Il Fabbro e lo Spadaccino

PQ Shinichi Yuki - Ren Natsume

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    Anno 21 d.Z. - Yumetsuki - Prossimità di Tetsu

    Quattro anni, eh? - esclamò a bassa voce Shinichi, dinanzi a quella struttura abbandonata e derelitta. Una volta questa era considerata il più lussuoso resort della zona, proprio in riva ad un bellissimo lago cristallino tra le fitte foreste, dominatore incontrastato del paesaggio. Ora, probabilmente in seguito ai conflitti che sconvolsero il paese, di quel resort non rimaneva altro che un rudere, macerie sui percorsi, e acqua stagnante maleodorante. Solo quattro anni erano passati, ma anche quel giovanissimo, e ai tempi genin, assoldato per respingere degli iracondi cinghiali, era già irriconoscibile. L'aspetto era ancora vagamente infantile, ma il suo portamento e la sua espressione di tutt'altra solfa. La maglietta bianca che indossava era parzialmente nascosta alla vista a causa del suo soprabito nero, tenuto aperto sul davanti. Ad esso era agganciata una grande spada scura dai riflessi violacei e solcata da linee di colore rosso acceso, che Shinichi teneva come sempre senza fodero; in effetti, non ne aveva mai chiesto uno nonostante ne fosse in possesso da quasi due anni. Di più recente acquisizione era invece l'altra: "Ago del sarto", la leggendaria spada della Nebbia che da generazioni veniva passata di spadaccino in spadaccino rimanendo sempre fedelmente al servizio della Nebbia, nel bene e nel male. Le leggende parlavano di una "lama" in grado di trapassare qualsiasi nemico, micidiale sul campo di battaglia e... indistruttibile? Sì, forse anche quel termine era stato usato, ma si sa che le leggende sono poco veritiere e molto spesso esagerate. Ora il gigantesco ago era diviso in due parti, spezzato come un misero stecchino di legno e avvolto in un tessuto che sembrava rappresentare un vano tentativo dello spadaccino attuale di scappare da quella vergogna. Certo, del responsabile di quel sacrilegio non era rimasta che della poltiglia informe, probabilmente digerita da tempo da qualche cane randagio, ma ciò non sembrava essere molto di conforto per Janbu. Il nuovo Mizukage, nonché possessore della spada più potente, non volle sentire ragioni, costringendo il ragazzo a trovare un sistema per rimediare a quel torto.

    E quindi ciò lo riportò a Tetsu, la patria dei samurai nonché dei più abili fabbri. Si volle concedere un breve momento di nostalgia, tornando sul luogo della sua prima missione da genin prima di imbarcarsi in quello che forse sarebbe stato un compito più impegnativo di quanto non fosse stato distruggere una potente organizzazione criminale. In sella alla sua Fenrir, percorse le strade del Ferro, incrociando saltuariamente delle piccole carovane che finalmente erano libere di circolare senza paura dei ronin di Chul Mol, ora che la guerra civile era solo un lontano ricordo. Passate un paio di ore, ecco apparire all'orizzonte l'entrata del villaggio. Il ragazzo non ebbe problemi con i samurai, essendo i ninja di Kiri considerati come "alleati" ora che la situazione mondiale era quel che era. In più, essi riconobbero quasi subito chi si trovarono davanti, tanta era ormai la fama dell'anbu (suo malgrado, essendo al contempo uno dei ninja con la taglia più alta di tutto il continente orientale). Dopo aver chiesto informazioni su dove trovare una certa persona lasciò loro la custodia della sua moto, così da potersi muovere per il villaggio più agilmente e senza dare troppo nell'occhio. Fortunatamente a quell'orario erano quasi tutti impegnati a rifocillarsi prima di tornare a lavoro per il pomeriggio, perciò non incontrò quasi nessuno per le strade. Le sue doti da sensoriale lo guidarono anche meglio delle informazioni ricevute dalle guardie, fino a che non si ritrovò dinanzi ad una grande porta, quello che sembrava l'ingresso di una sorta di dojo dei samurai. Dinanzi a lui vi era un uomo accanto ad un enorme rospo coperto da una armatura.

    Hai pensato proprio a tutto eh? Ma hai pensato anche al nome? - esclamò il rospo con tono beffardo, rivolgendosi all'uomo. Nessuno dei due si era ancora accorto della presenza dell'anbu, viste le sue particolari doti nel non emettere alcun rumore e sopprimere la sua fonte di chakra.

    RYOZAMPAKU! Il luogo dove si riuniranno i più potenti combattenti della terra! - rispose entusiasta l'uomo, visibilmente molto soddisfatto. Shinichi accennò un piccolo sorriso osservando questi, e silenziosamente si posizionò accanto ai due per ammirare anche lui l'ingresso. I due si sarebbero accorti della sua presenza solo sentendo la sua voce.

    Allora diventerà sicuramente un posto molto interessante! - avrebbe esclamato a voce alta, probabilmente spaventando i due - Scusate se vi ho spaventato, ma non mi piace dare troppo nell'occhio. Comunque sto cercando un certo Ren Natsume... mi hanno detto che lo avrei potuto trovare qui.

    Shinichi Yuki

    Mi sono arrugginito tantissimo, scusate per la qualità.
     
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    Tutto era ormai pronto, mancavano solo i primi studenti ma per quelli ci sarebbe voluto un pò. Nonostante tutto io già fantasticavo sulle prospettive future, anche un pò dubbioso su come me la sarei potuta cavare nel ruolo di "maestro". Qualcuno però mi fece sobbalzare dal mio sognare ad occhi aperti, prendendo la parola a pochissima distanza da me.

    CITAZIONE
    Allora diventerà sicuramente un posto molto interessante! Scusate se vi ho spaventato, ma non mi piace dare troppo nell'occhio. Comunque sto cercando un certo Ren Natsume... mi hanno detto che lo avrei potuto trovare qui.

    Mi voltai di scatto e vidi nitidamente il giovane volto del ragazzo che aveva qualcosa di familiare, la prima cosa che però andai a notare fu la particolare spada che portava dietro le spalle. Non mi persi però in troppi pensieri o lente reazioni e mi apprestai a prendere parola.

    Beh, in tal caso lo hai trovato... Ed il mio amico qui presente è Gama... Tu sei?

    Avrei quindi atteso una sua risposta prima di invitarlo ad entrare ed accomodarsi.

    Prego, entra... Perdona il pò di disordine, anco non è ultimato l'allestimento...

    Aprii il grande portone per poi richiuderlo alle nostre spalle e lo condussi attraverso il vialetto, fino all'edificio centrale dove era presente non solo la palestra ma anche una piccola cucina e sala da thè, collegate dallo stesso corridoio. Lì avrei atteso maggiori chiarimenti dal ragazzo.

    Bene, dimmi pure... Cosa ti porta da me...


    Scusate la brevità, essendo ripresa direttamente dalla precedente PQ non avevo tantissimo da scrivere


    Edited by Roy90 - 28/2/2021, 11:51
     
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    Ah, quindi saresti tu? E il tuo amico, se posso permettermi, è davvero particolare per essere un rospo... dalle nostre parti non sono più grandi di un pugno - fece qualche passo in avanti, per poi continuare a parlare - Comunque, mi chiamo Shinichi Yuki, e mi manda un tuo amico: Bokuda della Nebbia, ti ricordi di lui?

    Il kiriano accettò dunque l'invito dell'uomo ad entrare all'interno della sua proprietà. Un vialetto conduceva ad un edificio piuttosto grande, adibito quasi interamente a palestra. Il posto era spoglio, ma si vedeva ad occhio nudo che possedeva molte potenzialità in un luogo come Tetsu, e che Ren ne fosse molto entusiasta. Da una porta laterale lo spadaccino venne fatto accomodare in quella che sembrava una sala da tè.

    Non è male questo posto - disse, osservando un'altra volta la palestra dall'altra parte della porta - Certo, forse un po' piccolo per il suo scopo.

    Accennò un piccolo sorriso, pensando a come qualcuno come Jin, esagerato come era, avrebbe potuto ridurre quel posto evocando strutture giganti in legno. Ora che era diventato sannin non aveva più avuto l'occasione di incontrarlo, o meglio era ciò che utilizzava egli stesso come scusa per non ripensare al meeting e a quanto era stato detto riguardo Hoshi e la guerra. Da quando aveva preso consapevolezza del suo "dono", sentiva la sua mente più libera, e voleva godersi quella sensazione il più possibile: il resto poteva aspettare. Per non infastidire il suo interlocutore decise di venire al punto, estraendo dal borsone portato a tracolla qualcosa avvolto da un tessuto bianco. Lo appoggiò dunque sul tavolo e mostrò quelle che erano le due parti di Nuibari, una delle leggendarie spade della Nebbia.

    Un fabbro penso sia a conoscenza della natura di questi... oggetti. Non ti spiego come o chi l'abbia rotta, ma mi serve che sia riparata e mi hanno detto che tu sei in grado di farlo e per questo... - avrebbe interrotto il discorso per tirare fuori dallo zaino un sacchetto scuro, pieno di un materiale giallo e luccicante - ... Bokuda mi ha detto di portare questo con me. Non so cosa sia o a cosa possa servire, sinceramente. Ha detto che avresti capito.

    Lasciati entrambi gli elementi sul tavolo, avrebbe poi lanciato accanto a loro un sacchetto stracolmo di ryo - Questi sono il compenso di una taglia della zona, ma ne ho molti di più in caso non bastassero. Dimmi tu.
     
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    Il ragazzo si presentò come Shinichi Yuki ed era stato mandato da me niente meno che da Bokuda. Prima di entrare mi apprestai quindi a salutare Gama e congedarlo lasciandolo svanire nella peculiare nuvoletta di fumo. Mentre conducevo l'ospite all'interno ero decisamente incuriosito da quella visita di cui avrei ben presto capito lo scopo, ma non prima di ascoltare un giudizio sincero dello Yuki sul posto in cui ci trovavamo.

    Beh, per adesso sarà più che sufficiente

    Dissi sorridendo ed accomodandomi di fronte a lui

    Crescere sarà sempre possibile... Ma ora dimmi, cosa ti port qui? Se Bokuda ti ha mandato da me ci sarà un valido motivo e confesso di essere curioso di scoprirlo.

    Dopo quella piccola parentesi giungemmo finalmente al momento della rivelazione, senza ulteriori indugi lo Yuki depose sul tavolo quelli che palesemente erano i resti di una delle leggendarie spade della nebbia: Ago del Sarto. Ora tutto si spiegava, non era cosa da tutti riparare una di quelle spade ed io ero uno dei pochi in grado di farlo, ciò che però mi sorprese, anche se non del tutto, fu il secondo oggetto che Shinichi tirò fuori dal cilindro. Lo riconobbi immediatamente, era un frammento di Avalon, il particolare metallo che recuperammo insieme ormai molto tempo addietro e con cui avevo potuto forgiare la mia armatura. Un sorriso nostalgico si fece strada sul mio volto mentre mi apprestai a rispondere.

    Certo, capisco benissimo... Bokuda ha avuto un'ottima idea... Riparare Ago del Sarto con questo particolare metallo renderà molto più difficile che si rompa nuovamente...

    Al che presi i frammenti dell'arma ed iniziai a studiarli

    Mmh... La rottura è netta... Puoi stare tranquillo...

    Dopo aver rigirato quei pezzi tra le mani per qualche istante, li riposi con cura sulla stoffa che faceva da fodero e mi dedicai a fare lo stesso con l'Avalon iniziando a spiegarne le caratteristiche.

    Io e lui ci siamo conosciuti proprio durante la missione di recupero di questo portentoso metallo... Avrai notato la sua incredibile leggerezza... Ma nonostante ciò ha una resistenza fuori dal comune... Verrà fuori qualcosa di decisamente funzionale...

    Al che fu messo sul tavolo un cospicuo sacchetto di monete, a pagamento per il lavoro. Tesi lentamente la mano e, con delicatezza li avvicinai nuovamente al ragazzo.

    Non preoccuparti... Sei un amico di Bokuda nonchè uno Spadaccino della Nebbia, quindi certamente abilissimo... Avrei invece un favore da chiederti in cambio... Vorrei mettere alla prova la resistenza dell'Armatura che ho forgiato con quello stesso materiale e tu potresti essere la persona giusta per testarla... Ci stai?

    Conclusi con un sorriso di sfida e, se avesse accettato mi sarei alzato invitandolo a seguirmi. Saremmo quindi tornati nella palestra, raggiungendo la porta opposta a quella in cui eravamo. Aprendola avrei rivelato quella che era la mia armeria personale, relativamente spaziosa e piena di katane, BusterSword e Ryptide sulle pareti, mentre al centro erano riposti un manichino con in dosso la Avalon ed un piedistallo, esattamente di fianco con la Yozan, arma da cui sarebbe stato possibile percepire una tipologia di chakra molto simile a quella degli Yuki, almeno per chi fosse pratico in tali percezioni.

    Questi sono i miei capolavori!

    Esordii soddisfatto iniziando ad indossare l'armatura ed una volta completato il procedimento, avrei condotto l'ospite all'esterno. Dietro il complesso era situato infatti un ampio spiazzo e fu proprio al centro di quello che mi posizionati, ponendo lo scudo tra me e Shinici, in attesa dell'impatto che a breve ci sarebbe stato.

    Sono pronto... Colpisci!



    la resistenza dello scudo è 450, dai tu stesso le sorti


    Edited by Roy90 - 28/2/2021, 16:33
     
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    Ren esaminò quei frammenti con grande professionalità, senza lasciarsi andare a inutili sproloqui di ammirazione verso l'oggetto o di condanna nel trovarsi davanti all'indiretto responsabile della sua rottura; anzi sembrava quasi non gli interessasse. Fortuna volle che quegli strani sassolini dorati non gli fossero nuovi, visto che l'anbu non aveva idea di cosa fossero e lo stesso Bokuda non si era sprecato nello spiegargli. "Magari riesce a farci qualcosa con questi" furono le sue parole. Tuttavia, il senso di sollievo provato dal ragazzo per un breve istante venne subito meno in seguito allo strano rifiuto del fabbro di accettare un compenso in denaro per il suo lavoro, e a quella strana richiesta...

    I soldi non vanno di moda da queste parti? Mi sembra strano tu mi chieda questo, visto che hai detto di non conoscermi. - rispose, per poi alzarsi in piedi - Io non sono molto bravo in questo tipo di cose... ma se ciò mi esonera dal pagamento, ok.

    Un po' perplesso, ma allo stesso tempo incuriosito, avrebbe seguito il fabbro fin dall'altra parte della palestra, nella sua armeria personale. In quella stanza un gran numero di spade di diverso tipo e dimensione ornavano i vari piedistalli; ve ne era una di dimensioni anche superiori alla Tagliateste, mentre altre sembravano far vibrare l'aria da quanto fossero affilate. Ma vi fu una in particolare che attirò l'attenzione dello Yuki e soprattutto della sua abilità innata. Egli era in grado di percepire la presenza di ghiaccio molto chiaramente, e quella lama dall'aspetto bizzarro emetteva un'energia glaciale dello stesso tipo, sebbene molto più forte del normale. Vi era un'essenza dello stesso tipo di quella di Shinichi in qualche modo "rinchiusa" in essa, ma non gli era possibile interpretare meglio di così quelle sensazioni che sia le sue doti innate che quelle da sensoriale gli trasmettevano al contempo. Così preso dalla lama non si accorse nemmeno che Ren aveva iniziato ad indossare una lucente armatura dal design alquanto stravagante, interamente costituita dello stesso materiale dorato che Shinichi aveva portato lui. Completamente protetto, il fabbro si diresse poi verso l'uscita, aspettandosi che il ragazzo di Kiri lo seguisse. Questi, prima di farlo, fece uso della sua abilità innata per sollevare la lama di ghiaccio dal suo piedistallo, facendola levitare con il solo ausilio della sua mente. L'avrebbe dunque fatta posizionare dietro la sua schiena, in modo da nasconderla alla vista del fabbro mentre si posizionava dinanzi a lui.

    Prima di ciò, vorrei farti una domanda... - avrebbe dunque sollevato leggermente la mano destra, rivelando così le fasciature che la coprivano interamente, prima nascoste dalla lunga manica - Cosa è questa?
    La lama di ghiaccio sarebbe spuntata da dietro la sua schiena, volteggiando una volta intorno a lui per poi adagiarsi sulla sua mano.
    Al suo interno vi è racchiusa un'energia che mi ha dato fastidio, perché sembra quasi che qualcuno abbia giocato un po' troppo con arti non propriamente... positive. Sei stato tu? - avrebbe dunque puntato quella lama contro il fabbro, aspettando la sua risposta.
     
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    Ero lì, teso e pronto a ricevere l'attacco, ma questo non arrivò, anzi giunse qualcosa di ben diverso. Una domanda che mi colse completamente alla sprovvista. Con il solo movimento del braccio, completamente fasciato, fece levitare la mia Hyozan intorno al suo corpo per poi impugnarla e puntarmela contro.

    CITAZIONE
    Cosa è questa?... Al suo interno vi è racchiusa un'energia che mi ha dato fastidio, perché sembra quasi che qualcuno abbia giocato un po' troppo con arti non propriamente... positive. Sei stato tu?

    Nell'udire quelle parole il mio sguardo si fece serio in un modo leggermente diverso, meno amichevole, non mi infastidiva la domanda a cui avrei tranquillamente risposto, ma il modo in cui mi era stata posta.

    Metti giù la mia spada ed avrai tutte le risposte che cerchi... Non amo che vengano toccate le mie cose senza chiedermi il permesso!

    A quelle parole avrei quindi atteso una reazione dallo spadaccino che non sarebbe tardata ad arrivare, solo allora avrei preso la parola iniziando ad avvicinarmi.

    La Hyozan è una mia creazione... Certo... Ma non posso prendere il merito dell'energia di cui parli... Ho potuto dare vita a quella spada solo sulla base dello studio fatto sul modello di un'altra arma... Il Glacyax...

    Restai qualche attimo in silenzio per cercare reazioni sul viso di Shinichi prima di riprendere.

    Ho avuto modo di analizzare quel guanto e quindi creare una spada simile in potere, ma tutt'ora sono alla ricerca delle altre armi sorelle di cui ho avuto modo di identificare i proprietari grazie ai rapporti della missione in cui tutte sono state rinvenute...

    A questo punto avevo raggiunto il giovane ed avevo proteso la mano in attesa che la mia arma mi venisse restituita.

    Avremo tutto il tempo per parlare con calma della cosa se ci sei così interessato... Ma ora restituiscimela, non ti serve fare il duro per scoprire ciò che vuoi sapere...
     
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    Il samurai dimostrò di non essere tipo da farsi intimorire così facilmente, sebbene si trovasse di fronte ad un ragazzo che era in grado di controllare la sua stessa opera d'artigianato senza nemmeno aver bisogno di toccarla. Lo sguardo di Shinichi rimase per tutto quel breve intervallo di tempo fisso su di lui, anche dopo aver acconsentito alla richiesta del fabbro di abbassare la lama.

    "Quello che è tuo? Che diritti puoi mai avere su un potere rubato?" - pensò, senza però tradurre il tutto in parole udibili. Si limitò soltanto ad ascoltare quello che aveva da dire Ren, apprendendo di fatti piuttosto interessanti. Fu dannatamente ironico il fatto che il fabbro parlasse di quelle armi proprio mentre ne aveva una davanti a lui, forse addirittura la più potente. Il braccio fasciato di Shinichi, infatti, era nato dallo stesso processo, sebbene oltre a lui solo Jin ne fosse a conoscenza da quello che sapeva.

    Quindi questa non è l'arma originale, se ho capito bene. E chi possiede quest'arma al momento? Dove si trova? - avrebbe domandato poco prima delle ultime parole di Ren, che, doveva ammetterlo, lo misero alquanto a disagio ora che era venuto a conoscenza di come stavano davvero le cose e le sue scarne abilità empatiche confermavano il tutto. Avrebbe dunque appoggiato l'elsa della lama sulla mano di Ren, prima di rivolgergli le sue scuse abbassando lo sguardo.

    Perdona la mia indignazione... quella lama, o meglio l'arma da cui deriva, è frutto di un'essenza malvagia, e legata alla morte di quelli del mio stesso sangue. Il mio istinto però sa che dici la verità, e che non c'entri nulla in tutto ciò, tuttavia ti sconsiglierei di fare esperimenti con armi del genere la prossima volta, benché meno di provare a replicarle. Ora, potresti rispondere alle mie domande di poco fa, per favore? Dove hai avuto modo di analizzare quell'arma, e da chi?

    I post di dialogo sono sempre scarni per forza di cose.
     
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    Vedevo chiaramente l'agitazione e la tensione negli occhi del mio interlocutore, qualcosa di strettamente personale lo collegava a quell'arma. Trascorsi pochi secondi però, Shinichi riprese il controllo di se e, dandomi alcune informazioni che mi avrebbero aiutato a far luce sulla vicenda, prese la parola.

    CITAZIONE
    Quindi questa non è l'arma originale, se ho capito bene. E chi possiede quest'arma al momento? Dove si trova?... Perdona la mia indignazione... quella lama, o meglio l'arma da cui deriva, è frutto di un'essenza malvagia, e legata alla morte di quelli del mio stesso sangue. Il mio istinto però sa che dici la verità, e che non c'entri nulla in tutto ciò, tuttavia ti sconsiglierei di fare esperimenti con armi del genere la prossima volta, benché meno di provare a replicarle. Ora, potresti rispondere alle mie domande di poco fa, per favore? Dove hai avuto modo di analizzare quell'arma, e da chi?

    Parlava di un'essenza malvagia e di quell'arma forgiata nel sangue del suo sangue. Un'idea iniziò a prendere forma nella mia mente, era evidente che parlasse di Qayin, l'essere di cui mi aveva parlato Suzaku, e che a questo punto lui fosse un detentore del famigerato Yoton, abilità ben emulata dalla Hyozan, d'altronde il cognome del ragazzo toglieva ogni dubbio, come anche il giochetto di poco prima con cui faceva volteggiare la gelida lama intorno al suo corpo.
    Accennai un movimento del capo in segno di ringraziamento mentre deponevo la spada nell'apposito congegno posto sulla mia schiena per poi prendere la parola.

    Tranquillo, posso solo immaginare come tu ti sia sentito nel vederla... Ho letto i rapporti di quel giorno e non deve essere stata una bella esperienza... In un primo momento non avevo ricordato il tuo nome, ma ora che ci penso meglio... Shinichi Yuki... Tu hai affrontato a viso aperto Qayin, insieme a Jin Senju...

    Gli misi quindi una mano sulla spalla per poi riprendere subito e dargli finalmente le risposte che cercava

    Sono informazioni facili da trovare, L'arma da cui deriva la Hyozan si chiama Glacyax, un guanto molto particolare, ed appartiene a Suzaku Kaguia. Come te proviene da Kiri, è venuto qui da me per cercare di comprendere meglio il funzionamento di quell'arma...

    Attesi quindi qualche istante per lasciare al ragazzo modo di metabolizzare il tutto, per poi riprendere con tono serio

    Ma ascolta... Capisco bene cosa tu voglia dire, ma un'arma, indipendentemente da quanto e quale potere possa avere, resta sempre un'arma... Nè buona nè cattiva...

    Al che impugnai la Hyozan menando un fendente nell'aria, rilasciando qualche granello di gelo al suo passaggio.

    Ciò che ne deriva dal suo utilizzo ricade completamente sul possessore... Io non ho la presunzione di dire che sono una persona buona, ho avuto un passato travagliato e certamente meno sereno di quanto avrei voluto, ma nonostante tutto mi reputo retto... Una persona buona che mette la sua lama a servizio di chi ne ha bisogno... E quel Suzaku, non ho avuto modo di conoscerlo pienamente, ma da ciò che ho visto credo abbia un grande futuro davanti a se... Saprà come maneggiare quel guanto a fin di bene...

    Credevo fermamente in quelle parole e se Shinichi mi avesse guardato negli occhi avrebbe visto la mia determinazione e sicurezza

    Se sono di tuo interesse posso fornirti nomi e possessori anche delle altre armi a me note, armi che ho intenzione di analizzare in ogni caso per comprendere il loro potenziale e carpire il segreto con cui sono state forgiate... Sono dell'idea che per non lasciarsi "prendere la mano" e divenire vittima di ciò che si dovrebbe controllare, l'unica via sia la conoscenza... Sul replicarle, in alcuni casi potrei essere daccordo con te, ma se chi ha un potere così devastante nelle mani non lo comprende pienamente, rischia di causare danni a se stesso ed agli altri... Ripeto, non perchè l'arma sia cattiva, ma perché chi l'ha impugnata non è stato in grado di gestirla...
     
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    Qayin... - mormorò a voce bassa, compiendo qualche passo in avanti con la testa china verso il pavimento - Non l'ho mai chiamato con il suo vero nome, ora che ci penso.

    I ricordi di quel giorno fatidico, l'ultimo in vita di quel demonio di cui aveva per la prima volta osato pronunciare il nome, gli fecero rivivere in quel breve istante le stesse sensazioni che tanto lo avevano perseguitato nelle notti successive a quello scontro. Lilia, Wendy, la Neo-Akatsuki, Mokou... tutti nemici formidabili che avevano lasciato un segno nel suo animo, ma nulla in confronto al lascito di Qayin: il puro terrore.

    Lui, che era sempre un passo avanti a me, avanti a tutti. Lui, e le sue disgustose mutazioni che lo rendevano sempre più potente e micidiale... lui, il ladro.... - la mano tenuta nascosta dalle fasciature si strinse in un pugno - La mia Aralia ha gioito nel trapassargli il cuore, ma ciò nonostante... - avrebbe voluto aggiungere molto altro, ma non se la sentì di continuare, preferendo tornare invece sul discorso precedente.

    Suzaku Kaguya hai detto? Questo nome non mi è nuovo... ah sì! Quel ragazzo! - esclamò, ricordandosi del giovane genin dalla capigliatura scura e gli occhi cerulei, che Janbo aveva promosso sul campo per il suo valore - Quindi è lui che fa uso del potere del mio clan: furbi a tenermelo nascosto. Avranno pensato che un Kaguya con il potere degli Yuki sarebbe stato una buona risorsa, ma che forse non tutti avrebbero gradito la novità.
    Avrebbe dunque ascoltato le ultime parole di Ren, che menando alcuni fendenti della spada glaciale aveva creato dei minuscoli fiocchi di neve che ora volteggiavano nell'aria. Uno di essi cadde sulla mano di Shinichi, che lo osservò per qualche secondo prima che si sciogliesse.

    No, armi malvagie possono corrompere l'animo dell'utilizzatore e renderlo come loro, non importa la fiducia che riponi in lui. La tua arma, per esempio, ha derivazioni malvagie, vero, ma non ne è una sorgente; ciò la rende un'arma potente sì, ma nient'altro che uno strumento in fin dei conti, e ciò rende giustizia al tuo discorso. Quel guanto, invece, è probabile sia molto peggio: uno strumento che potrebbe portare alla nascita di un nuovo pericolo per il mio villaggio e il continente intero.

    Si trattenne nuovamente nell'aggiungere altro. Avrebbe a quel punto compiuto alcuni lunghi passi in avanti, portandosi circa nella posizione in cui Ren si era posto al fine di ricevere quell'attacco che non arrivò mai, vista la svolta inaspettata.

    Non intendo mostrare qui nessuna delle mie capacità, ma, buon fabbro, posso offrirti uno scambio, giusto per essere pari nel caso deciderai di riparare Nuibari e di rivelarmi chi possiede e dove si trovano le altre armi che hai menzionato. Se lo farai, ti lascerò analizzare la spada che ha lacerato il cuore di Qayin in persona, ovvero la lama che porto sulla schiena. Penso avrai capito da un semplice sguardo che non è una semplice spada, no? Cosa ne dici?
     
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    Il ragazzo che sembrava decisamente freddo come il suo potere, iniziò seppur di poco a lasciar trapelare dei vaghi barlumi della sua essenza. Pian piano stavo iniziando a capirlo e comprenderlo, sia per le sue parole che per le sue espressioni e stati d'animo che ormai non riusciva più a reprimere sotto il velo della sua serietà. Avevo diverse domande da porgli ma sapevo che quello non era il momento migliore per farlo, troppe emozioni negative lo avevano investito e tirare troppo la corda non mi sembrava prudente, lasciai quindi che quel momento restasse tacito, adatto al giovane per fare chiarezza dentro se stesso e capire cosa fare. Le sue parole non tardarono infatti ad arrivare e con quelle mi furono chiare diverse cose.

    CITAZIONE
    No, armi malvagie possono corrompere l'animo dell'utilizzatore e renderlo come loro, non importa la fiducia che riponi in lui. La tua arma, per esempio, ha derivazioni malvagie, vero, ma non ne è una sorgente; ciò la rende un'arma potente sì, ma nient'altro che uno strumento in fin dei conti, e ciò rende giustizia al tuo discorso. Quel guanto, invece, è probabile sia molto peggio: uno strumento che potrebbe portare alla nascita di un nuovo pericolo per il mio villaggio e il continente intero... Non intendo mostrare qui nessuna delle mie capacità, ma, buon fabbro, posso offrirti uno scambio, giusto per essere pari nel caso deciderai di riparare Nuibari e di rivelarmi chi possiede e dove si trovano le altre armi che hai menzionato. Se lo farai, ti lascerò analizzare la spada che ha lacerato il cuore di Qayin in persona, ovvero la lama che porto sulla schiena. Penso avrai capito da un semplice sguardo che non è una semplice spada, no? Cosa ne dici?

    Era palese ciò che Shinichi volesse fare, o almeno, immedesimandomi in lui, attraverso le parole pronunciate, ipotizzai volesse cercare quelle reliquie, non solo il Glacyax. Una campagna oscura, non dettata dalla sete di conoscenza come nel mio caso, ma da paura e risentimento verso chi aveva dato origine a quegli strumenti.

    Capisco... Molto bene...

    Esordii a tono serio avvicinandomi a lui ed osservando meglio la spada alle sue spalle

    E sia... Riparerò Ago del Sarto e ti dirò tutto quello che ho scoperto fino ad ora in cambio di una analisi di quella fantastica lama... Ma... Se partirai alla ricerca di quelle armi, io verrò con te... Ci stai?

    Al che gli porsi la mano guardandolo negli occhi

    Potrei esserti utile... E poi, come hai giustamente detto, nel caso della Hyozan sei daccordo con il mio ragionamento... Quindi converrai che da quel male può essere tratto un vantaggio per tutto il mondo... Insieme potremmo non solo eliminare quel male che tu vedi, ma anche portare qualcosa di nuovo e giusto... Non lasciamo che il retaggio di Qayin sia solo morte e distruzione, ma approfittiamone per accrescere le nostre capacità, nei limiti del sicuro e del giusto...

    Attesi quindi la risposta dello spadaccino sperando in una sua risposta positiva

    Insieme potremo guardarci le spalle e controllare che nessuno dei due vada troppo oltre...
     
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    Vuoi venire... con me? - chiese, grattandosi il retro della testa. Certamente quella fu un'uscita che lo prese alla sprovvista, non capendo se quella di Ren fosse pura sete di conoscenza o un bieco intento di prevenire, con la sua presenza, lo spadaccino dal prendere misure drastiche. In effetti, il ragazzo aveva sviluppato una certa arroganza dagli ultimi avvenimenti, e nemmeno lui era sicuro di come avrebbe reagito ad un "rifiuto" dei proprietari di quelle armi di consegnarle a lui. Certo, ormai erano in pochi a potergli impedire di far follie, e la presunta morte della sua mentore aveva persino peggiorato il tutto.

    Se ci tieni così tanto... - rimase in silenzio per un paio di secondi osservando la mano tesa di Ren, prima di stringerla con la sua fasciata - Ma bada bene che il mio interesse nei confronti di quelle armi non è come il tuo. Per ora mi occuperò subito di quella di cui mi hai parlato, solo perché mi tocca anche personalmente. In quanto al proprietario... beh, si vedrà.

    A quel punto avrebbe staccato Aralia dal supporto che la teneva fissa alla sua schiena, e con un singolo movimento del braccio l'avrebbe portata davanti al fabbro. La spada, illuminatasi leggermente al tocco dello Yuki, si spense di colpo non appena fu adagiata nelle mani di Ren.

    Questa spada, Aralia, si lega indissolubilmente ad una sola persona, e non accetta altri padroni. Puoi analizzarla, come promesso. Ti do solo un consiglio: non provare ad usarla e attento ad ogni sua piccola "reazione": racchiude un potere più grande di quanto non sembri e potrebbe anche ucciderti.

    Quelle parole avrebbero potuto far intendere che Shinichi avesse una certa conoscenza riguardo quella lama, cosa in realtà non vera. Sapeva che la sua provenienza fosse ishivariana, ma nulla riguardo all'origine delle sue capacità peculiari. Fintanto che gli rispondeva, che lo riconosceva come suo padrone, al ragazzo non era mai importato di saperne qualcosa in più.

    Allora ricordati anche di Ago, se potessi anche renderla più resistente con quel materiale mi faresti un favore. E... se scopri qualcosa di interessante su Aralia... beh, fammelo sapere! - avrebbe concluso il discorso sedendosi in disparte, osservando curiosamente l'eventuale lavoro del fabbro.
     
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    Dopo un primo momento di esitazione, Shinichi sembrò accettare la mia proposta pur mettendo in chiaro che le sue intenzioni erano ferme e decise, quasi certamente non molto apprezzabili dai proprietari di quelle armi. Con alcuni di loro sarebbe molto probabilmente nata una disputa e ciò mi rendeva sempre più sicuro di doverlo seguire, non volevo e non potevo permettere che si creassero attriti tra alleati in un momento storico come quello che stavamo vivendo e, visto il nemico che di li a poco avremmo dovuto affrontare, era necessario un fronte unito con il massimo potenziale bellico che potevamo raggiungere.

    Posso capire il tuo punto di vista... Siamo d'accordo...

    Concluso l'accordo passammo alla parte pratica, Aralia mi fu consegnata insieme agli ultimi accorgimenti su come trattarla ed alle ultime raccomandazioni sulla riparazione di Ago. Senza ulteriori indugi mi apprestai quindi a mettermi in opera, rassicurando il ragazzo ed offrendogli di restare al dojo per il tempo necessario alle riparazioni.

    Non preoccuparti, mi metterò subito a lavoro e rimetterò Ago a nuovo... Puoi restare qui nell'attesa...

    A quel punto mi diressi nella fucina dove iniziai subito a lavorare, quell'arma era decisamente unica e particolare, come tutte le lame degli spadaccini della Nebbia d'altronde. Il mio personale diario, contenente anche le analisi del Glacyax, venne arricchito da ancora maggiori informazioni, tecniche e sistemi usati per quella reliquia in via di resurrezione e così fu anche per Aralia. Seppur quella spada nascondesse un misterioso segreto, qualcosa di vivo albergava in lei, qualcosa che mi era ignoto, lontano dalla mia attuale comprensione, in un certo senso simile a ciò che albergava in quel gelido guanto e che non completamente avevo potuto replicare nella Hyozan che, in fin dei conti, non avrebbe mai potuto sprigionare il potere per cui era stata predisposta, proprio a causa di quella mia mancanza di conoscenza. In futuro, se ne avessi mai avuto tempo ed occasione, mi sarebbe piaciuto approfondire le mie conoscenze a riguardo, ma ora le priorità erano molte altre e non potevo tergiversare, nell'immediato ad esempio dovevo concludere quel lavoro e pensare al poi al dojo ormai in procinto di aprire. Ci volle un intero giorno di lavoro per completare la commissione e tornare da Shinichi con entrambe le spade accuratamente riposte in un panno di stoffa bianca, le poggiai sul tavolo dinanzi a lui e le scoprii. Aralia intatta ed Ago perfettamente riparata, come nuova e più sfavillante che mai.

    Ecco a te, come promesso... Ago è tornata in perfetta forma, per la resistenza non ho avuto modo di fare prove dirette, ma sulla base dell'efficacia dimostrata sul campo dalla mia armatura, direi che puoi stare tranquillo...

    A quel punto non ci restò che salutarci ribadendo la promessa di andare insieme dai possessori di quelle armi.

    Allora a presto, ricorda di avvisarmi quando vorrai intraprendere quei viaggi, ti condurrò dalle persone interessate...

    FINE



    Scusa il ritardo... Periodo un pò incasinato, direi di chiudere così e poi nel caso aprire altro... Per lasciare questa PQ come inutile o con pezzi errati ho pensato di lasciare la Hyozan come mio tentativo di riproduzione fallito da cui percepisci comunque qualcosa... Così non dovrebbero esserci problemi sulla narrativa
     
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    Direi Max + Max-3 per Nagi, Max -6 + Max -4 per Roy
    Ps: :sob:
     
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