Le capacità di mondi diversi

per Kuma

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    Poco alla volta stava tornando alla normalità, c'era ancora molto lavoro da fare prima che tutto potesse anche solo sembrare a come era in passato a prima che Eris distruggesse il villaggio, a prima che i Lealisti uccidessero numerosi shinobi in nome di un'ideologia che a parte le loro menti malate nessuno comprendeva. Avevo ormai preso la mia decisione e presto mi sarei unito all'O.S.U. con lo scopo di debellare ogni Lealista rimasto. Dentro di me si erano accumulate, una dopo l'altra, una serie infinite di ferite che difficilmente sarebbero guarite, troppo profonde per chiunque. Sulla mia coscienza gravava un peso che mi turbava costantemente, ero Io il responsabile e solo Io ero colpevole per quanto accaduto. Nessuno immaginava che tipo di dolore provassi.
    Portai la mano destra all'altezza del cuore e strinsi con forza la maglia che portavo addosso. Il battito accelerato poco alla volta tornò normale facendo scomparire il dolore che per un brevissimo istante si era palesato dentro di me. Oltre che farmi stare male psicologicamente stavo male anche fisicamente, il corpo cominciava a risentire di tutto lo stress del quale mi stavo facendo carico.
    Dovevo trovare una soluzione a quell'orribile situazione. Inizialmente mi ero dedicato alla riparazione del villaggio e per quanto ancora ci fosse da lavorare il mio aiuto cominciava a non essere più richiesto, era necessario che ninja come me facessero altro e si concentrassero su questioni militari piuttosto che di ricostruzione. Stavo per intraprendere una "carriera", se così si può definire, del tutto inaspettata per molti. Non per mia volontà partecipai alla candidatura, ma per mio volere decisi di rimanere nell'organizzazione. Almeno finché non avessi raggiunto l'obiettivo che mi ero prefissato. Cosa avrei fatto dopo? Non lo sapevo. La mia vita cambiava in continuo .
    Avanzai lungo la via principale di Suna mentre il mio sguardo era rivolto verso il cielo azzurro. Il Sole scaldava le mie membra dandomi un poco più di forza. Il vento soffiava leggero attraverso gli edifici e accarezzava dolcemente il mio viso. Il calore del Sole si univa al fresco dell'aria. Una sensazione magnifica.
    Riportai la mia attenzione sulla via e continuai a camminare con passo lento mentre i piedi smuovevano la sabbia che vi era per terra. Dovevo fare qualcosa o altrimenti i dolori sarebbero tornati senza darmi pace, ma per quanto mi sforzassi non c'era assolutamente nulla che richiedesse il mio intervento. Sentivo già il cuore ricominciare a battere veloce mentre il pensiero della Kazekage tornava alla mente. Cercai di scacciarlo via ma non vi era ricordo da richiamare che potesse aiutarmi, nemmeno quello legato alla mia infanzia era sufficiente. Contemporaneamente si affacciò un secondo pensiero: quello dalla ragazza di Kiri. Il Destino c'è l'aveva con me, voleva farmi soffrire finché avessi avuto respiro. Era il prezzo da pagare per le mie colpe, colpe che sapevo di avere e che non potevo condividere.
    Dovevo soffrire in solitudine? Se era quello che mi attendeva allora si, non c'era nessuno con il quale ero così in confidenza al punto da potermi togliermi un simile peso. La sofferenza mi avrebbe accompagnato fintanto che non avessi rimesso le cose al loro posto. C'è l'avrei mai fatta?


    * Devo, non ho altre possibilità. Farò ciò che è giusto fare, per me e per Suna. *

    Il mio legame con il villaggio si era rafforzato notevolmente nei giorni successivi allo scontro con Eris. Mi ero reso conto di ciò che desideravo e di ciò che provavo.
    Mentre continuavo la mia avanzata, casualmente in direzione dell'accademia, vidi qualcosa che non pensavo di vedere in tutta sincerità. Un ragazzo dai capelli biondi che conoscevo e con il quale avevo già avuto a che fare in passato. Se la memoria non mi ingannava doveva essere Shiro, un ninja con il quale avevo "collaborato" durante la mia prima missione circa due anni prima. Inoltre era lo stesso ragazzo che doveva affrontare la finale contro Lif nell'esame Chunin.
    Cosa ci faceva a Suna? Che fosse venuto per aiutare dopo il disastro? Shinobi provenienti da altri villaggi si erano presentati, quindi come teoria poteva essere, ma per scoprirlo avrei dovuto chiederlo a lui.
    Il mio carattere era mutato nel corso dei due anni passati dal nostro primo incontro, soprattutto negli ultimi mesi durante i quali ero stato costretto a confrontarmi con ben più di una realtà.
    Con passo lento mi avvicinai alla figura del ragazzo ponendomi davanti ad esso in modo tale che potesse vedermi chiaramente. Feci un debole cenno con la mano in segno di saluto.


    -Shiro? Sei venuto a dare una mano?


    La mia parole si ponevano a metà tra una domanda ed un'affermazione. Ero cambiato. Ero cresciuto. Sapevo come ci si comportava ma nonostante questo le mie capacità sociali erano ridotte al minimo. Fintanto che si era in missione o si discuteva di aspetti strategici o cose del genere riuscivo a cavarmela, ma quando di mezzo c'era l'informalità nei confronti di qualcuno che conoscevo appena tutto cambiava.

    -Parlato
    * Pensato *
     
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    Dopo le recenti notizie da parte del Paese del Vento fu inevitabile un intervento delle nostre forze alleate, spedizioni di necessità e forza lavoro che viaggiavano lungo le tratte più trafficate nel dovere di donare una nuova, seppur piccola, speranza ai cittadini. E non solo a loro, forse dietro quella diretta partecipazione si poteva nascondere un messaggio da lanciare ai lealisti. Ipotesi, tutto che veniva ricondotto solo a mere congetture ben diverse da qualsivoglia riscontro reale. Intenzioni, parole, desideri e doveri che andavano discussi su un piano ben diverso da quello fisico e palpabile. Una realtà che mi coinvolse in maniera sufficientemente indiretta.
    Potrebbe essere stata la mia stessa volontà oppure un semplice ordine dall’alto però mi ritrovai comunque in quel deserto rovente, sentivo il calore invadermi ogni poro della pelle mentre i miei respiri continuavano a farsi sempre più pesanti e densi di un’aria tutt’altro che fresca. Ma tutto questo non mi provava dispiacere, non ero nessuno per benedire o maledire tale caratteristica della natura e non mi rimaneva che accettarla pregandola di farmi avanzare lungo il sentiero che si snodava tra le dune smosse dal vento. Ispirai profondamente mentre le mie gambe si fermarono, assaporavo l’aridità della terra che mi scorreva letteralmente addosso lasciandomi attraversare da quelle folate che smuovevano il mio mantello. Sorrisi, non sapevo neanche perché ma probabilmente era la cosa giusta da fare. Sentivo il sussurro della vita all’orecchio mentre le mie membra sembravano entrare in diretta simbiosi con l’ambiente esterno. Il calore del deserto doveva diventare il mio per accettare, finalmente, quel luogo come qualsiasi altro spettacolo naturale. Ne cercai di trarre le corde più profonde, sentire il battito della sabbia e gli spintoni del vento giocherellone. Rimasi così per chissà quanto tempo, tra una risata che scappava dalle labbra ed un profondo respiro che sapeva di terra. Solo dopo aver fatto tesoro di tutto questo ricominciai il mio viaggio addentrandomi verso il paese nascosto ormai non troppo lontano. Le alte mura già svettavano oltre l’orizzonte arrampicandosi verso il cielo con il loro solito fare protettivo, all’interno sapevo si nascondeva una città ma non mi era mai capitato di vederla con i miei stesso occhi. Da lì a breve mi sarei addentrato in quella grandissima oasi custodita dai suoi abitanti; sapevo che era ferita ma probabilmente i locali avrebbero fatto leva sul loro onore cercando di non mostrare qualsivoglia segno di squilibrio. Per entrare mi bastò estrarre i documenti da una tasca della divisa militare, un’occhiata al viso per un confronto visivo e già mettevo piede tra le strade di Sunakagure. L’attraversai per un po’ prima di dirigermi verso il mio responsabile, con me portavo un plico di documenti troppo rischiosi da far viaggiare per missiva aerea e mi ci vollero letteralmente solo trenta minuti prima di completare il mio dovere come ninja. Non mi restava che aspettare i documenti da riportare al villaggio e potevo tornare a casa – tra le montagne.

    - Allora a domani.

    Lasciai lì il responsabile mentre, calandomi il cappuccio dalla testa, mi addentrai tra le vie di Suna. Lasciavo scorrere gli occhi in ogni dove, cercavo semplicemente di smorzare quella curiosità che si accresceva alla vista di quei palazzi così strani e diversi. Completamente distratto mi accorsi dopo qualche secondo di una certa figura sconosciuta che si avvicinava chiamandomi per nome.

    -Shiro? Sei venuto a dare una mano?

    Un ragazzo dai capelli argenti mi stava decisamente fissando, mi voltai quasi sicuro di trovare qualcuno dietro di me che rispondeva a quel nome ma lo sconosciuto si stava proprio rivolgendo a me. Lo osservai con crescente curiosità, mi avvicinai di qualche passo in più quasi ad azzerare la distanza che ci separava. Potevo sentire il suo respiro sulla mia pelle mentre concentravo lo sguardo nella speranza di ricordarmi di quel viso, di quegli occhi. Non feci neanche un passo indietro prima di aprire bocca.

    - Non ti conosco. Perché conosci il mio nome?


    Sicuramente il giovane si sarebbe spiegato, forse, ma in ogni caso non l’avevo mai incontrato durante gli esami Chunin e durante la prima prova non ricordavo praticamente nessuno dei partecipanti: erano decisamente troppi a starmi dietro. Aprii il mantello mostrando il mio vestiario, non per volontà di farlo ma per poggiare una mano sulla wakizashi che trovava posto nella custodia posta sopra il bacino. Ovviamente il mio non era un gesto minaccioso ma quanto una semplice abitudine, del resto dal mio viso non poteva che scaturire profonda curiosità verso il collega.

    - Sono qui per un paio di richieste da parte del mio villaggio. Il mio responsabile si trova qui a causa di alcuni problemi e faccio da messaggero.

    Alzai le spalle con noncuranza mentre cercai il suo corprifronte provando a spiarne – senza neanche troppa intenzione di farmi scoprire – il simbolo inciso sopra.

    - Sei di queste parti? Io ho una giornata di riposo. Volevo andare a vedere il deserto, mi è piaciuto prima.
    E per quanto le convenzioni sociali fossero superate riuscì a dire solo questo, mi uscii naturale del resto.



    IN ME TANTA RUGGINE, ME FARE SCHIFO. PERDONA ME <3
     
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    -Non ti conosco. Perché conosci il mio nome?

    -Ahahahah. Non era mia intenzione ridere.

    Fu un gesto automatico che non seppi controllare in alcun modo. Tutti nel mondo ninja mi conoscevano, chiunque fosse stato presente agli esami di Kiri sapeva chi ero e cosa ero. La notizia che ci fosse ancora un discendente del clan Uchiha aveva fatto abbastanza scalpore ed ovviamente l'essermi messo in mostra non aveva certamente aiutato il mio anonimato. Per un po' di tempo ero stato sulla bocca di tutti e la gente quando mi riconosceva mi guardava curiosa. Dovevo convivere con quella situazione finché la gente si fosse dimenticata di me o finché non avessi fatto qualcosa per cui essere ricordato e non perché un Uchiha. Oppure avrei potuto fare qualcosa che fosse legata ad entrambe le cose, ma questo l'avrebbe deciso il tempo. Ancora non ero cosciente di ciò a cui potevo mirare, dovevo arrivare a capire cosa significasse essere un Uchiha.
    Eppure Shiro non si ricordava di me, non sapeva chi fossi. Una parte di me si sentiva rincuorata da quell'atteggiamento dandomi l'illusione di poter vivere una vita normale ma questo non era più possibile, avevo segnato il mio destino il giorno stesso che volli diventare ninja.


    -Sono Zend Izuki, abbiamo partecipato alla missione ad Hekisui per trovare la pignatta di Mr.Unicorn. Ed abbiamo partecipato entrambi agli esami Chunin. Te eri uno dei due finalisti.


    Ricordavo molto bene quella missione e tutto il disagio ed il fastidio che avevo provato nei confronti di Mr. Unicorn. L'atteggiamento, il suo locale e la sua stessa persona urtavano incredibilmente la mia sensibilità del buon gusto, ma ero riuscito ad andare oltre ciò concludendo con esito positivo la missione. Avevamo avuto un modo di approcciarci alle ricerche totalmente differente, difatti non lo vidi per quasi tutto il tempo se non alla fine quando la verità sulla scomparsa della pignatta venne fuori.

    -Sono qui per un paio di richieste da parte del mio villaggio. Il mio responsabile si trova qui a causa di alcuni problemi e faccio da messaggero. Sei di queste parti? Io ho una giornata di riposo. Volevo andare a vedere il deserto, mi è piaciuto prima.


    -Faccio parte di Suna anche se adesso le mie mansioni sono leggermente diverse da quelle solite. Ti ci posso accompagnare, al momento nessuno necessità di me quindi penso di poterti fare da guida almeno per il momento.

    Aspettai che Shiro mi facesse un qualsiasi segno dopodiché mi avviai verso le porte del villaggio. Durante il tragitto verso la nostra destinazione non parlai molto lasciando ampio spazio alla vista del villaggio, che seppur in ricostruzione, mostrava ancora il fascino che lo caratterizzava. O almeno era così per me.
    Non mi diedi al dialogo durante il tragitto che ci separava dalla nostra destinazione. In passato mai e poi mai mi sarei "abbassato" a fare da guida a qualcuno, l'avrei ritenuto degradante e inopportuno per un qualsiasi shinobi eppure lo stavo facendo. Molto probabilmente era frutto del cambiamento che stavo attraversando, il vecchio atteggiamento da superiore che disprezzava il debole stava lentamente scomparendo lasciando spazio ad una psiche più riflessiva e sofferente. Il sentirsi responsabili e l'aver visto con i propri occhi la sofferenza delle persone a causa di eventi molto al di sopra di essi non poteva lasciarmi indifferente, in realtà sarebbe potuto essere così nel caso non mi fossi trovato io stesso di fronte a tali eventi. Il vivere in prima persona esperienze del genere portava l'essere umano a cambiare, in meglio o in peggio dipendeva da lui e da chi gli era accanto. Non l'avrei mai messo apertamente ma dovevo ringraziare Mashiro.
    Attraversammo l'ingresso del villaggio uscendo nel deserto senza problemi. Il vento era molto più piacevole e non si limitava ad una leggera brezza, scompigliava i miei capelli argentei mostrando il coprifronte che tenevo legato in testa e che spesso rimaneva nascosto a causa degli stessi. Feci un profondo respiro godendomi appieno quell'ambiente vasto e desolato, mi faceva stare bene.
    Era la mia terra.
    Dove ero nato.
    Dove ero cresciuto.
    Camminai ancora una decina di minuti con al mio fianco Shiro. Il deserto non aveva molto da mostrare se non la sua immensità e proprio per questo era raro che qualcuno riuscisse ad apprezzarlo, spesso non faceva altro che mettere a disagio coloro che vi si avventuravano, soprattutto in coloro che lo attraversavano per la prima volta. Senza una guida esperta si poteva rischiare la vita, quasi tutti coloro che viaggiavano da e verso Suna conoscevo alla perfezione la posizione di tutte le oasi dato che erano l'unico punto dove ci si poteva rifornire di acqua qualora le scorte non bastassero. Erano un luogo ottimo per riposare.


    -Da quando sono tornato non ho fatto nient'altro che aiutare nella ricostruzione del villaggio. Vorrei vedere se sono in grado di competere con un altro shinobi adesso. Mi daresti una mano?

    L'incapacità di dialogare si palesò nuovamente con una richiesta di allenamento a metà tra l'informale ed il formale. Era la prima volta in assoluto che proponevo a qualcuno un scontro, l'ultimo allenamento se così si poteva definire era avvenuto con Yamashita nel mercato di Konoha. Quel giorno vidi l'abisso che mi separava dagli altri shinobi, abisso che si ripresentò quando lo stesso Yamashita mi fece bruciare grazie alle sue tecniche. Portavo ancora le ferite sulla mia pelle come monito, avevo deciso volontariamente di non seguire il consiglio del medico e dal giorno immediatamente successivo smisi di mettere l'unguento che mi avrebbe fatto guarire più velocemente cancellando così anche la cicatrice. L'odio nei suoi confronti si era di molto attenuato passando in secondo piano nella mia vita, lo stesso valeva per Lìf. Vedere Suna distrutta e lacerata mi aveva fatto soffrire e quella stessa sofferenza aveva diretto il mio odio verso altri soggetti. Criminali che era giusto odiare.
    Attesi pazientemente la risposta del ninja di Hekisui e quando mi fece un cenno con la testa capii che potevo iniziare. Mi allontani da lui di qualche metro in modo tale che non fossimo troppo vicini, trattandosi di uno scontro amichevole potevamo permetterci il lusso di prendere decisioni del genere. Sapevo che nella vita reale non funzionava così.
    Il mio controllo del chakra era migliorato drasticamente dalla missione speciale ed anche le mia resistenza era migliorata grazie all'allenamento ed allo sforzo fisico dei giorni successivi. Feci fluire il chakra all'interno degli occhi così da attivare lo Sharingan, le iridi smeraldine si sarebbero tramutate in un rosso accesso macchiate da due tomoe nere. Così facendo chissà se si sarebbe reso conto di chi aveva davanti.
    Distribuii il chakra in modo omogeneo all'interno del corpo così da raggiungere un certo grado di equilibrio, aspetto fondamentale per la strategia che avevo in mente. Per prima cosa composi i sigilli della Moltiplicazione Oboro nel tentativo di creare venti copie identiche in tutto e per tutto a me, dietro le quali mi sarei spostato così da risultare "nascosto" alla vista di Shiro. Subito dopo feci circolare nuovamente il chakra concentrandolo però nelle braccia, questi si sarebbe dovuto poi trasmettere difatti alla sabbia del deserto per la mia successiva tecnica. Grazie alle mie conoscenze dei sunajutsu avrei provato a creare un singolo clone di sabbia, anche lui identico in tutto e per tutto a me. L'utilizzare delle copie per distrarre l'avversario era una strategia elementare e quindi prevedibilissima ma non importava, doveva essere funzionale per ciò che avevo in mente. Nascosto dietro le numerose creazioni avrei fatto avanzare verso il chunin di Hekisui cinque delle venti copie più il clone di sabbia così da attirare la sua attenzione. il clone solido avrebbe provato a sferrare un pugno verso il volto dell'avversario e le copie oboro avrebbero fatto lo stesso. Rimanendo nelle retrovie insieme alle quindici copie rimaste mi sarei disposto in fila insieme ad esse prendendo la posizione all'estrema destra del gruppo, a quel punto avrei incanalato il chakra cosicché mi permettesse di manipolare la sabbia davanti alle copie. Avrei provato di fatto a creare uno shuriken di sabbia ogni tre copie per un totale di cinque, il massimo che potevo fare fino a quel momento. Non appena l'ultimo sigillo si fosse concluso avrei scagliato le armi di sabbia in direzione di Shiro nel tentativo di colpirlo, non importava che ci fossero cinque copie davanti a lui, era mia intenzione che fossero attraversate dagli shuriken così da nascondere la loro presenza tramite il fumo che si sarebbe potuto generare. Giunti a quel momento decisi di provare ad osare qualcosa di più, visto che ero in un ambiente a me vantaggioso volevo sfruttarlo al massimo, soprattutto adesso che non avevo il limite della giara. Unii per l'ennesima volta le mani e tramite una grande concentrazione direzionai il chakra sulla sabbia cercando di creare in tal modo due Shisa. Avevo appreso da poco quella tecnica e non conoscevo appieno la sua potenzialità quindi era l'occasione perfetta per testarla. Avrei fatto in modo che le due creature comparissero davanti al settimo ed al quattordicesimo clone, a quel punto avrei ordinato alle due figure leonine di attaccare Shiro nel tentativo di morderlo al braccio ed alla gamba sinistra.
    Durante l'intera offensiva mi sarei premurato di far si che le copie oboro che fossero rimaste al mio fianco avessero eseguito nel dettaglio ogni mia singola azione, era fondamentale che non ci fossero elementi distintivi tra me e loro altrimenti il piano sarebbe stato subito scoperto e l'offensiva avrebbe perso gran parte del suo potenziale.
    Trovandomi nel mio ambiente naturale potevo sperimentare quanto avessi voluto. Non avevo l'ingombro della giara che era rimasta nelle mia stanza visto che non era programmata quell'uscita nel deserto, e purtroppo insieme alla giara c'era anche il mio borsello con all'interno il filo spinato. Un arma senz'altro utile ma che forse non avrei usato anche se fosse stata con me.

    Scheda Zend Izuki
    -Parlato
    * Pensato *

    -Parlato Shiro

    Resistenza: 300
    Chakra: 500
    Azioni:
    -Attivazione Sharingan II°Stadio [-20 Chakra]
    -Tecnica della Moltiplicazione Oboro (Oboro Bunshin no Jutsu) per creare 20 copie [-1 Chakra]
    -Tecnica Del Clone di Sabbia (Suna Bunshin no Jutsu) [-1 Chakra]
    -Attacco con cinque cloni oboro e con il clone di sabbia
    -Disposizione in fila con le quindici copie rimaste, Zend all'estrema destra del gruppo
    -Shuriken rotanti sabbiosi (Suna Shuriken) per 5 Shuriken e lanciarli verso Shiro [-1 Chakra]
    -Formazione di Sabbia: Shisa (Sajin: Shisa) per creare due Shisa [-20 Chakra]
    -Attacco dei due Shisa alla braccia ed alla gamba destra di Shiro

    Valori Resistenza-Chakra post-azioni:
    Resistenza: 300
    Chakra: 500-20-1-1-1-20= 457


    Maestria: Maestro dei Ninjutsu (I° Livello: Fontana):
    - Diminuzione di 5 punti sul costo in Chakra di tutte le tecniche (il minimo sarà 1 punto Chakra)
    - Utilizzare la Carica di Chakra garantisce una diminuizione di danno di un ulteriore Potenza Magica/4
    Maestria: Deserto Solitario (II° Livello: Scorpione delle Sabbie):
    - Il costo in termini di Chakra delle tecniche di Sabbia sarà diminuito di 10 punti
    - Riduzione di 1 Carica per ogni Sunajutsu (limite minimo 1 Carica, non diminuibile)
    - I Jutsu di sabbia si sfalderanno con jutsu d'Acqua solo particolarmente abbondanti (dal lv.A, compreso, in su - scontro normale coi livelli inferiori)
    - Bonus di +10 sulla riuscita di qualsiasi Sunajutsu


    Conoscenze:
    -Militaristiche strategiche II°Livello

    Il costo degli Shisa dovrebbe essere di 20 per creazione che si fa, ho fatto che diminuire il costo di 20 trattandosi di due creazioni anche se la tecnica è una. Non sapevo bene come gestire la cosa in realtà, nel caso dimmi tu Stompo che modifico lo specchietto, per il resto spero sia tutto chiaro ^^
    Scusa l'attesa Kuma
     
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    Mi feci guidare senza la minima esitazione, nella mia mente non c'era nemmeno l'ombra di un dubbio ma probabilmente non avevo nulla da temere dal Zend. Non che non avesse la possibilità di nuocermi, anzi, ma perché peccavo di preparazione verso gli apporti sociali. Insomma, se si stava offrendo di accompagnarmi in giro per il deserto che problemi dovrebbero esserci? Nessun secondo fine all'orizzonte.
    Non spiccicai nessuna parola, non ero il tipo da starmene così zitto verso un estraneo ma probabilmente l'intero paesaggio aveva catturato fin troppa della mia attenzione. Lasciai che i miei occhi si riempissero di quelle visioni particolari, cercai di assaporarne quel caldo afoso provando a scavare un po' più in profondità quasi nella speranza di percepirne l'incanto benevolo. Ero convinto che ogni ambiente avesse la sua chiave di lettura, il come interpretarlo era una mia scelta.

    < . . . >

    Arrivammo in una oasi, quel fazzoletto di terra inasprito dall'acqua sembra quasi un visione comica. Tutt'altro che abituato a questo genere di ambienti mi avvicinai curiosamente alla pozza cristallina lasciando che il mio riflesso prendesse vita davanti ai miei occhi. Ebbi tutto il tempo di giocare tra qualche palma, di bere un po' d'acqua fresca e di riposare le gambe stanche fin quando il giovane se ne uscii con una proposta mai ricevuta.

    -Da quando sono tornato non ho fatto nient'altro che aiutare nella ricostruzione del villaggio. Vorrei vedere se sono in grado di competere con un altro shinobi adesso. Mi daresti una mano?-

    Non capii esattamente il vero messaggio di quelle parole, cercare un confronto per cosa? Impossibile considerarmi un fan delle gare ma probabilmente al giovane Suninano serviva qualcuno e io, proprio in quel momento, sembravo rappresentare il suo spiraglio verso il mondo esterno. Una responsabilità che forse non ero pronto a caricarmi sulle spalle ma, forse forte del mio grado, accettai con un cenno ed un sorriso che di disegnò leggero.

    -Ok, mi metto lì e cominciamo..anche se non so bene come funziona. -

    commentai con calma mentre andai a posizionarmi non troppo lontano dal giovane. Lasciali a lui il suo fare mentre mi limitai a rispondere con coerenza ai suoi tentativi, non sapevo bene come comportarmi quindi decisi di adottare una tattica difensiva fino a nuovo ordine. Il mio chakra, la mia natura, intanto si rimestava all'interno del mio corpo e potevo quasi sentirlo battere a ritmo. L'adrenalina cominciò a pompare nelle vene cercando di stuzzicare quell'energia verso l'esterno, tentai di assecondare quell'incipit naturale nella speranza di trarne forza. Stuzzicai l'anima cercando di ottenerne la concentrazione adatta, provai ad andare sempre più in profondità quasi a sfiorarne la consistenza polverosa. Terra, potevo sentirla creparsi in ogni mia cellula e proprio in quel momento tentai in tutti i modi di estrarre quell'essenza in semplici sigilli che tentai di comporre con una sola mano. Provai a plasmare l'energia in modo da estenderla fino al terreno, un'ondata di chakra che avrebbe ricoperto il mio bersaglio principale: gli Zend in avvicinamento. Non sapendo nulla sulla loro natura provai a fermarle tutte quante in un colpo solo, quella scintilla di energia avrebbe dovuto corrompere qualsiasi particella del terreno in qualcosa di marcio. La palude si sarebbe letteralmente sostituita al terreno sabbioso cercando di bloccare i movimenti di quanti più obiettivi possibili. Non sarebbe finita lì, ovviamente, adocchiando quegli shuriken sabbiosi cercai di far leva a qualcosa di più profondo. Cercando di estrarre la mia essenza vitale tentai di plasmarla secondo la sua seconda natura: l'acqua. Avrei tratto giovamento dalla fonte d'acqua vicina mentre, provando ad assecondare la mia volontà, cercai di trasmettere quanto più chakra verso l'esterno provando a direzionarlo verso il cielo. In qualche istante una vera e propria cascata si sarebbe materalizzata dal nulla così da poter nullificare l'avanzata degli shuriken ed aumentare il raggio d'azione dell'eventuale palude infernale ancora in campo. Per quanto riguarda gli Shisa, invece, avrei imposto le mani in avanti nella speranza di instillare una scintilla armonica alle due essenze che si rimestavano dentro di me. Le avrei plasmate secondo una mia volontà provando in qualsiasi modo a controllarne la potenza, cercai di trasmettere una nuova ondata di energia cercando di strappare il cuore di quelle creature sabbiose. Ne ricercai l'anima provando a tramutarla in cristallo, avrei corrotto la loro essenza disgregandone la loro natura desertica.




    WqLSBBK


    Riassunto
    EdELjjN◕Equipaggiamento:
    • Wakizashi [Coscia Destra]
    • Arco [Schiena]
    • Carta Bomba (x2) [Borsello Porta-Armi]
    • 40m. Filo Spinato [Borsello Porta-Armi]
    • Tracciante Luminoso [Taschino Porta-Armi]
    • Palla di Luce [Taschino Porta-Armi]
    • Fumogeno [Taschino Porta-Armi]
    • Faretra [Cosa Sinistra]
    ◕Azioni:
    - Palude infernale contro i cloni [-35 Stamina]
    - Muraglia tempestosa contro Shuriken [-18 Stamina]
    - Effetto III° Stadio Shoton contro Shinsa [-20 Stamina]
    - //
    ◕Resistenza: 350
    ◕Stamina: 500-20-18-35= 427
    ◕Abilità/Maestrie:
    • Jutsu ad una sola mano
    • Nautilus lvl
    Shiro
     
     
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    Responso nr. 1 #


    Attacco Zend:
    -Attivazione Sharingan II°Stadio Riesce a prescindere
    -Tecnica della Moltiplicazione Oboro: Riesce perché incontrastata
    -Tecnica Del Clone di Sabbia: Riesce perché incontrastata
    -Attacco con cinque cloni oboro e con il clone di sabbia:25+25+5+14=69 Fallisce per inferiorità combattiva(Clone di sabbia bloccato nel fango per 4 turni, cloni inferiori spariscono)
    -Shuriken rotanti sabbiosi:85+60+5+15+10+14+15=204 (Scontro tra jutsu-Danno:20+25+4=49)
    -Formazione di Sabbia: Shisa: 85+60+9+10+11+15=190 Riesce perché incontrastata
    -Attacco dei due Shisa:85+60+9+6+15=165 Fallisce per inferiorità(Shisa cristallizzati)

    Difesa Shiro:
    -Palude infernale: 100+85+14+17=216 Riesce per superiorità combattiva
    -Muraglia tempestosa: 100+85+5+12=202 (Scontro tra jutsu-Danno: 20+27+14+11=72)(aumenta dimensioni palude infernale creando una scia di fango fin davanti ai piedi di Zend)
    -Effetto III° Stadio Shoton: 100+85+1=186 Riesce per superiorità combattiva


    Danni:
    Zend:23(-10 agilità per 2 turni)
    Shiro://

    Narrazione Turno:
    Ed inizia così lo scontro tra due giovani ninja che avevano dato spettacolo all'esame Chunin, due volti noti che dopo un breve scambio verbale cominciarono fin da subito ad accendere l'atmosfera. L'iniziativa la prende senz'altro il giovane di Suna, che senza troppi complimenti attiva la sua abilità oculare per cui è diventato famoso e si circonda di cloni di diversa natura per confondere le idee al suo avversario, ci riuscirà? Il clone di sabbia e cinque cloni illusori cercano di approcciare frontalmente Shiro, che però fa sfogio di una potente tecnica della terra e li intrappola in una densa fanghiglia, sollevando il sipario sui finti Zend che spariscono, lasciando solo il clone sabbioso bloccato in mezzo ai guai. Non dandosi per vinto, il nostro Uchiha sfrutta ancora una volta la sabbia, prima sotto forma di shuriken che lancia contro il biondo, poi arrivando addirittura a creare due leoni minacciosi che cercano di mordere il ragazzo di cristallo, che nonostante la brutta situazione ne esce senza un graffio sfruttando lo stesso potere che lo ha reso famoso, in un istante una cascata d'acqua ed un incredibile trasformazione di cristallo lo lasciando completamente illeso e scagliano il suniano ad un decina di metri di distaza.

    Situazione Finale:
    Zend distante 15 metri da Shiro con i vestiti bagnati, in mezzo ai due vi è una grossa pozza fangosa con una scia che porta fin davanti al Suniano, clone di sabbia e illusori spariti perchè colpiti dalla tecnica. Attacco a Shiro

    Commenti Arbitro:
    Nulla dire, posso solo commentare assai positivamente i post ben fatti sia dell'attacco che della difesa :sisi:


    Edited by Stompo - 19/2/2018, 21:24
     
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    up, giusto per non dimenticarmelo XD
     
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    l'università mi sta uccidendo, chiederei di chiuderlo per non far perdere ulteriore tempo a zend. Essendo colpa mia chiederei di non ricevere exp, in ogni caso non la riscuoterei comunque. Perdonami tanto
     
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    Va bene d'accordo allora chiudo, minimo per me e Zend e nulla per Kuma come da sua richiesta.
     
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