un bel niente! Dammi il fucile e, ahimè, inizia l’upload di tutti i miei progetti. Il mio sapere non può essere messo in alcun modo a rischio.

    Sarà fatto. Ma crede che verrà verso di lei al posto di fuggire, anche a costo di mettere a repentaglio la sua stessa vita per un’azione così sciocca?

    Gideon, conosco meglio di te gli umani perché lo sono anch’io. Posso dirti che la risposta è probabilmente si per un semplice e facile motivo. Mi odia e questo è un incentivo più che sufficiente per la maggior parte della specie. La vendetta è uno degli scopi più frequenti della nostra storia.

    Nel frattempo il ragazzo non avrebbe potuto dilungarsi eccessivamente nell’ispezionare la zona circostante od a gingillarsi ad una gara di sguardi con il dannato dottore perché avrebbe dovuto prevenire l’inevitabile inseguimento del robot assassino!
    Così Azibo attivò altri due jutsu che avrebbero rallentato NX-02 e gli avrebbero permesso di guadagnare secondi molto preziosi. Attimi che gli avrebbero permesso di effettuare una scelta, una decisione che sarebbe stata fondamentale, non solo per lui ma anche per le sorti di molti, tantissimi altri.
    Avrebbe potuto inseguire la sua libertà, puntando uno dei due ascensori. Ma d’altro canto era l’unico testimone vivente delle parole pronunciate poco prima dal dottore. Il suo udito gli aveva permesso di sapere perfettamente che una squadra d’estrazione di ninja era venuta fin lì per liberare i prigionieri e che, se anche la squadra avesse avuto successo, il dottore avrebbe ucciso ogni singolo prigioniero criocongelato portando al fallimento dello scopo della missione OSU e ad una tragedia umana considerevole. Decine di vite prossime ad una possibile liberazione sarebbero state spente senza nemmeno l’opportunità di respirare liberamente. Finché il dottore fosse stato vivo o cosciente sarebbe stato una gravissima minaccia, difatti una spada pendente sul capo di ogni Ishivariano. Unicamente il metamorfo avrebbe potuto agire ed esclusivamente lui poteva scegliere se mettere a rischio la sua stessa fuga e vita.

    Ma il tempo stringeva e non concedeva la possibilità ad Azibo di effettuare una ragionata riflessione. NX-02 uscì di fretta dalla porta della stanza, unì le mani e le separò di colpo, creando da esse un arco di energia viola. Con esso avrebbe scoccato due diverse frecce, ognuna in direzione di una delle fonti di chakra più vicine che il suo sistema rilevava. Successivamente avrebbe rivolto la punta del suo arco energetico sempre nello stesso senso. Avrebbe tracciato un movimento a mezza luna e di conseguenza un’onda, trasversale e sottile come una lama, che avrebbe attraversato il corridoio per più di dieci metri per fendere qualsiasi cosa avesse incontrato sulla sua strada.
    Perciò Azibo avrebbe dovuto pensare prima a proteggersi, distanziare quella macchina e soprattutto avrebbe dovuto scegliere. Sia una strada che l’altra aveva i suoi rischi e qualsiasi decisione avesse preso non sarebbe più potuto tornare sui suoi passi.

    Tisy e Zyl:
    Ti ha detto male ma non malissimo Tisy. Ti sei beccato tutto in pieno per la differenza (minima) in riuscita a tuo sfavore. L’armatura è quasi distrutta, nella peggiore delle ipotesi ti toccherà andare da Roy a ripararla. Ti puoi rifare a questo turno. Comunque credo che il riverbero ti desse +20 (visto che i sigilli totali della sostituzione sono - mi pare- 5, ma tanto non sarebbe cambiato l’arbitraggio).
    Zyl. La missione è tosta e non farò sconti a nessuno, perciò ti devi impegnare un po’ di più. Anche a costo magari di prenderti qualche altro giorno per rileggere il post. Comunque ho dato per scontato che la tecnica l’avresti attivata anche dopo essere stato colpito (non devi scalare il chakra dell’attivazione/mantenimento al prossimo turno). Se non lo vuoi più fare dimmelo che modifico. Ovviamente l’attacco fallisce a prescindere dato che era il turno di difesa :ehm: scommetto ti rifarai al prossimo post :D

    Roy: Ti è andata un po’ meglio ma neanche tanto. Hai evitato il primo attacco (che ti avrebbe danneggiato direttamente in viso bypassando la protezione dell’armatura), ma per la seconda azione hai puntato più sul contrattaccare e ti ha detto un po’ male.
    La tua avversaria, da come avrai iniziato a sospettare, è immune agli effetti secondari dei tuoi spostamenti velocizzati. (Qui mi sono consultato con due master per verificare come avrebbe reagito la cyborg difronte alle vibrazioni prodotte dalla tua innata, perciò è assodato che ne sia immune).
    Non ho potuto darti un boost magico al calcio a mezz’aria perché di fatti non è una propulsione a vapore (che accelera improvvisamente la velocità), ma è solo un movimento effettuato alla stessa velocità che avresti avuto anche dandoti la spinta da terra, semplicemente ha un effetto sorpresa/strategico che ho valutato in un +10 :rosa:
    Subisci 32 danni visto che l’armatura ti difende per soli 90 punti nella zona stinco.
    Ora che hai l’attacco devi consumare per forza di cose un’azione d’attacco per liberarti e dopo ti puoi vendicare un po’ :lol:
    Un ultima stupidaggine. Mi pare che tu abbia sbagliato a scalare i consumi dello stato supersonico, in teoria dovresti spendere 90 in stamina (non in res) e 70 in res per l’attivazione. Recuperi anche la res per la seconda azione che non sei riuscito ad effettuare

    Kuma: Sei stato il più fortunato con i dadi :sisi: Stai attento alle distanze, probabilmente dovrai avvicinarti per fare alcune tecniche. (I metri sono rimasti invariati dal turno scorso)

    Cagne: La strategia l’ho ritenuta valida e perciò ho lanciato un dado per vedere se sarebbe stata contrastata direttamente o meno.
    Comunque ora devi difenderti da questo attacco:
    - Freccia di chakra x2 (sono rivolte alle copie, che puoi far difendere)
    - Onda di chakra (raggio 15m)
    Ma principalmente il tuo turno verte su altro. Devi fare una scelta: o vai verso uno degli ascensori (e anche questa è una scelta perché cambia molto da quello a sinistra o quello a destra ) o vai verso il dottore (è distante 20 metri da te) per metterlo almeno k.o. Se non dovessi farlo, quando la squadra pigerà la varia roba, tutti gli ishivariani moriranno al posto di essere liberati. Vedi tu e ovviamente giustifica la tua scelta
    Se hai dubbi o domande su quando devi fermarti ecc. mp :rosa:

    Per tutta la squadra: Avete l’opportunità di attaccare ma dovete usare la testa. Se distruggete sbadatamente pulsante/leva diventerà un bel problema. Allo stesso tempo se sfruttate troppo chakra inutilmente sarà un altro bel problema. Non sapete ancora le possibilità dei vostri avversari e i loro punti di forza/debolezza. Roy ve lo può già parzialmente testimoniare :asd:

    Avete una settimana di tempo per postare - (fino al 21 compreso)


    Edited by Steg - 15/1/2021, 10:01
     
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    Tutto avvenne ad una velocità incredibile, ma la cosa più surreale, che mi sorprese non poco, fu che quella cyborg riuscì ad essere presente nel mio stesso regno della velocità, anche se solo per un istante. Fu però l'istante giusto per nullificare il mio tentativo di risposta e costringermi a terra, con la gamba avvolta da quella malefica frusta, intrisa da quello che sembrava chakra acido.

    Maledetta... Quello quindi è vapore... dovrò fare attenzione a come mi muovo, non potrò solo superarla in velocità, anche se per quanta propulsione possa avere, non mi raggiungerà mai al mio massimo...

    Quelle riflessioni furono quasi un pensiero sfuggente, elaborato e concretizzato in meno di un istante, c'era una sostanziale differenza tra quei due poteri seppur potessero portare ad un risultato comparabile. Io vivevo in quel mondo, ogni mia cellula ne faceva parte, ma lei no, assolutamente no, poteva solo sbirciare dal buco della serratura per alcuni istanti e questa differenza l'avrebbe portata ad inginocchiarsi difronte a me!

    CITAZIONE
    Vedo che sei un tipo difficile...ma voglio proprio sperimentare i limiti della tua testardaggine!

    Nonostante il dolore lancinante alla gamba, mentre udivo quelle parole, cercai di rimettermi inpiedi sicuro e determinato, pronto a mostrarle l'inesistenza di quei limiti di cui parlava, o perlomeno l'impossibilità da parte della cyborg a farmeli raggiungere, e per prima cosa attivai la mia seras aprendo un canale di comunicazione con la squadra.

    Ragazzi... Come vanno le cose? Io sto per concludere lo scontro, non fatemi aspettare troppo!

    Con quelle parole volevo intanto anche accertarmi della situazione complessiva sembra darlo troppo a vedere, ma anche provocare il mio avversario mentre mi preparavo a quella che voleva essere un'offensiva devastante e completa. Il mio chakra Jinton iniziò quindi a fluire intorno a tutto il mio essere, fino ad avvolgere completamente l'intera Avalon, rendendola una vera e propria arma di distruzione. I bagliori oro della mia armatura si tinsero di nero ed ogni suo componente sarebbe divenuto una lama affilata ben fissata al mio corpo. In quello stato potevo pienamente definirmi: Arma Umana!

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    Ciò che stava per accadere sarebbe stato, almeno per come lo avevo prefissato, al limite della devastazione localizzata verso un solo essere, stavo per sfogare tutto il mio potere ed il primo passo sarebbe stato quello di liberarmi dalla presa alla gamba. Quella frusta doveva andare in pezzi e non c'era nulla di meglio per farlo se non aprire uno spiraglio di quell'imponente portone che faceva da confine al mondo dei comuni esseri e quello della velocità.

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    Dal punto in cui la frusta mi cingeva avrei tentato di rilasciare parte del mio potere ed incanalarlo in quel diabolico oggetto, quelle molecole non avrebbero dovuto essere in grado di sostenere la loro coesione in quello stato e la mia idea era che il risultato sarebbe stato il conseguente sfaldamento o distruzione dello stesso, ma nel dubbio avrei tentato uno strattone con la coscia tentando quindi di reciderla se ancora intera. Nel millesimo di secondo successivo, avrei rinfoderato le spade ed iniziato a comporre una rapidissima serie di sigilli indistinguibili ad un occhio normale. Subito dopo, avrei utilizzato i due rotoli che detenevo dietro le spalle, pronto a scatenarne il contenuto. Srotolandosi, avrebbero dato origine a due nubi dense, dalla forma di draghi gemelli che, a spirale, si sarebbero intrecciati verso l'alto. Io, con un rapido balzo, avrei quindi cercato di evocare tutte quelle armi e scagliarle manualmente, attivandone le svariate particolarità, contro la cyborg in una pioggia fatale, ma non era certo finita lì, anzi ero solo all'inizio. Dalla stessa posizione sopraelevata a cui mi trovavo, avrei iniziato una rincorsa verso il nemico, preludio del gran finale, l'apice della mia maestria con le spade, la tecnica più devastante del mio repertorio, massimizzata dalle mie capacità innate e dalla creazione che, fino a quel momento, era il mio più grande capolavoro.



    Mi apprestai quindi a cercare di confondere il nemico con movimenti rapidi ed imprevedibili, al punto che da essi si sarebbero dovute creare delle immagini residue di me stesso. Giunse infine il momento della verità. Tutti e quattro i dispositivi che celavano le lame nascoste nella mia armatura scattarono, le tre spade, i due scudi ed i tredici frammenti della Avalon, ancora avvolti dalla diramazione del chakra mista al Jinton, presero parte a quella danza fatale. Se quel colpo fosse andato a segno, niente e nessuno sarebbe potuto uscirne vivo o funzionante...

    Ecco! Questo è il potere della mia determinazione!

    Ren Natsume

    Azioni:
    Mantenimento Status Supersonico - 55 - 45
    Diramazione del chakra + Jinton sulla Avalon - 25 - 25
    Destabilizzazione Accellerativa + Strattone - 39 - 5
    Draghi Gemelli - 39
    Lame concatenate + rincorsa + Zanzo + Sforzo Max - 39 - 18 - 18 - 50

    Resistenza 526 - 50 (danno acido) - 45 - 39 - 5 - 18 - 50 = 292
    Stamina 500 - 55 - 50 - 39 - 39 - 18 = 299

    Resistenza Coscia sinistra 135 - 72 = 63

    Note:
    Bonus Generali:
    CITAZIONE
    Sui draghi gemelli e Destabilizzazione Accellerativa ci sono i bonus di Arma Umana, sul primo perchè Lancio tutte armi da taglio, sul secondo perchè la avalon con diramazione del chakra trasforma ogni componente in lama e la destabilizzazione viene trasmesse (per effetto secondario della stessa armatura) tramite una lama.
    Le lame concatenate invece ha i bonus di rincorsa, Arma Umana e Zanzo.
    Ovviamente su tutto c'è lo Status supersonico

    Bonus derivanti dalle armi:
    CITAZIONE
    Draghi Gemelli:
    No-021 Riptide Sword x2 Danno: 45 Bonus riuscita derivante dall'apertura + 25 all'attivazione + 10 fisso
    Mk. IV Buster Sword x8 Vengono scagliate tutte scomposte quindi il danno dovrebbe essere delle singole armi e non i 60 base

    Lame concatenate:
    Lame celate x4 Bonus riuscita +15
    Partecipazione alla combo danno:
    4 Lame celate Danno 30 + 30 + 20
    2 Scudi Danno 35 + 30 + 20
    Katana x3 Danno 25
    Pezzi Avalon x13 Danno 30 + 30

    Essendo irradiato anche il Jinton sulla diramazione, al danno della tecnica si aggiunge un ulteriore 30(PM/2)

    Ho cercato di essere più chiaro e schematico possibile ma mi rendo conto che è un pò caotico xD I danni specificati per i frammenti di Avalon valgono anche nel tentativo di strattone sulla frusta, quindi 30 + 20 di base + i normali danni e destabilizzazione.

    Dovrebbe essere tutto :please:


    Edited by Roy90 - 17/1/2021, 15:17
     
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