[C] Cala il silenzio ad Oto

max 4 Genin+1 Chunin(o superiore)

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     Like  
     
    .
    Avatar

    Colui che è e si spera sarà

    Group
    Member
    Posts
    5,406
    Location
    Roma

    Status
    Offline
    CITAZIONE
    A chiunque leggerà questa missiva,
    mi chiamo Sonji, sono un mercante itinerante di spezie e sono disperato: il mio piccolo villaggio, TUTTO il mio villaggio, uomini, donne e bambini sono scomparsi improvvisamente nel nulla, richiedo urgentemente aiuto a tutti i villaggi ninja, vi prego aiutatemi a trovare i miei amici e la mia famiglia. Per chiunque dovesse accettare la mia richiesta di aiuto l'appuntamento è alle 8:30 alle porte di Oto il xx/xx, vi prego fate presto, mi sembra quasi di impazzire!

    Bon, per la ricezione della missiva potete ruolare che vi arriva per posta a casa o che la trovate in bacheca all'accademia, come volete, basta in ogni caso che con il post mi arrivate alle porte del sopracitato villaggio, poi ci penso io a voi. Ricordo a chiunque voglia partecipare che vi sono 7 giorni per postare da ogni mio post come da regolamento, per il resto fatevi avanti :D


    Edited by Stompo - 16/2/2018, 17:30
     
    .
  2. |Omnimon|
        Like  
     
    .

    User deleted


    Narrato
    Parlato Saiko
    Parlato XXX
    Scritte
    Pensato


    16 Yumetsuki, 18 d.Z., Villaggio di Oto, Villa Kirin



    Erano passati ormai alcuni giorni dalla promozione a Genin e Saiko non aveva avuto la possibilità di controllare se ci fossero missioni disponibili per il suo grado. Quella mattina decise di dirigersi al palazzo dell'Otokage per controllare se fossero affisse delle missioni sulla bacheca. L'aria fuori era umida anche se le nuvole all'orizzonte facevano presagire pioggia abbondante. Saiko indossò il coprifronte con il simbolo del suo villaggio, ben lucidato. Era orgoglioso di averlo ottenuto nonostante le peripezie di quella giornata che spesso riviveva facendosi anche due risate.

    "Cavolacci. A ripensarsi quella mattina sono stato davvero fortunato, avrei potuto essere bocciato molto facilmente, solo a guardarmi in volto."

    Pensava a come quella giornata se la fosse cavata solo con un rimprovero e del ramen offerto alla sua amica Shizuka. Già, chissà lei come se la passava, se la madre le avesse fatto i complimenti almeno quella volta o se fosse già alla ricerca di qualche missione da fare. Camminando per le strade del villaggio, quel pungente odore di terriccio bagnato e polvere gli faceva solo presumere che per i nonni la giornata seguente sarebbe stata abbastanza impegnativa, dovendo deviare l'acqua di risulta della pioggia dalle coltivazioni.
    Dopo un po', il nostro ninja arrivò al palazzo dell'Otokage, una struttura imponente con la scritta recante il nome del villaggio e la figura che vi abitava. Notò al suo esterno dei ninja di guardia, con indosso il classico giubetto da Jonin e fu attratto dal loro equipaggiamento: portavano entrambi una katana dietro la schiena.

    "Cosa ti serve ragazzo?"

    Saiko rispose, indicando la bacheca, che doveva visionare le missioni disponibili. I due gli fecero gesto di entrare e lui così fece. Si recò avanti la tavola di legno, poggiata su un treppiedi di legno, sulla quale erano appesi molti fogli.

    "Wow! Ci sono tantissime missioni. Chissà se ne trovo una adatta a me."

    Controllò tutti i fogli scrupolosamente; vi erano molte missioni di alto grado, dal B in sù, ma la sua attenzione fu poi attirata da una missione in particolare, era di grado C, e sembrava scritta frettolosamente, con dei caratteri non proprio chiari al primo impatto. Era una missiva di un qualche villaggio.

    CITAZIONE
    A chiunque leggerà questa missiva,
    mi chiamo Sonji, sono un mercante itinerante di spezie e sono disperato: il mio piccolo villaggio, TUTTO il mio villaggio, uomini, donne e bambini sono scomparsi improvvisamente nel nulla, richiedo urgentemente aiuto a tutti i villaggi ninja, vi prego aiutatemi a trovare i miei amici e la mia famiglia. Per chiunque dovesse accettare la mia richiesta di aiuto l'appuntamento è alle 8:30 alle porte di Oto il xx/xx, vi prego fate presto, mi sembra quasi di impazzire!

    "QUESTA È PERFETTA!"

    La gioia pervase il volto del genin che cominciò a saltellare avanti e dietro.

    "Devo correre a dire a Shizuka che ho trovato la missione perfetta da fare."

    Saiko corse a casa dell'amica per darle la bella notizia, ma arrivato davanti la porta si fermò, non bussò, pensando che se avesse aperto la madre lo avrebbe mandato via con i suoi modi bruschi, ma valeva la pena tentare; così prese coraggio e bussò alla porta. Fu proprio l'amica ad aprirgli la porta.
    Sono così contento che mi abbia aperto tu! Ho trovato la missione adatta da fare. Ci serve solo qualche altro membro, credo, ma sono sicuro che potremmo farcela. Scusa se non resto a chiacchierare ma vado a lucidare le armi e prepare l'equip. Ci vediamo domani mattina alle porte di Oto. Mi raccomando cerca di farmi essere puntuale!

    Saiko le mostrò il foglio e, col suo solito sorriso stampato in volto, fuggì via quasi senza lasciarle il tempo di rispondere.

    "Sono così emozionato!"

    Corse a casa, era pomeriggio inoltrato e l'unica cosa che poté fare fu proprio di sistemare l'equipaggiamento ninja, fino a sera, prima di mettersi a letto per riposarsi perché il giorno seguente avrebbe iniziato la missione.

    17 Yumetsuki d.Z., Villaggio di Oto, Villa Kirin


    DRIIN! Anche questa mattina, come tutte le volte, la sveglia suonava incessantemente, e come ogni giorno Saiko non si sarebbe voluto svegliare, ma quella mattina era già pronto, a quell'ora, aveva una missione e si avviò subito all'esterno di casa, dove avrebbe aspettato l'amica Shizuka per poi andare insieme alle porte del villaggio.

    Cavoli, sono eccitatissimo. Meglio fare qualche esercizio di stretching per scaricare la tensione

    Cominciò a fare qualche esercizio per via dell'ansia, e dopo qualche minuto arrivò anche la sua amica con la quale si diressero alle porte della città.

    "Forza! il signor Shonji ci aspetta alle porte del villaggio; In marcia!"

    Saiko traspariva eccitazione da ogni singolo poro del proprio corpo. Di lì a breve sarebbe partito per risolvere la sua prima missione, non una qualunque ma una di livello C, che per un neogenin è veramente molto.

    "Ce la faremo! Porteremo a compimento la missione prima ancora di poter dire Ninjutsu."

    Arrivarono in poco tempo alle porte del villaggio, dove li aspettava un signore che sembrava preoccupato ed impaurito ma soprattutto in attesa di partire. Mancavano ancora dieci minuti alle 8.30, chissà che in quel lasso di tempo non si fosse presentato qualcun altro per la missione.

    Scheda di Saiko Kirin
    CITAZIONE
    Resistenza 200 punti
    Stamina 200 punti

    CITAZIONE
    Kama x1 Nel cinturino sul fianco destro
    4 Shuriken nel borsello porta-armi sul fianco sinistro.


    Edited by |Omnimon| - 18/2/2018, 12:09
     
    .
  3.     Like  
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    109

    Status
    Offline
    Parlato Shizuka
    Messaggio mamma
    Pensato


    16 Yumetsuki, 18 d.Z.
    Casa Guren, Oto.


    Nuvole grigie incombevano sul villaggio del suono, che presagivano un brutto temporale, lo si poteva capire, non solo dalle nubi, ma anche dal vento che quella mattina soffiava abbastanza forte . Shizuka si trovava in casa , e come di normale routine si era alzata presto, aveva fatto colazione con latte e biscotti al cioccolato. Di lì a poco notò un biglietto sul tavolo in cui c'era scritto:


    - Fammi trovare la casa pulita per pranzo, mi raccomando.

    La giovane genin sospirò per quella solita richiesta , che ormai quasi tutte le mattine la mamma le faceva.


    -Grazie tante, mamma! Anch'io ti voglio bene


    Aggiunse rassegnata . Si diede un pizzicotto sulla pancia e si alzò dalla sedia per poter svolgere le faccende domestiche, ma prima di tutto doveva togliersi il pigiama, quindi andò prima in camera sua dove si cambiò .Indosso aveva dei comodi leggins neri , con sopra una felpa larga di colore viola con cerniera . Infine si sistemò la chioma argentata in una semplice coda, in maniera che ,durante le pulizie, non le dessero fastidio.


    "Cavoli! E' proprio una pessima giornata per uscire ed allenarsi. Forse è un bene che sia rimasta a casa.Magari può essermi comunque utile per un altro tipo di allenamento"


    Pensò tra sé e sé. Shizuka era convintissima che l'allenamento non era solo quello fisico, come tanto affermava sua madre, ma esso comprendeva anche la realtà che la circonda quindi dallo svolgere esercizi fisici, allo stare semplicemente in casa a riposarsi o a fare semplici servizi. Dunque si apprestò a sistemare alcune cose nella sala da pranzo , che per fortuna non era molto grande, quando ad un tratto bussarono alla porta.

    - E adesso chi è?


    Disse seccata della cosa, poiché voleva finire i lavoretti prima che tornasse la madre. Arrivò nell'ingresso , e dopo i continui rintocchi del campanello che tanto odiava, aprì la porta freneticamente , urlando nervosamente a qualsiasi persona si fosse palesata.


    - MA CHI CAZZO È? MA SONO MODI?!


    Davanti ai di lei occhi c'era una figura che conosceva fin troppo bene: un ragazzo dai capelli insolitamente bianchi e dai lineamenti delicati, che sorridendo le comunicò di avere una missione per loro due e, porgendogli il biglietto che sventolava giocosamente tra le sue mani , aggiunse che sicuramente la avrebbero portata al compimento. Shizuka guardò il biglietto, che l'amico le aveva posto:

    CITAZIONE
    A chiunque leggerà questa missiva,
    mi chiamo Sonji, sono un mercante itinerante di spezie e sono disperato: il mio piccolo villaggio, TUTTO il mio villaggio, uomini, donne e bambini sono scomparsi improvvisamente nel nulla, richiedo urgentemente aiuto a tutti i villaggi ninja, vi prego aiutatemi a trovare i miei amici e la mia famiglia. Per chiunque dovesse accettare la mia richiesta di aiuto l'appuntamento è alle 8:30 alle porte di Oto il xx/xx, vi prego fate presto, mi sembra quasi di impazzire!

    Quando finì di leggere, senza nemmeno assimilare tutto ciò che aveva letto urlò esterrefatta:


    -MA SEI IMPAZZITO?!


    Il ragazzo a quelle urla scappò via con la scusa delle armi , probabilmente per non sentirsi il rimprovero. La giovane senza nemmeno pensarci sbatté la porta, cercando di rileggere quello che c'era scritto sul biglietto.


    "Deve essere impazzito. Non possiamo farcela noi due da soli.Spero vivamente che almeno ci saranno altre persone"


    La kunoichi pensò sul serio che il suo amico fosse impazzito, ma d'altronde non potevano tirarsi più indietro.


    "E ora cosa faccio? E se dovessimo morire? Ma insomma la mia vita da Kunoichi è appena iniziata e già forse sarà stroncata?!"



    Quei pensieri attanagliarono Shizuka per il resto della giornata,fino a che non arrivò a crollare la notte per il troppo sforzo mentale.




    17 Yumetsuki, 18 d.Z.
    Casa Guren, Oto.



    Il mattino seguente non cambiò molto la situazione, la ragazza si alzò controvoglia dal letto e quasi non riusciva a tenersi in piedi, dato che la notte non aveva dormito bene. Si trascinò in bagno per lavarsi, vestirsi con il suo solito outfit da battaglia ,e legarsi i capelli nei due codini laterali.Scese in cucina per prendere al volo una fetta biscottata con sopra la marmellata e, la addentò . Non fece caso in quel momento al fatto che ci fosse la colazione servita sul tavolo, Shizuka era completamente persa nei suoi pensieri. Fece per uscire , ma prima disse con voce cupa:

    -Sto uscendo. Forse non tornerò



    Chiuse la porta dietro di sé senza nemmeno aspettare che la madre le desse un segno. Camminò per le strade di oto, quasi come fosse uno zombi. Guardò in alto e vide che il cielo era nuovamente nuvoloso. Rispecchiava il suo stato d'animo.Era cupa , quasi consumata dentro. L'ansia le aveva corroso l'anima e resa vuota quella mattina. Erano le 8:15 ed era arrivata fuori casa di Saiko, che in quel momento stava uscendo dalla porta, e una volta raggiunta, la incitò ad andare alle porte del villaggio. La giovane genin , meccanicamente seguì l'amico verso la meta, senza nemmeno accorgersi della gente intorno. Una volta giunti alle porte vide , riuscendo a collegarsi con il mondo terrestre e non quello mentale , a vedere un uomo abbastanza preoccupato che attendeva le eventuali persone che si sarebbero occupate dell'incarico. Si sarebbe immaginato che al suo cospetto si fossero presentati solo due ragazzini?



    Scheda Shizuka Guren
    CITAZIONE
    Statistiche:
    Resistenza: 200
    Stamina: 200

    CITAZIONE
    Equipaggiamento:
    Coprifronte al collo
    Borsello porta-armi: 20 metri di Filo d'acciaio
    Taschino Porta-armi: 3 Shuriken


    Edited by Sachigo - 3/3/2018, 13:19
     
    .
  4.     Like  
     
    .
    Avatar

    Hey, Axel. You haven't forgotten? You made us a promise. That you'd always be there... to bring us back.

    Group
    Oto's Ninja
    Posts
    1,202
    Location
    Italia

    Status
    Anonymous
    Passai una decina di giorni senza muovermi da casa. Avevo paura dell'esterno, paura di essere sotto stretta sorveglianza da chissà quale maledetto bastardo sulle mie - e nostre - tracce. Avevo scelto una delle sezioni più pericolose, la Neo Akatsuki, che seguiva le orme dell'oramai defunta Akatsuki di oltre cent'anni fa, ancora più pericolosa di Zero stesso, almeno per quanto la mia mente riuscisse a percepirne. Vegetavo tra letto e cucina, tra una scopata e l'altra con la donna che pensavo di amare, qualche sigaretta di troppo. Avevo visto la morte in faccia, avevo visto il dolore e la sofferenza negli occhi di tutti i Kiriani. Il funerale di Shaku e Viraru comportarono un silenzio di piombo, un così profondo silenzio che nei giorni successivi mi vennero i brividi al mero pensiero. Chiudevo gli occhi ogni volta che vedevo il volto della Mizukage in lacrime, mentre cercava di trattenere le lacrime, oppure ancora per quel viso attonito di Shinichi, che riuscii a scorgere in mezzo a quella fiumana di gente. Ero più provato per il dolore generale del mio villaggio, quell'alone di pianto e rabbia che aleggiava nell'aria, talmente avvertibile da voler far scappare tutti da quel posto, da pregare la possibilità di dimenticare tutto e svanire nel nulla. Ma non era possibile una cosa del genere. Come detto, vegetavo con gli occhi sbarrati sul soffitto plumbeo mentre il fumo di sigaretta aleggiava nell'aria. Avevo parlato di tutto - o quasi - con Sakamae, ma il mio amore per lei stava via via scemando. Non avrei voluto aggravare la mia situazione, però. In più lo sfogo sessuale mi aiutava a non perdere veramente la testa. Già ci stava pensando il mio alter ego.

    Non pensi sia ora di reagire, Yuichi? Uscire, far qualcosa, che ne so. E' giorni che sei in casa e mi strugge vederti così...

    Alzai la schiena dal letto, per poi avvicinarmi carponi alla mia donna, seduta ai piedi del letto. Lanciai la sigaretta verso la finestra, la sentii sbattere e finire nel posacenere. Uno schiocco derivato da un bacio sfuggente riecheggiò per la stanza, pregna di fumo, sudore e ferormoni.

    Hai ragione. Esco a bere qualcosa da Teshi. Ci vediamo tra un'oretta...

    Nudo e crudo mi alzai, tralasciando qualche parola dal tono un po' troppo rude e distaccato, ma sinceramente in cuor mio sapevo che Sakamae non avrebbe reagito in alcun modo. Mi vestii come mio solito, dei pantaloni più che comodi, un felpone grigio quanto il mio umore, una sciarpa fin troppo lunga e una buona dose di voglia di bere. Mentre passeggiavo per le strade Kiriane si sentiva il borbottio indecente delle persone che, giustamente, non si erano ancora riprese come il sottoscritto. In più il pallino della distruzione di Suna tormentava ancora di più i miei pensieri. Ero preoccupato, in particolar modo, per Zend Izuki. Quello Sharingan... avevo un brutto presentimento.

    [...]



    Buongiorno, Teshi-sama. Tutto bene?

    L'oste si voltò verso di me con sguardo perso.

    E tu chi sei, scusa?

    Come "chi sei"? Quasi mi scappò una risata.

    Yuichi! Yuichi Yuki, ci siamo visti un po' di tempo fa qua con Shinichi...

    AAAAH, perdonami, non ti avevo riconosciuto con questo look! Cavolo, sembra che siano passati anni, invece hai solo fatto crescere i capelli e la barba! Cosa posso offrirti, Yuichi? Tranquillo, offro io, anche solo per questa figuraccia! Ahahaha

    Un po' di sano contatto umano (sesso a parte) mi serviva. Il mio cuore si riscaldò parlando con Teshi.

    Ma grazie mille, veramente, gentilissimo come sempre! Uno scotch senza ghiaccio, per favore! Per quello ci penso io!

    In men che non si dica dal fondo del bancone vidi scivolare il bicchiere sullo strato vischioso d'alcool che impregnava il legno. Arrivò davanti a me, con estrema perfezione. Chissà quanti anni d'esperienza aveva sulle sue spalle, anzi, braccia, Teshi per saper dosare la propria forza nel far capitolare il bicchiere nel punto che voleva lui. Ero quasi ammaliato da tale pratica, come ne rimasi la prima volta che misi piede nella sua taverna. Chiusi la mano a mo di pugno sopra al liquido alcolico, per poi non far altro che congelare l'umidità dando forma a tre cubetti di ghiaccio perfetti che si tuffarono in quel mare di sballo. Sorso dopo sorso il mio stomaco cominciò a riscaldarsi, così come l'anima. Secondo un detto, l'alcool è il balsamo del cuore...o no?

    Vedo che anche tu sei diventato come Shinichi, eh? Sono contento per te, davvero!

    Già, è grazie a lui se sono riuscito a padroneggiare la nostra arte. A proposito di Shinichi, sai che fine ha fatto? E' dal funerale che non lo vedo, avrei bisogno di parlargli.

    Mhh, sinceramente non lo vedo dall'ultima volta che ho visto te. Però sono sicuro che se andrai nei paraggi del palazzo della Mizukage potresti trovarlo. Comunque ti trovo in gran forma!

    Mah, guarda, non è che stia troppo bene. Tiro avanti tra sigarette e sesso, però sinceramente non potrei chiedere altro. Grazie ancora, Teshi-san! La prossima volta ci facciamo una bevuta insieme, fanculo alla politica del non bere sul lavoro!

    Alzata la mano destra in cenno di saluto accompagnai il mio corpo all'uscita, mentre Teshi si dirigeva nel solito retrobottega a pulire le decine di bicchieri di vetro consumati da decenni d'alcool.

    [...]



    Decisi di seguire il consiglio di Teshi, ovvero quello di recarmi nelle zone del palazzo, giusto per curiosità. Magari avrei trovato veramente Shinichi a bazzicare da quelle parti. Oppure, come era molto più plausibile, non l'avrei trovato da nessuna parte. Aveva, sicuramente, chissà quale compito importante da adempire. Non lo biasimavo, per niente. Mi stuzzicava l'idea di avere un mio consanguineo in un ruolo prestigioso nell'élite di Kiri. Beh, come se io non ricoprissi un ruolo importante... siamo riusciti a recuperare Jarago, porca puttana, quel bastardo di un traditore.

    Mh, cazzo, ho finito le sigarette.

    Non feci altro che muovermi in direzione del tabacchino più vicino, a nord-est. Però, ben prima di arrivare nel suddetto luogo, vidi per terra un foglio stracciato. Incivili. Che schifo di posto stava diventando Kiri. Lo raccolsi e, con la mia tipica curiosità da persona che non sa farsi i cazzi propri, aprii quel foglio. Con mia grande sorpresa non si trattò di una cartaccia a cui dar fuoco. Era una richiesta d'aiuto.

    CITAZIONE
    A chiunque leggerà questa missiva,
    mi chiamo Sonji, sono un mercante itinerante di spezie e sono disperato: il mio piccolo villaggio, TUTTO il mio villaggio, uomini, donne e bambini sono scomparsi improvvisamente nel nulla, richiedo urgentemente aiuto a tutti i villaggi ninja, vi prego aiutatemi a trovare i miei amici e la mia famiglia. Per chiunque dovesse accettare la mia richiesta di aiuto l'appuntamento è alle 8:30 alle porte di Oto il xx/xx, vi prego fate presto, mi sembra quasi di impazzire!

    Oto, eh? E Oto sia.

    [...]



    8:25. Arrivai, come mio solito, in anticipo. Accesi una sigaretta, così, per stemperare un po' la tensione e far trascorrere il tempo. Da lì a poco quel tale si sarebbe dovuto palesare e spiegare che cazzo era successo. E, una volta finita la missione, mi sarei portato a casa un bel gruzzolo di Ryo. Ah, che bello. Mi serviva proprio una missione per staccarmi dal temperamento negativo che stava aleggiando nell'aria di Kiri in quel periodo.




    Edited by røxasv² - 18/2/2018, 16:04
     
    .
  5.     Like  
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    136

    Status
    Offline
    Shoko Chinoike

    Genin di Yugakure no Sato



    Narrato - «Parlato»



    Camminavo silenziosa per le strade di Yu, perlustrando il villaggio in cerca di qualcosa di anomalo. Yu, il paese delle Calde Acque; Yu, il Paese del Culto di Jashin; Yu, il Luogo Più Noioso del Mondo. Il mio villaggio si era isolato dalla comunità internazionale, a detta degli anziani era la cosa migliore, ma secondo me era un'occasione sprecata di partecipare a qualche evento che avrebbe potuto dare un po' di prestigio alla nostra piccola nazione. Quando avevo chiesto ai miei genitori cosa ne pensassero, mio padre aveva risposto in modo burbero e autoritario, imponendomi di non parlare di questioni da adulti. Ero stata in silenzio, il volto sfigurato da rabbia e imbarazzo. Mamma aveva annuito, e su tutto era calato il solito sipario. Riflettevo su queste cose mentre saltellavo da un muretto al marciapiede, dentro un'aiuola, e poi lungo le scalinate che portavano al settore inferiore. Alternavo corsa e camminata, in base al sentimento che provavo di volta in volta, e quando ero stanca mi fermavo per qualche secondo. Arrivai nei pressi di un largo belvedere e mi appoggiai contro una ringhiera. Il paesaggio era tinto dei caldi colori del tramonto, che mi fecero sospirare per la loro bellezza. Mi ricordarono anche che a breve sarei dovuta rientrare a casa, dato che la mia promozione a Genin non aveva significato per me un cambiamento delle regole della mia famiglia. Sospirai e abbandonai il piazzale, scegliendo di prendere una scorciatoia fra i bassi edifici di Yu.

    Quando raggiunsi Villa Chinoike, trovai le porte aperte e un profumo di carne bollita che veniva dall'interno. Mi tolsi i sandali, entrai scalza nell'ampio atrio principale e mi diressi verso la sala da pranzo. Era un ambiente familiare, ma pregno di brutti ricordi. Molte volte avevo saltato i pasti perché inadeguata al mio ruolo di erede dei Chinoike di Yugakure no Sato, o per qualche altro capriccio di un padre troppo severo. Quel giorno, per fortuna, mio padre sembrò di buon umore. Mamma stava preparando il tavolo mentre lui leggeva il giornale. Non mi salutò, come al solito, ma sapevo che non avrebbe tollerato da parte mia lo stesso comportamento, perciò mi inchinai rispettosamente:
    «Padre, madre, sono a casa.»
    Mi dedicò un cenno della mano, mentre mamma mi indicò un posto a sedere, al suo fianco. Presi posto e attesi che tutto fosse pronto. La voce di mio padre interruppe alcuni dei miei pensieri: «Shoko, l'accademia ti ha inviato una lettera. È una missione, ed è richiesta la tua partecipazione.» Immaginavo che l'avesse letta, nonostante fosse indirizzata a me, e non a lui. Non esisteva riservatezza per la piccola Shoko in quella casa. «Ci ho riflettuto. Sembra una questione importante, perciò ho deciso che parteciperai a nome del villaggio. Gli anziani sono d'accordo con me. Ora che sei una Genin devi lavorare, e nel frattempo portare lustro sul tuo villaggio. Probabilmente collaborerai con altri shinobi e kunoichi, perciò mi aspetto che tu agisca meglio di tutti loro. Il fallimento non è tollerato.»
    Feci un inchino, e annuii.
    «Sì, padre, non ti deluderò.»
    Fece un cenno con la mano, come a liquidare tutta la questione. Sospirai silenziosamente, incapace di togliermi di dosso la negatività che quel discorso mi aveva caricato sulle spalle. La responsabilità di non dover fallire gravava su di me, e anche quella di spiccare su tutti gli altri. Ero la migliore del mio corso, ma non avevo mai lavorato con altri ninja.

    Dopo cena, nella mia piccola e austera stanzetta, trovai la lettera, posata sul mio letto. La lessi rapidamente, memorizzando le informazioni importanti. Ne fui sorpresa. Non sembrava nulla di facile. C'era un intero villaggio scomparso, non era roba da affidare a semplici Genin.
    «Povera me...»
    Mi sdraiai con la lettera fra le mani e non chiusi occhio per tutta la notte. Non avrei comunque potuto dormire per lungo tempo, dato che il giorno dell'appuntamento era l'indomani. Mentre i miei genitori ancora dormivano, preparai il mio abbigliamento ninja, consistente in un vestito leggero, maglioncino di cotone e panta comodi e attillati, coprifronte legato in testa, borsellino appeso alla cintura di tessuto, e taschino ben ancorato sulla coscia destra. Ricontrollai più volte il mio equipaggiamento, composto da numerosi metri di filo di ferro e alcuni senbon di metallo. Avrei desiderato un kunai, ma l'accademia non me ne aveva fornito nemmeno uno alla promozione. Se la missione non fosse stata la mia rovina, avrei potuto permettermene uno più in là. Fuori c'era freddo, perciò indossai una mantellina nera che copriva il collo e scendeva fino al petto, sufficiente a proteggere le parti superiori del corpo.
    «Yosh! Sono pronta!»

    Verso l'alba lasciavo i confini del Paese delle Terme e raggiungevo il Paese del Riso. Attraversai di corsa i campi, cercando di evitare boschi e canneti quando possibile. Per fortuna il Villaggio Segreto del Suono non era molto distante da Yugakure no Sato, perciò arrivai alle porte di Oto ben prima dell'orario richiesto. Da lì a breve altre persone si sarebbero presentate all'ingresso del villaggio, ma prima di farmi avanti e annunciare la mia presenza, avrei atteso l'arrivo del committente della missione. Fino ad allora sarei rimasta in silenzio, a meno di non essere esplicitamente chiamata in causa da qualcuno. Mi strinsi nelle braccia per combattere il freddo del mattino, e giocherellai con un senbon fra le labbra, come se fosse uno stuzzicadenti. Nel frattempo osservavo con attenzione quelle altre persone, chiedendomi se erano anch'essi lì per la missione da svolgere. Mi sentivo nervosa, in apprensione, inadatta al compito da svolgere. Eppure non volevo fallire, ne andava del mio orgoglio e della mia responsabilità come figlia unica della mia branca del Clan Chinoike. E non volevo più essere picchiata da mio padre. Chinai lo sguardo e attesi.



    Info Pg


    Link Scheda: Shoko

    Note: Nessuna.


    Parametri:


    Stamina: 100
    Resistenza: 100

    Tecniche Utilizzate:


    Nessuna.


    ©


    Edited by Elsarin - 18/2/2018, 18:46
     
    .
  6.     Like  
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Masters
    Posts
    3,532

    Status
    Offline
    Il sole stava appena iniziando ad illuminare il villaggio con i suoi raggi quando spalancai la porta di casa, un nuovo giorno era alle porte e la fresca brezza mattutina mi donava una sensazione di beatitudine. Attraversai rapidamente il villaggio raggiungendo il campo di addestramento situato poco all'esterno e, dopo un pò di riscaldamento, iniziai i miei soliti esercizi mattutini. Solitamente mi allenavo in solitudine fino a metà mattinata quando il mio sensei si univa a me, ma quella mattinale cose andarono diversamente.

    Eccoti qui... Pensavo di trovarti ancora a casa a quest'ora... Hai iniziato davvero presto oggi...

    Quella voce era inconfondibile, il mio maestro nonchè cugino Alistar mi avevo raggiunto molto prima del solito

    Sensei... Buon giorno... Come mai così presto?

    Alla mia domanda spaesata giunse subito risposta con tanto di sorriso che potevo tranquillamente definire malefico

    Oh mio caro Ken... Oggi ci sarà una bella novità per te... Su basta allenarti... Vieni con me!

    La cosa si faceva molto strana, non era mai un buon segno quando proprio lui mi diceva di non allenarmi. Ma il rispetto e l'ammirazione che sentivo per lui generavano una fiducia incondizionata nelle sue decisioni quindi lo seguii senza esitazione, seppur pieno di curiosità

    Ma dove stiamo andando? Quando fai così finisco sempre nei guai... Come quella volta che mi portasti a Yu per farmi combattere contro uno del posto...

    Ci stavamo muovendo a passo svelto ed a giudicare dalla direzione, la meta sembrava casa mia. La risposta alla mia domanda giunse senza che si voltasse ma, dal tono, appariva decisamente divertito.

    Ah tranquillo... Non pensare più a quello... Questo sarà molto peggio!

    Rimasi spiazzato a quelle parole ma dalla risate che seguì il discorso sperai che fosse solo uno scherzo, nel frattempo arrivammo proprio davanti casa mia ed Alistar si voltò verso di me.

    Su non perdiamo tempo, entra e prepara le tue cose... Ci aspetta un giorno di viaggio, prendi le provviste necessarie... Partendo subito dovremmo arrivare per domani a ora di pranzo... Non dimenticare le tue attrezzature ninja

    Al che mi fece cenno con la mano di entrare, la cosa mi lasciava sempre più perplesso ed incuriosito. In che guaio mi stava cacciando questa volta? Beh di qualsiasi cosa si trattasse non gli avrei certo detto di no, quindi mi apprestai a fare ciò che mi era stato detto. Circa dieci minuti dopo uscii nuovamente di casa con uno zainetto in spalle ed osservai Alistar in attesa di altre informazioni.

    Bene... Hai fatto presto, andiamo... Per strada ti spiegherò tutto!

    Ci incamminammo così verso la meta che mi era ancora ignota. Solo una volta usciti dal villaggio, il mio sensei iniziò a darmi delle informazioni.

    La nostra meta è Oto, a quanto pare in quella zona stanno succedendo cose parecchio strane ed un mercante del posto ha chiesto aiuto... Ecco la missiva...

    Mi porse quindi un annuncio del tipo che avevo già visto affisso alla bacheca del villaggio. Ecco che subito capii cosa stava accadendo, Alistar mi aveva appena gettato a capofitto in una missione. Esitai qualche istante a prendere quel foglio, non posso negare che un pò di ansia iniziò a farsi sentire, ma ormai ero in viaggio e non sarei certo tornato indietro. Infondo era proprio per aiutare le persone che avevo intrapreso la carriera di Ninja e se il mio maestro mi riteneva pronto, io avrei fatto di tutto per non deluderlo. Presi quindi la missiva con decisione e mi apprestai alla lettura.

    CITAZIONE
    A chiunque leggerà questa missiva,
    mi chiamo Sonji, sono un mercante itinerante di spezie e sono disperato: il mio piccolo villaggio, TUTTO il mio villaggio, uomini, donne e bambini sono scomparsi improvvisamente nel nulla, richiedo urgentemente aiuto a tutti i villaggi ninja, vi prego aiutatemi a trovare i miei amici e la mia famiglia. Per chiunque dovesse accettare la mia richiesta di aiuto l'appuntamento è alle 8:30 alle porte di Oto il xx/xx, vi prego fate presto, mi sembra quasi di impazzire!

    Quasi non credevo a ciò che stavo leggendo, un intero villaggio sparito nel nulla.

    Incredibile...

    Non sapevo davvero cosa dire, anche lo sguardo di Alistar si fece improvvisamente serio.

    Già, è qualcosa di davvero strano... Ma sono sicuro che tu riuscirai a venirne a capo... Credo arriveranno anche altri ninja da villaggi vicini per aiutare quindi non sarai solo...

    Ecco, quell'ultima affermazione mi confermò ciò che sospettavo, come in altre occasioni Alistar mi avrebbe solo accompagnato per poi lasciarmi nei guai

    Vuol dire che non mi aiuterai?

    Il suo solito sorriso annunciò la risposta


    Non ce ne sarà bisogno, sono certo che tu riuscirai a capire cos'è successo... E poi io sono un Jonin,
    se dovessi pensarci io tu non faresti nulla


    e terminò con il suo ghigno di superiorità. Beh, Alistar era senza dubbio un ninja molto dotato, ma un pò di umiltà non gli avrebbe fatto male. Certo è che con le sue doti poteva permettersi di parlare in quel modo. Non mi restò che sorridere di rimando e confermare il mio impegno nel risolvere quel problema

    Va bene... Capirò cosa è successo e svelerò il mistero!

    Il viaggio proseguì senza tanti intoppi e come previsto giungemmo ad Oto il giorno prima dell'appuntamento, nel tardo pomeriggio.

    Bene, eccoci qui... Ora andiamo a cercare un posto per la notte e riposiamoci... Domani sarà un giorno importante per te

    Non feci obiezioni e lo seguii, non ci volle molto a trovare una locanda presso cui soggiornare. La notte trascorse tranquilla seppur non riuscii a dormire granchè, l'emozione e l'ansia di certo si facevano sentire. In ogni caso il momento arrivò e di buon mattino lasciai la stanza salutando il mio sensei.

    A presto... Tornerò vittorioso...

    In risposta giunse semplicemente un cenno di buon augurio e questo mi fece capire che secondo lui sapevo tutto ciò che c'era da sapere. Col sorriso stampato in volto chiusi la porta e mi diressi a passo svelto verso l'appuntamento. Mi trovai alle 8.30 precise fuori le porte di Oto ed iniziai a guardarmi intorno in cerca del mercante, tale Sonji.

    Ken Fudo

    Resistenza 200
    Stamina 100


    Edited by Roy90 - 27/2/2018, 16:25
     
    .
  7.     Like  
     
    .
    Avatar

    Colui che è e si spera sarà

    Group
    Member
    Posts
    5,406
    Location
    Roma

    Status
    Offline
    Era proprio una bella giornata e il sole...
    Ah no, decisamente no, quella mattina il cielo era tutt'altro che allegro, una moltitudine di nuovoni neri carichi di pioggia ed elettricità statica infatti ricoprivano ogni spazio del visibile, costringendo i raggi solari ad impegnarsi notevolmente per illuminare la terra, difatti se non fosse stato per gli orologi che segnavano le 8:30 di mattina si sarebbe quasi stati portati a pensare che fosse pomeriggio-sera. Quel tempo triste e buio però rispecchiava alla perfeziono lo stato d'animo del nostro signor Sonji se ne stava lì davanti alle porte d'ingresso del villaggio di Oto, lo sguardo spento, gli occhi cerchiati con evidenti borse, la scomparsa improvvisa di tutte le persone a lui care l'aveva provato, sorpreso e soprattutto cambiato, nulla era rimasta della persona benevola e amorevole che c'era prima, chiunque l'avesse incrociato adesso si sarebbe trovato davanti un uomo sciatto, trasandato e con un' aria perennemente triste; la cosa brutta era che non gli si poteva nemmeno da troppo torto, delle perdite come quelle che aveva subito Sonji cambiano radicalmente le persone, facendole spesso cadere nella depressione e nella pazzia, specie se la causa rimaneva sconosciuta. Questo avrebbero trovato i due giovani Genin di Oto, i primi ad arrivare all'appuntamento grazie alla loro vicinanza con il luogo d'incontro, il Chunin venuto da Kiri, il ragazzo di Hekisui la giovane ragazza proveniente da Yu, un variegato gruppo di ninja che aveva risposto al grido d'aiuto di quel pover uomo, spettava a loro fare luce su quel mistero, sempre che ci fosse effettivamente qualcosa da scoprire. Non appena si fossero tutti palesati, Sonji avrebbe cominciato a guardarli negli occhi uno per uno, di certo non uno sguardo piacevolissimo da ricevere, ma si sarebbero ben presto tutti accorti di quanto strano fosse quell'uomo:

    "Bene...bene...ci siamo tutti...mi chiamo Sonji Nanake e sono il mandate di questa...sì di questa missione, vi accompagnerò al mio villaggio..."

    A quel punto fece una pausa, come se quella parola gli avesse rievocato una serie di brutti ricordi e pensieri, ebbe un forte brivido che gli parti dalla schiena e che fu chiaramente visibile a tutti come una breve spasmo muscolare:

    "...sì quello che ne resta...dovrete aiutarmi a fare luce...a capire... a trovare chi ha portato via tutti quanti lasciandomi da solo..."

    Quelle ultime parole in particolare trasudavano una tristezza e un vuoto incolmabile, nessuno dei presenti riusciva davvero a comprendere fino a che punto stesse male quell'uomo, che in quella breve pausa si levò gli occhiali visibilmente sporchi, li pulì con il vestito che portava e si asciugò una lacrima prima di continuare:

    "*Sniff* Ad ogni modo mettiamoci in marcia, dovremmo arrivare a destinazione verso sera, speriamo che il tempo sia clemente con noi..."

    Detto questo l'uomo guardò un altra volta tutti i ninja che aveva di fronte, attendendo eventuali domanda, prima di girarsi ed incominciare ad incamminarsi verso l'esterno del villaggio, in realtà non sembrava molto saldo sui suoi passi né sembrava essere granché in forze, erano solo la decisione e la determinazione di ritrovare i propri cari a guidarlo e a sorreggerlo, senza non sarebbe stato niente di più di un guscio vuoto.

    Bien, partiamo con un bel post descrittivo del viaggio, ricordatevi in che paese siamo quindi siate coerenti, per il resto gestitela come volete con i dialoghi e le interazioni tra di voi, per eventuali domande vi risponde nel mio prossimo post, fermatevi alle porte del villaggio di arrivo :)
     
    .
  8.     Like  
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Masters
    Posts
    3,532

    Status
    Offline
    Non mi ci volle molto ad individuare il gruppetto che evidentemente doveva essere quello degli shinobi giunti per il mio stesso motivo. Eravamo in cinque ed uno era addirittura un chunin, la cosa di certo mi tranquillizzava ma non dovevo rilassarmi troppo, dovevo impegnarmi e dare il massimo. Senza perdere altro tempo mi unii a loro proprio mentre quello che doveva essere il mandante prese la parola

    "Bene...bene...ci siamo tutti...mi chiamo Sonji Nanake e sono il mandate di questa...sì di questa missione, vi accompagnerò al mio villaggio..."

    L'uomo dava proprio l'impressione di essere a pezzi, d'altronde come dargli torto, una cosa del genere ti devasta. Non posso nemmeno immaginare quello che abbia passato. Addirittura nel nominare il suo villaggio fu colto da uno spasmo muscolare

    "...sì quello che ne resta...dovrete aiutarmi a fare luce...a capire... a trovare chi ha portato via tutti quanti lasciandomi da solo..."

    Era una scena molto triste, quasi pietosa, dovevo assolutamente capire cosa avevo causato quel disastro. Non potevo lasciare che quell'uomo restasse in quelle condizioni.

    Io sono Ken Fudo... Ci faccia strada e vedrà che scopriremo cosa è successo!

    Lanciai poi uno sguardo d'intesa ai miei nuovi compagni cercando in loro un appoggio per provare a tranquillizzare l'uomo.

    "*Sniff* Ad ogni modo mettiamoci in marcia, dovremmo arrivare a destinazione verso sera, speriamo che il tempo sia clemente con noi..."

    A quelle parole risposi con un semplice cenno d'assenso della testa osservando poi gli altri, forse qualcuno aveva domande da fare. Anche io ne avevo in effetti ma non aveva senso farle in quel momento, avrei aspettato di vedere il villaggio prima di chiedere qualsiasi cosa. Una volta partiti, il viaggio si rivelò abbastanza tranquillo, tutti procedevamo a passo tranquillo e, seppur potevamo tranquillamente aumentare il passo, non me la sentii di proporlo visto il modo in cui avanzava Sonji. Sembrava che su di lui pesasse tutta la disperazione del mondo. Almeno ebbi la possibilità di osservare il particolare paesaggio che quel pese offrisse, certo non che il contesto mi permettesse di divertirmi e fare il turista, ma quei campi sconfinati di riso che non avevo mai visto prima, di verto attiravano la mia attenzione. Quel particolare clima mite doveva essere l'ideale per quelle coltivazioni.

    Ora basta perdere tempo... Meglio concentrarsi sulla missione...

    Pensai tra me e me per poi avvicinarmi ai miei compagni shinobi tentando di aprire un dialogo, in particolare con i due che, a giudicare dal coprifronte, venivano propro da Oto.

    Ciao ragazzi... Voi per caso ne sapete qualcosa? Non è girata nessuna voce per il villaggio?

    E nel chiederlo rivolsi lo sguardo anche al chunin come in cerca della sua partecipazione, restava pur sempre un nostro superiore e vista la situazione era presumibile che avrebbe preso le redini di tutto. Insomma chiacchierare o meno, passo dopo passo giungemmo finalmente alle porte del "villaggio fantasma"

    Ken Fudo

    Resistenza 200
    Stamina 100


    Edited by Roy90 - 27/2/2018, 16:26
     
    .
  9. |Omnimon|
        Like  
     
    .

    User deleted


    Narrato
    Parlato Saiko
    Parlato Ken Fudo
    Parlato Sonji
    Scritte
    Pensato



    Erano ormai passati alcuni minuti dal momento in cui Saiko e Shizuka erano arrivati alle porte del villaggio, e in quell'arco di tempo si era riunito tutto il gruppo: erano presenti oltre i due ninja di Oto, anche un Chuunin di Kiri con dei capelli neri e un viso apparentemente annoiato, una genin di Yu con dei vistosi capelli rossi e dei lineamenti apparentemente delicati, e un ninja con dei lunghi capelli biondi ma di cui non capiva la provenienza. Il mercante Sonji, un uomo sulla cinquantina con dei lunghi capelli biondi e gli occhi incavati per l'evidente stanchezza, sembrava distrutto, in effetti una disavventura, o meglio disgrazia come la sua, non la si può augurare a nessuno e chiaramente Saiko ne comprendeva lo stato d'animo.

    "...sì quello che ne resta...dovrete aiutarmi a fare luce...a capire... a trovare chi ha portato via tutti quanti lasciandomi da solo..."

    "Certamente Signor Sonji! Vedrà che questo variegato e alquanto strano gruppo di ninja riuscirà a venire a capo del mistero!"

    Il giovane Saiko rispose con queste parole, usando un tono confortante nel tentativo di rassicurare il mercante sullo svolgimento della missione. Il ninja di Oto innanzitutto si presentò al gruppo, facendo un inchino.
    "Prima di partire, credo sia il caso di fare le dovute presentazioni: il mio nome è Saiko Kirin, genin di Oto. Mi sono diplomato da poco all'accademia ma cercherò di fare del mio meglio per aiutarvi al limite delle mie possibilità."

    Il giovane genin pensò che questo fosse il miglior modo per iniziare a creare una certa coesione nel gruppo ed inoltre credeva che fosse necessario che, nel caso ci fosse stato uno scontro, tutti conoscessero cosa sapessero fare gli altri.

    Al termine delle presentazioni, se ci fossero state, il gruppo sarebbe partito alla volta del villaggio del signor Sonji. Forse il meteo dava già l'idea di cosa la compagine avrebbe potuto trovare all'arrivo, ma Saiko era fiducioso che tutto sarebbe filato nel giusto verso. Il paesaggio era comunque molto variegato: i campi di riso coltivati, quel classico odore di terra umida e di polvere bagnata, gli alberi ancora spogli, con appena un accenno di verde e in lontananza dei grandi nuvoloni grigi, insomma un classico ambiente otoano, ma con quel pizzico di maltempo in più.
    Dopo poco tempo dall'essersi avviati, il ninja di Oto prese l'iniziativa e cominciò a chiedere al signor Sonji alcune notizie che sarebbero potute essere utili alla missione, ma non fece in tempo in quanto il ragazzo di Hekisui, tale Ken Fudo, si rivolse a lui e all'amica Shizuka chiedendo informazioni..
    "Mi dispiace, Ken, ma non so molto, credo sia meglio chiedere al mandante. Signor Sonji, mi scusi ma queste sono domande che reputo necessarie: nell'ultimo periodo ha sentito per caso strane voci, visto persone nuove nel suo villaggio oppure altri strani avvenimenti? Insomma, qualunque cosa potrebbe essere utile a scoprire più cose."

    Sperava infatti Saiko che il mercante potesse dare molte notizie sugli ultimi avvenimenti nel suo villaggio e su eventuali accadimenti recenti che potevano recare indizi per il compimento della missione.

    Però come suo solito il ninja otoano era un curiosone e dopo che ebbe avuto alcune notizie dal mercante, circa mezz'ora dopo, cercò informazioni anche dal ninja di Kiri, la persona più alta in grado nella compagnia. Era infatti interessato a conoscere le tecniche e anche le modalità di esame per prepararsi in futuro alla selezione chuunin, sempre che fosse tornato vivo dalla missione.

    "Ciao, come ho già detto io sono Saiko. Volevo...chiederti...Da quanto tempo sei chuunin? Quante missioni hai fatto già? Ti è mai capitato di uccidere altri ninja? Che tecniche conosci? Hai delle abilità particolari? Come si svolge l'esame dalle tue parti? Hai già partecipato a missioni di rango più alto o insomma altre cose. Ti prego, sono molto interessato!"

    Il ninja Otoano fece tutte queste domande quasi d'un fiato, che quasi dovette fermarsi a riprendere fiato solo dopo aver concluso la sua ricerca di notizie.

    "Speriamo che questo ragazzo voglia darmi tante belle informazioni."

    Il viaggio durò ancora alcune ore, durante la quale il ninja passò da tutti i componenti del gruppo a chiedere delle loro abilità. In particolare si fermò a parlare con il ragazzo che prima gli aveva chiesto informazioni; voleva sapere qualcosa sulle sue origini e abilità.

    "Ken, posso chiederti da che villaggio vieni? Sono una frana in geografia. Poi hai abilità speciali, e quante missioni hai già fatto? Sono alla mia prima esperienza sul campo e insomma vorrei sapere come comportarmi e se è normale sentirmi così eccitato."

    Insomma avrebbe tentato di attaccare bottone per ottenere alcune informazioni.
    Saiko inoltre avrebbe voluto avere informazioni anche dalla ninja di Yu, il paese di origine del leggendario Hidan, uno degli jashinisti più conosciuti e fedeli al culto, secondo le dicerie.

    "Ehm... com'è il paesaggio a Yu? Ehm, ma soprattutto cosa sai fare? Da quel che so, la religione jashinista è molto restrittiva su certe cose, ma non ne so molto. Ti andrebbe di parlarmene un po'?"

    Al termine della conversazione, il villaggio del signor Sonji sarebbe stato in vista e di lì a pochi minuti sarebbero arrivati alle porte del paese fantasma.



    Scheda di Saiko Kirin
    CITAZIONE
    Resistenza 200 punti
    Stamina 200 punti

    CITAZIONE
    Kama x1 Nel cinturino sul fianco destro
    4 Shuriken nel borsello porta-armi sul fianco sinistro.
     
    .
  10.     Like  
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    109

    Status
    Offline
    Narrato
    Parlato
    Pensato



    Quella mattina il sole non ne voleva proprio sapere di uscire dalle nuvole per fare luce sul loro cammino, pareva che anch'esso si rifiutava di annunciare buon auspicio. Passarono alcuni minuti, quando finalmente giunsero altri tre ragazzi, che Shizuka non aveva mai visto, infatti ognuno di loro portava un coprifronte differente da quello indossato dalla ragazza e da Saiko. Mano mano che si avvicinarono, la giovane genin vide un ragazzo dai capelli neri con il coprifronte di Kiri, ma oltre il coprifronte un altro particolare le saltò all'occhio: Il giubbotto da Chuunin.


    "Ma è un chuunin!"


    Pensò tra sé e sé ,sgranando gli occhi in maniera tale da mettere a fuoco quello che aveva appena visto per sincerarsi di non aver avuto qualche allucinazione. Così facendo riuscì ad abbandonare il mondo delle lugubrazioni, poiché grazie all'arrivo di quel ragazzo, avrebbe tirato un sospiro di sollievo, che ovviamente si trattenne. L'unica cosa che si poteva notare, era il suo cambio di espressione: I lineamenti del suo viso erano del tutto rilassati e un sorriso leggero appena percepibile le comparse sulle labbra. Distolse lo sguardo , dal chuunin e lo volse agli altri due ragazzi che si stavano avvicinando: una ragazza dai capelli rossi , con lineamenti molto delicati ,che a giudicare dal suo coprifronte veniva dal villaggio di Yu, e infine un ragazzo dai capelli fluenti biondi. In quel momento,Shizuka schiuse le labbra e mettendosi a braccia conserte, si concentrò per capire da dove potesse mai venire quel ragazzo,ma niente.


    "Beh, vorrà dire che lo scoprirò durante la missione"



    Quel suo pensiero fu interrotto dalle parole del signore Sonji,che in tutti i modi cercava di non crollare difronti a dei ragazzini, ma con scarsi risultati. La ragazza dopo quelle parole, avrebbe fatto un cenno d'intesa a Saiko, qualora si fosse girato. Sì, perché credeva che l'amico dai capelli bianchi, era decisamente più bravo a tirare su il morale alle persone, infatti cercò di tirare sul il morale al vecchio, dopo di che si presentò con il suo solito tono allegro e spensierato agli altri membri della squadra. Shizuka si lasciò cadere le braccia lungo i fianchi e appena Saiko fini di presentarsi, la genin quasi subito si annunciò:


    -Sono Shizuka. Piacere.



    Dopo aver sentito tutte le eventuali presentazioni,la squadra si sarebbe approcciata a partire alla volta del villaggio scomparso.La giovane Genin avrebbe voluto fare tante domande al signor Sonji, ma forse in quel momento non sentiva che fosse una buona idea, d'altronde non capiva il suo stato d'animo, non lo avrebbe mai voluto capire.


    "Perdere tutto. Essere soli al mondo. Ce la farei?"


    La ragazza con quelle domande nella sua testa stava per tornare nel suo mondo di pensieri cupi, ma il ragazzo dai capelli fluenti si avvicinò ,riusci a riportarla alla realtà. Shizuka ascolterebbe ,con un'espressione distaccata,ciò che il ragazzo dalla dubbia provenienza avesse da dire, e tenterebbe di aggiungere alle parole di Saiko, apparentemente seccata:


    -Non sappiamo nulla veramente...


    Dopo andrebbe a rivolgersi al signor Sonji, moderando il suo tono :

    -Come ha detto il mio amico, ci dispiace essere indiscreti, ma ogni informazione ci è fondamentale per le indagini. Perciò potrebbe dirci semplicemente cosa ricorda?

    Dunque attese la risposta del vecchio, sperando che fosse esaustiva. Diede uno sguardo al paesaggio.Il classico paesaggio otoano che ormai era abituata a vedere fin da piccola dalla finestra di camera sua: I grandi campi di riso,alberi fitti delle foreste che facevano da confine e qualche sentiero sterrato. Una cosa che caratterizzava quel paesaggio non erano solo i campi riservati alla coltivazione del riso , ma anche l'odiosa umidità sempre presente, in cui d'estate , il caldo afoso non permette di respirare, e d'inverno il freddo penetra nelle ossa. Forse non le sembrò il caso fare l'ambientalista in quelmomento , ma magari dando uno sguardo in più all'ambiente che li circondava, poteva essere aiuto alla missione, inoltre di certo non voleva partecipare agli eventuali discorsi Saiko e gli altri membri della squadra. Certamente tenterebbe di ascoltare tutto, soprattutto quello che il chuunin kiriano avrebbe risposto , ma non avrebbe mai voluto mettersi in mezzo, si sarebbe limitata solamente a dare uno sguardo ogni volta che c'era uno scambio di parole fra il suo amico e ragazzi. Dopo diverse ore passate tra lunghe camminate e i vari dubbi di Saiko, la squadra era quasi vicina alla meta.Shizuka diede un'occhiata al cielo: Il tempo non accennava a cambiare, le nuvole sempre più scure e sovrastavano il cielo,sembra che fosse fatto tutto apposta per accentuare l'atmosfera cupa dell'ambiente, mano mano che i giovani ninja si avvicinavano, mancavano solo delle note di una canzone inquietante. Di lì a poco il gruppo avrebbe raggiunto le porte del villaggio e Shizuka avrebbe atteso le ipotetiche opinioni e movimenti dei suoi compagni di squadra.

    Scheda Shizuka

    - Statistiche:
    Resistenza: 200
    Stamina: 200

    -Equipaggiamento:
    Coprifronte al collo
    Borsello porta-armi: 20 metri di Filo d'acciaio
    Taschino Porta-armi: 3 Shuriken


    Edited by Sachigo - 6/3/2018, 02:02
     
    .
  11.     Like  
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    136

    Status
    Offline
    Shoko Chinoike

    Genin di Yugakure no Sato



    Narrato - «Parlato»



    Mi ritrovai presto circondata da altri individui. Erano giovani, chi più chi meno, e portavano i coprifronte dei relativi villaggi. Li osservai con interesse, di sfuggita, cercando di non mostrare in modo palese la mia curiosità. Cercai, anzi, di essere un po' distaccata. Rimanemmo in silenzio finché non giunse il nostro mandante, un uomo che aveva un'espressione talmente afflitta che ne provai pena. Ascoltai tutto quello che ebbe da dire, e mi portai una mano al petto. Stavo per dire qualcosa, ma fui interrotta dalle parole di altri ragazzi più impulsivi e chiacchieroni di me. Ascoltai le loro domande, le eventuali risposte del signor Sonji, e registrai tutto come meglio potevo. Anticipata, non tentai di mettermi in mostra con altre domande, non subito. Invece, mi unii al gruppetto che si era formato e cercai di amalgamarmi.

    Ken Fudo, così si era presentato, mi ignorò completamente, e gliene fui lieta, dato che non mi sentivo pronta a stare al centro dell'attenzione. Ne approfittai per sentire i suoi scambi con i ragazzi del villaggio ninja di Oto, che scoprii essere Saiko Kirin e Shizuka, la quale non rivelò il proprio cognome, e me ne chiesi il motivo: aveva qualcosa da nascondere, si vergognava, o era stata una semplice mancanza di educazione? Non sapevano nulla della missione che avremmo affrontato, e la cosa non mi stupì: la lettera, infatti, così com'era stata scritta, era davvero priva di informazioni importanti. Una fra tutte, non capivo perché non ci diceva il nome del suo villaggio. Doveva pur avere un nome, no? E come mai si era salvato? Non si trovava al villaggio al momento della sparizione di tutti i suoi abitanti? Lo dedussi da sola, perché non trovai altre spiegazioni.

    Il chunin non si era ancora presentato, forse lo avrebbe fatto a breve. E per quanto riguarda me, dato che nessuno in particolare mi aveva rivolto la parola, decisi di tacere e non dire nulla. Il mio tentativo di amalgamarmi fu dunque un insuccesso. Dentro di me, dopotutto, non potevo considerarli compagni al cento per cento. Mio padre era stato chiaro: devi essere la migliore. E come potevo pensare di essere la migliore senza considerarli tutti miei rivali. Persa in quel pensiero non troppo confortante, o per meglio dire chiusa in me stessa come un riccio, cercavo di ignorare il fastidioso chiacchiericcio di Saiko. Non la smetteva di parlare, faceva domande a tutti, sembrava la reincarnazione della dea della curiosità, se mai ne era esistita una. Mi mise ansia, e mi spinsi più avanti, dando le spalle a tutti e creando una sorta di muro invisibile fra me e i miei compagni di viaggio. Quasi non mi accorsi quando mi raggiunse e iniziò a fare domande anche a me.

    «Uhm. Il paesaggio? Bello, credo.»

    Sospirai, non sapendo che altro dirgli. Mi sentii infastidita, ma con pazienza cercai di sorridergli in modo cordiale ed educato. Guardando in avanti per non perdere la strada, gli lanciai qualche occhiata di sfuggita, e con la coda dell'occhio risposi in modo evasivo alle altre domande.

    «Sono una kunoichi di Yu, dunque so fare varie cose.»

    Socchiusi gli occhi e mi portai una mano sulla bocca, accarezzandomi il labbro superiore. Lo facevo spesso quando ero in difficoltà. Quanto poco potevo dirgli senza risultare maleducata? Non avevo alcuna voglia di raccontargli tutto ciò che c'era da sapere sul culto di Jashin, soprattutto perché non ero un'iniziata e non ne conoscevo i segreti.

    «E il culto di Jashin... immagino sia molto crudele. Jashin è una divinità malvagia. I suoi monaci adorano la morte e venerano assassinio e massacro rituali. Sono cose pericolose, che non si chiedono!»

    La mia maschera di cortesia si increspò sotto un'espressione di rimprovero, e ripresi a guardare la strada. Infine, con un tono di voce riluttante, affermai:

    «A proposito, io sono Chinoike Shoko.»

    Approfittai di quel momento di conversazione per presentarmi anche io, trovandolo un momento adatto. Pronunciai il mio nome a voce alta, perché non volevo essere costretta a ripetermi, cosa che ritenevo assai fastidiosa. Mentre il sentiero continuava, diritto a volte, curvo delle altre, iniziavo a percepire la temperatura alzarsi, segno che i raggi del sole cominciavano a fare il loro lavoro. Non avevo tenuto conto del tempo che ci avevamo messo per fare tutta quella strada, ma iniziavo a sentirmi impaziente di arrivare. Presi uno dei miei senbon e inizia a mordicchiarlo, giocandoci con la lingua e con i denti. Era un altro dei miei passatempi. La sensazione del freddo metallo sul palato stuzzicava la mia attenzione e mi rendeva più lucida.



    Info Pg


    Link Scheda: Shoko

    Note: Nessuna.


    Parametri:


    Stamina: 100
    Resistenza: 100

    Tecniche Utilizzate:


    Nessuna.


    ©
     
    .
  12.     Like  
     
    .
    Avatar

    Hey, Axel. You haven't forgotten? You made us a promise. That you'd always be there... to bring us back.

    Group
    Oto's Ninja
    Posts
    1,202
    Location
    Italia

    Status
    Anonymous
    Apparentemente i miei occhi non erano gli unici segnati dal logorio del sonno mancato, le occhiaie di quell'uomo che si presentò come Sonji colpirono subito la mia visione. Un viso cupo, triste, occhiali appannati per il contrasto tra il suo respiro profondo e caldo e il freddo che abbracciava tutta la terra. Diedi anche un'occhiata ai novellini che mi circondavano. Si capiva tranquillamente il loro grado, erano sicuramente Genin. Più che altro per la non presenza del giubbotto. Oh beh, solo supposizioni, niente di che. Tra una tirata di naso e l'altra ascoltai le parole del vecchio, fumando una sigaretta rollata in qualche secondo. Vibrava, come se le corde vocali stesse riflettessero il tremolio della sua anima. Era spaventato a morte e sotto sotto questa puzza di paura potevo sentirla anche io. Seguii a capo rivolto verso l'alto, in mezzo ai quattro che mi accompagnavano oltre a Sonji. Fissavo l'espandersi degli orizzonti, tipicamente di quel di Otogakure, nonostante non vi fossi mai stato. Avevo solo sentito parlare del Paese delle Risaie. E sicuramente l'intero habitat paludoso che si poteva vedere estendersi oltre al sentiero tirato su alla cazzo di cane dava più fermezza alla nomenclatura del paese. Avevo ascoltato tutte le presentazioni, senza aprir mai una bocca. Ken Fudo, dal coprifronte di Hekisuki. Saiko Kirin, del paese in cui mi trovavo, Oto. Shizuka, anch'ella di Oto. Ragazza sconosciuta, con il coprifronte di Yugakure. Continuavo a far girare nella mia mente questi volti, per ricordarmi che non ero più a fianco di Takeshi, Lìf o Zend. Ero con sconosciuti, apparentemente privi di esperienza, con una parlantina fin troppo accentuata. Non sopportavo i loro discorsi, eravamo lì per una questione formale, niente di più niente di meno. Nessun legame. Avevo già legato fin troppo con troppe persone.

    Ciao, come ho già detto io sono Saiko. Volevo...chiederti...Da quanto tempo sei chuunin? Quante missioni hai fatto già? Ti è mai capitato di uccidere altri ninja? Che tecniche conosci? Hai delle abilità particolari? Come si svolge l'esame dalle tue parti? Hai già partecipato a missioni di rango più alto o insomma altre cose. Ti prego, sono molto interessato!

    ...Come non detto. Voltai il capo, con i capelli bagnati che scivolavano sulla fronte ed arrivavano a toccare il mento, racchiuso nella sciarpa bianca che copriva il mio collo.

    ...Sono Chuunin da qualche mese, ormai. Altro non posso dirti. Non sono di certo io a doverti insegnare come diventare Chuunin. Uno shinobi si deve mettere in mostra sempre, qualsiasi esso il suo grado sia. E ora, lasciami in pace.

    Mi sarei dunque alzato il cappuccio, lasciandomi con me e me stesso ad aspettare la destinazione. Avrei, tuttavia, rivolto domande al vecchio una volta arrivati alle porte del villaggio, che veramente pareva decrepito e malridotto, quasi alla pari dello stesso Sonji, zoppicante e soffrente. Provavo una certa empatia nei suoi confronti. Avevo intenzione di sapere cosa c'era a fondo di questa storia.

    Senta, Sonji. Oltre ad accompagnarla, non so quanto possiamo fare senza aiuto alcuno. Ci dia una base da cui partire, un indizio, un qualsiasi minimo particolare che possa condurci su una strada quantomeno esatta.


    Yuichi

    S: 400
    R: 250/250
     
    .
  13.     Like  
     
    .
    Avatar

    Colui che è e si spera sarà

    Group
    Member
    Posts
    5,406
    Location
    Roma

    Status
    Offline
    E così dopo quel breve incontro cominciò per quello scapestrato gruppetto il viaggio verso la loro meta, un normale villaggio che per qualche misterioso motivo aveva visto la scomparsa di tutti i suoi occupanti, ad eccezione di un pover uomo che suo malgrado era stato costretto da quel momento a vivere nella più profonda solitudine, ma ormai erano arrivati i ninja a suo soccorso no? Tutto si sarebbe risolto per il meglio, tutto sarebbe andato bene...
    Ad ogni modo per stare dietro al signor Sonji i nostri amici dovettero tenere un buon passo, l'uomo per quanto apparentemente stanco e spossato riusciva a mettere una gamba dietro l'altra con notevole costanza, non che ci fosse troppo da stupirsi in realtà, il desiderio e la speranza di poter rivedere i propri cari lo guidava e lo spingeva oltre i limiti che il suo corpo cercava disperatamente di ricordargli, sonno, fame, stanchezza, nulla gli importava se non di riabbracciare suo figlio e di rivedere l'amato viso di sua moglie.

    ezgif_6

    Un paesaggio abbastanza amorfo si presentò sotto gli occhi dei nostri viaggiatori, la fioritura del riso era assai lontana e il clima freddo e rigido non faceva nulla per risparmiarsi, gelidi venti si insinuavano fin sotto gli abiti di coloro che osavano addentrasi in quelle desolate risaie e un cielo grigio e poco amichevole non facilitava lo scorrere della giornata. Dato l'ambiente che si ritrovavano attorno, i nostri giovani ninja non avevano altra scelta se non cominciare a conoscersi un po' meglio, anche solo per passare le lunghe ore che li separavano dalla loro destinazione e fu così che tra una parola e l'altra arrivarono a confrontarsi con qualcuno di estraneo ai loro villaggi, per tutti era una rara possibilità venendo tutti da realtà e posti diversi, tutti cercarono di sfruttare al meglio tale occasione,ad eccezione dello Yuki che invece si mostrò poco interessato a fare amicizia e più concentrato sul motivo per cui erano lì e sulla missione, del resto non era sopravvissuto alla difficilissima missione dell'Osu prendendo il thé con i suoi amici. Solo lui infatti e Shizuka, la ragazza di casa, furono gli unici a fare una domanda a cui il signor Sonji rispose, gli altri del resto si limitarono a presentarsi, cosa a cui l'uomo nemmeno rispose, in fondo per lui quei ragazzi erano solo il modo più rapido per poter sperare di ricongiungersi ai suoi cari, come il ninja di Kiri non aveva intenzione di legare con qualcuno, il suo precario stato mentale non glielo avrebbe permesso nemmeno se lo avesse voluto:

    "No...no...ve l'ho detto, sono tutti spariti...tutti andati...andati...andati..."

    Il tono al limite del pianto, gli occhi stralunati e la voce tremolante fecero desistere i ragazzi dal chiedere altro, era palese che l'uomo non ci stesse molto con la testa e questo non aiutava di certo, c'era quasi da sperare da un lato che non si fosse inventato tutto e fosse solo impazzito. Il loro viaggio durò tutta la giornata, partiti dalla mattina si trovarono costretti a seguire il signor Sonji senza fare alcuna pausa per tutto il giorno con un marcia stancante e spossante, ma del resto non avevano scelta, l'uomo non accennava mai a fermarsi, avrebbero rischiato di perderlo se avessero deciso di fare una pausa; l'unico lato positivo fu che poterono godersi il sole tramontare, la luce divenne via via più fioca lasciando solo il vento gelido come padrone incontrastato, la loro sola fortuna data la situazione fu che con il sole sceso sotto l'orizzonte non dovettero aspettare troppo per vedere il profilo della loro destinazione ed entrare così nel vivo della missione.

    ezgif_7

    Semplici casette di legno costruite intorno ad un piccolo ruscello che vi passava al centro, era una pratica comune costruire dei villaggi intorno a fonti d'acqua, facilitava le pratiche di irrigazione e rendeva possibile l'allevamento e l'agricoltura. A guardarlo dall'esterno, quel posto sarebbe sembrato tranquillo e riparato, lontano ma non troppo dalle grandi città, abbastanza autosufficiente, un luogo perfetto dove passare una vita liberi dai pensieri della vita mondana eppure non era così, non c'erano festosi banchetti, non si sentivano folkloristiche musiche riempire l'aria, non si avvertivano odori e spezie vivaci, non un suono proveniva da quel luogo ameno, qualcosa o qualcuno aveva rimosso ogni cosa da quel posto trasformandolo in un villaggio fantasma e stavi al gruppo di giovani ninja fare luce su quel mistero. Arrivati in vista del villaggio il signor Sonji accelerò notevolmente il passo, si mosse agilmente tra le case vuote e fredde ed arrivò fino ad una piccola abitazione dalla porticina rossa, la spalancò e vi entrò dentro senza troppi convenevoli mettendosi subito a gridare:

    "Mark??? Misa??? Siete in casa?"

    Nessuno ovviamente rispose, la voce dell'uomo rimbombò roca mentre più e più volte gridava al vento nomi di persone che evidentemente non erano lì per potergli rispondere; dopo diversi secondi Sonji riapparve dall'uscio, si chiuse la porta alla spalle e girandosi verso di essa cominciò a prenderla lentamente a testate, non così forte da farsi seriamente del male, ma di certo non andandoci leggero:

    "Dove siete...perché mi avete abbandonato... perché...perché... perché...perché..."

    L'uomo non sembrava intenzionato a smettere, continuava quella bassa cantilena riversando la sua disperazione contro quella povera porta, di certo non sarebbe stato molto d'aiuto ai ragazzi per capirci qualcosa, ma arrivati a quel punto l'avevano probabilmente capito per conto loro. Tutto era nelle loro mani quindi, un villaggio deserto ad eccezione del suo ultimo impazzito residente, come risolvere quello strano enigma?

    Perfetto, siete arrivati al villaggio del nulla( perché non c'è...nessuno...vabbé sorvoliamo XD) avete carta bianca su come esplorarlo, entrate nelle case, entrate nelle soffitte, decidete se provare a gestire il magico Sonji o meno...insomma enjoy :rosa:
     
    .
  14.     Like  
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Masters
    Posts
    3,532

    Status
    Offline
    Il viaggio si rivelò lungo e faticoso, inoltre nonostante le domande poste da alcuni di noi, non ottenemmo assolutamente nessun aiuto dall'uomo che, disperatamente, usava come linfa vitale ormai solo la speranza di rivedere i suoi cari.

    La disperazione si è impadronita di lui... Non so se ci potrà essere utile...

    Dopo quella stancante giornata arrivammo finalmente alla nostra meta, ed una volta lì ci trovammo tutti ad assistere all'ennesima scena pietosa mostrata da Sonji. Corse verso quella che doveva essere la sua casa con l'evidente speranza di ritrovare la famiglia, corsa quantomai inutile come la vana speranza che tutto si risolvesse come per magia. Uscito da quella casa ancora più atterrito di prima, si mise a colpire la porta con delle leggere testate recitando una cantilena al limite tra compassionevole e miserabile. Non potevo restare a guardare davanti alla condizione in cui quell'uomo era precipitato, quindi mi avvicinai e con tono deciso intervenni

    Sonji... Noi siamo qui per aiutarla e risolvere questa spiacevole e misteriosa situazione! Ma abbiamo bisogno che lei trovi la forza di tornare in se ed aiutarci! Deve farlo per le persone a cui tiene... Può farsi forza ed aiutarci a riportare tutti a casa?

    Avrei quindi aspettato qualche istante per dar modo all'uomo di metabolizzare le mie parole e poi avrei ripreso

    Per prima cosa ci sarebbe utile sapere quando è successo l'evento e sopratutto nel mentre lei dove si trovava...

    Restai quindi in attesa sperando che l'uomo si risollevasse da quello stato pietoso. Nel mentre avrei cercato lo sguardo complice degli altri, avevamo bisogno almeno di un punto di partenza per dare il via alle indagini e se Sonji ce lo avesse fornito, beh tanto di guadagnato. Con o senza la risposta dell'uomo mi sarei poi rivolto al Chunin che, in linea generale, avrebbe dovuto assumere teoricamente il comando.

    Sensei... come pensa che dovremmo muoverci? Crede che possa funzionare il dividerci in due coppie per perlustrare il villaggio? Potrebbe non essere saggio girare da soli...

    Attesi quindi il responso e nel farlo mi voltai anche verso gli altri per vagliare anche altri eventuali interventi

    Azioni: //

    Resistenza 200
    Stamina 100


    Edited by Roy90 - 4/3/2018, 10:08
     
    .
  15. |Omnimon|
        Like  
     
    .

    User deleted


    Narrato
    Parlato Saiko
    Scritte
    Pensato


    Il gruppo di giovani ninja era arrivato al villaggio, ciò fu confermato anche da Sonji il quale durante il viaggio non aveva potuto dare alcun tipo di informazione, avendone anche meno rispetto a quante ne avessero i componenti del gruppo. L'ambiente che si presentò innanzi ai ninja era "normale": un villaggio normale, con delle semplici casette in legno costruite intorno ad un ruscello, insomma nella di strano, eppure in giro non c'era anima viva, non un rumore di finestre, neanche di fuochi accesi o una musichetta, il nulla più assoluto. Il signor Sonji chiamava nomi di continuo, con una voce disperata, ma non ricevè alcuna risposta.

    "Poveraccio. Dobbiamo dargli una mano a tutti i costi."

    Saiko pensò che fosse un'ottima idea cominciare a cercare qualcosa, ma prima che si muovesse Ken cercò informazioni dal signor Sonji.

    "Attualmente credo sia troppo sconvolto, diamogli qualche minuto per ridestarsi, magari potrà darci informazioni se troviamo qualcosa."

    Il giovane Otoano riuscì solo a dire queste parole, perché nonostante il suo temperamento vivace, la situazione lo rendeva moscio; insomma c'era troppo silenzio per essere vivaci, ed anzi era molto meglio mettersi subito all'azione a cercare indizi nei dintorni. Saiko cominciò quindi a guardarsi intorno cercando delle impronte che differissero da quelle del suo gruppo, ma ovviamente non era impresa facile, in quanto il vento aveva mosso la terra, ma comunque non si diede per vinto. Si diresse nei pressi della casa di fronte a quella da cui Sonji aveva cominciato a bussare e tentò di aprire la porta, la quale stranamente si aprì senza sforzi; Saiko cominciò a cercare oggetti in giro per casa, fogli di carta, segni di violenza come di armi o tecniche violente nella speranza di trovare qualcosa. Saiko avrebbe provato a spostare i mobili ed eventuali tappeti di quello che sembrava il salotto e dei quadri con l'obiettivo di cercare botole o porte segrete nei muri. Si sarebbe diretto poi nelle camere da letto cercando negli armadi dei vestiti, pensando che in caso di fuga non ci sarebbero dovuti essere.

    "Devo lavorare senza sosta, devo assolutamente trovare qualcosa."

    Saiko decise di non fermarsi ad una sola casa, ma si sarebbe poi diretto anche in quella che sembrava la piazza del villaggio, pensando che se avesse dovuto usare qualche jutsu particolare, sarebbe dovuto partire da lì. Cominciò a guardarsi intorno, e ad una occhiata passiva sembrò essere tutto in ordine: panchine, qualche cespuglio, vaschetta con l'acqua per i cavalli, l'ingresso di un bar e di alcuni negozi, ma si sarebbe poi avvicinato ad ogni oggetto presente nella zona ed in particolare nei pressi dei legni a cui si legano i cavalli, nella ricerca di impronte di corsa, nella fuga da qualche pericolo.

    Scheda di Saiko Kirin
    CITAZIONE
    Resistenza 200 punti
    Stamina 200 punti

    CITAZIONE
    Kama x1 Nel cinturino sul fianco destro
    4 Shuriken nel borsello porta-armi sul fianco sinistro.


    Edited by |Omnimon| - 4/3/2018, 22:54
     
    .
49 replies since 16/2/2018, 13:38   1548 views
  Share  
.