Combattimento Virtuale

Per mesi avevo letto e riletto i dati della sala virtuale dell'O.S.U. e le sue proprietà, avevo pensato moltissime volte a come sarebbe stato utilizzarla e se davvero quella tecnologia poteva ricreare qualsiasi cosa, potevo capire le normali azioni o le tecniche più basilari, ma come poteva ricreare anche il io controllo sul clima? Il dolore? Veramente si poteva usare tutto senza il problema di uccidere? Ogni volta che ci pensavo mi perdevo nelle mie speculazioni e come sempre le mie labbra si trasformavano in un sorriso talmente tanto perverso da farmi passare per un pervertito. Così un giorno durante una mia visita al palazzo del kage per delle scartoffie dopo una missione mi ritrovai come sempre a guardare il modulo per la richiesta di un allenamento con la sala virtuale e notai che nel modulo si poteva richiedere alla organizzazione degli shinobi uniti di poter trovare uno sfidante con cui mettersi alla prova, senza pensarci ulteriormente compilai il modulo così da poter lasciar fare a loro, si, trovare qualcuno di Hekisui sarebbe stato facile ma scontrandomi contro qualcuno che già conoscevo non avrebbe portato a nulla, se non a far cambiare il modo in cui i miei concittadini mi vedevano, e si sà, le voci girano. Finalmente potevo esprimere al massimo la mia forza, finalmente avrei potuto vedere fin dove avevo padroneggiato le mie tecniche senza dovermi preoccupare delle conseguenze.


Un paio di giorni dopo.

Venni a conoscenza che un ninja di Kiri era stato sorteggiato come mio sfidante e dopo averci parlato brevemente per organizzare il tutto non potei fare altro che aspettare il giorno seguente, non conoscevo il ragazzo di persona ma ero scuro di aver letto il suo nome in qualche resoconto, forse durante la battaglia del golfo ma ero sicuro di averlo letto anche da un'altra parte, ma al momento mi sfuggiva dove. Ci pensai e ripensai per tutta la mattinata e per colpa del mio continuo rimuginare arrivai in ritardo alla stanza del teletrasporto, era una stanza con così tanti cavi e macchinari che cozzava completamente con lo stile antico che adornava la casa della mia famiglia e nel profondo del mio cuore devo ammettere che un po' tutta quella tecnologia mi disturbava. Non appena mi avvicinai alla console principale un ninja che avrà avuto la mia età si avvicinò e riconobbi dalla voce.

Io sono Yuta Okkotsu, il piacere è mio!

Utilizzai uno dei miei sorrisi più affabili e dopo essere stato informato sull'utilizzo della macchina e sulla possibilità che avevamo di scegliere la mia mente viaggiò per tutte le destinazioni che potevamo scegliere, avevo l'intera mappa del mondo nella mia testa e grazie alle mie conoscenze avevo conosciuto anche luoghi i cui non ero mai stato ma ahimè durante la scelta il mio cuore vinse sulla curiosità e impostai una zona che conoscevo molto bene, una zona in cui ero cresciuto e avevo imparato ed affinato le mie tecniche.

Scusami Suzaku, ma a quanto pare oggi giocherò in casa...

SPOILER (clicca per visualizzare)

La lama del kiriniano arrivò rapida e sicura di se, il mio piccolo momento di stupore e di gioia per aver trovato una persona così forte venne sostituito da un calore e da un'onda di dolore che il mio cervello faticò a processare, potevo sentire il freddo e bagnato metallo della sua arma rivestita dal suiton della sua strana ma particolare abilità
tagliarmi dalla spalla come se fossi fatto di burro, il suo fendente fu così rapido che nemmeno la tecnologia dell'osu riuscii a tirarmi fuori dal mondo virtuale prima di poter assaporare con tutto il mio corpo quell'onda di dolore, tutto attorno a noi si era immobilizzato e divenne nero finché non sparì anche Suzaku e la sua arma, ma non la mia ferita, ero li fermo in quel mare di nulla mentre sentivo il mio corpo spezzarsi a metà. Nella mia mente rimbombava il mio grido di dolore ma la mia voce era assente, ero solo.

Sta uscendo presto!

AAAAAAAAAAAAAAAAHH

Anche se attorno a me continuava ad essere tutto nero ora ero tornato padrone del mio senso del tatto, potevo percepire delle mani toccarmi e le voci attorno a me ma oramai ero in stato confusionale, potevo sentire il mio corpo intero, muovere le braccia e percepivo cosa avevo attorno, ma il mio cervello stava ancora percependo quella finta sensazione su cui si basava il combattimento virtuale, era come con i genjutsu, anche se l'azione che si subisce non è reale la tua mente lo considera tale ed è questo che li rende così pericolosi.

Luce luce LUCE

Afferrai un braccio con la mano sinistra e lo usai come ariete contro tutte le altre braccia che mi tenevano fermo mentre con la destra mi sfilai l'elmetto che mi era stato messo alcuni minuti prima dai ragazzi che gestivano il tutto, la luce intensa che mi si parò davanti mi accecò per un istante e mentre mi dimenavo in attesa di poter tornare a vedere potevo sentire gli occhi di tutti addosso ma non avevano alcun peso per me. Per la mia mente ero appena morto e il contrasto con la realtà mi aveva mandato il cervello in crisi, dovette intervenire la squadra medica dandomi un sedativo leggero per farmi tornare a ragionare in maniera più o meno lucida. Attorno a me si era creato un gruppetto numero di persone intente ad aiutarmi e semplici curiosi che erano accorsi durante le mie grida ma i miei occhi si fissarono solo su un paio di essi, gli stessi che avevo osservato durante quel breve scontro, lo stesso sguardo che mi aveva mostrato la mia debolezza facendomi però divertire.

Scusami per lo spettacolo, ma non mi aspettavo un dolore genere in un mondo illusorio..eh eh... promemoria per il futuro, non farsi uccidere, ne nella realtà ne nel mondo virtuale, giusto?