Il vero nemico

Story Mode Haruki Sato

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    Narrato | « Parlato Haruki » | - Pensato Haruki - |


    Debole. Insicuro. Incerto. Non seppi far altro che ascoltare le parole di tutti i presenti di quella missione, arrendendomi dinanzi alla straordinaria forza di quelle due sorelle. Avevano fatto la loro scelta, iniziando cosi a percorrere una strada fatta di una falsa libertà, posta sotto il continuo occhio dell'OSU. Le mie convinzioni mi portavano a pensare che quella non poteva chiamarsi vita, che non era una saggia decisione per il bene di Priscilla ma fino a che punto ero capace di spingere le mie idee? Fino a che punto erano forti le mie convinzioni e la mia voglia di sradicare il male da questo dannato mondo? Quella vicenda mi aveva lasciato un buco in petto, proprio all'altezza del cuore. Non sapevo nemmeno più chi fossi né tantomeno quanto valesse la mia di vita. Dicono che il passato non può essere cambiato e che ci si debba soffermare sul presente, cosi da rendere migliore il futuro. Ma meritavo davvero un futuro radioso? Mi sentivo proprio come un cucciolo di lupo che ha perso i suoi genitori, la sua famiglia e la sua via. Potevo persino sentire il mio cuore spezzarsi e più respiravo, più una parte di esso bruciava fino a diventare cenere. Alzai il viso mostrando uno sguardo vistosamente sofferente, nascosto da alcuni capelli che cadevano sulla pallida fronte, pregna ormai di sudore ed ansie. Poi il silenzio mi avvolse e mi conquistò come fece Shizuka al nostro primo sguardo. Il quel momento il corpo parve tradire gli ordini che il cervello emanava, restando completamente immobile mentre i muscoli regredirono all'unisono, cadendo sotto l'effetto della gravità. Fu come se il tempo scorresse in maniera diversa, decisamente molto più lenta. Il vento presente nell'etere veniva affiancato dalle continue parole sancite da tutti coloro che mi stavano affianco. Ormai un accordo era stato raggiunto ed Osamu, padre delle due gemelle, fece un passo avanti consegnandosi a noi. Non so ancora come fui capace di riuscire a trovare la spinta necessaria per ricollegare corpo e mente, dapprima distaccati da tutta quella situazione opprimente, poi nuovamente rese un tutt'uno. Proprio come l'unione del Suiton e del Doton.

    « OSU, qui Yuugi Miyazaki. La missione è compiuta e il sospettato è in nostra custodia. Chiediamo trasporto immediato alla base e alcuni rinforzi »

    La tecnologia che il mondo ninja possedeva era davvero notevole. Socchiusi appena le palpebre quando le richieste dello Special Jounin di Iwa vennero accolte e quando riuscì a riaprirle, mi ritrovai su quella che doveva essere la nuova base operativa dell'OSU. Tenni ancora lo sguardo a mezz'aria, posto diagonalmente verso il pavimento, perso nelle sue sfumature e nel suo prepotente colore. Capì che la missione era finita. Capì che ormai non potevo far più nulla per agevolare la posizione di Priscilla. Le nocciola iridi persero la loro vivacità ed il loro colore naturale, mentre in volto mi si dipinse la tipica espressione delle anime innocenti condannate a morte sicura. Ero cosi perso nella mia oscurità, che quasi non mi accorsi della sagoma di Osamu sfilarmi davanti, accerchiato da due Shinobi intenti a portarlo nelle celle. Intravidi altre due figure passarmi dinanzi, forse quelle delle due gemelle. Sapevo che, come d'accordo, la loro nuova abitazione era locata a Konoha. Mi ritrovai, dunque, nuovamente solo. Con un risultato in più, questo era certo ma qual era il prezzo di un tal encomio? Probabilmente nessuno dei partecipanti avrebbe condiviso il mio dolore. Probabilmente per loro era solamente una missione da compiere e nient'altro. Qualcosa da aggiungere al proprio dossier, giusto per far carriera. Ma chi era in errore? Chi stava sopravvalutando lo stato in cui vigeva il mondo? Mi dannai il corpo e l'anima, la mente ed il cuore. Pregavo per un aiuto. Imploravo ma nessuno pareva sapermi leggere negli occhi, forse nemmeno l'Akame con quella sua notevole abilità. Dunque ero davvero perduto?

    [...]

    Vagai per la nave, senza un motivo alcuno. Forse non volevo tornare ancora a casa, forse non avevo il coraggio di farlo. Dio solo sa quanto avrei, tuttavia, voluto sprofondare in quelle infernali sabbie del Deserto. Una nera ombra, cupa quanto i miei pensieri, mi seguiva come un cane fedele. Unica vera compagna in questo mondo folle. Il rimbombo dei passi faceva contrasto con la struttura di quella imponente nave, riuscendo a sovrastare tutti gli altri rumori lì presenti, che quasi parvero terrorizzati dinanzi al mio cospetto. Giunsi in una parte della nave mai visitata prima d'ora, ma l'attenzione sembrava nascondere qualcosa di criptico. La sorveglianza al suo interno era davvero notevole, di gran lunga superiore alle altre stanze presenti in quella nave. Fu in quel momento che i miei passi diventarono più lenti e lo sguardo si fece improvvisamente più presente. Iniziai ad avvicinarmi, ascoltando le parole che vennero proferite lì dentro.

    - Arena.. virtuale? Sarà la stessa dove ho combattuto Rhego? -

    Avevo già visitato le profondità di quell'arena, proprio nella finale del Torneo Chuunin. Cercai di avvicinarmi, fin quando uno dei presenti mi riconobbe proprio per quel preciso episodio. Mi limitai ad annuire con il capo, tenendo le labbra serrate come fossero cancelli. Infine mi chiese se ero lì per riprovarci e nuovamente, senza voglia alcuna di proferir parola, feci un piccolo movimento con il capo, come a voler indicare una giusta affermazione. Non mi restò altro da fare se non scegliere l'avversario. L'indice della man dritta scendeva sull'elenco dei tanti, troppi, nomi lì presenti. Non ero concentrato per un allenamento, quindi per quale motivo mi trovavo lì? Ormai la mia testa era un mistero anche per me stesso.

    « Lui.. »


    Edited by Roy90 - 23/8/2021, 00:30
     
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    A passi decisi, una sgargiante figura si muoveva attraverso i corridoi della Nova-Shinigami. La sua meta era una delle sale recentemente attrezzate a zona d'addestramento avanzato, aveva infatti anticipatamente prenotato una sessione per testare in tutta tranquillità alcune nuove tecniche ad alto effetto distruttivo. Qualcosa però impedì all'uomo dai capelli verdi di procedere con il suo intento, qualcosa che, a dirla tutta, poteva avere un interessa anche maggiore del testare nuove tecniche con cui distruggere un cyborg.

    Mmh... Ma quello è...

    A pochi metri di distanza, presso il pannello di controllo centrale del sistema, vi era un ragazzo dallo sguardo perso che stava per essere richiamato a causa dell'utilizzo senza appuntamento. Fu il samurai a bloccare il Chunin addetto alla gestione delle prenotazioni e lasciare che fosse il giovane Haruki Sato a godere di quel tempo.

    Lo lasci fare... A quanto pare lui ne ha più bisogno di me...

    A quelle parole, proferite da un suo superiore, il Chunin non ebbe nulla da controbattere e tornò alla sua postazione mentre il giovane Senju si posizionava al centro della stanza e, le quattro colonne, cardini di quella macchina formidabile, iniziavano ad illuminarsi, non prima che però il Samurai avesse raggiunto a sua volta il pannello implementando una leggera modifica.

    [...]

    fiume-colore

    Un battito di ciglia ed ecco che Haruki si ritrovò a centro di uno sconfinato terreno collinare, attraversato da un lungo fiumiciattolo. I dettagli erano incredibili, il vento che muoveva i capelli del giovane, il canto dei grilli raggiungeva i timpani e il volo di uno stormo di rondini sembravano voler donare la pace meritata ad un guerriero tornato da una dura battaglia, ma non era quello ciò che sarebbe accaduto.

    Preparati... Un ragazzino così debole di carattere non uscirà vivo da questo scontro se non si da una svegliata!

    Quella voce più che mai familiare al giovane Haruki lo avrebbe ridestato da quel panorama beato e lo avrebbe indotto a voltarsi, permettendogli di vedere chiaramente l'avversario da lui stesso selezionato.

    Dazai.Osamu.full.2060099

    Le due figure lì pronte a fronteggiarsi erano praticamente identiche in tutto e per tutto, se non per l'atteggiamento apparentemente più deciso e severo dell'Haruki apparso dal nulla. Come si sarebbe sviluppato quello scontro così particolare?



    Ed eccoci qui, a te la prima mossa :kerberotte: Mi raccomando, voglio vedere bei post introspettivi, di mio cercherò di darti spunti su cui ragionare con Haruki ma sarà fondamentale che man mano arrivi a delineare un suo IO. Avendo le stat praticamente alla pari sarà anche quello a decidere se le tue azioni andranno in porto o meno :quoto: Facciamo crescere questo bimbo monello :eh: Ovviamente sarai tu a decidere la strada da prendere, e qualunque tu scelga andrà bene, ciò che io valuterò sarà la presa di coscienza del personaggio e la coerenza tra questa ed i suoi comportamenti durante il combat.
     
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    Ciò che riuscivo ad intravedere con i miei occhi non erano altro che figure scure e tristemente cupe, come se fossero delle ombre vive. Nemmeno mi accorsi della presenza del Capitano di Tetsu, Ren Natsume. Non fui capace nemmeno d'ascoltare la sua voce, dunque, restò anch'egli un ombra nera, distante dalla fioca luce che ardeva dentro di me. Troppo debole e priva di coraggio. Mi mossi dunque al centro della stanza, con il viso di chi ormai aveva perduto tutto, anche se ancora qualcosa mi teneva legato al mondo umano. Non so descrivere cosa esattamente è accaduto negli attimi successivi. L'oscurità m'impediva di essere lucido e razionale, assai lontano dalla normalità. Tuttavia non riuscivo ad abbandonarla o a nuotare in quel mare nero come la pece che continuamente cercava di farmi affondare. Volevo solamente udire quella solita voce che tanto era ricca di mistero ma che sapeva guidarmi come mai nessuno riusciva a fare. Grazie a lei ero riuscito a superare diversi ostacoli, tra cui proprio Rhego, colui che affrontai nella simulazione nata nella finale del Torneo. Ma fu proprio durante quella dannata missione che ella svanì. Non fui più capace di udirla né di godere del suo prezioso aiuto. Ero rimasto nuovamente solo? - Riprenditi e combatti.. - Non ero da solo. Ho una famiglia, degli amici, quindi perché diavolo mi sentivo cosi? Perché avevo quel vuoto dentro che mi tormentava l'anima? Sapevo di dover continuare ad andare avanti per coloro che risiedevano nel mio cuore ma ormai era stato conquistato dai dubbi. Il castello di sabbia era crollato, colpito da una forte mareggiata che nessuna traccia più pareva aver lasciato. Un briciolo di pace e serenità tuttavia, riuscì ad ammirarla in quella nuova visione che si aprì dinanzi al mio sguardo. Il tetro pavimento lasciò spazio ad una viva distesa di verde che quasi pareva non finire mai e le mie iridi improvvisamente presero colore, proprio come quando un bambino ammira le sue caramelle preferite. Alzai il capo, risollevando - almeno in apparenza - quell'anima distrutta e fatta in mille pezzi. Finalmente, dopo tanto tempo, riuscì a sentirmi nuovamente felice ma ero diventato cosi estraneo a quell'emozione che il ghiaccio fra noi due era troppo spesso per essere spezzato alla prima uscita. Forse non era nemmeno felicità ma semplicemente ordine in quella gran confusione dentro la mia testa. Non riuscivo a pensare più a nulla di negativo, ero capace di concentrarmi solamente su quel cielo azzurro e privo di nuvole, ove diverse rondini svolazzavano libere nel vento. Stetti ad osservarle per diversi minuti, completamente ipnotizzato dai loro movimenti buffi ed aggraziati. Ammiravo la loro libertà, cosi come la loro voglia di vivere, quasi geloso della loro condizione. Potevano decidere di volare a destra e a sinistra senza ripercussioni, mentre ogni scelta presa dall'essere umano nascondeva delle conseguenze. A volte semplici e deboli, altre invece critiche e pesanti. Ma quel loro volo era cosi armonioso da farmi destare da ogni singolo pensiero. Riuscivano a far emergere quel poco di buono che mi era rimasto, guidandomi verso un calmo fiume, ancor più limpido del Lago Ibuse di Kiri. Era cosi pulito e semplice che riuscivo perfettamente a specchiarmi in esso ma non seppi come sentirmi quando m'intravidi in quello specchio d'acqua. Esso era cosi diverso da me, tant'è che tanti sentimenti contrastanti vennero improvvisamente a galla. Mi odiavo ma al tempo stesso provavo compassione. Ero felice ma al tempo stesso volevo piangere. Volevo combattere ma al tempo stesso desideravo fuggire da tutto. Piegai le ginocchia sul terreno, avvicinandomi con le braccia al limitare delle acque, facendo poi attenzione a non disturbare il suo naturale corso. I dubbi mi avevano spinto fino a quel punto. I tormenti avevano reso ancor più grandi le mie incertezze e sentivo di far parte del lato oscuro, privato di quella luce che tanto amavo professare.

    « Preparati... Un ragazzino così debole di carattere non uscirà vivo da questo scontro se non si da una svegliata! »

    Sobbalzai di scatto, visibilmente spaventato dal momento. Quella voce mi era maledettamente familiare e non potei far altro che seguirla fino a giungere alla sua origine. Il nemico finalmente si era palesato. Colui che avevo scelto dal numeroso elenco dell'Arena Virtuale, non era altro che me stesso. Egli s'ergeva a qualche metro da me, eretto sulle sue gambe e con la stessa espressione che avevo quando vidi i corpi delle vittime di Osamu ed Irene, carico di odio e di vendetta. Ruotai nuovamente il capo verso quel fiume, non riuscendo più ad intravedere il mio riflesso e fu lì, che nel mio volto, comparve un ancor più profonda depressione. Cercai di alzarmi, portando poi lo sguardo nuovamente sul nemico. Più lo guardavo e più non sapevo cosa fare. Quelle sue parole erano maledettamente giuste ma c'era qualcosa che non andava. Quella voce l'avevo udita per tutta la mia vita ma era differente. Fu in quel momento che capi perfettamente chi era quella guida che mi aveva salvato in diverse situazioni.

    « Che idiota.. » Sospirai per qualche attimo, buttando fuori tutta la rassegnazione che tenevo in corpo « Pensavo fosse il Mokuton a parlarmi ed invece eri tu.. »

    Quella voce che mi suggeriva cosa fare nei momenti critici, non era altro che la mia anima. Non era il Mokuton come pensavo né la voce dell'istinto. Ero io, solamente me stesso. Dovevo dunque contare solo sulle mie forze? Era questo che stava cercando di dirmi? E' solamente quello il modo di salvare le persone che ho a cuore? Lo guardavo dritto negli occhi ma il suo sguardo era cosi diverso dal mio. Nei suoi occhi non vedevo traccia d'insicurezza, come chi sa perfettamente cosa fare in ogni situazione e ciò era confermato dai numerosi riscontri positivi avuti nei suoi interventi. Ironicamente era a lui che dovevo la stragrande maggioranza delle vittorie avute negli scontri, come se il me stesso originale non valesse più di due soldi. Sentivo di doverlo ringraziare ma più lo guardavo e più m'incuteva terrore. Ero davvero spaventato da ciò che nascondeva dentro quelle sue parole, come se mi fosse stato costruito un muro davanti, incapace di superarlo.

    [ Reflection ]

    Scelsi quel confronto per combattere i demoni che mi portavo dentro, sperando di non essere diventato uno di loro. Ritornai a serrare le labbra, quasi come se fossi stato sconfitto ancor prima d'iniziare. Il silenzio che piombò in quella poca distanza che ci separava, non fece altro che portare ancor più sofferenza ed i miei occhi quasi s'inumidirono. Ero uno sciocco. Lo ero sempre stato, ma finalmente, ebbi la forza di sorridere. Uno di quei sorrisi tirati, falsi ed usati per mascherare altre emozioni. Non so perché sorrisi, forse perché era l'unica cosa che mi era rimasta da fare, forse perché ormai non avevo più lacrime in corpo. Alzai nuovamente lo sguardo verso il cielo, sorridendo ancora ed ancora.

    « Non trovi che questo luogo sia incredibile? Qui tutto sembra vivere in pace e senza guerre, senza vincitori e senza vinti, senza assassini e senza vittime » Lasciai che un profondo respiro andasse a mischiarsi in quella calda etere, consapevole che non avrebbe potuto disturbare quel paesaggio cosi dannatamente divino « E senza malattie... »

    « So I will pray to a God that isn’t there
    To a world that doesn’t hear
    To anyone who will listen
    To keep me from becoming everything I promised myself that I would never be »


    Non ero nemmeno in grado di aiutare Kazuhiko con la sua situazione e la sua perdita, mi avrebbe devastato sicuramente. Tante erano le strade che avrei potuto percorrere ma esse, avevano in comune una sola cosa. La mia disfatta. Dunque perché ribellarsi al Destino? Con quale coraggio sarei riuscito a combatterlo? Eppure, quegli occhi cosi ricchi di fuoco, sapevano esattamente cosa fare. Gli stessi occhi che erano posti nel viso del nemico. Gli stessi che mi guardavano e che sembravano volermi vedere bruciare vivo.

    « Siamo la stessa persona ma siamo cosi diversi.. Solamente ora capisco cosa hanno provato gli altri a guardarmi mentre avevo quello sguardo.. Sembri avere tutte le risposte, quindi, ti prego, mostrami cosa dovrei fare.. »

    Fu in quel momento che iniziai a muovere la man dritta verso il plesso solare, compiendo poi il sigillo della Pecora e facendo in modo che tutti quei suoni che mi giravano intorno, venissero replicati all'infinito proprio attorno al mio nemico. Anche la mia voce doveva essere emulata all'infinito, seguendo proprio il battito d'ali di tutti quei volatili sparsi alti nel cielo. Successivamente, con la stessa mano dominante, provai ad eseguire il sigillo della Tigre, in modo da richiamare un fitto banco di nebbia attorno alle nostre figure, cosi da oscurare la nostra vista e renderci quasi impossibile scovarci. Non mi restava altro che ultimare la mia offensiva, proprio grazie ad uno dei tanti Jutsu derivanti dalla mia Abilità Innata, il Mokuton. Ma quest'ultima volta usai entrambe le mani, congiungendole al centro del petto, proprio all'altezza del cuore. Feci in modo che il Chakra Suiton e Doton si fondessero tutt'uno, dando cosi vita a quella forza incredibile che mi tenevo dentro. Mi bastò compiere un solo sigillo per dare inizio a quella tecnica. Difatti, dal terreno, nacquero e crebbero alcuni pali di legno. Questi avrebbero dovuto ergersi attorno al corpo del nemico, formando poi dei ceppi medievali, in modo da bloccargli le mani e la testa e sopprimendo il Chakra presente nel suo corpo. La tecnica dei ceppi crudeli mi era stata utile in altre occasioni e fu proprio il mio nemico a suggerirmi di usarla durante la prima prova del Torneo Chuunin.


    Resistenza: 300
    Stamina: 500-1-10-45=444

    Azioni:
    - Scudo dell'Eco;
    - Velo di Nebbia;
    - Ceppi Crudeli
     
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    Lo stato mentale del ragazzo era visibilmente instabile, i suoi atteggiamenti, il suo essere pensieroso e dallo sguardo perso e spento, era quantomai evidente che necessitava di avere degli stimoli per ritrovare se stesso e la sua strada... L'intuizione del Capitano di Tetsu si sarebbe rivelata corretta? Il suo stratagemma avrebbe aiutato il giovane Haruki Sato a rendersi conto di chi era e della via che lo aspettava davanti a se? La risposta a questa domanda sarebbe stato il ninja stesso a decretarla.

    CITAZIONE
    « Che idiota... Pensavo fosse il Mokuton a parlarmi ed invece eri tu... »

    Il giovane essere virtuale allargò ancora di più il suo sorriso a quelle parole quasi a voler lasciare intendere un assenso a quell'affermazione, certamente falso se guardiamo il la materialità della cosa, ma nella testa confusa di Haruki quella metafora poteva essere certamente vera e sensata.

    CITAZIONE
    « Non trovi che questo luogo sia incredibile? Qui tutto sembra vivere in pace e senza guerre, senza vincitori e senza vinti, senza assassini e senza vittime... E senza malattie... »

    A queste ennesime parole, il volto dell'avatar assunse un'espressione carica di disappunto e ben presto lo dimostrò ampiamente prendendo la parola

    Ma di cosa stai parlando... Qui, come in ogni altro luogo, è presente ciò di cui parli... Non mi vedi forse? Io sono il vincitore che prenderà la tua vita... La vita di un povero perdente... Un ingenuo ragazzino che pensa ancora di poter fermare tutte le guerre del mondo come se il male fosse qualcosa di incarnato e tangibile...

    Lo sguardo del ragazzo virtuale era serio e deciso, come se dietro di esso fosse celata la verità suprema e questò sentore giunse anche ad Haruki che si mostrò decisamente spaesato di fronte a lui

    CITAZIONE
    « Siamo la stessa persona ma siamo cosi diversi.. Solamente ora capisco cosa hanno provato gli altri a guardarmi mentre avevo quello sguardo.. Sembri avere tutte le risposte, quindi, ti prego, mostrami cosa dovrei fare.. »

    Nel dire ciò, il ragazzo tentò una prima offensiva mentre il suo avversario, calmo e sicuro, seguiva l'evolversi della strategia nemica rispondendo alla supplica appena udita

    Va bene... Ti aiuterò... Ma prima di tutto dovrai capire qualcosa di fondamentale... Ovvero che non esiste nulla al mondo che possa definirsi assoluto... Nemeno il bene ed il male... In una guerra, in una disputa o addirittura in un bisticcio tra bambini, non c'è mai chi ha ragione e chi ha torto... Ognuno avrà la sua ragione e considererà l'altro nel torto...

    Nel frattempo i suoni iniziavano a distorcersi intorno al saggio latore di pensieri, decisamente non appartenenti ad un giovane sprovveduto, quanto più ad un individuo dall'acutezza non indifferente. Che risiedesse in quello strano evento la modifica apportata dal Natsume al programma impostato dal chunin? Sta di fatto che mentre una fitta nebbia iniziò ad invadere il campo di battaglia, nuove perle vennero proferite

    Quale sarà quindi la via da percorrere? A chi darai la ragione ed a chi il torto? Ebbene, la tua unica arma per non essere preda di dubbi e vacillare come stai facendo, non solo davanti al nemico, ma anche di fronte alla tua vita stessa, sarà la tua fermezza di spirito! Trova i punti cardine del tuo concetto di giustizia ed applicali al mondo intorno a te! Decidi chi essere, non lasciare che siano gli altri a farlo per te! A quel punto porta avanti le tue convinzioni assumendoti le piene responsabilità delle tue azioni, perchè non saranno imputabili a nessun altro!

    Con quell'ultima frase proferita, le sue braccia si prodigarono in un rapido movimento circolare per poi terminare una volta che si furono alzate al cielo. A seguire quel gesto, con grazie e rapidità, fu la sabbia contenuta nella grande giara di sabbia posta dietro la schiena, sabbia che si raggruppò nel formare una nuvoletta abbastanza lesta da portare il suo padrone abbastanza in alto da fargli eludere la trappola lignea appena evocata.

    Vedi? Questo lo chiami attacco? Così pensi di affrontare i tuoi nemici?

    Dall'alto della sua posizione, percependo con assoluta precisione la posizione del nemico grazie ad un impareggiabile udito, la mano sinistra iniziò ad esibirsi in una rapida serie di sigilli atti a dar vita alla prima di una serie di jutsu ben chiara nella mente dell'intelligenza artificiale al comando di quel corpo fittizio. Si sarebbero dovute infatti generare tre fauci di terra atte a cercare di rinchiudere la vittima in una sorta di piramide rovesciata che lasciava una sola via d'uscita al malcapitato, il cielo, dato che anche la terra era quantomai in subbuglio per il movimento anomalo. Ovviamente non era però finita lì, la mano destra aveva già iniziato a comporre nuovi sigilli e, nel mentre che la costruzione terminasse di erigersi, dall'alto sarebbe dovuto giungere una possente spirale acquatica di immane potenza pensata per schiacciare al suolo il nemico nel suo recinto.

    QUESTO... è un attacco!

    Esclamò l'essere virtuale mentre abbandonava la sua nuvola e piombava a terra pronto a tentare di imporre il suo controllo sulla zona circostante e dare vita ad una serie di radici che, dalle lingue di terra generate pocanzi, nonchè da sottosuolo, si sarebbero prodigate a riempire la piramide fino ad imprigionare un Haruki forse non conscio di ciò che le sue capacità potevano generare. E mentre l'acqua continuava a defluire attraverso le fessure scavate nel terreno dal primo jutsu, la ciliegina stava per essere posta sulla torta.

    Non dirmi che stai già per cedere?! Mostrami la tua risolutezza!

    Dopo l'ennesimo gesto delle braccia, quattro spuntoni di terra andarono a generarsi puntando alle spalle ed alle cosce del bersaglio, cercando di trafiggerlo con tutta la loro potenza e brutalità!

    Trova nel tuo cuore la verità... Qual'è il tuo scopo ultimo? renditi conto di cosa vuoi ottenere e comprendi ciò che ti circonda, solo così potrai avere ben chiaro in mente cosa fare!


    Eccoci qui... In questo turno occupati solo della difesa e delle eventuali riflessioni/risposte. Se hai domande sono a disposizione, in caso avessi dubbi sulla sequenza di attacco ecco le azioni:
    Terra divoratrice (supporto)(3 fauci)
    Esplosione acquatica
    Radici sotterranee
    Colpo del Bambù di Rocce e Terra
     
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    Tenni gli occhi fissi in quelli del falso me stesso, fotografando quel fuoco presente nei suoi occhi e quell'odio intriso nei suoi lineamenti. Stringevo i denti nel mentre l'osservavo, pregando perdono a tutti coloro che mi erano stati accanto, specialmente Kazuhiko. I suoi insegnamenti e le sue parole, la sua umiltà e le sue convinzioni. Tutto venne spazzato via non appena indossai la stessa maschera presente sul viso del mio nemico. Avevo sempre sognato un mondo in pace ma capì che con quella volontà, non sarei riuscito a compiere il mio desiderio. Odiai con ancor più forza me stesso, promettendomi che mai sarei ricaduto in quel limbo d'odio. Il tono nelle mie parole parevano far trapelare le mie intenzioni, rese ancor più pacifiche dal tempo che scorreva inesorabile. Firmai il tutto con un ultimo sospiro liberatorio, come una fenice che rinasce dalle proprie ceneri. Ma fui interrotto dalla mia controparte, scontrandomi nuovamente con quel fuoco che possedeva e che lasciava scorrere nelle sue parole, infuocando quel pacato etere e minacciando la salute di tutti quei volatili presenti in zona.

    « Ma di cosa stai parlando... Qui, come in ogni altro luogo, è presente ciò di cui parli... Non mi vedi forse? Io sono il vincitore che prenderà la tua vita... La vita di un povero perdente... Un ingenuo ragazzino che pensa ancora di poter fermare tutte le guerre del mondo come se il male fosse qualcosa di incarnato e tangibile... »

    « Oggi non morirà nessuno. Qui avverrà la rinascita di una fenice, non importa chi la spunterà fra noi due. Sta pur certo che troverò il modo per interrompere tutte queste follie, tutto questa violenza. Renderò il mondo libero da qualsiasi cosa »

    Per la prima volta sentì come ardere all'impazzata quella fioca fiamma che mi tenevo dentro. Le mie parole sembravano contrastare perfettamente le sue e quella convinzione si faceva sempre più potente, proprio come un samurai che affina la sua abilità con la spada. La battaglia sembrava essere iniziata a colpi di parole e per la prima volta, tentai di colpirlo in volto con quelle pronunciate. Il male non era di certo qualcosa di tangibile ma alle volte tende ad impossessarsi dell'animo umano, soggiogandolo come una dea e raggirandolo come un ragno.

    « Va bene... Ti aiuterò... Ma prima di tutto dovrai capire qualcosa di fondamentale... Ovvero che non esiste nulla al mondo che possa definirsi assoluto... Nemeno il bene ed il male... In una guerra, in una disputa o addirittura in un bisticcio tra bambini, non c'è mai chi ha ragione e chi ha torto... Ognuno avrà la sua ragione e considererà l'altro nel torto... »

    « Quale sarà quindi la via da percorrere? A chi darai la ragione ed a chi il torto? Ebbene, la tua unica arma per non essere preda di dubbi e vacillare come stai facendo, non solo davanti al nemico, ma anche di fronte alla tua vita stessa, sarà la tua fermezza di spirito! Trova i punti cardine del tuo concetto di giustizia ed applicali al mondo intorno a te! Decidi chi essere, non lasciare che siano gli altri a farlo per te! A quel punto porta avanti le tue convinzioni assumendoti le piene responsabilità delle tue azioni, perchè non saranno imputabili a nessun altro! »

    Tornai nuovamente silente, avvolto da quelle stesse parole che mi circondarono come il peggior ricercato mai esistito. Esse mi sembrarono cosi giuste che mi fu difficile riuscire a trovare una risposta. Non pensavo che ci fosse dentro di me un lato cosi dannatamente saggio, nascosto nei meandri della mia anima per chissà quale motivo - Ognuno avrà la sua ragione - Mi soffermai per qualche istante ancora su quelle semplici parole, vere come il nascere del sole e fredde come una spada che ti trapassa la gola. Intanto iniziai con l'offensiva, attendendo un ultimo battito d'ali. Sentivo ancora alcuni volatili volare nel cielo ma se ne stavano piuttosto distanti da quel cambio atmosferico, preoccupati in parte per quello che stava accadendo. Non è mai piacevole abbandonare la propria casa per colpa di qualcuno ed io lo sapevo bene, giacché nel mio Villaggio vi erano diversi Ishivariani fuggiti da quel folle demonio. Quella nebbia avvolse il mio corpo in un candido abbraccio e cosi fece nei confronti del mio avversario, forse perché non sapeva esattamente chi fosse il reale me stesso e nemmeno io lo sapevo più. I Ceppi Crudeli fallirono e l'offensiva si concluse in un battito di ciglia, con il nemico, inoltre, che si era portato alto nel cielo, proprio grazie alla sospensione del deserto. Fui capace di seguire i movimenti del nemico grazie al mio udito, restando comunque avvolto da quella Nebbia che ormai m'impediva l'uso della vista. Lo scontro dunque prese vita, abbandonando il lato saggio e mistico ed adottando un comportamento più aggressivo. Lo sentì agitare le mani, compiendo poi qualche sigillo. Fui capace di contarne ben cinque ed all'improvviso, tutta la terra intorno a me iniziò ad agitarsi e mi fu piuttosto facile capire che quella tecnica messa in campo rientrava nell'elemento Doton. Capì che erano tre gli attacchi diretti verso di me ma all'improvviso, parvero fermarsi, come bloccati una volta raggiunto il loro obiettivo. Non capivo ancora quale tecniche avesse utilizzato anche se l'elenco era decisamente ristretto. Pochi secondi dopo arrivò la sua voce, chiara e dura come non mai. La nebbia fu diradata grazie ad un imponente quantità d'acqua, che velocemente cercava di abbattersi su di me.

    - Ora mi è chiaro. Ha usato la Terra Divoratrice e poi l'Esplosione Acquatica -

    Osservai le tre grandi fauci poste intorno a me, messe come una piramide rovesciata. Alzai lo sguardo verso l'alto e mossi le mani verso il centro del petto, richiamando il Chakra Doton in entrambe le mani. Iniziai a comporre quattro precisi sigilli, gli stessi richiesti per la creazione del Paramento Terrestre. Essa era una famosa tecnica difensiva, utilizzata in passato dai ninja più abili di questo mondo. Sapevo che prima o poi mi sarebbe servita e quell'occasione sembrava proprio perfetta. Il suo raggio d'azione, tuttavia, non era cosi ampio ma le fauci rientravano in quel preciso valore. Richiamai dalla bocca una corposa quantità di fango, pronta ad essere sparata via verso l'estremità delle fauci poste in alto, come a voler creare un muro che chiudesse l'unica zona rimasta libera. Essa avrebbe dovuto incollarsi alle fauci, impedendomi quindi di scappare da quella trappola ma difendendomi anche da tutta quell'acqua che mi cadeva contro.

    - E adesso cosa farai? -

    Erano tante, forse troppe, le tecniche che poteva incatenare fra loro ma fino a quel momento, era stato piuttosto semplice contrastarlo. Le sue azioni non sembravano essere forti come le sue parole ma ciò non cambiò nulla in quel mare d'emozioni che s'agitava dentro di me. Attendevo con impazienza la sua prossima mossa, tenendo serrate le labbra e godendomi quella situazione che m'ero creato. Le fauci, che prima non avevano un tetto, sembravano essere diventate come delle mura di una casa. Restare lì dentro, tuttavia, non mi avrebbe portato a nulla, anzi, avrei avuto qualche problema in più. Sapevo, difatti, che il respiro mi sarebbe venuto a mancare da lì a poco ma, fortunatamente, a mia disposizione avevo altre tecniche utili per scappare da quella "casa". Improvvisamente sentì come un tonfo, forse generato proprio dall'altro me stesso. Poi, un rumore cosi dannatamente familiare, s'insinuò nelle pareti di quelle fauci, giungendo alle mie orecchie. Tante, troppe, radici iniziarono ad avanzare verso la mia posizione, attraversando quelle fauci e presentandosi al mio cospetto. Quella era indubbiamente la tecnica delle Radici Sotterranee e, come un fulmine a ciel sereno, mi venne un idea. Dovevo essere quanto più rapido possibile e per farlo, avrei utilizzato una tecnica che non richiedesse sigilli. Inviai quindi Chakra Doton verso le leve inferiori, creando un ponte con il terreno e comandando ad una piccola porzione di esso, precisamente di un metro per un metro, di abbassare il suo livello del massimo consentito. Avrei dunque dovuto ritrovarmi a cento metri dalla posizione di partenza, ben lontano da quelle fastidiose radici e forse, al sicuro da qualsiasi altro attacco. Successivamente, ricorsi nuovamente al Doton e piegando le ginocchia fino a raggiungere il terreno, poggiai la man dritta su di esso, creando un ponte fra noi due. Lasciai che quel Chakra scorresse in quella stessa leva, modificando le particelle del terreno in modo da permettermi di fondermi con esso, diventando un tutt'uno e permettendomi di salvarmi da altre incresciose situazioni.


    Scheda
    Resistenza 300
    Stamina 444-18-18-18=390

    Azioni:
    - Paramento Terrestre come da post;
    - Movimento del Cuore della Terra;
    - Tecnica del Nascondersi nella Roccia;
     
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    « Oggi non morirà nessuno. Qui avverrà la rinascita di una fenice, non importa chi la spunterà fra noi due. Sta pur certo che troverò il modo per interrompere tutte queste follie, tutto questa violenza. Renderò il mondo libero da qualsiasi cosa »

    Quelle parole generarono un fugace sorriso nello sguardo dell'essere virtuale che si apprestava a dare dimostrazione della sua potenza. L'offensiva fu decisamente incisiva e, nonostante fosse stata parzialmente interrotta grazie all'abile creazione difensiva, non vi fu storia nel momento in cui le radici sotterranee iniziarono il loro avanzamento sotto al nemico e risalirono da sotto i suoi piedi fino a catturarlo in un denso groviglio di tralicci che ne stritolarono il giubbotto chunin riducendolo in poltiglia, senza dimenticare di fare altrettanto con le sue carni. Haruki era ormai chiuso in quella prigione di terra senza più un pavimento, sospeso in aria e tenuto stretto dal mokuton nemico, non vi fu nulla da fare per lui quando quattro spuntoni rocciosi presero forma intorno a lui fino a penetrare le sue carni.

    Sei rimasto ammutolito? Il gatto ti ha mangiato la lingua? O non sai più cosa dire?

    Quelle parole dal tono gravoso giunsero attutite attraverso lo spesso strato di roccia ancora bagnata ma lentamente quelle pareti iniziarono apparentemente a ritrarsi così come gli spuntoni che, intrisi di sangue tornavano alla terra da cui erano nati.

    FORZA!

    Esclamò mentre i rami continuavano a cingerlo sul baratro da lui stesso creato

    Mostrami la tua determinazione! Mostrami come la fenice risorge dalle sue ceneri... Il primo passo sarà battere me... Quindi stringi i denti e combatti!

    Al che restò fermo, con sguardo vigile e deciso, ad osservare la sua preda, curioso di ciò che si sarebbe rivelato in grado di fare...


    Bene, ti becchi 203 danni puliti, il giubbotto chunin è distrutto, in totale ne avresti subiti 303. Passa pure all'attacco e vai con le riflessioni o eventuali dialoghi. Se hai dubbi sai dove trovarmi.
    In caso la situazione non sia ben chiara, sei sorretto dalle radici che escono da una parete laterale del busco su cui ti trovi ed attraverso quello risalgono a cingerti.
     
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    La pace tenuta viva fino a quel momento scomparve d'improvviso, obbligando la natura stessa a ritirarsi in luoghi ancor innocenti e lontani dalla mano del caos. Ero riuscito a distruggere l'ennesimo paradiso, marchiandolo di un destino ancor più infausto del mio. Proprio da tal ragione, nacque l'odio verso quella circostanza, che con tanto egoismo e prepotenza, aveva fatto si che il male trionfasse nuovamente. In un certo senso mi domandavo se il problema non fossi proprio io. Mi domandavo se ero veramente un messaggero degli Dei o solamente un Diavolo mascherato da buone intenzioni e da false convinzioni. Io che proprio in quella dannata circostanza cercavo di trovare il vero me stesso. Io che combattevo con ardore contro quell'essere che era decisamente uguale a me stesso ma che nulla pareva possedere della mia anima. Il terreno cadde sotto il mio comando, scendendo per circa cento metri ma io, invece, ero appeso in una situazione di vita e di morte. Cadde anche il capo, sorretto dal busto che, per mia fortuna, era obbligato a starsene ritto proprio dalle radici create dal mostro. Rivoli di sangue furono catapultati fuori dalla mia bocca ed alcune gocce di sangue colpirono quel ostacolo cosi pieno di vita, decorandolo e donandolo una tonalità ancor più cupa. Il giubbotto ormai aveva fatto il suo dovere e non appena subì l'ira di quell'offensiva, s'accasciò sul terreno inerme e senza forze. La sua resistenza non poté far molto, anche se grazie ad esso potevo ancora continuare quel cruciale confronto.

    « Cough ... cough »

    Alcune ciocche di capelli mi coprivano gli occhi, donandomi una vista quanto più sfocata possibile. Il respiro diveniva sempre più tagliente, provocandomi dolore continuo non appena un sospiro usciva dalla bocca. Cercai di capire dove avevo riportato ferite, mordendomi il labbro inferiore come a volermi dare una svegliata, cercando quindi di riaccendere quel fuoco interiore che un tempo possedevo in me stesso. Dovevo trovare la forza di reagire ma quell'essere sembrava decisamente troppo più forte. Anche pensare lucidamente mi era difficile, volevo solamente tornarmene a casa dalla mia adorata Shizuka e da quell'uomo che mi aveva concesso una possibilità di vita. L'ennesimo colpo di tosse fu il più aggressivo e quasi riuscì a sentirmi il petto bruciare. Strinsi forte gli occhi, provando ad alzare il capo e rivolgendo tutte le ostilità verso quel demonio.

    « Sei rimasto ammutolito? Il gatto ti ha mangiato la lingua? O non sai più cosa dire? Mostrami la tua determinazione! Mostrami come la fenice risorge dalle sue ceneri... Il primo passo sarà battere me... Quindi stringi i denti e combatti! »

    Lentamente la presa sul mio corpo inerme si fece sempre più fioca e gli spuntoni di roccia non trafiggevano più il mio corpo, privandolo di quel "piacevole" dolore. Le palpebre iniziarono ad aprirsi, fino a mettere a fuoco il mio obiettivo. Le sue parole erano ancor più forti dei suoi attacchi, capaci di trafiggere non solo le mie carni ma anche la mia anima. Egli tuttavia aveva ragione. Dovevo ribellarmi a quella strada intrapresa e lo avrei fatto secondo una nuova e ferrea convinzione.

    « Io non.. non posso perdere.. devo proteggerli »

    L'ennesimo pensiero sembrò abbandonare quell'arena virtuale, spostandosi poi verso le terre più calde di questo mondo, solcando quel etere cosi infernale e surfando su quelle sabbie insidiose, sino a raggiungere un umile dimora ove risiedevano le persone a cui più tenevo. Volevo proteggerle, liberarle da tutto questo male e per farlo, avrei dovuto diventare più forte. Avrei dovuto continuare a castigare tutto quel caos, sradicandolo dal mondo cosi da renderlo un posto migliore, un luogo dove i miei cari possano vivere felici. Guardai nuovamente negli occhi quel demone, mostrando una rabbia cosi violenta da volerlo distruggere in mille pezzi. Iniziai a richiamare Chakra Doton, convogliando quella forza al centro del petto. Successivamente rigurgitai dalla bocca un grosso ammasso di terra e roccia, che lentamente andava a solidificarsi, assumendo la figura di un imponente Golem. Esso non era solamente un costrutto solido privo d'emozioni ma possedeva anche parte della mia rabbia e delle mie convinzioni.

    « Sparisci .. » I respiri sembravano diventare come Kunai appuntiti « Shizuka.. Kazuhiko.. La mia famiglia.. Non posso permettere al male di bussare alle loro porte.. devo diventare più forte. Ma hai ragione. Tu incarni il mio lato malvagio e se voglio guidare questo folle mondo verso il bene assoluto, devo distruggerti e permettere alla fenice di risorgere »

    Diedi un rapido sguardo al bestiale Golem che in pochi istanti si ritrovò ad attaccare le radici che ancora mi stringevano con foga. I suoi potenti attacchi sarebbero dovuti bastare a liberarmi da quella presa, rendendo il mio corpo capace di muoversi nuovamente anche se mi fu difficile in un primo momento. Difatti le ginocchia cedettero allo sforzo, battendo violentemente al suolo e costringendomi a reggere grazie alle leve superiori. Riuscì a tenere solamente lo sguardo rivolto verso l'alto, pregno di emozioni e assoluto nelle sue convinzioni. Ormai sapevo come muovermi e cosa fare per il futuro. Iniziai a rialzarmi con le poche forze che mi erano rimaste, sentendo il Chakra scorrermi nel corpo vivace e felice. Era il momento giusto per attaccare.

    « La verità che si trova nel mio cuore è la speranza di un bambino che ancora sogna in grande e continuerà ad esserla. Non m'importa se agli occhi di qualcuno posso risultare uno stupido. Non m'importa quello che dicono di me, non mi è mai importato. Ma so per certo che realizzerò quel sogno, anche a costo della mia vita. Ci riuscirò per tutti coloro che hanno perso qualcosa nella loro vita. Per tutti quei bambini che non hanno più i genitori. Per tutte quelle madri che hanno perso i propri figli nell'attacco alle Accademie. Il male non è qualcosa di tangibile dici? Spiegamelo davanti alle tombe dei caduti. Spiegamelo davanti alle donne che salutano i propri uomini pronti ad andare in battaglia, sapendo che forse potrebbero non tornare mai più a casa. Se non riesci a vedere tutto questo, colui che ha il carattere debole sei tu. Non fai altro che rendere più forte il male che avvolge il mondo e non te lo permetterò e con quest'attacco ti mostrerò quant'è ferrea la mia convinzione. Tieniti pronto! »

    Iniziai a camminare contro il nemico, accelerando il passo man mano che i metri divenivano sempre più miseri. Il Golem avrebbe dovuto seguirmi come un cane fedele, pronto a colpire al mio comando. Come prima cosa decisi di ricorrere alla tecnica del Movimento del Cuore della Terra, modificando una porzione di terreno posta sotto i piedi del nemico, abbassandola di circa dieci metri e larga della stessa misura. Successivamente comandai ad una piccola quantità di Sabbia presente nella mia giara di accorrere in mio soccorso, creando una densa nuvola sabbiosa, utile ad osservare tutto ciò che succedeva lì sotto. Con essa decisi di portarmi nel punto centrale di quella zona modificata, proprio mentre il Golem continuava ad avanzare verso il ciglio del piccolo burrone. La sensazione che dava l'essere sospeso nell'etere era qualcosa d'incredibile. Era come se avessi tutto sotto controllo, come se costringessi l'avversario a guardarmi dal basso verso l'alto ed era proprio ciò che meritava quel mio lato malvagio.

    « ADESSO »

    Quelle parole diedero il via libera al Golem d'iniziare con la sua offensiva. In pochi secondi balzò dal ciglio del burrone, pronto a schiantarsi contro il nemico con il pugno dritto caricato con tutta la sua forza. Attesi il momento più opportuno per supportare quell'attacco, chiedendo aiuto alla mia abilità innata. Cercai di sfruttare l'ormai grande controllo che avevo sul Mokuton, dando vita a delle grande radici proprio sotto i piedi del nemico, precisamente nel sottosuolo. Provai ad utilizzare, quindi, le radici sotterranee, proprio come egli fece prima. Esse sarebbero dovute agire nel momento in cui il Golem avrebbe dovuto sferrare il primo colpo, proprio nello stesso momento, complicando cosi la vita a quel dannato bastardo, impedendogli di agire in qualche modo e stringendo le sue carni con quanta più foga avevo in corpo. Il grande guerriero, tuttavia, non concluse la sua offensiva ma avrebbe dovuto continuare ad attaccare per l'ennesima volta.

    « DRAGO DI TERRA!! »

    Cavallo, Cane, Uccello, Bue, Serpente. Agitai le mani a compiere questi precisi sigilli ed inviando il mio Chakra verso una porzione di terra presente nelle vicinanze del nemico. Da essa avrebbe dovuto nascere un grande drago fatto interamente di Terra, pronto a scagliarsi contro l'obiettivo. Esso aveva la particolarità di aggirare eventuali difese naturali e non, risultando cosi un Jutsu davvero ostico da evitare, specie se si è ostacolati dalle Radici.


    Scheda

    Resistenza 97
    Stamina 390+18=408-35-18-80-18=256

    Azioni:
    - Tecnica del Golem per liberarmi dalle Radici;
    - Movimento del Cuore della Terra come da post;
    - Attacco del Golem;
    - Radici Sotterranee in contemporanea al primo attacco del Golem;
    - Secondo Attacco del Golem;
    - Drago di Terra come da post
     
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    Dopo i potenti colpi subiti, gli occhi di Haruki non si spensero, anzi, divamparono ancora di più. Era evidente che dentro di lui aveva trovato una ragione per vivere e, senza perdersi in altri dubbi, si mosse per ribaltare le sorti che quello scontro aveva preso.

    CITAZIONE
    « Shizuka.. Kazuhiko.. La mia famiglia.. Non posso permettere al male di bussare alle loro porte.. devo diventare più forte. Ma hai ragione. Tu incarni il mio lato malvagio e se voglio guidare questo folle mondo verso il bene assoluto, devo distruggerti e permettere alla fenice di risorgere »

    Amore... Famiglia... Persone care a cui donare la sua protezione ed impedire al male di raggiungerli, era questo ciò che lo spingeva. Ma quanto lo avrebbe spinto avanti? Da un lato era positivo che il ragazzo avesse quantomeno chiarito le sue idee, ma dall'altro c'era qualcosa di oscuro in quel modo di vedere.

    CITAZIONE
    « La verità che si trova nel mio cuore è la speranza di un bambino che ancora sogna in grande e continuerà ad esserla. Non m'importa se agli occhi di qualcuno posso risultare uno stupido. Non m'importa quello che dicono di me, non mi è mai importato. Ma so per certo che realizzerò quel sogno, anche a costo della mia vita. Ci riuscirò per tutti coloro che hanno perso qualcosa nella loro vita. Per tutti quei bambini che non hanno più i genitori. Per tutte quelle madri che hanno perso i propri figli nell'attacco alle Accademie. Il male non è qualcosa di tangibile dici? Spiegamelo davanti alle tombe dei caduti. Spiegamelo davanti alle donne che salutano i propri uomini pronti ad andare in battaglia, sapendo che forse potrebbero non tornare mai più a casa. Se non riesci a vedere tutto questo, colui che ha il carattere debole sei tu. Non fai altro che rendere più forte il male che avvolge il mondo e non te lo permetterò e con quest'attacco ti mostrerò quant'è ferrea la mia convinzione. Tieniti pronto! »

    Eccolo, il problema che si stava palesando in quel punto di vista, l'arbitrarietà del giudizio! Così mentre Haruki iniziava la sua corsa, l'essere virtuale rispose senza accennare alcun segno di timore o incertezza a quelle parole.

    La vita non è semplice come può sembrare... Ogni azione è piena di sfaccettature... Pensa al dolore che ti ho inferto poco fa... Ho agito come se io fosse il male secondo il tuo punto di vista, ma le mie azioni e le mie parole ti hanno portato a fare il passo avanti di cui avevi bisogno... Ora invece...

    Nel dire ciò sembrò prepararsi alla difesa ma invece non fece altro che aprire le braccia pronto ad incassare ciò che stava arrivando. Il terreno sprofondò sotto di lui portandolo in una sorta di prigione a cielo aperto dove le offensive iniziarono ben presto a piovere impietose.

    Guarda cosa accade ora... Non sono io il male...

    Uno dopo l'altro i colpi arrivarono con una potenza devastante mentre l'Haruki virtuale continuava ad avere un ghigno divertito sul viso ormai insanguinato insanguinato. Era evidente che in lui ci fosse una ferrea dedizione ad una causa, nessuno privo di ciò avrebbe potuto resistere imperterrito nel subire colpi tanto duri, quasi senza battere ciglio.

    Ti sembra corretto accanirti su un avversario che non si difende?

    Chiese quindi grondando sangue dalla bocca, oltre che dal resto del corpo ormai colmo di lividi e lacerazioni.

    Mi hai sconfitto... Senti davvero di aver eliminato il tuo demone ed essere risorto come una fenice al servizio del bene? Cosa ti distingue dal male che vuoi tanto eliminare? Se non hai nessun limite da dare a te stesso, non riuscirai mai ad eliminare il male dal mondo... Perche per quanto tu possa sforzarti, almeno un malvagio resterà sempre... E credo tu possa capire a chi mi riferisco...

    Solo al termine di quelle parole pronunciate insieme a chiare smorfie di dolore, quel corpo esplose in una marea di piccole scaglie luminose, seguito poi dall'intero mondo in cui lo scontro era avvenuto. Haruki avrebbe potuto così vedere, esattamente al posto del suo precedente rivale, l'uomo che ben conosceva: Ren Natsume.

    Haruki Sato... Da quanto tempo non ci vediamo... Come è stata questa esperienza nell'arena virtuale? Hai imparato qualcosa?

    Il capitano di Tetsu restò quindi fermo e tranquillo, lasciando al ragazzo il tempo di riordinare le idee ed eventualmente rispondergli.


    Fase combat conclusa :ghost: A te le riflessioni e la scelta di come rispondere a Ren
     
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    Dicono che la Luce sia la nascita di qualcosa, un simbolo che quasi pare Divino. Essa giunge al seguito dell'alba, picchiando violentemente sulle vite di tutti coloro che fanno del Divino una ragione di vita. Essa si contrappone al Buio con forza ed ardore, emozioni e speranze, come fossero due guerrieri in arme che combattono da tempi immemori. Essa guida coloro che decidono di seguirla verso un domani migliore ma sfortunatamente pochi sembrano voler sottostare ai suoi insegnamenti, mentre altri tendono ad essere soggiogati dalle forze del Buio, conquistati da quella strada che sembra più facile da percorrere. Ma cosa succede a coloro che a causa di alcune circostanze si ritrovano nel bel mezzo di quel conflitto tra quelle due forze? E' davvero difficile spiegarlo a parole ma non auguro a nessuno ciò che stavo vivendo dentro di me. Sentirsi come se le proprie convinzioni fossero i pilastri che sorreggono questo mondo, come se tutti i propri pensieri siano nel giusto o per meglio dire, assoluti. Ma più lottavo e più capivo che l'essere che ero stato fino a quel momento non era altro che una grezza e ridicola versione, un bambino che ha perso tutto e che mai nessuno oserebbe adottare. Non potevo essere il degno Cavaliere Lucente che volevo essere né potevo guidare il mondo verso la Luce assoluta. Ma è solo quando finalmente riesci a capire chi sei realmente che puoi piegare il mondo al tuo volere. Solo quando qualcuno mostra un coraggio tale da decidere di adottarti e guidarti con i suoi insegnamenti che puoi crogiolarti in una delle due fazioni, trasformandoti cosi in un cristallo di eccellente fattura.

    « La vita non è semplice come può sembrare... Ogni azione è piena di sfaccettature... Pensa al dolore che ti ho inferto poco fa... Ho agito come se io fosse il male secondo il tuo punto di vista, ma le mie azioni e le mie parole ti hanno portato a fare il passo avanti di cui avevi bisogno... Ora invece... »

    Fu in quel momento che sentì battermi forte il cuore, senza più limite alcuno, proprio quando iniziò la mia offensiva. Sentivo lo sguardo dei miei cari cadere sulle mie azioni, come a voler essere testimoni delle mie nuove convinzioni. Era proprio grazie a loro se finalmente ero fermamente convinto della fazione scelta, la stessa che parve baciarmi in volto con alcuni dei suoi raggi.

    « Guarda cosa accade ora... Non sono io il male... »

    Sospeso nell'etere potevo osservare tutto ciò che succedeva e quasi mi sorprese constatare la difesa attuata dal mostro. Egli infatti non fece altro che allargare le braccia, subendo contemporaneamente gli attacchi del Golem e delle Radici Sotterranee. Restai muto dinanzi ad una tale e ferrea resistenza. Le sue carni venivano macellate sotto i miei attacchi ma il suo animo restava duro come l'acciaio, una difesa degna del miglior Jutsu che conoscevo, la Tecnica dell'Espulsione Legnosa.

    « Ti sembra corretto accanirti su un avversario che non si difende? Mi hai sconfitto... Senti davvero di aver eliminato il tuo demone ed essere risorto come una fenice al servizio del bene? Cosa ti distingue dal male che vuoi tanto eliminare? Se non hai nessun limite da dare a te stesso, non riuscirai mai ad eliminare il male dal mondo... Perche per quanto tu possa sforzarti, almeno un malvagio resterà sempre... E credo tu possa capire a chi mi riferisco... »

    Ammiravo la sua forza, cosi come mi deliziarono le sue parole. Sembrarono acqua nel Deserto e cibo in tempi di carestia. Ogni singolo centimetro del suo corpo era ricoperto di sangue, cosi come il suo viso che, seppur macchiato, continuava a sorridere come fosse l'incarnazione del Divino. Fu in quel momento che uno dei raggi di Luce colpì il suo di volto e ciò mi privò del respiro. Comandai alla nuvola di sabbia di scendere verso il corpo martoriato di quell'essere e quasi mi pentì per ciò che avevo realizzato. Capì che possedevo un potenziale offensivo davvero devastante ma che non era nemmeno al suo apice. Capì che dovevo regolare le mie azioni e che dovevo affidarmi ad un giusto giudizio. Pensare, quindi, prima di agire.

    « ... » Sospirai, incrociando il suo sguardo e sforzandomi di sorridere a mia volta mentre gli occhi iniziarono ad inumidirsi « Ti ringrazio.. senza di te.. »

    D'improvviso scomparve, esplodendo in tanti pezzi luminosi. Non fui capace di terminare quel discorso ma non avevo rimpianto alcuno. Ero finalmente soddisfatto con me stesso e mi sentivo quasi più leggero, come se mi fossi liberato di un enorme peso. Il respiro mi si bloccò in gola, mentre con lo sguardo seguivo la scia dei pezzi luminosi lasciati dall'altro me stesso. Essi volarono nell'etere, guidati da un soffice vento che finalmente osò intromettersi fra noi. La luce divina giunse ad abbattersi anche sul mondo che mi circondava, illuminandolo con un intensità mai vista prima d'ora.

    « Haruki Sato... Da quanto tempo non ci vediamo... Come è stata questa esperienza nell'arena virtuale? Hai imparato qualcosa? »

    « Cap.. Capitano! » Ren Natsume apparve al posto del altro me stesso e fui non poco sorpreso di vederlo « Che ci fa lei qui? » Sembrò come se sapesse esattamente ciò che avevo fatto o contro chi avevo combattuto « Diciamo che è stata davvero istruttiva.. » Sorrisi mentre spostai lo sguardo verso il mio palmo dritto, ruotato dapprima verso l'alto « Ho capito quanto possono essere devastanti i miei attacchi e che dovrei usare le mie abilità con più parsimonia. Ho capito quanto può essere forte una ferrea dedizione e quanta forza possano donare forti convinzioni. Ho capito che per sconfiggere l'Oscurità non posso abbassarmi a cadere nella vendetta e nell'odio ma devo sapermi porre dei limiti, in modo da non diventare un mostro » Continuai a sorridere ma con una forza tale da rendere geloso il Sole stesso. Chiusi il pugno dritto ed alzai lo sguardo verso il Capitano di Tetsu « Ho capito per cosa realmente devo combattere. Ho capito che se continuerò ad essere quello che ero prima, causerò dolore a me stesso e a coloro che mi stanno attorno e questo non posso permetterlo! »


     
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    Alla fine dello scontro, Haruki sembrava aver tratto i giusti insegnamenti ed il capitano di Tetsu ne fu decisamente contento. Il suo piccolo intervento sul programma del simulatore sembrò aver portato i risultati sperati e con un sorriso fiero stampato in volto prese la parola.

    Molto bene, sono contento che sia stata fruttuosa... Ero venuto qui per allenarmi con il simulatore ma ho avuto la sensazione che tu ne avessi più bisogno di me... Così ti ho lasciato fare...

    Il Natsume si avvicinò quindi al ragazzo per sussurrargli qualcosa all'orecchio con tono divertito

    Devo confessarti che mi sono anche permesso di modificare leggermente i dati della personalità del tuo avversario con quelli di un altro individuo vissuto in passato e sacrificatosi per permettere l'eliminazione di una grossa organizzazione criminale... Ho pensato che ti avrebbe fatto bene avere a che fare con lui e sembra cha avessi ragione...

    Al che gli diede una pacca sulla spalla invitandolo a seguirlo fuori dalla sala. Non vi era più nulla da fare lì ormai e, dopo aver rinnovato l'invito fatto tempo prima a raggiungerlo al dojo per degli allenti speciali, aggiunse un'ultima cosa.

    Oggi hai imparato tanto ma non pensare che sia finita qui... Ciò che hai fatto è stato aprire gli occhi ed prepararti al futuro che ti attende, ma ora arriva la parte più difficile Haruki... Dovrai plasmare il te stesso che resterà nella storia... Decidere chi vuoi essere ed iniziare l'ardua scalata che ti porterà a diventarlo!



    Beh direi che è finita... Prendi i tuoi 90 punti exp (sto considerando il tutto come Story Mode, ritengo sia più adatta come tipologia visti i risvolti) e decidi se fare un ultimo post qui o eventualmente proseguire in pq con ulteriori approfondimenti.
     
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