[LPQ] "Il cielo ti ha portato dritto da me!"

Warui e Amidamaru

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    Amida rimase inizialmente confuso e stupito che fosse tutto finito con i suoi primi colpi. Non gli era mai successo, se non con qualche moccioso del quartiere del mercato. Si sentiva quasi... dispiaciuto!
    Si avvicinò al ragazzo chinandosi per vedere in che condizioni fosse. La botta gli aveva fatto perdere i sensi. Inutile negare che un impeto di arroganza investì Amidamaru. Si inorgoglì leggermente, prima di passare ad un altro punto di vista. Diede dei buffetti in testa al suo avversario, come se servisse per farlo riprendere.

    "Cazzo, amico! Il cielo ti ha portato dritto da me. Devi essere più resistente e ho deciso che ti aiuterò ad esserlo!"

    Ecco, per l'appunto. Attese che potesse essere abbastanza lucido e si presentò ufficialmente. Era il minimo.

    "A proposito, mi chiamo Amidamaru, ma puoi chiamarmi Ami o Amida. E tu, ragazzo bendato?"

    Warui, travolto dall'offensiva rapida e letale del suo avversario, si ritrovò scaraventato al suolo come una foglia al vento, dopo aver tossito alcune gocce di saliva e sangue per la botta devastante.
    "Bella merda, battuto peggio di un marmocchio" pensò il ragazzo poco prima di perdere i sensi.
    Ci vollero un paio di secondi prima che si risvegliasse, e non era uno dei risvegli migliori che avesse avuto: la testa gli faceva male, come se qualcuno la colpisse costantemente. Riuscii a fatica ad aprire le palpebre, nonostante fosse dolorante, e sentii a malapena le parole del suo interlocutore.

    "I-io sono Warui, piacere di conoscerti. Anche se non è decisamente il modo migliore per farlo. Non credi?"

    Disse tra una risatina e versetti di dolore.

    "Peccato per lo scontro, chi ti ha allenato deve essere stato bravo."


    "Chi mi ha allenato se l'è cavata, dai, ma il pezzo forte sono io!"

    Il solito arrogante e sicuro di sé. Sfoggiò un sorriso a trentadue denti e si batté il pugno sul petto con fierezza.
    Poi si ricompose perché ovviamente non ottenne l'ovazione sperata nel suo cervello.

    "In ogni caso devo diventare ancora più forte, ma una curiosità: com'è il tuo stile di combattimento? Come preferisci suonargliele agli avversari?"

    Ancora un po' frastornato, Warui sorrise a quella domanda e alla teatralità del suo interlocutore "Anche se è un po' strano parlare con lui, non è male come credevo" Pensò di sfuggita. Velocemente appoggiò due dita sul petto del ragazzo, spingendolo indietro. Quella spinta lo avrebbe gettato improvvisamente in una sua illusione, effettuata grazie alla tecnica del falso ambiente. Amidamaru si sarebbe ritrovato a precipitare in un immenso campo di fiori, sterminato quanto il cielo, ma cadendo in esso non si sarebbe fatto alcun male, avrebbe solo sentito l'odore delle rose, che coprivano il suolo, permeargli le narici, con Warui che lo aspettava a pochi passi.

    "Mi piace giocare più con la mente delle persone. Potrei scoprire anche la tua più grande paura se volessi, anche se avrò bisogno di molta pratica prima che ciò diventi davvero efficace da usare in battaglia. Se vuoi posso fartelo vedere."


    "Uuuh. In pratica sei un mago!"

    Amidamaru sfoggiò un sorriso a trentadue denti, come se avessero detto ad un bambino che poteva mangiare dolciumi in quantità. Difficile percepire se fosse curiosità, interesse o si sentì provocato dal fatto che poteva "entrargli" in testa.

    "Mostrami la tua arte e vediamo che succede. E' interessante per uno come me che non può usare il suo chakra liberamente!"

    Amidamaru parlava del suo "difetto" con tranquillità, anche se ha dovuto accettare di avere un deficit fin troppo presto. Ricordava le prese in giro per non poter eseguire alcun jutsu magico o illusorio. Molti, anche in accademia, tendevano a isolarlo. Avanzare in una carriera come Corsaro Ninja, ma anche come shinobi comune, sarebbe stato più impervio per lui. Ne era conscio, ma non ne soffriva più. La vita andava vissuta con quello che si poteva avere, perseguendo obiettivi e utilizzando ciò che si ha per proseguire il cammino.

    Continua...


    Edited by F u r y - 25/10/2021, 19:21
     
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    - Preparati, sarà una bella batosta, non penso sia qualcosa che tu sia pronto a reggere. -

    Il ragazzo si precipito a comporre i sigilli con assoluta calma: Serpente e Topo erano le chiavi che permettevano a quella tecnica, apparente semplice, di penetrare nel inconscio di una persona e cercarne il sentimento della paura, il sentimento che caratterizza l'uomo da tempi immemori e che lo accompagnava anche nell'età moderna. Si poteva dire che quella fosse la sua assicurazione, ciò che ci faceva sopravvivere, ed è per questo che Warui, o chiunque avrebbe usato quella tecnica, non avrebbe avuto molta difficoltà a trovarne la fonte e utilizzarla a suo piacimento, perché doveva essere il sentimento più accessibile e malleabile per necessità del individuo.
    Warui si mostrava ancora titubante, perché era strano che qualcuno si rendesse così disponibile per una tecnica tanto crudele e che rendeva l'individuo vulnerabile, ma alla fine riuscì a prendere la decisione di iniziare. Si concentrò sul suo chakra e lo connesse al chakra di Amidamaru, in un processo che non gli era ancora del tutto chiaro. Dal suo punto di vista, Warui si stava infiltrando nei corridori angusti del cervello di una persona, un posto che fino ad ora non aveva mai visitato, e continuò a vagarci per minuti, che nella realtà erano una frazione di secondo, anche se alla fine trovò ciò che cercava: un vicolo oscuro che portava ad una gabbia, al cui interno si nascondeva una copia spirituale del ragazzo di cui sondava la mente, rinchiuso e mingherlino, privo di qualsiasi forza.
    Anche se provava pena per quella visione, riuscii a capire perché quel ragazzo avesse paura di diventare in quel modo, nascere in una nazione libera e basarsi solo sulla propria forza erano cose che ti segnavano nel profondo.
    Fu a quel punto che decise, finalmente, di liberare quella visione di fronte a colui che ne aveva così tanto terrore: il prato fiorito appassì sotto la forza della gabbia in metallo, seppur illusoriamente, e il biondo si ritrovò davanti quello che teneva rinchiuso nella sua mente, cioé una sua versione deformata della paura.


    - Ma cos...!? -

    Amidamaru si era sentito inizialmente libero, almeno nel momento in cui Warui entrò nella sua mente e nel suo chakra per attivare l'illusione. Gli parve di essere leggero, ma poi sentì un macigno sulla schiena, di quelli pesanti, che nemmeno la sua forza avrebbe potuto fare nulla per divincolarsi dalla situazione.
    Amidamaru si ritrovò accanto al suo nuovo "amico" ed entrambi fissavano quello che sembrava essere solo un'ombra del vero sè stesso. Oppure era il contrario?
    Era in gabbia lui, oppure lo era l'Amidamaru di sempre?
    Il ragazzo con il difetto genetico del chakra era interdetto. Fissava quel lugubre ragazzino scheletrico e pensava a sè stesso, più piccolo, più debole, preda delle angherie altrui e della cattiveria della gente. Solo. Incapace di lottare. Non amato o almeno così credeva.
    Amidamaru si avvicinò a passo molto rallentato verso la gabbia dove giaceva quell'essere deturpato dalla vita crudele.

    - Lui... sono io? -

    - Si, questo è ciò che la tua mente genera quando cerco le tue paure. -

    Warui non sapeva cosa dire, una visione del genere avrebbe sicuramente devastato chiunque, ma più che spaventato Amidamaru sembrava confuso, non riusciva a capacitarsi di quella visione e mentre si avvicinava alla gabbia, fu fermato dallo stesso ragazzo bendato, che sembrava essersi mosso incoscientemente .

    - Non tormentarti.. Ora che ne hai preso consapevolezza, combatterla potrebbe essere un viaggio in discesa. -

    Erano le uniche parole che era riuscito a dire, gentili o compassionevoli che fossero, ma ci stava rimuginando troppo anche lui, non sentiva di aver fatto abbastanza per aiutarlo, perciò decise di annullare la tecnica prima che le cose degenerassero ulteriormente, non voleva ferire un estraneo per alcun motivo, anche perché si era dimostrato molto cordiale e disponibile nei suoi confronti. Warui si dimostrava sempre un facilone quando conosceva persone così aperte, come il biondo di fronte a lui, nonostante si sentisse l'esatto contrario, ma aveva una debole per le persone così spensierate, tanto che si sentiva profondamente in colpa, nonostante fosse stato lui stesso a chiedergli di aiutarlo.

    Si avvicinò quindi al ragazzo e gli diede un pugnetto sulla spalla, impacciato ma amichevole, era la migliore espressione della sua vicinanza che gli era stata insegnata e che gli era venuta in mente in quel momento.


    La tecnica fu annullata e il gesto di Warui fece sorridere Amidamaru.

    - Non preoccuparti, Benda-boy! Sono coriaceo anche nell'anima. Però mi è servito... Davvero. -

    Le sensazioni che provò il giovane combattente furono debilitanti e non fu facile mantenere serenità dopo una visione di quel tipo, ma lui era fatto così, lo faceva a prescindere perché aveva deciso di non avrebbe più sofferto, né lui né chi gli stava accanto. Sapeva ciò che era stato e ciò che era diventato.
    Fu contento per un altro risultato: il giovane che aveva steso, sembrava molto più rilassato di prima e la cosa era fondamentale per instaurare un legame. Amidamaru, in fondo, oltre alla tribù di Sazan che l'ha cresciuto e pochi personaggi non proprio raccomandabili di Barbakos, non aveva nessuno.
    Nel quotidiano, da quando era diventato Cadetto, non poteva allontanarsi dalla capitale facilmente. Erano in una guerra in corso, silenziosa non più e già Barbakos era stata ferita abbastanza per i suoi gusti. Capiva il senso del dovere, ma era difficile prendersi cura pure di sé stessi e delle proprio paure.
    Cercò di allontanare quei pensieri il più in fretta possibile per riconcentrarsi su altro.

    - E' stato interessante e soprattutto mi ha fatto capire una cosa: io e te in squadra potremmo suonarle come tamburi! Se tiri fuori questi bibidibobidibù sugli avversari, io potrò poi stenderli mentre sono imbambolati e persi nei loro pensieri! -

    Tutta l'angoscia, la paura e l'oscurità che aveva visto dentro sé stesso, scomparve nel momento stesso in cui realizzò quell'idea. Sorrideva a trentadue denti mentre fissava dall'alto verso il basso il suo nuovo amico.

    - Questo vuol dire solo una cosa, bro. Metti avanti il tuo pugno chiuso. -

    Improvvisamente si fece serio e aspettò quel gesto come se fosse il rito più importante della loro vita.


    Continua...
     
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    Warui rimase sollevato dalla rapidissima ripresa di Amidamaru, era rimasto troppo imbambolato dalla sua innocenza e sincerità, ma infine si rese conto della situazione.
    Ci mise alcuni secondi, riflettendo sulla scelta che stava per prendere, poteva essere fondamentale quanto inutile, nonostante la domanda fosse scontata, la risposta era tutt'altro che certa.
    Dopo tutte quelle volte che aveva rifiutato il suo vecchio capitano, ora si univa a caso con un ragazzino troppo spigliato? Tutto quel pensare gli fece venire un emicrania, tanto che ad un certo punto svuoto la mente e il suo corpo agì per lui. "Ma si, tanto non ho nulla da perdere se questo mi tiene lontano da quei balordi, e poi mi sta simpatico" pensò mentre alzava il pugno stretto e lo batteva contro quello del biondo.


    "Facciamolo!"

    Warui era confuso da tutta quella situazione, ma era sicuro che quella scelta sarebbe significata molto per la vita di entrambi.

    "... quindi ora che si fa?"

    Amidamaru si entusiasmò ancora di più per essere stato ricambiato nel gesto. Al punto che strinse con un braccio il collo del povero Warui coinvolto in tanta esuberanza.

    "ORA! Benda-boy, siamo compagni e i compagni non dicono mai no tra di loro. Perciò andiamo dritti in un posto dove insieme potremo suonarle a quei mangia cacca!"

    Si mise a ridere enormemente al solo pensiero. Immaginava l'arrivo eroico di lui e Warui che pestavano quei bracconieri che da mesi erano il cruccio di Amidamaru.
    Warui spalancò gli occhi e cominciò ad agitarsi per quell'atto improvviso.

    "Preferirei che mi lasciassi respirare"

    Disse dopo una risatina nervosa, che gli era uscita per l'accorciamento di distanze eccessivo. Abbracciare qualcuno era l'ultima cosa di cui aveva bisogno, preferiva una bella stretta di mano. "Almeno non è sudato."
    Pensó, provocandosi un conato che mascherò da tosse.


    "Respirerai a pieni polmoni l'aria di vittoria e potrai ringraziare la tua e la mia forza!"

    Dopo la risposta per niente rassicurante, Amidamaru iniziò a correre trascinandosi Warui dietro come un vagone viene trascinato inerte dalla locomotiva di un treno. Peccato che Warui non era un vagone, ma una persona e Amidamaru non correva in modo lineare come una locomotiva.

    "Arriveremo in un batter d'occhio, conosco un modo per arrivare al loro campo fuori città. Nel frattempo che voliamo laggiù, ti spiego un po' di cose. Stiamo andando da due fratelli: Fog e Rooka. Sono due bracconieri, hanno ucciso molti animali nel territorio dei Sazaniti dove sono cresciuto."

    Tornando seri e lasciando andare il povero ragazzo bendato, iniziò a correre più lentamente in modo che il suo nuovo amico potesse seguirlo. Saltò con agilità sul ramo robusta di un albero e poi si spinse in avanti superando il confine delle mura sud.

    "Una volta, sono riuscito da solo a mandarli al tappeto, ma per una mia distrazione sono scappati e si sono anche equipaggiati meglio. Ho incrociato il loro campo qualche giorno fa e ho visto che avevano addosso delle armature a piastre, sicuramente rubate e inoltre avevano con sé due mastini niente male. Insomma, so che posso spaccargli il culo lo stesso, ma sono più svantaggiato dell'ultima volta. Vuoi colmare con me questo gap?"

    Saltò ancora su un altro ramo con naturalezza e iniziò a vedere la meta.
     
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    - Ormai mi hai trascinato qui, posso dire di no?- disse il giovane bendato tra un colpo di tosse e l'altro.

    Osservava le spalle del ragazzo biondo mentre si allontanava deciso verso la sua meta, e cercava di carpire perché un sazanita si fosse spinto così lontano dal suo territorio, e perché fosse così radicalmente diverso dalle descrizioni che aveva avuto di quel popolo, a parte alcune caratteristiche esteriori.

    "Possibile che sia davvero un Sazanita?" pensò perplesso.
    "Ma certo che lo è, non avrebbe senso proteggere una terra a cui non si appartiene, incondizionatamente" Si rispose subito "Eppure...".

    Dopo questo fugace pensiero, con non poca difficoltà, il ragazzo si gettò alla rincorsa del suo amico ragionando su cosa fare una volta trovati i bracconieri.

    - Paiono davvero ostinati, sei sicuro che servirà solo una lavata di testa per farli stare buoni definitivamente? - disse visibilmente preoccupato.

    - Forse questa volta dovremmo portarli a Barbakos invece di lasciarli andare -


    - Infatti non ho assolutamente intenzione di lasciarli andare. Li facciamo neri e li trasciniamo davanti ai nostri superiori! -

    Amidamaru era visibilmente contento di come si stava evolvendo la situazione in quella giornata. Con lo stesso entusiasmo si decise ad intervenire, ma prima...

    - Il piano è semplice. Tu li colpisci alla mente e io al corpo mentre stanno imbambolati... Pronto? ANDIAMO! -

    E con uno slancio degno di un velocista, piombò alle spalle dei due, fottendosene altamente di furtività o effetto sorpresa. Voleva proprio essere visto, notato e si annunciò con spavalderia, mentre attendeva l'entrata in scena del suo compare.

    - Le mie facce di culo preferite! Il vizietto di torturare e fare a pezzi animali non vi è passato, eh? -

    Rooka: "Sei come una verruca fastidiosa, schizzato da quattro soldi. Noi qui stiamo lavorando."
    Fogg: "Non perdiamo tempo... Libera i cani..."

    Il più grosso, Fogg, aveva intenzione di usare i mastini da combattimento che si erano premurati di prendere come precauzione. Il fratello, più magro di lui decisamente, con un coltello tagliò le cime delle corde a cui erano attaccati. I canidi ringhiarono con rabbia, sembravano posseduti da un demone, ma l'unica cosa a cui pensavano era di sbranare l'obiettivo. Si fiondarono su Amida con velocità, ma lui non perse tempo, incrociò le braccia davanti a sé e finalmente liberò il flusso di chakra che bussava alla prima delle 8 Porte del chakra: l'Apertura.
    Un leggero flusso azzurrino iniziò a intravedersi attorno al ragazzo allenato e con due colpi secchi dati nella nuca a entrambi i cani, li mandò a nanna proprio mentre loro avevano deciso di saltargli alla gola. Erano carini da inermi come cuccioli.

    - Dovrete fare di più... ORA BENDA-BOY! -

    "Cavolo quanto odio quel soprannome, dovrò fargli perdere il vizio" pensò Warui poco prima di mettersi all'opera in una delle migliori dimostrazioni di genjutsu che avesse mai potuto fare in quel momento.

    Fu in quel momento che una infinita serie di petali avvolse la sua figura, fino a farlo scomparire dagli occhi del giovane ragazzo biondo, per poi dissolversi lasciando solo uno spazio vuoto.
    Invisibile agli occhi di Amidamaru e dei due bracconieri, cominciò ad emanare chakra nell'aria che intaccò il sistema circolatorio del chakra di tutti coloro presenti nell'area: un enorme cratere cominciò ad aprirsi sotto i loro piedi e lasciò spazio vuoto e freddo che ne inghiotti i corpi, a parte quello di Amidamaru che sembrava effettivamente al sicuro sopra due zolle di terra rimaste sotto i suoi piedi.

    - Vedi di non cadere - disse il ragazzo bendato, per poi tirare una forte pacca sulla spalla al biondo, che lo sveglio da quel brutto sogno, volendo evitare che soffrisse lo stress dell'illusione insieme agli avversari.

    Come in un miraggio, la percezione del ragazzo tornò uguale a prima riuscendo a vedere sia Warui che i due fratelli poco più avanti, che nel frattempo sembravano ancora perdersi in quell'incubo infinito, inermi. Dopo un breve sguardo d'intesa, l'artista marziale fece un improvviso scatto verso i due colleghi di malefatte e carico indietro i suoi pugni chiusi, come se stesse concentrando del chakra per rafforzarli, ma arrivati al bersaglio, l'effetto fu ben più devastante di quanto mi aspettassi: Fogg e Rooka vennero spazzati via come foglia al vento.

    L'impatto con le due violente armi di Amidamaru, i suoi pugni, fu talmente violento, da ridurre in frantumi le loro armature, risvegliarli forzatamente dalla mia illusione e farli volare contro una giovane quercia poco distante che venne spezzata dall'impatto con i due corpi, e il tutto in una frazione di secondo. Warui conobbe solo in seguito il nome di quella tecnica, si trattava di due pugni di Arhat, una tecnica tamente potente che si diceva potesse spezzare le ossa del povero malcapitato che avesse cercato di pararla in alcun modo.
    Un enorme polverone venne alzato dalla caduta della pianta e ci volle un po' prima che i due ragazzini potessero vedere cosa fosse successo ai bracconieri, ma infine riuscirono avederli: con i vestiti laceri e enormi lividi sul corpo, i corpi privi di sensi giacevano sui rami dell'albero ormai caduto.

    - Ottimo lavoro, Capellone -sbottò Warui con un leggero sorriso. -Almeno non hanno sofferto, anche se non ne sarei tanto sicuro.-


    - Voglio che io te facciamo squadra, ma non come fanno tutti in questo mondo di titoli e gerarchie. Come un... gruppo... Mmm... Anzi! Ce l'ho! Una Brigata! E ho già il nome... Vedrai! -

    Il ragazzo bendato non poteva credere alle sue orecchie. Uno crede di passare qualche ora ad allenarsi, magari in santa pace e senza troppo pretese e chi gli capita? Un tipo tutto muscoli, entusiasmo, volontà e per giunta irresponsabile. Viene mandato K.O proprio da questo tipo che subito dopo vuole stringere amicizia con lui, che emana un'aura forse opposta a quella che sente lui stesso dentro di sè, ma che in qualche modo attira come una calamita le persone e anche i casini.
    Poteva anche essere troppo per il giovane Cadetto illusionista, ma oramai sembrava come un ramoscello in un fiume in piena, trascinato dal potere di quel tizio di fargli fare cose impensabili per lui.

    - Nelle ore che ho passato oggi con te, ho capito che sarebbe inutile dirti di no. -

    - Eheheheh! Ma non te l'ho nemmeno domandato! -

    - Ecco, appunto. Almeno posso sapere il nome di questa nostra brigata? -

    - Aspetta che arriviamo a destinazione, ne rimarrai affascinato e non solo dal nome! -

    Perplesso, forse anche sfiduciato, Warui si accodò al biondo nella via verso casa. Un mezzo sorriso si manifestò sulle sue labbra, ma non lo avrebbe dato a vedere.

    With Your Drill, Pierce the Heavens



    Arrivati in città, alcune guardie li videro entrare con quei due svenuti che venivano trascinati da Amidamaru tramite la corda. Incapaci di reagire e sofferenti per i lividi. Il combattente senza controllo del chakra aveva deciso di farli scendere dalla sua schiena per l'ultimo tratto. Come un idiota felice e nel suo mondo incantato. Amida non stava badando a niente e nessuno, si girò solo verso il povero Warui dietro di sé per sorridergli e fargli il gesto del pollice sù. Due nanosecondi dopo, diede un calcio al portone principale dell'Accademia e si precipitò nell'ingresso trascinando con un braccio il colletto di Warui e con l'altro i due manigoldi.

    - EHIIII GEEEENTEEEEE! QUESTI DUE LI ABBIAMO STESI IO E WARUI! -

    Tutto il personale all'interno portò subito l'attenzione per le voci di Amida. Avrebbero visto lui tutto contento, Warui un po' meno e con la faccia sconvolta, ma sempre meno sconvolta di quella di Fogg e Rooka, malconci e privi di sensi, capaci solo di emettere rantoli di dolore.
    Lasciò andare la coppia di bracconieri e fortunatamente anche il suo nuovo compagno di squadra.

    - Non c'è di che! Facevano i bastardi contro poveri animali innocenti... E questa è solo il primo successo per il mondo sereno che voglio creare...
    D'ora in poi, io, Amidamaru e questo tipetto bendato di nome Warui, saremo la BRIGATA NIRVANA!
    -

    Solo allora, dopo aver urlato il nome tanto agognato, tirò fuori da una tasca una bandiera. Una di quelle personalizzate che tengono i Corsari o anche i Pirati nelle loro navi, come stendardo.
    La Bandiera era bianca e al centro c'era un piccolo Jolly Roger rosso con degli occhiali da sole.

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    - Questo è il nostro simbolo! PREPARATEVI PERCHE' FAREMO GRANDI CO...!!! -

    Finita la magia, Amida ricevette in piena testa una gomitata di uno dei Capitani, lo stesso che prima dell'allenamento lo aveva rimproverato per il suo oziare a oltranza. Fu talmente forte che Amida non ebbe il tempo di finire il suo discorso. Il capitano lo strinse al collo forte e lo trascinò via.

    Capitano: - IDIOTA TESTA CALDA! Te la faccio vedere io la tua brigata. Ringrazia che ti faccio SOLTANTO pulire il ponte della nave e non lo scafo! E voi altri portate sti due coglioni in cella. -

    Warui rimase inizialmente interdetto per l'evolversi degli eventi, poi la bandiera gli planò addosso. L'afferrò e la guardò per intero. Gli piaceva, anche molto. Non ebbe però il tempo di comunicarlo ad Amidamaru che intanto urlava e si dimenava mentre il superiore lo trascinava via.
    Il cadetto bendato tese la bandiera in alto e urlò: - FAREMO GRANDI COSE! VIVA LA BRIGATA NIRVANA! - e si dileguò con uno dei suoi stratagemmi, lasciando solo petali di fiori al suo posto poco prima che il capitano potesse rimproverare anche lui. La bandiera rimase con lui e un Amidamaru, ancora leggermente stordito, alzò la testa verso i fiori adagiati al pavimento, sorrise e alzò il pugno al cielo.



    [Poco distante]



    Warui fece svanire l'illusione poco distante, girato l'angolo a sinistra della porta d'ingresso dell'accademia, e guardo il suo nuovo compagno attraverso una piccola finestra vicina mostrare fiero il pugno verso l'alto. Lo guardava pensieroso ma fiero della scelta che aveva intrapreso e si era perso nei pensieri delle loro prossime imprese.

    - E così ho vinto la scommessa, non credi? -

    La voce familiare di un conoscente di Warui sbottò improvvisamente con questa domanda dietro le spalle del ragazzo. A Warui non servì nemmeno girarsi per capire di chi si trattasse.

    - Tu non sai cosa significa avvertire il prossimo della propria presenza, vero Izo? -

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    - Esattamente! -




    Continua in una prossima pq... (Warui)
     
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    Scusate, ma sono due post a testa?
     
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    in via del tutto eccezionale, 2/3 arrotondando per difetto del massimo exp pre rework
     
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    Sorry tisy, conosco bene le regole sulla lunghezza, ci sembrava potesse andare comunque per l'interezza della storia e avevo intenzione di "splittare" i post in modo che fossero giusti.
    Ma comunque va bene lasciarla così, dell'exp ce ne frega poco, era il contenuto l'importante.
     
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