Naruto GDR - La via del ninja

Posts written by Borger24

  1. .
    Chiedo qui per poter avere una proroga, purtroppo non riuscirò a postare nei prossimi tre giorni, causa lavoro e università. Insomma col poco tempo che ho fare quattro righe alla rinfusa non mi pare il caso di farle u.u
  2. .
    Up
  3. .
    Narrato Parlato "Genitori di Hoshiyo"

    Nella vita di un aspirante ninja c'era sempre un momento in cui si era messi seriamente alla prova, in cui si doveva dimostrare a se stesso e agli altri le proprie motivazioni, il proprio filo conduttore che univa gli sforzi che si facevano per inseguire un sogno e far risaltare i propri valori. Per Hoshiyo era arrivato quel momento. La ragazza si svegliò con un sorriso stampato sul voltò in quella stanza spoglia e malconcia che era camera sua. Da quando era arrivata nel nuovo villaggio, quasi nessuno era disposto ad affittare una casa decente a dei rifugiati, per loro era già tanto aver trovato quella casa malconcia a un prezzo decente. Per una volta la ragazza non aveva avuto nessun incubo, il ché era strano dato che da quando è una rifugiata, gli incubi sono stati i suoi veri e unici compagni. Sgranando gli occhi e vedendo lo stile spartano della sua camera, il sorriso della giovane ragazza incominciò a scemare arrivando quasi ad essere un'espressione di disgusto, purtroppo la ragazza poteva avere poche comodità dato le poche possibilità finanziare della sua famiglia e la giovane pian piano stava tornando dal regno dei sogni alla realtà. Ci volle un attimo prima che la ragazza si alzasse. Una volta fatto aprì il suo armadio che sembrava essere più un comodino per le sue dimensioni. Diede un occhiata veloce e scelse i vestiti più comodi che potesse mettersi. Una volta pronta scese uscì da camera sua. Trovò sul tavolo della cucina un biglietto, e del latte con i cereali. La ragazza sorseggiò il latte mentre leggeva il contenuto. "Ciao Hoshiyo, oggi è il gran giorno del tuo esame, siamo sicuri che passerai senza troppi problemi, mi dispiace che non riusciamo a essere presenti oggi, oggi io e tuo padre abbiamo un colloquio di lavoro, finalmente. Ci vediamo a cena per festeggiare. Ti vogliamo bene. " La biondina una volta finito di leggere non sapeva come comportarsi di fronte a tale testo e con una freddezza abissale semplicemente lo strappò. Una volta finita la colazione si incamminò per l'accademia. Come al solito durante il tragitto la ragazza sentiva di avere gli occhi puntati addosso, di essere disprezzata da quelli che dovrebbero essere altri abitanti come lei, la cosa le dava un fastidio enorme, avrebbe tanto voluto essere invisibile, però non tutto viene per nuocere, infatti la ragazza aveva esplorato in lungo e in largo il villaggio tra le sue fitte foreste e fiumi, e aveva trovato un percorso dove sarebbe stata da sola circondata dal rumore degli uccelli, il vento tra le foglie e lo scorrere dei ruscelli. Il volto della biondina si rilassò e abbozzò un lieve sorriso per tutta la durata del percorso. Per una volta aveva un momento di pace, e poté sentire lo stress che passava dalla sua spina dorsale, e piano a piano evaporava scomparendo. All'accademia la ragazza riuscì ad assistere ad una calca immonda di ragazzini suoi coetanei che cercavano di capire in che aula erano stati smistati per procedere con l'esame. Una volta che la bacheca fu' visibile la ragazza controllò la sua designazione: Aula centodieci. Una volta entrata vide che avevano spostato banchi e sedie per l'occasione, probabilmente serviva spazio per testare le tecniche ninja. La stanza si riempì di studenti in poco tempo, molti erano nervosi, mentre altri come la ragazza erano abbastanza rilassati. Alla fine entrò quello che a detta sua era uno special Jonin. Un uomo dai capelli bicolore che la ragazza inizialmente aveva scambiato quasi per un compagno. Infatti Hoshiyo lo guardava storto, incapace di comprendere l'età di quello che era il suo esaminatore. Dopo le presentazioni fece un giro e si andò ad appoggiare su uno dei banchi impilati in fondo all'aula, poi procedette a detta della ragazza
    a fare uno dei classici discorsi inutili che si fanno solo per prassi.
    CITAZIONE
    Come ben sapete qualcuno di voi uscirà da qui contento mentre qualcun altro no. Però prima di testare le vostre capacità vorrei capire se avete… come dire… la tempra e le motivazioni giuste per essere degli Shinobi. Poiché non sono interessato a promuovere combattenti senza cervello e cuore.

    Dopo tale discorso la giovane biondina osservò ancora in modo più maligno e torvo lo special Jonin attirando probabilmente la sua attenzione, infatti la ragazza venne indicata e le venne chiesto di rispondere al perché volesse diventare un ninja. La domanda sembrava banale ma non lo era, di colpo la giovane intravide l'immagine della testa mozzata della sua migliore amica e del Janshinista che aveva fatto uno dei vari massacri nel suo villaggio natale. Hoshiyo si era incazzata non poco ripensando a quei ricordi, strette i pugni e digrignò i denti, poi rispose con voce rauca, spazientita, quasi come se fosse una domanda inutile.

    Ho due motivi. Probabilmente tu non lo sai, ma gli altri presenti in quest'aula sanno che sono una emarginata, una fuggitiva del paese di Yu, e non sono soltanto io, ma anche la mia famiglia. Da quando siamo arrivati siamo sempre stati trattati come uno scarto, dei rifiuti della società e onestamente io mi sono rotta dei loro pregiudizi. Voglio diventare un ninja per riscattare me e la mia famiglia zittendo una volta per tutti gli idioti che non ci vogliono al villaggio.

    La giovane fece un attimo una pausa e guardò il suo esaminatore con gli occhi iniettati di sangue, facendo trasparire quello che era il suo istinto omicida dalle sue parole.
    La seconda motivazione è che ho un conto in sospeso a YU, ho un omicidio da compiere. I seguaci di Janshin la dovranno pagare per tutto quello che hanno fatto alle persone a cui tenevo.
  4. .
    Piccola domanda per lo staff, ho visto che è rimasta la mia scheda di un mio vecchio personaggio che non credo neanche di aver giocato nell'effettivo. ora mi chiedevo l'avete usato come esempio o in qualche missione? Lo chiedo perché almeno so se devo creare un nuovo pg u.u
  5. .
    Ciao ragazzi, sono tornato XD
    Volevo chiedere scusa per l'assenza ingiustificata, non sono riuscito a conciliare gli impegni off con quelli on. (Più che altro ho poco tempo per postare e non sempre riesco a conciliare tutte cose.) Se è possibile volevo tentare di giocare nella speranza che questa volta non lascio appeso nessuno :c
  6. .
    Narrato Jin Kimura Sensei

    Dopo un po' che Jin e gli alti ragazzi aspettavano seduti sui banchi in preda all'ansia, si palesò un chunin riconoscibile dal tipico giubbotto e dal copri fronte attaccato al collo. Il giovane Jin lo squadrò per bene, teneva il suo sguardo fisso su di lui, ma non per un motivo specifico, semplicemente era curioso di capire quel tipo dove sarebbe andato a parare con la sua probabile presentazione pre-esame.
    Questo è per voi un giorno molto importante. Coronerete i vostri studi e il vostro percorso oggi, dimostrando di aver appreso appieno le nozioni basi per diventare genin e quindi ninja del villaggio.
    Al sentire queste parole lo sguardo di Jin diventò annoiato, si aspettava qualcosa di più interessante, qualcosa che la pigrizia del ragazzo non potesse ignorare. Il giovane infatti si appollaiò con la testa sul banco pronto per addormentarsi nel caso in cui quel sensei non avesse detto qualcosa di interessante.
    Non voglio tediarvi spiegandovi quanto è cruciale in questo periodo storico per il villaggio avere nuove leve a disposizioni nè voglio riportarvi alla mente quell'orribile attentato alla nostra accademia. Tutti abbiamo perso qualcuno di caro e le ferite nei nostri cuori ancora non si sono ancora rimarginate.
    Il sentire quelle parole fece creare un nodo allo stomaco nel caso del corvino, che si posizionò correttamente sul banco. Nel bene o nel male la sua attenzione era stata ripresa anche se non troppo. Il ragazzo vorrebbe dire qualcosa per sollevare il morale di alcuni suoi compagni che ancora soffrono per la cosa, si gira e li cerca con lo sguardo e quando li trova, abbandona il suo sguardo serio per porgergli un bel sorriso, quasi come se fosse una coccola della loro mamma, sempre ammesso che questi ne abbiano una. Mentre il corvino faceva questo il sensei poggiò le mani sulla cattedra e iniziò l'esame.
    Iniziamo subito l'esame! Kimura Jin, vieni avanti. Posizionati qui davanti e mostra ai tuoi compagni come creare dei cloni. Bunshin no jutsu. Ne voglio vedere almeno un paio ben fatti.
    Il corvino rimase spiazzato, non si aspettava di dover incominciare per primo. Quell'esame gli seccava farlo, ma data la situazione non voleva fare prendere a male i suoi compagni mostrando la sua pigrizia fuori dal comune e un grosso disinteresse generale per l'esame in sé. Con calma il giovane si fece forza e una volta alzatosi si posizionò davanti alla cattedra. Per un attimo fece silenzio, poggiando il suo sguardo serio ancora per una volta sul prof, per poi tentare di buttarla sul ridere e alleggerire la pressione all'interno di quell'aula.
    Avanti prof, in fondo non c'è due senza tre, ci siamo allenati tutti quanti qua dentro, sono sicuro che ognuno di noi possa passare l'esame senza battere ciglio. Questa giornata per lei sarà Leggendaria in quanto sensei. Detto ciò si voltò verso ai suoi compagni, sorrise forzatamente e fece un pollice in su tentando di caricarli, per poi incominciare a fare effettivamente quanto richiesto per il suo esame.
    Incominciò chiudendo gli occhi per concentrarsi e utilizzare le sua abilità per poter impastare in maniera ottimale il chakra all'interno del proprio corpo, per poi andare a comporre i sigilli Pecora, Serpente, Tigre con molta calma dato che nessuno gli metteva fretta. Avendo una buona concentrazione del chakra però il giovane tentò quasi di strafare pur di motivare i suoi compagni a dare il massimo, facendosi peso della maschera che decise di indossare quella giornata, dato che se fosse per lui, farebbe soltanto il minimo sindacale. Così il giovane tentò di far apparire non due, non tre, ma ben sì cinque cloni attorno a se.



    Riassunto Azioni


    Azioni
    Tecnica della Moltiplicazione del Corpo (Bunshin no Jutsu) (-5 alla stamina)

    parametri
    Resistenza:10(100)
    Stamina:10(100)

    Maestrie e Abilità
    Concentrazione del Chakra

    equipaggiamento
    Scrivete qui

    Consumabili
    Scrivete qui

    Conoscenze
    Tecniche e del chakra LV.1

    Scrivete qui



    Edited by Borger24 - 22/5/2022, 12:50
  7. .
    Avviso che non potrò postare oggi alla role d'accademia per il semplice fatto che sto in aeroporto per tornare a casa e arrivando tardi non riuscirei a fare un post con un minimo di qualità. Domani dovrei postare senza problemi u.u
  8. .
    Narrato. Jin Mamma di Jin
    Scheda


    Quella giornata a Kirigakure fu' più particolare del solito. Le piccole gocce d'acqua che caddero dal cielo spezzarono via i banchi di nebbia che da sempre caratterizzavano la città. Quel giorno tra paure e sogni da realizzare non si poté mai decretare se fosse stato felice o triste, probabilmente il come lo si vide dipese dai punti di vista di chi quella giornata la visse. E qui entra il caso di Jin Kimura, uno di quei tanti presenti quella giornata, e almeno per questa volta il punto di vista della storia è il suo.

    Sorella, oggi sta piovendo. Credi che i nostri compagni stiano piangendo per il nostro avvenire? Può essere che vedano il nostro futuro come oscuro e pieno di guerre? No...Per me sono solo tristi perché non possono essere con noi quando faremo la storia...

    Jin rimise la foto di sua sorella maggiore nel suo posto designato sul comodino. Quello era il suo grande giorno, controvoglia ha dovuto svegliarsi per tempo, perché purtroppo per lui, le regole impongono che si debba arrivare in orario per sostenere l'esame per diventare un genin. Il giovane aprì il suo armadio in cerca di qualcosa da mettere. Il buon costume consigliava di vestirsi in maniera consona per l'occasione, ma questo non faceva per lui. Pigramente scelse dei vestiti puliti si, ma consumati da tutti gli allenamenti fatti dal giovane. Il colore è nero così come la maggior parte dei vestiti del suo guardaroba. Una volta vestito Jin si fermò a pensare alle giornate che dovrà affrontare d'ora in poi. Per lo sconforto poggiò una mano in viso, il tutto mentre sbuffava preso dallo sconforto. Vide la sua immagine riflessa dallo specchio. I suoi capelli sia corvini che rossi erano inguardabili, spettinati e ribelli, un po' come il loro legittimo proprietario.

    Uffa dovrei sistemarli..? Non c'ho assolutamente voglia oggi... Maledetta vita da ninja, ma si deve proprio essere sistemati in questi eventi? Ma chi me l'ha fatto fare...

    Detto questo scese le scale che portavano da camera sua al soggiorno in maniera molto svogliata, ad ogni suo passo il corpo sembrava potesse cedere come se stesse trasportando un peso elevato. Una volta arrivato in soggiorno tra uno sbadiglio all'altro guardò un po' in giro. Quella stanza era rimasta uguale per anni, modesta e in ordine. Con un tavolo per mangiare, una tv, un divano e una libreria stracolma di libri. Pian piano il giovane si accorse di essere da solo in casa o almeno questo è quello che pensava. Infatti dopo aver preparato una tazza di cereali e latte per fare colazione, un'ombra si diresse alle sue spalle. Avvolse le braccia attorno al ragazzo bloccandolo in un lungo abbraccio. Il giovane con calma girò la testa e vide sua madre.

    Buongiorno Jin, immagino tu ti stia preparando, in fondo è il tuo grande giorno no?
    Oh guarda, un angelo è sceso dal cielo questa mattina. Deve sicuramente essere il mio giorno fortunato.
    Sei sempre il solito tu... Ma grazie del complimento!

    La donna lasciò libero suo figlio e si diresse verso la porta d'uscita, probabilmente aveva atteso che suo figlio si svegliasse cosicché potesse salutarlo prima di andare a lavoro. Si fermò all'uscio della porta e con fare un po' triste, dando le spalle al figlio disse quello che provava.

    Jin lo so che è la tua vita e che è giusto che tu viva i tuoi sogni, però per favore non andare. La nostra famiglia ha già perso troppe persone... Tuo fratello non lo vediamo da tempo e tua sorella maggiore... Beh non so neanche più cosa dire di lei... Abbiamo già perso troppi figli, per favore rimani con noi, ripensaci.

    il giovane non condivideva quanto detto dalla madre, ma lo comprendeva o meglio cercava di comprenderla, dopotutto non può sapere cosa significa perdere un figlio, figuriamoci due. Si alzo e con fare tranquillo abbracciò la madre prima di uscire. Una volta fuori con lo sguardo rivolto verso madre, guardandola dritta negli occhi con un sorriso stampato sulla bocca disse con tono allegro.

    Mamma che stai dicendo? Tu non ci hai persi, e non ci perderai. Certo, a volte le cose non vanno sempre per il meglio, ma alla fine nonostante tutto torniamo sempre a casa. Io tornerò sicuramente, mio fratello pure, eh beh per nostra sorella...Sai come si dice no? Non c'è due senza tre. Torneremo tutti, te lo prometto.

    Dopo aver tranquillizzato la madre, il giovane si incamminò per arrivare all'accademia. Le gocce cadevano lentamente sopra Jin e alcune di queste scivolavano sul viso del giovane partendo dagli occhi e finendo a terra.

    Si oggi sta decisamente sta piovendo...Tutto questo sarà Leggendario.

    Camminando per le vie del centro, il giovane poté notare come il villaggio si stesse svegliando. Infatti c'erano poche persone in giro. C'erano di tutti i tipi: tra gli adulti che si preparavano per andare a lavoro, tra chi incominciava ad aprire i negozi fino ad arrivare agli studenti come Jin che si preparavano ad arrivare in accademia per sostenere l'esame. Dopo un po' di tempo il quasi corvino arrivò a destinazione. L'atmosfera che si respirava in accademia aveva del surreale, per quanto il palazzo fosse stato ricostruito da poco aveva dei piccoli difetti che nessuno poteva ignorare. Il più grave è che era un campo di battaglia ed un cimitero. Non si sa neanche quanti studenti siano stati sterminati durante l'ultimo attacco. Quelli della generazione di Jin probabilmente dovranno convivere con dei fardelli pesantissimi fin da piccoli. Di tanto in tanto lo sguardo serio di Jin si posava sul volto dei suoi compagni, che evidentemente erano ancora scossi dall'accaduto, e di fatto si sono privati del sorriso. Il giovane non si arrese a quella situazione e cercò di sdrammatizzare coi suoi compagni, infatti una volta entrato in aula salutò i suoi amici con fare scherzoso.

    Chi non muore si rivede eh? Oggi è il giorno per fare qualcosa di LEGGENDARIO! Diamo il massimo!

    E con un sorriso stampato in fronte si sedette al suo posto, cercando di mantenere il più lungo tempo possibile la maschera che si era costruito, fingendo che l'attacco non abbia traumatizzato anche lui, così che possa essere preso ad esempio, caricando gli altri verso un futuro prospero.
  9. .
    Ciao ragazzi io sono Borger, sono un universitario fuori sede con la stramaledetta passione per i giochi di ruolo. Da anni ormai vado in giro per i forum e gioco, non sempre potendo continuare a giocare per questione di tempistiche, ho giocato già a dei forum di Naruto, attualmente ne gioco due Uno su One piece e uno su mha. Ovviamente con molta calma dato che non ho il tempo per poter giocare costantemente. E nulla spero di poter giocare con voi con calma e soprattutto di poter godere delle ottime ore di gioco assieme a voi. Comunque io ho fatto già la scheda, posso pubblicarla o devo essere abilitato?
  10. .
    Narrato. Parlato. Parlato Altrui.

    E così Heizo si trova ad incominciare il suo test senza però prima uno scambio di battute tra lui e il suo maestro che sa il fatto suo in quanto ad affilatezza della lingua.
    Ah, assolutamente, non ho dubbi che tu possa raggiungere il mio grado presto, mi segnerò il tuo nome… Però credo che tu debba darti una mossa, essere studenti a sedici anni non è un gran modo per cominciare la scalata alla nostra lunga gerarchia non trovi?
    Il giovane sorride lievemente ed accenna una risata, quella è una buona risposta, il maestro lo sminuisce per il grado, peccato che il suddetto Yamamoto non sia uno che sta troppo zitto.
    Ma dai, tu credi davvero a queste scemenze? Ci sono un sacco di ninja ancora genin o chunin che hanno palesemente la forza di un jonin se non più forti, giudicate la forza in base al grado ma di per sé è una stronzata. Gli esami possono fallire per tantissimi motivi, senza contare che ogni due per tre arriva un mukenin o qualche idiota sotto sostanze tossiche ad ammazzare o rapire ninja. Quindi di che stiamo parlando dai?
    Finito di dare questa risposta arriva l'altra affermazione del sensei che sembra soddisfatto di quanto detto da Heizo.
    Molto simpatico il tuo obiettivo, proteggere qualcuno è sempre onorevole, spero che tu protegga anche tutti gli altri abitanti del villaggio, trattandoli proprio come questo tuo amico…
    Senza rispondere a parole Il giovane fa un semplice pollice in su e prende il polsino che gli porge il sensei aspettando di capire a che serva.
    Eccoci, allora, purtroppo siete in numero dispari, quindi uno di voi dovrà sostenere la prova partecipando col sottoscritto. Le coppie saranno formate dall’ordine nel quale vi siete presentati, quindi il primo di voi col secondo, il terzo col quarto ecc. Chi riuscirà a rubare il braccialetto all’avversario vincerà e potrà diventare genin. Inizieremo io e il giovanotto che si è presentato per ultimo, così vi daremo una dimostrazione.
    A questa affermazione Heizo sospira e sbuffa mentre si tocca il volto, una sfiga più allucinante di questa non ci può essere per il momento nella sua vita, probabilmente gli toccherà rifare il test ma già che è in ballo gli tocca ballare. Il cuore gli batte velocemente e sente quel senso di vuoto e ansia che gli pervade tutto lo stomaco e il petto, e carico di quelle emozioni e sensazioni incomincia lo scontro. L'aspirante genin incomincia a compiere dei sigilli: pecora, serpente e tigri tentando di far apparire 5 copie attraverso la moltiplicazione del corpo, una volta fatto questo andrebbe incontro verso il sensei saltando contro di lui pronto per un'attacco mentre compie i sigilli Pecora, Cinghiale, Bue, Cane, Serpente tentando di sostituirsi alla sedia dietro il sensei, se ci fosse riuscito avrebbe tentato di sferrargli un calcio nelle parti basse come distrazione sicuro che tanto quel colpo sarebbe stato parato per poi tuffarsi e cercare di sfilare il polsino del sensei.

  11. .
    up
  12. .
    Narrato. Parlato. Parlato Altrui.

    Il paese del vento è da sempre conosciuto per le sue raffiche di vento, la sabbia del deserto e le alte temperature. Pochi sanno però che essendo un posto desertico rende lo sbalzo di temperatura che avviene tra il giorno e la notte tale da poter spaccare le pietre, ragion per cui nonostante ci sia caldo per la maggior parte della giornata la sera porta con sé un gran bel freddo. Durante una delle tante sere, nella capitale di questo paese, in uno de vicoli più remoti di Sunagakure c'è un ragazzo che non riesce a dormire. Seduto sulla ringhiera del balcone sta lì silenzioso a farsi cullare dal freddo serale, mentre pensa al da farsi. Il ragazzo, un tipo abbastanza insolito per quelle parti, ma nonostante l'aspetto è originario di lì. Uno che per quanto smilzo si può dire che è gracilino. A differenza della maggior parte delle persone la sua pelle non è né scura né abbronzata, è pallido, bianco e candito quasi come la neve. Quasi perché nonostante tutto il dover passare molto tempo sotto il cocente sole di un deserto in un modo o nell'altro un segno te lo lascia, infatti sulla pelle del giovane Heizo Yamamoto si possono osservare diverse bruciature o arrossamenti su tutta la pelle. Le stranezze di questo ragazzo però non finiscono qui, il colorito dei capelli non è ramato come i suoi consanguinei, ma è ben sì verde con sfumature più chiare o più scure a seconda della ciocca che si prende in considerazione. Gli occhi che ha sono glaciali, sarà per il colorito violastro che si contrasta con la pelle o per le borse sotto gli occhi che ormai hanno raggiunto un colore uguale al nero, fatto sta che a primo impatto riesce ad incutere timore. Il giovane è già vestito per la prova che deve affrontare, anche sé a dirla tutta il suo vestiario non è il più consono per l'occasione, una tuta tutta nera, con vari bracciali guanti e gomitiere che richiamano il sentimento di ribellione del ragazzo. Di Heizo dopo averlo conosciuto si può dire una cosa, è un caotico buono.

    Passata la serata ed ammirata l'alba, il ragazzo si muove dalla sua postazione dopo ore ed incomincia a prepararsi. La giornata per lui è abbastanza importante, dopo anni di esercitazioni in accademia, finalmente è l'ora di fare l'esame sperando di non dover più tornare in quel luogo da studente. La scaletta di inizio giornata è rimasta invariata da anni. Scendi dal balcone, vai in camera e vestiti, sistema quello che hai messo in disordine, fila in cucina, prepara la colazione, latte biscotti e via di casa. Che poi definirla casa è un po' una dichiarazione d'amore dato che non è delle migliori. L'interno è mantenuto molto bene, perché Heizo e famiglia se ne prendono cura, ma la problematica maggiore sta nella struttura della casa in sé. A cominciare dalla Sabbia che forma le fondamenta di casa che col passare del tempo sta iniziando a sfaldarsi, o le tubature che non riescono a portare l'acqua calda nei sanitari quando ce n'è bisogno, insomma cose così, che rendono la vita del giovane e della sua famiglia un continuo rafforzarsi e temprare lo spirito.

    Un volta fuori Il Verde incomincia a camminare per la città, il paese si sta svegliando pian piano. Le persone esattamente come lui incominciano a uscire dalle proprie abitazioni per andare a lavorare, anche se ogni tanto capita di vedere qualcuno ubriaco marcio con l'intento di tornare a casa dopo una serata all'insegna del divertimento mascherato da distruzione. Così il giovane cammina in direzione dell'accademia, con il morale alle stelle dato che ha la fortuna che le luci delle città si accendono davanti a lui, illuminandogli la strada come se fosse il protagonista di un film, insomma poco da dire il giovane se la sta tirando proprio.

    Una volta arrivato all'ingresso dell'accademia incontra un suo caro amico che esattamente come lui deve affrontare l'esame per diventare un genin.
    Jaiko.Kinsujiaf86faf1-5ee1-4a0e-ac21-eb8db5397622

    Questo inseparabile duo si è formato qualcosa come tre anni fa, durante una delle tante bravate di Jaiko (Il nome dell'amico) che dopo uno scherzo alla persona sbagliata si è ritrovato in mezzo ad una maxi rissa dove la sua vita è stata messa a rischio, è stato in quel momento che Heizo è andato in suo soccorso, anche se inutilmente dato che le ha prese anche lui. Le cose stavano andando veramente male ed è solo grazie all'intervento di un jonin se si sono salvati. Il verde nonostante tutto non ha mai riportato troppe ferite al contrario dell'amico che è rimasto cieco, ma nessuno dei due ha mai mollato e hanno proseguito la strada per diventare un ninja.

    Fatti i saluti iniziali i due non si perdono troppo in chiacchiere e avanzano spediti verso l'arena dove si deve tenere l'esame, una volta lì, riuniti con i compagni di classe, il duo di amici fa partire quello che a tutti gli effetti è un passaggio di rito, o una sorta di tradizione scaramantica. Tutti gli studenti si mettono in cerchio, abbracciandosi lasciando sì che uscisse all'unisono dalle loro corde vocali un urlo liberatorio, fatto questo poteva iniziare la prova. Tutti gli studenti guardano l'insegnante, tutti tranne Jaiko che per ovvi motivi non può vederlo. Heizo lo guarda tetro quasi con aria di sfida, la speranza di incontrare un esaminatore già conosciuto se né andata a quel paese.

    Salve, io sono il maestro Yamamura, chunin della sabbia da ben trentaquattro anni. Presentatevi uno ad uno: cognome, nome, età e motivo della vostra scelta di diventare shinobi.


    Heizo lo guarda quasi inorridito dalla sua affermazione, ma non perché ha qualcosa di personale contro di lui ma perché trentaquattro anni senza essere promossi sono tanti ed il ragazzo non vuole fare quella fine. Tutti a turno fanno quanto chiesto dall'esaminatore fino al giovane verdognolo che è rimasto l'ultimo. Il ragazzo non è in ansia, anzi è molto tranquillo e pronto allo scherzo e non perde occasione per farlo percepire.

    Ciao Yamamura, io sono Heizo Yamamoto, quello che ti raggiungerà presto di grado , ricordalo per quando saremo colleghi. Ho sedici anni ed il motivo per cui ho scelto di diventare uno Shinobi è semplice...
    Heizo indica il suo amico Jaiko che già ride da un pezzo
    Insomma lo guardi, quel tipo li è riuscito a mettersi nei guai non so quante volte ed io senza volerlo sono stato trascinato nelle sue follie perverse, lo vede che è cieco? Mi ringrazi se lo è perché se non fosse stato per me che sono stato usato come sacco da boxe dal mukenin che ha fatto arrabbiare se ne sarebbe uscito molto peggio. Per fortuna un suo superiore è venuto a salvarci e da li è partita la voglia di essere un ninja. Le potrei dire che lo voglio diventare per proteggere i miei cari o qualcosa così, è vero per carità, ma lo faccio in primis perché la prossima volta che quel cretino sarà in pericolo ed io sarò quello che lo salverà da vero fico quale sono avrò l'occasione di rinfacciarglielo a vita.

  13. .
    Ciao bell* io sono Borgy. Sono un universitario semi-fuori sede che nei pochi momenti liberi gli va di nerdare con giochi come questo. Ho letto il regolamento e mamma mia quante statistiche, ci sarà bisogno di tempo per imparare tutto. Ho già pensato al personaggio da fare...(In realtà ho la scheda pronta ma shh) Non c'è una vera e propria guida strategica vero? Lo chiedo perchè si dai all'inizio non è troppo importante essere impostato ma dai, bisogna sapere su dove indirizzarsi, quindi si accettano consigli u.u. Le ultime di cose. Netsuton e Suna. Ci si vede in game (Non ammazzatemi subito ce sono una pippa)
  14. .
    narrato parlato Shion


    Avevo appena detto il mio credo ninja. Ero sicuro di me e molto concentrato, cercai di notare e prevedere ogni possibile azione di Shion. Guardandolo attentamente notai che si morse ferocemente e ripetutamente il labbro inferiore e il suo sguardo freddo divenire ghiacciato. Qualcosa andò storto, le mie parole gli diedero parecchio fastidio in qualche modo. Shion abbassó la testa quasi avvolgendo il mio cranio con i suoi lunghi capelli color indaco, mi guardo storto, sembrava che volesse ringhiarmi contro. Sulle sue guance appena sbarbate apparvero tantissime rughe. Incominciò a parlare.

    Quindi... saresti l'unico a sopravvivere eh?

    Non riuscì a comprendere le intenzioni di Shion e in un attimo mi prese alla sprovvista affernadomi per il colletto della mia felpa e sollevandomi. Sentì il fiato che mi mancava ma rimasi impassibile, non potevo permettere che la mia condizione mi potesse distrarre. La faccia di Shion rimase identica, come un demone che sospira sulle carni della vittima mietuta. Si mise a parlare.

    Sei proprio sicuro? Bene. Se riesci a toccarmi, anche solo la tunica, anche solo un capello, sei ufficialmente un Genin. Altrimenti, fuori dai piedi, ragazzo. E la tua tenacia, determinazione, sicurezza, tienila da parte per quando sarai su un VERO campo di battaglia. Su, scendi. E tutti voi, seguiteci, compreso tu Shiro. Voglio farti vedere COME SI GESTISCE UN'ACCADEMIA SOTTO IL REGIME JASHINISTA.

    Ecco, una battaglia stava per divenire il mio esame per diventare genin, diventai sbigottito all'idea di combattere contro Shion ma non ebbi scelta, lui era l'unica cosa che mi separava dal mio sogno ed era l'ora che lo togliessi di mezzo.
    Scesi assieme agli altri e io e Shion ci mettemmo l'uno di fronte all'altro a distanza di un paio di metri al centro del manto sterrato che ci faceva da campo di battaglia, i miei compagni si siedetterò sui gradoni con il maestro che li teneva d'occhio. Shion incrociò le braccia e si siedette a terra. Ebbe lo sguardo fisso verso il basso, come se avesse voluto co tare i granelli di sabbia. Stava lì fermo ad aspettare finché parlò.

    quando vuoi.

    Appena ebbi ascoltato quelle parole cercai di elaborare una strategia in fretta.
    Pensai che lottare contro un nemico di cui non si sappiano le abilità e stili di combattimento sarebbe stato un suicidio, avevo bisogno che facesse la prima mossa. Mi guardai in giro e vidi i miei compagni a circa 2-3 metri dietro Shion e in quel momento mi venne un idea, avrei dovuto obbligare Shion a inseguirmi così avrei avuto più tempo per cercare un suo punto debole. Così Mi concentrai sul controllo del Chakra e incominciai a correre verso Shion per fargli credere che stessi per fare un attacco diretto, nel frattempo avrei compiuto i sigilli pecora, serpente e tigre il più velocemente possibile per usare la moltiplicazione del corpo. Avrei cercato di usare quella tecnica per confondermi con i miei cloni e cercare di compiere i sigilli pecora, cinghiale, bue, cane e serpente per usare la tecnica della sostituzione e sostituirimi col maestro che si trovava a un metro di fianco ai miei compagni di classe. Se ci fossi riuscito allora avrei cercato di correre in mezzo ai miei compagni e di comporre i sigilli cane, cinghiale e pecora per trasformarmi grazie alla tecnica della trasformazione del corpo nel primo compagno mi fossi trovato davanti permettendomi così di mimetizzarmi e attendere la mossa di Shion.

    Resistenza:100
    Stamina:100-5-5-5=85
    Non essendoci un arbitro non sapevo a chi rivolgermi per sapere se la mia strategia fosse corretta, spero vivamente di si. Se così non fosse scusami. Spero vivamente che Shion non ammazzi il mio personaggio perchè la mia vittoria in questo combattimento la vedo molto improbabile :please: :ok:


    Edited by Borger24 - 15/11/2018, 13:58
  15. .
    Narrato Parlato Padre di Todoroki Shion Maestro


    Erano le 6:00 quando mi svegliai per delle grida che provenivano dall'esterno, la prima cosa che mi venne in mente da fare fu quella di dare un occhiata fuori dalla finestra per accertarmi di ciò che stava accadendo, dalla finestra vidi due losce figure, entrambe stavano picchiando a sangue un povero vecchio che ormai per i troppi colpi ricevuti, sopratutto alla testa, aveva perso conoscenza, con il vecchio c'era una bambina che faceva l'unica cose che poteva fare, piangere e pregare che suo nonno sopravivesse a quel massacro. Dopo quella visione e le urla dei civili che venivano martoriati già dall'alba per quanto non volessi ammetterlo il mio coraggio si stava affievolendo, per la prima volta ebbi paura. Il non poterli aiutare mi creava un forte disagio, mi sentivo sporco dentro, quasi come se avvessi una macchia nera che partiva dal cuore e si estendesse su tutto il corpo tramite bruciature, mi sentivo colpevole per quello che stava succedendo, e senza accorgermene il mio corpo si irrigidì sempre di più, i miei pugni erano talmente rigidi che mi conficcai le unghie nel palmo facendomi sanguinare, sentivo la pressione sanguigna che aumentava in tutto il mio corpo, mi sentivo come se stessi scoppiare. All'improvviso mi calmai, la mia attenzione fu catturata dalla mano che posò mio padre sulla mia spalla che incominciò a parlare.

    Todoroki sai perché sono diventato uno shinobi? Immagino proprio di no visto che non parliamo quasi mai, lascia che ti racconti una storia. Era il giorno in cui conoscetti tua madre e potevo avere all'incirca quasi la tua età, mi trovavo in un quartiere qua vicino e mentre facevo delle commisioni per tuo nonno finché la vidi, aveva la pelle bianca come se fosse neve, gli occhi azzurri come il cielo e i capelli neri come la notte. Era una bellezza rara come poche e appunto per questo era spesso vittima degli invidiosi. Non potrò mai dimenticare quella scena, era li, a 3 metri davanti a me, con tre ragazzini che la bullizzavano, pensai all'inizio che avrei dovuto ignorare il fatto ma non c'è l'ho fatta, il mio corpo si mosse da solo, alimentato quasi da una fiamma, quella volta conobbi il coraggio e grazie a quello salvai tua madre. Vedi, tutti abbiamo paura e chi dice il contrario mente, la verità è che diventa ciò che chiamiamo eroe solo chi ha il coraggio di affrontare la paura, quindi non preoccuparti anche se adesso non riesci un giorno attingerai a quella fiamma che abbiamo in corpo e la userai per salvarli tutti.

    Non riuscivo a credere alle parole di mio padre, aveva capito tutto, aveva capito le mie paure, la mia volontà, mi stavo davvero chiedendo se quell'uomo fosse davvero mio padre, incredibilmente sorridetti e tutte le mie paura e le angosce sparirono e lasciarono spazio alla audacia e fiducia in me stesso, ora sapevo che quando sarebbe arrivato il momento avrei dimostrato tutto il mio valore.

    Un ora e mezza dopo...

    Si erano fatte le 7:30 ed ero pronto a incamminarmi per andare a scuola, però per arrivarci avrei dovuto evitare tutti quei fanatici jansenisti che chiedevano completà fedeltà, non li sopportavo proprio, così controllai dalla finestra di camera mia se la strada fosse libera e poi mi incamminai.
    Arrivai quasi a metà strada senza essere visto, furtivo come un ninja finché spuntarono fuoro due jansenisti da un tombino. Ero finito, almeno questo è quello che pensavo dietro di me per casualità c'era il monaco che mi aveva addestrato che li distrasse dandomi giusto il tempo per cambiare strada.

    Ore 8:00

    Finalmente ero arrivato, ero di fronte all'accademia dove avrei incominciato il mio viaggio, l'unico ostacolo che mi divideva dal mio sogno era l'esame per diventare genin, feci un sospiro ed entrai. L'aula che mi indicarono i bidelli fu la 106-A al primo piano. Era piena di studenti e alquanto pare mancavo solo io, la fortuna volle solo che il maestro non fosse ancora arrivato, mi sedetti nell'unico posto libero che c'era, la cosa divertente era che tutti i miei compagni erano tremanti e ansiosi e molto probabilmente avevano scelto gli ultimi posti per non farsi vedere dal maestro.
    Passarono 5 minuti e il maestro arrivò. Sembrava un personaggio uscito da qualche fumetto, era alto quasi quanto me, con una una cicattice a X sul volto, aveva i capelli color bluastro, ed era vestito in un modo molto strano, indossava una lunga tunica nera con qualche zip metallica addosso, la cosa che più attirò la mia attenzione fu il suo sguardo glaciale che sembrava che potesse quasi vedere dentro la mia anima. Quello sguardo aveva gelato tutti tranne me, si era creato un silenzio tombale in classe che brevemente fu interrotto dal maestro che era intento a parlare.


    B-bene... Come sapete o-oggi c'è... il vostro esame Genin... ma non sarà come ve l'aspettavate, purtroppo... sarà... una prova di forza.. per questo, oggi... c'è con me Shion... un... signore mandato dai piani alti... che ha il diritto di decidere se meritate o meno.. di diventare degli shinobi...


    Prese parola un figura appena entrata ma che non notai completamente, la mia attenzione era ancora sulla cicatrice nel volto del maestro, mi chiedevo come avesse fatto a procurarsela, nel frattempo, il signore che se non sbaglio avesse detto di chiamarsi Shion incominciò a parlare.

    BENE! Chi vuole cominciare? Magari tu...


    Incominciò a cercare nel registro un nome da chiamare.

    ...Ichirou...Todoroki! Vieni qui. Fammi un discorso sul perché vorresti servire Yu e diventare uno Shinobi. Occhio a quello che dirai!

    Era il mio turno, sarei stato il primo della classe a fare l'esame e sinceramente la cosa non mi dispiaceva affatto, ero pronto, determinato e fiducioso nelle mie capacità così mi alzai guardai dritto negli occhi il signor Shion e risposi alla sua domanda.

    Buongiorno, sarò sincero e andrò dritto al punto. Vorrei diventare shinobi perchè devo mantenere una promessa fatta e quindi devo dimostrare il mio coraggio. Il campo di battaglia è il luogo perfetto dove dimostrare tutto il mio coraggio, in più se ci trovassimo in guerra durante uno scontro, tra i miei compagni e me, io sarei l'unico capace di sopravvivere allo scontro, e difenderei pure il proprio villaggio, questo perché a differenza loro io sono DETERMINATO e non mi fermerò davanti a niente e nessuno finché non avrò mantenuto la mia promessa!

    Ormai era fatta, ero andato dritto al punto, l'unica cosa che mi toccava da fare era aspettare la risposta del maestro.
20 replies since 7/7/2015
.