L’insensato scontro

Seppur titubante, Hao accettò il mio invito e mi seguì fino alla zona dedicata agli allenamenti. Lì ci posizionammo e preparammo per la sfida ma non prima che il ragazzo avesse detto la sua specificando la natura tranquilla di ciò che stavamo per fare.

Ma certo... Sono sicuro che nessuno di noi due esagererà!

Esclamai sorridendo mentre il mio rivale apriva le danze sfoggiando una moltiplicazione, il suo intento era evidentemente quello di cogliermi di sorpresa ma non gli sarebbe stato così facile. Pochi shinobi raggiungono il grado a cui Hao era giunto ed era logico presumere che le sue abilità fossero di un certo livello, non potevo quindi far fare brutta figura ai Samurai di Tetsu, ne andava del mio onore e di quello dei miei compagni. Lasciai quindi fluire il chakra Jinton attraverso di me, senza però esagerare troppo, la mia velocità potenziata sarebbe stato più che sufficiente per un allenamento come quello.

Molto bene, divertiamoci!

Con un sorriso scolpito in viso impugnai quindi le lame poste ai miei fianchi, senza smettere di cercare con lo sguardo, tra i diversi Hao, quello che avrebbe sferrato il primo attacco. Non ci volle molto prima che riuscissi ad individuare una palla di fuoco diretta verso di me ed ecco che subito, senza indugiare, estrassi in contemporanea le due katane rivestendole di chakra e tentando di destreggiarmi in un taglio incrociato che avrebbe dato origine a due lame di chakra atte ad impattare e dissipare quell'offensiva.

Sembra proprio che ci divertiremo!

Quel primo scambio di colpi si rivelò essere esattamente alla pari, difatti i due colpi si scontrarono annullandosi a vicenda e lasciando dietro di loro solo una soave melodia che lentamente stava riempiendo, con sempre maggiore intensità, non solo le mie orecchie ma anche la mia testa...

Ma questa...

Fin da subito ebbi un sospetto di ciò che stesse accadendo ma la certezza mi giunse al diradarsi del fumo scaturito dalla collisione dei due jutsu precedenti, vidi difatti Hao intento a suonare un flauto e dare quindi origine a quella musica dagli infidi effetti.

Un genjutsu paralizzante... Ma questa volta non ci metterò tanto a liberarmi...

Pensai quasi imprecando e ricordando la prima volta in cui rimasi preda di tali arti malefiche, un samurai rinnegato della fù Tetsu Ovest si era rifugiato in un villaggio prendendone possesso e maltrattando gli abitanti, riuscii però ad averne ragione seppur non con poche difficoltà. Fu così che i miei sforzi si concentrarono sull'imparare a riconoscere quelle infami tecniche oltre che trovare modi più o meno efficaci per poterne uscire.

Questi sono i tuoi mezzi per vincere uno scontro? Bene, ora scoprirai i miei!

Impossibilitato nei movimenti non potei che pensare quelle parole, ma ben presto sarebbero stati i fatti a trasmetterli a colui che avevo difronte. La prima cosa che feci fu infatti quella di tentare di liberarmi da quella infamia che mi teneva asserragliato in una morsa ancora per me inamovibile, feci quindi fluire il mio chakra sulle due lame che impugnavo saldamente fino a cercare di diramarlo in una forma atipica, ovvero con le punte ricurve e dirette verso le mie stesse braccia. In particolare tentai di farle arrivare fino alla piccola zona di spalla lasciata scoperta dalla Avalon e proprio lì cercai di far conficcare le due lame, rispettivamente a destra e sinistra. Il dolore e lo shock ivi generato, sarebbero dovuti essere sufficienti a risvegliarmi da quel torpore, permettendomi quindi di dare sfogo alla frustrazione dell'onta subita.

Ora tocca a me!

Esclamai attivando prima di tutto il mio potere rigenerativo per sanare le ferite e quindi tentando di spiccare un salto seguito da una piroetta aerea atta a farmi discendere, dopo aver passato una katana tra i denti ed estratto la Hurricane sword, in picchiata verso il mio avversario. Se vi fossi riuscito, mentre le mie ferite iniziavano a rimarginarsi grazie ai processi della cascata coagulativa che si susseguivano lesti dentro di me, ciò che ne sarebbe seguita sarebbe stata una danza potenzialmente mortale, effettuata però cercando di colpire con il rovescio delle mie armi, quindi evitando di ferire in modo eccessivo Hao, se non con le lame celate abilmente estratte all'ultimo secondo. Quelle sarebbero state infatti la sperata punizione per il genjutsu subito pocanzi. Non avrebbero inferto danni troppo gravi ma avrebbero fatto capire a chi avevo difronte che non ero da sottovalutare. Senza quindi ricorrere a particolari jutsu, avrei continuato a sferrare fendenti con le sette armi di cui disponevo, volteggiando e piroettando intorno allo shinobi, senza dargli tregua fino a che non sarei poi arretrato di circa cinque metri intento a valutare le eventuali risposte erette o la gravità dei danni subiti.