Awakening

Eanor Vs Shinigo

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    "Chi sia io non è importante - è il mio messaggio ad esserlo."

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    ◊ Capitolo 1 - Awakening

    Scheda - Parlato - Pensato
    Konoha - 9.00AM - Campo di Addestramento 8

    Lo sguardo nello specchio mi catturò come un cacciatore cattura una preda, occhi rossi come il sangue e due marchi sferici attorno alla mia pupilla, avevo forse un allucinazione?
    Mentre la rabbia andava a poco a poco scemando, lasciando spazio al dubbio e allo stupore, portai la mia mano al viso, toccando la zona periferica dell'occhio cercando di capire se mi fossi ferito con un vetro, o magari si era rotto un capillare interno; ma dopo un attenta analisi giunsi alla conclusione che non ero ferito, e che una discreta quantità di chakra stava fluendo verso di essi, irrorandoli e modificando la percezione del mondo che avevo attorno a me.
    Tutto improvvisamente era più chiaro, più nitido, più statico, il volo di una mosca che mi passò davanti, dirigendosi verso la finestra del bagno per cercare di uscire era talmente...chiaro...che potevo vedere letteralmente le sue due ali battere a ritmo statico...intuii la direzione della traiettoria di volo, rimanendo fortemente stupito quando la mosca, raggiunta la finestra, uscì proprio dalla fessura laterale nell'esatto punto nel quale credevo...o avevo visto...che sarebbe uscita.
    Interruppi l'afflusso di chakra verso i miei occhi, e dallo stesso frammento di vetro rimasto attaccato allo specchio, notai che i miei occhi erano tornati alla normalità, verdi smeraldo come sempre...senza nessun accenno di rosso.
    Andai a dormire per cercare di calmare la tensione accumulata quel pomeriggio...i pensieri di vergogna e rabbia ancora mi permeavano, ma una sana dormita mi permise di svegliarmi leggermente più tranquillo, troppo incuriosito dagli avvenimenti della sera precedente per essere ancora infuriato per le parole di quel chunin.
    Feci colazione al piano terra del dormitorio, Bann era tornato a Ame per riferire degli eventi del giorno precedente, consigliandomi di stare tranquillo qualche giorno in attesa di notizie da parte degli organizzatori del torneo sul da farsi.
    Sentivo in me una strana voglia di combattere...durante la prova non avevo avuto la possibilità di dare libero sfogo alle mie capacità, legato dalla situazione e dalla necessità di non distruggere il palazzo, cosa che irrimediabilmente feci comunque e che mi garantì la sconfitta più imbarazzante della mia vita.
    Chiesi indicazioni ad un chunin del luogo riguardo ad un campo di addestramento dove potermi allenare un pò con qualcuno del luogo; lui mi indicò la strada per raggiungere il campo numero 8, consigliandomi tuttavia di non esagerare, poichè l'esame di riparazione annunciato poco tempo fa si sarebbe tenuto nell'immediato futuro, un infortunio adesso sarebbe stato un vero problema.
    Mentre camminavo per le via di Konoha non potei fare a meno di comparare la vita di qui a quella di Ame, notando così tante differenze da rendere i due paesi, seppur confinanti, così diversi l'uno dall'altro.
    Giunto al campo numero 8, con mio grande disappunto in giro non si vedeva nessuno, solo qualche studente molto giovane che si allenava nel lancio degli shuriken contro un vecchio tronco bagnato dalla pioggia del giorno precedente.
    Compii qualche passo verso il centro del campo, superando alcune rocce di medie dimensioni e andandomi a sedere sotto il grosso albero che dominava tutta la zona circostante, in attesa che qualche genin, o magari un chunin, passasse di li alla ricerca di qualcuno con cui fare pratica.

    Scusate la poca ispirazione ma non mi veniva in mente altro.



    ◊ Resistenza 150
    ◊ Stamina 200
    ◊ Equipaggiamento
    - 1x Kunai
    - 5x Uchiha Shuriken
    - 20m Filo d'Acciaio
    ◊ Conoscenze e Maestrie
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    - Arte Suprema del Fuoco [LV.I]
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    Narrato - >Parlato Shingo - "Pensato" - >Parlato chunin

    La prima prova era andata. Shingo aveva da poco salutato i suoi compagni d’avventura, avevano collaborato per poco tempo è vero ma ora lui li considerava alla stregua di veri amici, d’altronde si sa, condividere esperienze del genere può fortificare in maniera incredibile i rapporti umani. La promessa era quella di rincontrarsi, era rimasto molto colpito dal gesto e dalle parole di Sabito, gli era grato, lo aveva difeso lanciandosi contro una palla infuocata veloce come un treno, forse un gesto normale, come aveva sottolineato il samurai, ma di grande impatto per il giovane genin della nebbia.

    Tornò in camera, l’ora era tarda, fuori dalla finestra non riusciva a vedere oltre le luci che illuminavano la strada, la vita di Konoha, seppur molto più movimentata di quella di Kiri, non faceva eccezione e trovava la conclusione della sua frenesia nell’oscurità della notte. Il passo successivo fu quello di voltarsi verso il cielo. La volta celesta era ora nera, un buio profondo non intervallato da stelle, era totalmente differente dal cielo che lo cullava nelle notti al suo villaggio natale. Lì addirittura avrebbe potuto vedere dei rimasugli di stelle anche nei momenti immediatamente precedenti all’alba, era uno spettacolo al quale assisteva ogni mattina prima di andare a pescare con la sua imbarcazione.

    Shingo si ritrovò a sospirare, quasi a sbuffare pensando a quei tempi. Poi si volse verso il letto e ne venne decisamente tentato, era giunta l’ora di riposare quel corpo stanco dallo sforzo e le ferite della giornata. Stesosi sul letto non riuscì a non ripensare a quella sensazione. Prese a sorridere. “Che ironia, odiavo quella vita, la odiavo con tutto me stesso, essere rinchiuso in quel villaggio con il solo scopo di procurarmi il cibo per la giornata, se la pesca fosse stata particolarmente generosa allora avrei potuto ricavarne qualche ryo, pochi spiccioli, ovviamente, soldi che non avrei potuto spendere in nessun modo…” il sorriso si fece ancora più marcato, mentre le mani andavano a giocare con il ciuffo che ricadeva sulla fronte e sulla cicatrice.

    “Ora invece la ricordo sorridendo, che strana cosa la nostalgia, sembra quasi che tutto il dolore passato venga man mano sostituito da quei piccoli sprazzi di felicità… Magari ricorderò anche queste esperienze nello stesso modo” Era inevitabile, il ricordo della giornata, conclusasi comunque con un successo, era ancora troppo vivo per poterci sorridere. Era stato sconfitto, non c’erano scuse, la prova era fallita, solo la sua prontezza di riflessi contro il primo attacco del ninja di ame lo aveva salvato dalla bocciatura immediata. La differenza abissale tra loro si era vista, se l’obiettivo fosse stato quello di vincere lo scontro e non la salvaguardia di quella bandierina, beh, avrebbero perso in quattro contro uno. Una debolezza inaccettabile per un chunin, soprattutto in quel periodo di grande confusione. Yuu d’altronde lo aveva messo in guardia, la sua cocciutaggine però aveva fatto finta di non sentire, ritrovandosi a rendersi conto del pericolo solo una volta che esso si fosse palesato davanti ai suoi occhi.

    In quel momento si sarebbe voluto allenare, nella sua mente aveva la forza per affrontare nuovamente i duri allenamenti dei giorni passati, illusione decisamente divertente visto che i suoi occhi si chiusero pochi istanti dopo ed il suo corpo riuscì finalmente a rilassarsi. Un rumore acuto, che alle sue orecchie parse quello di una grande esplosione, lo riportò ad una giornata di sole a Konoha. La sveglia era rimasta impostata agli orari del giorno precedente, la realizzazione di ciò non lo mise di certo di ottimo umore e fu proprio quel demoniaco oggetto che ne pagò le conseguenze, finendo scaraventato contro il muro, senza rompersi per fortuna.

    La colazione al dormitorio fu rapida, consumata senza troppa attenzione. I pensieri della sera prima erano tornati prepotentemente ed ancora più pressanti. Non vide nessuno dei suoi compagni del giorno prima, probabilmente avevano preferito riposarsi, gli unici che gli facevano compagnia erano gli operatori del dormitorio ed un paio di chunin ancora presenti. Si avvicinò a loro con l’intento di chiedere delle informazioni. Così come Kiri era quasi certo che Konoha avesse un campo d’allenamento, di solito utilizzato dai ninja dell’accademia, sarebbe andato a proseguire lì gli esercizi per migliorare il suo kenjutsu, evitando di infastidire la povera Ayako, aveva già fatto tantissimo per lui, ospitandolo, non voleva continuare a martoriare il suo povero giardino.

    >Anche tu? Pure il ninja di ame mi ha chiesto la stessa cosa, dovreste approfittare di questi momenti per riposarvi, la seconda prova non è lontana!

    Shingo smise di ascoltare il suo interlocutore appena questi menzionò il ninja di Ame. Ringraziò velocemente e distrattamente il chunin che gli aveva dato le indicazioni e si incamminò di fretta verso il campo. Konoha era sicuramente molto più grande di Kiri, ma per fortuna gli esaminatori avevano avuto l’accortezza di mettere i dormitori vicini all’accademia in ricostruzione e quindi anche alle arene destinate all’addestramento dei ninja.
    I campi erano molti, numerati in ordine crescente da sinistra a destra, variavano molto, sia in termini di grandezza che in oggetti messi a disposizione degli shinobi, in alcuni vi erano posizionati tronchi, in altri manichini cerchiati in rosso, utilizzati come bersagli per gli allenamenti a distanza. Shingo lì ispezionò tutti, uno ad uno, alla ricerca del suo obiettivo, quando finalmente, al campo numero 8, trovò una sagoma familiare. Era di sicuro lui, il ragazzo che aveva cercato di dargli fuoco e seppellirlo sotto le macerie di un palazzo abbandonato. Le immagini di quei momenti gli scorrevano davanti in maniera molto rapida ma non c’era rabbia, tristezza o sentimenti negativi di vario tipo. Anzi, il suo cuore in quel momento era guidato dalla voglia di potersi allenare con lui, sembrava essere molto sopra il suo livello, quindi un combattimento serio era assolutamente da escludere, lo avrebbe messo in chiaro prima di subito.

    >Ehi! Tu sei Eanor giusto? Io sono Shingo Watanabe, piacere!

    Shingo si avvicinò al ragazzo iniziando ad attirare al sua attenzione già da qualche metro di distanza. Gli porse la mano destra, come gesto di amichevole presentazione, voleva mettere da parte eventuali inimicizie che potevano essere sopravvissute dal giorno prima, d’altronde erano ninja, avevano semplicemente fatto il loro lavoro cercando di dare il massimo.

    >Vedo che anche tu sei venuto qui per allenarti, che sorpresa! Che ne dici di uno scontro amichevole per sgranchirci un po’? Premetto, non ho intenzione di farmi male né di farti male, entrambi abbiamo delle sfide dure che ci aspettano, accetti?



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    ◊ Capitolo II - Focus

    Scheda - Parlato - Pensato
    Konoha - 9.30AM - Campo di Addestramento 8

    Il fresco vento di febbraio soffiava incessante mentre, sotto al grande albero, giochicchiavo con uno shuriken estratto dalla tasca porta oggetti, lanciandolo in aria e afferrandolo al volo cercando di non ferirmi nel mentre.
    Il sole cominciò a fare capolino da palazzi a est che coprivano altrimenti la vista del suo sorgere, mentre il campo si popolava sempre di più di giovani studenti e alcuni jonin con comitive di alunni dell'accademia.
    Non ci volle molto prima che qualcuno di mia conoscenza giungesse nel medesimo campo d'allenamento con il preciso scopo di combattere; Shingo Watanabe, il genin del Team 4 che mi aveva dato filo da torcere durante la prova d'esame giunse mezz'ora dopo il mio arrivo...proprio lui che mi aveva impedito di afferrare la bandiera nel momento cardine.
    Percepii il suo odore, ormai familare, già da 50-60 metri di distanza, e quando li vidi varcare la soglia del campo e dirigersi proprio verso di me, capii di aver trovato un avversario per la mattinata...avrei potuto annientarlo e vendicarmi per l'umiliazione subita, un occasione ghiotta che non mi sarei lasciato scappare.
    Non era accompagnato da nessun Jonin, un occasione d'oro per non dovermi trattenere...ma più lo vedevo avvicinarsi, più il mio spirito violento andava via via assopendosi, perdendo la voglia di fare del male e lasciando spazio al desiderio di rivalsa, desiderio di rimanere calmo e controllato.

    «Ehi! Tu sei Eanor giusto? Io sono Shingo Watanabe, piacere!»

    Non abbiamo avuto occasione di presentarci a modo su quel tetto...anche se quel fendente di spada è stata la migliore presentazione possibile in una situazione come quella probabilmente..

    Esclamai, anzandomi in piedi e scagliando lo shuriken che avevo in mano contro il tronco, facendolo conficcare in esso di almeno 2-3 centimetri.
    Strinsi la mano al giovane ninja di Kiri...lui era uno di quelli che aveva superato la prova, assieme al suo compagno metamorfo, ma più che lo guardavo negli occhi...più non riuscivo a provare rabbia o desiderio di infliggere dolore...l'unico colpevole per la mia sconfitta ero stato io, ed io soltanto, con il mio attacco spropositatamente aggressivo e distruttivo.

    «Come mai da queste parti?»

    «Vedo che anche tu sei venuto qui per allenarti, che sorpresa! Che ne dici di uno scontro amichevole per sgranchirci un po’? Premetto, non ho intenzione di farmi male né di farti male, entrambi abbiamo delle sfide dure che ci aspettano, accetti?»

    «Bhe, come potrei rifiutare...dopo tutto abbiamo un combattimento in sospeso noi.»

    Mi diressi poi verso il centro del campo erboso, lontano dai marmocchi studenti che intanto, assieme ai maestri, si erano piazzati ad un angolo del prato, seduti in cerchio a terra con un libro di testo aperto e alcune armi da lancio posizionate al centro del cerchio, con il maestro che istruiva i giovanissimi con termini come direzione, caduta e velocità.
    Vedendo quella scena fui profondamente ispirato; la dedizione di quei piccolo studenti, la nuova generazione di ninja, mi diede la carica per sfrutta questo allenamento per affinare alcune tecniche che avevo usato molto poco, avrei fatto tuttavia il possibile per non distruggere nulla, essendomi reso conto che almeno il 70% del mio repertorio di tecniche si basa su jutsu ad alta distruttività.
    Adesso 10 metri dividevano me e Shingo, il vento soffiava ancora stabile e leggero, mentre la tensione del combattimento montava.

    «Mi raccomando...non prenderla alla leggera, non vorrei farti male proprio adesso..»

    Il chakra cominciò ad accumularsi nel mio stomaco, ormai lo controllavo alla perfezione, un adempimento meccanico e sterile di questa tecnica che di di distruttivo aveva ben poco, ma uccidere non era la mia intenzione adesso, ma solo vedere fino a che punto, su quel tetto, avrei potuto battere lui ed i suoi compagni da solo, senza il supporto di Jiren e Shura.
    Dalla mia bocca sarebbero stati eiettati a grane velocità 5 proiettili di fuoco di piccole dimensioni, i quali avrebbero viaggiato dritto per dritto fino a Shingo.
    La mia strategia tuttavia non sarebbe stata così banale; i proiettili infatti non erano diretti precisamente contro di lui, questo è ciò che a lui sarebbe parso tuttavia; i proiettili infatti gli sarebbero arrivati molto vicini, colpendolo vicino ai suoi piedi, alcuni al lato destro e alcuni al lato sinistro, erano infatti un semplice diversivo per celare il mio vero attacco.
    qiz0zB
    Se Shingo fosse stato distratto da quelle sfere di fuoco incandescente in arrivo, forse non avrebbe notato il fatto che, dopo essermi morso il pollice, avrei macchiato il mio polsino destro con qualche goccia del mio sangue, creando una piccola nuvola di fumo bianco che si sarebbe poi andata a diradare in un secondo, lasciando spazio ad un meraviglioso shuriken del vento demoniaco a frammentazione, probabilmente la mia arma preferita in assoluto.
    Tale arma sarebbe stata evocata direttamente dal mio polsino già in movimento rotatorio e a grande velocità attraverso un movimento simile a quello di un lancio classico, quindi con un movimento del braccio rapido e rivolto verso Shingo, solo attraverso l'ausilio della tecnica del richiamo. Lo shuriken fu scagliato seguendo proprio la scia che i proiettili di fuoco avevano tracciato, nella speranza di coglierlo di sorpresa dietro l'esplosione delle sfere di fuoco nel terreno, le quali avrebbero creato abbastanza polvere da ostruire la vista.
    Il mio intento non era letale, quindi decisi di mirare alla spalla destra anzichè al busto, come invece avrei fatto qualora quello davanti a me fosse stato un bersaglio la cui vita era a me totalmente indifferente, e qualora egli fosse riuscito a schivare il colpo, non avrei attivato la frammentazione dello shuriken, per evitare che una delle lame si conficcasse nel suo corpo involontariamente, causandogli gravi danni e magari anche la morte.



    ◊ Resistenza 150
    ◊ Stamina 200-17= 183
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    - 5x Uchiha Shuriken
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    Tecnica della Mitica Fenice di Fuoco [Housenka no Jutsu] come descritto dal post.
    ◊ Lancio dello Shuriken in scia tramite il polsino [Technica del Richiamo].




    Edited by Revan - 11/2/2021, 15:31
     
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    Narrato - >Parlato Shingo - "Pensato" - >Parlato Eanor

    >Bhe, come potrei rifiutare...dopo tutto abbiamo un combattimento in sospeso noi.
    Una stretta di mano sancì l’assenza di astio tra i due. Entrambi sembravano non covare il minimo rancore nei confronti dell’altro, come ovvio tra ninja onorevoli che svolgono il loro dovere. Shingo riusciva a leggere negli occhi del suo precedente avversario la stessa voglia di combattere, in maniera sportiva, e la cosa lo eccitava abbastanza. Man mano che il tempo passava, l’ex pescatore stava diventando sempre più desideroso di sfide, la sua voglia di avventura lo portava costantemente alla ricerca di ostacoli da superare, era migliorato molto, lo aveva fatto in poco tempo e questo era dovuto soprattutto a questo aspetto del suo carattere, Yuu ci aveva visto giusto quindi?
    Il ninja di Ame si posizionò a circa una decina di metri di distanza. Erano abbastanza distanti dagli studenti dell’accademia che stavano svolgendo le loro lezioni all’aperto, sfruttando la bella giornata tipica del posto. Per un attimo il pensiero del genin andò a loro, doveva stare attenti, qualche palla di fuoco di troppo e avrebbero potuto causare dei danni. “Nah, non devo preoccuparmi troppo, io non conosco tecniche così distruttive ed Eanor non cercherà mai di mettermi in condizione di scegliere se schivare o meno per non danneggiare i presenti, poi con loro ci sono anche i maestri d’accademia, sono chunin di solito. Sì, non devo preoccuparmi troppo”.
    Shingo si mise in posizione di guardia, la mano era già pronta a sguainare la spada, sarebbe stato attento ad utilizzarla più come un bastone, evitando di colpire con il filo della lama. “Devo stare attento alla tecnica dell’altra volta, sul combattimento a lungo raggio mi è sicuramente superiore, però non userà tecniche distruttive come quelle della scorsa volta, però… a questa distanza non riuscirei ad anticiparlo, la tecnica che lo fa svanire nel terreno sarà sempre un problema.”
    >Mi raccomando...non prenderla alla leggera, non vorrei farti male proprio adesso…

    >Tranquillo, non sottovalutarmi troppo però!
    La tensione di amichevole sfida era piacevole, la zona circostante, prima pregna di rumori degli alunni ora sembrava quasi tacere. La concentrazione del ninja di Kiri lo aveva totalmente isolato dal resto, ormai nella sua mente esisteva solo lo scontro, il suo avversario e le sue tecniche. Fu Eanor il primo a cominciare, i suoi movimenti con i sigilli erano davvero rapidi, lo spadaccino non riuscì a riconoscerli con precisione, ma la mossa successiva gli sembrò terribilmente familiare. L’avversario ingrossò il petto e caricò il colpo. Le movenze erano identiche a quelle della palla di fuoco che lo aveva colpito il giorno prima

    “Fa sul serio?!”
    La preoccupazione prese forma sul volto del ragazzo. I ricordi di quella tecnica erano ancora terribilmente vivi e questa volta non c’era nessuno dei suoi compagni a fargli generosamente da scudo umano, era solo e in solitaria avrebbe dovuto difendersi o contrattaccare. “Devo schivare!” Il pensiero fu immediato, non aveva tecniche giuste nel suo repertorio per poter affrontare i ninjutsu del suo avversario, doveva lavorare di fisico, con le sue gambe, che a differenza del giorno precedente erano in piena forma. Così avrebbe fatto quindi. Shingo avrebbe messo forza nelle gambe per darsi una spinta all’indietro, di circa 5 metri virando anche a sinistra, andando quindi in diagonale. Il colpo non avrebbe dovuto raggiungere, l’obiettivo non era lui, la tecnica di fuoco avrebbe dovuto fungere solo da diversivo, ma il ragazzo non lo sapeva, successivamente si sarebbe dovuto difendere dallo shuriken del suo avversario ma il fumo non gli avrebbe permesso l’adeguata preparazione. Ma la gittata sarebbe stata sufficiente?



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    Shingo Watanabe

    Stamina 50
    Resistenza 200-1=199

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    Azioni:Schivata in diagonale per evitare l'attacco
     
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    Responso nr. 1


    Attacco -:Eanor
    Tecnica della Mitica Fenice di Fuoco 90 + 75 +6 + 13 = 184 [Riesce come supporto]
    Lancio dello Shuriken in scia tramite il polsino 90 + 75 + 10 + 15 + 7 = 197 [Fallisce per decisione arbitrale]

    Difesa -:Shingo
    Schivata 60 + 60 + 10 = 130 [Riesce come supporto]

    Danni:
    Eanor //
    Shingo //


    Narrazione Turno:
    La prima prova dell'esame per Chunin si era conclusa da poco ma evidentemente i bollenti spiriti di Eanor e Shingo non si erano placati. Forse è a causa dei trascorsi, che avevano portato ad un confronto in parte insoddisfacente per entrambi, che subito tra loro nasce la scintilla della battaglia. Il primo a muoversi è l'ormai soprannominato "Focoso Distruttore" che, un pò sulla falsa riga della sua offensiva in sede d'esame, decide di sfoggiare uno dei suoi migliori jutsu Katon , ma questa volta non per demolire un palazzo, bensì a scopo molto più strategico. Mentre infatti i proiettili di fuoco viaggiavano verso uno Shingo intento a schivare il colpo, Eanor aveva già iniziato la sua vera offensiva, l'evocazione di una peculiare arma prontamente scagliata durante la stessa evocazione dal rotolo in cui era custodita. La strategia era quasi perfetta, per sfuggire a quel colpo sarebbero servite doti di un certo livello che il giovane samurai certo non possedeva ancora, la dea bendata decise di sorridergli. Un colpo di fortuna? Un errore di calcolo dell'attaccante? Fatto sta che, in seguito ai colpi infuocati che costrinsero Shingo ad arretrare, l'Uchiha Shuriken si piantò nel terreno a circa due metri dal bersaglio.


    Situazione Finale:
    Shingo a 13m da Eanor. Attacco al samurai


    Commenti Arbitro:
    Onde evitare incomprensioni riporto qui le parti del regolamento che mi hanno portato a questo arbitraggio:
    CITAZIONE
    Shivata:
    Quando si parla di combattimenti c'è un fattore molto importante che va preso in considerazione quando si effettua delle manovre evasive.
    Nonostante sia possibile muoversi quanto si desidera nell'arco di un turno in quanto gli spostamenti sono generalmente considerati come azioni di supporto, quando si parla di schivate le cose cambiano. Maggiori saranno le capacità di un Pg, più efficaci saranno le sue elusioni, motivo per cui per determinare i metri che si possono fare con una schivata fisica è necessario dividere per 15 i parametri Agilità e Resistenza.

    Nel caso di Shingo la schivata è di (60/15)+(20/15)=5 metri

    CITAZIONE
    Evocazione arma:
    - Il richiamo di oggetti in campo segue le regole descritte nel relativo regolamento (paragrafo "Rotoli Evoca-Arma")
    - Questo secondo metodo è calcolato con Controllo del Chakra + Ninjtusu + Bonus Tecnica pari a 10
    - Le armi evocate e scagliate direttamente dal rotolo, con riuscita magica Controllo del Chakra + Ninjutsu, godranno di un implemento sul danno di Potenza Magica/2 come se fosse un normale Ninjutsu (più il danno delle armi)
    - La distanza massima raggiunta dalle armi scagliate è pari a PM/5

    Nel caso di Eanor la distanza massima è 55/5=11

    Essendo i due attacchi lanciati in rapida sequenza, il movimento di Shingo sui proiettili lo portano fuori dalla portata del secondo attacco. Come distanza ho dato 13m, e non 15, perchè il movimento è stato obliquo.

    Se ci sono dubbi sono a disposizione
     
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    Narrato - >Parlato Shingo - "Pensato" - >Parlato Eanor

    Il ninja di kiri si era allontanato appena vista l’azione avversaria. Memore degli eventi della prima prova dell’esame chunin, Shingo, si mosse quasi in automatico, allontanandosi e schivando la tecnica katon del ragazzo di ame, la quale, tuttavia, sembrava non essere indirizzata propriamente a lui, ma allo spazio che lo precedeva di qualche metro, ottenendo il risultato di una densa coltre di fumo “Voleva solo distrarmi quindi?” si chiese il genin prima di avere la risposta a tutti i suoi dubbi. Nel silenzio più tombale, un rumore iniziò a farsi presente, sembrava simile al fruscio del vento, anzi ad una lama che fendeva l’aria! “Non era per distrarmi, voleva oscurarmi la visuale!” Shingo capì presto quale fosse l’obiettivo di Eanor e per sua fortuna, lo shuriken lanciato dal suo avversario, si fermò a pochi metri da lui, non riuscendo a colpirlo, rivelando un probabile errore di calcolo del genin di ame sulla distanza.

    “Ho schivato il primo attacco ma non mi sono curato delle conseguenze, questa volta sono stato fortunato, non devo più cadere in errori così stupidi…” La mossa del suo opponente e la leggerezza con la quale l’aveva affrontata turbava il ragazzo nonostante l’esito positivo. In lui si stava pian piano insinuando un dubbio “Mi sono accorto in tempo della sua mossa, ma ho come l’impressione di essere stato troppo lento comunque” gli occhi andarono ad indirizzarsi verso la piazzola di erba bruciata dal colpo “Non ero io il bersaglio, non lo ero mai stato, altrimenti non sarei riuscito a schivarlo, i dubbi che avevo ormai sono chiari… lui è più forte, la conferma che cercavo è arrivata, ora però mi tocca capire un’altra cosa… Devo assolutamente sapere, il mio colpo alla prova, la mia spadata che lo ha colpito all’addome, è stata solo un caso? Fortuna? Distrazione?”

    La mano andò a posizionarsi sul manico della sua katana, le dita accarezzavano i ricami tipici di quelle impugnature, in quel momento sembrava avvertire ogni sensazione tattile in maniera amplificata, si stava isolando dal resto dell’arena per concentrarsi solo sulla sua offensiva, così come gli aveva insegnato Yuu. Il suo allenamento era stato completamente basato sul movimento dell’acqua, fare proprio quel movimento imitandolo ed assorbendolo per poi dare sfogo ad offensive rapide ed inevitabili, la base dello stile che doveva apprendere. Era ancora un novizio, certo, ma sapeva delle grandi potenzialità offensive del suo stile di combattimento. Da qui l’idea era semplice. Questo scontro aveva un solo scopo per lui, oltre al semplice allenamento. Lo scopo era quello di misurare le sue capacità, capire quanto meritata fosse stata la sua ammissione alla seconda prova, gli bastava solo una prova “Un solo colpo! Non chiedo altro!”

    La strategia sarebbe stata simile, se non identica a quella utilizzata sul tetto. Identica a quel colpo fallito che aveva provocato la reazione infuriata del ninja e delle sue tecniche incendiarie. Avrebbe messo lo stesso impegno, non la stessa ferocia sia chiaro, ogni suo colpo sarebbe stato dato con la parte non tagliente della spada, quasi a comportarsi come se questa fosse un bastone più che una lama in grado di tagliere parti del corpo. Avrebbe danzato quindi, come gli aveva insegnato la sua sensei.

    Shingo versava in uno stato di profonda concentrazione, lo sforzo che stava chiedendo, nuovamente, a meno di ventiquattro ore di distanza, al suo corpo, non era banale. Pochi istanti e si sarebbe mosso all’offensiva, per prima cosa avrebbe utilizzato la tecnica della moltiplicazione del corpo, questa variante, rispetto a ciò che fu fatto il giorno precedente, lo avrebbe aiutato a distrarre l’avversario, ed a migliorare la tecnica successiva. Avrebbe composto i sigilli nella maniera più rapida possibile mettendo in atto una delle pochissime tecniche magiche del suo repertorio.

    Se tutto fosse andato per il verso giusto, sarebbero comparse cinque nuvolette di fumo che avrebbero lasciato il posto ad altrettante copie illusorie, esse non avrebbero potuto interagire con l’ambiente, era certo, ma avrebbero potuto imitare alla perfezione i movimenti del ninja di Kiri, aiutando la sua offensiva. Il passo successivo sarebbe stato quello di utilizzare una delle sue tecniche più forti, la danza della luna crescente. I suoi movimenti fluidi e rapidi, supportati dalla presenza delle copie avrebbero aiutato Shingo a confondere il suo avversario. Come se non bastasse, una volta avvicinatosi, il ninja di Kiri, avrebbe provato ad utilizzare un’altra delle sue tecniche di supporto all’offensiva, una vecchia conoscenza di entrambi i ninja, una delle tecniche utilizzate da Shingo il giorno precedente, in quello sfortunato tentativo d’attacco: la nebbiosa notte lunare. Le braccia del ninja avrebbero iniziato a muoversi in maniera rapidissima ed i suoi movimenti avrebbero generato delle immagini residue nell’aria.
    A quel punto sarebbe arrivato il momento della mossa finale, tramite l’ombra imprigionante, il genin di kiri avrebbe provato a portarsi alle spalle dell’avversario di Ame, rivelando così il suo corpo originale ma cercando di colpirlo con la tecnica delle lame concatenate, portate con la parte non tagliente dell’arma, vero, ma ciò non avrebbe pregiudicato troppo il valore della sua offensiva


    --------
    Shingo Watanabe

    Stamina 50-10(5+5)=40
    Resistenza 199-138(35+35+10+18+40)=61

    Equipaggiamento:
    -Katana

    Azioni:-Tecnica della moltiplicazione del corpo
    -Danza della Luna Crescente (Mikazuki no Mae)
    -Nebbiosa Notte Lunare (Oborozukiyo)
    -Ombra Imprigionante (Kage Buyo)
    -Lame concatenate (Ken Rendan)
    -Tutto con sforzo di 40 punti

    Maestrie: Combattente armato I Livello: Specialista in Spada(katana)
    Meteora I Livello: Cataclisma

     
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    ◊ Capitolo II - Sharingan

    Scheda - Parlato - Pensato
    Konoha - 9.30AM - Campo di Addestramento 8

    Osservai i proiettili di fuoco detonare nel terreno in un forte fragore secco, mentre lo shuriken fendeva l'aria come fosse burro, facendosi largo a grande velocità verso Shingo, roteando su se stesso e mantenendo una perfetta linea retta, indirizzata alla spalla destra del giovane Kiriano.
    Quando la nube di polvere si fu alzata, passarono pochi secondi prima che lo shuriken la fendette, dividendola in due e causando uno spostamento tale da dissolverla rapidamente.
    Con mio grande disappunto tuttavia, la mia strategia si rivelò fallace in quanto a range dell'arma, che credevo di aver lanciato con più forza, e che invece si conficcò nel terreno dopo aver preso una parabola discendente, proprio a pochi metri dallo shinobi, che non si fece neppure un graffio.

    «Mhmm...che peccato, devo proprio allenare questo braccio...»

    Esclamai deluso, rimettendomi in posizione retta e tenendo lo sguardo fisso sullo shuriken, tristemente conficcato nel terreno con due delle sue quattro lame ricurve. Il vento soffiò intensamente dopo quell'attacco, portando via gli ultimi residui di polvere che il mio attacco poteva aver alzato. Il mio sguardo si posò poi sul mio avversario, che tuttavia non si era perso in chiacchere, e notando il mio indurre sullo shuriken, era passato all'attacco, sfoderando la stessa katana che, il giorno precedente, mi aveva colpito recidendomi quasi il braccio, ed impedendomi di vincere la prova al primo tentativo.
    Egli non perse tempo, e componendo dei sigilli a me molto conosciuti, generò 5 copie di se, che si disposero attorno a lui, imitando i suoi movimenti alla perfezione.
    Il mio olfatto, particolarmente sviluppato, percepì subito quale di loro fosse l'originale, essendo l'unico da quale proveniva un odore che ormai avevo catalogato come il suo, ma volli comunque approfittare dell'occasione per sfruttare la mia recente nuova conquista in campo magico, i miei occhi.
    Chiusi gli occhi, e li irrorai di chakra come mi ero allenato a fare davanti allo specchio, per poi riaprirli rapidamente, attivando in essi la mia "eredità infausta", lo Sharingan.
    La prima cosa che percepii fu il sistema circolatorio di Shingo; ero in grado di osservarlo solo nella copia che emanava odore, dunque solo nell'originale, essendo gli altri solo delle illusioni non mi stupii che non ne possedessero.
    Egli mi si scagliò addosso molto rapidamente, ma i suoi movimenti erano come rallentati ad i miei occhi...potevo vedere dove avrebbe messo il piede destro, come avrebbe mosso la spada, sembrava quasi che potessi prevedere le sue mosse.
    Rapidamente, percepito il pericolo, cercai di svanire nel terreno, proprio come avevo fatto durante la prima prova d'esame, per poi riposizionarmi e lanciare il mio attacco.


    ◊ Resistenza 150
    ◊ Stamina 183-88= 95
    ◊ Equipaggiamento
    - 1x Kunai
    - 5x Uchiha Shuriken
    - 20m Filo d'Acciaio
    ◊ Conoscenze e Maestrie
    - Oratorie e Popolari [LV.I]
    - Arte Suprema del Fuoco [LV.I]
    --------------------------------------------------- »
    Azioni
    ◊ Attivazione Sharingan II° Tomoe.
    Tecnica del Nascondersi nella Roccia [Iwagakure no Jutsu] per svanire sotto terra + sforzo extra max.


     
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    Responso nr. #2


    Attacco -Shingo:
    -Tecnica della moltiplicazione del corpo [Supporto]
    -Lame concatenate 60 + 60 + 13 + 16 + 20 + 15 + 10 + 10 = 204 [Fallisce per inferiorità combattiva]

    Difesa -Eanor:
    Attivazione Sharingan II° Tomoe [Supporto]
    Tecnica del Nascondersi nella Roccia 90 + 75 + 9 + 18 + 20 + 11 = 223 [Riesce per superiorità combattiva]

    Danni:
    Eanor //
    Shingo //


    Narrazione Turno:
    Shingo, dopo la fortunosa schivata, parte al contrattacco con una magnifica serie di tecniche combinate, il suo avversario però, intuendo la pericolosità del momento, tira fuori dal cilindro una sorpresa che gli permette di eludere per un soffio l'attacco. Eanor Atreides si rivela essere un discendete Uchiha, e proprio il potere dello Sharingan che brilla nei suoi occhi gli da quella spinta in più per riuscire a fondersi con la terra e tirare un sospiro di sollievo dal sorprendente attacco che altrimenti lo avrebbe preso in pieno. La capacità di distinguere le copie nonchè quella leggera previsione delle azioni, furono il leggero contrappeso che portarono l'ago della bilancia a favore di colui che avrebbe dovuto prepararsi ad affrontare il gravoso futuro destinato ai membri del suo clan.


    Situazione Finale:
    Shingo da solo sul campo di battaglia. Eanor fuso con la terra. Attacco all'Uchiha


    Commenti Arbitro:
    Signore e signori... abbiamo un Uchiha :eh: Gli occhi e le orecchie di Konoha hanno notato un paio di occhi belli belli e stanno già correndo ad informare l'Hokage.
     
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    ◊ Capitolo III - Tie me up daddy

    Scheda - Parlato - Pensato
    Konoha - 9.30AM - Campo di Addestramento 8

    La sua lama era rapida nei movimenti, così rapida che pareva moltiplicarsi alla mia vista, ma quando lo sharingan si accese nei miei occhi, tutto rallentò, e mi parse quasi di essere io a controllare i movimenti di coloro che stavano attorno a me.
    La spada rallentò il suo moto rotatorio, i flussi di chakra del corpo di Shinigo si fecero palesi, per la prima volta in vita mia ero in grado di "vedere" il chakra nel suo fluire più naturale, scaturendo dal cuore e irrorando tutto il corpo con un aura blu chiara.
    Svanii nel terreno tramite una mia tecnica ormai ben consolidata, tecnica che Shingo doveva conoscere bene di vista ormai, visto che era la stessa che mi aveva permesso di cogliere impreparato il Team 4 su quel tetto.
    Con il Kiriano sopra di me, mi spostai di alcuni metri fino alle sue spalle, l'idea era di fuoriuscire rapidamente a più o meno 3 metri da lui, bloccare la sua capacità di utilizzare la letale katana che portava sempre con lui, e decretare la fine del combattimento con la mia vittoria.

    «Si...potrebbe funzionare..»

    Mutai la mia forma a pochi metri da lui, tornando un tutt'uno con il mondo circostante e fuoriuscendo dal terreno alle sue spalle, a circa 3 metri. La mia mano destra era già dietro la schiena, infilata nel borsello porta armi dal quale estrasse un rotolo di filo d'acciaio temprato a maglie strette, ideale per legare qualcuno come ul salame, da capo a piedi.
    Irrorato dal chakra, il filo si animò come di vita propria, e dopo averlo scagliato verso Shingo, mossi il polso e la mano in modo da cercare di prenderlo "al lazo", prima cercando di bloccargli le braccia attorno al busto, per poi scendere verso le gambe, con un movimento cilindrico che, qualora fosse andato a buon fine, avrebbe permesso alla tecnica utilizzata di legare il Kiriano da capo a piedi, facendogli magare cadere anche la katana di mano.
    Tale tecnica era la "Stretta Omicida", un nome molto scenografico per una tecnica in realtà molto semplice, che mira a immobilizzare il bersaglio e lacerargli le carni attraverso io filo d'acciaio, particolarmente affilato se usato sulla carne nuda.
    Una volta legato come un salame, tenendo ben stretto il filo nella mano sinistra, estrassi rapidamente uno shuriken ricurvo dal taschino, e avrei cercato di lanciarglielo dritto verso la gamba destra, per mandarlo a terra e convincerlo alla resa, senza però fargli particolarmente male.


    ◊ Resistenza 150-2= 148
    ◊ Stamina 57
    ◊ Equipaggiamento
    - 1x Kunai
    - 5x Uchiha Shuriken
    - 20m Filo d'Acciaio
    ◊ Conoscenze e Maestrie
    - Oratorie e Popolari [LV.I]
    - Arte Suprema del Fuoco [LV.I]
    --------------------------------------------------- »
    Azioni
    ◊ Mantenimento Sharingan II° Tomoe.
    ◊ Stretta Omocida con 20 metri di filo.
    ◊ Shuriken alla gamba destra

     
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    Narrato - >Parlato Shingo - "Pensato" - >Parlato Eanor

    Shingo viaggiava ad una velocità sorprendente, i suoi movimenti erano finalmente fluidi, rapidi, dall’esterno sembrava di vedere una danza ben studiata, nulla pareva lasciato al caso o figlio di impeti poco ragionati, ogni singolo passo era successione perfetta e portava ad un risultato naturale: l’azione finale. Un sistema già scritto, un’esecuzione perfetta, un insieme di punti ben congeniati, la sua tattica risultava essere il grado massimo momentaneamente accessibile al suo stile di combattimento, e per la qualità del suo svolgimeto, la padronanza futura sembrava essere solo questione di tempo.

    La sicurezza del buon fine dell’azione aveva pervaso il ragazzo, ed avrebbe pervaso pure tutti i presenti, ma ci sono cose che non possono essere previste. La rapida sequenza di movimenti, permise al ragazzo di kiri ed alle sue copie illusorie, di avvicinarsi senza intoppi all’avversario, ma il destino non gli sarebbe stato favorevole. In un lampo, in quel breve tragitto, qualcosa in Eanor, il piromane di Ame, era cambiato, i suoi occhi non erano gli stessi.

    “Ma cosa?!” Shingo non riuscì a vedere con precisione il cambiamento, ebbe il tempo per accorgersi del cambio di colore però, la pupilla divenne rossa e dei segni strani fecero la loro comparsa. Forse distrazione del ragazzo, o forse quegli occhi, fatto sta che l’offensiva non andò a buon fine. “Non ci credo, di nuovo!” L’espressione di Shingo fu ricoperta da un sorriso amaro quando vide il ninja avversario sparire, nuovamente sottoterra, ormai sembrava essere la sua mossa preferita. La mano che impugnava la spada iniziò ad allentare lentamente la presa. I suoi dubbi erano stati chiariti. Tutto quello che era accaduto il giorno precedente non era stato un caso fortuito.
    “Anche ieri aveva quegli occhi? Che io non me ne sia accorto? Non saprei, sembra quasi che li abbia attivati in qualche modo, prima erano totalmente diversi, ne sono sicuro! È una tecnica particolare? Prima del cambio di occhi sembrava spaesato, non riusciva a leggere i miei movimenti, il suo linguaggio del corpo parlava chiaro, non sapeva come reagire, ma dopo… È riuscito ad anticiparmi, cosa nasconde?”

    L’attenzione doveva tornare subito all’arena, al combattimento, non poteva permettersi una distrazione troppo lunga, tra pochi istanti Eanor sarebbe spuntato da qualche parte, in questo erano simili, amavano utilizzare sempre la stessa tattica… Detto fatto, pochi istanti dopo il ninja di ame comparve a qualche metro di distanza, alle spalle del giovane genin di Kiri. Shingo se ne sarebbe accorto all’ultimo momento, avrebbe cercato di allontanarsi dal posto, un salto verso destra di cinque metri, non avrebbe avuto il tempo di fare altro, i suoi pensieri erano occupati da altre domande diverse da quelle di inizio scontro, che erano state soddisfatte, l’allenamento poteva dirsi concluso per lui, non la sua voglia di sapere. Nel caso la sua schivata non fosse andata a buon fine, Shingo si sarebbe ritrovato bloccato, legato da un filo molto tagliente, evidentemente la premura del non ferire l’avversario, che lui avrebbe utilizzato nel suo colpo, non si sarebbe ripetuta nell’offensiva del ragazzo di Ame. Shingo avrebbe provato a liberarsi da quella stretta utilizzando la sua forza, se ci fosse riuscito allora si sarebbe messo a debita distanza, comunicando all’avversario l’intenzione di cessare lì il combattimento. La mossa successiva di Eanor, qualora Shingo non fosse riuscito a liberarsi, sarebbe stata quella di lanciare uno shuriken, mirando alle gambe, il genin avrebbe provato a schivarlo spostando il corpo, qualsiasi fosse stato l’esito dell’azione, Shingo avrebbe concluso il tutto dicendo

    >Per me poteva finire anche prima, mi arrendo. Però voglio sapere una cosa, quegli occhi rossi, cosa sono? Li avevi anche ieri?

    Shingo non avrebbe dimenticato il suo tarlo del momento, in aggiunta poi, ora poteva vederli ancora meglio, degli occhi rosso scarlatto con due tomoe disegnate sui punti opposti di una circonferenza nera



    --------
    Shingo Watanabe

    Stamina 40
    Resistenza 61-1-1-1=58

    Equipaggiamento:
    -Katana

    Azioni: provo a schivare, provo a liberarmi dalla mossa, provo a schivare

    Maestrie: Combattente armato I Livello: Specialista in Spada(katana)
    Meteora I Livello: Cataclisma

     
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    Responso nr. #3


    Attacco -Eanor:
    Stretta omicida 90 + 75 + 8 + 18 + 18 + 15 = 224 [Riesce per superiorità combattiva]
    Shuriken [Fallisce per decisione arbitrale]

    Difesa -Shingo:
    Schivata 60 + 60 + 7 = 127 [Fallisce per inferiorità combattiva]
    Strattone [Fallisce per decisione arbitrale]
    Schivata [Fallisce per decisione arbitrale]

    Danni:
    Eanor //
    Shingo 65 KO


    Narrazione Turno:
    Il contrattacco di Eanor era ben organizzato e puntava ad immobilizzare e poi colpire l'avversario, per quanto c'era da dire che Shingo avesse messo tutto se stesso nelle prime battute della sfida e fosse già allo stremo. Sotto la pressione delle stretta omicida mostrò evidentissimi segni di cedimento e solo grazie all'attenzione di Eanor ai dettagli, potè notare che il giovane non era più in grado di continuare, difatti una volta liberatolo, questi si arrese.


    Situazione Finale:
    Vittoria ad Eanor


    Commenti Arbitro:
    Se volete potete fare un post conclusivo o continuare in pq. Intanto vi assegno l'exp in modo da poter proseguire con le vostre cose
    Shingo 30 exp
    Eanor 32 exp
     
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