Lentamente, sotto lo sguardo nascosto ma vigile di Irene, il gruppetto fece le sue considerazioni e si organizzò in una votazione atta ad eleggere il loro capogruppo. Nella mente della chunin era ancora un mistero il perchè doveva procedere in quel modo con un branco di genin ma quel particolare modus operandi le era stato richiesto da colui che non solo era un collega ma anche ciò che più si poteva avvicinare all'essere ormai un amico, e poi era divertente assistere a quel teatrino inutile... Quindi andò avanti con quel teatrino fino al momento in cui il neo eletto giunse a compiere il dovere assegnatogli.

Per adesso non è il caso di perderci in discorsi divaganti... Suna è in una situazione molto particolare ma non è il momento di parlarne... Tenete gli occhi aperti e non distraetevi, non so molto più di quello che vi è stato comunicato, solo chi contattare una volta giunti a destinazione per avere le prime delucidazioni...

Così, proseguendo col suo atteggiamento lascivo ed apparentemente noncurante delle preoccupazioni che i genin potevano avere, Irene condusse il gruppo fino al villaggio dove giunsero il giorno successivo, mentre l'ambiente iniziava ad avvicinarsi molto di più a quello del Paese del Ferro.



Mentre il gruppo si addentrava nella via principale, poterono distinguere reazioni varie tra gli abitanti... Alcuni si davano alla macchia chiudendosi in casa o allontanandosi dalla zona palesemente spaventati, altri invece sembravano entusiasti di avere finalmente dell'aiuto e restavano, curiosi di vedere come si sarebbe sviluppata quella situazione.



Tra i vari abitanti, uno si avvicinò al gruppo dando loro il benvenuto

Finalmente siete qui... Scusate per le reazioni poco educate di alcuni miei compaesani... La paura muove il loro agire, non biasimateli...

Dopo un leggero inchino, segno di profondo rispetto verso gli shinobi giunti, riprese

Il mio nome è Tatsumi, figlio della precedente guida del villaggio che purtroppo è passato recentemente a miglior vita... Vittima delle recenti rappresaglie atta a derubarci delle nostre risorse minerarie e metalliche... Ma prego seguitemi... Raggiungiamo casa mia e vi spiegherò meglio...

Così Tatsumi, guidando tutti verso la sua spaziosa abitazione, situata al centro del villaggio, proseguì nella spiegazione chiarificatrice. Tutti poterono infatti rendersi conto, anche dal loro osservarsi intorno, che quel villaggio era effettivamente abitato quasi esclusivamente da minatori, artigiani e commercianti del ferro, con le loro rispettive famiglie. Tutta l'economia girava sul metallo e veniva da sè che la via di commercio principale era col Paese del Ferro, il cui confine non era poi così lontano.

Mio padre non ricopriva solo la carica di guida per noi tutti, ma anche di garante delle leggi e, fino a pochi mesi fà non abbiamo mai avuto problemi... Poi tutti i nostri beni commerciali hanno iniziato ad essere rubati e chi li trasportava o custodiva, veniva brutalmente ucciso... Stessa sorte capitata a mio padre che sembrava essere vicino ad una risoluzione del caso, dopo aver iniziato ad indagare a riguardo...

Nonostante il suo evidente tentativo di fare il forte, l'emotività del ragazzo era palpabile a tutti e la sofferenza che gli attanagliava l'animo poteva essere riconosciuta da tutti...

Vi prego... Aiutateci e trovate chi ha ucciso mio padre e tanti altri membri del villaggio...

Dove Tutto Ebbe Inizio

La battaglia alle porte del covo era conclusa da poche ore ed io, con i miei nuovi due compagni ero nello clinica illegale del dottor Kerrigan, in una zona remota del Paese del Vento. Il viaggio era stato rapido grazie all'Ultra Illustrazione Animale di Netsuko che, ormai stabilizzata, era in pena per la situazione di Benjiro.

Non preoccuparti Netsuko... Sai che non posso morire... E poi, anche se non ancora ben funzionante, ho anche la testa ben fissata sulle spalle grazie ad Halan...

Era evidente che i due avessero un legame molto stretto, erano degli spiriti affini non solo per il loro ripudiare Doria e la via che il culto aveva preso, ma anche come individui, mi davano l'impressione di completarsi e compensare l'uno i difetti dell'altro... Lo stare in loro compagnia durante quel, seppur breve viaggio, mi deve chiedere come fosse provare dei sentimenti, cosa di cui non mi ero mai preoccupato in verità, nè per le vittime che mietevo davanti a me, nè per i compagni che mi trovavo ad avere di volta in volta. Questa era infatti la prima volta che mi approcciavo ad un rapporto interpersonale con l'intenzione di renderlo duraturo. Così, con questi pensieri che mi frullavano nella mente, giungemmo al cospetto del dottore di cui avevo sentito parlare molto tempo prima. La sua clinica era nei meandri di una cavità rocciosa e, solo dopo pochi svolte, tra rocce e detriti, si palesò ai nostri occhi quella che sembrava una porta elettronica che si aprì davanti a noi, prima ancora di poter pensare a come farci notare...



Halan Drake... Cosa ci fa un immortale qui al mio cospetto? Si tratta forse di un mal di pancia? O qualcosa di più avanzato magari, qualche potere proibito stuzzica le voglie del nostro "Uomo del momento"? Colui che ha rinnegato Dorian e messo i bastoni tra le ruote niente meno che a Fury? C'è chi direbbe che sono i due uomini, se così possiamo definirli, più pericolosi del globo... E tu te li sei messi contro entrambi in un solo colpo... Genialità o follia ha mosso il tuo essere?

Eccolo, Kerrigan fece capolino dalla porta con aria sprezzante e di chi ne sapeva molto su ciò che accadeva nel mondo...

Vedo che mi conosci già... Le voci corrono veloci anche in questo angolo sperduto... Comunque niente di ciò che hai ipotizzato è vicino al motivo per cui sono qui... Sono loro i tuoi pazienti, il mio amico ha di recente perso la testa per me e vorrei rimediare... Mentre lei, dovrebbe stare bene ma ha affrontato uno scontro difficile e non è come noi due, capisci.... Un'occhiatina non le farà male...

Il dottore si lasciò andare in una flebile risata prima di rispondere con tono divertito

Che tipo... Non ti immaginavo così.... Ahahahah... Bene bene, entrate ed accomodatevi, ci vorrà un pò sopratutto con lui...

Invitandoci quindi a varcare la soglia di quella porta, ci condusse attraverso un breve corridoio fino a quella che sembrava una sala d'aspetto. Lì chiese a me e Setsuko di attendere e così facemmo per quasi un'ora mentre ci intrattenemmo nel parlare della sua triste infanzia nonchè di ciò che aveva portato me ad essere quello che ero... Perchè ne stavo parlando? A ripensarci, nessuno sapeva nulla del mio passato e del pechè era iniziata la mia crociata, chi era quindi quella ragazza per meritare un trattamento diverso? Era forse l'affinità delle nostre storie ad aver intaccato la corazza emotiva che mi ero costruito negli anni? Fatto sta che infine Benjiro uscì da una porta con la testa ben salda sulle spalle ed il doc al seguito.

Bene, tocca alla nostra bella signorina, vieni...

Senza indugi, Setsuko si alzò e prese il posto dell'amico che a sua volta venne a sedersi di fronte a me.

Siete proprio due bravi ragazzi voi due... Questo mondo è davvero marcio fino al midollo se ha costretto una ragazza come lei a vivere una vita così...

Benjiro capì subito su cosa erano andati a vertere i nostri discorsi in quel frangente d'attesa e si limitò ad accennare un assenso

Restate al mio fianco e non solo rimetteremo il culto sulla retta via... Ma creeremo un mondo dove giovani come Setsuko non debbano soffrire a causa dei soprusi dei vigliacchi che sanno vivere soltanto da parassiti!

Nel caso di lei l'attesa si rivelò nettamente inferiore e, una volta tornati non mi restò che ricompensare Kerrigan per il servigio reso salutandolo.

Grazie, è stato un piacere aiutarvi... Tornate pure quando volete!

Come prevedevo, Yurei non aveva capito minimamente il senso del mio modo di essere e, come tutte le altre, l'aveva presa a male. La sue reazione fu particolarmente iraconda ed a pagarne le conseguenze fu una roccia poco più in là che venne bellamente distrutta da una dimostrazione di potere della donna cornuta.

Mi dispiace che tu la stia prendendo a male... Non è mia intenzione prenderti sotto gamba...

Quelle mie parole però non servirono a molto, quasi sovrastandomi nel discorso, si apprestò infatti nell'espormi quella che era praticamente una dichiarazione di guerra aperta a cui non potei che rispondere in un modo...

Bene, vedrò di farti capire che non ti sto assolutamente sottovalutando nè tantomeno considerando inferiore... Metterò infatti tutto me stesso in ogni azioni proprio perchè so che se facessi anche poco meno, tu mi potresti distruggere... Ma resta il fatto che non verrai colpita da me...

Senza perdere poi il contatto visivo, lasciai che il chakra iniziasse a fluire verso i miei occhi cercando di mettermi nella miglior condizione possibile per affrontare l'imminente avanzata...

Byakugan!!!

Il mondo si sarebbe aperto dinnanzi a me, mostrandomi cose che pochi possono permettersi vedere, ma questa volta, prima ancora dell'attacco imminente, fu altro che attirò la mia attenzione lasciandomi a bocca aperta... Qualcosa di anomalo era situato nell'addome di Yurei, qualcosa che secondo le mie conoscenze del corpo umano non sarebbe dovuto esserci.

Ma tu... Allora...

Non ebbi però il tempo di completare la frase che già Yurei era in rapido avvicinamento pronta a colpirmi violentemente e, per di più, accumulando discrete quantità di chakra in uno strano dispositivo posto a mò di guanti. Quello strumento era decisamente particolare, ai miei occhi era evidente che si prefissasse di immagazzinare chakra attraverso una specie di circuito artificiale. I metri che ci separavano erano sempre meno e la carica di chakra in quel guanto sempre più alta, non c'era però altro tempo da perdere, per difendermi cercai infatti di destreggiarmi in un movimento molto particolare, addirittura acrobatico oserei dire. Giunto infatti il momento che avrei ritenuto più propizio, poco prima dell'impatto effettivo, avrei cercato di destreggiarmi in una rotazione del corpo, facendo perno sulla gamba opposta al braccio attaccante, in modo da uscire dalla traiettoria in primis e mettermi in condizione di sfruttare un movimento del mio palmo destro per entrare in contatto con l'avanbraccio avversario in movimento, al fine di deviarlo ed indirizzarlo verso il suolo durante il suo movimento, mandandolo a schiantare contro la sabbia del deserto. Quel contatto avrebbe dovuto però generare qualche effetto in più, almeno ai danni dello strano dispositivo usato dalla ragazza, infatti le capacità del mio Juuken sarebbero state immesse nel clpo Non sarebbe però finita lì, la ragazza avrebbe infatti ripreso subito l'offensiva con un nuovo pugno, questa volta carico di una natura elementale molto più fulminante e diretto alle coste. Al contrario di prima avrei quindi tentato di avanzare di un passo proprio mentre il colpo stava per iniziare il suo moto curvilineo e, ponendo il mio piede sinistro al di là della linea del colpo in arrivo, tentai di destreggiarmi in un movimento sinuoso di abbassamento sulle ginocchia tale da portarmi ben al di sotto dell'orizzonte del pugno, aiutato anche dalla nostra differenza di altezza, fino a risollevarmi dopo il passaggio dell'ammasso di chakra raiton immesso in quell'estremità corporea.

Non dovresti sforzarti tanto nel tuo stato... Lo sai vero?

Chiesi infine, riferendomi palesemente a ciò che Yurei portava in grembo

Il tempo passava e le mie ricerche non sembravano portare a molto, le informazioni che cercavo non erano così facili da scovare da potersi trovare in semplici libri di storia... Ciò che il mondo nasconde nei meandri del tempo passato è qualcosa di tanto misterioso quanto insondabile secondo i normali metodi, così non mi restava che rimboccarmi le maniche e prepararmi al metodo di ricerca più difficile, che infondo era anche il mio preferito: la ricerca sul campo. Questa era però decisamente più pericolosa e dovevo essere pronto a tutto durante le indagini, per questo accolsi di buon grado l'invido a partecipare ad una sessione di addestramento congiunto in arena virtuale, allenamento che ormai era alle porte.

Guardando l'orario chiusi il voluminoso libro che avevo davanti e lo riposi nella spaziosa libreria che adornava la parete della mia cabina. Uscito nel corridoio, lo attraversai a passo svelto e sicuro, verso la meta ben conosciuta: la sala d'addestramento virtuale della base OSU. Apertasi l'ultima porta elettronica mi trovai quindi davanti colui, o meglio, colei con cui avrei dovuto allenarmi.

Perchè proprio con una donna...

Pensai mentre i miei occhi scorrevano i lineamenti di lei, soffermandosi qualche istante sulle prorompenti corna e sulla non comune altezza. Dopo le presentazioni ed i saluti di rito, avrei quindi lasciato a Yurei la precedenza sull'ingresso nel mondo virtuale laddove avrei potuto ammirare il suo cambio di outfit nonchè l'ambientazione a noi riservata per l'occasione. Da ciò che potevo intuire, anche lei come me era specializzata nel corpo a corpo seppur certamente in uno stile ben diverso, più "duro", ma ormai non era più tempo per le supposizioni. Ben presto, sotto il cocente sole di Suna, con i caldi soffi di vento che portavano con loro granelli di sabbia persi in quell'ampio campo di battaglia, mi misi in posizione pronto al primo assalto della imponente figura, ben deciso a rispettare con fermezza i miei principi, consapevole che anche stavolta, la donna che avevo di fronte avrebbe potuto prendersela a male.

Inizia pure quando vuoi... Lascia però che specifichi un piccolo punto... Io non colpisco le donne... Quindi lascerò che sia tu l'unica ad attaccare...

Le mie parole non volevano essere nè segno di disprezzo verso di loro nè di una mia superiorità, sarebbero infatti state pronunciate con la solita tranquillità, come se quella fosse una cosa normalissima.

Spero tu non la prenda a male, sappi che ti rispetto assolutamente come guerriera e come donna, ma è un mio codice d'onore quindi non prendertela... Fa del tuo meglio e cerca di dare il massimo... Servirà certamente ad entrambi questo allenamento...

Rimasi quindi in silenzio pronto a scrutare la reazione di lei, nonchè il modo in cui avrebbe deciso di attaccare in prima battuta.