[PQ] Tecniche di combattimento, Lezione I.II - Corsa a Ostacoli

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. ¬Dan
        Like  
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Hekisui's Ninja
    Posts
    1,177

    Status
    Anonymous
    ~ Tecniche Ninja - Lezione I.II : Corsa a Ostacoli

    Narrato
    Pensato
    Parlato
    Altri

    Prima parte

    Una volta formati i nove team da tre elementi, l'insegnante concesse loro del tempo per riunirsi e pianificare una o più strategie per affrontare al meglio la gara: pianificare non avendo idea di cosa avrebbero affrontato non era certo un compito semplice sebbene - e questo i giovani ancora non potevano saperlo - ciò costituisse un elemento ricorrente nel mestiere per cui stavano studiando e si stavano addestrando duramente.
    Per quanto la raccolta di informazioni e l'intelligence potesse essere sviluppata e capace di reperire e rubare informazioni al nemico, difficilmente queste erano complete lasciando dei margini di errore più o meno importanti ed era proprio in quello che si misurava l'ingegno, il talento, l'estrosità e la versatilità de militare di turno: costretto ad affrontare l'ignoto, i migliori risultavano quelli che erano in grado di reagire prontamente allo scenario imprevisto scegliendo il comportamento più consono atto a ottenere comunque il proprio risultato e a concludere la missione col successo.
    I ragazzi non avevano idea, se non i più intelligenti e perspicaci, che la corsa a ostacoli era volta ad allenare e a giudicare anche quell'aspetto oltre che alle loro capacità atletiche.

    Akame, tu cosa sai fare?

    La domanda di Eijiro la trafisse come un colpo di spada o come il proietti di un'arma da fuoco, lasciandola sorpresa e sbigottita, incapace di respirare o di reagire giusto per quell'istante che precede l'emorragia e il dolore.
    Il Sensei si aggirava tra i vari gruppi valutando silenziosamente le loro conversazioni e prendendo appunti sul suo blocco: i tre, come del resto la maggior parte degli alunni, avevano centrato il primo punto importante dell'esercitazione ovvero quello di condividere le loro capacità in modo da poter formulare una bozza di strategia.

    Ehm... io non so fare tante cose.. sono atleticO e veloce, mi alleno moltA...

    Alla voce timida e sgrammaticata di lei seguì quella di Denki - il ragazzo biondo con la strana mesh scura - che ridendo aveva confessato di non essere proprio uno sportivo ma di cavarsela bene con il Chakra, di riuscire a controllarlo e negli ultimi tempi anche a renderlo elettrico.
    Akame lo guardò stupito, rimanendo poi a bocca aperta quando lui evocò una piccola scintilla dalle dita disposta a mo' di pistola. Per lei il concetto di Chakra era relativamente nuovo, costituiva uno di quei tanti echi del passato, quei concetti o sensazioni familiari che però non riusciva bene a mettere a fuoco. Le avevano reintrodotto quel concetto da poco e da allorasi era esercitata a richiamarlo e a "sentirlo" dentro di sé con risultati assai modesti.

    Il tempo delle strategie è finito. Alla linea di partenza troverete il vostro equipaggiamento, da dividere come preferite nella squadra. Tra 15 minuti si comincia!

    [...]

    L'esplosione della sfera di fuoco nel cielo sancì l'inizio della corsa: compatte e in formazione, tutte le squadre sprintarono lungo l'unica via possibile, un sentiero sufficientemente largo da permettere a tutti gli elementi di correre affiancati senza disturbarsi o intralciarsi in nessun modo, anche se qualche elemento aveva già dato inizio alle danze accennando uno scontro fisico. Il team di Akame si muoveva svelto con la giovane, la più veloce, da apri pista: agilmente il trio evitava qualsiasi contatto prematuro con gli avversari e correva tra le irregolarità della pavimentazione fino a tuffarsi nel cuore di una foresta, scomparendo alla vista poiché celati dall'oscurità della vegetazione.

    Uno dopo l'altro, tutti i team varcarono l'entrata di quel buco nero facendo perdere le proprie tracce. La vegetazione era talmente fitta che risultava difficile vedere dove fossero le squadre avversarie e come si comportassero con i rispettivi ostacoli, ordinatamente dislocati sui rispettivi sentieri percorsi dagli studenti: come per quanto affrontato poco prima, sembrava che tutte le prove architettate in quel campo d'addestramento fossero volte a testare le capacità fisiche degli esaminandi. Il loro cammino era infatti già stato vanamente interrotto da muri di roccia da scalare, ponti instabili da superare e crepacci e burroni da saltare: forza, agilità e temerarietà, queste erano le abilità richieste per superare velocemente l'impedimento senza esserne oltremodo rallentati.
    Eijiro si distinse ben presto come leader del gruppo, sia per le sue eccelse qualità fisiche, ma soprattutto per il suo carisma e la sua abnegazione verso i propri compagni che sovente aiutava ad ogni scoglio.

    I tre abbandonarono momentaneamente la foresta per introdursi in una angusta galleria scavata in quella che sembrava essere una montagna in miniatura, uno dei tanti elementi inseriti dall'architetto di turno per soddisfare il desiderio del committente di rendere il luogo quanto più variegato ed eterogeneo possibile. Nella quasi completa oscurità, se non per i raggi solari che filtravano dai due estremi del tunnel e per qualche candela disposta all'interno, il trio avanzava lesto in modo da lasciarsi alle spalle quel luogo claustofobico.

    Stiamo andando alla grande... pare che il sentiero sia libero, allunghiamo il passo... Ehi, che cos'è questo rumore?

    La voce ansimante e sorpresa del rosso venne coperta da un brusio crescente fino a diventare talmente forte da essere assordante; vibrazioni dapprima leggere e impercettibili e poi tali da far tremare il suolo, le pareti e il soffitto costrinsero loro a fermarsi e a cercare la causa di tale evento: a pochi passi dall'uscita e a qualche metro dalla libertà, una leggera deflagrazione fece crollare dei piccoli detriti e poi un grosso masso tale da bloccare la via di fuga dei tre che improvvisamente si ritrovarono imprigionati da quel disastro naturale.

    Ahh, stare tuttO bene? CHI è successo? Eijiro, che facciamo ora?

    La voce allarmata della ragazza si tranquillizzò una volta sinceratasi che gli altri due erano rimasti illesi dal crollo, con testa e abiti ricoperti di polvere che maldestramente si stavano scuotendo via di dosso. Lei e Denki si avvicinarono al cumulo di macerie: una pira di rocce di irregolari era impilata disordinatamente l'una sull'altra, l'altezza del cumulo cresceva progressivamente fino a chiudere completamente il passaggio verso l'esterno, di cui si poteva scorgere solamente la luce che filtrava tra gli incastri rocciosi. I due cominciarono a spostare delle pietre ai loro piedi, "scavando" una sorta di passaggio fino a raggiungere l'elemento centrale e nevralgico di quel muro, ovvero un masso imponente, più alto dei due ragazzini e chissà quanto profondo. I due poggiarono le mani sulla fredda roccia dalla superficie terrosa, ricordo del luogo da cui era stata sottratta contro la sua volontà, quindi cominciarono a spingere con tutte le loro forze, non riuscendo a ottenere nulla se non mostrare la propria mancanza di forza e vigore.

    Ahh niente da fare, non si sposta nemmeno di un millimetro. Ci conviene tornare indietro, allungheremo un po' e perderemo un po' di tempo, ma non vedo altre soluzioni... Forza Eijiro... Eijiro?

    Denki propose il piano, ma il ragazzo dai capelli rossi non sembrava stargli prestando molta attenzione, lo sguardo era fisso sul masso ed era talmente intenso che sembrava potesse mandarlo in frantumi da un momento all'altro. Come in uno stato di trance, il ragazzo si avvicinò lentamente al suo obiettivo, tirandosi su le maniche della tuta fino al gomito. Per un istante ad Akame parve di percepire la sua aura, la sua energia.

    Tornare indietro non è un'opzione... Ci penso io...

    Poggiò le mani sulla roccia, piegò lievemente le ginocchia e, una volta assunta una posizione congrua, flesse ogni singola fibra del proprio corpo che rispose allo stimolo contrandosi spasmodicamente: i ventri muscolari del suo corpo guizzarono sotto la pelle tendendola quasi a volerla lacerare, grosse vene si palesarono in trasparenza al di sotto della cute rosea, che per lo sforzo stava assumendo delle tonalità più accese, il volto stava divenendo lentamente paonazzo e in tinta con il colore dei suoi capelli e dalla fronte cominciarono a trasudare piccole gocce d'acqua. Teso come una corda di violino, Eijiro stava sprigionando una forza sontuosa sebbene ancora non avesse ottenuto alcun risultato. Facendo appello a tutto il suo spirito richiamandolo con un urlo selvaggio, lo studente spinse ancora più forte sopraffacendo la stasi del blocco granitico.

    Ahhhhhhhhhh

    E' noto che il primo strappo è quello più faticoso: facendo gioco sui suoi possenti quadricipiti e glutei, centimetro dopo centimetro, Eijiro riuscì nell'impresa che sembrava impossibile traslando l'ostacolo quel poco che bastava per farlo rotolare verso il lato del sentiero aiutato dalla gravità e dalla leggera pendenza che i detriti più piccoli avevano creato. La luce del sole inondò la figura ansimante dell' "eroe" vittorioso, alle sue spalle Akame e Denki non poterono fare altro che ammirare la sua silhouette scura poiché in controluce, effetto che la rendeva ancora più imponente, addirittura epica.

    Anf, anf... Mai indietro.. anf... eheh solo avanti!


    vorrei usare questa pq per lo sblocco dell’innata se possibile: al momento non ho ancora l’esperienza sufficiente ma tra la pq in attesa di valutazione, l’achi per la prima pq e la valutazione di questa arrivo a un totale sufficiente per sbloccare il I livello
    (Ah e se il mio scontro finisce prima di questa pq sono abbondantemente sopra).


    Edited by ¬Dan - 18/2/2024, 23:14
     
    .
3 replies since 18/2/2024, 21:47   70 views
  Share  
.