Scontro al ponte

Per Roxas

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    La sera vado a letto con due bicchieri sul comodino. Uno pieno d'acqua e uno vuoto, nel caso abbia sete oppure no.

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    Sbarcai al porto di Kiri verso le sedici del pomeriggio. L'aria di casa mi faceva già sentire meglio. Dovetti sbrigare una faccenda al paese del fuoco e durante il ritorno in nave il mare fu più arrabbiato che mai. Le violente onde e il temporale che ci accompagnarono non furono per niente una bella compagnia. Mi sentii male per la prima volta. Non ero solito al mal di mare, ma a quelle forze non ci avevo mai viaggiato.
    La familiarità della nebbia e la brezza della mia terra natale mi metteva di buon umore, facendomi dimenticare velocemente le brutte ore passate in acqua. Indossavo i miei soliti vestiti; un Kimono nero con tanto di giacca bianca smanicata. Immancabile la spada ossea riposta nel fodero. Essendo un militare mi ero abituato a camminare sempre portandomi appresso l'equipaggiamento, tranne i ryo. I miei cumuli li lasciavo sempre a casa, a meno che non mi servivano per qualcosa in particolare.
    Camminavo sulla via del ritorno a passo regolare, calmo e pacato. Pensavo e ripensavo a cosa avrei fatto nei giorni seguenti, prima di partire per affrontare la missione OSU. Non mancava molto a quell'evento e la cosa mi intrigava parecchio. Fare parte di un'organizzazione era una cosa che mi incuriosiva parecchio. Riflettevo su quale sezione sarei potuto capitare e se avessi incontrato qualche volto familiare in quell'occasione. E mentre attraversavo il famoso ponte naruto, incontrai Yuichi Yuki, che come me percorreva il lungo tratto di cemento nella direzione opposta.


    Yuichi... Adesso a quanto pare siamo pari in grado, i miei auguri. Come te la passi?

    Guardandolo, come avrei potuto non pensare al nostro primo incontro?
    Ci eravamo conosciuti in uno scontro amichevole, e da quel lontano momento eravamo entrambi cresciuti parecchio. Avevo scoperto che fosse un utilizzatore della stessa innata di un altro mio compagno e compaesano, Shinichi. Magari un incontro sarebbe stato un buon proposito per studiarne meglio le proprietà.


    Che ne dici di una rivincita? Presumo che tu sia diventato più forte dall'ultima volta, magari questa volta mi batti!

    Ero sincero.
    La nebbia era scarsa in quel posto e i raggi del sole passavano fievolmente attraverso le nuvole. Sperai in una risposta positiva e nel caso avessi avuto successo, gli avrei concesso l'iniziativa con un cenno.

     
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    Kiri. Sempre, solita, monotona Kiri. Anche alle quattro del pomeriggio un andirivieni di persone rendeva l'aria pesante, quasi irrespirabile. Ecco spiegato il motivo delle bende che coprivano l'intero mento, le labbra e la punta del naso, oltre che a farmi da sciarpa. Occhi vigili, che scrutavano la marmaglia di pecore che si facevano beatamente i fatti propri per le strade cementate, capelli sempre più alla rinfusa che sembravano sciogliersi sulle spalle e ben oltre la metà della schiena. Erano mesi che non li tagliavo e, sinceramente, pensavo di avere più charme del solito. Girovagavo anche io come quelle pecore, passai in due diversi bar a salutare persone con cui ebbi poco a che fare, tempo di bere un bicchiere di buon vino e fumare qualche sigaretta. Giusto il tempo di stemperare un po' la tensione che premeva pesantemente sul mio stomaco in vista dell'imminente missione dell'OSU, sempre ripudiata ma presa come trampolino di lancio per spiccare su tutti. E, magari, trovare qualche sorpresa nel mentre. Non un figlio o altro, sia chiaro eh. Mentre sentivo il vento muovere il mio lungo cappotto nero che rivestiva interamente la mia figura, nascondendo pantaloni del medesimo colore e una felpa grigia come la cenere sopra al giubbotto da Chuunin, passeggiavo per il Ponte Naruto. Vi dovevo passare per forza per ritornare a casa e, in più, i due bicchieri di vino iniziavano a farsi sentire. A stomaco vuoto l'alcool fotte. Mi domandavo con chi avrei collaborato, quale tipo di missione avrei (o avremmo) dovuto compiere, quali pericoli avrebbero messo in dubbio la mia stabilità mentale. Perché si sa, je so pazz. Nemmeno il tempo di prendere una sigaretta dal pacchetto ed accendermela che una voce vagamente familiare colpì il mio udito. Mi voltai per vedere, esattamente nella "corsia" opposta alla mia, Takeshi Morachi. Subito balzarono in mente le immagini del nostro primo scontro, dove venni sì sconfitto, malamente oserei aggiungere, però dimostrai che in qualsiasi caso bisogna sempre tirare fuori le palle e dare il massimo.

    Takeshi, quanto tempo. Già, esattamente, sono Chuunin anche io, finalmente posso dire di averti raggiunto, o quasi! Mah, tutto bene, un po' di alti e bassi ma tutto sommato si va avanti. Te? Che combini nella vita?

    Provavo ammirazione e un pizzico di simpatia nei suoi confronti. Dopotutto fu lui ad introdurmi nella nuda e cruda realtà degli Shinobi, oltre che i miei sensei d'accademia. Penso che, se non avessi fatto il mio primo scontro con lui, probabilmente non sarei nemmeno qui.

    Una rivincita, uh? Mi piace, tanto. Preparati, non ci andrò piano.

    Mi piegai in avanti, nascondendo la mano sinistra dietro alla schiena, come oramai avevo appreso da Shinichi e "rubato", per modo di dire. La rivincita era appena cominciata. Non mi sarei dato per vinto. Il vento prese a soffiare più forte, presagiva l'arrivo di un qualcosa che andava ben oltre le capacità umane, o quasi. Sbuffava, sembrava ringhiasse sui nostri corpi, l'uno di fronte all'altro sul cemento del ponte Naruto. Lentamente i nostri corpi sarebbero stati vittime di una delle abilità che sviluppai nell'allenarmi sulla mia arte. La concentrazione metodica dei due elementi di mia padronanza avrebbero alzato una nebbia tale da far venire i brividi; oltre alla vista, sicuramente impedita da tale creazione, la temperatura sarebbe scesa vertiginosamente, fino a sfiorare decine di gradi sotto allo zero. Concentrandomi, evitando di cadere nel mio stesso tranello, avrei cercato di individuare la figura di Takeshi in mezzo a quella foschia grazie ad una vista modestamente più superiore a quella di altre persone. Appena il suo corpo sarebbe stato nel mio mirino ottico, avrei composto il sigillo della Tigre, sempre con la mano sinistra dietro alla schiena, ben nascosta da occhi indiscreti. Anche se non ve ne sarebbe stato bisogno. All'apparenza sarebbe successo il nulla più assoluto, il vuoto più totale. Però un gorgoglio sinistro, proveniente dal condotto acquatico sotto al ponte, si sarebbe amalgamato in un perfetto Squalo dalle dimensioni modeste. Questo, con tutta la leggiadria possibile, si sarebbe elevato nell'etere esattamente alle mie spalle, bramando la nebbia creata dal sottoscritto. Fiondatosi in alto, superando i tetti delle case limitrofe, si sarebbe poi fiondato con violenza sul corpo del mio avversario. Conoscevo a spanne il modus operando di Takeshi; mi sarei aspettato un balzo, probabilmente alla mia sinistra o alla mia destra. Ecco perché avrei addirittura cercato di anticipare me stesso. Sicuramente la creazione di un globo, manipolato alla perfezione dal mio controllo sulle molecole d'acqua, avrebbe giovato alla mia offensiva. Una frusta si sarebbe liberata da esso, effettuando un movimento prima rettilineo, successivamente curvilineo nel momento in cui questa si sarebbe divisa in due fruste, anzi, braccia acquatiche. Avrebbero cercato di stringere con forza il corpo di Takeshi sia dal versante destro che da quello sinistro, avrebbero bramato le sue carni, le sue ossa. Spettacolo a Kirigakure no Sato, signori. Un paranoico, disturbato e complessato mentale contro un acuto calcolatore, esperto nelle arti fisiche. Che spettacolo riservava il mondo degli Shinobi...


    Scheda

    Azioni e Jutsu:
    Nebbia Glaciale III° Stadio [Supporto]
    Tecnica dello Squalo Proiettile [Jutsu ad una mano+Riverbero del Chakra]
    Frusta del Drago Acquatico (Due fruste) [Jutsu ad una mano+Riverbero del Chakra]

    Resistenza: 250
    Stamina: 400-20-18-18-25-25=294

    Note: La frusta del Drago Acquatico ha i sigilli "Sconosciuti", per questo non ho ruolato del Jutsu ad una mano riferito a questo Jutsu. Spero che il bonus vada bene comunque :asd:
     
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    Nulla di che in realtà! Mi sto preparando per un evento particolare.

    Senz'altro era cresciuto, e non solo nel fisico. Anche il suo tono aveva un qualcosa di diverso, un timbro che differiva da mesi e mesi addietro. Lo guardai spassionatamente mentre parlavamo, senza dare l'impressione di squadrarlo da capo a piedi. Era rimasto mingherlino e diventato leggermente più alto. Una cicatrice sotto l'occhio destro non sfuggì al mio sguardo, ma non mi venne la minima intenzione di chiedergli qualcosa a riguardo.

    Una rivincita, uh? Mi piace, tanto. Preparati, non ci andrò piano.

    Era proprio ciò che volevo sentirti dire.

    Diversamente dalla prima volta si esibì in un inchino poco prima di cominciare a passare ai fatti. Sicuramente non passò inosservata la nebbia che improvvisamente si alzò tutt'attorno. Non era come la solita nebbiolina che persisteva nel paese. Era molto più gelida e fitta del normale. Che fosse una prerogativa dell'arte del ghiaccio? Non potevo esserne sicuro, ma ciò che invece era sicuro in quel momento era che quel freddo pesante mi avrebbe dato fastidio ai muscoli. Avrei provato ad ovviare al problema tramite il riscaldamento motorio che sicuramente non sarebbe tardato ad arrivare.
    Nonostante la nebbia oscurasse gran parte della vista, riuscivo a percepire tramite l'udito Yuichi ancora di fronte a me, a due metri di distanza. Non ci eravamo nemmeno allontanati per cominciare l'incontro e in quel frangente non sapevo che aspettarmi dalle sue nuove abilità. L'ultima volta il Suiton fu una delle sue armi principali, che usasse nuovamente l'elemento o meno non mi era dato saperlo, finché le mie orecchie cominciarono a sentire un gorgoglio in avvicinamento. La velocità di questa massa aumentava sempre di più e io cominciai a comporre il sigillo della tigre, provando e sperando che la tecnica del corpo sfarfallante bastasse per velocizzare il mio prossimo spostamento. Con l'ipotetica rivitalizzazione del corpo tramite il chakra, tentai di effettuare un balzo con tanto di capriola alla mia destra, a cinque metri di distanza.
    Passarono appena quattro o cinque secondi dal precedente attacco, quando mi vidi bersagliato nuovamente da due sorte di fruste. Non riuscivo a distinguerle bene per via della nebbia, ma il rumore mi permise di accorgermene giusto in tempo per provare a reagire. Le fruste tagliavano la nebbia da ambedue i lati, chiudendomi in una morsa a tenaglia. Un attacco sicuramente ingegnoso e io non potei far altro che mimare l'azione precedente. Cercai di comporre il sigillo della tigre e irradiare nuovamente il corpo di chakra, poi caricai i quadricipiti e flettendo leggermente le gambe provai a saltare acrobaticamente in alto, a cinque o sei metri d'altezza.
    Se c'era una cosa di Yuichi che avevo imparato fin da subito, era che non dovevo sottovalutarlo.

    Azioni Eseguite:
    - Corpo Sfarfallante + Balzo a destra (+15 Wushu, +10 Stile Cavalletta, +5 sandali chiodati)
    - Corpo sfarfallante + Salto in alto (+15 Wushu, +10 Stile Cavalletta, +5 sandali chiodati)

    Resistenza: 500-1-1= 498
    Chakra: 500-5-5= 490
     
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    UP per un qualsiasi arbitro :sisi:
     
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    Responso nr. #1


    Attacco Yuichi:
    - Nebbia Glaciale III° Stadio: [riesce a prescindere]
    - Tecnica dello Squalo Proiettile: 105+85+7+21+12+8= 238 [fallisce per inferiorità combattiva]
    - Frusta del Drago Acquatico: 105+85+7+21+12+11= 241 [fallisce per inferiorità combattiva]

    Difesa Takeshi:
    - Balzo a destra: 120+105+8+15+10+5+10+13-15= 271 [riesce per sumpremazia combattiva]
    - Salto in alto: 120+105+8+15+10+5+10+6-15= 264 [riesce per sumpremazia combattiva]

    Danni:
    Yuichi: //
    Takeshi: 15 (danni per il freddo)

    Narrazione Turno:
    Inizia la rivincita tra Takeshi e Yuichi, sempre ambientata a Kirigakure. Le danze vengono aperte dal corvino che subito dà sfoggio della sua abilità innata. La nebbia glaciale infatti ricopre ogni cosa, ma l'udito fenomenale di Takeshi ha la meglio. Sfruttando questa sua peculiarità, il giovane riesce a schivare in toto entrambi gli attacchi di Yuichi, che però dà prova di conoscere bene l'avversario, essendo in grado di anticiparne le mosse. Ma non solo lui è migliorato. Quale sarà l'esito del duello appena cominciato?


    Situazione Finale:
    Turno #1 della Nebbia Glaciale.
    Takeshi in aria, sta ricandendo al suolo. I due si trovano a circa 5 metri di distanza l'uno dall'altro, Takeshi spostato verso destra.
    Attacco a Takeshi.



    Commenti Arbitro:
    Rox, la vista ti dimezza il malus della nebbia. Ma visto che stavate a non più di 5 metri di distanza, ho calcolato come se vedessi tranquillamente Takeshi.

    Quasi dimenticavo: screen dei dadi.
     
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    Il suiton era rimasto l'elemento principale di Yuichi e questa volta l'effetto sorpresa non fu abbastanza per colpirmi. La velocità dei suoi jutsu era aumentata sicuramente, ma anche i miei sensi e il mio corpo si erano potenziati notevolmente. Non tutto però era scontato. Eravamo solo agli inizi della sfida e probabilmente quei suoi attacchi erano solo un approccio indicativo. Se fossi stato nei suoi panni, prima di sfoderare il mio asso nella manica avrei dovuto vedere il livello dell'avversario e immaginare come avrebbe potuto reagire a determinate situazioni. In cuor mio sapevo che quelle due azioni apparentemente inutili avevano dato a Yuichi l'informazione che stava cercando. Magari voleva constatare la velocità dei miei movimenti o più semplicemente se mi affidavo ancora alle arti fisiche per difendermi dagli attacchi.
    Mi trovavo a cinque metri d'altezza e la nebbia oltre a causarmi fastidio alle articolazioni per il freddo, mi impediva di vedere lo Yuki a distanze superiori ai due metri, ma il mio udito continuava a percepire la fonte del gorgoglio delle fruste acquatiche. Che avrebbe continuato ad usarle o meno poco mi importava, poiché contavo di colpirlo prima che potesse muovere un muscolo.
    Durante la discesa mi sarei capovolto fino a discendere a testa in giù, atterrando sui palmi delle mani in verticale. Poi avrei aperto le gambe ed eseguendo una spaccata avrei cominciato a roteare come una trottola, a velocità tale da smuovere l'aria circostante. Col tornado rotante della foglia infatti avrei provato a dissolvere la fastidiosa nebbia gelata che ci circondava, per poi passare all'offensiva vera e propria, rivolgendomi all'avversario.

    Anch'io non sarò clemente come l'ultima volta, preparati!

    Dopo esser tornato in posizione eretta avrei compiuto uno scatto fulmineo, cominciando a correre attorno al nemico mimando una circonferenza infinita. La danza della luna crescente mi avrebbe permesso di confondere Yuichi e renderlo più vulnerabile all'attacco imminente. Provai ad eseguire la tecnica alla perfezione, creando le copie illusorie e correndo al limite della velocità. All'improvviso gli sarei balzato alle spalle e tramite una rotazione del corpo a mo' di piroetta, tentai di colpirlo alla schiena con una poderosa folata della foglia. La spazzata eseguita con la gamba destra avrebbe dovuto spedirlo a diversi metri di distanza, facendolo ruzzolare via.
    Sfruttando quei momenti in cui si sarebbe dovuto riprendere ipoteticamente dal colpo, avrei concentrato il chakra nel braccio destro, modellando ed estraendo tutto l'apparato scheletrico dell'arto. Le ossa avrebbero provato ad intrecciarsi tra loro, andando a formare una grossa e spessa trivella tutt'attorno al braccio in questione. La potenza e la robustezza del fiore osseo erano tali da perforare qualsiasi barriera e se solo avessi colpito una zona vitale del corpo, avrei potuto uccidere all'istante il mio avversario. Ovviamente non era questa l'intenzione, volevo solo dimostrare a Yuichi il livello che avevo raggiunto e per farlo avrei dovuto farglielo provare sulla sua pelle.
    Comporre il sigillo della tigre per attivare la tecnica del corpo sfarfallante mi era impossibile con una mano, perciò sforzai maggiormente i muscoli delle gambe per tentare di avvicinarmi davanti a Yuichi con un balzo altrettanto fulmineo. Lui non avrebbe dovuto essere a conoscenza del fiore finché non mi sarei trovato proprio di fronte a lui, a due metri di distanza. Mi avrebbe visto giusto d'improvviso mentre tentavo di esibirmi nella danza della clematide sul suo corpo. Mi sarei mosso da destra verso sinistra con una semi piroetta, caricando il destro per affondare l'arma ossea nella sua spalla sinistra. Se l'avessi colpito il dolore sarebbe stato lancinante, ma non per questo esitai.
    Dopodiché mi sarei allontanato di sette metri con un balzo all'indietro. La mia arma reclamava il suo sangue, e il suo corpo, minuto e mingherlino, avrebbe provato per qualche istante la brezza della morte dettata dalla paura del dolore. Non volevo di certo ucciderlo, ma quel male pesante era necessario affinché Yuichi tirasse fuori l'istinto di sopravvivenza. Solo a quel punto avrei potuto vedere realmente il livello che aveva raggiunto.


    In questo duello non siamo amici, siamo nemici. Quindi tira fuori le palle e fammi vedere di che pasta sei fatto, o ti mando in infermeria per un mese intero.

    Il mio tono era abbastanza severo. Anche la mia provocazione era seria e per la prima volta nella mia vita stavo minacciando un compagno. Volevo vedere ciò di cui il clan Yuki era capace, ciò per cui Shinichi era un passo avanti a me pur essendo più piccolo.
    Azioni Eseguite:
    - Tornado rotante della foglia (Per dissolvere la nebbia glaciale)
    - Danza della luna crescente + Folata della foglia (+15 Wushu, +10 Stile Cavalletta, +5 sandali chiodati)
    - Danza della Clematide, Fiore (+15 Wushu, +8 Sforzo Extra)

    Resistenza: 498-10-35-18-35-15-20= 365
    Chakra: 490-30-5= 455
     
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    Anch'io non sarò clemente come l'ultima volta, preparati!

    Esattamente, cos'è che spinge uno shinobi a dare il cento per cento? Dimostrare la propria superiorità? Dimostrarla a chi, soprattutto? Nessuno di noi due avrebbe dato il 75%, ne l'80. Forse ci saremmo spinti oltre a quel limite che, anch'io in primis, cercai prima di localizzare in mente. Non era uno scontro come quello tra me e mr. Buddha, no. Io e Takeshi eravamo amici, potevo considerarlo così. E il profondo rispetto che portavo per lui mi spingeva a dare il meglio di me, a superarmi. Localizzare quel famigerato limite, in questo caso Takeshi. E superarlo, sopraffarlo con quanta più maestosità possibile, con quanta più fame e voglia di rivalsa possibile. Scrutavo la nebbia, mi inebriavo di quel profumo che oramai riuscivo a ricondurre al ghiaccio. La figura del mio compaesano era ben definita, nitida in mezzo a quel pulviscolo di acqua che si poteva tagliare con qualsiasi fendente. I suoi movimenti erano ben chiari, l'avevo già visto spostarsi in quel modo, ma le copie illusorie che vennero a crearsi grazie ad un gioco di velocità ben definita quasi mi spaventarono. Era il momento di reagire di fronte a tutto ciò. Il balzo effettuato, plausibilmente dal Takeshi originale, fece quasi impattare il mio cranio con la punta dei suoi stivali. In quel brevissimo lasso di tempo avrei dovuto comporre quanto più velocemente possibile i sigilli per il Simulacro di Spine. La crescita rigogliosa dei miei capelli ed il rinvigorimento delle stesse fibre avrebbero coperto il mio intero corpo, creando un vero e proprio simulacro dedito alla mia difesa. Conoscevo Takeshi, sapevo della sua superiorità. Dopotutto era già Chuunin quando ci scontrammo la prima volta, mesi or sono. Ed ora entrambi pari grado, nonostante l'abisso d'esperienza. Nemmeno il tempo di rifiatare e riprendermi dallo sforzo notevole che dovetti sopportare per allungare in modo drastico i miei capelli ed ecco che il mio avversario s'esibì in una danza tanto aggraziata quanto pericolosa. Non avevo alcuna idea del prossimo attacco, mi sorpresi ancor di più nel vedere la diramazione ossea che sfociò nella creazione di un simil pugnale d'osso. Ero sempre più sorpreso delle capacità di Takeshi, non avevo mai visto prima d'ora la sua innata e la caparbietà nel manipolare il suo scheletro osseo forse superava di gran lunga il mio controllo sullo Hyoton, la temibile arte del ghiaccio. In risposta al suo attacco avrei cercato di erigere una parete glaciale poggiando i palmi per terra, dando sfogo alla mia innata, librando le particelle congelate di ghiaccio modellandole partendo dai miei piedi fino ad alzarmi di cinque metri nell'etere ancora soffocato dalla nebbia che pungeva sempre di più.

    In questo duello non siamo amici, siamo nemici. Quindi tira fuori le palle e fammi vedere di che pasta sei fatto, o ti mando in infermeria per un mese intero.


    Non risposi. Non per maleducazione od altro, piuttosto perché non avevo niente da dire. Tutto in quel gioco di innate era dettato dalla fortuna. Anzi, forse solo dalla mia parte la fortuna avrebbe potuto portarmi in vantaggio. Anche se, diciamolo: i coglioni li avevo già tirati fuori da un pezzo.


    R: 250
    S: 294-18-10=266

    A/J:
    Simulacro di spine
    Creazione di una parete di ghiaccio (innata III° stadio)

    Note:
    Che cazzo di cattiveria Aki, sai benissimo che mi devasti subito in questo turno :asd:
     
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    Responso nr. #2


    Attacco Takeshi:
    - Tornado rotante della foglia: [riesce a prescindere]
    - Folata della foglia: 120+105+10+20+15+10+5+10+3= 298 [riesce per supremazia combattiva]
    - Danza della Clematide, Fiore : 120+105+14+15+8+10+11= 283 [riesce per supremazia combattiva]

    Difesa Yuichi:
    - Simulacro di spine: 105+85+9+11+12= 222 [fallisce per inferiorità combattiva]
    - Creazione di una parete di ghiaccio: 105+85+11+16= 217 [fallisce per inferiorità combattiva]

    Danni:
    Yuichi: [33+30+2+10]+[33+40+8+50]= 206
    Takeshi: //

    Narrazione Turno:
    Il combattimento prende una brutta piega per Yuichi, che si ritrova in svantaggio difronte alla velocità del suo nemico. Takeshi, infatti, è in grado di colpirlo sia con un taijutsu (che fortunatamente non gli reca pesanti danni) che con il Fiore osseo, sua peculiarità d'innata.


    Situazione Finale:
    Yuichi ha una ferita profonda alla spalla che, dal prossimo turno, gli sottrarrà 15 punti resistenza a meno di cure (leggere il regolamento in proposito).
    Turno #2 della Nebbia Glaciale. Al prossimo turno, la nebbia tornerà a coprire l'intero campo.
    Takeshi e Yuichi distanti 7 metri.
    Attacco a Yuichi.



    Commenti Arbitro:
    Allora Aki, il tornado ha effetto ma, essendo una C e occupando la Nebbia una vasta zona (basta vedere la tecnica nel manga), direi che ti liberi solo lo spazio attorno in un raggio ristretto, come ho scritto. E al prossimo turno, la nebbia tornerà quella di prima, rigenerandosi per via del vento.
    Non ho tirato il dado per i cloni perché non li hai fatti attaccare quindi ho dato per buono il ragionamento di Yuichi.
    Non ho dato il malus a Yuichi perché non è stato un danno esagerato.

    Screen dadi riuscita e Screen dadi danni.
     
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    Nulla da fare. Takeshi era ancora più avanti di me, ben conscio sopratutto della sua superiorità in termini combattivi. M'ero già stufato nel vedere il primo sputo pregno di sangue, non avevo più voglia di continuare a combattere anche perché ero quasi al limite delle forze. Lo fissavo con sguardo furioso, mentre ansimavo e cercavo di respirare con un ritmo discontinuo, senza apparente filo logico. Era il momento di iniziare a modellare il mio metodico piano, elaborato nel corso degli scambi poco amichevoli di prima, come creta sul tornio, con la metodica perfezione che solo un pazzo poteva avere; solo che, in questo caso, non ero un modellatore di creta. Il ghiaccio, la mia caratteristica peculiare, l'elemento controllato che risiedeva in me e spingeva con quanta più forza possibile per librarsi, ma non sotto forma di tigre, no. Uno. Due. Tre. In successione gli specchi si sarebbero moltiplicati, come fece un certo uomo dalla barba lunga anni prima di lui con ben altro. Il ventunesimo avrebbe chiuso la cupola attorno al corpo ancora intatto di Takeshi. A fatica mi mossi verso il primo specchio, trascinavo il mio corpo simil martoriato per quel cemento che tanto sapeva d'amaro. Mentre sorreggevo la spalla sinistra con la mano destra ed arrancavo avanti, lasciai fluire il chakra suiton sul palmo, proprio all'altezza della ferita inferta dalla macabra danza di Takeshi. Avrei cercato quantomeno di tamponare quel lancinante dolore che debbi sopportare per tutta la durata dell'incontro. Così mi lasciai cadere nel primo specchio.

    [real life]



    Ero circondato dal bianco più assoluto, così nitido che mi accecava, quasi come una sensazione di sconforto. Non vedevo nient'altro se non questo enorme telo bianco di cui io ero protagonista. La comparsa, oltre ai miei ventuno specchi perfetti, Takeshi. Esattamente al centro di essi, con un terreno probabilmente ghiacciato, assorbito dalla nebbia che ancora pizzicava le pelli troppo sensibili, o le ossa. La mia immagine riflessa in ogni specchio, ogni minimo dettaglio fisico. Dalla sciarpa sporcata dagli stivali di Takeshi ai capelli lunghi che, pregni d'umidità, avevano acquistato più volume. E quella cicatrice, dannata, sotto l'occhio, ora più che mai contornato da quelle sue peculiari occhiaie.

    Takeshi... la vedi questa cicatrice?

    Il mio sguardo fissava lo specchio di fronte a me. Il residuo d'anima che andò ad incanalarsi nel ghiaccio. Dava i brividi, in tutti i sensi.

    Sai cosa significa provare angoscia? No, non penso. Sai cosa significa avere VERAMENTE paura? Non credo proprio. Per questo sto andando avanti, nonostante io sia nettamente inferiore a te. Ma sai, chi ha fame prima o poi deve sempre saziarsi.

    Feci sbordare il viso dallo specchio dietro a Takeshi con estrema cautela. Dopotutto un'immagine riflessa non penso facesse rumore e, data la nebbia, sarei anche stato al riparo da eventuali occhi indiscreti. Iniziando a comporre i sigilli per la Mizurappa e concentrando con minuziosità il Chakra avrei riportato entrambi i palmi a mezzo centimetro dagli specchi. Da acuto osservatore come ero, in quella tela bianca non vigeva altra legge che quella del freddo. L'inverno, la mia nebbia, gli specchi di ghiaccio. Avrei sfruttato queste condizioni per riversare un fiume d'acqua dallo specchio. Modellato grazie al mio controllo su tale agglomerato di molecole cercai di inglobare il malcapitato in una sorta di "nuraghe", passatemi il termine. Come una tomba di ghiaccio, diciamo.

    Oggi, Takeshi, proverai l'ebbrezza di nuotare in un mare di ghiaccio. Ti basterà una settimana di infermeria, a dir poco.

    Volevo punirlo, peccava di arroganza, si credeva...chissà chi. Fissai un punto che, all'apparenza, pareva totalmente preso a caso nel piano. Invece no. Fu lì che una lancia di ghiaccio sarebbe comparsa dalla mia concentrazione. Passai dall'immaginazione alla realtà vera e propria. Anche se quel telo candido mi faceva sentire tutt'altro che in quella dimensione. Forse era solo un meccanismo di difesa messo in atto dal mio cervello, una sorta di aiuto per non farmi cadere nell'eterno oblio. Essa si sarebbe mossa vorticando su se stessa a mo di trivella grazie alla mia telecinesi. Avrebbe trafitto quell'ipotetica bara, proprio all'altezza della coscia destra di Takeshi. Se tutto fosse andato per il meglio avrei limitato i suoi movimenti per un bel po'. E forse anche lui avrebbe potuto assaporare il dolore di una cicatrice.


    Resistenza: 250-206=44
    Stamina: 266-80-10-10-[18+50 S.E.]=98

    A/J:

    Lenire la ferita quanto più possibile con il Suiton
    Creazione cupola da 21 specchi
    Mizurappa (come da post)
    Spada di ghiaccio

    Note:
    La spada di ghiaccio fa danni doppi perforando difese :kashi:


    Edited by røxasv² - 1/2/2018, 22:07
     
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    Quella ferita ti farà perdere molto sangue. Pian piano ti prosciugherà le forze e stramazzerai al suolo. Consideralo un tempo limite per tirare fuori il più possibile.

    Il suo stato fisico disperato era ben evidente. Era mingherlino e quei due attacchi l'avevano messo quasi al tappeto. Se avessi calcato un po' la mano lo scontro sarebbe già finito da un pezzo, ma non era questo ciò che volevo, né ciò che mi interessava in quel momento. Il vero obiettivo era vedere con i miei occhi fin dove l'innata Hyoton potesse spingersi, e quel giorno con Yuichi ci stavo per riuscire.
    Come per magia degli specchi rettangolari e verticali cominciarono a comparire tutt'attorno a me, fino a chiudermi in una vera e propria cupola ghiacciata. Il contorno gelato delle costruzioni mi faceva ben intuire che fosse opera dell'abilità innata dello Yuki. Non le contai, non era importante al momento. La cosa importante era che mi trovavo circondato da una trappola a me sconosciuta. Le potenzialità di quel jutsu mi erano ignote e la cosa mi obbligava ad affinare ogni senso per restare vigile al minimo rumore o movimento.
    Restai stupito e meravigliato da tale abilità, osservando con attenzione ogni minimo particolare di quella scena.
    L'immagine del mio avversario si riflesse su ogni singolo specchio, mentre l'originale scomparve dalla circolazione. Fu lì che potei notare, tramite un'immagine riflessa, lo sguardo ardente dell'avversario. La mia combinazione aveva colto nel segno, smuovendo la rabbia e la furia del ragazzo.
    Quando cominciò a parlare, l'eco che si generava non mi permetteva di distinguere la fonte del discorso ragion per cui cominciai a guardarmi intorno, mentre la nebbia cominciava pian piano a tornare.

    Non sei l'unico ad avere una cicatrice.

    Strappai parte della tunica che ricopriva il mio petto, mostrando la cicatrice a macchia grande quanto il palmo di una mano, sotto il pettorale sinistro e leggermente spostata verso il centro.

    Nè l'unico ad aver visto la morte in faccia. Siamo shinobi, rischiamo di morire ogni volta che usciamo di casa per compiere una missione. È il nostro lavoro.

    Mentre cercavo di captare la vera posizione di yuichi, continuai a parlare, cercando di trattenerlo qualche secondo in più.

    La paura è come una fiamma, sai? Se tu riesci a controllarla, allora ti scalda e ti da la forza di superare i tuoi limiti. Ma se non riesci a controllarla.. ti brucia, fino a consumarti completamente.

    All'improvviso riuscii a percepire qualcosa tramite il mio udito, un nuovo gorgoglio, un rumore che non era sotto i miei occhi ma da ben'altra parte, precisamente alle mie spalle. Fu in quel momento che provai a balzare in aria con una capovolta dettata dall'istinto. L'area ristretta ove mi rinchiudeva la cupola non mi permetteva di schivare il jutsu a terra, perciò cercai di ancorarmi allo specchio che faceva da tetto alla cupola tramite la concentrazione del chakra. La tenuta sarebbe stata rafforzata dai sandali chiodati che portavo ai piedi, e in quel caso si potevano rivelare abbastanza utili, evitando che potessi scivolare sulle superfici lisce e scivolose come quelle.

    Oggi, Takeshi, proverai l'ebbrezza di nuotare in un mare di ghiaccio. Ti basterà una settimana di infermeria, a dir poco.

    Rispose alla provocazione precedente. Ormai ero sicuro che fosse totalmente preso dallo scontro e avrebbe dato il massimo per sconfiggermi.
    Quando riuscii a percepire un nuovo attacco, mi accorsi di stare quasi per essere trafitto da una spada di ghiaccio ben affilata ed appuntita, al pari di una mia ipotetica spada ossea. Mi roteai di scatto, caricando il fiore osseo e irrigidendo i muscoli al di sotto di esso, cercando poi di far scontrare le due armi particolari come uno scontro tra due ninjutsu.
    L'imponenza della mia costruzione ossea avrebbe fatto a pezzi la sua avversaria, se solo fossi stato abbastanza veloce ad intercettarla..

    Azioni Eseguite:
    - Balzo verso il tetto e ancoraggio ad esso con concentrazione del chakra (+15 Wushu, +10 Stile Cavalletta, +5 sandali chiodati)
    - Contrattacco con Fiore Osseo (+15 Wushu, + 20 Sforzo Extra)

    Resistenza: 365-1-1-50= 313
    Chakra: 455

    Note:
    Non sono sicuro che tu possa usare i ninjutsu mentre sei negli specchi, comunque ti sei dimenticato di scalare i 15 danni per la ferita :sisi:
    Kerbe, i sandali non dovrebbero danneggiare lo specchio?
     
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    Responso nr. #3


    Attacco Yuichi:
    - Lenire la ferita quanto più possibile con il Suiton: [riesce a prescindere]
    - Creazione cupola da 21 specchi: [riesce per mancata difesa]
    - Mizurappa: [fallisce per decisione arbitrale]
    - Spada di ghiaccio: [entra in scontro tra jutsu e lo perde] [Danno: 30+20]

    Difesa Takeshi:
    - Balzo e ancoraggio: [fallisce per decisione arbitrale]
    - Contrattacco con Fiore Osseo: [entra in scontro tra jutsu e lo vince] [Danno: 17+50+20]

    Danni:
    Yuichi: 15 (ferita profonda)
    Takeshi: 15 (per il freddo)

    Narrazione Turno:
    L'idea di Yuichi è buona: il giovane crea una cupola di ghiaccio attorno a Takeshi. Potenzialmente pericolosa per il grigio, che però ha fortuna anche stavolta. Difatti, forse per un'improvvisa mancanza di forze, Yuichi non riesce a controllare appieno la cupola e le sue tecniche. Per questo, la combo dal potenziale elevato viene meno. Al sentire il crearsi della mizurappa del corvino, il grigio tenterebbe di raggiungere con un salto il tetto della cupola.. che non c'è! Non potendosi quindi ancorare a nulla, ricade al suolo. Riesce invece a sentire la creazione di ghiaccio venire contro di lui e prontamente decide di usare il suo fiore osseo per contrattaccare, riuscendo nel suo intento.


    Situazione Finale:
    Yuichi guarito l'aggravamento della ferita profonda.
    Nebbia glaciale al suo #3 turno in campo.
    Attacco a Takeshi.



    Commenti Arbitro:
    Allora, il fatto del mantenimento delle cupola è sbagliato e da correggere, ma per ora non posso cambiare le cose visto che vi state allenando. Quindi, nel momento in cui usa la Mizurappa Yuichi, gli specchi si dissolvono, dato che anche volendo Yuichi al momento non ha le stats così alte da poter mantenere due tecniche. Sad story.
    Aki, occhio che tecnicamente c'è la nebbia, non puoi dire di vedere alcune cose, come la "spada" che ha creato Yuichi.
     
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    Tutti abbiamo un limite. E ci accorgiamo di riscoprirlo ogni qualvolta tentiamo di fare più del possibile. Più di quanto il nostro cuore può sopportare, più di quanto i nostri muscoli possano reggere. Ma in quel giorno non ero stato io ad arrivare al limite.
    La ferita che avevo inflitto a Yuichi, apparentemente superficiale, si rivelò per lui come un veleno. Pian piano il sangue fuoriusciva dalla propria dimora, portando via con sè le forze e l'energia del proprio padrone. Sapevo cosa significava tutto ciò. Cominciavi a sentirti fiacco, comparivano i giramenti di testa, finché come un pera cadevi per terra privo di sensi.
    Lo Yuki non era ancora al punto di svenire, ma quasi. L'avevo avvisato che il sanguinamento gli avrebbe messo i bastoni tra le ruote e nonostante ciò la grinta e l'orgoglio lo obbligarono a continuare, a dare il massimo. Lo fece, o almeno ci provò.
    La tecnica segreta degli specchi demoniaci fu uno spettacolo ''agghiacciante'', in tutti i sensi, ma durò meno del previsto. Qualche secondo dopo la creazione, tutte e ventuno le creazioni si ruppero in mille pezzi, causando un frastuono immane e finendo rovinosamente per terra. Fu proprio in quel momento che capii..


    È al limite..

    Ciò non bastò però per fermare la sua grinta. Le mie parole l'avevano spronato, convinto a darmi il massimo delle sue abilità. Un ennesimo jutsu suiton mi venne sparato contro e per l'ennesima volta i miei movimenti furono più veloci e reattivi.
    Dopodiché un jutsu che sicuramente mi stupì, oltre la cupola, fu la spada di ghiaccio che per poco mi debilitava la gamba. Contrattaccai con forza e determinazione sfruttando il grosso fiore osseo che mi ricopriva il braccio destro. Un colpo senza precedenti. La sua creazione si spappolò in piccoli frantumi cristallini mentre la mia arma ne usciva vittoriosa e senza una minima crepa.
    La nebbia nel frattempo aveva ricoperto nuovamente tutto il ponte ma ciò non bastava per farmi perdere di vista l'obiettivo. Riuscivo sempre a percepirlo tramite il mio udito. Il suo respiro era pesante, affannato e ansimante, quasi stramazzava al suolo. Non potevo permettermi di colpirlo ulteriormente in quello stato. Aveva dato il massimo ed era ciò che mi bastava per quel giorno.


    Va bene così, Yuichi-san.

    Il mio tono tornò cordiale e amichevole mentre con passo lento e pacato mi avvicinavo a lui.

    Questa nebbia è opera tua vero? A quanto pare il mio tornado rotante non è riuscito a cacciarla via... Potresti abbassarla?


    A quel punto modellai gli osteociti presenti nelle ossa del braccio destro. Il fiore osseo si sarebbe pian piano sciolto e ritratto, tornando dentro il mio corpo nella stessa maniera in cui ci era uscito. Arrivai proprio di fronte al corvino ed osservai la ferita profonda che gli avevo causato nella spalla.

    Ah, strano. Esce molto meno sangue di quanto mi aspettassi. Di questo passo non c'è bisogno nemmeno di cure specifiche, penso che basti bloccare la perdita con un cerotto e in poco tempo torni come prima.
    Scusami se ho esagerato, spesso mi faccio trascinare dai combattimenti e ogni volta esagero sempre.


    Gli diedi una pacca nel braccio sano e dopo essermi accertato che non avesse bisogno d'aiuto lo salutai.

    Sei stato bravo, sono sicuro che la prossima volta il risultato non sarà lo stesso. Ci vediamo!

    E così mi girai, tornando sui miei passi...

    Per via del sanguinamento arriva a 14 punti resistenza e non mi sembra possibile continuare in questa occasione. Quindi ci fermiamo così! Kerbina tu puoi prendere 20 exp
    Ti scrivo qui gli achivements che dovresti confermare:

    CITAZIONE
    Nome: Affaticato a bestia
    Requisito: L'aver sconfitto uno o più nemici con l'uso di abilità o tecniche con danni continuativi
    Ricompensa: 35 punti exp o 350 Ryo

    Le ferite profonde che ci obbligano a fermarci.
    CITAZIONE
    Nome: Più forte di te
    Requisito: Il Pg ha vintro uno Scontro tra Jutsu
    Ricompensa: 50 punti exp o 1000 Ryo [Aumento taglia: +300]

    Lo scontro tra fiore e spada in quest'ultimo turno.
    CITAZIONE
    Nome: Filantropo
    Requisito: Riuscire a circuire/convincere/manipolare una persona con le proprie conoscenze Popolari (valutazione master dell'evento)
    Ricompensa: 40 punti exp o 400 Ryo [Aumento taglia: +400]

    Ho le popolari lvl II e l'ho convinto ad usare il massimo, facendolo addirittura arrabbiare :sisi:
     
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    Hey, Axel. You haven't forgotten? You made us a promise. That you'd always be there... to bring us back.

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    Niente da fare. Il mio limite non l'avevo ancora superato e sembrava quanto di più invalicabile ci fosse al mondo. Stremato, a terra, mentre lasciavo la nebbia diradarsi nell'etere, fissavo la figura di Takeshi avvicinarsi a me. Quel corpo fatto d'ossa e muscoli aveva superato di gran lunga, nuovamente, il mio essere. Pronto a ricevere il colpo che mi avrebbe lasciato senza fiato per un po' di tempo, rimembrando le parole di Takeshi, abbassai il capo rivolgendolo verso terra. Guardavo l'asfalto, gelido ed allo stesso tempo bollente, perché la sconfitta bruciava alquanto.

    Va bene così, Yuichi-san.

    ? In che senso andava bene così? Alzai lo sguardo mentre i capelli scivolavano sui miei occhi, quasi impedendo la visione del mio avversario.

    Questa nebbia è opera tua vero? A quanto pare il mio tornado rotante non è riuscito a cacciarla via... Potresti abbassarla?

    Effettivamente, nonostante si stesse dissolvendo, era ancora presente nell'aria e pungeva le nostre pelli. Non feci altro che comandarne le particelle, prima lasciando libera l'area attorno ai nostri due corpi, poi per tutto il ponte che aveva ospitato i nostri colpi.

    Sì... è opera mia... ed è grazie a Shinichi che sono riuscito a controllare quest'arte... suppongo tu lo conosca. Devo tanto a quel ragazzo.

    Era vero. Dovevo tanto a Shinichi. Come dovevo tanto anche allo stesso Takeshi. In cuor mio sapevo di aver combattuto con tutte le mie forze, ma tutto ciò non è bastato. M'ha fatto capire che, nonostante tutto, il limite dobbiamo superarlo da soli sbattendo la testa contro il cemento più e più volte. Solo così si può arrivare lontano.

    Ah, strano. Esce molto meno sangue di quanto mi aspettassi. Di questo passo non c'è bisogno nemmeno di cure specifiche, penso che basti bloccare la perdita con un cerotto e in poco tempo torni come prima. Scusami se ho esagerato, spesso mi faccio trascinare dai combattimenti e ogni volta esagero sempre.


    Guardai la mia ferita in procinto di rimarginarsi. Bastava solamente un cerotto ed un po' di suiton, niente di che.

    Sta tranquillo. Mi è servito di lezione. Ti ringrazio nuovamente, Takeshi. Davvero.

    Sei stato bravo, sono sicuro che la prossima volta il risultato non sarà lo stesso. Ci vediamo!

    Arrivederci... Anche se il mio cuore mi dice che ci reincontreremo molto presto. Buona serata, Takeshi-san!

    Tirai fuori una sigaretta dal taschino. La accesi, per rimanermene a terra ancora cinque minuti, tra una boccata e l'altra. La ferita non faceva per niente male. Bruciava di più la sconfitta stessa.


    Abbelliii grazie dello scontro, vvb. Concordo con Aki, prenditi 20 :kashi:
     
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    Prendete 42 a testa. Aki per gli achi:
    - il primo ok
    - il secondo devo chiedere a Fury se effettivamente si tratta di uno scontro tra jutsu. Data la tipologia, potrebbe anche essere gioco-forza. Ti farò sapere
    - per questa no, quell'achievement è fatto per cose di un livello superiore diciamo. Non per far arrabbiare il tuo avversario (specialmente se già di indole è uno che, come si è visto, si "incazza" facilmente :asd: ).
     
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