[Trama] Il confine tra affari e potere

Missione di salvataggio

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    Il vivo della missione iniziava in quel preciso istante. Goru e Mokou da una parte e Takeshi, Shinichi e Shiro dall'altra.

    Prima di dividerci, tenete queste. Sono trasmittenti wireless di ultima generazione. Sono un po' diverse dalle solite, ma permettono pure di scattare foto e inviare immagini alla frequenza su cui si è collegati.
    La frequenza nostra è criptata. 42.128 e la password da inserire è 131013. Potete vedere i numeretti sullo schermo e potete selezionare i numeri come la ricerca della frequenza, basta muovere la rotella di lato che c'è sulla cuffia.


    La porzione di canyon da analizzare non era così grande da perdersi troppo nella zona, ma i soggetti da trovare erano due. Il mukenin rapitore poteva approfittare del tipo d'ambiente per tenersi celato quanto bastava per mettere in difficoltà il team che lo cercava.
    Goru fece un cenno di assenso a Mokou e iniziò a correre dalla parte opposta dei tre, seguito dalla ragazza di Konoha.
    Avrebbero corso attorno alla zona da battere prima di allontanarsi almeno di qualch 200 metri e Mokou doveva stare al passo di Goru, che nonostante la sua tazza correva veloce.
    Poi fu il momento di scendere nella valle, scivolando piano piano nella zona scoscesa.

    Stammi vicino. Evitiamo di attirare l'attenzione di fare troppo rumore. Potrebbero essere state piazzate delle trapp...!!!

    Nemmeno il tempo di parlare che un'esplosione investì in pieno l'omaccione che iniziò a ruzzolare dalla discesa prima di finere con il fondoschiena per terra alla fine del percorso.
    Sembrava non aver riportato tante ferite, qualche graffio e delle piccole bruciatore sull'addome.
    Di certo non poteva essere contento dell'evolversi della situazione.
    L'esplosione non era temibile in sè, ma il rumore poteva aver allertato il rapitore e potevano accadere tante cose.
    L'ostaggio poteva essere ucciso per paura di essere preso, oppure potevano ancora di più allontanarsi da loro, cambiare completamente zona o ancora si poteva arrivare ad uno scontro prima del tempo.
    Goru cercò di rialzarsi in tempo, tirando fuori dal suo fianco destro un'accetta, anzi per la precisione era un tomahawk, se lo piazzò davanti a mò di difesa, pronto a reagire a qualsiasi altra sorpresa.
    Diede fondo al suo olfatto per sentire odori sospetti, alterato dalla puzza di bruciato della precedente esplosione.

    Dannazione... dovevo stare più attento, a quest'ora potrebbe sapere dove ci troviamo, la caverna è laggiù e se l'avesse scelta come rifugio è impossibile che non abbia sentito questo rumore...
    Cambio di programma. Con molta attenzione cerchiamo di puntare sulla caverna. Comunico agli altri il cambio di programma.

    Ragazzi! Mi ricevete? Come avete potuto sentire sono capitato su una trappola esplosiva. Io sto bene, ma credo che il rumore possa aver allertato il rapitore. State ben attenti al terreno attorno a voi, io e Gekikara ci dirigeremo alla caverna a questo punto. Voi coprite la zona attorno alla caverna e ditemi cosa trovate.


    Goru si mise in marcia lentamente osservando il terreno attorno a lui e a dove metteva i piedi.
    Notò che c'era qualcosa insabbiato male, si vedeva chiaramente fosse una carta bomba e allora la evitò aggirandola.
    Forse bastava stare attenti un minimo.

    Gekikara, mi raccomando, attenta. Se hai modo di vedere meglio di me la zona, mi faresti un favore, non so qualcosa di sensoriale o roba simile. Almeno ci risparmieremmo attacchi a sopresa, io col mio olfatto non sento molto per il momento.

    Così il cammino verso la caverna sarebbe stato lento e prudente.
    Intanto gli altri tre erano pronti a partire e ricevettero la comunicazione di Goru poco dopo che si erano allontanati e separati.
    Il rumore dell'esplosione sicuro li aveva messi in allerta, ma c'era qualcos'altro di strano. Di fronte una delle alture vicino l'entrata ad Ovest, iniziò a uscire del fumo, come se qualcuno avesse acceso del fuoco
    Poi una piccola luce, come se fosse proiettata dal riflesso di qualcosa di vetro, si fiondò sulle loro facce come a distrarli ed essa proveniva proprio dalla stessa zona del fumo.
    Cosa poteva significare? Che avrebbero deciso di fare? Il nemico li aspettava.





    [...]

    Intanto...

    Se sei pronto, puoi smetterla con gli scherzetti. Vai contro i tre ragazzini e io penso al bestione e alla mocciosa. Sono entrati in una zona pericolosa, spero per loro che abbiano soldi o roba che possa servirci, abbiamo molta strada da fare usciti di qua.


    Per chiarirci...

    NilLXty

    Il punto blu è la provenienza del fumo e della luce riflessa. I triangoli coi contorni marroni sono le alture del canyon e come sembre il quadrato dal contorno rosso è l'entrata della caverna.

    Se volete usare nei vostri post delle abilità di rilevamento qualsiasi o simili ditemelo per MP, che vi rispondo prima che possiate postare, vi descriverò cosa vedete/percepite/sentite.

    Il tipo di ambiente che avete di fronte è di questo tipo:



    Edited by F u r y - 26/3/2017, 18:57
     
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    Era deciso. Dovevano dividersi e Mokou non perse tempo ad allontanarsi dagli altri. Aveva lo strano presentimento di aver fatto la cosa giusta a dividersi dai tre. Poco prima di imboccare strade diverse, tuttavia, la ragazza venne richiamata dalla voce di Takeshi. Accigliandosi, l'albina si voltò in direzione del grigio. Lo squadrò per un attimo, scoprendone il volto serio. Alzò un pugno proprio verso di lei, in un gesto amichevole, per così dire.
    CITAZIONE
    Oh, se hai bisogno fammi un fischio, non dimenticarlo.

    La risata trattenuta di Shinichi diceva tutto e Mokou sbuffò, scuotendo il capo. Un ghigno da sbruffona si dipinse sul suo volto. Eppure, strinse il pugno e ricambiò il gesto di Takeshi.

    Tu sei un paraculo altroché!

    Lo schernì, girando i tacchi e raggiungendo Goru.
    CITAZIONE
    Prima di dividerci, tenete queste. Sono trasmittenti wireless di ultima generazione. Sono un po' diverse dalle solite, ma permettono pure di scattare foto e inviare immagini alla frequenza su cui si è collegati.
    La frequenza nostra è criptata. 42.128 e la password da inserire è 131013. Potete vedere i numeretti sullo schermo e potete selezionare i numeri come la ricerca della frequenza, basta muovere la rotella di lato che c'è sulla cuffia.

    Afferrando con poca convinzione la trasmittente, esitò un attimo prima di sistemarsela sull'orecchio sinistro. Il piccolo schermò non le impediva la vista, rendeva solo al colorazione dell'ambiente circostante leggermente sfasata. Senza attendere oltre, il bestione di Ishvar scattò e Mokou gli andò dietro senza pensarci un attimo. Le scarpe rosse calpestavano con forza il terreno, alzando un gran polverone che andava a depositarsi sulle gambe nude. Stavano man mano scendendo nella valle. Era un luogo desolato dove spesso alte ramificazioni rocciose spuntavano dal suolo, fino ad innalzarsi anche di dozzine di metri. Con attenzione, la ragazza affrettava il passo per stare alle calcagna dell'omone. Era più impegnata a seguire lui che a guardarsi attorno.
    CITAZIONE
    Stammi vicino. Evitiamo di attirare l'attenzione di fare troppo rumore. Potrebbero essere state piazzate delle trapp...!!!

    L'esplosione deflagrò proprio davanti all'omaccione che ruzzolò a qualche metro di distanza. Mokou si schermò il volto con le braccia, ma, forse per la stazza di Goru o per la distanza, l'esplosione non la toccò. Con aria accigliata, si guardò intorno, sperando di trovare qualcuno, forse il rapitore, l'arteficie dell'esplosivo. Intato Goru si rialzò e la ragazza si avvicinò a lui velocemente, guardandosi intorno, pronta a combattere. Il cuore cominciò a batterle forte mentre l'adrenalina andava in circolo.
    CITAZIONE
    Dannazione... dovevo stare più attento, a quest'ora potrebbe sapere dove ci troviamo, la caverna è laggiù e se l'avesse scelta come rifugio è impossibile che non abbia sentito questo rumore...
    Cambio di programma. Con molta attenzione cerchiamo di puntare sulla caverna. Comunico agli altri il cambio di programma.

    Occhei.

    Rispose semplicemente lei, guardandosi attorno. La caverna non era così distante da loro, si trovavano nella zona ai piedi delle alture rocciose. Dopo aver dato l'annuncio tramite la trasmittente, Gekikara e Goru si ritrovarono pronti per il cammino. L'albina abbassò lo sguardo, chinandosi leggermente, prorpio come l'altro, per osservare una carta bomba insabbiata nel terreno.

    Tsk, che stronzi.

    Commentò burbera, sputando per terra, una volta voltata dall'altra parte.
    CITAZIONE
    Gekikara, mi raccomando, attenta. Se hai modo di vedere meglio di me la zona, mi faresti un favore, non so qualcosa di sensoriale o roba simile. Almeno ci risparmieremmo attacchi a sopresa, io col mio olfatto non sento molto per il momento.

    Titubò per un momento, scuotendo poi la testa, senza guardare l'uomo.

    Non conosco quella roba.

    Tagliò corto. Ci aveva pensato per un attimo ma preferì mentire. Camminò lentamente, accanto a Goru, tenendo gli occhi ben aperti.

    Se becchiamo lo stronzo, tu pensa a mettere in salvo il moccioso.

    Esclamò ad un certo punto, prima di ghignare e inclinare il collo da entrambi i lati. Le ossa scrocchiarono e lo sguardo scarlatto della kunoichi si fece più accigliato. Gli occhi quasi brillarono.

    Io mi occupo dell'altro.

    Sembrava pronta a menare le mani. Sarebbe stato così facile?
     
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    Una volta decisi i gruppi, con Takeshi che incredibilmente sembrava aver avuto successo nella sua avance a Gekikara, Goru consegnò a tutti uno strano apparecchio, una specie di accessorio da agganciare all'orecchio, con una lente rossastra che copriva interamente l'occhio corrispondente.

    Prima di dividerci, tenete queste. Sono trasmittenti wireless di ultima generazione. Sono un po' diverse dalle solite, ma permettono pure di scattare foto e inviare immagini alla frequenza su cui si è collegati.
    La frequenza nostra è criptata. 42.128 e la password da inserire è 131013. Potete vedere i numeretti sullo schermo e potete selezionare i numeri come la ricerca della frequenza, basta muovere la rotella di lato che c'è sulla cuffia.


    Che stile particolare per una trasmittente.

    Commentò il chunin nel posizionarsi la trasmittente sull'orecchio sinistro, fino a far perfettamente combaciare la lente rossa dello strumento con il proprio campo visivo. Provò a girare la piccola rotella sull'apparecchio, e in un attimo dei numeri comparirono sulla lente, dando l'impressione che fossero stampati sulla stessa retina dell'occhio da quanto lo strumento fosse calibrato alla perfezione. Continuando a girare la rotellina, Shinichi impostò i numeri sulla frequenza per le comunicazioni, per poi riferire un'ultima frase al gruppo composto da Gekikara e Goru, prima che i due si allontanassero di corsa.

    Tutto chiaro! Buona fortuna.

    Rimasti soli, i tre ragazzi si scambiarono delle occhiatine l'uno con l'altro, come a voler in qualche modo capire ognuno l'abilità dell'altro da dei semplici atteggiamenti. E in effetti sebbene fossero un team all'apparenza efficiente, avevano il più grande degli svantaggi: non si conoscevano, in nessun senso. Collaborare in una simile situazione sarebbe stata un'impresa difficile, soprattutto in una missione di livello B, e persino Shinichi, preso dai modi di fare altezzosi degli altri due, non si adoperò per cercare quantomeno di affievolire quell'enorme svantaggio. Senza nemmeno presentarsi, il giovane dai capelli biondi disse la sua al resto del gruppo prima di riassumere un atteggiamento distaccato, quasi come se considerasse gli altri due indegni della sua presenza.

    Dovremmo cercare un luogo più alto, ci permette di avere un'ottima visuale su tutti.

    Ottima proposta. Ma... che ne dici di condividere con noi il tuo nome, ragazzo con l'arco? Sei l'unico che non si è degnato di presentarsi.

    Non che il giovane nutrisse qualche speranza in una risposta del compagno, bensì considerava quella domanda come un modo per far valere la sua autorità, dato che a causa del grado che ricopriva spettava a lui detenere il comando e prendere le decisioni in un team composto da genin. Un compito decisamente non facile, soprattutto per un ragazzo pieno di insicurezze ed infantile come Shinichi.
    Finiti i convenevoli il gruppo si cominciò a muovere nella direzione opposta rispetto a quella presa dagli altri due. Corsero per circa un centinaio di metri, fino a quando non udirono il rumore di un esplosione in lontananza, ma anche fin troppo vicino per l'udito dello Yuki. Si fermarono, mentre dalle trasmittenti echeggiava la voce di Goru.

    Ragazzi! Mi ricevete? Come avete potuto sentire sono capitato su una trappola esplosiva. Io sto bene, ma credo che il rumore possa aver allertato il rapitore. State ben attenti al terreno attorno a voi, io e Gekikara ci dirigeremo alla caverna a questo punto. Voi coprite la zona attorno alla caverna e ditemi cosa trovate.

    Ricevuto!

    Appena le comunicazioni tra i due gruppi si interruppero, ecco che uno strano scintillio costrinse Shinichi a portarsi una mano davanti agli occhi. Qualcosa brillava ai piedi di una delle alture, dalla quale sembrava anche provenire uno strano fumo, come se qualcuno avesse acceso un focolare e stesse muovendo un pezzo di vetro così da essere sicuro che i tre lo notassero. Oltre a ciò, il fine udito temprato da anni e anni di vita in mezzo alla nebbia, avvertì uno strano verso animalesco provenire dalla stessa direzione, qualcosa di simile ad un ruggito. Una trappola fin troppo evidente, forse fatta appositamente in quel modo così da distrarre la mente da un pericolo ben maggiore. E fu proprio questo il dilemma che prese in ostaggio la mente del giovane chunin, il cui attimo di esitazione o la decisione sbagliata avrebbe potuto compromettere seriamente l'esito della missione. Deglutendo, propose un piano ai suoi due compagni, l'unico che gli pareva essere un buon compromesso tra sicurezza e dovere.

    Ritengo sia il caso di fare il giro largo passando vicino all'entrata della caverna fino ad arrivare su una delle alture, e controllare la zona da lì. Mal che vada avremo comunque una posizione di vantaggio sul nemico, che in ogni caso sembra conoscere bene la nostra presenza e vuole attirarci in quella zona. Se non avete delle proposte migliori ritengo che prima ci incamminiamo, prima ci togliamo di dosso questa tensione.
     
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    La sera vado a letto con due bicchieri sul comodino. Uno pieno d'acqua e uno vuoto, nel caso abbia sete oppure no.

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    Gekikara ricambiò il gesto, battendo il suo pugno contro il mio seppur sul suo volto aleggiasse la solita aria da sbruffona. Era l'unica del gruppo con cui avevo un po' più di confidenza e nonostante sapessi che fosse in grado di cavarsela per conto proprio, restavo comunque preoccupato per lei. Incosciamente la ritenevo la più debole del gruppo, le false paranoie che solitamente un uomo si poneva verso il sesso femminile. Anche se capitava che le kunoichi fossero più forti e abili dei maschi, ma quello non era il caso. Non mi ritenevo superiore alla ragazza, ma di certo neppure inferiore!
    Mokou si girò in fretta e si avvicinò a Goru mentre quest'ultimo consegnò a tutti delle trasmittenti wirless abbastanza particolari.


    - Prima di dividerci, tenete queste. Sono trasmittenti wireless di ultima generazione. Sono un po' diverse dalle solite, ma permettono pure di scattare foto e inviare immagini alla frequenza su cui si è collegati.
    La frequenza nostra è criptata. 42.128 e la password da inserire è 131013. Potete vedere i numeretti sullo schermo e potete selezionare i numeri come la ricerca della frequenza, basta muovere la rotella di lato che c'è sulla cuffia. -


    Ci spiegò il funzionamento delle trasmittenti in modo chiaro e conciso. Non avevo mai visto nulla del genere, la tecnologia aveva davvero fatto passi da gigante.
    Il duo si allontanò subito dopo mentre io mi stavo sistemando l'apparecchio sull'orecchio destro, provandola svariate volte per testarne i particolari. Poi cominciammo a correre verso la direzione indicata, analizzando per filo e per segno tutto ciò che ci circondava. Ogni singolo rumore, dai piedi che calpestavano il suolo al sibilo del vento, i piccoli scorpioni che si nascondevano nelle rocce, gli uccelli che volavano nel cielo.
    Il terreno era abbastanza roccioso, pieno di alture abbastanza imponenti da coprire grosse porzioni di visuale man mano che si facevano più vicine.


    - Dovremmo cercare un luogo più alto, ci permette di avere un'ottima visuale su tutti. -

    - Ottima proposta. Ma... che ne dici di condividere con noi il tuo nome, ragazzo con l'arco? Sei l'unico che non si è degnato di presentarsi. -

    - Già.. E magari anche qualcosa sulle tue abilità se non è un problema.. Più ci conosciamo, più sarà facile collaborare in un'eventuale battaglia. -

    Era la nuda e cruda verità. Il nemico non era di certo un tipo qualunque e nonostante volessi prenderlo a calci nel culo personalmente, dovevo obbligatoriamente includere i miei compagni di squadra nel probabile scontro. Il compimento della missione era sopra ogni cosa.
    Nel frattempo riuscivo a tenere sotto controllo la posizione del duo da cui ci eravamo separati, il rumore della loro corsa andava via via scemando con la distanza finché un'esplosione proveniente dalla stessa posizione ci fece sobbalzare tutti quanti.


    Ragazzi! Mi ricevete? Come avete potuto sentire sono capitato su una trappola esplosiva. Io sto bene, ma credo che il rumore possa aver allertato il rapitore. State ben attenti al terreno attorno a voi, io e Gekikara ci dirigeremo alla caverna a questo punto. Voi coprite la zona attorno alla caverna e ditemi cosa trovate.


    - Agli ordini! -

    Neanche il tempo di rispondere a Goru che uno strano ruggito proveniente da una delle alture vicino la grotta catturò la mia attenzione. Mi voltai verso la posizione del rumore notando che anche Shinichi fece lo stesso. I miei occhi videro del fumo innalzarsi nel cielo prima di venire disturbati da un riflesso di luce che mi obbligò a portare l'avambraccio sul volto.
    *Non è una coincidenza...*
    Qualcuno o qualcosa doveva trovarsi in quella zona e che fosse il nemico o qualcun'altro dovevamo entrare in stato di allerta, stando attenti ad ogni singolo passo da quel momento in poi. Se ci avevo scovati era un gran problema, in quella landa desolata era difficile perdere di vista qualcuno una volta individuato. Shinichi parlò per primo mentre io cercavo di elaborare un piano efficiente.


    Ritengo sia il caso di fare il giro largo passando vicino all'entrata della caverna fino ad arrivare su una delle alture, e controllare la zona da lì. Mal che vada avremo comunque una posizione di vantaggio sul nemico, che in ogni caso sembra conoscere bene la nostra presenza e vuole attirarci in quella zona. Se non avete delle proposte migliori ritengo che prima ci incamminiamo, prima ci togliamo di dosso questa tensione.


    - Praticamente stiamo usando Goru e Gekikara come esca.. Tsk.. -

    Sbuffai innervosito. L'idea non si accostava per niente alla mia indole, avrei preferito raggiungere l'altra squadra e supportarli nell'affrontare la minaccia, così da essere tutti uniti per una sicurezza del gruppo maggiore. Ma l'idea proposta da Shinichi era la più facile e la più conveniente per lo scopo della missione.

    - E va bene, andiamo. Io posso coprirli sui trenta, trentacinque metri con le mie armi da lancio, non di più. -

    La mia espressione seria e concisa cercò di far intendere al Chunin la distanza su cui volevo restare dagli altri compagni. Trovarmi fuori dal mio raggio d'azione mi avrebbe fatto sentire scoperto oltre che impotente per proteggere gli altri compagni in caso di attacco. Nella missione e probabilmente per gli altri la sicurezza del bambino era sopra ogni cosa. Per me invece.. era la sicurezza dei miei compagni ad essere sopra ogni cosa.
     
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    Afferrando la radiolina si sentì quasi escluso, il funzionamento dell’aggeggio gli era praticamente sconosciuto e dovette lottare parecchio prima di capire come agganciarla all’orecchio. Qualche secondo buono per abituarsi a quella strana nuova visione del mondo, attraverso la lente tutto si vedeva rosso e quasi poteva sembrare infantile mentre ridacchiava leggero per la novità. Giochicchiava con i tasti laterali ridacchiando da solo, quei numeri stampati sulla realtà sembravano suscitare uno strano sentimento di infantilità fanciullesca.

    E’ proprio curioso questo aggeggino!


    Con un tono decisamente più allegro si rivela ai suoi compagni dopo essersi separati dal resto del gruppo. L’assenza di una certa ninja sembrava aver portato un giovamento nell’animo del biondo che adesso poteva contare su una luce più cristallina splendere nei suoi occhi. Con la mano libera continuava a comporre i numeri fino a ricondursi allo stesso canale in cui tutti gli altri erano connessi.

    - Ottima proposta. Ma... che ne dici di condividere con noi il tuo nome, ragazzo con l'arco? Sei l'unico che non si è degnato di presentarsi. -

    - Già.. E magari anche qualcosa sulle tue abilità se non è un problema.. Più ci conosciamo, più sarà facile collaborare in un'eventuale battaglia. –

    Uh! Ragazzo con l’arco è un bel soprannome. Possiamo usare questo?

    Un attimo di pausa prima dell’ennesima risata cristallina, si scostò un ciuffo ribelle dal viso fissando poi lo sguardo sui due. Era come cambiato da qualche momento fa, finalmente una calma quasi ancestrale governava il cuore di Shiro e poteva tranquillamente cimentarsi nelle relazioni. L’avevano sempre incuriosito dal suo arrivo alla civiltà. Creare legami di tipo diverso, godere di quella strana sensazione che ogni persona gli trasmetteva. Era un qualcosa che gli era sempre mancato nella sua vita selvaggia, quasi impossibile ancora da capire appieno ma decisamente divertente da provare in prima persona.

    Comunque mi chiamo Shiro, piacere! E…sulle mie abilità non so.. cioè chiedo alla natura di aiutarmi.

    Se prima una nota insicura sporcava il suo parlato l’ultima frase venne pronunciata con un orgoglio e sicurezza quasi innaturale. Per lui era la semplice e pura verità, non aveva nient’altro da dire sull’argomento. Non aveva mai comparato le sue tecniche a quelle del mondo ninja quindi si limitava a svolgere una costante ed eterna preghiera verso quel mondo naturale che ascoltava come una madre e, a volte, rispondeva. In ogni caso riprese a camminare con tranquillità inaudita, arco alla mano e sorriso che incurvava dolcemente il viso candido. L’udito sviluppato da anni già faceva il suo lavoro, una mappa sensoriale si sovrapponeva a quella che gli fece vedere il gigante di Ishivar. Un lavoro mentale non indifferente che però venne svolto quasi con naturalezza, era un qualcosa abituato a fare insomma! E così, nel momento dell’esplosione, un brivido scosse il corpo di Shiro come una scarica ad alta tensione. Gli occhi saettarono verso quella direzione tendendo l’orecchio a qualsiasi cambiamento dell’ambiente circostante, il nemico si era mosso in qualche modo e non poteva lasciarsi prendere alla sprovvista. Come per magia un velo di serietà calò sul suo volto oscurando un sorriso e accendendo una strana luce negli occhi del ragazzo, ferma e precisa. L’arco venne stretto con maggiore forza, come per saggiare la presa ferrea che si avviluppava attorno l’impugnatura. Deciso si voltò verso i compagni ma prima di poter aprire bocca una voce si impose sul suo orecchio, la ricetrasmittente faceva il suo lavoro insomma. Quasi per la sorpresa posò la mano corrispondente all’orecchio e con una curiosità smorzata dalla tensione diede attenzione alle parole che risuonavano metalliche nel suo cervello.

    Ragazzi! Mi ricevete? Come avete potuto sentire sono capitato su una trappola esplosiva. Io sto bene, ma credo che il rumore possa aver allertato il rapitore. State ben attenti al terreno attorno a voi, io e Gekikara ci dirigeremo alla caverna a questo punto. Voi coprite la zona attorno alla caverna e ditemi cosa trovate.

    Non c’era dubbio, il timore del biondo era fondatissimo. Se poi si aggiungeva un ruggito che si sparse nell’aria proveniente diversa non restava che agire. I nemici avevano preso un contropiede strategico ed era loro compito capovolgere la situazione in loro vantaggio!

    Ritengo sia il caso di fare il giro largo passando vicino all'entrata della caverna fino ad arrivare su una delle alture, e controllare la zona da lì. Mal che vada avremo comunque una posizione di vantaggio sul nemico, che in ogni caso sembra conoscere bene la nostra presenza e vuole attirarci in quella zona. Se non avete delle proposte migliori ritengo che prima ci incamminiamo, prima ci togliamo di dosso questa tensione.

    Ci sto! Andiamo.

    Un trillo meno allegro ma comunque pregno della stessa fanciullezza di prima. Intanto il ragazzo, preso ad incamminarsi, cercò di convogliare quell’energia interna che scorreva prepotente verso di se. Poteva quasi sentire il ruscello pompare nelle sue vene, l’animo indurirsi in ogni suo battito. Tentò di sfiorare quella sensazione primordiale afferrandosi ad un potere che non poteva imbrigliare ma solo plasmare in quella sua forma rozza e viva. Se fosse andata tutto per il meglio una freccia cristallina sarebbe dovuta apparire nella sua mano libera, longilinea e appuntita risplendeva luccicante ad un sole che bagnava le montagne. Venne incoccata con un movimento preciso, pronto alla battaglia.





    WqLSBBK


    Riassunto
    EdELjjN◕Equipaggiamento:
    • Arco [Schiena]
    • 40m Filo Spinato
    ◕Azioni:
    - Creazione Freccia di Cristallo [Piccola]
    ◕Bonus&Malus:
    ◕Resistenza: 150
    ◕Stamina: 200-10=190
    Shiro
     
     
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    Quello dove si trovava il team composto da cinque persone in realtà era un vero campo minato preparato appositamente dal loro avversario che aspettava con ansia che riuscissero a passare quel muro apparentemente invalicabile.

    Entriamo in azione. Ragazzino, mi raccomando. Non trattenerti. La medicina ha fatto effetto, ma non durerà a lungo.
    Vai!


    Uno scatto turbinante e poi quello che sembrava essere un piccolo esserino divenne una specie di macchina da guerra assetata di sangue. Con lui un mostro ruggiva e scalpitava pronto a mietere vittime e quella vittime erano proprio i tre ninja che decisero di evitare una trappola evidente.
    La trappola però era alle loro spalle.
    Sbucò dal terreno come un missile...



    Un coniglio enorme di colore nero. Muscoloso e vestito in maniera decisamente strana per poter capire di che tipo di vesti si trattassero.
    Ai suoi piedi c'era il bambino della descrizione: Castrensiosvaldus, anche conosciuto come Oz.

    Mi fa piacere vi siate tanto preoccupati per me, ma come vedete non devo essere salvato da nessuno e sto bene così. Perciò vi chiedo solo una cosa...

    Il mostro nero non aspettò la fine frase di quello che sembrava essere il suo padrone e scattò con quella falce tra le braccia pronto a scatenare un fendente laterale contro i suoi avversari, per poi effettuare un salto in alto e precipitare contro di loro con la punta della lama gigante contro il gruppo.

    ...MORITE!



    La situazione sembrava essere stata stravolta completamente. Oz si stava rivoltando contro coloro che dovevano salvarlo dal suo rapitore. Cos'era successo in quel mese di distanza dall'evento? Oz viveva la tipica sindrome di Stoccolma? Oppure semplicemente era sempre stato in quel modo? Il bambino di soli 10 anni dominava in qualche modo quella creatura mostruosa e pericolosa. Il team di ninja doveva uscire da quella situazione e decidere cosa fare da quel momento in avanti.

    [...]

    Intanto dall'altra parte, Goru e Gekikara avanzavano lentamente e con prudenza verso l'entrata della caverna.
    Dovevano stare attenti.
    Ogni tanto Goru o la ragazza notavano delle carte bomba mal riposte sotto la sabbia, ma sembrava essere troppo strano.
    Quelle trappole erano tutte mal riposte. Una cosa che rese sospettoso Goru e forse anche la piccola Uchiha.

    Non pensi anche tu che queste trappole sono troppo evidenti? Sembra una presa in giro... Ho un brutto presentimento...

    E sembrò quasi essersi chiamato la sventura. Infatti improvvisamente qualcosa tirò un filo a cui erano attaccate tutte le carte bomba così evidente che avevano evitato da un po'.
    Erano tutte unite da questo filo, la cui origine era di fronte a loro ad una cinquantina di metri. Era il rapitore, secondo la descrizione.
    Non c'era tempo per reagire.
    Le carte bomba iniziarono a consumarsi. Pochi secondi e quel luogo sarebbe diventato un inferno esplosivo. Poche possibilità di sopravvivenza e soprattutto di una reazione rapida!

    MALEDIZIONE! GEKIKARA!

    L'omaccione si gettò a stringere la ragazza senza ovviamente farle del male.
    Tutto quello che pensò di fare era fare da scudo alla giovane ragazzina.
    L'esplosione fu violentissima, niente a che vedere con quella della trappola precedente. Sembrava essere una detonazione continua, tant'è che delle alture rocciose vicino a loro furono disintegrate dalla forza distruttiva dello scoppio.
    Il risultato di quell'attacco infimo e meschino fece rivelare a Goru la sua abilità innata. Il Koton. L'arte di rendersi il corpo come acciaio.
    Nonostante questo l'esplosione lo aveva provato e ferito gravemente. Si scostò da Gekikara sorridendole.

    Agh... Almeno... Tu sei... intatta...

    L'omaccione che aveva la pelle nera per effetto dell'Acciaio sul suo corpo. Nonostante ciò, la pelle tornava lentamente al suo colore originale e del fumo, segno dell'effetto dell'esplosione, usciva dal corpo ferito e ustionato di Goru.
    Il gigante sputò del sangue. Sicuramente si era danneggiato internamente. Normalmente una persona sarebbe stata polverizzata da tutte quelle carte-bomba insieme, invece lui era ancora lì, anche se molto provato.
    Il rapitore non appena vide che i due erano ancora vivi, si diede alla fuga verso la caverna. Poteva avere in serbo per loro nuove trappole, ma non poteva scappare in quel modo.

    Incredibile... Chi si aspettava che quel coglione avesse la pellaccia dura...


    Allora. La situazione è questa.
    Shiro, Takeshi e Shinichi vs Oz e il coniglio nero.
    Goru e Mokou vs Lo stronzo di fumo.

    Goru è gravemente ferito, ma Mokou è intatta. Goru perde 20 punti a turno per le ustioni riportate, ha ancora un po' di Resistenza...
    Il rapitore è in fuga
     
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    La sera vado a letto con due bicchieri sul comodino. Uno pieno d'acqua e uno vuoto, nel caso abbia sete oppure no.

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    Ci stavamo dirigendo nel luogo designato con molta preoccupazione. Eravamo vigili e attenti, preoccupati, perlomeno io, sulla situazione di Gekikara e Goru poiché avevano preso una mina in pieno. Poi quella luce, il fumo e il ruggito non me la contavano giusta, stava succedendo qualcosa e quel qualcosa non tardò ad arrivare. Il mio udito sentii chiaramente il precipitarsi di qualcosa o qualcuno alle nostre spalle. Mi girai di scatto portando la mano destra sull'elsa della katana non ancora sfoderata.
    Ciò che io e i miei compagni vedemmo fu una creatura mostruosa e altrettanto gigante. Aveva le sembianze di un.. coniglio! Grosso, alto e muscoloso. Si reggeva in posizione eretta sui piedi come un uomo, poco più grande in dimensioni di un adulto. Completamente nero e..vestito. Nelle mani reggeva una grossa e spaventosa falce composta d'acciaio, almeno alle apparenze. Le orecchie lunghe, il viso animalesco e parecchio incazzato.


    - Ma che cazz... -

    Dopo qualche attimo di esitzione potei riuscire a vedere ai suoi piedi un ragazzino, lo riconobbi subito. Era il biondino che era stato rapito, ma la sua espressione era diversa. Strana e non spaventata come avrebbe dovuto essere.

    - È lui.. il bambino che è stato rapito! -

    - Mi fa piacere vi siate tanto preoccupati per me, ma come vedete non devo essere salvato da nessuno e sto bene così. Perciò vi chiedo solo una cosa... -

    Il coniglio mannaro scattò all'improvviso verso di noi, brandendo agilmente la grossa falce demoniaca. Ci stava attaccando con tutt'altro che intenzioni amichevoli. Per qualche attimo restai immobile non riuscendo a comprendere lo svolgersi degli eventi. Il bambino era contro di noi, ci stava attacando. Ero confuso. Ma l'adrenalina che istaneamente entrò in circolo non appena il nemico si avvicinò mi schiarì la mente. La situazione di pericolo fece muovere il mio corpo spontaneamente e con determinazione. Dovevo proteggere i miei compagni dall'attacco imminente.
    Una carica improvvisa di chakra avrebbe cercato di velocizzare il mio prossimo spostamento, cercando di portarmi davanti il gruppo per frappormi tra i compagni e il coniglio. Nel frattempo avrei sfoderato la lunga katana che portavo dentro il fodero, nel cinturino ben attaccato al bacino. Il mio sguardo si incrociò con quello del mannaro e potei ben notare il vuoto nei suoi occhi. Lui invece... avrebbe notato determinazione e freddezza nei miei, se solo fosse dotato di emozioni come un essere umano. Con l'arma caricai il colpo, e con violenza e tenacia tentai di intercettare l'attacco dell'avversario, compiendo un arco antiorario a mo' di spazzata. L'incolumità dei miei compagni veniva prima di ogni cosa in quel momento, anche a discapito della mia. La decapitazione della luna crescente era una tecnica rapida e utile in casi dove si aveva poco tempo per reagire, sperai solo che anche in quel caso si fosse rivelata efficace. Ma il coniglio gigante non si arrese in nessun caso, sembrava un osso duro e i suoi fatti confermavano le apparenze. Non sarebbe bastato ferirlo o respingerlo via una volta, dovevo far scattare quella rotella nella mia testa che mi permetteva di entrare nella modalità ''battaglia mortale'' o qualcosa del genere. Gli avrei dato pane per i suoi denti, o al massimo carote.
    *Primo passo: testare la forza del nemico.*
    Ci caricò nuovamente con la falce, precisamente con la punta. Questa volta non avrei cercato di contrattaccare, ma di parare il colpo con la lama della Katana aiutandomi con tutte e due le mani. Mi sembrava abbastanza larga da poter ospitare la punta della falce gigante, e a quel punto sarebbe stata la forza a deciderne la sorte. Era una mossa rischiosa ma necessaria per un fine più grande, dovevo studiare il nemico il più possibile e nel minor tempo a disposizione per metterlo fuorigioco velocemente ed efficacemente. Cercai di aiutarmi nella parata con la tecnica del corpo sfarfallante per la seconda volta, al momento era un aiuto in più per accertarmi di arrivare in tempo a farcela prima che la punta trafiggesse me e gli altri. Perciò strinsi la presa con la mano destra sul manico della spada mentre l'altra la posizionai sotto la lama all'estremità opposta, così da garantirmi più forza al momento dell'impatto. La punta della falce avrebbe cercato di colpirmi dall'alto verso il basso mentre io cercai di ricevere il contraccolpo spingendo la lama della katana verso la falce, creando un opposizione alzando entrambe le braccia. Dovevo convincermi di essere superiore.


    - ...MORITE! -

    - Mi occupo io di lui, voi cercate di prendere il bambino e avvisate anche gli altri della situazione! -

    Non gli avrei permesso di raggiungere i miei compagni. Avrebbe dovuto passare sul mio cadavere per farlo e non gliel'avrei reso per niente facile.

    Azioni eseguite:
    - Tecnica del corpo sfarfallante + Decapitazione della luna crescente (Maestria: combattente armato)
    - Tecnica del corpo sfarfallante + Parata con Katana (Maestria: combattente armato)

    Resistenza: 300-5-1= 294
    Chakra: 100-5-5= 90


    Spero di essere stato chiaro nella descrizione della difesa.


    Edited by _Akito - 2/4/2017, 11:27
     
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    C'era qualcosa che non andava affatto bene in quello scenario. Stavano cercando un criminale, un rapitore dal quale dovevano togliere dalle grinfie un bambino, un essere senza scrupoli che sembrava dotato di un'abilità che gli permetteva di risultare sfuggente, letteralmente parlando. Era in vantaggio rispetto a loro, nascosto alla loro vista. Avrebbe potuto sorprenderli in qualsiasi momento o sfuggire via senza che loro potessero farci poi molto. Ma quello era decisamente strano. Così tanto che persino Mokou, non abituata affatto alle esplorazione e a concentrarsi sui dettagli, riuscì a notare quel dettaglio. In direzione della caverna, loro obbiettivo, sembrava che vi fossero state disposte delle carte bomba, al suolo, come quelle incontrate prima. Invero, spuntavano da sotto la sabbia in maniera fin troppo palese. Troppo per poter credere si trattasse di semplice disattenzione.
    CITAZIONE
    Non pensi anche tu che queste trappole sono troppo evidenti? Sembra una presa in giro... Ho un brutto presentimento...

    Mpf, secondo me ci stanno prendendo per il culo. Non mi piace per niente..

    Neanche il tempo di poter concludere come si deve quello scambio di battute, che improvvisamente tutte le carta bomba spuntarono fuori dal terreno, legate da un filo che qualcuno tirò in quel preciso istante. Non ci fu neanche il tempo di rendersi conto di ciò che stava avvenendo. Mokou si irrigidì, sul suo volto un'espressione atterrita. Era quella la differenza che passava tra un Genin e un Jonin. L'esperienza che donava sangue freddo, una buona dose di riflessi e la capacità di agire ancor prima di pensare. Qualcosa di più nero della deflagrazione investì la ragazza, schermandola da quell'inferno di fuoco. Goru le aveva fatto da scudo in modo egregio: per tutto il tempo in cui persino le rocce attorno a loro caddero a causa dell'esplosione, lei non sentì nient'altro che un gran fracasso. Chiuse gli occhi, tremando, quasi raggomitolandosi su se stessa, finché tutto tacque. Fu allora che il bestione dal cuore d'oro sciolse lo scudo umano. La sua pelle, nera come il carbone, sembrava star tornando alla normalità (ma Gekikara non si mise a pensare per qualche strana capacità avesse assunto dapprima quel colore), rivelando le gravi ferite riportate. Un attimo di esitazione e la ragazza gi fu al capezzale, incredula. Non aveva avuto neanche il tempo di capire cosa fosse successo che quel sorriso le aveva fatto venire un nodo alla gola. Non era morto ma sembrava messo così male che fu quasi come lo fosse, per la kunoichi.
    CITAZIONE
    Agh... Almeno... Tu sei... intatta...

    Non riusciva neanche a parlare, l'albina. Goru sputò sangue e lei fece per stringerli la mano. Le parole che uscirono dalla sua bocca sembravano tremare ancora per la forte emozione.

    T-tieni duro, è tutto occhei..

    Si portò una mano alla trasmittente, smanettando con la rotellina col fine di mettersi in contatto con il gruppo. Non aveva idea di come avrebbero potuto, ma c'erano Shinichi, Takeshi e il biondino che potevano aiutarli. Lei era del tutto inutile in quello. Non sapeva come aiutare Goru, nonostante avesse voluto. Invero, non avrebbe mai pensato di chiedere aiuto ma la situazione era improvvisamente sfuggita di mano.

    Ragazzi, siamo nella merda! Goru è.. mi serve una mano. Non so cosa fare da sola. Siamo quasi vicino la caverna e il bastardo è qui vicino..

    Fu allora che, alzando lo sguardo, lo vide. La figura scura che si allontanava, un bel po' distante da loro. I capelli scuri e lo sguardo da stronzo. Fece dietro front, sparendo proprio in direzione della caverna. Mokou digrignò i denti, stringendo forte i pugni. Sapeva già cosa doveva fare, sentiva dentro di lei l'impulso di corrergli dietro. E non poteva fermalo.

    Gli sto andando dietro, qualcuno si occupi di Goru, non posso lasciarlo scappare!

    L'occhiata che lanciò a Goru fu quasi di supplica nei suoi confronti. Sapeva bene cosa stava per fare, ma non era abbatanza per non permetterle di farlo.

    Verrano ad aiutarti.. non posso lasciarlo andare dopo questo!

    Parte di lei avrebbe preferito non lasciare solo Goru, assicurarsi che qualcuno dei tre fosse giunto per aiutarlo e prendersi cura di lui. L'altra parte pensava lo stesso ma era disposta a passare per stronza e mettere da parte la preoccupazione per l'Ishivariano pur di farla pagare a quel bastardo. Non poteva guardarsi indietro. Il corpo si sbloccò e cominciò a correre a capofitto verso la caverna, in velocità. Carte bomba? Trappole? Non ci pensò neanche. Doveva solo raggiungere quel bastardo e fargliela pagare. Dentro di lei, la consueta rabbia e la frustrazione stavano già crescendo, sicché le tornò in mente la promessa fatta a se stessa e a sua sorella. Non poteva usarlo. Non in quel momento. Solo al mostrarsi di quella particolare occasione avrebbe potuto essere incoerente con se stessa e liberarsi di ogni peso. Solo in quell'occasione.
     
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    Quella presenza spogliata dalla sua natura bucolica sembrò manifestarsi come un terremoto, una calamità che si abbatté sui tre poveri ninja. La comunicazione della ragazza risuonò nella stessa modalità nelle orecchie di Shiro, l’attenzione venne catturata da fin troppi elementi da tenere in considerazione.

    Ma che cazz! Non riesco a senti..

    La sua voce si spezzò in un secondo, quel coniglio ammantato di strani tessuti aveva cominciato la sua offensiva. Presi alla sprovvista avevano perso un enorme vantaggio strategico anche se non era detta l’ultima parola, del resto davanti a loro avevamo quel maledetto bambino da salvare quindi la loro missione aveva fatto enormi passi in avanti. Sapevano che era vivo, ecco. L’arco e la freccia caddero ai suoi piedi, preso lasciati a terra.

    Mi fa piacere vi siate tanto preoccupati per me, ma come vedete non devo essere salvato da nessuno e sto bene così. Perciò vi chiedo solo una cosa...

    Poi tutto avvenne in un secondo, la prima spazzata laterale del coniglio stava per arrivare veloce come un fulmine. Fu come se il suo istinto agisse da solo, la ragione si slegò rapidamente dal suo corpo che cercò di agire da solo. Shiro tentò quindi di mettersi in comunicazione con quella natura che li circondava, cercò di fare leva su quel collegamento etereo che lo collegava inevitabilmente a qualcosa di indefinibile. Tentò di imbrigliare la forza che batteva in quelle pietre, che teneva insieme le montagne, spostava il cielo, faceva battere il suo cuore. Cercò di rafforzare quello sgorgare di energia dentro di sé, il suo scopo era quello di farla fluire regolare nell’ambiente intorno a sé. Da ogni suo poro dovrebbe uscire la giusta dose che doveva concentrarsi, rapida, tra il gruppo e il fendente in arrivo.

    Fermati.

    Avrebbe infatti tentato di far materializzare una barriera cristallina abbastanza spessa, convogliare quella natura di Chakra e manifestarla in legami cristallini che si sarebbero rafforzati rapidamente nell’etere. Una protezione, si sperava, a quel fendente tremendamente vicino. Le sue preghiera doveva essere ascoltata, il suo richiamo delle energie naturali era una melodia interna che veniva scandita dalle sue cellule irroranti di chakra cristallino e puro. Sarebbe poi passato all’offensiva, quel coniglio voleva attaccargli dall’alto quindi doveva decisamente aiutare il compagno che aveva deciso di respingere il suo attacco con coraggio, lodabile certo.

    Ti aiuto io!

    Spinto da un sussurro deciso tese le mani verso l’alto sperando di aiutare quella dispersione di Chakra a disperdersi nell’aria sopra di lui, voleva convogliarlo nuovamente in quella natura cristallina. Avrebbe modellato ancora quel torrente vitale che scorreva nel suo sistema circolatorio, sperato che si fosse piegato alla sua volontà per l’ennesima volta. Avrebbe cercato di creare ben due lame cristalline sopra al coniglio, ovviamente cercando di non ostacolare in nessun modo l’operato del compagno. Avrebbe poi chiuso le mani, in un movimento sincrono alle braccia, facendo agire la semplice gravità in quelle due strutture cristalline. Dovrebbero quindi puntare, feroci, alle spalle del coniglio. Non mirerebbe a punti che potrebbero ferire Takeshi quindi poteva farlo a cuor leggero, sperava in movimenti non troppo azzardati del Genin. Bisogna adesso pensare al ragazzino, considerando la natura mostrata.

    ...MORITE!


    Chi diavolo sei?

    Una domanda che sfuggì libera dalle sue labbra sottili, tra le mani l’arco con la freccia di cristalli già incoccata, le braccia che dovevano muoversi in qualcosa di coordinato e armonico. Tentò di instillare la forza in quel gesto. Avrebbe infatti preso la mira sul ragazzino, pronto a qualsivoglia mossa nei suoi confronti. Bisognava solo capire.

    Vai tu dalla tizia? Lo tengo occupato io a questo..

    Parlò a Shinichi riferendosi ovviamente alla richiesta d'aiuto che aveva fatto da contorno a quel combattimento. Nel mentre con gli occhi immobili, fissava il suo obiettivo.




    WqLSBBK


    Riassunto
    EdELjjN◕Equipaggiamento:
    • Arco [Schiena]
    • 40m Filo Spinato
    ◕Azioni:
    - Parete difensiva di cristallo
    - Creazione Arma offensiva di cristallo con Lancio telepatico x2
    ◕Bonus&Malus:
    ◕Resistenza: 150
    ◕Stamina: 190-30=160
    Shiro
     


    Edited by Kuma° - 9/4/2017, 14:45
     
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    Prima che il gruppo di tre ragazzi potesse seguire la strada sicura in modo da evitare la trappola anche fin troppo evidente, ecco che fu ella stessa a raggiungerli, sbucando alle loro spalle. La presenza di qualcosa di veramente grande, a giudicare dal respiro e dal leggero ruggito che arrivava alle orecchie dei ragazzi, pietrificò Shinichi per un istante, impedendogli di girarsi all'unisono come fecero Takeshi e Shiro. Con una goccia di sudore che cadeva dalla fronte direttamente lungo la guancia, il chunin si ritrovò quindi davanti ad una vera e propria aberrazione: quello che sembrava essere un gigantesco uomo, ma con la testa da coniglio, oltre che provvisto di una generosa peluria scura sulle poche zone scoperte del corpo. Coperto da dei vestiti strambi, brandiva una gigantesca falce con aria minacciosa. Ai suoi piedi, un ragazzino dai capelli biondi osservava il gruppo con uno strano ghigno stampato in faccia.

    È lui.. il bambino che è stato rapito!

    Nello stesso momento la voce di Gekikara concentrò l'attenzione dei tre sulla trasmittente piuttosto che verso il gigantesco coniglio armato davanti loro.

    Ragazzi, siamo nella merda! Goru è.. mi serve una mano. Non so cosa fare da sola. Siamo quasi vicino la caverna e il bastardo è qui vicino... Gli sto andando dietro, qualcuno si occupi di Goru, non posso lasciarlo scappare!

    Ecco che subito dopo a parlare fu il ragazzino, mentre il coniglio sembrava sbuffare spazientito.

    Mi fa piacere vi siate tanto preoccupati per me, ma come vedete non devo essere salvato da nessuno e sto bene così. Perciò vi chiedo solo una cosa...

    Senza nemmeno aspettare la fine della frase di quello che sembrava essere il suo padrone, il terribile mostro scattò in avanti diretto contro il gruppo di tre shinobi. L'unione di tutte quelle cattive notizie giunte alla mente di Shinichi in così poco tempo, generarono nel suo giovane cuore un grande senso di ansia mista ad emozione, tanto che il petto cominciò a dolergli leggermente come se qualcosa vi fosse rimasto incastrato dentro piuttosto che finire nello stomaco. Inspirò ed espirò lentamente chiudendo un attimo gli occhi nella fase finale nel tentativo di calmarsi, ed essere così pronto ad affrontare l'evolversi di quella missione che stava diventando sempre più ardua man mano che egli tentava di essere cauto per facilitarla. Takeshi andò incontro al coniglio con la katana sguainata nel tentativo di contrastare la spazzata di falce che stava per arrivare. Shinichi tentò dunque di supportarlo in quell'azione, e non appena il coniglio sarebbe stato abbastanza vicino al suo compagno, avrebbe eseguito velocemente tre sigilli con la mano destra, per poi portarsela davanti al mento e scagliare un violento getto d'acqua dalla bocca direttamente contro il coniglio prima che la falce raggiungesse Takeshi. L'azione, oltre ad interrompere l'attacco del coniglio, avrebbe anche bagnato la sua pelliccia, ostacolandolo così un minimo nei movimenti. Quando l'animale tornò all'attacco, questa volta con un salto seguito da un colpo di falce portato dall'alto verso il basso, lo Yuki avrebbe tratto vantaggio dall'acqua sul terreno per evocare, dopo una serie di sigilli eseguiti allo stesso modo della precedente tecnica, un'enorme tigre bianca. Il felino artificiale avrebbe così appoggiato le zampe a terra e compiuto un paio di veloci salti lasciando una patina di ghiaccio sul terreno calpestato, per poi scagliarsi sul coniglio prima che potesse colpire Takeshi con la sua gigantesca falce. Il "Drago contro Tigre" era una tecnica che Shinichi non era solito utilizzare normalmente, considerandola un po' come una sorta di asso nella manica, dato che possedeva la particolarità di riuscire a congelare tutto ciò con cui entrava in contatto, ancora più efficacemente se il bersaglio risultava essere bagnato. Shiro dal canto suo generò dal nulla delle creazioni molto simili a quelle che lo Yuki era solito creare nei momenti di rabbia grazie alla sua kekkei genkai, ma di un colorito roseo piuttosto che bianco. L'aspetto era simile così come la forma, solo che il ragazzo con l'arco era riuscito a crearle dal nulla, cosa che Shinichi non riusciva a fare senza che vi fosse dell'acqua nelle vicinanze. Squadrò il suo compagno con lo sguardo incredulo, credendo si trattasse di qualcuno con un potenziale ancora maggiore del suo nell'uso dello Hyoton, senza rendersi conto si trattasse di tutt'altra abilità innata.

    Vai tu dalla tizia? Lo tengo occupato io a questo..

    La frase di Shiro, intento a tendere la freccia contro il ragazzino, riportò il giovane Shinichi alla realtà. Egli allora deglutì, mentre annuiva con la testa.

    Mi raccomando... a entrambi, e ricordate l'obiettivo della missione!

    Detto ciò, avrebbe tentato di sostituirsi con uno dei numerosi massi presenti nella zona, precisamente con uno a circa dieci metri, e una volta fatto sarebbe scattato di corsa in direzione dell'entrata della caverna.

    Shinichi Yuki
    Resistenza: 250
    Stamina: 500-(10-5)-(18-5)-(5-4)= 481
    Slot Acqua: 16-2= 14
    Maestria attiva: Maestro dei Ninjutsu
    Azioni:
    - Versione potenziata della Violenta onda acquatica (Jutsu ad una mano)
    - Drago contro tigre (Jutsu ad una mano) usando l'acqua generata dalla tecnica precedente [4/8 slot acqua rimanenti]
    - Tecnica della sostituzione
    Note:
    Entrambe le prime azioni sono in risposta agli attacchi avversari, spero vada bene essendo entrambe tecniche che possono essere utilizzate in difesa.
     
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    Io vengo dalla luna che il cielo vi attraversa e trovo innopportuna la paura per una cultura diversa

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    Nel mondo dei ninja una missione di rango B è l'inizio per le difficoltà vere di un soldato.
    Sono compiti che richiedono concentrazione, prudenza e lavoro di squadra.
    Il team di salvataggio era diviso in due sottogruppi e Shinichi, Takeshi e Shiro dovettero far fronte ad un problema di certo inaspettato. Un coniglio nero, mostruoso e incavolato aveva il compito e la voglia di ucciderli per ordine del padrone Oz. Il bambino non sembrava avere l'intenzione di lasciarsi "salvare" e iniziò il suo cammino verso l'oscurità.
    La sua creatura riuscì ad anticipare le mosse dei tre colpendoli, fortunatamente di striscio, con un fendente di falce che li sbalzò di qualche metro. Shiro non era riuscito per tempo a creare una barriera di Cristallo e Takeshi non era stato abbastanza veloce, tuttavia, grazie al Suiton di Shinichi, i danni erano stati limitati e il coniglio risentì dell'offesa nei suoi confronti.
    Non essendo soddisfatto del fendente, continuò con un attacco dall'alto che fallì grazie al congelamento di Shinichi, che tuttavia non arrestò la corsa della bestia in caduta libera. Per quello però ci pensó Takeshi con la sua parata che mandò in pezzi parte della falce e della sua stessa katana.
    L'impatto alzò una grande onda d'urto e con essa fece danzare la sabbia del terreno.
    Il coniglio cadde immobile e congelato per terra, sgretolando mezza faccia e un braccio.
    L'esito di quelle azioni rese più instabile Oz che urlò di rabbia.

    BASTARDI INUTILI ROZZI PEZZI DI LETAME!
    AVETE FATTO MALE A BLACK RABBIT!


    Il bambino era fuori di sè, un'aura di chakra sinistra e oscura iniziò ad avvolgerno e dal braccio si diramarono dei sigilli che gli scurirono la pelle.
    Portò la sua mano avanti col palmo aperto, come se fosse pronto a fare qualcosa contro di loro.
    Intanto Shinichi stava abbandonando il campo per andare in aiuto a Mokou e Goru.
    La mano del bambino creò un chakra spaventosa, una mano di chakra che si piazzava davanti a lui e che prendeva il coniglio ferito mescolandolo con il terreno su cui si era accasciato.
    Il risultato fu che con grande abilità di Oz, Black Rabbit tornò in auge più feroce che mai e le parti mancanti erano state sostituite con le rocce del deserto. Sembrava più mostruoso e incazzato di prima e Shiro e Takeshi avrebbero dovuto sudare per buttarlo giù.

    [...]

    Shinichi si portò in direzione della caverna che intanto voleva opporsi alla decisione di Gekikara di seguire il criminale.

    Argh... No... Geki... ASPETTA! POTREB... POTREBBERO ESSERCI ALTRE TRAPPOLE...

    Tossì altro sangue prima di cadere in ginocchio, aveva riportato decisamente ferite gravi, ma non si voleva dare per vinto. Si rialzò di nuovo sul terreno e con forza disumana iniziò a correre in maniera scomposta per raggiungere la ragazza.
    Il rapitore intanto se la rideva di gusto, voleva proprio essere seguito e improvvisamente fermò la sua corsa e si voltò di fronte la kunoichi che intanto stava per raggiungerlo.
    Con estrema calma si accese una sigaretta con il supporto del suo fedele zippo e poi iniziò a fumare con naturaezza.
    Lo sapeva che a qualche metro c'era l'ennesima trappola e se Gekikara vi fosse caduta in pieno, anche sopravvivendo, lui le avrebbe dato il colpo di grazia.
    Iniziò a pensare a un modo di ottenere anche il corpo di Goru, in fondo per lui e per il lavoro che faceva, poteva essere una grande fonte di guadagno con l'abilità innata del bestione.
    Si pregustava la scena e proprio mentre l'Uchiha era in piena corsa, improvvisamente sentì mancargli la terra sotto i piedi.
    Una buca ben congeniata era sotto di lei mentre iniziava a cadere attratta inesorabilmente dalla forza di gravità.
    In fondo alla buca, a circa 5 metri di profondità c'erano degli spuntoni di metallo arrugginito. Una fine proprio orribile attendeva Mokou, a meno che non avesse improvvisato un metodo per salvarsi all'ultimo minuto.
    Il tizio "fumoso" si portò poi un dito all'orecchio sentendo dall'altra parte le urla del bambino. Stava quasi per rimanere sordo. Poi sentì dell'altro.

    LI AMMAZZO TUTTI! TUTTI! E RICORDATI LA PROMESSA CHE MI HAI FATTO O AMMAZZO ANCHE TE! UNO DI LORO STA VENENDO VERSO DI TE!

    L'uomo non disse nulla, sputò per terra e sorrise nuovamente. Non importava in quanti andassero contro di lui. Quello oramai era il suo territorio e lui non aveva mai fallito un incarico assegnatogli, quella volta non sarebbe andata diversamente.


    Ricapitoliamo.

    - Takeshi, Shinichi e Shiro, avete subito 45 danni per la sferzata che vi ha preso solo di striscio.
    - Takeshi ha perso la sua katana che si è spezzata.
    - Il coniglio si è ristabilito perchè è una creazione artigianale del bambino, che come avete intuito usa l'innata del Clan Jomae.
    - Noterete che la pelle di Oz si fa leggermente più scura, sicuramente ha preso qualche sostanza per potenziarsi, oppure la sostanza stessa lo fa agire in questo modo.
    - Nel prossimo post Shinichi raggiungerà la postazione di Mokou e del rapitore insieme a Goru.
    - Mokou deve trovare un modo per non morire infilzata da quella trappola in cui è caduta
    - Nagi, ricorda di stare attento, nelle trappole potresti incappare pure tu, limitati a ruolare che arrivi davanti al rapitore, in caso di imprevisti ci penso io.

    Attacco a Shiro e Takeshi vs coniglio e bimbo pazzo


    Edited by F u r y - 14/4/2017, 16:55
     
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    In un attimo, il giovane Yuki si ritrovò a circa dieci metri dai suoi compagni, grazie alla tecnica della sostituzione effettuata con un masso di medie dimensioni, uno dei tanti presenti in quella zona rocciosa. Cominciò quindi a correre in direzione dell'entrata della caverna, cercando di coprire i circa duecento metri che lo separavano da essa. Lungo il tragitto si portò la mano sullo stomaco, nel punto in cui sul giubbotto era ora presente il segno di un taglio netto che avrebbe rischiato di causargli seri danni, se non fosse stato per quella protezione da lui ritenuta fino a quel momento ingombrante e inutile. Il respiro gli era venuto a mancare in quell'attimo in cui sentì il leggero e vano impattare della lama sul giubbotto, al contrario di Takeshi e Shiro, i quali subirono il danno direttamente sulla loro pelle, non essendo protetti da nulla se non dai loro vestiti. Nonostante le ferite riportate dai due, Shinichi non era preoccupato di lasciarli da soli alle prese con il ragazzino ed il coniglio, date le condizioni in cui versava l'enorme animale dopo aver fatto i conti con una delle tecniche segrete dell'arte del ghiaccio, il cui effetto congelante aveva avuto risultati eccellenti, arrivando addirittura a sgretolargli per intero un braccio.
    Con il ritrovamento di quel ragazzino, Oz, la missione era ad un passo dal completamento; ora rimaneva solo da fare i conti con il suo rapitore, il tizio che, stando alle informazioni fornite da Goru e Takeshi, utilizzava tecniche basate sul fumo. Shinichi, che non sapeva nulla di quelle tecniche non avendole mai viste in vita sua, non aveva alcuna intenzione di averci a che fare: infatti avrebbe semplicemente garantito la sicurezza di Goru e Gekikara, per poi effettuare una ritirata strategica e riunirsi così ai due ragazzi, i quali nel mentre si sarebbero occupati del "salvataggio" di Oz.
    L'odore insopportabile di terra bruciata infestava la zona che era stata protagonista delle numerose esplosioni che i tre ragazzi avevano avvertito da lontano. Shinichi si arrestò di colpo, scrutando con gli occhi il terreno per verificare che non vi fossero delle trappole ancora inattive, ma nulla saltò ai suoi occhi se non i detriti delle precedenti detonazioni. Una sensazione del pericolo incombente lo assalì, facendogli diventare il respiro più affannoso, mentre avvertiva il cuore farsi pesante e battere sempre più forte. A quel punto avrebbe tentato di far uso della trasmittente fissata all'orecchio sinistro, pigiando uno dei pulsanti ai lati.

    Signor Goru, Gekikara, mi ricevete? Abbiamo trovato il bambino, la nostra missione è compiuta, perciò tornate indietro all'istante, non tentate di ingaggiare battaglia contro quel tizio!

    Strinse i denti, e con un respiro profondo si incamminò velocemente in quel campo minato, desideroso di finire quell'incarico il più presto possibile, così che l'ansia potesse finalmente dargli tregua. Proseguendo per la strada avrebbe di nuovo incontrato una serie di buche nel terreno, le quali si sarebbero protratte a lungo prima che il chunin potesse finalmente raggiungere la posizione di Goru e Gekikara, trovandosi così dinanzi al rapitore.

    Shinichi Yuki
    Resistenza: 250
    Stamina: 481
    Slot Acqua: 14
    Protezioni: Giubbotto Ninja [+55] (100-45)
    Maestria attiva: Maestro dei Ninjutsu
    Azioni:
    //
    Note:
    //

    EDIT: Ho chiesto a Fury e mi ha dato l'ok per correggere la mia piccola incomprensione. Spero che ora vada bene :sob:


    Edited by ¬Nagi - 18/4/2017, 02:11
     
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    Leggendo il post di Nagi, mi viene in mente di specificare che Mokou, il rapitore e Goru non sono dentro la caverna, ma poco più fuori, quindi se Nagi entra nella caverna teoricamente può, ma sarebbe solo e per combinazione il rapitore non si è accorto che ha varcato la soglia
     
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    La sera vado a letto con due bicchieri sul comodino. Uno pieno d'acqua e uno vuoto, nel caso abbia sete oppure no.

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    Il sudore calò dalla mia fronte, impattando e disperdendosi nella terra battuta su cui mi trovavo. A breve raggiunsero la stessa destinazione delle gocce di sangue sgorganti dal mio petto, sotto il kimono ormai strappato da una linea diagonale. Mancava poco per far si che la parte superiore del vestiario cedesse e scoprisse del tutto il mio busto.
    L'esito non era stato dei migliori, ma fortunatamente neanche dei peggiori. La ferita non era abbastanza profonda da farmi perdere molto sangue, potevo non preoccuparmi della stessa così come i miei compagni.
    Perciò fissai per bene il coniglio mentre lasciavo cadere per terra ciò che ne rimaneva della mia katana.
    *Ferraglia inutile...*
    L'affanno repentino sparì dopo qualche minuto, così come la convinzione di poter fermare quel mostro col minimo sforzo.
    Il bambino era diverso, troppo diverso dall'ultima volta che l'avevo visto. Oltre ad essere ostile non aveva nessuna intenzione di venire con noi per essere salvato, anzi, era dalla parte dei cattivi. Ma la missione era assoluta e non prevedeva una situazione del genere, dovevamo riportarlo indietro, volente o nolente. La Mizukage avrebbe poi deciso.
    *Gli avranno fatto il lavaggio del cervello.. Dovrò darmi da fare per portarlo indietro intatto.*
    Oz sbraitava e urlava come giustamente un bambino della sua età fa quando qualcosa non va per il verso giusto. Lo osservavo, era incazzato, non sembrava controllato mentalmente in qualche maniera per ciò che ne potevo capire. Un'aura sinistra lo avvolse, doveva essere chakra o qualcosa del genere visto che dei sigilli gli comparvero pure sul braccio, diramandosi in tutto il corpo fino a scurirgli la pelle. Non riuscivo a distinguere cosa fosse, ma la cosa non mi piaceva per niente.
    Con uno strano potere afferrò la creatura che avevamo già sconfitto e la mescolò al terreno, riportandola indietro dal regno dai morti, più furente che mai.


    - Che razza di sortilegio è questo!?... Shiro devi bloccare il bambino in qualche modo o ci ritroveremo a combattere sto mostro all'infinito! -

    Mai mi ero trovato in una situazione del genere. Dovevo restare calmo e concentrato sull'obiettivo che in quel caso era black rabbit, la sua testa era il mio obiettivo. L'essere animalesco si trovava proprio di fronte a noi, ruggiva come un leone. In quegli attimi di stallo ebbi giusto il tempo di attivare la trasmittente per avvisare l'altro gruppo, a quanto parve anche il bambino e il rapitore erano in contatto.


    - Ragazzi sono Takeshi! Il bambino ha avvisato qualcuno che Shinichi sta venendo da voi. Venite al più presto, ho la sensazione che ci siano altri nemici oltre loro! -


    Poi fissai nuovamente l'avversario nei suoi occhi vuoti mentre una punta bianca fuoriuscente dalla mia spalla sinistra bucò il kimono. Afferrai l'osso con la mano destra fino a sfilarlo del tutto, rivelandolo in una letale e pericolosa spada ossea. Nulla a che vedere con l'inutile ferro della katana, ci voleva ben altro per spezzare un osso del mio stesso corpo.
    *Secondo passo: testare la difesa del nemico.*
    Non potevo sapere se il coniglio combatteva col suo cervello oppure era monitorato da Oz, dovevo testarlo con le mie mani. Cominciai cercando di far ruotare il braccio in cui tenevo la spada in senso orario mentre camminavo lentamente verso il nemico. Lo scopo era di ingannare la vista e il cervello avversario grazie all'elevata rotazione della spada, apparentemente lenta e ipnotica. Se si fosse concentrato sulla stessa non avrebbe di certo notato l'esternazione delle ossa che pian piano prendevano forma in tutto il corpo. La parte superiore del kimono finì per strapparsi, cadendo per terra. Lo spettacolo che i presenti avrebbero avuto davanti non era cosa di tutti i giorni, un riccio in confronto non avrebbe potuto competere. Oltre le ossa necessarie per una focosa danza del larice, avrei cercato di esternare anche delle lame dalle gambe, precisamente dalle ginocchia in modo da limitare i punti scoperti. L'intento era quello di ferire e non essere più ferito, se il coniglio si fosse avvicinato avrebbe dovuto fare i conti con le lunghe lame ossee che mi riempivano la maggior parte del corpo.
    Giunto ad una distanza necessaria avrei interrotto la nebbiosa notte lunare per spiccare un piccolo balzo a mezz'aria e cercare di catapultarmi sul nemico roteando su me stesso. L'avvitamento avrebbe cercato di sfondare il corpo del gigante, grazie alle moltitudini di ossa affilate.
    Terminata la danza del larice avrei continuato la mia offensiva giocandomi un'altro jutsu segreto del clan: la danza della camelia! Grazie alla spada ossea creata in precedenza avrei cercato di sferrare una quindicina di affondi letali e precisi in tutta la parte superiore del corpo nemico, tentando di bucarlo e trapassarlo da parte a parte in ogni colpo. La furia e l'adrenalina creatasi in quei momenti mi fece sembrare assetato di sangue, e forse lo ero. Volevo distruggerlo, ammazzarlo, tagliarlo, disintegrarlo. In quegli attimi di estrema violenza sembravo rinascere per una seconda volta. Il fuoco si accese nei miei occhi, come se una fornace stesse divampando dentro il mio corpo.
    Non mi sarei fermato, per nessun motivo. Neanche se il bestione avesse schivato tutti i miei attacchi o mi stesse colpendo in qualche maniera. Con la decapitazione della luna crescente avrei poi tentato di mozzargli una gamba, la destra per la precisione. Infine mirai al collo, tentando di concludere la sequenza con un fendente ben calibrato. Con la spada ossea avrei cercato di sferrare un arco rapido e letale con l'intenzione di decapitare il coniglio. Senza la testa sul corpo avrebbe difficilmente continuato a combattere, per il momento almeno.

    Azioni Eseguite:
    - Esternazione Spada ossea
    - Nebbiosa Notte Lunare
    - Esternazione ossa per la danza del larice + altre 2 sulle gambe ( 1 per ginocchio)
    - Danza del Larice
    - Danza della Camelia
    - Decapitazione della luna crescente
    - Decapitazione della luna crescente

    Resistenza: 249-18-18-10-10-10= 183
    Chakra: 90-15-18-16= 41

    Ps: le ossa della danza del larice li lascio esternate al termine della stessa. Che bello potersi sfogare con qualcuno senza la preoccupazione di non doverlo uccidere :asd:
     
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    Argh... No... Geki... ASPETTA! POTREB... POTREBBERO ESSERCI ALTRE TRAPPOLE...

    Troppo tardi. Quella testa calda era già partita all'inseguimento del bastardo e non si accorse minimamente della disperata corsa di Goru, rimessosi in piedi a fatica nel tentativo di fermarla. Tutto ciò che vedevano gli occhi scarlatti di Mokou era il sorriso beffardo dell'uomo che stava inseguendo. Si accese una sigaretta, sbeffeggiandola con la sua calma. L'espressione della ragazza si fece ancor più furente.

    COSA CAZZO HAI DA GUARDARE?! BASTARDO!!

    Sentì l'improvviso desiderio di oltrepassare i suoi limiti, distruggere quel tipo e anche se stessa, dando il tutto per tutto. Avrebbe potuto farlo ma qualcosa la trattenne. Non certo le parole di Shinichi che la raggiunsero attraverso la trasmittente wireless.
    CITAZIONE
    Signor Goru, Gekikara, mi ricevete? Qualunque cosa avete in mente di fare, vi chiedo di tornare indietro all'istante! Abbiamo trovato il ragazzino, la priorità è di metterlo in salvo ora! Ripeto: uscite subito dalla grotta se siete lì dentro

    Non quelle né la disperata corsa di Goru. Non fu la sua coscienza né la consapevolezza di non avere bisogno di raggiungere il bastardo perché ora il bambino era stato trovato. Fu la trappola in cui cadde ad arrestare la sua corsa. Non se ne accorse neanche, semplicemente il terreno che calpestava le mancò improvvisamente da sotto i piedi.

    MERDA!

    Nessuno riuscì neanche a sentirla finire la parolaccia. Era già caduta. La luce del sole cocente illuminava il basso fondo della buca. Il riflesso di un manipolo di spuntoni acuminati la raggiunse. I suoi occhi si spalancarono mentre la paura la invadeva. L'adrenalina le acuì i sensi, dandole il tempo di poter reagire, di notare ciò che, invece, non avrebbe potuto. Il ferro era arruginito, sporco, spuntava non proprio saldamente da sotto il terreno. Poteva farcela. Gekikara tentò di impastare il proprio chakra, unendo le mani a formare il sigillo della Pecora. Tentò di convogliare la sua seconda naturale predisposizione elementale nella mano sinistra; infatti, avrebbe tentato di far fluire il chakra attraverso gli tsubo, concentrandolo proprio nel palmo della mancina. Proteso il braccio in avanti, la kunoichi tentò di far fuoriuscire il chakra sotto forma di un jutsu di raiton, generando una saetta che avrebbe dovuto viaggiare assai rapidamente verso gli spuntoni arruginiti, facendoli a pezzi. Ciò avrebbe potuto salvarla.
    Sopra di lei, nel mentre, non avrebbe potuto vedere il fuggitivo portarsi un dito all'orecchio. Una voce infantile urlò dentro l'apparecchio e, subito dopo, anche la trasmittente all'orecchio della ragazza e dell'intera squadra di salvataggio risuonò di una voce conosciuta. Takeshi stava tentando di mettersi in contatto con loro.
    CITAZIONE
    Ragazzi sono Takeshi! Il bambino ha avvisato qualcuno che Shinichi sta venendo da voi. Venite al più presto, ho la sensazione che ci siano altri nemici oltre loro!

    La situazione era critica. Takeshi e il biondino pieno di cicatrici erano nei guai e Shinichi, il chunin di Kiri, stava raggiungendo lei e Goru. Ma lei stava tentando di scappare alla morte e non poteva lasciar andare il fuggitivo, il mukenin dai capelli scuri. Mokou doveva fare qualcosa. Nonostante il loro obbiettivo fosse solo recuperare il bambino, non voleva lasciar andare il traditore, quel bastardo che stava tentando in tutti i modi di ucciderli, piazzando quelle trappole per tutto il canyon. Assolutamente no. Per questo, la kunoichi tentò di concentrare il chakra nei piedi, una quantità enorme di energia che, una volta a contatto con una superficie solida,avrebbe tentato di utilizzare per schizzare in aria e portarsi fuori da quella tomba di terra che altrimenti l'avrebbe intrappolata e probabilmente uccisa.

    Mokou Houraisan

    Azioni:
    - Oscurità Artificiosa
    - Concentrazioen del chakra per uscire dalla trappola

    Stamina:
    [300] -18 --> [282]

    Resistenza:
    [200]
     
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