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Yuichiro vs Genma

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    Chapter I

    Yūichirō Shiden

    [Genin]



    Scheda - Scheda Narrativa - Parlato - Pensato - Azione

    Paese del Fuoco



    Continuo di "La Natura del Male"



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    Il mattino seguente sorgeva calmo e silenzioso, un contrasto netto con l'intensità della notte che avevamo appena vissuto. Il pericolo non si era materializzato, lasciando che la foresta riprendesse il suo ritmo naturale. Anzai e io smantellammo il campo con movimenti abili e silenziosi, consapevoli del fatto che la vera sfida ci attendeva più avanti. I primi raggi di sole filtravano timidamente attraverso le fronde dei grandi alberi, dipingendo d'oro la linea dell'orizzonte verso cui ci dirigevamo.

    Mentre avanzavamo, il sentiero si faceva sempre più stretto e il paesaggio cambiava, diventando una tela su cui la natura aveva dipinto molteplici tonalità di verde. Il fresco profumo della vegetazione in fiore mescolato all'umidità della terra rinvigoriva i sensi e rinfrescava la mente stanca dai pensieri notturni. Le perplessità e le insicurezze lasciate al nostro piccolo fuoco sembravano dissolversi con le ombre che arretravano davanti alla luce dell'alba.

    Anzai camminava con un passo sicuro che tracciava il percorso con determinazione; lo seguivo, gustando la quiete che pervadeva l'ambiente e ascoltando i suoni della natura che si risvegliava intorno a noi. D'improvviso, tra il frusciare delle foglie, una figura sfuggente balzò sulla nostra strada, arrestandosi a pochi metri da noi. Era un ninja messaggero di Konoha, riconoscibile dal coprifronte sulla testa che portava il simbolo della foglia.

    Il messaggero ci scrutò attentamente prima di sfoderare un rotolo sigillato e porgerlo verso di noi. - Un messaggio urgente dal Hokage - disse con voce ferma. Anzai lo raccolse e spezzò il sigillo con un movimento rapido e preciso, srotolando la pergamena con gli occhi che scorrevano rapidamente le righe scritte. Un'espressione di sorpresa fugace attraversò il suo volto, prima di tornare impassibile.

    Dopo aver letto, Anzai richiuse il rotolo e si voltò verso di me. - È giunto il tempo di accelerare il passo, Yuichiro. Le informazioni contenute qui cambiano le mie priorità - disse fissandomi con uno sguardo che comunicava l'urgenza della situazione. Non mi fu dato vedere il contenuto del messaggio, ma ogni fibra del mio essere percepiva la serietà della missiva. Il messaggero ci osservava in silenzio, aspettando solo la nostra partenza per scomparire nel sottobosco come era apparso.

    Senza indugiare, Anzai si mise in marcia con uno slancio rinnovato, indicando il sottile sentiero che si snodava davanti a noi. Seguii il suo ritmo veloce, la curiosità che mi bruciava dentro per il messaggio ricevuto. La foresta diveniva ora un blur di movimento mentre superavamo radici e rocce con agilità degna di veri shinobi.

    La velocità con cui ci spostavamo era tale che il paesaggio attorno a noi sembrava trasformarsi in un intricato caleidoscopio di forme e colori. Sentivo i muscoli protestare per l'improvvisa esigenza di prestazioni, ma la determinazione di Anzai trascinava anche la mia volontà oltre i soliti limiti.

    Non ci fermammo neanche per prendere respiro fino a raggiungere il confine del paese del Fuoco, dove le prime case del villaggio si ergevano silenziose come guardiani antichi di un tempo dimenticato. Era in questi momenti che si poteva realmente comprendere il conflitto tra la tranquillità della vita di ogni giorno e la turbolenza segreta degli shinobi, la lotta invisibile che si svolgeva nell'ombra per la protezione di tutti.

    Anzai rallentò infine il passo all'ingresso del villaggio, concedendo ai nostri corpi un attimo di riposo dopo lo sprint estenuante; il suo volto però non mostrava segni di stress.

    Tra le vie più tranquille del villaggio, venivamo occasionalmente salutati da abitanti ignari di chi fossimo realmente e incuriositi dai nostri abiti al di fuori dell'ordinario. Gli sguardi incuriositi si trasformavano rapidamente in saluti rispettosi non appena riconoscevano il simbolo del paese del vento sul coprifronte di Anzai. Il silenzio mattutino del villaggio contribuiva a ripristinare un senso di pace temporanea, nonostante la mia mente fosse ancora ingombra di interrogativi sui contenuti del messaggio.

    Giunti davanti alla grande porta del palazzo del Kage, Anzai fece un gesto severo con la mano affinché mi fermassi. Un paio di guardie si avvicinarono, scrutandoci con occhi sospettosi fino a quando non si resero conto della nostra affiliazione. C'era un'aria di austera formalità mentre le guardie si aprirono per lasciarci passare all'interno dell'edificio.

    - Aspettami fuori, fai un giro o vai ad allenarti. Non importa cio` che fai ma non metterti nei guai, per nessun motivo. -

    Anzai scomparve dietro le porte massicce, lasciandomi solo con una serie di istruzioni vaghe e la pressione di un urgenza non spiegata. Dopo un attimo di esitazione, decisi che un allenamento avrebbe potuto essere utile per distrarmi e mantenere la mente lucida. Mi diressi quindi verso i terreni di addestramento, frequentati in quelle ore solo da pochi shinobi mattinieri.

    Le aree d'allenamento erano divise per specialità e competenze, ognuna offrendo una varietà di attrezzature e spazi progettati per mettere alla prova le abilità degli shinobi. Scegliendo un'area riservata all'addestramento di ninjutsu, mi concentravo a migliorare la versatilita` della mia sabbia aspettando che qualcuno intervenisse per darmi una degna sfida.

     
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    Il convoglio procedeva lentamente, il passo pesante dei cavalli e degli asini da soma scandiva l'incedere di quella piccola processione, partita da un paio di giorni dalla capitale del Paese delle Verdi Acque e diretta verso la più grande, famosa e rinomata capitale del Paese del Fuoco. Sebbene sulla carta i due Stati fossero alla pari, l'antica dizione di "Grande Paese" era ancora di uso comune nel linguaggio quotidiano, così come a livello giornalistico e divulgativo, segno della resistenza umana al cambiamento, in ogni sua forma: che sia una ricetta culinaria, un'opera teatrale, o un brano musicale, l'evoluzione è sempre una contaminazione. Parole, suoni e sapori di una terra migrano in un'altra e vi si insediano, modificando lentamente i fondamenti e le tradizioni del luogo, aggiungendo o cambiando loro il significato. Non avviene all'improvviso e né all'istante: è un processo lungo e insidioso, una guerra di logoramento dalla quale tendenzialmente si esce sconfitti, senza neanche accorgersene. Progressista e reazionario, i due volti dell'essere umano.

    Mi annoio! Perché non succede nulla?

    Uff...

    Genma sbuffò all'ulteriore lamentela di Raido: il Chuunin camminava alla sinistra del carro di testa, con le mani giunte dietro il capo e il passo svogliato e infantile tipico dei ragazzini costretti dai propri genitori a fare qualcosa controvoglia. Quel comportamento non si addiceva certamente a un Ninja e soprattutto non a uno che indossava quel smanicato acquamarina - in ragione della loro provenienza - simbolo universale di appartenenza a un rango superiore nella gerarchia militare: l'intero Team era stato promosso al rango di Chuunin, sebbene in tempi diversi e non durante i famosi e altrettanto temuti esami di selezione, ma in missione per meriti personali. Il primo ad aver tagliato il traguardo era stato Genma, a seguito della missione nel Paese del Fuoco; poco dopo l'aveva raggiunto Aoba, e come fanalino di coda si era diplomato Raido: i tre continuavano a collaborare in molteplici missioni vista la loro affinità, sebbene non fossero più supervisionati dal loro Jonin istruttore - assegnato inevitabilmente a delle nuove reclute - bensì sotto la guida del riflessivo e silenzioso Aoba, probabilmente il più idoneo dei tre al ruolo di comando.

    Non ti sono bastati i banditi di poco fa? Siamo quasi alle porte di Konoha: là lasceremo tutto in gestione alle autorità locali per i lavori di scarico e carico di ciò che dovremo riportare a casa. Non sappiamo di cosa si tratti, ma ci hanno avvertito che potremmo essere attaccati da più che semplici ladri... D'altronde c'è di mezzo l'OSU, deve essere qualcosa di importante...

    E non siete curiosi di sapere per cosa stiamo "rischiando" le nostre giovani vite?

    Francamente, no, non mi interessa...

    Genma giocava come al solito con lo spiedo che teneva in bocca, la lingua avvolgeva il freddo metallo spostandolo da una parte all'altra del cavo orale, di tanto in tanto rimanendo lievemente punta dall'estremità affilata, percependo quella strana forma di piacevole dolore per cui, nonostante sapesse bene che avrebbe potuto continuare a ferirsi e a provare dolore, il suo cervello non riusciva a impedirgli di continuare a ripetere quel gesto, sprezzante del pericolo. Neanche le loro credenziali OSU gli avevano permesso di accedere alle informazioni riguardanti quella missione, di cui molti dettagli restavano secretati per garantirne il successo. Non che al Chuunin interessasse molto il contenuto delle decine di casse accatastate nei vari carri coperti su cui si era infine seduto per riposare. E riflettere. I tre erano le nuove reclute dell'OSU, freschi dell'addestramento che aveva conferito loro poteri e capacità, legandoli all'organizzazione con una sorta di debito che prima o poi avrebbero dovuto ripagare. I loro ordini provenivano principalmente dai più alti gerarchi, non avevano ancora diritto a una sedia al tavolo decisionale, e neanche sapevano dove si trovasse o chi ne prendesse parte. Ma come in ogni ambito, anche in quello militare, gerarchico e segreto, i gossip e i rumors sfuggivano alla stretta riservatezza dell'ordine militare, diffondendo dicerie più o meno veritiere: apparentemente, a parte qualche tresca più o meno scandalosa, pareva ci fosse una grande mobilizzazione di armi e soldati, qualcosa bolliva in pentola, ma la maggior parte era ignara degli eventi e in attesa di ordini dall'alto.

    La porta Nord del Villaggio era immensa, come le altre disposte ai quattro punti cardinali di un Villaggio che sembrava stesse per esplodere all'interno di quel contenitore rigido e indeformabile, tanto era importante lo sviluppo demografico, tanto che gruppi di abitazioni - piccoli quartieri - cominciavano a essere costruiti anche sui versanti della montagna più famosa del paese, quella che custodiva i volti degli Hokage. L'entrata costeggiava il monumento e a ogni passo le linee apparentemente casuali e confuse delineavano il volto dei grandi Ninja che avevano prestato il loro servizio in una delle culle della civiltà moderna. La passeggiata storica divergeva però dai loro interessi più materiali, la loro strada piegava verso destra diramandosi come le dita di una mano in vie sempre più piccole e progressivamente più affollate: l'origine di quella tela era una grande piazza sul cui fianco erano stati costruiti diversi grossi edifici, dei magazzini custodi delle merci più variegate. Un Chuunin e un responsabile della logistica si avvicinarono al convoglio, intercettando il responsabile dello stesso scambiandosi convenevoli e formalità: documenti venivano sfogliati, controllati, firmati e timbrati, uno spettacolo di burocrazia tediante ma necessaria. Una volta finita quella danza amministrativa, venne fatto calare il sipario con l'uscita di scena del carico delle Verdi Acque verso il magazzino numero 3 per assolvere alla parte fisica e rude del lavoro. Il Foglioso annunciò loro che sarebbe servita loro l'intera giornata per assolvere all'incarico, congedando dunque i militari deputati al lavoro di scorta e dando loro le indicazioni necessarie per raggiungere i loro alloggi.

    [...]

    Il team non aveva molta voglia di chiudersi in casa a far niente, dunque decise di approfittare della splendida giornata primaverile che la Foglia aveva deciso di regalare loro, girovagando per il Villaggio alla ricerca di un parco o di un prato dove sdraiarsi per abbronzarsi un po', approfittando della generosità del Sole, autore indiscusso della vitalità e della rigogliosità di quel luogo. Senza una meta precisa e senza una guida, i tre si inoltrarono nel viale più grande, per poi perdersi nel dedalo di viuzze, spesso ripercorrendo lo stesso percorso più volte, come se fossero rimasti intrappolati in un labirinto senza possibilità di fuga. Piegando verso est, dopo essersi fermati a un chiosco per acquistare dei Dango, i tre presero una strada secondaria che li riportò più in periferia, fino alle porte di quello che sembrava un campo di addestramento o un centro sportivo: i tre ne approfittarono per conquistare il proprio obiettivo, un'area piuttosto grande e pianeggiante con qualche albero qua e là, piantato senza un'apparente logica urbanistica. Se all'inizio pensavano di essere soli, le loro aspettative vennero infrante dalla presenza di un singolo individuo parecchio distante e forse sul punto di cominciare il proprio addestramento. I tre presero la direzione opposta e, una volta trovato il luogo ideale, ognuno di loro cominciò a dilettarsi in quello che più amava: Aoba si arrampicò su un grosso ramo, largo abbastanza da permettergli di sedersi comodamente con le gambe distese e la schiena appoggiata al fusto, libro in mano e sguardo sognante - sebbene fosse nascosto dai suoi occhiali da sole -; Raido aveva trovato un paio di ceppi usurati dai continui soprusi dei viari ninja che come lui avevano deciso di usarli come obiettivi per le proprie armi, e dunque il Chuunin impugnò una sola spada e cominciò quel passo a tre, una danza ipnotica e silenziosa, se non per i fendenti tirati contro il legno. Infine, Genma, spogliatosi della propria giacca e maglia, si era sdraiato a petto nudo sulla fresca erba, inspirando appieno il suo intenso odore e crogiolandosi in quell'aroma che più di tutto gli dava serenità e lo riportava al mondo. Avrebbe pagato qualsiasi prezzo per fermare il tempo e restare lì, in quella bolla di felicità, senza che nessuno lo disturbasse.

    Questa è una vita da non morire mai...

    Non ricordava da chi aveva sentito questa espressione, o se l'aveva letta da qualche parte ma faceva fatica a non sentirla veramente sua, in quel momento.


    Come vedete il mio PG non ne ha mezza di combattere. Roy se sei d'accordo, attacco a Tenshi! Io e te ci accordiamo su dialoghi ecc in privato
     
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    - Parlato Anzai - Parlato Genma - Parlato L -


    Paese del Fuoco


    Ad un certo punto, tre chunin si presentarono alle porte del campo d'addestramento. I tre presero posizione in un punto non distante, ma fuori dalla mia area di azione e, una volta trovato il luogo ideale, ognuno prese posizione, disinteressati dalla mia presenza: uno si arrampicò su un grosso ramo, leggendo chissa` cosa; un altro comincio a picchiare un grosso tronco con la sua spada, tagliuzzandone la corteccia. Infine il terzo, dagli occhi simili ai miei in quanto a colore, ma decisamente piu` scuri, spogliatosi della propria giacca e maglia, se ne stava li` spaparanzato a petto nudo sull'erba come se non l'avesse mai fatto.

    L'atmosfera rilassata dell'ultimo chunin sembrava fuori luogo in confronto alla tensione che io percepivo, ma forse per lui era solo un altro giorno come tanti: una pausa meritata dopo un duro allenamento o una missione completata. Mi ritrovai a osservarlo, riflettendo sul contrasto tra la sua apparente tranquillità e l'agitazione che provavo io a seguito degli eventi della mattinata. Deciso a non farmi sopraffare dall'irrequietezza che mi logorava, iniziai a concentrarmi sul controllo del mio chakra, cercando di attirare meno attenzione possibile.

    Frustrato dall'immobilita` dei miei avversari, avvolsi uno dei manichini nella mia sabbia e lo sollevai con una brusca torsione del polso. Il peso era notevole, ma la mia concentrazione nell'esercizio mi permetteva di gestirlo come se fosse leggero come una piuma. A quel punto, chiudendo il pugno, la sabbia imito` il movimento e comincio` a stringersi attorno al manichino finché non ne udii le giunture scricchiolare.

    CITAZIONE
    - Ei... Questi manichini non danno la minima soddisfazione vero? -

    Voltai lo sguardo verso quella che credevo la fonte della voce, cioé i tre chunin, ma nessuno dei tre prestava attenzione a me, ne sembrava aver parlato. Anzi sembravano innaturalmente immobili.

    Confuso, abbassai la guardia per un istante, cercando una spiegazione alla misteriosa voce. Fu allora che mi accorsi che il mio riflesso era avvolto nella sabbia e mi osservava con i solito occhi ambrati luminescenti.

    L'autorevole presenza del mio riflesso non fece altro che aumentare il palpito nel mio petto, ma riuscii a mantenere un'apparente calma. Ancora una volta l'ambiente intorno a me cambio. La sabbia che lo avvolgeva si scuri` fino a diventare nera come la pece. A macchia d'olio questo fenomeno continuò a diffondersi fino a investire l'intero campo d'addestramento. Mi trovavo al centro di un'oscurità palpabile, un vuoto in cui ogni suono sembrava smorzato.

    A quel punto risposi: - Ah sei solo tu. Dovrò abituarmi a tutto questo. Non ti sembra di esagerare? Più tempo passa più ti fai coraggioso, se così si può dire visto che qui dentro il coraggio è veramente una persona - puntando la mia testa. - Si comunque, hai ragione. Molto meglio quelli del mio villaggio. Sono più soddisfacenti da rompere essendo di pietra. Qui è tutto fin troppo soffice. Mi servirebbe qualcosa di diverso -

    - Potresti provare con qualche shinobi di Konoha... Al contrario dei manichini, quelli sono molto più duri qui che a Suna -

    Il suono della sua voce sembrava leggermente piu` viscido, come se tra le sue parole ci fosse un doppio senso che io non riuscivo a cogliere, o che rifiutavo di cogliere. Sorpreso dalla sua insinuazione, per un istante rifletterei sulla possibilità di uno scontro reale. L'adrenalina mi scorreva nelle vene solo a pensarlo e in fondo, non potevo negare che l'idea avesse il suo fascino. Non volevo destare attenzioni indesiderate o causare problemi ad Anzai, ma il riflesso sembrava sfidarmi, spingendomi oltre i miei limiti.

    - Forse hai ragione, sai? Ma qui ci sono solo quei tre chunin e non c'è bisogno di ricordarti cos'è successo l'ultima volta che ho "incontrato" un chunin. Le cicatrici fanno ancora male. E improvvisamente appari tu e posso fare questo. - dissi indicando la profonda oscurita` che mi circondava, sinonimo del fatto che mi trovavo di nuovo in quello spazio onirico compresso nella mia mente.

    Il riflesso annuì con un ghigno che non prometteva nulla di buono.

    - È solo cadendo che puoi dimostrare al mondo di saperti rialzare... E poi tu dovresti esserti abituato ormai a prenderle, e non solo dai chunin... Solo che non ti sei mai preoccupato di imparare qualcosa da quelle sconfitte perché troppo cocciuto. -

    La provocazione del riflesso era come un doppio filo, aguzzo e preciso, pensato per colpire dove sapeva che avrebbe fatto più male. Eppure, in cuor mio sapevo che aveva ragione. Le sconfitte passate mi avevano insegnato poco, se non a rialzarmi dopo essere stato battuto. Ma quella non era la lezione più importante; avrei dovuto imparare come evitare di cadere in primo luogo.

    - Una cosa effettivamente l'ho imparata. Mai, e dico MAI, fidarsi di chi controlla il legno -

    Il riflesso sorrise compiaciuto, quasi divertito dalla mia amara constatazione. Proseguì, ignorando il tono pungente delle mie parole e anzi scomparve dalla mia vista per poi rispuntare dietro di me, emergendo dal terreno, per darmi uno scappellotto dietro la testa.

    - Come se fosse il legno a dirgli come pensare o come agire. Non fare di tutta l'erba un fascio o finirai sempre nei guai... Ma ora non divagare, hai bisogno di un'altra sana dose di randellate e magari scoprirai che questa volta qualcosa la imparerai sul serio... Infondo, ora ci sono io -

    Nonostante le parole dure, accennai a un sorriso forzato. Il riflesso si stava proponendo come mentore non richiesto, ma al tempo stesso come parte di me sapevo che aveva ragione. La mia forza risiedeva non solo nell'abilità di maneggiare la sabbia, ma anche nella capacità di superare me stesso, di andare oltre i limiti che io stesso mi ero imposto.

    - Seguirò il tuo consiglio, ma questa volta mi son fatto furbo e mi sono creato un cuscinetto protettivo. -

    Con un gesto della mano, la sabbia nera che mi circondava cominciò a muoversi formando un guscio quasi solido attorno al mio corpo. Era ancora imperfetto e mi appesantiva molto ma il guscio si adattava perfettamente al corpo mimetizzandosi con esso. Compiaciuto del mio ingegno, non potevo fare a meno di sperare che questo nuovo stratagemma mi avrebbe dato un vantaggio competitivo.

    - Ma quindi come posso chiamarti? Me? -

    Il riflesso rispose con uno scatto di risata, prima di risolvere il proprio corpo nell'ombra come fosse stato un miraggio. - Chiamami come preferisci, i nomi non sono che etichette. Ciò che conta è l'essenza ed io sono ciò che sono a prescindere dal nome con cui mi chiamerai... -

    - Giusto, l'essenza. - risposi a pappagallo prendendo in giro il suo modo di parlare. - Sono indeciso tra filosofo di sto cazzo e Anzai 2.0 ma sarò buono e ti chiamerò semplicemente L visto che sei comparso con questo stupido sigillo -

    L'acronimo "L" sembrò suscitare nel riflesso un ondata di soddisfazione, come se avesse vinto una scommessa silenziosa con se stesso, o con me. - Allora non sei poi così stupido - sentii, mentre il mondo intorno a me tornava normale e il corso naturale del tempo riparti`.

    Sotto la stretta della sabbia il manichino si deformava mentre la pressione aumentava. Era un suono cupo, come di legno che si piega e si rompe sotto una forza implacabile. Il manichino ormai aveva perso ogni forma umana, trasformato in una massa informe sotto la presa implacabile della mia arma naturale. Al termine dello sforzo, rilasciai la tensione dal mio corpo e dalla mia mente, lasciando che la sabbia scivolasse via come acqua tra le dita, ridiscendendo a terra in una cascata dorata.

    Libero dalla pressione il manichino esplose in una miriade di schegge e trucioli. L'eco del legno che si frantumava lentamente si disperse nell'aria mentre il silenzio tornava padrone del campo d'addestramento.

    Uno sbuffo infastidito fu emesso dal chunin sdraiato a terra, segno evidente che la mia esibizione aveva disturbato il suo riposo, ma visto che ormai ero intenzionato a sfidare almeno uno dei tre non mi importo` piu` di tanto. Visto che avevo ormai capito che nessuno di loro tre avrebbe fatto il primo passo mi avvicinai con passo deciso al tizio a petto nudo.

    - Non ti sembra di essere abbastanza irrispettoso nei confronti di chi si allena qui startene qui a far nulla e sbuffare se qualcuno si allena? Se ti vuoi riposare ci sono i parchi e gli hotel. -

    Il chunin a petto nudo aprì un occhio, osservando con una calma noncuranza che contrastava nettamente con il mio tono sfidante. Dopo un attimo di silenzio, in cui si percepiva solo il soffio leggero del vento fra gli alberi, lui si stiracchiò lungamente come se il tempo e le mie parole avessero la stessa irrilevanza. Poi, con un sorriso strano sul volto che non sapevo se interpretare come derisione o semplice scherno, rispose.

    - ...sei un po' lontano da casa tua per un allenamento no? Eh potresti sportarti? Mi stai comprendo il sole -

    Il tono disinvolto del chunin colse la mia mente di sorpresa, ma il mio sguardo rimase fisso e deciso. Dopotutto, ero venuto qui per allenarmi e non per discutere, eppure qualcosa nella sua aria di sfida silenziosa mi spinse a replicare. Afferrai le parole come un kunai, pronto a lanciarle come una sfida.

    - Scusa se ti sto privando delle tue preziose ore di sole signorina, ma non mi sono allenato fino alla nausea per consentire a un ozioso di guastare la mia concentrazione. -

    - Ahahahha, mi fai morire! Se ti deconcentri con così poco ne devi fare di strada, amico mio! Forza, torna ai tuoi esercizi. -

    La risata del chunin rimbombò nel campo, echeggiando tra gli alberi con una noncuranza che mi pizzicava l'orgoglio. Scossi il capo, soppesando i miei pensieri e la mia irritazione. Decisi che non sarebbe stato costruttivo sfidare apertamente qualcuno che ovviamente non prendeva sul serio l'arte del combattimento come me, o così mi sembrava. Non era il momento né il luogo per perdere tempo in dispute inutili; eppure, parte di me voleva dimostrare al chunin disteso che sottovalutarmi era un errore.

    - Devo ammetterlo, sei bravo con le parole per essere un ragazzino. Ma ricorda che non e` la lingua che decide l'esito di un combattimento o la qualità di un ninja. E se continui a provocare, potrei essere tentato di dimostrarti quanto vale un vero allenamento. -

    Il chunin a petto nudo si sollevò nella posizione seduta, scrutandomi con uno sguardo che aveva perso ogni traccia di beffa.

    - Mannaggia a me che non mi sono morso la lingua... Senti, io non voglio provocare nessuno nè me ne frega nulla di cosa serva per vincere un combattimento. Veramente, non sono il tipo. Raido, quello si che è il vero Ninja fra noi. Però, per farmi perdonare dell'interruzione, ti posso offrire un compagno d'allenamento... -

    Senza perder tempo il chunin riverso` dalla bocca un grosso ammasso di terra e roccia che si solidifico` assumendo le fattezze di un grande fantoccio terroso. Questi si ergeva imponente davanti a me e, nonostante la sua composizione fosse diversa da quella di un avversario in carne ed ossa, i dettagli erano impressionantemente definiti. Gli arti del gigante di fango si muovevano con una fluidità sorprendente, quasi a sfidare le leggi della fisica che avrebbero dovuto renderne rigida la struttura.

    - Bella tecnica, ma mi sono stancato di allenarmi contro i manichini. Difenditi! -

    Frustrato dal fatto che il chunin si fosse tirato indietro proprio quando credevo di averlo convinto a una sfida, caricai il chakra all'interno della mia bocca facendolo vorticare fino a che non avesse cambiato forma in una piu` elettrica. Assumendo la forma di una lancia imponente e scintillante d'energia, il chakra si sarebbe riversato fuori sotto il mio comando. Con uno balzo vigoroso all'indietro mi posizionai per avere una visione adeguata del mio nuovo avversario terroso. La lancia di chakra avrebbe vibrato attraverso l'aria emettendo un ronzio acuto mentre viaggiava verso verso il gigante. Nel breve impatto, la lancia avrebbe dovuto perforare il gigante nella gamba che si trovava sulla traiettoria tra me e il mio avversario, cosi` che in colpo solo avessi potuto colpire entrambi.

    - GIAN! -



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    ☙ Azioni:

    - Oscurita` Artificiosa (Gian)
    -
    -
    -

    -------------------------------------------------------------------------
    ☙Statistiche:

    ☙Calcolo:

    Stamina: 300 - 18
    Resistenza: 200


    ☙Statistiche Finali:

    Stamina: 282/300
    Resistenza: 200/200

    -------------------------------------------------------------------------
    ☙Armatura:

    [Braccio S.][30]Coprifronte
    -------------------------------------------------------------------------
    ☙Equipaggiamento:

    ☙Armi/Accessori:

    - Rotolo di Stoffa (Braccio)
    - Giara di Sabbia
    - Rotolo medio
    - Lame del Rilascio del Fulmine Super Vibrante
    - Kunai x3


    ☙Materiali


    -------------------------------------------------------------------------
    ☙Conoscenze / Maestrie:

    - Tecniche e del chakra [Livello II]

    - Manipolatore delle Sabbie: Mago del Deserto
    CITAZIONE
    • -5 punti chakra per i Sunajutsu (Minimo 1)
    • I Sunajutsu si sfaldano SOLO con tanta acqua
    • +10 su Riuscita/Danno


    -------------------------------------------------------------------------
    ☙Abilita`:

    - Concentrazione del Chakra

    - Specializzazione Sensoriale: Udito Fenomenale
    CITAZIONE
    • I malus sulla vista vengono nullificati.
    • 50 metri di distanza
    • Entro 30 metri: 15% del danno esplosivo
    • Entro 15 metri: Perdita dell'udito

     
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    Amava sdraiarsi sul prato al sole: i raggi accarezzavano la sua pelle ancora liscia e senza ombra di pelo, scaldando ogni sua cellula quasi donando loro parte della propria energia per alimentare quelle microscopiche industrie biologiche, che eseguivano migliaia di reazioni chimiche necessarie alla vita umana.
    Da bambino non ricordava di amare così tanto quel momento di ozio ma, al contrario, ricordava di non riuscire a stare fermo nemmeno un secondo, tanto era eccitato e felice di giocare. Spesso si ritrovava a interrompere un gioco a metà per iniziarne un altro, nell'insaziabile desiderio di abbeverarsi fino all'ultima goccia da quella fonte di contentezza.

    Raido, perché non ti rilassi un po'? Aoba, diglielo anche tu!

    Devo affinare la mia tecnica con la spada... Non mi avevi detto che volevi imparare anche tu? Smettila di oziare, muovi le tue chiappe e vieni qua... È per questo che sei il più scarso del gruppo!

    Genma sorrise e ridacchiò tra sé e sé, lasciando cadere la provocazione e spegnendo sul nascere quel finto litigio che verosimilmente lo avrebbe costretto ad abbandonare la sua postazione di lusso e finire a incassare una serie di fendenti, portati con le armi infoderate, e "morire" almeno una decina di volte
    Era vero, in passato aveva chiesto a Raido di insegnargli a combattere con la spada per migliorare il suo Taijutsu che era rimasto indietro rispetto al Ninjutsu, per cui si era naturalmente trovato portato. Dopo i primi entusiasmanti allenamenti, però, aveva cominciato a cedere e a richiedere sempre meno sessioni, non sentendosi progredire quanto avrebbe voluto. Forse non era adatto a quel tipo d'arma? Doveva forse puntare ad altro?
    All'inizio della sua carriera, sembrava particolarmente a suo agio con le Arti Illusorie. Forse era arrivato il momento di rimettersi a studiarle.

    Genma scacciò quei pensieri seri, svuotando nuovamente la mente e tornando a godersi l'effetto rilassante e terapeutico del sole. Rumori sinistri provenivano dalla zona dove un ragazzo si stava allenando, come di qualcosa di solido sotto pressione e che centimetro dopo centimetro non poteva che cedere fino al punto di rottura segnalato dalla sua rumorosa deflagrazione. Inclinò la testa verso il lato sinistro e, guardando dietro di sé, constatò che il ragazzo aveva impietosamente fatto esplodere chissà come e perché un povero manichino di legno, i cui frammenti più o meno grossi si erano disposti sul prato a qualche metro di distanza con una proiezione concentrica.
    Sbuffò infastidito da quel forte rumore che inconsciamente lo aveva messo in guardia e lo aveva destato dal suo riposo.
    Non lo avesse mai fatto.

    Non ti sembra un po' irrispettoso allenarsi qui e lamentarsi se qualcuno si riposa? Se vuoi riposarti, ci sono parchi e hotel.

    Le parole del Ninja giunsero alle sue orecchie pochi istanti dopo l'evento in questione e dopo che lui aveva ripreso la sua comoda posizione di riposo.
    Il suo volto si oscurò improvvisamente e aprendo solamente un occhio potè constatare che l'uomo - doveva avere forse una decina di anni in pi di lui - era arrivato al suo capezzale con la voce stizzita e nella posizione più infelice per il giovane Chuunin.

    Sei un po' lontano da casa per un allenamento, no? Potresti spostarti? Mi stai coprendo il sole.

    Scusa se ti sto privando delle tue preziose ore di sole, ma non mi sono allenato fino all'indigestione per consentire a un ozioso di guastare la mia concentrazione.

    Ahahahha, mi fai morire! Devi ancora imparare molto, amico mio! Forza, torna ai tuoi esercizi.

    La conversazione sarebbe potuta durare all'infinito senza trovare mai una conclusione,; i due sembravano le due facce opposte di una medaglia, due modi di fare, pensare e vivere completamente divergenti che non era che impossibile tentare una mediazione: Genma incarnava la quintessenza dello "zen", calmo e completamente disinteressato a le facezie "terrene"; il Ninja di Suna invece sembrava il classico Ninja facinoroso e violento, e in quel momento particolarmente irritato e stizzito, come ferito nell'orgoglio. Probabilmente non si aspettava di trovare uno come lui sul suo cammino, ma nonostante tutto continuava a parlargli e a tentare di far valere le sue ragione, come se stessero discutendo e come se a Genma interessasse veramente qualcosa.

    Devo ammetterlo, sei bravo con le parole per essere così giovane. Ma ricorda che non è la lingua a decidere l'esito di un combattimento o la qualità di un ninja. E se continui a provocare, potrei essere tentato di dimostrarti quanto vale un vero allenamento.

    Mannaggia a me che non mi sono morsicato la lingua... Senti, io non voglio provocare nessuno, né me ne frega nulla di cosa serva per vincere un combattimento. Veramente, non sono il tipo. Raido, quello sì che è il vero ninja fra noi. Però, per farmi perdonare dell'interruzione, ti posso offrire un compagno d'allenamento...

    Uno a zero per il Suniano. Genma si alzò dalla sua posizione sdraiata, anche per salvaguardare la sua abbronzatura, visto che l'altro non si era spostato nonostante la gentile richiesta. Seduto a gambe incrociate e scrutando lo sguardo particolare ed esaltato dell'altro, non potè che rimproverarsi di non aver camuffato adeguatamente la sua reazione di stizza e tentare di mettere una pezza all'incidente dando lui un contentino e lasciandosi tutto alle spalle. Concentrando il Chakra nel suo stomaco, avrebbe trasmutato il liquido gastrico ivi contenuto in roccia e terra e quindi avrebbe fatto risalire la miscela per l'esofago per poi riversarla in terra accanto a lui, modellando il primitivo blocco di terra in un golem dai dettagli così raffinati da sembrare umano, se non per il colore. Con un colpo di denti secco avrebbe spezzato l'appendice rocciosa che collegava il suo nuovo partner allo stomaco, rendendolo di fatto un'entità libera di muoversi e agire apparentemente secondo il proprio libero arbitrio.

    Ti prego, fa che questo gli basti. Devo abbronzarmi anche la schiena...

    Bella tecnica, ma mi sono stancato di allenarmi contro i manichini. Difenditi!

    Le sue speranze si infransero come vetri colpiti da un sasso scagliato da un ragazzino per mostrare alla sua cricca quanto fosse cool e ribelle. Solamente che il ragazzino in realtà era un adulto, motivo del contenzioso era un semplice gesto di disappunto del Chuunin e al posto del vetro c'erano i suoi due gioielli di famiglia.
    Che permaloso.

    Eh... cosa?!

    Il suo avversario aveva dilatato lo spazio tra i due balzando all'indietro e nel frattempo sembrava fosse in procinto di concentrare del Chakra nella bocca vista l'espressione facciale con le guance un po' gonfie tipico di cha un boccone o di chi ha riempito il cavo orale d'aria.
    Ma al contrario di un docile soffio, da lì emerse una lancia fulminante che sembrava essere diretta contro l'arto inferiore del golem e poco più dietro contro il ragazzo a cui pareva di essere stato chiaro di non voler avere nulla a che fare con un combattimento in quella splendida giornata primaverile.
    Il golem avrebbe risposto al comando "telepatico" di lui tentando una schivata laterale e lasciando così privo di qualsiasi difesa l'innocente Chuunin che, una volta perlustrata l'area circostante, riuscì a individuare un pezzo di legno sufficientemente grosso a circa sette metri dalla sua posizione, un paio indietro e sulla destra di lui e una volta "pronunciate" le parole magiche con il particolare linguaggio dei segni Ninja, avrebbe tentato di scambiarsi la posizione con lui e lasciando che fosse quel corpo inerte a subire l'ira elettrica.

    Forse non sono stato chiaro, è lui il tuo avversario.



    Riassunto Azioni


    Azioni
    • Tecnica del Golem (Golem no Jutsu)
    • Schivata laterale Golem
    • Tecnica della Sostituzione Genma

    parametri
    Resistenza: 400
    Stamina: 600-18-5= 577

    Maestrie e Abilità
    • Concentrazione del Chakra
    • Concentrazione Superiore del Chakra
    • Disperdi (Kai)
    • Carica di Chakra
    • Esplosione di Chakra
    • I Livello: Apprendista del Fuoco

    equipaggiamento
    # 1 Spiedo
    # 1 Spiedo
    # 5 Shuriken
    # 5 Kunai

    # Ricetrasmittente v.4000 (Seras)
    # Kobashot (70m filo metallico)
    # Maschera Respiratoria

    Consumabili
    # 20m Filo Metallico
    # 1 Tonico coagulante

    Conoscenze
    • Militaristiche strategiche Liv II
    • Tecniche e del chakra Liv III
    • Orientative e Geografiche Liv I

    note
    Roy, abbiamo concordato i dialoghi e che usavo il golem per dargli un avversario. Spero per te non sia un problema, lo scalo come azione "bonus" prima della mia difesa
     
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    Responso nr. #1


    Attacco -Yuiciro:
    - Gian [Fallisce per inferiorità combattiva]

    Difesa -Genma:
    - Tecnica del Golem (Golem no Jutsu) [Riesce come supporto]
    - Schivata laterale Golem [Riesce per superiorità combattiva]
    - Tecnica della Sostituzione Genma [Riesce per superiorità combattiva]


    Danni:
    Yuichiro //
    Genma //


    Narrazione Turno:
    Quello che sembra essere il miglior attaccabrighe di sempre,non riesce a provocare Genma al punto da farlo entrare in campo di persona. Questi infatti crea un golem di roccia ad hoc per fare giocare la testa calda, Yuichiro però non sembra prenderla bene e sfodera un particolare raiton in grado di colpire sia la creatura che il suo evocatore. Tentativo inutile a causa dell'ampia disparità di forze che consentono sia al golem di schivare agilmente, che al chubin di sostituirai in grande tranquillità.


    Situazione Finale:
    Attacco al golem a 5 metri da Yuichiro. Genma a 7 metri sulla destra


    Commenti Arbitro:
    Nulla da dire, stavo per prendere un abbaglio ma ho scoperto l'inghippo... A voi...
     
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    Pensato
    Parlato
    Altri

    Forse non sono stato chiaro, è lui il tuo avversario.

    Pronunciò la frase con aria decisa e sguardo serio, da vero duro. L'aria si era caricata di elettricità statica, le molecole che ne componevano i gas si erano sovraccaricate di energia che cercavano di disperdere aumentando il loro movimento, generando così una bolla di calore intorno alla traiettoria del raggio elettrico sparato dalla bocca del Suniano, un microclima che cozzava e contrastava con quello subito adiacente, con il quale stava scendendo a patti per ritrovare un equilibrio, un compromesso: in natura questo sembrava essere un concetto ridondante e di vitale importanza e sebbene l'uomo fosse un profondo studioso della stessa arrivandone a comprendere una buona parte dei misteri, non riusciva ad applicare i medesimi principi nel suo rapporto con gli altri e la rottura di quell'equilibrio infatti aveva causato tutte le Grandi e famose guerre Ninja, ma allo stesso modo i piccoli conflitti tra Paesi minori che più spesso passavano inosservati. Il Golem sembrava tozzo ed essendo in roccia ci si poteva aspettare che fosse lento e goffo, eppure riuscì a schivare facilmente il fascio di energia lasciando scoperto il proprio creatore che allo stesso modo non ebbe difficoltà a sostituirsi con un grosso pezzo di legno, altra vittima del giovane Ninja, lasciando che questi fosse colpito esplodendo in una miriade di frammenti.

    Non male, però... Bella potenza di fuoco!

    L'odore di bruciato pervase l'area circostante e le sue note pungenti arrivarono presto alle narici dell'ex Villaggio della Cascata, mentre piccole fiammelle e scintille tentavano di sopravvivere, attecchendo alla vegetazione in terra che però sembrava essere troppo umida per farsi piegare e capitolare all'elemento di distruzione per definizione. I tre si erano collocati ai vertici di un triangolo scaleno, con Genma a circa sette metri di distanza dallo straniero, alle sue spalle e il Golem a circa cinque metri davanti a lui.

    Sei una testa calda, mi pare ovvio... E neanche troppo ben educato, visto che non ti sei presentato ma hai ben pensato di sparare quel coso contro di me. Devi stare attento quando usi dei Ninjutsu di alto grado, potresti farti o fare del male ad altri in maniera involontaria. Beh comunque, ci hai mancato, come avrai notato.

    Genma scrollò le spalle, cercando metaforicamente di liberarsi di un inconveniente che non aveva voglia di gestire: cosa avrebbe dovuto fare, mandarlo KO rapidamente e riprendere le proprie occupazioni, ovvero l'abbronzatura? Non era poi una situazione così semplice, un Chuunin di Hekisui che malmena un verosimile Genin di Suna nel Paese del Fuoco, dentro ai confini della Foglia: il numero di paesi e Villaggi coinvolti cominciava a essere sufficientemente elevato da fargli venire il mal di testa; inoltre già poteva immaginarsi sul quotidiano dell'indomani la notizia fresca di stampa e l'annesso incidente diplomatico che ne sarebbe conseguito. Fosse stato anche lui un Genin, probabilmente la cosa gli sarebbe stata perdonata come un peccato di inesperienza, ma il grado che portava non ammetteva ignoranza.

    Lascia che ti insegni come si fa: io mi chiamo Genma, Chuunin di Hekisui. Tu sei? Ad occhio e croce direi che sei un Genin, e anche se sei andato clamorosamente a vuoto, devo ammettere che non sei male, non me lo aspettavo.
    Ascolta, ti spiego come funziona: se i Ninja di Konoha mi vedono combattere con te e ferirti, qua scoppia un macello e io non ho assolutamente voglia di rimanere in mezzo a questa bomba...


    Tirò un grosso sospiro, cercando di soppesare le parole al fine di non pentirsi delle proprie decisioni.

    ... Facciamo così: semmai dovessi riuscire a colpire il mio Golem anche solo una volta, scenderò in campo per battermi contro di te. Prendilo come un riscaldamento, ecco... Preparati che adesso è il suo turno di attaccare.
    Ah, mettiamo in chiaro sin da subito che questo è un allenamento, quindi non tollererò alcuna bizzarria da parte tua altrimenti giro i tacchi e me ne torno ai miei affari...Ok?!


    [...]

    Ottenuto l'assenso del giovane - ma non giovanissimo quanto lui - Yūichirō, Genma riguadagnò un posto al sole qualche metro più in là, lasciando ancor più spazio ai due di battersi in quel duello atipico. Sotto lo sguardo felice del Chuunin, come se la sola esposizione avesse di già innescato una serie di reazioni chimiche volte a produrre ormoni veicolanti quel radioso sentimento, il Golem avrebbe preso vita e iniziativa spostandosi verso destra di un paio di passi per ben allinearsi e correggere la traiettoria con il suo nuovo avversario quindi il piccolo Buddha avrebbe iniziato l'offensiva colmando la distanza che li separava con grandi e incredibilmente leggiadre falcate caricando un gancio sinistro che con una traiettoria discendente, viste le disparità di altezze, avrebbe cercato il fianco e il torace destro di lui tentando inoltre di farlo schiantare al suolo; in seguito, cercando con entrambe le mani una o entrambe le gambe di lui , approfittando anche del possibile contraccolpo con il suolo e una piccola elevazione di "rimbalzo", avrebbe effettuato una piroetta completa su se stesso facendo roteare l'avversario e quindi scagliandolo verso il limitare dell'area di addestramento circondato da alberi dai tronchi spesso e rigidi. Non conoscendo le reali capacità dell'avversario e temendo di metterlo in una situazione di estrema difficoltà per lui impossibile da gestire, avrebbe "comunicato" telepaticamente al suo guerriero di non usare tutta la sua forza ma di contenerla, in modo da non infierire eccessivamente sull'avversario qualora fosse riuscito a colpirlo.

    Speriamo si difenda... avrò esagerato?


    Riassunto Azioni


    Azioni
    • Genma: mantenimento Golem
    • Golem: gancio sinistro (50% della forza)
    • Golem: rotazione e lancio Yuichiro (50% della forza)

    parametri
    Resistenza: 400
    Stamina: 577-30 = 547

    Maestrie e Abilità
    • Concentrazione del Chakra
    • Concentrazione Superiore del Chakra
    • Disperdi (Kai)
    • Carica di Chakra
    • Esplosione di Chakra
    • I Livello: Apprendista del Fuoco

    equipaggiamento
    # 1 Spiedo
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    # 5 Shuriken
    # 5 Kunai

    # Ricetrasmittente v.4000 (Seras)
    # Kobashot (70m filo metallico)
    # Maschera Respiratoria

    Consumabili
    # 20m Filo Metallico
    # 1 Tonico coagulante

    Conoscenze
    • Militaristiche strategiche Liv II
    • Tecniche e del chakra Liv III
    • Orientative e Geografiche Liv I

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    Chapter III

    Yūichirō Shiden

    [Genin]



    Scheda - Scheda Narrativa - Parlato - Pensato - Azione

    Altri:
    - Parlato Anzai - Parlato Genma - Parlato L -


    Paese del Fuoco


    Il grido di battaglia squarciò il silenzio del campo d'addestramento, e il mio attacco si scaricò con violenza contro la manifestazione di terra. Il gigante di terra, nonostante si mostrasse tozzo a una prima occhiata, risulto` essere abbastanza agile da scivare il colpo, cosi` come il suo controllore.

    Era chiaro che quel chunin non era solo uno che passava il tempo sdraiato all'ombra degli alberi; aveva delle competenze indiscutibili nei ninjutsu della terra. In ogni caso, l'esercizio stava per diventare molto più interessante.

    Per prima cosa il chunin non perse tempo e inizio subito a sbobbinare una serie di lezioni per quanto riguardasse il rispettare le buone maniere e lo stare attenti con i jutsu di alto grado. Nonostante la mia frustrazione fosse palpabile, sapevo che il ragionamento del chunin aveva del fondamento ma semplicemente non avevo voglia di ascoltare delle regole adatte solo ai deboli. Ascoltando con un orecchio, cercai di assimilare i suoi movimenti mentre mi preparavo mentalmente per l'allenamento vero e proprio. La sua voce era calma ed educativa, quasi sorprendente dopo il tono scherzoso di prima.

    - Io... -

    CITAZIONE
    Ancora una volta fui interrotto da una voce nella testa, anche se questa volta non fui trasportato nei meandri della mia mente ma vidi solo il tempo rallentare e sentii la voce di L nella testa, pronta a riprendermi.

    - Non fare la testa calda come al solito e sfrutta questa occasione per crescere... Concentrati sul golem se non vuoi venire schiacciato in pochi secondi -

    Il suo consiglio riecheggiava nei recessi della mia mente lottando contro l'istinto combattivo che mi spingeva ad attaccare senza pensarci troppo.

    - Accidenti a te e i tuoi consigli ragionevoli! Hai ragione, cercare di combattere entrambi contemporaneamente potrebbe costarmi caro, meglio chiamare qualche alleato anche io. Che ne dici del miglior amico dell'uomo? -

    Risposi, riferendomi ad una tecnica che in quei pochi giorni avevo studiato grazie all'aiuto del maestro, una tecnica che si basa sullo stesso concetto del Golem, la creazione di aiutanti, ma lo faceva in numero assai piu` elevato peccando pero` nella forza del singolo.

    - Non è una brutta idea andare di superiorità numerica se si è in svantaggio nell'uno contro uno... Ma... Ricordi che ti stai allenando e che non è una sfida a chi è più forte... Vero? -

    - Certo che si! - Risposi frettolosamente, ma rimaneva il fatto che la mia affermazione non era del tutto veritiera. L'agilita` del chunin era impressionante e provavo una certa invidia. Non ero certo se quest'ultima stesse offuscando il mio ragionamento o meno, ma ess era presente.

    - Lo spero per te... O sarai nuovamente la causa della tua vergognosa sconfitta... E non perché il tuo avversario è più forte... -

    - Sai, pensavo di andare molto più d'accordo con me stesso, ma a quanto pare l'unico che ha fiducia in se stesso qui è il sottoscritto -

    - Io ho fiducia in te... Ma prima di poter iniziare a vincere un combattimento dovrai vincere la sfida più difficile, quella contro te stesso... -

    Con quelle parole che risuonavano ancora nella mia testa, risposi al Chunin di fronte a me.

    - Io sono Yuichiro Shiden, ti va bene come presentazione? Ci hai preso un Genin di Suna ma sapevo fin da subito in cosa mi sarei andato a cacciare sfidandoti, non mi importa se mi ferisci o meno, avrai il mio supporto in caso qualcuno dei superiori ci veda combattere. Detto questo le mie intenzioni non sono di certo ferirti, non questa volta almeno, ne di lasciarmi ferire quindi accettero` la tua proposta. -

    Ottenuto il mio assenso, Genma torno a sdraiarsi al sole mentre io combattevo contro il suo atipico servitore. Il Golem avrebbe preso vita ancora una volta.

    Una volta messosi in posizione, il golem parti` all'attacco. Il terreno vibrava sotto gli impetuosi passi dell'umanoide di pietra e mentre si spostava per sferrarmi un poderoso pugno io avrei preparato i miei di servitori.

    Imposi al chakra intorno a me di controllare il materiale contenuto nella giara e di materializzare la volontà che ardeva dentro di me in qualcosa di tangibile. In un batter d'occhio, la sabbia intorno a me prese vita, dando forma a tre canidi di sabbia che si animarono come fedeli servitori. Erano simili nella forma al gigante di fango, seppur più piccoli e veloci. Servivano a livellare il campo di battaglia e forse a sorprendere il chunin con la mia capacità di adattamento e inventiva.

    Il sole martellante illuminava la scena, riflettendosi sui corpi di sabbia dei canidi che attendevano i miei comandi. Genma osservava con occhi lievemente incuriositi come muovevo la mano destra, impartendo ordini silenziosi alle mie nuove creazioni. Un leggero cenno ed essi si mossero in maniera coordinata di fronte a me, andando incontro al pugno del golem.

    I canidi di sabbia erano una distrazione, un modo per testare le reazioni del Golem e trovare possibili falle nella sua difesa. Il mio avversario sembrava solido come la terra dalla quale era stato evocato, tuttavia ogni creazione aveva un suo punto debole e io ero determinato a trovarlo.

    I cani avrebbero risposto al suo attacco semplicemente muovendosi tra le gambe del golem, afferrando queste ultime con le loro zanne e tentando di far perdere l'equilibrio alla gigantesca figura di pietra prima che potesse effettivamente colpirmi. Si sarebbero divisi 2 per una gamba, uno per l'altra.

    Superato il momento di crisi avrei poi chiesto ai canidi di lasciare la gamba del golem e dirigersi invece verso la sua mano destra costruendo una specie di difesa con i loro corpi per afferarla e bloccarla, mentre io con la sabbia rimanente avrei creato una protuberanza che usciva dalla mia giara per bloccare l'altro arto del golem che si dirigeva verso di me. I cani seguendo il mio ordine si sarebbero frapposti in 2 tra me e la mano spingendola, mentre il terzo si sarebbe mosso dietro di essa tentando di artigliarla e tirarla piu` che poteva.

    La protuberanza di sabbia invece si sarebbe avviluppata intorno alla mano come una catena e dalla mia giara si sarebbe staccata per attaccarsi al suolo.


    ☙ Azioni:

    - Formazione di Sabbia: Shisa (Sajin: Shisa) (3 cariche) (Presa sulle gambe del golem)
    - Gabbia di sabbia (Mano Sinistra del Golem) + Presa sulla mano destra degli Shisa
    -

    -------------------------------------------------------------------------
    ☙Statistiche:

    ☙Calcolo:

    Stamina: 282 - 45 - 5
    Resistenza: 200


    ☙Statistiche Finali:

    Stamina: 232/300
    Resistenza: 200/200

    -------------------------------------------------------------------------
    ☙Armatura:

    [Braccio S.][30]Coprifronte
    -------------------------------------------------------------------------
    ☙Equipaggiamento:

    ☙Armi/Accessori:

    - Rotolo di Stoffa (Braccio)
    - Giara di Sabbia
    - Rotolo medio
    - Lame del Rilascio del Fulmine Super Vibrante
    - Kunai x3


    ☙Materiali


    -------------------------------------------------------------------------
    ☙Conoscenze / Maestrie:

    - Tecniche e del chakra [Livello II]

    - Manipolatore delle Sabbie: Mago del Deserto
    CITAZIONE
    • -5 punti chakra per i Sunajutsu (Minimo 1)
    • I Sunajutsu si sfaldano SOLO con tanta acqua
    • +10 su Riuscita/Danno


    -------------------------------------------------------------------------
    ☙Abilita`:

    - Concentrazione del Chakra

    - Specializzazione Sensoriale: Udito Fenomenale
    CITAZIONE
    • I malus sulla vista vengono nullificati.
    • 50 metri di distanza
    • Entro 30 metri: 15% del danno esplosivo
    • Entro 15 metri: Perdita dell'udito



    Edited by Tenshi-1 - 22/4/2024, 01:06
     
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    Responso nr. #2


    Attacco -Genma:
    - Golem: gancio sinistro [Riesce non contrastato]
    - Golem: rotazione e lancio Yuichiro [Riesce la presa ma non il lancio]

    Difesa -Yuichiro:
    - Formazione di Sabbia: Shisa [Riesce la creazione ma non la difesa]
    - Gabbia di sabbia (Mano Sinistra del Golem) + Presa sulla mano destra degli Shisa [Riesce dopo la presa]


    Danni:
    Yuichiro 60 [Pugno + contraccolpo al suolo]
    Genma //


    Narrazione Turno:
    Dopo un inizio a dir poco burbero, i due sembrano trovare una sorta di accordo e l'allenamento sembra prendere una piega più lineare. Il giovane Suniano se la dovrà vedere con il possente golem messo in campo dal Chunin e la cosa non sembra per nulla essere facile. A complicare le cose, oltre all'evidente gap di capacità, fa da padrona l'inesperienza del dominatore di sabbie che tenta una difesa troppo ingombrante in termini di tempo rispetto a quello che aveva realmente a disposizione. Le sue creazioni infatti giungono sul campo di battaglia proprio mentre il colpo ben controllato del colosso si stava abbattendo sul bersaglio. Ciò però non fa demordere il ragazzo che, temprato da mille colpi subiti, stringe i denti e sfrutta le restanti energie per cercare di immobilizzare l'aggressore. Anche qui la differenza tra i due è palese, infatti sia gli shisa che la gabbia di sabbia, non giungono in tempo per evitare di essere agguantato, riescono però a tenere ben salda la presa ed impedire quantomeno che il suniano diventi un granello di sabbia lanciato nel vento...


    Situazione Finale:
    Attacco al Yuichiro, appeso a testa in giù nelle mani del golem


    Commenti Arbitro:
    Dan, come da te richiesto e narrato, ho dimezzato i danni
    Tenshi, me lo hai chiesto in privato, ti ho risposto che la creazione degli shisa va in riuscita, l'hai usata malissimo :please: Non ti piaceva crearli direttamente tra te ed il golem ergendoli a tua difesa? Almeno sarebbe entrata in riuscita col pugno... Invece hai descritto di crearli intorno a te (azione che avviene mentre giunge il pugno) e poi di spostarli per difenderti... Ti sarebbe servita una riuscita che si aggirava ad oltre il doppio di quella avversaria...
    Sulla seconda azione nulla da dire, buona difesa, ma non arrivando in tempo per evitare la presa, ti ha almeno salvato dal lancio
     
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    Chapter IV

    Yūichirō Shiden

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    - Parlato Anzai - Parlato Genma - Parlato L -


    Paese del Fuoco


    Il momento di ingegno si mostrò efficace, anche se solo in parte: gli shisa, gli animali mezzi cane e mezzo leone che avevo evocato con la sabbia, si dimostrarono troppo lenti per bloccare il golem dall'avanzare per sferrarmi il suo poderoso pugno che mi scaravento` a terra. Il dolore dell'impatto con il suolo era intenso, ma non avevo tempo di soffermarmi su di esso. Sentivo la pesantezza nel petto e il respiro si faceva più difficile, ma la mia determinazione era incrollabile. Mi rialzai a fatica, spazzando via i granelli di sabbia attaccati alla giubba mentre fissavo con occhi accesi il mio avversario avvicinarsi nuovamente. Ancora una volta, fui troppo lento, o meglio lo fu la mia sabbia. Gli shisa e la protuberanza non furono abbastanza per fermare le mani dall'afferrarmi le gambe e alzarmi in aria, ma furono quanto bastava per evitare che mi lanciassero via, riuscendo ad ancorarle al suolo efficacemente.

    Bloccato in posizione da mani di pietra, la lotta interna tra la mia fierezza e il dolore crescente diventò tangibile. Il golem, immobile, non accennava a nessuna altra mossa, aspettava forse un mio segno di resa. Ma non era nel mio stile arrendermi così facilmente. Radunai quanto chakra era rimasto all'interno della sabbia avviluppata attorno ad una delle mani, quella sinistra, e strinsi il pugno come avevo fatto poco prima contro il manichino in legno.

    La sabbia, seguendo il mio comando, si sarebbe stretta come un boa attorno alla mano con ancor piu` pressione di quanta ne imprimeva in quel momento alla struttura di pietra. Mentre i muscoli di sabbia si contraevano implacabilmente, la mano di pietra avrebbe iniziato a mostrare segni di cedimento, con grumi di roccia che cascavano al suolo producendo uno strepito secco. A quel punto avrei sfruttato l'occasione per scivolare via con il poco spazio creatosi dalla compressione, mentre uno dei tre shisa che avevo creato precedentemente mi avrebbe acchiappato al volo.

    - Non male questo tuo golem, e` davvero un portento. -

    Il complimento che avevo lanciato non era solo per cortesia, ma un riconoscimento dell'avversario di fronte a me e del suo creatore. Il golem, per quanto danneggiato, rimase ostinato e fedele agli ordini del suo padrone, non mostrando alcun segno di volersi fermare. Ma ora che avevo trovato una crepa nella sua armatura, il mio spirito combattivo ardeva con rinnovato fervore.

    Gli shisa, ancora appesi al golem, con i loro artigli avrebbero provato a scalarlo salendo dalla mano fin su per il braccio e fino alla testa del golem. Tutti e tre gettandosi verso di essa con poderose testate avrebbero cercato di frantumarla mentre io, con la poca sabbia rimasta ancora avvinghiata attorno alla mano distrutta, avrei diviso quest'ultima su due fronti diversi, la mano ancora intatta e la gamba destra del golem, con l'intento di renderle inutilizzabili schiacciandole sotto la potenza della sabbia, sfruttando le poderose spire di quest'ultima per schiacciarla. Ancora una volta, facendomi sanguinare la mano, avrei stretto il pugno fino a che fino all'ultimo frammento di terra non fosse stato distrutto.

    - Polverizza! Sabaku Sōsō -

    EXdtIz




    ☙ Note:
    - Scusatemi per il post scarno ma non avevo idea di come arricchire la lotta contro il golem non potendoci parlare :hat:

    ☙ Azioni:

    - Mantenimento Shisa
    - Funerale del Deserto (Mano Sinistra)
    - Gabbia di Sabbia (Mano Sinistra/Gamba Destra) + Funerale del Deserto
    - Attacco dei 3 shisa alla testa del Golem

    -------------------------------------------------------------------------
    ☙Statistiche:

    ☙Calcolo:

    Stamina: 232 - 30 - 18 - 10 -18
    Resistenza: 140


    ☙Statistiche Finali:

    Stamina: 156/300
    Resistenza: 140/200

    -------------------------------------------------------------------------
    ☙Armatura:

    [Braccio S.][30]Coprifronte
    -------------------------------------------------------------------------
    ☙Equipaggiamento:

    ☙Armi/Accessori:

    - Rotolo di Stoffa (Braccio)
    - Giara di Sabbia
    - Rotolo medio
    - Lame del Rilascio del Fulmine Super Vibrante
    - Kunai x3


    ☙Materiali


    -------------------------------------------------------------------------
    ☙Conoscenze / Maestrie:

    - Tecniche e del chakra [Livello II]

    - Manipolatore delle Sabbie: Mago del Deserto
    CITAZIONE
    • -5 punti chakra per i Sunajutsu (Minimo 1)
    • I Sunajutsu si sfaldano SOLO con tanta acqua
    • +10 su Riuscita/Danno


    -------------------------------------------------------------------------
    ☙Abilita`:

    - Concentrazione del Chakra

    - Specializzazione Sensoriale: Udito Fenomenale
    CITAZIONE
    • I malus sulla vista vengono nullificati.
    • 50 metri di distanza
    • Entro 30 metri: 15% del danno esplosivo
    • Entro 15 metri: Perdita dell'udito

     
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    Con una smorfia di dolore e gli occhi socchiusi, non intenzionati a testimoniare gli errori da lui commessi, Genma non poté constatare l'assoluta superiorità del Golem nei confronti del "giovane" Genin, interrogandosi dunque se scegliere di farlo allenare con quel fantoccio di terra e pietra fosse stata l'idea più giusta: nel condurre il suo attacco aveva domandato al suo scudiero di avere la mano più leggera, invero sfruttando una minor quantità di Chakra rispetto al solito che necessariamente aveva reso il costrutto meno agile, veloce e forte.
    Eppure l'handicap autoimposto non fu sufficiente a livellare i due differenti livelli di forza, o almeno non completamente: le nocche rocciose del suo pugno cozzarono contro la metà sinistra del suo torace e addome, la traiettoria discendente dell'impatto fece schiantare il corpo del Sunanio contro il terreno, facendolo rimbalzare come fosse di gomma - o almeno così avrebbe sperato in modo da minimizzare qualsiasi tipo di danno.
    Le particolari tecniche di Sabbia di cui si era avvalso non erano state particolarmente utili in quel frangente: pigramente e quasi controvoglia la sabbia si era raccolta e plasmata a formare tre leoni bizzarri che alla vista del loro inerme padrone, quasi mossi per compassione, arrivarono in suo aiuto: Yuichiro era appeso a testa in giù, i piedi erano strettamente bloccati in quella morsa ferrea e se non fosse stato per le "zanne" sabbiose degli animali strette contro i pugni del fantoccio, questi lo avrebbe scagliato in cielo a una distanza tale da permettergli di godere di una vista panoramica del Villaggio prima di rovinare al suolo probabilmente con più di qualche osso rotto.

    Un vero ninja della Sabbia! Deve aver utilizzato quell'arma per distruggere il manichino, poco fa...

    Genma vide con la coda dell'occhio che i suoi due colleghi avevano cessato le loro rispettive attività per dedicarsi completamente al match che sebbene non fosse un granché in termini di spettacolarità, sembrava li stesse appassionando per il pathos che uno scontro alla "Davide contro Golia" riusciva sempre a suscitare, inducendoli a tifare per la controparte apparentemente inferiore e dal destino segnato.
    Non si trattava di una mera supposizione o di una sua suggestione, Genma aveva sentito chiaramente il suo amico Raido schierarsi dalla parte del suo contendente.

    Non dovresti fare il tifo PER ME?!

    Finché il tuo culo è lì per terra e non lì a combattere, non hai diritto al mio supporto....

    Ehi, guarda che è faticoso far muovere quel coso eh!

    Il "battibecco" tra i due venne interrotto da una moltitudine di granelli di sabbia che cominciarono a levitare intorno ai due contendenti, piccoli diamanti volanti che catturarono l'attenzione del Chuunin che smise di punzecchiarsi con l'amico per osservare e analizzare l'offensiva che da lì a poco il suo avversario avrebbe messo in atto: moltiplicandosi in numero fino a divenire una coltre dorata ben visibile, il manto sabbioso era diretto contro il braccio, il polso e la mano che avvinghiavano e incarceravano Yuichiro in quella scomoda posizione.
    Ritenendo plausibile che l'intento di lui fosse di avvolgere completamente l'arto roccioso e di frantumarlo sotto la pressione della sabbia, Genma avrebbe ordinato al Golem di dimenarsi e agitando il braccio di colpire quella coltre ancora informe in modo da spezzarne la formazione e così probabilmente anche il controllo telepatico del suo avversario sulla stessa.
    Approfittando della sua distrazione, le creature di sabbia avrebbero fatto la loro mossa cercando con le loro zampe e i loro artigli di arrampicarsi sfruttandoli come arpioni su una parete sino a conquistarne la vetta e tentando di smussarla e romperla delle poderose testare: sfruttando entrambi gli arti superiori, di cui uno ancora intimamente legato al nemico, avrebbe tentato di disarcionare quei mostri facendo una sorta di movimento a "mulinello", sbracciando in modo da sfruttare la forza centrifuga per scagliare gli essere quanto più lontano possibile, potendo in questo caso esprimere tutto il suo vigore, non avendo in questo caso preso di mira direttamente il Genin, che forse avrebbe solamente sofferto indirettamente per colpa di tutti quei movimenti bruschi.
    E ancora, altra sabbia, e in quantità superiore, avrebbe tentato nuovamente di insidiarlo questa volta prendendo di mira, oltre che all'arto superiore sinistro, anche la gamba destra: sfruttando la mano libera avrebbe ordinato al proprio suddito di eseguire una"spazzata" verticale con l'obiettivo di infrangere le due coltri dorate facendole disperdere in terra, immobili e inanimate.

    Genma si issò assumendo una posizione seduta più "composta" prestando maggiore attenzione alla schermaglia tra i due, "preoccupato" di dover essere obbligato a scendere in campo per onorare la parola data al sottoposto, il quale si stava lentamente, faticosamente ma efficacemente costruendo l'opportunità di danneggiare il Golem e quindi vincere la "scommessa" fatta, ottenendo lo scontro tanto desiderato col il Chuunin.

    Vuoi proprio farmi combattere, eh?


    Riassunto Azioni


    Azioni
    • Genma: mantenimento Golem
    • Golem: dimenare braccio sinistro per "rompere" gabbia di sabbia
    • Golem: "mulinello" con entrambe le braccia per colpire gli Shisa
    • Golem: "spazzata" braccio destro contro la sabbia rivolta a braccio sn e braccio dx

    parametri
    Resistenza: 400
    Stamina: 547-30= 517

    Maestrie e Abilità
    • Concentrazione del Chakra
    • Concentrazione Superiore del Chakra
    • Disperdi (Kai)
    • Carica di Chakra
    • Esplosione di Chakra
    • I Livello: Apprendista del Fuoco

    equipaggiamento
    # 1 Spiedo
    # 1 Spiedo
    # 5 Shuriken
    # 5 Kunai

    # Ricetrasmittente v.4000 (Seras)
    # Kobashot (70m filo metallico)
    # Maschera Respiratoria

    Consumabili
    # 20m Filo Metallico
    # 1 Tonico coagulante

    Conoscenze
    • Militaristiche strategiche Liv II
    • Tecniche e del chakra Liv III
    • Orientative e Geografiche Liv I

    note
    Roy, abbiamo concordato i dialoghi e che usavo il golem per dargli un avversario. Spero per te non sia un problema, lo scalo come azione "bonus" prima della mia difesa
     
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    Responso nr. #3


    Attacco -Yuichiro:
    - Funerale del Deserto (Mano Sinistra) [Riesce per decisione arbitrale]
    - Attacco dei 3 shisa alla testa del Golem [Riesce parzialmente]
    - Gabbia di Sabbia (Mano Sinistra/Gamba Destra) + Funerale del Deserto [Riesce parzialmente]

    Difesa -Genma:
    - Golem: dimenare braccio sinistro per "rompere" gabbia di sabbia [Fallisce per decisione arbitrale]
    - Golem: "mulinello" con entrambe le braccia per colpire gli Shisa [Riesce senza evitare tutti i danni]
    - Golem: "spazzata" braccio destro contro la sabbia rivolta a braccio sn e braccio dx [Riesce parzialmente]


    Danni:
    Yuichiro 50
    Golem 75 [Distrutto]
    Genma //


    Narrazione Turno:
    Nel proseguire lo scontro, il giovane Genin da sfogo a tutto la sua determinazione tempestando il golem di colpi, in primis facendo implodere la gabbia di sabbia che già precedentemente aveva afferrato il braccio del colosso. Il successivo attacco degli shisa venne facilmente sventato, seppur con qualche istante di ritardo, ma questa difesa fu abbastanza brutale almeno dal punto di vista di Yuichiro, visto che fu proprio il Genin il mezzo attraverso il quale i leoni si sabbia vennero scacciati... Forse proprio in seguito all'essere stato usato come uno spolverino per shisa che Yuijiro prese la forza necessaria a dare il colpo di grazia al Golem che, riuscendo a disperdere al vento solo uno dei due fasci di sabbia in arrivo, venne ridotto in sassolini dal secondo funerale del deserto eseguito dal Genin.


    Situazione Finale:
    Attacco a Genma, Golem distrutto...


    Commenti Arbitro:
    Allora, la prima difesa del golem fallisce perchè il funerale è stato usato sulla gabbia già utilizzata precedentemente. Ho quindi ritenuto errata la tempistica della difesa.
    La difesa dagli shisa sarebbe potuta essere totale ma nella descrizione è stata descritta dopo le prime testate, comunque in tale azione prende danni yuichiro perchè praticamente è stato sballottato pesantemente e ipoteticamente usato per colpire gli shisa stessi. Infine, con il funerale del deserto finale, il golem supera la soglia di resistenza, quindi va in frantumi...


    Edited by Roy90 - 5/5/2024, 02:28
     
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11 replies since 7/4/2024, 16:07   180 views
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