Tra Nebbie e Veleni [Vol.II]

Potevo definire quello un giorno come tanti? Si, o almeno lo sarebbe stato se non avessi deciso di fuggire da quella monotonia di allenamenti quasi sempre uguali ed ormai poco produttivi. C'era qualcosa che mi bloccava, un limite che non riuscivo a superare, seppur mi impegnassi a fondo, qualcosa mi tratteneva prigioniero di quella mia condizione.

Basta... Devo darmi una svegliata... Ho bisogno di qualche stimolo...

Un'idea infine mi balenò in mente, era il momento di fare sul serio e non certo di cimentarmi nei soliti addestramenti. Avevo bisogno di un vero combattimento e lì a Kiri c'era proprio quello che faceva al caso mio. Senza indugi, dopo una buona colazione, mi diressi a passo svelto verso una delle famose arene del villaggio per potermi mettere alla prova fino in fondo. Entrando potei però notare uno strano scherzo del destino, era ormai passato molto dal nostro primo incontro ma già ad una prima occhiata potei riconoscere quel giovane corvino.

Non ci credo... Sei proprio tu... Che piacere rivederti... A quanto pare il destino ci ha messo uno contro l'altro... Sono proprio curioso di vedere quanto sei migliorato

Esordii sorridendo al giovane Shinobi per poi mettermi in guardia ed incitare il mio avversario alla prima mossa con un gesto provocatorio della mano

Il ragazzo che avevo di fronte, e che in passato avevo sconfitto, sembrava decisamente carico per il combattimento che stava per iniziare e probabilmente la causa era l'occasione di rivincita sulla passata disfatta subita.

Il piacere è tutto mio di poterti sfidare nuovamente... Però mi devi ricordare il tuo nome, non mi ricordo come ti chiami. Io sono Shusui !

Sorridendo feci per imitare quel suo gesto di presentazione con il pollice e, impettendomi ed indicandomi con il pollice, mi presentai

Il mio nome è Juza... E come quella volta sarò io a vincere!

Ormai eravamo prossimi all'inizio me prima Shusui ritenne di dovermi rendere partecipe del suo infortunio non da poco, o almeno non a quanto poteva sembrare, mostrò infatti un braccio sinistro tremante e percosso da continui spasmi

Ahimé ho questo braccio infortunato. Mi dispiace doverti dire che non potrò utilizzarlo.

Lo osservai qualche istante mentre poneva il braccio dietro la schiena e senza indugio mi apprestai ad imitare il suo movimento.

Beh... Vorrà dire che nemmeno io lo userò... Non voglio sentirti dire che hai perso solo per lo svantaggio

Il mio tono era sarcastico e non volevo certo essere offensivo, le mie intenzione erano per lo più quelle di avere uno scontro leale e pulito, certo per quanto i miei metodi di combattimento lo fossero... Ma un discorso era utilizzare determinati tipi di tecniche, mentre un altro era approfittare degli infortuni altrui.

Beh in questi casi inizia chi è stato sconfitto la prima volta...

In tutta risposta Shusui cambiò tono facendosi più intraprendente e diede finalmente inizio alle danze iniziando a correre verso di me ed utilizzando stranamente il braccio sinistro per comporre dei sigilli.

Ma allora non è del tutto paralizzato... Vorrà dire che io lo userò ne più ne meno di quanto fai tu!

Il jutsu che Shusui si apprestò ad utilizzare, gli permise di sparare cinque proiettili fiammeggianti diretti verso di me a gran velocità, con delle diverse traiettorie apparentemente paraboliche. Ad un rapido sguardo mi sembrò che i colpi, ben presto, avrebbero impattato in simultanea su di me, decisi così di aspettare il momento propizio e, componendo il sigillo della tigre, diedi al mio corpo una nuova energia tramite il chakra tanto da poter compiere uno scatto rapidissimo. Era infatti quella la mia intenzione, tentare di evitare quei colpi con uno sprint rapidissimo dell'ultimo momento, atto anche a darmi lo slancio necessario a prendere d'incontro la successiva offensiva dello shinobi. Egli infatti, giunto abbastanza vicino a me, si apprestò a compiere un balzo di quelli a me molto familiari ed a distendere la gamba verso l'alto, pronto a calarla inesorabile verso di me.

Che sia... Nah in un caso o nell'altro devo intervenire...

Pensai rapidamente, pronto a convertire il mio slancio in energia cinetica ascendente, ammortizzando il mio ultimo passo sulle ginocchia e piantando con forza il piede destro al suolo. A quel punto composi nuovamente il sigillo della tigre per un nuovo incremento di potenza donatomi dal chakra e, con decisione, portai la mano destra verso la spalla tentando di puntare il gomito verso l'arto nemico che, con immane violenza, si abbatteva su di me. Sarebbero bastati lo slancio del mio corpo, la spinta delle gambe verso l'alto e la potenza del mio colpo a contrastare quello che presumevo essere, almeno per i miei standard, un Taijutsu di alto livello? Non potevo esserne certo ma d'altronde... Chi non risica non rosica...

Quel primo scambio di colpi fu decisamente acceso, il mio sprint riuscì in pieno e, nello spostarmi, potei avvertire l'intenso calore di quei proiettili incandescenti. Non potei però far nulla contro il Taijutsu usato da Shusui, infondo la tecnica non era acqua e la mia presunzione di affrontarla con una semplice gomitata venne pagata a caro prezzo, fui infatti investito pienamente da quel potente colpo ritrovandomi in una ampia crepa nel terreno insieme al mio abile avversario.

Sei diventato più abile Shisui... Te lo concedo... Ma ora farò sul serio!

Seppur dolorante per il colpo subito, mi diedi una svegliata e mi preparai alla controffensiva. Il chakra iniziò a vorticare dentro di me mentre le mie mani componevano, rapide, i sigilli necessari a tentare una delle tecniche basilari apprese in accademia

Bunshin no Jutsu

Se fossi riuscito nel mio intento, otto copie ella mia persona si sarebbero palesate nella classica nuvoletta di fumo che ben presto si sarebbe diradata permettendo ai nove me di accerchiare Shusui in una morsa pluriderezionale. Tutti avrebbero tentato di sferrare un pugno al nostro avversario, ma solo io, l'unico reale, posizionatomi alle spalle del giovane durante l'accerchiamento, sarei stato la reale minaccia certamente non fatta di un semplice pugno. Il mio intento era infatti quello di compiere un rapido movimento del braccio segnando nell'aria un arco orizzontale per poi far scattare un particolare meccanismo posto sotto il braccio, atto a far fuoriuscire una lama nascosta in modo del tutto imprevedibile.

Mikazukigiri

Non sarebbe però bastato, volevo infatti essere il più incisivo possibile in quel frangente, sfruttai allora il mio particolare chakra venefico per rendere letale il colpo. Sarebbe bastato anche un semplice graffio per causare l'avvelenamento del bersaglio e, se tutto fosse andato come volevo, Shusui avrebbe avuto ben più di quello sulla schiena.

Ed ora... Ti rendo pan per focaccia...

Pensai effettuando un balzo verso l'alto, replicando lo stesso Taijutsu poc'anzi incassato. Il mio tallone infatti, dopo essersi disteso il più possibile verso il cielo, sarebbe infatti calato verso lo shinobi, atto a devastare qualsiasi cosa si fosse posta sulla traiettoria!

Il mio assalto si rivelò particolarmente proficuo e tutti i colpi andarono a segno magistralmente, Shusui era evidentemente provato dai danni subiti e dal veleno entrato in circolo al punto che un conato lo colse inesorabile.

Te l'ho detto... Anche questa volta vincerò io... Arrenditi!

Il ragazzo però non era per nulla intenzionato a cedere, anzi, qualcosa scattò in lui. Una rabbia palpabile, insieme ad una insaziabile sete di vittoria, lo portarono a scagliarsi quasi alla cieca contro di me. Cosa che tanto poteva portarlo alla vittoria, quanto alla sconfitta, infondo lasciarsi guidare dalle emozioni in quel modo non era mai del tutto positivo.

Ma quello cos'è?!

Sul volto del Genin qualcosa cambiò, non un semplice cambio di sguardo, ma una vera e propria mutazione dei colori oculari. Di rosso quasi scarlatto si tinsero, con delle particolari striature e segni di un nero pece; non avevo idea di cosa fosse quella mutazione ne di cosa ciò comportasse ma dovevo fare attenzione, il mio istinto animale mi diceva di stare allerta tanto che di riflesso il piede destro arretrò di qualche centimetro.

Non fuggirò!

Pensai con determinazione preparandomi a contrastare quelle folle corsa, ma la soggezione di quello sguardo penetrante mi fece ritardare di qualche secondo l'azione. Era ormai tardi per contrastarlo, potevo solo schivarlo senza però rinnegare l'aiuto del chakra, fondamentale per ogni azione. Con il sigillo della tigre composto saldamente, lasciai fluire il chakra nella giusta quantità e mi apprestai a dei rapidi spostamenti, non spropositati ma precisi quanto bastava per uscire dalla line del pugno, ruotando sulla destra. Shusui prese però un potente slancio per affondare il ginocchio verso di me, tentai quindi l'ennesima schivata con uno scatto all'indietro, sempre accompagnato dal consueto jutsu nonchè da una più incisiva spinta di gambe. La distanza ottenuta avrebbe però permesso allo shinobi una buona rincorsa per l'ennesimo pugno ben caricato e potente, quell'offensiva si stava facendo opprimente e dovevo cercare di ottenere una posizione che mi desse un attimo di respiro per spezzare quella serie.

Forza Juza!

Scattai verso il mio avversario in carica e, proprio mentre il pugno stava per abbattersi su di me, tentai nuovamente l'ennesimo sprint offertomi dalla portentosa tecnica del corpo sfarfallante, questa volta atto a favorire una capovolta in avanti, a seguito di una forte spinta in avanti, dedita a permettermi di uscire dalla traiettoria del colpo ed allo stesso tempo portandomi alle spalle del nemico. Se fossi riuscito in quella serie di schivate, avrei avuto modo di cogliere l'occasione per un contrattacco.

Movimenti rapidi e precisi mi consentirono una supremazia sul piano della mobilità tale da permettermi di ottenere la chance di concludere quello spettacolo. Shusui era forte, il dolore per il colpo subito poco primo era ben presente a ricordarmelo, ma gli mancava qualcosa. Era avventato, frettoloso, cedeva facilmente alle emozioni, per quanto le sue potenzialità fossero certamente innegabili, aveva ancora della strada da fare.

Ora chiudiamola qui...

Pensai estraendo dal taschino due shuriken ed apprestandomi ad un semplice quanto efficace "gioco di prestigio". Lanciai il primo con decisione verso la spalla destra del giovane che certamente di lì a poco si sarebbe voltato, ma quell'arma non sarebbe stata sola, difatti subito dopo avrei scagliato anche il secondo facendo si che fosse impercettibile ai sensi del nemico attraverso un particolare jutsu

Kage Shuriken no Jutsu

Se fossi riuscito in quell'intento avrei quindi spinto il mio corpo in avanti dandomi una ulteriore spinta con le gambe, la mano destra intanto sarebbe scivolata sull'impugnatura della katana ossea fissata al mio fianco impugnandola saldamente. Una volta giunto a distanza ravvicinata avrei quindi tentato l'estrazione dell'arma mirando con il pomello dell'arma allo stomaco di Shusui, un colpo semplice ma probabilmente decisivo, che avrebbe potuto tramortire il ragazzo e concludere lo scontro.

Shusui... Sono certo che presto ci rivedremo ancora...