A piccoli passi verso un grande traguardo

PQ sblocco elementale Shizuka Guren

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    -Parlato Shizuka
    -"Pensato Shizuka"
    -Parlato Miyoko


    CITAZIONE
    Questa PQ cronologicamente è avvenuta dopo la missione Cala il silenzio ad Oto e dopo la PQ Come nasce uno stretto rapporto

    Ore 23:33

    -Accidenti!

    Esclamò Shizuka appena si ritrovò davanti al cancello di casa. Di solito, la strada che percorreva per andare
    al centro del villaggio e viceversa, le sembrava molto più lunga.

    -Spero che stia già dormendo

    Aggiunse la ragazza, riferendosi ovviamente alla figura che abitava in casa con lei, ovvero sua madre. In certo senso da quelle parole appena dette, avrebbe cercato di darsi coraggio per varcare la soglia del cancelletto che dava accesso al piccolo giardino. Mise un piede dietro l’altro e cominciò a camminare per attraversare il piccolo vialetto di casa che collegava il cancello e la porta d’entrata, tentando ovviamente di fare meno rumore possibile. Anche i grilli nelle vicinanze, per la tensione avrebbero assecondato il silenzio, non emettendo suoni, per evitare di fare troppo chiasso. Una volta arrivata vicino la porta di casa, Shizuka diede una veloce occhiata alla finestra alla sua sinistra, dalla quale si poteva vedere chiaramente il salone.

    -Bene! Via libera.

    Si rincuorò la Shoton a quella visuale. Di solito Miyoko prima di andare a dormire o lavorava a maglia, oppure leggeva qualche libro per rilassarsi. La ragazza dai capelli argentati, si chinò e con calma si sfilò i sandali “shinobistici” dai piedi, in modo tale che una volta entrata, li posò all’ingresso, per poi sgattaiolare in camera sua. Fatto ciò si rialzò leggermente e con la mano destra prese le chiavi all’interno della borsa che portava a tracolla, e delicatamente con la medesima mano le infilò nella serratura, mentre con la sinistra prese entrambe le scarpe appena sfilate. Infine la giovane genin si avvicinò e con la spalla destra, si aiutò spingere la porta calibrando ovviamente la forza.

    Gnii-iik

    Shizuka strinse i denti a quel rumore prodotto dalla porta. Ogni minimo suono le era nemico. Una volta varcato l’uscio, si intrufolò furtivamente ed infine accompagnò la porta in maniera tale da chiuderla. Una volta riuscita nella difficile operazione, la giovane genin si chinò per poggiare le scarpe al pavimento, e in punta di piedi salì le scale, tentando così di raggiungere camera sua. Ormai la meta era vicina doveva solo stare attenta, a non fare niente di maldestro, come suo solito fare. Inspirerò l’aria tutta d’un fiato, e quasi in apnea, cominciò a dirigersi in camera sua. Passo dopo passo. Scalino dopo scalino, salì le scale. Dopo essere riuscita a salire, la ragazza diede uno sguardo alla porta della stanza della madre, che si trovava a sinistra del corridoio. Era chiusa.

    -Pfui!

    Sul suo volto comparve un’espressione di sollievo. Era riuscita nel suo intento, ossia quello di non svegliare la madre. Con questo pensiero, non ci pensò due volte a sgattaiolare nella sua stanza che si trovava subito sulla destra. Una volta che fu riuscita ad entrare in camera, chiuse la porta a chiave.

    "
    Ce l’ho fatta! Almeno per stanotte, voglio stare tranquilla. Non ho voglia di sentirmela"


    Pensò tra sé e sé la giovane Shoton, che proprio ora di critiche e rimproveri della madre non ne voleva sapere. Voleva solamente andare a dormire con la pancia piena di Ramen. Shizuka si tolse i vestiti, per poi infilarsi il pigiama e tuffarsi nel letto morbido.


    -Domani penso a tutto. Ora voglio solo riposarmi.





    [...]

    Ore:10.00,Casa Guren


    Decisamente troppo tardi per svegliarsi secondo i canoni della giovane Shoton, che normalmente si sarebbe alzata dal letto per le sette. Quell’orario era perfetto, in quanto le permetteva di sbrigare più faccende durante la giornata, ma quella mattina era diversa. Non aveva voglia di affrontare la giornata. Non aveva voglia di fare nulla, anche se ovviamente questo modo di pensare era completamente sbagliato. Molto lentamente Shizuka aprirebbe gli occhi, in modo da poterli abituare alla forte luce del sole che inondava la sua cameretta.

    -Cavoli! Ho dimenticato di chiudere le tende.

    Esclamò la giovane Guren, mentre a fatica si trascinò fuori dal letto per potersi recare in bagno per lavarsi e per mettere a lavare i suoi vestiti, dato che ormai sembravano degli stracci logori. Una volta che entrò nella doccia, Shizuka ripensò a quanto fosse strano che la madre non fosse venuta in camera per svegliarla. Tra l’altro sicuramente si era già accorta che sua figlia era rincasata, dato che la porta della camera della genin era chiusa. Da un po' di tempo a questa parte, la donna nei suoi confronti aveva un atteggiamento diverso. Quasi comprensivo. Quasi come se avesse capito che la ragazza non avesse voglia di essere disturbata. Dopo aver finito di lavarsi ed asciugarsi, sia il corpo che i capelli, la giovane Guren si ritrovò davanti allo specchio, e dopo aver preso la spazzola situata sul mobile accanto al lavandino, si pettinò con molta cura i suoi capelli argentati. Una volta finito la “rituale” pettinata alla sua chioma liscia, Shizuka si diresse nuovamente nella sua stanzetta in accappatoio, dove, una volta aperto l’armadio, scelse degli abiti comodi adatti per il movimento: Un leggins nero e una semplice maglietta viola a maniche corte. Fatto ciò uscì dalla camera per poi scendere le scale ed andare in cucina.

    Buongiorno!

    Dopo aver sentito quel saluto, la giovane Guren vide la figura della mamma seduta sulla piccola poltroncina del medesimo vano . Era seduta lì mentre sorseggiava la sua tisana ai mirtilli che di routine beveva prima del pranzo. Così facendo non arriverebbe mai completamente affamata durante i pasti.

    -B-buongiorno…

    Shizuka sobbalzò a quel saluto, di certo non era ancora pronta per affrontare un discorso decente con la madre.

    -Allora? Com’è andata?

    Il cuore della giovane Guren perse qualche battito dopo quella domanda. Si interrogava su cosa avrebbe potuto mai dire alla sua genitrice? Sicuramente l’avrebbe costretta a fare pulizie extra o peggio ancora l’avrebbe cacciata di casa. Già l’otoana s’immaginava di vagabondare per le vie del villaggio in cerca di cibo.

    -Beh, poteva andare meglio…

    Iniziò ad argomentare la ragazza, ingoiando prima una grossa quantità di saliva.

    -Ho cercato in tutti i modi di risolvere il problema, ma a quanto pare non è bastato, e la situazione ci è sfuggita di mano. Anche perché stavamo lottando contro dei abomini, che stranamente dopo il sorgere del sole sono scomparsi. Puff.

    Shizuka disse tutta la verità alla madre, notando anche l’espressione stranita della donna alle sue parole riguardo gli strani avvenimenti della missione. Ormai la giovane Genin era pronta all’imminente rimprovero della madre che con un movimento rapido e aggraziato delle dita si sistemò una ciocca dei capelli che per lo stupore le si posò davanti ai suoi occhi. Dopo di che, la donna dai lunghi e setosi capelli portò la stessa mano alla bocca e si schiarì la voce, come per ricomporsi dato che non le piaceva esternare alcun tipo di emozione o sentimento in generale.

    -Bene…Credo che ora tu abbia bisogno di questi

    Miyoko porse due fogliettini completamente bianchi alla giovane Guren. Shizuka guardò prima ciò che sua madre le aveva porto, per poi posare lo sguardo visibilmente confuso sulla donna che le era davanti.

    -Tieni ben stretto questo foglietto tra le mani e concentra il chakra su di esso. Questa è la procedura che devi seguire per passare alla fase in cui devi sbloccare il chakra elementale della terra, per poter attingere alle tecniche del clan Shoton. Ce la puoi fare.

    -“COOOOSA!”

    Dopo di ciò la donna se ne andò dalla stanza, lasciando la giovane Genin a bocca aperta. Di certo non si sarebbe mai immaginata che la madre compisse un gesto simile per lei. Quella stessa donna che fin da quando era piccola nessun gesto affettuoso era lecito.

    -“Questa poi…Devo raccontarlo assolutamente a Saiko”


    […]
    Ore 11, campo di allenamento, Oto.


    Per tutto il tragitto la ragazza dalle rosee iridi non fece altro che pensare a cosa stesse passando sua madre, dato che questo comportamento non era da lei. Stava iniziando a credere nella capacità della figlia? Questo Shizuka non poteva saperlo per certo. Una volta giunta al campo la ragazza dai capelli argenti tirò fuori dalla tasca entrambi i foglietti. Li osservò molto attentamente, anche perché non sapeva proprio cosa farci, l’idea d’immetterci il chakra era scontata, ma sarebbe stata in grado di raggiungere questo primo traguardo? La giovane Guren lo poteva scoprire soltanto in un modo. Provarci. L’otoana guardò attentamente quel pezzo di cellulosa bianco dall’aria misteriosa.

    -Dunque proviamo così.


    La shoton richiamò il chakra concentrandosi il più possibile. La concentrazione le fu negata da una cavalletta che aveva deciso di saltarle addosso e interrompere il rituale che permetteva alla genin di accedere alla riserva di energia utilizzata per effettuare le tecniche ninja.

    -AAAAH!

    Shizuka urlò, agitando le mani in modo frenetico per scacciare così l’essere infernale che si era poggiato sulla sua spalla destra, che dopo tante moine, e una sonora sberla, riuscì a levarselo di dosso.

    -Pfui!

    La giovane Genin sospirò per ricomporsi, e così tornare all’esercizio che stava eseguendo. Questa volta niente e nessuno si sarebbe potuto intromettere, nemmeno un moscerino. Così la ragazza dalle rosee iridi chiuse gli occhi, per rimanere concentrata, e provò a richiamare nuovamente il chakra. La shoton fece il sigillo della capra: immaginò il solito cristallo rosso che rappresenterebbe l’energia mentale, e quello cristallo blu l’energia fisica che arrivati al plesso solare si congiunsero in maniera tale da permettere alla ragazza di usufruire dell’energia necessaria. Dopo di che concentrò la medesima energia verso la sua mano destra, in modo che il chakra potesse affluire al foglietto. Il pezzo di carta si rivestì di una patina azzurrina e dopo alcuni secondi, la ragazza aprì gli occhi per vedere il risultato, e in quell’istante il foglietto cambiò colore, da quello bianco a quello marroncino, e istantaneamente di sgretolò tra le sue mani.

    -La terra…Mamma sarà fiera di me.

    Disse sorridendo soddisfatta la giovane Guren, quasi commuovendosi di ciò che aveva raggiunto. Ora davvero le mancava poco per raggiungere lo stadio successivo. Questo era tutto ciò che frullava nella testa di Shizuka, mentre percorreva la strada di ritorno verso casa, nulla era più soddisfacente di un piccolo traguardo raggiunto.
     
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    Colui che è e si spera sarà

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    30 exp e sblocco approvato, ricordati però per la prossima volta di dividere le parti in 3 post separati.
     
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