[C] L'ombra Nera

Max 4 genin + 1 chunin

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    Il dado era tratto, tutti avevano raggiunto le loro posizioni ed il Kiriano, prima di tutti, ebbe modo di visionare l'interno di quel casale, dopo aver dovuto forzare quella vecchia porta fatiscente con una spallata relativamente silenziosa ma che sembrò passare del tutto inosservata.

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    L'interno non era poi così diverso dall'esterno, sembrava in tutto e per tutto un vecchio rudere abbandonato, ci si sarebbe quasi potuto chiedere se fosse effettivamente il posto giusto... Che ci fosse stato qualche errore? Un dettaglio colto però dal fine olfatto di Echtelion aggiunse un tassello al quadro distorto che si stava formando. Tra tutti quegli odori di muffa e polvere, erano infatti presenti un buon numero di tracce distanti e ben diverse. Non gli ci volle molto per associarli ad un discreto numero di individui, ma dove si trovavano? Il suo naso sembrava condurlo nell'ampio ingresso da cui poteva intuire ci fosse anche l'entrata principale oltre la quale si trovava la Chunin. Se avesse aperto uno spiraglio dalla porta oltre la quale si trovava, presumibilmente un vecchio salottino, avrebbe anche potuto notare un'altra porta sulla parete alla sua sinistra ed era proprio da lì che gli odori sembravano farsi più intensi.

    [...]

    Nel frattempo, all'esterno, Irene sfoggiava un ghigno soddisfatto nel notare il discreto numero di avversari che l'avevano raggiunta e, pronta a mostrare i suoi occhi scarlatti, si apprestava a proseguire nel suo compito rivolgendosi al misterioso individuo.

    Bene... Non vi resta che provarci!

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    Innumerevoli filamenti di sangue dal macabro lascito delle prime guardie, sembrarono quindi prendere vita e, come aghi affilati, trafissero tutti i presenti... O quasi...

    Ahahahah... Hai commesso un'errore signorina... Credi davvero che siamo così sciocchi? Non salverete proprio nessuno, anzi...

    A quelle parole, l'uomo dai capelli rossi sembrò prendere fuoco al punto da debellare l'attacco sanguigno che lo stava per travolgere.

    Ti conosciamo molto bene e non hai nessuna speranza contro di me!

    Senza indugio scattò ad alta velocità contro di lei, intento a sferrarle un poderoso pugno fiammante dritto in volto. Come se la sarebbe cavata a quel punto? Avrebbe continuato ad ostentare quel suo ghigno? O si sarebbe rivelato un grosso errore quell'offensiva tanto azzardata?



    Bene, altro giro altra corsa... Spero di essere stato chiaro nella descrizione anche se ho optato per una cosa sbrigativa dato il mio poco tempo. Avete da attraversare il salone d'ingresso praticamente e raggiungere la stanza sulla parete sinistra. Ditemi in privato chi/come decidete di entrare e vi darò indicazioni che poi descriverete ni vostri post. Dal vostro comportamento dipenderà la difesa di Irene, vi anticipo già che è molto in svantaggio contro quell'avversario quindi dovrete darvi da fare per vedere il suo meglio.
     
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    Il silenzio che solitamente lo contraddistingueva sembrava essere un carattere comune al Ninja della Foglia e alla Samurai di Tetsu, o forse non era timidezza o riservatezza bensì diffidenza verso uno straniero con cui erano costretti a lavorare e collaborare, se non anche prendere degli ordini.
    Genma invece si era come slatentizzato assumendo un ruolo di vertice seppur non volendolo e che lo costringeva a parlare e comunicare con i propri alleati, per condividere idee, strategie e per getterale quanto più solide basi per una cooperazione efficace.
    Il quartetto aveva aggiratol'edifico lasciando come esca il loro capitano, la provocante Chuunin di nome Irene la quale, senza nessun indugio, aveva palesato la propria presenza ai nemici della prigione eliminando le prime due guardie in modo feroce, violento e rumoroso, in una commistione di sangue e piacere: non poteva esserne certo, ma la donna sembrava essere estremamente eccitata alla vista di quelle membra eviscerate.
    Con estrema facilità il manipolo di Genin aveva guadagnato l'entrata posteriore del rudere fatiscente e dopo essersi brevemente organizzati, il Kiriano fece gli onori di casa e con una spallata ben assestata guadagnò l'accesso all'edificio.
    La prima impressione fu di profonda delusione: nella mente del ragazzo delle Verdi Acque si era profilata un'idea ben precisa della prigione, o meglio delle caratteristiche imprescindibili su cui aveva fantastico e immaginato cosa fare. Locali bui, un dedalo di corridoi putridi, decine di porte metalliche o grate per l'accesso alle "dimore" dei detenuti, scale in metallo per passare tra un livello e l'altro, cancelli metallici per passare da un blocco all'altro: insomma, la descrizione più comune e di accezione popolare del luogo in cui si erano infiltrati.
    La stanza in cui attualmente si trovavano aveva tradito le sue fantasiose e personali aspettative, mostrandosi in tutta la sua miseria, seppur coerente, agli occhi degli Shinobi: l'aspetto era quello di un salone di quelle anctiche abitazioni di campagna, il pavimento era in parte dissestato, piante e radici si erano fatte strada tra le travi e le lastre di legno, sollevandolo e interrempendolo in molteplici punti; le pareti un tempo bianche perlacee si presentavano grigio/verdastre, completamente ricoperte di muffa e sporcizia, in un vistoso grado di instabilità e decadimento; gli arredei presenti erano pochi e malridotti, e anche loro avevano subito impietosi la tirannia del tempo e dell'incuria.

    Questo posto fa venire la pelle d'oca..

    Drighignò nervosamente lo spiedo che aveva in bocca, quindi si inoltò nella stanza cercando di fare meno rumore possibile, cammiando dove pensava potessero essere le strutture di sostegno in modo da evitare il legno più marcio che si sarebbe piegato rumorosamente sotto ai suoi piedi.
    Il locale era debolmente illuminato dai pochi raggi di luche che con fatica riuscivano a penetrare la coltre di polvere e sudicio adesa al vetro della finestra, anche se in quella stanza c'era ben poco da vedere, se non quella estra desolazione: Genma muoveva gli occhi da un angolo all'altro della stanza alla ricerca di qualche indizio, ma nulla balzò al suo sguardo se non una vetrinetta/mobiletto - era difficile capire cosa fosse dato lo stato cui versava - apparentemente vuota davanti a sè e una porta chiusa sulla sua sinistra. Fece cenno agli altri, dunque si avvicinò cautamente all'arredo da ispezionare aprendo con cautela sportelli e cassetti nella maniera più furtiva possibile, non trovando altro che polvere e scarafaggi.
    Non avendo altro da fare in quel posto, Genma si accodò al Kiriano che si era diretto verso la porta sulla sinistra, facendoli accedere ad un secondo locale molto simile al precedente, solamente più piccolo e dotato di una piccola libreria contenente libri oramai troppo rovinati per poter essere letti e fogli di carta sparsi, anche in terra, in cui l'inchiostro aveva perso le forme sinuose e definite di lettere ma si era propoagato su tutto il foglio come macchia informe. Non gli sembrava di vedere porte o ulteriori accessi ad altre stanza, anche la cosa gli sembrava bizzarra e curiosa, come potevano quelle due stanze essere isolate dalle restanti delledificio? Inoltre la "biblioteca" - se così poteva chiamarla - era orientata in direzione del cancello principale oltre il quale la Chuunin stava dando spettacolo, possibile che non ci fosse modo di raggiungere quel posto?

    Starà andando tutto bene, là fuori?

    Un lampo di preoccupazione invase la sua mente, per poi tornare a nascondersi nei meandri del suo subconscio: il perchè di quella sensazione nei confronti di una estranea, appartenente ad un altro Paese, suo superiore e dunque dotata di qualità ben superiori alle sue sembrava e probabilmente era del tutto irrazionale, sicuramente insolito rispetto al suo modo di essere distaccato e poco empatico a ciò che gli accadeva intorno, sopratutto se riguardante persone non legate a lui da rapporti di affetto o amicizia.
    La deprimente stanza non sembrava altro che essere diventata la sala da pranzo di orde di insetti e blatte che si muovevano istericamente intorno a degli accumuli di rifiuti, ma come spesso accadeva, l'apparenza inganna l'occhio e quindi la mente, altri sensi invece sono più subdoli e più difficilmente corruttibili: suo malgrado, Genma dovette apprezzare le capacità del Kiriano di captare e fiutare indizi ove sembravano inesistenti; come guidato da una mappa invisibile, l'uomo scovò dal nulla un portello, una botola che dava su delle scale dall'aspetto dissonante rispetto il resto dell'edificio, pochè più pulite e ben tenute forse perchè utilizzate quoridianamente.
    Giunti verosimilmente ai piedi dell'ingresso della prigione, i quattro non avevano altra scelta che progredire, avvicinandosi passo dopo passo all'epicentro del pericolo ma anche al proprio obiettivo, elementi che spesso tendevano a coincidere nel loro mestiere. I gradini, circa una quindicina, erano debolmente illuminati da una luce fioca, fredda e baluginante, insufficiente nell'eseguire il compito per cui era concepita e per questo di grandissima utilità per la squadra d'infiltrazione.
    Genma scese un paio di gradini prima di arrestarsi e rintanarsi nell'oscurità: al termine della rampa una luce fioca illuminava una porta chiusa ermeticamente da quello che pareva un dispositivo elettronico, che a sua volta era custodito e sorvegliato da una figura umanoide scura. Alla fine anche erano arrivati al punto di doversi confrontare con un nemico, dalla loro parte avevano sicuramente l'effetto sopresa e l'anonimato, di contro il dover cercare di condurre l'infiltrazione inosservati limitiva o comunque li costringeva ad un certo tipo di furtività cui erano sicuramente addestrati ma, almeno dal canto suo, non avevano ancora mai messo in pratica sul campo.

    Assecondatemi.. ho un piano..

    Se le avesse pensate, quelle parole avrebbero probabilmente fatto più rumore: con un sibilo impercettibile, il più giovane dei quattro aveva preso in mano la situazione assumendosi la leadership del gruppo, con annessa responsabilità del fallimento delle loro successive azioni.
    Uccidere è tendenzialmente più semplice che neutralizzare un nemico, farlo in silenzio complicava ulteriormente la questione, rendendola delicata e fragile: tra i vari motivi per cui Genma avesse bisogno del nemico vivo, neutralizzato ma cosciente e collaborante spiccavano sicuramente la necessità di sbloccare la porta mediante il terminale elettronico, in modo da non doverla forzare o abbattere, ma anche quella di ottenere informazioni su prigionieri, guardie e eventuali sistemi di sicurezza, ovvero gettare un po' di luce su ciò che li attendeva oltre in modo da non dover brancolare nel buio.
    Avrebe composto tre semplici sigilli e mentre era intento a richiamare il Chakra, avrebbe cercato di ricordare con certosina precisione ogni signolo dettaglio dell'aspetto di una delle guardie viste poco prima al di fuori dell'edificio, a partire dalla forma e colore dei capelli, dal taglio degli occhi, le forme del viso, eventuali piercing, tatuaggi o accessori del volto, la statura e la coporatura, gli indumenti.
    I ninja si allenavano anche in questo, nel cercare di fotografare e imprimere nella memoria quanti più dettagli o informazoni possibili, poichè al pari dei Justu la conoscenza è un'arma da utilizzare in maniera saggia.
    Era inoltre fortunato ad essere in un luogo non particolarmente illuminato, le tenebre lo avrebbero aiutato a nascondere qualche dettaglio non riprodotto in maniera fedele.
    Dopo essersi cambiato d'abito, la "guardia" avrebbe preceduto gli Shinobi muovendosi con passo lento ma deciso e disinvolto: non avendo la possibilità di modificare il proprio tono di voce, e non avendo sentito l'originale parlare non gli sarebbe stato utile comunque, sarebbe stato muto e, una volta giunto nelle vicinanze del nemico, avrebbe salutato con un piccolo ed educato gesto della mano e del capo, cercando di porsi lateralmente a lui, in modo da far uscire dal suo campo visivo le scale.
    Una volta arrivati vicini a sufficienza, Genma avrebbe estratto un Kunai con la mano sinistra e lo avrebbe portato lesto alla gola del nemico, nel frattempo la mano destra sarebbe stata pronta ad incanalare Chakra per l'attivazione di una tecnica.
    Sperava inoltre che i suoi alleati lo avessero coperto in caso di imprevisti, magari sfruttando un'arma da lancio oppure l'angolo cieco creato poc'anzi per aggredirlo alle spalle.


    Riassunto Azioni


    Azioni
    • Henge no Jutsu
    • Kunai al collo


    parametri
    Resistenza: 300-1= 299
    Stamina: 400-5= 395

    Maestrie e Abilità
    • Concentrazione del Chakra
    • Concentrazione Superiore del Chakra

    equipaggiamento
    # 1 Spiedo
    # 5 Shuriken
    # 2 Kunai
    # Mokuton Kunai (danno xx)

    Consumabili
    # 20m Filo Metallico

    Conoscenze
    • Militaristiche strategiche Liv II
    • Tecniche e del chakra Liv III
    • Orientative e geografiche Liv I

    note
    Spero di aver scritto qualcosa di sensato, domani rivedo!



    Edited by ¬Dan - 20/12/2022, 15:26
     
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    Il ninja di Kiri mi sorprese, riuscii a dosare la forza necessaria per si aprire la porta ma senza farle fare alcun rumore, compito arduo visto che chiunque si basava sul combattimento fisico sapeva che per forzare una porta seppur vecchia serviva una ingente quantità di forza.

    Si vede che ha delle buone abilità fisiche, molto probabilmente è in linea con lo stile del mio vecchio...

    Dovetti mandare giù il boccone amaro e tornare a concentrarmi sulla missione, ormai sempre più spesso sentivo dal profondo del mio cuore una vocina, inizialmente era solo un 'rumore' che entrava in risonanza con il mio cuore facendolo battere sempre più velocemente ma con il passare del tempo e dopo l'accademia militare questa voce si era concretizzata, inizialmente avevo pensato di star impazzendo ma ormai avevo compreso che quella presenza altri non era che la mia 'spada nel cuore', e la mia era mossa soprattutto quando vedeva qualcuno di forte con cui poter combattere.

    Stai zitta...ora non possiamo combattere contro di lui.

    Ciò che mi permise di ricacciarla nelle profondità del mio io fu il tanfo di muffa e di vecchiume che si celava da dietro la porta, non appena arrivò alle mie narici il mio stomaco combatte strenuamente per ricacciare fuori tutto ciò che avevo mangiato quella mattina ma riuscii a tenerlo a bada ricacciando giù il suo contenuto, l'interno era esattamente come l'esterno, ovvero completamente lasciato a se stesso come a voler far pensare che in quella abitazione non c'era nulla, i mobili erano in uno stato terribile che avrebbe fatto piangere qualunque falegname, le pareti erano ricoperte da uno strato di muffa e la polvere copriva tutto con il suo grigio topo, la casa sembrava in tutto e per tutto una vecchia catapecchia abbandonata con nulla di speciale se non che eravamo fin troppo sicuri che quella era una delle prigioni che i nostri dell'intelligence cercavano da tempo.

    Sono bravissimi a camuffare le cose e a nasconderle alla luce del sole...

    Seguimmo il naso del giovane di kiri e dopo aver ragionato su di un possibile piano d'azione rimanemmo d'accordo che il nostro autoproclamato leader si sarebbe trasformato in una delle due guardie viste alcuni secondi prima per avvicinarsi alla guardia mentre il ragazzo di Konoha ci avrebbe fornito del supporto dalle nostre spalle, d'altronde da quello che avevamo visto poteva utilizzare il legno per creare molte cose, quindi molto probabilmente aveva intenzione di usare il legno della casa di facciata per offrirci tutto il supporto possibile. Ottima idea, non lo facevo così furbo. Io che inizialmente mi ero proposta di fare da 'prigioniera' mi sarei avvicinata invece il più possibile di soppiatto aspettando il momento idoneo per sgusciare fuori dalle tenebre e dal punto cieco creato dal corpo di Genma trasformato per cercare successivamente di bloccare un braccio della guardia così da impedirgli di suonare qualsiasi tipo di allarme, non avevo grandi capacità ma speravo almeno di contare sulla mia rapidità avendo un corpo minuto.



    Riassunto Azioni


    Azioni
    1° Torsione braccio della guardia
    2° //
    3° //
    4° //

    parametri
    Resistenza:200-1=199/200
    Stamina:100

    Maestrie - Abilità
    Concentrazione del Chakra

    Equipaggiamento
    - wakizashi(braccio SX)
    - Mannaia
    - Mannaia
    - Katana di mokuton (danno xx)

    Consumabili

    Conoscenze
    Oratorie e Popolari I

    note
    Non so che scrivere, cià




    scheda narrativa
     
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    Seguendo i miei compagni di team riusciamo ad entrare passando dal retro arrivando per prima cosa dentro ad una cacchio di stanza abbandonata, fetida , puzzolente.
    Deglutisco appena un brutto pensiero mi passa per la testa, sperando di toglierlo dalla testa.

    « Non è un cesso… non ci pensare…

    Mentre osservo la stanza iniziò a respirare regolarmente ed in modo controllato, bloccandomi in caso di odori particolari per evitare brutte scene.
    Mentre io combattevo con i miei demoni interiori a resistere gli odori in quella stanza invecchiata il kiriano riesce a trovare quello che ci serve, una via d’uscita… o per meglio dire un entrata nel sottosuolo.
    Appena aprono la porta verso il corridoio trattengo il respiro, cercando di non mostrare il mio stato agli altri, e poi pian piano inspiro dal naso per “tastare” il nuovo odore che fortunatamente non sembrava essere peggiorato rispetto alla muffa della stanza in cui ci stavamo trovando.
    Segui i miei compagni scendendo le scale cercando di non toccare niente e poggiando i piedi su zone già utilizzate da chi mi ha preceduto.
    Appena Genma si blocca e arretra, lo seguo e mi appiattisco contro il muro cercando di rimanere nell’ombra.
    In fondo gli scalini che stavamo scendendo si vedeva una figura umanoide che proteggeva probabilmente quel ingresso che aveva alle sue spalle.
    Ascolto in silenzio il piano del ragazzo e accetto confermando con un veloce cenno della testa, quindi inizio subito a pensare a come sfruttare le mie abilità per dar man forte al team.
    Nelle stanze che avevamo percorso poco prima era pieno di legno, anche se ammuffito, mentre in quel momento non riuscivo a vederne , o almeno non nei muri che ci circondavano.
    Appena Genma inizia a scendere di nuovo i gradini, guardando i suoi piedi e sentendo il rumore dei suoi passi, mi si illumina un mondo davanti.

    « I gradini sono in legno…

    Compongo velocemente i sigilli necessari e aspetto di vedere come va a finire la situazione che stavano portando avanti gli altri due.
    Solamente in caso di fallimento da parte loro incanalo il chakra nel legno dei scalini ed inizio a manipolarlo per tentare di avvolgere e bloccare la figura umanoide che avevamo appena incontrato, cercando di bloccarlo e rialzarlo qualche centimetro da terra per non fargli toccare nessuna parete, o pavimento.
    Dovevamo immobilizzare il tizio e prenderci piu informazioni possibili per poter proseguire.





    Riassunto Azioni


    Azioni
    - Nido Avvolgente [Chakra -5]
    -
    -
    -

    parametri
    Resistenza:50
    Stamina: 340-5=335

    Maestrie e Abilità
    Abilità:
    Concentrazione del Chakra
    Disperdi (Kai)
    Transfert

    Maestrie:
    Novizio del Mokuton
    I Livello: Apprendista della Terra

    equipaggiamento
    Testa [30]: Coprifronte
    Tutto il corpo [48]: Mokuton: Wood Man Armor Model I
    Braccio DX: Lame Rettrattili
    4x Mokuton: Kunai (danni 25)
    3x Mokuton: Kunai (danni 29)
    Mokuton: Tanto (danni 17)

    Consumabili
    3x Tonico Coagulante

    Conoscenze
    Naturalistiche Lv. I
    Tecniche e del chakra Lv. II
    Orientative e geografiche Lv. I

    note
    utilizzo la tecnica del nido avvolgente solamente se gli altri due non riescono a trattenere la guardia.

     
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    La squadra di infiltrazione era riuscita a farsi strada nel rudere e, senza troppe difficoltà, aveva individuato quello che doveva essere l'accesso alla prigione. A guardia della porta sembrava esserci una sola persona e tre dei quattro si fecero avanti per tentare di neutralizzare rapidamente il soggetto che sembrava tutt'altro che concentrato su ciò che gli accadeva intorno. Ciò però non si rivelò affatto così...

    Poveri ragazzini... I vostri superiori continuano a mandare bambini a fare il lavoro dei grandi!

    Disse ghignando mentre veniva agilmente bloccato da Yumi e Genma, ciò che stava accadendo non pareva affatto innervosirlo o addirittura scuoterlo minimamente.

    Pensavate davvero di esservi infiltrati qui inosservati? Ahahahah Ci eravamo accorti di tutti voi già da tempo... Nessuno mi sfugge, ma ora lasciate che mi diverta un pò come sta facendo mio fratello là fuori...

    Dopo l'ennesimo sorriso malato, il corpo della guardia sembrò diventare incandescente e, nel mentre, schiacciò la gola verso il kunai ivi puntato per minacciarlo. Accadde così qualcosa che sorprese il ragazzo: l'arma metallica si sciolse come burro al sole. Fu così che Genma si trovò costretto a lasciare la presa da ciò che era ormai solo un pezzo di ferro quasi del tutto sciolto per non ustionarsi allo stesso modo di Yumi che stava per entrare in contatto diretto col nemico e si ritrovò decisamente sofferente, con parte della mano sinistra in pessime condizioni. Solo la sua prontezza di riflessi ed il lancinante dolore gli permisero salvare l'interezza della mano, sacrificando solo il mignolo.

    Vedendo la scena fu quindi il Senju a tentare di risolvere la situazione la propria abilità, il jutsu utilizzato servì però solo a far ridere ancora di più il misterioso uomo che osservò quei rami sfaldarsi in un cumulo di carbone.

    Poverini... Avete capito di non poter fare nulla contro di me? Finirete tutti e quattro nella prigioni e verrete venduti come feccia! Ma... Perchè siete tre?! Il vostro ultimo compagno è rimasto indietro? Ahahahah troppa paura di andare avanti? Ahahahah

    In realtà l'uomo aveva ragione ma solo in parte, colui che aveva fatto buona parte del lavoro fino a quel momento, individuando la botola e guidando i compagni, era rimasto bloccato al piano di sopra a causa di un trauma della sua infanzia. Qualcosa di devastante per la sua psiche, che lo costrinse ad una paralisi, lasciandolo in preda a spasmi di terrore ed addirittura incapace di chiamare aiuto a causa del nodo che gli si stringeva in gola. Il suo rapporto con i millepiedi era daltronde molto particolare...

    [...]

    All'esterno intanto, Irene era incalzata da un nemico apparentemente avvantaggiato in termini di capacità e certamente molto agguerrito. Il muro di sangue che evocò in sua difesa andò in frantumi a contatto con il pugno infuocato dell'uomo e, nel subbirlo, non potè che ringraziare di essere quantomeno riuscita ad attutire l'impatto ardente contro il viso ormai sofferente per la bruciatura derivata da quel colpo.

    E così tu credi di essere alla mia altezza... Solo perchè hai delle fiamme così calde, pensi di poter reggere il controllo con la mia arte?

    Il sorriso vizioso della shinobi tornò a mostrarsi mentre il coprifronte, in parte bruciato dalle fiamme, cadeva in terra portando alla luce qualcosa di anomalo all'altezza della fronte, esattamente sopra i suoi occhi ancora scarlatti: due tagli orizzontali misteriosi di cui era difficile intuire sia la causa, sia cosa effettivamente fossero.

    A quanto pare dovrò mostrare il peggio di me oggi... Scusa sorellina ma dovrò farne uso... Devo riportare a casa quei quattro dopotutto...

    Sussurrò mentre tirava fuori dal taschino un contenitore di discrete dimensioni e che sembrava contenere un misterioso liquido viscoso dal colore rosso.

    Cosa stai farneticando ragazzina? Credi davvero di poter fare qualcosa? Non essere ridicola!

    Irene non ascoltò minimamente il suo avversario e lascio che quella sostanza, che sembrava a tutti gli effetti del sangue, fluisse sulle sue labbra, invadesse la sua bocca ed infine scivolasse giù nel suo stomaco... In quel preciso istante qualcosa cambiò nella ragazza ed un fremito percorse la schiena dell'uomo che continuava ad essere spavaldo solo per autoconvincersi che avesse ancora tutto sotto controllo e che ciò che aveva davanti doveva essere una sorta di illusione probabilmente causata dal famoso doujutsu del sangue... Ma come era possibile? Era ben consapevole che quella donna potesse usare Genjutsu e le sue capacità bel contrastare i suddetto erano famose ai più... Allora a cosa stava assistendo? Come poteva quella donna essere umana?

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    I due tagli si spalancarono mostrando altri due occhi cremisi, due profondi laghi di sangue vermiglio. E fu proprio quando si aprirono del tutto che ogni goccia di sangue nella zona iniziò a vibrare e muoversi come fosse vivo.

    Ora preparati... Nessun mio nemico che mi abbia visto in questo stato è vissuto abbastanza a lungo da poterlo raccontare!



    Bene ragazzi, a voi la mossa. Avrete capito con che innata avete a che fare, datevi quindi da fare al meglio... Nel prossimo turno Irene sfoggerà un attacco dall'efficacia pari a quella che avrà il vostro quindi non fatemela sfigurare.
    Ah... Yumi si becca 100 dannucci ed un'infermaria obbligatoria alla fine per evitare la necrosi completa della mano. :rosa:
     
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    Spera per il meglio ma preparati al peggio.
    Tra i numerosi aforismi e proverbi che i Sensei sono soliti tramandare ai propri discepoli, con la speranza che ripetendoglieli innumerevoli volte quasi fossero un Mantra gli si imprimessero nella mente divenendo parte integrante della loro personalità. Tra i tanti, questo era uno dei più antichi, tra i più ripetuti più ripetuti e tra i più veri.
    Perchè anche il piano migliore può avere, e molto spesso la ha, una falla e nel gioco della guerra la sfida che più stuzzica e intrigai generali non è tanto la forza bruta o il possedere il più vasto repertorio di tecniche, ma la capacità di trovare il minimo difetto, il punto debole nella strategia del nemico per poter costruirvici sopra la propria, vincente.
    La morale era quindi di pensare sempre ad almeno un'alternativa, in modo da non rimanere con le spalle al muro quando il mutare degli eventi non volga in proprio favore.

    Il kunai di Genma, trasformato ad arte in una guardia qualunque di quella prigione e che probabilmente a quest'ora si trovava morente per mano di Irene, minacciava la pelle del collo dell'unico elemento a sorveglianza della porta elettronica, primo elemento architettonico di quell'edificio a discostarsi dal senso di decadimento e abbandono che lo permeava; la samurai Yumi, sfruttando il suo corpo esile e veloce, a penombra e il Genin delle Verdi Acque come diversivo, era sgattaiolata alle sue spalle, riuscendo a sorprenderlo alle spalle e a bloccargli un braccio afferrandolo e torcendolo con la propria mancina; alle loro spalle Shun aveva composto una serie complessa di sigilli, pronto a far fiorire il proprio Chakra come solido legno.

    Poveri ragazzini... I vostri superiori continuano a mandare bambini a fare il lavoro dei grandi!Pensavate davvero di esservi infiltrati qui inosservati? Ahahahah Ci eravamo accorti di tutti voi già da tempo... Nessuno mi sfugge, ma ora lasciate che mi diverta un pò come sta facendo mio fratello là fuori...

    A distanza ravvicinata i lineamenti affilati del nemico, deformati da un sadico ghigno, divennero improvvisamente in alta definizione: capelli rossi, lunghi e spettinati, occhi verdi e gelidi, labbra sottili. L'aspetto, il modo di fare, la calma e l'ironia con cui stava parlando con loro, nonostante fosse in svantaggio numerico, nonostante avesse un braccio bloccato e una lama al collo, tutto questo stava mettendo a disagio Genma, ideatore di un piano che teoricamente avrebbe dovuto metterlo in una posizione di assoluto controllo, ma che invece si sentiva come con le spalle al muro, un preda senza via di fuga. Era lui a comandare il gioco, a dettarne le regole e le dinamiche: come un esperto scacchista si dilettava nell'esecuzione di mosse sempre nuove e apparentemente insensate ma che alla fine lo conducevano alla vittoria, così il rosso sembrava essere cinque mosse avanti per cui le sue azioni sembravano apparentemente folli e incomprensibili ma in realtà accuratamente ponderate.
    Il ragazzo piegò il collo verso la lama di metallo e improvvisamente la pelle a contatto con il filo del pugnale divenne color arancio brillant, tanto che la sensazione di calore ustionante lo travolse immediatamente col risultato che dovette abbandonare l'arma che in pochi secondi si ridusse a una pozza di metallo liquido; la stessa trasformazione avvenne a livello del braccio bloccato dalla samurai col risultato che questa lasciò velocemente la presa in preda a un'atroce dolore. Stessa sorte toccò al legno evocato per bloccarlo, al semplice contatto con quella fonte di energia i tralci lignei divennero carbone.

    Dannazione... siamo caduti nella loro trappola, noi e Irene... E che Jutsu sta usando? Merda, si mette male...

    Non avendo più senso essere camuffato, Genma avrebbe rilasciato la tecnica della Trasformazione e sarebbe balzato indietro, atterrando accanto al manipolatore dell'elemento Legno. Pur cambiando prospettiva, il corridoio in cui si trovavano rimaneva angusto e inadatto ad un combattimento, con maggiori punti a sfavore a danno del trio di Shinobi che, non conoscendosi, avrebbero dovuto imparare a cooperare e ad agire in maniera armoniosa, in modo da non vanificare o, peggio ancora, subire del fuoco amico.
    Gli occhi dello Shinobi si muovevano vorticosamente da una parte all'altra, cercando di individuare un qualsiasi elemento che potesse dargli qualche vantaggio strategico, quel "quid" inaspettato che avrebbe potuto cogliere il rosso di sorpresa e mandarlo KO. Ma a parte la roccia che ne componeva le pareti e la pavimentazione, quel luogo non aveva nulla di speciale se non la porta con apertura elettronica.
    E le grida.
    Il lamento di dolore di Yumi gli era entrato dentro, lo aveva penetrato come fa una Katana affilata nella carne, smembrando i muscoli non protetti da nessuna armatura se non quella della pelle che però nell'uomo aveva perso gran parte delle sue capacità protettive. Era come se percepisse il suo dolore, era talmente vivo e reale che si afferrò la mano sinistra, cercando qualsiasi segno di ustione o necrosi, ovviamente assenti. Tutte quelle sensazioni erano nel suo cervello, nascevano dai sensi di colpa e dal rimorso di non essere stato sufficientemente bravo da prevenire quella ferita invalidante.
    Come avrebbe potuto farsi perdonare quella leggerezza? Quella mano avrebbe impugnato ancora una lama con la fermezza e la sensibilità di prima o era riuscito a causare un danno irreparabile?
    Questi dubbi lo devastavano tanto da sentirne gli effetti a livello della bocca dello stomaco, un nodo che avrebbe trovato sfogo a breve inducendogli il vomito. Il Genin si morse le labbra a sangue: il dolore - quello reale - gli era servito per tornare alla realtà, al momento presente e alla situazione attuale; passato e futuro sono entità indipendenti e non controllabili per cui soffermarcisi e tormentarsi non serviva ad altro che alimentare angoscia e paura.
    E Genma sapeva bene cosa sarebbe successo se non avesse mantenuto la calma e il controllo. “Lui” era sempre in agguato, pronto a prendere possesso del suo corpo in questi momenti di debolezza, quando la guardia rimaneva abbassata a lungo.

    Pensa.. pensa!
    Yumi è ferita, ma non è fuori combattimento. Lei è una spadaccina, predilige il combattimento corpo a corpo a corpo, ma se non gli creiamo un'apertura, non riuscirà mai a colpirlo, le sue spade fonderanno come il mio Kunai...
    Shun invece utilizza il Mokuton e se non ricordo male, il Legno dovrebbe nascere dalla fusione di Acqua e Terra. Tra noi lui dovrebbe essere quello con più possibilità di fargli dei danni, qualsiasi cosa sia quella dovrebbe esserne debole.
    Io invece? Bhè non farei affidamento sul Katon, mi pare ovvio... Chissà se anche lui cascherà nel solito tranello… Giuro che appena torno mi comincio ad allenare seriamente nele arti illusorie.


    YUMI!

    Che l'avesse capito o no, quello sarebbe stato il segnale per lei di tranciarlo con le sue lame, questo perché contemporaneamente al richiamo Genma avrebbe composto i sigilli del Serpente e del Topo e fissando gli occhi del proprio nemico, avrebbe sondato la sua mente cercando la sua paura più recondita e l'avrebbe "materializzata" dinanzi ai suoi occhi, con l'obiettivo di distrarlo il tempo sufficiente al fendente di calare sulla sua carne non protetta dall'armatura incandescente.

    Shun, acqua!

    Da lì in avanti coordinarsi e sincronizzarsi sarebbe stato cruciale, tutto dipendeva dalla loro capacità di agire in assoluta sinergia, una capacità particolarmente complessa che veniva costantemente allenata, e talvolta mai dominata, anche dai Chuunin e dai Jonin appartenenti ai medesimi Team per le operazioni speciali. Componendo un'altra manciata di sigilli, quello del Serpente avrebbe indotto una piccola scossa del terreno, un lieve rimaneggiamento da cui avrebbe preso vita un dragone di terra e roccia che lesto si sarebbe diretto contro il proprio avversario: animato quasi di una vita propria, i movimenti sinuosi dell'essere gli avrebbero permesso di non arrendersi ad eventuali ostacoli incontrati lungo il cammino, nessun impedimento avrebbe potuto infatti arrestare la sua famelica corsa.
    Dal soffitto delle pareti avrebbe cominciato a trasudare del liquido azzurro, sino a divenire una vera e propria violenta cascata che avrebbe poi assunto le sembianze di una serpe liquida, anch'essa lanciata contro la preda puntata dall'essere appartenente a una specie affine.
    Se il Genin avesse avuto voce in capitolo, avrebbe fatto sì che il rettile scivolasse e avvolgesse nelle sue spire il tozzo dragone quasi a costituire un'armatura, una protezione contro la tecnica misteriosa del loro nemico, e contemporaneamente un'arma capace di aumentarne la potenza offensiva e moltiplicarne gli esiti in caso di successo.
    Svariate pietre e rocce si erano oramai depositate e accumulate sul pavimento di quel corridoio una volta intonso, merito e colpa del l'essere in pietra evocato poc'anzi: per mezzo di altri sigilli e investendo una quantità enorme di Chakra, ben superiore a quella richiesta dal normale Jutsu, il Genin avrebbe preso controllo telecinetico di quei detriti e li avrebbe scagliati contro il rosso con il primo intento di ferirlo ma, soprattutto, di costruire una prigione angusta, un impedimento dapprima a tronco e arti in modo che non potesse sfruttare le sue arti magiche, ma poi esteso a tutto il suo corpo, un guscio denso e idealmente indistruttibile ove intrappolare la propria preda: una ad una, come pezzi di un puzzle tridimensionale, le rocce avrebbero impattato impietose contro la carne e le ossa, generando suoni sordi od ottusi in base alla parti del corpo colpite.
    Il corridoio rimaneva angusto e inadatto al combattimento: quelle poche tecniche evocate non avrebbero cambiato la realtà in cui si trovavano ma non per questo i tre non dovevano porvi rimedio cercando di erigere delle protezioni o dei luoghi di copertura ove ripararsi in caso di attacco nemico.
    Avrebbe ancora chiesto all'elemento Terra di prestargli i suoi servigi, andando ad evocare, o meglio edificare lui stesso, un muro di roccia e pietra sul suo lato, largo il più possibile e in una posizione intermedia tra lui e Shun, da una parte, e Yumi dall'altra, in modo tale da garantire loro un riparo in caso di necessità e, vista la posizione, magari suggerire alla spadaccina di sfruttare quella struttura per sgattaiolare verso la porta elettronica e provare a sabotarla. Cambiare luogo di combattimento per trovarne uno più favorevole era un altro imperativo, uno importante da perseguire per ottenere un vantaggio su un avversario sconosciuto ma particolarmente confidente nei propri mezzi.



    Riassunto Azioni


    Azioni
    • Illusione Demoniaca: Tecnica della Visione Infernale (Magen: Narakumi no Jutsu)
    • Drago di Terra (Dosenkiryū)
    • Arte della Terra: Pietre Volanti (Doton: Tobi Tsubute) con sforzo extra (-50 stamina)
    • Paramento Terrestre (Doryuu Heki)

    parametri
    Resistenza: 299
    Stamina: 395-5-18-35-50-18=269

    Maestrie e Abilità
    • Concentrazione del Chakra
    • Concentrazione Superiore del Chakra

    equipaggiamento
    # 1 Spiedo
    # 5 Shuriken
    # 1 Kunai
    # Mokuton Kunai (danno xx)

    Consumabili
    # 20m Filo Metallico

    Conoscenze
    • Militaristiche strategiche Liv II
    • Tecniche e del chakra Liv III
    • Orientative e geografiche Liv I

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    Narrato
    » Parlato
    « Pensato


    « Cosa?...

    Il tizio che stavamo cercando di braccare non sembrava per niente sorpreso della nostra presenza, anzi ci stava bellamente aspettando con calma.

    « Come avrà fatto a scovarci?

    Inizio a pensare a quello che abbiamo fatto, a come ci siamo mossi una volta arrivati vicino alla prigione però a parte le poche abilità nel mimetismo era andato tutto liscio senza che noi facessimo troppo rumore…

    « Fuori hanno delle guardie mimetizzate? o abbiamo attivato delle trappole che segnalavano la nostra presenza?...

    Mentre cerco di agire per aiutare i miei compagni continuo a rimuginare su come quel tizio abbia fatto a sapere della nostra presenza, anche se la risposta era abbastanza ovvia: aveva qualche abilità percettiva simile, se non migliore, della mia con i semi.

    Vedendo quel tizio iniziare a brillare attivo la mia abilità e cerco di imprigionarlo ma, ovviamente, senza successo dato che la luce che emana non è altro che calore puro che fa incendiare in men che non si dica il legno che stavo manipolando.

    « -imprecazione Giapponese-

    Alla vista del fuoco nella mia testa si illumina subito la soluzione ideale a quel problema ed inizio ad impastare il chakra nelle vicinanze per raccogliere quanta più acqua possibile, risucchiando ogni goccia di umidità presente intorno a noi e al piano superiore tento di attivare una delle poche tecniche suiton a mia conoscenza: Muraglia Tempestosa.

    Shun, Acqua!

    Quasi come se mi avesse letto nei pensieri, o come se avessi letto io nei pensieri a lui, appena il ragazzo pronuncia quelle parole la mia tecnica finisce la fase di preparazione e facendo scendere dalle nostre spalle , dal piano di sopra, una quantità non indifferente d’acqua come se fosse un fiume in piena. Essendo in un corridoio stretto e anche in un posto chiuso la quantità d’acqua che scende non è esattamente quella che avrei potuto ottenere in un ambiente esterno però, date le circostanze, per evitare casino meglio trattenersi sulla quantità e puntare sulla qualità.
    Per non far colpire il mio compagno più vicino mi sposto alle sue spalle, in modo tale che l’acqua si apra e ci eviti entrambi e nello stesso tempo, per evitare di colpire la kunoichi e per poter mirare meglio, inizio a comporre i sigilli della seconda tecnica acquatica di mia conoscenza.

    Composti i sigilli e rilasciato il chakra necessario inizio a manipolare l’acqua, che si stava radunando nella zona, creando un serpentone acquatico che continua a viaggiare dritti per dritto verso il suo bersaglio sincronizzandosi con il dragone di terra creato quasi contemporaneamente dall’altro ragazzo.

    Andandosi a fondere quasi in una sola tecnica il drago di terra e la serpe acquatica continuano la loro strada puntando al nemico incandescente.


    Avendo di fronte un nemico dai poteri particolari, e non sapendo cosa aspettarmi, senza fare nessuna pausa tra un'azione e l’altra, comincio a comporre altri sigilli questa volta per manipolare la terra e tentare di avvolgere le gambe del nemico con una specie di “mini”, ma solo per dimensioni, barra di roccia.
    Un azione pensata per bloccare i suoi movimenti ma anche per poter sfruttare un'altra jutsu Doton con meno effetti collaterali possibili: Esplosione Sotterranea.
    Sfruttando la terra della tecnica precedente provo a fargli esplodere le gambe cercando di incanalare il chakra “esplosivo” all’interno del terreno rialzato senza danneggiare eventualmente il pavimento.




    Riassunto Azioni


    Azioni
    - Tecnica della Gorgone (Suishuu Gorugon) [Chakra -10]
    - Muraglia Tempestosa (Haran Banshō) [Chakra -10]
    - Bara di Roccia (Ganban Kyū) [Chakra -13 ,Sforzo Extra -50]
    - Esplosione Sotterranea (Dochūbaku) [Chakra -13]

    parametri
    Resistenza:50
    Stamina: 335-10-10-13-50-13= 239

    Maestrie e Abilità
    Abilità:
    Concentrazione del Chakra
    Disperdi (Kai)
    Transfert

    Maestrie:
    Novizio del Mokuton
    I Livello: Apprendista della Terra

    equipaggiamento
    Testa [30]: Coprifronte
    Tutto il corpo [48]: Mokuton: Wood Man Armor Model I
    Braccio DX: Lame Rettrattili
    4x Mokuton: Kunai (danni 25)
    3x Mokuton: Kunai (danni 29)
    Mokuton: Tanto (danni 17)

    Consumabili
    3x Tonico Coagulante

    Conoscenze
    Naturalistiche Lv. I
    Tecniche e del chakra Lv. II
    Orientative e geografiche Lv. I

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    Preso!

    Sicurezza, il più grande errore di tutti i giovani, molti vengono puniti con una bella strigliata da parte del proprio capitano, ma molti altri invece periscono in battaglia ed è proprio in mezzo a queste due opzioni in cui mi trovavo.

    AAaaargh - hugggffff -

    Mi portai subito il manico dell'arma che mi era stata donata dal giovane di konoha alla bocca per strozzare il mio urlo di dolore, larghe e calde lacrime solcarono la pelle del mio viso freddo ed appuntito mentre giravo la mano in cerca di ciò che un tempo insieme alle altre quattro dita della mano mi permetteva di afferrare saldamente le mie armi, incominciai a tremare alla vista della mia mano dominante senza ormai il mio mignolo, in preda al dolore non potei fare altro che inginocchiarmi dopo essermi allontana di un metro e mentre i miei singhiozzi si facevano sempre più silenziosi il mio cuore non la smetteva di battere all'impazzata, il mio corpo ebbe un sussulto e il mio mondo si annebbiò. Stava succedendo ciò che temevo.

    UCCIDI

    La mia espressione cambiò ed anche se solo in modo simbolico potei percepire la 'spada nel mio cuore' sguainarsi e puntare dritta verso il giovane carceriere tronfio della stessa fiducia che si era impossessata di noi giovani ninja. Potevo percepire il mio respiro affannoso diventare sempre più forte fino a ricordare quello delle belve alle strette, il mio sguardo da freddo e pacato divenne accecato dal dolore e dalla rabbia, la mia mente si staccò dal mio corpo ed esso iniziò a muoversi da solo.

    AAAAAAAAAAAH

    Sentivo le mie mani stringere l'arma donatami da Shun, potevo percepire la sensazione del duro legno tra le mie mani, la saliva fredda tra le dita ma allo stesso tempo quelle sensazioni non mi sembravamo mie, sembrava come se un altro ospite si fosse impossessato del mio corpo. La mia mente mi comandava di ritirarmi al fianco degli altri ma il mio corpo non mi rispondeva, anzi, fece un passo verso il rosso con gli occhi iniettati di sangue, mi sembrava come di sprofondare nella mia stessa mente, mi sentivo estranea nella mia stessa pelle, finché la voce di Genma non mi riportò padrona di me stessa.
    *Ciaff*
    Mi diedi uno schiaffo con la mano ferita e il dolore misto tra la ferita e la mia azione fu come una doccia fredda, di nuovo proprietaria del mio corpo notai con la coda dell'occhio il nostro 'caposquadra' comporre dei sigilli e nella mia ignoranza capii che stava per fare qualcosa per aiutarmi, così mi buttai sul nostro nemico tentando di eseguire una stoccata diritto nel suo occhio sinistro con l'arma del giovane di konoha.

    Sapendo di non poter fare nulla contro un nemico intoccabile come lui decisi di lasciarlo ai miei due compagni di squadra dopo la mia azione nei suoi confronti e mi buttai sulla porta cercando di ignorare tutti i rumori che si stavano alternando dietro di me concentrandomi sul forzare quella stramaledetta porta usando le mie due fidate lame cercando da prima di distruggere il blocco elettronico e poi subito dopo le avrei infilate tra la porta e il muro cercando di forzarla con tutta la mia forza...




    Riassunto Azioni


    Azioni
    1° Stoccata
    2° fendente su tastierino
    3° Forzatura porta
    4° Forzatura porta

    parametri
    Resistenza:199-100-1-1-1-1=95/200
    Stamina:100

    Maestrie - Abilità
    Concentrazione del Chakra

    Equipaggiamento
    - wakizashi(braccio SX)
    - Mannaia
    - Mannaia
    - Katana di mokuton (danno xx)

    Consumabili

    Conoscenze
    Oratorie e Popolari I

    note
    Roy cttv




    scheda narrativa
     
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    Quel susseguirsi di emozioni e sensazioni vorticose fu come una doccia fredda per i tre shinobi. In pochi istanti passarono dalla loro assoluta sicurezza di avere controllo sulla situazione, al terrore di quella certezza svanita come un mignolo necrotizzato. Ma si sa che il vero potere di un ninja, il più forte, è la capacità di andare avanti in ogni situazione senza esitare, costi quel che costi. Il primo e più grave errore di quell'uomo riguardava proprio questo, sottovalutare il nemico per la sua giovane età ed inesperienza; davanti a lui vi erano infatti tre veri shinobi che non si sarebbero mai arresi, stringendo i denti e combattendo con i loro demoni interiori, tutti tre presero il coraggio a due mani scavalcando la follia generata dal momento.

    Genma, da buon condottiero, guidò quindi un nuovo assalto questa volta decisamente più accurato e distruttivo, forte delle esperienze appena vissute. Incrociando quindi lo sguardo con nemico, lo catapultò in uno stato da cui chiunque sarebbe stato colto alla sprovvista. Anche il miglior shinobi sensoriale di tutte le terre ninja, non avrebbe potuto prevedere che tra i suoi avversari ce ne fosse uno tanto avvezzo alla subdola arte dell'illusione. Così quel breve attimo di deviazione dal reale, in cui dimostrò comunque grandi capacità sfruttando una basilare tecnica come il kai per mandare in frantumi il genjutsu, servì comunque a lasciare che Yumi godesse del detto: "occhi per occhio, dente per dente"! Fu così che, quando il cervello del rosso tornò a processare le giuste informazioni provenienti del suo nervo ottico, vide l'arma lignea impugnata dalla ragazza ormai già a pochi millimetri dal suo bulbo. Talmente vicina che nemmeno lo sprizzo di chakra più rapido ed impetuoso avrebbe potuto consentire la salvezza dall'imminente evento. La lama penetrò nel cranio come un coltello si insinua nel burro, fu solo grazie al puro istinto animale che l'uomo arretrò con impeto, evitando la morte sul colpo per impalamento del cranio.

    A quel punto, con incredibile freddezza, udendo il macabro grido del nemico ferito, lasciò ai suoi compagni il compito di proseguire il lavoro e si dedicò ad un nuovo bersaglio, usò infatti la sua nuova arma ancora pregna del sangue nemico, per menare un fendente al congegno elettronico ormai rimasto incustodito. Così, mentre qualcosa di inaspettato accadeva davanti alla ragazza, gli altri due stavano già approfittando del momento propizio per fare il loro sporco dovere. Shun aveva già richiamato una discreta quantità d'acqua con un jutsu che pochi avrebbero avuto l'ardire di usare in un posto così angusto, almeno se non si aveva l'intenzione di far annegare tutti i presenti... Oppure, come in questo caso, se non si possedesse un ulteriore tecnica da usare in rapida successione per dare una forma molto specifica e funzionale alla massa d'acqua evocata. Nella fattispecie, quel liquido si addensò prendendo la forma di una serpe dai movimenti sinuosi e scattanti, pronta a fondersi con a sua volta con un altro animale degno di nota: il drago di terra evocato da Genma.

    La chimera elementale dalle dimensioni ridotte, rispetto a quello che avrebbe potuto essere in un luogo aperto, viaggiava velocissima verso il bersaglio ormai in preda all'ira, ira che lo portò ad una decisione folle; d'altronde si sa che una bestia ferita è più pericolosa proprio per la sua irrazionalità. Il minore dei due fratelli, avvezzo ad un approccio più tendente ai ninjutsu puri, stava infatti per scatenare un tremendo potere sul nemico, noncurante di dove suo fratello fosse e se potesse restare coinvolto nelle ripercussioni. Una quantità immane di chakra termoelettrico si stava già accumulando nella bocca, pronto ad essere vomitato fuori e, atto a spazzare via non solo l'offensiva in atto, ma anche tutti e tre gli shinobi di cui non sarebbe rimasta che polvere al vento. Se ciò fosse accaduto, addirittura i due intenti a combattere all'esterno sarebbero rimasti coinvolti perdendo probabilmente la vita...

    La Dea bedata però, volle concedere un ulteriore carezza a quei giovani dal cuore forte e determinato... Irene, a pochi metri da loro, era infatti intenta a mostrare il suo massimo potere distruttivo. Una forma anomala, generata da uno scherzo del destino, un potere devastante sopraggiunto in seguito ad un'operazione atta a salvarle la vita. Il suo DNA innato era infatti incompleto e ciò la portò, insieme al resto della sua famiglia, a compiere gesti poco nobili al fine di trovare una cura che potesse stabilizzare il suo fisico. Cura che suo padre trovò e mise in atto generando quindi quell'effetto inaspettato; un potere schiacciante che se non controllato poteva causare gravi tragedie. Il cuore forte di Irene le permise però di gestirlo e renderlo la sua arma di redenzione... Punendo il male avrebbe espiato le colpe sue e del padre oltre che dato un futuro alla sorellina da cui mai sarebbe separata e che la aspettava a casa.

    Tutto il sangue riversato nella zona iniziò ad amalgamarsi in numerose piccole sfere tutt'intorno alla ragazza che sorrideva divertita, qualcosa che il maggiore dei fratelli a guardia della prigione non aveva mai visto prima. La paura iniziò ad insinuarsi più a fondo nel suo cuore e, comprendendo di non poter scherzare più, si apprestò anch'egli a mostrare il suo ultimo asso nella manica un jutsu segreto ed ormai dimenticato, di cui era ultimo detentore, talmente anomalo e complesso che nemmeno suo fratello era riuscito a padroneggiare. Travi di ferro si strapparono dalla casa alle sue spalle, armi varie provenienti dai resti delle guardie morte si mossero come animate da una strana forza di attrazione, tutto quel metallo si addensò intorno al corpo dell'uomo saldandosi e definendo i lineamenti di qualcosa di nuovo e mostruoso, un titano metallico con un gigantesco pugno pronto a colpire con la furia di chi sa che da quell'ultimo colpo ne va la sua stessa vita!

    Mentre la casa si destabilizzava gravemente a causa del metallo rimosso a forza, lo scontro che avvenne tra la pioggia di proiettili di sangue ed il colossale pugno fu devastante. Quelle numerosissime sfere si abbatterono non solo sul colosso ma anche sull'edificio alle sue spalle dando il colpo di grazia per farlo crollare su se stesso. Così, mentre un ultima sfera molto più grande, apparentemente composta da ben sei bombe plasmatiche in qualche modo fuse tra loro, si abbatteva sul nemico, per un attimo soddisfatto di essere sopravvissuto a quella pioggia di morte...

    Detriti di grandi dimensioni iniziarono a crollare nel rudere ed il primo a subirne le dolenti conseguenze fu lo shinobi ancora in stato catatonico rimasto al piano superiore. Una trave lo colpì alla testa sbalzandolo indietro e facendolo cadere proprio nella botola rimasta aperta. Cosa che probabilmente, pur portandolo in gravi condizioni, gli salvò la vita perchè pochi secondi dopo, la "Luna di Sangue" spazzò via non solo il nemico ma anche la quasi totalità dell'edificio portando il gruppo infiltrato a trovarsi a cielo aperto... Fu questo il miracolo che li salvò, quell'evento portò il loro avversario a distrarsi quell'attimo che bastava per non eseguire il jutsu che lo avrebbe salvato e, subire per intero il colpo sferrato!

    Così dopo la tremenda tempesta di caos che si era generata in quegli attimi, calò il più totale silenzio nell'incredulità dei tre che nel frattempo poterono notare un ulteriore avvenimento. La reale struttura penitenziaria era un gigantesco cubo metallico ormai parzialmente rivelato e la cui porta era ora aperta. Il colpo di Yumi non aveva minimamente scalfito il tastierino ma ne aveva invece inavvertitamente causato la normale attivazione, quello era infatti un lettore di DNA tarato sul corredo genetico dei due fratelli; il sangue sulla lama era infatti finito sul vetrino che aveva rilevato la giusta chiave di apertura. Il gruppo avrebbe quindi dovuto proseguire con la missione, non prima però di aver visto la sagoma di Irene, ormai tornata normale, apparire in cima alla zona delle scale e, svenire subito dopo aver nuovamente bendato la sua fronte. Genma avrebbe quindi dovuto farsi carico del resto, superando la porta e considerando i due compagni svenuti ed in condizioni sconosciute.



    :chuppro: Bella raga :kerberotte: Che dire:
    Revan KO e fuori dalla missione, del suo corpo fatene quello che volete...
    Irene KO, mi raccomando trattatela bene :uuh:
    Potete recuperare la stamina delle robe non utilizzate... Una volta varcata la porta vedrete un lungo corridoio con celle sia a destra che sinistra, tutto in metallo ed abbastanza tecnologico. Nelle celle sono presenti sigilli che bloccano il chakra e sono ospitate da shinobi scomparsi per lo più e qualche mukenin con taglia medio alta. Qui troverete 2 tizietti ma potete farli fuori come volete, sono insulsi... In fondo al corridoio c'è la sala comandi da cui si controllano le singole celle e dal computer potrete vedere le schede di tutti i prigionieri per capire chi siano. Ci sarà un ulteriore tizietto insulso da neutralizzare/uccidere, a voi la scelta.
    Non sottovalutate questo ultimo post, da ciò che deciderete di fare si svilupperanno diversi scenari per il futuro. Se vi va potete sbizzarrirvi con la fantasia per qualcuno dei prigionieri, buono o cattivo che sia. I mukenin presenti sono per lo più dei solitari non schierati con nessuno, lupi solitari propensi ad atti più o meno malvagi ma comunque sufficienti a causarne la nomea di ninja traditori.
     
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    Un solo affondo, un solo movimento ripetuto ancora e ancora... centinaia, migliaia, milioni di volte! Questo era essere un samurai, questo era l'essere una persona focalizzata sulle arti fisiche, l'essere una persona che affida tutta la sua vita alle sue capacità e alle sue armi, armi che hanno dei sentimenti, una loro vita e conoscono bene il loro scopo, togliere agli altri. La lama donatomi dal rosso ninja di Konoha non era differente dalle altre lame di metallo, anche lei aveva una sua vita e conosceva molto bene il suo scopo, in quanto riuscii benissimo a cavare l'occhio al mukenin dal potere calorifero che era riuscito a farmi perdere il mignolo della mia mano dominante.

    Questo è ciò che ti meriti...anche se avrei preferito prendere la tua vita...

    Potevo sentire il mio intero corpo fremere dall'agitazione e da un sentimento che non avevo mai provato, potevo sentire degli spasmi provenire dal mio basso ventre e un'ondata di calore mi inondò lasciandomi un sorriso tremolante ed incerto, avevo già combattuto con altre persone ma non avevo mai provato un eccitamento del genere, non mi ero mai sentita così felice ed appagata con me stessa, ma non avevo tempo per pensare a tutto quello, dovevo concentrarmi sulla porta.

    Scattai verso di essa e dopo aver assestato un colpo sul tastierino
    *bip* Fu ciò che udii subito dopo il mio colpo e mentre la porta si sbloccava percepii un terremoto, sentivo la terra sotto i miei tremare si, ma le vibrazioni non proveniva da sotto, ma da sopra ed anche se potevo sentire con le mie orecchie il rumore di roccia e acqua dietro di me tutta la mia attenzione venne assorbita dal tetto formato dalla casa sopra di noi, o meglio, da ciò che un tempo si trovava li. La casa era completamente, o quasi sparita se non per qualche pezzo di muro che segui ben presto il resto della abitazione cadendo a terra permettendoci così di poter ammirare il blu del cielo, e lì oltre la voragine c'era Irene al massimo del suo splendore.

    Bellissima...

    Non appena incrociai il mio sguardo con lei le sorrisi piena di gioia, non riuscivo neppure più a sentire il dolore alla mano, ma le cose belle non durano per sempre, la vidi inginocchiarsi per poi accasciarsi a terra e sentii il mio cuore sprofondare in un barato di pura oscurità, volevo correre da lei ma e controllare come stava ma non ero un medico, non ero altro che una spadaccina così mi girai verso i miei due compagni di squadra che intanto avevano finito di sconfiggere il ragazzo mukenin e il mio sguardo si incattivì, vicino a loro c'era l'uomo che inizialmente si era presentato come il risolvitore di missioni, come il più grande dei ninja e il criceto che avevo in testa iniziò a correre sulla sua ruota facendomi ragionare, l'uomo ancora gennin non era mai stato con noi e dopo una rapida ispezione era riuscito non solo a capire dove entrare ma anche dov'era l'ingresso segreto con una facilità disarmante rimanendo però al piano di sopra anche se noi stavamo combattendo rischiando la nostra vita, la cosa mi puzzava terribilmente.

    Pensa a loro...pensa alle sue armi ed ascolta il loro grido disperato... ascolta con attenzione ciò che dicono...

    Nella mia testa e nel mio cuore comparve ancora la voce della lama che formava il mio io più profondo e le sue parole affilate mi penetrarono andandosi a piantare come un tarlo nel legno. Il movimento nel corridoio però mi fece tornare alla realtà e dopo aver ascoltato le lamentele e le grida di aiuto dei prigionieri capii che la situazione era più grave del previsto, non era una prigione da quattro soldi, anzi sembrava più un luogo uscito da qualche horror fantascientifico... ma Genma a quanto pare non volendo più perdere altro tempo in quel luogo diede degli ordini a Shun tanto semplici quanto importanti e sparò un jutsu di fuoco lungo il corridoio permettendomi così di avere campo libero, infatti non mi fece ripetere due volte l'ordine e corsi lungo il corridoio lanciando rapidi sguardi verso le celle, molte erano piene ma alcune di esse erano libere e con la porta spalancata. Temo che ci serviranno...
    Utilizzai la rincorsa del corridoio per entrare a tutta velocità nell'ultima sala che si rivelò la sala comandi e al suo interno era rimasto in piedi un solo altro carceriere che teneva dritto davanti a se un ombrello ninja, se non fosse stato per il tremolio continuo delle gambe l'avrei scambiato per un ottimo rivale data la sua stazza, ma i suoi sentimenti, la sua paura soprattutto lo tradiva. Grazie alla rincorsa sentivo di avere abbastanza sprint per osare, così dopo essermi avvicinata al povero malcapitato avrei tentato di afferrare la punta dell'ombrello per poi eseguire una rapida piroetta così da disarmarlo e usare la forza centrifuga per colpirlo alla tempia con la sua ex arma.

    Ora sentiamo.. Chi siete e per chi lavorate?

    Noi? AHAHAHAHA stupida ragazzina noi siamo fedeli servitori dell'unico e solo dio FURY!

    Invasati...
    Lo schiaffeggiai Chi c'è nelle celle?

    Solo dei miscredenti come voi e altra gentaglia che ha valore solo a livello di soldi, i vostri cari ex amici che si sono macchiati di crimini più o meno gravi... anche se il più grande è forse quello di non aver riconosciuto il nostro D...UMPH


    Per evitare di sentire ancora una volta il suo motto gli misi il suo ombrello in bocca dandogli nel mentre un consiglio da amica.

    Ripetilo ancora una volta e ti faccio provare cosa si prova ad essere un serpente...

    In quell'esatto momento arrivò anche Genma e dopo averlo informato su ciò che mi aveva detto il nostro più silenzioso amico continuammo a tartassarlo di domande finché non venimmo a sapere del funzionamento delle celle e dell'archivio che conteneva le schede di tutti gli obbiettivi catturati e presenti in quella base, l'occhio mi cadde su di una scheda nello specifico, quella di un medico e dopo averne discusso con colui che ormai vedevo come un caposquadra decidemmo di aprire per prima la sua cella così da potergli far esaminare Irene e il non più giovane Echtelion che a quanto pare non aveva ancora ripreso conoscenza, ed anche se ero contraria acconsentii alla sua idea di far stabilizzare anche colui che ci aveva sbarrato la strada fino ad un istante prima.

    Ehy capo...mi dispiace ma non mi fido del nostro compagno di squadra, ci sono troppe cose che non mi convincono e il suo essere sempre stato così in disparte mi puzza di bruciato...so che è stupido da parte mia e molto probabilmente anche troppo frettoloso...ma voglio buttarlo in una delle celle libere per sicurezza e di privarlo delle sue armi...

    Dopo aver avuto il suo benestare accompagnai il medico appena liberato da Shun spiegandogli a grandi linee perché ci trovavamo li, e mentre lui si occupava attraverso le sue conoscenze di aiutare tutti i feriti io mi avvicinai a colui che non mi aveva convinto nemmeno per un secondo dall'inizio della missione e dopo averlo squadrato notai come le sue armi erano afflitte e chiedevano di cambiare utilizzatore, perché si sà, anche le armi hanno un cuore.

    Quando potrò fidarmi te le ridarò, ma per ora sono sequestrate Echtelion

    che stai facendo?
    Prendi pure tutto il resto, lui è nostro compagno... Non puoi prendere avere le sue cose.


    Guardai perplessa il giovane di Konoha non capendo a cosa si riferisse, ma continuai a disarmare lo stesso il ninja di kiri senza prestargli più attenzioni del dovuto.

    Sei un ninja che si basa sulle arti magiche... Non pouoi capire la vergogna che ha portato su di sé, non puoi comprendere l'onta e la sofferenza di queste sue armi, non perché non sono state usate per uccidere, ma perché lui così tronfio di se non ha fatto nulla se non parlare... Non è degno né di farsi chiamare ninja né di una lama del genere Yumi sfila la sua katana guarda questa lama, non è stata forgiata per uccidere ma per proteggere... E non potrà mai farlo nelle mani di un uomo del genere. Quando riavrà il coraggio per difendere gli altri come abbiamo noi oggi allora gliele restituirò, ma per ora sono requisite.

    Non so come funziona dalle tue parti ma sul territorio sotto il controllo di konoha il furto è punibile per legge, quindi se continui ad insistere nel voler prendere quelle armi dovrò trattarti come se fossi un fuorilegge qualsiasi.

    Furto? Furto verso di chi? Uno che ha il doppio della nostra età ed è ancora un Genin? Furto verso uno che stranamente sapeva perfettamente dov'era l'ingresso? Furto verso di uno che ci ha abbandonato? Mi dispiace ma è troppo conveniente per lui il essere rimasto lì mentre sotto c'era chi ci conosceva perfettamente, come se avesse già avuto quelle informazioni... e vorrei farti presente caro il mio ragazzo che il qui presente ninja più forte del mondo è rimasto al sicuro di sopra, come se sapesse chi avremmo trovato ad aspettarci. Quindi si sto togliendo le armi dalle mani di una persona che mi puzza di traditore... ma se vuoi fermarmi fai pure, sei un mio compagno e non alzerò un dito contro di te, ma non posso riservare lo stesso trattamento anche a lui.


    Mi misi dritta e con le mani appoggiate sopra l'elsa della katana di Echtelion.



    Riassunto Azioni


    Azioni
    1° Stoccata
    2° fendente su tastierino
    3° Forzatura porta
    4° Forzatura porta

    parametri
    Resistenza:95+1+1+1=98-1-1=96/200
    Stamina:100
    Malus: -10 punti riuscita

    Maestrie - Abilità
    Concentrazione del Chakra

    Equipaggiamento
    - wakizashi(braccio SX)
    - Mannaia
    - Mannaia
    - Katana di mokuton (danno xx)
    - Ombrello ninja (preso dal carceriere)
    - Nightfall [Sequestrata a Echtelion]
    - Oath [Sequestrata a Echtelion]
    - Shuriken del Vento Demoniaco[Sequestrata a Echtelion]

    Consumabili

    Conoscenze
    Oratorie e Popolari I

    note
    Yumi quando cava gli occhi o pensa a Irenewet-water




    scheda narrativa

    Edited by LuckyDice - 2/2/2023, 23:48
     
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    Il battito frenetico del cuore di Genma scandiva ritmicamente il susseguirsi incalzante degli eventi: pochi istanti ripresi e riprodotti al rallentatore in modo che non si perdesse nulla in quanto a definizione e dettaglio.
    Intrappolati in quel corridoio alla mercè di un nemico che sembrava già certo dell’esito di quello scontro, il Team formatosi in maniera del tutto casuale aveva reagito in maniera magistrale, dimostrando a se stessi e al proprio avversario di essere degni di indossare quella famosa placchetta in metallo finemente decorata con il simbolo del proprio Villaggio di appartenenza.
    Il Fato aveva pescato casualmente i loro tre nomi - per l'esattezza quattro, anche se l'apporto del Kiriano era stato forzare una porta prima di svenire miseramente - e loro avevano costruito su quella base incerta un'offensiva vincente: Genma l'aveva distratto con un Genjustu e Yumi lo aveva accecato, guadagnando il primo bottino di guerra, il suo occhio sinistro.
    Shun aveva richiamato l'acqua necessaria a spegnere il pericolo Netsuton che aveva già privato la spadaccina di una delle sue dita, dimostrando un talento e controllo tale da riuscire a combinarla e concatenarla con una tecnica successiva capace di modificare la forma del liquido in una sorta si serpe che, avvolgendo e "rivestendo" il drago di terra dell'altro come fosse un'armatura, era lanciata a tutta velocità contro il nemico.
    Dolore, mutilazione o vergogna. Uno di questi tre elementi, o forse tutti, potevano essere additati come colpevoli del precipitare degli eventi, uno scenario pre-mortem per i tre Shinobi che non avrebbero dimenticato tanto presto.

    Fammi entrare o moriremo tutti!

    Un’ incredibile e devastante quantità di energia si stava accumulando a livello del cavo orale del rosso, una massiccia e immensa mole di Chakra di natura termoelettrica stava rapidamente prendendo forma di sfera luminosa e vibrante, altamente instabile e pronta a detonare: mai il Genin aveva visto uno spettacolo simile, mai gli era capitato di assistere alla materializzazione di così tanta energia distruttiva la cui fonte era l'esile corpo dell'aguzzino, dal cui aspetto mai si sarebbe detto potesse essere provvisto di così tanta stamina.
    Quel momento di sbigottimento e di paura lo tradì, l'Altro lo "cacciò" fuori dal suo corpo prendendone incontrastato le redini, l'immagine di "Genma" prigioniero della sua stessa mente era riflessa su una pozza d'acqua ai suoi piedi, scalpitante e furioso per essersi fatto fregare in maniera così becera.
    L'Altro cominciò a incanalare il chakra nel proprio stomaco, una quantità che si illudeva potesse equivalere e contrastare la controparte avversaria, molto più di quanto fosse normalmente necessaria per la Melodia del Drago di Fuoco, con lo scopo di contrastare l'arte termoelettrica con una delle tecniche dei più famosi utilizzatori del fuoco. In mezzo a quello scontro titanico si trovavano i suoi due alleati, probabili prime vittime dell'inferno che si stava per venire a creare.
    Mors tua, vita mea, si ritrovò a pensare. Non avrebbe perso la vita non giocandosi tutte le sue carte, anche a rischio di coinvolgere i suoi compagni nel processo.
    Compose il sigillo della Tigre e avvicinò le dita alle labbra socchiuse, e un attimo prima che potesse riversare fuori e far deflagrare l'energia accumulata, la terra tremò in maniera talmente vigorosa che in confronto la loro manifestazione di forza sembrava un mero gioco puerile: il sussulto della terra, il frammentarsi delle pareti e del soffitto durò un istante, poiché in quello successivo l'intera copertura in terra e mattoni venne divelta dalle sue fondamenta, permettendo a luce e polvere di inondare quel corridoio oramai non più seminterrato e custodito nella gelida roccia.
    L'esplosione di luce ferì gli occhi di Genma, il fiato sospeso e pronto e a fuoriuscire sottoforma di fiamme ardenti: forse lui, o forse l'Altro notò come anche il proprio avversario si era bloccato stupido da quel fenomeno, per poi rimanere ferito e tramortito da un cumulo di detriti generato dall'impatto col Jutsu di sangue contro il rudere, oramai inesistente.
    Alcune pietre di piccole dimensioni colpirono il giovane delle Verdi Acque, che gemette per ogni taglio o contusione subita a livello degli arti o del volto. Si asciugò con la manica del giaccone, sudicia di terra, fango e sudore, il rivolo di sangue che gli scolava dal sopracciglio destro e che gli aveva già macchiato la guancia per poi sgocciolare per terra.

    State bene?!

    Forse l'avrebbero colta, o forse no perché si conoscevano da troppo poco, ma il cambiamento nell'inflessione della voce c'era, a testimonianza del cambio di personalità a comando del corpo.
    Davanti a sé lo stretto corridoio si era trasformato in una sorte di valle slargata e delimitata da due dolci pendii; dinanzi a loro la porta era stata in parte dilaniata da rocce e Chakra ematico, in parte aperta da Yumi mediante i suoi fendenti, permettendo loro di scorgere una sorta di cubo metallico in cui ai lati si trovavano le celle e in fondo a un lungo corridoio una postazione con diversi terminali elettronici, probabilmente la sala comando.
    Dietro di loro era rimasta relativamente intatta solamente la scala di legno che li aveva condotti nel luogo in cui avevano sconfitto, almeno momentaneamente, la morte: sui primi gradini era scivolato il corpo incosciente e sporco di sangue dello spadaccino Kiriano, un'immagine triste e misera quanto era stata la sua prestazione in missione; in cima alle scale era comparsa l'avvenente Capitana che però sembrava aver perso gran parte del suo fascino, devastata dall'entità dello scontro e prosciugata di ogni sua energia. Concesse loro un ghigno beffardo, quasi a volergli dimostrare che era stata lei a salvare tutti da morte certa - e su questo non le si poteva dare torto - prima di accasciarsi sulle scale accanto al sottoposto.
    "Genma" si avvicinò dunque al loro nemico abbattuto seppur non grazie alle loro abilità ma dalla clamorosa offensiva del capitano: il respiro superficiale testimoniava il suo fallimento, lo canzonava e lo derideva, ricordandogli che senza un aiuto esterno non ne sarebbe uscito vivo, altro che vincitore. Avrebbe desiderato che fosse ancora in grado di combattere, perché questo senso di effimera vittoria lo disturbava e lo umiliava più di una cocente sconfitta; a questo sentimento si associava la rabbia feroce e la sete di vendetta per il danno inferto alla Samurai loro compagna. E invece era lì, steso e incosciente, in una pozza di sangue rifornita da molteplici ferite, con qualche deformità a livello delle ossa degli arti e della gabbia toracica, probabili esiti di fratture.
    Si chinò su di lui quasi a sfiorare col suo volto quello dell'altro, con aria di sfida, per sbeffeggiarlo, quindi lo afferrò per i capelli e se lo trascinò dietro oltre la porta, facendo strisciare il corpo dapprima su terra e detriti per poi approdare a ed impolverato acciaio: una decina di metri almeno li separavano da quella che sembrava essere la sala controlli; tutta la struttura, nonostante i vari corridoi, scale e passarelle sopraelevate, sembrava completamente deserta se non per i detenuti posti all'interno di celle bloccate da qualche sorta di Sigillo e tre guardie, due più o meno si trovavano a metà del corridoio, l'altra era alla sala comandi.

    Shun, tu pensa a Irene e a quell'altro, fai qualcosa per le loro ferite e portali qui. Yumi, ti lascio quello in fondo, divertiti.
    Questi due sono miei..


    Le dita delle mani si sarebbero intrecciate con gran naturalezza, come se facessero quello quotidianamente in ogni minuto e in ogni secondo della loro esistenza: con gande rapidità avrebbe riattinto al Chakra Katon residuo che aveva evocato poco prima e che sembrava aver lasciato quiescente nel suo stomaco, esalando un massiccio drago di fuoco largo pressappoco quanto il corridoio, con l'obiettivo di investire i due sempliciotti che, una volta a accorti della loro presenza, avrebbero cominciato a corrergli incontro brandendo katane e pugnali.
    Se tutto fosse andato come pianificato, i due sarebbero stati investiti dalla fiammata imponente, cadendo in terra svenuti per il dolore e per le ustioni e questo avrebbe fornito alla giovane e rapida Yumi la finestra d'opportunità necessaria per slanciarsi in avanti e concludere il suo dovere, ovvero raggiungere il suo obiettivo e neutralizzarlo come meglio credeva.
    Gli sguardi curiosi dei prigionieri erano tutti punti sul Genin delle Verdi Acque, alcuni sorpresi, altri divertiti e altri ancora truci, violenti. Un aspetto però accomunava tutte quelle persone, ovvero la speranza di poter cogliere quell'opportunità più unica che rara di poter tornare alla libertà e alla propria vita, retta o criminale che fosse.
    Un vociare sempre più forte e frastornante si levò in quel luogo un tempo segreto e ora invece palese e alla luce del sole. Quelle continue invocazioni e richieste d'aiuto e libertà vennero troncate da una voce poderosa e ferma, tanto da lasciare il silenzio dopo di sé: non era la voce di Genma, eppure il suono era uscito dai suoi polmoni, dalla sua bocca, un getto d'aria così forte che avrebbe potuto spazzare via anche un nemico.

    State zitti, feccia! O farete la fine di quei due!

    Genma raggiunse il terminale gustandosi in maniera macabra come la samurai aveva deciso di gestirsi il suo prigioniero, riversando su di lui parte della rabbia dovuta alla mutilazione ricevuta poco prima. Il colloquio con l'ostaggio fu breve, conciso e illuminante: la Samurai chiese informazioni circa l'organizzazione di cui avevano distrutto quasi completamente la base, ricevendo risposte vaghe e tipiche di un fanatico religioso in preda ai propri deliri.

    Vogliamo una lista di nomi, ora. Non mi piace ripetermi e a te non piacerebbe vedermi scontento. Da bravo rispondi a Yumi, mentre io voglio sapere come funzionano queste celle e come faccio a disattivare i sigilli di detenzione; ho anche bisogno di sapere che sistemi di comunicazione utilizzate e dove si trovano.

    I comandi azionati da Yumi disattivarono il sigillo di una cella permettendo al suo unico inquilino di uscire: il tipo sembrava abbastanza anonimo, nessun segno particolare, un uomo come tanti altri, uno che nella folla non sarebbe stato notato, troppo ordinario.
    Anche se il terminale l'aveva già confermato, il tipo sembrava tutto fuorché un criminale.

    Ehy capo...mi dispiace ma non mi fido del nostro compagno di squadra, ci sono troppe cose che non mi convincono e il suo essere sempre stato così in disparte mi puzza di bruciato...so che è stupido da parte mia e molto probabilmente anche troppo frettoloso...ma voglio buttarlo in una delle celle libere per sicurezza e di privarlo delle sue armi...

    Genma annuì, quindi il medico scortato dalla spadaccina, si avvicinò dapprima al capezzale di Irene, prestando il primo soccorso come meglio poteva, quindi poi venne portato dal secondo paziente con i capelli in tinta col sangue che ne macchiava gli abiti, anche in questo caso sfruttando la propria tecnica curativa e cominciò a sistemare quegli organi e tessuti emorragici e contusi.
    Mentre il dottore era intento nei loro compiti, Genma si avvicinò alle due guardie che aveva messo KO, notando come avesse provato a sguainare una Katana dalla lama retta, senza grande beneficio, e come dalla sacca rovinata e lacerata dell'altra facevano capolino tre Kunai nuovi di zecca, rimasti presto orfani del proprio padrone, visto che a breve i due si sarebbero risvegliati in una cella.
    Raccolse il suo nuovo armamentario, quindi tornò a focalizzarsi sul dottore, che però non aveva mai perso di vista e che stava mormorando qualcosa sul fatto che aveva messo una toppa alle ferite peggiori, che non sembrava più essere in pericolo di morte e che una bella permanenza in ospedale non gliel'avrebbe evitata nessuno.
    Tornò anche lui accanto al paziente, guardandolo con rabbia e disprezzo.

    E' un peccato che sia svenuto e che non possa sentirmi. Se stavi sperando di morire, devo darti un dispiacere, non succederà, non ora. Ci divertiremo ad estorcerti tutte le informazioni da quella tua testolina rossa. Ah, quasi mi ricordavo, questo è per Yumi...

    Uno dei nuovi Kunai roteò velocemente sul suo dito indice infilato nell'apposito anellino, mentre il Chakra Katon si impossessava della sua mano e della lama che, una volta divenuta rovente, venne scagliata a tranciare il mignolo della sua mano sinistra, esitando in un moncherino bruciacchiato sul piano di sezione, rimasto caldo per pochi istanti, il tempo di divenire nero come il carbone ed emanare il classico olezzo di carne bruciata. Genma assaporò con piacere la smorfia di dolore sul suo viso, sebbene fu l'unica reazione che il suo corpo poteva offrire in quello stato di salute.

    Mi ha fatto piacere incontrarti… ricorda pure il mio nome, io sono Kagura, quello che ti ha scofitto e mutilato..

    Non credo sia saggio continuare a ferirlo, la prego...

    Sopravvivrà.

    Kagura lo ignorò, quindi trascinò di forza il rosso nella cella appena rimasta priva di un inquilino quindi chiuse alle sue spalle la barriera di energia sfruttando il terminale posto accanto all'accesso del cubicolo. Liberatosi del suo fardello, il Genin tornò alla postazione di controllo alla ricerca delle anagrafiche degli altri detenuti, in modo da distinguere gli Shinobi dai criminali e liberare i primi dalla loro prigionia - previo il chiaro monito di non commettere alcun atto sospetto o alcuna iniziativa - e di prendere nota dei fuorilegge presenti, in modo da lasciarli isolati e in detenzione, impacchettati per i militari di Konoha che si sperava arrivassero in fretta. Alcuni di essi sembravano dotati anche di una discreta taglia che avrebbe avuto molto piacere a riscuotere.
    Memorizzò tutte le informazioni necessarie, dunque lentamente si rincamminò verso il gruppetto.
    Parallelamente al progredire della missione, si stava aprendo un nuovo scenario conflittuale del tutto inaspettato: la Samurai aveva espresso poco prima, e solamente a lui, le sue perplessità e sospetti sul Kiriano e il suo desiderio di prenderne in custodia le armi. Le reazioni alla richiesta furono ambivalenti, con il giovane delle Verdi Acque che rimase impassibile, annuendo in segno di consenso; Shun d'altro canto sembrava più ligio alla morale e alla legalità, tanto da condannare il gesto e minacciandolo di arrestarlo per furto, qualora continuasse nel suo intento.
    L'atmosfera si fece improvvisamente tesa, con il trio all'impasse in una sorta di stallo, in cui i principali attori erano quei due e Kagura un mero spettatore di uno di quegli spettacoli tristi in cui l'attore prova a coinvolgere il pubblico rompendo la quarta parete. Lo scambio di battute fra i due era fitto e tagliente quanto le lame che la ragazza aveva sequestrato all'uomo sotto gli occhi del manipolatore del Legno che avrebbe presto deciso le sorti della loro missione: assecondare il Team per il fine ultimo o battersi per i propri valori, mettendo a repentaglio quanto ottenuto fino a ora?

    Sono d'accordo a metterlo in cella e a sequestrargli le armi.. non so come siano le leggi del Paese del Fuoco a riguardo, sei tu l'autoctono. Agite come meglio credete, non me ne frega nulla… ma se mi sarete di ostacolo, sappiate che non ci andrò leggero con nessuno dei due...



    Riassunto Azioni


    Azioni
    • Tecnica del Grande Drago di Fuoco (Gouryuuka no jutsu)
    • Katon su Kunai e fendente

    parametri
    Resistenza: 299-1=298
    Stamina: 269+18+50+18-18-5=332

    Maestrie e Abilità
    • Concentrazione del Chakra
    • Concentrazione Superiore del Chakra

    equipaggiamento
    # 1 Spiedo
    # 5 Shuriken
    # 4 Kunai
    # Mokuton Kunai (danno xx)
    # Katana

    Consumabili
    # 20m Filo Metallico

    Conoscenze
    • Militaristiche strategiche Liv II
    • Tecniche e del chakra Liv III
    • Orientative e geografiche Liv I

    note
    definitivo



    Edited by ¬Dan - 6/2/2023, 18:17
     
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    Non so quale divinità pregavano i miei compagni però per qualche motivo, ancora poco chiaro anche a me, con un susseguirsi di azioni fortunate/sfortunate la strategia portata in gioco dal nostro team contro il tizio incandescente va a buon fine.

    Dal nulla un'energia sovrumana spazza via tutto quello che si trovava a pochi centimetro sopra le nostre teste.

    « Cosa ca?

    Fortunatamente il raggio devastante arriva pochi attimi dopo aver lanciato la mia jutsu contro l’avversario altrimenti per colpa della distrazione avrei mandato tutto all’aria dato che appena percepisco/vedo svanire il soffitto del corridoio in cui ci stavamo trovando mi abbasso d’istinto per evitare, anche se ormai in ritardo, il pericolo.

    Per un attimo rimango in apnea e sento come se il cuore si fosse fermato da battere, inizio a guardarmi velocemente intorno alla ricerca di eventuali feriti, di eventuali nemici per poi tornare alla normalità sentendo il tonfo del corpo del compagno Kiriano che era rimasto indietro.
    Mi giro di scatto verso il rumore avvicinando le mani pronto a difendermi o attaccare l’eventuale nemico ma, fortunatamente se si puo dire, quello che ho di fronte non è altro che il corpo svenuto del “vecchietto” del gruppo.

    Espiro ed inspiro rumorosamente, una volta arrivato al limite massimo di sopportazione dell’apnea e rendendomi conto di aver bisogno di nuovo ossigeno.

    « Che gli è capitato?

    Osservandolo senza avvicinarmi per qualche secondo noto la sua testa insanguinata, ma non rimango troppo a rimuginarci sopra dato che dalla parte opposto, tecnicamente, si trovava ancora il nostro avversario.
    Mi rigiro dalla parte del nemico e noto, con piacere, che il tizio era svenuto a terra messo KO dalla combinazione delle jutsu usate da me e Genma.
    Un respiro di sollievo vedendo la situazione, quindi mi rialzo in piedi e appena mi rigiro per guardare verso il Kiriano in alto noto la presenza di una persona, appena la vedo un brivido attraversa tutto il mio corpo ragelandomi il sangue e bloccandomi con un unico pensiero.

    « Merda…

    Se quella figura fosse stata un nemico eravamo fottuti, nessuno si era accorto della sua presenza e nessuno, o almeno io, non ero pronto a rispondere alla sua offensiva… però dopo l’attimo di abbaglio inizio a distinguere meglio la figura feminile che si stava coprendo la fronte.

    « Irene…

    Nemmeno il tempo di riconoscerla che puf la kunoichi cade a terra come un sacco di patate.
    Ovviamente non avevo bisogno degli ordini di Genma per sapere cosa fare, però appena lo sento parlare confermo di aver capito quello che mi dice e mi avvicino prima al Kiriano, per dargli i primi soccorso sfruttando la manipolazione dell'acqua e cercando di bloccare il sanguinamento della sua ferita.
    Finito di l’unica cosa a mia conoscenza nel campo del pronto soccorso sfruttando il legno presente nella zona rigenero delle scale per poter tornare alla zona superiore dove era appena svenuta Irene e controllo eventuali ferite da medicare con la mia abilità.

    « Sei stata tu?...

    Mentre mi trovavo nella parte superiore inizio a guardarmi intorno vedendo bene tutta la zona devastata e capendo subito, dato il punto di partenza della tecnica, che quella tecnica devastante non era altro che qualche abilità particolare utilizzata dalla ragazza svenuta ai miei piedi.

    Cerco di non rimanere troppo a lungo a perdere tempo e prendo il braccio la kunoichi per portarla al piano sottostante per posizionarla vicino al Kiriano.
    Non aspetto molto che ecco ritornare Yumi insieme a quello che non sembra altro che un prigioniero. Mi spiega brevemente cosa avevano scoperto e quindi mi faccio da parte per dare la possibilità al prigioniero di curare i due feriti.

    Quando potrò fidarmi te le ridarò, ma per ora sono sequestrate Echtelion

    La ragazzina spavalda e senza nessun motivo si avvicina al kiriano svenuto e se ne esce fuori con una frase che non mi piace per nulla.

    » Che stai facendo?
    Prendi pure tutto il resto, lui è nostro compagno... Non puoi prendere le sue cose.


    Sei un ninja che si basa sulle arti magiche... Non puoi capire la vergogna che ha portato su di sé, non puoi comprendere l'onta e la sofferenza di queste sue armi, non perché non sono state usate per uccidere, ma perché lui così tronfio di se non ha fatto nulla se non parlare... Non è degno né di farsi chiamare ninja né di una lama del genere Yumi sfila la sua katana guarda questa lama, non è stata forgiata per uccidere ma per proteggere... E non potrà mai farlo nelle mani di un uomo del genere. Quando riavrà il coraggio per difendere gli altri come abbiamo noi oggi allora gliele restituirò, ma per ora sono requisite.


    Stava chiaramente tentando di rubarsi le armi di un compagno di squadra, un compagno di squadra inutile e fastidioso… ma pure sempre nostro compagno e non potevo permetterglielo…

    » Non so come funziona dalle tue parti ma sul territorio sotto il controllo di konoha il furto è punibile per legge, quindi se continui ad insistere nel voler prendere quelle armi dovrò trattarti come se fossi un fuorilegge qualsiasi.

    Furto? Furto verso di chi? Uno che ha il doppio della nostra età ed è ancora un Genin? Furto verso uno che stranamente sapeva perfettamente dov'era l'ingresso? Furto verso di uno che ci ha abbandonato? Mi dispiace ma è troppo conveniente per lui il essere rimasto lì mentre sotto c'era chi ci conosceva perfettamente, come se avesse già avuto quelle informazioni... e vorrei farti presente caro il mio ragazzo che il qui presente ninja più forte del mondo è rimasto al sicuro di sopra, come se sapesse chi avremmo trovato ad aspettarci. Quindi si sto togliendo le armi dalle mani di una persona che mi puzza di traditore... ma se vuoi fermarmi fai pure, sei un mio compagno e non alzerò un dito contro di te, ma non posso riservare lo stesso trattamento anche a lui.

    Ma le persone degli altri villaggi erano tutte pazze?... cosa gli danno da mangiare negli altri villaggi?...
    Dato che parlare sembrava essere inutile avvicino le mani ed inizio a comporre il sigillo del serpente pronto a continuare con i sigilli necessari per attivare eventualmente la tecnica del nido avvolgente per imprigionare la ragazzina.

    » Non sta a te giudicare le azioni di una persona che il tuo Kage ed il mio Kage ha ritenuto degno di partecipare a questa missione…


    Faccio una piccola pausa senza spostare l’attenzione dalla ragazzina ladra e poi riprendo a parlare.

    » Medico quanto ci vuole per farli risvegliare?

    La risposta, particolarmente soddisfacente, arriva subito:

    La ragazza riprenderà i sensi a breve mentre con lui la questione è più delicata... Al momento è stabile ma il suo risveglio potrebbe essere questione di ore come di mesi.


    Nel frattempo che la situazione stava degenerando anche Genma si avvicina e dice la sua con un modo di fare diverso dal solito, diverso rispetto a quel suo modi di fare prima di combattere con il tizio incandescente.


    Sono d'accordo a metterlo in cella e a sequestrargli le armi.. non so come siano le leggi del Paese del Fuoco a riguardo, sei tu l'autoctono. Agite come meglio credete, non me ne frega nulla… ma se mi sarete di ostacolo, sappiate che non ci andrò leggero con nessuno dei due...

    « Anche tu? con le rotelle fuori posto?....

    La ragazzina ormai l’avevo etichettata, le sue intenzioni erano ovvie, ma la situazione era particolarmente incasinata dato che Genma in qualche modo era d’accordo con lei.

    » Imprigioniamo pure mentre aspettiamo che Irene si risvegli, ma le armi non le puoi tenere tu.

    L’atteggiamento della ragazza e le sue risposte non mi convincevano per niente, era appena diventata la persona di cui mi fidavo meno in questo gruppo… ancora meno di quello svenuto…


    » Per caso avete scoperto come faceva il tizio a sapere che stavamo arrivando?

    Una volta accontentati tutti la situazione non poteva che calmarsi, dovevamo solo aspettare qualche minuto per far rinsavire Irene e poi tornare a fare rapporto al villaggio.



    Riassunto Azioni


    Azioni
    - Idratazione [-10 Chakra]
    - Manipolazione Legno [-5 Chakra]
    -
    -

    parametri
    Resistenza:50
    Stamina: 239+13+50+13-10-5= 300

    Maestrie e Abilità
    Abilità:
    Concentrazione del Chakra
    Disperdi (Kai)
    Transfert

    Maestrie:
    Novizio del Mokuton
    I Livello: Apprendista della Terra

    equipaggiamento
    Testa [30]: Coprifronte
    Tutto il corpo [48]: Mokuton: Wood Man Armor Model I
    Braccio DX: Lame Rettrattili
    4x Mokuton: Kunai (danni 25)
    3x Mokuton: Kunai (danni 29)
    Mokuton: Tanto (danni 17)

    Consumabili
    3x Tonico Coagulante

    Conoscenze
    Naturalistiche Lv. I
    Tecniche e del chakra Lv. II
    Orientative e geografiche Lv. I

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    La situazione sembrava essersi calmata, i nemici erano stati tutti neutralizzati e, dopo poco, fu chiaro alla squadra come controllare le celle della prigione. Da uno scrupoloso database presente nel sistema informatico, fu facile liberare i prigionieri appartenenti ai villaggi ninja e, tra questi, vi era anche un medico che subito venne chiamato a compiere il suo dovere. Egli non se lo fece ripetere due volte e subito prestò soccorso a tutti i feriti, amici e nemici che fossero come da suo giuramento. Nel frattempo però iniziarono i primi screzi tra compagni di squadra, in particolare tra Yumi e Shun, in particolare quest'ultimo vedeva molto strane le accuse della ragazza verso il loro compagno svenuto e riteneva fossero solo una scusa per derubarlo delle armi. Anche Genma intervenne ma senza cercare di portare ad una conclusione, fu invece Irene, che nel frattempo si era ripresa, ad alzare il tono di voce, ancora un pò intontita.

    Ma cosa diamine state combinando voi due? Vi sembra il momento di mettersi a bisticciare? Smettetela e diamoci una mossa, in seguito discuteremo dell'accaduto... Doc, si occupi del ragazzo... Se ho ben capito è in coma... Genma... Tu riporta questi due alla base mentre io finisco di mettere in ordine qui...

    Detto ciò si rialzò affaticata, diretta verso la sala comando ed iniziando a dare ordini agli shinobi appena salvati.

    Ah ragazzi... Siete stati bravi!

    Disse infine voltandosi nuovamente verso di loro ed accennando un sorriso



    Bravi ragazzi :chuppro:
    Andry 160 exp + 1 punto talento in kekkey genkai
    Lucky 165 exp + 1 punto talento kenjutsu (ti sarà aperta a breve l'infermeria)
    Dan 180 exp + promozione a Chunin + 1 punto talento Elementale fuoco
    Revan 100 exp

    La taglia di tutti aumenta di 1500 Ryo e guadagnate 1000 Ryo a testa


    Edited by Roy90 - 7/2/2023, 10:46
     
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