[PQ] Allenamento al Campo di Addestramento #44

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    Con passo deciso e un sorriso determinato sul volto, mi dirigo verso l'ufficio del nostro rispettato Hokage, pronto a fare la mia richiesta. Il sole brillava alto nel cielo di Konoha, illuminando le strade affollate di ninja che si affrettavano nei loro doveri. Sentivo l'energia pulsare nell'aria e sapevo che era il momento giusto per intraprendere questa sfida.
    Mentre salivo le scale che portavano all'ufficio del Hokage, la mia mente rievocava le storie e i racconti sulla Foresta Proibita. Era un luogo misterioso, colmo di pericoli e segreti antichi, ma anche di opportunità per crescere come shinobi. Sapevo che il campo di addestramento numero 44, situato proprio all'interno della foresta, era rinomato per la sua estrema difficoltà e avevo bisogno di testare le mie abilità là.
    Finalmente, giungo davanti alla maestosa porta dell'ufficio del Hokage. Prendo una profonda boccata d'aria, riempiendo i polmoni del coraggio necessario per affrontare questa importante richiesta. Poi batto leggermente alla porta e attendo rispettosamente il permesso di entrare. Il mio cuore batteva forte nel petto, ma la mia determinazione non vacillava. Era giunto il momento di dimostrare al nostro Hokage il mio impegno e la mia voglia di superare i limiti, addestrandomi nella leggendaria Foresta Proibita.
    La porta dell'ufficio del Hokage si apre lentamente, rivelando l'interno adornato di pergamene e simboli del potere. Tuttavia, al posto del Hokage, trovo un severo Jonin che mi fissa con uno sguardo penetrante. Inclino rispettosamente la testa e pronuncio le mie parole con fermezza.

    » Onorevole Jonin, vi sono grato per avermi concesso questa opportunità di parlare con voi. Sono qui per chiedervi il permesso di addestrarmi nel campo di addestramento numero 44. Desidero prepararmi a fondo per un possibile esame di promozione a Chuunin e credo che questo luogo sia ideale per mettermi alla prova e superare i miei limiti.

    Il Jonin mi guarda attentamente, come se scrutasse i miei intenti e la mia determinazione. Dopo un attimo di silenzio, risponde con voce calma ma autorevole.

    Shun Senju, comprendo il tuo desiderio di crescere e progredire come shinobi. La Foresta Proibita è un luogo pericoloso, ma anche un banco di prova per i più coraggiosi. Dimostrami la tua determinazione e la tua prontezza, e ti concederò il permesso di allenarti lì.

    Un senso di gratitudine e gioia mi invade, ma mantengo la compostezza e rispondo con risolutezza.

    » Jonin-sama, vi prometto che non deluderò la fiducia che avete riposto in me. Mi impegnerò a fondo per addestrarmi e superare ogni sfida che la Foresta Proibita mi presenterà. Grazie per questa opportunità.

    Con un cenno di approvazione, il Jonin mi concede il permesso di addestrarmi nella Foresta Proibita. Ringraziando ancora una volta, mi allontano dall'ufficio con un passo carico di determinazione. La Foresta Proibita mi attende, pronta a svelare i suoi segreti e a testare la mia forza. Era giunto il momento di addestrarmi duramente, perché solo così avrei potuto affrontare con successo l'esame di promozione e dimostrare al mondo di essere un ninja degno.
     
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    Durante il tragitto per tornare a casa, continuo a riflettere sul fatto di non aver incontrato l'Hokage, ma un jonin. Una situazione particolarmente strana.

    « Forse è impegnato in qualche missione speciale o in una riunione segreta.…

    Essendo ancora un genin, era normale che non avessi l'onore di vederlo o parlare con lui a mio piacimento…

    Frederika, la mia amica, mi aspettava a casa pronta per iniziare il nostro intenso allenamento. Avevamo superato l'accademia insieme e ci eravamo allenati molte volte nella mia palestra personale, quindi non potevo fare a meno di portarla con me in uno dei campi di addestramento più rinomati del villaggio.



    Shun, sei pronto?

    Dopo esserci preparati adeguatamente, con equipaggiamento e provviste per rimanere nel campo di addestramento almeno tre giorni, ci incamminiamo verso il nostro obiettivo, carichi di energia. Non eravamo mai stati qui prima e sapevamo che all'interno del campo ci aspettavano pericoli e misteri nascosti. Ma era proprio ciò che cercavamo, una sfida che ci avrebbe spinti oltre i nostri limiti.
    Prima di entrare nel campo di addestramento, estraggo una mappa su cui avevo appuntato alcune note e la mostro a Frederika.

    » Negli ultimi giorni ho fatto delle ricerche e ho trovato questa mappa. Non è al cento per cento affidabile, ma almeno abbiamo un'idea di ciò che potremmo trovare oltre questa barriera. le dico, indicando il percorso che avevo in mente per raggiungere il centro del campo di addestramento.

    Avevo pianificato un percorso non diretto, ma zigzagante, che ci avrebbe fatto passare attraverso diverse zone per superare vari ostacoli e difficoltà. Dopo aver discusso e apportato alcune modifiche alla mappa, decidiamo di superare l'ingresso situato a sud.

    Le fronde degli alberi sembrano danzare sinistramente sopra di me mentre avanzo con cautela. Il mio istinto mi guida, come se il richiamo della foresta risuonasse nel mio spirito. So che devo procedere con attenzione, ma l'emozione di ciò che potrei scoprire supera qualsiasi paura.
    E così, con il vento che mi sussurra all'orecchio, mi addentro sempre più nella Foresta Proibita. Non c'è nessun altro intorno, solo noi e la nostra determinazione a sfidare ciò che la natura ha da offrire.
     
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    Shun Senju
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    Superato il cancello della Foresta della Morte ci è sembrato come se fossimo entrati in un mondo completamente diverso. La densa vegetazione sembrava stringerci in un abbraccio oscuro, ma non potevo fare a meno di provare un brivido di eccitazione. Accanto a me, c'era Fredrika, la mia cara amica e compagna di avventure. Lei era titubante, ma la sua fiducia in me mi dava la forza di procedere con ottimismo.

    Con la mia abilità innata del il controllo del legno, mi sentivo invincibile. Era come se gli alberi stessero aspettando solo il mio comando per aprirsi, rivelando i segreti della foresta.
    Ci eravamo preparati con cura, convinti di poter affrontare qualsiasi sfida che la Foresta della Morte avesse da offrire. Con le nostre provviste e il nostro equipaggiamento da shinobi, eravamo pronti a rimanere all'interno di quella foresta per qualche giorno. Tuttavia, ben presto ci siamo resi conto che nulla avrebbe potuto prepararci per ciò che avremmo effettivamente affrontato.

    f6Tnim

    Gli alberi mostravano segni di combattimenti passati, segni di esplosioni e fori lasciati da kunai rimossi. La tensione nell'aria era palpabile mentre avanzavamo, i nostri sensi in allerta massima per ogni movimento sospetto.

    Hai visto?

    » Sembrano segni lasciati tanto tempo fa... fai attenzione a dove metti i piedi.

    Non appena ci siamo addentrati tra gli alberi, abbiamo scoperto che la foresta era un labirinto di pericoli imprevedibili. Trappole nascoste ci aspettavano ad ogni angolo, e ciò che sembrava tranquillo poteva trasformarsi improvvisamente in una minaccia mortale. Gli alberi stessi sembravano muoversi, come se fossero vivi e ci osservassero, pronti a tendere un'imboscata al minimo segno di debolezza.

    Nonostante la nostra cautela, siamo stati sorpresi da una trappola subdola. Una rete invisibile si è sollevata da terra, intrappolando Fredrika e minacciando di portarla via. Con una rapida azione, manipolo dei rami di un albero vicino, strappando la rete e liberando Fredrika. Il suo respiro affannoso e il suo sguardo grato erano la mia ricompensa mentre ci preparavamo a continuare il nostro viaggio attraverso la foresta infestata dai pericoli.
    Non appena ho liberato Fredrika dalla trappola, il silenzio rotto dalle sue urla di spavento e dalle mie grida di incoraggiamento è stato assordante. Il frastuono dei rami che si muovevano sopra di noi si univa al caos della nostra situazione, creando un turbinio di suoni che avrebbe potuto svegliare i morti.

    Decidemmo di spostarci sopra grossi rami degli alberi, cercando di evitare le trappole che stavano in agguato a terra. La nostra strategia sembrava funzionare, ma la tensione nell'aria era palpabile. Ogni scricchiolio dei rami sotto i nostri piedi ci faceva sobbalzare, mentre cercavamo disperatamente di non perdere l'equilibrio.
    Non passò nemmeno mezz'ora prima che ci rendessimo conto di quanto fosse sottile il filo che ci teneva in piedi. La costante paura di incappare in altre trappole ci stava prosciugando le energie a una velocità incredibile, lasciandoci esausti e vulnerabili.

    Mi fermo improvvisamente, alzando la mano in segno di silenzio per far capire a Fredrika di fermarsi. Senza distogliere lo sguardo dalla direzione indicata, abbasso la mano e puntò verso il basso, a una decina di metri da noi. Fredrika segue il mio gesto con occhi allertati, cercando di capire cosa abbia attirato la mia attenzione.
    Tra le ombre dell'oscurità della foresta, noto un movimento furtivo tra i cespugli. Fredrika stringe la mano sul impugnatura del suo kunai, pronta a difendersi in caso di necessità.

    Rimaniamo immobili, osservando attentamente la zona circostante, i sensi tesi all'ascolto di qualsiasi rumore sospetto.
    Sento il cuore accelerare mentre osservo l'ombra che esce daii cespugli. Quando finalmente si rivela essere un grosso orso seguito da un altro, leggermente più piccolo e dal pelo più chiaro, e da un tenero cucciolo, sento un senso di sollievo misto a cautela.

    animals-anime-art-bears-wallpaper-preview

    Il mio sorriso di sollievo si gela sulle labbra quando il tranquillo momento di pace viene improvvisamente interrotto da un rumore di strisciamento, seguito da un sinistro sibilo. Un grido di dolore squarcia il silenzio della foresta, facendoci sobbalzare nell'ansia e nella paura.
    Mi volto verso Frederika, i miei occhi cercano i suoi in cerca di conferma che anche lei abbia udito quel suono terrificante. Il nostro sguardo si incrocia, e posso vedere la stessa espressione di terrore riflesso nei suoi occhi.

    Quando finalmente vedo la causa di quel terribile suono, il mio stomaco si stringe in un nodo. Un gigantesco serpente ha attaccato gli orsi, dilaniandoli con una facilità spaventosa. Il suo corpo enorme e sinuoso si muove con agilità mortale mentre affonda i suoi letali artigli nelle carni degli animali.
    Un brivido mi percorre la schiena mentre realizzo che quel serpente potrebbe essere stato con noi sin dall'inizio, seguendoci da quando Fredrika è caduta nella trappola. Il pensiero che siamo stati osservati da un pericoloso predatore per tutto questo tempo mi fa rabbrividire.

    NW_Chapter_125



    Guardo Fredrika e vedo il terrore dipinto sul suo viso. Cerco di pensare a un piano per affrontare questa nuova minaccia. Non possiamo permettere che quel serpente ci raggiunga, ma come possiamo difenderci contro una bestia così letale? La mia mente trabocca di pensieri mentre cerco freneticamente una soluzione. Sappiamo di dover fare qualcosa, ma il tempo stringe e la situazione sembra sempre più disperata.

    Il terrore e l'angoscia mi attanagliano mentre osservo impotente la devastazione causata dal gigantesco serpente. La vista degli orsi dilaniati mi fa rendere conto della nostra vulnerabilità in questo ambiente ostile e selvaggio. Non possiamo competere con una bestia così letale e potente.
    Guardo Fredrika, vedendo riflesso nel suo sguardo lo stesso timore che sento dentro di me. Senza una parola, ci rendiamo conto entrambi che dobbiamo fare una scelta difficile: dobbiamo ritirarci, tornare indietro e abbandonare la nostra avventura nella Foresta della Morte. Non siamo ancora pronti per affrontare un nemico così spaventoso.

    Con un nodo alla gola, annuisco silenziosamente a Fredrika. Non c'è bisogno di dire altro; la decisione è stata presa. Dobbiamo scappare, prima che quel serpente ci raggiunga e metta fine alle nostre vite.
    Ci giriamo e iniziamo a correre, ogni respiro è un sussurro di paura e frustrazione mentre ci allontaniamo dalla minaccia che ci ha costretto a ritirarci.

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