[Trama] Il confine tra affari e potere

Missione di salvataggio

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    Tutto inutile, quella spazzata non venne affatto bloccata da una barriera cristallina che nemmeno fu creata. Cercò di riprendersi al meglio dopo quella spazzata che lo sbilanciò facendolo ruzzolare di qualche metro, l’arco e la freccia finirono non molto lontani da lui e riuscì ad afferrarli entrambi così da tornare in quella posizione focalizzata sul bambino. Gli occhi non mossero di un millimetro in tutta quella scenetta quasi raccapricciante, il bicipite sforzato al massimo nella speranza di tenere immobile quella mira cercata con precisione chirurgica.

    - Che razza di sortilegio è questo!?... Shiro devi bloccare il bambino in qualche modo o ci ritroveremo a combattere sto mostro all'infinito! –

    Si ma aspetta! Prima farmi provare una cosa..

    Cercherebbe di muoversi ben prima di Takeshi, cercò di concentrarsi appena provando a richiamare quell’energia naturale che scorreva in ogni battito. Provò a canalizzarla in un flusso di chakra che doveva spandersi nell’aria secondo un comando mentale, una preghiera a quella sua natura misteriosa ma che tentava di manovrare con una lenta preghiera. Il suo scopo era quello di concentrarsi sulle parti ricostruite del coniglio, la loro composizione suggeriva un punto di debolezza che Shiro poteva sfruttare a dovere! Il suo potere dovrebbe manifestarsi con una patina rosa che tenterebbe di insinuarsi in quella struttura atomica che sostituisce gli arti mancanti al coniglio. Come una serpe maligna avrebbe iniettato il suo veleno: una carica di chakra cristallino che doveva manifestarsi in una completa trasmutazione del materiale roccioso. Ora doveva semplicemente risalire la corrente, andare contro quella natura e cercare la forza di imprimere il comando inverso. Doveva risucchiare quell’energia con una concentrazione non indifferente, uno sforzo che si palesa con sudore che imperla un corpo giù impolverato e leggermente provato. Tenterebbe di destabilizzare quella struttura slegando ogni legame dalla sua fonte di energia così da disgregare quelle strutture precedentemente cristallizzate.

    Distruggiti!

    Un ordine chiaro che gli sfugge dalle labbra, un piccolo aiuto che dovrebbe giovare al Kiriano poco prima della sua offensiva. Un supporto che avrebbe dimezzato, si spera, le capacità fisiche del coniglio manovrato dal bambino. Ancor prima di dedicarsi a quest’ultimo cercherebbe di lasciar andare quella corda che tende l’arco così da provare a proiettare quella freccia cristallina dritta dritta al ginocchio destro della marionetta. Un lancio rapido, istantaneo, che avrebbe colpito quel mostro senza risultare d’intralcio a Takeshi. Ma adesso tutto cambiava, l’attenzione del selvaggio venne catturata dal bambino e doveva concentrarci su di lui o lì non avrebbero mai successo. La missione era quello di salvarlo quindi doveva rispolverare i suoi modi gentili per catturarlo e renderlo finalmente inerme. Il respiro del ragazzo si regolò cercando un’armonia con quella brezza che spazza la zona desertica, una sincronia con la natura che proverebbe a raggiungere con la sola forza della concentrazione. Tenterebbe di sollecitare quelle cellule irroranti di energie a lavorare ancora, altro chakra che verrebbe immesso in circolazione così da potenziare quella tecnica che bramerebbe di effettuare. Sentirebbe la polvere sotto i piedi, la terra battere in ogni suo respiro, la roccia scalfirsi sotto quella brezza. Ignorerebbe le ferite sanguinanti appena cercando di scaricare quell’energia a terra e sfiorare quindi l’essenza arida del suolo che calpesta.

    Vai.

    Sussurrerebbe appena mentre stenderebbe la mano davanti a sé, una volta compiuto i sigilli necessari, sperando di trasmettere abbastanza chakra in quella preghiera silenziosa. La terra dovrebbe piegarsi sotto il suo volere: diventare malleabile così da diventare una perfetta onda su cui il ragazzo si mantiene grazie alla concentrazione del chakra che si trasmette in quel contatto. La modellerebbe in modo da non intaccare i due in combattimento poco più in là e la smuoverebbe in avanti nella speranza di poter avvolgere il bambino tra le sue spire. La mano si stringerebbe mentre gli occhi chiari già fissano l’obiettivo, tenterebbe di far stringere quella terra controllata attorno al bambino così da intrappolarlo completamente lasciando solo che la testolina compaia in quella montagna di terra.





    WqLSBBK


    Riassunto
    EdELjjN◕Equipaggiamento:
    • Arco [Schiena]
    • 40m Filo Spinato
    ◕Azioni:
    - Abilità base I Stadio [-10 Stamina]
    - Freccia scoccata al coniglio [-1 Resistenza]
    - Onda di terra [-10 Stamina]
    ◕Bonus&Malus:
    ◕Resistenza: 150-46= 104
    ◕Stamina: 160-20=140
    Shiro
     

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    Io vengo dalla luna che il cielo vi attraversa e trovo innopportuna la paura per una cultura diversa

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    Scusate il ritardo ragazzi!


    Che missione, eh?
    Di certo non ci si poteva annoiare a morte, o forse usare la parola "morte" non rende giustizia?
    La piccola Mokou cadde in un altro tranello del loro spietato avversario che se la rideva di gusto per il fatto che tutto andava sempre secondo i suoi piani. O quasi.
    Infatti l'erede Uchiha se la cavò egregiamente eludendo la morte imminente. Distrusse quelle orribili stalattiti di metallo con la potenza del suo Raiton e poi con destrezza riuscì a portarsi fuori da quel buco infernale salvando anche Goru da un infarto per l'eccessiva preoccupazione mista al suo dolore.

    O miei dei... Gekikara... Mi hai fatto prendere un colpo... Ti avevo detto di stare attenta...

    Il rapitore si avvicinò lentamente alla ragazzina e a Goru e nel mentre sopraggiunse Shinichi in loro soccorso. Il loro nemico fumava la sua sigaretta come se non fosse nulla, tirando più di quanto fosse abituato un fumatore normale.
    Se la rise nuovamente e fece un piccolo applauso indirizzata alla ragazzina.

    I miei complimenti, bambolina! Sei un fenomeno! Sei sopravvissuta a tutte le trappole! Certo, non da sola perché c'era Mr.Abubu a farti da scudo all'esplosione, ma comunque tanto di cappello. Solo che adesso dovete morire tutti e ti lascerò l'onore di essere l'ultima dopo un bel bacino al sottoscritto, che ne dici?
    Inoltre dite pure tramite quelle ridicole trasmittenti ai vostri compagni che il bambino è completamente fuori di testa, forse è possibile che gli abbia dato una droga sperimentale che sblocca il suo potenziale tutto insieme. Solo che gli effetti collaterali beh... ti friggono il cervello e consumano le cellule del proprio corpo, fossi in loro non lo farei incazzare, poi sai che mi frega, tanto tra poco finirà tutto e lo sgorbietto isterico mi servirà sia da morto che da vivo...


    Si tramutò improvvisamente in fumo andando a materializzarsi dietro il povero e ferito Goru. L'omaccione non se ne stette fermo e tramutò la sua pelle in Acciaio e con un sonoro pugno colpì il terreno facendolo lettaralmente tremare e alzando tantissima polvere che si mischiò al fumo del criminale facendolo indietreggiare e costringedolo a tornare normale, a quel punto con estremo sforzo lo afferrò con tutto il suo corpo tramutato in acciaio e lo tenne fermo in una morsa. Una mossa intelligente, in modo da non lasciargli spazio per fare altro, peccato che il fumo è davvero imprendibile.

    Ridicolo. E sono stato educato.

    L'uomo con un pò di spazio andò via dalla sua prigione tutta muscoli e si recò nei pressi di Shinichi con la sigaretta in bocca, sigaretta che lanciò in faccia al suo avversario per poi allargare il raggio della cenere che potesse finire negli occhi degli Yuki. Poi compì dei sigilli e diede ulteriore pericolosità a quella cenere con il chakra Katon e la tecnica conosciuta come Haisekishou, se tutto fosse andato come voleva, Shinichi avrebbe potuto perdere definitivamene la vista a causa di quell'inferno.
    Poi tirò fuori il suo zippo dalla tasca e lo innescò indirizzandolo verso Goru e Gekikara.

    Vi rivelerò un segreto, tanto non uscirete vivi di qui. Belphas è il nome di un essere infernale, il mio nome e voi finirete lì urlando. Scusa, bambolina!

    La fiamma dello zippo si trasformò in una fiamma verde e del grande fumo si pecipitò verso i due unito alle fiamme verdi, il calore emanato era terribile ed era un'onda infuocata violentissima. Ce l'avrebbero fatta?




    Dall'altra parte del canyon intanto, Takeshi e Shiro si presero la briga di pensare all'obiettivo della missione e al suo animaletto da compagnia.
    Il coniglio si preparò a ricevere i colpi dell'arciere e del Kaguya che poteva sprigionare tutta la sua violenza senza preoccuparsi delle conseguenze.
    La freccia di Shiro si piantò perfettamente nel ginocchio del coniglio destabilizzandolo e successivamente gli attacchi di Takeshi fecero letteralmente a pezzi il coniglio di peluche animato che finì senza testa, senza gamba e completamente a brandelli. La furia e la violenza dell'innata dei Kaguya si personificò in Takeshi che mostrò ai presenti a che razza di guerrieri appartenesse. D'altronde parliamo di uno dei migliori e più antichi clan della Nebbia.
    Oz, d'altra parte, non poteva stare tranquillo dopo aver perso il suo giocattolo. Era ancora un bambino e non avendo l'affetto da parte dei genitori si era attaccato sentimentalmente a quel piccolo animale di pezza che lui era riuscito con le sue doti nascoste a rendere vivo.
    Non gliel'avrebbe mai perdonata.
    Il sigillo sul suo corpo era una specie di sigillo maledetto monodose che gli aveva dato Belphas. La sua pelle divenne di un grigio strano, quasi marrone, i suoi occhi dorati a sfondo nero e i suoi capelli divennero lunghi e bianchi. Non era più un bambino, ma un demone.
    Urlò in modo disumano e quando l'onda di Terra di Shiro tentò di afferrarlo, si sgretolò con il potere di Oz e con esso riunì i pezzi per formare due lance di pietra che partirono verso entrambi i suoi avversari. Poi con i pezzi di Black Rabbit, terra e il metallo della falce e di alcuni kunai che gli aveva dato Belphas diede vita a un Golem dalle fattezze raccapriccianti, ma ben più grande del coniglio precedente.

    Bastardi luridi e schifosi... Feccia... orribile feccia siete...

    Il potere di Oz non era semplicemento amplificato, era mutato. Poteva dare vita a costrutti animati con qualsiasi cosa avesse attorno e non si sarebbe limitato a quello.
    Il Golem con la volontà iraconda di Oz iniziò a colpire. Con la grande mano destra cercò di afferrare Shiro e stringerlo nella sua morsa appuntita e dura. Con l'altro fece uscire una lama di metallo con cui colpire con due fendenti il Kaguya nonostante fosse ricoperto d'ossa, molto sicura della sua forza fisica brutale. Per finire fece un salto per poi lasciarsi andare, con tutta la sua pesantezza, con i piedi sul corpo di Takeshi.


    E questo è quanto. Difendetevi, se ve la giocate bene, sconfitti i vostri nemici si conclude.

    Azioni di Belphas:
    - Trasmutazione in fumo per attaccare Goru [Fallita]
    - Trasmutazione in fumo per andare davanti a Shinichi
    - Lancio sigaretta sul viso di Shinichi e Accumulazione Cenere Incendiaria tramite cenere sugli occhi della sigaretta
    - Tecnica personale: Inferno di Belphas [La fiamma dello Zippo di Belphas si amplifica e diventa di un colore verde e insieme a del fumo si espande in un raggio a cono che prende i presenti arrostendoli! Il fuoco è ancora più caldo del normale e il fumo può entrare dalle ferite per poter essere sfruttato da Belphas in modi peggiori]

    Azioni di Oz:
    - Liberazione Sigillo Maledetto secondo stadio istantaneo tramite la droga
    - Produzione Immediata (Jomae) con i detriti dell'Onda di Terra per creare due lance di pietra che viaggiano contro Takeshi e Shiro contemporaneamente
    - Tecnica personale Jomae: Giocattolaio Maledetto! [Oz ha amplificato i suoi poteri Jomae in modo da poter produrre creature animate formate da materiale attorno a lui in un certo raggio. Può letteralmente animare anche oggetti come armi che avranno una volontà sempre legata a lui rendendoli umanoidi o simili]

    Azioni del Golem [Alto circa 8 metri e largo 5]:
    - Stretta con la sua mano gigante su Shiro per imprigionarlo e stringere il suo corpo fino a schiacciarlo
    - Colpo di pugno con lama affilata contro Takeshi
    - Salto con caduta di peso su Takeshi
     
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    Era viva. La luce del sole la colpì come uno schiaffo in pieno volto, irruento. Assottigliò lo sguardo, posandolo sul rapitore dai capelli scuri, davanti a lei, giusto qualche metro da lì. La voce di Goru la raggiunse e, mentre riprendeva fiato, la kunoichi si voltò. Il bestione era a terra ma invero era in piedi, non ancora giunto al punto di non ritorno. Poco distante anche Shinichi li aveva raggiunti.
    CITAZIONE
    O miei dei... Gekikara... Mi hai fatto prendere un colpo... Ti avevo detto di stare attenta...

    Un sorrisetto storto, da vera sbruffona, si dipinse allora sul volto sottile della ragazza. Lo sguardo scarlatto brillò per un istante, mentre la testa scattò leggermente all'insù. Fin troppo orgogliosa per ammettere di aver pensato fino all'ultimo di non farcela.

    Mpfh, non basta una buca per mettermi fuori gioco.

    Fu il suo commento mentre di nuovo il corpo andò a voltarsi verso l'uomo, al sentire le sue mani applaudire. Lo sguardo di Mokou si fece quindi duro, visibilmente rabbioso. Persino il suo corpo divenne più caldo mentre l'unica cosa alla cui la ragazza riusciva a pensare era di mettere le mani addosso a quel tipo.
    CITAZIONE
    I miei complimenti, bambolina! Sei un fenomeno! Sei sopravvissuta a tutte le trappole! Certo, non da sola perché c'era Mr.Abubu a farti da scudo all'esplosione, ma comunque tanto di cappello. Solo che adesso dovete morire tutti e ti lascerò l'onore di essere l'ultima dopo un bel bacino al sottoscritto, che ne dici?

    Per tutta risposta, Gekikara sputò per terra, in sua direzione. Il volto sfigurato da una smorfia di insofferenza e rabbia.

    Baciami il culo, piuttosto.

    Proferì con un sorrisetto sghembo da far paura, stringendo i pugni. Non sopportava quel genere di presa in giro nei suoi confronti. Eppure, non sarebbe stata così arrabbiata se non avesse avuto il sentore che non sarebbe stato facile. La rabbia, per lei, spesso mascherava la paura.
    CITAZIONE
    Inoltre dite pure tramite quelle ridicole trasmittenti ai vostri compagni che il bambino è completamente fuori di testa, forse è possibile che gli abbia dato una droga sperimentale che sblocca il suo potenziale tutto insieme. Solo che gli effetti collaterali beh... ti friggono il cervello e consumano le cellule del proprio corpo, fossi in loro non lo farei incazzare, poi sai che mi frega, tanto tra poco finirà tutto e lo sgorbietto isterico mi servirà sia da morto che da vivo...

    Di nuovo, gli occhi scarlatti della kunoichi si assotigliarono ma si aprirono in un'espressione stupita un attimo dopo. Il bastardo era scomparso in.. fumo. Una nube che non rappresentava perfettamente la sua sagoma si mosse dietro di lei. A quel punto la ragazza si voltò di scatto, impaurita, ma scoprì con orrore di non essere lei il bersaglio del rapitore.
    Goru sembrava aver capito l'altro e, nuovamente, la sua pelle divenne nera e lucida. Battè un pugno a terra, pesantemente, sicché il polverone si mischiò con il fumo, facendo arretrare il rapitore. Mokou, paralizzata, focalizzò la sua attenzione proprio su quel dettaglio. E, come se lo avesse già inutito, fu inutile per Goru afferrare quel fumo. Schernendolo, il fumo si allontanò dall'uomo di Ishivar, dando l'occasione a Gekikara di spostarsi velocemente verso di lui. Si chinò leggermente in sua direzione, scrutandolo nella sua interezza. Sembrava messo male. Alzando poi lo sguardo, la giovane genin di Konoha ebbe un tuffo al cuore.

    Shinichi!

    Improvvisamente, il suo nome le tornò in mente. Si coprì il volto le braccia quando la cenere della sigaretta che lanciò contro il ragazzo esplose. Il fischio sordo risuonò nelle sue orecchie mentre il rumore del suo respiro scompariva. Ma i tonfi sordi del suo cuore rimbombavano dentro la cassa toracica fino a salire al cervello. E la voce del rapitore sovrstò ogni cosa, d'improviso.
    CITAZIONE
    Vi rivelerò un segreto, tanto non uscirete vivi di qui. Belphas è il nome di un essere infernale, il mio nome e voi finirete lì urlando. Scusa, bambolina!

    Nel momento in cui le braccia di Mokou si abbassarono e i suoi occhi incontrarono lo zippo e le fiamme verdi che si propagavano da esso, lo Sharingan si risvegliò. Le fiamme dai bagliori verdastri stavano per raggiungere lei e Goru. La traiettoria a cono non avrebbe permesso alla ragazza di evitare in alcun modo le fiamme. E Goru? Non poteva abbandonarlo di nuovo. Fu per questo che, velocemente, la ragazza si morse il polpastrello del pollice, flettendo le ginocchia per tentare di picchiare il suolo con la mano destra.

    Tecnica del richiamo: Rashoumon!

    Urlò mentre tentava di richiamare il chakra e liberarlo al suolo. Richiamò la porta degli inferi, il Rashoumon, sperando che essa avrebbe potuto salvarli. La gigantesca porta sarebbe stata abbastanza spessa, alta e larga da schermarli completamente. Avrebbe lasciato Shinichi alla portata di Belphas ma a questo avrebbe rimediato lei stessa.

    Qualsiasi cosa succeda, resta qui dietro. Ci penso io al tipo.

    Lo Sharingan a tre tomoe si era risvegliato e, ora, Mokou era pronta a scatenarsi. Fin troppa frustrazione era stata accumulata dentro di lei da una settimana a quella parte. La paura stava per essere superata dalla follia e l'isteria che sembrava darle la forza di poter andare contro tutto e tutti. Una follia cieca seppur lo Sharingan fosse in grado di restituirle l'orizzonte più chiaro. E mentre la ragazza fletteva le ginocchia e si chinava in avanti, portando il braccio destro al suolo e afferrandosi il polso con la sinistra, già sapeva cosa fare. Lo aveva già fatto una volta. Non aveva più paura.

    Mokou Houraisan

    Azioni:
    - Attivazione Sharingan III stadio [+20 fisso riuscita]
    - Tecnica del Richiamo: Rashoumon!

    Stamina:
    [282] -15-80 --> [187]

    Resistenza:
    [200]
     
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    Arrivato sul posto, il ragazzo ebbe finalmente il primo vero contatto con il responsabile di tutto: il mukenin se ne stava davanti a Goru e Gekikara, per nulla scosso dall'arrivo del giovane chunin. In tutta tranquillità continuava a fumare la sua sigaretta, aspirando così tanto fumo da essa da essere quasi inquietante. I suoi modi di fare rispecchiavano in pieno la sua arroganza e superbia, tanto che nei suoi discorsi successivi non prestò attenzione né a Shinichi, né a Goru, mirando invece ad infastidire Gekikara, come se in qualche modo fosse a conoscenza del carattere irritabile della ragazza.

    I miei complimenti, bambolina! Sei un fenomeno! Sei sopravvissuta a tutte le trappole! Certo, non da sola perché c'era Mr.Abubu a farti da scudo all'esplosione, ma comunque tanto di cappello. Solo che adesso dovete morire tutti e ti lascerò l'onore di essere l'ultima dopo un bel bacino al sottoscritto, che ne dici?

    La risposta a quelle provocazioni non tardò ad arrivare da parte dell'albina, nel suo solito modo di fare.

    Baciami il culo, piuttosto.

    Nel mentre che avveniva quello scambio di battute tra i due, Shinichi si avvicinò ai suoi alleati, constatando, in piccola parte, le terribili condizioni in cui giaceva Goru, la cui schiena era orrendamente ustionata. Fece per avvicinarsi all'uomo per far uso del suo chakra acquatico e lenire le sue sofferenze, quando il mukenin parlò nuovamente.

    Inoltre dite pure tramite quelle ridicole trasmittenti ai vostri compagni che il bambino è completamente fuori di testa, forse è possibile che gli abbia dato una droga sperimentale che sblocca il suo potenziale tutto insieme. Solo che gli effetti collaterali beh... ti friggono il cervello e consumano le cellule del proprio corpo, fossi in loro non lo farei incazzare, poi sai che mi frega, tanto tra poco finirà tutto e lo sgorbietto isterico mi servirà sia da morto che da vivo...

    Ho già ridotto in pezzi il suo animaletto, fossi in te mi preoccuperei per la tua sorte piuttosto che tentare di distrarci con queste...

    Il chunin non riuscì a finire la frase che l'uomo entrò in azione, tramutandosi completamente in fumo e ricomparendo parzialmente subito dopo alle spalle di Goru. La mutazione del suo corpo fu così rapida e improvvisa che lasciò sia Shinichi e Gekikara sbalorditi e incapaci di reagire, mentre Goru, mantenendo il sangue freddo nonostante le condizioni in cui versava, colpì il terreno dietro di lui con un potentissimo pugno, alzando un tremendo polverone. Preso alla sprovvista, per qualche motivo il mukenin fu costretto ad interrompere la sua trasformazione e tornare normale. A quel punto Goru, la cui pelle era stranamente diventata nera e lucida tutto di colpo, lo afferrò, tenendolo ben stretto. Sembrava fosse ormai finita con quella mossa, se non fosse che il manipolatore del fumo si tramutò nuovamente nel suo elemento, sfuggendo alla presa.

    Ridicolo. E sono stato educato.

    A quel punto decise di cambiare bersaglio, comparendo proprio davanti a Shinichi, il quale rimase senza fiato per la paura improvvisa del vedersi comparire all'improvviso a così breve distanza quell'uomo tanto pericoloso. Egli lanciò la sigaretta contro il volto del ragazzo, e questi ebbe il riflesso involontario di parare l'oggetto con un semplice movimento del braccio, se non fosse che si accorse subito dopo che una strana cenere stava avanzando verso di lui, una cenere che sembrava ribollire come magma dal calore contenuto al suo interno. A quel punto, colto impreparato da quell'attacco, reagì nel modo più rapido ed istintivo di cui era a conoscenza. Attingendo alla sua natura del chakra affine con l'acqua, egli avrebbe sfruttato una delle tecniche difensive per eccellenza: la sostituzione acquatica. Essa non richiedeva sigilli o particolare concentrazione, bensì era uno dei modi migliori che i ninja dell'Acqua avevano a disposizione per salvarsi da situazioni disperate. Lo Yuki tentò dunque di far fuoriuscire alla massima velocità da ogni singolo punto di fuga del suo corpo il chakra acquatico, il quale avrebbe tramutato il suo intero corpo, a cominciare dalla testa, in un ammasso di acqua che, per sua stessa natura, avrebbe evitato, o quanto meno limitato, i danni arrecati dal fuoco. Se fosse riuscito nel suo intento, sarebbe poi ricomparso dietro il mukenin, a circa quattro metri di distanza.

    Shinichi Yuki
    Resistenza: 250
    Stamina: 481-(18-5)-50= 418
    Slot Acqua: 14
    Protezioni: Giubbotto Ninja [+55]
    Maestria attiva: Maestro dei Ninjutsu
    Azioni:
    - Tecnica della sostituzione acquatica + Sforzo extra MAX
    - Ricomparire quattro metri dietro Belphas (quindi davanti il Rashoumon)
    Note:
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    Konoha's Ninja
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    Solamente quando il coniglio venne abbattuto il biondino poté tirar via un sospiro di sollievo, i polmoni si rilassarono appena cercando una concentrazione da mantenere viva così da tener salda quella tecnica che venne subito smantellata dal ragazzino.

    Maledizione.

    Un ringhio, cercherebbe di atterrare al suolo senza farsi male provando ad indurire i muscoli degli apparati locomotori e quindi riottenere un equilibrio tale per continuare quello scontro che si stava dimostrando decisamente più difficile del normale. Un bambino dal potere sconosciuto stava mettendo in ginocchio due ninja sembra troppi problemi, quell’innata sconosciuta poteva manipolare qualsiasi materiale rendendo completamente immune la specialità di Shiro e ritorcendogli contro ogni sua mossa. Destino che ovviamente toccò sia all’onda di terra che al coniglio ormai finito in molteplici pezzi; nonostante gli sforzi di Takeshi e del selvaggio le sorti della battaglia si ribaltarono offrendo quindi un vantaggio immenso al piccolo demone ormai dischiuso nella sua ultima forma. Anche perché adesso Shiro deve vedersela con il suo attacco letteralmente re-assemblato e rispedito contro: quella lancia tagliava l’aria con un sinistro sibilo da far accapponare la pelle! Bisogna far leva sul coraggio, sulla freddezza che poteva far terminare quel tremito alle mani e prendere senza paura il controllo della situazione. Un respiro profondo, forzato, cercherebbe di tranquillizzare quel battito nel petto. Dovrebbe canalizzare il suo chakra, plasmare l’energia che scorre dentro di lui cercando di porla sotto il suo favore: tentare di stabilire il solito contatto ancestrale con la natura e riversare quantità di chakra precise lasciando che il resto venga da sé. Fu come sentire lo scrosciare dei fiumi dentro le vene, l’acqua ribollire nel suo petto fino a manifestarsi sotto una potente cascata discendente dal cielo. Dovrebbe intercettare la lancia pronta a trapassarlo, se è fortunato l’evento interesserebbe anche l’offensiva diretta a Takeshi ma senza intralciare quest’ultimo! Secondo la natura della tecnica richiamata da Shiro dovrebbe crearsi una sorta di cappa atta a proteggere entrambi i ragazzi dall’incedere dell’acqua discendente pronta a spazzare via tutto.

    CITAZIONE
    Bastardi luridi e schifosi... Feccia... orribile feccia siete...

    Ok ok abbiamo capito. Quante volte l’ha detto? Takeshi, stammi vicino.

    Ridacchierebbe il giovane cercando lo sguardo del compagno, le ultime parole le sussurrò cercando di mantenere basso il tono per evitare qualsivoglia intercettazione da parte del bambino. Voleva farla finita, lo si poteva leggere nello sguardo che si insinuava dal ragazzino al golem che adesso aveva ben altri programmi per Shiro. Le mani dovettero muoversi veloci, scattarono nell’etere cercando di compiere i sigilli necessari per effettuare una tecnica piuttosto semplice: una di quelle che ti insegnano all’accademia ma che puntava la sua efficacia nella stessa semplicità di cui era composta. Cercò di imprimere il chakra in fili ben strutturati, cercano di raggiungere un masso alla sinistra di Shiro posto a circa 3 metri da lui. La sostituzione doveva spostarlo di quella distanza necessaria per schivare il braccio, o meglio la presa, del golem così da metterlo in salvo da quell’offensiva tutt’altro che gentile. Se quel coso roccioso, si fa per dire, avrebbe mai spiccato quel disastroso salto avrebbe colto la palla al balzo cercando ancora una volta di incanalare l’energia acquatica provando a concentrarla in sé.

    Takeshi, SALTA DA ME!


    Avrebbe generato, tramite la bocca, un campo caramelloso che avrebbe dovuto spargersi dopo il balzo del compagno o comunque nel momento in cui il ninja di Kiri non aveva più contatto con il suolo. Tenterebbe quindi di trasfigurare il terreno rendendolo appiccicoso e decisamente pericoloso per un colosso di roccia pronto a fiondarsi a piedi uniti sulla melma appena generata. Per quanto riguarda Shiro avrebbe coperto una zona di circa 3 metri con una pedana di cristallo che genererebbe sotto i suoi piedi ottenendo così anche un luogo in cui far atterrare Takeshi in totale sicurezza da quella zona non proprio vantaggiosa per gli spostamenti.






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    Riassunto
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    ◕Azioni:
    - Muraglia Tempestosa
    - Tecnica della Sostituzione
    - Campo Caramelloso
    - Abilità Shoton I° Stadio
    ◕Bonus&Malus:
    ◕Resistenza: 104
    ◕Stamina: 170-10-5-10-10=135
    Shiro
     
     
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    La sera vado a letto con due bicchieri sul comodino. Uno pieno d'acqua e uno vuoto, nel caso abbia sete oppure no.

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    L'ira dei miei colpi ebbe la meglio sull'avversario, ottenendo il risultato desiderato. Il coniglio venne martoriato e mozzato da parte a parte, lasciando sul terreno solamente un vago ricordo di ciò che poteva essere quell'animale. L'adrenalina che mi scorreva in corpo raggiunse l'apice mentre tagliavo e trapassavo il nemico con le mie lame ossee. Un ghigno compiaciuto comparse sul mio volto senza neppure rendermene conto. Mi trovavo a mio agio in mezzo a quella merda, in quegli attimi ebbi la certezza e la conferma che la guerra faceva per me. Il campo di battaglia era il luogo più consono a me e alle mie capacità. Non i soliti allenamenti, non le solite dispute, ma le battaglie vere e proprie, ove si determinava la vita o la morte dei presenti in base alla performance in campo. Il mio corpo si macchiò di sangue, le lame bianche visibili in ogni dove del mio fisico si sporcarono fino a cambiare leggermente colore, divenendo rossastre. In quei pochi attimi di stallo sembravo spaventoso e terrificante tanto da poter fare breccia nella mente dei più impavidi.
    Impugnando la spada ossea di cui mi ero appena servito, tirai un sospiro di sollievo mentre l'affanno scompariva quasi del tutto. Era finita? Avevamo vinto?
    Le mie supposizioni ebbero fine non appena vidi una seconda mutazione sul fisico del bambino. Si stava trasformando e questa volta era qualcosa di più determinante di qualche segno nero sulla pelle. Non avevo visto mai niente del genere, i capelli si allungarono a dismisura mentre le pupille si accesero di un giallo intenso, contornate dalle iridi nere come la pece. La pelle si scurì, portando la carnagione pallida di Oz ad un marroncino scuro.
    *Che razza di abilità può mai essere?!*
    Il suo corpo sprigionava una specie di sensazione malvagia, come se fosse l'epicentro dell'emanazione di un'aura negativa. Il suo urlo animalesco sembrò sgretolare l'onda di terra con cui Shiro tentò di afferrarlo e sfruttando nuovamente l'abilità con cui restaurò il coniglio, creò qualcosa di più grosso e spaventoso dell'animale precedente mentre due lance di terra ci vennero sparate contro dal terreno.


    - Bastardi luridi e schifosi... Feccia... orribile feccia siete... -

    - Ok ok abbiamo capito. Quante volte l’ha detto? Takeshi, stammi vicino. -

    - Si, la situazione sta prendendo una brutta piega. -

    Mi avvicinai al compagno e provai a fidarmi della tecnica che stava cercando di fare. Nel caso non fosse stato abbastanza per respingere l'arma rivolta a me, avrei fatto velocemente ricorso alla decapitazione della luna crescente per cercare di tagliare e spezzare la lancia prima che mi trafiggesse in qualche parte del corpo.
    Il golem gigante quanto un edificio divenne il nostro nuovo avversario e con la sua impressionante mole cominciò a proseguire verso Shiro per cominciare la sua scia di distruzione. Poi venne il mio turno, quell'ammasso di roccia e metallo sfilò una lama dal pugno e con lo stesso mi bersagliò in pieno petto.
    Il suo sguardo freddo e vuoto, dovuto alla sicurezza dei suoi mezzi per l'impressionante mole mi fece ribollire il sangue, provocandomi un fastidio tanto da farmi contorcere le interiora.


    - NON SENTIRTI INVINCIBILE SOLO PERCHÈ SEI PIU' GROSSO!!! -

    Urlai, incazzato come non mai. Decisi di affrontare e sfidare il gigante anziché scappare e schivare il colpo come la ragione e la logica avrebbero comandato nella maggior parte dei casi.
    Se poco prima l'adrenalina pompava i miei colpi, adesso la rabbia e l'ira pompavano i muscoli in maniera più forte di ogni altra emozione possibile ed immaginabile. La danza del larice che stavo tentando di eseguire, sarebbe stata la danza più focosa e forte nella storia di tutti i Kaguya. Con le ossa già esternate, piantai prima i piedi a terra per richiamare più forza, poi avrei cominciato a roteare su me stesso come una trottola. Tutti i muscoli presenti in ogni parte del corpo avrebbero contribuito in quella rotazione, sforzandosi e stirando le fibre di cui erano composti. Come un vulcano cercai di esplodere in forza e velocità in quella danza tanto violenta quanto rischiosa in casi come quello.


    - KARAMATSU NO MAI! -

    Se la fortuna avesse giocato a mio vantaggio, oltre alla possibilità di respingere il colpo avrei avuto anche una chance di maciullare e disintegrare la mano e parte del braccio del titano.
    Dopodiché lo vidi saltare in aria e nonostante lo stupore per il balzo del colosso cercai di reagire in tempo prima che mi schiacciasse sul suo peso.


    - Takeshi, SALTA DA ME! -

    Shiro aveva qualche cosa in mente, non persi tempo e cercando di velocizzare il movimento con la tecnica del corpo sfarfallante, cercai di saltare verso il compagno, proprio a qualche centimetro dalla sua destra. Nel frattempo Oz non faceva altro che urlare e riempirci di parole poco rassicuranti. Non potevamo continuare a combattere all'infinito contro i suoi mostriciattoli privi di sentimenti. Con un nuovo balzo cercai di arrivare proprio dietro il piccolo demone, sfruttando la concentrazione del chakra nelle piante dei piedi per evitare di restare sopraffatto dalla tecnica del compagno. A quel punto, sfruttando il manico arrotondato della spada ossea cercai di colpire alla nuca il bambino trasformato, con l'intento di fargli perdere i sensi e mettere la parola fine a quella che poteva diventare una battaglia infinita. Nonostante volessi ucciderlo seduta stante, dovevo rispettare gli ordini e portarlo alla Mizukage sano e salvo.
    Azioni Eseguite:
    - Decapitazione della luna crescente (Nel caso la muraglia tempestosa non facesse il suo dovere)
    - Danza del Larice con sforzo extra max
    - Salto verso Shiro per schivare la caduta del golem + Tecnica del corpo sfarfallante
    - Colpo con manico della spada verso la nuca di OZ (Cercando di farlo svenire)

    Resistenza: 183-10-18-50-1-1= 103
    Chakra: 41-5= 36

    Takeshi si è arrabbiato :soso:
     
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    Io vengo dalla luna che il cielo vi attraversa e trovo innopportuna la paura per una cultura diversa

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    Scusate il ritardo ragazzi!


    La furia può essere un ottimo propellente di energia, ma quella di Oz aveva una grande debilitazione sia dovuta ad aspetti fisici che mentali.
    Era ancora un bambino in preda ad un potere fin troppo grande per qualcuno che non aveva mai imparato a controllarlo.
    I suo attacchi con gli speroni di terra non furono abbastanza forti da contrastare la muraglia tempestosa di Shiro, ma il suo Golem riuscì ad afferrare il ninja di Oto e stritolarlo nella sua forza mastodontica. Si potè chiaramente udire il rumore delle ossa delle braccia di Shiro spezzarsi orribilmente.
    Fortunatamente potè ancora continuare ad usare il suo repertorio e mentre Takeshi sfoderava la sua forza distruggendo il braccio del Golem, il campo caramelloso venne formato nel luogo d'impatto del salto del titano grazie ad uno spiraglio trovato tra le dita massicce da cui Shiro potè sputare l'acqua e da cui aveva visuale.
    Takeshi non se ne stette fermo e si spostò da lì atterrando su una pedana di cristallo che Shiro riuscì a creare nonostante le difficoltà dovute all'impedimento e al dolore.
    Tutto finì grazie all'operato del Kaguya che si posizionò alle spalle del bambino urlante e furibondo e con un colpo secco alla nuca lo mise K.O.
    La battaglia era finita. Il Golem si sfaldò in mille pezzi e polvere, lasciando Shiro a terra sui resti del mostro. Oz svenne e sembò che l'effetto dell'intruglio datogli da Belphas fosse finito facendolo tornare al suo aspetto originale. Tuttavia iniziò a sputare sangue senza riuscire a muoversi. Qualsiasi cosa fosse aveva bisogno di un medico subito.

    Intanto Belphas iniziò a divertirsi con le sue tre prede. Mokou e Goru si salvarono dalla sua potenza distruttiva grazie all'intervento tempestoso della giovane in grado di richiamare la prima porta del Rashoumon, sufficiente ad assorbire i possibili danni a costo del suo incenerimento. Infatti la porta si sgretolò davanti ai loro occhi lasciando solo il terrore negli occhi di Mokou e Goru su quella che poteva risultare dall'essere investiti dall'inferno di fuoco e fumo.
    Shinichi fu abbastanza veloce da deviare con la mano la sigaretta, ma non da evitare del tutto l'attacco ai suoi occhi. Fortunatamente per lui solamente l'occhio destro rimase compromesso e ustionato, quello sinistro gli avrebbe dato solo un leggero prurito e il resto del corpo diventato d'acqua riuscì a salvarsi. In pratica Belphas era stato più veloce di pochissimo.

    Però... Non siete male dai. Siete riusciti a salvarvi il culo e io che pensavo di aver già finito... E la bambolina ha lo Sharingan... Credo che tu mi servirai più viva che morta. In ogni caso...

    ...nello spostarsi nella sua nuova posizione, forse distratto dal dolore, Shinichi non si accorse che era finito su un'altra trappola che ovviamente Belphas conosceva bene.
    Era un pulsante nascosto nella sabbia. Improvvisamente un gran boato si udì nell'eco delle rocce e un sisma colpì la zona. Dal terreno, proprio sotto di loro vennero fuori degli spuntoni arrugginiti. Sarebbero stati spacciati se non fosse che Goru, l'unico che non aveva mossa un muscolo e l'unico vigile, con uno scatto, nonostante il rivolo di sangue che fuoriusciva dall'angolo destro della sua bocca, afferrò sia Mokou che Shinichi in una specie di morsa-abbraccio e divenne di nuovo d'acciaio chiudendosi a riccio.
    Gli spuntoni lo colpirono in pieno, ma si spezzarono sotto la potenza della pelle indurita dell'Ishivariano.
    Non tutti però...
    Due riuscirono a sfondare il suo corpo essendo indebolito dall'attacco precedente. Così si ritrovò la gamba destra e la spalla sinistra inchiodate al terreno, riuscendo però a salvare i suoi due giovani compagni. Coperti dal suo corpo si ritrovarono a due millimetri il metallo che era riuscito a penetrare, pensando quasi che potevano esserci loro al suo posto.
    Goru liberò la presa su di loro, non potendo nemmeno cadere a terra perché sostenuto dagli speroni appuntiti. Tossì nuovamente in ginocchio... Sembrava che il dolore non volesse esternarlo.

    Sto... Sto bene... *coff* Prendetelo a calci anche per me... Ascoltate... dovete...

    Sussurrando, l'omone disse ai due che dovevano trovare il modo di immobilizzarlo, Shinichi poteva essere la chiave secondo Goru se fosse riuscito a congelare Belphas, a quel punto Mokou avrebbe potuto sfondarlo con qualsiasi tecnica raiton nel suo repertorio, visto che non è perennemente in stato fumoso.
    Inoltre disse che se non fossero riusciti dovevano spingerlo contro Goru che si sarebbe sacrificato facendosi colpire volontariamente e tenerlo fermo.
    I due avrebbero ascoltato?

    Io non... posso... muovermi per ora... Fatemi riprendere le energie e... poi riuscirò a spezzare... queste... cose...

    Era in uno stato che poteva solo far immaginare quanto soffrisse.
    Ora era il turno di Mokou e Shinichi, mentre Belphas fumandosi un'altra sigaretta se la rideva per l'esito della situazione.

    Che testa di cazzo. Sei proprio tutto muscoli e niente cervello. Spero che almeno voi due mi farete divertire di più. Su su, venite qua. Bambolina mi raccomando, non farti male agli occhi come il tuo amichetto accanto, i tuoi sono preziosissimi!


    Resoconto:

    - Oz è K.O, ma soffre per la droga di Belphas, decidete voi cosa fare da adesso
    - Shiro si è preso 60 danni e ha le braccia rotte
    - Shinichi ha preso 45 danni e ha perso l'uso dell'occhio destro! Ora hai un malus di -10 sulle azioni
    - Goru è rimasto con soli 17 punti Resistenza ed è gravemente ferito con emorragie interne ed esterne per gli spuntoni (ovviamente potete liberarlo anche voi dagli spuntoni in qualche modo, ma dovete stare attenti, conteranno come azioni per turno)

    Attacco a Mokou e Shinichi
     
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    Il tentativo istintivo di Shinichi di evitare la terribile tecnica avversaria riuscì, miracolosamente, e il chunin ricomparve a circa quattro metri dalla sua precedente posizione, ricomponendo grazie al chakra il corpo completamente tramutato in acqua. Solo l'attimo successivo, nel quale l'improvvisa scarica di adrenalina aveva già esaurito il suo effetto, il giovane avvertì un acuto dolore all'occhio destro. Benché ci provasse, non riusciva più a tenerlo aperto a causa del dolore, e anche l'altro gli bruciava e faticava a mettere a fuoco qualsiasi cosa. Serrò ancora di più l’occhio destro per cercare di affievolire la terribile sensazione, e nel mentre portò istintivamente la mano sinistra all’occhio corrispondente, in un misero tentativo di preservarlo da un eventuale attacco successivo.

    Però... Non siete male dai. Siete riusciti a salvarvi il culo e io che pensavo di aver già finito... E la bambolina ha lo Sharingan... Credo che tu mi servirai più viva che morta. In ogni caso...

    Preso dal dolore agli occhi, Shinichi non prestò particolare attenzione alle parole del mukenin, e non si rese nemmeno conto di cosa fosse quell'improvviso boato che riecheggiò improvvisamente tra le rocce. Un leggero tremore sotto i piedi, ed ecco che il giovane si sentì di colpo catturato in una morsa. Non si trattava di una trappola nemica, ma di qualcosa di talmente rapido ed improvviso che non gli permise nemmeno di rendersi conto di cosa stesse succedendo tutt'intorno a lui. Si ritrovò semplicemente il corpo stretto a quello di Gekikara, con i suoi capelli bianchi che fastidiosamente gli finirono davanti il naso. Una enorme presenza, dalla pelle nera come il carbone, impediva ad entrambi qualsiasi movimento, circondandoli completamente in un possente abbraccio. Il chunin riconobbe Goru solo quando egli li lasciò andare facendo tornare il suo corpo alle sembianze naturali. Intorno a loro degli orribili spuntoni di metallo arrugginiti avevano invaso la zona, fuoriuscendo dal terreno di colpo. Alcuni di essi si erano spezzati a contatto con il corpo freddo di Goru, ma ben due erano riusciti a trafiggergli uno la gamba destra e l'altro la spalla sinistra. Il gigante buono tossì, lasciando solo immaginare a Shinichi il dolore che stesse provando, ora che il ragazzo poteva anche osservare le orrende bruciature sulla sua schiena.

    Sto… Sto bene… *coff* Prendetelo a calci anche per me… Ascoltate… dovete…

    La tragica vista delle condizioni di Goru, che si era preoccupato prima delle condizioni dei suoi compagni piuttosto che della sua salute, fu il fattore che impedì a Shinichi di lasciarsi andare alla rabbia e perdere il controllo mandando all'aria tutto, e tenendo in qualche modo la sua mente libera dalle emozioni che cercavano di venire a galla. L'ishivariano sussurrò a lui e Gekikara una strategia improvvisata, basandosi sulla sua grande esperienza e conoscenza del mondo ninja. Quando disse a Shinichi di provare a congelare Belphas, il ragazzo rimase leggermente sbalordito da tale affermazione dato che non aveva mai accennato a questa sua abilità con nessuno in quella missione. Era probabile Goru conoscesse il clan Yuki di fama, o semplicemente vi fosse entrato in contatto durante una battaglia... qualunque fosse la spiegazione, sicuramente non era quello il momento di chiedere. Quando aggiunse la parte relativa all'intervento di Gekikara, Shinichi portò il debole sguardo del suo occhio sinistro verso la ragazza, notando il bagliore scarlatto che emettevano le sue iridi. Sebbene rimase stupito da tale visione, la situazione gli impedì di associare le parole di Belphas con quegli strani occhi, così come il dolore e la voglia di finire quella missione gli tolsero qualsiasi curiosità al riguardo. Cercando di aprire il più possibile l'occhio funzionante, egli si rivolse dunque alla ragazza, allungando il pugno verso di lei come poco prima aveva fatto Takeshi.

    Cerchiamo di chiuderla qui.

    A quel punto, finita la frase, avrebbe annuito deciso, aspettando la risposta della ragazza.

    Fine prima parte del post effettivo.
     
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    Le ricordò di quando, da bambina, era sua a nonna a spegnere le luci della sua stanza prima di andare a dormire. A quei tempi Mokou non amava trovarsi fuori dal letto con la luce spenta, le metteva inquietudine. Così si rifugiava nelle lenzuola e aspettava. La nonna la salutava mentre la bambina fissava già sul chi va là la parete della sua stanza. Poi, da luce che era, l’interruttore scattava, facendo piombare tutto nel buio. Quel repentino cambio di luci faceva battere forte il cuore a Mokou che si rifugiava spaventata sotto le coperte, coprendosi fino a fin sopra la testa. A quei tempi non sapeva ancora che un giorno avrebbe visto attraverso quell’oscurità.
    Quella singolare sensazione le venne ricordata quando le fiamme verde brillante dell’accendino di Belphas, sparirono dietro la prima porta dell’inferno. Quella luce sparì improvvisamente dai suoi occhi, proiettando la kunoichi albina verso quel ricordo lontano. Lo stesso che la paralizzò per un istante. Il corpo smise di rispondere ai suoi comandi, il voltò si aprì in una smorfia di stupore. Lo Sharingan, ancora una volta le aveva permesso di scamparla, donandole l’opportunità di usufruire della chiaroveggenza per anticipare il suo avversario. Le fiamme esplosero contro la porta e, a quel boato, Mokou si svegliò. Quelle non erano normali fiamme: il Rashoumon ebbe un tremito e si sgretolò lentamente davanti ai suoi occhi. Prima piccole parti, poi cadde al suolo tutto insieme, facendo tremare la terra. Si sollevò un gran polverone ma l’immagine del Mukenin restò visibile alla kunoichi grazie allo Sharingan. La ragazza fece un passo indietro, tremando. Improvvisamente i brividi scossero il suo corpo mentre il cuore accelerava i battiti. Quel tizio era riuscito a distruggere il Rashoumon con un sol colpo.

    ”È.. un demone!”

    La kunoichi arretrò di nuovo di appena un passo, osservando con orrore Belphas. La paura la fece vacillare. Non si trattava di anticipare l’avversario: era nettamente superiore a loro. Persino Shinichi era stato colpito dal giovane dai capelli neri, lui che avrebbe potuto essere più forte di lei. Il volto albino della ragazza passò da Belphas a Goru e da Goru a Belphas. Erano alle strette e sembrava che nemmeno l’Ishivariano potesse più essere in grado di aiutarli.

    - Però.. Non siete male dai. Siete riusciti a salvarvi il culo ed o che pensavo di aver già finito… E la bambolina ha lo Sharingan… Credo che tu mi servirai più viva che morta. In ogni caso…

    Impaurita, Mokou arretrò di nuovo a questa volta fu inutile. Il terreno tremò sotto di lei.

    - !! -

    In quel frastuono assordante non poté fare nulla. Sarebbe caduta senza posa, inglobata nell’oscurità più grande di lei. Non era in grado di farcela, non era abbastanza forte. Superava la media di un comune Genin, come aveva detto l’Hokage, ma poi? Non era stato in grado di evitare la propria morte. Chiuse gli occhi finché non sentì la pesantezza della nuda e calda roccia avvolgersi attorno a lei.
    Non sentì dolore. Avvolta tra le macerie, sentiva un respiro caldo e irregolare sulla sua nuca. Fastidioso. La morsa si allentò improvvisamente e, barcollando all’indietro, malamente in ginocchio, la kunoichi dai capelli bianchi si ritrovò affianco a Shinichi. Erano vivi.. ? Il terremoto si era fermato e lo sguardo non più irradiato dallo Sharingan si posava attorno a loro. Erano finiti nuovamente in una trappola di spuntoni di ferro che fuoriuscivano dal terreno. Ma loro erano stati salvati poiché portati fuori dal perimetro da Goru. L’omone li aveva stretti come due micetti facili da afferrare per la collottola. Il suo corpo nero non era però stato in grado di evitare che due grossi spuntoni di ferro gli trapassassero la spalla e la gamba. Respirava a malapena e il volto di Mokou nuovamente osservò terrorizzata le punte di metallo insanguinate a pochi millimetri dal suo volto. Cadde all’indietro in un moto di orrore, tremando. Sembrava poter vomitare da un momento all’altro a causa dell’ansia, cominciò quasi a mancarle nuovamente il terreno sotto i piedi. Goru respirava a malapena, tossiva sangue. La kunoichi aveva già gli occhi spalancati e lucidi, pronti a scoppiare in lacrime da un momento all’altro. Stava vedendo la morte davanti ai suoi occhi ma.. non era ancora finita per Goru.

    Sto… Sto bene… *coff* Prendetelo a calci anche per me… Ascoltate… dovete…

    L’Ishivariano era riuscito ad ideare un piano persino in quel frangente. Aveva osservato il suo avversario e anche i ragazzi, sapeva cosa avrebbero dovuto fare. Mokou osservò confusa Shinichi, chiedendosi perché persino lui avesse quell’espressione sbalordita sul volto quando l’altro gli chiese di congelare Belphas. Congelare non era qualcosa che tutti sapevano fare. Il suo piano era semplice ma avrebbe funzionato se solo i due avessero collaborato. Nuovamente lo sguardo scarlatto della ragazza si posò verso gli altri due. Il volto del ragazzino era sfregiato sull’occhio destro, la palpebre nera e gonfia, perdeva sangue. Era tutta colpa sua.. non è vero? Il loro obbiettivo era salvare il bambino e lei si era imprudentemente lanciata verso il Mukenin, sperando tra l’altro di farcela da sola. E oltre al danno la beffa: lei stava bene. Spaventata più degli altri ma stava bene. Fu allora che la paura cominciò a dissiparsi come si dissipa il fumo quando soffia il vento. Ma era la rabbia a guidarla. Ma chi voleva prendere in giro? Aveva minacciato di morte l’Hokage, rifiutato il proprio sangue e allontanato chiunque avesse provato ad aiutarla solo per starsene impaurita e lasciarsi aiutare?
    Voleva essere forte, la più forte. Strinse con forza il pugno sinistro, osservandolo. Il suo braccio era guarito, avrebbe potuto usare quella tecnica. Ma di nuovo abbassò lo sguardo, nauseata da quella situazione.

    - Io.. -

    Cerchiamo di chiuderla qui.

    Improvvisamente la voce giovanile di Shinichi sovrastò quella di Goru. La kunoichi dagli occhi scarlatti voltò lo sguardo verso il chunin dai capelli scuri, incontrando il suo pugno, rivolto in sua direzione. Non poteva aprire l’occhio destro ma il sinistro lanciava bagliori. Fu allora che la ragazza sembrò risvegliarsi dal suo sonno. Voleva veramente restarsene a piangere e a domandarsi se avesse mai potuto farcela? Bastò quell’unico istante per farla tornare con i piedi per terra. Il volto si fece serio, gli occhi si assottigliarono verso il ragazzo. Senza esitazioni chiuse il pugno della mancina, battendo il pugno del ragazzo.

    - Mpfh, non chiedo di meglio. -

    Fece leva sulle gambe, alzandosi in piedi. I vestiti erano sporchi, la maglia smanicata col collo alto e largo, una volta bianca, era inguardabile, macchiata di terra e sangue. Mokou restituì lo sguardo a Belphas, fissandolo.

    - Lo libero io da quei cosi. Aiutami a tirarlo fuori. -

    Esclamò con aria seria e schietta verso Shinichi, voltandosi però verso Goru. Prima di chiudere, dovevano ringraziare colui che, più di una volta, li aveva salvati.

    Fine prima parte del post. Ho disattivato momentaneamente lo Sharingan


    Edited by Kerberotte - 4/6/2017, 09:17
     
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    I due ragazzi erano un concentrato di emozioni contrastanti tra loro: entrambi cercavano di nascondere il più possibile la paura che covavano nel profondo del cuore, mascherandosi di una sicurezza che aveva visto nel pugno che si erano scambiati la sua focalizzazione. Appena i due sguardi si incrociarono, ecco che quello della ragazza si spense improvvisamente, tornando al colorito che Shinichi ricordava ancora vivamente dalla missione nel paese della Primavera.
    Nel mentre Goru tossì del sangue a terra, esponendo ai due l'ultima parte del suo piano, che giunse alle orecchie del chunin come una nota ancora peggiore del dolore provato all'occhio. Preda di tutte quelle orribili sensazioni e persino trafitto, il guerriero di Ishivar sarebbe ricorso persino all'atto estremo, il sacrificio, pur di portare a termine quella missione nel caso in cui i due non fossero stati in grado di vedersela con Belphas.

    Io non... posso... muovermi per ora... Fatemi riprendere le energie e... poi riuscirò a spezzare... queste... cose...

    Chiudi il becco...

    Shinichi spostò lo sguardo su Goru e subito l'occhio sinistro divenne lucido, mentre il destro gli fece provare di colpo un bruciore nettamente più intenso rispetto a prima per colpa della lacrima che insistente tentava di fuoriuscirne.

    ...non c'è cosa che mi faccia più ribrezzo di qualcuno disposto a sacrificarsi per me. Qui l'unico che non tornerà a casa lo abbiamo davanti a noi.

    Lo libero io da quei cosi. Aiutami a tirarlo fuori.

    In seguito ad un gesto del capo, la mano del ragazzo si portò al borsello, mentre l'occhio tentava di tener sotto controllo la figura del mukenin. Con un movimento veloce aprì la zip, andando a cercare con la mano il tonico coagulante che teneva per le emergenze. Lo nascose dunque nel pugno, e una volta che Gekikara avesse fatto qualcosa per gli spuntoni, ecco che lo avrebbe consegnato a Goru senza dire una parola, confidando nell'ampia conoscenza dell'uomo. A quel punto avrebbe aiutato la ragazza a tirarlo fuori dagli spuntoni, mentre Belphas coglieva l'occasione per lanciare un'altra delle sue provocazioni.

    Che testa di cazzo. Sei proprio tutto muscoli e niente cervello. Spero che almeno voi due mi farete divertire di più. Su su, venite qua. Bambolina mi raccomando, non farti male agli occhi come il tuo amichetto accanto, i tuoi sono preziosissimi!

    L'attacco dei due ragazzi sarebbe cominciato in quel momento. Shinichi avrebbe tentato di seguire il consiglio di Goru, cercando di dare del suo meglio per tentare di congelare il nemico. Cercò dunque di richiamare il chakra acquatico tramite tre semplici sigilli eseguiti con solo l'ausilio della mano destra, per poi lanciare dalla bocca un violento getto d'acqua mirando alla destra di Belphas. Lo avrebbe così mancato di poco, lasciando che si formasse una grossa pozza d'acqua poco dietro di lui. Da essa, rispondendo ai quattro sigilli dello Yuki, si sarebbe evocata una enorme tigre bianca di puro ghiaccio. Contando su un eventuale supporto di Gekikara, la tigre si sarebbe così scagliata a gran velocità contro il mukenin, congelandolo completamente nel caso fosse riuscita anche solo a sfiorarlo.

    Shinichi Yuki
    Resistenza: 250-45= 205
    Stamina: 418-(10-5)-(18-5)-50= 350
    Slot Acqua: 14-3= 11
    Protezioni: Giubbotto Ninja [+55]
    Maestria attiva: Maestro dei Ninjutsu
    Azioni:
    - Consegna Tonico Coagulante a Goru
    - Aiuto nel liberare Goru dagli spuntoni
    - Violenta onda acquatica (versione potenziata) + Jutsu ad una mano
    - Drago contro Tigre + Jutsu ad una mano + Sforzo extra MAX
    Note:
    Questa è l'unica combinazione che ho per congelare qualcuno non avendo la scheda aggiornata, soz.


    Edited by ¬Nagi - 4/6/2017, 20:14
     
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    Lo sguardo scarlatto di Mokou si posò sul braccio sinistro, portato davanti a se. Il braccio era in perfette condizioni, la mano leggermente aperta ad artiglio. Richiamando il chakra, la giovane kunoichi tentò di irrorare gli tsubo del braccio stesso fino a farvi fuoriuscire il chakra. Ciò avrebbe creato una sfera saettante, di un azzurro intenso. Piccoli fulmini avrebbero avvolto il braccio mancino dell'albina che, prontamente, tentò di tagliare gli spuntoni di ferro che fuoriuscivano dalla gamba e dalla spalla di Goru. Movimenti rapidi poiché il consumo di chakra era più elevato del normale. Era un miracolo che riuscisse a padroneggiare quella tecnica nonostante non ne avesse le forze. Dopo aver quindi tentato di liberare l'Ishivariano, interruppe il flusso di chakra, levando un pesante sospiro. Sprecare così tanto chakra tutto in una volta aveva i suoi affetti. Delicatamente tentò di afferrare l'uomo dalla pelle scura, aiutando a sgusciare via dalle costrizioni. Il resto era di Shinichi: gli fornì una pastiglia piccolissima. Qualcosa che Gekikara forse aveva visto appena una volta. Non indagò, al momento le interessava solo porre fine a quel gioco. Lanciò un'occhiata a Shinichi che, seppur, ferito, emetteva del vero e proprio gelo. Quel bastardo di Belphas doveva averlo fatto incazzare. Lo stesso Mukenin se la rideva, dalla lontananza, con la sigaretta in bocca e lo sguardo da grande stronzo. La ragazza dai lunghi capelli bianchi ne trovò lo sguardo, accigliandosi. Strinse la mancina, tremando appena. Non aveva dimenticato la paura ma aveva trovato la faccia tosta di non farsi sopraffarre. Non da uno come lui, che non aveva fatto nulla. E lei odiava chi si nascondeva dietro trappole e tranelli. Una vera lotta avveniva solo quando si vedeva il fuoco negli occhi dell'avversario. Ma Belphas giocava sporco e, difronte a quella scena, scoppiò in una grassa risata.
    CITAZIONE
    Che testa di cazzo. Sei proprio tutto muscoli e niente cervello. Spero che almeno voi due mi farete divertire di più. Su su, venite qua. Bambolina mi raccomando, non farti male agli occhi come il tuo amichetto accanto, i tuoi sono preziosissimi!

    Mokou si alzò in piedi, lo sguardo fisso per terra. Una macchia di sangue stava lì, insozzata dalla terra. Non tirò un soffio di vento ma sembrò che qualcosa si agitasse là attorno. La ragazza non amava stare con gli altri, non amava chiamare "amico" il prossimo, detestava chi voleva a tutti costi capirla e chi la snobbava. Kenji l'aveva aggredita senza pensare al suo dolore. Shinichi l'aveva sfidata come un'avversaria da non sottovalutare. Il biondo, Shiro, l'aveva distrutta, accettando il suo odio e rispedendolo senza sosta al mittente. Takeshi si era schierato dalla sua parte. Yamashita le aveva teso la mano. Prompto aveva voluto aiutarla e Naori l'aveva chiamata amica.
    Quel branco di gente che senza sosta si affrontava a viso aperto giorno dopo giorno. Legami che si tessevano e che si spezzavano, tutti uniti da un unico punto di partenza.

    - .. ti fa così ridere? La testa di cazzo sei tu che ti sei nascosto come un verme dietro le tue trappole.
    Quindi.. smettila.. -


    Mokou alzò la testa. Negli occhi risplendeva nuovamente lo Sharingan dalle tre tomoe nere. In quel momento era dalla loro parte, dalla parte di chi non smetteva di prendere batoste su batoste, di piangere, di sentirsi dire "no" per l'ennesima volta. Dalla parte di chi non considerava stupido provarci fino alla fine.

    - Smettila di sottovalutare i Ninja! -

    Fu allora che il chakra nei suoi occhi reagì. Puntando le tomoe di quegli occhi spalancati, rossi come il sangue, dentro gli occhi di Belphas. Tentò di irretire i sensi del suo avversario, facendolo sprofondare in un'illusione dettata dalla sua stessa rabbia. In quella semi-onirica dimensione, Belphas si sarebbe trovato a voler diventare fumo. Una scelta logica per uno come lui, un imbroglione capace solo di sfuggire all'avversario. Ma proprio quando avrebbe tentato di smonecolarsi nella sostanza gassosa, avrebbe invece sentito il proprio corpo.. sciogliersi. Mokou tentò di rimandare all'uomo l'immagine di se stesso che, invece di essere fumo, semplicemente si scioglieva. La sua stessa pelle si scuoiava, tramutandosi in sangue. Sarebbe stato pesante e straziante sentire il proprio corpo sciogliersi e ricadere al suolo mentre la stessa vita sfuggiva lentamente da un volto atterrito, straziato dalle urla indefinite. Un cencioso claudicante con piaghe purulente su tutto il corpo che ricadeva su stesso in una pozza di marcio sangue melmoso, ove le ossa si frantumavano, gli organi si squagliavano lentamente e i suoi stessi occhi sgorgavano dai globi vuoti e sanguinanti. Mokou avrebbe tentato di sottoporre il nemico a quell'illusione per dare il tempo a Shinichi di seguire il piano di Goru. E ora ricadeva tutto sulle sue spalle candide come la neve.

    In un'unica mossa la schiena si piegò in avanti, le spalle si abbassarono mentre il braccio sinistro si stese verso terra. La mano destra l'afferrò saldamente mentre la kunoichi tentava di irrorare la mano sinistra con il chakra residuo. Poco ma sufficiente per tentare l'ultima volta. Se fosse riuscita a concentrare una tale quantità di chakra, attorno al braccio avrebbero saettato lampi azzurri mentre una sfera saettante avrebbe ricoperto la sua mano. Che fosse troppo per lei o no, non aveva più importanza. L'adrenalina le consentì di spingersi al limite.
    Gli addominali si contrassero mentre le ginocchia si flettevano. Mokou tentò di eseguire una ruota a mezz'aria, all'indietro. Sarebbe bastato un attimo, quella spinta ideata sul momento per costringere le gambe a muoversi e lo sguardo ad acuirsi. Riatterrata, strinse con foga maggiore il braccio sinistro, partendo alla carica. Il suo obbiettivo era lì, davanti a lei, non esisteva altro. Il chidori saettava nella mano sinistra, stesa in avanti. La corsa era forsennata, energica mentre il corpo era ripiegato in avanti, nonostante la testa alta. Le saette, adagiandosi in terra, macinavano il terreno ad ogni passo. Fu ciò che lo Sharingan vide a non farla cedere.
    Vedeva se stessa e il suo volto che non esitava. Fu quello il momento in cui la vicinanza fu perfetta: Mokou tentò di stendere il braccio sinistro dritto davanti a se, la mano aperta, le dita appiccicate, puntavano contro Belphas.

    - Chidori! -

    Esclamò col fiato corto, mozzato dall'adrenalina. Arrestò la corsa e per il momento non vide più nulla.

    Mokou Houraisan

    Azioni:
    - Mille Falchi per liberare Goru dagli spuntoni di ferro
    - Attivazione Sharingan III stadio [+20 fisso ad azione]
    - Soggiogamento degli occhi rossi [Genjutsu C]
    - Mille Falchi [Jutsu ad una sola mano +10 riuscita]

    Stamina:
    [187] -35(+%50)-15-20-35(+50%) --> [47]

    Resistenza:
    [200]
     
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    Il rintocco delle ossa che si disintegrano. La pressione di quella gigantesca mano rocciosa che sgretolava i respiri del giovane. Il cuore che pulsava nella gola in tonfi che sperava di trattenere in sé ogni secondo. La morte stava per sfiorargli la guancia con un soffice tocco, sapeva che sarebbe arrivata da un momento all’altro. Sentiva il suo fiato gelido e la paura montare galoppante nel petto, una consapevolezza che si disegnò violentemente nell’animo del giovane. Cosa era rimasto da fare? Non c’era tempo neanche per pensarci, si lasciò semplicemente trasportare da quella sensazione nuova e impregnante cercando un sostegno nell’unica traccia guizzante di vita che gli rimaneva dentro. Dove solo trattenerla con le sue ultime forze, l’avrebbe fatta propria cercando di sforzare il suo fisico oltre quella maledizione scheletrica pronta a portarlo via dal mondo terreno. Fu curioso come quell’istinto che, fino a qualche secondo fa gli suggeriva un’ultima rima per la sua vita, adesso troneggiava come un faro dentro di lui. Poteva sfiorare quel calore con la mente lasciandosi inondare da quella sensazione in un attimo sospeso nel tempo, probabilmente fu quel tepore vitale a lasciar scorrere quel chakra dentro il suo corpo pronto a reagire. La loro tattica continuò come previsto e finalmente quell’ammasso assassino si sgretolò nell’aria andando a liberare un corpo in cui un respiro di vita era ancora intrappolato al suo interno. L’impatto con il cristallo fu inevitabile, le braccia completamente fuori uso non permisero di attutire l’urto che venne accompagnato da uno sbuffo dolorante, il viso contorto in una smorfia contratta. Le braccia si disposero in un angolo non proprio naturale in quella piattaforma rosea che lo proteggeva dal terreno fangoso ormai dilagante nella zona, ne poteva sentire l’odore salire dal terreno ed impregnare i suoi forti respiri che sapevamo molto più come rantoli. Rivolto sul terreno si lasciò cullare per diverso tempo da quella lieve brezza, il silenzio calato sul campo di combattimento riuscì a farlo riprendere rapidamente da quei secondi abbastanza intensi. Lentamente i sensi tornarono padroni del loro corpo, sentì il freddo del cristallo sulla faccia e mille scintille scoppiare in ciò che era rimasto dei suoi arti superiori.

    Ngh, maledizione.

    Gli occhi si chiusero d’istinto mentre le gambe si portarono lentamente al petto, cercò di rannicchiarsi per combattere quel dolore montante, tentò di racchiuderlo dentro di sé e l’operazione richiese qualche secondo prezioso. Lentamente il respiro si regolarizzò mentre le gambe cercano di piantarsi a terra, puntellare i piedi e cercare di rimettersi in piedi con uno sforzo sovraumano. Ciò che rimase delle sue braccia penzolò lungo i fianchi mentre le gambe, scosse da un leggero tremolio, tentarono di reggere uno Shiro un po’ ammaccato e sanguinante ma comunque ancora vivo. Lo scintillio azzurro delle sue iridi spaziarono i dintorni fino a che si posarono sul ragazzino finalmente KO, il suo respiro riempiva l’ambiente e si univa in un’unica armonia con quello di Takeshi e Shiro. Una fine non proprio degna ma per lo meno il loro obiettivo era finalmente neutralizzato, se così si poteva dire, ma degli altri compagni della missione non c’era nessuna traccia. Si avvicinò con passi lenti e controllati cercando di instillare l’ennesima goccia di chakra nei suoi piedi così da potersi muovere senza problemi in quel campo fangoso che si estendeva attorno a loro, raggiunse il duo cercando lo sguardo del Kaguya.

    Dobbiamo portarlo al villaggio più vicino, posso pensarci bene. Sto ancora bene.

    Cercò di inginocchiarsi lentamente provando ad inarcare la schiena, si mise in posa con le spalle al ninja come se stesse aspettando il suo fare. Nel frattempo avrebbe richiamato ancora una volta quel potere nascosto, tenterebbe di sfiorare ancora un a volta quelle gocce di vita e natura che scorrevano dentro di lui. Avrebbe colto le sfumature della sua energia che ormai si palesava in molteplici forme e strutture, visualizzerebbe quelle più perfetta nella speranza di plasmarne una perfettamente articolata secondo una volontà instillata poco per volta.

    Mettimelo sulle spalle, lo porto al villaggio. Tu va ad aiutare gli altri e avvisali io.. non posso comunicare.

    Del resto i suoi arti non possono di certo arrivare a quella trasmittente ad attivazione e l’assenza di comunicazioni non lasciava presagire nulla di buono. Il loro scopo era comunque portare in salvo quel maledetto bambino e il dovere si impadronì delle parole che vibrarono lente nella voce leggermente tremolante del ragazzo. Quando quel corpicino avrebbe preso posto lascerebbe che le sue braccia passino oltre la testa ricadendo quindi sul petto del Genin. Bisognava semplicemente rilasciare il chakra che si sarebbe cristallizzato sia in un paio di manette stilizzate che unirebbero i polsi del bambino maledetto, inoltre una cintura ben spessa avrebbe circondato l’intero busto dello stesso andando a legarlo integralmente al giovane biondo che si rialzò un po’ barcollante ma comunque nel pieno controllo del suo corpo. Se mai gli fosse concesso poi si sarebbe allontanato verso il villaggio cercando ovviamente di evitare qualsivoglia trappola ma comunque sperando di arrivare il più velocemente possibile nella prima struttura segnalata nella mappa. Del resto dovrebbe averne ancora memoria considerata la presa visione all’inizio di questa fatidica, e pericolante, missione.



    WqLSBBK


    Riassunto
    EdELjjN◕Equipaggiamento:
    • Arco [Schiena]
    • 40m Filo Spinato
    ◕Azioni:
    - Manette e cintura con I° stadio Shoton.
    ◕Bonus&Malus:
    ◕Resistenza: 104-60= 44
    ◕Stamina: 135-20= 115
    Shiro
     
     
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    La sera vado a letto con due bicchieri sul comodino. Uno pieno d'acqua e uno vuoto, nel caso abbia sete oppure no.

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    Tutto è bene quel che finisce bene. Anche se il mio compagno d'armi non avrebbe scelto le stesse parole vista la sorte che gli capitò. Le mie orecchie riuscirono ad udire perfettamente lo scricchiolio delle ossa fino alla rottura. Era un rumore che conoscevo bene, sia per esperienza che per conoscenza. Un dolore immane avrebbe accompagnato Shiro per tutto il resto del combattimento, fortuna per lui che durò poco, dopo quell'incidente. La mia furia distrusse il braccio titanico del golem e dopo averlo bloccato temporaneamente grazie all'aiuto del compagno, misi al tappeto anche il piccolo bambino-demone scassa cazzi. Egli cadde proprio davanti a me come un pero, impattando nella terra battuta mentre i segni neri si ritiravano fino a sparire.

    Ngh, maledizione.

    Shiro!

    Accorsi dal compagno con un balzo felino, verificandone le condizioni fisiche. Non ero un medico ma non ci voleva una laurea per notare le braccia rotte. Penzolanti e prive di vita, proprio come era successo alle mie gambe qualche anno prima.

    Cerca di resistere, è finita.. il bambino è stato messo al tappeto..

    Non sapevo cos'altro dire. In quegli attimi mi sentivo impotente per le condizioni del compagno. Avrei voluto essere capace di poterlo curare, capace di risanare le sue ossa come facevo con le mie. Ma non era possibile. Non ne ero capace. Il mio sguardo si bloccò fisso sul terreno, osservando il vuoto mentre la mia testa divagava oltre.

    Dobbiamo portarlo al villaggio più vicino, posso pensarci bene. Sto ancora bene.

    N-non stai bene! E non posso lasciarti da solo in queste condizioni!

    Ancora non potevo crederci che il combattimento era finito. Avevamo battuto un avversario che sembrava imbattibile, se non avessi colpito il bambino chissà per quanto avremmo continuato quello scontro. Dovevo ringraziare le mie capacità analitiche per quello, Oz era la chiave della vittoria. La sua abilità gli permetteva di creare marionette all'infinito ma la sua inesperienza dettata dall'età prematura gli era costata la sconfitta. Adesso si trovava per terra a sputare sangue, non stava per niente bene.
    Cercai di aiutare Shiro a rimettersi in piedi e una volta in posizione eretta continuò a battere sul fatto di andare via da solo.


    Mettimelo sulle spalle, lo porto al villaggio. Tu va ad aiutare gli altri e avvisali io.. non posso comunicare.

    Smettila di dire stupidaggini! Non posso lasciarti andare da solo in queste condizioni. Per quel che ne sappiamo potrebbero nascondersi altri nemici nelle vicinanze. Per quanto riguarda gli altri...

    Distolsi lo sguardo dal compagno e lo rivolsi al cielo, pensieroso.

    Se avessero avuto bisogno ci avrebbero avvisati. E poi abbiamo mandato Shinichi in loro aiuto...

    In cuor mio speravo che anche loro se la cavassero in qualche modo. Gekikara era tosta e Shinichi abbastanza abile. Inoltre avevano dalla loro parte un ninja molto più esperto di tutti noi messi insieme, Goru. Non potevo pensare negativamente, non volevo. Il ragazzo di heikisuki sfruttò la sua innata per creare delle manette ai polsi di Oz mentre io lo sollevai da terra per caricarlo in spalla. Non gli avrei permesso di trasportare il corpo del nemico in quelle condizioni, sarei stato una persona detestabile e non era nel mio carattere. Mi sarei fatto carico del peso anche allo stremo delle forze. E poi non pesava così tanto. Una volta pronti avremmo cominciato a dirigerci verso il villaggio d'Ishivar, precisamente in uno degli ospedali del paese. Ma prima passai la mano libera sopra la trasmittente..

    Ragazzi abbiamo recuperato il bambino! È in pessime condizioni, sputa sangue. Lo stiamo portando all'ospedale prima che ci muore davanti. Da voi com'è la situazione?

    Dovevamo fare in fretta prima che la situazione di Oz peggiorasse o che Shiro cedesse per via del dolore. Non avrei potuto trasportare due corpi ma di certo avrei dato la preferenza a quello del compagno se ce ne fosse stato il bisogno. In ogni caso, avremmo cercato di fare il più in fretta possibile così da poter tornare sul campo di battaglia per dare supporto ai compagni ancora impegnati nello scontro. La missione non era finita finché non tornavamo tutti a casa.
     
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    La volontà.
    I ninja da anni hanno combattuto per la volontà di cambiare le cose. A Konoha ancora alberga il mito della celebre "volontà del fuoco". Forse Mokou era la prima a non ammetterlo, ma quel giorno venne fuori la sua volontà del fuoco. Lei, un Uchiha, come il suo antenato Itachi, votato al sacrificio, stava mettendo tutto nell'attacco che avrebbe portato alla fine del Mukenin conosciuto come Belphas.
    Shinichi Yuki. Lui invece non era di Konoha, era un ninja della Nebbia. Una Nebbia in cui la nuova Mizukage sulle orme del padre, un Sannin, aveva deciso di rinnovare tutto, di rendere Kiri simile allo splendore di Konoha, senza che l'oscurità potesse avvolgerla nuovamente.
    Shinichi incarnava gli ideali di Hoshi Hoozuki. Nascondendo i suoi sentimenti, visibilmente scosso per i danni a sè stesso e a Goru.
    Fu un attacco combinato spettacolare. Il Genjutsu di Mokou sfortunatamente non funzionò poichè...

    ...ci hai provato, puttanella! Colui che mi ha addestrato sa fare di meglio con quelle illusioni e credi che tu sia in grado di entrarmi in testa. Ma fottiti!

    Belphas non fu comunque abbastanza rapido da evitare il congelamento elaborato dallo Yuki e fu lì che la strategia prese forma. Mokou caricò il chakra nella sua mano. Iniziò a scintillare. Belphas era bloccato dentro un blocco di ghiaccio considerevole, ferito e impossibilitato a parlare, a muoversi o a reagire. Stava per affrontare la morte, ma lui non ne era preoccupato, per qualche strano motivo era rilassato.
    L'Uchiha partì verso di lui, Chidori nella mano e Sharingan nell'altra, correva e scorreva liscia finché non impattò contro il corpo congelato di Belphas, si sentì un rumore di vetri rotti. Il reticolo cristallino di ghiaccio si era rotto e in quel preciso istante Belphas fu perforato da parte a parte dalla mano della ragazzina. Sangue sgorgò dalla sua bocca e anche da quel buco in pieno petto.
    Ritirando la mano, Mokou potè osservare la sua vittima sorridere mentre sputava sangue. Belphas cadde sulla terra sabbiosa tossendo.
    I due ce l'avevano fatta. Il piano aveva funzionato.

    Da...davver... davvero spettacolare bambolina... Sei una vera Uchiha.... Un... Un'assassina... coi fiocchi... Tanto è inut...inutile. Maledizione mi stai facendo... soffocare.. nel mio stesso sangue... Io tornerò... sai? tornerò più incazzato di prima... e... a quel punto... vi riempirò i polmoni fino a scoppiare... a te... e al tuo amichetto ghiacciolo... L'altro bestione sta morendo quanto me....

    Belphas sorrideva, anzi rideva nonostante oramai la vita gli scivolava via dal corpo.

    Goru liberato dai due alleati dopo aver ingerito il tonico sembrava sentirsi meglio, ma in realtà cadde su sè stesso in ginocchio e sputando ancora sangue per le ferite riportate. Iniziava a vedere appannato.
    Non aveva molti rimpianti.
    Ripensò alle figlie di Andras a cui aveva fatto da mentore per molto tempo fin da quando erano piccole. Gli si rigarono gli occhi di lacrime. Era una missione che poteva mettere a repentaglio Ishivar e lui era felice di essere servito.

    Il silenzio



    Mokou... Shinichi... siete stati grandi... Mi dispiace se vi ho difeso più di una volta, ma sono un maestro... è più forte di me... voglio che le generazioni future costruiscono un mondo dove il passato non sia brutto come quello da cui vengo io... pieno di guerre... morti e feriti... Ho perso i miei fratellini più piccoli nella guerra di Zero e... rivedo in tutti i giovani le loro facce sorridenti... Non azzardatevi a sentirvi in colpa... Un guerriero d'Ishivar... fa... il suo...

    ...dovere.
    Furono le ultime parole di Goru, figlio di Nyel. Il suo cuore si fermò e lui spirò l'ultimo aria dai polmoni. Forse si poteva salvare, ma arrivato a quel punto era possibile se accanto a lui ci fosse stato un medico e il tempo di arrivare ad Ishivar non era molto, ma nemmeno abbastanza da rianimarlo.

    Ah... ahahah... Incredibile... è morto prima di me... AHAHAH... *coff* bleah... Ehi voi due... non avete idea... di quanto... sia divertente... è morto... per nulla! Non sapeva nemmeno che il suo stesso villaggio... l'ordine meccano... ahaha... ha... ordinto il rapimento del moccioso... per fottere la tecnologia ai suoi genitori... e non sapete il meglio e forse mai lo saprete... ma quando ritornerò più cazzuto... ve lo raccont...e...rò...

    Le parole del Mukenin furono le ultime. Lasciando un mistero dietro tutto quella faccenda. Se quello che aveva detto corrispondeva al vero, c'erano state menzogne e cose non dette in quella storia assurda.
    L'Ordine Meccano era la società di tecnologia più famosa del mondo ed era nata ad Ishivar dal genio di Paninya. Lei però era una donna estremamente buona nonché moglie del leggendario Andras.
    La ragnatela del mistero e del sospetto s'infittiva o forse no. La cosa che contava era la minaccia di "ritornare" di Belphas. Poteva voler dire qualsiasi cosa... E poi il suo maestro chi era?
    Bisognava portare via quei due corpi morti e intanto Shiro e Takeshi si recavano al villaggio avendo in groppa il piccolo Oz.
    Salendo le dune che portavano alla valle d'Ishivar videro che verso di loro arrivava una squadra di guerrieri ishivariani. Forse avevano sentito tramite abilità sensoriali che delle fonti di chakra sparivano ed erano stati allertati dal grande Oracolo Mavis, in ogni vadp fecero un cenno rivolto ai due ninja.
    All'appello mancavano Shinichi e Mokou, i quali dovenano anche pensare a un modo per trasportare il defunto Goru ed eventualmente il corpo di Belphas.
    La missione e il dolore che ha causato erano finiti.


    Goru e Belphas sono morti.
    I guerrieri d'ishivar stanno andando verso Shiro, quindi non vi rimane che concludere recandovi ad Ishivar col bambino, quindi riunirvi e fare il punto.
    Quindi farete i post conclusivi e poi io ne farò uno che riguarda una faccenda segreta sulla missione.
    Assegno a tutti e quattro il massimo. Siete stati perfetti a mio parere. Avete interpretato tutti i vostri pg al meglio.

    Inoltre: Kerbe diventa ufficialmente chunin (anche se ufficiosamente lo era già)

    Akito pure diventa Chunin al suo ritorno a Kiri.

    Bravi tutti!
    Ovviamente Kerbe e Nagi sono a conoscenza di ciò che ha detto belphas, potete scegliere se condividere le informazioni o tenerle per voi.


    Edited by F u r y - 6/6/2017, 15:57
     
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52 replies since 1/3/2017, 11:05   1695 views
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