[D] Fiamme scomode

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    Fresco mattino invernale a Konoha, due genin o gradi equivalenti sono richiesti per una missione. Vi presentate ad un chunin e accettate l'incarico. Dovrete recarvi in un punto a nord del villaggio della foglia. In una vasta zona della celebre foresta del paese del fuoco si sono registrati innumerevoli incendi, dapprima piccoli e facilmente domabili, via via sempre più grossi. Indagherete e scoprirete che è opera di 3 ragazzi piromani, non sono esperti in combattimento ma si sentono tali, sanno padroneggiare solo una tecnica base a testa. A voi la scelta se segnalarli alle autorità direttamente o capire prima i loro motivi per poi decidere come agire. Post da fare: 6 in totale, a voi la scelta su come gestirveli, come una LPQ o come una missione normale.

    Andry_Sanjuu Tenshi-1
    Per qualsiasi dubbio sapete dove trovarmi
     
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    [SPOILER]Narrato
    » Parlato
    « Pensato
    ~ Parlato padre


    La cosa peggiore che può capitare nella vita di un adolescente?
    Beh non lo so, ma una volta tornato a casa scappando con la coda tra le gambe, ridotto ad uno straccio, dopo essere stato sconfitto malissimo da un tizio a caso di Oto non poteva che arrivare una bella e succosa ramanzina.
    Distrutto nel corpo e soprattutto nell’anima rimango a letto per circa tre giorni a rimuginare su cosa fosse andato storto quel giorno…

    « Chi diavolo era quel tizio?... Shiro…
    » TSK!!!

    Seccato e amareggiato continuo a pensare e ripensare alla mia sbruffonaggine e a come la sua offensiva mi abbia quasi ucciso con un colpo solo, fortunatamente fondendomi con la terra sono riuscito a svignarmela senza lasciare traccia… altrimenti chi sa che fine avrei fatto…

    × VIENI FUORI IDIOTAAAAA!!!!

    Un grido che fa tremare tutte le finestre e i mobili della casa. Sentendolo sobbalzo come se mi avessero appena punto tutta la schiena e riatterro in piedi pronto “in riga” come un bravo soldato.

    « Che sta succedendo?

    Non collego subito, ci vogliono un paio di secondi prima di rendermi conto di cosa fosse successo, ma appena l’ingranaggio nella testa inizia a muoversi mi rendo conto che fuori dalla finestra di camera mia c’è la mia amica scazzatissima che sta per sfondare tutto.

    » FERMAA!!!...

    Apro la finestra in fretta e furia per buttarmi all’esterno per fermarla dal farle lanciare una delle sedie presenti nel cortile.

    » Che succede?

    × Guarda un po.

    Mentre la ragazza cambia atteggiamento, come dal giorno alla notte, contentissima mi svolazza di fronte un foglietto che non riesco a leggere.

    » Che è?

    Visto che non smette di “sbattermelo” in faccia afferro la mano di Kurisu e prendo il foglio per leggere.
    Una missiva con la quale la mia amica era stata invitata a presentarsi alla magione dell’Hokage per una ricevere una missione.

    × Ti hanno gia affidato delle missioni? Non ti fai vedere da piu di tre giorni…

    Alla domanda da parte della ragazza sgrano gli occhi e per un attimo distolgo lo sguardo.

    « Merda…

    » TSK!... Certo… quale altro motivo avrei per non farmi vedere?...


    Kurisu si mette con le mani incrociate, con espressione beffarda, e alzando un sopracciglio mi fulmina come se sapesse gia tutto.

    × Pensavo fossi stato sconfitto e quindi ti stessi nascondendo per la vergogna… mi sarò sbagliata…
    Comunque immagino sia stata una missione difficilissima… sei pieno di ferite…

    La ragazza mi fissa, come se potesse leggermi l’anima… lo sapeva, mi ha già scoperto, sa tutto… bastarda…

    « Chi gliela detto?... MADREEEE!!!....

    » Dovresti vedere come è messo l’altro!


    Cercando di non mostrare nessun’emozione, di non farmi “beccare” comincio a ridacchiare grattandomi la testa con la mano destra.

    » Beh, se sei venuta solo per questo ti auguro buona fortuna!
    Datti da fare se non vuoi rimanere indietro HEHEHE!!!

    Kurisu, sicuramente consapevole della situazione, sembra non voler infierire ulteriormente e accetta il mio augurio prima di andare via e lasciarmi a bocca asciutta.

    « Devo farmi assegnare una missione… non posso rimanere indietro…

    Senza perdere altro tempo mi cambio con gli abiti da “lavoro” e dopo aver fatto un buon pasto abbondante mi dirigo subito al palazzo del Hokage alla ricerca di un incarico.
    Arrivato sul posto, non sapendo bene la procedura, inizio a chiedere informazioni ai vari shinobi del posto fino a quando non arrivo in una delle varie stanze adibite alle assegnazioni delle missioni.

    Neanche il tempo di dare i miei dati, di presentarmi, che il ragazzo dietro alla scrivania inizia a darmi i dettagli di una missione.

    « Cosi?... tutto qui?...

    Per un attimo rimango perplesso per la facilità con cui mi stava assegnando una missione, senza chiedermi nulla, senza accertarsi della mia persona.

    Hai capito cosa devi fare?
    Hai domande?


    Il chuunin, dal suo abbigliamento, alla fine dello spiegone sul da farsi si ferma a fissarmi aspettando una risposta, oppure delle domande.

    » Tutto chiaro.
    Quale è il posto di incontro con il compagno della missione?


    Alle porte del villaggio domani mattina alle otto, mi raccomando si puntuale.

    Una volta accettata la missione, e accertato di avere tutti i dettagli saluto il chuunin e ritorno a casa fiero di me stesso.

    « Non vedo l’ora di partire per la missione.

    Ormai non dovevo fare altro che attendere fino al giorno dopo.
    Naturalmente, come sempre, puntualissimo alle otto del mattino mi ritrovo esattamente sotto il portone del villaggio ad attendere il mio compagno di avventura.
    Come spiegato dal chuunin il giorno precedente per farmi riconoscere mi appoggio al muro sulla destra, venendo da fuori, con il coprifronte in mano.
     
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    PRIMAVERA

    [Barbakos]

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    Scheda - Parlato - Pensato - Azione - Prequel

    Barbakos - 12 am - Porto/Area d'addestramento




    - Sei serio? -

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    Quando Izo fece quel gesto di assenso non potei far altro che ascoltare le sue richieste. Se la situazione era davvero così grave non potevo semplicemente ignorare il problema, nonostante si trattasse di aree non appartenenti a Barbakos.

    - Capisco, e io cosa ci guadagno a lavorare per te? Potresti andarci tu e sistemare la situazione in pochi secondi come tuo solito, perché sta rompendo proprio a me per questo lavoretto? -

    Lo guardai negli occhi, determinato nella mia posizione. Non mi avrebbe mai costretto a finire nella sua ciurma, mai e poi mai, ma avevo perso una scommessa e non potevo semplicemente ignorarlo.
    Ero riuscito infine a convincerlo di assegnarmi solo una missioncina ogni tanto, per non rimanere vincolato a lui. Dovevo fare i lavoretti sporchi, quelli che nessuno voleva fare, perfetti per i genin. Di solito si trattava di missioni fuori dal territorio di Barbakos, missioni in cui alcuni membri di una ciurma venivano richiesti per risolvere problemi che non potevano essere risolte dalle nazioni in carica, perché erano lavoretti che non avevano bisogno di una mobilitazione eccessiva, e non volevano usare i loro uomini.
    Ma questa volta era diverso, molto diverso.

    - Te l'ho detto, se riuscirai a finire questa missione ti farai un nome a Konoha, verrai chiamato più spesso e non sarò io a doverti obbligare ad uscire, ma loro. Inoltre più missioni fai e più guadagni, non ti sembra ottimo per te e quello stupido? -

    Disse ridendo. Volevo così tanto tirargli un pugno in pieno volto, tanto che stavo pensando di usare una delle mie illusioni su di lui, ma mi trattenni, sapevo di non avere speranze contro di lui. Lo scontro con i bracconieri lo aveva vinto Amidamaru, non io, e di questo ne ero ben consapevole.

    - Non posso dire che tu abbia torto, mi servono soldi se voglio liberarmi di te, quindi mi occuperò di quei piromani ma tu stanne fuori, non voglio che qualcuno mi segua per controllare che non scappi -

    Dovevo mollare l'osso e accettare di aver perso la scommessa, ma non ero sicuro che sarei stato pagato per questo lavoro, e la sua affermazione confermava i miei sospetti, almeno un po'.
    Ma non volevo iniziare un litigio, quindi avrei accettato.

    [...]



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    Il mare era fantastico, lo vedevo, sconfinato come al solito, ti lasciava senza parole guardarlo quando non c'era vento o tempesta, ti faceva sentire vivo. Ma in quel periodo molte volte lo avevo ignorato, rimanendo sulla nuda terra per farmi i fatti miei, lontano da Izo.

    - Hai capito cosa devi fare? -

    Mi chiese il capitano che mi era stato assegnato per accompagnarmi a Konoha. Mi aveva riproposto quella domanda almeno un centinaio di volte e io gli davo sempre la stessa risposta, con tono piuttosto annoito.

    - Dobbiamo trovare i piromani che stanno mettendo a ferro e fuoco la città, dargli una lezione e riportarli in centrale. Per fare questo mi è stato affidato un compagno e bla.. bla... bla... Non c la faccio più, è davvero necessario che t mi faccia questa domanda ogni 5 minuti? Siamo in viaggio da meno di mezz'ora. -

    Risposi sfrontato. Ma aveva ragione, pensai dentro di me, le missioni in cui si richiedeva uno sforzo congiunto di più nazioni erano sempre stressanti per chunin e superiori, tutti i possibili scenari catastrofici di tradimento venivano messi in conto, ed era proprio per quello che si continuava a farlo, per mantenere buoni rapporti e far sentire l'altra ragione come se ci fosse bisogno di lei per mantenere la pace. Per me erano tutte balle, ipocrisia.

    - Dammi tregua, farò in modo di farmi riconoscere, fidati di me, sono bravo quando si tratta di non lasciare traccia -

    Lo guardai negli occhi e accennai un piccolo sorriso, per poi scomparire in una piccola nuvoletta di petali davanti ai suoi occhi e apparire sopra alla postazione di vedetta, mentre un altro pirata stava osservando l'orizzonte.

    - Fa come se non ci fossi. -

    [...]



    Il viaggio fu lungo e esasperante, ma finalmente ci ritrovammo alle porte di Konoha. Mi sistemai e cominciai a cercare il mio futuro collega tra le persone di quel posto. Mentre cercavo mi infastidii nel vedere tutte quelle persone sorridenti, sembrava quasi come se non fosse mai successo niente, come se gli incendi non fossero mai avvenuti.

    - Ti ho trovato finalmente -


    Edited by Tenshi-1 - 7/2/2022, 11:32
     
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    Mentre aspetto appoggiato con la schiena al muro fretto passo il tempo ad osservare il via vai mattutino.

    « Quanto via vai?... che è tutta questa gente…

    Ovviamente tra i ninja che uscivano e tornavano dalle varie missioni c’erano anche civili con i loro lavori da portare avanti.
    In una manciata di minuti mi passano di fronte almeno una decina di shinobi della foglia, vestiti con i tipici abiti del villaggio, oppure civili con il tipico simbolo del villaggio stampato sopra gli abiti.

    « Devo farmi ricamare il simbolo del villaggio sugli abiti.
    Appena finisco questa missione me ne devo ricordare…


    Continuo ad osservare le varie persone che entrano ed escono senza un vero scopo, senza rimanere colpito o attratto da qualcuno in particolare, anche ad un certo punto mi imbambolo e rimango ad osservare il nulla senza batter ciglio.

    « Quanto ci…

    Stavo quasi per lamentarmi del ritardo del mio compagno, ritardo che in verità non c’è, quando ad un tratto un ragazzo particolare mi rivolge la parola.
    Batto per un attimo gli occhi per rimettere a fuoco la vista e prima di rispondere o di reagire in qualsiasi altro modo osservo il ragazzo.
    Alto all’incirca quanto me lo straniero per qualche strana ragione è tutto bendato, persino il volto, l’unica parte di pelle visibile è il naso o almeno la parte presente tra i due occhi scuri come la pece.
    Oltre ai suoi occhi scuri quello che risalta di più, dato che è bendato con delle bende chiare, è la parte di pelle scoperta avendo una carnagione scura, poco tipica del villaggio della foglia.

    « Da dove arriva?

    Bloccato ad osservare la sua pelle, piuttosto che il resto del suo aspetto, non mi viene nemmeno in mente da controllare eventuali segni di riconoscimento del suo eventuale villaggio.

    » Ciao…
    Sei qui per la missione? Quella riguardante gli incendi?


    Non conoscendo quel ragazzo per quanto ne sapevo poteva essere persino un venditore ambulante di sostanze strane, soprattutto visto quel suo aspetto bizzarro…

    "Preferirei di no, ma si sono io. Fai strada?"

    La risposta ricevuta non è una delle migliori, soprattutto visto che dovevamo collaborare, ma ormai ero abituato a persone del genere… soprattutto da quando ho conosciuto Kurisu.

    » OH!! Bene, piacere di conoscerti.
    Io mi chiamo Shun scritto con il kanji [俊] “talento”.
    Tu come ti chiami? Non ti ho mai visto da queste parti.


    Dopo essermi presentato inizio ad osservare meglio il suo vestiario, alla ricerca di quello che avrei dovuto cercare prima, un simbolo di riconoscimento. Sfortunatamente nulla, il ragazzo indossa dei normalissimi abiti senza nessun tipo di riconoscimento particolare che mi porti a pensare che faccia parte di Konoha piuttosto che di qualsiasi altro villaggio, una cosa strana ma non del tutto… visto che nemmeno io avevo un segno di riconoscimento se non il coprifronte.

    "Sono Warui, chiamami così. Sono stato chiamato da Barbakos, il viaggio è stato davvero una seccatura. Non so perché i tuoi capi abbiano deciso di farmi venire da così lontano ma spero che sia davvero qualcosa di serio questo fatto degli incendi."

    Mentre ascolto la presentazione di Warui, fiero di me stesso e del villaggio di cui faccio parte, posiziono il mio coprfirtonte al suo posto.
    Sgrano gli occhi e con un’espressione stupita e meravigliata allo stesso tempo mi rivolgo a lui quasi urlando.

    » OH! Barbakos!! Figo… Quindi sei un PIRATA!!! JEH!!

    Un posto di cui avevo solo sentito parlare durante l’accademia un villaggio in mezzo al mare abitato per lo più da pirati, o almeno appena sento quel nome mi viene in mente solamente questo.

    "Giusto per chiarezza, siamo corsari. A me non da fastidio se ci chiami così, ma immagina chiamare un capitano "pirata", saresti giustiziato sul posto probabilmente"

    Appena Warui mi corregge divertito, avendo fatto una figuraccia, faccio spallucce ritiro la testa all’indietro e sgrano gli occhi … rimango fermo cosi per un attimo e poi inizio a sorridere.

    » AH! Grazie per avermelo detto, me ne ricorderò la prossima volta.
    Bene, immagino tu sia già pronto, possiamo iniziare la missione? Ti hanno già informato su quello che dobbiamo fare?


    Ovviamente era già informato, altrimenti ci saremmo dovuti incontrare da qualche altra parte per farci assegnare la missione, ma non conoscendo niente di lui mi sembrava più corretto chiedere.

    "Vagamente, mi hanno solo detto che dobbiamo acciuffare dei piromani che stanno diventando sempre più organizzati. Dovremmo iniziare a cercare dove c'è stato l'ultimo incendio, forse riusciremo a trovare qualche indizio"


    » Esatto.
    Visto che conosco la foresta che circonda il villaggio quasi come se fosse il palmo della mia mano farò da guida durante la missione.

    Anche se Warui non poteva saperlo il riferimento della foresta con il mio palmo della mano non si riferiva solamente al fatto che io abitassi nel villaggio della foglia ma anche alle mia abilità innata di controllare il legno, un riferimento al quale non ci poteva arrivare quasi nessuno a parte le due o tre persone che erano a conoscenza di questa mia abilità.

    » Anche se attualmente le foglie degli alberi sono cadute data la stagione invernale, è molto facile perdersi se non si conosce bene il territorio.
    Seguimi.


    Detto ciò mi incammino l’esterno del villaggio prendendo una delle strade che portano a nord, nella zona che ci è stata indicata come ultimo punto colpito dai piromani.

    » Non so a cosa andremo incontro perciò immagino sia giusto condividere le nostre abilità, per poterci organizzare meglio in caso di pericolo.
    Io riesco a manipolare due elementi, il doton e il suiton…
    Non conosco molte tecniche e la maggior parte servono per la difesa… hehehe…


    Essendo uscito dall’accademia da praticamente poche settimane, oltre agli allenamenti per sviluppare il controllo del legno non avevo fatto nient’altro.

    » Su cosa si basano i corsari come te?... Immagino abbiate la maggior parte il controllo del suiton…

    "Per lo più si, ma ovviamente l'elemento non dipende solo dal territorio ma anche dalla persona in se, io ancora non sono riuscito a scoprire il mio, ma a breve costringerò un certo superiore mio amico a passarmi uno di quegli strani foglietti che usate per farlo. Per il resto non preoccuparti, non ci sarà bisogno di combattere, sistemerò la situazione senza che ci vedano"

    « Che significa? Che tecniche usa questo tizio?...

    Perplesso lo osservo alzando un sopracciglio.

    » Allora ti farò da supporto, ti guarderò le spalle.
     
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    PRIMAVERA

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    Scheda - Parlato - Pensato - Azione

    Paese del Fuoco- 8 am - Foresta




    La foresta sembrava non essersi ripresa affatto da quel terribile evento. Le stesse nuvole grigie, cariche di pioggia, incombevano su di noi. Sporadicamente, qualche shinobi passava di fianco a noi, camminando su foglie secche, marce a causa del fumo. Sembrava che i resti delle foglie che si erano staccate dagli alberi dall'incendio volando via si estendessero a non finire, ricoprendo un'area vastissima.
    All'ingresso della zona bruciata ovviamente c'erano gli addetti alla sicurezza che si occupavano di tenere lontani i curiosi per evitare che qualche albero in bilico cadesse sulle loro teste. Noi invece venimmo subito riconosciuti e ci fecero passare. Dopo aver attraversato l'area recintata, fummo accolti da una visione ben peggiore.

    - Che casino, spero che la cenere non abbia coperto le tracce altrimenti non troveremo nulla che ci possa aiutare. -

    L'intera area di foresta bruciata era stata completamente ricoperta di cenere, che si era depositata subito dopo la fine dell'incendio. Quella parte di foresta in principio doveva essere così fitta che la cenere arrivava ad essere spesso parecchi centimetri. Le uniche cose rimaste erano alberi mezzi bruciacchiati di cui rimaneva solo la radice e gruppetti di piccoli animali morti per le esalazioni di fumo o per il fuoco stesso, di cose vive nemmeno l'ombra in centinai di metri

    Mi girai verso il ragazzo che mi stava accompagnando, non sapevo perché ma lo feci, come per cercare un intesa tra noi dire, per dirci quanto quel lavoro sarebbe stato difficile ma soddisfacente, ma quello che vidi fu un tizio che stava quasi per collassare, come se fosse difficile per lui anche solo mantenere lo sguardo su quello spettacoo raccapricciante, una reazione un po' esagerata anche per il più emotivo e debole di stomaco.

    - Tutto apposto? Sembra che tu abbia appena visto un fantasma. -

    - S-Si... scusa. Vedere questo obbrobrio mi ha scioccato.
    Dopo che troviamo i colpevoli proverò a rimediare... anche se non sono cosi capace come mio padre...
    -

    La risposta mi stranì non poco, cosa doveva significarmi che avrebbe risolto da solo? Lì davanti c'erano ettari di terreno distrutti, non sarebbe bastato un centinaio di persone per farlo tornare come prima, cosa sperava di fare da solo? Gettare semi a destra e manca e sperare che qualcosa riuscisse a sopravvivere?

    - Che cosa sei? Un giardiniere? Questa foresta dovrà combattere per molto tempo affinché gli animali tornino, non penso sia qualcosa che accade velocemente. -

    Dissi schietto al ragazzo, non volevo di certo troncare i suoi sogni, ma riponeva un po' troppa fiducia in quello che voleva fare, era una missione a dir poco difficile.

    - In confronto a mio padre possiamo dire di si... sono un giardiniere. hehehehe -

    - Sarà... ma tale padre tale figlio, potresti diventare come lui un giorno. Che ne pensi? -

    - Sicuramente lo supererò. -

    Lo disse con una faccia schifosamente ottimistica, come se fosse fiero di suo padre e fosse una sorta di dio per lui, un ostacolo da superare, un immagine piuttosto strana a mio parere, perciò non mi sarei preoccupato più di tanto.

    Cominciai a girare per il campo, andando alla ricerca di un qualche indizio che ci facesse capire di più su quei criminali, la prima cosa da capire era da dove era cominciato l'incendio, così avremmo capito le circostante.
    Arrivai fino al centro della zona bruciata, trovando solo un albero un po' più bruciacchiato degli altri.

    - Potrebbe effettivamente essere questo l'inizio di tutto, non c'è molto qui intorno e poi ci sono queste macchie strane sull'albero. -

    Su tutta la corteccia si estendevano delle strane macchie, più scure del tronco ormai completamente incenerito. Probabilmente avevano usato della benzina o cose del genere, non sembrava opera di qualche jutsu. Inoltre le macchie si incrociavano tra loro, probabilmente per essere sicuri che il fuoco partisse ci erano ripassati più volte.
    Provai ad odorare il tronco ed effettivamente un odore non troppo forte mi colpi l'olfatto, i rimasugli dell'incendio probabilmente che si erano impressi nel legno marcio.

    Una volta scoperta l'origine dell'incendio, non rimaneva che cercare nei dintorni. Decisi così di fare un po' di pulizia attorno al tronco di tutta quella cenere, allentai le bende che coprivano i fori d'aria e li puntai verso regolando il flusso di chakra in modo tale che il getto d'aria non fosse troppo forte. Una leggera brezza ne usci, spostando lentamente strati e strati di cenere. Andai avanti alcuni minuti, mentre il mio compagno continuava a girare per la zona dell'incendio, ma alla fine riuscii a trovare qualcosa, una zolla di terra che si alzava sotto la forza del vento.

    Mi misi in ginocchio e cominciai a spostare la cenere a mano, cercando di arrivare a quel tesoro. Quello che trovai fu uno strano pezzo di stoffa, con attorno tanti altri pezzi di tipo differente, come se fosse stato cucito malamente prendendo degli scarti. L'unica cosa degna di nota era questo strano simbolo disegnato sopra con della vernice che si era sbiadito col fuoco.

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    -----------------------------------------------------------------



    - No... non mi hanno detto nulla a riguardo... -

    Accidenti, e se fosse un gruppo nascente? Neanche io avevo sentito di nuove bande, soprattutto non avevo mai visto quel simbolo, e scommetto che lo stesso valeva anche per lui.

    - Potremmo investigare nei villaggi che ci sono da queste parti, sempre se ne troviamo qualcuno... -

    - Si forse hai ragione, deve essere un gruppo nascente. Forse siamo ancora in tempo prima che prendano abbastanza confidenza da attaccare uno di questi villaggi. Se stanno diventando sempre più bravi è perché la foresta è solo un allenamento probabilmente, che ne pensi? -

    - Penso tu abbia ragione, proviamo ad andare nella direzione opposta alla zona in cui si è espanso l'incendio... spero abbiano almeno fatto in modo che l'incendio non andasse verso casa loro...
    -

    Uno strano modo di pensare a dire il vero, ma poteva essere sensato. Ma ci poteva essere anche un altro motivo del perché gli incendi si erano tutti concentrati lì.

    - Più che non andare a casa loro, non è probabile che si vogliano tenere lontani dal vero obbiettivo? -

    - Hai ragione, andiamo... seguimi -



    Edited by Tenshi-1 - 24/2/2022, 18:02
     
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    Una vista desolante, una vista che può solo spezzare il cuore, soprattutto ad una persona appartenente al clan Senju.
    Internamente sono ancora distrutto dalla vista degli alberi bruciati, sapevo benissimo incontro a cosa stessi andando ma non mi saprei mai aspettato una situazione del genere…

    Prima di fare gli ultimi passi sopra quella terra bruciata, sopra la cenere di chi sa quanti alberi, mi giro a dare un'altra occhiata alla radura di disperazione che si era creata.

    « Ora non sono in grado… però… tornerò sicuramente… farò ritornare tutti gli alberi al loro splendore iniziale…

    Inspiro profondamente per scacciare la malinconia e più determinato continuo nella direzione che avevamo concordato.

    » Non conosco bene questa zona, non ci sono mai venuto, però se seguiamo la strada dovremmo arrivare da qualche parte… al massimo se va tutto bene incontreremo qualche mercante a cui chiedere.

    "si, concordo"

    Cercando di scacciare i pensieri brutti dovuti alla foresta bruciata, cerco di fare conversazione con il compagno corsaro.
    Non serve proseguire per moltissimo prima, praticamente a mezzoretta dalla zona incendiata, ci imbattiamo in un villaggetto che si sviluppa sul fianco di una collinetta.
    Ad occhio e croce da lontano riesco a contare una decina di case anche se poteva benissimo essercene di più visto che una zona è fitta di alberi che coprono la visuale con i loro rami.
    Una volta arrivati alle porte del villaggio veniamo fermati da quella che dovrebbe essere la guardia del posto, ma dopo esserci identificati ci fa entrare senza problemi.

    Tutte le abitazioni erano fatte con il legno della foresta che lo circondava, e anche le mura intorno erano formate da pali di legno appuntiti.
    Appena superato il cancello sui lati si trovano un paio di abitazioni, una probabilmente la casa della guardia e l’altra una specie di stalla per i cavalli. Non troppo lontano da li, ma comunque qualche metro più in alto, iniziava il villaggio vero e proprio, composto da otto casette in legno fatte in modo rudimentale.

    « Il dojo ligneo che ha creato mio padre è messo meglio di queste case…

    Al centro di queste case, più o meno a metà strada fra tutte quante, ce un pozzo dal quale una signora sta tirando fuori un secchio d’acqua.

    » Bello questo posticino, no?
    "Si, praticamente un falò a forma di villaggio, basta che una di queste prenda fuoco e potrebbe scoppiare il putiferio”
    Per un attimo rimango imbambolato alla sua risposta ma alla fine aveva ragione, erano tutte costruzioni in legno…
    » Hehehehe!!!

    Continuando ad osservare i dintorni, e le poche persone che ci sono, ci avviciniamo alla signora per chiedere informazioni.

    » Buongiorno, scusi il disturbo, ci potrebbe indicare dove possiamo trovare il capo villaggio?

    La signora, concentrata sul suo lavoro, appena sente la mia voce sobbalza leggermente. Appoggia il secchio d’acqua e inizia ad analizzarci, probabilmente non vedevano stranieri cosi spesso… soprattutto non dei ninja…

    ■ Cosa succede? Per quale ragione hanno inviato altri ninja?

    Cercando di non mostrare il mio stupore do un’occhiata veloce verso Warui per vedere la sua reazione.
    Non eravamo stati informati di altri ninja coinvolti in questa missione, ma non era detto che i ninja di cui parlasse la donna non fossero coinvolti in una missione di altro genere.

    » Stiamo investigando sugli incendi avvenuti nella zona.
    Vogliamo porre qualche domanda al vostro capovillaggio riguardo a un indizio che abbiamo trovato sul posto dell’incendio.

    Rispondo calmo e più professionale possibile, guardando la donna negli occhi e spostando ogni tanto la mia attenzione sul compagno per fargli capire che sarebbe potuto intervenire in qualsiasi momento se avesse voluto.

    ■ Anche voi? Il capovillaggio sta aiutando i tuoi compagni in quella casa laggiù.

    La donna rivolgendosi esclusivamente a me, probabilmente perché avevo il coprifronte del villaggio della foglia, finisce la sua frase indicandoci la casa più in alto.
    Mi inclino di lato, per poter vedere oltre la donna che mi stava coprendo la vista, e osservo la casetta in legno che effettivamente aveva un aspetto leggermente più imponente rispetto alle altre.

    « Effettivamente se fossi io il capovillaggio mi farei una casa migliore rispetto agli altri… hehehe!!

    Mentre sto per ringraziare per andare via Warui interviene facendo una domanda molto interessante.

    "Uno di loro per caso era ferito? Siamo appena stati nella foresta e abbiamo trovato alcuni loro effetti personali."

    Stava mentendo, lo sapevo benissimo, però rimango impassibile ed aspetto la risposta della donna.

    ■ Si, uno di loro è arrivato con una bruttissima bruciatura, però il nostro capovillaggio si è preso cura di lui.
    Ieri sera sembrava essersi ripreso completamente.


    » La ringrazio.

    Avendo le informazioni necessarie ci congediamo ed iniziamo a dirigerci verso la casa del capovillaggio.
    Una volta allontanati di qualche metro dalla donna, cercando di non farmi sentire da altri, mi rivolgo a Warui sottovoce.

    » Se ci fosse stato qualcun altro coinvolto in questa missione ce l’avrebbero detto…
    C’è qualcosa che non mi torna. E questo tizio bruciato? Potrebbe essere uno dei piromani.


    "E’ esattamente quello che sospettavo, non ho voluto creare il panico raccontandolo alla signora, ma qui sono tutti in serio pericolo. Se sono dal capo villaggio forse possiamo ancora fare qualcosa, altrimenti rischiamo che cerchino di bruciare le prove del loro passaggio"

    Se la situazione dovesse essere come abbiamo ipotizzato serve un piano, un piano che dovevamo creare subito, prima di arrivare troppo vicini all’abitazione del capovillaggio.

    » Possiamo provare a spaventarli, sfruttiamo la moltiplicazione per circondare la casa e intimiamogli di uscire fuori, cosa ne pensi?

    “Troppo rischioso, potrebbero prendere in ostaggio il capo villaggio, non sappiamo quanto siano forti
    Propongo di aspettare che escano da qui, la casa è abbastanza isolata
    Non hanno molte vie di fuga”

    » Potrei andare alle finestre per vedere dove si trovano e tentare di bloccarli utilizzando la mia abilità innata… fortunatamente sono circondati dal legno.

    Di fronte a noi una casa in legno, due piani con un bel portico gigante davanti all’entrata.
    Per arrivare alla porta si devono salire tre gradini in legno che dall’aspetto inizierebbero sicuramente a scricchiolare non appena sfiorati annunciando il nostro arrivo.
    Vedendo quelle assi in legno inizio a pensare alla struttura, al materiale con cui era costruita… ad analizzare il legno quasi come se dovessi trovare una soluzione ai problemi dell’abitazione.

    « Quanto è vecchia questa casa?... sta andando a pezzi…

    Senza dire nulla faccio un segno al compagno per fermarsi e gli indico il legno dei gradini invecchiato, sperando di farmi capire senza parlare.
    Con un altro segno cerco di fargli capire che proverò ad affacciarmi alla finestra di sinistra, dalla quale si stavano sentendo dei rumori di passi.
    In silenzio, e cercando di poggiare i piedi solamente su zone sicuro, per evitare di fare rumori, mi sporgo leggermente da un lato della finestra.
    Nella stanza, una comunissima stanza di un vecchio, noto un tizio disteso sul letto a riposare, e altri due che stanno facendo avanti indietro nella stanza parlando.

    « Dov’è il capovillaggio?

    Anche se di fuori è ancora illuminato dal sole nella casa non entrava abbastanza luce per illuminarla al meglio, quindi sul comodino ai piedi del letto, nella zona più buia della stanza, c’è una lampada ad olio che sta facendo del suo meglio per tenere un’illuminazione decente.

    « Io ci provo…

    Sposto la mia attenzione verso il mio compagno e dopo averli fatto l’occhiolino, per fargli intendere di aver trovato quello che cercavo, unisco le mani nel sigillo del serpente ed inizio ad incanalare il chakra nel legno che mi circonda per manipolarlo con l’intendo di catturare i tre estranei nella casa.
    Ovviamente quello che risposa è il più facile da avvinghiare con il legno del proprio letto, mentre gli altri due iniziano a dimenarsi tentando di svignarsela dalle “liane” lignee che tentano di acciuffare le loro gambe.
     
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    Scheda - Parlato - Pensato - Azione

    Villaggio - 13 am - Casa del capo villaggio




    A quanto pare Shun non intendeva perdere tempo, voleva assolutamente portare a compimento quella missione e agi di testa sua, forse era persino più impaziente di me ma non mi piaceva questa sua azione sconsiderata. Non sapevamo nulla di loro.

    Da quello che avevo potuto vedere però erano solo dei ragazzini, nulla di più, quindi forse non avremmo avuto così tanti problemi a soggiogarli, il problema era che agire così poteva mettere in pericolo il capovillaggio, non sapevamo se avessero preparato trappole o lo avessero catturato.

    Fatto sta che lui agì senza tener conto di tutte queste variabili, rami di legno cominciarono ad accerchiare i nostri obbiettivi, e sembrano aver preso almeno uno di loro, quello dormiente, che non sembrava reagire. Per fortuna lui non sarebbe stato un problema, ma i suoi alleati non fecero la stessa fine.

    Mentre le gambe venivano bloccate dai rami due nuvolette di fumo presero lo spazio dei due ragazzi, il primo apparì al posto di una sedia, il secondo scomparve nel nulla, senza lasciare traccia. I rami si chiusero su loro stessi, non avendo preso nessuno dei due, e uno dei due prolungamenti frantumò la legna che componeva la sedia, che cadde a terra in mille pezzi.

    - Cavolo, ci hanno trovato. -

    Nel giro di pochi istanti la situazione degenerò completamente: eravamo stati scoperti dagli altri due superstiti e in più uno di loro non era più visibile. Spaventato e confuso, il ragazzo all'interno della stanza inserì la mano all'interno del suo giubbotto ninja, probabilmente rubato, e ne tirò fuori quella che sembrava essere una carta bomba attaccata a un kunai.

    Shun riuscii a tirare fuori il ragazzo che dormiva, poco prima che il suo compagno scappasse via, non prima di aver tirato il kunai in uno dei muri della casa. La carta bomba scatto all'istante e pian piano la miccia cominciò a bruciarsi.

    - Sta giù! -

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    L'esplosione distrusse tutte le finestre della casa, facendole andare in pezzi, frammenti di vetro ci caddero addosso. Le fiamme avvilupparono la casa, un forte odore di legna bruciata mi colpì il naso e le orecchie cominciarono a fischiare violentemente per il forte rumore.

    Mi alzai con fatica da terra e osservai l'entrata, semplicemente crollata su se stessa, rimaneva solo un buco grazie al quale si poteva entrare all'interno. Dopo un attimo di esitazione, mi rivolsi a Shun che era ancora a terra.

    - Occupati di questo tizio e poi seguimi, io vado avanti. -

    Con una serie di sigilli evocai una bolla d'aria che mi copri la testa, una delle tecniche che avevo imparato a Barbakos che mi avrebbe permesso di respirare all'interno della casa. Mi avvicinai all'entrata e mi gettai all'interno.

    Le fiamme stavano pian piano mangiando la casa e le colonne portanti davano segni di cedimento gravi, molto presto l'intero luogo sarebbe crollato su se stesso, il fuoco era troppo forte per sperare di spegnerlo sul momento, così mi concentrai sul mio obbiettivo.

    Cominciai a cercare il capo villaggio all'interno della casa e il primo luogo in cui lo cercai fu il suo ufficio, in cui entrai fortuitamente alla prima porta aperta. Era un locale abbastanza modesto, senza troppe pretese, sul cui pavimento c'era un uomo anziano, che sembrava essere proprio l'uomo che cercavo.
    Tossiva e sembrava frastornato, ma stava bene.

    - Presto si alzi, venga verso l'entrata. -

    - Coff coff... Grazie figliolo. -

    Lo diressi verso l'entrata e con un espansione d'aria dei miei fori gettai all'esterno abbastanza potenza da sfondare i detriti e permettergli di uscire al sicuro, nonostante sapessi che la casa dopo quel colpo avesse sottratto minuti importanti al cronometro che avrebbe segnato il suo crollo. Ma non potevi fermarmi lì, avrei cercato quei bastardi da cima a fondo.

    Mi lanciai fuori attraverso una finestra del piano terra già aperta e corsi verso la foresta, osservando i rami spezzati e le foglie schiacciate a terra che i due ragazzi avevano lasciato durante la loro fuga, presumibilmente ancora non avevano imparato cosa significasse cancellare le proprie tracce. buon per noi pensai.

    Dopo un paio di minuti di corsa, saltando da un ramo all'altro dei grandi alberi all'interno della foresta, venni raggiunto da Shun.

    - Dove sono? Li hai trovati? -

    Disse il ragazzo.

    - Sono proprio qui sotto, sembrano discutere. -

    I due ragazzi erano talmente occupati a parlare tra loro che sembravano non essersi accorti della nostra presenza, eravamo proprio sopra le loro teste, nascosti dalle fronde degli alberi, a qualche metro di distanza da loro.

    - Al diavolo, dovremmo bruciare anche quel villaggio. Se non fosse stato per quell'idiota che si è fatto catturare ora saremmo già al sicuro. -

    - E quindi? Cosa dovremmo fare? Ucciderlo per questo? O devo forse ricordarti chi è stato a fargli esplodere una tanica di carburante in faccia? -

    Non avevo intenzione di sentire una parola di più provenire dalle loro bocche, quindi dopo aver composto un paio di sigilli avrei agito sui loro sensi con una delle mie illusioni usando una delle mie illusioni.

    - Ora ti mostrerò quello che intendevo prima, quando eravamo nella foresta. -

    Di lì a poco i ragazzi cominciarono a urlare, in preda al panico più assoluto, preda delle loro paura più profonde. Lì avevo attaccati con una delle mie tecniche di illusione basilare: la visione infernale. In base alle loro urla il mio compagno poteva ben capire che non se la stavano passando bene.

    - Bene, adesso possiamo scendere a catturarli e portarli alle forze dell'ordine. -

    Neanche il tempo di scendere, notai di nuovo quella strana tecnica del mio alleato cominciare ad avvolgerli. Il legno sembrava provenire un po' da tutti gli alberi lì interno e una volta avvolti si era staccato autonomamente dalla fonte.

    - Che strana tecnica -

    - E' la mia abilità da giardiniere di cui ti parlavo prima... -

    - Barone, allora è così che intendevi aggiustare la foresta ahhahaah... Vabbeh è arrivato il momento di portarli al villaggio. -

    Ci trascinammo dietro quei due tipi, che una volta liberati dal genjutsu cominciarono a dimensarsi come pazzi. Fu un viaggio faticoso fino al villaggio ma finalmente riuscimmo a riportarli indietro fino al quartier generale dei nija del villaggio. Lì altri due shinobi ci raggiunsero, dovevano essere dei chunin, che presero in custodia i ragazzini, sollevando sulla schiena le loro gabbie.

    Fu lì che mi accorsi che la casa del sindaco non emetteva più fiamme, sembrava essere stata spenta con un grande quantità d'acqua. Avendo lasciato Shun sul luogo prima di partire immaginai che avesse usato qualche tecnica acquatica per spegnere il fuoco, a non era mia intenzione chiedere, perché non mi interessava, così mi rivolsi ai due shinobi.

    - Spero non accadano più circostanze del genere, è davvero una seccatura che dei ragazzi così vogliano creare delle piccole bande senza un ideologia decente da difendere, solo per fare un po' di casino. -

    - Finalmente ci avete liberato di loro, questi ragazzini avevano rubato alcune uniformi quindi non avevamo idea fossero i piromani che stavano creando scompiglio qui intorno, avremmo dovuto controllare meglio. -

    Lasciai che i due shinobi portassero nelle celle i due ragazzi, ancora confusi su quanto successo, e vidi che due infermieri con una barella stavano trasportando il terzo, che da quando me ne ero andato era stato rimesso a posto grazie alle loro cure.

    - Bene, abbiamo fatto un ottimo lavoro a quanto pare, tutti felici e contenti, a parte le foresta. -

    Allungai la mano a quel punto al mio compagno.

    - E' stato interessante conoscere un corsaro. Se dovessi capitare dalle vostre parti sperò di riuscire ad incontrarti. Se rimani dalle nostra parti e hai bisogno di una guida posso aiutarti con piacere, ora che finiamo la missione sono libero ahahahah. -

    Mi disse stringendomi la mano.

    - Ci penserò, ci ricorderemo del tuo nome. -

    E nel dire queste parole indicai il simbolo sopra le mie bende, traccia delle Brigata Nirvana che mi contraddistingueva. Fu così che ci lasciammo, con quella promessa, e tornammo entrambi alle nostre mansioni, con un esperienza in più nel nostro curriculum, e un rapporto amichevole appena sbocciato, e che magri si sarebbe approfondito più avanti, oppure sarebbe diventato sterile. Quello che era certo però, era che non sarebbe stata l'ultima volta che avrei incrociato quel ragazzo con l'innata che si ritrovava.



     
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    Ci sono stati degli orrori un po' sparsi.
    Diciamo che siete partiti un po' spediti visto che vi avevo detto che indagando capire che sono dei piromani, prima non sapete l'origine di questi incendi. Diciamo che non vi siete comportati molto da ninja ma per il resto mi sembra tutto ok, rileggete i vostri post.
    Shun: 100 exp (già tutto calcolato e raddoppiato)
    warui: 130 exp (già tutto raddoppiato e calcolato)

    Guadagnate 1500 ryo a testa
     
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