[LPQ] White tales

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    Narrato - Parlato Hao - Parlato Ren -
    Parlato altri - Asuna - Kirigaia
    Eugi



    La loro ultima missione era stata un successo, avevano portato il mercante a Konoha salvandolo da una pericolosa banda che avevano bellamente sgominato. Il quartetto stava festeggiando come si conveniva dopo la fine di una missione quando dalla finestra del locale entrò una strana creatura, il silenzio calò di colpo nella sala e tutti si misero in allerta, tutti tranne Hao che sapeva benissimo di cosa si trattava e con fare stanco allungò il braccio destro mentre un grosso corvo vi si adagiava dolcemente.

    -Ma non possono darci un attimo di calma?

    Quel pennuto era un messaggero della squadra speciale di Kiri, cosa volevano da lui questa volta? Hao era stata usato parecchie volte dalla squadra speciale dopo che aveva dato prova delle sue enormi capacità come ninja durante l’ultime battaglie di qualche anno prima, poi ci fu la faccenda dell’osu, la sua ammissione a questa organizzazione era avvenuta diversi mesi prima che modificassero il regolamento dando accesso ad un sacco di nuova altra gente col solo scopo di rimpinguare i ranghi e formare così un enorme esercito per fronteggiare la minaccia del demonio.
    Prese il foglio che il pennuto portava legato alla zampa e lèsse il contenuto, subito la sua faccia si fece seria, il messaggio era lungo e riportava diverse informazioni sulla sua prossima missione. Finito di leggere scarabocchiò qualcosa sul foglio e lo legò nuovamente alla zampa del corvo.


    -Rilascio…

    I corvo sparì in una nuvola di fumo lasciando ancora più stupito i presenti, solo i suoi allievi osarono proferir parola cercando una spiegazione a tutto ciò.

    -Sensei che succede?

    -Brutte notizie? Una nuova missione?

    -Sensei non ci lasci sulle spine, ci dica qualcosa!

    La mente di Hao stava rimuginando su quello aveva appena letto, si estragnò dall’ambiente in cui si trovava e si perde nei suoi pensieri. Perché il suo villaggio voleva che andasse fin laggiù per quel tipo? Le informazioni che cercavano le avevano già avute dall’osu, cosa poteva ricavare lui da quel viaggio inutile?
    Troppi pensieri, troppe domande che si accavallavano le une con le altre, eppure non doveva far altro che obbedire e andare fin laggiù.


    -Basta ragazzi, non sono cose che vi devono interessare, ora andate a dormire…

    I ragazzi espressero in coro la loro disapprovazione a quelle parole.

    -Basta, ho detto di andare a dormire subito perché domani partiamo per Tetsu e il viaggio sarà lungo e vi voglio freschi e riposati!

    Si alzò e andò nella sua camera lasciando i suoi allievi e il resto dei presenti nel locale con lo sguardo puntato nel vuoto nella direzione dove era appena sparito.
    L’indomani mattina il quartetto partì di buona lena da Konoha diretti a Tetsu, a dispetto del loro viaggio da Suna questo sarebbe durato un paio di giorni in più, questa volta però senza attacchi durante il percorso.
    Fortunatamente il viaggio volse al meglio, come previsto fu tranquillo e rapido, se non fosse stato per le mille domande a cui avrebbe dovuto rispondere se non fosse stata una missione top secret per i suoi allievi, ma questo non li fermò.
    Giunti a Tetsu la neve faceva da padrona, Hao sapeva cosa si sarebbero trovati di fronte, ma questo non fu comunque sufficiente per evitare di rimanere a bocca aperta come i suoi allievi. Quel paesaggio era la fine del mondo, Hao adorava Tetsu proprio per quei suggestivi paesaggi innevati.
    Una volta giunti alle porte del villaggio si registrarono all’ingresso dove un paio di samurai facevano da guardia. I ragazzi furono subito attratti dalle loro armature e da quel posto fino ad oggi a loro sconosciuto.


    -Prima volta a Tetsu per i ragazzi, non fateci caso…

    Le guardie ridacchiarono divertite dall’interesse dei ragazzi per loro e gli mostrarono un paio di oggetti interessanti che li mandarono in estasi.
    Una volta che il trio di marmocchi si calmò un pochino Hao spiegò loro un paio di cose fondamentali su quel luogo tanto bello quanto pericoloso, mettendoli in guardia, ma poi li lasciò andare ad esplorare quel nuovo villaggio mentre lui si dava da fare per compiere il suo dovere. Si rivolse ad una guardia di passaggio per chiederle informazioni.


    -Mi scusi, sto cercando un certo Ren Natsume, dovrebbe avere una bottega e un dojo qui da qualche parte, ma non ho la minima idea di dove trovarli, mi può aiutare?

    Bingo, la guardia sapeva esattamente di chi stava parlando, per cui gli indicò la direzione per entrambi i luoghi. Hao lo ringraziò e si congedò dirigendosi verso il dojo che gli sembrava il posto migliore dove cercare il suo uomo.
    Il percorso fu breve ma diede al ninja la possibilità di osservare nuovamente Tetsu, quel posto era assai strano, non aveva niente a che fare con un villaggio ninja, ma decisamente molto più bello, la neve faceva da contorno a degli scenari da togliere il fiato.
    Come già detto la strada fu breve, raggiunse velocemente la sua meta e si trovò di fronte ad un piccolo dojo che nulla aveva da invidiare al resto del villaggio.
    Hao entrò annunciandosi, sperando che vi fosse qualcuno all’interno, soprattutto sperando che vi fosse questo fantomatico samurai Ren.


    -È permesso? Scusate sto cercando il signor Natsume…

    Attese sull’ingresso che qualcuno li rispondesse.

    Nel frattempo, Ren Natsume, il Samurai che Hao cercava, era intento in quelle che potevano essere definite le sue nuove abitudini. Svariati allievi avevano iniziato a giungere in quel Dojo in cerca di un maestro e prendere quel ruolo risultò tanto gratificante quanto faticoso per il Capitano di Tetsu, quel ruolo non era infatti semplice come ci si sarebbe potuti aspettare. Ogni allievo era diverso dall'altro e trovare sempre i modi e le parole giuste per ognuno poteva essere molto complesso, ma d'altro canto la gratificazione personale che deriva da ciò non era certo da sottovalutare. Vedere giovani promesse crescere e migliorare anche grazie ad i proprio sforzi aveva dell'incredibile. Riuscire però a gestire sia quel nuovo progetto che l'armeria era in un certo senso impegnativo, ma non impossibile. Nella vecchia bottega era rimasta praticamente solo la zona dedicata alla vendita mentre la fucina era stata spostata al Ryozanpaku, dove il Natsume passava gran parte del tempo.

    Mmh... Credo proprio che dovrò trovarmi anche qualche assistente...

    Diverse volte quel pensiero gli era balenato in mente ma non si era ancora deciso a cercare un apprendista per quanto riguardava il campo artigianale. Presto o tardi si sarebbe però dovuto occupare della cosa e chissà che tra i suoi allievi non vi fosse qualcuno portato per quel mestiere. Come al solito però rimandò ancora, riprendendo a concentrarsi sugli esercizi che i ragazzi stavano svolgendo in quel momento. Solitamente ognuno aveva un suo programma personalizzato e totalmente stilato in base alle potenzialità e predisposizioni naturali, ma c'erano anche dei momenti della giornata in cui si eseguivano allenamenti di gruppo generali, come in quel caso in cui tutti si stavano esibendo in esercizi di rafforzamento del fisico misti a stimoli per il corretto utilizzo del cracka sotto grande stress fisico: uno dei tanti esempi erano lunghe serie di piegamenti, eseguite su un "Campo Caramelloso".

    Molto bene ragazzi! Ora tutti a fare una bella doccia e si va a pranzo!

    Era tarda mattinata ed i ragazzi avevano appena concluso la sessione di allenamento quando quella voce giunse
    dalla lontananza, apparentemente dall'ingresso del Dojo. Dopo aver quindi dato un'ultima occhiata agli allievi, ormai tutti diretti ai propri alloggi, Ren si incamminò verso il portone dove trovò ad attenderlo uno shinobi di Kiri. In passato aveva già avuto modo di interfacciarsi con ninja di quel villaggio, in particolare con Bokuda Akageri, uno dei più valorosi. Insieme a lui dovette occuparsi del recupero di un particolare materiale raro nonchè di una banda di pirati che in seguito tornò addirittura a perseguitarlo per vendicarsi. Quel capitano avrebbe certamente fatto meglio a non serbargli tanto rancore dato che Jinzabuto non avrebbe più potuto dare problemi a nessuno in seguito ai risultati del loro ultimo scontro. Così, sorridendo per quei fugaci ricordi, il Natsume si presentò quindi all'ospite con un leggero inchino, privo della sua peculiare armatura, ma con indosso un lungo abito verde, in tinta con i capelli ed impugnando la spada di legno che usava abitualmente durante gli allenamenti.

    Benvenuto, io sono Ren Natsume... Come posso aiutarla?




    Edited by Roy90 - 29/8/2021, 05:40
     
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    Quel luogo era assai interessante, Hao non aveva mai visto un vero dojo e l’idea che neanche i suoi cari lo potessero mai vedere gli velò il volto di tristezza. Ormai era cosa abitudinaria in lui, ma pur sapendo di dover andare avanti non poteva non sentirsi così.
    Una voce però lo portò alla realtà, un ragazzo, suo coetaneo si avvicinava a lui. Hao lo riconobbe subito, si era fatto mandare una immagine del suo “bersaglio” così da capire subito che era lui quando lo avrebbe visto, in fondo l’Osu su queste cose era assai ben fornito, anche se questa volta le informazioni servirono a poco visto che Ren si presentò.


    -Saluti signor Natsume, mi presento sono Hao Matsuyama, ninja di Kiri e membro come lei dell’osu.

    Con il dito indice destro indicò brevemente il coprifronte osu che portava legato alla cinta.

    E' un piacere conoscerla, ma se le fa piacere possiamo evitare tante formalità... Puoi chiamarmi Ren...

    -Mi dispiace disturbarti ma ho avuto una richiesta dai capi del mio villaggio per venire qui a parlare con te riguardo una faccenda della massima delicatezza. In più come membro attivo dell’osu ho una domanda personale da farti. Però preferirei conferire con te privatamente, c’è un posto dove possiamo stare tranquilli?

    Hao aspettò una risposta da parte del suo collega samurai, nel mentre però lo osservò attentamente, dal suo fascicolo aveva potuto capire diverse cose su di lui ed avendolo davanti agli occhi ora ne poteva avere conferma.

    Certo che si! Prego seguimi...

    Con un fluido gesto della mano, il Natsume si apprestò quindi a fare strada al suo ospite e, man mano che si avvicinavano alla zona centrale del Dojo, ne approfittò per una rapida presentazione.

    Questo è il Ryozanpaku, qui sono benvenuti allievi e maestri da ogni dove per affinare o condividere i propri stili di combattimento ed i propri modi di pensare... L'edificio che vede sulla destra è il Dojo, alle cui spalle vi è un grande spiazzale dedicato agli allenamenti, quelli invece sono sono i dormitori...

    Man mano Ren avrebbe quindi indicato, con la mano libera dal peso della spada di legno, il luogo a cui si riferiva, per poi concludere con la loro meta.

    Prego seguimi, al piano di sopra staremo tranquilli...

    Si apprestò così ad entrare nell'edificio del Dojo, da una porta laterale che avrebbe dato accesso ad una sala che dava alle scale per il piano superiore. Lì avrebbe fatto accomodare Hao in quello che era una specie di studio del Natsume, dedicato a quei momenti in cui i suoi allievi necessitavano di colloqui privati oppure dei clienti volevano esporre richieste particolari per i loro progetti.

    Accomodati pure...

    La sala non era nulla di particolare, vi era un tavolo nel centro accompagnato da due postazioni frontali, e pochi scaffali su cui erano riposti dei fascicoli riguardanti i suoi allievi.

    Eccoci qui, dimmi pure i motivi per cui sei arrivato fin qui...

     
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    La richiesta di Hao venne accolta e il sensei di quel dojo lo condusse in un piccolo tour guidato. Il posto era assai carino, non troppo grande, il giusto. Negli occhi di Ren si vedeva una scintilla mentre parlava di quel posto, ne era assai fiero a quanto pareva.
    I due giunsero ad una porta che dava ad una piccola stanza con al centro un altrettanto piccolo tavolo ovale, probabilmente quello era lo studio di Ren o il luogo dedicato ad eventuali colloqui, in ogni caso i due si sedettero su delle sedie disposte attorno al tavolo e li la curiosità di Ren prese il sopravvento se così si poteva dire, domandando giustamente al suo nuovo ospite il motivo di quella strana visita. Hao non si fece pregare, decise di optare per una linea di chiarezza e sincerità, tanto non era nulla di segreto quello che avrebbe udito dalla bocca di Ren, visto che l’Osu aveva ricevuto un dettagliato resoconto dei presenti.


    -Bene, intanto mi scuso per l’inattesa comparsata, ma sono stato mandato qui dal mio villaggio per porle delle domande riguardo la missione alla quale lei ha preso parte nella quale ha perso la vita un mukenin del nostro villaggio, ovviamente parlo di Ryuga Senju… qui vengono le questioni spinose per il mio villaggio, come ben sa avere un Mukenin per un villaggio è una macchia rossa sul suo vanto, ho bisogno di sapere dai vari partecipanti come sono andate le cose, capire come avete vissuto l’incontro con un tale mostro, cosa ha fatto e cosa ha detto, com’è morto e sopratutto se è morto davvero. Con questo non insinuo nulla, ma sappiamo tutti che era un ottimo utilizzatore dell’arte del legno e che faceva parte dell’esercito di quel verme di fury, sappiamo cosa sa fare con i corpi della gente, guardiamo i cyborg, così qualche dubbio che quella fosse una copia ben fatta ci è venuto…

    Il villaggio voleva informazioni dirette da chi aveva vissuto l’esperienza, non un semplice resocontò cartaceo, insomma voleva essere sicuro che quella macchiolina fosse veramente sparita e non gli avrebbe mai più causato problemi.

    Capisco, si è assolutamente comprensibile la preoccupazione... Beh non mi dilungherò nel ripetere quanto detto nel rapporto ma fornirò quelle che sono le mie impressioni personali...

    Il Natsume guardò quindi il Kiriano con sguardo serio e tono sicuro

    Ryuga Senju è morto oltre ogni ragionevole dubbio... Vorrei però aggiungere che credo sia arrivato al punto in cui era a causa di forzature del fato... Un "amico in comune" mi ha parlato di lui ed ho anche avuto modo di conoscerlo prima della sua dipartita... Il modo in cui lo definirei non è propriamente criminale, quanto più vittima del fato... Forse circostanze diverse non lo avrebbero reso una macchia per voi ma un valido elemento tra le vostre fila...

    Le parole di Ren colpirono il ninja, stava umanizzando una sua vittima? Stava parlando così di un subalterno di un mostro come fury? Va bene che i samurai rispettano il nemico che si è battuto bene o che ha dato la minima parvenza di redenzione, ma stavamo parlando di una persona che aveva votato la sua intera vita al servizio del male più assoluto, non era affatto d’accordo con il samurai, certi mostri meritano di morire.

    -Il fato non esiste… siamo tutti liberi di scegliere la nostra strada, liberi di scegliere il male o il bene. Vero è che Ryuga Senju ha tradito il villaggio, ma se come affermi tu si stava adattando al “fato” e forse poteva tornare dalla parte del giusto, avrebbe semplicemente potuto proseguire la sua vita all’insegna del bene o almeno non quella del male assoluto, la sua è stata una scelta secondo me, pura e semplice, scelta che a mio avviso poteva essere diversa visti i suoi trascorsi da mukenin, vista la sua appartenenza ad una associazione che ormai non esiste più… Ragnarok. Una associazione di mukenin che perseveravano il bene…

    Non stette lì a spiegare come faceva a sapere tutto questo, come aveva saputo da un certo Shaka Kurama queste informazioni, quando venne catturato dal suo villaggio.

    -In ogni caso ti ringrazio per le conferme che mi hai dato.

    Il Samurai ascoltò attentamente le parole dello Shinobi e non esitò a mostrarsi titubante ad alcune affermazioni.

    Capisco il tuo punto di vista, sarà per il mio passato nelle fila del fù Tetsu Ovest che in un certo senso riesco a farmi un'idea della posizione che poteva aver avuto... Ho dovuto provare sulla mia pelle che certe volte la vita ti mette di fronte a scelte molto difficili e prendi decisioni che magari non ti piacciono... Nel mio caso fu l'Onore a tenermi legato ad una fazione che andava contro ciò in cui credevo, così come accadde a mio padre... Nel suo caso potrebbe essere stato altro... Certo è che, dal mio punto di vista, non giudico solo le mere azioni ma anche ciò che le innesca...

    Detto ciò il Natsume restò pensieroso per qualche istante, come se volesse aggiungere qualcosa pur dubbioso sul se procedere o meno, ma facendosi poi coraggio, porse la domanda che gli era balenata.

    Posso farti anche io una domanda? Questa organizzazione di Mukenin che perseguivano il bene mi ha incuriosito, potresti dirmi di più a riguardo?

    Le parole di Ren colpirono il ninja, che lui fosse stato un samurai di Tetsu ovest lo aveva incuriosito, ma che avesse deciso di rimanerci per il puro senso dell’onore lo rendeva un grand’ uomo ai suoi occhi.

    -Abbiamo diversi modi di vedere le cose, ma è giusto così. Per quanto riguarda l’organizzazione di cui ti ho parlato, se così si può definire era un gruppo composto da solo quattro elementi… siamo riusciti a conoscerne i dettagli durante la cattura di Shaka Kurama il leader dell’organizzazione, un altro membro era appunto Ryuga Senju, poi vi erano altri due membri di poco conto. I due giravano il mondo per provare a cambiarlo ed estirpare il male. Con la cattura del loro leader, morto in una missione per il nostro villaggio, l’organizzazione si è letteralmente sciolta come un gelato al sole, non si seppe più nulla dei vari membri, tranne per l’appunto il Senju che si è unito alla causa sbagliata. Vedi se in quel momento fosse tornato lo avremmo molto probabilmente condonato, Shaka il leader dell’organizzazione era in missione per provare che realmente voleva cambiare e tornare a far parte di un villaggio.

    Per Hao la missione poteva ritenersi compiuta, ma fare tutta quella strada per il cavolo gli dava un po’ sui nervi, ma l’aver incontrato un samurai come Ren sembrava ripagarlo di tutto il viaggio.




    Edited by The_Dragon - 1/9/2021, 19:42
     
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    Quelle informazioni si rivelarono molto interessanti su più versanti per il Natsume, da un lato iniziava a comprendere meglio il passato di Ryuga e di come fosse arrivato dov'era, e dall'altro iniziava ad essere affascinato dalla figura d Shaka Kurama che, come lui, aveva lottato per il bene, portando avanti i suoi principi, pur trovandosi dal lato sbagliato della scacchiera, almeno secondo l'idea comune. Differenza tra i due sembrava essere semplicemente che laddove Shaka era perito provandoci, Ren era riuscito a redimersi entrando nel mondo dei "giusti" a tutti gli effetti.

    Mmh... Storia interessante... Ti ringrazio di avermela raccontata... Beh se ora non c'è altro da dire...

    Il Natsume sembrò quindi intento a salutare il suo ospite ma, esitando qualche istante, decise di proporre qualcosa di probabilmente inaspettato dalla situazione. Infondo lui era fatto così, non riteneva di conoscere davvero qualcuno se non aveva almeno una volta incrociato le spade, o i jutsu.

    Prima di andare via... Ti andrebbe un allenamento tranquillo giusto per sgranchirci un pò?

    Avrebbe quindi condotto lo shinobi sul retro, nella zona adibita agli allenamenti all'aperto dove avrebbe prima di tutto fatto una breve presentazione.

    Eccoci qui... Qui io ed i miei allievi ci dedichiamo agli esercizi o agli scontri potenzialmente più pericolosi... Almeno non danneggiamo il Dojo di continuo...

    Disse sorridendo ed aspettando una reazione dal suo interlocutore

     
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