[Esame Chuunin] Seconda prova - Sfida 2

Shura Shueisha vs Haruki Sato

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    TORNEO CHUUNIN
    Seconda prova

    Shura Shueisha vs Haruki Sato


    Anno 20 d.Z. - Yukitsuki


    zN6j9oK
    CITAZIONE
    Shura Shueisha è reduce da una prima prova non certo entusiasmante per lui. Encomiabile è stato il suo sacrificio da pedone, utilizzato per tentare di prendere tempo e rallentare l'ormai chuunin Juza Wolf. Adesso non dovrà pensare ad altro se non a dimostrare quanto vale realmente.
    Ad Haruki Sato la prima prova avrà lasciato sicuramente l'amaro in bocca. Oltretutto non è riuscito a lasciare il segno e probabilmente nessuno si ricorderà di lui. Riuscirà invece a lasciare la propria impronta nell'arena di konoha?
    Lungo le mura dell'arena ci sono diversi varchi sbarrati da alte porte in legno verniciato. Da due ingressi diametralmente opposti faranno accesso i due sfidanti e raggiungeranno il centro dell'arena dove li attenderà un chuunin che fungerà da arbitro. Egli darà il via prima di scomparire in una nuvola di fumo.

    Iniziate a 5 metri l'uno dall'altro. L'attacco è lasciato al pg con meno esperienza.
    Cercate di essere coerenti ed evitare decapitazioni o menomazioni insensate.


    Edited by tisy16 - 15/3/2021, 23:29
     
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    7 giorni di tempo per il primo post, poi 3 giorni tra un post e l'altro
     
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    [Esame chuunin] seconda prova - sfida 2




    Narrato - - Parlato - "Pensato"
    Parlato altri



    Il torneo non era andato come si aspettava Shura, la prima prova l'aveva passata anche se non aveva fatto altro che prenderle fin da subito e svenire, quando poi si era risvegliato in infermeria non aveva creduto alle sue orecchie nel momento in cui aveva saputo di essere passato. Il malumore però lo aveva attanagliato nei giorni seguenti, solo la presenza del suo maestro lo aveva fatto ritornare in qua, ma sarebbe bastata?
    Venne a sapere che la seconda prova si sarebbe tenuta a Konoha, infatti a detta del suo maestro si sarebbe tenuto una serie di scontri nei quali avrebbero valutato i singoli candidati non solo in base al vincitore o allo sconfitto, ma nella loro interezza, tenendo conto di ogni singolo aspetto del candidato.
    Shura aveva passato le ore che precedevano quell'evento in compagnia del suo maestro, con il quale aveva visitato l'intero villaggio, tempo permettendo. Era in una terra straniera e voleva capire non che studiare quella gente, in fin dei conti si impara molto di più nella vita visitando e vedendo posti nuovi, vite nuove, ed era quello il bello dell'essere un ninja. Un ninja viaggia in lungo e in largo visitano terre nuove e conoscendo sempre più nuove persone, per questo i vari villaggi non dovevano chiudersi in se stessi, ma aprirsi li uni agli altri condividendo un obbiettivo comune, la pace. In questo frangente l'operato di fury aveva posto i vari villaggi in quella stessa situazione di cooperazione, ora non solo dovevano cooperare, ma erano uniti sotto una stessa bandiera e questa unione portava il nome di Osu. Shura ammirava i ninja più forti e alti in grado, aveva un profondo rispetto per loro, sopratutto quelli che avevano deciso di aderire a quell'organizzazione.
    Ora però era tempo che facesse vedere di che pasta era fatto, doveva farsi valere in quel torneo.
    Il tempo volò via come una foglia spinta dal vento, ben presto si ritrovò al buio in una stanza a fissare una grossa parete in legno, mentre fuori da li un enorme vociare di persone che stavano lentamente prendendo posto sugli spalti di quella che sarebbe stata l'arena dello scontro che di li a poco si sarebbe tenuto, il secondo scontro in programma, quello tra Shura e un certo Haruki.
    All'inizio del torneo l'Hokage aveva preso la parola e la sua voce aveva risuonato per tutto il complesso. L'hokage aveva voluto puntualizzare alcuni concetti, uno tra i quali la possibilità di entrare a far parte dell'osu per chiunque acceda al grado di chunin, questo ispirò il giovane Shura a dare il massimo, avrebbe potuto far parte anche lui di quell'organizzazione che tanto ammirava.
    La portà si aprì davanti agli occhi del giovane, lasciando filtrare all'interno della stanza la debole luce che illuminava l'arena, fuori il tempo non era dei migliori, pioveva e non dava segno di voler smettere, cosa che al giovane utilizzatore del ranton sarebbe tornato assai utile.
    Ora era il momento, i due sfidanti entrarono nell'arena e si portarono l'uno di fronte all'altro.
    Shura alzò lo sguardo e ammirò gli spalti da quella nuova angolazione, tornando poi a rivolgere la sua attenzione al ninja che sarebbe stato il loro arbitro, quest'ultimo spiegò velocemente le regole ai due sfidanti per poi dare il via all'incontro sparendo in una nuvola di fumo.
    Ora i due ninja erano soli nell'arena.


    - Bene Haruki, divertiamoci!

    Sorrise al suo avversario, la sua voce uscì dalla maschera respiratoria quasi simil robotica, ma poco importava, infatti Shura decise di fare lui la prima mossa, cercando di non lasciargli il tempo di reagire. Portando le mani davanti a se impastò il chakra e provò a dare vita ad una tecnica assai particolare, infatti se tutto fosse andato secondo i piani una fitta nebbia avrebbe invaso il campo di battaglia, occultando così la visuale al suo avversario, successivamente senza perdere altro tempo il giovane avrebbe richiamato il chakra nel suo sacco stomacale e avrebbe provato a rilasciarlo dalla
    bocca sotto forma di un particolare liquido appiccicoso che avrebbe invaso il campo di battaglia davanti a lui e se fosse venuto a contatto con i piedi del suo avversario lo avrebbe bloccato appiccicandolo al suolo. Shura però non si sarebbe fermato qui, infatti cercando di dare il meglio di se avrebbe nuovamente richiamato il chakra sotto i suoi piedi e trasformandolo nel suo secondo elemento, il fulmine, lo avrebbe rilasciato nel terreno sotto di se, che sarebbe corso velocemente verso il suo avversario, ma sarebbe stato decisamente più veloce e più letale nel momento stesso in cui sarebbe entrato in contatto con la tecnica che aveva usato un attimo prima, essendo l'acqua un perfetto conduttore.
    Shura stava dando il massimo fin da subito, non avrebbe permesso che anche quel ragazzo lo sconfiggesse con la facilità con cui Juza lo aveva steso nella prima prova.
    Si era allenato troppo duramente per quell'evento e non poteva rinunciare senza far vedere quello che sapeva fare.




    Shura

    Resistenza: 200
    Stamina: 200-38=162

    Tecniche usate:
    - Tecnica del velo di nebbia (-10)
    -Campo Caramelloso (Mizuame Nabara)(-10)
    - Omicidio Elettromagnetico (Jibashi)(-18)







    Edited by The_Dragon - 2/3/2021, 12:57
     
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    La man dritta si elevò verso l'alto, tenendo salda quella aguzza creazione di legno; un arma che era destinata a sradicare il male dal cuore del mio avversario, sfoggiando quella Luce perpetua a dominare su quel male oscuro, intriso d'odio e vendetta. Sentimenti cruenti e forti, degni di una personalità che ha da tempo abbandonato la retta via e che non può più tornare indietro se non curata in breve tempo. Pochi secondi dopo, l'arma divina, cadde rapida in un repentino fendente dall'alto verso il basso, verticalmente al terreno. Scese rapida come succede nella ghigliottina, come in quei racconti fantascientifici letti non so più quante volte in quei vecchi e polverosi libri della Biblioteca. L'obiettivo, era la mano colpevole del mio avversario, la stessa che era stata macchiata da quegli stessi sentimenti che ormai faticavo a sopportare. Il tempo, nuovamente, parve fermarsi come a sottostare al volere di un entità Divina, la stessa che teneva uno sguardo attento su quella prova, diversa da quel mostro che annunciava la sua assoluta Divinità. Tutto si fermò. Tornò calmo e pacato come il cristallino scorrere delle acque di un freddo fiume. Sumairu si era arreso. Le sue parole in quel momento erano pregne di disperazione, vere come il sorgere del Sole, come il crescere di una radiosa pianta, come la volontà del Fuoco che seppur piegata non s'era spezzata. Le sue lacrime vennero fotografate dalle mie castane iridi, marchiate a fuoco nella mente e così speravo fosse successo nella sua. Non volevo certo ucciderlo. Non volevo certo fargli alcun danno se mi avesse rivelato la posizione della bandiera, unico obiettivo da raggiungere in quella prova. Così successe. Fermai l'attacco e rimasi sbalordito dal risultato che ne ricavai. In qualche modo, seppur psicologicamente contorto, ero riuscito a farlo tornare ad essere se stesso. Mi odiava? Poco importava. Ero riuscito nel mio vero intento e ciò contava; avevo sconfitto la sua oscurità o almeno così pareva essere.

    Bene bene... E così voi sei vi siete arrovellati tanto per arrivare ad ottenere queste...

    Improvvisamente mi ritrovai in una diversa locazione, in un ambiente ancor più misterioso del precedente. Altre domande andavano ad aggiungersi alle già numerose presenti. Socchiusi gli occhi e quando lì riaprì, potei finalmente capire ciò che era successo realmente. Dinanzi a me si ergeva un ragazzo, mai visto prima e che non pareva essere presente al giorno d'inaugurazione del torneo né quando ebbe inizio il dì della prima prova. Assottigliai lo sguardo, assumendo quell'aria seria così dannatamente familiare ai lineamenti del mio volto. L'osservavo con fare curioso, come un bambino che va incontro alle cose più curiose di questo pazzo e cruento mondo. Le sue parole iniziavano ad essere chiare, così come l'esito della prima prova. Digrignai i denti, tenendo le labbra serrate e non proferendo parola alcuna.

    Stavo per riservare il loro stesso destino anche a te... Ma sembra che alla fine tu abbia capito da solo... Buon per te...

    Dunque ero riuscito a giungere alla seconda prova mentre uno dei miei compagni aveva ottenuto direttamente la promozione, Kaito. Il Jiki, invece, era stato bocciato. Mi congratulai con il primo mentre al secondo, mio compagno di squadra, non seppi donare parola ma mi limitai a dargli una lenta occhiata. Kyoshi non era il tipo a cui serviva compassione e pietà, sapevo che sarebbe rinato dalle ceneri proprio come una fenice; avevo chiara fiducia in lui. Fu' così che quel giorno si concluse, portando la mia strada verso il mondo degli Shinobi ad una svolta decisiva.

    [...]


    Picchiettavano prepotenti alcune gocce d'acqua, battendo con fierezza su quel freddo vetro che resisteva - come una muraglia invarcabile - ai tanti colpi subiti, restando ancor in piedi di fronte al suo nemico. Il costante rumore, quell'assordante picchiettio su una piccola finestra di quella povera stanza - ove tutti gli aspiranti Chuunin albergavano - fece in modo che abbandonassi in modo irruento un dolce e calmo sonno. Le palpebre si strinsero in un forte abbraccio, prima che iniziassero poi ad aprirsi. Sbuffai, alzandomi lentamente da quel umido futon poggiato sul duro e freddo pavimento. Con un lento movimento aggiustai alcune ciocche di capelli ribelli, riportandoli all'ordine come in una perfetta linea d'esercito. Il nudo petto mostrava gli esili muscoli presenti sulla parte superiore del corpo mentre un sottile pantaloncino teneva nascosta quella inferiore. Avanzai verso la finestra, battendo i nudi piedi sul pavimento e portandomi a distanziare da essa di qualche centimetro. Il respiro, freddo ed umido, andava a scontrarsi sulla superficie di verto, facendo si che parte di esso si appannasse. Poggiai delicatamente la man dritta su quella nebbiosa e opaca zona, lasciando un impronta che venne poi registrata nella mente, un qualcosa che potesse farmi ricordare che anch'io ero passato per quella stanza. Nulla di tanto geniale. Nulla di tanto banale. Pochi secondi dopo, mi ritrovo a crogiolarmi in una calda doccia, lasciando che quella rilassante acqua scenda poi su tutto il corpo. Lì i costanti pensieri tornavano a tormentarmi mentre il respiro cercava un modo di poter resistere a tali oscuri torture. Strinsi i pugni, accendendo maggiormente quella fiamma che ardeva nel mio ventre, grazie proprio alla promessa fatta a quella che chiamavo famiglia. Mi asciugai meglio che potevo, indossai i miei soliti vestiti e quella solita compagna d'avventure: la Giara di Sabbia. Nel mentre stavo per uscire, bussarono alla porta. Era Renji Yomo, mio Sensei e Jonin di Suna.

    Sensei, buongiorno

    Buongiorno. Spero che tu sia pronto per la Seconda Prova. Speravo in un trionfo di entrambi ma stavate per fallire miseramente. Al ritorno vi spettano tanti e duri allenamenti. Ora andiamo

    Mmph

    Nonostante tutto, era il solito Jonin di Suna. Renji Yomo era un Sensei degno di tale nome. Un uomo che mai si sognerebbe di complimentarsi con i suoi allievi o che mai darebbe una pacca sulle spalle ad un povero Genin pronto ad affrontare la Seconda Prova del torneo Chuunin. Ciò che agli occhi inesperti poteva sembrare un essere freddo e distaccato, per noi - Haruki Sato e Kyoshi Jiki, team 7 di Sunagakure no Sato - era un uomo ligio al dovere e alle responsabilità che portava sulle sue spalle, lo si doveva soltanto conoscere e capire fino in fondo anche se nemmeno noi c'eravamo riusciti del tutto. I suoi modi erano votati per il bene del proprio Villaggio, seguendo una linea d'addestramento che finora aveva formato grandi Ninja. Il tragitto dalla palazzina alla sede della Seconda Prova, fu' uno dei più silenziosi e interminabili della mia vita. Eppure, per la prima volta, tenevo il suo passo camminando proprio al suo fianco. Erano questi piccoli gesti che più facevano capire chi realmente era Renji Yomo. Arrivammo infine alla famosa arena del Torneo, la solita e immortale struttura che donava orgoglio al mondo degli Shinobi. Lo sguardo era fisso su ogni minimo particolare, dai più banali ai più utili, da quelli che avrei dimenticato presto a quelli che invece avrei potuto usare contro il mio avversario. Salutai il mio Sensei - che anche in quell'occasione non mi donò parola alcuna - e avanzai verso il luogo a me assegnato.

    Innanzitutto vorrei fare le mie congratulazioni a chi ha guadagnato la promozione durante la prima fase del torneo. Ciò è indice del fatto che gli aspiranti sono stati costantemente monitorati sotto ogni punto di vista, premiando chi ha dimostrato di avere la giusta maturazione sia pratica che teorica. Dalle sfide che si susseguiranno ora, si evinceranno i nomi dei prossimi Chuunin. Ciò significa che vincere il torneo potrebbe non essere l'unica via per ottenere il giubbotto che contraddistingue il grado superiore.

    A parlare era nuovamente l'Hokage. Esalai l'ennesimo sospiro, lanciandolo verso quella continua pioggia e tenendo uno sguardo attento su di esso. Non facevo altro che pensare a quella promessa fatta, alle speranze di quelle care persone che credevano fortemente in me. Non potevo deluderle. Non potevo tornare a Suna con un fallimento, non dopo tutta la strada compiuta. Sentivo un gran peso sulle mie spalle e riuscivo, debolmente, a restare concentrato seppur tremendamente voglioso di affrontare il mio avversario. Dovevo confrontarmi con Shura Shueisha, Genin di Kiri. Sapevo della loro incredibile capacità combattiva, avendone in passato affrontati due in scontro, persi ovviamente. I palmi delle mani prudevano, volevano anche loro scendere in campo e lottare con tutte le forze in corpo. La Sabbia contenente nella Giara ribolliva e continuava a muoversi dentro quel grande contenitore.

    Mi preme informare tutti i presenti che tutti i nuovi chuunin non potranno più indossare il coprifronte del villaggio di appartenza, perché avranno l'onore di fregiarsi del titolo di "shinobi" dell'Organizzazione Shinobi Uniti. Difatti è stata presa questa decisione di concerto con tutti i leader delle fazioni alleate per arginare e reprimere i pericoli che minacciano la nostra pacifica esistenza. Pertanto, tutti i ninja che hanno già meritato la promozione, o la meriteranno sul campo oggi, alimenteranno i ranghi dell'OSU.

    L'Organizzazione Shinobi Uniti. Un organizzazione nata di recente, precisamente nel 16 d.Z. Un qualcosa nato per tenere al sicuro la pace nel mondo e distruggere quel male che ne comprometteva l'esistenza e che appena qualche anno fa, aveva anch'esso subito un duro colpo.

    [...]



    E adesso vedremo altri due Genin affrontarsi in questa seconda prova..

    La voca di un presentatore - piccolo in statura e dal esile fisico, anch'esso Chuunin di Konoha - annunciava il continuo svolgersi del Torneo.

    Da un lato abbiamo Shura Shueisha, Genin di Kirigakure no Sato e dall'altro Haruki Sato, Genin di Sunagakure no Sato..

    Iniziai ad incamminarmi verso il centro dell'arena a nostra disposizione. Se da fuori ero rimasto meravigliato da questa struttura, ne rimasi poi stregato. Gli spalti erano pieni di persone, segno che l'evento del Torneo Chuunin era qualcosa atteso da tutto il mondo. Cercavo con lo sguardo qualcuno a me familiare, coloro che più tenevo a cuore ma ovviamente era come cercare l'ago in un pagliaio eppure, sapevo che loro erano lì in mezzo, sentivo la loro presenza e ciò permise al cuore di rasserenarsi e alla mente di concentrarsi al meglio. Ormai i metri che ci separavano erano davvero pochi, cinque metri con l'esattezza. Potevo finalmente osservare il mio avversario e ciò che più balzava all'occhio, che più riuscivo a capire era forse la sua età. Era più grande di me, non solo per l'altezza ma anche per l'età. Il fisico poi era quanto più simile al mio: esile e marcato nei lineamenti dei muscoli, senza presenza alcuna di grasso in eccesso. Che fosse un Ninjutsu-type? Solo il tempo poteva dirlo. Mossi il corpo in un piccolo accenno d'inchino verso il Genin di Kiri.

    Piacere di fare la tua conoscenza Shura

    Parole povere, giusto per rompere il ghiaccio. Fatto ciò, portai il corpo a prendere una posizione quanto più difensiva possibile. Le leve inferiori si divaricarono l'una dall'altra, con il pie manco leggermente più avanzato rispetto a quello destro. Le braccia invece, si distesero verso i fianchi pendendo più verso il terreno, tenendoli quindi in diagonale. Esalai un ultimo respiro, in modo da essere quanto più tranquillo possibile e non permettere a nessun pensiero di rompere quell'equilibrio creato con tanto ardore. Ero pronto.

    CHE INIZI ORA LA SECONDA SFIDA !!!



    Bene Haruki, divertiamoci!

    Le abilità di voi Kiriani sono davvero notevoli. Sono sicuro che sarà uno scontro divertente!

    Il momento tanto atteso finalmente era arrivato. Fu' in quel momento, dopo quelle esatte parole, che dalla mia bocca uscì un caldo respiro che lentamente andava a fondersi con l'etere presente in quell'arena. Il corpo, tutto, si mosse ad assumere una posizione difensiva, cercando di analizzare ogni minimo movimento avversario. Come prima cosa dovevo capire in quale arte era specializzato e adoperarmi di conseguenza, sfoggiando in maniera perfetta le mie doti. Le tante persone ammassate sugli spalti facevano un gran tifo, lanciando verso quella enorme arena tante parole d'incoraggiamento ed incitando due poveri Genin a lottare fra loro. Riuscii ad isolarmi da quella parte di mondo, facendo si che l'attenzione ricadesse solamente su ciò che avevo difronte. Passarono pochi secondi ed il primo a muoversi fu' proprio Shura, il Genin di Kiri. D'improvviso s'alzò una fitta nebbia, che quasi pareva essere il Velo di Nebbia. Conoscevo quella tecnica e quella adoperata dal giovane dal bianco crine, era maledettamente identica. Che fosse dunque specializzato nei Ninjutsu? Non lo potevo ancora sapere. La vista era limitata ma potevo ancora contare sull'udito, sviluppato nel corso del tempo attraverso duri allenamenti. La tensione in me era percepibile e chiaramente leggibile, come le pagine di un libro che ero solito leggere nelle profondi notti di Suna. Socchiusi le palpebre, giacché era inutile spingere tale senso al lavoro. Lasciai invece al udito libero arbitrio, un libero campo ove poter catturare qualsiasi rumore possibile attorno alla mia figura. Sentivo il suo respiro macchinoso, era fermo, immobile a non far nulla. Strano, maledettamente strano.

    Ed ora cosa farai?

    Aspettavo con pazienza una prossima mossa, restando concentrato sulla di lui figura. Poco dopo, riuscì a sentire come un rigetto d'acqua, come quei Jutsu Suiton che vengono sparati dalla bocca. Che fosse la "Violenta Onda Acquatica"? Conoscevo anche questo Jutsu ma non potevo sapere se realmente si trattava del suddetto attacco. Dovevo assolutamente difendermi e in breve tempo - prima che il suo attacco arrivi a colpirmi - elaborai una degna strategia difensiva. Lasciai scorrere il Chakra Doton lungo il corpo, precisamente verso le leve inferiori, attaccate con forza a quel duro terreno. Una patina circondò il mio intero corpo e come se il terreno fosse melma, provai a fondermi con esso, sperando di fare abbastanza in tempo e sfuggire così a quel primo attacco. Successivamente tentai di spostarmi in un modo a mo' di arco, proprio verso le sue spalle, provando a coprire la stessa distanza che ci separava all'inizio dello scontro. Speravo che non si fosse mosso di un centimetro e se tutto fosse andato come previsto, lo avrei trovato ancora lì quando riemersi dal terreno.

    Sono qui Shura

    Non ci fu' attimo di tregua da parte del giovane Kiriano. Difatti, continuò con la sua offensiva lanciando un nuovo attacco.

    Che sia Raiton?

    Quello stridio era inconfondibile. Lo avevo già sentito, precisamente sulla spada di Sumairu Akame. Digrignai i denti e strinsi le mani in una forte presa. L'avversario possedeva due elementi a me sfavorevoli, sembrava in netto vantaggio. Non potevo difendermi utilizzando il mio primo elemento: il Suiton. Non potevo difendermi utilizzando nemmeno il secondo elemento: il Doton. Neppure il Mokuton sembrava potermi aiutare. Avevo trovato un degno avversario, l'ennesimo Shinobi di Kiri. C'era solamente una cosa da poter fare: ricorrere all'elemento che più mi era caro, quello con cui ero cresciuto e che avevo imparato ad amare. La gialla polvere sabbiosa si districava nella Giara di Sabbia, vogliosa di assaggiare anch'essa la potenza del giovane Genin di Kiri. In modo repentino e funesto, proprio come una preda che scappa dal suo predatore, le comandai di uscire dal enorme contenitore e trasformarsi in una salda nuvola sabbiosa, proprio sotto i miei piedi. Volevo evitare quell'attacco a tutti i costi, provando quindi ad alzarmi di quota di tutti i metri possibili, sperando di essere quanto più rapido possibile ed efficiente nella stessa maniera.


    Scheda

    Resistenza 100
    Stamina 200-18-1= 181
    Equipaggiamento:
    - Giara di Sabbia (4/5)

    Azioni:
    - Tecnica del Nascondersi nella Roccia
    - Movimento nel sottosuolo come descritto nel post
    - Sospensione del Deserto (Maestria "Manipolatore delle Sabbie")

    EDIT: Ho fatto l'edit solo per fare le note finali nello specchietto post. Volevo solo scusarmi per la lunghezza del post ma non avendo avuto la possibilità di fare il post conclusivo della prima prova ho voluto dire qualcosa in questa seconda prova

    Edit 2: mi son dimenticato di aggiornare lo status delle cariche di sabbia


    Edited by JeTClouD - 3/3/2021, 05:53
     
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    Responso nr. 1


    Attacco -Shura Shueisha:
    - Tecnica del velo di nebbia RIESCE [Incontrastata]
    - Campo Caramelloso (Mizuame Nabara) 80+50+5+4=139 FALLISCE [Inferiorità combattiva]
    - Omicidio Elettromagnetico (Jibashi) 80+50+9+14=153 FALLISCE [Inferiorità combattiva]

    Difesa -Haruki Sato:
    - Tecnica del Nascondersi nella Roccia 110+70+9+17=206 RIESCE [Superiorità combattiva]
    - Movimento nel sottosuolo RIESCE [Incontrastata]
    - Sospensione del Deserto 110+70+4+10+13=207 RIESCE [Superiorità combattiva]

    Danni:
    Shura Shueisha //
    Haruki Sato //


    Narrazione Turno:
    Shura Shueisha ha l'onore di dare il via alla seconda semifinale del torneo, scegliendo una poca ponderata combinazione d'attacco. Si sforza di addensare banchi di nebbia per ostacolare la vista del suo avversario, ma la pioggia incessante la dirada quasi subito. Il kiriano riesce comunque a lanciare la tecnica del campo caramelloso celato dalla sua nebbia, ma di fronte a lui c'è un suniano dall'udito fine. Haruki Sato sente una massa d'acqua in rapido avvicinamento e corre repentino ai ripari nell'entroterra, oltrepassando il suo avversario per poi sbucargli alle spalle. Ivi giunto, scopre con piacere che la nebbia è già sparita e vede, oltre a poterlo sentire chiaramente, un fascio di fulmini che punta nella sua direzione. Shura sta cercando di paralizzare il suo avversario con il raiton, ma il ninja di Suna trova un senso alla pesante giara che si porta dietro e la sfrutta per portarsi in salvo dall'offensiva.


    Situazione Finale:
    Haruki a 27 metri dal suolo, sulla sua nuvoletta di sabbia. A lui l'attacco.


    Commenti Arbitro:
    Purtroppo non credo che un banco di nebbia, seppur magico, possa resistere sotto la pioggia. Siccome le precipitazioni sono lievi, riesce a coprire soltanto l'azione immediatamente successiva all'attivazione delle nebbia.
    Jet, la tua sabbia non risente di questo malus atmosferica grazie all'ambiguità della tua maestria.
     
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    Le distanze fra noi, dopo il primo e funesto attacco, erano di gran lunga superiori ai venti metri. La gialla polvere sabbiosa aveva risposto rapida al mio comando, unendosi in un copioso abbraccio e rendendo le sue molecole quanto più dure possibili, permettendomi di aderire sulla sua superficie come se vi fosse una colla. Le leve inferiori, dunque, trattenevano l'intero corpo su di quella nuvoletta, che fiera ed orgogliosa si elevava ad unico simbolo rappresentativo di Suna in quella Seconda Prova. La vista, dapprima ostacolata da quella fitta Nebbia - che ancora mi sembrava essere frutto del cosiddetto Jutsu "Velo di Nebbia" - poi libera da qualsiasi impedimento. La pioggia, seppur elemento ostico alla stragrande maggioranza degli Shinobi che facevano della sabbia la loro arma, mi era stato d'aiuto per debellare il tentativo del avversario di celare le sue mosse. Feci un piccolo movimento muscolare nella parte inferiore del viso, quella che più interessavano le rosea labbra: un sorriso. Un fievole accenno mi si dipinse in volto, non perché ero beffardo nei suoi confronti, non perché mi divertiva essere diabolico ma perché avevo appena imparato un modo per contrastare quel Jutsu elementare. Infondo si sa, la pratica rende migliori e quell'occasione era stata perfetta per aumentare le conoscenze in mio possesso e facilitarmi il proseguimento lungo la via del ninja.

    Acqua e Fulmine.. un' accoppiata niente male davvero

    Il capo era chino, lo sguardo abbassato, i muscoli fermi aspettavano un comando, il corpo era immobile ed eretto su quella nuvoletta di sabbia. I suoi elementi ancora affascinavano il mio intelletto e tanti, troppi, pensieri vennero a galla in quella calma mente. Erano due elementi che combinati fra loro potevano dare vita a qualcosa di davvero potente, capace di mandarmi al tappeto anche solo al primo colpo. Dovevo stare attento dunque, non potevo certo subire i suoi attacchi ma restare quanto più distante dalla sua figura ed avere così tempo di reagire ad ogni sua azione. Di fronte avevo l'ennesimo Genin di Kiri, l'ennesimo Ninjutsu-type. Chi fra noi l'avrebbe spuntata?

    Voi Kiriani siete uno stupore continuo. Anch'io posseggo due elementi e fidati, sono anche loro una combinazione incredibile

    Avevo appena rivelato alcune informazioni al nemico anche se in effetti non potevo definirlo tale. Entrambi eravamo potenziali leve per l'Organizzazione Shinobi Uniti. Entrambi potevamo contribuire alla pace nel mondo, quella che da tempo sognavo di raggiungere. Con il passare del tempo e dei miei sforzi, tale sogno si avvicinava sempre più anche se sembrava ancora un oasi nel infinito Deserto. Passarono pochi secondi mentre dagli spalti volavano continue incitazioni, ognuno faceva il tifo per il Genin che proveniva dal loro continente o dal proprio Villaggio. Quelle stesse parole si districavano in quella lieve pioggia, attraversavano il campo di battaglia e giungevano al mio udito, lo stesso che mi aveva permesso di rispondere in maniera repentina al primo attacco di Shura.

    Ora tocca a me attaccare. Preparati


    Dovevo colmare la distanza come prima cosa ed entrare nel range massimo possibile, rendendo così capaci i miei Jutsu di colpire il nemico. Il busto si piegò in avanti di conseguenza mentre le leve inferiori andarono a piegarsi leggermente. La nuvoletta si piegò anch'essa, portando l'intero corpo a puntare proprio contro il Kiriano, in maniera quanto più diagonale al terreno. Sentivo il Chakra in corpo muoversi continuamente, stimolando ogni muscolo del corpo, così come l'adrenalina in circolo. Tutto era un fremito, pronto a lottare e avanzare in quel glorioso torneo. Indirizzai parte di quella forza verso le leve inferiori, facendo si che andasse a fondersi con la sinuosa polvere sabbiosa, rendendola ancor più viva di prima e dandole un comando da seguire. In pratica doveva puntare verso il nemico, sfrecciare verso la di lui figura scendendo in picchiata, proprio come il volo di una libera aquila. L'obiettivo era giungere ai dieci metri circa, ivi avrei compiuto il sigillo della Tigre e grazie ad esso avrei potuto invocare sul campo di battaglia un corposo banco di Nebbia, lo stesso creato in precedenza da Shura. Sapevo della sua durata. Sapevo della sua limitata potenza e delle sofferenze che quella lieve pioggia donava ad ella ma quel fitto nascondiglio, mi serviva solamente per celare un Jutsu più strategico che altro. Difatti la prossima mossa prevedeva l'utilizzo della tanto amata e cara sabbia. Difatti permisi ad una modesta porzione di tale elemento - che ancora giaceva nella Giara di Sabbia - di elevarsi nell'etere e trasformarsi come in una forte pioggia. Il Jutsu che stavo usando traeva nome da ciò che più rappresentava: Pioggia di Sabbia. Nel farlo, nello stesso esatto momento in cui le cariche di sabbia s'alzavano in volo, avrei sfruttato un altro Jutsu a mia conoscenza, ovvero lo Scudo dell'Eco. Questi, attraverso il sigillo della Pecora mi permetteva di confondere il nemico lanciandogli contro tanti versi, che più assomigliavano alla mia voce, avvolgendo il corpo di Shura in un circolare vociferare di versi e parole. Speravo che il reale attacco fosse celato all'attenzione del Kiriano. Le leve superiori giacché alte a indirizzare le cariche di Sabbia, trasformate poi in una poderosa pioggia, s'abbassarono rapidamente di quota, come fa una ghigliottina verso il collo del colpevole. La pioggia doveva quindi cadere sul nemico, spingere il suo corpo a sbattere contro il suolo e avvolgerlo in una calda presa. Nel mentre, i tanti versi e le tante parole provano ad attirare l'attenzione del Kiriano, camuffando quel principale attacco.

    Ed ora... Funerale del Deserto!

    La man dritta, puntata verso il nemico, rendeva ancor più feroce quella sabbia presente sul corpo del avversario. Questa rispose rapida, stringendosi sempre più sul suo corpo, come fa un serpente con la sua preda. La mano poi si chiuse in un poderoso pugno, ultimo segno coordinativo per quella diabolica sabbia. Tuttavia, in qualche modo, la potenza era stata limitata, trattenuta dinanzi ad un male folle. Non volevo certo ucciderlo, né tantomeno rompergli qualche braccio o qualche gamba. Volevo semplicemente colpirlo, provocare danni ingenti certo ma non tali da rendergli impossibile continuare la seconda prova.


    Resistenza 100
    Stamina 181-1-10-5-8-8= 149
    Equipaggiamento:
    - Giara di Sabbia (4-3=1/5)
    Slot Acquatici: 20

    Azioni:
    - Mantenimento Sospensione del Deserto
    - Tecnica del Velo di Nebbia
    - Scudo dell'Eco + Pioggia di Sabbia
    - Funerale del Deserto

    Note: Spero vada bene il susseguirsi delle azioni e naturalmente la potenza del Funerale del Deserto è limitata, come descritto nel posto. Non voglio ucciderlo né tantomeno rompergli qualche arto, quindi penso/spero si possano eliminare quei tipi di danno
     
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    [Esame Chuunin] Seconda prova - Sfida 2




    Narrato - - Parlato - "Pensato"
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    L’incontro era iniziato, i due sfidanti dopo un attenta analisi diedero fondo alle loro capacità, sia offensive che difensive. Il primo a partire fu Shura che, senza sprecare un solo attimo, diede fondo ad una delle sue combinazioni elementali preferite, in fin dei conti tutti sanno che acqua e fulmine vanno molto d’accordo. Shura avrebbe potuto sfruttare meglio però la situazione, infatti, un poco per inesperienza, un poco per mancanza di informazioni sull’avversario, sprecò la sua possibilità di portarsi in vantaggio. In fin dei conti avrebbe potuto muoversi diversamente e calcolare meglio il da farsi in quella situazione.
    La pioggia gli fu più avversa di quello che pensava, infatti dissipò la nebbia ben prima di quello che sperava. La cortina l’aveva tirata su pur sapendo che la pioggia avrebbe fatto il suo sporco lavoro, ma sperava che gli desse il tempo di coprire meglio le sue tracce.


    ”Merda! Ma cosa? Sabbia?”

    Davanti a lui il suo avversario se ne stava sospeso in aria sopra una “nuvoletta” di sabbia e lo guardava dall’alto.

    ”Merda! Ecco cosa serviva quella cosa sulla sua schiena...”

    Sabbia, ora era decisamente nei guai, un utilizzatore di jutsu a base di sabbia sapeva che era letale, infatti già in passato aveva visto un altro ninja far ricorso a quei potenti jutsu.
    Ora però era il suo turno di difendersi, questo ormai era chiaro, infatti tutt’attorno a lui una nebbia iniziò a riformarsi attorno al ninja.


    ”Cosi anche lui sa usare questa tecnica”

    Shura aspettò che la nebbia si alzasse e iniziò ad impastare il chakra, sapeva cosa aspettarsi, o almeno poteva supporlo, in fin dei conti quello era uno scontro, un vero combattimento tra shinobi, per cui cosa altro poteva aspettarsi.
    Cercando di muoversi provò a dare vita ad una delle tecniche più semplici e basilari del repertorio ninja, solo con una piccola piccolissima modifica, l’avrebbe resa un po’ più efficace. Se fosse stato abbastanza veloce avrebbe generato una ventina di copie identiche a lui, le avrebbe usare per provare a difendersi da un probabile attacco, anche se non sapeva cosa aspettarsi.
    Improvvisamente una specie di pioggia di terra mista sabbia iniziò a colpirlo.


    ”Ecco cosa vuole fare...”

    Non aveva molta scelta, avrebbe rischiato il tutto per tutto provando ad uscire dal raggio d'azione della sabbia, se mai ce ne fosse stato uno. Facendo ancora ricorso al suo chakra avrebbe cercato di sostituirsi con una roccia vicino alla parete dell'arena. Sperando che questo bastasse per risolvere il problema difesa, avrebbe atteso l'inevitabile esito di quest'ultima ponendo un'ulteriore difesa da quella fastidiosa sabbia, o almeno ci avrebbe provato. Non aveva scelta, conosceva solo una tecnica che avrebbe potuto difenderlo da un possibile attacco, il suo muro d'acqua, per cui richiamato nuovamente il chakra avrebbe provato a rigurgitare dalla bocca un quantitativo di acqua abnorme che si sarebbe andato a condensare tutt'attorno a lui ergendo una poderosa barriera difensiva.
    Ora il risultato era nelle mani del fato stesso.




    Shura

    Resistenza: 200
    Stamina: 162-5-5-18= 134

    Tecniche usate:
    Tecnica della moltiplicazione di oboro ( 20 copie)(-5)
    Tecnica della sostituzione (-5)
    Tecnica del muro acquatico (-18)





     
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    Responso nr. 2


    Attacco -Shura Shueisha:
    - Mantenimento Sospensione del Deserto RIESCE [Incontrastata]
    - Tecnica del Velo di Nebbia RIESCE [Incontrastata]
    - Scudo dell'Eco + Pioggia di Sabbia RIESCE [Incontrastata]
    - Funerale del Deserto RIESCE [Incontrastata]

    Difesa -Haruki Sato:
    - Tecnica della moltiplicazione di oboro RIESCE [Incontrastata]
    - Tecnica della sostituzione FALLISCE [Decisione arbitrale]
    - Tecnica del muro acquatico FALLISCE [Decisione arbitrale]

    Danni:
    Shura Shueisha 20+35+4=59
    Haruki Sato //


    Narrazione Turno:
    Il suniano parte all'attacco, replicando la mossa intrapresa anzitempo dal suo avversario: il velo di nebbia. Nuovamente viene tolto il piacere di assistere allo scontro al pubblico, ma soltanto per un breve attimo. Fortunatamente per gli spettatori, la pioggia continuava cadere incessante, disgregando i banchi nebbia richiamati dai due combattenti. Tuttavia, quando la vista tornò libera, le sorti dello scontro sembravano irreversibilmente cambiate. Altri venti Shura affollavano l'arena, ma il ventunesimo era stata ghermito da una presa di sabbia alle braccia e a una gamba. Quando Haruki tese il pugno verso di lui e lo richiuse, tutti lo avrebbero sentito urlare di dolore. Fine dello scontro?



    Situazione Finale:
    La morsa di sabbia ha 80 di resistenza. Cloni in campo. Shura bloccato come da descrizione. Attacco a lui.



    Commenti Arbitro:
    Purtroppo nella tecnica è specificato che è quasi impossibile da schivare se non uscendo dal suo raggio. Avendo un raggio molto ampio, una mera sostituzione non potrebbe salvare Shura. Per quanto riguarda i cloni, Haruki ha l'udito fenomenale e "potrebbe" comunque sentire Shura. Tuttavia, siccome usa una tecnica ad area, colpisce tutti e amen.

    p.s. ho dei dubbi sulla tecnica della pioggia di sabbia, perchè va a cozzare con altre analoghe tecniche di sabbia. L'arbitraggio potrebbe essere suscettibile di modifiche.
     
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    [Esame Chuunin] Seconda prova - Sfida 2




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    La sabbia iniziò a convogliarsi tutt'attorno al giovane che non ebbe alcun modo di evitare quello che di li a poco stava per accadergli. La tecnica del suo avversario era di gran lunga più potente di quella ce aveva visto far uso dal capitano di quella missione fatta proprio li a Konoha, forse in quel caso non era stata necessaria, visto che era un capitano in confronto al genin che aveva davanti.
    Ogni fibra del corpo di Shura si contrasse quando la sabbia iniziò a corrergli lungo tutto il corpo, in quel preciso momento capì che la sua iniziativa di fuga non sarebbe stata sufficiente ad evitargli il peggio, infatti di li a pochi secondi dopo sia entrambe le sue braccia che la sua gamba sinistra furono afferrate dalla sabbia e compresse in una morsa micidiale che lo fece letteralmente urlare dal dolore. Fortuna volle però che la pressione non fosse abbastanza potente da causargli seri danni ai vari arti, per cui il giovane se mai si fosse liberato avrebbe avuto ancora modo di far uso delle sue mani, ora però per l'appunto doveva trovare il modo di liberarsi senza causarsi ulteriori danni e senza l'uso delle mani, quindi senza l'uso di tecniche che necessitavano dell'uso dei sigilli.
    Un rivolo di sudore scese dalla sua fronte, era in un situazione disperata, come poteva uscirne ora?


    ”Merda ora che minchia faccio? Se non mi muovo ad inventarmi qualcosa questo scontro finirà presto e non verrò valutato bene perdendo la possibilità di essere promosso... devo abbattere questa sabbia, ma al contempo devo evitare che faccia uso di altre tecniche che mi blocchino di più di quanto non lo sono già... cosa posso fare??? Pensa shura pensa!”

    Fu come una folgorazione, una idea malsana gli passò per la mente.

    ”Ma certo... è un azzardo ma che altro ho da perdere? Devo solo stare attento a non colpirmi o finirò paralizzato da solo...”

    Aveva una sola possibilità per salvarsi e poter apportare un probabile contrattacco, per cui non perse tempo, richiamò il chakra, che per fortuna non era stato bloccato, sennò si che sarebbe stato fottuto, per prima cosa comunque decise di far ricorso alla sua innata provando a ricoprire il suo corpo con uno spesso stato i chakra ranton che sperava lo avrebbe protetto dal suo successivo attacco, ma al contempo sperava lo aiutasse ad indebolire la presa che la sabbia aveva su di lui.
    Detto ciò il successivo passaggio fu quello di provare a generare cinque micidiali saette elettriche tutt'attorno a lui, le quali immediatamente si sarebbero avventate contro differenti bersagli, infatti quattro di esse si sarebbero dirette niente meno che verso di lui o meglio verso la sabbia che gli avvolgeva entrambe le bracci, due su un braccio, due sull'altro, con lo scopo di sfaldare o distruggere la sabbia che lo bloccava rendendo nuovamente le braccia libere, mentre la quinta saetta si sarebbe diretta verso il suo avversario con l'esatto intento di colpirlo, muovendosi in linea retta da Shura a Haruki alla massima velocità.
    Se la sua strategia fosse andata a buon fine e le sua mani si fossero liberate avrebbe posto in essere un suo ultimo attacco che, come il chakra che lo avvolgeva, sarebbe stato a base del suo ranton.


    -Sia chiaro che non mi arrenderò facilmente!

    Cercando di non far caso all'atroce dolore che proveniva dalle sue mani, Shura le portò a fatica davanti a se formando un solo singolo sigillo. Per fortuna ne doveva fare solo uno, il drago. Convogliò poi tutto il suo chakra nelle sue mani, questo era il suo ultimo attacco per cui si sforzò al massimo per essere il più veloce e letale possibile. Sulle sue mani si formò una sfera azzurra dalla quale sarebbe scaturito un singolo fascio di chakra, più precisamente un potente laser che, rapito e letale, si diresse verso il suo bersaglio.

    - Vediamo se schivi anche questo!

    Il fascio laser avrebbe evitato qualunque ostacolo il ninja avesse frapposto fra se e il laser, oppure avrebbe perforato qualsiasi difesa, puntando sempre a lui, in oltre se lo avesse colpito avrebbe avuto un'ulteriore bella sorpresa, infatti questa volta sarebbe stato lui ad essere bloccato.

    - Vai e colpisci!!




    Shura

    Resistenza: 200-59=141
    Stamina: 134-18-40-15-50= 11

    Tecniche usate:
    Diramazione Ranton su tutto il corpo (-15)
    Saette volanti (-18)
    Laser Circolari (-40)
    Sforzo Extra (-50)





     
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    Innumerevoli sguardi riuscivano tranquillamente ad ammirare quello scontro, ove entrambe le parti avevano già sfoderato gran parte delle loro abilità, seppur le maggiori azioni erano state oscurate da un Jutsu comune ad entrambi noi Genin, il cosiddetto Velo di Nebbia. L'ultima offensiva vide il giovane Kiriano essere preda della mia sabbia, che si stringeva sul suo corpo con una ferocia tale da essere paragonata a quella di un predatore degno del suo nome. Le sorti dello scontro sembravano abbastanza segnate seppur Shura pareva non aver intenzione di dichiararsi sconfitto e perdere quindi l'occasione di diventare anch'esso Chuunin. La gialla polvere rispondeva perfettamente al mio volere, mostrandosi più forte di quella fievole pioggia che continuava a cadere sulle nostre figure. Il capo era completamente indirizzato verso Shura, tenendo le nocciola iridi su di lui, osservandolo curioso di conoscere le sue prossime mosse. Sapevo che possedeva due tipi di elementi decisamente sfavorevoli alla mia sabbia e che starsene lì a sorvolare nell'etere, era piuttosto inutile. Scelsi quindi di scendere dalla nuvoletta di sabbia, giacché la distanza con il terreno non era elevatissima - piuttosto era quasi nulla - slanciandomi da essa e atterrando sul campo di battaglia ove potevo comandarle di ritornare nella Giara di Sabbia posta sulle mie spalle attraverso quella cintura trasversale. Riconoscevo in lui una grande resistenza, forse più della mia, giacché il Funerale del Deserto sembrava non avergli donato ingenti danni anche perché avevo trattenuto la sua potenza distruttiva, capace non solo di rompergli qualche arto ma anche di accompagnarlo verso l'eterno oblio, la morte. Non era decisamente il caso, quindi, restai piuttosto soddisfatto da ciò che i miei occhi avevano dedotto. Shura era capace di resistere ad un tale Jutsu e la considerazione che avevo sugli Shinobi di Kiri, aumentava ad ogni secondo che passavo con lui.

    Ed ora come pensi di liberarti?

    Cercando di spronarlo volevo capire se avesse qualche altro tipo di abilità nascosta, qualcosa che lo renda capace di liberarsi da quella possente morsa e di poter continuare lo scontro come se nulla fosse. Aspettavo il fatidico momento come un padre che aspetta la nascita del primogenito, come una donna che ha perso l'uomo della sua vita speranzosa di poterlo incontrare nei suoi sogni, come coloro che speravano che l'attacco di Fury non si fosse mai realizzato. La poca sabbia rientrata nel suo contenitore, continuava a muoversi sinuosa in esso, armata della stessa volontà del Senju, cui avevo scoperto possederne i geni. Passavano lenti quei secondi, gli stessi in cui potevo maggiormente focalizzarmi su ciò che il mio udito catturava. Dai respiri del mio avversario a quelli che m'appartenevano di diritto; dalle tante parole lanciate nel campo di battaglia ai tanti supporti morali nati da quegli spalti. D'improvviso m'accorsi che le persone lì presenti erano davvero numerose, forse più del numero effettivo che giaceva nella mia mente. Fu' in quel momento che una strana sensazione giunse sulla mia pelle, crescendo veloce. Era una sensazione familiare, come se qualcuno mi stesse osservando e in un primo momento, pensai alle persone che avevo più care, quelle che mi stavano aspettando a Suna e che forse erano presenti in quel pubblico a fare il tifo. Almeno ci speravo. Successivamente, ecco che Shura iniziò a mettere in atto quello che la sua mente aveva elaborato qualche attimo prima. Difatti, andò a creare ben cinque saette pregne del Chakra Raiton e tutte, avevano differenti bersagli. Due erano dirette verso il suo braccio mancino, mentre altre due a quello destro, cercando quindi di liberarsi da quella morsa infernale. Stetti ad osservarlo, iniziando ad assumere una posizione quanto più difensiva possibile mentre l'attenzione si focalizzò sull'ultima che era stata lanciata contro me stesso. Avevo poco tempo a disposizione e ciò che potevo fare era davvero limitato. Dinanzi a me, nuovamente, si era posta una dura scelta. Difatti non conoscevo quasi nessun jutsu che potesse tener testa ad un tale elemento distruttivo e scagliare contro quell'attacco una mia offensiva, mandando in scontro i due Jutsu, non era una cosa assai saggia; almeno così pensai. Dovevo pensare in fretta, quasi più veloce dello scorrere del tempo, più veloce di un fulmine a ciel sereno o di un battito di ciglia. Sospirai e nel mentre, permettevo al Chakra Doton di scorrere veloce su tutto il corpo, proprio come un fiume in piena. Venne a crearsi una sottospecie di patina e quelle che erano maggiormente agevolate da quel Chakra erano per l'appunto le leve inferiori, che al contatto con il terreno lo fecero divenire come una specie di melma alla quale potevo provare a fondermi e sparire alla vista del nemico, sperando così di evitare quel colpo diretto rintanandomi nel sottosuolo.

    Diamine..


    Nulla potevo contro quei Jutsu a base di Raiton, lo sapevo e forse anche Shura lo aveva capito. Provai poi a muovermi nel mio riparo, sfruttando al massimo quel Jutsu e cercando di allontanarmi dalla mia vecchia posizione con l'intento di raggiungere una superficie ben diversa da quello con cui mi ero fuso. Difatti l'obiettivo era raggiungere una delle pareti circolari del campo di battaglia, quella precisamente posta alle spalle del mio avversario, sperando poi che non si fosse mosso di alcun centimetro e che non possedesse alcun tipo d'abilità che gli rendevano possibile rintracciare la mia reale posizione. Dovevo solamente attendere e studiare il successivo piano d'attacco.


    Resistenza 100
    Stamina 149-18 = 131
    Maestrie:
    - Dominatore delle sabbie Liv 1
    Conoscenze:
    - Militari e Strategiche Liv 1
    Equipaggiamento:
    - Giara di Sabbia (1+1=2/5)
    Slot acquatici : 20

    Azioni:
    - Tecnica del Nascondersi nella Roccia
     
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    Responso nr. 3


    Attacco -Shura Shueisha:
    - Diramazione Ranton su tutto il corpo RIESCE [Incontrastata]
    carica di sabbia 50-35%= 33-30=3
    - Saette volanti 80+50+9+20=159 FALLISCE [Inferiorità combattiva]
    Danno a saetta: 25+5=30
    - Laser Circolari FALLISCE [Decisione arbitrale]

    Difesa -Haruki Sato:
    - Tecnica del Nascondersi nella Roccia 110+80+9+13=212 RIESCE [Superiorità combattiva]

    Danni:
    Shura Shueisha (60-3)x2=114 [Paralizzato]
    Haruki Sato //

    Narrazione Turno:
    Cosa pensa di fare Shura Shueisha, bloccato così com'è nella sabbia del suo rivale? Data la situazione complicata, non puo' che ricorrere alla sua kekkei gentai per indebolire la morsa che lo stringe. E poi? Poi sembra perdere il lume della ragione perchè si colpisce con ben quattro saette elettriche, le quali disgregano la già compromessa sabbia e riversano la loro folgorante energia sul corpo del kiriano. La paralisi per il ninja è totale e non sembra più in grado di proseguire lo scontro. Pertanto, davanti uno platea preda dello sbigottimento e della delusione generale, l'incontro viene interrotto per annunciare il nome del finalista: Haruki Sato.


    Situazione Finale:
    Shura paralizzato. Haruki in giro sotto terra.


    Commenti Arbitro:
    Premettendo che ho forti dubbi sul fatto che le saette possano avere bersagli diversi, non capisco davvero come ti sia venuto in mente, dragon, di spararti addosso quattro saette che, nella peggiore della ipotesi, avrebbero arrecato 100 danni, oltre a una paralisi certa. Forse sei riuscito a battere Revan in materia di auto sabotaggio.
     
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    Arbitraggio confermato. Fate i post di chiusura
     
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    Tuffandomi in quel "mare cristallino" , riuscì a sparire dallo sguardo del avversario, rintanandomi poi nel duro terreno ove stavamo combattendo. Mi era ancora difficile descrivere le tante sensazioni che provavo quando il mio corpo si fondeva letteralmente a qualcosa e le poche differenze che riuscivo a distinguere erano decisamente chiare e di facile rintracciamento. La prima fra le tante era l'udito. Il mio riusciva ad ampliare ogni singolo rumore in un modesto raggio d'azione, catturandolo e farlo giungere alla mia attenzione. In quel duro terreno, in quel fondersi con il campo di battaglia, l'udito era diventato nullo. Non mi era più possibile udire i respiri di Shura, non potevo più sentire le parole delle tante persone riunite lì quel giorno, non riuscivo più a seguire le movenze del mio nemico. Ero letteralmente allo sbaraglio, potendomi fidare solo di alcune possibili ipotesi e aggiungendo un pizzico di speranza alle azioni successivamente compiute. Eppure, mi sentivo in pace. Tutto era nullo, azzerato, senza valore. Nulla esisteva in quel sottosuolo e nulla sembrava voler ostacolare il mio cammino. Era proprio come se fossi immerso nelle profonde acque del Lago Ibuse di Kiri o sommerso da un incredibile quantità di sabbia del Deserto di Suna. Cercavo di muovermi come una talpa, con solamente una direzione imposta in precedenza e cercando quindi di cogliere di sorpresa il mio avversario. Il nascondersi nella roccia - jutsu che avevo utilizzato per salvarmi - poteva essere un arma a doppia lama, giacché non potevo minimamente sapere cosa stesse escogitando il Kiriano. I continui dubbi mi seguivano affliggendomi e torturandomi la già insediata psiche. Questi non sembravano volermi lasciare solo, ragion per cui, dovevo imparare a condividere con essi. Continuavo ad avanzare, sperando di arrivare alla meta prefissata e nel mentre, escogitavo un piano d'attacco che potesse impensierire Shura. Dovevo essere rapido e preciso nelle azioni offensive, permettendo ai miei Jutsu di colpire direttamente il corpo dell'obiettivo e raggiungere così la finale del torneo Chuunin.

    Shura è.. rimasto bloccato dalla sabbia del Suniano. Come si libererà adesso?

    Continuavo a muovermi a dispetto di ciò che avveniva al mondo esterno, noncurante di ciò che dovessi aspettarmi. Cercai di essere quanto più rapido possibile e iniziare a risalire solamente quando la parete circolare dell'arena era stata raggiunta. Dunque iniziai ad emergere lentamente dal terreno, portando poi lo sguardo a rivolgersi verso la precedente locazione di Shura. Fui stupito quando lo ritrovai lì dove l'avevo lasciato e quasi nulla pareva essere cambiato, seppur iniziava a dominare un aria decisamente strana. D'improvviso il pubblico era rimasto senza parole e in un primo momento, pensai che avessi avuto qualche problema durante l'abbandonare quel sottosuolo. Speravio proprio che il mio apparato uditivo non fosse stato compromesso e che nessun organo fosse stato danneggiato in qualche modo. Tutto iniziava ad intensificarsi, rendersi ancor più misterioso e strano. La distanza era diventata ben più ampia rispetto a quella iniziale e ciò, non poteva fare altro che agevolare la mia posizione, garantendomi tempo a sufficienza qualora il Kiriano avesse optato per un repentino attacco. Stetti dunque ad osservarlo, immobile, quasi come se fosse distratto da qualche cosa.

    Signori e signore, sembra che l'esito della seconda prova siano ben chiaro...

    Lo speaker continuava nel fare la sua telecronaca, parlando attraverso un piccolo microfono che gli rendeva esser quanto più chiaro possibile. Ciò nonostante, lasciavo tali parole correre nel vento, perdersi in quel povero etere che nulla pareva saper tener saldo. Ero talmente focalizzato su Shura da non aver capito di aver vinto lo scontro, dunque, continuavo a tenere una posizione difensiva nei suoi confronti, cercando di capire con lo sguardo cosa stesse escogitando. Lo stadio si era spento e le tante voci parevano aver perso il loro timbro. Le nocciola iridi scorrevano sul corpo del Kiriano, fino a toccare i suoi piedi ove una modesta quantità di sabbia stava lì a giacere al suolo, inerme ed abbattuta quindi dai tentativi dell'avversario. Potevo sfruttare la cosa a mio vantaggio, rendendo ancor più precise le possibilità di ottenere una vittoria in quella seconda prova.

    Dunque.. Shura è sconfitto. Haruki Sato si aggiudica un posto in finale!!!

    Fin quando non intervenne nuovamente lo speaker. Il viso si crucciò, andando a far nascere su di esso delle smorfie dubbiose e stranite per ciò che era successo. Ero ancora incerto sull'esito della sfida ed alternavo l'attenzione sulla figura di Shura e sullo speaker. Portando il capo a muoversi da destra verso sinistra e poi viceversa. La polvere sabbiosa posta ai piedi del nemico, rispose al sottile ponte di Chakra che avevo creato in quel momento, muovendosi seguendo il mio volere. Si agitava come se volesse colpire l'avversario ma a quanto pareva, non vi era bisogno alcuno. Avevo vinto quindi.. sospirai a tal pensiero, portando il busto ad iniziare a guadagnare una postura quanto più dritta possibile, sollevando poi le spalle verso l'alto come a fare spallucce. Cercai d'indirizzare quella libera sabbia verso il suo contenitore ideale, posto sulle mie spalle ove ad attenderla vi era altra gialla polvere. Non vi era più motivo di sfruttarla, quindi era meglio farla riposare in vista della finale, traguardo da me ottenuto con sforzi continui e lotta incredibili.

    Ho.. vinto..


    Ancora incredulo mossi il corpo in direzione di Kiriano, saggiando il campo di battaglia con le leve inferiori e portandomi a giungere in sua prossimità. Nel cammino, il silenzio che era appena udibile, sparì nel nulla e al suo posto, giunsero ancor più numerose voci d'incoraggiamento e di lode verso noi Genin. Sembravano essersi divertiti da ciò che avevano visto e una buona parte del pubblico, era felice delle mia vittoria giacché puntavano proprio sulla mia figura e sulle mie abilità. Nuovamente, andai a sperare che il faro della mia strada fosse lì in mezzo al pubblico e che stesse osservando la vittoria ottenuta.

    Mi dispiace per come sia finita Shura.. hai lottato bene. Mi piacerebbe confrontarmi nuovamente con te in futuro

    Era vero. La combinazione dei suoi elementi aveva lasciato un impronta profonda nella mente e nei ricordi. Ero terribilmente interessato ad affrontarlo nuovamente e contrastare le sue abilità con le mie. Sorrisi alla di lui figura, portando un ampio movimento delle labbra su quel viso che venne colpito da alcune gocce di pioggia che avevano preso parte interessate ad alcuni episodi dello scontro. Anche quella pioggia era un continuo mare d'emozioni, giacché era cosa assolutamente impossibile da vedere nel caldo deserto di Suna. Potevo quindi godermi quelle continue goccioline di pioggia che colpivano il mio volto, proprio come aveva fatto la pioggia di sabbia con il corpo di Shura. Successivamente, portai il capo a voltarsi verso la zona del pubblico ove erano seduti i grandi esponenti del mondo degli Shinobi, facendo si che il busto piegasse leggermente sul davanti, stando ben accorto che le leve superiori fossero attaccate ai fianchi. Un piccolo inchino quindi, come a ringraziarli della loro presenza e della posizione che m'ero guadagnato con il sudore e con le fatiche. Ringraziai anche il pubblico che continuava a lanciare versi e parole di lode verso entrambi, porgendo loro un nuovo inchino. Si era conclusa la seconda prova ed i finalisti erano stati dichiarati: Haruki Sato contro Shingo Watanabe. Poco dopo mi ritrovai a varcare le soglie del campo di battaglia, giacché entrambi fummo congedati e liberi di goderci il meritato riposo. Un nuovo giorno sembrava giungere alla fine ed una nuova avventura era stata appena trascritta nei ricordi.


    Tisy fammi sapere se riesco a recuperare tutte le cariche della Giara o se resto con quelle rimaste dentro di essa
     
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    n.b. La finale si disputerà a distanza di un'ora dalla fine delle semifinali.
     
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    [Esame Chuunin] Seconda prova - Sfida 2




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    Il susseguirsi degli eventi che portarono alla fine di quello scontro avrebbero lasciato non poche persone basite, infatti avrebbero visto il giovane kiriano auto colpirsi con dei fulmini elettrici ed in molti si sarebbero chiesti il perché, ma solo pochi avrebbero compreso le sue intenzioni seppur, con il senno di poi, sbagliate. Ormai però lo scontro era finito, un po’ per la mancanza di chakra di Shura, un po’ perché era completamente paralizzato dalla sua elettricità, un po’ perché lo volle il fato, insomma per come la di metteva aveva perso. Shura ne era conscio e non volle prolungare oltre la sua sofferenza non che vergogna, per cui senza perdere un solo istante pronunciò le sue fatidiche parole.

    - Mi arrendo!

    Ed ecco, ormai era fatta, aveva gettato la spugna, aveva perso per l’ennesima volta è molto probabilmente grazie alla figuraccia che aveva fatto, secondo la sua opinione, aveva così visto sfumare la possibilità di essere promosso a chunin. Improvvisamente però dagli spalti si levarono sempre più forti le voci del pubblico che, con stupore del genin, incoraggiavano il ragazzo e esultavano per il bello scontro che avevano appena osservato. Una voce però spiccò tra le altre.

    Mi dispiace per come sia finita Shura.. hai lottato bene. Mi piacerebbe confrontarmi nuovamente con te in futuro

    Il suo avversario si era avvicinato a lui. Shura si sgranchì, fortunatamente l’effetto paralizzante si stava andando via via esaurendo, per cui ora riusciva nuovamente a muoversi.

    -Hai lottato bene anche tu, andrà meglio la prossima volta... sappi però che questa volta non ci andrò leggero, mi spiace non aver avuto modo di sfoderare la mia vera forza, ma quella sabbia è proprio ostica da affrontare... non sarebbe male saperla usare

    Shura sorrise al suo nuovo amico, porgendogli la mano a pugno con il dito indice e medio dritti, sperando che anche lui conoscesse il saluto di rito che si attua normalmente alla fine di uno scontro amichevole come lo era stato il loro.

    -Chissà magari un giorno potresti insegnarmi a controllarla...

    Si girò verso la porta da cui era entrato e alzano la mano in segno di saluto si diresse fuori dall’arena.

    -Mi raccomando fatti valere nel prossimo scontro!

    Ora si sarebbe goduto un meritato riposo e avrebbe assistito al resto del torneo in santa pace.





    Shura

    Resistenza: 200
    Stamina: 200

    Tecniche usate:
    -





     
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