[Story Mode] Fumo di sigaretta

Licenza per Nagi e Dan

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    ~ Inverno - Kiri - Centro Villaggio - Tsuyuki - Mese della Neve ~

    In quei banchi di nebbia la neve sembra quasi invisibile, il freddo però e pungente costringendo l’intera popolazione a fasciarsi di pesanti cappotti e rinchiudersi in casa accanto alle stufe. Il fumo delle abitazioni tagliano il bianco dell’aria come coltelli, colonne grigiastre che si innalzano fino a fondersi con il cielo ormai del medesimo colore. Sono pochi i coraggiosi che non si lasciano sedurre dal tepore domestico anche se, fin troppi, sono costretti a prendersi un po’ di coraggio e cominciare la propria giornata lavorativa tra mucchi di neve e nebbia densissima. Questa è Kiri d’inverno, o la odi o la ami, no? Non ci è dato sapere cosa ne pensano i due Chunin appena convocati alla caserma del villaggio, costretti ad un appuntamento dettato da un piccolo messaggio recapitato ai rispettivi ninja neo-promossi.

    CITAZIONE
    L'esito della Vostra richiesta per la licenza: Cacciatore di Taglie è stato decretato. La preghiamo di recarsi alla caserma per maggiori informazioni.

    Segreteria della Mizukage.


    Il seguito del messaggio reca informazioni riguardo l’appuntamento con tanto di giorno, ora e una piccola mappa illustrativa di dove trovare la caserma citata nella missiva stessa. In ogni caso questi due messaggi sono stati recapitati contemporaneamente, a quanto pare i piani alti si sono mossi per cercare di creare una collaborazione forzata tra i due individui in esame così da avvantaggiare il processo di verifica e testare l’efficacia di un duo già sperimentato in un passato neanche troppo lontano. L’orario indicato è prima mattinata, un’ora dopo il sorgere del sole. Qualcosa di umano visto che in inverno, soprattutto nel mese della Neve, quella timida palla di luce si faceva attendere molto. Cosa che non comprometteva più di tanto la produttività del villaggio considerato che tra neve e nubi gonfie di neve il sole appariva come un dischetto sfocato leggermente luminoso. Non resta che attendere l’arrivo dei ragazzi, come reagiranno nell’incrociarsi contemporaneamente nello stesso luogo? Chissà!

    y3wTRvz



    ¬Dan ¬Nagi Ecco a voi! Post introduttivo, fate le vostre cosacce e reagite come volete al vostro incontro "fortuito" :rosa: L'ora indicata è circa le 9 di mattina, faceva brutto scriverlo! Potete tranquillamente ruolare che entrate in caserma e chiedete alla segreteria interna :sisi: In caso di dubbi, incomprensioni o tentativi di corruzione sapete come contattarmi!!

    PS importantissimo! Il primo che posta scelga un numero: 1 o 2 e me lo invii come MP :rosa:


    Edited by F u r y - 19/3/2018, 17:55
     
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    Nel pieno dell'inverno le giornate a Kiri sembravano essere tutte uguali. Il buio regnava per gran parte del dì, e nella restante il sole non riusciva ad imporsi sul territorio a causa della fitta nebbia, che come una feroce belva sembrava proteggere gelosamente il suo territorio, in quel periodo come non mai. Come se non bastasse, per giorni e giorni si continuò, quasi ininterrottamente, ad accumulare per le strade del villaggio una modesta quantità di neve, che costrinse i poveri abitanti a riversarsi nelle vie, armati di pale e sale, per permettere alle vetture e ai carri di non bloccarsi e non nuocere così all'economia che in quei tempi era più florida che mai.
    Nella residenza Yuki, Shinichi passava gran parte del suo tempo a sonnecchiare e leggere oltre che ad allenarsi. La promozione a chunin, ricevuta durante la missione nel Paese della Primavera, aveva arricchito di fama sia lui che il suo clan, per quanto quest'ultimo già non l'avesse, ma aveva bruscamente traslato quel giovane ragazzo in un mondo totalmente diverso dalla realtà dei genin. Le missioni che gli sarebbero state affidate da quel momento in poi sarebbero state decisamente più pericolose e lo avrebbero ogni giorno messo faccia a faccia contro nemici con molta più esperienza e tenacità di quanta non ne avesse il giovane. Ma gli unici due ad esserne preoccupati sembravano essere solo lui e sua cugina Mana, mentre tutti gli altri, tranne Gai che come al solito se ne fregava meno di nulla, avevano piena fiducia nelle potenzialità di quel ragazzo, vedendolo come uno con le possibilità di cavarsela in ogni singola situazione. Il ragazzo era felice dei suoi progressi, e il sentirsi paragonare in bravura persino ad Hoshi, la mizukage che come lui era nota per la sua precocità, lo riempiva di orgoglio e faceva balzar fuori, purtroppo, un po' della natura superba che cercava in tutti i modi di nascondere ai più.
    Quel giorno particolare, Shinichi ricevette la risposta alla domanda di carriera inoltrata due giorni prima alla segreteria del palazzo del Kage. Il giovane Yuki non era il tipo di persona che amava farsi in quattro o svolgere del lavoro extra, e sarebbe volentieri andato avanti a svolgere le normali missioni in bacheca, ma suo zio Ichiro insistette prepotentemente perché il ragazzo si desse da fare, usando come ricatto le tecniche segrete che ancora non aveva ancora volutamente insegnato lui. Rassegnato, il ragazzo fu costretto a spremersi le meningi e sfogliare fascicoli su fascicoli prima di trovare qualcosa in cui poteva essere davvero bravo, ovvero il cacciatore di mukenin. E pensandoci fino a fondo, arrivò alla conclusione che non ci fosse di meglio per quel momento: d'altronde odiava con tutto il suo essere la feccia che faceva del male altrui il loro sadico divertimento. Contribuire, nel suo piccolo, a risolvere quel problema del mondo non lo vedeva solo come un modo per servire il suo villaggio nel migliore dei modi, quanto più come un pretesto per riuscire a crescere e superare la sua grande paura nell'uccidere. Perché sì, di quello si sarebbe trattato nei casi peggiori, quando anche il solo tenere uno di quei criminali in una prigione all'interno del villaggio avrebbe significato correre un rischio ben più grande, mettendo in discussione la sicurezza di chiunque. Shinichi aveva molti dubbi al proposito, e non sapeva se nel momento opportuno avrebbe avuto il coraggio di portare avanti un gesto così terribile come era l'uccidere, ma egoisticamente era convinto fosse in qualche modo più "semplice" se avesse saputo che la persona davanti a lui era un criminale che aveva commesso i più efferati omicidi, e che successivamente non avrebbe avuto così tanti problemi a ripetere il gesto se necessario.
    La mattina era come tutte le altre: fredda e nebbiosa; non che fosse un problema per il ragazzo dato che lui il freddo non lo sentiva. Con calma si sistemò a dovere per il giorno, e per la prima volta si decise finalmente ad indossare il giubbotto ninja che aveva ricevuto come dono per la promozione. Grigio e imbottito, era una delle protezioni che solo i ninja che avevano superato il grado genin potevano indossare, e molti ne andavano più che fieri, ostentandolo con superbia in qualunque occasione. Al giovane Yuki non è che facesse impazzire, anzi ne avrebbe ben volentieri fatto a meno dato che sembrava anche essere di una taglia più grande. Con dei piccoli saltelli sul posto cercò di abituarsi all'iniziale fastidio dell'averlo addosso, per poi afferrare la sua sciarpa rossa, legarsela intorno al collo, e uscire cominciando ad incamminarsi verso la caserma. Fortunatamente i responsabili della segreteria avevano fornito, insieme alla missiva, anche una comoda cartina che spiegava per filo e per segno come raggiungere il posto. Con gli occhi fissi sul pezzo di carta tenuto con la mano destra, e la mano sinistra nella tasca dei pantaloni scuri, Shinichi si lasciava dietro una via dietro l'altra, osservando nel mentre con la coda dell'occhio i poveri abitanti di Kiri darsi da fare chi nel liberare le strade dalla neve, chi a pescare, e chi al mercato. Dopo una lunga camminata finalmente sembrò essere arrivato in prossimità del posto designato, e l'unica cosa che rimaneva da fare era girare l'ultimo angolo che lo avrebbe condotto proprio davanti la caserma. Davanti a lui vi era una lunga via, lungo la quale camminavano diverse persone tra cui alcuni ninja con lo stesso giubbotto del ragazzo. Uno in particolare attirò l'attenzione di Shinichi per il suo modo di camminare mentre si avvicinava nella sua direzione, probabilmente diretto anch'egli alla caserma. La sua sagoma, man mano che la distanza tra i due diminuiva, si fece sempre più chiara e definita in mezzo a tutta quella foschia, e solo quando entrambi furono a meno di un metro dalla svolta Shinichi ebbe finalmente la rivelazione notando la sua biondissima chioma e il giubbotto identico al suo.

    Penso proprio di conoscerlo questo biondo!

    Esclamò puntando scherzosamente l'indice nella direzione dello shinobi. Dopodiché allungò il palmo della mano destra in avanti in segno di saluto, aspettando che egli lo battesse a sua volta con il suo palmo.

    Shinichi Yuki

    Ho tutto l'equipaggiamento della scheda con me.
     
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    Il Generale Inverno aveva dispiegato le proprie truppe nel Kirigakure, e, come in una sofisticata e combattuta battaglia a Risiko, questi aveva progettato l'invasione dei territori circostanti, a colpi di raffiche di gelo, nebbia e lancio di dadi.
    La nebbia nascondeva bene i segni dell'invasione, mimetizzando il tutto in una tinta perlacea ed omogena, rendendo particolarmente difficoltoso anche agli autoctoni il semplice muoversi attraverso il dedalo di strade e viuzze, figurarsi per gli sfortunati stranieri, costretti a quell'impietoso e crudele assedio. Molte e variegate erano le strategie attraverso cui le persone tentavano di contrastare quella calamità, chi poteva rimaneva in casa, avvinghiati a termosifoni o stufe o coricati dinanzi ad uno scoppiettante fuocherello all'interno di un camino; altri invece, costretti ad abbandonare il tepore della propria dimora, bardatisi di maglie e maglioni, sciarpe e guanti, si avventurarono per l'ambiente ostile, tentando disperatamente di non perdersi in quel abbagliante atmosfera.
    La situazione era però meno tragica di quanto veniva descritta, d'altronde Kiri non era estranea a quel clima difficile e, sebbene quello fosse forse una situazione più complessa del consueto, che aveva richiesto una mobilitazione di forze, militari inclusi, al fine di pulire le strade dagli accumuli di neve, spargere il sale e rifornire di alimenti e medicini i cittadini più anziani, o comunque maggiormente isolati a causa della locazione della loro abitazione, il Villaggio era quasi sempre all'altezza delle aspettative: i luminari ed i lampioni cittadini erano costantemente accesi, in Inverno, e la luce emanata dalle potenti lampadine era capace di fendere la nebbia, proiettando dei veri e propri coni di luce verso terra, quasi a creare degli isolotti, delle oasi sicure in quell'oceano nebbioso.
    Il servizio di pulizia delle strade era attivo ventiquattro ore su ventiquattro e sfruttando dalle semplici pale e vanghe a macchinari a motore più complessi, lavoravano senza sosta, rimuovendo l'agente dal cemento per ammucchiarlo in quelli che dovevano essere giardini o comunque spazi verdi, per la gioia dei più piccoli, che vi si tuffavano e ci giocavano, indemoniati alla vista di tale sostanza.
    Quel particolare clima sembrava accordarsi all'attuale condizione del Chunin, quasi in una metafisica analogia: al pari di qualcosa che era congelato, immobile, statico e non suscettibile all'avanzare del tempo, l'attività del Ninja aveva raggiunto una momentanea fase di arresto, dopo il picco rappresentato dalla promozione e da tutto l'addestramento che ne era conseguito.
    Affiancato da diversi Jonin, presso il Quartier Generale, il ragazzo aveva visto migliorare le sue doti magiche esponenzialmente, il che si traduceva con un aumento del numero di Justu nel suo repertorio, con l'aver dominato una nuova alterazione della natura del Chakra e l'essere riuscito a combinare la stessa con la precedente per creare qualcosa di unico e peculiare, probabilmente unico al mondo, dato che non aveva incontrato ancora nessuno capace della stessa abilità: se qualcuno gli avesse chiesto in cosa consistesse, difficilmente sarebbe riuscito a rispondere, dato che la sua era una conoscenza del tutto empirica e priva di nozioni o teoria. Sapeva cosa fare e come farlo, e che vantaggi e svantaggi poteva trarne, tutto qua.
    Spese anche molte ore in Biblioteca, alla ricerca di notizie o indizi circa questo nuovo potere, se in qualche modo avesse delle radici storiche, un seme piantato in chissà quale secolo ma niente, in compenso acquisì una serie di nozioni particolarmente utili circa le usanze e le tradizioni del Kirigakure, oltre che di tutte le Terre Ninja, imparando e memorizzando una serie di nomi di personaggi famosi o di organizzazioni di spicco.
    Apparentemente tempo perso per un militare, ma molto spesso la gente sottovalutava queste forme di addestramento che, se di pratico avevano ben poco, potevano servire in missione, se adeguatamente sfruttato.

    Yawn.. E' quasi ora.. che freddo, non posso uscire smanicato oggi..

    Era circa l'alba, ed un immensa palla infuocata era emersa dall'orizzonte, gettando calore e luce su tutto il Villaggio.
    Forse a Suna, o a Konoha: in quel paese dimenticato da Dio, la stella appariva come un patetico dischetto giallino, difficilmente individuabile in quell'opprimente campo di nebbia.
    Prompto aprì l'armadio alla ricerca di qualcosa di adeguato da indossare ma, incredibilmente, nulla pareva fare al caso suo: con un guardaroba prettamente estivo, il giovane sembrava veramente essere abituato al caldo della Sabbia piuttosto che alla rigidità della Nebbia.
    Appallottolata in una angolo dell'armadio, il ragazzo trovò una maglia bordeaux a maniche lunghe, di tessuto sintetico e apparentemente tessuta proprio per mantenere il caldo e non disperderlo nell'ambiente: la indossò, quindi vestì il solito smanicato e sopra ancora il giubbotto da Chuunin che su sua richiesta, per semplice vanità, aveva fatto colorare di nero e modificare leggermente, cucendo la parte superiore in modo che si infilasse, quasi fosse un poncho a collo alto e aperto nel terzo inferiore.
    "Vanità delle vanità, tutto è vanità"

    La ragione per cui il ragazzo era già in attività, a quell'ora del mattino e con quel clima poco amabile, era, sostanzialmente, tutta colpa sua: finché il Villaggio lo tartassava di lavoro, si lamentava di non avere tempo, di essere privato dei propri spazi e di non potersi dedicare alla fotografia e alla cattura di bestie esotiche, commissionato dal vecchio Galen. Anzi, era stato proprio l'anziano a mettergli il tarlo nell'orecchio, a portarlo a prendere quella decisione, a discapito del raro relax concessogli come premio del suo duro lavoro: da Chuunin il giovane godeva di maggiori libertà, direttamente proporzionate ai maggiori oneri nei confronti delle Istituzioni.
    Questo era dunque un problema, poiché se aveva libertà di viaggiare per le Terre, assecondando così il suo desiderio di esplorarle tutte, svelandone i segreti e le bellezze, non aveva di fatto il tempo per tutto ciò, costretto dai propri doveri. Ora, l'idea che l'anziano contribuì a plasmare nella sua mente fu quella di dirottare, in qualche modo più o meno ufficiale, gli stessi, in modo che si sposassero quanto più possibile alla propria vocazione.
    Sembrava un'impresa impossibile, ma fortunatamente non si rilevò tale, dato che gli bastarono cinque minuti per informarsi a riguardo e subito gli venne suggerito di fare richiesta per ottenere una licenza da Cacciatore di Taglie, titolo che sicuramente avrebbe permesso lui di inseguire i propri obiettivi, incrociando le dita, lontano dal proprio Paese natio.
    C'era solamente il piccolo inconveniente che, dovendo confrontarsi con Mukenin, una di queste gite fuori porta potessero costargli la vita o, comunque, la propria salute fisica, ma parve che al giovane sfuggì quel piccolo cavillo e, entusiasta, compilò il modulo senza remore.
    Prompto stava dunque incamminandosi verso la caserma indicatagli sul messaggio ricevuto il giorno precedente, ove, a quanto pare, sarebbe stato maggiormente istruito a riguardo: nonostante la mappa allegata, forse in previsione del putiferio climatico che si sarebbe manifestato in quel giorno, non fu particolarmente agevole seguire il dedalo di vie e corsi che separavano gli edifici di quel quartiere di periferia ma, guidato dalle Dea Bendata, il ragazzo raggiunse la propria metà.

    Penso proprio di conoscerlo questo biondo!

    Colpevole! Ehi Shinichi!

    Questa volta il ragazzo lo aveva anticipato, preparandosi al loro rituale saluto che, come tale, doveva essere rispettato pedissequamente ad ogni loro incontro. Il fatto che anche lui si trovasse lì, a quell'ora, con quel freddo, di certo poneva pochi dubbi circa la motivazione: era strano come le loro strade si incrociassero continuamente, non poteva essere opera del destino, non era così infallibile, più che altro pareva qualcosa di pianificato a tavolino, magari era intenzione dei superiori consolidare quel duo in modo da prepararlo ad incarichi sempre più delicati, chi lo poteva sapere.
    Sicuramente lui non disdegnava la compagnia, considerando poi le capacità combattive del "ragazzo-ghiaccio", ben superiori alla media, e quindi anche alle sue.

    Ah ma dillo che mi stai seguendo! Come mai sei in giro a quest'ora, con questo freddo? Ah giusto, come se per te fosse un problema.. Anche tu sei stato convocato oggi per la licenza?

    Prompto Argentum

    Consumo Resistenza: //
    Consumo Stamina: //
    Recuperi: //

    Azioni:
    #
    #
    #
    #

    Resistenza: 200/200
    Stamina: 400/400

    Conoscenze/Maestrie/Abilità:

    • Sopravvivenza/Naturalistiche I
    • Popolari/Linguistiche I
    • Maestria: Conduttore I livello

    Equipaggiamento:

    # 1 Kunai
    # 2 Shuriken
    # 1 Tracciante Luminoso
    # 2 Trasmittenti Wireless
    # 1 Fumogeno
    # 1 Tonico Coagulante

    Armi svelate/utilizzate: //

     
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    Dopo i dovuti incontri, discussioni e chissà cosa i due ninja si apprestano ad entrare nella caserma indicata da quella “ X “ rossa presente nelle rispettive mappe stilizzate nei messaggi recapitati. Non è comunque difficile riconoscerla, l’architettura militare che si rispecchia in un edificio alquanto spoglio e con il simbolo del paese della nebbia impresso sulla facciata. L’interno non è affatto l’eccezione che conferma la regola, una stanza centrale, l’entrata, che si protrae in un bivio presenziato da una palese segreteria. Una ninja, dai capelli neri raccolti in una comoda treccia, accoglie i due con uno sguardo ed un sorriso di convenienza.

    Dovete essere i due convocati di oggi, quarta porta a sinistra.

    Con un movimento della testa ed occhi indica la sua destra, che dando le spalle ad entrambi corridoi, va ad indicare la direzione appena menzionata. Seguendo gli ordini dovrebbero trovarsi di fronte ad una porta di legno massiccio, forse un po’ troppo austera rispetto allo stile della caserma ma che lascia qualche indizio sulla personalità che si trova qualche metro più in là. Al primo che avrebbe bussato una voce rude e decisamente dura avrebbe risposto dall’interno.

    Avanti.

    I due possono trovarsi in un tipico ufficio, una scrivania piena di scartoffie su cui trionfa un omone decisamente impostato e che fortunatamente non si manifesta in tutta la sua altezza considerato che è seduto, svogliato, sulla poltrona. Con le mani si massaggia le tempie lasciandosi qualche secondo di pace prima di alzare lo sguardo, grigio come il ghiaccio, sui due Chunin ormai in prossimità della scrivania. Il viso è adulto, un po’ scuro rispetto alla gradazione locale, e attraversato da qualche ruga segno di un’anzianità ormai alle porte. Una cicatrice si intravede sul collo, sembra quasi luccicare ad ogni respiro, ad ogni movimento che compie per alzare la testa il giusto per rendersi più autorevole possibile. Lunghi capelli grigi sono raccolti in una coda alta, le mani callose sembrano raccontare mille storie per ogni graffio permanente che segna la pelle del ninja. Inspira profondamente prima di schiudere di nuovo la bocca, lentamente, quasi gli costasse fatica.

    Siete i due della licenza? Non aspetta nemmeno risposta. Siete stati chiamati qui per gli ultimi controlli, la vostra piccola “avventura” parla da sé quindi non c’è stato molto su cui discutere.

    Il suo tono è burocratico, quasi annoiato. Strascica le parole con poco interesse mentre i suoi occhi si dedicano ad ispezionare i due, ne attraversa il fisico per poi focalizzarsi sui loro sguardo, come se ci potesse entrare dentro e leggerne l’animo, i segreti e qualsiasi cosa si nasconda nei loro cervelli. In ogni caso le sue mani trafficano un po’ nella scrivania afferrando un foglio ben preciso ma disperso in chissà quale pila di fogli.

    E’ stato deciso di affidarvi un caso, di recente abbiamo avvistato un Mukenin non troppo pericoloso. Nonostante sia particolarmente “originale” non abbiamo personale libero per una missione del genere, voi due capitate a pennello quindi posso farvi vedere questo che è solo un’anteprima di ciò che dovrete stanare.

    Sfila un foglio da una cartella, rude e preciso riporta le informazioni chiave della “preda”.

    oPRvuCK

    Una foto sicuramente non segnaletica, per quanto la sua qualità sia alta è in realtà un disegno sul possibile aspetto del criminale. I dettagli vengono forniti dall’uomo dietro la scrivania che ora è alzato e passeggia per l’ufficio, si mostra in tutti i suoi due metri d’altezza lasciando sciogliere un po’ i muscoli atrofizzati. Il suo fisico è decisamente ben messo, l’età non sembra aver colpito i muscoli guizzanti e pronti ad ogni evenienza. Il tempo sembra essere stato clemente sul capo della caserma, un ninja che si è sempre distinto nelle cacce, ha stanato migliaia di mukenin fino alla sua ultima promozione. Vanto e catena della sua carriera da inseguitore.

    L’abbiamo avvistato nelle paludi a nord, sono decisamente lontane dal villaggio ma dovreste arrivarci subito. Ha compiuto diversi crimini sparsi per le isole ma adesso sembra essersi dato alla vita “domestica”: rapimenti notturni e ritrovamenti di cadaveri ridotti nelle peggiori condizioni che possiate immaginare. Il fascicolo lascia qualche consiglio su cosa faceva a quegli sfortunati che gli incappavano contro, non dovete neanche immaginare molto.

    Sospira mentre si passa una mano sul viso, lascia rilassare i polmoni richiudendo le spalle appena.

    Partite oggi, dovete stanarlo voi due e lo preferiremmo vivo. Le nostre fonti ci hanno avvisato che non è molto forte, possiamo contare su di voi?

    L’ultima domanda mentre lo sguardo grigio si posa sui due, chissà se avranno coraggio di mentire. In ogni caso sul retro del foglio sono fornite le coordinate della palude in cui si dovranno addentrare i due ragazzoni, si trova a circa 4 ore di viaggio da Kiri ma la posizione esatta del nascondiglio è sconosciuta. I due dovranno infatti recarsi sul luogo e perlustrare la zona indicata dalla mappa, un grande cerchio giallo sulla cartina sta ad indicare tutto. Se non avranno altre domande sono congedati, la loro prima caccia inizia adesso.



    Se volete fare qualche domanda al tizio o interagire con lui vi rispondo al prossimo post, liberissimi di farlo ^^ Comunque dovete partire quel giorno stesso, circa 4 ore di viaggio da affrontare come volete! Arrivate fino alle paludi, giusto il limitare ma non vi addentrate ancora. Se avete dubbi o altro sapete come contattarmi :rosa:


    Edited by Kuma° - 16/2/2017, 11:04
     
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    Mentre i due pugni cozzavano tra di loro in quel virile saluto, Shinichi non si era ancora interrogato sul perché e su cosa Prompto ci facesse in quel posto, guarda caso alla stessa ora e in prossimità della caserma. Inizialmente l'unica spiegazione plausibile fu che avesse qualche sorta di turno di lavoro in quella zona, o che si trovasse lì per caso, ma alla fine la soluzione fu fin troppo banale.

    Ah ma dillo che mi stai seguendo!

    Ah, IO ti sto seguendo? Secondo me sei tu a farlo apposta! - ribatté il giovane accennando una piccola risata.

    Come mai sei in giro a quest'ora, con questo freddo? Ah giusto, come se per te fosse un problema.. Anche tu sei stato convocato oggi per la licenza?

    Ah, la licenza! Come ho fatto a non pensarci? - disse Shinichi portandosi una mano davanti agli occhi per la vergogna di non esserci arrivato subito.
    Comunque sì, e faremmo meglio ad incamminarci nel mentre che parliamo, così eviteremo di arrivare in ritardo. Sai, con i ritardi mi ero fatto una bellissima reputazione all'accademia, e non voglio che la storia si ripeta anche ora che dovrei essere... maturo...

    Guardandosi dopo aver pronunciato quelle parole, persino egli non poteva fare a meno di provare un certo divertimento, poiché sostanzialmente non si era diplomato da nemmeno un anno, e il termine "maturità" per un tredicenne era ancora lontano. I due chunin iniziarono ad incamminarsi dunque nell'ultimo tratto di strada che li separava dal gigantesco segno a forma di "X" sulle rispettive mappe.

    Quindi... perché vuoi fare il cacciatore di taglie se posso chiedere?

    [...]



    Beh, per me la questione è un po' più complicata. Non voglio nasconderti il fatto di essere rimasto alquanto turbato dalla missione nel Paese della Primavera, quando tutti i samurai nemici sono stati uccisi in quel modo. Forse tu l'hai considerato come qualcosa di normale, perché in guerra capita, anzi è quasi certo che muoia sempre qualcuno, ma io... beh, avrei potuto far fuori fin da subito il nostro primo nemico, ma ho preferito andarci leggero e tutto quello che ho ottenuto è stato procurarti una ferita inutile, visto che non è servita nemmeno per risparmiare una vita. Non sai quante volte ho sognato di farla pagare a quel tale della balena al villaggio: lo avrei voluto far soffrire immensamente per tutte le vite che ha inutilmente spento quel giorno. - gli occhi del ragazzo si abbassarono, facendo così posare lo sguardo vermiglio sulla fredda strada.
    E quindi ne ho parlato sia con mio zio che con Hoshi-sama, e l'unica conclusione a cui sono arrivato per maturare come ninja è di dovermi misurare contro i criminali peggiori che possano esistere, quelli i cui crimini fossero così efferati che la morte sarebbe l'unico perdono che gli potrebbe mai essere concesso, così da non avere rimorsi nel caso accada. Solo così potrò diventare un perfetto Anbu assassino come è tradizione per i membri più dotati del clan Yuki.

    Finì la frase giusto in tempo per arrivare davanti al portone della caserma: un edificio spoglio, dall'architettura vagamente simile al palazzo del Kage, anch'esso con l'enorme kanji "Mizu" inciso su una pietra circolare a sfondo bluastro. Shinichi si apprestò ad aprire il portone con l'ausilio della mano destra, ma prima di entrare si rivolse di nuovo a Prompto, senza voltarsi.

    Spero che avremo modo di lavorare insieme anche questa volta. esclamò, nascondendo un leggero sorriso. La presenza di Prompto come suo compagno sarebbe riuscita in qualche modo a donargli quel barlume di sicurezza in più che forse avrebbe fatto la differenza in una situazione di pericolo come quella in cui si stava lanciando. Non tanto per le straordinarie abilità che il biondo aveva mostrato nell'unica volta in cui i due si erano misurati l'un con l'altro, quanto per il carattere solare che, per quanto ci potesse provare, Shinichi non sarebbe mai e poi mai riuscito a sostituire con il proprio, decisamente più freddo e distaccato.
    L'interno della caserma non aveva nulla di particolare così come l'esterno, con due corridoi paralleli che formavano un bivio e al centro della stanza un grosso bancone, presieduto da una ragazza mora abbigliata a ninja. La kunoichi con i lunghi capelli legati da una treccia osservò i due per poi proferire parola e sorridere.

    Dovete essere i due convocati di oggi, quarta porta a sinistra.

    Grazie!

    I due chunin si incamminarono quindi lungo il corridoio di sinistra, che cominciò subito a curvarsi seguendo la struttura circolare dell'edificio. Non vi erano addobbi di nessun tipo, solo delle porte anonime che probabilmente conducevano a degli uffici o a degli archivi militari. Non camminarono a lungo prima di contare la quarta porta, l'unica che, da quello che potevano vedere, risultava essere diversa dalle altre e decisamente più vecchia e solida al confronto. Shinichi lasciò che fosse Prompto ad andare avanti e a bussare su quel legno massiccio.

    Avanti. rispose austera una voce maschile. I due entrarono in quello che appariva essere un normalissimo ufficio, con una scrivania strapiena di fogli e cartelle varie. Dietro di essa, seduto svogliato su una poltrona, vi era un uomo dall'aspetto decisamente poco gradevole. Il volto era di una carnagione decisamente più scura degli standard kiriani, i capelli e gli occhi di un colore grigio molto opaco. Aveva un'aria stanca e vissuta, e la grande cicatrice sul collo, insieme ai numerosi graffi presenti sulle mani callose, avevano molto da raccontare riguardo i suoi trascorsi di vita. Quando i suoi penetranti occhi grigi si posarono sullo Yuki, il giovane incominciò fin da subito a sentirsi a disagio. Non era un disagio provocato dall'emozione, quanto invece dal senso di inferiorità che avvertiva nel compararsi fisicamente a quell'uomo. Lui, la cui carnagione pallida e i lineamenti delicati trasmettevano tutto fuorché minaccia, quanto poteva essere tagliato per quel mestiere? E quanto lo avrebbero preso seriamente i criminali che andava a cacciare? Avrebbero riso di lui? L'attenzione del ragazzo non fu presa in ostaggio a lungo da quei pensieri, e tornò subito a focalizzarsi sul perché fosse lì non appena l'omone aprì bocca.

    Siete i due della licenza? Siete stati chiamati qui per gli ultimi controlli, la vostra piccola “avventura” parla da sé quindi non c’è stato molto su cui discutere.

    Traffica un poco con le mani nella scrivania, scansando quell'incredibile numero di fogli con la mano mentre teneva fisso lo sguardo su i due chunin. Afferrò infine una di quelle carte, cominciando un nuovo discorso.

    E’ stato deciso di affidarvi un caso, di recente abbiamo avvistato un Mukenin non troppo pericoloso. Nonostante sia particolarmente “originale” non abbiamo personale libero per una missione del genere, voi due capitate a pennello quindi posso farvi vedere questo che è solo un’anteprima di ciò che dovrete stanare.

    Si alzò dunque dalla poltrona, lasciando che i due chunin potessero dare uno sguardo a quel foglio. Si trattava di un modulo per i ricercati, leggermente diverso dai manifesti che venivano appesi alle bacheche del villaggio, soprattutto in tempo di guerra. Se quelli recavano solo una foto del ricercato, la taglia di esso, e la scritta "WANTED", questo a differenza era molto più completo e provvisto di tutto ciò che potesse servire all'eventuale cacciatore. Il soggetto in questione, un tale Kore, non aveva una foto sul foglio, bensì una rappresentazione del possibile aspetto di esso, probabilmente ricavata dalle descrizioni delle sue vittime fortunate. Ciò nonostante, il suo presunto aspetto sembrava calzare a pennello con i crimini riportati poco più in basso.

    "Pericoloso pazzo maniaco, serial killer, molestatore... cannibale?! Schizofrenico... NECROFILO?!"

    Leggermente turbato da quello che aveva letto, sperando si trattasse di mera esagerazione, lo Yuki stette ad ascoltare ancora l'uomo fornire le ultime direttive.

    L’abbiamo avvistato nelle paludi a nord, sono decisamente lontane dal villaggio ma dovreste arrivarci subito. Ha compiuto diversi crimini sparsi per le isole ma adesso sembra essersi dato alla vita “domestica”: rapimenti notturni e ritrovamenti di cadaveri ridotti nelle peggiori condizioni che possiate immaginare. Il fascicolo lascia qualche consiglio su cosa faceva a quegli sfortunati che gli incappavano contro, non dovete neanche immaginare molto. Partite oggi, dovete stanarlo voi due e lo preferiremmo vivo. Le nostre fonti ci hanno avvisato che non è molto forte, possiamo contare su di voi?

    Certo signore! Prima di andare però avrei una domanda! esclamò Shinichi, con un forte fastidio alla gola provocato dall'emozione di rivolgersi a quell'uomo che dall'aspetto appariva così esperto e irraggiungibile. Se abbiamo una sua descrizione fisica vuol dire che qualcuno è scappato dalle sue grinfie in qualche modo. Quel qualcuno è riuscito a scoprire qualcosa sulle abilità o sul campo di specializzazione combattivo del ricercato? Si tratta di un ex shinobi di Kiri?

    Avrebbe atteso la risposta del tipo e le eventuali domande di Prompto prima di congedarsi con un piccolo inchino del capo. Sarebbe poi uscito dalla caserma, seguito dal compagno.

    Che ne pensi? chiese Shinichi, osservando ancora una volta il foglio del ricercato che teneva tra le mani e la mappa che indicava la destinazione.

    Allora, andiamo a piedi o hai qualche mezzo di trasporto? Io opto per la prima!

    [...]



    Dopo qualche ora di viaggio, ecco che il paesaggio cominciò lentamente a cambiare, e dalle umide campagne dell'acqua si passò agli inospitali acquitrini della palude. Il loro obiettivo, stando alle informazioni, si nascondeva proprio in quel lugubre posto che aveva resistito ad ogni tentativo di bonifica da parte degli abitanti dell'Acqua.

    Mi sono già addentrato in un posto simile, e non è certo una passeggiata. Mi raccomando, fai scorrere costantemente il chakra sulle piante dei piedi, così eviterai di cadere nelle sabbie mobili come ho fatto io una volta... Eh, brutti ricordi!
     
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    L'architettura militare della Nebbia era quanto di meno artistico e piacevole alla vista ci potesse essere: votata alla più pura della funzionalità e dell'efficienza, ogni singolo centimetro era stato valutato e ponderato affinché la sua presenza fosse strettamente necessaria per l'adempito allo scopo che aveva mosso quel progetto.
    Le alte mura grigie cadevano a strapiombo su dei grossi pilastri scuri, il cui oneroso ed infausto compito era in parte vicariato da intricati sistemi di archi rampanti e contrafforti, elementi fondamentali, necessari ed indispensabili per mantenere integro l'enorme edificio a pianta orizzontale che, se osservato da vicino, assomigliava particolarmente al palazzo del Mizukage, se non fosse che quest'ultimo era decisamente più decorato ed impreziosito con drappi, dipinti o cose simili, in modo che l'edificio potesse ricoprire il duplice ruolo di centro politico oltre che quello militare, offrendo le risorse più adatte alle specifiche situazioni.
    Un unico fregio, un solo elemento era stato donato alla facciata esterna del luogo indicatogli nella missiva, marchiata con una grossa "X" rossa sulla mappa allegata: il simbolo del Kirigakure troneggiava sui suoi due Chuunin, una pennellata decisa di nero su uno sfondo blu mare, analogia neanche troppo sottile del più grande Stato Ninja circondato dall'oceano.
    La coreografia messa in atto dai due ragazzi si esaurì in un sinergico scambio di colpi di mano e pugni, pura espressione della loro giovanissima età e della spensieratezza che ne derivava, messa si a dura prova dal giubbotto e dal rango di Ninja superiore tributatagli per i loro meriti in missione, ma mai totalmente piegata da quello stringente vincolo.

    Ah, IO ti sto seguendo? Secondo me sei tu a farlo apposta!

    Lo scambio di battute fra i due esitarono in una fragorosa risata, per lo più generate da Prompto, dato che l'altro aveva una personalità più contenuta e timida, sebbene quella contagiosa del biondo la stava prepotentemente plasmando, ammorbidendone i certosini e seriosi spigoli e lasciando maggior spazio ad un piacevole senso di leggerezza.
    Il destino aveva voluto che entrambi avessero inviato la richiesta per l'ottenimento della licenza da cacciatore di taglie, ricevuta lo stesso giorno dall'Amministrazione e processata e notificata in contemporanea, col risultato che entrambi i candidati erano stati assegnati allo stesso incarico, come ben presto avrebbero avuto modo di scoprire.

    Comunque sì, e faremmo meglio ad incamminarci nel mentre che parliamo, così eviteremo di arrivare in ritardo. Sai, con i ritardi mi ero fatto una bellissima reputazione all'accademia, e non voglio che la storia si ripeta anche ora che dovrei essere... maturo...

    La puntualità è la virtù di chi si annoia, non lo sai?

    Di quel duo si poteva forse dire tutto, ma certamente non si poteva parlare di maturità, per motivi anagrafici dello Yuki e per ovvie ragioni comportamentali dell'altro, che di raggiungere la maggiore età non pareva averne particolarmente voglia, seppure l'avesse già superata, secondo le alte sfere dell'istituzione militare.

    Quindi... perché vuoi fare il cacciatore di taglie se posso chiedere?

    Ehm.. bah in realtà non è che ci abbia mai pensato più di tanto.. sai che c'è, il mio più grande sogno è quello di esplorare tutte le Terre Ninja, e addirittura oltre, magari scoprendone anche di nuove e disabitate.. speravo che guadagnando gradi avrei ottenuto maggiore libertà, di poter allontanarmi da Kiri a mio piacimento, ma visto l'andazzo non mi pare proprio sia così, mi hanno letteralmente sommerso di lavoro, in queste ultime settimane.
    Ed ecco il perché della richiesta, almeno mi porto un po' di lavoro fuori dalle mura del Villaggio.. Chissà quali Paesi incrocerò nel mio cammino e mi pagano pure! Certo, c'è il piccolo inconveniente dei Mukenin..
    Te invece? Vediamo se hai qualcosa di meglio!


    Il compagno lo prese alla lettera e, come nella maggior parte dei confronti cui potevano cimentarsi nell'ambito Ninja, vinse anche quella, di sfida: il discorso che pronunciò, in sostegno della propria scelta, fu lungo, articolato ma soprattutto profondo, troppo per un ragazzino di tredici anni, forse non sarebbe stato lecito aspettarselo nemmeno da un ventenne.
    Sembrava che il tutto fosse scaturito proprio dalla loro più celebre missione, quella che in qualche modo aveva accelerato il loro processo di crescita, sia umano che militare: come lui, forse più di lui, Shinichi era rimasto profondamente turbato da quanto accaduto nelle terre straniere, tormentato ancora dai fantasmi della guerra e da quel sinistro Justu di Luce che, in qualche maniera, era riuscito a privare del soffio vitale il loro avversario e, analogamente, tutti i nemici alla mercé di Ekiken.
    La morte sembrava essere il fardello che il ragazzino si portava dietro, come la solitudine e la necessità di sentirsi accettato e parte di qualcosa era quello di Prompto.
    Tutti avevano un peso, una pesante palla di piombo ancorata ai propri piedi, che gli impediva di muoversi e di vivere liberamente, una trappola non disinnescabile, con cui si doveva imparare a convivere, seppur questa perpetuava costantemente nel suo infliggere dolore e disagio.
    Era dunque questo il motivo che aveva spento il ragazzo a consultarsi con la Mizukage in persona, che sembrava aver consigliato lui questo particolare percorso al fine di esorcizzare i propri demoni e rendere il proprio fardello meno ingombrante, unica terapia a quel male cronico, in effetti.
    Ciò che lo fece riflettere fu il profondo senso di colpa che avvertì nella menzionare il loro primo scontro, durante cui il giovane biondo, colto impreparato, fu quasi trafitto da una Katana, che avrebbe potuto ucciderlo sul colpo, se non avesse avuto la prontezza di colpire con tutta la propria forza l'avversario. Ricordava ancora vividamente quella sensazione, la sua mente ed il suo corpo erano stato toccati e "sfigurati" da tale evento in maniera permanente, eppure pareva che il suo compagno avesse avuto la peggio in quel confronto, abbattuto dal senso di colpa dovuto alla sua codardia, emozione che lo aveva frenato dal battersi al pieno delle proprie potenzialità, possibilmente mettendo subito la parola fine allo scontro.

    Ehi, questa cicatrice è tutta colpa mia, eh! Non pensare di prenderti alcun merito né responsabilità per questa! Non eri tenuto allora e, non lo sei tutt'ora, a farmi da balia.. Lì ero del tutto impreparato, ora le cose sono differenti.
    Non avere sensi di colpa, hai fatto tutto bene!


    Il giovane sorrise, sperando che il senso della sua risposta non fosse frainteso, lui veramente intendeva quando gli aveva detto, non credeva assolutamente che quella ferita fosse dovuta a le sue azioni, o meglio al ritardo delle stesse: quella cicatrice era il semplice segno della sua debolezza, e delle necessità di perfezionare il proprio addestramenti al fine di non ritrovarsi più in quella straziante condizione di impotenza.
    Al del desiderio di tornare a collaborare come una squadra, il giovane rispose un'affettuosa pacca sulla spalla, condividendo in pieno quel pensiero e intuendo che quell'auspicio presto sarebbe divenuto realtà.
    L'interno dell'edificio si mostrava tanto spoglio ed austero quanto l'esterno, un'enorme sala occupata interamente da un grosso "box" centrale, probabilmente il banco dell'accettazione, dietro la cui scrivania era seduta una Kuinoichi dai capelli corvini: lasciò l'ingrato compito di chiedere indicazioni al più giovane dei due che, ottenuta l'importante affermazione, aprì la strada lungo il corridoio designato, posizionandosi dinanzi la porta indicatagli, in legno massiccio e dallo stile austero, ben differente da quello adottato per quelle degli altri locali.
    In quell'occasione fu invece lo Yuki a cedere il passo, permettendo al biondo di mostrare tutto il propri coraggio, vincere la vergogna ed il timore e delicatamente bussare alla porta. Forse chiunque avrebbe vissuto tale situazione in quella maniera, non Prompto.
    Il pugnò calò sulla superficie verticale con grande forza, il tonfo lugubre risuonava amplificato per tutto il corridoio, ne fu sufficiente solamente uno che una voce dura e baritonale permise loro l'accesso alla stanza, come se avesse saputo effettivamente che i due erano sull'uscio e fosse particolarmente impaziente di riceverli.
    Un armadio a quattro ante, la carnagione scura, più tipica di Kumo che non di Kiri, era seduto dietro una larga scrivania: sebbene fosse avanti con l'età, i due avrebbero potuto descrivere con estrema accuratezza la muscolatura del suo corpo, tanto traspariva dagli abiti che indossava, cicatrici e segni di guerra fregiavano gran parte della sua cute, a partire dal collo fino ad arrivare alle mani, i capelli grigi e lunghi erano legati in una coda, per motivi pratici, molto probabilmente.
    Sinceratosi che fossero i due candidati per la licenza, l'uomo li squadrò per qualche secondo, con i ragazzi che, chi più chi meno, tentavano di ricambiare lo sguardo, forse in maniera sfrontata, dato il divario di età e di esperienza che separava le due generazioni.

    Madò, questo tipo è enorme! Io e Shinichi insieme forse siamo la metà di lui..

    E’ stato deciso di affidarvi un caso, di recente abbiamo avvistato un Mukenin non troppo pericoloso. Nonostante sia particolarmente “originale” non abbiamo personale libero per una missione del genere, voi due capitate a pennello quindi posso farvi vedere questo che è solo un’anteprima di ciò che dovrete stanare.

    Prese un unico foglio da un voluminoso plico, probabilmente contenente altre informazioni riguardo il criminale ed i suoi crimini, magari con foto, disegni, valutazioni psicologiche da parte di esperti e le testimonianze scritte da parte di eventuali testimoni: tutta roba che sembrava ovvio servisse loro ma che inspiegabilmente il capo della caserma non gli aveva sottoposto.
    Ma se era lui a capo di quel distacco investigativo, doveva pur sapere cosa faceva, inoltre i riconoscimenti appesi sulla parete, alle sue spalle, la dicevano lunga circa il brillante curriculum del Ninja.

    Pericoloso pazzo maniaco, serial killer, molestatore, cannibale, schizofrenico e necrofilo.. Insomma un simpaticone, eh Shi?

    Il capo continuò, il suo tono perentorio stroncò quello ironico del ragazzo, probabilmente come era solito fare con la sua Katana ed eventuali arti dei criminali, sfortunati ad essere capitati sulla sua lista nera: il criminale sembrava essersi rifugiato a Nord, a circa quattro ore di viaggio, dopo aver lasciato una scia di vittime ed azioni delittuose nelle piccole e molteplici isole che costituivano l'arcipelago della Nebbia. Sicuramente la geografia della loro Nazione non li avrebbe aiutati a stanare il sadico.
    Terminò dunque il breve e poco approfondito briefing, dettaglio che probabilmente notò anche il compare che, dopo aver risposto prontamente alla chiamata del superiore, domandò lui se ci fosse qualche testimone, qualche superstite sfuggito alle grinfie del necrofilo, dato che era stato fatto un identikit circa il suo aspetto, quindi se fossero a conoscenza di sue particolari abilità in combattimento, oltre che alle turbe del comportamento.
    Quello che gli premeva sapere, probabilmente, era se questi fosse un traditore del Kirigakure.

    Ah, e già che ci siamo, non è che potremmo avere tutto il materiale che avete raccolto su questo.. Kore, ecco? Un tipo del genere, se non è potente come dite e se non ha complici, deve avere delle basi e un qualche tipo di arsenale.. insomma dei nascondigli sicuri in cui portare le proprie vittime e pianificare i prossimi attentati..
    Ah, e per arrivare lì ci date uno strappo, ci prestate un mezzo oh.. insomma qualcosa? O ci tocca andare a piedi? L'ultima domanda.. non vorrei essere indiscreto ma.. si sa già l'ammontare del nostro compenso, in caso di successo?... Signore?


    Aggiunse alla fine, notando, o almeno così gli parve, l'inarcarsi di un singolo sopracciglio, sufficiente ad addolcire la sua insolente richiesta rispettando le etichette militari.
    Dopo aver ricevuto le informazioni richieste, con il materiale consegnatogli, avrebbe girato sui propri tacchi, uscendo dall'ufficio e ritornando in strada

    Mah, non saprei.. Non mi aspettavo un incarico del genere, poi non ci è stato detto un granché, giusto dove dirigerci.. staremo a vedere.
    Su, muoviti lumaca, che la strada non è poca!


    [...]

    Camminarono per circa quattro ore, districandosi fra vegetazione e corsi d'acqua, alternando momenti di silenzio ad altri più leggeri, affrontando, di tanto in tanto, il tema del loro incarico ed improvvisando qualche strategia coordinata, anche se la storia aveva già dimostrato che c'era una sinergia naturale fra i due, due modi di battersi complementari ed integrati, e con l'aumentare delle loro abilità questo vincolo non poteva che rafforzarsi.
    Shi aveva la mappa e guidava, sembrava conoscere il luogo di destinazione, dunque gli lasciò il comando, sebbene probabilmente fosse lui l'esporto di esplorazioni ed orientamento: diede solo una rapida occhiata ala carta e si limitò a controllare, di tanto in tanto, la correttezza dell'itinerario, scorgendo degli elementi naturali chiave.
    Giunti in prossimità dell'ambiente malsano, caratterizzato da acqua stagnante ed una quantità, decisamente superiore al limite tollerabile, di insetti di ogni forma e grandezza, i due si inoltrarono in quel luogo dimenticato da Dio.

    Mi sono già addentrato in un posto simile, e non è certo una passeggiata. Mi raccomando, fai scorrere costantemente il chakra sulle piante dei piedi, così eviterai di cadere nelle sabbie mobili come ho fatto io una volta... Eh, brutti ricordi!

    Già.. Ehi Shi, tieni questa trasmittente, non si sa mai.. Hanno un discreto raggio d'azione, dunque non ci dovrebbero essere problemi..
    Se mi bagno o cado in quest'acqua.. mi ammazzo, bleah



    Prompto Argentum

    Consumo Resistenza: //
    Consumo Stamina: //
    Recuperi: //

    Azioni:
    # Dare una trasmittente a Shinichi
    #
    #
    #

    Resistenza: 200/200
    Stamina: 400/400

    Conoscenze/Maestrie/Abilità:

    • Sopravvivenza/Naturalistiche I
    • Popolari/Linguistiche I
    • Maestria: Conduttore I livello

    Equipaggiamento:

    # 1 Kunai
    # 2 Shuriken
    # 1 Tracciante Luminoso
    # 1 Trasmittenti Wireless
    # 1 Fumogeno
    # 1 Tonico Coagulante

    Armi svelate/utilizzate: //

     
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    Se abbiamo una sua descrizione fisica vuol dire che qualcuno è scappato dalle sue grinfie in qualche modo. Quel qualcuno è riuscito a scoprire qualcosa sulle abilità o sul campo di specializzazione combattivo del ricercato? Si tratta di un ex shinobi di Kiri?

    La domanda non sembra sorprendere più di tanto l’omone della caserma, solleva solamente un sopracciglio come per mostrare quel leggero stupore all’attenzione ai dettagli dello Yuki. In ogni caso risponde con il suo solito tono mantenendo un distacco emotivo e fisico dai due candidati.

    E’ stato solamente avvistato, abbiamo stanato un suo vecchio nascondiglio non molto tempo fa. Una soffiata anonima. Quando ho mandato un paio di uomini a controllare lo abbiamo trovato mentre..

    Non finisce nemmeno la frase visto che il report parla chiarissimo, lo si accusa addirittura si necrofilia quindi le prove ritrovare nel vecchio casale diroccato non lasciavano altri dubbi. In ogni caso continua, senza battere ciglio, continuando a fornire le informazioni richieste.

    Per il disegno è stato fatto grazie alle informazioni dei miei inseguitori che lo hanno fatto fuggire, è un combattente non molto abile ma a quanto pare riesce a prevedere le nostre mosse. Prima del loro arrivo sapeva già cosa stava per accadere e non si è affatto trovare impreparato, non riusciamo a spiegarci come sia possibile. Lo scontro con i miei è stato breve, si è dato alla fuga con una buona dose di fortuna. Non si è capito che tipo di combattente è però, hanno visto troppo poco per saltare alle conclusioni affrettate.

    Ah, e già che ci siamo, non è che potremmo avere tutto il materiale che avete raccolto su questo.. Kore, ecco? Un tipo del genere, se non è potente come dite e se non ha complici, deve avere delle basi e un qualche tipo di arsenale.. insomma dei nascondigli sicuri in cui portare le proprie vittime e pianificare i prossimi attentati..
    Ah, e per arrivare lì ci date uno strappo, ci prestate un mezzo oh.. insomma qualcosa? O ci tocca andare a piedi? L'ultima domanda.. non vorrei essere indiscreto ma.. si sa già l'ammontare del nostro compenso, in caso di successo?... Signore?


    Vi ho detto tutto quello che so, il nascondiglio che abbiamo beccato è l’ultima traccia che abbiamo. Del resto si limita a rapire dei viaggiatori innocenti quindi non gli è difficile sopraffarli, anche se non è particolarmente abile. Per il compenso ci aggiorneremo successivamente, pensate a passare questa prova per la Licenza. Buona camminata.

    Taglia corto l’uomo gettando le ultime informazioni con un sospiro e un cenno di saluto, la loro caccia è definitivamente cominciata.





    Lezione I: Come stanare la preda.


    I due sono finalmente arrivati, le paludi pian piano hanno preso posto dell’ambiente non proprio rigoglioso di Kiri. L’aria si è fatta più pesante ad ogni passo del duo, la nebbia lascia posto a fumi non proprio respirabili e la vegetazione appassiva a vista d’occhio. Dagli alberi e prati si era passato a tronchi marci e lagune puzzolenti che non dovevano essere un bellissimo spettacolo. I due si trovano al limitare della palude e lentamente sembrano inoltrarsi in quello che sembra una versione particolare della Natura. La vita, seppur putrescente e disgustosa, si imponeva ogni metro. Acqua ricoperte d’erbe e fanghi, insetti dai colori più disperati e qualche verso d’uccello donava quella piccola atmosfera creepy che non rovinava affatto il bellissimo quadretto. Lo scopo dei ragazzi è, ovviamente, quello di trovare il nascondiglio di Kore addentrandosi nella palude e sperando di non farsi trovare prima loro. Del resto lo stesso capo-caserma aveva espresso i suoi dubbi sul comportamento del Mukenin prima dell’arrivo degli inseguitori, come se avesse capito di essere braccato insomma. Tra quelle ragnatele dovevano avanzare tra le poche zolle di terra ancora disponibili, la vegetazione era fitta e leggermente alta; questo faceva in modo di venir racchiuso (quasi letteralmente) in quell’ambiente paludoso andando a coprire addirittura il cielo. La foresta-palude si chiuse sopra i ninja dando il benvenuto nella loro caccia, cominciava tra lo sporco e la puzza.. niente di più invitante vero?

    Prossimo passo: tentare di scoprire la posizione del criminale, devono affidarsi al loro istinto e nient’altro visto che le informazioni in possesso del villaggio sono veramente poche. La scelta verte semplicemente su due rami: la prima consiste nel dirigersi al centro della palude, avanzando come ciechi, e sperando di trovare il nascondiglio nella zona centrale. La seconda, invece, consiste in un’indagine più accurata e dispendiosa, un percorso alternativo che seguiva tutta la palude e che permetteva ai ninja di controllare gran parte del territorio senza saltare nulla. Il problema? La prima avrebbe dato spunto per un attacco a sorpresa anche se le probabilità di trovarlo erano incognite. La seconda, invece, permetteva di essere più precisi ma di dare nell’occhio per il tempo che avrebbero trascorso in quella zona dove si nasconde Kore. I cacciatori devono decidersi anche se possono optare per altre opzioni.. magari stanare il nemico con qualche tecnica particolare no? In ogni caso meglio stare attenti, la palude nasconde molte insidie e loro sono solo all’entrata. Buona fortuna cacciatori.



    Mi scuso in anticipo per i millanta orrori ortografici che ci saranno, sono veramente stanco. In ogni caso un pò di spiegazione magari riesco a spiegarmi meglio qui in OFF. Dovete scegliere come muovervi, nelle cacce non avrete tutt'altro che informazioni sporadiche visto che i malviventi, per definizione, saranno latitanti no? Il primo passo è ovviamente stanarli! Dovete trovarlo, siete in una palude non troppo grande, medie dimensioni insomma. Siete in territorio nemico, possono esserci trappole, agguati.. o magari qualche indicazione che vi permette di trovare il sentiero giusto. Decidete come muovervi ed ovviamente potete anche inventare qualche metodo intrigante per stanarlo.. ovviamente senza farlo scappare :rosa: A voi, vi ho dato qualche consiglietto nelle parole del capo caserma ma non dirò altro.. sta a voi :rosa:

    Sapete come contattarmi.
     
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    Per il disegno è stato fatto grazie alle informazioni dei miei inseguitori che lo hanno fatto fuggire, è un combattente non molto abile ma a quanto pare riesce a prevedere le nostre mosse. Prima del loro arrivo sapeva già cosa stava per accadere e non si è affatto trovare impreparato, non riusciamo a spiegarci come sia possibile. Lo scontro con i miei è stato breve, si è dato alla fuga con una buona dose di fortuna. Non si è capito che tipo di combattente è però, hanno visto troppo poco per saltare alle conclusioni affrettate.

    Queste parole riecheggiavano nella mente del giovane, durante le ultime tappe del viaggio che lo condussero al luogo dell'obiettivo, le ampie paludi a Nord della Capitale.
    Durante il colloquio con il capitano della caserma aveva cercato di essere il più persuasivo possibile nelle sue richieste e domande: aveva difatti notato come, ultimamente, il suo modo di fare riusciva in alcuni casi ad influenzare positivamente i suoi interlocutori, creando una connessione, un'alleanza di intenti tale per cui la collaborazione scaturiva quasi spontanea e ovvia.
    Non di rado riusciva quindi ad ottenere le informazioni che cercava, o a piegare una situazione nella modalità sperata, giusto esprimendo il proprio pensiero, in maniera forte e decisa: forse era il giubbotto che indossava, o semplicemente un corollario delle sua più ampia cultura, ad ogni modo quel ignoto potere sembrava funzionare, almeno sui civili, o comunque su persone più semplici, meno acculturate di lui, dato che le sue sferzate non scalfirono minimamente l'energumeno a capo di un ramo della polizia investigativa della Nebbia, ma anzi, sembrava aver avuto l'effetto contrario, ovvero quello di tagliare corto la loro conversazione e dare inizio alla loro caccia.

    Shi, secondo te che vuol dire che riesce a prevedere le nostre mosse? Un po' vago, il tipo, eh? E i suoi sottoposti non hanno avuto successo.. Bah, ma preoccuparsi serve a poco..

    L'ambiente era progressivamente mutato, il colore limpido delle acque del Kirigakure, d'altronde l'ambiente acquatico della Nazione era il fiore all'occhiello di tutto il suo ecosistema, meta ambita dagli amanti della natura, oltre che da scienziati e biologi per lo studio della fauna e flora marina: l'elemento della vita e della salute, capace di lenire anche le ferite, se usato e miscelato sapientemente con il Chakra affine.
    La vita aveva ceduto il passo alla morte, l'acqua era divenuta putrida e fetente, le piante acquatiche erano marce e marroncine, lasciando solamente al ricordo il verde smeraldo tipico della rigogliosità vegetale; tronchi spogli e ugualmente privi di vita si ergevano ai confini della zona, a costituire un'arcata, una simil-cupola che difficilmente faceva trasparire scorci di cielo azzurro.
    Era un luogo lugubre e tenebroso, forte di quel lato oscuro dell'energia che animava ogni cosa ed ogni essere vivente, costituendone la spinta vitale: ad una più attenta osservazione, infatti, quel luogo era diffusamente popolato da insetti, funghi e uccelli, a giudicare dal lugubre canto di chissà quale specie di volatile, ma la lista era sicuramente più lunga, chissà quali altre fiere avevano scelto quel luogo come habitat ideale, in sinergia con la propria indole.
    E poi c'era Kore, probabilmente l'essere più disgustoso e ripugnante, il giusto sovrano dell'area.

    Come pensi di procedere? Cioè.. Hai già pensato a qualche strategia per stanare il nostro simpatico amico? Questo posto mi pare parecchio grande e girare alla cieca non mi sembra il metodo più efficiente.. Te hai qualche abilità di ricognizione che mi hai tenuto nascosto?
    Io, in effetti, ho qualcosa che può fare al caso nostro.. In realtà già nel nostro combattimento hai avuto un assaggio di questo mio potere: in breve, posso diventare un radar, non troppo potente, purtroppo..


    Non aveva ancora compreso appieno il potere dei suoi Impulsi e, soprattutto, i limiti degli stessi, se potevano essere ulteriormente valicati o se già, a quello stadio, ne avesse calcato i massimi confini: ad ogni modo, in questa forma, il ragazzo era capace di generare delle invisibili ed impercettibili vibrazioni di energia che, viaggiando rapidissime nell'aria, potevano allontanarsi sino a 50 metri dalla loro sorgente, prima di svanire nel nulla, scemando in intensità fino ad annullarsi e disperdersi.
    Il funzionamento di tale abilità consisteva nella capacità del giovane di leggere e decifrare, in qualche modo, eventuali ritorni di questi fronti d'onda, alterati e modificati in base alla cosa contro cui avevano cozzato: il Chuunin socchiuse gli occhi, il necessario per attivare questo flusso costante di Chakra, quindi li riaprì, sperimentando quella oramai familiare ma, al contempo, originale forma di realtà aumentata, caratterizzata da una sorta di mappa interattiva e continuamente mutevole all'interno del suo cervello, in cui una miriade di puntini luminosi baluginavano a diverse intensità in base alle dimensioni e alle caratteristiche fisiche del oggetto individuato.
    Ricordava bene la prima volta che aveva sperimentato quel potere, di come quella miriade di informazioni aveva invaso il suo cervello, saturandolo e affollandolo fino al punto cui era stato costretto ad interrompere quella connessione, poiché sorgente di un quantitativo eccessivo di stimolazioni.
    Dopo un'iniziale senso di spossamento, della durata di appena un secondo, il giovane governò quel flusso, ponendosi alla guida dello stesso e canalizzandolo nei binari più appropriati, cercando di filtrare e discriminare esclusivamente ciò di cui aveva più interesse, ovvero il segnale di un uomo, di probabile media statura e stazza, nascosto in quella natura morta.

    Io ho fatto, te hai altri suggerimenti? Direi di dirigerci verso il centro, facciamo attenzione.. Questo posto mi inquieta un po', sbrighiamo 'sta pratica e leviamo le tende! Da questa parte allora..

    Attese eventuali risposte del compare, o altrettante proposte circa il da farsi ma, a meno di idee brillanti, se non addirittura geniali, i due non avevano poi troppa scelta se non giocare quella partita a "nascondino" col criminale alla vecchia maniera, esplorando passo dopo passo l'ambiente poco salubre, giovandosi del maggior raggio di ricerca dato dall'abilità di Prompto stesso.
    Se solo avessero avuto a disposizione qualche capacità sensoriali, o fossero stati accompagnati da un qualsiasi segugio, addestrato proprio per questa tipologia di incarichi, il tutto si sarebbe svolto più agevolmente, semplificando una caccia all'uomo che aveva tutti i presupposti per durare a lungo, col concreto rischio di logorare i due inseguitori al punto da renderli vulnerabili a trappole o possibili agguati del necrofilo veggente.
    Si maledì per non aver mai approfondito o mostrato alcun talento verso le abilità di percezione, né tanto meno nell'addestramento di cani Ninja, e non risparmiò neppure Shinichi dall'invettiva, dato che neanche lui pareva a suo agio con quel tipo di Ninjustu.
    Con la complicità del ragazzino, Prompto avanzò su una lunga e stretta zolla di terra, addentrandosi nelle fauci di quel luogo che, presto, li inghiottì.


    Prompto Argentum

    Consumo Resistenza: //
    Consumo Stamina: -10 (Attivazione Sonar)
    Recuperi: //

    Azioni:
    # Attivazione Sonar
    #
    #
    #

    Resistenza: 200/200
    Stamina: 400-10=300

    Conoscenze/Maestrie/Abilità:

    • Sopravvivenza/Naturalistiche I
    • Popolari/Linguistiche I
    • Maestria: Conduttore I livello

    Equipaggiamento:

    # 1 Kunai
    # 2 Shuriken
    # 1 Tracciante Luminoso
    # 1 Trasmittenti Wireless
    # 1 Fumogeno
    # 1 Tonico Coagulante




    Scusate il post, non avevo proprio idee su cosa scrivere :si2:

    Edit: Ti ho sistemato lo spoiler che non si apriva :si2:


    Edited by ¬Nagi - 2/3/2017, 14:05
     
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    Già.. Ehi Shi, tieni questa trasmittente, non si sa mai.. Hanno un discreto raggio d'azione, dunque non ci dovrebbero essere problemi..
    Se mi bagno o cado in quest'acqua.. mi ammazzo, bleah


    Grazie, così per lo meno avremo un buon vantaggio iniziale. disse lo Yuki riponendo la trasmittente nel borsello appeso alla cintura. L'acqua della palude emanava un fetore indescrivibile, insopportabile per colui il cui naso non fosse abituato a certi tanfi. Ogni tanto delle bolle venivano a galla dalle pozzanghere, e appena esplodevano lasciavano nell'aria un fetore ancora più terribile.
    Chissà se il ghiaccio è altrettanto fetido... speriamo di non doverlo scoprire.

    Cominciando a muovere i primi passi nella palude, quello che per i due chunin era il primissimo incarico dopo la promozione, si stava fin da subito rivelando essere una bella gatta da pelare. La loro preda si nascondeva proprio nei meandri di quell'ambiente malsano, e i due erano costretti a stanarla alla maniera classica, ovvero seguendo le sue ipotetiche tracce fino alla tana. L'uomo della caserma non era stato di grande aiuto ai fini della ricerca, anzi le sue parole confusero non poco i due, soprattutto Shinichi, che era giovane e goffo, ma non si poteva dire che per questioni di questo genere non fosse più che sveglio. Anche Prompto si dimostrò non molto convinto dalle parole dell'uomo, che lasciavano intendere ai più stupidi che Kore possedesse abilità fuori dal comune, quasi onniscenti.

    Shi, secondo te che vuol dire che riesce a prevedere le nostre mosse? Un po' vago, il tipo, eh? E i suoi sottoposti non hanno avuto successo.. Bah, ma preoccuparsi serve a poco..

    Shinichi ascoltò le parole dell'amico mentre cercava di mantenere il più possibile il chakra concentrato nei piedi mentre calpestava il putrido fango ricoperto dalla vegetazione. La sua risposta fu frammentata da numerose pause corrispondenti ai momenti in cui i piedi cercavano gli appoggi migliori.

    Penso che... a meno che non sia uno di quei tipi dotati di abilità sensoriali, abbia un... complice. Sai, io da piccolo leggevo tanti libri, e uno dei miei preferiti parlava di un investigatore che aveva smascherato un criminale considerato imprendibile, dato che riusciva a prevedere tutte le mosse della squadra inseguitrice. Sai come faceva? Prendeva tutte le informazioni sul suo caso dall'ufficio del padre, il comandante della squadra stessa.

    Finì la frase, e con un salto superò una grossa pozza d'acqua che interruppe bruscamente il cammino dei due con la sua presenza.

    E nulla, non è che sia troppo convinto del caso. Insomma, perché poi qualcuno dovrebbe fare una "soffiata anonima" in un caso come questo? Io penso che qualunque cittadino per bene sarebbe ben felice di aiutare la giustizia del villaggio e di liberarsi di un malvivente che potrebbe prima uccidergli la figlia e poi... divertirsi con il corpo. Quindi... non mi convince la storia in generale ma nemmeno mi importa in fin dei conti, perché se è qui non ce lo faremo scappare.

    Ma lo Yuki non faceva altro che nascondere le sue incertezze dietro quella maschera di finta sicurezza e indifferenza: in realtà non aveva nemmeno una minima idea di come stanare Kore. Credeva al miracolo di trovarsi davanti all'improvviso una solitaria casetta nella palude, e guarda caso al suo interno trovare proprio il loro bersaglio, magari intento a nutrirsi o a fumarsi una sigaretta su una comoda poltrona di pelle. Una mentalità ancora da ragazzino, che non rendeva giustizia alle sagge parole pronunciate un attimo prima. Per fortuna c'era il suo compagno, colui che con la sua maturità riusciva in qualche modo a rendere il duo temibile non solo sotto il punto di vista combattivo.

    Come pensi di procedere? Cioè.. Hai già pensato a qualche strategia per stanare il nostro simpatico amico? Questo posto mi pare parecchio grande e girare alla cieca non mi sembra il metodo più efficiente.. Te hai qualche abilità di ricognizione che mi hai tenuto nascosto?

    ...no. Speravo avessi tu qualcosa.

    Io, in effetti, ho qualcosa che può fare al caso nostro.. In realtà già nel nostro combattimento hai avuto un assaggio di questo mio potere: in breve, posso diventare un radar, non troppo potente, purtroppo..

    Shinichi osservò il biondo mentre si concentrava, in procinto di usare la sua particolarissima abilità. Durò qualche secondo, e Prompto riacquistò la sua solita espressione serena, senza che nulla fosse cambiato. Il suo giovane spettatore si guardò intorno, dubbioso, aspettandosi invano di vedere una versione più debole degli impulsi che aveva già avuto modo di vedere in azione con i suoi occhi.

    Io ho fatto, te hai altri suggerimenti? Direi di dirigerci verso il centro, facciamo attenzione.. Questo posto mi inquieta un po', sbrighiamo 'sta pratica e leviamo le tende! Da questa parte allora..

    Uh, eh... In altri casi penso che la tecnica della trasformazione poteva tornarci utile, ma ripensandoci il nemico si insospettirebbe a vedere due tipi qualsiasi camminare su dell'acqua, sapendo che una squadra è alle sue calcagna. Quindi va bene, proseguiamo per il centro e vediamo cosa troviamo.

    Shinichi Yuki
    Resistenza: 250
    Stamina: 400

    Azioni:
    - Accettare la trasmittente da Prompto
    - Concentrazione del chakra


    Edited by ¬Nagi - 2/3/2017, 21:28
     
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    Quanto Prompto diventa un vero e proprio radar ambulante può percepire la vita pulsare attorno a lui, quella che sembrava una palude smorta ora pullula di onde e vibrazioni in ogni anfratto buio. Si è popolata, spogliata del suo ambiente lugubre per mostrarsi come un ecosistema vibrante di vita che scorre attorno ai due intrusi. Animali selvatici gli osservano tra i cespugli, ragnatele e liane gli fanno strano strada ad ogni passo verso il centro della palude. La direzione presa dai due è decisamente conveniente, per quanto sia stata una scelta rischiosa hanno evitato sicuramente moltissime trappole preparate dal criminale. Avevano risparmiato tempo e probabilmente avrebbero colto in fragrante Kore se non fosse…

    In mezzo a quella vita Prompto può percepire qualcosa di diverso, un battito accelerato che vibra nell’aria. Un rumore frange l’etere, secco, e che può essere percepito da entrambi ovviamente. Un paio di dardi tagliano lo spazio in pochissimi attimi, impossibile da schivare e che colpiscono entrambi i ninja. Possono sentire semplicemente un pizzico, nulla di che prima che i loro corpi siano attraversati da una miriade di sensazioni indescrivibili. Spossatezza, allucinazioni, anosmia, è come se i loro corpi non gli appartengono più. Lentamente la loro coscienza scivola in qualcosa di profondo mentre un paio di passi ed una risata ghiacciante riempie l’aria circostante.



    Shinichi Yuki

    47MATaR
    Un odore pungente, qualcosa di bruciato. E’ questo quello che il povero Chunin può percepire prima di tutto, il corpo è tornato ad essere suo ma sembra che ogni cellula o muscolo urli di dolore. Il senso di spossatezza è forte, la testa gira come non mai ma lentamente i sensi dello Yuki stanno tornando bene o male che sia. Una sigaretta, una piccola luce rossa che si staglia nel buio più totale, un paio di occhi che si riflettono nel buio e che scoprono ogni centimetro di pelle del giovane. Poi tutto è un lampo, la luce accecante si trasmette in un battito di ciglia mentre l’incubo di Shinichi prende realtà.


    Mphf.. pensavo saresti durato di più.. ben svegliata principessa.

    Una voce strisciante, rovinata dal fumo, e che ha una nota raccapricciante decisamente forte. La figura di un uomo si staglia di fronte gli occhi del ragazzo, gli occhi grigi che scavano in quelli della vittima, le labbra che stringono una sigaretta ed incurvate verso l’alto. I capelli sono neri, pieni di nodi e sporchi di fango. Kore si presenta, un tanfo orribile ma c’è ben altro di cui preoccuparsi adesso. Lo Yuki è difatti incatenato al soffitto, pende come un animale da macello mentre un paio di manette stringono i polsi in una morsa d’acciaio. Una catena lo lega ad una trave portante mentre il suo corpo, coperto solo dai suoi pantaloni, oscilla lento. Tutti i suoi averi sono gettati a terra, armi e accessori buttati alla rinfusa in un angolino insieme agli indumenti strappatogli di dosso. E’ dentro una stanza illuminata da una singola lampada, le pareti sembrano incrostate da una strana muffa e la polvere si mischia al fumo della sigaretta. Ma adesso questo è il problema minore, il sorriso di Kore si apre di nuovo mentre afferra tra le mani il faccino del Chunin.

    Bella faccina, speriamo che non si rovini troppo..

    Passa una lama lungo la guancia del giovanotto, un segno rosso che si bagna di sangue. A quanto pare le torture stanno per iniziare e la situazione mentale in cui verte il ninja non gli può permettere di impastare del Chakra, doveva essere qualcosa che gli ha somministrato il maniaco. In ogni caso deve guadagnare tempo, stuzzicare l’interesse del criminale.. qualsiasi cosa per salvarsi la pelle. Deve raschiare ogni secondo di vita, aggrapparsi a qualsiasi cosa prima che l’autopsia in vivo cominci.



    Prompto Argentum

    ethY0cR
    Sono passate un paio d’ore, lentamente può sentire l’aria invadergli i polmoni. E’ rivolto nel fango, sporco e coperto da un sudore freddo. Sul collo un piccolo buco con del sangue rappreso, il segno del dardo insomma. Fortunatamente il suo sonar è ancora “attivo” il suo chakra non è compromesso come quello del suo compagno. Può sentire la vita battere ancora attorno a lui, quella del compagno è flebile ma può sentire le sue vibrazioni farsi strada per l’ambiente circostante. Adesso Prompto ha una pista, una scia. E’ evidente che il suo compagno sia in pericolo, non è nelle vicinanze e sente la sua presenza vicino a quella strana vibrazione che ha percepito qualche istante prima dell’attacco. Del resto non si trova nemmeno troppo lontano dal covo di Kore, può sentire chiaramente tutto e non ci vorrà molto prima che raggiunga il punto in cui sente quelle vibrazioni, deve sbrigarsi! L’obiettivo del giovane Prompto è decisamente chiaro così come la situazione in cui sono incappati. Può difatti capire che il suo amico si trova in pericolo, è stato rapito dal nemico e deve fare qualcosa. Prima di tutto arrivare nel luogo del rifugio poi ha moltissime strade da percorrere una volta giunto lì. Si troverà di fronte ad una casa diroccata, completamente mimetizzata con l’ambiente circostante visto che è composta da un legno completamente fracido e sembra che la palude la stia abbracciando con muffa e liane che si incastrano tra le travi in legno e penetrano all’interno. Potrebbe entrare all’interno ma non ha, forse, il tempo necessario per trovare la giusta strada in quel dedalo di stanze e corridoio. Potrebbe, d’altronde, trovare un modo di far sentire la propria “presenza” al nemico no? Attirare l’attenzione di Kore con qualcosa, ma è ovviamente lui a decidere come agire!


    Eccoci qua! Sperimentiamo questa cosa bella :rosa:

    @Nagi. Il tuo pg è in pericolo, quello che ti chiedo è più sul piano psicologico che altro. Devi far leva sulla psiche del mukenin, sai qualcosa su di lui ma un quadro completo dovresti averlo fatto. Stupisci con una role piena di sentimenti.. chissà come si sente Shinichi.. :rosa:

    @Dan. Tu sei il suo salvatore, puoi tranquillamente ruolare il tuo risveglio e il trovare la casa. Hai totalmente carta bianca su quello che devi fare. Il tuo scopo è salvare il tuo compagno da una tortura decisamente pesante, sta rischiando la vita. Hai molti modi ma ti ho sottolineato quello più "utile" per il caso.

    Per qualsiasi cosa contattatemi, spero davvero di essere stato chiaro!! :rosa:
     
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    Tutto andava per il meglio. Proseguendo nella palude, tra gli acquitrini e le sterpaglie, i due chunin si avvicinavano sempre più al loro obiettivo: il sadico e terribile Kore. Prompto tenne attivo per tutto il tempo il suo radar di impulsi, e nel mentre Shinichi cercava il più possibile di tenere le orecchie aperte per captare qualsiasi rumore sospetto che potesse essere attribuito ad un uomo. In quel luogo malsano regnava una natura ostile e subdola, che i due erano in grado di avvertire tutt'intorno, in ogni cespuglio, in ogni pozza d'acqua, ovunque. Un tipo di vita che avrebbe atteso, pazientemente, il momento giusto per rendere i due ragazzi prede, non più cacciatori. Ma vi era un animale molto più malvagio degli altri, anch'egli in agguato tra i sinistri arbusti. Osservava i due maliziosamente, mentre loro non avvertivano minimamente la sua presenza né tanto meno avvertivano la pressione che il suo sguardo sarebbe stato in grado di fargli provare. Accadde tutto in un attimo, e il più giovane dei due chunin avvertì un improvviso pizzico al collo. Non urlò né disse nulla; si portò semplicemente la mano al collo, toccando il dardo rimasto conficcato nella sua carne ed estraendolo senza alcuna fatica. Lo osservò, con la bocca leggermente aperta e la vista sempre più offuscata. Le energie lo abbandonarono sempre più in fretta, fino a farlo cadere a terra, nel fango della putrida palude. Cercò di tenere gli occhi aperti il più possibile, e quando anche questi si chiusero rimase solo l'oblio, nel quale non si può provare che paura.

    [...]


    Un pungente odore di bruciato arrivò alle narici di Shinichi, facendogli pian piano riprendere conoscenza. Era stanco, e gli occhi faticavano ad aprirsi, rimanendo così socchiusi a guardare una superficie liscia, mentre la testa non avvertiva contatto con il terreno. Le braccia erano indolenzite e gli dolevano al livello delle spalle. Passò qualche minuto in quello stato di semi incoscienza, in cui tutto quello che poteva avvertire oltre quell'odore erano dei rumori provenienti dal davanti. La testa gli girava mentre il senso di smarrimento andava via via perdendosi. I piedi non toccavano terra, e il dolore si concentrò ancora di più sulle braccia che lo tenevano sospeso. Gli occhi si aprirono, ma il buio non lasciava intravedere altro se non una piccola luce rossa proprio davanti a lui. Ad un tratto la luce si fece più intensa, illuminando un volto e degli occhi che lo fissavano. Seguì uno sbuffò di fumo e una luce simile ad un flash, che costrinse il ragazzo a chiudere gli occhi per un istante.

    Mphf.. pensavo saresti durato di più.. ben svegliata principessa.

    Una voce corrotta nel timbro stesso, così come lo era l'uomo che la possedeva. I suoi capelli erano neri, imbrattati di fango e pieni di nodi, il suo volto una maschera di sadismo e depravazione, e purtroppo non era sconosciuto, ma identico in tutto e per tutto al volto del ricercato: Kore. Lo spietato killer stringeva tra i denti una sigaretta, e nella mano destra un coltello incrostato di rosso. Il ragazzo lo guardò, incrociando i penetranti occhi grigi con i suoi rossicci, per poi distoglierlo. Ammanettato, con delle catene che lo legavano al soffitto, lo Yuki poté finalmente vedere l'ambiente attorno a sé grazie alla luce dell'unica lampada presente. Era in una stanza con le pareti ricoperte di muffa e il soffitto annerito dal fumo; i suoi beni giacevano a terra in un angolo, e non vi era alcuna traccia né di Prompto, né dei suoi effetti. A quel punto Shinichi cercò di concentrare il chakra nella mani, per divincolarsi dalla presa, ma tutto ciò che ottenne fu di provare un gran dolore all'altezza dell'addome, come se il flusso energetico fosse bloccato da dei muri nei canali circolatori stessi. Con terrore si accorse di non poter nemmeno avvertire più l'acqua intorno a sé, anzi di non avere nulla da poter fare: era alla completa mercé del pazzo. Il respiro di fece sempre più ansimante man mano che Kore si avvicinava a lui, con un ghigno sul volto. Afferrò con le mani il viso del ragazzo, lasciandosi sfuggire un commento.

    Bella faccina, speriamo che non si rovini troppo...

    N-no, non farlo... p-per favore!

    L'orgoglio dello Yuki se ne andò completamente alla vista del coltello che Kore aveva portato vicino alla sua guancia. Con un movimento rapido la passò in lungo, fin quasi ad arrivare alla bocca. Shinichi avvertì il freddo acciaio della lama tagliare i suoi tessuti, e alla vista del suo sangue iniziò a tremare. Il respiro diventò così affannoso che non riuscì più a far entrare aria nei polmoni, e la puzza di Kore suscitò in lui un senso di nausea così forte che due contrazioni involontarie dello stomaco lo fecero vomitare sul pavimento. Sputò a terra, con Kore ancora vicino a lui e non turbato minimamente dalla reazione della sua vittima anzi, sembrava esserne divertito. Questo bastò allo Yuki per prendere la piena consapevolezza di trovarsi in una situazione senza via di fuga. A quel punto l'unica alternativa rimasta al ragazzo fu di provare a prendere tempo, in qualsiasi modo possibile, nella disperata scommessa che qualcuno sarebbe giunto in suo soccorso o che il suo chakra sarebbe in qualche modo tornato a scorrere liberamente. Le suppliche non sarebbero servite, tanto meno il rimanere in silenzio, tanto valeva per il chunin giocarsi il tutto per tutto con altri sistemi. Sollevò dunque la testa in direzione del mukenin, guardandolo dritto negli occhi con le sopracciglia aggrottate.

    Senti... Kulé, o come ti chiami. La principessa avrà il diritto di sapere i piani dell'orco prima di venir mangiata, no? In questo caso perché non mi riveli da chi hai preso le informazioni fino adesso? Dai, non ti senti così in controllo della situazione da potermelo rivelare? Sei un coniglio, non un orco!

    Avrebbe dunque aspettato la risposta dell'altro, per poi continuare a parlare.

    Beh, caro orco... perché non hai catturato anche l'altro? Il biondo intendo. Mi dispiace tu non abbia controllato fino in fondo il mio equipaggiamento e non abbia così notato il rilevatore di posizione nascosto... Ormai metà delle forze speciali di Kiri sarà diretta qui, hai fatto proprio male a rapire il pupillo della Mizukage, caro Kulé.

    Si trattava di un bluff bello e buono, ma in una situazione come quella Shinichi sapeva bene quanto non ci fosse proprio nulla da perdere.
     
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    La palude, l'incognita della localizzazione e le vaghe informazioni riferitegli dal comandante costituivano l'unica base, per così dire, certa e stabile, da cui i due Chuunin avrebbero dovuto iniziare per portare a termine le proprie indagini, al fine di stanare il criminale responsabile di numerosi e macabri crimini. Rapimenti, stupri, cannibalismo e necrofilia, questi erano il fiore all'occhiello del suo vasto curriculum criminale, talmente ampio da occupare una sezione intera dello schedario del comandante con cui avevano parlato, diverse ore prima.
    Sebbene fosse durato parecchio, le informazioni fornitegli sembravano vaghe e circostanziali, e l'unico dettaglio peculiare fornitogli era quello secondo cui, a detta di precedenti cacciatori della medesima preda, Kore fosse in grado di prevedere le mosse degli avversari, come se fosse dotato del dono della preveggenza.
    I due Chuunin sapevano naturalmente interpretare quel dato, la spiegazione più logica era che il Mukenin fosse dotato di un'abilità sensoriale, capire di che tipo sarebbe stato il vero problema, anche se Shinichi non sembrava convinto neanche di questa spiegazione, raccontando all'altro di una storia letta in passato, secondo cui un criminale sembrava essere onnisciente, ma che in realtà aveva un complice, il quale forniva lui sottobanco tutte le informazioni necessarie a garantirgli un eterno vantaggio.

    Non facciamo scherzi eh, l'hai visto quanto era grosso il comandante? Non lo voglio come avversario!

    Scherzò Prompto, ma neanche poi troppo, dato che il loro superiore era veramente enorme, e probabilmente li avrebbe messi KO con un singolo colpo.
    Servendosi del suo potere, il giovane, atteggiandosi a sonar, prese il comando della spedizione e si diresse verso il centro del luogo, tenendo sotto controllo tute le forme di vita circostanti, grazie all'emissione continua di Impulsi, potere che sopravvalutò, dato il futuro susseguirsi degli eventi.

    Ah.. dannati insetti! Eh?

    Avvertì un pizzico sul collo, la puntura di uno spillo, che lo indusse a muovere velocemente la mano per portarla nella sede dello stimolo ma sotto il suo palmo non sentì il fragile esoscheletro dell'artropode frantumarsi a causa della sua forza, bensì qualcosa di duro, plastico e metallico, sicuramente poco naturale: estrasse l'oggetto e tenendolo saldo fra le dita, osservò come questo fosse un piccolo dardo, cui a monte presentava una piccolissima camera, probabilmente contenente un veleno adesso finito in circolo.

    Shinichi..

    Avrebbe provato a dire, rendendosi conto come le ultime lettere si fusero in un verso incomprensibile, aveva perso il controllo della sua muscolatura, oltre che delle percezioni, dato che la vista si annebbiò ed improvvisamente il putrido odore venne sostituito da un piacevole, ma preoccupante, sensazione di vuoto, di nulla. Vide l'ombra del ragazzo accasciarsi al suolo, e presto lo raggiunse, tuffandosi anche lui nella melma e nel fango, che tanto lo disgustava.

    [...]

    Prompto riaprì gli occhi e questi faticarono a sopportare lo tsunami di stimoli che invase nuovamente quel canale, momentaneamente ed indebitamente interrotto dalla droga somministratagli. Respirava a fatica, non aveva ancora ripreso il controllo sui propri muscoli, tant'è che questi si contraevano ad intermittenza, impedendogli di ossigenarsi in maniera adeguata; le gambe erano aresponsive e con estrema difficoltà tentava di muovere le braccia, sebbene i movimenti si limitassero alle sole dita.
    Aveva l'emivolto di destra completamente immerso nel fango, solamente il naso si salvava in quel bagno che di rigenerante e tonificante doveva avere ben poco, e la sensazione della melma sul capo era qualcosa di raccapricciante, cui però doveva convivere, dato che il suo corpo ancora non aveva deciso di riprendere a funzionare.
    Fradicio a causa dell'acquitrino e del profuso sudore emesso, sempre a causa della sostanza iniettatagli, con difficoltà il ragazzo tentò di mettersi carponi e asciugandosi il viso con quei pochi centimetri quadrati di stoffa relativamente intonsa, tentò di catturare quanto più ossigeno possibile nei propri polmoni.

    Shinichi..

    Sparò il primo colpo a salve, nel senso che si mosse solo la bocca, il flusso d'aria non venne in alcun modo modulato a livello delle corde vocali, tanto da risultare completamente afono; al secondo tentativo, invece, la sua voce tornò, sebbene più roca del normale.
    Non sentì alcuna risposta, solo il gracidare dei rospi e il canto lugubre di alcuni volatili ,quasi intonassero qualche salmo funebre: due lacrime rigarono il suo viso ed il giovane cominciò ad iperventilare e singhiozzare, prigioniero di quel corpo che ancora non aveva deciso di ascoltarlo e solo, con il compagno disperso, probabilmente catturato dalla loro preda che tale non era mai stata, ma che attendeva solamente il momento propizio per catturarli e farli propri.
    Tornò con la faccia per terra, sdraiato sul fianco, abbandonato al quel frangente di disperazione: se fosse morto? Cosa avrebbe potuto fare, se non fuggire? Aveva catturato l'elemento più forte del duo, che speranze aveva di ritrovarlo, salvarlo, se non era già troppo tardi, e sconfiggere il proprio avversario?
    D'altronde se erano caduti in trappola era colpa sua, lui aveva rassicurato l'amico circa la sua capacità sensoriale, eppure aveva fallito, non prevenendo l'imboscata. Perché non era lui ad essere catturato e torturato, perché a lui era andata meglio, nonostante fosse colpa sua?
    Il chakra tornò a divampare nel suo corpo, ed il sonar, fino ad allora ridotto ad uno strascico, ad un eco lontano, si rimpose al suo normale vigore: centinaia di tracce illuminavano la "mappa dinamica" nel suo cervello e fra queste una spiccava fra tutte, non per intensità, anzi, il segnale emesso era talmente lieve che poteva benissimo essere frutto della sua immaginazione, ma per la familiarità dello stessa: l'Impulso caratteristico ed univoco di Shinichi aleggiava nella sua mente, più come una macchia vaga ed indefinita che come un punto preciso nello spazio, quasi questo fosse troppo lontano dalla sua posizione, oppure il suo legittimo proprietario, lo Yuki, in qualche modo si era indebolito, non rifulgendo del consueto splendore.
    Il Chuunin scattò in piedi, animato dalla nuova speranza appena individuata, quindi corse verso la stessa, concentrandovi tutte le proprie energie, in modo tale da escludere ed isolare eventuali interferenze.
    Corse per un paio di minuti, fino a raggiungere una struttura che sembrava assomigliare vagamente ad una dimora, diroccata e malandata, con il legno marcio e per gran parte ricoperta dalla prepotente vegetazione circostante, desiderosa di riappropriarsi dello spazio sottratole. L'ottimo spirito di osservazione del Ninja gli permise di riconoscere la mano dell'uomo in quella caotica accozzaglia di elementi, infatti della luce artificiale filtrava dall'interno del locale, attraverso le assi non ben affiancate e inchiodate alla buona; ma a fare la differenza era la vivida sensazione della presenza di due elementi all'interno della struttura, e uno di questi era Shinichi.

    Pensa, Prompto, pensa! Se entro alla cieca e mi perdo, Shinichi è in pericolo.. soprattutto poi se quello si accorge che mi sto intrufolando di nascosto... Lo devo attirare fuori, in qualsiasi modo, in modo che Shi sia salvo..

    Prompto fece un rapidissimo sopralluogo del suo perimetro, cercando di individuare quante entrate vi fossero, finestre e possibili via d'accesso, dunque evocò il suo Raiton per piazzare una prima trappola in quella che riuscì a riconoscere come unico tramite tra l'ambiente esterno ed interno, quindi si portò all'angolo Sud-Ovest della struttura e vi piazzò un ulteriore trappola.
    In entrambi i casi avrebbe sperato che la morfologia del territorio aiutasse a celare la presenza del Justu, d'altronde con tutta quella terra, acqua e piante era difficile vedere dove mettere i piedi, il rischio di rimanere bloccato in situazioni simili "sabbie mobili" era concreto, se non ci si avvaleva di chakra concentrato sulle piante dei piedi.
    Indietreggiò di qualche passo, allontanandosi di circa 10 metri dal suo obiettivo, quindi inspirò a pieni polmoni e veicolando aria e Chakra lungo le vie aeree, con l'ausilio dei sigilli, impastò quella miscela in un'enorme proiettile di vento che avrebbe a folle velocità contro la struttura lignea, con l'obiettivo di danneggiarla seriamente.

    Ehi, idiota, non ti sarai scordato mica di me? Vieni fuori a giocare ti aspetto? O ti caghi sotto, mezzasega?

    Le urla echeggiarono per tutta la palude, con l'effetto di ammutolirne e spegnerne i suoni per una frazione di secondo, prima che i suoi ricominciassero a recitare. La fermezza della sua voce sembrava reale e credibile, non tradita dal tremore delle gambe: la verità è che il ragazzo aveva paura, e che per quanto fosse spinto dal imperativo di ritrovare il suo amico, il suo istinto lo implorava di fuggire, e questo scontro intestino si manifestava somaticamente con questi ossimori.
    Si accucciò dietro dei tronchi marci, le mani a contatto con il viscido fango, pronto a irradiare altra energia nel terreno al fine di creare un reticolato elettrico in grado di bloccarne i movimenti.


    Prompto Argentum

    Consumo Resistenza: //
    Consumo Stamina: -5 (Mantenimento Sonar) -10 (Taglio della tigre) -10 (Taglio della tigre) -18 (grande sfera del vuoto)
    Recuperi: //

    Azioni:
    # Mantenimento Sonar
    # Concentrazione chakra sotto i piedi
    # Taglio della tigre
    # Taglio della tigre
    # Grande sfera del vuoto

    Resistenza: 200/200
    Stamina: 390-5-10-10-18=347

    Conoscenze/Maestrie/Abilità:

    • Sopravvivenza/Naturalistiche I
    • Popolari/Linguistiche I
    • Maestria: Conduttore I livello

    Equipaggiamento:

    # 1 Kunai
    # 2 Shuriken
    # 1 Tracciante Luminoso
    # 1 Trasmittenti Wireless (indossato)
    # 1 Fumogeno
    # 1 Tonico Coagulante



    Edited by ¬Nagi - 10/3/2017, 19:10
     
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    In quella danza tra preda e cacciatore i due sembrano perdersi in un continuo scambio di ruoli. Tra scintillii di coltelli e fumo impalpabile è praticamente impossibile stabilire le parti di quel teatrino dall'aria stranamente cinematografica ma maledettamente vero, vivo. Il coltello che mangia la carne secondo dopo secondo, le gocce di sangue che ritmano il battito di Kore, il respiro di chi lo trattiene e di chi lo lascia uscire in flebili sussurri di piacere, soddisfazione carnale. Il tempo scorre lento espandendosi per ogni centimetro di tessuto leso ed accelerando durante gli intensi momenti di pausa concessi al povero ragazzo. Le sue parole arrivano solamente dopo diversi tagli: guancia, tricipite, costato, addome. Cicatrici sottili che solcano l'animo di Shinichi graffiandolo nel profondo per sempre. Un rantolio di soddisfazione che lascia trapelare incelato piacere del macellaio mentre si gode ogni singola parte del suo nuovo giocattolo. Però qualcosa si spezza, la carne sua schiava reagisce all'ennesimo taglio. Le parole del Chunin lo investono completamente catturando la sua attenzione e facendo terminare, momentaneamente, quella danza d'acciaio accecante. Lo stupore si manifesta palese, nudo, agli occhi dell'appeso, mentre un rantolio di piacere sordo accompagna tutta la messa in scena del ragazzo.

    Mizukage dici?

    Qualcosa è cambiato nel parlato, una lieve nota più stridula che quasi spezza l'atmosfera creata ma che tradisce l'effettiva sicurezza del carnefice. D'altro canto riuscire a tener testa alla figura appena nominata è quasi impossibile quindi si può solo biasimare quel velo di preoccupazione e sudore che adesso ricopre Kore. Il ragazzo ha fatto breccia, uno spillo che scoppia la bolla di sicurezza apparente e che di insinua tra le corde cardiache facendole impercettibilmente fibrillare.

    Io ho controllato ogni singolo centimetro del tuo corpo. Tutto. Quanto.

    Si avvicina incredibilmente troppo, il suo alito investe il viso scabro mentre la mano callosa si poggia sgraziata sul fianco nudo del giovane. Un ghigno feroce lo attraversa donandogli una rinnovata riluttanza, i due copri sono a pochissimi centimetri di distanza mentre qualcosa sembra accendersi nel cuore del pazzo. Un antico piacere ormai creduto perso.

    Era un sacco di tempo che nessuno reagiva come te. Frignano tutti fino alla fine. Ma tu...

    La mano si stringe violenta, imprigiona la carne in un singolo brivido di piacere che attraversa Kore come una scarica ad alta tensione. Le unghia incidono la pelle, l'alito bagna il viso in un rantolo che lascia poco all'immaginazione. Il corpo dell'adulto si avvicina a quello del ragazzo in un gioco dove la carne si sfiora e si appiccica tra sangue e sudore. Il tempo si dilata ancora regalando momenti di infinito piacere a quella mano che ora si muove lenta.

    Penso che con te inizierò prima..principessa.




    Intanto all'esterno di tutto il giovane Prompto orchestra la situazione in maniera impeccabile. Afferra le redini sfruttando la situazione a suo vantaggio mentre posiziona ben due trappole sul terreno, una tattica degna di nota ma che no può nulla finché non decide di agire. Il vento si plasma sotto il suo controllo, l'energia viene irrorata correttamente lasciando scorrere in quell'aria accumulata una dose precisa di chakra. Si plasma e si mescola in un proiettile sferico che taglia l'aria con una nota sorda. L'impatto con la porta mezza sgangherata è praticamente impossibile da evitare, le assi di legno cigolano e si spezzano sotto la forza pressante del Fuuton. L'infisso viene divelto con una facilità impressionante mentre il sonar del ragazzo è ancora in funzione. Può sentire la vita pulsare da qualche parte dentro la struttura mentre due grosse sorgenti continuano a battere una vicina all'altra. Terribilmente vicine. Shinichi è ancora vivo ma adesso ha ben altro a cui pensare. Quella vita che pulsa dentro la casa sembra convogliarsi in unico flusso che prende forma fuori dalla struttura, a pochi metri dal ninja insomma. Un suono viscido, zampettante e sinistro può fare solo da contorno mentre qualcosa di informe si delinea sotto lo sguardo di un Prompto impotente. Nella penombra si intravede qualcosa prendere vita, quelle infinite lucine per il sonar si uniscono in qualcosa di più grande mentre qualcosa si è ormai palesato di fronte ai suoi occhi. Una massa informe si delinea assumendo delle sembianze prima quasi umane e poi, con il tempo, più dettagliate. Kore prende vita di fronte agli occhi del Chunin, esattamente uguale alla stessa figura che stava torturando Shinichi nei meandri di quell'abitazione.

    Pensavo di averti ucciso con quella dose. Bastardo di un ragazzino mai disturbarmi mentre mi diverto.

    Un tono sporco di violenza mentre dalle mani aperte sembrano spuntare due coltelli dal materiale irriconoscibile. Del resto il povero non possiede le giuste conoscenze per capire che avversario ha di fronte e nemmeno può immaginare la natura di Kore. Per ora deve solo difendersi visto che il maniaco adesso avanza verso di lui, a gran velocità, cercando di effettuare un taglio a "X" sul petto del ragazzo partendo dall'alto verso il basso. Ovviamente, a sua discrezione, ha carta bianca sul da farsi. Intanto il suo radar avrebbe individuato due fonti di energia in avvicinamento, una più lontana mentre la più vicina non distava molto. Impossibile capire la natura di quelle onde, nemico o amico? Rinforzi o morte?




    Lì sotto invece Shinichi adesso è solo, Kore è andato via non appena la porta è stata scardinata dal compagno. Fortunatamente non è stato protagonista di nessuna molestia, il tempismo di Prompto lo ha salvato da una tortura decisamente più crudele di quattro tagli sparsi lungo il corpo. Adesso deve agire anche lui, il tempo delle chiacchiere è finito. Può sentire il suo chakra lentamente stabilizzarsi, il flusso tornare laminare e rendersi schiavo del suo padrone. Il chunin deve sbrigarsi anche perchè non ha idea di quando tornerà Kore e soprattutto non può lontanamente immaginare che il suo compagno sia lì fuori a cercarlo. Deve prima liberarsi e poi decidere se scappare, lottare o pregare. Gli avevano affidato un compito ma la sua vita vale davvero una licenza? Sono scelte da ponderare. Intanto mentre avrebbe girato per quella casa in cerca dell'uscita si sarebbe mosso in un dedalo di corridoi e stanza pregne di sangue e muffa. Cadaveri in decomposizione ai lati delle pareti mentre parti del corpo erano appese sui muri con dei chiodi dalla strana composizione. Tra feci e sangue rappreso spiccava un simbolo raffigurato in moltissime stanze e corridoi, tracciato con interiora o altro.


    @Prompto Eccoti davanti al tuo avversario, ovviamente prende vita prima che tu possa raggiungere quei tronchi e nasconderti. Le trappole sono state un colpo di genio, te ne do atto, ma quella cosa prende vita proprio davanti a te evitandole. Ora devi difenderti e, se preferisci, attaccare ma ti ricordo che hai 4 azioni totali quindi vedi come gestirle!

    @Nagi Scusa se ti ho privato del tuo "essere ninja" nel post scorso, speravo fosse carino esplorare il lato più debole di un essere umano. Adesso hai completo controllo del tuo corpo e chakra, trova una modo per liberarti e decidi cosa fare! Se scappi o rimani. In ogni caso puoi essere autoconclusivo nel trovare l'uscita ma quale dipende dalla tua scelta. Se scegli di rimanere a cercarlo fai in modo di notare la presenza di Kore e Prompto nell'ingresso se invece vuoi scappare scegli tranquillamente una finestra o un'altra porta che dà sull'esterno!

    A voi, sapete come contattarmi e spero di non aver fatto errori :rosa:


    Edited by Kuma° - 16/3/2017, 11:16
     
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    Lezione I: Come stanare la preda. Fatto
    Lezione II: Cadere in trappola. Fatto
    Lezione III: Sconfiggere il predatore.

    L'immaginario elenco delle cose da fare scorreva nella mente del ragazzo, una parvenza di lucidità e razionalità in quella miscela di adrenalina e tensione che erroneamente governava le azioni del Chuunin, forte del suo rango ma ancora terribilmente inesperto, segno di quanto qualifiche e teoria fossero si importanti, ma nulla in confronto della pratica e del vissuto, che tragicamente mancavano nel suo repertorio.
    Tutto ciò che aveva fatto una volta ripresa coscienza, sottrattagli con chissà quale particolare ed infima droga, era stato in nome di un'amicizia complicata e poco definita, come erano, sostanzialmente, tutti i rapporti fra militari ambizioni e competitivi: conosciutisi sul campo, e condiviso scenari sempre particolarmente difficili e pericolosi, i due avevano stretto un sodalizio, un mutuo rapporto di alleanza, tale da portarli ad addestrarsi insieme, al fine di combinare le loro peculiari abilità.
    Ma certamente quel rapporto non poteva essere definito in maniera così semplicistica, banalizzandone la complessità, ascrivendolo a quel limitato piano: gli Shinobi sono, per natura, esseri ambiziosi e, chi più, chi meno, sono soliti manifestare quella loro aspirazione al primeggiare, al definirsi come migliori, più forti, imbattibili: nel tempo anche Prompto sembrava essere rimasto vittima di questa abitudine, tanto da rendersi protagonista di una scenata poco piacevole, e che sembrava aver segnato anche l'altro, Shinichi, sebbene nessuno dei due avesse più osato rievocare quel particolare ricordo, animato da rancore ed invidia, a causa della spiccata disparità fra i due.
    Eppure, sebbene la connotazione negativa dell'accaduto, eccolo lì, trafelato, a inventarsi la miglior strategia per permettere al compagno di fuggire, o quanto meno per risparmiargli una tortura dolorosa ed una morte quanto mai atroce e bestiale: usando completamente tutte le proprie conoscenze e tutte le proprie abilità, il ragazzo aveva seguito il debole segnale emanato dal giovane, avvertito come forma di Impulsi, fino a localizzare la sua prigione, una vera e propria baracca diroccata e parzialmente fusa ed invasa dalla natura circostante.
    Probabilmente in altre condizioni non avrebbe avuto modo di trovarla, dato il suo elevatissimo grado di mimetismo.
    Dunque aveva dato fondo alle sue conoscenze del Raiton per piazzare delle trappole e quindi, sfruttando il suo Fuuton più potente, bombardò letteralmente le fragili e marcie mura lignee dell'abitazione, incrinandone le assi e facendo esplodere in mille pezzi la porta principale, facendo tremare quel fragile ed inorganico scheletro.

    Ehi, idiota, non ti sarai scordato mica di me? Vieni fuori a giocare ti aspetto? O ti caghi sotto, mezzasega?

    Il cuor di leone si riempì i polmoni, modulando l'aria in quelle parole intimidatorie, sebbene dentro sé la paura e l'angoscia che fosse arrivato troppo tardi lo straziavano, corrodendolo fino al midollo: l'Impulso raffigurante l'alleato del Kirigakure era nitida, come una luce, l'unica luce sui cui la sua attenzione si era focalizzata sin dal risveglio, sebbene non avesse ancora imparato a decifrarne l'intrinseco significato, non sapendo se questa potesse essere in qualche modo attivata anche da un cadavere o solamente da un essere vivente.
    La sua entrata inscena doveva aver mosso alcune corde, innescato determinati meccanismi e cambiando il copione che Kore aveva redatto e stava recitando alla perfezione: un rumore di fondo infranse la nitidezza del suo sonar, migliaia di lucine intermittenti si sovrapposero alle due precedenti, in un turbinio informe, il cui corrispettivo materiale appariva analogamente confuso, una macchia nera che sembrava emergere dal terreno, nella penombra, delineandosi poi come figura antropomorfa fino ad assumere tutti gli inquietanti dettagli del criminale.

    Pensavo di averti ucciso con quella dose. Bastardo di un ragazzino mai disturbarmi mentre mi diverto.

    Coglione.. Dimmi dove sta Shinichi!

    Oramai non aveva senso tradire il proprio bluff, mostrando al proprio aguzzino le proprie debolezze, che sicuramente la sua mente sadica avrebbe saputo sfruttare a proprio vantaggio, torcendoglieli contro. Kore aveva i palmi delle mani aperti, e dal centro dello stesso parvero emergere delle lame, due coltelli picei e dall'aria tutt'altro che inoffensiva. Con grande rabbia, l'uomo si scagliò contro di lui, incrociando le due armi in modo da assestare un doppio fendente a X, che lo avrebbe chiaramente messo fuori gioco, qualora ne fosse stato vittima.
    Preso alla sprovvista, data l'irruenza dell'assalto, Prompto non ebbe tempo per elaborare alcunché, ed in questi casi aveva sempre trovato giovamento nell'eseguire le azioni più semplici, banali ma estremamente efficaci: composti i pochi sigilli necessari, si sarebbe sostituito ad un ciocco di legno marcio alla sua sinistra, quello cui si sarebbe dovuto nascondere, se ne avesse avuto il tempo.
    Riottenuto l'equilibrio, avrebbe disteso un braccio contro il proprio avversario, emanando due Impulsi, diretti contro il corpo e le armi dell'avversario, con l'obiettivo di infrangerle, dunque, prima di posare le mani in terra, avrebbe azionato rapidamente la trasmittente, tentando di mettersi in comunicazione con il suo alleato.

    Shinichi, mi senti? Stai bene?


    Prompto Argentum

    Consumo Resistenza: //
    Consumo Stamina: -5 (Mantenimento Sonar) -5(Sostituzione) -15 (Impulso) -15 (Impulso) -18 (Arte del Fulmine: ragnatela)
    Recuperi: //

    Azioni:
    # Mantenimento Sonar
    # Sostituzione
    # Impulso
    # Impulso
    # Ragnatela

    Resistenza: 200/200
    Stamina: 347-5-5-15-15-18=289/400

    Conoscenze/Maestrie/Abilità:

    • Sopravvivenza/Naturalistiche I
    • Popolari/Linguistiche I
    • Maestria: Conduttore I livello

    Equipaggiamento:

    # 1 Kunai
    # 2 Shuriken
    # 1 Tracciante Luminoso
    # 1 Trasmittenti Wireless (indossato)
    # 1 Fumogeno
    # 1 Tonico Coagulante


    Scusate il post stitico, ma non sapevo che altro scrivere :si2:


    Edited by ¬Dan - 24/3/2017, 18:14
     
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    Senza badare alla frase di sfida del chunin il cui scopo era prendere tempo, Kore continuò nella sua tortura. Passò ancora tre volte il coltello sul busto del ragazzo, procurandogli dei lunghi, seppur leggeri, tagli sparsi qua e là. Non erano tagli volti ad ucciderlo, bensì a farlo soffrire il più a lungo possibile per soddisfare i gusti perversi dell'uomo. Il volto di Shinichi si deformava in una smorfia di dolore ogni volta che il coltello si avvicinava al suo busto, senza che necessariamente esso vi entrasse in contatto. Kore poteva essere il peggiore dei criminali, ma nel suo gioco preferito era un vero e proprio maestro: pazientemente, appoggiava prima il coltello sulla parte non tagliente, in modo che il ragazzo sentisse il freddo dell’acciaio, poi lo roteava di un angolo retto e faceva scorrere la lama sul corpo, senza spingere, lasciando tutto il lavoro al filo del coltello. Tenendo le palpebre strette dopo il terribile dolore del taglio al costato, Shinichi impediva alle lacrime di scendere e rigare così il suo volto. In quegli attimi di terrore riuscì incredibilmente nel suo intento, pronunciando una frase, o meglio un nome, che incredibilmente fermò Kore di colpo.

    Mizukage dici?

    Il tono di voce del carnefice cambiò nel ripetere le parole dello Yuki, quasi come se la sua grande sicurezza fosse crollata di colpo. Il ragazzo avrebbe potuto rincarare la dose, inventandosi qualcosa che potesse spaventare ancora di più il pericoloso criminale, ma non lo fece. Una lacrima cadde dal suo occhio destro direttamente sul terreno sporco, mischiandosi al suo stesso sangue, una traccia di lui che sarebbe rimasta lì, a bagnare per sempre il pavimento della stanza che sarebbe stata il luogo della sua morte. Una fine che avrebbe disgustato tutti coloro che ne fossero venuti a conoscenza. In meno di un secondo la sua mente si immaginò la scena dell’annuncio della sua morte ad Hoshi, la donna che Shinichi avrebbe protetto a costo della sua stessa vita, e della quale cercava solo l’approvazione ed il sorriso. Riusciva a vedere la sua espressione più delusa che dispiaciuta per il fallimento del suo allievo; nemmeno una lacrima per la sua terribile sorte. La mano callosa di Kore che gli toccava il fianco riportò qualcosa alla normalità, qualcosa che non era più un semplice ragazzo goffo e gentile. Shinichi rilassò di colpo il volto, lasciando chiusi gli occhi pieni di lacrime, mentre Kore si dirigeva dietro di lui per fare qualcosa che alla sua giovane età nemmeno osava immaginarsi. Il ragazzo pronunciò delle semplici parole, non di terrore, ma che cercavano di esprimere e sfogare la rabbia terribile che si stava accumulando dentro il suo cuore.

    Vigliacco… Rifiuto… Aborto.

    Poi accadde qualcosa. Un boato, seguito da un leggero tremolio dell’intera costruzione, attirò l’attenzione di Kore, che si dileguò per andare a controllare. Shinichi rimase solo, incatenato e impossibilitato a qualsiasi tentativo di fuga, almeno fino a quando non riavvertì il suo alleato più grande ritornare a scorrere nel suo corpo. Al contempo, una strana sensazione cominciò a pervadergli il corpo e l'animo. Non era una sensazione di sollievo, era piuttosto uno stranissimo senso di sicurezza, a cui seguì una calma estrema, quasi idilliaca. Uno stato d'animo che in cuor suo il ragazzo ricordava, e che lo aveva già accompagnato in situazioni simili donandogli una forza che riusciva a fargli dimenticare cosa fosse considerato giusto o sbagliato, che riusciva a renderlo una macchina da guerra mascherata da ninja. Dopo qualche secondo chiuse forte i pugni, cominciando allo stesso tempo a girare i polsi cercando di farvi fluire il chakra, così da renderli snodabili e capaci di uscire dalla presa di quelle manette. Una tecnica basilare, che la maggior parte dei ninja conosceva ma che risultava essere utile come non mai in situazioni del genere. Una volta libero, sarebbe caduto sul pavimento di colpo, e avrebbe attutito la caduta grazie al riflesso involontario di portare le braccia tese in avanti, atterrando così sul miscuglio dei suoi stessi liquidi corporei. Lo Yuki avrebbe sollevato le mani da quella disgustosa soluzione ancora calda, riacquistando una posizione eretta. A quel punto avrebbe finalmente riaperto gli occhi ma essi non assunsero il loro normale aspetto, bensì uno decisamente più minaccioso, come se tutto d’un tratto fossero stati presi e trapiantati su una persona completamente diversa. Si sarebbe dunque guardato intorno per poi osservare il suo busto. Le tre ferite erano ben visibili, ed il sangue, seppur non fossero delle ferite gravi, continuava a scorrere copiosamente arrivando fino ai pantaloni. Con tutta calma, senza dar più alcun segno di avvertire il dolore, lo Yuki tentò di far scorrere il chakra acquatico lungo tutte e tre le ferite, semplicemente poggiandovi la mano sinistra sopra, concludendo con la prima che gli fu inferta sul suo delicato volto. Fatto ciò, avrebbe afferrato il suo equipaggiamento e si sarebbe rivestito, per poi incominciare a camminare con calma in cerca di colui che fino a poco prima si era divertito ai danni di un povero ragazzo, ma che non aveva idea di cosa avesse risvegliato con tali gesti. La casa era uno dei luoghi più terribili che potessero esistere, e rispecchiava in tutto e per tutto il suo proprietario con tutti gli escrementi e resti umani che adornavano i numerosi corridoi e stanze. Inizialmente lo Yuki non fece caso allo strano simbolo che era disegnato su alcuni dei muri, ma quando cominciarono ad essere in quantità sempre crescente, ecco che si sarebbe fermato un attimo ad osservarne uno, cercando di capire di cosa si trattasse. Purtroppo per lui, non era un esperto in certe cose, e sicuramente quello non era il momento più adatto per mettersi a decifrare un simbolo, perciò sarebbe passato semplicemente oltre, cercando l’uscita. I corridoi lo avrebbero infine portato davanti ad una finestra aperta, dalla quale sarebbe uscito tentando la sostituzione con un ramo marcio immerso nelle putride acque della palude.
    Resistenza: 250
    Stamina: 450-5-10-5= 430

    Azioni:
    - Tecnica della Fuga
    - Idratazione sulle ferite per farle smettere di sanguinare
    - Tecnica della sostituzione

    Note:
    Ovviamente non me ne sto andando, sto solo cercando di mettermi in una posizione migliore. Eventuali azioni volte ad attaccare o avvicinarmi dipenderanno da cosa succederà nel prossimo post.
     
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24 replies since 10/2/2017, 21:52   800 views
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