Accademia Shiiori Saitō

Era un giorno come tanti in quel di Konoha, un giorno di ordinaria follia, come ormai potevano essere definiti ormai quei tempi bui non solo per gli shinobi, ma per tutti gli abitanti dei villaggi ninja. La guerra, tragico ricorrente epilogo in cui l'umanità inciampa fin troppo spesso, giunge nuovamente a mietere le sue vittime e stringere il cappio al collo di chi lotta per il bene altrui. Così in questo clima teso, nella segreteria del palazzo dell'hokage, ecco che uno dei membri più promettenti di un famoso clan del villaggio, stava per ricevere un incarico atipico...

Questi sono i fascicoli dei cinque candidati che dovrai esaminare entro sera... A te le modalità e tempistiche...

La voce della donna giunse fredda e sbrigativa alle orecchie dello sp. Jonin, era chiaro che con i mille pensieri che ormai intasavano i reparti più alti dei villaggi, non era qualcosa di facile seguire gli esami Genin... A maggior ragione se a sostenere quest'esame non erano giovanissimi appena usciri dall'accademia, ma adulti addestrati addirittura da un anbu. Questo era il caso di Shiori Saitō, giovane ragazza iscrittasi all'esame su raccomandazione del cugino. Fu così che quel giorno avrebbe ricevuto una lettera, consegnata dai fidati ninja postini di Konoha, contenente luogo ed orario dell'esame, ovvero il campo di addestramento 4 alle quattro del pomeriggio e firmata dall'esaminatore: Shiro Hyuga.

Bene, vediamo se le nuove leve saranno all'altezza del periodo oscuro che stiamo vivendo... Sappiate che sarò severo... Non voglio folli impreparati mandati a morire per un ideale di cui non si rendono nemmeno conto...

Fu con quelle parole che lo Hyuga prese l'elenco di candidati e si apprestò a preparare tutte le comunicazioni di sorta.

[...]

Quando arrivò il momento di valutare la candidata Saito, Shiro era già in piedi al centro del campo di addestramento preposto ad attendere l'arrivo della ragazza, pronto ad accoglierla con la domanda che prima di tutto le avrebbe chiesto...




Benvenuta... E così tu vorresti essere un ninja... Bene, perchè dovrei promuoverti e mandarti a combattere una guerra tanto infausta?

Le parole della ragazza tuonarono decise, la sua convinzione era chiara... Giusta? Sbagliata? Questo era un dato insignificante ai fini dell'esame in corso. Quello che era necessario capire invece, stava nel quanto la determinazione mostrata in quelle parole fosse radicata in lei, nonchè le capacità minime per poter almeno sopravvivere in guerra...

Il primo elemento di valutazione fu l'esecuzione di uno dei jutsu accademici per eccellenza, la Moltiplicazione. Seppur con qualche piccola imperfezione, l'esecuzione andò a buon fine e, accompagnata dalle sue cinque copie, partì all'attacco in modo forse un pò azzardato. Sarà stata quella la sua indole? Le parole dell'esaminatore l'avevano infervorata al punto da farle perdere il controllo? Bisognava capirlo... Mentre le sei esaminande compievano gli ultimi passi, pochi istanti prima che i pugni scagliati in simultanea giungessero a bersaglio, lo Hyuga eseguì in modo esemplare, da manuale se vogliamo, un'altra delle tecniche accademiche, quella della sostituzione. Rapidi fili invisibili andarono ad unire il suo corpo ad un tronco spezzato non molto lontano ed ecco che il misterioso scambio dettato dai misteri del chakra avvenne... Shiiori non potè che restare spiazzata difronte al tempismo con cui il jutsu venne eseguito, perdendo di vista il suo bersaglio

Bene... Se le cose stanno così vediamo quanto è davvero vitale...

Lo Hyuga si palesò con quelle parole alle sue spalle portandola a voltarsi proprio mentre l'esaminatore, con una incredibile maestria nell'uso di un particolare chakra che gli avvolgeva le mani, si destreggiava nel disegnare dei profondi solchi nel terreno fino a formare una circonferenza di circa due metri... Ad un occhio attento, sarebbe stato facile capire come quei movimenti risultassero fluidi, essenziali, privi di qualsivoglia sforzo non necessario. Sembrava quasi che non ci fosse un minimo di forza in quei gesti, come se i ben sviluppati muscoli dell'individuo continuassero a muoversi in un moto perpetuo di rilassamento ed inerzia...

Io non userò alcun Jutsu, nè tecniche particolari per difendermi... Se riuscirai a colpirmi, farmi uscire dal perimetro o costringermi ad usare una qualsiasi tecnica, avrai vinto ed il coprifronte sarà tuo... Fallisci e non ti resterà che tornare a casa a piangere dal tuo cuginetto...

Senza nemmeno mettersi in guardia, Shiro restò quindi in totale abbandono, al centro del cerchio, ad osservare le sei avversarie in attesa della loro mossa. Come avrebbe reagito l'esaminanda a quella provocazione? Non era più tempo per le parole, i pugni avrebbero parlato d'ora in poi...