[Esame chunin] Seconda prova #2

[Lìf & Yuichi VS Shiro & Keine]

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    [22 Ametsuki, Kirigakure, Doshaburi Arena (Arena della Pioggia Scrosciante)]


    Il cielo di Kiri era così limpido che pochissime nuvole osavano intaccarne la cristallina presenza. Invero, della sottile nebbia increspava il cammino di chi giungeva all'arena come spettatore, ma, all'interno della stessa, magicamente spariva. E come avrebbe mai potuto essere il contrario? Quella gigantesca struttura era in grado di trasformare quell'appezzamento di terra in un altro mondo. E con quel secondo giorni di esami ne aveva dato la prova. Da ogni tribuna, tutto ciò che gli occhi curiosi e frenetici degli spettatori avrebbero potuto vedere sorgendosi verso il basso, sarebbe stato solo una gigantesca foresta. Proprio così. L'intera superficie dell'arena (tranne ovviamente la pista esterna, lasciata libera per il passaggio di eventuali soccorsi) era stata ricoperta da una fitta foresta. Alberi su alberi, cespugli ed erba. Ma troneggiava qualcosa lì in mezzo, due gigantesche torri, coperte da erbe rampicanti.

    4-7-2009-8-24-42-pm

    IMMAGINE NON DESCRITTIVA. LA TORRE è ALTA 10 METRI, LA PIATTAFORMA SI TROVA A 6 E IL MATERIALE E' IN LEGNO


    Raggiungevano i dieci metri di altezza ed erano poste a un centinaio di metri di distanza se non più. Dividevano due ipotetiche zone di battaglia e di questo ce ne si poteva rendere conto grazie ai maxi-schermi che rimandavano costantemente immagini, prese direttamente dalla migliaia di telecamere sparse per la foresta, che fornivano riprese in tempo reale di ogni cosa. Ma perché quel così drastico cambio di ambientazione? Ci avrebbe pensato Mio, la telecronista di fiducia dell'esame a spiegare ogni cosa. Agli spettatori, ai partecipanti e anche ai Kage, anche quel dì seduti nelle comode poltrone, al riparo nella tribuna d'onore. Mio, la chunin di Kiri, fece la sua non apparizione quando la sua voce rimbobò dagli altoparlanti e i fuochi d'artificio scoppiarono in aria, assieme all'ovazione del pubblico.

    Bentornati signore e signori! Rieccoci per la seconda prova dell'esame chunin internazionale!
    Sono Mio Kamiyama, in diretta per voi dalla torre di controllo!


    La torre di controllo era nient'altro che una saletta al chiuso, sulla sommità di una delle tribune. Le telecamere inquadrarono la graziosa pulzella dai capelli corvini, mostrando come fosse comodamente seduta su di una sedia girevole, circondata da teleschermi. Anche lei poteva godere in presa diretta (ancor più di quella fornita al pubblico), di ciò che stava accadendo. O che sarebbe accaduto. Il microfono da tavolo spediva al sua voce per tutta l'arena, aumentadola a dismisura. E lei, da brava cronista, sapeva esattamente cosa fare, per questo non perse tempo.

    Due giorni fa abbiamo visto i nostri partecipanti concludere una gara di corsa, chi più e chi meno brillantemente! I riflettori sono stati puntati per tutto il tempo sui primi e sugli ultimi, e tutti hanno ottenuto un punteggio che aiuterà per superare la prova finale! Ma adesso..

    Fece una pausa teatrale e il tono di voce si fece più grave, per quanto possibile.

    Quei punti sono in pericolo! E già! Volete sapere perché? Allora diamo tutti un'occhiata a questo!

    Tutti i grandi schermi rimandarono la stessa immagine, sicché persino gli shinobi, già presenti e pronti all'interno della foresta, potessero capire cosa stava accadendo. Le immagini rimandavano ad un paio di rotoli. Due rossi e due blu, divisi dalle due parti dello schermo.

    I partecipanti sono stati per prima cosa divise in coppie, strano, eh? E invece sì! E ad ogni coppia sono stati dati due rotoli del medesimo colore: o rosso o blu. Cosa dovete farci, vi chiederete voi, giovani genin?
    Ora ve lo spiego!


    Gli schermi inquadrarono le due torri, parecchio distanti l'una dall'altra, entrambi sormontavano l'intera foresta, altissime. Uno zoom più accurato mostrò come, quasi sulla sommità delle torri (a circa sei metri d'altezza rispetto ai dieci interi), vi fosse una piattaforma recintata. E su di essa si posò la telecamera e Mio schioccò con la lingua.

    Dovete lasciare i rotoli lì entro un tempo limite! Ma pensate sia così facile?

    Scoppiò in una risata e, all'affermazione seguente, il pubblico ammutolì di sorpresa ed eccitazione.

    Per completare la prova non basterà che mettiate tutti e due i rotoli della vostra squadra nella torre, perché la prova stessa richiede che otteniate ALMENO tre rotoli! Per cui lo scontro con l'altra squadra è inevitabile! E c'è anche un'altra cosa.. va da se che chi dei quattro partecipanti resterà senza il rotolo.. verrà BOCCIATO!

    Si seguirono altre regole che furono prontamente riportate sugli schermi. Fischi e applausi si levarono dal pubblico ma, nella foresta, la situazione non era certo così tranquilla. Ciò voleva significare che, della squadra perdente, almeno uno sarebbe tornato a casa. Gli esami sarebbero finiti, per lui. Mio ridacchiò, stiracchiandosi mentre di nuovo le immagini delle telecamere riprendevano ora i genin, nella foresta. Come spiegò subito dopo la ragazza, si sarebbero affrontate quattro squadre per volta, due contro due, ognuno come obbiettivo la propria torre. Il campo in cui si sarebbero fronteggiata sarebbe stato di cento metri per cento, completamente circondati dalla foresta, con la torre al centro della stessa. Dalla loro posizione, vederla era possibile, ovviamente.

    E ora passiamo ad annunciare le prime quattro squadre! Dunque.. partiamo dal campo numero uno, verso la tribuna nord! Abbiamo ad un angolo il secondo arrivato, il misterioso giovane sulla nuvola di sabbia,
    Zend Izuki di Suna! Affianco a lui, il ragazzotto tutto sorprese che salta in testa alle persone! L'energico Toshiro Nishinoya, da Hekisui!
    E a cento metri di distanza, nell'altro angolo, chi abbiamo? Il rosso di Konoha che, solamente per noi, quest'oggi tornerà a vedere! Sto parlando di Yamashita Kazuma! Affiancato dall'elettrizzante moretto che completa il duo di Konoha: Raul.. e basta!


    I grandi schermi inquadrarono le coppie, mostrando come alla squadra mista Suna - Hekisui fosse stato affidato il paio di rotoli blu. Mentre al duo di Konoha, manco a farlo apposta, il paio di rotoli rossi. Chiunque di loro, se avesse dato una sbirciata all'estrmità dei rotoli, avrebbe letto su ognuno il proprio nome seguito da un numero: il totale dei punti consegueti nella prova precedente dell'esame. Stessa cosa per la squadra nel campo numero due, che Mio si apprestò nell'immediato a presentare.

    E dall'altra parte chi abbiamo? Il giocatore in casa, il bel tipo dai capelli scuri e lo sguardo malinconico: Yuichi Yuki! Un nome una garanzia e quelli del posto avranno capito che intendo! In coppia con lui la giovane che ha stupito tutto di un botto alla prova precedente! Da dove li hai presi quegli insetti, Lìf? Miss Arnbjørg (l'ho pronunciato corretto?) da Ame!
    Dall'altro lato c'è lui, signore e signori. Il ragazzo del drago di cristallo, Shiro di Hekisui! In sua compagnia una giovane promessa di Kumo, il ragazzo-volpe dalla coda più morbida che ci sia: Keine!


    Applausi su applausi e inquadrature che mostravano il biondo selvaggio e lo strano e tuttavia interessante metamorfo con legati dietro la schiena (come per tutti gli altri) un rotolo rosso. La ragazza di Ame e quello di Kiri avrebbero avuto quelli blu. La folla era in visibilio e gli animi si stavano già scaldando quando un suono sordo risuonò all'altoparlante. Le dita di Mio avevano battuto sulla sua fronte. Si era scordata qualcosa? Ovviamente.

    AH! DIMENTICAVO! Vi interesserà sapere, Genin all'ascolto, che quello che vi è stato dato non è il vostro rotolo.. è il rotolo del vostro compagno di squadra! E no: non potete scambiarlo in alcun modo! CHE LA PROVA COMINCI!

    Un'informazione che probabilmente sarebbe penetrata dopo nelle giovani menti dei genin. Quel dettaglio rendeva il gioco.. ancor più complesso.

    CITAZIONE

    DISCLAIMER


    La prova sarà arbitrata da Akito e si occuperà del Team3, composto da Lìf e Yuichi, e del Team4, composto da Shiro e png. Io mi occuperò di controllare post per post che lo cose procedano. Come nella prova precedente, non sarà fornito alcun aiuto ai partecipanti. Assegnerò io l'exp a tutti, arbitri compresi. e mi occuperò personalmente di assegnare il punteggio finale della prova.

    Il primo giro di post sarà a turni liberi. Le due squadre sono distanti 100 metri in una foresta, non potete vedervi subito e attaccare. Tuttavia potete cercarvi o tentare di raggiungere la torre (potete farlo in un turno, si trova ad una cinquantina di metri da voi). Al turno seguente, l'arbitro assegnerà i turni di attacco/difesa.

    Regole ON


    1. In questa prima prova, tutti i partecipanti avranno un compagno di squadra che possono aver scelto in precedenza o al quale verranno accorpati casualmente.

    2. In modo casuale, ogni squadra dovrà affrontarne un'altra, il tutto avverrà contemporaneamente con le altre squadre.

    3. A tutte le squadre verrà fornito un rotolo contenente i punti guadagnati dal proprio compagno di squadra durante la prima prova. Non sarà possibile scambiarsi in alcun modo i rotoli tra compagni.

    4. Gli obbiettivi di ogni squadra saranno:

      A. Evitare di perdere il rotolo che si porta, sapendo che, se verrà rubato dall'altra squadra o comunque non giungerà a destinazione, i punti del candidato proprietario del rotolo scenderanno a zero. Questo comporterà la sua immediata squalificazione.

      B. Per completare la prova, sarà necessario che ogni squadra riesca ad ottenere almeno tre rotoli, riuscendo a depositarli all'interno della torre centrale.

      C. I punti guadagnati dal/dai rotolo/i dell'avversario, saranno divisi in parti uguali alla squadra vincitrice.

      D. Se nessuna delle due squadre avversarie depositerà gli almeno 3 rotoli nella torre entro un tempo limite, nessuno avrà superato la prova.

    Regole OFF


    1. I turni saranno decisi per squadre tramite il lancio del dado. Ogni squadra avrà 2 giorni di tempo per postare, non tentendo conto dell'ora. Per cui, se la prima traccia sarà postata il 09/07, si avrà tempo fino all'11/07 alle 23.59 per postare per la squadra 1 che ha l'attacco. Se infatti la squadra 1 dovesse postare il giorno 10/07, la squadra 2 avrebbe fino al 12/07 alle 23.59 per postare.
      NB: non saranno concesse deroghe di tempo, neanche in casi estremi. Non si verrà esclusi dall'evento ma si salterà il turno/i turni, con ciò che ne consegue.

    2. L'esame avrà un tempo limite che verrà annunciato on game, per cui cerchiamo di ottimizzare i tempi.

    3. Suggeriamo, per essere coerenti al 100%, di non preoccuparsi di come le vostre azioni possano influire sull'esame o sulla vita dei pg. Non sono state date regole specifiche in on proprio per favorire un gioco più personale e coerente. Sarà comunque compito dello staff quello di tutelare l'evento, ma siete comunque invitati a giocare per giocare, non per vincere a tutti i costi. Fate uscire fuori il carattere del vostro pg e non pensate,
      da player, a come sfangarla all'esame.

    4. Attenetevi a ciò che viene detto in on, la natura dell'esame viene messo da parte nel momento in cui il vostro pg ha un obbiettivo da raggiungere.

    5. In casi particolari il master si riserva il diritto di concedere post/turni extra nel caso lo ritenga necessario.

    6. Per qualsiasi dubbio, bisogna contattare direttamente chi mastera l'evento ovvero l'arbitro in questione. Altrimenti contattate me direttamente.


    Edited by F u r y - 26/11/2017, 19:19
     
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    Hey, Axel. You haven't forgotten? You made us a promise. That you'd always be there... to bring us back.

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    Un fascio di luce colpì le mie palpebre ancora assopite, passai dal buio più totale ad un accecante bianco candido che mi svegliò bruscamente. Sbadigliai vistosamente, mentre girai la testa, rivolta in un primo momento verso la finestra, sul cuscino, cercando di abituarmi con estrema calma all'idea di dovermi alzare. La mia schiena al minimo momento iniziò a scrocchiare, stessa cosa per le vertebre dietro al collo. Fu l'unico rumore che sentii, prima di aprire gli occhi con estrema lentezza. Il profumo di detersivo per panni usato per pulire i cuscini era intenso, mi punzecchiava l'olfatto. Feci un profondo respiro che svegliò le mie viscere dal sonno e, sbadigliando nuovamente nel giro ,di qualche decina di secondi, guardai la luce filtrata dalle tende entrare nel mio alloggio ed illuminare il già visibile bianco delle pareti, del pavimento, del soffitto e dei mobili, senza contare le lenzuola e i cuscini. Solo io sapevo quanto potessi odiare quel colore talmente acceso, in quel momento. Mi stava letteralmente uccidendo gli occhi. Provai a mettere piede fuori dal caldo creatosi sotto le coperte, ma lo sbalzo termico fu shockante. Mi ributtai a capofitto sotto le lenzuola, coprendo il mio corpo completamente. Non avevo per niente voglia di alzarmi, insomma. Ma, purtroppo o per fortuna, era il giorno "x", la seconda prova era imminente e quella stramaledetta ragazza era ancora nei miei pensieri. Chi diavolo fosse non lo sapevo ancora. Ci mancava solo lei, ad incasinare i miei pensieri, come se non fossero già aggrovigliati quanto un agglomerato di spini e rovi in una foresta. Nessuno poteva capirmi in quello stato: mia madre, forse, l'unica. Nemmeno Sakamae, colei che ritenevo talmente importante da dare la vita per lei. Ma ero veramente pronto a sacrificarmi? Probabilmente no, la fretta di innamorarsi in così poco tempo fece male a me, ma soprattutto a lei. Chi ben comincia è a metà dell'opera insomma. Partii decisamente col piede sbagliato, quella mattina. Piede che poggiai con estremo sforzo sul pavimento freddo per la seconda volta. Arrancando mi alzai in piedi e mi guardai allo specchio, vedendo i miei capelli arruffati tanto quanto i pensieri. Almeno ero coerente con me stesso, un lato positivo in un mare di negatività. Con passo pesante classico della mia persona e voglia di vivere pressoché nulla andai in bagno e mi gettai sotto la doccia dallo scroscio d'acqua bollente, non prima di essermi spogliato in un tempo tale da potermi affibbiare il titolo di "recordman per lo spoglio di vestiti più veloce" o cose del genere. L'acqua mi impregnò la pelle e i capelli. Pensai di trovar conforto in quel semplice gesto giornaliero, ma, come per il momento della notte, ovviamente non fu così: solo ed abbandonato a me stesso, talmente vulnerabile da essere bombardato da pensieri tutt'altro che piacevoli. I miei demoni sbucarono ancora dalle profondità del mio cuore, andandosi a piazzare nella parte di cervello che gestisce i pensieri. Cazzo, quanto era difficile sopportarli, nonostante ci fossi ormai abituato. Nel momento in cui capii che forse era meglio tornare alla normalità, ovvero in mezzo ai Genin che passarono la prima prova, uscii da quella prigione d'acqua e pensieri ancora con un po' di shampoo sui capelli. Tolsi quei residui con un accappatoio fornitomi dalla direzione dell'arena, mi asciugai il più velocemente possibile e tornai nudo in stanza. I piedi, ancora bagnati, lasciavano orme sul parquet (probabilmente legno di betulla, in quanto color yogurt). Come se mi importasse. Mi vestii, nonostante non fossi completamente asciutto e mi guardai allo specchio. Trasandato come pochi. Sorrisi, perché ero esattamente come volevo essere. Me stesso. Dal mio risveglio la luce aumentò notevolmente d'intensità, arrivando ad illuminare senza problemi ogni angolo della stanza. Mi avvicinai alla finestra e la aprii come due sere prima, uscendovi ed andandomi a posizionare sul tetto. Ginocchia piegate, tabacco, filtri. Tutto quello di cui, in quel momento, avevo bisogno. Rollare con i polpastrelli ancora umidi fu un'impresa. Quasi peggio della sfiancante corsa di qualche giorno prima. Però, in qualche modo, chiusi il drum. Alla cazzo di cane, però lo chiusi. Diedi fuoco al ciuffo di tabacco che rimase fuori dalla cartina e lentamente la combustione fece effetto. Uno, due, tre tiri. Mi piaceva assai fumare, mi rilassava, mi lasciava quel gusto indefinibile in bocca, l'odore del fumo sulle dita, sui vestiti. Non sarei stato Yuichi probabilmente se non avessi iniziato a fumare. Passai così cinque minuti, seduto sotto al sole autunnale che stranamente faceva capolino in quel di Kiri, tra una boccata di fumo e l'altra. Il filtro divenne giallastro, ma sinceramente non ci diedi troppo peso. Pressai ciò che rimase della sigaretta su una tegola e la incastrai in una fissura della medesima. Avevo riempito la spaccatura, oramai, dalle tante sigarette fumate. Effettivamente fumavo troppo. Ma finché non iniziasse a darmi problemi di salute, beh, non mi sarebbe interessato più di tanto. Rientrai un po' balordo, la pressione calò di un minimo ma tanto per farmi girare la testa per un paio di secondi buoni. Barcollando simil ad un ubriaco, aprii la porta che mi avrebbe condotto nell'atrio. Presi un caffè da una macchinetta automatica, sborsando fin troppi ryo per una brodaglia di polvere ed acqua riscaldata, e mi sedetti su una sedia in vimini, che stonava tantissimo con la modernità dell'arena.

    Allora, mr 55 punti, tutto bene?

    Dovresti saperlo anche te, mister 55 cazzo di punti. Sono spaventato quasi quanto una donnola incontra il suo predatore naturale. Che, sinceramente, non so chi sia. Sto delirando, lascia perdere.




    Il tempo è relativo. Un'ora dura un'ora, o sessanta minuti, o tremilaseicento secondi. Ma in quel stramaledettissimo posto, il tempo sembrava non scorrere mai. Ore di silenzio, trascorse seduto sul letto o sul tetto adiacente alla finestra a fumare. La noia prese il sopravvento sui pensieri, sui fatti, sul corpo. Non vedevo l'ora di andarmene. Ma, purtroppo, ero lì. In piedi su una torre, con una vista mozzafiato che dava su una foresta che si estendeva ad occhii per un centinaio di metri quadrati. L'arena era, ahimè, cambiata completamente dalla mia ultima visita.
    Non avevo idea di cosa ci sarebbe aspettato. Ci, perché questa volta non avremmo dovuto contare sulle nostre gambe, ma bensì fummo divisi in coppie. Ognuno di noi ricevette un rotolo di un colore, blu o rosso, che prontamente posai sulla mia schiena, con una tracolla. Ero ignaro di cosa vi fosse contenuto ma, in cuor mio, sapevo che fosse qualcosa di importante. Da non perdere, insomma. Mi voltai alla mia sinistra, guardando il mio compagno. Riconoscevo solamente dei capelli color vermiglio, niente più. Ignaro di chi fosse, o quasi, cercai di focalizzare la mia attenzione sul viso. Il fiato, nel momento in cui riconobbi gli occhi, si mozzò ed iniziai a tremare. Era la ragazza che mi apparve in sonno, qualche giorno prima.

    Bentornati signore e signori! Rieccoci per la seconda prova dell'esame chunin internazionale! Sono Mio Kamiyama, in diretta per voi dalla torre di controllo!


    Botti colorati, folla in visibilio, silenzio spezzato dalla voce della cronista e dagli schiamazzi. Io ero lì, tremante, terrorizzato dalla mia stessa psiche che mi preannunciò l'incontro di...Lìf...? Con gli occhi sbarrati e i miei piedi che vibravano sull'erba bagnata dalla rugiada mi avvicinai alla mia compagna, noncurante della scarsa udibilità a causa degli schiamazzi. Misi una mano tra i capelli ed accennai una frase che avrebbe probabilmente creato un legame, o qualcosa del genere.

    C-ciao... Piacere, Yuichi...

    La mia voce vibrava, si sentiva il tremolìo di una persona alquanto scossa da un qualcosa fuori dalla capacità intuitiva umana.

    Sembra che...saremo compagni per questa...prova...

    Le mie parole furono interrotte da Mio,
    la quale riprese a parlare della prova.

    Due giorni fa abbiamo visto i nostri partecipanti concludere una gara di corsa, chi più e chi meno brillantemente! I riflettori sono stati puntati per tutto il tempo sui primi e sugli ultimi, e tutti hanno ottenuto un punteggio che aiuterà per superare la prova finale! Ma adesso..Quei punti sono in pericolo! E già! Volete sapere perché? Allora diamo tutti un'occhiata a questo!

    La mia attenzione venne catturata dai soliti schermi giganti, i quali inquadrarono due torri ben visibili anche dall'interno dell'arena. Un recinto era posto in cima ad esse ed una piattaforma preannunciava ciò che avremmo dovuto fare, ovvero portarvi i rotoli. Semplice, mi sarebbe venuto da dire.

    Dovete lasciare i rotoli lì entro un tempo limite! Ma pensate sia così facile? Per completare la prova non basterà che mettiate tutti e due i rotoli della vostra squadra nella torre, perché la prova stessa richiede che otteniate ALMENO tre rotoli! Per cui lo scontro con l'altra squadra è inevitabile! E c'è anche un'altra cosa.. va da se che chi dei quattro partecipanti resterà senza il rotolo.. verrà BOCCIATO!

    Come non detto. Mi voltai verso Lìf dai capelli rossi ed accennai un mezzo sorriso colmo dello stupore che provavo ancora dall'incontro con lei. In quel frangente, gli schermi mostrarono altre regole, ma non mi importò più di tanto.
    Ignorai anche i primi nomi sputati fuori dalle casse, poste accanto agli stessi schermi.

    E dall'altra parte chi abbiamo? Il giocatore in casa, il bel tipo dai capelli scuri e lo sguardo malinconico: Yuichi Yuki! Un nome una garanzia e quelli del posto avranno capito che intendo! In coppia con lui la giovane che ha stupito tutto di un botto alla prova precedente! Da dove li hai presi quegli insetti, Lìf? Miss Arnbjørg (l'ho pronunciato corretto?) da Ame!
    Dall'altro lato c'è lui, signore e signori. Il ragazzo del drago di cristallo, Shiro di Hekisui! In sua compagnia una giovane promessa di Kumo, il ragazzo-volpe dalla coda più morbida che ci sia: Keine!


    Shiro... Cazzo. Cazzo. CAZZO! Colui tanto bramato da me, colui che aveva un potere ben oltre alla mia immaginazione... Contro di me. Cazzo.
    Mio anticipò le capacità di Lìf: insetti. Non avevo alcuna idea di come degli stupidi insetti avrebbero potuto avvantaggiarci.

    AH! DIMENTICAVO! Vi interesserà sapere, Genin all'ascolto, che quello che vi è stato dato non è il vostro rotolo.. è il rotolo del vostro compagno di squadra! E no: non potete scambiarlo in alcun modo! CHE LA PROVA COMINCI!

    And so, it started. Bene. Avremmo dovuto prendere il rotolo di uno tra Shiro e l'altro ragazzo con la coda (cosa che mi spaventava NON POCO) e avremmo dovuto, allo stesso tempo, preoccuparci di non perdere i nostri. Ignoravo, di entrambi, tecniche e mentalità, se non per Shiro con il suo cristallo che mi affascinò dalla prima volta. Mi voltai verso Lìf.

    Allora, cosa facciamo?

    Mi rigirai nella direzione indicata da Mio, ovvero l'angolo opposto al nostro,
    brulico di fogliame, legno, alberi e chiome. Aguzzai la vista, sperando di rilevare qualche movimento di uno tra i due avversari e magari anticipare qualche mossa. E mi fermai lì, lasciando passare altro tempo. Ah, il tempo. Cosa spaventosa...


    Stamina 200
    Resistenza: 200

    Azioni:
    //

    Maestrie/Abilità attive:
    Vista soprasviluppata, cercando di individuare qualche movimento

    Commenti:
    //

    scheda


    Scusatemi in anticipo per eventuali errori, ho scritto dal telefono essendo ancora via!
     
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    Nel mentre Mio già si slancia in spiegazioni di sorta il giovane selvaggio è impegnato a tenere d’occhio il suo “compagno” che a quanto pare gli è stato assegnato senza troppe cerimonie. Si sono incontrati giusto qualche minuto fa, le presentazioni volate via in brevissimi attimi considerata che l’attenzione del biondo – tutt’ora catturata da Keine – era per quella cosa batuffolosa che sembra attirare la mano di Shiro ogni secondo che passa. Fortunatamente le regole dell’esame si sono schierate con insolita fermezza nella mente del giovane lasciando pochissimi dubbi allo svolgere della prova ormai imminente; prova che si svolgeva in un’arena alquanto particolare visto che sembra suscitare una strana sensazione di familiarità e estraneità nello stesso momento.

    Mhn.. lo noti anche tu?

    Fa avvicinandosi ad uno dei tronchi maestosi, la palma scorre lungo la corteccia accarezzandone i lineamenti lignei ed assaporando ogni scanalatura naturale. Il suo viso, però, è quasi scavato da quel contatto lasciando che il dubbio si tenda nei suoi occhi e nelle labbra appena serrate. Il volpino dunque lo segue fino ad affiancarlo ma continuando a lanciare occhiate comicamente perplesse tra il giovane e l’albero che quest’ultimo continua a toccare.

    Cosa?

    E’ vero ma sembra quasi che non dovrebbe stare qui.. non lo senti anche tu?

    Il suo solito comportamento, come se lui è il portavoce di qualche sussurro invisibile ma comunque presente. Un anello in contatto con entrambi i mondi così tanto distanti ma fin troppo simbionti; è così che Shiro deve comunque interrompere quel filo intricato di pensieri scacciandoli via con un movimento della testa quasi scocciato. I suoi occhi danzerebbero quindi tra le fronde, scavano nel bosco lasciando che qualche angolo di cielo faccia capolino tra le foglie mosse da un vento sibilante. Lì, in alto, si staglia quella torre simbolo del nuovo obiettivo da raggiungere anche se la questione dei rotoli poteva risultare un probl..

    MA COSA STAI FACENDO?

    Ed in effetti lo sguardo del giovane si posa su un Keine impegnato ad annusarlo come un vero e proprio animale, le stesse narici e posa richiamano un comportamento poco antropomorfo ma la sorpresa di quel gesto fanno risaltare il biondino di qualche passo.

    Oh niente.. ti odoravo..

    Come se fosse nulla si rimette in piedi, strofina qualche secondo il naso con le nocche e con un sorriso completamente innocente si inoltrerebbe appena all’interno della foresta scomparendo ben presto alla vista di Shiro. Poco ci vuole prima che i suoi piedi si rincorrono lasciando qualche secondo prima del ricongiungimento della squadra.

    Così so sempre dove ti trovi e non ti perdo, amico. Ho un naso particolare e riesco anche a sentire molta roba distante.

    Ti ho visto alla gara sai? Sei troppo forte!! Non riuscivo a starti dietro, sono contento di fare squadra con te così possiamo batterli facilmente se uniamo le forze!


    Uno spirito di collaborazione che non si rispecchia completamente in Shiro, il giovane è completamente abituato ad agire da solo andando ad affrontare i problemi di pieno petto ed assumendosi tutta la responsabilità del suo operato. Forse il problema era proprio quello: responsabilità. Lavorare da solo significava non gravare di altri destini, un suo fallimento poteva danneggiare solo se stesso e la pressione di essere dipendente alla vittoria di qualcun altro non sembra affatto alleggerire la mente del selvaggio.

    Guarda.. io non sono bravissimo a fare..squadra..

    Un nervosismo palpabile, un leggero tremore che permane la mano ed accompagnandola dietro la testa a grattare i lunghi capelli biondi tenuti insieme da un pezzo di stoffa. Il solo pensiero di collaborare, condividere il destino con un’altra persona segnava il suo respiro mozzandolo appena ed instillando il dubbio nelle sue parole, nelle sue capacità. Sarebbe stato in grado di lottare per entrambi? Avrebbe dato tutto per tutto? E se avesse perso? L’avrebbe odiato? E se lui era in pericolo? Domande su domande che si stratificano in una confusione densa come la nebbia, un’insicurezza attanagliante che però viene interrotta da una semplice risata candida come la neve.

    Ahahahah! Ehi amico, siamo compagni di squadra. Io difenderò il tuo rotolo anche a costo della vita…anche se non credo che qui si muoia!

    E a seguire un’altra risata, questa più contagiosa. Inevitabile è quindi il lieve sorriso che addolcisce il selvaggio, avrebbe lottato anche lui per il suo alleato e gli bastarono quelle semplici parole. Niente discorsi, filosofie o metafore di particolare significato. Solo quei suoni sinceri e determinato che instillano nuova determinazione al biondo.

    Bene! Ho un’idea..

    E con la destra tenterebbe di sfiorare il rotolo alle sue spalle, avrebbe richiamato l’energia insista in lui nella speranza di suscitarla a prendere vita e forma; una piccola briciola di potere che doveva manifestarsi in quel lieve contatto comunque sicuro. Plasmerebbe quell’incedere vorticoso, avrebbe posto ordine secondo una concentrazione leggera fino a canalizzare quel chakra nella sua mano e nell’etere circostante, sempre se gli fosse concesso. Il suo scopo è quello di creare una potente cintura di cristallo atta a saldare il rotolo al suo corpo andando quindi a rafforzare esponenzialmente il legame con il suo tesoro, la sua responsabilità. Sulla sua schiena gravano, anche metaforicamente, i punti di Keine ed il primo passo per difenderli è escogitare una strategia per battere i loro avversari. Del resto – come annunciato da Mio – lo scontro era inevitabile quindi porre le basi per un lavoro di squadra coordinato era il minimo per ottenere una buona efficienza.

    Hai notato? Non c’è nessun animale in questa foresta, non sento nulla.


    Una piccola precisazione che può risultare comunque utile, le loro orecchie avrebbero percepito solo i rumori provenienti dagli altri membri della squadra quindi bisogna tendere la concentrazione negli organi di senso più sviluppati. Altre parole vengono scambiate, informazioni generiche e approcci strategici che – per il momento – non c’è dato sapere. Solo una cosa, neanche troppo futile, viene tentata dal giovane biondo. Tenterebbe infatti una seconda volta di richiamare il potere, impasterebbe quell’energia andando a visualizzarla mentalmente in due frecce di cristallo ben costruite. La loro architetture prenderebbe vita in quella faretra agganciata alla coscia lasciandole comunque ben pronte all’uso. Il resto dell’equipaggiamento è ben distribuito nei loro rispettivi contenitori; la caccia è aperta.



    • Shiro

    - Resistenza: 150
    - Stamina: 400-30= 370
    - Slot d'Acqua: 15/15

    > Azioni:
    - Creazioni di cristallo x 3

    > Equipaggiamento:
    • Arco rudimentale
    • Wakizashi
    • Carta Bomba x2
    • 40 m. Filo Spinato
    • Tracciante Luminoso
    • Palla di Luce
    • Fumogeno
    • 2 Frecce di Cristallo



    • Keine

    - Resistenza: 300
    - Stamina: 100
     
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    La sera vado a letto con due bicchieri sul comodino. Uno pieno d'acqua e uno vuoto, nel caso abbia sete oppure no.

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    Il tempo per la preparazione era finito da un pezzo ma ai quattro giovani contendenti sembra che ne serva un altro po'. Infatti, dall'estremità Est, Lif rimane immobile e in silenzio per una manciata di minuti, quasi imbambolata sulla riflessione di qualche strano complesso. Il compagno Yuki invece cerca di sforzare la vista per notare qualcosa all'interno della fitta foresta ma nulla di più. Non riesce a vedere niente se non qualche movimento che non è possibile distinguere con certezza.
    Dall'altro lato, all'estremità Ovest la situazione è leggermente più movimentata. Shiro sfruttando la sua innata crea intelligentemente una cintura di cristallo, con cui blocca e fissa quasi perennemente il rotolo del compagno alla schiena. Inoltre riempie la sua faretra con due frecce cristalline, preparandosi l'equipaggiamento per l'inevitabile scontro. Insieme a Keine, avanza per la foresta non raggiungendo però la torre ambita. Il ragazzo volpe, durante l'avanzata, riesce a captare vagamente l'odore di qualcuno grazie al suo fiuto animalesco.
    La situazione è in stallo, per il momento.

    L'attacco andrebbe a Yuichi e Lif.
    Ricordo che per arrivare alla torre è necessario un turno e c'è un tempo limite per la prova :sisi:

    Scadenza alle 23:59 del 14/07


    Edited by _Akito - 12/7/2017, 11:10
     
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    Durante il cammino sul sentiero ricreato ad hoc assieme ad una foresta ad occhio senza fine, mi sentii spaesata più volte nelle stesse vesti indossate nel primo giorno di esame. Generalmente in un contesto simile mi ritrovavo a soffrire di problemi di disadattamento, probabilmente frutto delle mie origini in mare. Certo, non odiavo la foresta o i luoghi simili per conformazione, fauna e flora, ma se mi fosse stata offerta una seconda opzione l’avrei valutata seriamente. Mi ritrovavo nella zona della seconda prova con due giorni di distacco dal termine della prima nel quale seguirono capogiri e fitte lancinanti al ventre forse a causa della esplosiva liberazione degli insetti. Ciò però non aveva importanza alcuna in quel momento e mentre mi guardavo intorno con le mani nelle tasche e tutto l’ambaradan di roba nascosto dalla mantella due addetti finirono di sistemare un rotolo di dimensioni considerevoli dietro la schiena, passando poi a quello del ragazzo accanto. In casa base insieme fissai la sua silhouette con curiosità non comprendendone il motivo della presenza, seppur nuovamente l’annunciatrice non tardò a farsi viva dalla sua bella postazione mostrandosi nella sua grazia attraverso schermi enormi e casse di risonanza sparse in chissà quale punto dell’appezzamento alberato.

    tumblr_m9ocx2lSEb1r5syyvo1_500



    Bentornati signore e signori! Rieccoci per la seconda prova dell'esame chunin internazionale!
    Sono Mio Kamiyama, in diretta per voi dalla torre di controllo!


    I due campanelli semplici che formavano gli orecchini di quel dì emisero un sottile suono dolce e distaccato, creato appositamente da un cenno del capo per nulla sorpreso. La donna si palesò e con pose sempre diverse espose un po’ la situazione, incurante del fatto che non capissi il 90% delle sue parole per nulla e la restante 10% solo per un po’. Guardai il ragazzo accanto per una seconda volta e sentii gli insetti ronzare in estasi, al pari di un cuore al massimo dei battiti consentiti fin quando non fu lui a fare la prima mossa, forse titubante o perché no, restio alla situazione.

    C-ciao... Piacere, Yuichi...
    Sembra che...saremo compagni per questa...prova...


    Mi venne incontro facendo gli omaggi di casa, che per quanto ne sapevo io era una cosa positiva. Non tardai a fare lo stesso quindi, mostrando la destrosa al suo cenno garbato.
    Sæll. Lìf, Lìf Arnbjorg! G-già, così sembra!

    Fiuuu, avevo avuto un indizio di tutta quella storia! Ero davvero fortunata.
    I partecipanti sono stati per prima cosa divise in coppie, strano, eh? E invece sì! E ad ogni coppia sono stati dati due rotoli del medesimo colore: o rosso o blu. Cosa dovete farci, vi chiederete voi, giovani genin?
    Ora ve lo spiego!

    Varie facce di spettatori accovacciati sugli spalti mi portarono di istinto a fissarmi indietro, notando la similarità tra l’oggetto sulla schiena del ragazzo e il mio, pergamene totalmente identiche per colore, lunghezza e filigrana, poi all’attivarsi di un grande monitor mi ritirai su me stessa dedicando l’attenzione delle due iridi alla grande torre metallica lì rappresentata. Con un sussulto ammirai la sua altezza considerevole, con tanto di edera sparsa sul metallo ricurvo come motivo di ornamento. Mi chiusi nelle spalle quasi ad estraniarmi per quell’istante dal mondo, generando il dubbio sulle facce degli spettatori in grado di notare la mia stasi. Che pensassero potessi aver paura di quella sfida? Anche perché di tutti i tipi in gara io ero forse l’unica donna seppur quella divisone di sessi non rientrasse tra i miei problemi visto che, rifacendomi alle regole della pirateria e della nave, donne e uomini non avevano nessun diritto prevalente in base al gingillo tra le gambe. L’equità della regola e il suo pensiero nei miei circuiti si disgregarono quando la donna al microfono riprese la parola, una macchina di termini incontrollabile e senza il tasto di spegnimento. Che fosse un robot?

    Dovete lasciare i rotoli lì entro un tempo limite! Ma pensate sia così facile?
    Per completare la prova non basterà che mettiate tutti e due i rotoli della vostra squadra nella torre, perché la prova stessa richiede che otteniate ALMENO tre rotoli! Per cui lo scontro con l'altra squadra è inevitabile! E c'è anche un'altra cosa.. va da se che chi dei quattro partecipanti resterà senza il rotolo.. verrà BOCCIATO!


    Fu lecito per me constatare quanto importanti fossero quelle note a causa del trambusto udibile fin lì, quello che mi lasciò più stupita fu proprio l’enorme baraonda venutasi a creare. Il profilo di Escanor si palesò appena, a bocca piena di popcorn e dita spalancate a mo’ di saluto. “Ehi mamma, sono in tv” sarebbe stata l’espressione da mostrare nel caso in cui mi fossi rivelata una bambina salterina come il ragazzino delle Verdi Acque nella prima prova. Non ne vidi il volto proiettato nella sezione del campo ricavata per il nostro scontro e probabilmente m’ero già fatta un’idea sul perché, dettaglio la quale conferma arrivo rapida e sinistra come una palla di cannone in dirittura d’arrivo.

    E dall'altra parte chi abbiamo? Il giocatore in casa, il bel tipo dai capelli scuri e lo sguardo malinconico: Yuichi Yuki! Un nome una garanzia e quelli del posto avranno capito che intendo! In coppia con lui la giovane che ha stupito tutto di un botto alla prova precedente! Da dove li hai presi quegli insetti, Lìf? Miss Arnbjørg (l'ho pronunciato corretto?) da Ame!
    Dall'altro lato c'è lui, signore e signori. Il ragazzo del drago di cristallo, Shiro di Hekisui! In sua compagnia una giovane promessa di Kumo, il ragazzo-volpe dalla coda più morbida che ci sia: Keine!


    E quindi mi ritrovavo a dover lottare in coppia con quel tipetto e a contendermi la protezione di un rotolo dalle grinfie del primo arrivato e di Fido, una bella seccatura per via del quale non potei non sospirare. Delusione? Resa? Compito arduo? Quante cose vorticarono nel cervello in quell’istante, assenza di timore compresa. Seguirono le ultime parole di Mio e le regole a seguire, disegnate con simbologie semplici e pulite molto simili al disegno fatto per il professor Yakushi. Quando vidi le due frecce direzionali scontrarsi tra loro in una X gialla e in pieno movimento compresi a pieno la questione, avvicinando il pollice tra i denti per mordere l’unghia come tic ormai consolidato. Nervosismo, certo ero preoccupata dall’idea che il mio rotolo potesse finire nelle mani altrui, ma non solo: mi sarei scontrata inevitabilmente con un avversario palesemente più dotato e con un mastino dalle sembianze ignote per cercare di proteggere una speranza in parte pure mia con i punti del ragazzo di Kiri. La questione del terzo rotolo, inevitabilmente di proprietà nemica, scavò dentro di me come una trivella e sempre più affondo, fino a riscoprire e mettere in gioco quei problemi ritenuti di poco spessore dalla sottoscritta. Come non fare a cadere in una spirale? Eppure il mio dominio sugli insetti stava prendendo forma, non mi serviva la paura né tantomeno l’insicurezza. E allora cosa non andava in me?

    AH! DIMENTICAVO! Vi interesserà sapere, Genin all'ascolto, che quello che vi è stato dato non è il vostro rotolo.. è il rotolo del vostro compagno di squadra! E no: non potete scambiarlo in alcun modo! CHE LA PROVA COMINCI!

    Ad inizio gara il mio compagno diede voce alle parole e a meno che non vi fossero doppi significati per un singolo termine, ce la feci. Quel “Allora, cosa facciamo?” saltò su delle corde di violino immaginarie e tese all’inverosimile, fili sottilissimi tutti attorno. Mi passai la lingua sul labbro e l’indice sulla tempia, ci tenevo anch’io a sapere cosa fare. Ma perché non prese di petto l’iniziativa lui stesso invece di domandare il piano ad una che di piani non ne capisce molto e va di improvvisazione?
    I rotoli furono fissati saldamente tramite delle cinte di cuoio e quando gli addetti scomparvero di scena rimuginai un po’ sul come proteggerli ulteriormente, trovando che l’unica manovra giusta da fare fosse quella di ricorrere nuovamente agli insetti. Ma era davvero giusto usarli così precocemente? Feci uno sforzo in più e a quel punto piegai le ginocchia per provare a usare il terreno come mappa, terreno su cui imprimere istruzioni varie. China in avanti e stabile sulle punte dei piedi tracciai sul suolo il profilo della torre, più due sagome indicate dalla lettera ”B”, disegni striminziti con tanto di frecce direzionali con una curvatura estrema verso il limite del campo, mossa perfetta a mio parere per mantenere le distanze. A disegno ultimato il ragazzo avrebbe compreso cosa fare: senza attaccare e improvvisare mi venne in mente l’idea di sfruttare l’estensione del campo e i molteplici alberi per evitare non solo attacchi dal basso ma anche a vasto raggio.

    P-pronto?

    Si dice così vero? Una mossa troppo semplice ma la più conveniente, a mio avviso ritenevo più conveniente conservare i primi due rotoli per poi ingaggiare battaglia o, per lo meno, farlo nelle vicinanze della torre in quanto simbolo cardine della prova e meta ghiotta per ogni team. Cercai l’attenzione del ragazzo facendogli cenno di essere sempre costantemente vigile nei suoi passi con quel tipico gesto delle spy stories, sfiorando le palpebre con i polpastrelli e allontanandoli insieme da lì. Attraverso le scarse tecniche di orientamento in mio possesso ci sarebbero stati molti intoppi, tanti da farmi presagire il peggio visti i precedenti. Cancellai il disegno sfregandolo con la punta del piede una volta sollevatami da terra e partii alla volta della torre sfilando il filo per precauzione, saltando di ramo in ramo come una cavalletta. Nuovamente cercai l’aiuto di uno shuriken come nella scorsa prova e lo legai all’estremità perché convinta potesse tornarmi utile anche in quel dì, senza perdere di vista il percorso curvato volontariamente verso la posizione opposta dei nemici al fine di tardarne di un po’ l’apparizione.

    Tu saltare sulle mie spalle

    Che l’avessi detto bene o male non aveva differenza, mi sarebbe bastato farglielo capire svelandogli la cavità insita nel palmo e in tutto l’avambraccio. Un’operazione un po’ lunga per il quale il dolore non era scomparso, ma a seguito della gara e della enorme mancanza di boost a mia disposizione si palesarono in tutta la loro bellezza in un chioschetto del villaggio. Farlo saltare sulle mie spalle sarebbe stato pericoloso a causa di un possibile sbilanciamento, tuttavia non avevo il tempo materiale per pensarci: cercai di concentrare nei fori d’aria il quantitativo di propellente sufficiente a rendere gonfi gli avambracci, con tutte le conseguenze del caso: muscoli tesi, pesantezza e alta probabilità di fallimento. Se fosse salito, magari al contrario per monitorare la situazione alle spalle avrei rilasciato ogni particella con un’esplosione incontrollata, proprio verso il terreno. Dandovi una traiettoria per nulla casuale (praticamente obliqua, con gli arti rivolti all’indietro di 45°) miravo a velocizzare il raggiungimento della torre e ad aumentare l’altezza da terra per una questione di attacchi a sorpresa: di Shiro s’erano già viste tante cose e quel materiale da lui evocabile mi preoccupava. Con ancora il filo aggrovigliato provai a realizzare una semplice stretta d’acciaio verso il punto più vicino del pinnacolo raggiungibile con i 20metri , sempre sperando di aver guadagnato terreno precedentemente e senza intoppi. Distorsi la direzione del filo grazie all’ausilio del chakra, canalizzato al suo interno tramite i circuiti insiti nell’organismo e in quel caso aperti più che mai. Se fossi riuscita ad imprimere la direzione voluta saremmo arrivati alla torre circoscrivendo l’immagine di una mezzaluna nel terreno, con dei movimenti al limite ma possibili.

    Copri orecchie.


    Sussurrai, pronta ad attuare il piano B da un momento all’altro e a sfruttare la torre stessa come diffusore di onde sonore. Con la cappa non seppi comprendere se qualcosa o qualcuno avesse notato l’ulteriore nuovo giocattolo disposto sull’arto destro come un ninnolo o un trofeo. Una sorta di involucro con dei fori originario del paese del Suono, non un posto meno adatto per una cassa di risonanza. La tecnica era molto difficile da attuare ma con un po’ di fortuna e sforzo sarei stata in grado di produrre una fortissima massa di onde sonore vibranti e di usare il metallo della torre per propagarle con un ampio raggio. Un esperimento che mi toccò fare senza un attimo di tregua, un modo per attirare l’attenzione e farci scudo dai pericoli o magari un attacco valido nel caso il team avversario fosse già lì dentro.

    Kyomeisen!



    Scheda
    R: 200-1=199
    S: 400-40-5-60-50=245


    AeJ:
    Corsa per raggiungere la torre (estremità della foresta)
    Fori d'aria di Zaku per spingermi in alto assieme a Yuichi
    Stretta d'acciaio sulla torre
    Attacco sonoro [secondo effetto, massima spesa consentita] sulla torre+Sforzo extra



    MI scuso se magari è un po' lungo, però non avendo postato all'inizio ci tenevo a narrare un po' le cose con questo post :sob:
     
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    Hey, Axel. You haven't forgotten? You made us a promise. That you'd always be there... to bring us back.

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    Lìf, era proprio lei, in carne ed ossa. La sua immagine stampata nella mia mente, indelebile, quasi quanto inchiostro scritto su carta. La sua voce, al momento delle varie sue risposte, mi provocò un gioco di emozioni all'interno della scatola cranica. Il mio cervello, un'altra volta, mi tirò un tiro mancino. Ma tutto ciò non fece altro che darmi preoccupazioni in merito alla prova. Confusione, nient'altro. Silenzio di tomba, dopo i primi scambi di battute; nient'altro, nuovamente. Nel momento in cui la ragazza si chinò sulle sue ginocchia, vidi disegnare per terra una sorta di mappatura del terreno. Seguendo ogni minimo movimento delle sue mani, capii immediatamente il suo intento. Evitare il più possibile, almeno adesso, il contatto fisico con gli altri due. Non potevo biasimarla. Chiese se fossi pronto. La mia risposta non arrivò verbalmente, ma un movimento del capo, chinato verso il basso per poi tornare nella sua posizione originale, diede il la alle nostre azioni. Unii le mani a mo' di preghiera, facendo fluire il chakra in esse. Le punte delle dita vibravano, la mente si liberò di ogni pensiero. Ero febbricitante, elettrizzato. Seguendo di ramo in ramo la mia compagna, cercai di materializzare una bolla d'acqua abbastanza grande da contenere la mia persona. Avrei cercato di materializzare una dozzina di shuriken Suiton, i quali avrei indirizzato nella direzione opposta alla nostra, in modo da evitare una qualsivoglia offensiva da parte dei nostri avversari. Sempre in corsa, cercai di attuare un'altra offensiva. Sfruttando l'effetto sorpresa alzai il piede destro a mezz'altezza, per poi sbatterlo violentemente sulla fanghiglia presente sul terreno. Una lama d'acqua talmente rapida da dar problemi ai più esperti Shinobi avrebbe cercato di squarciare il sentiero, aprendoci sì ai nostri avversari, ma, ovviamente, rendendoci l'ascesa alla gloria molto più facile. Alla richiesta di Lìf di saltare sulle sue spalle, non mi feci troppe domande. Era sì un pelo più gracile di me, però riposi in lei tante aspettative. Mi voltai nella direzione opposta alla sua, guardando il panorama, più che mozzafiato. Però, la storia di essere dei burattini, non mi andava ancora giù. Mandai un medio a non-so-cosa, un ipotetico attrezzo dedito a registrare le nostre azioni in tempo reale. Eh no, questa volta non me ne fregava proprio un cazzo. Gonfiai il petto ed aguzzai la vista, sperando di non incombere in alcun avversario. Né il furry, né Shiro. Mi terrorizzava anche solo l'idea di trovarmi di fronte un drago di cristallo, porca puttana. Stetti zitto, tutto il tempo. Lasciai l'azione a Lìf. Speravo solamente di non trovarmi in pericolo. Al che mi disse di tapparmi le orecchie. Così feci, sprofondando in un boato muto che mi assordò, ma non prima di aver tentato una Mizurappa in direzione opposta alla nostra.

    Mizurappa...


    S: 200-30-10-10=150
    R: 200-1=199

    A/J:
    Corsa verso la torre
    Armamento acquatico (12 Shuriken)
    Taglio acquatico ascendente
    Mizurappa potenziata


    Scusate il post abbastanza scarno, però sono veramente a pezzi. Perdonatemi, ancora una volta.
     
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    Passarono diversi attimi, la calma apparente della foresta risuonò totalmente sconosciuta ai due; i suoni della natura erano completamente assenti lasciando solo un silenzio tetro a danzare insieme alle foglie mosse dal vento. La torre doveva essere sempre più vicina, la si poteva vedere tra le fronde degli alberi come unica vetta nel cielo; il loro obiettivo era quindi la cima lasciando solo la logica a muovere i loro passi verso quella costruzione.

    Hmm.. sento qualcosa.

    La voce Keine interruppe qualsivoglia flusso di pensieri del biondo, il metamorfo infatti cominciò a smuovere le narici imitando le movenze animali e traendo importantissime informazioni sulla loro effettiva posizione. Fiutava l’aria con concentrazione andando a socchiudere le palpebre come per escludere un senso per potenziare l’altro, qualche minuto dopo si decise a rendere pubblico il risultato delle sue ricerche.

    Non sono molto vicini, sono due persone.. ho sentito i loro odori anche alla gara. Stai attento eh!

    Le sue parole risuonarono tra i tronchi nel mentre la mano del selvaggio scivolò a sfiorare l’incoccatura delle frecce, l’opposta invece afferrò l’arco fissato alle spalle lasciandosi pronto a qualsiasi evenienza. Era arrivato il momento di cooperare, unire le loro forze cercando di elidere i loro punti deboli così da rafforzare le loro qualità; qualcosa di difficile quando i due condividevano appena qualche minuto di conoscenza reciproca. Le informazioni che si erano scambiate erano davvero poche: l’essenziale per costruire una timida strategia ma nulla per correre direttamente alla vittoria.

    Cosa dici di fare? Potrei crea..

    Un boato esplose nell’aria, entrambi risaltarono sul posto evidentemente colti alla sprovvista da quell’impeto avversario. Evidentemente non c’era più tempo per tergiversare e bisognava ricorrere alle armi, all’energia, al sudore e al sangue. Quell’attacco vibrante poteva risultare parecchio pericoloso per entrambi ma, forti della loro distanza dalla torre, cercarono di trarre vantaggio da quell’offensiva provando a sfruttare il loro udito sviluppato e conoscere quindi la posizione dei bersagli. I loro movimenti e le loro intenzioni si schiarirono nelle menti alleate andando a delinearsi in una mappa mentale costruita grazie alla loro abilità in comune.

    Andiamo..

    Il selvaggio lo seguì senza opporsi, cercarono di rendere felpati i loro passi andando a smuoversi verso la torre se non fosse per la cascata d’acqua che cercò di colpirli dall’alto. Le mani del biondo tentarono di muoversi istantaneamente, la preghiera venne accelerata dai battiti cardiaci mentre il respiro tentava di imporre l’ordine all’energia in lui sopita. Avrebbe riversato tutto sé stesso attraverso le braccia e le falangi tese verso la tecnica avversaria, se fosse riuscito a imporre una scarica di chakra cristallino avrebbe nullificato quella tecnica rendendola un prodotto malleabile per le sue creazioni, per la SUA creazione.

    Perfetto.. ho un’idea.


    Ignari degli altri attacchi impossibili da prevedere, entrambi cercarono di imporre la loro energia ancora una volta: il volpino cercò di far scorrere il chakra nella terra così da poter creare un bastone perfetto per il combattimento a corpo a corpo, il biondo invece avrebbe lavorato quella costruzione cristallina cercando di spirare la vita in multiple scaglie trasparenti. Secondo la sua volontà si sarebbe formato un perfetto drago di cristallo pronto a saettare in mille fasci argentei che rimandavano la luce del luogo. Si sarebbe posato accanto al selvaggio pronto a seguire gli ordini del suo creatore.

    Pronto? Io provo a prenderli da destra e a distrarli. Tu prendili da sotto. Basta solo un rotolo, ci siamo?

    Ok!

    E con un movimento fluido avrebbe poggiato il piede in una delle scaglie per poi tirarsi su senza la minima fatica, avrebbe preso posto sulla testa lanciando successivamente l’ordine mentale di avanzare. Come già visto il drago di cristallo avrebbe fatto ancora una volta il suo ingresso sfondando le fronde fino a fiondarsi verso il cielo a molti metri da terra; Shiro intanto avrebbe tenuto sotto controllo il suo compagno lasciandosi guidare dai suoni prodotti dallo stesso. Ma i loro nemici avrebbero avuto altro di cui preoccuparsi: il drago di cristallo si sarebbe diretto verso la torre saettando nell’aria con tutta la sua grandezza ed incutendo il timore per cui era stato creato. Non solo un mezzo di trasporto ma un lascia passare per la vittoria. Gli occhi del selvaggio, comunque, continuavano a slanciarsi verso la torre nella speranza di poter identificare i due avversari così da “bloccare” la visuale su di loro cercando dunque di compiere mezzo giro – da destra – e ottenere una posizione laterale di vantaggio.
    Keine, invece, doveva muoversi tra le fronde lasciando che il bastone di terra venga retto dalla coda e i quattro arti favorire la corsa in cui metteva anima e corpo. Doveva rimanere al passo con il drago di cristallo anche se, a differenza dello stesso, si sarebbe diretto sotto la torre per tentare un’arrampicata verso l’alto. Si sarebbe fermato a circa 2 metri dai nemici provando a rimanere nascosto così da celare la sua presenza ai due.



    • Shiro

    - Resistenza: 150
    - Stamina: 370-20-18= 332
    - Slot d'Acqua: 15/15

    > Azioni:
    - Cristallizzazione Mizurappa [Effetto Innata II° Stadio]
    - Creazione Drago di Cristallo


    > Equipaggiamento:
    • Arco rudimentale
    • Wakizashi
    • Carta Bomba x2
    • 40 m. Filo Spinato
    • Tracciante Luminoso
    • Palla di Luce
    • Fumogeno
    • 2 Frecce di Cristallo



    • Keine

    - Resistenza: 300
    - Stamina: 100-10= 90

    > Azioni:
    - Bastone di Terra
     
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    La sera vado a letto con due bicchieri sul comodino. Uno pieno d'acqua e uno vuoto, nel caso abbia sete oppure no.

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    CITAZIONE

    Responso nr. 1


    Attacco Lif:
    - Fori d'aria di Zaku: Riesce non contrastata
    - Stretta d'acciaio: Riesce non contrastata
    - Attacco sonoro: Fallisce per decisione arbitrale

    Attacco Yuichi:
    - Armamento acquatico: Riesce ma va a vuoto
    - Taglio acquatico ascendente: Riesce ma va a vuoto
    - Mizurappa: 50+45+5+4+20= 124 Fallisce per inferiorità combattiva

    Difesa Shiro:
    - Cristallizzazione Mizurappa: 90+45+8+3= 146 Riesce per supremazia combattiva
    - Creazione Drago di Cristallo: Riesce non contrastato

    Difesa Keine:
    - Bastone di terra: Riesce non contrastato
    Danni:
    Yuichi: //
    Lif: //
    Shiro: //
    Keine: //

    Narrazione Turno:
    Il team composto da Lif e Yuichi arriva ben presto alla torre grazie ai propulsori a pressione dell'Aburame. Yuichi scaglia nella direzione opposta una dozzina di shuriken acquatici e un'altra tecnica acquatica, mandandole entrambe a vuoto. Successivamente Lif sfruttando la cassa di risonanza metallica nel proprio braccio, emette una fortissima vibrazione sonora indirizzata alla torre lignea. L'attacco non causa nessun effetto se non un forte rumore che permette al team avversario di localizzarli e raggiungerli. Yuichi esegue nuovamente un getto d'acqua nei pressi della torre, ma il jutsu viene prontamente cristallizzato e trasformato in un drago da Shiro. E proprio mentre quest'ultimo cavalca la creatura fino a sollevarsi sopra la torre, l'Aburame raggiunge la piattaforma del pinnacolo grazie al filo d'acciaio che le funge da rampino. Nel frattempo il ragazzo volpe comincia la scalata sulla struttura impugnando un bastone di terra con la coda.


    Situazione Finale:
    Shiro sopra il drago di cristallo, sopra la torre. 4 Metri d'altezza rispetto a Lif, 10 rispetto a Yuichi.
    Lif nella piattaforma della torre (Che si trova più o meno al centro). 4 Metri di profondità sotto Shiro e 3 metri d'altezza sopra Keine.
    Keine in scalata per raggiungere la piattaforma. 3 metri di profondità sotto Lif e 3 metri d'altezza sopra Yuichi.
    Yuichi a terra, sotto la torre. A 10 metri da Shiro e 3 da Keine.


    Commenti Arbitro:
    Attacco a Shiro e Keine.

    Ps: Per la cronaca, la torre è alta 10 metri e la piattaforma sta a 6 metri.
    Scadenza alle 23:59 del 17/07
     
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    Tu pensa a lei; bloccala, fa qualcosa per fermarla mentre io recupero il rotolo dell’altro..

    Nonostante la voce di Keine risultasse più che un sussurro riuscì a risuonare con precisione nelle orecchie sviluppate del ragazzo, il loro piccolo scambio di informazioni riguardo alle abilità reciproche risultava un vantaggio inaspettato. Quel consiglio venne comunque accolto con un breve accenno, il ragazzo sul drago continuava a cavalcare la sua creazione lasciando lo sguardo fermo su Lif: il suo avversario. Erano riusciti a separare la squadra nemica e, in quei brevi momenti, avrebbero detto addio ad eventuali cooperazioni: era il momento di agire da soli. Shiro non si fece trovare impreparato, dentro di lui ruggiva l’eco dell’energia lasciata a rimestare in riverberi invisibili e incontrollati. Il fulgore della vita sgorgava dalle sue sinapsi e dai suoi pori andando a delineare le forme del drago da tenere in volo. Mantenere costante il flusso era la chiave di quella tecnica, il contatto energetico era come un ponte, un cordone ombelicale pronto a slegarsi in qualsiasi momento.

    Andiamo!

    Ed ecco ancora una volta che le mani si sarebbero mosse fino a compiere un unico sigillo, quel movimento delle dita avrebbe imposto un ordine al chakra confusionario che saettava dentro il giovane. Doveva imbrigliare per l’ennesima volta quell’energia per poi farla fluire nell’aria; l’obiettivo, questa volta, erano i piedi di Lif. Avrebbe creato un cerchio di cristallo sul terreno che avrebbe scatenato la sua energia – e la volontà di Shiro – in una prigione contenitiva che avrebbe immobilizzato la ninja in qualsiasi movimento. Il cristallo si sarebbe formato atomo per atomo, i legami avrebbero risucchiato l’energia del chakra fino a compattarsi tutt’attorno a lei in una morse invincibile. In quel riversare tutto sé stesso tentò di far sfociare senza freni il chakra, come se avesse allentato mentalmente il freno che lo conteneva così da renderlo più instabile ma decisamente più veloce ed efficace! Il problema è che lui non conosce il rischio, quel pericolo insito alla tela cristallina che dovrebbe avvolgere la ragazza. Una morte che stava in uno schiocco di dita, un potere autoritario celato e sconosciuto a Shiro; la proibizione di quella tecnica non sfiorava le sue conoscenze e per questo non avrebbe avuto la minima esitazione ad erigere la sua tattica a partire da quella semplice, per quanto mortale, tecnica.

    Ora prendila.

    Un ordine ed un sussurro, quel drago di cristallo avrebbe sussultato a quell’impartizione data da una volontà non sua ma decisamente superiore. Le sue scaglie avrebbero accarezzato l’aria lasciando che Shiro saltasse con calma sulla piattaforma; ai piedi l’alone di chakra dovrebbe controllare la sua caduta senza troppe complicazioni. La mano andò comunque a fendere l’aria fino ad indicare la direzione da cui erano appena provenuti. Il drago, difatti, avrebbe avvolto tra le sue spire quella prigione per poi trasportala via, lontano dal campo di battaglia. Si sarebbe spinto fin dove la capacità di controllo del ragazzo poteva reggere; lì l’avrebbe poggiata con delicatezza sul terreno continuando comunque ad avvolgerla con il suo corpo squamoso.

    D’altra parte Keine avrebbe fatto il suo dovere, dalla sua posizione dall’alto avrebbe lasciato fluire il suo chakra dentro la sua essenza; il suo animale avrebbe trovato appiglio nella sua struttura fisica fino a delinearsi in una pelliccia più evidente e in un rafforzamento muscolare del tutto non indifferente. Il naso si sarebbe allungato, la bocca riempita di denti bestiali: una metamorfosi che l’avrebbe portato ad assomigliare ad un ibrido con una volpe.

    QUI SU!

    Parole slanciate con fretta prima di mollare la presa, avrebbe infatti compiuto una giravolta prima di tendere la gamba in avanti. L’intero arto destro si sarebbe trovato parallelo al terreno mentre l’intera energia si sarebbe riversata nel tallone, i muscoli si sarebbero contratti in modo armonico fino a cercare un perfetto equilibrio prima dell’impatto. Qualche istante prima, infatti, quegli stessi muscoli si sarebbero irrigiditi fino a creare una vera e propria resistenza atta a scaricare tutta la forza nel tallone. Il colpo era diretto proprio verso il giovane Genin e avrebbe coinvolto tutta l’aria attorno a lui, la terra doveva scuotersi sotto la sua potente energia elargita in un breve attimo di ciglia. Non era finita qui ovviamente! Le mani dotate di artigli volpini si sarebbe diretta rapida verso lo stomaco del giovane, uno sforzo dettato dall’estremismo dell’azione fino a riversare spropositata energia e chakra in quel pugno di Arhat. Doveva stordirlo, metterlo KO e prendere il rotolo per vincere insieme al suo compagno di squadra.

    Questo è mio!

    La mano libera avrebbe tentato di tagliare la cintura che teneva il rotolo, doveva strappare la cinghia con forza per poi afferrare il suo tesoro con un gesto volpino. Se ci fosse riuscito si sarebbe diretto senza esitazione verso la torre cercando di arrampicarsi fino alla piattaforma, verso la vittoria.



    • Shiro

    - Resistenza: 150
    - Stamina: 332-50-18-15= 249
    - Slot d'Acqua: 15/15

    > Azioni:
    - Tecnica della Prigione del Cristallo di Giada + Sforzo Extra Max
    - Movimenti drago + discesa dallo stesso

    > Equipaggiamento:
    • Arco rudimentale
    • Wakizashi
    • Carta Bomba x2
    • 40 m. Filo Spinato
    • Tracciante Luminoso
    • Palla di Luce
    • Fumogeno
    • 2 Frecce di Cristallo



    • Keine

    - Resistenza: 300+150-50-10-10-1= 379
    - Stamina: 90-40= 30

    > Azioni:
    - Attivazione Modalità Ibrida (Agilità: 74 Forza Fisica:67)
    - Sacro colpo del Tallone + Sforzo Extra Max
    - Pugno di Arhat
    - Presa Rotolo + Scalata
     
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    La sera vado a letto con due bicchieri sul comodino. Uno pieno d'acqua e uno vuoto, nel caso abbia sete oppure no.

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    [scadenza per Yama e Roxas alle 23.59 del 19/07]
     
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    “And every melody is silence”



    E il suono non fece il suo dovere, cozzando sul legno della torre che avevo erroneamente scambiato per metallo. Che avessi bisogno degli occhiali o di un paio di lenti a contatto, giusto per non rovinare quella poca femminilità in possesso? Mossi la testa nell’atterraggio, agitando il crine cremisi in maniera sinuosa che mi ero divertita a legare in una coda leggera e molto corta con un fermaglio a forma di Lama del basilisco. Il mio compagno fu in grado di legarsi a me con un prodigioso balzo ma venne meno l’unione proprio nell’atterraggio: se solo avesse usato più precauzioni e ne avessi fatto uso anch’io, entrambe le pergamene blu sarebbero belle che posizionate. Quando l’ombra del drago e dell’uomo canino fecero il loro ingresso ero ancora intenta a capire cosa fosse andato storto nell’applicazione del rombo che non si dimostrò chissà quanto forte, ma anzi non sortì nulla se non un effetto a dir poco svantaggioso. Si perché dovetti stringere il labbro tra le arcate nel rendermi conto di essere stata la fautrice del nostro ritrovamento, rovinando tutto. Potevo usare la scusante dell’essere una dilettante ma per quanto ancora? Yuichi atterrò a fondo della torre ma grazie al filo io riuscii a cavarmela e a sbucare proprio sulla piattaforma, recintata sì ma non ermeticamente. A sei metri d’altezza potevo guardare il mondo, mapparlo e respirare la nebbia permeata dalle aperture delle travi, ma il tempo di elaborare tutte quelle cose l’avrebbe deciso soltanto Shiro sul suo drago. Quella bestia da vicino aveva un aspetto più affascinante e autoritario, a differenza del suo cavaliere i cui lineamenti parevano semplicemente più selvaggi del suo stesso compagno affiliato alla natura.

    *E’ davvero così veloce, quel drago*

    Non dovetti ricredermi di nulla, perché mai ero stata capace di mal giudicare quell’ammasso cristallino seppur in un confronto con l’Orca nera non sarebbe durato un istante. Ma io non avevo nulla da mostrare, nulla che rassomigliasse vagamente ad un animale mitologico come quello. Potevo solo contare su un insieme di semplici reticolati, una cassa di risonanza, corvi e un ammasso di insetti instabili come quella situazione. E come comportarsi adesso? Le dita affusolate stringevano e pressavano l’impugnatura del filo spinato arrossandosi e graffiandosi a loro volta per la tensione, mentre all’estremità opposta lo shuriken penzolava legato ad una trave. Dietro di me solo il rotolo e una piattaforma quadrata sufficientemente grande da poter ospitare entrambe le squadre e i loro averi, che rimirai sospirando con l’affanno. Un sintomo di un uso esponenziale di energia magica nel lasso di tempo dal punto di partenza al pinnacolo, dove tutto era accaduto con molta velocità per avvicendarsi ad una fine altrettanto rapida. Tutto questo a meno che non avessi avuto un’idea da sfruttare in modo tale da evitare che il peggio prendesse forma fisica per farsi beffa di quella impulsività tipica dei pirati.
    Poi capii finalmente di non avere molto tempo per ogni secondo passato a meditare. Respiravo frettolosamente e nel petto il cuore palpitava quasi come se una mano invisibile lo stesse tirando fuori con forza. A dirla tutta mi venne spontaneo sorridere quando le gemme cristalline della bestia si rispecchiarono nelle mie, squadrandosi e perdendosi come fulgidi amanti di una tragedia.

    .:Never:.


    ca72454f21d5ff685a371d30ab19d487--old-mans-theatre
    Al suo soffio invisibile e scolpito nel tempo alla pari delle sue scaglie provai a rispondere con una semplice moltiplicazione, decidendo di spingermi oltre e affrontarlo con una sfrontata e disinibita autorità presa direttamente da mia madre. Irrigidii le spalle e gli avambracci si tesero di circa 25°, seguendo le gambe che da dritte si chinarono mettendo in sforzo i muscoli. Sfarfallai le ciglia nel notare i vari appigli e la posizione di Yuichi, al quale avrei cercato di dare una mano nell’esatto momento in cui mi fosse stata concesso tale onore. Se nel cercare di sdoppiarmi in otto figure uguali col flusso magico in pieno circolo fossi stata in grado di realizzare e attirare per poco l’attenzione di Shiro, mi sarei servita del frangente di tempo dato da quell’elusione per distaccare il filo dalla torre e teleguidarlo per vederlo serpeggiare in direzione del rotolo del cane, o meglio verso la sezione superiore del suo corpo, assicurandomi però di collegare e impacchettare bene la piattaforma e quindi tutto il piano della torre. Con quella mossa mi sarei assicurata al corpo la piattaforma, saltandoci dentro e mimando gli scioperanti della fame dotati di catene al corpo per protesta. Provai a mantenere una forte presa e a usare non solo lo shuriken all’estremità ma anche gli spuntoni del cavo per segare la cintura del rotolo del ragazzo animale, bestia umana simile per certi versi agli uomini pesci. Segare quella cintura e al tempo stesso avvolgere le spire metalliche su tutte le vesti del ragazzo mi avrebbe fatto guadagnare tempo e lui sarebbe stato salvo. Per rendere meglio l’idea del movimento, il filo si sarebbe servito della protezione di uno dei pilastri laterali della costruzione e con il contributo dell’ombra l’avrebbe incatenato sbucando alle sue spalle da una insenatura e avviluppandosi procedendo dal costato alla spalla e da essa verso il fianco, per più volte. Non vidi bene i dettagli a causa del dislivello e del ninja delle Verdi acque la cui prepotenza insita nelle manie di grandezza, dimostrate con le sue doti, incrementò il tasso di pericolo nelle mie vene. Tale fu la decisione di assicurarmi alla piattaforma con più insistenza; pensai che la cosa non fosse abbastanza per impedire al team nemico di spadroneggiare, quindi l’unica opzione per me fu una sola: portarmi quella piattaforma nella tomba e proteggerla come una figlia, nella maniera in cui mai madre aveva fatto con me. Tesi le braccia e pigiai i calzari al suolo con decisione ferrea, mostrando al mondo il perché del mio spostamento in pieno centro pedana: stavo in tutti modi provando ad incollarmi con l’energia magica al suolo inebriandola con la sua presenza e imbevendola fino a farla ubriacare. Per questo adoravo il brandy, perché con un sorso di quel nettare ero già ad un passo dal sollievo. Avrebbe dovuto spingermi via con la violenza, sradicare me e tutta la torre per avere la vittoria in tasca, ma in quel caso si sarebbe portato via anche il suo compagno ferendolo con l’animosità del suo drago rosa, tra spire metalliche e travi spezzate. Sperare che la soluzione andasse secondo i miei piani era divenuto un bel dubbio, ma se ciò si fosse avverato la torre stessa sarebbe crollata e forse il tutto avrebbe avuto fine. Voleva usare uno dei suoi trucchi direttamente sulle mie viscere? Al diavolo, ero pronta a morire ma sarei stata riconosciuta come una tipa tosta e tutti avrebbero visto quanto più grosse fossero le mie palle rispetto alle loro. Ninja vs pirati! E Yuichi nel mezzo, costretto a doversi immischiare in due mondi ben distinti e a proteggere i miei punti come io stavo facendo con i suoi, se non altro perché la parte iniziale del filo si era insinuata attorno al suo rotolo sulla mia schiena.


    R: 199
    S: 245-5-5-5-50=180
    AeJ:
    Moltiplicazione del corpo (8 copie)
    Concentrazione del chakra: super adesione alle superfici usata sulla pedana delle pergamene
    Sforzo extra + Stretta d'acciaio a autocollegarsi alla pedana pedana e fermare Keine (Shuriken ancora legato, utilizzato assieme agli spuntoni per segare la cintura di Keine e intrappolarlo)
     
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    Hey, Axel. You haven't forgotten? You made us a promise. That you'd always be there... to bring us back.

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    Di solito non sono uno che si preoccupa. Nonostante le mie numerose difficoltà, quel leggerissimo alone di speranza ancora rimembrava nelle più buie profondità del mio animo. Ed esso prevaleva sempre sul male. Sprecai una buona quantità di flusso magico in corpo, una goccia di sudore iniziò a sgorgare dai pori della pelle, appena sopra la tempia destra. La sentivo scivolare leggiadra verso il nulla, verso il vuoto. Come sentivo, d'altro canto, la necessità di spingermi oltre, di azzardare un qualcosa di oltre le mie capacità. La maestosità del drago di cristallo di Shiro divenne padrona della sceneggiatura degna dei migliori registi post contemporanei, un'arena in cui si combatteva per uno scopo preciso senza esclusione di colpi. Lo scintillio della luce riflessa sul materiale creato dal ragazzo di Hekisuki iniziò a lenire la mia vista, rendendomi quasi cieco. Non era per niente una bella visione, distolsi lo sguardo, guardando il terriccio ormai devastato dal peso del mio corpo. Respiravo affannosamente, mentre sempre più gocce iniziarono a volteggiare leggiadre verso il vuoto, nuovamente, come se avessi preso le sembianze di un contagocce. Lìf si trovava ben più in alto di me. Pensai a come se la stesse spassando, quali fossero le sue emozioni, i suoi pensieri. Se si fosse meravigliata di fronte a tale maestosità, che sfrecciava ad una velocità inumana verso di lei. Il ragazzo-volpe, posto a qualche metro sopra di me, ma ben sotto Lìf e Shiro, mi trasmetteva quel non so che di spaventoso. I suoi movimenti, del tutto estranei a quelli di un normale essere umano, mi portarono alla mente le sembianze di un felino ibrido ad un cane. I suoi muscoli acquisirono un vigore tale da farmi sbarrare gli occhi, una volta diretto lo sguardo verso l'alto. L'appoggio sulla superficie lignea della torre con i suoi stessi piedi era tale da far invidia a chiunque. E, al momento della sua discesa, capii che le cose si stavano mettendo fin troppo male. Quel briciolo di speranza che volteggiava nell'oscurità delle mie viscere prese il controllo del mio corpo, mi fece perdere il senno. Digrignai i denti, cercando di emulare il sorriso della volpe. Ma nel mio sorriso, c'era ben oltre all'eccitazione provata sul momento. C'era odio, rabbia. Tutte cose che mi portarono lì. Non ce l'avrei mai fatta senza queste emozioni scaturite nel momento del bisogno, o quasi. Cercai di affluire il chakra nelle mie mani, componendo i sigilli per la Bunshin no Jutsu. Avrei cercato di creare un diversivo, servendomi delle otto copie che cercai di stampare in modo più che simile a me, nascondendomi tra la "folla". Fissando ancora una volta negli occhi il Ninja ibrido, cercai di sbattere il piede il più forte possibile sul terreno, mettendo in atto la mia controffensiva: nulla di più semplice che cercare di "surfare" sul getto d'acqua che avrei cercato di indirizzare verso il ragazzo, in ascesa verso il terreno. Se fossi riuscito a sbalzarlo via, imponendomi con gran caparbietà su quella tavola da surf acquatica, avrei continuato la mia salita in direzione di Lìf. Come se non bastasse, se fossi riuscito a trarre vantaggio da quella situazione, avrei cercato di evocare un globo malleabile di Chakra, Suiton ovviamente. Da quel globo, in direzione verso l'alto, avrei cercato di materializzare due fruste d'acqua. La prima, seppur presumibilmente distante da Kaine, sarebbe stata mossa dal mio braccio destro circoscrivendo un semicerchio che l'avrebbe portata sul rotolo del felino-uomo-come si possa chiamare. Essa, nel momento dell'arrivo a destinazione, avrebbe provato ad afferrare il rotolo, che mi sarebbe stato poi consegnato in mano. L'altra frusta? Beh, avrei cercato, con il braccio sinistro teso, di impattare sulla struttura della torre; essendo di legno, avrei cercato l'effetto sorpresa, ovvero quello di far crollare l'intera struttura su sé stessa, rendendola macerie indistinguibili. La torsione del braccio avrebbe così impresso alla frusta acquatica lo stesso movimento del braccio destro, una mezzaluna, che avrebbe avvolto l'intera fondamenta della tanto agognata struttura, nostra unica possibilità di vittoria. Essa si sarebbe scagliata sul legno, cercando di ridurlo in brandelli. O la va, o la spacca.

    S: 150-5(Motliplicazione 8 copie)-30-25 (Taglio acquatico discendente+Sforzo extra)-18-50-20(Frusta del drago acquatico, due fruste create, sforzo extra)=2/200
    R: 199/200

    A/J:
    Moltiplicazione (8 copie)
    Taglio acquatico ascendente verso l'alto, surfando sulla superficie della torre
    Frusta del drago acquatico come spiegato da post

    Note:
    //


    EDIT: Ho notato ora che il cc non è stato aggiornato correttamente,
    sarebbe 55 non 50! Non so se cambi qualcosa, non credo :asd:


    Edited by røxasv² - 20/7/2017, 09:40
     
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    La sera vado a letto con due bicchieri sul comodino. Uno pieno d'acqua e uno vuoto, nel caso abbia sete oppure no.

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    Responso nr. 2


    Attacco Shiro:

    - Tecnica della Prigione del Cristallo di Giada: 90+45+7+20+9+8= 179 Riesce per supremazia combattiva
    - Presa col drago di cristallo: 90+45+9+19= 163 Riesce per supremazia combattiva

    Attacco Keine:

    - Attivazione Modalità Ibrida: Riesce a prescindere
    - Sacro colpo del Tallone: 74+45+5+20+9+2= 155 Riesce per supremazia combattiva
    - Pugno di Arhat: 74+45+6+9+9= 142 Riesce per supremazia combattiva
    - Presa Rotolo: 74+45+9+9= 137 Riesce per supremazia combattiva
    - Scalata: 74+45+9+20= 148 Riesce per supremazia combattiva

    Difesa Lif:

    - Tecnica della Moltiplicazione: 65+35+2+6+14= 122 Fallisce per inferiorità combattiva
    Fallisce di conseguenza anche tutte le azioni successive poiché intrappolato e bloccato

    Difesa Yuichi:

    - Tecnica della Moltiplicazione: 55+45+2+7+6= 115 Fallisce per inferiorità combattiva
    - Taglio acquatico discendente: 55+7+22+7+10+16= 117-10= 107 Fallisce per inferiorità combattiva
    - Frusta del drago acquatico: 55+45+7+7+10+9= 133-10-10= 113 Fallisce per inferiorità combattiva
    - Frusta del drago acquatico: 55+45+7+10+20= 137-10-10= 117 Fallisce per inferiorità combattiva

    Danni:
    Yuichi: 93+72= 165
    Lif: //
    Shiro: //
    Keine: //

    Narrazione Turno:
    Le capacità di Shiro si dimostrano ancora una volta superiori alla norma dei comuni Genin. Grazie al suo particolare potere innato, blocca Lif in una prigione ermetica costituita interamente di cristallo. La gabbia è tale da non permettere all'Aburame alcun movimento, tanto da farla sembrare paralizzata. A quel punto venne facile al drago cristallino avvolgerla e trasportarla delicatamente lontano dalla torre, sull'erba.
    Nel frattempo Yuichi cercò di fronteggiare il ragazzo volpe senza ottenere però risultati positivi. Dopo aver subito una specie di trasformazione, rendendosi più simile ad una volpe, Keine colpì lo Yuki con un potentissimo calcio alla spalla sinistra, in discesa. Dopodiché continuò l'offensiva con un pugno di arhat ben preciso allo stomaco. I colpi sono così forti da destabilizzare il ragazzo tanto da non permettergli di reagire. Ciò permise al metamorfo di sfilare il rotolo di Yuichi e portarlo alla piattaforma mentre quest'ultimo cercò vanamente di far crollare la torre con una frusta acquatica. Ma nulla da fare, la struttura si dimostrò più resistente e l'arrivo di Keine alla piattaforma decretò la loro sconfitta.


    Situazione Finale:
    Lif bloccata nella prigione di giada a 15 metri di distanza dalla torre, accanto al drago di cristallo.
    Yuichi sotto la torre.
    Shiro e Keine sulla piattaforma col rotolo di Yuichi.


    Commenti Arbitro:
    La prova è terminata. Per il post finale ci pensa Kerberotte. Io intanto vi faccio i miei complimenti a tutti e tre.
     
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    Le due squadre raggiunsero quasi contemporaneamente la piattaforma della torre. Le telecamere riuscivano a tenere sott'occhio entrambe e, al posarsi dell'ultimo rotolo, un forte rombo si sentì in tutta l'arena. Era il segnale: la prova era finita. Dagli altoparlanti la voce di Mio scoppiò in un ululato di gioia che fu ben accolto dal pubblico con applausi, fischi e un'ovazione da far paura. Sicuramente quella seconda prova aveva riservato più sorprese ed emozionato di più gli spettatori. La ragazza ai comandi della telecronaca si premurò infatti di ripercorrere i momenti salienti che videro le squadre protagoniste.

    Che colpi di scena, eh gente? Abbiamo visto un incontro lampo tra Yamashita e Zend! Il poverino della sabbia che ci ha spiazzato durante la corsa della prima prova, ha rischiato grosso contro il Rosso di Konoha.. eh, non è stato molto sportivo da parte tua attaccarlo mentre era praticamente già k.o., Yamashita!
    E comunque per i rispettivi compagni di squadra, Toshiro e Raul, non è che ci sia molto da dire.. almeno quello col ciuffo biondo ci ha provato!

    E che dire dell'altra metà campo? Shiro e Keine hanno fatto faville e il biondino ha di nuovo usato il drago di cristallo! Ha intrappolato Lìf, peccato perché sembrava proprio sicura di se la ragazza! E Yuichi avrebbe sicuramente dato del filo da torcere a Keine con il suo suiton, peccato per la mira! E quindi che dire.. facciamo un breve riepilogo: sono rimasti senza rotolo Zend, Toshiro e Yuichi. Le regole sono regole..


    Sì, faceva ovviamente riferimento al fatto che, chiunque avesse perso il rotolo sarebbe stato bocciato, ma c'era di peggio. Qualcosa che Mio non aveva accennato ma sarebbe benissimo potuto essere capito.

    Ma, c'è un ma! Ecco, avete perso il rotolo, ragazzi.. ma non il VOSTRO rotolo. Sono andati a zero i punti dei vostri compagni per cui.. Zend, Toshiro e Lìf sono BOCCIATI!

    Scoppiò quasi subito in una risata fragorosa, battendosi la mano sulla coscia.

    Non ditemi che l'avete bevuta! Nessuno verrà bocciato, per ora! Però c'è da rifare la classifica,
    qui! E andiamo subito a vederla!


    Sul tabellone, apparvero dapprima i nomi di tutti i candidati, seguiti (come nella prova precedente) da un punteggio:
    CITAZIONE
    Toshiro: 45/100

    Zend: 75/100

    Yamashita: 80/100

    Raul: 35/100

    Lìf: 70/100

    Yuichi: 60/100

    Shiro: 85/100

    E ora vediamo come siamo messi in generale! Ormai manca solo al terza prova!

    E, manco a dirlo, i maxi schermi rimandarono la grande immagine della classifica totale del programma. Ormai era chiaro chi potesse realmente aspirare a diventare chunin e chi invece, avrebbe fatto meglio a tentare la prossima volta.
    CITAZIONE

    CLASSIFICA

    - Shiro 175/200
    - Zend 155/200
    - Yuichi 115/200
    - Lìf 115/200
    - Yamashita 110/200
    - Toshiro 95/200
    - Raul 90/200


    Proprio niente male! Sembra che ne vedremo delle belle! E le vedremo sapete quando? Tra tre giorni! Ci ritroviamo qui il 25 del mese! BUON PROSEGUIMENTO!!

    Calò così il sipario sulla seconda prova.

    CITAZIONE
    I topic per la terza prova verranno aperti oggi stesso. Tuttavia passeranno 3 giorni on. Siete liberi di fare pq se volete. Potete acquistare jjutsu/armi finché non postate per la prima volta. Per qualsiasi dubbio scrivetemi.

     
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